By: giorgiofra on Mercoledì 02 Gennaio 2013 22:16
Vincenzo, non è detto che un investimento renda sicuramente il doppio o il triplo: si può anche perdere tutto. Ma il punto è un altro: non tutti hanno l'indole imprenditoriale. Esistono persone, e sono la maggioranza, che preferiscono fare il loro lavoro, farlo bene, farlo tutta la vita.
Se così non fosse non esisterebbero lavoratori dipendenti, e senza persone disposte a svolgere lavori da dipendente probabilmente l'intero sistema capitalistico crollerebbe.
Conosco persone di grandissima intelligenza e capacità che fanno pacificamente gli operai, e mai si sognerebbero di fare gli imprenditori per la semplice ragione che sono privi delle qualità necessarie, che non sono la competenza o l'intelligenza, ma la disponibilità al rischio, un certo egoismo, e, diciamolo pure, una certa indole predatoria.
Imprenditori e dipendenti sono tutti ingranaggi di una stessa macchina. Gli uni hanno bisogno degli altri, e viceversa. Ci sono persone, e non sono da condannare, che non ambiscono alla ricchezza, ma si accontentano di fare una vita "normale", la quale presuppone un reddito dignitoso, una famiglia, una certa sicurezza, ed una serie di punti fermi sui quali poter fare affidamento: la casa di proprietà è uno di questi.
Ma c'è una cosa che spesso si dimentica: il comportamento umano raramente è razionale. Questa, ad esempio, è la ragione per la quale gli economisti non ci azzeccano mai. Se l'uomo agisse sempre con razionalità, un potente elaboratore sarebbe in grado di prevedere gli avvenimenti futuri con minimi margini di errore. Questo, per fortuna, non accade, e fa si che l'uomo sia tale, e non una macchina.
Cosa c'è di razionale nell'innamoramento? E nella gran parte dei consumi della gente?
Ecco, l'uomo non agisce con razionalità, ma più spesso spinto dalle passioni e dai sentimenti. E la proprietà della casa è qualcosa che ha a che vedere innanzitutto con la parte spirituale degli esseri umani, quindi non spiegabile con parametri razionali.
Alle volte penso che la mancanza di razionalità sia il più grande motore della felicità. Un eccesso di raziocinio inibisce l'entusiasmo, la gioia, la felicità, che sono propri delle persone più semplici. La razionalità ci fa vedere il mondo così com'è, e non è un bel vedere. La passione, invece, smorza i drammi e le miserie della vita, rendendola più degna di essere vissuta.