la solita storia del "pubblico" - gz
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By: GZ on Mercoledì 28 Novembre 2007 19:04
... lo staff di Romano Prodi a Palazzo Chigi è composta di 243 persone... parecchi con compensi da 200 mila euro... anche due medici a tempo pieno in servizio dedicati alla salute del presidente... per un costo di 7 milioni di euro...
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Il problema è filosofico: la "società", la "collettività", il "pubblico" sono entità mitologiche e ideologiche, nella realtà concreta e nell'esperienza pratica non esistono quasi mai.
Nellà realtà esistono gli individui e certe categorie di individui i quali hanno interessi in comune come appunto i politici e i funzionari oppure i camionisti o i farmacisti o i commercialisti o i traders
Nella realtà in quasi tutti i paesi e in quasi tutti i casi è molto più facile fare i propri interessi e i propri comodi a spese degli altri stando in un ente pubblico che in una qualunque attività o società privata per cui i due termini andrebbero invertiti: quello che serve il "pubblico" è molto più spesso l'individuo che lavora come privato, non il funzionario che se ne sta comodo, sicuro e garantito un ente "pubblico".
Fino a quando invece si continui parlare di ogni ente, funzione o intervento statale come portatore dell'interesse "pubblico", assumendo implicitamente che in ogni problema umano sia definibile un interesse della collettività (salvo ovvie eccezioni come i terromoti, le alluvioni o le stragi terroriste o la delinquenza) non ne esci.
Appena citi questi sprechi demenziali dopo un poco si alza qualcuno che attacca con: "ma l'intervento pubblico dovrebbe essere invece..", "l'interesse pubblico non deve essere...", in "svezia dove il settore pubblico funziona..." il che ovviamente impedisce di vedere la soluzione (limitare il mitico intervento pubblico alle poche areee della vita in cui è possibile definirlo chiaramente e non ha alternative, tipo la polizia e le alluvioni)