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La Storia questa sconosciuta - gz  

  By: GZ on Martedì 15 Ottobre 2002 02:47

------------ ........Gli Stati Uniti d'America, nati sostanzialmente sul genocidio dei Nativi americani, sono celebrati come i campioni mondiali delle libertà, ricettacolo di ogni bontà ... ------------------- Come diceva un tale "il cervello ideologizzato è come un corridoio dove passa solo un idea per volta e solo in una direzione". Oppure più semplicemente il Pregiudizio e l'Ignoranza sono il vero male, lo erano al tempo dell’Inquisizione e lo sono ora al tempo di Al Qaeda. Come consentono di illustrare i posti chi legge diligentemente sul giornale " genocidio degli indiani" e lo ripete appena e dovunque può (uno degli svantaggi di internet). I primi coloni americani non sono quelli del Mayflower a Plymouth per cui si fa il Thanksgiving. I primi coloni erano arrivati 40 anni prima, alcune centinaia di famiglie con bambini, agricoltori protestanti dissidenti che sbarcarono un poco a sud, nel maryland, formarono un villaggio e cominciarono a coltivare la terra. L'anno dopo ne arrivarono altri, ma non li trovarono più. Erano stati massacrati dagli indiani (e le donne e i bambini preso come schiavi come era l'uso). Per cui i primi europei che ce la fecero furono poi quelli che sbarcarono a nord con il Mayflower e che fecero in tempo a rafforzarsi prima di finire male. Questi primi coloni non li ricorda nessuno e parecchie altre colonie di agricoltori fecero quella fine, anche se erano solo contadini e artigiani molto religiosi che coltivavano zone disabitate e piene di foreste e non davano fastidio a chi cacciava solo in un continente mezzo vuoto. Un genocidio ? Genocidio è massacrare un intero popolo, come fecero i nazisti con gli ebrei (6 milioni), i turchi contro gli armeni nel 1912 (4 milioni ?), i bolscevichi contro i contadini ukraini (6-7 milioni) e il loro stesso popolo in genere (15-20 milioni), i khmer rossi contro un quarto del loro steesso popolo, gli hutu contro i tutsi (20% della popolazione), i nigeriani contro i biafrani ... Ci sono stati nella storia invece centinaia di conquiste in cui un popolo ha invaso un altro (con spargimento di sangue annesso) come è successo a noi ITALIANI, uno dei popoli più colonizzati e conquistati del mondo!. Almeno quattro o cinque volte da Longobardi & Goti, Arabi & Unni, Bizantini & Francesi, Spagnoli & Austriaci ... Ma non ci siamo estinti. Anzi siamo aumentati fondendoci un poco con questa gente (ad es Zibordi viene da Czibor, ungherese, siamo gente venuta dalla Pannonia credo e ci siamo fusi con gli indigeni). Come mai ? Non ci sono stati massacri orribili, carestie, stupri, saccheggi, distruzioni di intere città ? Anche i Romani non erano una civilità fondata sul "genocidio" ? Non sarebbero stati colpevoli di Genocidio verso i galli, i britanni, gli ispanici e mezzo mondo ? Dipende, i romani conquistarono con la violenza tutta questa gente, fecero massacri con chi si opponeva (vedi la famosa diaspora degli ebrei dopo le rivolte del 70 d.c.) ma non li estinsero, anzi sotto di loro in genere aumentarono tutti di numero e persino prosperarono. Ci sono stati però dei popoli nella storia che si sono estinti o quasi estinti, la cui popolazione è calata in modo drammatico a seguito di una conquista o invasione o colonizzazione. E sono quasi solo in america e australia. Non gli africani ad es. che anzi dopo la colonizzazione europea sono decuplicati in praticamente tutto l'emisfero. Addirittura ci sono casi come l' Algeria: quando i francesi la colonizzarono aveva mezzo milione di persone e ora ne ha 30 milioni ! Nemmeno gli asiatici si sono estinti a causa di conquiste e invasioni, sotto gli inglesi o olandesi o francesi (o cinesi) anzi hanno avuto un boom demografico. Come mai invece nell'AMERICA sia centrale che settentrionale le popolazioni indigene sono quasi scomparse ? Ci sono stati massacri di CENTINAIA DI MIGLIAIA DI PERSONE ? Sono state create carestie distruggendo i raccolti o i bisonti e non hanno potuto che morire di fame a milioni ? Per quanto riguarda il Nordamerica le battaglie e i massacri più cruenti in cui gli "indiani" sono stati vittime sono stati dell'ordine dei due o tre mila ammazzati. Anche mettendo assieme tutte le vittime delle guerre indiane si arriva forse a 50 mila uccisi (dai libri che ho letto direi prendendo proprio tutte le scaramucce). Dato che c'erano almeno dieci milioni di indigeni, forse anche 15 milioni in tutto il nordamerica è da escludere la violenza diretta ne sia la causa. La guerra civile americana del 1861-1865 fece 600 mila morti da sola tra i i "bianchi". Fu dieci volte più cruenta di qualunque guerra con gli indiani, guerre che furono invece sorprendemente brevi e di poco conto paragonate al resto del mondo. Arriviamo allora al punto: la causa della scomparsa di milioni di indiani furono le Malattie Infettive che gli europei portavano. Malattie a cui ad esempio gli africani o asiatici erano altrettanto immuni quanto gli europei, ma verso le quali gli indigeni americani non avevano difese immunitarie. Ad es come caso estremo, nel Missisippi esisteva un intera civiltà (che sembra fosse la più avanzata, avendo anche città simili a quelle inca o azteche) che scomparse interamente PRIMA che arrivassero i bianchi a occupare la zona. Ma a causa di malattie causate dalla presenza e dai traffici con gli europei in florida e messico. Quando gli americani comprarono dai francesi la Luisiana nel 1803 trovarono centinaia di villaggi abbandonati e nessuna traccia della popolazione. Tutta questa gente era morta delle infezioni che erano arrivate dagli spagnoli e francesi nel 1600 e 1700 che in un secolo li avevano spazzati via. Il motivo di questa differenza biologica è, ed è stato analizzato in tanti libri di storia, che non sono mai esistiti i MAMMIFERI in nordamerica, l'unica area del mondo dove (a parte l'alpaca nelle ande) c'erano soli polli, tacchini e qualche volatile, ma niente maiali, cavalli, pecore, mucche e vitelli. Per ragioni che non comprendo perchè non ho una formazione nel campo, tutte queste malattie nei millenni si sono originate solo in popoli che allevavano bestiame. La prossimità per decine di migliaia di anni con (animali) mammiferi e lo sviluppo conseguente di queste malattie aveva ovviamente in parte immunizzato le popolazioni asiatiche e europee. E in parte insegnato alcune precauzioni e misure di quarantena e sanitarie. Per cui gli europei erano portatori indiretti di vaiolo, peste, colera, tbc e altre MALATTIE INFETTIVE TOTALMENTE ESTRANEE all'america. L'unica malattia che viceversa era sconosciuta in EuraAsia e proveniva dalle americhe era la sifilide che era temibile, ma non sterminava intere popolazioni. La quasi totalità delle malattie infettive invece sconosciute agli indigeni d'america per cui non avevano difese immunitarie erano e ancora fino a fine 1800 non lasciavano loro scampo. Questo spiega perchè da 15 o 12 milioni si siano ridotti a uno o due milioni. Nonostante un numero di conflitti militari e di massacri molto modesto, paragonato a qualunque guerra europea o asiatica. Nonostante il fatto che molte tribù indigene adottassero l'agricoltura su imitazione degli europei. E così l’allevamento del bestiame. Nonostante il fatto che, pur perdendo gradualmente il 90% del territorio avessero sempre delle terre a disposizione per tutto l'800 in cui cacciare o pescare o coltivare o allevare in una misura che in qualunque altra parte del mondo sarebbe stata considerata abbondante. E i bisonti ? Scomparvero man mano, ma in cambio l’america era diventata piena di mandrie di vitelli, cavalli, pecore e maiali che prima non esistevano e che anche gli indiani allevavano e più che compensavano per il famoso bisonte. E Nonostante gli indenizzi in denaro che per hanno ricevuto, costantentemente, (dalla vendita di manhattan nel 1600) in poi. L'america E' STATO L'UNICO POSTO AL MONDO DOVE I CONQUISTATORI PAGAVANO INDENIZZI, pur potendo farne a meno. Nessuno ha mai conquistato niente e poi pagato indenizzi e contrattato l'acquisto della terra da nessun parte del mondo. Eccetto in nordamerica. Si può ironizzare fin che si vuole, ma nell'800 c'è stato un flusso di indenizzi pagato agli indigeni e nessun altro si è mai sognato di pagare per cose che poteva semplicemente prendere e basta. Ma tanto per sintetizzare : gli schiavi neri importati in nordamerica sono stati 600 mila circa. Ora i loro discendenti sono, (con l'aiuto di un poco di immigrazione da haiti) 38 milioni dopo 250 anni. Gli indigeni "indiani" erano 10 o 15 milioni e si erano ridotti a un milione alla fine dell'800. Ora sono 4 milioni circa. Perchè ? Per le malattie infettive che agli africani non facevano niente e su diloro facevano strage. Probabilmente ora nei libri di scuola insegnano che 10 o 12 milioni indigeni sono stati massacrati o morti di fame per avergli portato via la terra. Bene, è falso. Sono stati conquistati e occupati come noi nel norditalia dai germani o in romagna dai bizantini o in sicilia dagli arabi o in francia dai romani o in ungheria dagli unni e altri popoli magiari dell'asia centrale o in inghilterra dai sassoni ecc... Si può maledire e condannare tutta la storia se si vuole e dire che ogni conquista, occupazione e colonizzazione allora è GENOCIDIO. Ma se si ignorano i fatti e si seguono i pregiudizi si può sempre dire di tutto. E anche questo da le sue soddisfazioni Modificato da - gz on 10/15/2002 1:50:1

FIAT - gz  

  By: GZ on Lunedì 14 Ottobre 2002 21:16

Fiat attira 10 volte più commenti di qualunque altro gruppo, ma il problema è che tutti dicono le stesse cose. E invece ci sono due cose che vengono lasciate fuori. i) il fatto che la vendita a GM dipende sostanzialmente dalla salute di gianni agnelli e su questa ci sono da un mese molti rumor (il cui segno è facile presumere) di cui tutti parlano meno ovviamente i giornali ii) ci sono 3 miliardi di euro che le 4 principali banche italiane hanno prestato l'anno scorso tramite un accordo molto intricato. Ma la cui sostanza è che rischiano di perdere anche 6-700 milioni di euro se le cose vanno male per Fiat (leggere sotto, spiace sia in inglese, l'accordo è complesso, ma si capisce che in pratica se il prezzo di ^Fiat#^ resta sui 9-8 euro per le banche sono guai, in particolare capitalia). ---------------------- da ^www.breakingviews.com#www.breakingviews.com ^ ----------------------------- Italy's central bank credited a consortium of banks with saving Fiat from disaster last summer when they lent it E3bn. Sadly for the banks, however, that loan is creating an almighty headache. At today's prices, they are staring at a paper loss of some E830m. The problem is that unless the situation at Fiat picks up, the banks will have to take repayment in shares when the loan expires in July 2005. Fiat will be forced to launch a rights issue, which the banks are committed to underwriting. Worse, they will have to underwrite the issue at a price that may be much higher than market prices. That's because the price is set with a formula - it will be the average of Fiat's share price in the previous six months and E15.50. Just look at the maths. If Fiat's share price didn't budge, the banks would have to underwrite shares at E12.14 per share, compared to a market price of only E8.77. That means that their E3bn loan would be converted into a 36% stake in Fiat worth only E2.17bn. Of course, the crunch is a long way away. A lot could happen before 2005 to remove the hot potato from the banks' plate. On the other hand, Fiat's track record doesn't give grounds for optimism. And if its shares keep plumbing ever-deeper lows, the banks' losses will get even bigger. The exact exposure of individual banks to this loan hasn't been revealed. But four big banks - Intesa, Capitalia, San Paolo and Unicredito - are said by a person familiar with the situation to have 80%-90% between them. And of these, Unicredito is said to have been the most prudent. Ironically, it is also the strongest of the four banks, and the one that could best weather the storm. For the likes under-capitalised Capitalia, a potential loss of over a hundred million euros would be extremely nasty. --------------- SPIEGAZIONE DELL'ACCORDO TRA FIAT E LE BANCHE --------- A consortium of banks led by Intesa, Capitalia and SanPaolo IMI lent Fiat E3bn at the end of July. This loan expires in July 2005. The troubled carmaker can repay it in cash if that will not cause its rating to fall below investment grade. Otherwise, Fiat will be forced to launch a rights issue. The banks will underwrite this issue. The price will be the average of Fiat’s share price in the previous six months and E15.50. The banks can demand immediate conversion of the loan if Fiat goes bankrupt, faces a takeover offer or its auditors produce a negative report on its accounts. From January 2004, the banks can also demand conversion of up to E2bn of the loan if Fiat’s net debt exceeds E3.6bn or its gross debt exceeds E28.3bn. And, after July 2004, they can do so if Fiat’s credit rating falls below investment grade. In such cases, the underwriting price will be the average between the previous 3 months’ trading and E15.50. Edited by - gz on 10/14/2002 19:34:22

La Tigre non è più Acquattata - gz  

  By: GZ on Lunedì 14 Ottobre 2002 20:23

il pattern tecnico della "Crouching Tiger" ("Tigre Acquattata" ? come si traduce ?) di Jeff Cooper forse sta funzionando, in ogni caso il segnale che ho messo qui era a un livello più basso La conferma che la Tigre è scattata sarebbe tra 3 punti, appena tagli 844 ----------------------------- ...So as you know, the Tiger was coiled. Our Crouching Tiger Pattern was in the buy position. Did it trigger? Well, he was growling at the Magnificent Seven and the cluster of time/price harmonics that we have identified. Thursday's Key Reversal was the first sign of his pounce. Friday's breakaway gap was contact with his prey. A turn-up of the weekly chart that sticks will indicate that the Tiger's teeth are in the throat of his victim. On Friday, the S&P huddled just below last week's high before a slight pullback. The odds are great that this week will see trade above last week's high. In order to accomplish this turn-up in the Gann weekly trend line, all the S&P has to do is trade above Friday's high. Ensuing bullish behavior will confirm whether the Tiger is just on the prowl or in full stride

Dividendi in Italia - gz  

  By: GZ on Lunedì 14 Ottobre 2002 18:35

Copio e incollo in attesa di tornarci sopra: ci sono ben tre articoli sul corriere economia del lunedì, la pubblicazione di borsa secondo me migliore in italia, sui titoli risparmio e sono incuriosito da IPI che in effetti andando a vedere velocemente il bilancio sembra valere in borsa meno della sua cassa. Ed è un immobiliare non un tecnologico fresco di IPO che se la sta mangiando ogni giorno... Per il resto il fatto che si raccomandino tanti titoli risparmio probabilmente non indica che è il loro momento, ma da un idea della distorsione del mercato. In italia I DIVIDENDI DA 15 O FORSE 30 ANNI NON SONO MAI STATI COSI' ALTI, SOPRATTUTTO SE PARAGONATI AL RENDIMENTO OBBLIGAZIONARIO Ma la cosa curiosa è che la borsa italiana è giù del -55% dai massimi perchè tutti seguono (amplificandola) la caduta della borsa americana. Ed è caduta perchè sopravvalutata. E uno dei motivi principali per dire che la borsa americana deve scendere ancora o comunque è giusto che sia scesa è che il dividendo medio è molto basso rispetto agli ultimi 30 anni (cosa vera in Usa). Quindi tu hai la borsa depressa in italia molto di più di quella americana (12 punti percentuali in più dai massimi) perchè quella americana è sopravvalutata (misurata sui dividendi). Ma quella italiana paga ora dividendi che non sono mai stati così competitivi rispetto al reddito fisso !!!! -------------- dal corriere economia di oggi ------- ....gravi distorsioni e casi clamorosi di sottovalutazione. Montefibre, che nel quinquennio 1997-2001 ha distribuito dividendi per il 71% del valore del titolo secondo il gestore è uno di questi. L’azienda ha fatto forti investimenti e recentemente ha scorporato la divisione polimerizzazione che rappresenta circa il 10% del fatturato. «E’ possibile che questa operazione preluda ad una vendita della nuova società. Se così fosse l’operazione avverrebbe a prezzi grosso modo equivalenti alla capitalizzazione attuale dell’intero gruppo. A questi prezzi il titolo ordinario rende il 6% e le risparmio il 9%» conclude Pacchiani. Tra i casi più evidenti di distorsione il gestore cita anche Ipi, azienda di servizi immobiliari che oltre a buone prospettive di crescita futura dispone di una liquidità pari a 3,75 euro per azione. Ma ne quota soltanto 3,40, meno della cassa che contiene. D ividendi ricchi e stabili. E’ l’accoppiata che tutti sperano di centrare quando investono in Borsa. Le tabelle pubblicate qui sopra ed elaborate da Caboto IntesaBci raccolgono le prime dieci società del Mibtel ordinate sulla base del monte dividendi distribuito tra il 1997 e il 2001 per le categorie delle blue chip, delle small cap e delle azioni di risparmio. Come si vede le performance dei titoli nei cinque anni sono state molto variabili e non sempre a un alto livello del dividendo corrisponde una crescita delle quotazioni. In prima fila per le performance reddituali figurano le azioni di risparmio. Luigi Crosti , amministratore delegato di Etra sim segnala Merloni rnc , un rendimento del 5,7% contro il 2% delle ordinarie. E Marco Pisanti , responsabile della ricerca azionaria di Caboto IntesaBci , se da un lato esprime qualche dubbio sulla continuità dei dividendi di Pirelli rnc , segnala Unipol Privilegio , uno yield dell’8% e una quotazione del 60% inferiore al titolo ordinario come una delle migliori occasioni tra i titoli di risparmio Per le blue chip, a parte le buone prospettive del comparto telecomunicazioni a cominciare da Tim e Telecom Italia occorre selezionare attentamente. «Mondadori , quest’anno ha distribuito un maxi dividendo pari al 10% del valore del titolo ma difficilmente potrà offrire in futuro una remunerazione così elevata agli azionisti», afferma Paolo Banfi , direttore investimenti di Euroconsult sgr . Più stabile, in prospettiva, il flusso dei dividendi pagati dalle banche popolari. «La Popolare di Milano ha una buona redditività ma la considero una seconda scelta rispetto a un gruppo che ha maggiori potenzialità di crescita come la Popolare di Verona e Novara », osserva il gestore. Qualche cautela anche verso Milano Assicurazioni , che in cinque anni ha distribuito un monte dividendi pari al 17% ma che «potrebbe risentire delle difficoltà del settore assicurativo e della svalutazione della partecipata Swiss Life», secondo Marco Pisanti . Nel vasto universo delle società a piccola e a media capitalizzazione molti consensi raccolgono Interpump e Autostrade To-Mi. «Ma a questo titolo preferisco il gruppo autostradale Sias che nel 2002 ha pagato un dividendo del 5%», afferma Alessandro Pacchiani , responsabile azionario Italia di Banca Ifigest . Prudente invece il giudizio del gestore su Sog efi, un monte dividendi del 23,5% in cinque anni. «E’ una società in utile e ben gestita, ha fatto recentemente acquisizioni importanti, ma opera nel difficile settore della componentistica auto». Linificio , con un monte dividendi del 22% rappresenta invece il tipico titolo «sottile», quotato a Piazza Affari. Una capitalizzazione di appena 17 milioni di euro, scarso flottante e il rischio di un delisting. Valutazioni favorevoli per il Banco di Chiavari e per la Popolare di Bergamo , esprime invece Luigi Crosti di Etra Sim . «La prima è una banca locale redditizia che nel futuro potrebbe essere assorbita dalla controllante IntesaBci. Se questa ipotesi si realizzasse gli azionisti minori potrebbero trarne vantaggio. La seconda è invece un campione di lungo corso nella distribuzione di dividendi e l’unica minaccia nel breve termine è rappresentata da una eventuale fusione con la meno redditizia Popolare commercio e industria », osserva Crosti. Edited by - gz on 10/14/2002 16:43:12

borsa future sulle elezioni americane - gz  

  By: GZ on Lunedì 14 Ottobre 2002 17:45

Alla borsa future sulle elezioni americane, Iowa Electronics Markets (IEM), , al momento il future sui repubblicani (RS_RH) è a 0.33 centesimi, sceso da un massimo di 0.40 $ e indica che : al 33% entrambe le camere ai repubblicani al 78% una delle due camere va ai repubblicani e l'altra ai democratici al 7% entrambe ai democratici. Per le implicazioni leggere sotto Per scomettere dei soldi basta collegarsi al sito, avere la carta di credito e si possono comprare future democratici o repubblicani ----------------------------------------------------- Brian Gilmartin Election talk - the next fundamental catalyst 10/14/02 09:30 Barron's cover story this weekend was on the possibility of a Republican House and Republican Senate sweep in early November, and what it might mean for the markets, which was a premise we raised several weeks ago here on Trader's Talk. Checking in this morning with the only "real-time" election futures market known as the Iowa Electronics Markets (IEM), the "Republican House - Republican Senate" (RS_RH) futures contract is now priced at $0.33, which is down from the low $0.40's - high $0.30's price that we wrote about two weeks ago. (The price of the contract, quoted in pennies represents the statistical probability of that outcome occurring, thus a RS_RH contract priced at $0.33 is predicting a 1/3rd probability of a Republican sweep in early November. ) The RS_RH contract fell from its higher level of two weeks ago after the Toricelli - Lautenberg switch in New Jersey, although it has now risen from last week's lows. The bottom line is that the futures market is predicting that there is 78% chance of either a Republican Senate, Republican House sweep or a Republican House - Democratic Senate outcome in early November. The futures market is predicting just a 7% chance of Democratic sweep. Two weeks ago, I posited that that in this case gridlock was not a favorable outcome and the Barron's article appeared to agree since market and Congressional watchers quoted also believed that we will need unified Congress to get the appropriate fiscal action to get this economy going. My own personal belief is that the Republicans will provide the quickest and more appropriate fiscal action revolving around income tax and capital gains tax cuts (we do NOT need aggressive deficits generated from additional spending programs), but that is a personal opinion, and you certainly can't say that the Bush economic team thus far has comforted Americans with a cohesive economic message and strategy. I really do believe this is a key issue for the next three weeks, thus we will occasionally post subscribers on what the Iowa Electronics Markets is telling us regarding the November election. Modificato da - gz on 10/14/2002 15:45:52

Bali e i traders - gz  

  By: GZ on Lunedì 14 Ottobre 2002 15:09

Una voce registrata attribuita a Osama Bin Laden e una intervista a Ayman Zawahri, il suo braccio destro, 10 giorni fa hanno dato l'inizio a un offensiva: i) la superpetroliera francese nel mar rosso ii) due anzi con oggi tre attacchi a marines in kuwait (un marines ucciso, e anche tutti gli attentatori) iii) 200 persone di cui 3/4 occidentali (anche francesi e tedeschi, ma soprattutto australiani) in una discoteca a Bali, ieri, cioè nell'anniversario dell'attacco all'USS Cole da parte di Al Qaeda (la nave americana affondata nel mar rosso 4 anni fa con un attacco suicida) Sulla voce di Osama ci sono dei dubbi perchè il comunicato è generico e può essere stato messo assieme con spezzoni di comunicati di un anno o due fa, ma combinato con quanto detto da Ayman Zawahri che invece è certamente vivo da la sensazione che Al Qaeda abbia iniziato una campagna. Per quasi un anno non c'era stato quasi niente (se non cose "facili" come i di 12 tecnici francesi uccisi su un pullman in pakistan, dieci turisti tedeschi in una sinagoga a tunisi e diversi attentati a cristiani arabi sempre in pakistan). Simultaneamente Saddam ha convocato il parlamento (!) e gli altri organi dello stato sabato in seduta straordinaria il giorno dopo il voto del senato che autorizza il presidente americano alla guerra di giovedì. Sul fronte Usa ci sono stati un paio di sondaggi che indicavano un leggero calo dell'appoggio pubblico e questo ha indotto Lehman a dire di vendere i titoli militari, come Northrop e General Dynamics, ma in realtà il test di quello che il mercato preferisce si è visto con il voto di giovedì in cui il Senato Usa ha dato l'ok al presidente con una maggioranza maggiore delle attese e due candidati presidenziali democratici come Liebermann e Kerry si sono schierati per il sì. ==> Il rally di giovedì e venerdì (+9% S&P ) è arrivato SUBITO DOPO IL VOTO DEL SENATO e fa pensare che i traders siano per l'intervento, nota bene la coincidenza temporale esatta. <== Su lato diplomatico Russia, Cina e Francia sono d'ostacolo e l'Iran si è rimangiato un comunicato che diceva che non avrebbe interferito con aerei usa che violavano il suo spazio aereo. Non è detto che gli anglo-americani si fermino senza l'ONU: il discorso di Bush all'ONU è stato che se questi non ferma Saddam con una risoluzione più dura lo farà l'america. C'è il Ramadan ora, ma Rumsfeld ha cancellato il viaggio in Corea in novembre e anche per l'afganistan si diceva che non si sarebbe attaccato per ramadan e invece è stato in novembre che è stato rovesciato. ^Barron's#www.barrons.com^ riassume i sondaggi politici ieri sulle elezioni in USA (tra 20 giorni) e indica che contrariamente a quansto si pensava fino a poco fa anche se il margine è minimo possono vincere i repubblicani sia alla camera che al senaro. I report "militari" indicano che nel nord dell'iraq si combatte ogni giorno tra forze speciali (SAS inglesi e delta force, seals)-kurdi e irakeni. Quasi ogni giorno gli aerei anglo-americani colpiscono delle batterie contraeree irakene. Vicino al confine con la giordania gli irakeni sembrano abbia contraccato e le forze speciali si siano ritirate perchè washington non ha voluto aumentare l'intervento aereo, ma anche lì si combatte. Gli irakeni non lo dicono per non demoralizzare e gli alleati perchè è una guerra non dichiarata. Le conclusioni di tutto questo non sono difficili da trarre. Ma ricordarsi che al momento sembra che i "traders want war". ----------- x michelino mah...i petroliferi tendono a anticipare il petrolio come anche i titoli auriferi tendono a anticipare i movimenti del metallo (questa è la saggezza del mercato da anni) in questo caso si dovrebbe dire che i petroliferi indicano che deve scendere Modificato da - gz on 10/14/2002 13:18:40

LU, ERIC, DYN: Probabilit&#224; di Bancarotta - gz  

  By: GZ on Domenica 13 Ottobre 2002 14:17

Per Dynegy, Calpine, Lucent, Americredit, Nortel, Ericsson e simili casi disperati (ma con la segreta speranza che risorgano e quadruplichino) la cosa da fare è leggere quello che dicono sui siti o report specializzati in OBBLIGAZIONI CORPORATE dove c'è gente che tiene dietro alla situazione di liquidità delle società in modo professionale AD ES: ^gimmecredit#www.gimmecredit.com^ (chiedere un free trial) ^creditgrades#www.creditgrades.com^ Sul secondo vedo che ^Dynegy#^ ha oggi, 13 ottobre, una probabilità di BANCAROTTA DEL 64% e ^Lucent#^ ad es del 59% (vedi sotto) Se la probabilità di bancarotta, che è riflessa nel comportamento dei bond della società, comincia a diminuire allora forse.... Se si vuole usare solo il grafico sembra non esserci speranza, ma in questi casi i grafici servono poco ormai, sostanzialmente occorre studiare un attimo la liquidità. Mentre se parliamo di Cisco o Microsoft possiamo leggere un paio di commenti o report, guardare il grafico e azzardare un opinione o un operazione velocemente, per società vicine alla bancarotta occorre un supplemento di istruttoria specifica. L'esperto di Dynegy comunque è DarDarg che segue mi sembra tutte le notizie. Al momento avevo lasciato perdere il titolo perchè non sono coinvolto direttamente e perchè non reagiva mentre ci sono altre utilities in condizioni simili che rimbalzano (anzi a dire la verità si sono visti dei fuochi di artificio su una serie di utilities venerdì con dei +20% o +30% come TXU) Io cercherei di trovare su quali di questi titoli i report o esperti INDIPENDENTI migliori come quelli citati o ad es Brian Reynolds su RealMoneyPro diventano un attimo più positivi. Modificato da - gz on 10/13/2002 12:28:23

Valgono met&#224; della Cassa - gz  

  By: GZ on Domenica 13 Ottobre 2002 00:22

Mai sentita Kind, gentilmente dovrebbe dire qualche cosa d'altro oltre al fatto di averla comprata, essere crollato del 50% e di avere cassa pari al 10% del fatturato. Sono due criteri sotto i quali ricadono probabilmente un centinaio di titoli al momento, c'è qualche cosa d'altro che lo rende più capace di altri di rimbalzare ? In generale al momento la grossa occasione sono i titoli che valgono MENO DELLA CASSA CHE HANNO NELLA PANCIA, altro che il 10%, io guarderei a quelli che hano il 150% o 250% di puro valore cassa e sono parecchi vedi qui sotto una serie di esempi da Barron's del 30/9 Stiamo parlando di titoli che costano ora in borsa META DELLA CASSA, del denaro contante che hanno, come Broadvision, Corvis, Commerce One, una fenomeno che non si verificava da 10 o 15 anni. Ovviamente occore anche sapere un poco cosa stanno facendo e soprattutto se sono comprabili da altri. Sono situazioni in cui qualcuno viene e se li compra se proprio non sono una follia totale, ma se nessuno se li compra e in 6 mesi si bruciano la cassa è un altro discorso. E ovviamente occore che un minimo il listino giri al rialzo. Il tempo è sempre poco e le occasioni in questo momento sono talmente macroscopiche che è meglio concentrarsi sulle maggiori

Stagionalit&#224; - gz  

  By: GZ on Sabato 12 Ottobre 2002 16:34

alcuni dati statistici il rendimento % medio di ciascun mese dell'anno di wall street (ultimi 52 anni) Di un incremento medio dell'+8% medio nominale dell'S&P 500 il 5% è stato fatto in novembre-dicembre-gennaio. Gli altri 9 mesi dell'anno in media hanno contribuito il 3% Modificato da - gz on 10/12/2002 18:54:28

piccolo incoraggiamento +15% - gz  

  By: GZ on Sabato 12 Ottobre 2002 03:04

Morale: anche nel peggiore mercato dal 1974 in poi (e per alcuni indici come la germania anche dagli anni 30 in poi !) è possibile fare un +15% in tre giorni ogni tanto con un gruppo di titoli (non con un singolo titolo che non vorrebbe dire molto) sfruttando il rimbalzo del 9% degli indici americani Va notato solo come piccolo incoraggiamento e anche perchè era un esempio concreto qua sotto ed accessibile a tutti, (erano titoli azionari e non trading con stoploss dove se erri di due ore è finito) (vedi le posizioni di Maiocco ddi 3 gg fa)

Rumor su Microsoft - gz  

  By: GZ on Venerdì 11 Ottobre 2002 23:53

questo è uno dei tizi su internet più affidabili quest'anno dice ora che ci sono rumor che Microsoft annuncerà cose negative la settimana prossima e compra put ( su ^traderstalk #www.thestreet.com/i/dps/tt/traderstalk1.html^ per chi fosse abbonato)

Panico ottuso a Veritas - gz  

  By: GZ on Venerdì 11 Ottobre 2002 23:22

Ultima Puntata: L'isteria collettiva del mercato in questo momento si può sfruttare. Il crollo del 38% di Veritas Software della settimana scorsa solo perchè un suo direttore finanziario aveva mentito dieci anni prima sul resume era un esempio di panico ottuso. Se dopo il crash da 15$ a 11$ uno comprava, ad es il 4 come dicevo, pagava meno di 12.0$ e oggi era a 14.0$ E ^VRTS#^non ha ancora fatto un tick sotto l'entrata indicata (leggere le puntate precedenti di questa appassionante storia qui sotto) Modificato da - gz on 10/11/2002 21:24:27

Alert: su Cisco - gz  

  By: GZ on Venerdì 11 Ottobre 2002 16:26

Alert Fred Hickey dell' "The High Tech Strategist" come noto è uno di quelli che hanno più credibilità sulla tecnologia come indipendente perchè ha indovinato tutto il ribasso dal 1999 ed è rimasto negativo su base fondamentale fino a questa estate Oggi il suo report mensile appena arrivato per la prima volta indica di comprare ^Cisco#^ Ripeto, Hickey è uno che lavora da solo da vent'anni sulla tecnologia e la sua lettera è forse quella più seguita oggi dopo che ha fatto molto meglio forse di chiunque altro (lavora solo sui bilanci e il business non sui grafici) Tra i negativi invece suggerisce ancora ^IBM#^ short In secondo luogo va notato che da quando ho messo fuori questa mia analisi economica qua sotto tre giorni fa (vedi sotto) sembra che Cisco abbia fatto un minimo. Come minimo mi conforta vedere che su base ECONOMICA oggi Hickey concorda su Cisco Modificato da - gz on 10/11/2002 14:28:28

Argento: forse dopo - gz  

  By: GZ on Venerdì 11 Ottobre 2002 02:24

banshee, mi sembra che forse c'è un attimo confusione tra il comprarlo (o comprare dei titoli "argentiferi") come cassettista, pensando che di qui a un anno si muoverà e usare i derivati per speculare per guadagnare questo mese sui titoli o il metallo quotato al Comex in questo secondo caso prego notare che sta colando a picco L'argento sale se la congiuntura economica migliora. Perchè il mercato vede l'argento soprattutto come metallo con applicazioni industriali. E in secondo luogo bisogna prima che il pubblico che è mooooltooo al rialzo dell'argento sia un poco svenato prima. i fondi erano long 30,840 contratti e short 12,792 e il pubblico è long 23,591 e short 6,716 se venerdì il COT mostra il pubblico sui 12-14 mila e gli S&P salgono (questi come indicatore della congiuntura) ancora allora forse Modificato da - gz on 10/11/2002 0:37:10

Un poco di storia - gz  

  By: GZ on Giovedì 10 Ottobre 2002 21:18

Quello che si sente da chi lavora in azienda questo autunno è tutto negativo, anche molto più di quello che si legge sui giornali, che amano concentrarsi sul caso Fiat e sulla finanziaria (come se contasse). Quindi non ci si può aspettare niente dalle borse ? Dipende, il 2001 è stato un anno in cui il calo degli utili ha avuto un impatto drammatico, combinato agli scandali e alla minaccia di guerra e terrorismo. Ma è difficile capire quanto dipenda dagli uni o dagli altri. Al momento sembra che tutto dipenda dallo stato di salute delle aziende e dagli annunci di utili, ma in genere non è la regola. Un poco di storia. 1) Nel 1932, dopo 30 mesi di mercato orso, l'S&P 500 costava (P/E) circa 16 volte gli utili, e questi erano del 31% inferiori a quelli di 12 mesi prima. Gli utili non migliorarono su base annuale fino alla fine del 1933. Ciononostante il 1933 fu il migliore anno in termini di rialzo % (+100% circa) di tutta la storia delle borse americane. Ovviamente questo rialzo percentuale arrivava dopo un mercato orso terrificante che le aveva tagliate del 80% circa, da ottobre 1929 e giugno 1932. Ciò non toglie che appunto per quello, nonostante utili in calo il mercato rimbalzò del +100% (e nonostante cose tipo hitler al potere). 2) Nell'aprile del 1942, l'S&P 500 era alla fine di un altro terribile mercato orso di circa due anni e costava (P/E) circa 7 volte gli utili (dopo 12 anni di depressione e con una guerra mondiale...). Gli utili erano più bassi del 5% dell'anno precedente e calarono di un altro -20% (si combatteva nel pacifico e altrove). Il mercato salì del 20% circa. 3) Nel 1973-1974, il terzo mercato orso di proporzioni simili, furono due anni in cui gli utili erano in crescita in entrambi gli anni e l'S&P lo stesso perse il 50% nei due anni combinati ! Nel 1975 invece gli utili calarono di un 20% e il mercato rimbalzò di un 25-30% Modificato da - gz on 10/10/2002 19:20:55

Nemmeno Playboy - gz  

  By: GZ on Giovedì 10 Ottobre 2002 14:59

Playboy Enterprises, la società di Hugh Hefnerr e della figlia quotata, che pubblica la rivista, ha il canale televisivo più altre iniziative internet costa ora 4.8 volte l'EBITDA cioè l'utile prima di interessi, ammortamento e tasse e in questi termini è la società media meno cara del mondo. Il business sta andando bene, per defizione l'intrattenimento per adulti in recessione è uno dei pochi con le sigarette, i saponi e gli alcoolici che regge, anzi. Il mercato però la sta facendo a pezzi ed è un esempio della follia attuale: titoli sbudellati, senza che ci siano scandali dietro o che soffrano per la congiuntura. Non è un titolo che dico di comprare oggi perchè il grafico non so interpretarlo benissimo (ci sono tre onde ?) e se il mercato rimbalza meglio i tecnologici o gli assicurativi. Ma il "valore" del business qui c'è e un occasione di pagarlo così poco non so se capiterà La storia è un attimo complicata perchè ci sono due tipi di azioni quotate (cosa rarissima in america, la PLA e PLA/A (che hanno diritto di voto ma sono meno liquide) e sono coinvolti nel fallimento di Adelphia la società di Tv via cavo dei famosi Rigas che sono finiti in galera. In realtà se uno legge è un bene perchè i Rigas non volevano che passasse il porno sulla loro rete via cavo ecc... Edited by - gz on 10/10/2002 13:0:54

Ciclo mensile - gz  

  By: GZ on Giovedì 10 Ottobre 2002 14:36

se appena appena un titolo che ha perso l'80% rimbalza un giorno ci entusiasmiamo siamo fritti speravo che qualcuno dicesse qualche cosa di negativo, che so che questo rimbalzino di Cisco è solo una finta o una trappola ed è sbagliato continuare a illudere la gente, meglio Jim Cramer che negli ultimi giorni quando vede dei rimbalzini di un giorno di qualche titolo tecnologico li chiama "moronic rally" (rally dei pirla) ad ogni modo nell'ottica della previsione il Nazz chiude tutti e due i suoi cicli mensili il 31 ottobre, it's over, c'est terminè, es ist fertig (che cosa ho bevuto ? il vino che facciamo in casa, ma chi lo sa cosa c'è entrato quest'anno)

Argento: vendi call - gz  

  By: GZ on Mercoledì 09 Ottobre 2002 02:11

Stock: Argento

sono 7 o 8 anni che si consuma più argento di quanto se ne consumi, ma la Cina in particolare tutti gli anni ne vende e deprime il prezzo gli unici rimbalzi li fa quando l'oro lo traina, quasi tutti i commenti quest'anno erano ottimisti sull'argento e invece sprofonda sempre anzi ha appena forato il grafico, se vendi delle call base 4.50 te le comprano e secondo me le incassi perchè pubblico e speculatori sono super-long Modificato da - gz on 10/9/2002 0:14:6

Non si sta tranquilli un momento - gz  

  By: GZ on Mercoledì 09 Ottobre 2002 01:57

E ora golpe in Venezuela dice ^www.Stratfor.com#www.Stratfor.com^... Non si sta tranquilli un momento, basta che Bush suoni un attimo più colomba e che il blocco dei porti americani un poco si allenti e subito arriva qualche altra cosa ------------------------ Military Coup Attempt Imminent in Venezuela 8 October 2002 A military coup attempt against Venezuelan President Hugo Chavez is imminent, according to STRATFOR sources in Caracas and the United States. The attempt could be launched within days or even hours. The Chavez regime already has deployed hundreds of soldiers throughout Caracas. The government also has begun conducting raids on the homes of politicians and military officers suspected of direct involvement in the plot. Interior and Justice Minister Diosdado Cabello said Oct. 8 that the deployment of soldiers and light armored vehicles throughout Caracas since late Oct. 5 is necessary to "defend the constitution" and prevent the opposition from blocking main roads and highways if a coup is attempted. Sources in the Chavez regime are confident that the government has the firepower to suppress a rebellion, but opposition sources with direct knowledge of coup preparations say that the regime's military opponents have the capability to neutralize Chavez's supporters inside the armed forces. Confirmation of an imminent effort to oust Chavez comes less than 48 hours before a planned Oct. 10 protest march in Caracas. Some opposition groups predict the march will attract between 600,000 and 1 million people demanding Chavez's resignation and new national elections. Opposition business and labor groups also have agreed to a one-day national work stoppage against Chavez, most likely during the first week of November. Chavez has said repeatedly during the past two weeks that the Oct. 10 march is part of a conspiracy to topple him. Simultaneously, the government has unleashed an escalating campaign of harassment and intimidation against political opponents. The Chavez regime also is warning that violence is likely at the march in an effort to discourage people from taking part. Meanwhile, dozens of business owners have been flooded with anonymous telephoned death threats and warnings that their companies could be looted and burned if they allow their workers to march against Chavez or if they shut down their companies to protest the regime, according to sources at two business associations in Caracas, including one that represents foreign companies operating in Venezuela Edited by - gz on 10/8/2002 23:58:28

Rumors - gz  

  By: GZ on Martedì 08 Ottobre 2002 22:53

Overseas Rate Cut? 10/08/02 12:32 PM EDT A heads-up. The ECB and the Bank of England have scheduled meetings on Thursday. I believe there is a possibility of a concerted rate cut -- something I touched on prematurely and incorrectly last month. Doug Kass, author of The Edge, is general partner for two investment partnerships, Seabreeze Partners and Kass Partners. Until 1996, he was senior portfolio manager at Omega Advisors, Edited by - gz on 10/8/2002 20:54:16

Se non comprano Cisco qui a 9$... - gz  

  By: GZ on Lunedì 07 Ottobre 2002 22:25

Cisco costava 36 volte il fatturato nel 2000, 36 volte. Oggi vedo che a forza di scendere costa 3,6 volte. Cisco ha avuto un crash negli ultimi 10 giorni e in particolare oggi, ha persino ecceduto il suo ciclo completo senza nemmemo un accenno di pausa anzi andando in caduta libera. Dal 21 agosto ha perso da 15 a 9 dollari. Qui sotto l'analisi economica che ne fa Doug Kass. Parte dal fatto che ha tre dollari di cassa per azione per cui costa 6 dollari al netto della cassa. Ha margini lordi ancora adesso intorno al 60%, costa 3.6 volte il fatturato che per chi ha margini elevati non è molto ecc.. ecc.. leggere tutti i numeri che presenta Kass che non non è un fesso come gestore di hedge fund Ovviamente ^Cisco#^ non perde, ma guadagna, quest'anno al netto circa 60-65 centesimi per azione. E sta facendo a pezzi la concorrenza in questa crisi generale per cui alla fine non rimarranno in molti a competere con Cisco. Ad ogni modo se nessuno oggi o al massimo domani vuole comprare Cisco qui a 9 dollari non c'è speranza, questa è la cartina di tornasole del mercato ------------------------------- Kass Katch of the Week: Cisco, Part 2 10/07/02 Cisco as in Bank Cisco. Cisco's enterprise value today stands at about $70 billion (7.3 billion shares multiplied by $9.50/share). But, Cisco has no debt and a lot of cash. Total cash stands at $9.5 billion, plus another $3.1 billion in short-term investments and $9.4 billion in long-term investments -- for a grand total of $22 billion, or almost $3/share in cash and cash equivalents! Subtract the $3/share from the current price of $9.50/share, and we end up with an enterprise value (net of cash and debt) of $6.50/share. The current calendar-year earnings estimates for 2003 (July fiscal year) stand at about 65 cents a share, which I think is too high. Let's use 60 cents. Take out interest on cash and investments of about 7 cents per share, and that brings us to operating earnings per share of 53 cents. Now take enterprise value of $6.50/share and divide EPS (E) of 53 cents a share, and we end up with an adjusted P/E multiple of only 12.2 times! Discount to the Market Multiple. Considering the relative opportunities that Cisco faces over the next decade, its adjusted P/E ratio of 12.2 looks very attractive as viewed against the projected market multiple of 16. Other comparisons also look appealing. For example, consider the following comparisons of Cisco to the S&P 500 index statistics (in parentheses): Cisco trades at only 2.9x tangible book (7.0x), at 18x free cash flow (16x), 3.7x sales (2.7x), current ratio of 2.0x (1.7x), a 0.0x long-term debt to equity (0.7x) and a 64% gross margin (48%). According to most estimates, Cisco is expected to grow at a compounded rate of 17%. On our adjusted P/E multiple of 12.2, Cisco trades at a price to growth of 0.70x. This represents a 50% discount to a group of leading technology companies (EMC (EMC:NYSE), Microsoft (MSFT:Nasdaq), IBM (IBM:NYSE), Dell (DELL:Nasdaq), Oracle (ORCL:Nasdaq), Sun (SUNW:Nasdaq) and Intel (INTC:Nasdaq)). Last Man Standing. Most of Cisco's competition is financially impaired. As a result, Cisco virtually "owns" its markets as users are increasingly reluctant to utilize the services of companies that are failing or that have diminished resources and might not survive the boom/bust cycle. Efficiently Run Enterprise. It is remarkable that Cisco enjoyed higher gross margins in the latest quarter than at any time back to 1997. Soundview's Berman points out that component costs are low -- "but component costs have been especially low in 1998 and 2001." Nor do utilization rates help to explain the remarkably high gross margins. Berman explains that Cisco is simply running the company efficiently and "is making life more difficult for its contract manufacturing partners and its component suppliers, and it is otherwise squeezing every last ounce of efficiency from its operations" -- much like Dell is doing as well. The Other Side of the IT Spending Cycle. With such high gross margins in a difficult IT spending environment, these very high gross margins augur well for profitability when the capital spending cycle rebounds. long Cisco Edited by - gz on 10/7/2002 20:40:37

Il Gatto Che Si Morde La Coda - gz  

  By: GZ on Lunedì 07 Ottobre 2002 18:06

---------.... La previsione dunque si concretizza, ma solo perche' e' stata "voluta".... -------------------------- mah....voluta forse no, sono milioni di persone che si muovono simultaneamente e vendono in tutto il mondo. Piuttosto la borsa influenza l'economia tanto quanto l'economia influenza la borsa e questa è lo schema "riflessivo" che ha sempre usato Soros, "il Gatto che si morde la coda" Ad es nel 1998-2000 la borsa che saliva ha spinto ha un eccesso di investimenti nell'economia e ora la borsa che scende sempre spinge a rinviare gli investimenti La borsa però dipende anche da fattori tecnici suoi (non solo ma anche da questi, ad es l'effetto stagionale ottobre-aprile o la disponibilità di margine per la speculazione con leva...). e ora tende a enfatizzare il trend sottostante portandolo all'estremo per cui nel 2000 la borsa proiettava una crescita senza freni e ora proietta la recessione o anche una mezza depressione In parole povere la borsa esagera sempre una volta che un trend superi una certa soglia e però questa esagerazione del trend ha un peso reale sull'economia. Ad es. ora hai la concomitanza di elezioni in brasile, germania (appena finite), stati uniti, sciopero dei porti americani e sei arrivato alla decisione finale sull'iraq e il tutto in settembre-ottobre che per ragioni anche fiscali è il periodo peggiore. Arrivando tutte insieme queste cose hanno un peso psicologico sulla borsa che a sua volta ha un peso sull'economia Magari tra un mese hai perlomeno risolto l'incertezza su tutte queste elezioni che capitano tutte assieme e sull'iraq (l'esito finale no, ma l'incertezza perlomeno l'hai tolta) e l'effetto stagionale di fine anno comincia a farsi sentire. E questo alleggerisce la borsa che a sua volta produce numeri economici (perlomeno di fiducia migliori). Per cui può essere che i dati di fiducia delle imprese e dei consumatori in questo periodo arrivino molto peggiori causa la borsa. E poi migliorino in novembre e dicembre grazie alla borsa. E la borsa vedendo dei dati economici un poco migliori sale un altro poco e così via. E' sempre un processo circolare dove una volta che si avvia una spirale continua a autolimentarsi fino a un punto estremo e i fattori economici e quelli psicologici sono indistinguibili. Modificato da - gz on 10/7/2002 16:17:43

I profitti scompaiono ? - gz  

  By: GZ on Lunedì 07 Ottobre 2002 04:38

Al momento ci sono parecchi esperti che usano la famosa comparazione degli UTILI medi ad es dell'S&P 500 (o altri indici) con ll tasso di interesse a 10 anni per dire che le borse sono sottovalutate del 40-45% Chi le vede sprofondare ogni giorno e prevede invece in base al grafico o alla recessione che avanza perdite ulteriori del 30% obietta : "... si comparano degli utili che stanno scomparendo ogni giorno!! ...sono pure stime di analisti..!!! ". Mica vero, esiste anche la contabilità nazionale di un paese in cui in base alla TASSE PAGATE e al reddito dichiarato si calcolano i salari, i profitti e tutto il resto. Questi qua sotto sono i dati della contabilità nazionale USA del 2001-2002 e all'ultima riga trovate 570 miliardi di $ di profitti. In calo da 640 miliardi dell'anno scorso, ma maggiori di due anni fa quando era 490 miliardi. Aggiungo che la % dei profitti sul reddito nazionale non cambia mai molto ed è sempre sull' 8% circa del totale. E i profitti delle società quotate sono circa il 5% del reddito nazionale. Come si vede L'ANDAMENTO DELLA BORSA del 2002-2002 NON RIFLETTE UN CROLLO DEI PROFITTI GENERALE. Forse l'anno prossimo, ma per ora il reddito e i profitti sono questi qua (non stime di analisti...) (Dati totali aggregati che comprendono circa 12 milioni di imprese americane, incluse quelle familiari. Quelle quotate sono 12 mila e la loro quota dei profitti totali è circa il 56-57% in media. Quindi su 570 miliardi di $ totali dovrebbero avere circa 300 miliardi di dollari di profitti quest'anno in base al reddito dichiarato nella contabilità nazionale) Modificato da - gz on 10/7/2002 12:25:28

Non conta tanto l'Utile ma l'ottimismo - gz  

  By: GZ on Lunedì 07 Ottobre 2002 04:09

Ora nessuno però crede alle stime di utile. Bene prendiamo il grafico degli ultimi 12 anni allora. Dal grafico precedente si vedeva che la variazione degli utili spiega poco l'andamento dell'S&P500. L'indice è salito da 350 nel 1990 a 1200 nel 2000 e poi sceso a 800 oggi. Quindi quello che è cambiato molto è la Valutazione di quegli utili, il famoso rapporto di Prezzo / Utile (P/E) (vedi qui sotto) Quello che cambia molto non è l'utile medio delle società quotate, ma l'"ottimismo" con cui il mercato lo valuta: negli anni 90 delle variazioni positive modeste degli utili facevano salire il P/E molto Oggi delle variazioni negative tutto sommato modeste fanno scendere il P/E altrettanto Modificato da - gz on 10/7/2002 2:17:41

La Follia di Natuzzi - gz  

  By: GZ on Sabato 05 Ottobre 2002 02:01

C'è solo da piangere a guardare in borsa una società come ^Natuzzi#^ - che continua a andare benissimo da quando è stata quotata nel 1992 a NY, - continua a fare soldi in qualunque condizione di mercato, - guadagna nel 2002 molto di più che nel 2001 (vedi i risultati appena annunciati un mese fa qui sotto) - costerebbe circa 6 volte e mezzo gli utili ora (!) e la liquidano come se fosse Enron perchè tutti guardano l'indice e i titoli dei notiziari che dicono "...recessione + bolla speculativa nell'immobiliare ==> Natuzzi fabbrica DIVANI ==> SELL!!" E'soprattutto è difficile trovare una società più onesta, è in mano a Pasquale Natuzzi che è un mezzo intellettuale che si preoccupa di architettura con Dioguardi a Bari e tante altre cose, ma certo non di wall street o stock options o di pasticci finanziari. E basta guardare i conti degli ultimi 8 anni per vedere che non è nemmeno un titolo ciclico che in recessione non guadagna più E uno dei tanti esempi della follia a rovescio del mercato (Tecnicamente ? il combo è completo con un altro minimo più basso) Modificato da - gz on 10/5/2002 14:17:19

Veritas: era solo isteria - gz  

  By: GZ on Venerdì 04 Ottobre 2002 23:21

ok questo è un bell'esempio del fatto che a volte sono casi di isteria collettiva (buttare giù del -30% un titolo perchè un suo top manager nel resume aveva mentito sul fatto di essere andato a Stanford) sulla base di questo ragionamento Veritas la si comprava oggi ^a 11.95 $, quando ho messo il mio trade di oggi#A:9415^ ed è salita a 13.00 $ in 4 ore in un mercato orribile come quello di oggi Modificato da - gz on 10/4/2002 21:27:16

Bob Prechter su Newsweek - gz  

  By: GZ on Venerdì 04 Ottobre 2002 12:40

Sabato Newsweek ha intervistato Bob Prechter, guru dell' Elliott wave, che riassume tutto lo scenario da un punto di vista estremamente negativo (ancora un -50% degli indici) --------------------------------- How will we know when the market has hit bottom? Robert R. Prechter Jr., founder and president of the forecasting firm Elliott Wave International, says there are a few telltale signs to look out for—none of which he sees yet. In fact, Prechter is convinced that stocks still have a lot further to fall before the market turns around. He’s been bearish for more than three years, but people are starting to pay more attention to him now. His book, “Conquer the Crash: You Can Survive and Prosper in a Deflationary Depression,” (John Wiley & Sons) which hit shelves in mid-July, has become a best seller. NEWSWEEK: Your book came out in the midst of the market’s worst quarter in 15 years. How much worse could it possibly get before things improve? Robert R. Prechter Jr.: I think the bear market is about halfway through in time, but less than halfway through in terms of price. That’s a pretty pessimistic forecast. I have a pretty radical opinion. So what you were you thinking when the Dow topped 10,000? I was bearish for a long time on the way up actually. By the time it hit 10,000, we were begging people to get out. We said: “Please take your profits—you won’t have a chance like this in your lifetime. Get out! Get out!” But, at that time, anyone expressing caution was of no interest. What do you say now to those who didn’t take your advice? I find it’s better not to be a talking head. So what I usually try to focus on instead is to say to people, you may or may not agree with how bearish I am or how far prices will go down, but what I want to do is throw a life preserver out. If you want to grab it, then fine. I’d imagine there are quite a few people right now who are looking for a life preserver. I wouldn’t be speaking to you now about this if I thought people wanted to hear it now. Then I’d say we are too close to a bottom. But people are not really negative yet. You mean people don’t want to hear about alternatives to the stock market? They still need to hear that they can go into cash and not be a pariah. Then maybe they can brag at the next cocktail party that they are not in the market. When will we know that we’ve reached the bottom? There are a few things required for a major bottom to indicate it is time to buy. Number one is a reasonable valuation for stock prices. I measure those three ways: dividend yields, PE ratio [share price per earnings] and price[-to-]book [ratio]. Let’s take dividend yields. When people think stock prices are going to go lower they demand high dividends to make up for their perception of risk. Dividends can pay 6 to 7 percent at a moderate bear-market bottom. In 1966 and 1929, stocks yielded just under 3 percent dividends. That is a normal top. That’s when people say they don’t care about dividends as much because the price will rise and make them money. The Dow passed that point at 6,000. By the time it topped, the Dow had an average 1.5 percent dividend yield. And forget the Nasdaq—it didn’t have any. Now, that is amazing. That’s when people were so convinced they would make 20 percent on the upside forever that they didn’t care about the dividend. That’s called a valuation measure. The market has now fallen enough to bring the dividend yield back to just over 2 percent now. But that’s still pretty low. Still, if that was the only indicator that seemed really extreme, I would entertain an argument to the contrary. But when the other valuation measures are also stuck at historic overvaluation levels, you can’t excuse them. You have to take them at face value. Stock valuations are still outrageous. What else do you look for in determining whether the market has hit bottom? You need some indication of pessimism, worry, concern—every synonym you can think of. We’re not just talking about magazine covers or something anecdotal, but hard indicators that measure investors’ outlooks. Take, for example, the percentage of advisers who are bullish. Often, at a bear-market bottom, professional money managers hold about 15 percent of their portfolio in cash. Today, they hold 4.5 percent of it in cash. In other words, they’ve been buying stocks on the way down. Finally, you need a completed price pattern according to the Elliott model of price behavior, which was developed by R. N. Elliott through close observation of the market. He cataloged the forms the market takes as investors move from extreme optimism to extreme pessimism. And we are in the middle of that—we are not at the end. In fact, none of these indicators are in place right now. They’re not even close. That’s why I don’t mind saying these things publicly. How did we get into this mess? Several things have been the classic precursors of similar junctures in the past. No. 1 is an extreme buildup in extent of credit—and debt, the flipside—expanded throughout the economy. Currently the amount of dollar-denominated debt is three times the value of annual GDP [gross domestic product]—the highest it’s ever been. No. 2: we are in a bear market because we had such a manic bull market. It drew in vast numbers from the public, spreading vertically and horizontally throughout the population. Every age, every place, every stratum. It was speculative lunacy. What advice would you give to those who are a little wary of putting their money into the market right now? I wish there were people like that among the public to talk to, but 99 percent of the professionals told them to stay in the market, so there aren’t many people sitting there wondering what to buy. They are already invested. Most of them are facing the question: what do I do now. The time to buy is not here yet. So what should investors do now? No. 1 is to get out of traditional investments that are in a bear market or are likely to be in one: stocks in general; real estate, which I think topped this summer, and any bonds issued by questionable debtors. Those are three places to avoid. You should move your money into the safest cash-equivalents you can find in the safest depositories you can find. For millionaires, you should be looking at private Swiss banks and Swiss government bonds. If you’re an average person in the United States, the safest place is a Treasury-only money-market fund. You can’t get more conservative than that in the United States. It wouldn’t hurt for someone to have 10 percent of his assets in silver and gold either. Can the average investor still make money in the stock market now? In our modern financial society, we have some alternatives that are attractive. For most people, the easiest ones to talk about are the bear index funds like the Rydex Ursa Fund [which basically shorts the S&P 500 index]. If you want to profit from the move down, then this is a great way to do it. They reset the value of the fund every day so there is not a limited downside anymore. Of course, if the S&P goes up, you’re losing money. But unlike a short, you can’t lose more than you invested. There’s another fund I like called ProFunds. Or you can do a market-neutral strategy where you split your money between bearish and bullish strategies. A lot of economists are talking about the end of the recession, but you’re talking about the economy getting worse before it gets better. Why? The economy follows the market. And when economists tell you that things are OK, they are looking at numbers that reflect the rally from late last year. But the stock market is now telling us that the economic numbers will still get worse. How much worse? The market has made new lows in the third quarter so the economic numbers we are going to see in the third and fourth quarter are going to show a return to recession, or at least the beginning of it. When the stock market finally bottoms and takes off on the upside, it will tell you that the economy is not far behind. In almost every case you can cite in the past hundred years, the stock market has turned up before the economy did. How depressing. The only thing that should be depressing is being caught in it. It’s the bulls who made people “doom and gloomy” by telling them to stay in the market. People seem to have a bias that optimists are good guys and pessimists are bad guys. But I think your best friend is a realist, who knows how to be each one. Modificato da - gz on 10/4/2002 10:41:28

-19% per un resume - gz  

  By: GZ on Venerdì 04 Ottobre 2002 01:38

Ho letto due volte per essere sicuro: ^Veritas#^ software, VRTS, una delle maggiori società di software del mondo subito dopo Microsoft, Oracle, Siebel, SAP, ha perso il 19% e quasi un miliardo di capitalizzazione oggi perchè il suo direttore finanziario si è dimesso. Ma non si è dimesso per motivi di contabilità o manipolazioni finanziarie. Si è dimesso perchè si è scoperto che 15 anni fa quando è stato assunto ha scritto nel resume che aveva un MBA da Stanford e non era vero. La cosa è vecchia di anni e non c'entra niente con il suo lavoro. E' una bugia poco frequente, ma che non niente a che fare con la società o i suoi conti: -19% Poi sembra che sia razionale adesso la borsa. ------------------------------------------------- Veritas stock, an influential component of the closely followed Nasdaq 100, tumbled 19 percent Thursday after CFO Kenneth Lonchar resigned following management's discovery that he lied about having a Stanford MBA degree. The stock lost $2.77 to close at $11.73 on volume of about 64.4 million shares, making Veritas the third-most actively traded Nasdaq issue, behind Cisco and Sun Microsystems. "While Ken's misstatement about his academic credentials is unfortunate, it has no bearing on the accuracy of our financial results or the quality of our financial procedures and controls," said Chief Executive Gary Bloom in a statement. Management of the storage-software company said it expects third-quarter earnings before charges to be 11 cents to 13 cents a share, on sales of between $350 million and $370 million, as previously announced. Veritas (VRTS: news, chart, profile) is scheduled to report financial results on Oct. 21. A Veritas spokeswoman would not comment on whether a lack of an advanced business degree made Lonchar, a five-year Veritas employee and a CFO for 14 years, qualified or unqualified to conduct his job. She also wouldn't say whether or not the company plans to screen resumes of other top corporate executives. Lonchar's credentials were "brought to the attention of management from a person independent to the company," said Marlena Fernandez, the spokeswoman. From May 1999 to March 2002, Lochnar sold Veritas stock, most of it gained through company stock options, worth more than $20 million, according to research from Thomson First Call. Of note, Lonchar had previously spoken out on the issue of corporate accountability. He told The New York Times in April that corporate audit committees are holding CFOs to a "higher level of responsibility." Jay Jones, senior vice president and chief administrative officer has been named acting CFO, the Mountain View, Calif.-based company said in a statement. Veritas plans to name a new CFO by year's end. A spokeswoman from Fort Lauderdale, Fla.-based software maker Citrix Systems, where Lonchar was named a board member in January, said that company has not yet decided whether to ask for his board seat, due to the circumstances of his Veritas resignation. Edited by - gz on 10/3/2002 23:41:14

Doppia Wolfe wave a 5 punte - gz  

  By: GZ on Giovedì 03 Ottobre 2002 19:40

questa figura grafica è molto curiosa in pratica il mercato (S&P 500 future a 24 ore) si sta aprendo a fisarmonica con massimi crescente e minimi crescenti SIMULTANEAMENTE di norma è sempre o l'uno o l'altro in genere è quello che si dice una Wolfe Wave da un tizio che si chiama Wolfe che l'ha analizzata ma questa è praticamente una Doppia Wolfe wave a 5 punte perchè di norma ce ne sono 2 da una parte e 3 dall'altra e alla quinta parte l'impulso qui invece il pattern ha continuato fino a farne quasi 5 e 5. Come noto quando arriva alla fine però parte poi un onda impulsiva

Le Stime troppo basse - gz  

  By: GZ on Giovedì 03 Ottobre 2002 19:13

o usiamo solo il grafico e basta oppue "se non ci si fida" di niente di quello che è fatto altri uno la stima se la fa da solo, ma è un poco faticoso, si fa prima a leggere due o tre report e usare poi il buon senso è un lavoro come un altro fare le stime di utile o fatturato, ogni giorno ci sono esempi di stime sbagliate per difetto ad es su ^Qualcomm#^ (QCOM) che fa il software per cellulari di tipo CDMA gli analisti hanno sbagliato per difetto e di molto le stime di utile e fatturato negli ultimi due trimestri e l'utile quindi può veramente essere maggiore a 1 dollaro per azione l'anno prossimo (e ha anche un bel grafico) su ^Electronic Arts#^ che fa i videogiochi per Nintendo e simili, finora le stime erano o giuste o appena inferiori alla realtà e forse per questo giustifica finora un P/E altissimo

Testa e Spalle mah...! - gz  

  By: GZ on Giovedì 03 Ottobre 2002 18:13

sì, ecco una dimostrazione "live" di come i Testa e Spalle di per sè non vogliano dire un belino, come dicono in inglese spesso sono buoni come "segnale fallito" appena torna sopra il punto da cui aveva rotto al ribasso è un grande buy

Nasdaq - gz  

  By: GZ on Giovedì 03 Ottobre 2002 16:05

------------ ....In due anni (2000 2002) il fatturato di queste 100 aziendo è sceso almeno del 40%,i profitti dell'80%, l'occupazione del 50%, con poche possibilità di assorbimento negli altri settori.... ------------------------- I numeri che lei cita sono più o meno quelli settore infrastrutture telecom (nortel, alcatel, ericsson, lucent...) ma se si riferiscono al nasdaq 100 allora no. Il fatturato di Cisco, Dell, Microsoft, Amgen, Oracle, Qualcomm che sono i primi 6 titoli del nasdaq 100 per capitalizzazione ad esempio è più o meno invariato: Intel fattura questo trimestre 6,7 miliardi di $, nel 1999 ne faceva 7,1 e nel 1998 faceva 6,0 miliardi Oracle fattura (sempre questo trimestre) 2,2 miliardi contro 2,3 l'anno scorso, 1,99 nel 2000 e 1,7 nel 1999 Amgen, Dell, Cisco e Microsoft fatturano di più degli anni precedenti Per risalire a 2000 del nasdaq composite dai 1.190 attuali basta non andare in recessione, non occorre che cambi molto nei numeri attuali (poi però non è detto che ci rimani a meno di cambiamenti di fondo) perchè i fondi comuni americani per la prima volta da quando esistono hanno ora più obbligazioni che azioni in portafoglio (Utili 2002 e Utili attesi per il 2003 dei primi 25 titoli del Nasdaq 100, ordinati per capitalizzazione ) Modificato da - gz on 10/3/2002 14:47:13

Ericsson - gz  

  By: GZ on Giovedì 03 Ottobre 2002 13:25

Ericsson ha detto che il fatturato calerà del 15% mentre prima parlava di un calo tra il 5 e il 10%. Questo arriva a fine 2002, due anni dopo che la cosiddetta bolla speculativa è scoppiata e in ambiente in cui bene o male il PIL è cresciuto e non calato. Nella tecnologia un -15% del fatturato significa perdite operative pesantissime, ma il punto è che tuttora il mercato si sta contraendo, non si è ancora nemmeno stabilizzato e Ericsson stessa QUESTO MESE sta ancora abbassando le stime. Ericsson capitalizza ancora 6 miliardi di $ anche se il titolo sembra scomparso, per cui non è impossibile perdere ancora --------------- da Breakingviews --------------------------- Ericsson warns on lowered sales: There goes another funding option for telecoms equipment companies. Sweden's Ericsson has warned sales and "especially" orders would be lower in the third quarter than the second. Falling sales will not surprise investors accustomed to warnings from Ericsson's rivals. But orders? Investors had hoped for stability there, which could have presaged a rebound in sales next year. Now they are panicking. Ericsson shares plunged after the warning to 10% below the level where the company sold shares in its late-August rights issue. This raises a question: couldn't Ericsson have warned investors of developments before that deal completed? To be fair, some of its rivals waited until September to issue warnings. The market deteriorated during the month. Orders also tend to flow through towards the end of the quarter. Even so, Ericsson, which gave no previous guidance on its third quarter, may struggle to dispel the suspicion that it kept mum until its money was in the bank. There is no way that Ericsson can tap rational shareholders for cash again in this downturn (although its main shareholders Investor and Industrivarden may not act rationally). Indeed, the wider sector including Alcatel and Lucent can probably forget about tapping the capital markets before an industry upturn is visible. It is hard to see where telecoms equipment revenues will eventually stabilise. But, if it is any lower than where the big market players hope it is, some of them could be going bust. The bond market already discounts a significant risk of debt-for-equity swaps at Ericsson, Alcatel, Lucent and Nortel. But equity investors remain optimistic. True, Ericsson has value as an option on a market rebound. Third-generation technology could yet save the wireless equipment market from collapse. But the total market may generate just over $30bn of revenue this year. Ericsson's share should be roughly 40%. In the circumstances, its $6bn market capitalisation may have further to fall. Modificato da - gz on 10/3/2002 11:26:23

Sell per errore a New York - gz  

  By: GZ on Giovedì 03 Ottobre 2002 00:52

Sembra che nell'ultima mezzora si partito un enorme programma di vendita di un basket di azioni blue chip per errore Secondo bob pisani che riporta dal floor del Nyse solo su General Electric sono state vendute 5 milioni di azioni in un solo ordine, ma sembra che un trader abbia sbagliato il numero di zeri dell'ordine (se vedete GE è andata giù del 9% per poi recuperare un 4-5% negli ultimi minuti e nel dopo mercato) Al momento non ne sono sicuri e tutti aspettano di sapere se è vero

20 anni di galera per Enron - gz  

  By: GZ on Mercoledì 02 Ottobre 2002 21:34

L'evento di oggi è l'arresto di Andrew Fastow, il direttore finanziario di Enron. Fastow, 40 anni, è accusato di 6 o 7 capi di accusa criminali per cui rischia sui 20 anni. Contro di lui hanno messo assieme tutto quello che potevano mettere assieme, fino alla famosa "Mail Fraud" (qualcuno ha visto il film con Tom Cruise, "The Firm" in cui era un avvocato in uno studio che lavorava per la mafia... ?) per cui se invii per posta dei documenti che risultano falsi puoi anche prendere 7 anni di galera per "Frode Postale". In passato contro dei mafiosi che avevano fatto fuori i testimoni hanno accumulato 3 o 4 capi per Frode Postale dandogli 20 anni. I procuratori parlano di Fastow come se fosse Al Capone ed è evidente che per loro incastrarlo vuole dire assicurarsi una carriera politica (come Giuliani fece negli anni 80 mettendo in galera gente di wall street come Milken e Boesky) E se anche non ci fosse la loro ambizione c'è la presidenza che spinge per avere delle condanne esemplari perchè è il modo più rapido e meno costoso di recuperare consenso e tenere assieme la borsa Infine in america si va davanti a una giuria e dato che tutti hanno perso in borsa le probabilità che possa essere assolto il tizio accusato di essere colpevole principale del crash di Enron sono più o meno zero. E' impressionante la velocità con cui arrivano gli arresti, come si aprono nuove inchieste (vedi quella di venerdì contro il super analista Grubman e altri per ridare indietro 28 milioni di dollari degli IPO agli azionisti) e iniziano gli interrogatori e le confessioni di quelli che patteggiano e denunciano altri. La gente come Kozlowsky di Tyco, Grubman di Merril Lynch o Fastow di Enron è spacciata ( a meno di non tirare dentro qualcuno ancora più importante e patteggiare) Questa giustizia piuttosto spiccia e tutta sulla scia dei giornali, delle TV e dell'opinione pubblica imbufalita conta più di tutte le regolamentazioni

Ed ecco come uscire dal T&amp;S - gz  

  By: GZ on Mercoledì 02 Ottobre 2002 21:03

ad es alle 17:30 ho scritto di comprare a 841 (appena prima della) rottura di questo testa e spalle dell'S&P (anche se in realtà non era quello il motivo e per questo anticipavo un attimo) La rottura era a 843 e il minino era 834 843 - 834 = 9 Se allora sommo 9 punti a 843 ottengo 851. Abbiamo appena raggiunto 851 per cui ora vendi (e guadagnavi 9 o 10 punti dagli 841 dove l'ho indicato alle 17:30) Modificato da - gz on 10/2/2002 19:4:51

Grande Quiz: T&amp;S o Bear Trap ? - gz  

  By: GZ on Mercoledì 02 Ottobre 2002 20:02

E questo è il terzo quiz di analisi tecnica applicata in tempo reale per oggi il CAC francese ha rotto al ribasso un testa e spalle e valeva la pena di venderlo (e più o meno lo stesso pattern lo hai sul mib30) ma c'è un ma ora il testa e spalle si stra trasformando nel mio pattern favorito la "bear trap" (trappola per orsi) anzi sarebbe molto bella come Bear Trap perchè ha persino formato una "flag" (bandiera) sotto i doppi minimi Se torna sopra la linea bianca scatta la Bear e chi ha venduto il testa e spalle dopo la rottura deve decidere cosa fare quale dei due funzionerà ? Notare che questo è il pattern che hanno tutti gli indici al momento

Altro testa e Spalle da comprare - gz  

  By: GZ on Mercoledì 02 Ottobre 2002 19:50

questo è un altro Testa e Spalle per oggi da comprare qui a 9.48$ Advanced Medical Optics, AVO, Al Nyse molto bello perchè con "tazza con manico" incorporata Modificato da - gz on 10/2/2002 17:51:41

Testa e Spalle: comprane ogni tanto - gz  

  By: GZ on Mercoledì 02 Ottobre 2002 19:33

la mia impressione è che visto che il testa e spalle è facile definirlo matematicamente (basta usare ad es la funzione già scritta di "Swinglow" in tradestation) se funzionasse bene ci sarebbero dei sistemi e dei software che te li segnalano in giro automaticamente visto che poi sono frequenti no ? mentre invece si va sempre a interpretazione ad es quello che ho segnalato io prima era un classico testa e spalle per qualunque manuale, ma per lei no comunque qui alle 17:30 ecco un T&S su cui io compro sugli S&P (anche se non è di quelli migliori, cioè con una base larga) Modificato da - gz on 10/2/2002 17:36:6

arresti di gente sorpresa a comprare titoli ? - gz  

  By: GZ on Mercoledì 02 Ottobre 2002 02:14

--------- ....Per avvitarsi dovrà prima capitare qualcosa che distrugga il sentiment in un modo che riesce difficile perfino immaginare, o magari che lo cambi in positivo, e questo qualcosa non potrà essere la pura e semplice guerra a Saddam già incorporata de longu nei prezzi. Potrebbe essere tutt'al più uno sviluppo militare imprevisto e imprevedibile. Spero proprio (ma è una flebile speranza la mia) che il mercato non abbia bisogno di una catastrofe umana per completare il suo "bagno di sangue" purificatorio. ------------------------------ Uelà, ma se la cosa di cui parla fosse già successa ? Quando si comincia a scrivere che : una guerra, il terrorismo a Ny, sommati a scandali a catena, una recessione ormai scontata, il brasile dato come prossima bancarotta, due o tre bolle speculative (credito, consumo, immobiliare...) che vengono date sul punto di scoppiare, il giappone che affonda sempre... non sono sufficienti e occorre non solo una guerra, ma: "..dovrà prima capitare qualcosa che distrugga il sentiment in un modo che riesce difficile perfino immaginare..." "...non potrà essere la pura e semplice guerra a Saddam ..." cosa vogliamo , la guerra termonucleare per creare del VERO SENTIMENT PESSIMISTA in borsa ? un epidemia batteriologica ? una meteorite ? delle squadracce che vanno a cercare quelli che dicono qualcosa di vagamente positivo sulla borsa e li bastonano ? linciaggi di analisti in piazza e arresti di gente sorpresa a comprare titoli ? l'abolizione delle pagine finanziarie dei giornali e multe a chi menziona titoli con intonazione positiva nella voce ? un variante dell'Aids che colpisce chi ha azioni in portafoglio ? (basta leggere un post del genere per capire che il problema non è più il sentiment da un pezzo) Modificato da - gz on 10/2/2002 0:44:24

Rumor di Alleanze nel Golfo - gz  

  By: GZ on Martedì 01 Ottobre 2002 23:56

Convincere il congresso è la parte facile, non ha mai negato niente al presidente in casi di sicurezza nazionale e guerra. La parte difficile è il contesto politico ei di alleanze in medio oriente. Qui ora ci sono rumor più positivi, contrariamente a quello che apparirebbe sulla prima pagina dei giornali. La Francia, la Russia e la Cina contano poco se trovi degli arabi che collaborano. Per gli alleati nel golfo ci sarebbe: i) oltre alla Turchia (i campi petroliferi sono vicini al confine, è nell'orbita nato) ii) egitto (riceve alcuni miliardi di dollari ogni anno dopotutto e ogni 10 o 15 anni qualcosa deve fare) iii) giordania (ci sono piani di estenderne l'influenza, riceve miliardi di dollari, ha avuto contrasti con saddam ) iv) Quatar e Kuwait (gli hanno salvato la pellaccia già una volta, sono sotto il tiro di Saddam ) v) ora forse si dice persino Iran ?!!!! (conti da regolare dai 9 anni di guerra e un milione di morti con l'iraq, maggioranza dell'iraq di religione scita su cui estendere influenza, logica per cui "se lo fanno comunque tanto vale trarne vantaggio...") ------------------------------------------------ Iran Jumps Aboard US War on Iraq DEBKAfile’s Washington, Gulf Sources 30 September: America’s failure to enlist UN Security Council members for a tough new ultimatum to Baghdad is misleading. On the quiet, Washington has made important strides in the bid to assemble an Arab-Muslim coalition for its war effort. Egypt and Saudi Arabia were the first to come on board, although they refrain from publicly admitting to having made their sea and air bases available for the American assault. According to DEBKAfile ’s military sources, the big Egyptian military base at Cairo West has been turned over to the US war command as its foremost logistical launching pad, while US warships freely navigate the Suez Canal. The Saudi Prince Sultan air base northeast of Riyadh is now an American forward base for air raids over southern Iraq. Sunday, September 29, US AWACs took off from Sultan to escort American bombers raiding Iraqi command posts and radar systems at the big international airport of Basra, Iraq’s port city on the Persian Gulf. This second American air assault against Basra inside a week had more than one effect; one was to disable Iraq’s potential for striking out at neighboring Iran and its Khozistan oilfields. What has happened to place Iran, one of Washington’s fiercest critics, in Saddam’s gun-sights? And why are US warplanes protecting the Islamic Republic? The answer was offered in Issue 78 of DEBKA-Net-Weekly that came out on September 27: President George W. Bush and his aides must be patting themselves on the back this week over the remarkable feat of turning round an implacable foe for its line-up against Iraq: DEBKA-Net-Weekly’s military and Iranian sources report that months of laborious bargaining have produced a secret US-Iran military cooperation agreement for the operation to overthrow the Saddam Hussein regime. Iran’s first quid pro quo was having its forces co-opted to the assault. According to our military sources, a several hundred-strong Iranian vanguard apparently went into northern Iraq some ten days ago. It is believed to be made up of Iraqi and Afghan rebels fighting inthe Badr force, an elite counter-terrorism contingent of the Revolutionary Guards. US and Turkish special forces officers escorted the Iranian unit to its deployment zone in the Kurdish Sulimaniyeh area. This week, DEBKAfile adds, the military partnership went into political gear. Iraqi foreign minister Naji Sabri, who flew to Tehran Sunday, September 29 to seek support against Washington, was coldly informed by President Mohamed Khatami that Iran wanted the entire Persian Gulf free of weapons of mass destruction. On his way out, the Iraqi minister almost bumped into Kuwait’s defense minister Sheikh Jaber Mubarak al-Hamad, who arrived on a diametrically opposed errand: a two-day conference with his Iranian opposite number, Rear Admiral Ali Shamkhani, on “collective security”. According to DEBKAfile’s sources in Tehran, the two defense ministers have been assigned by the US war command to line up their military front against Iraq. Iran’s still secret about-face gives substantial ballast to the anti-Saddam Arab-Muslim alliance put together by the Bush team and offers a rebuttal for much of the criticism of an American military move against Baghdad coming from the Democrats in the US Congress, the Europeans led by France and Germany and the UN secretariat under Kofi Annan. Many critics claim to speak for the Arab Middle East and Persian Gulf. Now that the strongest Gulf power, Iran, has crossed the floor – and is not the first to do so - President George W. Bush can claim a regional coalition weightier than the one which confronted Iraq in 1991. DEBKA-Net-Weekly ’s Iran experts recall that just before the Afghan War last October, Washington and Tehran secretly shook hands on a military pact to do battle against al Qaeda and the Taliban and in particular protect the Shiite population of W. Afghanistan, especially in the Herat province. That pact is in effect reaffirmed in a different context. One key rationale for Tehran is its compulsion to hold onto its influence among Iraq’s Shiites, who make up some 60 percent of the 23 million strong population, and protect its interests in any future government rising in Baghdad. Ever practical, the ayatollahs calculated that the American military operation against Saddam is a foregone conclusion anyway; therefore it was more to their advantage to jump aboard the speeding American bandwagon than to snipe at the US war effort from the shrinking opposition. The Iranians are now keen to pull Syria out of the opposition camp and over to the American side so as to ward off a potential American or Israeli strike against the Damascus-based Palestinian radical terror groups and Hizballah strongholds in South Lebanon. Tehran was also influenced by the recent outbreak of stormy anti-government riots in Damascus, reported exclusively by DEBKAfile last Thursday, September 26. The Assad regime turns out to be a lot less stable than thought. Its fall would remove one of the Hizballah’s key props. Iran’s crossover to the American side against Iraq does not detract an iota from its sponsorship of the Hizballah’s war against Israel or the Lebanese government’s plan for plugging an important source of Israel’s water supply with the Wazzani River diversion project. This gives Tehran a chance to pull off a double: If the Lebanese get away with this project under Iranian protection, while at the same time the Iranian-American military collaboration in Iraq is successful, Iran’s standing in the Persian Gulf and Middle East will be much enhanced. At the same time Tehran will not be required to abandon its ingrained animosity to Israel. To make sure Israel did not upset the gathering US Islamic-Arab alliance, Washington forced Israel into a military climb-down in Ramallah, giving Yasser Arafat his moment of triumph as he emerged from 11 days of Israeli blockade. Pale and trembling amid the rubble of his government headquarters, he brandished the V-sign for the tiny following that came out to cheer him. Although Israeli siege forces have moved back, Arafat is still trapped. His presence in the only building left standing in his compound is the last shield protecting his terrorist masterminds from Israel’s grasp. DEBKA-Net-Weekly’s sources find neither the Americans nor Iranians under any illusion that their old feud is resolved by their new military accord. But, as an ad hoc device, this collaboration has made it possible for the United States to tighten its noose around the necks of Saddam and his regime, while putting its longstanding war of words with Iran on hold for the duration. Modificato da - gz on 10/1/2002 22:8:9

I tassi reali sono molto elevati - gz  

  By: GZ on Venerdì 27 Settembre 2002 20:38

Lei fa l'errore di dimenticare che 10 o 20 o 30 anni fa l'inflazione era al 5% quando andava bene o al 10% quando andava male Nel dopoguerra quando c'era una recessione pesante i tassi di interesse REALI diventavano NEGATIVI per far ripartire l'economia In quel modo i Debitori pagavano meno, avevano un bello sconto e si risollevavano in fretta. Adesso i debitori pagano in termini REALI una delle percentuali più elevate del dopoguerra. Occorre spingere i tassi REALI in negativo per rimetterli in sesto e far ripartire l'economia. Modificato da - gz on 9/27/2002 18:42:31

i "TASSI", ma quali tassi - gz  

  By: GZ on Venerdì 27 Settembre 2002 14:08

Io credo che se aumentassero i tassi si andrebbe immediatamente in recessione ---------------------------------- non bisogna confondere i "TASSI" che paga il governo sui Bund o Treasury Bond e quelli che pagano le imprese sulle loro emissioni obbligazionarie I tassi sui Bund o Bond sono scesi ai livelli di 40 anni fa, ma quelli che pagano le imprese in termini reali sono molto elevati quello che conta è la Spread con quelli delle imprese per quanto riguarda i fondi sono pieni di bund e bond, se ne vendono un poco non cambia niente per le obbligazioni corporate anzi la spread si riduce se comprano azioni perchè le corporate in molti casi sono al traino delle azioni

J.J. Cramer chiama la crisi - gz  

  By: GZ on Venerdì 27 Settembre 2002 02:35

J.J. Cramer argomenta qui molto bene che a meno che il governo non faccia qualcosa urgentemente intere industrie in america vanno ora fallite: i) in particolare tutte le telecom, inclusa AT&T, Verizon, Sprint ii) tutte le linee aeree, iii) 6 o 7 mega-multinazionali colpite da colossali cause civili dei più famelici studi di avvocati, causa l'asbesto per centinaia di miliardi di dollari di danni (in europa non se ne parla ma è una cosa da togliere il fiato) iv) mega multinazionali finanziarie come JP Morgan e Merril Lynch v) tutto il settore tecnologico soffoca nell'eccesso di capacità produttiva e di produzione vi) la spesa per consumi stagionale autunnale sta calando di colpo ecc... Per Cramer il governo sta ignorando il problema guardando alle statistiche aggregate e le vendite di case ancora buone e il disastro di queste industrie si avvicina ----------------------------- J.J. Cramer ----------------- Government Stands By as Economic Muscle Withers By James J. Cramer 09/25/2002 11:41 AM EDT Oblivious. That's the only way to describe this administration's reaction to the incredible collapse that is happening right now, in slow motion, in the U.S. stock market. The president, his advisers, and the secretary of the Treasury seem to have no idea how things are deteriorating domestically. Oddly, the Democrats don't seem to recognize it either; they keep focusing on the coming deficits as if those were the real problem with the economy. We have lots of problems, but, strangely, the deficit isn't one of them, if you judge by the only standard that matters: the bond market. And the bond market is signaling that we are, if anything, too prudent with federal spending, as bizarre as that sounds. The president and his advisors look at aggregate figures, and the aggregate figures chiefly reflect the incredibly low rates that caused the consumer to be giddy enough to keep spending. But the aggregate figures lie. Let me tick off the real problems: 1. The telecommunications system in our country is probably 18 months away from going belly up because the government refuses to recognize that it can't allow players to lie, cheat and steal, then file bankruptcy and come out smelling like a rose. Under that scenario, which is happening with WorldCom (WCOEQ:OTC - news - commentary - research - analysis), I can't see AT&T (T:NYSE - news - commentary - research - analysis) staying alive. I can't see how SBC (SBC:NYSE - news - commentary - research - analysis), Verizon (VZ:NYSE - news - commentary - research - analysis) and BellSouth (BLS:NYSE - news - commentary - research - analysis) can maintain their dividends. And it isn't just me; the market's saying the same thing. But the Federal Communications Commission is oblivious. The idea that we could allow this incredibly important industry to fail like this because the ne'er-do-wells aren't shut down is beyond me. In 1990 the government took drastic action before we let the ne'er-do-wells wreck the banking system. Now it's doing nothing. 2. Asbestos claims are sinking major companies left and right. Honeywell (HON:NYSE - news - commentary - research - analysis), Dow (DOW:NYSE - news - commentary - research - analysis), Ford (F:NYSE - news - commentary - research - analysis), General Motors (GM:NYSE - news - commentary - research - analysis), Georgia-Pacific (GP:NYSE - news - commentary - research - analysis) and Halliburton (HAL:NYSE - news - commentary - research - analysis) all have so much exposure to asbestos that I could argue their securities are on the verge of becoming uninvestible. But asbestos plaintiffs' lawyers seem bent on bankrupting everyone in their paths, and the political system has resisted reforming things so they can't. There is no court relief, no congressional relief and no presidential relief. It seems just inevitable at this point that the plaintiffs' lawyers will wind up helping to destroy these companies. 3. The airline industry is about to disappear. Sure, if we all flew JetBlue (JBLU:Nasdaq - news - commentary - research - analysis) that would be fine. But this whole industry is about to go out of business. Look at those stocks -- they're just screaming "we're about to go down." In whose interest is that? 4. The financial services industry abetted so much fraud and is so deep into the problems of the power merchants and the telecommunications industries that it is reasonable to think there's a chance that either Merrill Lynch (MER:NYSE - news - commentary - research - analysis) or J.P. Morgan (JPM:NYSE - news - commentary - research - analysis) won't make it. That's right, won't make it. The liabilities are just too great. 5. Less than one month after we certified the financials of U.S. companies, EDS (EDS:NYSE - news - commentary - research - analysis), one of our largest companies, said it didn't need to disclose a put liability that was just gigantic. So much for that attempt at getting corporate America to disclose all its nasty surprises. 6. Oil is at $31 a barrel and we have no plan or contingency to lessen our dependence on oil. None. We are more hostage to this price than any time in our history. 7. This was the worst back-to-school season for retailers I have ever seen. 8. We have too much capacity in virtually every single technology sector and nobody even seems to care. 9. We can't afford to prosecute the directors of Enron (ENRNQ:OTC - news - commentary - research - analysis) because the Securities and Exchange Commission is too stretched, but the SEC didn't even ask for a appreciably more money at budget time. 10. This big old great economy can't support a single initial public offering, not one. We can't raise a dime's worth of capital in this country for a young business. Not a dime. And we wonder why the market's going down? I think if it weren't for the shorts and the curbs, we should be taking out 6800 on the Dow right now. I think we are lucky that the Nazz is hanging around here, lucky that there are hedge fund shorts that keep propping things up. But nothing happens. Nothing gets debated. No one in the administration acts as if we were in crisis. Everyone is distracted, yet every one of these problems could be fixed by the government either through some sort of recognition and indemnity, or some change in policy or enforcement. It is beyond me that years of economic strength are being frittered away right before our eyes. But it is happening. And the secretary of the Treasury says all is well and the president acts as if things couldn't be better because housing's holding up. Of course, that's only because we have a government-mandated bubble developing. It is enough to make you ill. It is more than enough to get you to be as defensive as possible with your investments. That's the only way you possibly can stay the course until the people at the top recognize how darned precarious everything has become. It has been my nature to be bullish and I have firmly believed that in the last 20 years things do tend to work out in the end. I don't feel that way now. There is too much at risk and too few important people in this nation focused on that risk. That's why we have to continue to use any strength to get even more defensive than we have been until the people in power come to their senses and make changes that can benefit the shareholder class in this great nation. Edited by - gz on 9/27/2002 0:43:1

Jeff Cooper Chiama il minimo - gz  

  By: GZ on Venerdì 27 Settembre 2002 02:16

Il pattern della "Crouching Tiger" ("Tigre Acquattata" ? come si traduce ?) di Jeff Cooper sta per scattare e non volevo che qualcuno ne rimanesse all'oscuro. Jeff Cooper è uno degli analisti tecnici e non solo tecnici migliori (un misto di Gann, patterns inventati da lui e buon senso). Oggi si butta. Con un intervento fiume su ^www.realmoney.com#www.realmoney.com^ chiama il minimo e dice che il rally è iniziato ieri e dura fino a marzo. (n.b. era negativo da agosto 2000) Va apprezzato il coraggio. Dopo una chiamata senza ambiguità come questa se il mercato scende perdi la faccia. Questo non succede tanto con gli analisti nostrani che sono più democristiani e tendono a adattare l'analisi di fondo al mercato di continuo (l'operatività sarebbe logico, ma l'analisi di fondo dovrebbe cambiare una o due volte all'anno). Purtroppo essendo ora "so bullish to bet the farm..." come dicono ("talmente toro da giocarsi la fattoria", che poi qui ci sarebbe anche con vigna e tutto) mi sento in obbligo di segnalare questo pazzo intervento. Comunque mi rendo conto che bisogna controllarsi (come diceva Giovannino Guareschi: "io sono emiliano, ma lo so e mi controllo") per cui segnalo anche (qui a fianco) per par condicio un pezzo assai pessimista di JJ Cramer di oggi che fa notare che ci sono 4 o 5 intere industrie in america che stanno andando fallite, senza che il governo faccia niente, e che tutta l'economia sta affondando. ----------- Jeff Cooper Prima puntata ------------------ Getting Ready to Rally By Jeff Cooper 09/26/2002 07:17 AM EDT Tha, tha, that's all folks. It looks like a successful test to me. This may be the most important update I have written since the end of August 2000, when I stated that the stock market was in its most vulnerable position since September 1929. Since that commentary more than two years ago, there are many leading stocks, real companies, not just Internet bubbles, that have lost 90-95% of their value. Sun Microsystems from $64 to $3; Intel from $75 to $14; General Motors has been cut in half. In the beginning of September this year, I stated that although the month should see choppy trade, I expected a test of the July low to lead to the best rally of the year in the fourth quarter. There is some solid evidence that Wednesday's action is the kickoff to this fourth-quarter rally. Hey, you can't hate these money managers for trying to front-run the only shot they have for performance this year. This week I stated my expectation that the monthly chart was overdue to turn up and that there was a strong likelihood this would occur with trade in October above September's high. I will tell you that I now expect the quarterly chart to turn up as well. In other words, I expect to see trade in the fourth quarter exceed the third-quarter high, which was scored on Aug. 22 at 965 basis the S&P 500. Some of you are familiar with the 60-year cycle, or what W.D. Gann referred to as the "Great Cycle." A sine wave of the 60-year cycle gives four sections of 15 years or 180 months. Approximately 180 months ago, the crash of 1987 occurred. Seven and half years ago, or 90 months, was March 1995 -- the breakout that began a 60-month run. Of course 30 months ago in March 2000 was our all-time high. Additionally, I have mentioned recently the importance of the Cycle of 28 or the moon cycle, or the moonth cycle (as in month). A day for a year or 28 years ago gives 1974, which scored an important low in October. As you know there was a 60-day double bottom from October 1974 to December 1974. Dividing 28 years into 90-degree sections or four quadrants of seven years shows that 1974 saw a panicky selloff that preceded a major rally: 1974 plus seven years gives 1981, which saw a major selloff prior to a major low and rally phase. The year 1981 plus seven years is 1988, which was on the heels of a major panic that preceded a solid rally phase. The year 1988 plus seven years gives 1995. The year 1995 of course was preceded by a severe decline in 1994 and as we know began the parabolic run into March 2000. The year 1995 plus seven years is 2002 and we have certainly seen a panicky decline. Now all that remains is to know when and if there will be a low and a solid rally phase. As you can see, the end of the third quarter this year signifies an important inflection point in time. Some of you are aware that I am associated with David Reif's money management firm, which times the market using the S&P Spyders (SPY:Amex) as the vehicle of choice. The model used to time the market consists of a handful of proprietary tools. What is important to know is that all except one of the model's components are flashing green currently, and the final one could trigger at any time. Moreover, as I stated this past week, the big picture on the S&P shows a Crouching Tiger. That means that we have to be on our toes for any daily or weekly evidence that will allow us to get on board before the tiger is in the tank -- before the train leaves the station, because in our experience, the Crouching Tiger is that dynamic. Price action out of the crouch tends to pounce. The fact that few, if any, think the market can "V" out of this test and rather believe that any rally phase will be of a creeping nature, leads me to speculate that the rally, if it comes, will be quicker, stronger and faster than the herd believes. Lastly, but not least, the price of 819 S&P at yesterday's S&P close is opposition to the July 24 bottom in time on the Gann Square of Nine chart. In other words, price was square time yesterday. Everything is lining up here. Additionally, opposite the price of 776, the July S&P low is 833. The S&P tested 833 on Aug. 5 and subsequently has closed below it for only one day, Tuesday before reversing on Wednesday. Suffice to say, the Square of Nine projects a move to as high as 1040 to 1060 if the Crouching Tiger pattern is triggered. As Dave said today, "This may be the most important rally since the top in 2000." I agree. Pattern, time and price certainly argue for the potential of a move by the popular indices above their 200-day moving averages (more on that tomorrow). I believe the rally, if it occurs, will meet its projection of 1040 to 1060 S&P by January 2003, if not by the end of the year. ----------- CONTINUA, prima puntata ------------------ Edited by - gz on 9/27/2002 1:4:4

L'Orso arriva a Hollywood - gz  

  By: GZ on Giovedì 26 Settembre 2002 20:17

Due dei programmi più popolari della Tv americani mettono il mercato orso come protagonista. Miami Vice ha in una delle prossime puntate un direttore finanziario che mentre sta per andare a testimoniare presso la SEC viene assassinato dal suo CEO The West Wing ha una puntata in cui il Dow Jones ha un crash di 650 punti a causa del fallimento di un grande hedge fund Sono segnali molto grossi

Dove sono finiti i soldi .... - gz  

  By: GZ on Giovedì 26 Settembre 2002 19:05

questi soldi sono finiti ad es (per l'italia)nelle tasche della famiglia De Agostini che era azionista di Seat per il 20% e ha venduto nel 2000 tutto incassando circa 4mila miliardi se ricordo bene della famiglia Micheli che ha venduto le sue Ebiscom (1.000 miliardi ?) della famiglia DeBenedetti che ha venduto le sue CDBweb, e parte delle sue Cofide.... (nonchè andata short alla grande sul resto del mercato) della famiglia Gnutti, Benetton ecc.... E LO STATO ITALIANO CHE HA VENDUTO ENORMI QUOTE a prezzi più alti di quelli attuali di tutto QUALCUNO HA VENDUTO nel 2000, 2001 e 2002 perchè la borsa scendesse e ha incassato soldi, la distruzione dei valori di borsa è in parte un trasferimento di ricchezza in parte distruzione di liquidità se il meccanismo finanziario si inceppa come in giappone o negli anni 30 la distruzione di liquidità continua e manda tutto in tilt e chi ha incassato come i soggetti citati sopra si astiene se non si inceppa invece la gente come De Agostini, DeBenedetti, Soru, Micheli, Gnutti... che hanno incassato poi investono e la liquidità viene ricreata dal sistema bancario

Prima vedere saltare il brasile e saddam - gz  

  By: GZ on Giovedì 26 Settembre 2002 15:42

Mah... l'ultima settimana di settembre è sempre stata statisticamente una delle peggiori se non la peggiore dell'anno (salvo l'anno scorso, dove la strage di NY dell'11 settembre "ha spostato" il minimo un poco prima) Il ciclo stagionale in genere ai primi di novembre gira in positivo fino a maggio e questo lo sappiamo tutti (anzi ogni anno arrivo a settembre e mi dico,".. come mai non lo segui il ciclo stagionale ...?) Il giappone non so, forse il grafico disegna una bear trap se risale un poco, ma per ora sembra indicare guai e il fatto che i loro bond collassino di colpo non è incoraggiante Il brasile invece andrà in default subito dopo l'elezione di novembre di Lula e anche se sotto sotto tutti se l'aspettano un poco di shock lo darà (due giorni fa hanno detto che come banchiere centrale sostituiranno Fraga, che è un genio, ex-braccio destro di Soros e da solo li ha tenuti fuori dai guai mentre l'Argentina implodeva, con uno del partito del Lavoratori di Lula, della serie: dai facciamoci del male ... ) Più che altro occorrebbe decidere in Iraq, al momento sembra che si vada dopo le elezioni di novembre in Usa anche se dal punto di vista militare è tutto pronto, ma non è forse detto, ogni giorno è buono ormai A occhio occorrebbe prima vedere saltare il brasile e saddam... Modificato da - gz on 9/26/2002 13:51:38

Non è il panico che occorre, ma l'apatia - gz  

  By: GZ on Giovedì 26 Settembre 2002 01:58

Secondo quelli con una certa anzianità di borsa, che hanno visto con i propri occhi l'orso degli anni 70 come ad es richard russell, la Fine (se ci sarà) di un mercato orso non sarà il grande panico, lo "sciaquone" spettacolare con enorme volume, i titoli di scatola sui giornali, il VIX a 150, le put che costano 3 volte le call e gente che si butta dalla finestra.... Questo tipo di minimo drammatico con un picco estremo di paura è tipico dei Mercati Toro, oppure quando sei appena uscito da un mercato toro, come accadde nell'ottobre del 1929 o nell'ottbre 1987. In quei casi per convincere le mani deboli a mollare le azioni dovevi improvvisamente scuotere con violenza l'albero ed era lo shock improvviso che faceva vendere gente che fino a pochi mesi prima era convinta. Nei Mercati Orso che durano da un paio di anni almeno e dove hai già perso il -50% invece il mitico FONDO lo si tocca quando di delusione in delusione si arriva alla progressiva e graduale apatia, al disgusto della borsa che diventa indifferenza, al calo costante dei volumi di contrattazione, al disinteresse anche solo a parlarne, alle tirature dei giornali finanziari che si dimezzano, la visitazione dei siti finanziari che si dissolve, quando nessuno più chiede come è andato il nasdaq e nemmeno il mibtel. In questa ipotesi occorre misurare il calo generale dell'attività e dell'interesse come un buon sintomo. Ovviamente se ogni volta che ci sia un rimbalzo di due giorni questo interesse si riaccende non va bene. Vediamo ora ad esempio come piccolo test nel caso si verifichi il miracolo dei due giorni consecutivi in verde. Modificato da - gz on 9/26/2002 0:6:42

colpo di stato in Costa d'Avorio - gz  

  By: GZ on Mercoledì 25 Settembre 2002 20:13

C'è un colpo di stato in corso in Costa d'Avorio,il maggior produttore mondiale di cacao. Se un mercato delle materie prime non esplode al rialzo quando c'è una mezza guerra civile nel maggior produttore mondiale non so quando altrimenti può succedere. E' l'equivalente del petrolio che va a 40$ sull'invasione dell'Iraq. E i commerciali sono sempre al rialzo con i fondi hedge short che stanno massacrandosi. questa è gente che usa stoploss e se il mercato gli va contro si girano al rialzo Sembra strano ma c'è spazio anche sul grafico Modificato da - gz on 9/25/2002 19:41:17