W l'Italia...l'Italia che lavora (De Gregori)

Re: W l'Italia...l'Italia che lavora (De Gregori)  

  By: antitrader on Domenica 10 Novembre 2019 14:05

Will,

conosci la battuta sui "prossimi 15 anni" del progetto ITER?

"Nei prox 15 anni avremo le centrali a fusione", "saranno i prox 15 anni per sempre!" rispondono

i burloni,

Temo che anche il tuoi "prossimi 10 anni" saranno per sempre!

 

Re: W l'Italia...l'Italia che lavora (De Gregori)  

  By: antitrader on Domenica 10 Novembre 2019 13:58

Ecco,

dopo la ventennale presa per il cul sulla "rivoluzione liberale" del cav e' giunta a maturazione anche

quella sulla "rivoluzione sovranista".

Cosa rimarra' dello sgangheratissimo sovranismo? una 20ina di miliardi aggiuntivi di interessi da

pagare nel prox 7 anni sui titoli collocati a tassi maggiorati del 1,5 / 2%.


Re: W l'Italia...l'Italia che lavora (De Gregori)  

  By: lmwillys1 on Domenica 10 Novembre 2019 13:54

l'auto di proprietà è una delle tante imbecillità assolute in evaporazione

un decennio sarà più che sufficiente

 

a me dicono 'parli sempre di tesla perché non te la compri ?'

rispondo 'perché tra massimo due anni faccio tutti i km che mi pare in qualsiasi parte del mondo in una tesla che va da sola spendendo al massimo quello che avresi speso per mantenerla (assicurazione manutenzione rifornimento ecc.), chi cazzo me lo fa fare di buttare oggi cento gnocchi ?'


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Re: W l'Italia...l'Italia che lavora (De Gregori)  

  By: gianlini on Domenica 10 Novembre 2019 13:42

Anti, gran parte dei milanesi che per chiccheria sociale che non prendono i mezzi pubblici si muove però in scooter. Il centro è invaso e non c'è più un metro libero dalle due ruote.

Quelli che ancora prendono l'auto e non il mezzo pubblico sono invece quelli dei comuni vicini e i milanesi che vanno all'Esselunga.

Comunque con la linea 4 Milano sarà raggiungibile quasi ovunque con la metro, chi si ostina a prendere l'auto propria lo fa solo per pigrizia.

 

Willis, quel video è chiaro. Le vie più strette di Oslo sono della larghezza delle nostre vie più larghe. In centro a Milano è intasato pur essendoci solo taxi e tram e bus. Perchè basta un tram per occupare l'intero tratto che separa un semaforo dal successivo.

 

PS la cosa interessante e che testimonia l'abbandono del mezzo proprio da parte dei giovani, è invece che rispetto agli anni scorsi è fortemente diminuito il traffico dopo le 20.30. Anche zone storicamente calde come Brera, i Navigli, Moscova, sono abbastanza libere dal traffico serale. Per non parlare della circonvallazione, che una volta era piena di clienti delle albanesi e che ora, con la loro scomparsa, sono scomparsi pure loro.

 

 


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Re: W l'Italia...l'Italia che lavora (De Gregori)  

  By: lmwillys1 on Domenica 10 Novembre 2019 13:40

traffico monstre a Milano, lo avevo già messo, lo rimetto

https://www.youtube.com/watch?v=ISWJwuNXDIw

 

sala ha comprato parecchi bus elettrici, ora basta far fuori le auto fossili assassine chiudere il centro alle auto incentivare bici elettriche ecc. ecc. ... fortunatamente le bici elettriche sono in decollo verticale in tutto il mondo , anche da noi ... chi inquina paga deve essere applicato ovunque, auto plastica e via dicendo


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Re: W l'Italia...l'Italia che lavora (De Gregori)  

  By: antitrader on Domenica 10 Novembre 2019 13:30

Per convertire i milanesi ai mezzi pubblici ci vuole la rivoluzione alla Mao-Tse-Tung.

Oggi, le varie classi sociali, son terrorizzate dall'ipotesi di essere assimilate ai negri.

I mezzi pubblici son visti come una roba da negri, al max e' consentito usarli per

andare in ufficio (anche perche' non hai alternative alla metrpolitana), negli orari non

di punta nella metro c'e' l'80% di immigrati (per non paralre dei mezzi di superficie).

Una cosa positiva di Sala e' che ha detto che, finita la linea 4 (quella che andra' a

Linate), non si faranno altre linee, e mi sembra giusto, puntare su un'ulterione aumento

dei residenti sarebbe disastroso per la citta'.

 

 

Re: W l'Italia...l'Italia che lavora (De Gregori)  

  By: gianlini on Domenica 10 Novembre 2019 13:06

Direi due post ineccepibili da parte di tutte e due, però sulla sparizione dei tassisti non ci farei troppo conto.

La città è piena ancora di un sacco di vecchi che hanno difficoltà anche ad arrivare dal portone di casa alla porta del taxi. E di sciure che guardando la televisione si convincono che è pieno di negri pronte a violentarle.

L'unico appunto al post di Morphy, è che una grossa parte dei mezzi in città sono furgoni, furgoncini, camionicini dei vari artigiani, ecc.ecc. Quelli non puoi trasferirli nel trasporto pubblico.

 

"Negli anni 80 gran parte delle sedi delle multinazionali erano nell'hinterland, adesso son tutte (o quasi) rientrate in citta' portandosi dietro migliaia di dipendenti."

E' questo il motivo per cui mi è rimasta la villa sul groppone, laddove una volta i milanesi facevano la fila per andarsele a comprare. ( ti ricordi quando facevano la fila per comprarsi la villa a Lesmo, o a Carimate o alla Pinetina ad Appiano Gentile?)....Adesso il dirigente della multinazionale, oltre a dover fare un'ora e mezza di strada per arrivare in ufficio (mentre in città fa 10 minuti in sella allo scooter), di stare in mezzo ad idraulici, camionisti e muratori (il tessuto sociale dell'hinterland) non ha nessuna intenzione.

 


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Re: W l'Italia...l'Italia che lavora (De Gregori)  

  By: antitrader on Domenica 10 Novembre 2019 13:02

Che MIlano si stia congestionando si vede a occhio nudo, questo e' l'effetto nefasto e funesto della citta'

verticale. Negli anni 80 gran parte delle sedi delle multinazionali erano nell'hinterland, adesso son tutte

(o quasi) rientrate in citta' portandosi dietro migliaia di dipendenti.

A questo si aggiunge l'immigrazione dalla Terronia e quella dei negri che sta sovraccaricando la citta'.

L'immigrazione degli anni 60 verso Torino o Milano aveva effetti benefici anche sul meridione, adesso e' il

contrario, i nuovi emigranti (quello col Phd e altre boiate) devono essere sovvenzionati dai parenti rimasti

a sud, solo per l'affitto di un ces di monolocale in una zona di negri devi pagare 1000/mese.

L'effetto benefico sull'economia milanese non dipende dai famigerati "cervelli" (cervelli de che?) che arrivano,

ma, piuttosto dalla massa. E' la somma che fa il totale, se aggiungi 200.000 residenti (di qualsiasi tipo) metti

in moto il mercato dei bilocali (con lo sterminato indotto), quello dei locali, dei baristi, dei fruttaroli etc.. etc.. etc..

I "cervelli" facevano sviluppo quando era relativamente semplice fare piccole aziende, adesso e' molto

piu' difficile causa assessori, per cui, quelli (i cervelli) vanno a fare gli impiegati all'AE, all'inps, alle generali e all'eni.

Tra le altre cose e' in fase di congestionamento anche la prima cintura attorno a MIlano e questo non va bene

all fine diventa come citta' del Messico, un ammasso informe di bilocali e fauna umana.

 

 

 

 

Re: W l'Italia...l'Italia che lavora (De Gregori)  

  By: Morphy on Domenica 10 Novembre 2019 12:41

Guarda che non è solo a Milano questa ugenza. Dalle mie parti (e sai che sono in mezzo alla campagna) se ti sposti da un paese all'altro hai lo stesso problema: occorrono 30 minuti per fare 5 kilometri quando 5 anni fa li facevi in 2 minuti.

 

Su questa situazione ho detto qualche post fa che abbiamo raggiunto il limite di portata (parlavo proprio di portata) delle nostre infrastrutture. Questo è il limite del nostro sviluppo e l'economia non può crescere senza nuove infrastrutture. Quelle attuali sono ferme a 40anni fa.

 

Tra l'altro sul traffico cittadino io ho le idee ben chiare. Investimenti massicci sul trasporto pubblico (più leggero) e fuori completamente le auto dalla città intera. Esci di casa e ogni 3 minuti passa un mezzo pubblico. Poi le ciclabili, quelle vere. E' inutile prendere l'auto o un mezzo per fare 500 metri, il più delle volte ti basta una bicicletta. Ti fai un abbontamento annuo, con una certa tipologia (100 euro, 200 pende dal servizio) e quando entri in un mezzo vieni identificato. Occorrono investimenti massicci, idee chiare, e mani libere.

 

Certo sparirebbero pure i taxisti...

 

– Ho imparato a non fare lotta con i maiali. Ti sporchi tutto e, soprattutto, ai maiali piace...

 

Re: W l'Italia...l'Italia che lavora (De Gregori)  

  By: gianlini on Domenica 10 Novembre 2019 12:20

Morphy, non ho ovviamente mai pensato che fossi un cretino! 

Se facessi il tassista a milano ti renderesti conto di quante giovani eccellenze (parlo di menti) del centro-sud ci siano a Milano.

I loro genitori, professionisti di altrettanto valore, stanno invece al sud. Parlo di avvocati, ingegneri, chirurghi, professori universitari.

Questo vorrà pur dire che è cambiata profondamente la mappa del lavoro e dei poli di attrazione ?

E' a questo che Sala, che potrebbe tranquillamente pascersi dei successi di Milano e fregarsene del resto, ma che è persona capace e sensibile, fa riferimento. Riequilibrare una china molto sbilanciata.

 

Stai tranquillo che Sala non pensa affatto ad una frenata brusca. Ma forse inizia a rendersi conto di certe cose.

Pensa che è tutta la settimana che a fronte di un traffico pazzesco e di clienti che si lamentano di non trovare taxi, ripeto sempre una cosa: "Sala ha gestito molto bene la situazione fino ad oggi, ma ho l'impressione che non si sia reso conto che ha "addensato" troppo la città, e la sta rendendo invivibile. Deve riequilibrare la situazione, spostare più in periferia certi flussi e certi punti di attrazione.

Di questo sono testimoni Anti e Oscar, perchè in chat whatsap ne abbiamo parlato e li sto tempestando di foto di strade intasate.

Quindi sono contento che inizi ad accorgersene anche lui (Sala).


 Last edited by: gianlini on Domenica 10 Novembre 2019 12:32, edited 4 times in total.

Re: W l'Italia...l'Italia che lavora (De Gregori)  

  By: Morphy on Domenica 10 Novembre 2019 12:09

Gianlini, prima di tutto sia chiaro che la critica era verso Sala e non verso di te (anche se tu credi nelle baggianate che dice). Il significato di cannibalizzare è quando un'azienda costruisce un nuovo prodotto che vende mangiando quote di mercato di un altro prodotto della stessa azienda che non è ancora maturo, cioè non ha ancora esaurito il ciclo. In questo contesto puramente tecnico che mi sono incavolato: qui non si sta cannibalizzando nulla. Il concetto che non hai capito tu è che Milano NON si sta cannibalizzando un'emerita cippa. Tieni conto che io di Milano ho sempre sostenuto che è l'unica città italiano inserita a pieno titolo tra le grandi capitali europee e del mondo (forse l'unico su forum a nutrire questa fiducia).

 

Tanta manna che Milano si sta risollevando e speriamo solo che prima o poi faccia sentire la sua influenza a tutta la regione e a quelle limitrofe (a me fotte na sega del sud), Adesso arriva lui che magari si sogna di tirare il freno (è questa la mia paura quando un politico si mette a ragionare). In un delirio di onnipotenza questo si mette a fare minchiate. Perchè di delirio di onnipotenza si tratta. Gianlini, non pensare che Milano sia una potenza cosmica, diciamo che dopo un decennio di economia mondiale che ha fatto faville, è solo riuscita ad agguantare la coda della buona congiuntura. Il sindaco è stato toccato dalla fortuna e con la fortuna non si scherza.

 

Milano sarà una città veramente in piena ripresa quando tutta la cintura periferica delle case invendute verrà riassorbita e magari si cominceranno a rivedere molte gru lontane dal centro. Se le altre città (anche quelle del nord) soffrono della concorrenza milanese, si diano da fare nel trovare una loro identità. Si facciano gli investimenti in infrastrutture e si dia rilancio all'economia. Con la lotta ai bicchierini di plastica o la coltivazione delle cozze pelose non si fa molta strada. Si magari tra 20anni con l'intelligenza artificiale non avremo più bisogno di lavorare e andremo nei negozi prendendo a gratis la roba (sempre che ce ne sarà ancora qualcuno aperto (visto il trend)). Nel frattempo però c'è bisogno di sviluppo concreto, cioè abbiamo bisogno di cantieri aperti e di fabbriche. Bisogna buttare soldi nel mercato e farlo ripartire.

 

Qui in periferia è tutto completamente fermo, il mercato interno è scomparso e i soldi non circolano più. E solo un politico (con la sua squadra di esperti (esperti de ché)) può credere che Milano sia l'artefice di questo disastro...

 

Il fatto che non ci capiamo è proprio la misura di come le persone hanno una visione diversa della società. Io e Gano siamo pressochè sempre d'accordo (apprezzo quasi sempre i suoi ragionamenti), invece all'opposto ci sei tu con altri. I primi credono che si debba tornare a commerciare, i secondi forse forse credono che si possa avere un'economia in recessione, dove si risparmia, si consuma meno e ci si sta sempre dentro. Con questi ragionamenti si è smontata quasi completamente la struttura industriale del nostro paese. Ora tocca all'ILVA, al grido "le nazioni avanzate fan tutte così..."

 

Il probelma è che noi non siamo una nazione avanzata...

 

– Ho imparato a non fare lotta con i maiali. Ti sporchi tutto e, soprattutto, ai maiali piace...

 


 Last edited by: Morphy on Domenica 10 Novembre 2019 12:12, edited 2 times in total.

Re: W l'Italia...l'Italia che lavora (De Gregori)  

  By: muschio on Domenica 10 Novembre 2019 11:54

Bene, adesso che sono improfumato (prima della Messa non lo metto) esco per mangiare. Buona domenica.

Re: W l'Italia...l'Italia che lavora (De Gregori)  

  By: muschio on Domenica 10 Novembre 2019 11:52

Le affermazioni di Sala non hanno alcun senso: Milano non cannibalizza o pregiuca nulla. La gente da sempre si sposta dove c'è lavoro e nel Sud non c'è e non ci sarebbe nemmeno se questi cervelli vi restassero.

Mi sa che aveva ragione chi sosteneva che si può fare il sindaco di milano anche per inerzia (almeno, va riconosciuto, è uno che dice di sì, anziché far scappare eventi ecc.).

 

Re: W l'Italia...l'Italia che lavora (De Gregori)  

  By: gianlini on Domenica 10 Novembre 2019 11:15

Il tema è l'eccessivo addensamento di realtà di eccellenza (nel campo finanziario, economico, universitario, medico, formativo, ecc.ecc.) a Milano, che svuota la periferia (non solo il sud Italia, pensa ad esempio a Luxottica, che dalle montagne di Bullfin è ora a Milano, o a Generali che ormai pesa molto di più a Milano che a Trieste) di risorse principalmente umane .

I laureati più brillanti del centrosud ormai emigrano tutti a Milano e dintorni, privando il sud stesso di possibilità di sviluppo, anche qualora le condizioni al contorno fossero diverse.

Questo è quello a cui Sala fa riferimento.

Secondo te è quello che ha capito Morphy?

 

Re: W l'Italia...l'Italia che lavora (De Gregori)  

  By: Ganzo il Magnifico on Domenica 10 Novembre 2019 10:30

"Secondo me"

 

Appunto, secondo te.

Slava Cocaïnii!