Il blog

Miliardi di Danni - gz  

  By: GZ on Sabato 09 Novembre 2002 02:16

da Bloomberg di oggi: i) ABB (svezia, primo gruppo di ingegneria e costruzioni in europa) ha offerto di pagare 1.1 miliardi di dollari in una causa collettiva in america con 111 mila persone rappresentate di dozzine di studi legali, ma dice qui:"... dovrà offire CINQUE VOLTE TANTO per sperare in un accomodamento....". Intanto la sussidiaria americana di ^ABB#^ è ora in bancarotta a causa dell'asbesto. ii) dal 1970 il totale dei danni punitivi pagati in america in cause collettive sull'asbesto è stato intorno ai 54 MILIARDI di dollari Questa è una vicenda enorme, un flagello di cui nessuno parla in Italia ma che ha già mandato in bancarotta molto società (SESSANTA in america), altre le ha ridotte ai minimi termini come ABB, Alstom, Corning, Georgia Pacific, Halliburton, Honewywell, Dow Chemical... Ora forse dopo venti anni ora si comincia a trovare una soluzione. Nelle prossime settimane ci possono essere grosse novità su tutto questo ----------------- Bloomberg ------------------------------------------------------ ABB to Cut at Least 10,000 Jobs to Return to Profit (Update4) By John P. Miller .................... The company is negotiating with 111,000 plaintiffs over a proposed $1.1 billion settlement that would put its U.S.-based Combustion Engineering Inc. unit into Chapter 11 bankruptcy protection. ABB has already paid out $1 billion since 1990. Analysts and lawyers have said the company, which is meeting with analysts in Zurich today, may have to quintuple that amount to persuade plaintiffs. Since the 1970s, companies around the world have spent $54 billion on asbestos claims, and at least 60 have gone out of business in the U.S. because of related lawsuits. ``Asbestos creates a large cash drain,'' said Cryil Banayoun, a credit analyst at BNP Paribas SA. ``The question is whether it will be successful in limiting its exposure to asbestos.'' In addition to cutting its 2005 forecasts, ABB reduced expectations for the current year. Its operating margin will be 1.5 percent. Last month, Dormann abandoned a 2002 operating margin goal of 4 percent to 5 percent of sales. At least 12 analysts who cover ABB have placed ``sell'' or ``reduce'' ratings on the shares since the company dropped profit targets Oct. 21. Edited by - gz on 11/9/2002 1:24:56

Colpevoli pe associazione - gz  

  By: GZ on Venerdì 08 Novembre 2002 22:50

beh.. oggi Pacific Care, Humana e tutte le altre che hanno a che fare con ospedali vengono messe al muro e fucilate per via di questo crac di Tenet Healthcare di cui parlo qua a fianco E' un caso classico di buttare via il bambino con l'acqua sporca o comunque di sparare a raffica indiscriminatamante su un settore Se uno è convinto di PHSY o altri simili (io penso a Humana) la liquidazione "per somiglianza" di tutti questi titoli perchè una società del medesimo settore ha un grosso problema è un occasione

Tenet: Dopo La Caduta - gz  

  By: GZ on Venerdì 08 Novembre 2002 20:23

Ok ieri sera ho copiato qui la conference call di Tenet Healthcare di ieri. Chi leggeva vedeva che rivelava altri problemi di Tenet e l'abile commentatrice della call li faceva notare tutti. Ma il punto è che il titolo è stato tagliato da 49 a 15 $ non perchè abbia falsificato i bilanci o truffato, ma perchè c'è un inchiesta su dei pagamenti ricevuti dal programma di assistenza pubblica ecc.. ec... (rimando al mio primo post che spiegava come funziona tutta la storia) Lo scandalo dov'è ? Esattamente non si sa, possono esserci comunque conseguenze legali. Due dei tre top managers sono stati dimessi. E' il panico. Sembra un altra Enron che comincia con qualche cosa di piccolo e poi come una valanga si allarga e spazza tutto. Quest'anno tutti hanno in mentre Worldcom e Enron Intanto tutta Wall Street abbassa il titolo oggi perchè ha ammesso alla conference che la crescita del 30% prevista in realtà può essere del 15% se una parte dei pagamenti sono stati inflazionati. Se uno però legge tutto e poi guarda un attimo i numeri e il grafico secondo me qui, oggi a 15.3 dopo il crash vede qualcosa di interessante Al momento THC capitalizza 7 miliardi di $ invece dei 22 miliardi di due giorni fa e costa in teoria 5 volte gli utili. Modificato da - gz on 11/8/2002 19:24:31

Buffett presta 1.3 md a CenterPoint - gz  

  By: GZ on Venerdì 08 Novembre 2002 16:36

Ufff... Berskshire, la società attraverso cui opera Warren Buffett presta oggi 1.3 miliardi di $ a CenterPoint Energy Inc. (CNP) (che prima si chiamava Reliant). CNP è una delle utilities sbudellate nei mesi scorso, del tipo di Calpine, El Paso, Dynegy e compagnia Cominciava a temere il peggio, ma qui sembra di essere nel giusto (+16% ieri) *************************************************** N.B. metto qui notizie rilevanti su titoli discussi o nel forum o negli articoli a cui fare riferimento successivamente ****************************************************** --------------------------------------------------------- CenterPoint Energy Houston Elec Gets $1.3B Financing DOW JONES NEWSWIRES HOUSTON -- CenterPoint Energy Inc. (CNP) confirmed that Berkshire Hathaway Inc. (BRKB) and Credit Suisse Group's (CSR) Credit Suisse First Boston agreed to provide the company's electric utility unit with a three-year, $1.31 billion senior secured credit line. This credit enables the company to meet a requirement of its $4.7 billion credit facilities from a syndicate of 30 banks, which carries a steeper interest rate than the company's previous credit line. It also requires repayment of $1.2 billion by June, The Wall Street Journal reported in its Friday editions. The credit has an interest rate of LIBOR plus 9.75%, subject to a minimum LIBOR rate of 3%. The credit is secured by second mortgage bonds of the electric utility unit. In a press release Friday, CenterPoint said it will use proceeds from the latest credit line to repay $850 million of bank loans to its CenterPoint Houston Electric LLC unit for the repayment of $400 million of debt, including $300 million of senior debentures of its finance unit due to mature Nov. 15, and $100 million of debt of another unit, as well as fees and related expenses. CenterPoint, which recently changed its name from Reliant Energy Inc., expects to close the financing Tuesday. Earlier this week, the company had its rating downgraded by Moody's Investors Service to a junk status based on its recent credit agreements. The company maintains an investment-grade rating by Standard & Poor's. Company Web site: http://www.centerpointenergy.com -Jason Philyaw; Dow Jones Newswires; 201-938-5400 Edited by - gz on 11/8/2002 15:37:38

Altre situazioni di crisi - gz  

  By: GZ on Venerdì 08 Novembre 2002 01:05

Le situazioni di crisi e di emergenza con titoli sventrati su notizie specifiche sono le più interessanti (perlomeno per me). Ad ogni modo chi rilegga il forum e i miei post o i mieri articoli vede che ne ho segnalate e discusse molte questo mese, come ^Ericsson#^ e il gruppo dei disastrati (lucent, nortel, jdsu...), ^Veritas Software#^, ^Fiat#^, ^Capital One#^, ^Vitesse#^, ^Openwave#^... E anche ieri un paio di società sbudellate dalle cause per l'asbesto come ^ABB#^ e Alstom. Nell'insieme i risultati del pescare sul fondo questo tipo di situazioni sono stati molto buoni (aiutati dal rimbalzo degli indici ovviamente) Tra queste ho descritto ora qui la storia di Tenet Healthcare nei post precedenti Oggi ha annunciato i risultati e dopo la conference call il titolo crolla a 18 dollari Copio ora qui nel post che segue la discussione della conference call di stasera di ^THC#^ perchè potrà servire farvi riferimento nei prossimi giorni, si comincia a sentire la possibilità di qualche cosa ora.... ---------------------------------------------------------------- Modificato da - gz on 11/8/2002 0:14:29

L'obbligazionario è il mercato del momento - gz  

  By: GZ on Venerdì 08 Novembre 2002 00:36

L'obbligazionario è tornato a essere per ora il mercato del momento per la speculazione : treasury bond usa a 30 anni, treasury note a 10 anni, bund tedeschi (anche l'eurodollaro ma le commissioni indicono troppo se non sei un istituzione) e tra l'altro proprio ora è su un punto di inflessione Questi per tre ragioni: i) con i tassi al 4% circa le oscillazioni del contratto futures sono molto più ampie che con i tassi al 6 o al 7% (per l'ovvia ragioni matematica che una variazione dei tassi dal 4% al 3.5% è maggiore in proporzione sul sottostante che una variazione dal 6% al 5.5% ) ii) la speculazione grossa dei fondi quest'anno è stata soprattutto sull'eurodollaro, treasury e bund al rialzo per cui l'open interest è il volume è elevato rispetto agli anni scorsi iii) la macroeconomia con i dilemmi della deflazione-recessione-depressione è il tema del momento anche più di quello che succede alle aziende e si riflette in primo luogo ogni giorno sui bonds Il risultato sono grafici che si muovono in continuazione e in modo lineare e il trading è facilissimo perchè elettronico senza contare la LIQUIDITA' che è massima (come solamente il mini-S&P o l'euro possono vantare) Modificato da - gz on 11/7/2002 23:39:34

Greenspan ha ragione la BCE ha torto - gz  

  By: GZ on Giovedì 07 Novembre 2002 14:33

La Federal Reserve ha ridotto il suo tasso di interesse a breve 11 o 12 volte fino all'1.25% a partire da dicembre 2000. La FED ha fatto bene. La Bce li ha ridotti solo 3 volte e, se ricordo bene, solo fino al 3.50% La Bce ha fatto male. Come dice sempre Franco Modigliani, unico italiano con il Nobel per l'economia, ma come capisce chiunque prenda in mano dei grafici. Se il taglio dei tassi della FED è una iattura allora in europa dove non abbiamo quasi tagliato dovremmo ora stare un poco meglio no ? Invece è stato il contrario. A dicembre 2000 l'indice delle borse europeo diviso per quello americano era a 3.60-3.65 circa Oggi il rapporto tra i due è sceso a 2.80 circa. Ovvero da fine 2000 i listini europei hanno perso rispetto a Wall Street circa un 20-25%. Stesso discorso se uno prende le statistiche del PIL o del reddito. Quod erat demonstrandum. Modificato da - gz on 11/7/2002 13:51:24

Attenti alla SPREMUTA , lo Show è pronto - gz  

  By: GZ on Mercoledì 06 Novembre 2002 22:51

Attenti alla SPREMUTA ora. Oggi c'è il cocktail completo, il tris d'assi, lo show è pronto, ci sono tutti gli attori e in grande forma pronti a dare la performance dell'anno Nell'ordine di apparizione: i) Senato Repubblicano (+ Camera + Presidente) quasi una sorpresa, la prima volta dal 1932 che il GOP ha il controllo completo, dal 1932, nemmeno Eisenhower e Reagan c'erano riusciti ii) I 50 Punti Di Taglio dei Tassi & Alan Greenspan (la mossa da trader di Greenspan) a sorpresa, ma Greenspan insegnava analisi tecnica e gli piace il trading, ha tagliato due volte durante le scadenze opzioni, taglia per muovere gli S&P iii) la CISCO Quarterly Conference Call (questo non è una sorpresa, ma John Chambers il CEO non ha mai sbagliato una conference call quest'anno, controllate cosa succede il giorno dopo lo show di Chambers al mercato) Attenti alla SPREMUTA.... questo è il vero show, gli attori ci sono tutti ora e stanno dando il massimo per il loro pubblico (... è vero che se lo show non funziona ora quando mai potrà più funzionare ?) Modificato da - gz on 11/6/2002 21:54:16

non fidarti del Dow Jones intraday - gz  

  By: GZ on Mercoledì 06 Novembre 2002 21:05

Va tenuto presente cosa c'è sotto il grafico Come noto il Dow JOnes è pesato per PREZZO e non per capitalizzazione come tutti gli indici questo mondo e 3M ad es è il titolo che pesa di più perchè costa 130 $ e se aumeta del 2% sposta il Dow di più di Microsoft ! Quindi il grafico del Dow intraday lo prenderei con le pinze Ad ogni modo il dow jones oggi è il più forte degli indici ( e chi oggi si mette il costume da toro dovrebbe comprarlo a preferenza del Nazz o S&P) perchè ci sono 5 titoli come Dow, 3M, Merck, JNJ ad es che beneficiano direttamente di proposte di legge in senato di parte repubblicana Secondo me è meglio guardare il NYSE che è un indice invece di 3 mila titoli e indica meglio il tono del mercato Al momento il grafico non mi dice molto: a) che siamo ancora sopra il livello di breakout che abbiamo sfondato che ora fa da supporto esatto b) che il momentum (orario ad es) è negativo

Il future elettorale ha funzionato ! - gz  

  By: GZ on Mercoledì 06 Novembre 2002 10:54

Il future elettorale ha funzionato. Due settimane fa qui ho mostrato qui il grafico dell'^Iowa Electronic Market# www.biz.uiowa.edu/iem/markets/data_Cong02.html^, il mercato futures sulle elezioni che da anni è il migliore previsore sull'esito in america e che mostrava una rottura al rialzo dei "future repubblicani" (tutti vi possono vendere e compare via internet). E dicevo che il mercato avrebbe reagito positivamente perchè indicava la possibilità che per la prima volta dal 1932 i repubblicani prendessero sia la presidenza che la camera che il senato. (Nemmeno Eisenowher aveva avuto la maggioranza alle due camere). Bene ha funzionato e come al solito in borsa si gioca d'anticipo su un evento --------------------------------- 25 October 15:16 -------------------------------------------------------------------------------- Mancano 10 giorni alle elezioni in america e ormai tutti citano ogni giorno l'andamento dell'Iowa Electronic Market. Si tratta di un mercato futures sulle elezioni che da anni è il migliore previsore (anche meglio dei sondaggi) sull'esito delle elezioni in america (vedi: Iowa Electronic Market). Basta aprire un conto con 500 dollari e si possono comprare i futures sui repubblicani o democratici in diverse combinazioni (senato +camera, solo camera...) e anche altri esiti elettorali. A inizio ottobre i grafici dei futures sui repubblicani hanno rotto al rialzo dalla congesyione e quelli dei futures democratici hanno rotto la trendline al ribasso, più o meno in coincidenza con un rimbalzo della borsa----------------------------------------------------- (vedi qui l'ultimo grafico di oggi in cui il future "rosso" (senato+camera repubblicano salta) e anche quello blu (camera repubblicana) aveva rotto al rialzo a inizio ottobre Modificato da - gz on 11/6/2002 10:1:3

La strategia del "o muore o raddoppia" - gz  

  By: GZ on Mercoledì 06 Novembre 2002 02:14

A fine settembre e avevo proposto una strategia del tipo : "o muore o raddoppia" su una serie di titoli ridotti al -95% o -97% del settore telecom, dicendo in sostanza che ne prendi 4 o 5 e punti sul fatto che uno o due non falliscano. Tra questi c'era anche ^Ebiscom#^ per l'Italia allora sui 16-17 e poi vari esteri molto più "estremi". E c'erano state obiezioni molto logiche di Panarea e Polipolio su ebiscom ad esempio. Ma l'idea era che se non falliscono triplicano o raddoppiano perchè al momento il mercato li ha dati per dispersi o morti e comunque chi rimane ha più spazio perchè la concorrenza degli altri (o altri simili) si riduce in molti casi. Per ora il risultato è stato in quasi tutti eccetto Jazztel più o meno come quello che si vede qui sotto prendendo Nortel. Ovvero il risultato è al momento MIGLIORE anche di quello che pensavo io perchè tutti sono ben sopra i livelli di fine settembre con dei +50 o +80% !!! Dopo un mese e mezzo le cose si stanno chiarendo sui singoli titoli, e ad es Lucent a mio avviso ha esaurito ora il potenziale. Ma la morale è che questa strategia sta funzionandopersino più di quanto pensassi ---------------------------------------------- post del 18 sett 21:23 --------------------------------------------------------- worldcom ha un business in europa che NON è soggetto alla bancarotta, su cui c'era un articolo ieri sul financial times ad es e che potrebbe essere venduto molto bene appena le cose smettano di peggiorare sempre personalmente credo che come ha detto anche JJ Cramer 2 settimane fa se uno butta un poco di soldi su CINQUE (non uno però) di questi titoli telecom distrutti e anche solo uno riemerge dalle ceneri perde i soldi su quelli che fanno bancarotta ma quello che sopravvive da mezzo dollaro va a 10 dollari i candidati sono : ^Lucent#^, ^JDSU#^, ^Worldcom#^ forse, ^Nortel#^ ^Corning#^ ^Jazztel#^ in europa, ^Ebiscom#^ in italia Modificato da - gz on 11/6/2002 1:17:40 Modificato da - gz on 11/6/2002 10:12:41

L'effetto ricchezza in Italia - gz  

  By: GZ on Mercoledì 06 Novembre 2002 00:42

Ricopio qui il succo perchè per me questo spiega come funziona il mercato finanziario e l'economia (dopotutto l'unico italiano che ha avuto il Nobel per l'economia, Franco Modigliani, ha lavorato sull'"effetto ricchezza" sui consumi e investimenti !). In sostanza il messaggio è: i soldi "non si bruciano" veramente in borsa se non in piccola parte. La cosa che brucia veramente la ricchezza finanziaria è l'inflazione, ma se i tassi di interesse scendono e l'inflazione è bassa la ricchezza NON CALA veramente molto, ma si REDISTRIBUISCE. E IN TERMINI DI RICCHEZZA totale (in quanto tale) la borsa in Italia è una frazione talmente piccola che niente impedisce alla borsa di raddoppiare. Dimostrazione: La perdita di borsa è stata di circa 200 miliardi di euro nel 2001-2002 in Italia. E il valore della capitalizzazione di borsa italiana rimasta è di 417 miliardi. Il totale della ricchezza FINANZIARIA è però oggi sui 2.500 miliardi di euro (2.5 trilioni per semplificare). Considerando le perdite in borsa e i guadagni sull'obbligazionario e altro la PERDITA totale NETTA negli ultimi 12 mesi è stata del -6.6% (fonte bankitalia citata sul corriere di oggi). Abbiamo allora che sul TOTALE della ricchezza finanziaria c'è una perdita nel 2002 del -6.6%. Ovvero se la perdita è del -6.6% di 2.500 miliardi ==> sono 150 MILIARDI DI PERDITA FINANZIARIA NETTA negli ultimi 12 mesi. Bene. Se assumiamo ora in modo prudenziale che la ricchezza IMMOBILIARE sia circa 1.500 miliardi di euro e la sommo a quella finanziaria ottengo che la frazione della ricchezza investita in borsa è (417 / 4.000 =) 11% circa. Questo da innnanzitutto un idea del peso limitato della borsa sulla ricchezza in italia. Se però gli immobili in mano alle famiglie, che in modo credo prudenziale si possono stimare a 1.500 miliardi di euro in italia, si sono rivalutati anche solo del +5% allora ne segue che abbiamo un +75 miliardi di ricchezza (se l'apprezzamento fosse stato del +10% di 150 ecc..). Ovvio che molti non lo sentono come tale, non siamo in Usa dove rivendi la casa, ma per una certa fascia c'è stato un apprezzamento che in qualche modo viene percepito o anche utilizzato come incremento della propria ricchezza. CONCLUSIONE A) Nel 2001 abbiamo avuto una perdita finanziaria totale netta per le famiglie di 150 miliardi (perdite in azioni e guadagni in obbigazioni) che è stata in parte compensata dalla rivalutazione degli immobili. Possiamo parlare alla fine forse di un -100 miliardi di perdita totale. Ma questo numero a fronte di una ricchezza totale che è di 2.500 (finanziaria) + 1.500 (immobiliare ?) = 4.000 miliardi. Quindi un effetto finale piccolo, dell'ordine del -3% B) E' vero che solo un frazione della popolazione italiana investe in borsa come dice Michelino. Ma credo che il numero sia più intorno al 15-18% che non al 10%. Ad ogni modo la ricchezza è molto concentrata, più del reddito come diceva Marx e dice Bertinotti. Non ho le stime della distribuzione attuale, ma direi che il 15% più ricco ha tipicamente il 60-70% della ricchezza (qui mi spiace ma faccio della assunzioni sulla base di quello che ricordo). Il fatto allora che la perdita di borsa si sia scaricata su un 15 o 18% della popolazione non cambia l'equazione perchè in termini di ricchezza si è anche scaricata (facendo delle assunzioni) probabilmente sul 60-70% della ricchezza totale Modificato da - gz on 11/6/2002 0:15:16

Dove sono investiti i soldi ? - gz  

  By: GZ on Martedì 05 Novembre 2002 15:44

Dove sono finiti i soldi ? Anzi dove sono investiti i soldi degli italiani ? E come mai la borsa che era salita tanto poi è scesa tanto ? Perchè i soldi sono finiti ? Sono stati bruciati tutti i soldi della capitalizzazione di borsa scomparsa nel 2001-2002 oppure sono finiti altrove ? Questo bellissimo articolo (e la tabella relativa che trovate sul corriere di oggi) riassume i dati che consentono di rispondere a queste questioni per quanto riguarda la RICCHEZZA FINANZIARIA degli italiani negli ultimi 12 mesi Per chi fosse pigro e non volesse leggere tutto riassumo la conclusione più interessante: il mib30 è salito fino a 45.000 circa nel 2000 perchè gli italiani hanno spostato la quota della loro ricchezza totale investita in azioni (da un 5% circa nei primi anni '90) fino a un massimo del 16-17% del totale nel 2002. Il MIb30 è sceso ora a 24.000 perchè hanno l'hanno ridotto ora all'11% circa del totale Nelle tabelle del corriere che riportano il bollettino annuale di Bankitalia qui sotto si vede che sottraendo le perdite di borsa e sommando gli auumenti delle obbligazioni e liquidità) (e polizze vita) alla fine la ricchezza FINANZIARIA è calata del -6% circa negli ultimi 12 mesi. Ok ? -6% circa. Il totale della ricchezza finanziaria è oggi sui 2.500 miliardi di euro (2.5 trilioni per semplificare). Il valore della capitalizzazione di borsa italiana quanto è : ? 417,5 miliardi (-34%) Quindi al momento la capitalizzazione di borsa, ovvero il la frazione della ricchezza finanziaria investita in borsa è 417 / 2.500 = 17% circa. Gli italiani tengono in titoli azionari circa il 17% della loro ricchezza FINANZIARIA Bene, a questo punto occorre però in qualche modo misurare il totale della ricchezza delle famiglie che comprende anche i beni immobili. Il pezzo non riporta il dato, ma assumiamo per semplicità (e usando il parametro americano come riferimento) che possa essere almeno 1.5 miliardi di euro (se qualcuno trova il dato lo correggo) Quindi avremmo che la ricchezza TOTALE delle famiglie italiane ammonterebbe a circa 4.000 miliardi di euro. CONCLUSIONE: Al momento la frazione della ricchezza finanziaria e reale investita in borsa è 417 mila miliardi ( la capitalizzazione di borsa ) / 4.000 mila miliardi ( la ricchezza totale delle famiglie italiane) = 11% circa. Gli italiani tengono in titoli azionari circa l'11% della loro ricchezza TOTALE. Nel 2000 al momento dell'euforia della "bolla" avevano spostato in azioni circa il 17% del totale della loro ricchezza. Questa tabella e questi dati si prestano a tantissime considerazioni e ragionamenti, ma per queste ci sono sempre dei volontari, a me premeva riassumere i dati obiettivi della questione della ricchezza e del suo investimento. ----- ---------------------------------------In un anno le famiglie hanno perso 216 miliardi --------------------------------------- (Corriere di oggi) La Banca d’Italia: rispetto al 2001 bruciato un terzo dei titoli in portafoglio per la crisi dei mercati ROMA - In un anno la Borsa ha bruciato 216 miliardi di euro, pari a circa 418 mila miliardi di vecchie lire. È questo il volume del risparmio che si è volatilizzato con la crisi dei mercati azionari. Un terzo del portafoglio azionario delle famiglie italiane è andato in fumo. La fotografia dell’anno nero del mercato azionario è contenuta nel supplemento del bollettino statistico della Banca d’Italia. Il tracollo di Piazza Affari e delle altre Borse internazionali, cominciato prima dell’attentato dell’11 settembre 2001 alle Twin Towers di New York, ha tagliato di netto la consistenza di azioni e partecipazioni, che nel secondo trimestre 2001 ammontava a 633,7 miliardi di euro, per poi scendere ai 417,5 miliardi dello stesso periodo del 2002, con una flessione del 34%: pari, appunto, a oltre 216 miliardi di euro. SALGONO I DEBITI - L’aumento del risparmio in titoli (» 9,28%) e in polizze assicurative (» 10,7%) ha parzialmente compensato la perdita di ricchezza messa da parte, che complessivamente si è ridotta di 175 miliardi di euro, pari a circa 350 mila miliardi di vecchie lire. Così, il totale delle attività finanziarie detenute dalle famiglie italiane è risultato al 30 giugno scorso di 2.502 miliardi di euro, il 6,56% in meno rispetto al giugno 2001. E mentre si assottigliano i risparmi, crescono i debiti, saliti a 316,7 miliardi di euro, con un aumento del 6,67%. IL RITORNO AI BOT - Delusi dalle perdite, i risparmiatori hanno via via abbandonato l’investimento in azioni, anche se la tendenza si è andata progressivamente attenuando: -8,13 miliardi di flussi netti nel quarto trimestre del 2001, -3,18 miliardi nel primo trimestre del 2002 e -2,82 miliardi nel secondo trimestre del 2002. Le famiglie sono invece tornate ad investire sui titoli di Stato. In un anno, le consistenze dei titoli a breve sono aumentate di oltre il 20%, arrivando a 27,7 miliardi di euro. Sostenuti anche gli investimenti in titoli a medio e lungo termine. La consistenza di Btp e Cct è ormai stabilmente sopra a quella delle azioni: nel secondo trimestre del 2002 lo stock ammontava a 623,5 miliardi di euro, con un progresso dell’8,84% rispetto allo stesso periodo del 2001. Gli investimenti in titoli di Stato sono aumentati complessivamente di 70,32 miliardi di euro nei primi sei mesi di quest'anno (»28,4 miliardi i flussi netti del secondo trimestre 2002, »41,9 miliardi nel primo trimestre), contro un incremento di 53,4 miliardi del periodo gennaio-giugno 2001. FUGA ANCHE DAI FONDI - La crisi della Borsa ha colpito anche i fondi comuni di investimento. Nel secondo trimestre 2001 le consistenze dei fondi ammontavano a 427,7 miliardi di euro e sono progressivamente scese a 365,1 miliardi, quasi 63 miliardi di euro in meno. Questo genere di investimento ha visto i risparmiatori fuggire sia nel secondo trimestre di quest'anno sia nello stesso periodo di un anno prima: i flussi netti delle quote di fondi comuni sono infatti diminuiti di oltre 5 miliardi di euro da aprile a giugno di quest'anno e di 3,8 miliardi nello stesso periodo 2001. Edited by - gz on 11/5/2002 14:56:49

Sempre 'sti tassi - gz  

  By: GZ on Martedì 05 Novembre 2002 15:31

I futures dei tassi di interesse prezzano oggi, 5 novembre, 25 punti di taglio all'80% di probabilità e 50 punti di taglio a meno del 50%. Quindi dovrebbero essere 25. In ogni caso se i TASSI DI MERCATO a tre mesi dell'eurodollaro o dei treasury bill scendono sotto quello dei fondi federali (che è l'unico tasso di interesse che la FED controlla direttamente) per settimane a un certo punto la FED E' PRATICAMENTE OBBLIGATA A TAGLIARE il suo tasso. Ci sono stati casi in cui la FED riduceva il tasso a tre mesi che controlla (che è solo uno dei tanti) prima di quelli di mercato, senza aspettare che fossero inferiori, ma oggi siamo in una situazione in cui quello di mercato è già sceso sotto quello della Fed per cui (molto probabilmente) deve adeguarsi. La FED può lasciare per qualche settimana che i tassi di mercato divergano da quello che lei stessa offre, ma se la situazione permane la FED deve riallineare il proprio.

i ribassi chi li guida ?... - gz  

  By: GZ on Martedì 05 Novembre 2002 12:47

...i ribassi chi li guida ?... ----------------------------------- IL PUBBLICO ==> FONDI abbiamo ora avuto 6 o 7 mesi consecutivi di DEFLUSSI dai fondi comuni azionari in europa come in america. Questo costringe i fondi a vendere qualche cosa anche se non vogliono (e certamente non vogliono) E' logico che oltre a ritirare soldi dai fondi azionari il pubblico parallelamente abbia venduto anche qualche cosa in proprio (su questo i dati esatti però non ci sono ) LE ASSICURAZIONI E BANCHE le assicurazioni europee hanno liquidato azioni tutto l'anno perchè erano troppo esposte a perdite sui loro patrimoni investiti e anche parecchie banche in difficoltà hanno dovuto tagliare l'esposizione azionaria Al momento tutte le assicurazioni fanno a gara a mostrare che hanno una bassa esposizione in azioni (del patrimonio dei premi investiti) per convincere gli analisti di non essere tra quelle a rischio GLI HEDGE FUND in grande maggioranza non si basano sui derivati, ma sulle azioni. Come patrimonio gestito sono meno del 6-7% dei fondi comuni o fondi pensione, ma sono molto più attivi al margine, comprano e vendono di più e quindi hanno più peso sulle oscillazioni, vanno da 50% investito in azioni a -30% (short) nel giro di un mese o due. I dati del COT e di altro genere indicano che gli hedge sono più short ora di 6 mesi o 12 mesi fa (sono più short di quanto non lo siano mai stati) Modificato da - gz on 11/5/2002 12:33:46

Buone Cose su CableVision - gz  

  By: GZ on Lunedì 04 Novembre 2002 23:23

Cablevision Systems ha annunciato i risultati e sono stati molto buoni: vedi sotto. Un altro esempio di analisi economica che paga, vedi ^"Titolo Speculativo..."#A:8117^ ----------------------------------------------- ^Cablevision Systems#^ (CVC:NYSE) announced tangible progress Monday on its effort to meet its cash needs in 2003. And for that, investors are grateful. The New York-based operator of cable TV systems, Madison Square Garden and other properties said Monday it was selling its majority-owned Bravo movie channel to General Electric's (GE:NYSE) NBC. The exact terms of the deal won't be determined until its closing, expected within 60 days. But if Cablevision shares were to hold steady at Monday's prices, the cable operator would end up with about $400 million in GE stock that it could sell to reduce debt. As part of the deal, Cablevision would end up cutting the number of its fully converted, fully diluted shares outstanding by 16%. Encouraged that the debt-laden Cablevision is no longer simply promising to improve its balance sheet, but actually doing it, investors bid up the company's shares, following the pre-market announcement of the Bravo sale. Cablevision's shares, which had closed Friday at $10.09, down 79% from the cable operator's 52-week high, traded at $11.43 Monday, up 13.3%. Uncertainty Shares in all publicly traded cable TV operators have declined over the past year. Including the troubled Adelphia Communications (ADELQ:OTC BB) , which filed for bankruptcy protection earlier this year, the biggest declines have been suffered by the most highly leveraged operators, including Cablevision and Charter Communications (CHTR:Nasdaq) . In spite of the industry's protestations to the contrary, investors have spent much of the year skeptical that the billions borrowed to upgrade cable TV plants will pay off in free cash flow in the face of heavy competition from direct broadcast satellite services. Investors have been particularly uncertain whether Cablevision -- headed by Chairman Chuck Dolan and his son, President Jim Dolan -- would take the measures, such as asset sales, that would be necessary to close a 2003 funding gap estimated at roughly $1 billion. In fact, when market rumors emerged last month that EchoStar Communications (DISH:Nasdaq) might set Cablevision up in the satellite TV business, as part of a now apparently doomed effort to win regulatory approval for EchoStar's merger with Hughes Electronics (GMH:NYSE) , Cablevision's shares plummeted as investors recoiled at the thought of the capital expenditures Cablevision might be tempted to make. Cash and Stock In the deal announced Monday, NBC is buying Cablevision's 80% stake in Bravo for $1 billion worth of GE stock and Cablevision stock now held by GE. Metro-Goldwyn-Mayer (MGM:NYSE) , which holds the balance of Bravo, will receive $250 million in cash for its stake. The $1 billion of stock that Cablevision receives will include 53.2 million shares of Cablevision now held by GE. Depending on the value assigned those shares -- likely based on their recent trading history at the time of the deal's closing -- Cablevision will receive the balance of the $1 billion in GE shares. In a Monday note, analyst Niraj Gupta of Salomon Smith Barney called the deal a positive, raising his price target on the stock from $12 to $15. He kept his rating of the stock steady at "in-line." Salomon Smith Barney or an affiliate owns a greater than 1% stake in Cablevision, has been an underwriter for Cablevision and has performed investment banking services for the company. Other assets Cablevision might sell include a wireless telephone property, a movie theater chain and other programming channels. The company is slated to report its third-quarter financial results on Thursday. Modificato da - gz on 11/4/2002 22:30:9

Don Rumsfeld si muove mentre sono in palestra - gz  

  By: GZ on Lunedì 04 Novembre 2002 23:08

Ho saltato l'allenamento lunedì scorso perchè era giornata un poco movimentata e anche venerdì e ne è valso la pena. Oggi invece alle 20 sembrava tutto ok e quindi ci vado. Poi chiamo appena dopo le 21 e imparo che gli indici hanno lasciato un -2% perchè Don Rumsfeld (segretario alla Difesa) ha annunciato che sta richiamando unità della guardia nazionale in preparazione del prossimo intervento in Iraq. Avevo venduto tutti i future, non è un guaio, può capitare di peggio, ma lo stesso è antipatico e soprattutto non è giusto. Non è giusto perchè solo stamattina tutti i terminali passavano con grande enfasi notizie tipo "...l'arabia saudita non darà nessuna base in nessun caso..." e il mercato ci stava credendo. Rumsfeld poteva almeno aspettare domani e lasciare finire il rally e soprattutto non fare annunci verso le 21 italiane quando anche suoi leali sostenitori come il sottoscritto fanno altro. Non è giusto nemmeno perchè a inizio ottobre quando l'intervento sembrava quasi imminente il mercato invece di affondare il 10-11 ottobre aveva invertito direzione cominciando a risalire e dando l'impressione che vedesse bene l'intervento. Poi a fine ottobre notizie di opposizione di Russia, Cina, Francia ecc... e sondaggi in calo in america davano l'intervento meno probabil, il greggio ha ceduto e il mercato è salito ancora. Oggi invece appena Rumsfeld dice :"... Guardia Nazionale... richiamati... intervento... Iraq.." ploff!!! ecco che gli S&P ti affondano da 921 a 906. Cosa vuole questo mercato ? E' pacifista o guerrafondaio ora ? Soprattutto bisogna smetterla di fare sempre tutti i movimenti importanti tra le otto e le nove e trenta di sera italiane Edited by - gz on 11/4/2002 22:33:34

"mini-mercato-toro - gz  

  By: GZ on Lunedì 04 Novembre 2002 19:59

Alla fine (e non è finita sembra) Openwave ha fatto il 100% dal punto in cui l'ho segnalata e invece sono uscito dopo un +60%. Dato che il titolo è terribilmente volatile in realtà non bisogna vantarsi molto perchè basta un giorno in più o in meno per un - o +20%... Comunque è un esempio vero e real time del fatto che DOPO UN MERCATO ORSO ci sono occasioni in settori specifici molto molto rilevanti. E per 10 giorni si comportano esattamente come se fossimo di nuovo nel 1999 La morale è che ovviamente è molto più difficile uscire e entrare da questi "mini-mercato-toro", ma vale la pena di tentare Modificato da - gz on 11/4/2002 18:59:35

E qui finisce la storia di Cisco - gz  

  By: GZ on Lunedì 04 Novembre 2002 18:40

E qua, beh... non proprio qua, diamogli spazio fino a 13 dollari.. qua finisce la bella storia di Cisco che ho raccontato (vedi il post in fondo di un mese fa dove citavo dei dati per i quali dicevo che sui 9 dollari costava troppo poco). Dato che non vorrei crearmi una reputazione di ottimista, faccio notare oggi che sui 13 dollari comincia a essere valutato in modo giusto e non ha più potenziale di rialzo Cisco probabilmente su base tecnica può salire ancora se rompe l3 dollari perchè è una trendline settimanale ecc... ecc.. ma su base economica il "viaggio" su Cisco è comprare sui 10 $ (o più in basso) e vendere sopra i 13 dollari Modificato da - gz on 11/4/2002 17:50:56

Nuovi Massimi per ora sono OK - gz  

  By: GZ on Lunedì 04 Novembre 2002 18:22

per ora i Nuovi Massimi a 20 giorni a Piazza Affari sono pari a quelli corrispondenti al massimo di settembre (vedi le barre azzurre,che misurano la differenza tra massimi e minimi a 20 gg) All'opposto i Nuovi Minimi quando il listino è sceso sotto i minimi precedenti NON SONO SCESI sotto il loro valore corrispondente di settembre (vedi le barre rosse ....) quindi abbiamo una divergenza positiva sul minimo Se ora superiamo i massimi precedenti e I NUOVI MASSIMI INVECE NON SUPERANO IL LORO NUMERO corrispondente al livello del Mibtel di settembre avremo un segnale negativo ma per ora non è così Modificato da - gz on 11/4/2002 17:28:14

La forza degli astri - gz  

  By: GZ on Lunedì 04 Novembre 2002 13:01

Le 200 o 300 newsletter e report INDIPENDENTI americani sono classificate per risultati di performance (su 1 anno, 5 anni, 10 anni...) da tre servizi, Hulbert, Timer Digest e un altro che non ricordo. Bene, nel 2002 i due servizi di consulenza di borsa con la performance più alta (sugli indici di borsa) sono quelli di Arch Crawford e di Bill Meridian che usano entrambe l'astrologia. Sarà un caso, ma entrambi hanno detto di vendere a gennaio e di ricoprirsi in luglio e entrambi hanno indicato un minimo ciclico a metà ottobre Ho conosciuto brevemente Bill Meridian (il vero nome è Bill Carrubi, viene dalle nostre parti) nel 1996 e mi hanno raccontato di lui altri che lo conoscono come larry pesavento. E' un mezzo genio del software con l'hobby di disegnare e vendere "war games" (abitando in Abu Dhabi forse viene anche più facile), ha lavorato a Wall Street e gestisce dei soldi per qualche emiro dell'Abu Dhabi dove vive da 10 anni. Per cui non stiamo parlando di ciarlatani o gente che vive vendendo profezie. Idem per Arch Crawford che ha da 20 anni un seguito in tutte le istituzuioni e la cui performace sugli ultimi 10 anni lo mette tra i primi due o tre advisor indipendenti Modificato da - gz on 11/4/2002 14:32:44

-12 miliardi di $ per via di due medici - gz  

  By: GZ on Lunedì 04 Novembre 2002 00:10

Questa storia di Tenet Healthcare è affascinante. Tenet è il secondo titolo del settore sanitario in Usa ed è crollato da 50$ a 26$ a causa della notizia di un inchiesta su uno dei suoi (116) ospedali L'FBI ha perquisito uno degli ospedali di THC perchè c'è stata una denuncia secondo la quale DUE MEDICI avevano eseguite delle operazioni non necessarie e soggette al rimborso statale del mega-programma di assisttenza per anziani Medicare. L'affidavit però mi sembra che parli di "over-billing" cioè fare pagare di più all'atto del rimborso statale. Quindi Tenet ha perso 11-12 miliardi di dollari di capitalizzazione perchè questi DUE MEDICI (tra più di 10 mila che lavorano nei suoi ospedali) sono sotto inchiesta. Prima di questa notizia il titolo andava bene. 12 miliardi di $ in meno spazzati via in borsa per un inchiesta appena iniziata. Perchè il mercato è così terrorizzato ? Perchè due anni fa ci fu Columbia Healthcare in cui un inchiesta vagamente simile poi si allargò successivamente fino a rovinarlo Ieri c'è stata la conference call che ho appena letto e il management è stato molto bravo a spiegarsi. Sto guardando questo grafico, leggendo questo affidavit e pensando: "... 12 miliardi di capitalizzazione in meno per un inchiesta su una serie di pagamenti effettuati su richiesta di due dei 10 mila medici che lavorano per Tenet..." Modificato da - gz on 11/3/2002 23:15:54

Economia ==> Borsa ==> Economia - gz  

  By: GZ on Sabato 02 Novembre 2002 18:08

.....quei 34.500 $ rappresentano il reddito medio che un americano percepisce, ma non il suo reddito effettivamente disponibile. Da quel reddito vanno tolti gli esborsi annuali per rimborsare interessi e capitale sui debiti che gli gravano addosso.... ---------------------------------- Questa è la classica frase (e post) che non vuole dire niente. QUANTO E' questo benedetto indebitamento o questa benedetta spesa per interessi. E' più alto o più basso che in altri paesi ? E' più alto RISPETTO AL REDDITO E ALLA RICCHEZZA rispetto al passato ? Se non si guardano questi numeri è come parlare di calcio. Io ogni tanto ricopio qua tabelle e grafici sull'argomento, ma noto allergia ai numeri. Qui piacciono solo i bei ragionamenti, 30 righe di argomento economico senza citare mezzo numero. (e quelli che ho mostrato ieri sono del lavoro DIPENDENTE solamente, il reddito medio è più alto) Ma l'ambizione vera di questo forum è sostituire i centri studi universitari e stabilire una volta per tutte come funziona realmente l'economia ? A me va bene se ogni tanto si discute un poco di questi massimi sistemi dopo cena e dopo pranzo. L'economia è l'unica cosa che un poco so ed è noto che parlare delle cose che a cui si è affezionati e che si sono fatte da piccoli migliora il metabolismo e concilia la digestione. Come tirare un ingegnere a parlare di macchine con cui ha avuto a che fare o un ex-tennista di tennis... Ma più che la Verità Profonda sullo Stato dell'Economia Mondiale il punto è che ieri sono usciti i famosi Dati Economici Americani del Venerdì e il mercato reagisce a questi dati in tempo reale. Ieri erano molto attesi dal mercato per una serie di ragioni (si teme molto la recessione o deflazione ecc...) Sono usciti e bisognava interpretarli perchè il grafico da solo non diceva un belino, da 10 giorni un perfetto zig-zag con false partenza a ripetizione (vedi anche la discussione sui segnali meccanici di Paolagir). Come spiega George Soros in "Alchemia della Finanza" (l'unico libro che nessuno mai legge anche se è tradotto, si legge Migliorino da noi ma non Soros) quello che conta è : a) la differenza tra Percezione (del mercato) e Realtà (i dati effettivi che escono) b) l'^Effetto Circolare della borsa sull'economia e dell'economia sulla borsa#A:9597^ (in circolo, non è vero che l'economia influenza la borsa è anche viceversa) I DATI ECONOMICI DI PER SE non vogliono dire molto. Conta se siano peggio o meglio dell'aspettativa del mercato. E ieri erano un poco meglio dell'aspettativa, come astutamente zibordi ha notato Inoltre più in generale se la borsa sale o scende ha poi un effetto sull'economia. La borsa è scesa anche a causa Scandali + Iraq-Al Qaeda. E l'economia peggiora anche a causa del calo di borsa. Se la borsa risale in ottobre-dicembre poi l'economia migliora L'equazione è : Economia ==> Borsa ==> Economia Modificato da - gz on 11/2/2002 17:34:28

35 mila dollari all'anno - gz  

  By: GZ on Sabato 02 Novembre 2002 01:23

Non è questione di speranza, non sono dati pessimi. E' questione di reddito reale, quattrini, geld, argent, money, in tasca al consumatore e all'investitore. Reddito reale, denaro, quattrini creati dall'espansione economica e dalla produttività. I dati di oggi dicevano che il REDDITO REALE sta ancora salendo del + 4% (annualizzato). Se si guarda l'andamento si vede che il reddito medio del LAVORO DIPENDENTE (salario e stipendio medio in termini reali) è salito costantemente ed è ora sui 34.500 dollari annui (35 mila euro) ed E' SALITO ANCHE NEL 2000, 2001 e 2002. Dov'è tutta questa crisi ? Anche il compenso orario medio (sempre reale, aggiustato per l'inflazione) è salito ed è arrivato oggi a 13 dollari e mezzo all'ora. Parlando qui sempre dell'economia americana, fino a quando il reddito di chi lavora continua a crescere in termini reali avrai spesa per consumi e avrai investimenti di qualche genere Modificato da - gz on 11/2/2002 0:33:3

OPA totale a 9.5 - gz  

  By: GZ on Venerdì 01 Novembre 2002 20:41

L'arte di interpretare i rumors va sviluppata. Che settimana. Questo rumor sembrava logico fino a un certo punto (come mai pagano a tutti un euro abbondante in più ? c'è qualcuno veramente che vogliono anticipare con questa OPA e che vorrebbe sfilargliela ?) Ad ogni modo il mio dovere di segnalarlo un ora prima che venisse fermata in eccesso di rialzo l'ho fatto (nel trading track). ---------------------------------------------------- ROMA, 1 NOV - La societa' veicolo di Schemaventotto che lancera' l'OPA volontaria totalitaria su Autostrade ''riconoscera' ad ogni azione un corrispettivo in contanti di 9,5 euro''. ' scritto nel comunicato diffuso al termine del Cda. Modificato da - gz on 11/1/2002 20:4:3

Un Bel Mese - gz  

  By: GZ on Venerdì 01 Novembre 2002 19:57

Leggo che questo mese di ottobre è stato il migliore per rendimento % sul Dow Jones da 20 anni a questa parte E per finire una bella settimana e un bel mese ecco il rame, il metallo industriale per eccellenza quello che più legato alla congiuntura economica, che strappa oggi in su

L'analisi economica è noiosa - gz  

  By: GZ on Venerdì 01 Novembre 2002 18:06

L'analisi economica è noiosa e inutile ? Chi lo ha detto, interpretando correttamente i dati di oggi si andava molto bene. I dati non erano affatto male come discutevo prima (qui e altrove) una volta che il mercato li ha digeriti i bonds sono infatti collassati e gli indici sono saliti in verticale. Sicuramente il grafico a qualcuno avrà indicato questa inversione improvvisa a me lo hanno indicato leggere i dati, anzi in questi casi di dati molto importanti e inversione violenta francamente col grafico si arriva dopo

Fiat e Ford - gz  

  By: GZ on Venerdì 01 Novembre 2002 16:28

Questa è una notizia di oggi su Ford, un titolo che seguo e che è interessante dal punto di vista delle obbligazioni. Ford sta tagliando nei prossimi due o tre anni 11.3 MILIARDI di dollari di costi negli acquisti di componenti e parti, ovvero un -15% su un totale di 75 miliardi di costi. 11,3 MILIARDI non milioni. Con gente capace anche Fiat può tagliare 1 miliardo di costi dagli acquisti, componenti e altro come ha annunciato ieri Boschetti il nuovo A.D. (che viene dai camion dove queste cose le ha fatte). Perchè non lo hanno fatto finora ? Fiat è molto burocratica, è l'azienda italiana privata più simile a un ministero, ha avuto per 10 anni come a.d. Romiti che era direttore amministrativo di un azienda statale prima di venire in Fiat. Gli Agnelli hanno scelto lui contro Ghidella 12 anni fa e i risultati sono questi. Anche Fresco è un avvocato che si occupa di finanza e fusioni e acquisizioni e di prodotto non ha mai masticato niente in tutta la sua carriera a GM. A Peugeot invece ad esempio che ha prosperato mentre Fiat affondava c'è Foz un a.d. totalmente dedicato al prodotto (e c'era in giro la voce che Fiat lo stesse corteggiando ora). ------------------------------------- Ford Motor Company (F / NYSE) NEWS The automaker expects to cut $11.3 billion, or 15 percent, from its $75 billion annual auto- parts and supplies budget by 2004. Modificato da - gz on 11/1/2002 19:1:51

Spesa -0.4%, Redditi +0.4% - gz  

  By: GZ on Venerdì 01 Novembre 2002 15:40

Sono appena usciti i Temibili Dati Americani Del Venerdì, il bau bau dei mercati, che non rispettano nemmeno il giorno dei santi Noto tra gli altri dati che nell'ultimo mese: Spesa personale delle famiglie era -0.4%, Redditi personale delle famiglie invece + 0.4% very interesting Bene, vuole dire che l'economia cerca di riaggiustarsi in modo spontaneo (come sempre succede nel settore privato) Vuole dire che la gente ora risparmia di più, guadagna, il reddito cresce (+0.4% mensile è un 4% abbondante annualizzato) e però non lo spende. Sarebbe peggio se fosse il contrario no ? Edited by - gz on 11/1/2002 14:43:5

Fortuna che gli ospedali non sono quotati - gz  

  By: GZ on Venerdì 01 Novembre 2002 12:03

Ieri è crollato da 50$ a 28$ a NY Tenet Healthcare, il secondo titolo per dimensione del settore sanitario in Usa (ed è notevole che gli S&P non ne abbiano risentito di più ieri). E' uscita la storia che l'FBI ha perquisito uno dei tanti ospedali di Tenet perchè c'è stata una denuncia secondo la quale erano state eseguite delle operazioni non necessarie (per avere maggiori rimborsi statali probabilmente). Per la notizia di questa perquisizione dell'FBI in uno dei 116 ospedali che opera Tenet ha perso in un ora 11 miliardi di dollari (da 23 a 14 miliardi) di capitalizzazione. Non sto dicendo che è un occasione comprarla qui in basso a 28 dollari perchè le conseguenze legali di un inchiesta in cui entra l'FBI possono essere letali, basta pensare a Arthur Andersen che per un reato commesso da alcuni suoi manager ha dovuto chiudere. Oppure a Dynegy e tante altre che se finiscono sotto l'ombra dei tribunali sono morte. Pensavo invece che siamo fortunati che non abbiamo degli ospedali italiani quotati in borsa. Solo con quello che è successo a dei miei parenti e conoscenti (mia nonna resa disabile da una dose sbagliata di anestetico, la moglie di mio cugino in fin di vita per infezione post parto..), se gli ospedali fossero messi sotto inchiesta ovviamente, la borsa italiana sarebbe quasi a zero -------------- ^leggi l'intera storia#redding.com/top_stories/local/20021031toplo038.shtml^ Edited by - gz on 11/1/2002 11:13:6

Autostrade - gz  

  By: GZ on Venerdì 01 Novembre 2002 10:46

Questo è interessante, Autostrade costa 18-19 volte gli utili, ha di fronte un regime tariffario al momento già molto favorevole, ma con i problemi di bilancio che ha ora il governo destinato a non migliorare di sicuro e lo stesso chi la controlla lancia un OPA difensiva preventiva per assicurarsi che qualcun altro più avanti non tenti di scalzargliela -------------------------- bridge ------------------------- 31 OTT - Si rafforza l'ipotesi di un'opa difensiva su Autostrade. L'indicazione arriva da fonti finanziarie vicine all'operazione, nella quale avrebbero un ruolo di supporto tecnico anche Mediobanca e Unicredito. L'offerta, a carattere incrementale, rafforzerebbe la presa di Schemaventotto (che ha in portafoglio il 30% di Autostrade), per mettere al riparo la societa' da eventuali tentativi di take-over favoriti dalla struttura dell'azionariato e dai corsi di borsa. Benetton, attraverso Schemaventotto, ha il 30% di Autostrade. Secondo azionista e' Deutsche Bank. Lo scorso 16 ottobre, il presidente della societa', Gian Maria Gros-Pietro aveva detto che ''l'azienda ha una struttura di controllo stabile e trasparente, e' contendibile perche' l'azionista di riferimento e di maggioranza relativa ha il 30%. Quindi un'opa e' possibile, ma Benetton ha detto che Autostrade e' interessante''. Gros-Pietro aveva poi aggiunto di ''non saper nulla'' di un eventuale opa, ribadendo l'interesse della societa' per un sviluppo Oltralpe. ''In Francia - aveva precisato Gros-Pietro - stanno privatizzando quattro societa' e ci interessa Autoroutes du Sud de France (Asf), ma il nostro interesse e' condizionato dal fatto che l'accordo non sia diluitivo per gli azionisti italiani in termini di redditivita' e che ci sia un accordo industriale forte con i soci francesi''. Ed e' proprio sulla pista francese (Vinci, Asf) che si arrampicano i primi, contrastati, rumors di mercato sulla sospensione del titolo Autostrade. Il primo dubbio da sciogliere, nell'eventualita' di un'opa, e' quello della natura dell'offerta: un 'bid' da parte di un gruppo esterno (ostile, o piu' probabilmente concordato), oppure dello stesso azionista di maggioranza, magari con un'opa difensiva. Ma qualche voce arriva anche ad ipotizzare un'operazione piu' complessa, dietro la regia Benetton. Difficile pensare, come pure azzardano alcune voci, a un coinvolgimento 'secco' della stessa Asf con banca d'affari italiana nel ruolo di pivot. Il caso Edf e' ancora troppo recente e Autoroutes du Sud de France e' controllata da Parigi, che ha comunque collocato sul mercato il 49% della societa'. La privatizzazione vera e propria e' poi slittata a causa delle pessime condizioni dei mercati azionari. Edited by - gz on 11/1/2002 9:49:52

L'analisi economica che paga: Vitesse - gz  

  By: GZ on Venerdì 01 Novembre 2002 01:18

Anche qua un esempio fresco dell'analisi economica che paga (e in questo caso senza aspettare nemmeno tanto tempo, del resto "Vitesse" sta per velocità en francais). Leggere o rileggere qui sotto la bellissima analisi di Jonathan Moreland su ^VTSS#^ che ho citato per raccomandarlo due giorni fa (+40% in due giorni) Anche Vitesse come Pacific Care aveva un grafico che non diceva proprio niente, solo analisi economica ladies and gentleman Modificato da - gz on 11/1/2002 0:22:7

L'analisi economica paga: PHSY - gz  

  By: GZ on Venerdì 01 Novembre 2002 01:12

Nessuno è rimasto fedele a Pacific Healthchare ? Ha appena stupito tutta Wall Street battendo ogni previsione di utile incluse le proprie e ha fatto il botto. Se si ha pazienza l'analisi economica spesso paga : per tutta l'estate ^PHSY#^ è stato stra-analizzato da Massimo Peppe che sosteneva che avrebbe guadagnato l'impossibile. Forse non aveva torto Modificato da - gz on 11/1/2002 0:14:56

L'analisi economica paga: PHSY - gz  

  By: GZ on Venerdì 01 Novembre 2002 01:10

Edited by - gz on 11/1/2002 0:11:56

Fiat non fallisce, quindi rimbalza - gz  

  By: GZ on Giovedì 31 Ottobre 2002 21:39

.....Worldcom cosa c’entra con Fiat ? Worldcom è un caso di truffa contabile, contabilità proprio falsa, se non falsavano i conti non fallivano. Gli Agnelli non sono capaci (o interessati) a fare l’auto dagli anni “80 (forse nemmeno prima lo erano, ma c’era meno concorrenza). L’auto è un mestiere in cui riescono solo 5 o 6 al mondo ora, in Inghilterra e Spagna ad l'industria dell'auto nazionale ha chiuso negli anni “80, forse anche in Italia non si riesce salvo ferrari-maserati. Ma gli Agnelli hanno in mano corriere della sera, stampa, assicurazioni, banche e tanta influenza politica per cui hanno potuto tenere in vita con una serie di protezioni e aiuti pubblici il gruppo per altri 10-15 anni prolungandone l’agonia e impedendo che qualcun altro possa tentare al posto loro. Ad ogni modo: Fiat Auto ha perso nel 2002 ben 1,16 mld di euro e nonostante gli altri business guadagnino quasi tutti alla fine il gruppo perde circa 765 milioni (negli ultimi 9 mesi) Oggi Fresco & C dicono alla conference call che ricapitalizzano e mettono dei soldi, che non ci sono aumenti di capitale e che possono ridurre il debito netto a 4,4 mld dai 5,8 mld attuali. "Sembra che ricapitalizzino con anche del denaro fresco" è molto vago, ma è la sensazione che spinge su da 7,7 a 8,4 il titolo oggi, i dettagli non si sanno. Intanto GM non mette soldi come è logico. Stanno cercando di arrivare a vendere l’Auto a GM in condizioni di ricavare qualche cosa. Se si fanno dei conti (vedi quelli di Penati in fondo che ho ricopiato) può valere un 15-20% in più se Fresco & Co. convincono gli analisti ora. In sostanza guardando al conto di Penati ci sono 36 miliardi di attività in totale e 31 mld di debiti, assumendo che l’auto comunque perda ancora un 2,5 miliardi entro il 2004. Secondo questo calcolo un 5 miliardi li vale ancora e ora capitalizza 3,65 mld. Sono conti molto complicati e ognuno può scegliere quelli che gli sembrano più convincenti, ma la sostanza è che se chiude degli impianti può effettivamente ridurre i costi del miliardo che dice Boschetti e in genere quando la gente è con le spalle al muro e sotto i riflettori del mondo qualche cosa di meglio del solito lo tenta. Se ricapitalizzano, senza aumenti di capitale, vendono Fidis e tagliano questi costi non vanno falliti. Dato che molti si aspettano che fallisca può salire un poco solo per quello -------------------------- VALUTAZIONE Penati .....Corriere della sera 21/10-------- ------------------------ Fiat non è sull'orlo del fallimento. Il dissesto riguarda solo l'auto. In Borsa, l'intero capitale vale oggi 4,7 miliardi di euro: un valore che presumibilmente incorpora l'uscita dall'auto entro il 2005. Nella difficile congiuntura del primo semestre di quest'anno, le attività industriali, auto esclusa, (aviazione, macchine agricole e per costruzioni, autocarri, automazione, servizi per le imprese, componentistica) hanno prodotto circa 30 miliardi di ricavi e 600 milioni di risultato operativo (dati annualizzati). Ai parametri europei del settore (25% del fatturato o 11 volte gli utili prima di imposte e oneri finanziari) valgono circa 7 miliardi. Ci sono poi altri 7 miliardi di partecipazioni (valutando Italenergia, Fidis e Ferrari al valore delle transazioni con le banche; Toro a 0,7 il valore di libro, in linea con i parametri di mercato; le società quotate, ai prezzi di Borsa; e le joint venture con Gm, a sconto del 20% sul prezzo di carico); 3,5 miliardi di attività liquide; e 18,7 miliardi di crediti finanziari, ipotizzando che valgano l'80% del loro valore nominale (inclusi i crediti Fidis). Immaginando che l'auto sia ceduta a costo zero, il totale delle attività è 36,2 miliardi di euro. Ma Fiat è pur sempre un marchio forte, con l'8% del mercato automobilistico europeo (e il 25% di quello italiano): anche ai risicati multipli del settore (25% il fatturato) fanno 6 miliardi. Dedotte le potenziali perdite di qui al 2005 (cautelativamente 2,5 miliardi), per il rimanente 80% di Fiat Auto Gm dovrebbe essere disposta ad accollarsi almeno 2 miliardi di debiti; che porterebbero a 31 (incluso Fidis) l'indebitamento totale. Sottraendo i debiti al totale delle attività, il capitale è di 5,2 miliardi: una stima vicina alla valutazione espressa dalla Borsa; e che rappresenta l'attuale aspettativa del valore della società per gli azionisti a risanamento compiuto. Dimostra come una soluzione di mercato (senza intervento dello Stato) non solo sia possibile, ma sia anche ritenuta probabile ---------------------------- ANSA di oggi ---------- - La ricapitalizzazione di Fiat Auto sara' realizzata utilizzando Fiat Auto Holdings Bv come semplice 'collettore' e non richiede quindi aumenti ne' per Fiat Spa ne' per la Gm. E', in sintesi, quanto hanno spiegato i responsabili della Fiat nella conference call alla quale partecipano tra gli altri anche il presidente e 'amministratore delegato del Lingotto Paolo Fresco e Gabriele Galateri di Genola e l'amministratore delegato di Fiat Auto Giancarlo Boschetti. La ricapitalizzazione del settore auto, dunque, ha rilevato Boschetti, ''non avra' alcun impatto sul debito del gruppo Fiat e sara' finanziata attraverso fondi all'interno del gruppo''. ------------------- Breaking Views----------------- Make no mistake about it, Fiat is actively engaged in negotiating the sale of its car business to General Motors. That doesn't mean the two companies are huddling in the darkened suite of an airport Hilton with a bevy of investment bankers. But both sides are positioning themselves in advance of the negotiation over price that will occur in 2004 when Fiat can force GM to buy its 80% stake. Take Fiat's latest E2.5bn recapitalisation of the car business. The conglomerate has revealed very few details of how this operation - which is essential in order to comply with Italian law - will work. But it looks like the bulk of the recapitalisation will take the form of Fiat writing off intercompany loans made to its auto unit. There is also a portion of new cash, according to a person familiar with the situation. There are two curiosities about the operation - at least on the basis of the little information so far revealed. First, Fiat appears to be shouldering the whole burden. GM doesn't seem to be putting in its 20% share. Second, it doesn't look like GM is being penalized for failing to follow its money. Why? The main explanation appears to be that GM doesn't want to put more cash into a business whose assets may well be worth less than its liabilities. That might be money down the drain. Far better to let Fiat carry the whole can. But why not penalize GM for not taking part? The normal way of doing so would be to issue new shares in Fiat Auto at a virtually zero price, wiping out GM's stake. That would be fine - except for the fact that it would amount to Fiat recognizing that the auto business' equity was worthless. And that wouldn't have done much for Fiat's negotiating hand in advance of 2004. Expect more such shadow-boxing over the coming year. Modificato da - gz on 10/31/2002 23:58:50

Autostrade - gz  

  By: GZ on Giovedì 31 Ottobre 2002 18:44

che sia una cosa come il rumor di Ducati (OPA Harley Davidson) che sembra il classico rumor che serve a vendere più in alto dato che Harley non si è nemmeno mossa (come sarebbe stato logico se doveva pagare per Ducati) ? Qui pure la logica non è così evidente perchè Autostrade costa 19 volte gli utili e ha di fronte un regime tariffario non favorevole per cui perchè dovrebbe convenire a Benetton e soci farlo ? Comunque sembra che la storia funzioni -------------------------------------------------- 1629 GMT (Dow Jones) MILAN--Autostrade (I.AUT) suspended through Fri at EUR8.35 ahead of a statement. What's the market saying? Autostrade's controlling holder the Benetton family, through its unlisted holding Schemaventotto, and French group Vinci (F.VIN) will buy out the 26.3% of floating capital for EUR10 a share. Autostrade press office has not responded to calls. Schemaventotto not immediately available. (BJL) Edited by - gz on 10/31/2002 17:53:55

La cura per gli zig-zag - gz  

  By: GZ on Mercoledì 30 Ottobre 2002 19:23

Esiste una cura per il "Dente di Sega", l'andamento a zig-zag che dissangua spesso chi fa troppo trading ? Il sequential-combo funziona per gli andamenti a zig-zag e a dire la verità sono quelli che preferisco forse condizionato da questa tecnica Ad es ieri sera questo calcolo ha indovinato il minimo esatto a 868 (ho testimoni chi ha ricevuto il segnale) Poco fa vedendolo completo di nuovo sul massimo a 894 mi è venuto da dire che gli S&P erano tirati (vediamo come va a finire, il mio feeling è che solo a breve...) Ma tenete presente (approfitto qua perchè ogni tanto arrivano richieste di spiegazioni da parte di chi si mette a usare il conteggio), che DI CONTEGGI ne sono DUE, il sequential e il combo. Poco fa era il Combo che era completo con il 13 esatto sul massimo Modificato da - gz on 10/30/2002 18:26:5

solo fino ai minimi del Risorgimento - gz  

  By: GZ on Mercoledì 30 Ottobre 2002 13:47

....... morta la borsa, ci saranno bolle da altre parti e speculazioni da altre parti. l'animo umano non cambia. ma questo e' un mondo che va a scomparire. 100 anni di gloria sono piu' che sufficienti ------------------------- vedere Michelino che ieri l'altro "sente" l'eruzione dell'Etna con un giorno di anticipo mi fa tenere presente le sue profezie (e ovviamente anche altre fatte sulla borsa) tuttavvia la borsa valori esiste dal 1700 in olanda, inghilterra e nordamerica (e in forme diverse delle borse merci esistono dai tempi dei fenici) Wall Street esiste dall'aprile 1792, può essere che torniamo indietro fino ai tempi della rivoluzione francese quando non c'erano i gabinetti e la gente la faceva dalla finestra nelle strade direttamente (per questo le reggie francesi avevano sempre di gran alberi sotto le finestre) ma l'invenzione delle fogne e dei gabinetti (e di altre 500 mila altre cose nel frattempo) mi rende ottimista e azzardo una profezia: Prevedo che ritracceremo al massimo solo fino ai minimi del Risorgimento, diciamo il supporto della Breccia di Porta Pia in italia e della Guerra di Secessione americana reggerà senz'altro. Voilà, mi sono buttato. Se fra dieci anni si vedrà che mi sono sbagliato pago una cena a tutto il forum Modificato da - gz on 10/30/2002 12:50:15

Le mani forti nell'ultima mezzora ? - gz  

  By: GZ on Mercoledì 30 Ottobre 2002 13:16

C'è gente che occupa il proprio tempo in modo utile anche in borsa, ad es oggi c'è Goepfert di sentimentrader che mostra come funziona il grafico della prima mezzora e dell'ultima mezzora della borsa. Questo per provare la teoria che : " le mani forti comprano/vendono nell'ultima mezzora e gli operatori più emotivi e meno esperti nella prima mezzora" (in prevalenza). In sostanza è un modo semplice per misurare l'accumulazione/distribuzione delle cosiddette Mani Forti S.p.A. Non lo riassumo perchè è lungo, ma sono dati che non ho visto da nessuna parte. Guardate anche solo il grafico qui alla fine del post se non avete tempo di leggere. Qualcuno lo vuole fare per il Mibtel ??? ------------------------------------------------------ DAILY COMMENTARY - Jason Goepfert Tuesday, October 29, 2002 8:40 PM EST A subscriber asked me to look at market performance near the open versus near the close to check on the well-worn market axioms "strong markets close well, while weak markets close poorly" and "dumb money buys the open, while smart money buys the close". The following series of charts looks at the actual close-to-close performance of the S&P 500 (black line) versus the performance during the opening (red line) and the performance during the closing (green line). For example, the red line shows the performance of the S&P in the first 30 minutes of trading only. Anything that occurred after those 30 minutes is deleted. The green line shows how the S&P 500 did during the last 1/2 hour only and takes no other time of day into consideration. On any given day, if the S&P rallied 20 points up until 3:30, then dropped 7 points going into the close, the green line would show a drop of 7 points. Here are the same charts, showing only the past year of trading: I think the period from 1998 - early 2000 could be considered a strong market, while obviously 2000 - current could be considered weak, so we have a good sample to work with here. Here are my observations: 1. STRONG OPENS AND STRONG CLOSES ARE GOOD. The period from late '98 - late '99 was incredibly strong, and it was characterized not only by strong closes, but also strong opens. In fact, the S&P (close-to-close) gained about 33% in that time frame. The "close-only" S&P gained 14% while the "open-only" S&P gained 21%. 2. WEAK OPENS AND WEAK CLOSES ARE BAD. When the market both opens and closes poorly, it tends to coincide with a very weak overall market. While this is a kind of a "duh" observation, one interesting aspect is that the market does not seem to be able to muster much of a rally at all when both ends of the trading day move together. 3. DIVERGENCES BETWEEN THE OPEN AND CLOSE PRECEDE VOLATILITY. The best example of this is the topping process in 2000. The open-only S&P kept making higher highs while the close-only began making a series of lower highs, causing a divergence between the two. The result was a series of violent swings in both directions until the ultimate breakdown occurred and the open-only S&P started to make lower highs. 4. NEITHER OPENS NOR CLOSES SEEMS TO HAVE A PARTICULARLY GOOD FORECASTING ABILITY. While both at times can give a heads-up to future moves in the actual index, it does not seem to be consistent enough to provide a base for solid decisions. 5. DIVERGENCES BETWEEN THE CLOSE AND ACTUAL CAN PROVIDE CLUES. When the actual index makes higher highs or lower lows but the close-only index does not confirm, it often leads to a short-term contra-trend correction. One example of this is the October 2001 - January 2002 period which saw the S&P make higher highs, but the close-only S&P make a series of lower highs. This lead to the swoon into late February. So where are we now? Actually, it looks pretty positive. Although the open-only S&P has taken a bit of a breather during this consolidation, the close-only has continued to march higher. This may be the beginning of a divergence between the two, and as I stated above, divergences tend to precede a period of extreme volatility. While it is still early to declare a solid divergence, it is something to keep our eyes on. I stated in the intraday update that most of our shortest-term measures had cycled back down to oversold (or nearly so), so there was some support for those looking for an upside trade. We got that upside in the afternoon, and it was enough to relieve the oversold condition in each of the indicators. We enter tomorrow with a mixed bag on short-term indicators. Longer-term, there are a couple of signs that urge caution. I mentioned the Rydex asset flows last night, and continue to believe that that complex is showing too much optimism to suggest a large upside move is imminent. The composite chart of the asset flows on the site (which I pointed out this weekend) continues to get more extreme by the day, and it has not boded well for the market during this bear. Also, the 10-day averages of the equity and total put/call ratios are beginning to approach their lower standard deviation bands. It is very clear from the charts on the site that during this bear market, whenever these ratios approached that band, a short- to intermediate-term high was close at hand. While we're not quite at a point that I would consider dangerous, we're getting very close. I mentioned the apparent optimism shown by institutional investors in the OEX and S&P 500 options yesterday, and that "trend" continued today. The OEX put/call ratio registered a relatively low reading of .91 today, while the S&P 500 put/call bid/ask bias ratio came in at 2.36. Both of these are on the bullish end of neutral, and suggest that there will be a solid upside attempt sometime this week. There are a lot of crosscurrents at the moment, and I don't see a solid edge in either direction. The positives I mentioned over the past couple of days are still with us, but now we have broken some trend lines that may embolden short sellers, at the same time that we remain somewhat overbought in the intermediate-term. This is the kind of environment where I trade very lightly no matter the direction until I see sentiment tipping too far to one side. We saw that this morning, and it lead to a decent move higher in the afternoon (for very short-term traders, anyway). Until we see an extended trend in either direction, I'm afraid we will not see a solid edge emerge for more than a short-term trade. Edited by - gz on 10/30/2002 12:23:8

LTCM era il contrario dell'Italia - gz  

  By: GZ on Mercoledì 30 Ottobre 2002 01:57

LONG TERM CAPITAL (il mega fondo hedge fallito nell'ottobre 1998) è' stato l'unico caso al mondo in cui i soci creatori di un fondo speculativo NON HANNO VOLUTO PIU' I SOLDI DEI CLIENTI e hanno investito in proprio tutto quello che avevano, indebitandosi pure. Come fanno gli imprenditori. Una cosa molto "americana" (anche se l'aninma nera del LTCM, Hayashi, era un emigrato iraniano con Phd del MIT). Il contrario esatto di come funzionano le gestioni in italia. Quando LTCM è fallito John Merriwhether, Hayashi, Malkiel, Black e soci hanno perso quasi solo i loro quattrini e i clienti erano già stati fatti uscire (contro la loro volontà) un anno prima del crollo. I proprietari e fondatori erano convinti di guadagnare tanto che volevano esserci solo loro nel fondo. E' il contrario esatto del sistema italiano in cui i soldi sono SEMPRE QUELLI DEGLI ALTRI E IN PARTICOLARE DELLO STATO. E tutto si gioca sulla raccolta e la promozione e niente sul rendimento. Immaginiamo un altro fondo in cui avendo avuto troppo successo, si ridanno indietro (con un bell'utile) i soldi ai clienti recalcitranti e i proprietari si indebitano per essere solo loro a essere investiti nel fondo.... NELLE GESTIONI E FONDI ITALIANI il gestore o proprietario non investe nemmeno una frazione dei propri propri soldi, sono tutti funzionari stipendiati dal direttore centrale, a quelli del board al gestore e nessuno si sogna di fare con i propri soldi le operazioni che fanno per i clienti. L'unica cosa che conta è raccoglierli i soldi, poi la performance se non c'è nessuno si dispera. Figurarsi se mettono i propri quattrini e a un certo punto si indebitano pure per essere solo loro investiti nel fondo come se fossero imprenditori. Il concetto italiano é :" gioco con i soldi degli altri e se poi faccio un vero guaio, dato che sono parte di una banca lo stato e la banca d'italia mi "aiuta", mi sovvenziona le perdite e nessuno mai perde il posto.." Riguardo a BankItalia, che delle banche centrali europee e quella italiana in particolare avessero investito cifre non irrilevanti non è citato da nessuna parte, forse erano investiti per l'1% del fondo, ma non sono mai menzionati tra gli investitori o soci rilevanti. (Ho riletto un paio di mesi fa ^"When Genius Fail"#http://www.amazon.com/exec/obidos/tg/detail/-/0375758259/qid=1035934527/sr=2-1/102-7824732-4528910?v=glance^ di Roger Lowenstein che è la ricostruzione (bellissima tra l'altro) più completa della vicenda). Invece solo alcuni anni prima di LTCM, nel settemre 1992, Bankitalia aveva bruciato dai 2 ai 3mila miliardi di lire per difendere il cambio della lira sopravvalutato, garantendo che non avrebbe mai ceduto. E nel 1994-1995 (vedi ricostruzione della vicenda sull'espresso di sabato) ha organizzato il salvataggio del Banco Napoli per circa 8 mila miliardi di lire. Altro che LTCM. Questi sono i danni per l'Italia, solo che sui terminali e sui grafici mica li vedi. Solo quando paghi le tasse. In LTCM un anno prima del crollo quasi tutto il denaro era stato restituito ai clienti che non erano soci e questi avevano tutti protestato perchè volevano tenercelo a tutti i costi. Il motivo per ridare indietro i soldi era che i venti o trenta partner del fondo volevano essere solo loro a guadagnare e investire nel fondo e avevano chiesto linee di credito personali per poter sostituire loro i clienti nelle quote del fondo! Ma il punto è che non si è trattato di una truffa, non c'è stato niente non solo di illegale, ma nemmeno di non etico. E' stata un impresa come un altra che prima va bene e poi va male e i cui soci ci hanno rimesso. L'economia funziona così, non tutto è fatto come nelle banche italiane dove se va male paga lo stato come per Banca di Roma, Banco di Napoli e tutte le altre che dovevano fallire e non falliscono mai perchè ci sono i soldi dei contribuenti pronti e alla fine il deficit è di 2 milioni e mezzo di miliardi. Long Term Capital era stato il fondo di maggiore successo NEL MONDO in termini di rendimento/rischio per tre anni (aveva fatto un +40% persino in un anno in cui anche l'obbligazionario aveva perso, con oscillazioni minime e manovrando cifre enormi, non i 50 o 100 milioni di $). E anche prima di fondarlo Merriwheter e soci erano stati l'invidia del mondo finanziario per anni a Solomon Brothers. Da tutto il mondo c'era la fila per poter esserci quando hanno aperto il fondo e solo alcune delle più grandi banche e istituzioni del mondo sono riuscite a entrarci. Il problema è stato che una tecnologia finanziaria che funzionava con cifre da 10-20 miliardi di dollari di controvalore movimentato ha smesso di funzionare quando ne ha impegnati 200-300-400 di miliardi e simultaneamente c'è stato uno sconquasso sulla Russia. La liquidità non era più sufficiente per uscire da posizioni mostruose come le loro. Non c'è niente di male a fallire in un impresa se uno non ruba o succhia denaro pubblico o non inganna i soci o il pubblico. Quello che LTCM faceva era chiaro a tutti i soci, non è diverso da speculare sui futures e rimetterci. La cosa che stupisce è che era gente così convinta di quello che faceva ( e megalomane) che ci ha messo tutti i propri soldi e a un certo punto si è pure indebitata per essere investita nel proprio fondo AL POSTO DEI PROPRI CLIENTI. In questo modo parecchi sono andati in bancarotta personale alla fine e i clienti sono usciti (involontariamente) quando era ancora in guadagno. Magari le gestioni fossero basate su questo concetto. Modificato da - gz on 10/30/2002 8:35:45

Belle cose su Vitesse - gz  

  By: GZ on Martedì 29 Ottobre 2002 01:11

Sono molto contento di leggere stasera tutte queste belle cose su Vitesse Semiconductors ----------------------------------------------------- Sticking With a Volatile Vitesse By Jonathan Moreland Special to RealMoney.com 10/28/2002 03:18 ....finally got the pop I'd been waiting for out of Vitesse Semiconductor (VTSS:Nasdaq), as it jumped more than 37% last week. After seeing the company's latest quarter and listening to the conference call after last Monday's close, I had expected a move Tuesday, but the initial jump didn't stick until Thursday and Friday. The volume of trading on all four days was well above average, and that bodes well that this rebound is the real thing. Not only were any remaining disgruntled investors given ample liquidity to bail, but the new investors signaled clearly that they think the company will make it through these hard times. Friday's volume of 26 million shares traded was more than three times the latest three-month average. Vitesse is bound to be volatile in coming sessions, but I'm sticking with it. Although this is obviously not as much of a buy as it was 68% ago, new investors with a tolerance for risk can still justify taking a position. Quarterly Results Revenue came in at the low end of expectations, but there were encouraging trends in the sales of new products and cash flow. Fourth-quarter revenue of $38.1 million was down sequentially, but it represented the first year-over-year increase in six quarters. While only flattish first-quarter revenue is expected, the composition of revenue was encouraging. The company's legacy business of producing integrated circuits for so-called transport applications was responsible for only 18% of the total, down from 70% two years ago. Perceived reliance on what everyone knows is a dying legacy business is why Vitesse became a penny stock this year. The stock had been nearing the $100 level just two years ago. But Vitesse's management hardly had its head in the sand, and has been busily diversifying its products and customers. Revenue from new product lines has increased 10% sequentially in recent quarters. The best-performing new product line focuses on data storage, which generated $17.3 million in revenue last quarter, up from $15 million in the third quarter. EMC (EMC:NYSE - news - commentary - research - analysis), which is responsible for nearly 10% of total sales, just became one of Vitesse's largest customers last quarter. On the surface, this wouldn't seem to warrant confidence. EMC, after all, is hardly going gangbusters. But Vitesse's product is imbedded in a next-generation product that is just beginning its business cycle. Its 2-gigabyte product appears to have legs, and in fact is part of the 2-gigabyte lines of most of the players in the storage industry. The other two major product lines include the Metro products, directed toward regional Bell operating companies, and Enterprise products relating to good ol' fashioned local access networks. Combined revenue for these lines was around $14 million last quarter. That's up from nothing two years ago. The good news is that revenue trends in the all-important storage products look set to continue for the foreseeable future. The bad news -- and possibly the biggest risk in Vitesse -- is that the foreseeable future is only two quarters out at best. Management freely acknowledges this as well. Fortunately, management has better control over expenses, which are expected to keep declining in coming quarters. The first quarter of the new fiscal year should be the first to see the benefits of cuts already made. Engineering and development should decline $6 million to $24.5 million and continue to wind down by $1.5 million to $2 million in the following few quarters. Selling, general and administrative costs are expected to come in at $14.5 million, which is nearly $1 million below the last quarter. Specific first-quarter guidance is $38 million to $40 million in revenue, a 50% to 51% gross margin, an operating loss of $18 million to $19 million, concluding in a per-share loss of 6 cents. Management further estimates cash break-even at $53 million in revenue. A top line of $58 million would make the firm profitable again. But these targets will come down throughout the year as expenses decline, and management expressed as much confidence as it could muster in the company's ability to return to profitability this fiscal year. By the end of next year, when the company's fabrication facility is expected to be sold, management would hope the firm is running at $60 million in revenue per quarter, with a 60% gross profit margin. Cash Burn So with revenue and profit margin trends moving believably in the right direction, the other major concern the company had to address was its cash burn. In an excellent move, Vitesse repurchased some of its outstanding convertible debt, as it was trading for around 70 cents on the dollar. By doing this, the company was actually able to bring its net cash position (i.e., its cash minus face value of outstanding debt) up to $48 million at the end of the fourth quarter. Subsequent to last quarter's end, the company has repurchased yet more debt and improved net cash by another $17 million. With the company's cash burn expected to be "just" $15 million this quarter, Vitesse actually will improve its cash position by a few million dollars. If prices come down on Vitesse's debt again, management would consider repurchasing more. But it's not as if there's a liquid market for these securities. Management more or less has to wait until a debtholder approaches it with debt he's willing to sell at a price that makes sense for management to move. So it seems that this beleaguered stock has seen its worst days. It took a long time to make money with Vitesse, and investors can't be cavalier about the remaining risk in the stock. In the end, I wouldn't be surprised to see Vitesse back above $2 -- or even $4 -- within a year from now. Of course, that is only if the firm can meet the modest goals it has set for itself. Vitesse still looks like a high-risk, high-reward position.

belle cose su Vitesse Semiconductors - gz  

  By: GZ on Martedì 29 Ottobre 2002 01:09

Ehi qui c'è addirittura un titolo INTERNET, Freamarkets che se ne viene fuori con una conference call piuttosto positiva (anche Wanadoo in Europa per la verità, sembra che solo Tiscali non riesca a mantenere quello che promette) ----------------------------------------------------- Jay Somaney analyzes the FreeMarkets earnings call at 5 p.m. EST. The Wrap-Up 10/28/02 05:52 PM EST Call wrapped up. The company is delivering in a difficult environment. The fact that the company is still managing to grow its revenue on a year-over-year and sequential quarterly basis speaks a lot for the company and its products. However, I am a little concerned that they were not able to guide for 2003 but for now will accept it as "under reveiw." Management's tone was quietly confident, and there were no issues raised in the call, and nothing really set off any alarms. Good and clean quarter accompanied by a short and sweet call. Over and out from Plano, Texas, where the houseguests are leaving after a fun-filled wedding weekend. The best in life to Neil and Jennifer. Q: Can you provide some information on the competitive landscape? A: We are seeing the usual suspects like the ERP or procurement guys who are moving into the sourcing spaces. They see the value there, and the others are the consulting guys who partner up with the other players in the space. A lot of the private guys are going out of business, which is working in our favor. Q: Can you give us an update on contract lengths? A: At present our long-term deals are in the 12-month range, and our pilot deals are in the 4-5 month range. Q: Usually December is a strong quarter, especially for variable revenue? A: We are expecting variable revenues in the 15% range, compared with 13% range for the just-completed quarter. Q: Can you give us any insight into 2003? A: We are reveiwing our 2003 projections as we speak and so cannot give any details yet. (Two words: Cop-out) Q: Can you touch on the conversion rate and volumes for Q4? A: Conversion rate is 64%-65%, and volumes will be around $5 billion for the quarter. Q: What was cash flow from operations? A: $9 million for the quarter. Q: What was capex for the quarter? A: $2.6 million for the September quarter. Q: How many new customers do you expect going forward? A: About 5-6 per quarter. The call just began. The company is discussing financial information as outlined in the press release. International business accounted for a third of overall revenue. The company signed up six new customers. Q4:02 revenue will grow 4% to 6% over the just-completed quarter. Q3 gross margins were 57%. R&D spending is up $2.6 million from the year ago quarter due to the company's emphasis on new product development and increasing its international presence. The company states that it will earn 25 to 26 cents a share for 2002. It says despite a "very difficult economic environment" it is doing well and will grow revenue in 2002 by 9% over 2001. The company realized cost savings of $1 billion for its customers. The company continues to increase market share, profitability and cash flow from operations. A new release of QuickSource is being released this week. Over 90 companies have been uitilizing QS at present. The company will also release a new outsourcing and procurement product called Freemarket ES by the end of this year. FMKT improved cash flow for the quarter to a positive $6.8 million. The company had cash and cash equivalents of $128 million at the end of Q3:02. Long-term debt including current portion of LTD was about $3.3 million. FMKT stated that despite the economic pressures it remains on track to meet numbers for 2002. Waiting for the call to begin in a few minutes. Stock bid up a quarter in post-market activity. The numbers are out. The company reported earnings of 4 cents per share on revenue of $43.2 million for the quarter ended Sept. 30. In addition, th ecompany has also reiterated for Q4:02 and for full-year 2002. No guidance for 2003 in the press release. Stock up a hair. Long FMKT. Call Preview 10/28/02 03:52 PM EST Freemarkets (FMKT:Nasdaq) is reporting its results for the quarter ended Sept. 30, 2002 after the close of regular market trading today. Analysts are expecting 3 cents per share on $43 million in revenues and for the December quarter the consensus is for a nickel a share on sequential rising revenues of $45 million. For calendar year 2003, current estimates are for earnings of 34 cents per share on revenues of $198 million. Currently there are two strong buys, three buys and six holds on the shares of FMKT. The company reiterated guidance three weeks ago, and at current levels the shares are also almost 75% higher than its all time low made on Oct. 8, 2002. With about $2.50 per share in cash, profitable and a short position outstanding of 6.2 million shares, I like FMKT at these levels and am buying some stock for a flipperoo. I am a bit worried about them taking down the numbers as a result of the weakened IT environment, but I feel that they do have a value proposition to offer their clients and if they do take down numbers I am prepared to hold it lower. I know, I know, that could be considered waffling, but I just want the readers to be aware of the risks. Modificato da - gz on 10/29/2002 0:20:19

Il Mistero del Gas segreto risolto - gz  

  By: GZ on Martedì 29 Ottobre 2002 00:41

Per chi ama i thriller e i polizieschi ecco risolto il Mistero del Gas segreto russo. Jack Wheeler è l'autore. (un personaggio che è stato definito, il vero "Indiana Jones", a 17 anni andato a vivere con i tagliatori di teste dell'amazzonia, scalato diverse volte il kilimangiaro, compiuto viaggi di esplorazione al Polo Sud, ha combattito con la guerriglia afgana e nicaraguense negli anni 80....) -------------------------------------------------------------- The Secret Russian Gas Identified Jack Wheeler Freedom Research Foundation Monday, Oct. 28, 2002 ...Russian president Vladimir Putin ordered a commando assault on the theater, led by crack Speznaz special operations teams. Prior to the assault, the commandos pumped an "incapacitating gas" into the theater via the ventilation system. The gas did its job. All of the terrorists were immobilized, some of them women, wearing bomb belts and sitting among the hostages, who had threatened to blow themselves up along with all the people around them if an attack was made upon them. Tragically, the gas did its job far too well: 118 hostages were found dead. Two had been killed by the terrorists, 116 by the gas. Doctors in Moscow hospitals report that, in addition, over 150 hostages remain in critical condition. The doctors – and many Russian citizens – are outraged that President Putin refused to supply the gas's identity and its antidote. As of this writing, he continues to refuse to do so. The identity of the deadly Mystery Knockout Gas is clear, however. It is a synthetic opiate called etorphine. We all have seen Africa wildlife documentaries, such as on the Discovery Channel, showing researchers immobilizing and capturing big animals such as elephants, giraffes, rhinos and hippos by "darting" them – firing a hypodermic needle into them with a dart gun. The incapacitating chemical the animals are darted with is etorphine, known to animal researchers as M99. M99 is a synthetic opiate more than 500 times as powerful as morphine, more than 250 times as powerful as heroin. The great danger with M99 is that the lethal dose is only a few (normally three to six, depending on the animal) times higher than the effective incapacitating dose. M99 is widely and commercially available. The Russians' "secret" is that they made an aerosol spray out of M99 (normally a powder dissolved in water), converting it into a "gas." Their grave mistake was that they guessed too high on what the effective dose would be. Too much M99 causes respiratory paralysis. The muscles of your lungs and diaphragm can't move. Death from hypoxia – no air, no oxygen – comes quickly. And that's what happened to the 116 dead hostages: They stopped breathing. Once this is disclosed, the anger of Russian doctors may explode – because the antidote for M99 overdose is well known and available. It is a drug called naloxone, which, when injected into the bloodstream, immediately blocks the opiate receptors and thus M99's effects. African researchers using M99 always carry with them vials of a naloxone variant called M50-50 (diprenorphine). Removing a M99 dart from a big, dangerous animal is risky. The animal may twitch violently, and the researcher may get stuck with the dart himself. They realize that in such cases they will be dead in about two minutes, unless a shot of M50-50 is immediately administered. Perhaps Mr. Putin still refuses to disclose his use of M99 gas because its antidote is so well known and he fears that terrorists in future attacks will take naltrexone tablets (a naloxone analog) in advance or have naloxone injections at the ready. (What really is a mystery is why the Speznaz commandos weren't equipped to naloxone-inject the gassed hostages.) In any case, he would have been far better off using the U.S. Army's incapacitating agent, a fascinating substance called BZ, quinuclidinyl benzilate. BZ works by blocking the brain and body's cholinergic receptors, so the brain can't get use very much of a natural brain chemical called acetylcholine. When that happens, a person behaves as if he or she has terminal Alzheimer's disease. The safety factor for BZ is enormously higher than for M99: The lethal dose is over 500 times higher than the effective dose. Further, the effects are reversible within three days if no antidote at all is given. An injection of the drug tacrine (approved by the FDA for treatment of Alzheimer's) will bring the person back to normal in less than 60 seconds. It will do no good, however, for a terrorist to anticipate this and have injections of tacrine in his terrorist kit bag. Once hit by BZ, he will simply forget why he is a terrorist. His short-term memory evaporates. "Why am I holding this gun?" he may ask himself. It's heavy – his muscles have lost their tone, and thus their strength – so he drops it. "It's hot," he tells himself. BZ prevents sweating. So he decides to take off his clothes, and that heavy, uncomfortable explosives belt, which he has forgotten what it's for. The U.S. military has done extensive research with BZ. In one study, a group of well-trained Marines was sent out on a simulated mission at Parris Island and subsequently exposed to BZ. They proceeded to take off their clothes and sit on the beach. They wouldn't obey their commanding officer because they simply couldn't remember his orders. They didn't have the faintest idea of what their rifles were for, or why they should salute this stranger ("What's a salute, anyway?"). Besides, it was hot, far too hot to wear some uniform, much less carry some heavy pack. And if, for some reason, they got belligerent in response to the officer's barking at them, they would quickly forget why they were mad a few seconds before. In any case, with so little muscle tone, their officer could have literally pushed them to the ground with his forefinger. Condemned as the "Superhallucinogen," BZ has been made illegal in warfare. But terrorists are not in uniform. They are fair game for BZ. As far safer and humanitarian than M99, Mr. Putin should consider BZ the next time Moslem terrorists assault his country. For now, he needs to come clean on his Mystery Gas. No more secrets, Mr. Putin. We already know what the secret is. Edited by - gz on 10/28/2002 23:45:50

Banco di Napoli e Long Term Capital - gz  

  By: GZ on Lunedì 28 Ottobre 2002 18:46

Stock: Bear Stearns, Moodys

Prendo spunto dalla discussione su : "Domanda sul risk management" per fare notare una cosa: Long Term Capital nel 1998 ha bruciato circa 1.5-1.8 miliardi di dollari appartenenti interamente ai proprietari e partner del fondo. Il Banco di Napoli quando è stato salvato con una complessa manovra del governo e delle banche maggiori è costato SUI 4 MILIARDI DI EURO nel 1994-1995 (vedi la ricostruzione sul'Espresso in edicola) pagati interamente dai contribuenti italiani Questo spiega perchè nel lungo periodo la borsa italiana renderà sempre meno di altre ! Come molti ricorderanno prima di Enron e Worldcom il crac finanziario che aveva più danneggiato il mercati mondiali era stato nel settembre 1998 il crac del mega fondo "Long Term Capital". Addirittura in quel caso la FED era intervenuta per sollecitare le maggiori banche di Wall Street a assumersi le posizioni del LTCM per liquidarle gradualmente (senza però che il governo mettesse quattrini) e aveva anche tagliato i tassi per allentare la tensione sui mercati. Bene, se uno legge però bene la storia si trattava di un crac che ha coinvolto solo i partner del fondo (circa 20-25 ricchi trader e personaggi di wall street). Addirittura l'anno prima i partner avevano restituito tutti i soldi ai clienti con un utile per poter mettere nel fondo solo i propri soldi (pensando di guadagnare di più così da soli) Quindi si trattava di un crac inferiore della metà a quello del Banco di Napoli, (ma l'economia americana è 6 volte quella italiana come dimensione!) Con tutto questo nessun mercato mondiale ha risentito del crac di 4 miliardi di euro del Banco di Napoli, mentre tutte le borse mondiali invece hanno oscillato in basso a causa del crac di LTCM. Idem per Enron: se uno guarda non alla perdita in borsa, ma al capitale bruciato, cioè ai mezzi propri distrutti dall perdite accumulate per Enron, arriva a una cifra inferiore a 1.5-2.0 miliardi di dollari (qui non ho davanti i numeri e posso sbagliare, ma era certamente inferiore a 4 miliardi) Il Banco di Napoli da solo è costato quanto Enron e LTCM. Ma i mercati internazionali non se ne sono preoccupati. Perchè ? Perchè lo assorbiva tutto lo stato italiano Mentre per Enron o LTCM nessuno quattrino pubblico è entrato o uscito. Questo spiega perchè su un arco di 10 o 20 anni certe borse rendano più di altre (e certe economie crescano più di altre) Edited by - gz on 10/28/2002 17:56:47

Il SENTIMENT negativo sostiene il mercato - gz  

  By: GZ on Lunedì 28 Ottobre 2002 12:59

Nonostante il nuovo massimo degli S&P e il MIB30 sui massimi del mese; i)metto il telecomando su Bloomberg e sento Websim che dice che siamo in zona di vendita. ii) Gli Esperti italiani che collezioniamo ogni mattina qui a fianco oggi sono sul negativo (incluso Migliorino che vede una catastrofe). iii) Qui sul forum apatia + qualche intervento negativo iv) L'indice di UBS di Sentiment degli investitori ha toccato in ottobre il minimo di tutti i tempi (cioè da quando lo rilevano) e la maggioranza indica che il mercato deve ancora toccare il minimo. ----------------------------------------------------- 1051 GMT (Dow Jones) LONDON--European investors sentiment fell further in Oct, says UBS, citing its Index of Investor Optimism. The index dropped by 9 points in a month to an all-time low of -33 points in Oct due to fears of war in Iraq, increased threat from terrorist attacks and a deteriorating economic outlook. Although 65% of those surveyed said they still believe a moderate economic recovery is the most likely scenario for the European economy, the majority still thinks the market has yet to hit rock bottom. (BET Modificato da - gz on 10/28/2002 12:0:28

La Probabilità è sulle "Spread" - gz  

  By: GZ on Lunedì 28 Ottobre 2002 11:42

Le applicazioni della probabilità alla borsa sono soprattutto nelle posizioni di "spread" cioè nelle posizioni in cui compri uno strumento e ne vendi un altro simile. Perchè il nasdaq o il fib o stm non seguono la curva di probabilità gaussiana, in sostanza non hanno un valore "medio" intorno a cui oscillano (come è evidente da quello che è successo al Nasdaq che sembrava due anni fa avere una media a 4.000 poi a 3.000, poi a 2.000, poi a 1.000.... e nessuno sa se sia sopra o sotto la "media") Invece la differenza tra Nasdaq e S&P o FIB e DAX oppure tra Bund e Treasury Bond o Bond a 10 anni e Bond a un anno oppure tra oro e argento o tra Banca Intesa e S. Paolo o Generali e Allenza o Infineon e STM oppure tra mais e frumento o petrolio e benzina ecc.. ecc..... hanno una distribuzione intorno a una media, cioè tendono a oscillare intorno a un valore medio storico (per ovvie ragioni, perchè sono legati da una relazione economica stretta). Quindi quano "esagerano" in una direzione o nell'altra poi puoi scommettere che torneranno a oscillare nella direzione opposta (ovviamente con errori e eccezioni) Ad es la più famosa per anni è stata la differenza tra tassi di interesse tedeschi e italiani che prima dell'euro ha consentito agli hedge fund di fare miliardi perchè tutte le volte che si allargava troppo compravano i Btp e vendevano i Bund Un esempio pratico ? La differenza tra DAX e FIB che tende a oscillare sia nel corso del mese che nel corso dell'anno intorno a un valore medio. Per cui osservi quali sono gli estremi della sua distribuzione e compri il fib e vendi il dax quando tocca un estremo e viceversa quando tocca l'altro. Al momento sembra che sotto 7.5 convenga comprare FIB e vendere DAX e sopra 8.1 il contrario Modificato da - gz on 10/28/2002 10:47:8

l'Asia consuma e spende ora - gz  

  By: GZ on Lunedì 28 Ottobre 2002 10:33

Stock: Cina iShares MSCI, Copper, Comex

Come noto cinesi, giapponesi, coreani e thailandesi hanno sempre avuto i tassi di risparmio più alti del mondo (la mia filippina ha già risparmiato e comprato una casa e terreno al suo paese..) e hanno sempre puntato solo a esportare più che a consumare come volano di crescita economica. Ma dopo il crac del 1997 e il rallentamento delle economie occidentali degli gli ultimi due anni piano piano si sono messi anche loro a puntare sulla domanda interna attraverso il credito al consumo. Questo spiega ad esempio perchè la Corea crescal al 4-5% e la Thailandia cresca al 5-6% quest'anno. Leggere questa affascinante storia del WSJ sull'impatto che le carte di credito e il credito al consumo sta avendo in asia nello sviluppare la domanda e il mercato interno. ------------------------------------------------------------- ANGKOK -- Tanawan Prampridi, a secretary at a water-filter factory, has been living large since she started using credit cards. In the first half of the year, the 24-year-old bought three big-ticket items that each cost more than her 12,000-baht ($274) monthly salary: a Sony VCR, a Karaoke VCD machine and a 13,900-baht Nokia mobile phone as a gift for her younger sister. "I never would have been able to afford the electrical appliances. But with credit cards, it's easier to make a decision," says Ms. Prampridi. "I can pay for it in installments." That is music to the ears of Thailand's bankers, retailers and economic czars. Thailand is on a campaign to wean itself from exports as the global economy wobbles, following the example of nations such as South Korea that have broadened their economic base by strengthening the domestic, consumer-led segments of their economies. Credit cards are the weapon of choice in this battle. Suddenly in Thailand, banks are making credit cards -- once offered only to the country's well-heeled elite -- accessible to average consumers. And in April, the Bank of Thailand allowed banks to set their own minimum income bar on credit-card applicants, a move designed to level the playing field with the country's aggressive finance companies. Thailand's efforts mirror similar moves across export-dependent Asia, where economic planners have used government policy to promote consumer spending through opening the borrowing spigot, particularly through credit cards. Credit-card receivables in Asia ex-Japan increased fivefold from 1996 through last year, when they totaled $101 billion; UBS Warburg predicts that figure will more than double by 2005. Asia's sudden shift to cheap consumer credit has sparked a sharp rise in credit-card delinquencies, a trend economists say needs to be closely watched. But in the meantime, credit cards and other consumer borrowing have helped engineer an important shift in the region's economies. Korea, which has moved the fastest down this path, managed last year to break the traditional link between exports and consumption. On the back of massive credit-card issuance, nonfarm income grew by 7.9% and private consumption grew 8.4% in 2001 from the previous year, even as exports fell 13%, according to UBS Warburg. "That's partly due to banks saying `here's credit, go spend', and partly because credit growth boosted income growth in the services sector," says Arup Raha, chief economist of UBS Warburg. "It actually generated income in the retail, wholesale and financial sectors." If Ms. Prampridi is any measure, the Bank of Thailand's efforts are showing early signs of effecting the same kind of structural change. The bespectacled secretary, who graduated with an English degree two years ago, is the first person in her family to use a credit card. Walking through a Tesco Lotus hypermarket in Bangkok one recent night, Ms. Prampridi tosses shampoo, tissues and laundry detergent into her cart. The small purchases, like her weekly haul of groceries, goes onto her credit card. Ms. Pampridi owes nearly twice her monthly salary on two credit cards, but she isn't particularly concerned. "I always pay the minimum, or more than the minimum if I can. I'm very disciplined." Thailand's credit-card market started to gain steam last year when finance companies such as Aeon Thana Sinsap (Thailand) PCL and GE Capital began aggressively courting middle-income consumers. The number of bank-issued credit cards in issue in Thailand surged 36% to 2.6 million in the first quarter of 2002 over the previous year. GE Capital, for example, set up a joint venture with a local bank last year that gives credit cards to consumers who earn as little as 10,000 baht a month. And GE also has issued 1.3 million store-specific, private-label cards through grocery, electronics and department stores to consumers who earn as little as 7,000 baht a month. The central bank's deregulatory move in April was designed to level the playing field for banks, which have operated under tighter restrictions. As part of that move, the central bank lowered the minimum age from 22 to 20, and the minimum required payment to 5% of the monthly bill from 10%. Now banks in Thailand are aggressively marketing cards through telemarketers, kiosks in malls and subway stations, and a flood of direct mail. Enticing consumers to borrow and spend, however, can prove a double-edged sword; credit-card delinquency and personal-bankruptcy cases have soared in Korea and Hong Kong in the wake of explosive issuance growth. In Korea, the credit-card bills overdue by 30 days or more reached 7.9% of total credit-card lending in the second quarter, well above the 4.6% rate in the U.S. That rate was just 1.7% in Hong Kong, but banks there said they expect to write off a larger percentage of their credit-card lending than U.S. banks. The experience in Korea and Hong Kong has raised concerns in Thailand. Varakorn Samakoses, director of the Institute of Economic Studies at Dhurakijpundit University, says consumer credit is a good thing, but that it is happening too quickly. "I don't think Thai people are used to these facilities. Especially the lower and middle class, and that's where the danger lies," he says. Thailand has two fledgling credit bureaus, neither of which have signed up a complete roster of banks and finance companies, never mind other credit-based companies, such as department stores and mobile-phone companies. So people like Narong Kongnun slip easily through the cracks. Mr. Kongnun, an administrative assistant at a logistics company, got a credit card last month so he could pay off street lenders. Mr. Kongun ran into financial trouble two years ago when disease wiped out a shrimp farm he had bought with his cousins. He had used his paddy fields in the south as collateral for a loan for the farm, lost 400,000 baht and is still paying the banks off. He has since borrowed about 30,000 baht from people he deems "friends," who charge 60% per annum, to stretch his 14,000 baht per month salary. "I got this card mainly to get cash advances. I realize the interest (rate) is high," he says, looking weary. "But when it's necessary, it's necessary." Besides, he says, he can get into only so much trouble: the ceiling on the card is just 10,000 baht. Ms. Prystay is a staff reporter in The Wall Street Journal's Kuala Lumpur bureau. Edited by - gz on 10/28/2002 9:47:30

Fondi comuni Small Cap - gz  

  By: GZ on Domenica 27 Ottobre 2002 23:33

La borsa fa guadagnare dei soldi con un poco di pazienza. Ad es investitire nella categoria "Value" (cioè società con dividendi elevati e P/E bassi in sostanza) e "SMALL CAP" in america ha reso l'11.2% MEDIO negli ultimi 10 anni. Utilizzando uno dei fondi migliori del settore che conosco (GMO Small Cap Value) un 12% e rotti (parliamo di rendimento TOTALE inclusi dividendi e sottratti tutti i costi meno le tasse). Questo qui sotto è il riassunto ad es è uno dei fondi comuni americani migliori (parte di un gruppo gestito da uno molto bravo, Jeremy Grantham che da trenta anni produce risultati ottimi) E' nella categoria SMALL CAP che è la più difficile per un investitore privato nonchè quella più sottovalutata e quindi con più potenziale anche per il futuro Solo quest'anno ha perso veramente (-15%) ma per il resto sono risultati positivi dal 1992 con due anni circa in pari Notare che NON ha fatto poi tanto meglio del suo cosiddetto benchmark, cioè l'indice della categoria dei titoli SMALL CAP VALUE AMERICANI, ma questo settore del mercato è andato bene di per sè. (ho sottolineato i rendimenti del settore stesso, "benchmark", a fianco di quelli del fondo GMO Small Cap Value) Modificato da - gz on 10/27/2002 22:55:15

MEDIOBANCA - gz  

  By: GZ on Domenica 27 Ottobre 2002 02:02

(Due letture del weekend su Mediobanca, Penati sul Corriere e Muchetti sull'Espresso, i commentatori migliori di finanza nostrani, dicono la stessa ...) di ALESSANDRO PENATI Se Milano fosse New York, Mediobanca Se Milano fosse New York, i soci di Mediobanca, chiamati domani ad approvare il bilancio, farebbero sentire la loro voce, esasperati dal titolo perennemente sottovalutato in Borsa. La liquidità di Mediobanca (4,5 miliardi di euro) copre due terzi della sua capitalizzazione. A questa si aggiungono 4 miliardi di partecipazioni in titoli quotati (a prezzi di mercato, senza contare i premi di controllo); 700 milioni in imprese non quotate; e 150 milioni di immobili. Le attività di credito al consumo e investment banking hanno generato 397 milioni di utili prima delle imposte, che ai multipli medi del settore (15 volte gli utili netti) possono valere 4 miliardi. C’è poi il valore di un marchio così affermato da poter promuovere qualsiasi prodotto finanziario senza investimenti pubblicitari. In totale, attività per oltre 13 miliardi; che in Borsa valgono solo 5,8. Quest’anno, il rendimento sul capitale di Mediobanca si è fermato a un misero 5,5%. Ma Milano non è New York. Per i soci che contano, le azioni di Mediobanca, più che un investimento, sono una sorta di quota associativa a un club esclusivo, che si frequenta per sapere che aria tira, per fare affari, per stare in contatto con chi conta, per apparire. Che il titolo sia sottovalutato non importa: nessuno pretende di far soldi investendo in un club. Alcuni soci, come Capitalia o Fiat, sarebbero troppo indebitati per permettersi la quota associativa. A New York non ci penserebbero due volte: venderebbero la partecipazione per fare cassa e risanare i propri bilanci. Ma a Milano la finanza è anche spettacolo: bisogna essere belli e ben accompagnati. Azionisti più facoltosi, come Unicredito, Mediolanum o gli amici francesi, a New York farebbero quattro conti e non avrebbero esitazioni a scalare Mediobanca, tenere i pezzi pregiati e vendere tutto il resto: via partecipazioni, titoli di tesoreria, immobili (dietro la Scala sorgerebbe un lussuoso albergo a cinque stelle) e credito al consumo. Rimarrebbero le Generali, un marchio prestigioso con cui vendere servizi finanziari, e una plusvalenza di almeno 7 miliardi, senza tirare fuori un euro (la liquidità della banca basta per pagare il controllo). Ma a Milano decide Roma, non il mercato. Più della creazione di valore contano altri criteri. Per Roma bisogna «superare individualismi, sterili equilibrismi, manovre di corto respiro» (Antonio Fazio), affinché Mediobanca possa sostenere i grandi gruppi industriali. Se Milano fosse New York, la scalata a Mediobanca sarebbe un takeover qualunque: fatto e dimenticato in fretta. Meglio lasciare tutto così. Altrimenti molti di noi, commentatori e giornalisti, non saprebbero più di che cosa scrivere; e qualche politico su che cosa intrallazzare. ------------------------------------------------------ I CONTI DI MEDIOBANCA A chi fa gola il tesoretto di Massimo Mucchetti - Espresso Perché Mediobanca susciti tanti appetiti si sa: possiede la partecipazione di maggioranza relativa nelle Generali e una larga influenza nel gruppo Sai-Fondiaria, grazie a una presenza diretta nella compagnia fiorentina e all'appoggio finanziario concesso all'azionista di riferimento Salvatore Ligresti. Fino a settembre, poi, Mediobanca aveva anche le chiavi del "Corriere della Sera"; ora le deve condividere con altri, ma qualcosa nel quotidiano di via Solferino conta ancora. Che cosa sia Mediobanca come oggetto economico, invece, è meno risaputo. L'11 ottobre il titolo veniva trattato a 6,7 euro, poco più della metà del prezzo di inizio d'anno. Il valore di Borsa è ormai pari al patrimonio netto contabile, come se l'avviamento della prima banca d'affari italiana fosse svanito e come se le plusvalenze sulle partecipazioni non ci fossero. Tanto basta a ricavare una prima morale: chi ha comprato titoli Mediobanca, come gli amici francesi dell'amministratore delegato, Vincenzo Maranghi, che negli ultimi mesi hanno accumulato almeno il 15 per cento del capitale, potrebbe concludere un buon affare. Difficilmente i gruppi Bolloré, Bernheim, Dassault e Groupama potranno accorpare le loro quote dando inizio a una scalata: la Banca d'Italia ha il potere per impedirlo. Ma in assemblea quelle azioni potranno votare o, alla peggio, essere rivendute con profitto. Mediobanca, infatti, è tuttora una società interessante. Non sta guadagnando granché, è vero. Il ritorno sul capitale è pari a un modesto 5,3 per cento. E il bilancio dell'esercizio 2001-02, chiuso al 30 giugno, sfoggia un utile netto consolidato di 255 milioni di euro solo grazie alla plusvalenza di 429 milioni effettuata consegnando i propri titoli Montedison all'Opa di Italenergia: senza questo affare, irrobustito da benefici fiscali per 33 milioni di euro (al posto del prelievo di 126 milioni dell'esercizio precedente), Mediobanca avrebbe addirittura chiuso in rosso. Per la prima volta, infatti, la gestione ordinaria perde: 243 milioni di euro per l'esattezza. È il segno di quanto sia grave la crisi della Borsa, che ha costretto Maranghi a scontare svalutazioni per 561 milioni sui titoli Olivetti, Commerzbank, Capitalia e altri. Contrariamente alla tradizione, infine, i costi di struttura sono lievitati, e così anche il risultato operativo cala di 92 milioni. Va però riconosciuto che Mediobanca rimane la più solida azienda di credito italiana. Il suo patrimonio di 5 miliardi di euro la rende solvibile tre volte il livello minimo. I suoi costi assorbono solo il 38 per cento dei ricavi quando le banche migliori arrivano al 50 per cento. Non ha crediti in sofferenza. Certo, il tesoro nascosto formato dalle plusvalenze teoriche sulle partecipazioni si è ridotto da 4,6 a 1,5 miliardi di euro, ma ancora c'è. E con esso Mediobanca può vantare una liquidità per 5,6 miliardi di euro che fa gola a molti. E che induce i principali azionisti, Unicredito e Capitalia, a ipotizzare la scissione di quello che Enrico Cuccia definiva un Centauro: la banca d'affari da una parte e la holding di partecipazioni con il suo tesoretto dall'altra. Edited by - gz on 10/27/2002 13:49:9

I Ceceni sono degli imbecilli - gz  

  By: GZ on Sabato 26 Ottobre 2002 02:02

.......speriamo in una soluzione rosea, anche per non dover radere al suolo la Cecenia, successivamente. -------------------------- La Cecenia è già stata rasa completamente al suolo, è impossibile trovare una solo foto di Grozny, la capitale, una città di mezzo milione di abitanti, che mostri anche solo una casa in piedi, nemmeno Berlino nel 1945 era ridotta così. Le vittime cecene sono indicate nei (pochi) reportage che si leggono intorno alle 100mila persone, (circa 30 volte il numero di tutti i palestinesi morti scontrandosi con gli israeliani e circa 50 volte il numero di tutti i baschi o irlandesi cattolici dell'IRA morti ammazzati). I siti web di Amnesty International riportano lunghe storie di torture e stupri delle truppe russe sulla popolazione civile. I ceceni non sono "talebani", cioè non sono un gruppo minoritario fondamentalista islamico che si impadronisce di un paese per imporre una religione, sono più che altro dei nazionalisti che vogliono l'indipendenza. E non hanno nemmeno problemi di convivenza con etnie diverse o di spartizione della terra perchè sono tutti ceceni ed è dall'800 che non hanno simpatia per i russi che non abitano nemmeno nel loro paese (persino Tolstoi ne parla). Peccato che in otto anni di guerra nessuna risoluzione ONU sia mai stata nemmeno discussa sulla Cecenia, che nessuno manifesti per Roma, nessuno lanci appelli, raccolga firme per loro, gli mandi uno straccio di aiuti umanitari o gli dedichi una mezza trasmissione TV. I problema è che i ceceni sono degli imbecilli: non hanno capito che la loro unica speranza è di ricevere anche solo un paio di bombe dagli americani. Se fossi in loro cercherei in tutti i modi di farmi bombardare anche solo una volta, anche solo per errore dagli americani. Allora finalmente comincerebbero ad a arrivare i finanziamenti umanitari della CEE e degli enti internazionali, le prese di posizioni delle commissioni dell'ONU, Gino Strada con Emergency e il premio Nobel Dario Fo, i cortei, le raccolte di firme, gli appelli, le manifestazioni di solidarietà, le trasmissioni TV, i pacifisti europei che vengono a Grozny a protestare davanti ai soldati soldati russi. --------------------- ^Amnesty International - 1,200 prigionieri ceceni "scomparsi" nelle mani dei russi #web.amnesty.org/ai.nsf/Index/EUR010042001?OpenDocument&of=COUNTRIES\RUSSIAN+FEDERATION^ ------------------------------------------------- During the conflict in Chechnya, over a thousand people have simply "disappeared" in custody. The bodies of some of the people who "disappeared" after being detained by Russian forces were later sold to the relatives by the military or found in mass graves. While the Office of the Special Representative of the President of the Russian Federation for Human Rights in the Chechen Republic has received 1,200 complaints concerning arbitrary arrest and "disappearances", during the first part of the year the procuracy -- the only agency in Russia authorized to investigate crimes committed by Russian federal forces in Chechnya -- has launched fewer than 150 investigations into "disappearances". During cleansing operations carried out in the last weeks, hundreds of Chechen men were detained and many "disappeared" in custody. ------------------------------------------------- ----------------------------------------------------------- Amnesty International - December 2000: ^Chechnya: Six years on crimes without punishment#http://web.amnesty.org/ai.nsf/Index/EUR460492000?OpenDocument&of=COUNTRIES\RUSSIAN+FEDERATION^ -------------------------------------------------- On the sixth anniversary of the start of the first Chechen war, Amnesty International today called upon the international community to apply pressure on Russia to bring to justice those accused of human rights abuses in the breakaway republic. On 11 December 1994 Russian forces invaded Chechnya in an attempt to prevent the secession of the republic. The conflict ended two years later. Although the conflict saw widespread violations of human rights and humanitarian law, no military personnel have been prosecuted for crimes against civilians. It is feared that a similar culture of impunity will apply to abuses carried out in the course of the current war in Chechnya, launched in September 1999. Of 517 criminal cases reported by the Russian authorities to have been initiated against Russian servicemen, it is reported that the vast majority are related to internal matters, such as bullying in the army, whilst human rights violations against civilians have prompted a meagre 20 cases. Of those, Amnesty International is unaware of any that have yet reached court, while the specific nature of the charges have not been made public. As far as Amnesty International is aware, no criminal cases have been initiated into the indiscriminate use of military force, any of the massacres of civilians documented by human rights organizations, or any cases of arbitrary detention, torture or ill-treatment in the "filtration camps." "This week we celebrate the 52nd anniversary of the creation of the Universal Declaration of Human Rights, and yet every day, even as we celebrate this milestone, the most basic rights of the people living in Chechyna are being violated," Amnesty International said. "The Russian government has proved that it lacks the political will to investigate human rights abuses in Chechnya. It continues to reject the findings of independent human rights organizations on torture and ill-treatment." Amnesty International last year called upon the United Nations Commission on Human Rights to instigate an international investigation into allegations of abuses in Chechyna - a call that went unheeded. The UN Commission called merely for a national, broad-based, independent commission to be established. One year on, none of the bodies established by the Russian authorities in response - the National Public Commission, and the Office of the Special Representative of the President on Human Rights and Freedoms in the Chechen Republic - has been able to bring perpetrators of human rights violations to justice. Amnesty International is convinced that any national inquiry will prove ineffective. On 22 September the Special Representative of the President stated that no complaints of torture had been received from detainees at Chernokozovo or other detention centres, although he acknowledged that many detainees might be afraid to speak up and that his office would have to improve its methodology. Amnesty International and other human rights organizations have documented numerous cases of torture and ill-treatment at Chernokozovo and other "filtration camps," including: • Systematic beatings with clubs and hammers • The rape of men, women and children • The use of electric shock and tear gas • The filing of detainees' teeth "Russia's seat on the UN Security Council must not mean it be allowed to evade scrutiny of its human rights record," Amnesty International stated. "We reiterate that the international community, as a matter of urgency, must initiate an international investigation into all crimes against Chechen civilians as the only effective way to ensure justice for the victims." ------------------------------------------------- Modificato da - gz on 10/26/2002 0:39:53