W l'Italia...l'Italia che lavora (De Gregori)

 

  By: pana on Sabato 29 Gennaio 2011 11:19

che spettacolino penoso che offriamo all estero !! siamo diventati il bagaglino d 'europa e il cavoliere il capocomico ? (in effetti di barzelette se ne intende ) http://www.repubblica.it/economia/2011/01/29/news/davos_processo_all_italia_marginale_e_in_declino-11798757/?ref=HREC1-2

Russian Forces Storm U.S. Military Base In Niger; Pentagon Confirms Big Move Of Putin's Men - YouTube

 

  By: shabib on Venerdì 28 Gennaio 2011 11:59

da qualche tempo - mesi - ho un dubbio orrendo....un dubbio e un temore di perdita del vivere civile italiano. mi viene in mente la divisione profonda del popolo italiano come negli anni 40 , solo che mentre allora c'erano 2 ideologie , diverse profondamente , a sostenere e a giustificare i movimenti politici e che si scontravano sulle rovine della seconda guerra mondiale , oggi c'e' il nulla o forse solo il trionfo di chi vuole il nulla per le menti delle masse. i vari volti duali di quelle ideologie erano fascismo-comunismo o capitalismo-comunismo o chiamalo dittatura contro le democrazie nascenti , in realta' sono state intersecazioni di esigenze di massa che in quell'epoca si confrontarano , ma cmnq diedero dagli anni 50 risultati democratici per la maggioranza degli italiani e condivisi dalla maggioranza del popolo ...e allora penso a quell'equazione , quando gli italiani erano divisi a favore o contro mussolini....berlusconi non e' mussolini , ma nell'animo della gente ho paura se si ingenerasse un parallelismo che convincesse gli italiani ad essere berlusconiani o anti tout court , radicalizzando cosi' le situazioni e perdendo di vista lo scopo della politica che e' di pianificare e realizzare conquiste positive e costruttive per elevare e mantenere elevato il tenore di vita materiale e spirituale del popolo che vive in un paese e non perdersi per anni in battaglie che stanno solo poprtando rancore nella gente e nei partiti. quest'anno si festeggiano 150 anni dell' italia : tutti contribuirono alla liberta' e unita' del nostro paese non solo trasversalmente alle regioni , ma anche alle religioni e i credo politici : la destra e la sinistra c'erano anche con CRISPI O GIOLITTI , e lo stesso i laici e i movimenti religiosi , ma sopratutto c'e' stato fino agli ultimi decenni del XX secolo il rispetto per il popolo e tra il popolo che e' anima di una nazione...oggi questo rispetto non c'e' piu' ed il degrado ha fatto perdere gli ideali di fratellanza, uguaglianza , solidarieta'.e' rimasta una liberta' autogestita e sopra le leggi che dal piu' piccolo viene applicata , scavallando regole sociali , fin dal piu' piccolo , ma cosi' si sfalda il paese.

 

  By: antitrader on Mercoledì 26 Gennaio 2011 14:10

Ue', ragazzi! Pagate le tasse! Tanto poi col federalismo... ---------------- Befera: il redditometro è quasi pronto I contribuenti sono avvisati: è quasi a punto il redditometro (guarda il video). «Siamo quasi pronti, stiamo ragionando sul modello e appena saremo pronti convocheremo le categorie, perché vogliamo fare una cosa non soggetta a critiche, tecnicamente inattaccabile e di sicuro successo nel recupero di evasione fiscale». A dirlo il direttore dell'Agenzia delle entrate, Attilio Befera, nel corso del convegno "L'integrazione con l'anagrafe tributaria delle banche dati in materia economico-finanziaria", organizzato dalla commissione parlamentare di Vigilanza sull'anagrafe tributaria. Befera ha spiegato che «c'é tempo fino a marzo perché si tratta delle dichiarazioni 2009». ----------------- Ciao ragazzi!

 

  By: peavey on Lunedì 24 Gennaio 2011 11:17

@GZ " Insomma, l'importante è il risultato. Indipendentemente dal fatto di avere, tra le mani, un cacciavite o un mouse." Non sono d'accordo, l'importante secondo me e' confrontarsi con la materia. Puoi pure essere softwarista di successo, ma poi la terra,il metallo o il legno li devi toccare,annusare, gustare. Mio nonno, importante medico, dedicava quotidianamente almeno qualche ora alla cura dell'orto, zappava e concimava. La maggior parte dei professionisti di successo usa praticare sport (che e' una forma raffinata di lavoro fisico) o hobbies che in qualche modo prevedono abilita' manuali sofisticate. Io sono fortemente convinto della necessita' del lavoro manuale e della gioia che deriva da esso. Ovviamente il lavoro , se fatto per necessita' ed in condizione di costrizione puo' essere anche un peso. In genere pero' vedo idraulici, muratori, e contadini fischiettare mentre lavorano.

lavoro manuale - GZ  

  By: GZ on Domenica 23 Gennaio 2011 21:04

Mi viene in mente gente che conosco, l'avvocato e negoziante di abiti di moda che nel weekend si trovano e costruiscono barche per divertimento, a livello meno tecnico gli amici capaci di lavorare ore per cucinare alla perfezione una cena, Colin Powell l'ex capo distato maggiore USA che spiega che ripara motociclette, Jimmy Carter l'ex-presidente USA che da quando si dimesso costruisce mobili e li vende anche per beneficenza, il re di Francia Luigi XVI quello gigliottinato che di governare gli importava poco, ma passava il tempo a fare il falegname anche lui (se sei al governo però è meglio non distrarsi) ---------------------------- Il lavoro manuale rende felici In "The Case for Working with Your Hands", Matthew Crawford, spiega come ^i mestieri pratici aiutino il cervello a mantenersi più dinamico e regalino molte più soddisfazioni. Gli esperti confermano ma precisano: quel che conta è vedere il risultato#http://www.repubblica.it/scienze/2011/01/12/news/lavoro_manuale-11091719/?rss^ dei propri sforzi di SARA FICOCELLI "Fatica e calli, questa è vita" Il lavoro manuale rende felici "DA GRANDE farò la ballerina" o "l'astronauta" o "l'attore". Fin da piccoli tutti hanno le idee chiare: lavoro uguale status sociale, quindi meglio cominciare fin da subito ad aspirare a una professione "cool". In realtà, però, non è detto che fare l'ingegnere o la cantante renda più felici che essere idraulico o falegname. Anzi, c'è chi è convinto esattamente del contrario. Nell'ultimo libro dello scrittore e meccanico Matthew Crawford, "The Case for Working with Your Hands: or Why Office Work is Bad for Us and Fixing Things Feels Good" (letteralmente: La questione del lavoro manuale: ovvero perché il lavoro d'ufficio fa male e aggiustare le cose fa bene) (Viking, £16.99; 256pp), recensito con entusiasmo da New York Times e Guardian, l'autore racconta la propria esperienza di uomo e lavoratore, spiegando quanto la sua vita fosse grigia fino a qualche anno fa, quando a Washington era a capo di un think tank ("un lavoro intellettuale che non mi faceva produrre niente: convincevo le persone a comprare cose inutili e mi sentivo inutile") e quanto sia diventata interessante ora, che per mantenersi ripara motociclette. Da esperto di psicologia e strategia di marketing ad assemblatore di marmitte e bulloni il passo è più breve di quanto si possa immaginare: "In realtà - ha spiegato l'autore alla BBC - da quando riparo le moto mi sento molto più stimolato intellettualmente. Ogni giorno devo risolvere dei problemi concreti e trovare la soluzione con le mie mani. Il cervello di chi svolge un lavoro manuale è più duttile e abituato a improvvisare. In una parola, è più brillante". Chi lavora con le proprie mani è insomma più felice di chi passa la vita in ufficio, sebbene questa categoria lavorativa da molti sia vista come preferibile perché "più prestigiosa e meno stancante". Il cervello però, ricorda Crawford, segue dei percorsi che nulla hanno a che fare con i paradigmi della società. "Dal punto di vista della psicologia del lavoro - spiega il professor Pier Giovanni Bresciani, presidente della Siplo (Sociètà Italiana di Psicologia del Lavoro e dell'Organizzazione) e docente presso l'Università di Genova - il tema sollevato, più che l'opposizione "lavoro manuale/lavoro mentale" richiama quella tra un lavoro "compiuto", che produce un risultato visibile e che è svolto con un certo grado di autonomia e di ricompensa intrinseca (come è il caso dell'artigiano), e dall'altro lato invece un lavoro (intellettuale o manuale) di cui non si comprenda lo scopo o il risultato finale. E' questo a "fare la differenza", indipendentemente dalla natura intellettuale o manuale della professione". Secondo l'esperto qualunque lavoro è dunque potenzialmente benefico per il nostro cervello e quindi in grado di renderci felici, a patto che ci permetta di realizzare qualcosa e farci sentire in qualche modo "utili". Qualche mese fa, uno studio dello psicologo Christopher Willard della Tufts University nel Massachusetts aveva tracciato precise categorie lavorative a rischio depressione e a basso livello di stimoli ed interessi, focalizzandosi su quelle mansioni che comportano isolamento, ripetitività, condizioni sedentarie e che, soprattutto, non stimolano a migliorare le proprie conoscenze e competenze sul lavoro. La psicologa Annalisa De Filippo, autrice del libro "Stress e resilienza. Vincere sul lavoro" (Edizioni Psiconline) precisa che, per il benessere dell'individuo, sia che si tratti di un lavoro manuale sia che si tratti di un lavoro intellettuale, è importante soprattutto la passione e l'interesse per la professione che si svolge. E aggiunge che non sempre il confine tra i due ambiti lavorativi è così nitido: "Strategie di problem solving - spiega - saranno utilizzate sia da un idraulico, per la progettazione e la messa in opera di un impianto idrico, che da un responsabile per la gestione di un ufficio; a livello pratico un meccanico potrà aver riparato una moto mentre un giornalista potrà aver prodotto un articolo". Insomma, l'importante è il risultato. Indipendentemente dal fatto di avere, tra le mani, un cacciavite o un mouse.

 

  By: Gano* on Venerdì 28 Dicembre 2007 19:21

^La Cina nel 2006 ha speso 300 miliardi di yuan#http://www.molecularlab.it/news/view.asp?n=4863^ (circa 38,58 miliardi di dollari) (*) per la ricerca e lo sviluppo, con un aumento del 22%, pari all' 1,4% del PIL. Se si pensa che l' Italia spende per la ricerca lo 0,88% del PIL, si capiscono alcune cose, per esempio che non e' con i dazi che si risolvono i nostri problemi economici di paese esportatore di confezioni e sellini per biciclette. (*) In realta', considerando la sotto valutazione dello yuan, ha speso notevolmente di piu'.

 

  By: Gano* on Giovedì 27 Dicembre 2007 10:18

In effetti... anche ieri leggevo da qualche parte un' intervista a Marchionne, dove dichiara che il mercato cinese e' fondamentale per il futuro del settore auto e per la Fiat. In Italia nessun governo rara' mai un sito del genere perche' quello corrotto e' sempre il precedente. Il presente ha messo fine alla corruzione e finalmente ora anche all' evasione fiscale. Dal 1948 circa. Non lo sapevate?

 

  By: GZ on Giovedì 27 Dicembre 2007 02:11

bisogna ammettere la superiorità dei cinesi dove se la meritano, il loro governo non sarà democratico ma perlomeno mette su un sito web ufficiale in cui scrivere liberamente e denunciare casi di corruzione (...dopo poche ore ci sono 22 pagine di denunce e il sito collassa sotto il peso delle visite... ma insomma ..) a proposito, volendo imitare i cinesi... ho sentito oggi da qualcuno che lavora nelle banche di San Marino che il resto dei soldi Unipol di Sacchetti e Consorte (oltre ai 90 milioni trovati in svizzera) sono lì e che anche Prodi ha un conto in una banca di s.marino

 

  By: Andrea on Lunedì 24 Dicembre 2007 13:12

Diamine, pensate a un sito come questo in Italia ... o non lo visita nessuno per paura di ritorsioni (o a causa della coda di paglia) oppure polverizziamo il record dei cinesi! ^Anti-corruption website crashes on first day#http://www.chinadaily.com.cn/cndy/2007-12/20/content_6334248.htm^

 

  By: lutrom on Domenica 23 Dicembre 2007 11:48

Mi piace riportare parte di un articolo (di Davide Giacalone, pubblicato da Libero), perché anche io incomincio (purtroppo) ad ammirare il Mortadella: "Confesso che comincio ad ammirare Romano Prodi: fa, alla grande, quello che vuole mentre i suoi avversari, interni ed esterni, affondano nell’impotenza e nella palta delle intercettazioni. Prodi ha compreso la natura miserabile di questa politica, ma piuttosto che correggerla la usa per sistemare banche, compagine aeree, società delle telecomunicazioni e dell’energia, per tenere in mano il potere reale. Il resto sono bubbole, richiami di Napolitano compresi". [...] "Se esistesse la politica vera si metterebbe mano a riforme serie della giustizia e della comunicazione [invece delle attuali ridicole ed inutili campagne di moralizzazione], anche tessendo accordi fra le persone ragionevoli delle due sponde politiche. Ma a noi sembra piacere lo sguazzare nel trogolo, nel mentre il più bravo sopravvive a dispetto di Costituzione e ragionevolezza".

 

  By: Gano* on Mercoledì 19 Dicembre 2007 12:00

A queste condizioni, per chi ha un tetto disponibile e' conveniente mettere un pannello fotovoltaico. Penso anche che la cosa duri fino che dura il governo...

 

  By: furibes on Mercoledì 19 Dicembre 2007 11:33

heheh naturalmente errore di battuta: l'impianto si ammortizzerà in circa 7 o 8 anni

 

  By: furibes on Mercoledì 19 Dicembre 2007 11:31

E' vero! e tutto questo un signore di nome Beppe Grillo lo dice pari pari da qualche anno. Per quanto riguarda il fotovoltaico io ho installato 3 anni fà un impianto da 3KW(siamo in 4 in famiglia) ma ho optato per il rimborso immediato, con finanziamento regionale, del 70% sul costo totale dell'impianto( cosa,peraltro, non più possibile) rinunciando al famoso conto energia . Dopo vari boicotaggi (cambio contatori,rimborsi errati)adesso ho l'impianto funzionante il cui costo si ammortizzerà in circa 78 anni. Semplicemente da buon italiano mi sono detto: mi faccio dare i soldini subito, perchè non si sà mai, e ho perfettamente sottocchio i conti e i numeri del rientro dell'investimento. ....infatti hanno tolto questa possibilità di finanziamento...

Il problema dell'Energia - gz  

  By: GZ on Mercoledì 19 Dicembre 2007 01:44

Scaldare, dare elettricità e acqua calda a miliardi di persone e fare andare centinaia di milioni di auto, milioni di camion e centinaia di migliaia di treni, autobus, aerei e navi è una materia complessa, ma su una cosa non esistono dubbi perchè basta leggere dei conti societari e di bilancio pubblico e non discutere proiezioni geologiche di lungo periodo: il solare, l'eolico, l'etanolo, le biomasse e il geotermico costano oggi SENZA SUSSIDI dal +300% al +800% in più del petrolio e del gas e loro derivati ANCHE AI PREZZI ATTUALI DEL GREGGIO (per non parlare del carbone e nucleare) (l'eccezione è il solare nei paesi assolati sotto i 30 gradi di latitudine...) Solo i ricchi e i paesi ricchi si possono permettere di spendere 3 o 7 volte tanto per scaldarsi, illuminarsi, avere l'acqua calda, andare in auto o aereo I governi occidentali, quello giapponese e quello brasiliano per l'etanolo impongono tasse sempre più pesanti, per lo più nascoste ai cittadini, da anni per sovvenzionare le energie alternative e il risultato è un buco nero finanziario impressionante che finora è stato sopportato perchè l'economia globale tirava Al momento l'ostacolo principale a produrre più energia "fossile" è solo politico perchè diversi paesi che hanno petrolio non lo sfruttano pienamente per motivi politici i) Iran, Iraq, Venezuela dove la produzione cala da anni per mancanza di investimenti e caos organizzativo ii) Russia dove il governo tassa all'80% il petrolio e ha sistematicamente messo fuori le società estere con il risultato di ridurre gli investimenti in ricerca ed estrazione iii) Messico dove il governo tassa a sangue il petrolio da cui ricava il 70% del budget e vieta qualunque collaborazione con società estere con il risultato di ridurre gli investimenti in ricerca ed estrazione (^fortunatamente sembra che si decidano ora a fare qualcosa#http://www.bloomberg.com/apps/news?pid=20601109&sid=akl2_VyG3GIY&refer=home^) iv) Stati Uniti dove da 20 anni l'80% delle coste e del territorio sono vincolati ed esclusi dall'esplorazione di petrolio per motivi ambientali Ma anche con questi vincoli politici il problema energetico è risolvibile i) usando più gas metano e nucleare per elettricità e riscaldamento che costituiscono il 30-35% del totale del consumo di energia ii) ustando materiali che richiedono meno energia, in particolare materiali che riducano il peso di auto, camion ed aerei perchè il 70% del consumo è trasporto e il consumo di energia per spostare un oggetto dipende quasi interamente dal suo peso (se riduci in media del 30% il peso delle auto riduci anche il consumo mondiale di energia in modo quasi proporzionale...) Costa molto meno investire in ^materialì e modelli che pesino meno nella costruzione di auto#http://money.cnn.com/2007/12/17/magazines/fortune/motorworld_suv.fortune/index.htm?section=money_latest^, camion ed aerei che in "energie alternative"

 

  By: Gano* on Martedì 18 Dicembre 2007 23:45

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