Black out (Fusione Fredda, Andrea Rossi....)

 

  By: PZT on Venerdì 11 Ottobre 2013 19:11

Nevalina ho usato qualche volta la fonditrice a induzione della Rigatti, mi pare siano falliti... Rispetto alla concorrenti credo fosse molto macchinosa e non fondesse il cr-co, di questo non sono certo

 

  By: Nevanlinna on Venerdì 11 Ottobre 2013 18:08

@Cures Il potassio tetrafluoroborato è un potente disossidante per saldatura. Mi chiedo se possa essere fornito anche da Danilo dell'Amore, Largo Brescia 1, Bologna. Ho controllato, la ditta ce l'ha in catalogo, è il disossidante tipo FSH1 secondo DIN 8511. "http://www.stella-welding.com/it/2012/05/brazing-powders-and-pastes/" "http://www.stella-welding.com/it/2012/05/fluxes/" Come vede, concettualmente siamo alle forniture per odontotecnici e al ditino bruciato. Però la cosa non è del tutto campata per aria, ci sono brevetti fusionisti che trattano l' eliminazione dei contaminanti superficiali del metallo, e nell'immagine di Melchior i bordi irregolari e argentati dei dischi di rame sanno tanto di brasatura o [forse] sono ribattuti su sé stessi.

 

  By: Nevanlinna on Venerdì 11 Ottobre 2013 12:27

@Cccp Mi permetta di suggerirle una possibilità intermedia, che è certa: QUALCUNO T****A. Se il pungolo e la concorrenza di Rossi sono i greci, Rossi può stare tranquillo.

 

  By: cccp on Venerdì 11 Ottobre 2013 11:22

Di questo cosa ne pensate? https://docs.google.com/file/d/0B_X3dbKt3jZORm5TSUF5ZUxKS0E/edit?usp=sharing Forse la concorrenza obbligherà i vari contendenti a scoprire le carte....... a meno che tutti non stiano t.......o

 

  By: GoKatto on Venerdì 11 Ottobre 2013 09:10

Grazie, Nevanlinna, lei è stato illuminante.

 

  By: Nevanlinna on Giovedì 10 Ottobre 2013 23:05

@GoKatto La prego, lasci perdere "Le benevole". Avrei molte cose da dire, e sui tedeschi e sull'autore del libro, ma non voglio sembrare il Pietro Citati della situazione [il Citati racconta che, quando studiava alla Normale [è stato allievo di Giorgio Pasquali, il massimo filologo classico italiano del '900], i comunisti lo tormentavano; devo dirle che in linea di principio sono contrario a tutto quello che viene brillantemente concepito in Piazza dei Cavalieri, ma questa volta no - i "comunisti" facevano bene, e mi dispiace che non abbiano fatto meglio]. Dunque, ... sembrare quel Citati che è esperto di tutto [ha scritto anche sul "Male assoluto" [400 pagine di tortura dell'ovvio]], e che alla fine induce a dire: ma chi se ne frega delle sue opinioni, così come delle idee di Calasso o dei saggi di Magris [e vai di Tolstoj, e di Baudelaire, e di Benjamin, e di Mitteleuropa ... uffa, ma che intelligenti questi intellettuali e come macinano, e macinano - li leggi e credi di sollevarti, e invece sei sempre lì, conficcato per terra]. Sappia, comunque, [si tratta solo di due righe], che il libro l'ho buttato in un accesso di rabbia, quando ho intuito che l'autore mi stava fregando con mostruose cattiverie omo-nazi-germaniche. I francesi sono così, non hanno avuto Cartesio a caso, si mettono a tavolino e costruiscono macchine di menzogna eleganti e velocissime, le centoventi giornate di Sodoma in dieci-minuti-dieci, e ti accorgi del furto con destrezza solo alla fine. Ho dovuto compensare rileggendo i sermoni antinazisti del Cardinale August Von Galen: "... non dobbiamo essere martello, ma incudine e, se resisteremo ai colpi dell'ingiustizia e dell'inganno, troveremo allora il nostro futuro". Tenga conto che parlava nel '44 dal pulpito del Duomo di Münster in Vestfalia, che è regione mineraria, e martello e incudine erano nella giornata di molti fedeli. Perché i tedeschi, oltre ad essere quei piccoli borghesi che gassano con lo stesso prodotto i pidocchi e gli Ebrei [dicono che gli è stato ordinato, e gli ordini non si discutono], sono anche questo: figure morali senza compromessi [rispetto ai sì, beh, forse dei latini] e giganti del pensiero. Il motto del Cardinale era "Nec Laudibus nec Timore" e lui i nazisti li aveva sul sagrato, davanti alla chiesa, mica in fotografia, come invece li ha visti quel vagheggino parigino aspirante al Goncourt tramite scandalo, vero furbo e cialtrone del tempo corrente.

 

  By: Nevanlinna on Giovedì 10 Ottobre 2013 22:17

@Arlux Non parli della Gami16 - rischia di suscitare un vespaio. Se ha bisogno di notizie sull'argomento chieda pure, che ho modo di avere TUTTE le risposte [al mondo non ci sono solo i pazzi delle LENR, l'insieme dei fuori di senno è vario e affollato].

 

  By: arlux on Giovedì 10 Ottobre 2013 21:48

@ Nevanlinna “ Niente controllo alfanumerico, bensì controllo del cervello, degli occhi e delle mani” Magari ogni tanto anche un colpetto col calibro e col micrometro a finire in certi casi, e poi tabelle ehh!! Loro gettavan via i pezzi nati male, ma i profilati sembravan sbucarar loro sotto i piedi !! quà i pezzi non si potevan sprecare altrimennti.. Allora di necessità virtù ehh!! Però il meglio costa!! la Galileo gestiva anche una scuola interna.. però in quegli anni ‘sta gente che sapeva lavorare finiva poi per mettersi in propio in tante piccole e medie officine magari come fornitori esterni di fiducia. Anche per questo s’impose il controllo numerico...il money!!Bastavan dei ragazzotti.. Qualcuno mi aveva detto che qualcosa di simile stava avvenendo anche per i tanti ing. nuovi assunti alla Pignone; tutti alla loro postazione a lavorar ciascuno al loro pezzo spesso non sapendo neppure dove e per cosa era utilizzato!! I nuovi operai... . Ottica e meccanica di precisione anche in Italia e in Galileo erano al top anche nel civile... l’ha presente l’eleganza e la funzionalità dell Ga-Mi a 16 mm di allora? poi i japan, la Minox era ad un altro livello di prezzo..!!

 

  By: Melchior! on Giovedì 10 Ottobre 2013 21:22

^OT ma non troppo #http://www.signoraggio.it/la-snowden-della-banca-mondiale-ci-rivela-come-lelite-globale-governa-il-mondo/^

 

  By: Curnev on Giovedì 10 Ottobre 2013 20:36

@Go Katto Se proprio muore dalla voglia di seguire il suo amico Nevanlinna ecco l'edizione originale in francese (non credo abbia problemi). http://en.bookfi.org/book/1069085 Così per un po' sarà impegnato in qualcosa di serio. Buttarlo nel cestino elettronico è più efficace che in quello fisico, nessuno potrà più recuperarlo. Se invece vuole investire 12 € da Feltrinelli ISBN 9788806194901 ma si procuri pure un caminetto.

 

  By: kermit on Giovedì 10 Ottobre 2013 19:47

@Arlux Miseria e nobiltà italiana. Tela e compensato affiancate a soluzioni geniali per semplicità ed efficienza...scotto inevitabile al tempo, come inglesi e giapponesi ben sapevano, tant'è che si fece di necessità virtù. @Nevanlinna Il meraviglioso MC72, o meglio il suo gruppo motore propulsione Fiat AS6, sembrerebbe il risultato di felice connubio tra fantasia ed intuito* italico e un po di disciplina ferrea teutonica. http://it.wikipedia.org/wiki/Tranquillo_Zerbi *magari con abbonamento a Popular Science E' forse la la Breda mod.37/38 l'arma con l'arma impropria in dotazione? Sarebbe davvero ironico considerando che noi la si costruiva anche per loro (i teteschi)!

 

  By: GoKatto on Giovedì 10 Ottobre 2013 16:12

Nevanlinna, "Io non butto mai via i libri che compro, ma uno è finito nella spazzatura" A sua discrezione, se la sente di dire qualcosa in più, su quel libro? Le confesso che non ne ho buttati mai, ma qualcuno, per fortuna, son riuscito a perderlo.

 

  By: Nevanlinna on Giovedì 10 Ottobre 2013 16:10

@Arlux Provi a contestare a un vecchio fiorentino l'ortogonalità di qualcosa [una cornice di un dipinto o il telaio di una porta]. Si sentirà rispondere polemicamente: "Ma te che tu lavori alla Galileo?" Per dire che c'era in Rifredi un famoso tornitore delle Officine, figlio di tornitore, che, ricevuto dal piano di sopra il disegno e indifferente alla complessità dell'oggetto, si metteva alla macchina e realizzava il capolavoro al centesimo ed entro le cinque, quando suonava la sirena. Niente controllo alfanumerico, bensì controllo del cervello, degli occhi e delle mani. Per i giapponesi: "... fanno accoppiamenti meno che decimali, poi ci spalmano sopra quel loro lardone [cioè un grasso viscoso da binocoli], e gli elicoidi sembran perfetti - ma li metta Lei in un telemetro e mi dica." Per i tedeschi: "... lo sa? quelli della Leitz fanno dieci pezzi al tornio, li misurano e ne buttano via otto - così riesce a tutti." E al diavolo quei precisini di Jena o di Wetzlar, con i loro vetri con indice di rifrazione a sette decimali [perché il doppietto apocromatico "B" pezzo forte della Zeiss di una volta era straordinariamente sensibile a deviazioni dell'indice e non bastava variare la separazione tra gli elementi, bisognava ricalcolare le curvature ex-novo con i valori misurati]. Altra gente, altri tempi - i vecchi muoino e le cose vengono dimenticate.

 

  By: arlux on Giovedì 10 Ottobre 2013 15:10

@Nevanlinna “la parte tecnico-ingegneristica, dalla chimica alla meccanica, dall'ottica alla metallurgia è rimasta eccellente fino alla fine.” Era specialmente la ricerca militare per gli armamenti affidata in gran parte ai più fedeli. Su questa non badavan alle spese ed i risultati non mancavano certo, ma nel ‘40 molti tra i migliori si rifugiarono all’estero .... E a proposito col mazzuolo itaiano facevano il paio ad es. la fusoliera e le ali , ricoperte in tela e compensato del famoso SM 79 il “ gobbo maledetto” e da dove lanciavano a pochi metri dal mare per poi passar sopra l’antiaere della nave, quando riusciva!.. Miseria e nobiltà italiana... appunto!!

 

  By: GoKatto on Giovedì 10 Ottobre 2013 14:03

"probabilmente, in cauda venenum, perché i blog curva nord e curva sud stanno implodendo..." Pur che miro con occhiali diversi, pare anche a me di scorgere scoprioni nel grano (come dice anche lei, mica solo da una riva), però glielo dico: sospetto che qualcuno c'è sempre stato, e da un po' io penso che sia per giunta di quelli che non ci si sarebbe sognati di vedere. Quanto all'implosione, attenderei: i tifosi veri - di qualsisasi squadra- son tenaci, e pronti a riprendere i moschetti al primo stormir di fronde pensando di aver già nel sacco un bel fagiano. Certo è che in riva al fiume s'è formata una grand palude, che solo ad avvicinarsi s'infangano le scarpe - giusto il sole può passarvi sopra senza sporcarsi, e di certo almeno io non brillo così tanto.