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il profilo culturale del governo è il problema - gz  

  By: GZ on Mercoledì 25 Febbraio 2004 21:10

"...mi vengono i brividi se penso al bassissimo profilo culturale di questo Governo..." In precedenza si sentiva coperto sul lato culturale da chi governava ? il ministro dell'Interno deve essere professore di criminologia per essere in grado di fermare gli sbarchi di clandestini e di bloccare ^i tizi che progettano di far saltare la Metro di Milano (notizia di oggi)#http://www.corriere.it/edicola/index.jsp?path=PRIMA_PAGINA&doc=TER^ ? Manca lo spessore e la decisione della Jervolino che ci faceva sentire sicuri di fronte alla delinquenza e al terrorismo ? il ministro del Tesoro deve essere professore di economia invece di aver lavorato, organizzato, gestito qualcosa, pagato buste paga e assunto gente, assicurato dei servizi, accontentato dei clienti ? Meglio uno che nella vita ha solo incontrato degli studenti di 19 anni a fargli l'esame ? il ministro dell'Istruzione deve essere professoressa o professore di cosa, di filosofia o pedagogia ? Deve gestire un carrozzone di 700 mila dipendenti e 5 milioni di utenti, nemmeno l'IBM ha il budget e i problemi della scuola e università statale italiana, gestire Cisco systems in confronto è facile, cosa ci mettiamo uno che ha scritto un bel libro e parla bene ? il ministro del Sanità non va bene che sia un mezzo premio Nobel come Sirchia che oltre alle invenzioni scientitiche ha anche curato gente e organizzato reparti specialistici per cinquant'anni, manca lo spessore culturale e la profondità di pensiero di una Rosy Bindi ? il ministro degli Esteri deve avere insegnato a scienze politiche alla sorbona altrimenti non riesce a trattare con Gheddafy o a decidere di inviare o non inviare i soldatio o a promuovere il commercio con la Cina ? Anotnio Martino insegnava a Chicago con Milton Friedman, semmai era meglio che ne avesse meno di spessore culturale

l'andamento delle obbligazioni corporate anticipa sulle borse - gz  

  By: GZ on Mercoledì 25 Febbraio 2004 20:23

Sembra che l'indicatore che anticipa sulle borse sia l'andamento delle obbligazioni corporate e in particolare di quelle più rischiose il che ha senso perchè se calano i rendimenti del debito corporate, delle obbligazioni aziendali, vuole dire che le società raccolgono più soldi le borse hanno cominciato a soffrire, in particolare i paesi emergenti, il nasdaq e i settori più speculativi da quando gli indici "high yield" hanno preso una legnata il 28-29 gennaio scorso (vedi qua questo indice quotato al NYSE)

Acqua: il settore più forte della borsa americana - gz  

  By: GZ on Mercoledì 25 Febbraio 2004 02:11

Qual'è il settore più forte della borsa americana negli ultimi tre mesi ? Sorpresa è l'ACQUA, le utilities idriche e le società che fanno depurazione e impianti ecologici vari legati all'irrigazione Guardando titoli del settore che sono una dozzina sembra che non siano troppo estesi come grafico come tanti altri titoli small cap americani. Vediamo ora di pescare qui dentro Notare che gli altri settori migliori sono a parte un settore legato alle telecom e i parchi divertimenti causa OPA Disney, LE MINIERE, l'ACCIAIO e FERRO, IL PETROLIO, il CARBONE e i CARGO E I TANKER per il trasporto marittimo Sembra che si torni alle esigenze di base dell'umanità: acqua, ferro, carbone, combustibile...

Le vendite al ribasso degli specialist sono le più basse della storia ora - gz  

  By: GZ on Mercoledì 25 Febbraio 2004 01:59

Attention please, ho visto questa sera il dato aggiornato sulla % di vendita al ribasso sui titoli americani al NYSE: da parte del pubblico è % la più elevata della storia (degli ultimi 50 anni) mentre da parte degli "specialist" alle grida è la più bassa. Solo la settimana dopo l'11 settembre gli "specialist" vendevano così poco. Preso a sè stante è un dato molto toro. Al NYSE i singoli titoli sono seguiti ciascuno da uno "specialist" alle grida, il quale è incaricato di gestire il flusso di ordini e tra le altre cose van al ribasso sui suoi titoli per mestiere, cioè li vende short per accomodare gli ordini di grossi clienti che devono comprarne in quantità. Ovviamente nel vendere short cerca di guadagnare su ogni ordine sfruttando la conoscenza che ha di ogni ordine e del flusso. In pratica al NYSE (non al Nasdaq che è elettronico) lo "specialist" è quello che conosce meglio di tutti il tono del mercato su un titolo. Al momento succede che il pubblico vende 2.5 volte di più al ribasso degli specialist.

Supponiamo che io sia un fondo che ha ricevuto soldi - gz  

  By: GZ on Martedì 24 Febbraio 2004 19:35

Supponiamo che io sia un fondo che ha ricevuto soldi in dicembre e gennaio in abbondanza per cui non sono a secco come liquidità (e i fondi hanno ricevuto soldi davvero). Allora, visto che: la FED è benigna e i tassi a 10 anni USA ad es sono scesi al 4% siamo nel periodo stagionale favorevole fino ad aprile siamo nell'anno dell'elezione presidenziale e quindi dai con lo stimolo fiscale il pil giapponese recente cresce al +4% o +5% (annualizzato), quello americano pure sul +4% o 5%, quello asiatico ancora meglio e quello europeo magari meno, ma insomma cresce il mercato è salito nel caso del Nasdaq del 90% e del Dax dell'70% dal minimo e ha ancora un bel grafico al primo sciacquone che arriva cosa faccio ? Liquido e vado in pronti contro termine o t-bills ? E poi? Se il Nasdaq, l'S&P e il Nikkei continuano e rimango di nuovo indietro rispetto all'indice come nel 2003 ? Di problemi di indebitamento, deficit, liquidità eccessiva, speculazione sui titoli e gli emergenti ecc.. sicuro, lo sappiamo tutti che ci sono questi problemi, per carità, non è che non legga su internet o i report ma di notizie gravi veramente, di crac del dollaro, di rialzo dei tassi di interesse improvviso, di terrorismo o tensione internazionale per ora non se ne vedono Per cui se sono un gestore, in un giorno in cui il mercato è giù di un -2% e alcuni indici sono giù di un -7% in un mese quale è la prima cosa che mi viene in mente ?

Supponiamo che io sia un fondo che ha ricevuto soldi - GZ  

  By: GZ on Martedì 24 Febbraio 2004 19:33

oggi sembra comprabile finalmente no ?

Gli Analisti sono troppo cauti, buon segno - gz  

  By: GZ on Lunedì 23 Febbraio 2004 14:03

Cosa c'è di positivo per il mercato italiano ? Il tono degli analisti è pessimista Ad esempio ^nelle ultime 25-30 raccomandazioni uscite questo mese#www.cobraf.com/abbonati/trading/trading.asp?type=nra&id=16889#16889^ si vedono solo 2 "Buy", 7 o 8 "interesting" o "positive" (vuole dire che uno compra, ha già comprato, comprerà forse in futuro , mah ..? ) e poi basta, il resto sono neutrali o anche dei sell o "underweight" o "underperform" E non è solo in Italia: in America si sono moltiplicati i "sell" degli analisti dopo gli scandali e le multe pagate dalle case di wall street con il procuratore Elliott Spitzer perchè gli analisti si sono sentiti liberi di dire quello che volevano Il risultato è stato però che, forse per reazione, ci sono stati casi clamorosi di sottovalutazione del mercato per eccesso di pessimismo: tutte le Ericsson, Nokia, Nortel, Lucent e compagnia sono raddoppiate mentre gli analisti erano ancora cauti o negativi, idem per le telecom come Vodaphone o Verizon o MMO2 o D-Telekom o AT&T Wireless che sono salite nel mezzo dello scetticismo e senza il beneficio di una ondata di "Buy" Non è neanche un osservazione o impressione soggettiva: negli ultimi 12 mesi la stima media degli analisti degli utili delle società dell'S&P 500 è stata di +18% o +19% di incremento. Il risultato finale invece è stato un aumento degli utili del 24%-25% circa, smentendo così l'idea che a Goldman, Lehman, Morgan stanley e Merrill Lynch spingono sempre a comprare. Da questo punto di vista il mercato dovrebbe salire ancora

Irce, Pop Intra, Immsi...: Ma chi è Massmo Gionso ? - gz  

  By: GZ on Lunedì 23 Febbraio 2004 12:32

Stock: IRCE

Stamattina un titolo in evidenza è ^Irce#^ che ha aperto a +5% o +6% e anche adesso fa +3%. La settimana scorsa era la ^Popolare Intra#^ che è partita bene il lunedì e da allora un +5% lo ha messo su Tempo fa ricordo la ^IMMSI#^ di Colannino che partì un lunedì mattino col botto e fece un 15% almeno nei giorno successivi La cosa comune che questi titoli non molto liquidi avevano è che il sabato su Borsa e Finanza era apparso un pezzo ben argomentato a firma "Massimo Gionso, operatore di borsa" che li suggeriva. Gli articoli erano sempre fatti bene, con un ragionamento preciso e molti dati e nel caso di IMMSI ho utilizzato il pezzo qui nel "trading track" per suggerirlo anche io e anche la settimana scorsa ho segnalato la Pop. Intra prendendone spunto. In ogni caso sono però titoli poco liquidi e B&F è un giornale che avrà 30mila lettori forse di più per cui per spostare IRCE ne bastavano forse venti. Il caso di IRCE stamattina è tipico e chi ha comprato con un attimo di ritardo è finito per prenderne a 2.55 o 2.60. Questi articoli sono sempre utili, ma sarebbe meglio che si indicasse chiaramente la liquidità di questi titoli. Non c'è dubbio che se pubblico un pezzo a 6 colonne sul settimanale finanziario più diffuso o quasi su un titolo che scambia 20 mila pezzi a 2.30 l'uno lo sposto solo per quello.

l'indicatore "Pausa Pasto" ha colpito anche oggi - gz  

  By: GZ on Venerdì 20 Febbraio 2004 20:49

Sicuro, l'indicatore "Pausa Pasto" ha funzionato anche oggi come un orologio ^e come ieri e ieri l'altro#www.cobraf.com/forumf/cool_r_show.asp?topic_id=0&reply_id=40530^ se compravi per un inversione quando sono andati a mangiare era perfetto (per ora) (le due linee veticali in blu appaiono all'inizio e alla fine del periodo in cui, approssimativamente, il maggior numero di operatori vanno a mangiare...)

il grande ritorno del dollaro - gz  

  By: GZ on Venerdì 20 Febbraio 2004 19:38

il grande ritorno del dollaro oggi ha ripreso un 2% in media a tutte le valute con punte del +2.9% sull'australiano o neozelandese ad esempio e come variazione in una singola giornata è stata la maggiore variazione positiva del dollaro degli ultimi 6 o anche forse 12 mesi su quasi tutti i cambi ^sulla sterlina ne abbiamo preso un pezzo oggi#www.cobraf.com/abbonati/trading/trading.asp?type=tc&id=18493#18493^ comunque la botta più spettacolare è stata sul dollaro australiano che era la valuta leader degli ultimi due anni, siamo quasi a -3% (vedi sotto il post precedente) (sterlina / dollaro)

il nuovo "Trading System" : se scende uno scendono tutti - gz  

  By: GZ on Venerdì 20 Febbraio 2004 17:33

(riguardo al copywright non so cosa dire, sembra che Blitz si sia offeso anche lui, ultimo dopo una lunga serie di stimati commentatori prima di lui (o che si sono legittimamente stufati) iniziando dal compianto Ronco, passando per altri che ora non ricordo tutti, ma cito di recente peppe, banshee, gavelli... del resto poche cose resistono all'usura dei tempi, basta pensare all'impero romano...) Ad ogni modo avete notato il nuovo "Trading System" ?? Adesso quando comincia a cedere un mercato qualunque argento, euro, sterlina, yen, bonds, bund, FIB, DAX S&P, Russell , qualunque mercato anche il gas o l'oro poi cedono tutti gli altri assieme Una volta se cedevano i bonds saliva la borsa o l'euro adesso o tutto su o tutto giù, è anche molto pià facile no ? Io sto faticosamente abituandomi a questo nuovo andamento e cerco di premere oggi solo i bottoni in rosso con Sell e basta qualunque sia il mercato ho venduto anche argento e gas al volo per un trade perchè ora va così

bastava leggere la deposizione - gz  

  By: GZ on Venerdì 20 Febbraio 2004 17:18

a dire la verità bastava leggere la deposizione del direttore finanziario (ex) di Parmalat Fausto Tonna sull'espresso di sabato Il resto dei giornali e lo stesso Espresso non hanno fatto grandi commenti in proposito ma Tonna indicava in modo abbastanza plausibile e dettagliato come le banche creditrici : i) avessero saputo tutto su Parmalat da alcuni anni, contrariamente a quello che diceva oggi Profuno (a.d. di unicredit) in parlamento, perchè bastava confrontare i bilanci con le emissioni di bonds Parmalat che vengono pubblicati regolarmente ii) avessero ricattato Parmalat per farle comprare aziende decotte con cui avevano crediti in sofferenza, in particolare Capitalia iii) avessero subito piazzato sul mercato i bonds Parmalat che avevano comprato per i loro fondi di investimenti oppure li avessero fatti ricomprare a Parmalat stessa tramite macchinazioni e triangolazioni varie Per me è da dicembre che Capitalia, Fineco e la Lodi (e in parte anche Intesa e S. Paolo ma meno) sono degli short e lo restano fino a quando non arrivano a qualche svolta clamorosa le inchieste giudiziarie Ma la cosa curiosa in Italia è che i giornali e settimanali hanno il quadruplo di pagine e commenti di quelli che hanno ad es Newskeek o Time (Panorama ne ha 250 di pagine e Time ne ha 50) e tutti parlano tanto di tutte le dichiarazioni di questo o quello e commentano tante cose strampalate e poi sembra che nessuno legga questi fatti che sono molto chiari e semplici

Che cosa avvertono gli emergenti ? - gz  

  By: GZ on Venerdì 20 Febbraio 2004 12:40

Che cosa avvertono gli emergenti ? Il Brasile ieri era a -5% ancora prima che gli S&P andassero in rosso

la pausa pranzo era esatta al minuto - gz  

  By: GZ on Venerdì 20 Febbraio 2004 01:36

Ok, "l'andamento altalenante" del Nasdaq e Russell è stato rotto oggi di colpo nelle ultime due ore da una piccola frana, è sorprendente come nel giro di così poco tempo si possa passare dalla frustrazione alla una certa eccitazione (nel senso che gni volta che il Russell da segni di cedere cerco di scaricargli addosso il più possibile e oggi di punto in bianco ha dato soddisfazione) Bello però come indicatore la pausa pranzo no ? Sia ieri che oggi ha indicato il punto esatto di svolta (il grafico che uso è compresso in base ai tick e quindi non riflette la scala temporale, ma l'intervallo temporale della pausa pranzo a NY indicato dalle linee verticali blu è sempre uguale, quello che cambia è solo il volume scambiato)

"la pausa pranzo" - gz  

  By: GZ on Giovedì 19 Febbraio 2004 19:53

Frustrato dall'andamento altalenante degli indici americani oggi non ho proprio idea e mi affido a un indicatore sofisticato messo a punto in anni di studio, "la pausa pranzo" Si scrive un programa che traccia due linee verticali blu al momento approssimativo in cui in media vanno a mangiare a Chicago e NY (c'è un ora di differenza e la difficoltà è calcolare il tempo giusto) se il Nasdaq dopo la seconda linea (=> Fine Pasto) inizia in una direzione lo segui, meglio se sembra andare nella direzione contratia a quella in cui era prima del pasto La teoria è che a pranzo la gente si rilassa, discute, cambia l'equilibrio psicofisico ingerendo cibo e spesso cambia idea o comunque decide cosa fare per il resto della giornata. (N.B. questo indicatore è protetto da copywright, ha un brevetto depositato in america e i nostri avvocati perseguiranno chiunque lo riproduca o ne faccia commercio. E' proibito utilizzarlo senza pagare una royalty di 90 euro per operazione a Zibordi Associates)

mercato per ora reagisce poco a - gz  

  By: GZ on Giovedì 19 Febbraio 2004 19:40

stiamo salendo in europa oggi, dei maggiori 80 titoli sono 67 in rialzo ora ma sul Nasdaq 100 invece siamo 50 e 50 nonostante delle notizie buone su quasi tutti i fronti, specie quello aziendale, il mercato per ora reagisce poco a notizie buone il Dow Jones è in verde perchè sono solo 30 titoli e in questa fase i fondi ricevono affussi di soldi record e si sentono obbligati a comprare per cui quei 30 titoli vanno su ma ad es sui 100 titoli importanti del Nasdaq si vede anche del rosso e il Russell 2000 fa +0.2%

"TIPS" obbligazioni governative indicizzate all'inflazione - gz  

  By: GZ on Giovedì 19 Febbraio 2004 13:36

Più che a tasso variabile ci sono in America ora le "TIPS", obbligazioni governative indicizzate all'inflazione che si possono comprare in diverse forme, anche come indice Lehman Brothers quotato in borsa come un azione qualsiasi (vedi sotto il grafico e il simbolo quotato a NY). Il loro grande vantaggio è che se i tassi aumentano o l'inflazione aumenta si apprezzano e si stanno infatti già ora comportando meglio dei treasury bond di recente di scadenza simile. Con il boom delle materie prime in corso che fa da spia di inflazione non è un idea cattiva. Come investimento tranquillo le si possono consigliare, ma sono in dollari. Per cui vanno bene solo per chi creda che tra un anno o due il dollaro non abbia perso ancora

l'OPA su AT&T Wireless - gz  

  By: GZ on Giovedì 19 Febbraio 2004 01:44

Sì , ^AWE#^ sta trattando ora 1 dollaro sotto il prezzo dell'OPA annunciata di Cingular di 15$, ma oltre un piccolo sconto per l'effetto temporale (minimo) si tratta semplicemente del fatto che il mercato non è ancora sicuro che non ci siano impedimenti E' una fusione che costa 41 miliardi di $ e che unisce i due maggiori operatori quindi non così semplice, ma man mano che ci si avvicina alla data fissata e che sembri tutto OK il prezzo si avvicinerà sempre di più a 15$. A proposito, questa fusione avrà l'effetto di ridurre le spese per investimento nel settore network telecom perchè come al solito ne approfitteranno per razionalizzare e consolidare i loro investimenti mettendoli assieme per cui non è una buona notizia per le varie Nokia, Ericsson, Lucent, Nortel

come scompaiono improvvisamente - gz  

  By: GZ on Mercoledì 18 Febbraio 2004 21:13

qualcuno ha notato come scompare improvvisamente i "bid", il "denaro" sui titoli sottili anche americani che per mesi sono andati su come treni ora ? Ho comprato stupidamente 2mila ^ABMD#^ due giorni fa (non è una raccomandazione che ho messo) ad es, cercavo di darle via e sono solo 2.000 ma il bid scompare per cui mi sono rotto e vendo un equivalente sull'indice small cap future per proteggere immediatamente e come me si ritroveranno in tanti e su scala molto maggiore (perchè al netto a dire la verità sono short questi animali) quando viene la legnata gli indici small cap come il Russell che sono fatti di titoli del genere avranno un crash molto più spettacolare di quanto possa averlo un Nasdaq e un S&P perchè i singoli titoli che li compongono non sono liquidi e tuttavvia sono saliti come indice dell'80% in un anno anche qui di fianco nel forum si vedono ora questi titoli colorarsi di rosso e il problema è che la liquidità scomparirà il giorno che come indice fanno -5% (cosa che non succede più da 11 mesi per cui non ci si ricorda come funzioni)

verso 40 dollari al barile - gz  

  By: GZ on Mercoledì 18 Febbraio 2004 18:19

il petrolio ha sfondato tutto in alto oggi ed è avviato verso 40 dollari al barile il settore dell'estrazione petrolifera ne beneficerà anche perchè Shell ha appena detto che le sue riserve erano meno 30% di quelle che pensavano

La dipendenza (masochista) dai bonds americani - gz  

  By: GZ on Mercoledì 18 Febbraio 2004 02:20

Più che le notizie di miglioramento o meno del Pil, delle prospettive delle telecom o delle fusioni o acquisizioni conta questa tabella qui in fondo i) sono stati comprati negli ultimi 12 mesi AL NETTO 700 miliardi di titoli americani in dollari, da parte di privati e di governi stranieri. 700 miliardi sono circa un 6% del Pil USA "AL NETTO" vuole dire che si sono già sottratti gli acquisti analoghi di americani di titoli esteri. Quindi GLI AMERICANI NON COMPRANO titoli esteri e GLI ASIATICI E GLI EUROPEI SI RIMPINZANO fino agli occhi di titoli americani. Ma non di azioni, sono quasi TUTTE OBBLIGAZIONI (è come nella musica e nel cinema per i quali in tutto il mondo si ascoltano e si vanno a vedere soprattutto titoli e autori americani, solo che la musica americana è in effetti migliore mentre coi bonds dipende) i ) La cosa interessante è che anche negli anni precedenti ne sono stati comprati cifre mai inferiori a 500 miliardi e forza di 500 miliardi di qua e 500 miliardi di là si fa presto ad arrivare a 4 mila miliardi di obbligazioni americane detenute (al netto) dal resto del mondo. Ad es ora il 45% del debito di stato americano è in mano a stranieri. ii) Una volta non era così, non è un fenomeno del tutto normale, fino al 1994 erano solo 500 miliardi di obbligazioni americane detenute (al netto) dal resto del mondo (ora 4 mila miliardi!) iii) i governi esteri sono passati da 27 miliardi di acqusti nel 2001 a 134 miliardi di acqusti nel 2003, quindi sono quelli che ora si danno più da fare e in particolare asiatici iii) ma anche i privati non scherzano, comprano montagne di bonds e corporate bonds in dollari. Uno si chiede ma cosa comprano tutte queste obbligazioni corporate e anche di stato americane che rendono meno di quelle di tutti gli altri paesi del mondo come interesse e in più col dollaro che cala ci rimettono sul cambio ? Gli europei ad esempio nel 2003 non hanno comprato azioni americane (che salivano) e si sono riempiti di bonds su cui hanno avuto un 3-4% medio di rendimenti e perso un -20% sul cambio. Quando smetteranno di riempirsi di bonds americani ? Cosa succederà quando ridurranno anche solo di 100 miliardi ? Se dovesse capitare un guaio nel mondo in futuro dipenderà tutto da questa tabellla

Sicuramente se il tribunale ecc....le cose ora sarebbero molto migliori intorno a noi no ? - gz  

  By: GZ on Martedì 17 Febbraio 2004 21:52

A proposito di "... ineleggibilità di Berlusconi, valutazioni SME, attenuanti generiche Lodo Mondadori ecc.... ", tutti argomenti rinfrescanti, specie dopo cena e che inducono al dibattito obiettivo e spassionato: ieri era una mezza festa in borsa e sono passato in centro a Modena, città di 200 mila abitanti attraversabile in 15 minuti in bici e circondata da venti km di campagna vuota da tre lati quando ero studente giravo senza problemi e facevo sei o sette commissioni in un mezzo pomeriggio, quando sono andato poi a Roma dicevo che là invece occorreva quattro volte il tempo che bastava a Modena. ieri sono stato imbottigliato 45 minuti essendo orario lavorativo solo per raggiungere un negozio dall'altra parte della via emilia e ho girato due ore riuscendo a fare una una cosa su quattro (e mi hanno staccato lo specchietto della mini-cooper nuova) fortuna che con la globalizzazione e internet uno può starsene fuori città in campagna oppure all'estero, lavorare tutto il giorno e non accorgersi (se non ogni tanto) di come evolvono le condizioni di vita nel resto del paese ma sicuramente, se questo processo SME imbastito su questa vicenda con prodi berlusconi e debenedetti nel 1985 bla bla bla... fosse andato diversamente e un tribunale avesse negato l'eleggibilità nel 1994 al Berlusconi ecc...ecc.... le cose ora sarebbero molto migliori intorno a noi no ?

C'è il boom, ma da un altra parte del mondo - gz  

  By: GZ on Martedì 17 Febbraio 2004 18:03

Il rame sale oggi del 5% circa e ^si parla del fatto che per aprile a Londra, che è il centro di stoccaggio maggiore in occidente, non ne avranno più#www.futuresource.com/news/story.jsp?i=i4433116138699882560^ Avevo segnalato quando il "ciclo era completo" 4 giorni fa per fortuna non è una raccomandazione che ho poi messo perchè non solo ha superato subito il punto di ciclo ma è esploso Il rame (come anche il nickel alluminio, platino) è sui massimi degli ultimi otto anni (in alcuni casi degli ultimi undici anni) Una volta se c'era un boom lo si sentiva qui da noi questa è la prima volta nella storia economica che c'è un boom economico e in Europa non lo si avverte perchè è a 15mila km di distanza e segue regole diverse dagli altri

la sterlina va a ruba - gz  

  By: GZ on Martedì 17 Febbraio 2004 14:00

ho avuto un crash del #@§$%£ Tradestation S 7.2 Pro, avevo giurato di non installare mail una versione nuova prima di sei mesi dal rilascio e stamattina nella fretta quando mi ha chiesto automaticamente "install new build.." ho dato Ok con il risultato che da due ore rimetto su tutti i sistemini non lo so, di sterline ne ho comprate al volo due ore fa quando l'ho anche scritto qui e cerco di non guardarle perchè mi danno le vertigini d'altronde la Bank of England ha aumentato i tassi di interesse a 3 MESI al 4.25% e se non ricordo male la FED li tiene allo 0.75% (e il bello è che l'economia inglese non cresce di più di quella americana, sono due filosofie diverse delle banche centrali) e con gli ultimi dati pessimi della zona euro e il bund che sfonda la sterlina è veramente favorita su tutto (persino la banca centrale australiana ora sta frenando) e gli inglesi sono gli unici che non fanno pressioni o si agitano perchè il cambio è troppo alto

Problemi editoriali - gz  

  By: GZ on Lunedì 16 Febbraio 2004 23:25

Blitz, la Giorgia ha solo segnalato questa mail usando il forum invece che inviando una mail direttamente a lei, non ho idea di cosa sia il copyright in questi casi, ma per noi non c'è problema altrimenti avremmo magari chiesto di modificare il testo, semplicemente il forum è una sede in cui discutere e a volte c'è chi trova da obiettare sulle modalità e non solo sul contenuto di un post nessuno critica le sue intenzioni o la sua correttezza e comunque tutti copiano di tutto sui forum, poi magari si scopre che ogni tanto c'è un inciampo, magari questo signore voleva avvertire di un possibile problema senza malizia, non siamo la redazione di un giornale che pesa attentamente ogni cosa pubblicabile (a meno che non si tratti di Banshee) E' capitato ogni tanto che insorgessero piccoli problemi, Websim ad es ci ha chiesto di togliere dal forum dei pezzi ricopiati dal loro sito (altri invece sono contenti perchè è una pubblicità...) per via del copyright Nel caso del compianto Massimo Peppe ad esempio abbiamo ricevuto una minaccia formale da parte di una banca con la quale Massimo ha in corso una causa e nel merito della quale lui aveva espresso delle critiche qui sul forum. Oltre a prospettare una causa se non toglievamo alcune frasi di Massimo, la banca stessa sembra possa usare alcune cose scritte qui sul forum da massimo e il risultato è che e da allora Massimo non se l'è sentita di scrivere.Magari quello della banca sarebbe stato un bluff alla fine, ma l'avvocato ci ha detto che una causa era possibile ecc... Insomma è un peccato che ogni tanto alcuni per delle incomprensioni o cose del genere non abbiano più scritto, cerchiamo di tirare avanti tranquilli, facciamo solo delle chiacchere per iscritto, meglio che niente o che leggere solo la stampa finanziaria. Pensi che (mi hanno detto) su un importante settimanale finanziario italiano hanno avuto l'ordine dalla direzione di ridurre lo spazio e il numero di colonne dedicate ai commenti di esperti indipendenti a meno della metà di quello dei gestori e dirigenti di banche e di non farne apparire mai la foto. Quando scrivevo nel 1999 per Borsa&Finanza sotto Secciani (ora però è migliorato a dire la verità) mi riscrivevano delle intere frasi dicendo che non ero mai chiaro. Ma se concludevo dicendo ad esempio che il mercato doveva salire lo modificavano scrivendo che il mercato poteva salire, ma in altre circostanze poteva anche scendere, perchè dicevano che così era "....articolato meglio". Anche con Bloomberg non è andato molto meglio. Peccato, perchè mi hanno detto che se arrivi a 100 pezzi pubblicati ti puoi iscrivere all'Albo dei giornalisti e avere uno sconto sulla bolletta del telefono e forse anche a teatro o allo stadio

Oggi stanno tutti a leggere i giornali nelle sale operative - gz  

  By: GZ on Lunedì 16 Febbraio 2004 16:27

Oggi stanno tutti a leggere i giornali nelle sale operative italiane Pensare che c'è diversa gente anche in borsa che dice di odiare gli stati uniti Se per qualche motivo i mercati finanziari americani stessero chiusi un anno i due terzi degli operatori in italia dovrebbero trovarsi un altro lavoro, Noir magari aprirebbe una birreria a Roma e Bandy un pub a Londra (non che non possa essere essere socialmente preferibile alla fine) forza che domani l'america riapre e ci da a tutti da mangiare

SKYPE, la rivoluzione nella telefonia è arrivata - gz  

  By: GZ on Lunedì 16 Febbraio 2004 11:57

Visto che oggi succede poco oggi in borsa, menzioniamo un progresso della tecnica che abbiamo appena installato da una settimana ed è strepitoso ^SKYPE#http://www.skype.com/^, la rivoluzione nella telefonia in arrivo. E' stato creato dall'inventore, geniale, di Kazaa e in America oltre che con altri pc può comunicare con i telefoni fissi. Gratis. Telefonia gratis su internet con una qualità del suono identica a quella di una telefonata, free, e installabile in un paio di minuti da chiunque. Tutto quello che occorre è avere ovviamente le casse e un microfono attaccati e installarlo e poi indicare un proprio userid. L'altro con cui vuoi parlare fa lo stesso e clicci sullo user dell'altro che ti compare e voilà puoi rimanere per tutto il pomeriggio collegato con qualcuno in america parlando ogni tanto e senza mai chiudere la comunicazione, costo zero e senza impegnare la linea telefonica. Se hai diversi pc in rete puoi tenere aperte le comunicazioni per tutto il giorno con diverse persone, senti quello che dicono dalle casse e parli nel microfono. La sensazione è di essere nella stessa stanza con qualcuno che è a Roma o New York. Provare per credere. Io tengo aperta la comunicazione a volte per due ore di fila con John un broker a Chicago, incredibile, è come se stessimo assieme, basta solo che aggiunga con NetMeeting la webcam e poi l'effetto è completo. A lungo termine arriverà anche in italia l'uso massiccio del P2P e le telecom faranno la fine di quelle americane. Già ora se sei un azienda sparsa per l'italia installi Skype e hai collegato gratis tutti i tuoi dipendenti se sono davanti a un pc

Altro che poca volatilità - gz  

  By: GZ on Lunedì 16 Febbraio 2004 01:42

Qui di fianco c'è chi si lamenta per il fatto che le azioni italiane da un paio di mesi si muovono poco. Beh... ragazzi il centro dell'azione è sui cambi, l'oro, metalli (e commodities) e le obbligazioni ora. Ed è e sui mercati emergenti e le small cap usa, l'europa è stata un poco saltata, diceva Vaciago, economista di area ulivo ieri sul corriere: ".. crisi crisi.. ma se in tutto il mondo è boom ora, la stagnazione riguarda solo Germania, Francia e Italia..." E questo è solo l'inizio. Per una ragione: le banche centrali europee e asiatiche in particolare continuano ad accumulare riserve in dollari. Ogni dollaro che entra nella banca centrale indonesiana, cinese, indiana o giapponese significa che in quei paesi è stata aumentato il credito. Non in America, in Asia, ma poi si riversa dappertutto. Leggere Borsa e Finanza di sabato a riguardo i pezzi di Yardeni e Faber, il boom asiatico accellera di mese in mese e il motivo è il deficit americano che fa entrare dollari, ma i dollari sono la moneta internazionale delle banche centrali per cui è come se stampassero moneta in Asia ogni mese. ^Per questo si raccattano bonds pakistani al 6.7%#www.cobraf.com/forumf/cool_r_show.asp?topic_id=0&reply_id=40405^ In parole povere e semplificando un attimo, invece di spenderli in beni di consumo i loro governi usano tutti questi dollari solo per aumentare il credito con l'idea che così il boom continuerà. Allora hanno ragione i catastrofisti ? No, perchè come si è visto nel 2003 fino a quando il meccanismo non si spezza può anche far salire ancora le borse e scendere le obbligazioni, stile 1999 "boom e bust",. Come dice lo stratega dei cambi di Bear Stearns, il problema del dollaro che cede non sono "..le esportazioni meno competitive ora ...", ma il boom della liquidità in Asia. A causa di questo boom possiamo avere anzi abbiamo forse ora un boom con eccessi stile 1999 seguito da un crac di proporzioni maggiori. Altro che poca volatilità, andiamo verso un "boom e bust", ma chi gioca sui cambi, i metalli e materie prime, le small cap americane e tutto quello che è asiatico lo vede già ora ----------------------------------------------------------- Asian Wall Street Journal (Michael R. Sesit): “Maybe it is about time U.S. and European government officials came clean. When they complain about Asian countries intervening in foreign-exchange markets to keep their currencies from rising against the dollar, they invariably talk about Western companies becoming less competitive and about lost jobs. Rarely, if ever, do they finger the enormous accumulation of foreign-exchange reserves that often accompanies the intervention. Yet, explains Steve Barrow, the expansion of global reserves creates excess liquidity, which in turn is the fuel that feeds financial-market bubbles, and, during the long run, threatens to destabilize the global economy. ‘The rise in reserves that we are seeing right now suggests that the world is on the verge of boom-and-bust cycles that could exceed anything we have seen before,’ says the chief currency strategist at Bear Stearns in London. In aggregate, global reserves first reached $1 trillion during 1991. Eight-and-a-half years later, they had ballooned to $2 trillion. Just three years after that, they rose to $3 trillion. By the end of 2003, the top 11 Asian central banks had accumulated $1.94 trillion in reserves, an increase of $514 billion, or 36%, from a year earlier.”

rendimenti obbligazionari per non rischiare - gz  

  By: GZ on Lunedì 16 Febbraio 2004 01:11

Per chi vuole rendimenti dalle obbligazioni e non rischiare con la borsa ecco finalmente qualcosa che rende più dell'inflazione e che è allo stesso tempo solido: Pakistan Eurobond appena lanciato per circa $500 milioni, con un coupon del 6.75% e offerto alla pari (paghi 100). In fondo solo l'estate scorsa si era vicini allo scontro nucleare con l'India e Bin Ladin è in giro per il paese. Il presidente del Pakistan è sfuggito molto bene a tre attentati in cui, nonostante ogni volta che si muove faccia uscire tre cortei con scorta diversi e scelga all'ultimo secondo con chi salire, gli hanno lo stesso fatto esplodere un ponte e un distributore di benzina pochi secondi dopo che era passato. Sembra che la Cia o il Mossad gli abbiano dato un aggeggio con cui ogni volta che passa nel raggio di 300 metri tutti gli oggetti elettronici si fermino e questo abbia ritardato il timer dei terroristi. Le istituzioni finanziari internazionali rassicurate da questo scenario si sono buttate e per la prima volta dal 1997 il Pakistan raccoglie quattrini pagando quanto 3 anni fa pagava Telecom italia, ti metti in portafoglio un bel Pakistan Eurobond e ti godi un ricco 6.75% e infatti è andato a ruba, ne hanno richiesti per 3 volte l'ammontare, prenotatevi per la prossima tranche in arrivo. Poi ci si lamenta che per avere un 7 o 8% si comprava Cirio o Parmalat. --------------------------- Dow Jones (Emily Barrett): “Pakistan’s Eurobond launch lived up to high expectations Thursday, as a heavily oversubscribed $500 million deal reopened the international market for the nation’s debt. The bonds priced at par, to pay a coupon of 6.75%, well below initial guidance of 6.875%. ‘The bond offers investors exposure to an improving credit with great scarcity value. Most people were content to buy bonds at the tight end of the range because they were committed to participating,’ said George Niedringhaus, syndicate official at ABN Amro. Pakistan last visited the international debt market in 1999, with $623 million in Eurobonds due 2005. The new bond presented a rare opportunity for investors whose appetite for high-yielding emerging-markets assets has been tested by a heavy $17 billion of new issuance so far this year. Word from the road show was that the order book filled almost immediately, and orders reached $2 billion… the yield on Pakistan’s bond compares closely with Turkey’s dollar bond due 2009. The Turkish bond launched in November last year with a much higher coupon of 11.75%, and currently yields 6.51%

Devi anche vendere al ribasso nel portafoglio - gz  

  By: GZ on Venerdì 13 Febbraio 2004 20:42

Ecco una considerazione di "Rev Shark" su thestreet.com riguardo al fatto che speculare al ribasso funziona in modo diverso di giocare al rialzo e per questo per molti sembra difficile. Ma è utile. Ad esempio oggi il ^portafoglio azionario in cui mettiamo sia posizioni al rialzo che al ribasso, quello di "Trading"#www.cobraf.com/abbonati/trading/Portafoglio.asp?type=tr^, segna un +1.0% mentre gli indici in media perdono un -1% abbondante. Una differenza del +2% di rendimento su un singolo titolo in un giorno non significa niente, ma qui parliamo di un portafoglio con 15-20 posizioni confrontato con gli indici, buono no ? (vedi qui in fondo alla pagina i numeri) Ci sono 240 giorni di borsa all'anno e giorno per giorno, specie quando le borse sono in perdita, devi controllare come regge il tuo portafoglio. ----------------------------- Getting Comfortable With Shorting James "Rev Shark" De Porre 2/13/04 12:32 ...it took me a while to figure out that stocks generally go down differently than they go up. Most of my early attempts at trading were based on simply reversing some of my long-side strategies. That would work at times but didn't produce the same sort of consistency I had with my long-side trades. It became apparent that if I wanted to be more comfortable with shorts, I'd have to think about them differently. The main difference is that the big gains on the downside tend to come much faster and with less warning. It also became clear that I'd have to use a much shorter time frame on the short side. Patience often paid off well with good long-side plays, while with shorts it was usually better to take profits more quickly than I would on a trade of the mirror image. Another thing about the short side is that it usually requires greater anticipation than the long side. On the long side you can be late to the party and still do well, while on the short side you will miss the bulk of the gains if you aren't in fairly fast. I try to avoid being too anticipatory, which makes shorting much tougher. .. think about this issue a bit: How should you amend your typical long methodology to best profit on the short side? Once you recognize that you can't simply do the inverse of your normal approach, shorting should become more comfortable. ------------------------------------------------ Nella foto: il ^portafoglio azionario di "Trading" oggi #www.cobraf.com/abbonati/trading/Portafoglio.asp?type=tr^. Ovviamente le variazioni negative in rosso di oggi per i titoli su cui siamo al ribasso si traducono in utile...)

Dove eravamo rimasti con questa storia del conteggio ? - gz  

  By: GZ on Venerdì 13 Febbraio 2004 18:49

Dove eravamo rimasti con questa storia del conteggio del ciclo (orario) dell'indice di borsa ? Il 10 e 11 si era detto (vedi le puntate precedenti qui sotto) che il sequential indicava il ciclo completo (parliamo del ^Russell#^ che è l'indice più movimentato) Non era esatto alla lira (il ciclo di 13 era a 594,9 l'11 febbraio e il massimo è stato poi 597,4 il 12 febbraio) ma ora siamo a 587 quindi 2 punti di margine di errore e per ora 8 punti di utile

Bruno, passiamo ai metalli o ai cambi o all'estero ! - gz  

  By: GZ on Venerdì 13 Febbraio 2004 15:34

"....Se continua così, però, fra poco chudo tutto e mi prendo un pomeriggio di vacanza. ^Se c'è qualcuno di voi che sta facendo trading in modo redditizio, oggi, me lo segnali, almeno mi rallegro per lui...."#www.cobraf.com/abbonati/trading/trading.asp?type=cw^ ------------------------------------------------------- Bruno, passiamo ai metalli o ai cambi o all'estero ! qui in italia abbiamo i titoli che fanno tutti 1% un giorno e -1% l'altro e la cosa incredibile è che su 100 titoli liquidi (gli altri bastano 50 mila euro per muoverli) praticamente nessuno arriva a fare dei 3% è veramente incredibile, alla borsa spagnola o svizzera hai tutti i giorni dei titoli che si muovono di % serie, da noi si prende la variazione degli indici esteri e poi sulla base di quella si fan mezzo punto in su o mezzo punto in giù alla volta, ma mai di più per fortuna che c'è l'euro

Gli utili dell'S&P 500 sono risaliti parecchio - gz  

  By: GZ on Venerdì 13 Febbraio 2004 12:01

La VARIAZIONE degli utili annuali per le società dell'S&P 500 è correlata con la variazione del prezzo di borsa, basta prendere le due serie e confrontarla Il problema è che non è facile prevedere gli utili, ma se uno ci riesce, se uno capiva ad esempio che nel 2001 sarebbero calati del 40-50% (rispetto all'anno precedente) e che nel 2003 sarebbero risaliti del 30-40% avrebbe anche indovinato la tendenza di borsa. Il rimbalzo del 2003 è andato in parallelo con un rimbalzo in % spettacolare degli utili. La linea azzurra è il valore dell'S&P 500 le barre verdi e rosse sono le variazioni (annuali) degli utili trimestrali per azione dell'S&P 500 (Il grafico ti dice che quando gli utili incrementano del +40% circa sei in zona di vendita e quando scendono del -40% circa sei in zona d'acquisto. Perchè sono ciclici)

il problema del Moral Hazard - gz  

  By: GZ on Giovedì 12 Febbraio 2004 23:04

Ecco uno che ha espresso in modo esatto cosa significa che Greenspan ieri abbia promesso di tenere i tassi di interesse bassi senza limiti di tempo e perchè ci sono ora casi come quello di ^Taser#^. Se le autorità promettono di tenere i tassi di interesse a breve termine vicini allo zero "..fino quando vogliono.." come ha detto Greenspan ieri ("la FED can be patient...") la teoria finanziaria dice che le azioni avrebbero un valore infinito (!). Perchè ? Perchè il valore di un azione è dati dai dividenti o flusso di cassa negli anni futuri scontati al tasso di interesse. Ma se le sconti con un tasso vicino a zero per chissà quanti anni in avanti allora valgono anche 100 volte tanto in teoria. Parlando in pratica perchè questo incoraggia la leva finanziaria, lo speculare sul margine (cioè prendere a prestito i soldi che tanto sai che per X anni costeranno quasi zero se sei un istituzione). E' quello che è successo nel 1999 ed è quello che si comincia a vedere ora Questo viene chiamato in finanza il problema del "Moral Hazard" ("il rischio viene rimosso ed è immorale che qualcuno guadagni senza rischio"). Come se la FED fornisse le Put a tutti gratis, (la "Greenspan Put"). In parole povere significa che con il costo del denaro bloccato vicino a zero le azioni possono salire moltissimo e proprio per questo però crollare anche di colpo

"Taser rules! " - gz  

  By: GZ on Giovedì 12 Febbraio 2004 22:00

Ci sono i pazzi day trader del famigerato "Boca Biff" a Boca Raton in Florida, un gruppo che ha una mega sala di trading e sito web che mettevano oggi in apertura sul loro sito il grido di guerra: "Taser rules! " e poi se lo sono portati come volevano con la loro chat su cui sono collegati centinaia di traders che li seguono gli hanno fatto fare +40% per poi dare indietro un -23%, ^Taser#^ è andato da 43$ ieri a 69$ oggi e poi crollato a 56 $ in un ora e mezzo a 61$ ho cercato di venderlo short ma non c'erano pezzi disponibili su IB

l'indice di fiducia caduto a quota 16 - gz  

  By: GZ on Giovedì 12 Febbraio 2004 20:13

Di tutti i paesi del mondo i flussi nei fondi comuni sono stati negativi in gennaio solo in Italia --------------------------------------------------------- BANCHE: IL MONDO; SONDAGGIO SWG, CROLLO FIDUCIA ITALIANI 12 feb - ''La fiducia dei clienti verso le banche, gia' in crisi per il lungo periodo di incertezze borsistiche, e' crollata con i recenti crac finanziari di Cirio e Parmalat: in totale, da giugno 2000 a oggi, l'indice di fiducia e' sceso del 67%''. Lo si legge nell' anticipazione dei risultati di un sondaggio di Swg che il settimanale economico finanziario il Mondo pubblica nel numero domani in edicola. L'indagine condotta da Swg su un campione di 7.838 intervistati rappresentativi di tutti gli italiani maggiorenni mette in evidenza l'andamento del rapporto cliente-banca: l'indice di fiducia pari a 49 nel giugno 2000 (su base 100) a gennaio 2004 e' caduto a quota 16 (-67%, appunto). Nel dettaglio, il giudizio piu' pesante riguarda le aziende di credito: in una scala da uno a dieci ricevono il voto di 4,52, sotto la sufficienza anche la Consob (5,62) mentre viene promossa (anche se di stretta misura) la Banca d'Italia, con 6,19.

Sembra proprio uno short - gz  

  By: GZ on Giovedì 12 Febbraio 2004 19:41

...prescritti... ? Sono del 1999, andiamo bene allora vuole dire che sono un poco nel caos o forse è arrivato l'ordine di scovare dei soldi in qualunque modo (?) Le notizie di oggi sono che promettono formalmente di avere i soldi per i bonds (...excusatio non petita...)^ e che chiudono delle società all'estero#www.cobraf.com/abbonati/trading/trading.asp?type=npa&id=18310#18310^ Sembra proprio uno short

Fino a quando Taser fa +15% al giorno.... - gz  

  By: GZ on Giovedì 12 Febbraio 2004 18:17

Una delle storie più incredibili è ^Taser#^, la società che produce uno "stunt gun" un arma che colpisce con elettricità la vittima e che alcuni distretti di polizia hanno adottato. Il titolo è entrato in orbita e ha perso un 20% solo quando il fondatore ha venduto un pacco di azioni il mese scorso, ma esplode di nuovo e in confronto tiscali nel 1999 era un titolo sicuro e tranquillo Capitalizza 900 milioni di $ con 24 milioni di fatturato e molti dubitano che l'arma verrà adottata facilmente dalla polizia per cui non c'è dubbio che chi lo compra ora è un pazzo, ma il mercato è così ora e chi non si è fatto problemi e ha chiuso gli occhi è diventato ricco a tenerlo Da tutti i punti di vista è assurdo e non sono capace nè di comprarlo nè di venderlo short qui ma è un indicatore che seguo, nei giorni in cui Taser parte il mercato è ancora forte Oggi Taser fa +13% per cui...

il portafoglio America di "karim +38% - gz  

  By: GZ on Giovedì 12 Febbraio 2004 18:05

Notare che il ^portafoglio America di "karim" oltre a essere su del +38% circa è uno dei migliori #212.115.68.114/forumf/portafogliforum.asp^ se non il migliore come profilo di RISCHIO. Questo perchè oltre al numero è fatto di titoli liquidi e non di titolini quindi più facili da comprare e inoltre molto meno volatili rispetto alla media dei titoli che sono suggeriti per l'america qui di fianco Come gestione "reale" è diverso comprare un titolo come Abercrombie o Fresh Del Monte che sono belli liquidi e altri che magari schizzano su in percentuale di più, ma al momento dell'acquisto devi stare molto attento all'esecuzione Diciamo che questo è un portafoglio che puoi paragonare all'S&P 500 mentre altri invece dovresti confrontarli con indici small cap come il Russell 2000

Poco Gas Naturale - gz  

  By: GZ on Giovedì 12 Febbraio 2004 13:13

Idee di lungo periodo: ^gas naturale#^, futures e settore di borsa E' necessario leggersi dei mappazzi del genere per speculare ? A chi è più abile basta sicuramente un occhiata al grafico e voilà, ecco che compra e vende, ma chi è più lento e meno perspicace (sono del segno del toro) si sorbisce a volte anche cose del genere Ad ogni modo la tesi di Weissman (che mi è simpatico perchè faveva il consulente di strategia aziendale e non l'analista,come me anche se lui ad alto livello) è che c'è poco gas naturale in America e dato che a differenza del petrolio non lo puoi importare da 5-6 dollari può andare a 8-10 per BTU (copiamo qui delle ricerche a cui facciamo riferimento con dei link nel testo delle raccomandazioni nel caso che qualcuno voglia leggere anche da dove prendiamo le idee) -------------------------Andy Weissman ---------------------------- Energy Sector Presents Compelling Opportunities In 2004 02/03/04 07:37 AM EST Fundamentals thoroughly misunderstood by the Street. Few other sectors offer comparable risk/reward ratio. First, here's a little about my background. I spent 25 years advising CEOs of major energy companies on strategic issues. In 2000, I decided to focus on investment work, and formed my own investment firm, Energy Ventures Group (EVG). EVG manages a hedge fund that invests in publicly traded securities and commodities in the energy sector. In recent years, Wall Street has missed almost every major move in the energy sector, from the collapse of Enron (ENRNQ.PK:OTC), to the meltdown of the Independent Power Producers to the fall of Dynergy (DYN:NYSE), El Paso (EP:NYSE) and the other major power marketers. In our judgment, the reason for these misses is straightforward: while there are many bright analysts and bankers covering the industry, there simply is no substitute for learning the industry from the inside. We believe our industry expertise and network of contacts helps us generate opportunities with a uniquely favorable risk/reward ratio -- both long and short. Currently, we believe that one of the best investment opportunities that exists in any sector of the economy arises out of a fundamental, multi-year dislocation that is occurring in the natural gas market. In my postings today, I'll focus on why this dislocation is occurring, how long it is likely to persist, why the nature and magnitude of this dislocation has thus far been profoundly underestimated by most Wall Street analysts and the opportunities it presents for investors. We believe that in 2004 few other sectors are likely to offer as attractive an opportunity for non-correlated gains. Further, 2004 is likely to be just the beginning of a multi-year run in which the impact of increases in natural gas and electricity prices is likely to ripple through every segment of the U.S. economy, with sweeping impacts on equity valuations in many sectors. Huge Emerging Natural Gas Supply Deficit To Transform Energy Industry 02/03/04 08:36 AM EST By 2010, expected gap should be 1.5 times (BTU-equivalent of) current oil imports from the Middle East. We think it's certain to result in far higher prices for both electricity and natural gas. In recent years, natural gas prices have far exceeded most Wall Street analysts' predictions. In three of the past four winters, for example, natural gas prices have soared to levels at least 50% higher than any analyst (at least that we know of) predicted before the winter began. During 2003, prices were above almost every analyst's predictions all year long. Yet most Wall Street analysts see high prices as a temporary phenomenon, and predict a return to levels closer to historical norms as early as this spring. Not surprisingly, the stocks of natural gas-oriented E&P companies typically have traded at prices that assume that the price for the commodity soon will fall to levels well below the current 12-month strip. Having spent my entire career advising the CEOs of major energy companies on high stakes strategic issues, I find this skepticism remarkable. At least in my judgment, the evidence is now unmistakably clear that, at least for the remainder of this decade -- and in all likelihood beyond -- the U.S. faces an unprecedented shortfall in expected supplies of natural gas. The magnitude of this shortfall has recently been documented in a major new study completed for the Secretary of Energy by the National Petroleum Council: the most comprehensive study of supply and demand in the North American market undertaken in many years. This study found that, by 2010, North American supplies of natural gas are likely to fall at least 6.0 trillion cubic feet (Tcf) per year below the Council's previous estimates of expected North American needs. (The Council's Report -- to date, largely ignored by the Street -- can be found on its web site at www.npc.org.) This is equivalent, on a BTU basis, to 1.5 times the amount of oil the U.S. currently imports from the Middle East. A supply shortfall of this magnitude cannot help but have a huge impact on future prices for natural gas. For much of the remainder of the decade, we expect natural gas prices to average at least $ 8.00 -10.00/MMBTU -- if not higher. Further, since natural gas-fired electric generation increasingly is becoming the primary source of supply to meet incremental electricity demand in every region of the U.S., the impact on electricity prices ultimately could be just as severe. It is important to understand, therefore, why this massive, unexpected shortfall in natural gas supply has come about, what if anything can be done to ameliorate it and why the magnitude of impending price run-up is not yet better understood by the Street. Sharply Escalating Natural Gas Prices Result From Collision Of Tectonic Plates 02/03/04 10:03 AM EST Impossible to reverse this decade, in our view. Implications for valuations in energy sector drastically underestimated by the Street. Over the past 3 years, the spot market price of natural gas has more than doubled, to the point that prices in the range of $ 5.50 to 6.00/million BTU are now common. These far-higher-than expected prices are not due to any short-term dislocation in the market. Instead, they result from two longer-term developments, neither of which can be reversed -- at least over the next 7 to 10 years: The shift to natural gas-fired generation as the near-exclusive source of supply to meet the incremental electricity needs of the U.S. economy. The simultaneous, rapid aging and decline of traditional sources of supply in both the U.S. and Canada and corresponding need to turn to new, more distant sources with far longer lead times. They are unlikely to make a significant contribution to U.S. supply until the end of this decade at best. The result is to create an unprecedented mismatch between supplies available to the U.S. economy and expected U.S. needs. The U.S.'s current dependence upon gas-fired generation to meet its incremental electricity needs results from decisions by power plant developers over the past five years to rely almost exclusively on gas-fired generation to meet growing demand. During this period, the U.S. built more than 220,000 megawatts of new generating capacity, over 97% of which is gas-fired. This is enough to serve the total electricity demand of Germany, Great Britain and France. It was built at a cost of more than $100 billion -- effectively forfeiting the opportunity to add a more diversified mix that might have included a greater proportion of coal and renewable energy. The U.S. is now dependent upon expanding utilization of these units to meet virtually all of its incremental electricity needs for at least the next 7 to 10 years. That's the minimum lead time required to make substantial changes in the composition of the U.S. generating mix, which is now more than 40% gas-fired. Fueling these units will result in a massive increase in power sector consumption of natural gas. A study recently completed by our firm concludes that, for the economy to grow at a normal rate, power industry consumption must expand by a minimum of 3.5 Tcf by 2010 and 5.7 Tcf by 2015. This is an unprecedented increase, especially in so short a time period. Even if the traditional sources of supply were in their prime, therefore, it would put intense pressure on the market. Unfortunately, traditional sources of supply are weakening just as we need them most. Development Of Alternative Sources Of Supply Will Take Many Years 02/03/04 11:08 AM EST NPC study establishes limits on traditional North American sources of supply. LNG will not make major contribution until 2010 or later. Many Wall Street analysts seem to believe that, to the extent shortages have begun to develop, we can "drill our way" out of the problem. To the extent that this strategy isn't sufficient, increased imports of liquefied natural gas (LNG) are expected to eliminate any remaining pressure, no later than 2006 or 2007. Both sets of beliefs, however, underestimate drastically the magnitude and scope of the impending deficit and the massive effort required to overcome it. While we are not in any sense "running out" of natural gas, the recent NPC study referred to in my earlier post concluded that, with the sole exception of the Rockies, every major basin in the U.S. and Canada is rapidly aging. As a result, every year, more and more natural gas must be produced from new wells simply to replace production lost from existing wells. This year, the decline rate is estimated at 31%. In other words, the 320,000 existing wells in the U.S. and Canada, drilled over a period of almost 3 decades, are likely to produce only 69% of what they produced last year. The remaining 31% of our natural gas supply must be produced from wells that had not yet been drilled when 2004 began. That's almost half as much as the expected total production from existing wells. This is an awesome task. Further, the effective use of seismic technology to "cherry pick" the most attractive prospects means that the remaining prospects for drilling tend to be much smaller and have a much shorter expected useful life (often measured in months rather than years). As a result, the NPC concludes, it is now necessary to deploy virtually every drilling rig in North America just to prevent further declines in production. The significance of this fact often gets lost. Many analysts' reports focus intently on whether there has been a slight year-over-year increase or decrease in production in any one month or quarter. This, however, misses the larger point: It is no longer feasible to expand production from U.S. or Canadian sources by anywhere near the rate required to meet expanded power sector demand. Although LNG can eventually make a major contribution to U.S. supply, only a limited number of new projects are likely to be completed in the Atlantic Basin before the end of the decade. Until then, even if new delivery terminals are licensed in the U.S., increased LNG imports are likely to have only a limited impact on the U.S. market. Even in the next decade, as power sector demand continues to grow, it is likely to take until the middle-to-latter part of the decade before LNG, gas from the Arctic Circle in Alaska and Canada and increased deepwater drilling in the Gulf finally catch up to increased power sector needs. In the interim, prices inevitably will have to rise to far higher levels in order to drive large amounts of industrial demand out of the market and balance near-term consumption with limited near-term supply. We find we can add to our performance by actively trading natural gas commodities. However, we give relatively little weight to our long-term views regarding likely future trends in natural gas prices in our daily trading. Instead, we attempt to use our industry expertise to assess a number of issues that often have a major impact on day-to-day and week-to-week price movements in the futures market. These issues include: The most likely injection or withdrawal into storage for the next week; Likely changes in weather; The impact that these changes in weather and other factors are likely to have on the near-term (e.g., next day or later in the week) cash market price; The impact that likely increases or decreases in the cash market price, changes in money flows and other factors are likely to have on the opening price in the futures market the next day and over the course of the week; Changes that are (or are not) occurring in industrial consumption of natural gas, Canadian imports and imports of LNG; Potential federal or state action that could affect the natural gas market; and How all of the foregoing affect the way that PIRA, CERA and major Wall Street analysts assess the market. Based upon this analysis, we then look for opportunities where the front month and/or next month is under- or over-priced relative to where we believe it will move within the next 1 to 2 trading days. We set a price target based upon the action in the market at the time. When we see an opportunity where we believe the downside is limited and the likelihood of a price movement of at least $2,000-$4,000 per contract is relatively high (if our price target is met), then we pull the trigger. Even so, we trade on a scale that is relatively small relative to the total amount we have under management. If our risk/reward criteria are not met, we stay out of the market. But, of course, no strategy is foolproof. From the standpoint of investors with a long-term horizon, we believe there are few better opportunities available than investing in some of the better managed, gas-weighted, relatively lightly hedged E&P companies. Some of the favorite names that my Portfolio Manager, Dan Lindsay, and I share include: Pioneer Natural Resources (PXD:NYSE), XTO Energy (XTO:NYSE), and Cimarex (XEC:NYSE). Among the larger cap names are: EOG Resources (EOG:NYSE) (always one of our favorites), Devon (DVN:Amex) and Burlington Resources (BR:NYSE). We also like Hugoton Royalton Trust (HGT:NYSE), with an 8.5% dividend yield which should increase significantly if commodity prices increase. In the service sector, we generally like BJ Services (BJS:NYSE), Patterson-Uti Energy (PTEN:Nasdaq), Nabors Industries (NBR:Amex) and Weatherford International (WFT:NYSE). The services sector has had a pretty good run-up lately so we are less heavily-weighted towards it than we would be under other circumstances. Our challenge as fund managers, however, is to earn strong positive returns for our investors now, despite what we believe is the Street's failure to fully recognize the value of some of the better names in this sector. To do this, we take advantage of the high volatility of the sector, actively trading both equities and commodities futures. But with rare exceptions, our strategy does not involve day trading. The basic principles of our trading are the same for both equities and commodities, but the execution differs slightly for each. On the commodity side, we find that it rarely makes sense to hold positions for more than a few days given the extraordinary volatility in the market. Even if the market is in the midst of a major move up or a major move down, we can still generally maximize our performance by buying or selling at least a portion of our position after a particularly strongly rally (or sell-off) and then buying back in on the correction. By contrast, on the equities side, we are more inclined to establish a core position, and then trade around it by expanding or contracting the size of our position based upon what we see occurring in this market. We find that a more productive strategy than a pure buy-and-hold given the volatility of this sector. My next post will explore how we apply this philosophy to our commodity trading in particular. After that I'll describe a particularly good set-up we see potentially emerging that applies to both the commodity side and the equity side of our portfolio. Key is to couple deep industry expertise with experience trading in the sector. Well positioned to out-perform other sectors of the economy in 2004. I've very much appreciated this opportunity to share with you today some of my thoughts about investing in the energy sector. I believe the U.S. faces a massive shortfall in supplies of natural gas over the next several years, as I hope I've made clear. This shortfall poses a potentially grave challenge to the nation's economy. From an investment standpoint, however, it also poses an outstanding opportunity to earn non-correlated returns. Further, I believe that a prudent investment advisor should strongly consider recommending to clients that a portion of their portfolio be invested in energy-related equities and/or commodities that will benefit if energy prices rise. This diversification is key precisely because of the adverse impact higher energy prices could have on other sectors of the economy. In my postings today, I have focused exclusively on issues pertaining to the natural gas market, since in my judgment they present one of the most compelling investment opportunities I have seen in my lifetime. In the end, however, the natural gas scenario presented here today is just one example of our broader thesis, that the energy sector is one where industry expertise and trading knowledge can combine to produce outstanding returns. Once again, I've really enjoyed writing these postings, and hope you find them of help. If you have further questions, please feel free to contact me at Andy.Weissman@thestreet.com. None Potential Set-Up in Natural Gas Market 02/03/04 03:03 PM EST Illustrates contrarian approach. A set-up that appears to be developing in the natural gas market may illustrate how we typically approach both the equity market and the commodity market. In December and early January, the commodity market soared, with the February futures contract racing from $4.97/MMBTU just before Thanksgiving to close at $7.33/MMBTU on Friday, Jan. 9 (the contract high). This was a gain of just under 50% in only 6 weeks. Since Jan. 9, however, futures prices have plummeted. While the February contract is now off the board, the March contract closed last Friday at $5.395/MMBTU, down $1.575/MMBTU from its close on the Jan. 9 of $6.97/MMBTU. This effectively gave up all of the gains since Dec. 2, just two days after the current rally began. The fall in other months' contracts has been just as severe. As of the close last Friday, the July contract settled at $5.159/MMBTU and the October contract at $5.151/MMBTU, both well below the cash price in the same months last year. The principal reason for the decline: a nearly-universal belief developing that, given amounts of natural gas currently in storage, end-of-season storage is likely to wind up as high as 1,200 to 1,300 Bcf. That's as much as 450 to 550 Bcf above last year's end-of-March figure of 735 Bcf. The reasoning is that, if withdrawals from storage during the remaining 9 to 10 weeks of the season approximately equal 5-year average levels, that's exactly the range we'll be in. And if end-of-season storage is this high, it's perfectly reasonable to assume that prices will be somewhat softer than last year. This prospect has undoubtedly affected both the commodities market and natural gas-related equities. But is it reasonable to expect that withdrawals will roughly approximate these prior levels? The size of the withdrawals will depend upon two factors: weather over the remainder of the winter heating season (particularly between now and late February) and the overall supply/demand balance this year. The lesson learned last winter is that the supply/demand balance in winter months has shifted dramatically from prior years. The number of gas-heated homes and offices is up dramatically and supplies have fallen precipitously. When the temperature turns cold it is necessary to withdraw far more natural gas from storage than in prior years (often 50% or more, depending on the year to which the comparison is being made). November, December and January were somewhat milder than the historical norm. Late January, however, has been very cold. And the meteorologist in whom we have the greatest confidence sees a substantial possibility that February will be far colder than the norm. It's too early to tell how the weather will evolve. But based upon his current forecasts we would not be surprised to see temperatures -- and withdrawals from storage -- along the lines of the following: If storage ultimately is drawn down to this level (which is only 100 Bcf above the same week last year), we would expect this draw-down to have a powerful effect on the price of natural gas futures, at least for the April contract and later. We also would expect there to be at least some beneficial affect on natural gas equities. Over the next few days and weeks we intend to monitor both proprietary weather forecasts and storage withdrawals with particular care. We will keep an eye towards capturing the opportunity this scenario potentially will present, if and when it becomes clearer.

E' stato l'anno Numero Tre del Ciclo Presidenziale - gz  

  By: GZ on Giovedì 12 Febbraio 2004 11:46

Questi sono ragionamenti da critici della società e non da investitori, ma capita e in questo momento tendo a cadere in questa trappola anche io Per disintossicarsi dall'umore orso-orso-orso-oddio-il debito! c'è il report trimestrale invece di un investitore professionale con 30 anni di esperienza e 45 miliardi (miliardi non milioni) di dollari in gestione come Jeremy Grentham di GMO. Anche se è MOLTO pessimista sul debito il deficit e compagnia cantante ^si pone seriamente il problema del perchè invece il mercato salga, senza lamentarsi di come sia sbagliato e irrazionale#www.gmo.com/siteservercontents/marketcommentary/jg_letter_4q03_all.1075211287.pdf^ Perchè a GMO devono rendere perlomeno quanto l'indice del mercato globale e con 45 miliardi non possono fare mordi e fuggi o comprare solo oro per cui sono costretti a ragionare E ha prodotto questo studio in cui rivede tutti i dati e dimostra che anche lui ha sottovalutato la forza del CICLO PRESIDENZIALE. Il 2003 era l'anno Numero Tre del ciclo presidenziale, come il 1999, e Grentham dimostra che guai a chi non è positivo nell'anno numero TRE perchè è l'unico anno in cui fai veramente i soldi sempre. Nella tabella sotto fa vedere come negli ultimi 50 anni su tutti gli indici e settori l'anno Numero Tre ha sempre reso un 9.5% medio IN PIU' RISPETTO ALLA MEDIA DEL RENDIMENTO del mercato. E nel 2003 questa sovraperformance è stata molto maggiore del solito anche per un anno Numero Tre del ciclo presidenziale (per l'S&P 500 un +13.2% rispetto alla media). La cosa più spettacolare è che nel 2003 il settore "bassa qualità" cioè i titoli indebitati, o con con perdite, pochi dividendi ecc.. hanno reso il 34% più della media del rendimento di borsa! (perchè lo stimolo economico Bush-Greenspan è stato in formato gigante) (Grentham ha ^anche la previsione per il 2004 secondo questo modello se a uno interessa e anche lì occorre tenere conto di questo ciclo storico#www.gmo.com/siteservercontents/marketcommentary/jg_letter_4q03_all.1075211287.pdf^)

sulle small cap negli ultimi 20 giorni non è così facile - gz  

  By: GZ on Giovedì 12 Febbraio 2004 11:26

beh...questo è il nasdaq 100 che il 2 gennaio era a 1.477 e oggi è a 1.512, quindi ha fatto un +2% da inizio anno meno di Dow e S&P 500 che vanno meglio (specialmente grazie a tutti i titoli finanziari e bancari) Ci sono stati alcuni primi rovesci nei semiconduttori e nei titoli internet nel Nasdaq e anche negli emergenti tipo thailandia e brasile (anche se ieri con Greenspan sono migliorati di colpo) intanto sulle small cap negli ultimi 20 giorni non è più così facile, se uno guarda i titoli americani piccoli che qui nel forum suggerite per fare un esempio di recente si comincia a vedere anche del colore rosso sangue dove fino ai primi dell'anno vedevi solo del verde prato

La borsa americana sale sempre e i tassi di interesse scendono a causa dei ricchi - gz  

  By: GZ on Mercoledì 11 Febbraio 2004 23:28

Perchè salgono senza pause le borse americane, una volta messa da parte l'emergenza terrorismo e la guerra in iraq e una volta passata l'ondata degli scandali ? Perchè passata una certa percentuale di aumento annuale c'è un EFFETTO RICCHEZZA, un gruppo di gente che fa un sacco di soldi e che è indotta a spingere ancora sull'accelleratore degli investimenti finanziari. La settimana scorsa il Wall Street Journal ha messo in prima pagina un gestore di 28 anni di un piccolo hedge fund: è su del 40% quest'annno e ora affitta l'aereo nel weekend perchè così ha anche il bar tutto per se e i suoi amici (12 mila $ a viaggio). Intervistano il fondatore di una società che porta a spasso i cani per conto terzi e spiega che ha un centinaio di dipendenti e il business è in boom. Il "Personal shopper" è ora uno dei mestieri di tendenza. La chirurgia estetica maschile è il settore che cresce di più nella sanità a Manhattan. A NY dove andavo a mangiare a Brooklyn sulla Quinta dove c'erano 3 ristoranti ce ne sono ora una dozzina e sempre più raffinati, anche in strade non tanto sicure (brooklyn 5th e 6th) fanno il pane caldo o la pasta in casa, hanno tutti un aceto balsamico ottimo, insalate tenerissime, il pesce è fresco anche il lunedì, esplorano ormai la ribollita, i casunziei e le cugine regionali e quando scendi poi a Bologna dici "..ma qui come siamo indietro". C'è un ^libro che ho letto in viaggio "Perfectly Legal"#http://www.amazon.com/exec/obidos/ASIN/1591840198/qid=1076534782/sr=2-1/ref=sr_2_1/102-9438858-0436163^ di un tizio molto tosto del NY Times e Pulitzer che da i dettagli di come ci siano ora circa 100 mila persone (lo 0.01% della popolazione) in america il cui reddito è pari a circa l'8-9% del PIL, 800 miliardi di dollari l'anno (e probabilmente hanno il 20% della ricchezza) Il boom della concentrazione della ricchezza è iniziato nel 1973-1974 circa, ma è accellerato in modo drammatico negli anni '90 con la bolla speculativa: ad esempio i top manager da 2 milioni di dollari di compenso MEDIO nel 1993 sono arrivati ora a circa 30 milioni di dollari di compenso medio annuale. Questo vuole dire che ci sono i soldi da investire, solo che questa gente poi anche con la chirurgia maschile, il personal shopper, il sushi da 200 dollari, l'addetto al passeggio del cane ecc... spende solo una frazione del reddito e vuole investire e accumulare sempre. Comunque intanto fanno salire tutti gli asset e scendere i tassi

tutti sono contenti, meno gli economisti - gz  

  By: GZ on Mercoledì 11 Febbraio 2004 21:22

Oggi salgono i bonds e i bund e tutto l'obbligazionario Salgono le borse con nuovi massimi degli ultimi 18 mesi sull'S&P 500, NYSE e la maggioranza degli indici USA Salgono le materie prime con balzi spettacolari del rame, argento, anche oro, petrolio sui massimi a 34$ e poi nickel , alluminio, cotone, mais, frumento... Salgono tutte le valute verso il dollaro Sale tutto meno il dollaro, ma gli americani se ne infischiano (perchè non vanno spesso all'estero come noi e commerciano di più tra loro ?) Quindi tutti sono contenti, meno gli economisti che vedono le loro teorie contraddette (nella foto il Rame che è esploso di nuovo assieme a tutte le altre materie prime oggi allo stesso tempo che tutti compravano Bonds e Bund, cosa improbabile in teoria)

la famosa SEQUENZA è sempre valida - gz  

  By: GZ on Mercoledì 11 Febbraio 2004 14:13

Beh... se bastasse leggere un libro e comprare un indicatore (anche se su CGQ è in effetti molto caro)... In generale il sistema di considerare la SEQUENZA di chiusure , aperture, massimi e minimi e di CONTARLI è statisticamente valido. Il sequential (o setup o combo di De Mark) non sono altro che una versione particolare del concetto che una certa sequenza di prezzi statisticamente ha una certa probabilità di essere seguita da un variazione in una direzione Ad es se ho 6 chiusure consecutive in rialzo la probabilità che la sesta sia in ribasso è XY... o se ho 4 minimi consecutivi e l'ultima chiusura è inferiore al minimo precedente ho una probabilità ZW ... Altri esempi sono Victor Niederhoffer o Larry Connors o James Altucher o Larry Williams che usano questi conteggi Connors ha ad es ha un sistemino che usa il massimo o minimo delle ultimi 20 barre, Williams ha creato diversi sistemi del genere (è un amico di De Mark e lavorano spesso assieme) ecc... di Altucher ho riportato io qui nel forum diversi sistemi Questo metodo è generale e si basa sulla statistica, De Mark ha cercato una serie di sequenze che hanno una probabilità elevata di portare a inversioni e due di queste in effetti hanno una probabilità alta, ha centrato il massimo dell'euro a 1.29 ad es Ad es io da ieri sono al rialzo di qualche DAX e uso questo conteggio ora per uscire. (In questo caso non vado short perchè non ho altri elementi che corroborano ancora, ma è un punto in cui ho un allarme)

Ogni giorno selezionamo un titolo americano tra 5mila. E funziona - gz  

  By: GZ on Mercoledì 11 Febbraio 2004 12:03

In america la maggioranza dei titoli, specie quelli medio-piccoli, continua ad andare molto molto meglio di quanto non mostrino gli indici come l'S&P o il Dow o il Nasdaq. Come approfittarne visto che si tratta di pescare tra migliaia di titoli sconosciuti ? Ovviamente abbonandosi a questo sito. In questo modo si può approfittare dell'^ottimo SCREENING che produciamo quasi tutti i giorni in cui selezioniamo un titolo tra circa 5mila in base al volume della prima ora #212.115.68.114/abbonati/trading/trading.asp?type=SA&id=18263#18263^ (usiamo il motore di ricerca di Traderbot). Per quantificare la raccomandazione la chiudiamo dopo tre giorni automaticamente in apertura. Come si vede anche di recente con una correzione del Nasdaq del -7% dal massimo lo Screening ha prodotto 21 posizioni in utile e 8 in perdita e con % maggiori su quelle in utile (calcolate in base alla semplice regola di chiuderle dopo 3 giorni). Si può anche usare lo Screening come spunto e migliorarlo seguendo un segnale di uscita o tenendo conto del tono generale del mercato, ma come "sistema" computerizzato e meccanico questo è semplice e (soprattutto fino a quando la maggioranza dei titoli medio-piccoli sale) funziona bene

i tassi di interesse stanno scendendo - gz  

  By: GZ on Mercoledì 11 Febbraio 2004 11:29

La cosa che "non quaglia" è che i tassi di interesse di mercato stanno in realtà scendendo nell'ultimo mese e quindi i Bund e Treasury Bond stanno salendo, anche se molto a zig-zag per cui chi guarda i grafici fa fatica ad accorgersene i tassi di interesse giapponesi che sono i più volatili e quindi più chiari degli altri (sul JGB a 10 anni ad es, Japanese Government Bond) hanno rotto in basso proprio questa settimana

la magia di fibonacci e del "conteggio di 13" ha colpito ancora - gz  

  By: GZ on Mercoledì 11 Febbraio 2004 00:27

E voilà, la magia di fibonacci e del "conteggio di 13" ha colpito ancora. Nel post precedente alle 19 dicevo che : "..Un 591 sulla 13esima barra sarebbe perfetto..." e così è stato. Alla fine il Russell futures ha chiuso a 591.3 (591,8 era fibonacci esatto) e proprio alla tredicesima ora del conteggio (pensare che c'è gente su questo forum come marker che non crede all'analisi tecnica...)

Dove che si guadagna veramente ora ? Con le materie prime - gz  

  By: GZ on Martedì 10 Febbraio 2004 01:43

Dove si guadagna veramente ora ? Con le materie prime Leggo oggi che il prezzo dell'Acciaio è raddoppiato in un anno da 130 a 265 $ a tonnellata in USA. Credo che l'ultima volta che è successo sia stato nei primi anni '70, ma allora c'era un inflazione generale al 12% almeno Da inizio anno sento che il prezzo dei Noli marittimi per il trasporto merci è triplicato e ora il rame è salito di un altro 20% perchè si sono messe in cantiere un sacco di navi per trasporto merci perchè non ce ne sono a sufficienza Per l'Argento leggo che ci sono ora ritardi in Asia di sei settimane nel consegnare il lingotto da 5 kg --------------- /www.thestreet.com/i/dps/te/theedge1.html ------------------ ..................Anyway, his company uses steel. Thousands and thousands of tons of it. And he has this to say about the rate of price increase in his steel supply: "In my 27 years, I've never seen anything like it." Major mills and mini-mills are raising prices about as fast as they can. Scrap steel that costs $130 a ton last year is now $265 a ton. U.S. Steel has raised prices a total of 50% on him, and they're trying for more. The problem, of course, is China, which has opened mini-mills that use scrap metal that country doesn't generate enough of. But there is also a coke processing unit in Gary, Indiana that went down last year, further hurting steel supply in the U.S ------------------------- /www.minyanville.com/gazette/newsviews/--------------- Chatted to my local bullion dealer here and they have a 6 week delay on 5kg silver bars… (supply is not keeping up with demand; hasn’t for nearly 20 years). Base metals are well bid and the dollar holds the key going forward

La soluzione per la pensione non è lo Zero Coupon, ma il "FAX" - gz  

  By: GZ on Lunedì 09 Febbraio 2004 22:11

Ho sentito oggi alla radio mentre ero in auto dall'aereporto per quasi un ora una rubrica di consigli finanziari per radio in cui un esperto di Albertini Syz Sim rispondeva alle telefonate. La maggioranza cercava delle obbligazioni e si preoccupavano del rischio per cui si parlava molto di CCT, ma poi l'esperto cominciava a menzionare come unici bonds che danno un rendimento superiore al 4% e non sono "spazzatura" quelli di Fiat, Ford, General Motors e non sottolineava che invece per quelle americane di rischio ce n'è parecchio e che per avere un 5% e rotti non ne vale la pena. Poi c'era chi faceva domande in un ottica "...mi faccio la pensione..." e diceva: "... ma se comprassi uno Zero Coupon che costa 50, scadenza 2025 e lo tengo 25 anni fino alla fine quando mi paga di sicuro 100... ?" . L'esperto incredibilmente diceva che era un ottima idea. La gente aveva l'impressione che puoi comprare una obbligazione per 50 e alla fine ricevi 100 e senza rischio. Invece non funziona così, se l'inflazione resta al 3% medio nei prossimi 25 anni uno Zero Coupon ti rende più o meno zero in termini reali, quanto un CCT o un BOT). Meglio allora nella linea "Vedove e Orfani" suggerire qualcosa d'altro copiando da un idea di Bill Gross. Ad es un fondo quotato a NY (Aberdeen Asia Pacific Income) che contiene obbligazioni governative australiane e asiatiche che rendono dal 4% in su (per metà è fatto di australiane) e quindi sono espresse in valute che si apprezzano Il grafico lo mostra qui nella quotazione in dollari per cui sembra che salga moltissimo, ma ovviamente in euro salirebbe di meno perchè il dollaro americano si svaluta verso quello australiano, neozelandese, di singapore e simili, mentre l'euro si è svalutato, ma molto di meno. In ogni caso anche per chi lo compra provenendo dall'euro ha senso perchè si basa sul rendimento di obbligazioni governative di stati asiatici (Australia per almeno la metà che è un paese stabile). Hai dentro questo fondo dei "BTP" di paesi che hanno tassi di interesse più alti di quelli europei e valute che sono più solide di quelle europee. E se i tassi di interesse vanno dal 2% che sono ora in europa (a breve) al 4% ? Beh... se si vuole stare sul reddito fisso il rischo è questo, ma in Australia sono già al 4.25% per cui saliranno molto meno in proporzione e soffriranno di meno di tutti gli altri bonds del mondo . Il simbolo si ricorda facilmente, FAX, a NY. Se uno ha pazienza non lo compra oggi, magari ma un qualche tick più in basso, se ci riesce a 6.60$. Non è il tipo di raccomandazione che metto nei portafogli, ma a sentire questi alla radio viene da dire: perchè limitarsi sempre a quelle tre cose di casa propria quando c'è la globalizzazione e internet ?