By: Nevanlinna on Venerdì 04 Luglio 2014 12:02
@Raman
Quando in sogno le ricomparirà l'angelo, e alla biforcazione della via le farà scegliere tra strada piana e facile lesto pede aut viottolo periglioso ingombro di rovi e sconnesso, scelga [almeno per una volta] il percorso difficile, quello che porta alla virtù [non scrivo "alla ricompensa" per evitare le battute degli inetti].
Si dice, non cerchi di indovinare dove e da parte di chi, che Lei sia preparato e sveglio, benché un po' vanitoso - questo ultimo difetto però le viene facilmente perdonato vista l'indole generosa dei Romani, non solo di quelli dell'Impero [l'unico mai, con buona pace dei crucchi, che è dal tempo degli Ottoni che cercano di farsene uno e non gli riesce], ma anche di quelli del marchese del Grillo.
Ora, stante queste sue qualità, segua il gesto dell'Angelo dalle ali cilestrine che, con serietá annuente e cipiglio, le addita la strada dei rovi - troppo facile provare la disonestà delle genti e l'impossibilità del fenomeno - questo riesce a tutti, a Lei con la sola mano sinistra.
È ovvio che si tratterebbe di un gioco ma, visto che annoia, perché no? E, tra l'altro, sarebbe gioco ben più difficile di quello che, con sciatti mutandoni da allenamento, ha giocato finora.
È ovvio anche che, se si vuole evitare la burla, abbisognano [almeno] due cose: presumere di non saper già tutto e non pretendere che Minerva [intedendo la spiegazione] salti fuori dalla testa di Giove perfettamente armata, cioè compiuta e magari già nota al dipartimento di Fisica della Sapienza.
Questa vedrei io come tenzone per Lei, non le pulci ai pezzi di carta.