Il blog

molti esperti non tengono un archivio sul loro sito - gz  

  By: GZ on Lunedì 29 Marzo 2004 15:15

.....Venerdì scorso sentivo un intervista al Prof. Arcucci docente di Economia alla Università di Berogamo e diceva che l'indice americano ha il suo TARGET in area 400.... ========================================== lei è del 1979 per cui non può ricordare che il Prof. Arcucci nel 1996 o 1997 diceva la stessa identica cosa, io invece ricordo di esser stato nel suo ufficio a Lugano dove avevano i report di Bob Prechter che predicevano un crac e scriveva scenari ultra pessimisti la maggior parte dei catastrofisti dicevano che l'SP 500 era marcio e doveva crollare a 500 anche a metà anni '90, cioè prima che salisse fino a 1.500 e anche oggi che è a 1.100 fanno finta di niente delle loro vecchie previsioni purtroppo molti esperti non tengono un archivio sul loro sito in cui tenere traccia di quello che hanno raccomandato negli anni e nemmeno un forum in cui chi li ha seguiti all' epoca possa intervenire per ricordarlo e chiedere loro come mai da otto anni si stiano sbagliando sempre di un 40% di media circa

Ogni tanto occorre reagire alla "crociata" contro il malefico - gz  

  By: GZ on Sabato 27 Marzo 2004 18:00

Probabilmente era meglio dedicare tutti questi sforzi a trovare dei titoli DI OGGI sottovalutati che non a dimostrare che nel 1985 il tentativo di Prodi di vendere la SME a DeBenedetti era un regalo oppure no yadayayda..... Dopo aver letto pero'le cose qua sotto il fastidio viscerale nel vedere la manipolazione sistematica della storia ha la meglio. I ragionamenti di Amalore sono zeppi di dettagli, ma di dettagli tutti errati e tradiscono lo sforzo di distorcere ogni fatto in funzione di una tesi politica. Personalmente non vedo differenze rilevante tra quello che fa nel concreto il governo Berlusconi rispetto a quanto realizzato o non realizzato dal governo Prodi, D'Alema, Dini o Amato e ho la sensazione che sempre piu' italiani condividano questa sensazione visto che gli astenuti continuano ad aumentare. Ma mi sono rotto del fanatismo ossessivo di chi vede il governo berlusconi come la maggiore disgrazia dell'Italia dai tempi dell'invasione dei barbari nel 476 d.c. Ho fatto l'esempio clamoroso del trattare Lino Jannuzzi come "uno di forza italia" (Jannuzzi negli anni '60 era senatore con Nenni e dirigeva l'Espresso....) e che merita la galera (per delle opinioni espresse come quelle che scriviamo qui noi...) . Posso sceglierne altri oggi come passatempo mentre aspetto che mi rispondano per l'affitto di auto qui a Manhattan -------------------------------------------------------- "....Nessuno nel 1985 poteva sapere come sarebbero andate le cose negli anni futuri......ecco qual'era l'Italia nel 1985:...un debito pubblico galoppante, inflazione all' 8,5% ...nel 1985 Craxi aveva con decreto ridotto la scala mobile del 4% rispetto all' inflazione e tale legge sarebbe stata oggetto di lì a poco di un fondamentale referendum ( in caso di abolizione della legge ci sarebbe stato forse il crollo del sistema Italia )...." -------------------------------------------------------------- Amalore, non siamo tutti nati ieri. Il 1985 e' stato il primo periodo di ottimismo economico dal 1967 in poi nel mondo e anche in Italia. Comprare le societa' come la SME non era un opera di carita' a cui nessuno si prestava, ma anzi proprio la speculazione di moda. Nel 1985 dopo almeno 15 anni di continue crisi finanziarie, inflazione incontrollata, recessioni varie PER LA PRIMA VOLTA C'ERA c'era l'inizio un boom economico e di borsa nel mondo che culminera' in Italia a fine 1986 e nel mondo con il picco dell'estate 1987. Nel 1985 PROPRIO PERCHE' c'era ancora inflazione al 10%, eravamo ancora in guerra fredda (URSS in afganistan), c'erano appena state diverse crisi finanziare, Sindona, la borsa era appena uscita da 10 anni di depressione ecc..... una societa' alimentare come la SME era APPETIBILE, perche' allora le societa' tecnologiche e finanziarie che vanno ora non le voleva nessuno e in tempi di inflazione le alimentari sono tra le preferite. La verita' qui e' il contrario: nel 1985 la borsa era in ripresa e i conglomerati in settori come l'alimentare (tipo RJR Nabisco per citare il piu' famoso caso) erano il settore di moda per comprarli e poi rivenderli a pezzi. La SME era una speculazione in linea con i tempo, ma il problema era che essendo statale dovevi trattare con il governo italiano. (La scala mobile. Anche qui la falsificazione e' citare un fatto visto da tutto il mondo economico come positivo e di svolta come un sintomo della crisi profonda di allora. La scala mobile, un anomalia italiana non presente in nessun altro paese, e' stata abolita nel 1985, non "ridotta del 4%", ma nessun sistema Italia stava crollando, semplicemente con la scala mobile avremmo piu' inflazione come per tutti i 15 anni precedenti. In realta' nel 1985 dopo che l'italia dal 1970-1971 era stata in crisi continua per la prima volta c'era dell'ottimismo economico grazie appunto a provvedimenti del genere di cui il merito va a Craxi (che ha pero' rubato miliardi...). -------------------------------------------------------------------- "..... Sindona è stato appena condannato per bancarotta fraudolenta, Europrogramme di Orazio Bagnasco viene chiusa e messa in liquidazione dopo che ne erano stati bloccati i riscatti; i titoli di stato sono stati da poco tassati; le ultime elezioni vedono il PCI al 33,3% la DC al 32,9%; Reagan avvia una politica di grossi deficit pubblico che farà crollare il dollaro. .... ---------------------------------------------------------- Idem con patate. Sindona i suoi scandali e crac li ha fatto negli anni '70 e nel 1985 era un uomo finito da tempo (muore avvelenato in carcere a inizio 1986). Dollaro: qui sfioriamo il ridicolo. Notare bene: chiunque abbia un grafico del 1985 vede che il dollaro saliva sempre ed era ai massimi degli ultimi 10 anni. Ma per gli Amalore la realta' dei fatti non esiste perche', con un gioco di parole "...Reagan avvia una politica di grossi deficit pubblico che farà crollare il dollaro...". Il fatto che il 1985 fosse un anno di ripresa economica e di enorme forza del dollaro su trasforma qui in "..farà crollare il dollaro...". E' falso comunque, perche' alla fine della presidenza Reagan il dollaro sara' comunque piu' alto di quando ha iniziato, ma nel 1985 in particolare era l'anno record del dollaro! --------------------------------------------------------------------- .....Insomma quello che si dice un paese ideale dove investire. Grosso ingenuo o in malafede sarebbe anche colui che oggi dice che non conveniva comprare i BTP nel 1985 ... ma nel 1985 molti la pensavano diversamente. ...Dal 1993 per gli stranieri fu facile comprarsi i gioielli italiani con quella lira! --------------------------------------------------------------------- Queste sono le solite storielle buone per lettori dell'Unità. E che sono state comunque usate da tutti i partiti politici per giustificare i favori fatti ai signori italiani tipo Fiat con Alfa Romeo, Debenedetti cone SME (fallito) e così via. L'Italia e' invece al contrario il paese occidentale dove i perfidi stranieri hanno comprato meno aziende (in % del Pil o della capitalizzaione o di quello che volete). Ogni volta che ci provavano i demagoghi di centro, destra e sinistra strillavano:"...ahhh.. gli stranieri!.. si comprano i gioielli dello stato italiano ...!". La % di investimenti esteri in aziende italiane e' tuttora la piu' bassa d'europa, un 1/10 di quella inglese ad esempio, piu' bassa di quella francese o spagnola che pure sono protezionisti per tutto quello che e' energia, banche e utilities. Io lavoravo per l'IRI (tramite societa' di consulenza) nel 1990-92 e anche allora ci si domandava perche' lo stato italiano non cedesse a qualcuno le dozzine di aziende in perdita cronica dell'IRI dall'Italsider, a Italimpianti, a Iritecna, a Ansaldo, Alfa Avio.... Gli esteri avrebbero comprato l'alfa romeo se glielo avessero lasciato fare, e anche la FIAT almeno due o tre volte e non parliamo delle banche, delle utilities, dei conglomerati tipo le Telecom, l-ENi-Snam-Saipem, ENEL e utilies varie... Ma tutto questo non importa, la leggenda anticapitalista sara' sempre: "...per gli stranieri fu facile comprarsi i gioielli italiani ....". Nei secoli dei secoli amen. ------------------------------------------------------------------- ....Chiudo sul prezzo SME: la valutazione del 1985 era interessante per gli acquirenti, ma, ripeto per l'ultima volta, tale prezzo non c'entra niente col processo SME -------------------------------------------- Nemmeno DeBenedetti in persona avrebbe il coraggio ora di scrivere : "la valutazione SME...era interessante per gli acquirenti...". Non era "interessante" era un REGALO come hanno spiegato Angelo e Polipolio. Nel 1985 DeBenedetti era lanciatissimo in borsa, uno dei protagonisti all'epoca, ed era il periodo in cui andava di moda comprare aziende e poi rivenderle a pezzi. DeBenedetti nel 1985 era il principale sostenitore della sinistra democristiana di DeMita (poi passera' a sostenere il PCI). Dato che l'IRI era stata in appalto alla sinistra DC (l'ENI ai socialisti, altre aziende pubbliche ai dorotei...) tramite la nomina di Prodi hanno cercato di farla avere a DeBenedetti risparmiando qualche centinaio di miliardi di lire sul prezzo e aggirando la procedura di asta che sarebbe stata corretta. DeBenedetti e' poi andato in tribunale per riuscire ad ottenere la SME lo stesso alle condizioni concesse da Prodi, ma ha avuto alla fine un sentenza contraria. A questo punto i suoi giornali hanno scatenato una campagna sul fatto che la sentenza fosse comprata e alla fine ha trovato dei giudici che si sono messi su questa pista. Hanno trovato una serie di versamenti su conti in svizzera in cui e' coinvolto anche Previti, una rete di societa' anonime e da dieci anni cercano di ricondurre a Berlusconi un pagamento diretto a due (uno?) di questi giudici. Resta pero' il semplice fatto che il beneficiario della (s)vendita SME era un altro, in altre parole Berlusconi in tutta la vicenda non ha ottenuto niente. MORALE: Esiste in Italia un partito ideologico dell'"Ossessione Berlusconi": il governo di centro-destra non sarebbe un governo eletto che si alterna con i governi eletti di centro sinistra come in altri paesi, ma un fenomeno di corruzione mafiosa da estirpare. I media del gruppo DeBenedetti e quelli storici della tradizione PCI e ultrasinistra sfornano a getto continuo questi frammenti di "storie d'Italia" riviste e corrette tramite un tam tam continuo che ritrovi anche quando vai a cena con qualcuno che legge repubblica o leggi un forum. Dopo dieci anni ormai hai migliaia di persone si sono convinte di questa crociata. Se uno ha pazienza puo' smontare molte di queste storie per pezzo, frase per frase, come ogni tanto provo a fare a tempo perso. Il problema e' che molti giustamente pensano al lavoro o alla famiglia e lasciano perdere, l'energia di tenere viva la cosa ce l'hanno quelli della crociata contro il Malefico (notare che non riescono nemmeno a nominarlo piu'), per cui saremo circondati da questo sottofondo ossessivo ancora per chissa' quanto tempo

calcolo delle probabilità funzionava - gz  

  By: GZ on Giovedì 25 Marzo 2004 19:04

oggi è giovedì bene due giorni fa ho messo qui questa statistica "..in termini di calcolo delle probabilità ... Cosa succede all' SP 500 dopo un venerdì e lunedì in cui perde più di -1% in entrambi e allo stesso tempo ha un livello di volatilità (VIX) maggiore del 20% ? Nei 20 casi in cui è successo negli ultimi 10 anni è salito del +1.9% NEI DUE GIORNI SUCCESSIVI. Se oltre a questo il martedì pure è negativo allora le uniche 5 volte in cui è capitato è sempre salito e in media del 2.48%..." Questo sistema dava una probabilità molto elevata di guadagno da martedì a giovedì e sembra che funzioni (James Altucher ne ha scritti dozzine di questi)

il Giappone è molto bullish - gz  

  By: GZ on Giovedì 25 Marzo 2004 18:21

il Giappone è molto bullish, specie le società diverse dalle solite Honda, Sony, Toshiba, Toyota, che sono simili nelle oscillazioni alle multinazionali americane vedi il grafico mensile delle small cap giapponesi di cui parlo sempre e che è stato raccomandato venti volte, il ^JOF#^ Se ci fossero degli analisti tecnici direbbero che ha un mega testa e spalle rialzista

probabile che i pessimisti abbiano ragione alla grande - gz  

  By: GZ on Giovedì 25 Marzo 2004 16:18

Su un orizzonte di 12 mesi è molto probabile che i pessimisti abbiano ragione alla grande, ma non tanto per lo scoppio della "Bolla del credito e del debito" che può reggere ancora un anno grazie agli sforzi congiunti degli americani, dei cinesi, dei giapponesi (taiwanesi, coreani...). Certo, tutto questo debito è sicuramente un enorme problema economico, ma è così almeno dal 1998 ed è controllabile probabilmente ancora per un anno. Anche quest'anno ad esempio fino all'11 marzo non c'erano crepe nelle borse mondiali e ora invece in due settimane sembrano già a pezzi, ma non perchè il dollaro abbia ceduto, o il mercato immobiliare frani o ci siano difficoltà sull'obbligazionario mondiale. E' stato l'11 marzo e quello che ci sta dietro. Ogni tanto grazie a qualche arrestato pentito hai qualche squarcio sul mondo sotteraneo del terrorismo che si è installato nelle moschee di Milano, Roma, Parigi, Amburgo, Londra e capisci che siamo solo all'inizio. Ad esempio nella cronaca di oggi leggi del pentito che spiega che nella moschea di viale Jenner a Milano tra una preghiera e l’altra un famoso esponente religioso egiziano, tale Abdullah Azzam, ANNI FA (anni fa...) predicava tramite videocassette che venivano mostrate au fedeli: "...«Vorrei avere la notizia che l’Italia è stata affondata in un bagno di sangue, fratelli miei. L’Italia, l’Italia, l’Italia. Voglio che voi sappiate che l’Italia è il primo nemico dell’Islam....". Non è mai successo che nelle principali città europee ci fosse una rete in cui un una gruppo etnico-religioso predicasse e organizzasse la distruzione delle medesime città (e abitanti connessi). In tutta italia e tutta europa da anni queste cassette, video, sermoni, siti internet, canali TV satellitari predicano la distruzione e la morte e costituiscono la miccia. L'ingrediente sono i quindici milioni di musulmani. Per il detonatore occorrono solo 1.000 euro e qualche volontario per fare atti come quello di Madrid e in Italia ce ne sono già in abbondanza. Intanto la paura e la rimozione si manifestano coi tizi che vanno in piazza evitando accuratamente anche solo mezzo slogan sui terroristi e con cartelli tipo "..i morti occidentali se la sono cercata..." sperando sotto sotto di essere considerati neutrali e di essere risparmiati. E il comune di Napoli (che affoga nella spazzatura) stanzia 3 milioni di euro per una nuova moschea e quello di Modena (che non ha creato un solo posto macchina pubblico in 20 anni) spende ora per corsi di arabo agli immigrati sperando così essere tolti dalla lista delle prossime vittime (o di essere colpiti per ultimi) -------------------------------------------------------------------------- E' il primo collaboratore di giustizia della rete di al Qaeda in Italia «Italia piccola America, ecco come colpirla» Giuseppe Guastella Guido Olimpio 25 marzo 2004 - Corriere.it Il racconto del pentito di Al Qaeda nei verbali della procura di Milano. Tra i possibili bersagli pure il palazzo del Senato a Roma MILANO - «Vorrei avere la notizia che l’Italia è stata affondata in un bagno di sangue, fratelli miei. L’Italia, l’Italia, l’Italia. Voglio che voi sappiate che l’Italia è il primo nemico dell’Islam. Voglio che voi sappiate che l’Italia è una piccola America». Sono le parole terrificanti di Abdullah Azzam, uno dei «maestri» di Osama Bin Laden, registrate su un nastro il cui contenuto è stato riferito dal pentito Ahmed ai magistrati milanesi. Abdullah Azzam avrebbe voluto vedere realizzato il suo macabro sogno prima di morire. Non ci è riuscito perché è deceduto anni fa, ma il suo discorso è diventato l’inno della cellula fondamentalista smantellata dagli investigatori milanesi. «ECCO DOVE SEI» - Ahmed forse non è ancora del tutto convinto di diventare un martire della jihad quando il suo amico Abdelnasser gli fa ascoltare al telefono quella registrazione, dicendogli: «Ora hai capito in quale Paese ti trovi...». E le indagini insegnano che all’interno delle cellule integraliste il tema di discussione principale è che cosa colpire e come fare, anche disegnando scenari che magari sembrano poco credibili, ma la cui concretezza è stata dimostrata dalla tragedia dell’11 settembre. In Italia, tra i possibili obiettivi di cui parlavano, anche in codice, gli integralisti islamici, c’erano il palazzo del Senato a Roma e il Duomo di Milano. A colpirli, dice il pentito, dovevano essere aerei dirottati. OSCURI MAESTRI - La voce e la figura di Abdullah Azzam apparivano spesso in videocassetta nella moschea di viale Jenner a Milano. «Era normale - racconta Ahmed - che Abu Imad (l’imam della moschea a quel tempo ndr ) tra una preghiera e l’altra facesse vedere video di Abdullah Azzam o di altri importanti esponenti religiosi egiziani, come Abu Talal Al Qassemi, che riusciva a convincere con molta facilità le persone a combattere contro i nemici dell’Islam». Poi Ahmed precisa: «Abu Imad permetteva che queste videocassette venissero continuamente visionate in moschea, per trascinare i tanti giovani diseredati che la frequentavano verso l’ideologia più radicale dell’Islam». BOMBE FAI DA TE - Nella cellula in «guerra» con l’Italia non si dispensava soltanto indottrinamento, ma anche addestramento alla costruzione di bombe artigianali. Ahmed «apprende» l’arte del bombarolo da Zied Ben Abdalla Ben Amor Riebi. «Era uno specialista nel costruire "le bombe fai da te" - racconta il pentito -. Ricordo che mi disse che per fare questo tipo di ordigni occorrevano chiodi, cotone, un orologio elettronico, una piccola batteria e un liquido che veniva acquistato in farmacia soltanto dietro presentazione di una ricetta medica». Come procurarselo? «Poteva anche essere reperito da qualcuno che lavora negli ospedali. Non ricordo altri particolari, ma mi parlò anche di un prodotto che viene solitamente utilizzato dalle donne, non so se è lo stesso per il quale occorre la ricetta medica. Mi disse che per tutto questo materiale sarebbero bastate 50.000 lire. Mi raccontò anche che quando si confeziona una di queste bombe è necessaria la massima attenzione perché un solo errore costerebbe la vita». E per essere sicuri che gli ordigni sprigionassero al massimo tutto il loro potenziale di morte «mi disse che chi realizzava l’ordigno poteva decidere in che direzione sparare i chiodi. Una volta fece un disegno su un foglio di carta per mostrarmi come dovevano essere assemblati i vari componenti».

Market Profile: IN QUALI ZONE DI PREZZO SI CONCENTRANO - gz  

  By: GZ on Giovedì 25 Marzo 2004 15:53

basta guardare i grafici e ricordarsi dai tempi di scuola che esiste la distribuzione di probabilità fatta a "campana" con un valore medio in mezzo e poi il resto degli esiti distribuiti in modo decrescente La borsa è all'80% casuale nei suoi movimenti checchè se ne dica e quindi i prezzi di borsa si distribuiscono secondo la distribuzione di probabilità fatta a "campana" (gaussiana) che si vede nei grafici Quindi, è semplice, se condensi tutti gli scambi in base ai prezzi a cui sono avvenuti vedi IN QUALI ZONE DI PREZZO SI CONCENTRANO e quale è il prezzo medio che fa da "pivot" centrale e quali sono gli estremi Sull'estremo basso ==> Compri Sull'estremo altro ==> Vendi Sotto il "pivot" centrale ==> Ribassista Sopra il "pivot" centrale ==> Rialzista

l'atmosfera che si respira ora in Italia mentre si moltiplicano i segni premonitori - gz  

  By: GZ on Giovedì 25 Marzo 2004 15:35

Quello che succede nel giocare in borsa quando hai sbagliato e ti ostini lo stesso nella posizione e in tante altre faccende nella vita (fidanzamenti, difficoltà economiche...) è che anche se hai la sensazione netta che sarai colpito da qualche cosa di negativo d'istinto cerchi di rimuovere il problema. Per cui fai finta di niente, parli e ti occupi di tutt'altro, ti irriti se qualcuno te la ricorda, ne attribuisci la colpa eventuale a questo o quello nei modi più strampalati, razionalizzi che comunque hai ragione tu a continuare come prima e non prendi le misure necessarie e spiacevoli per ridurne l'impatto. Questa è l'atmosfera che si respira ora in Italia mentre si moltiplicano i segni premonitori che si stia avvicinando ormai inevitabilmente il momento di un colpo terribile ------------------------------------------------------- 25 marzo 2004 - Corriere.it Piani d'attacco studiati fra il '97 e il 2001. Un tunisino rivela«Così volevamo colpire Milano» L'uomo è un pentito di Al Qaeda. Ha svelato progetti di attentati contro stazione Centrale, caserma dei carabinieri e questura Un attentato alla Stazione Centrale di Milano con un modus operandi che ricorda la strage di Madrid. I terroristi avevano già compiuto la prova finale. Azioni suicide contro la Questura e il comando dei Carabinieri in via Moscova, sempre a Milano. Con tecniche che rammentano il massacro dei militari a Nassiriya. Un’operazione kamikaze all’interno di una base della Nato a Mondragone, in provincia di Caserta. Un attacco ad un consolato tunisino come ritorsione per il fermo di un loro compagno. Possibili agguati a personaggi dello spettacolo, a cominciare da Maurizio Costanzo, «colpevole di parlare male in tv dei musulmani». A rivelare questi inquietanti progetti - preparati in un periodo compreso tra il 1997 e il 2001 - è il primo pentito in Italia di una rete pro Al Qaeda. Di nazionalità tunisina, laureato in musica, ex tassista, Ahmed (ma il suo vero nome è un altro) ha riempito decine di pagine di verbali indicando personaggi, ricostruendo contatti e appoggi di un nucleo operante nelle Regioni del Nord Italia. Una fazione radicale che si riconosceva nei principi dello Sceicco del terrore. Il collaboratore di giustizia ribadisce poi due elementi investigativi importanti. Primo: ogni nucleo può contare su un buon numero di uomini-bomba. Secondo: l’esistenza in Italia di cellule in sonno pronte a passare all’azione, create ben prima dell’11 settembre 2001. I terroristi sanno che sta per abbattersi un colpo di maglio terrificante sugli Usa e temono possibili reazioni. Così cercano di farsi arrestare per reati minori nelle settimane precedenti all’attentato contro le Torri gemelle: un alibi perfetto, per tornare liberi dopo poco ed essere pronti a colpire al momento opportuno. Ahmed, finito in manette nel 2001 e condannato a 4 anni e 6 mesi per associazione a delinquere, faceva parte del network costituito da Essid Ben Khemais (figura di spicco dell’integralismo a Milano) ed era vicino ai più importanti esponenti dell’Islam rivoluzionario. Un mujahed con incarichi operativi, disposto a partecipare a qualsiasi missione ordinatagli dai suoi capi. Ma che poi ha voluto prendere le distanze da metodi di lotta che non condivideva più. Gli investigatori hanno trovato riscontri alle affermazioni del pentito. Fino ad oggi, però, non sono state individuate le armi e l’esplosivo che gli estremisti avrebbero dovuto usare negli attentati. Un risvolto che spingerà probabilmente gli inquirenti a una serie di ulteriori verifiche sulla ricostruzione di Ahmed. Le azioni delle quali parla il tunisino paiono studiate nei minimi particolari, attraverso la classica compartimentazione appresa dai fondamentalisti nei campi di addestramento dell’Afghanistan. Le confessioni - rilasciate, è bene ricordarlo, prima del massacro di Madrid - sono agghiaccianti, perché hanno anticipato quanto è avvenuto l’11 marzo in Spagna, con Al Qaeda che non si preoccupa più di colpire dei simboli ma semina morte tra la gente comune. Il pentito è meticoloso nel ricostruire la preparazione delle diverse azioni. Alla Stazione Centrale di Milano gli uomini della cellula fanno una prima ricognizione e quando si accorgono che la sorveglianza è scarsa pensano di lasciare al deposito bagagli un buon numero di sacchi-bomba. Fanno una prova consegnando dei borsoni dalle forme strane e irregolari per vedere se l’addetto al ritiro si insospettisce. L’idea finale è quella di far crollare parte dell’edificio. Date previste: i giorni di Natale o Capodanno. Nel piano contro la caserma dei carabinieri in via Moscova, uno dei simboli storici dell’Arma a Milano, l’emiro - il responsabile della cellula - escogita un trucco in modo da poter esaminare dall’interno l’edificio. Ahmed inscena una lite di strada e si fa fermare da una pattuglia dei carabinieri che lo porta per gli accertamenti proprio a via Moscova. Una volta dentro, come una telecamera umana, il tunisino osserva i punti deboli. L’estremista e i suoi complici studiano, piantina alla mano, come utilizzare un furgone-bomba, verificando spazi di manovra e sorveglianza esterna, sia alla Caserma, sia alla Questura di Milano, in via Fatebenefratelli, poco distante. Dall’analisi «sul campo» decidono che il primo bersaglio è più facile. Per spiare i soldati della Nato a Mondragone, Ahmed invece lavora in un campo di patate lì vicino. Il mujahed osserva, raccoglie dati, poi torna a fare rapporto all’emiro. Ancora una volta emerge il percorso operativo insegnato ad «Haidora», nome in codice per definire l’Afghanistan. I referenti, infatti, sono nascosti sulle montagne del Paese asiatico, culla di Al Qaeda. Solo qualcuno vive in Europa. Tra questi ultimi Ahmed indica il famoso Abu Nassim, capo del Gruppo tunisino combattente, personaggio che compare in tante inchieste milanesi. E il palestinese Abu Qetada, faro ideologico dei salafiti in Europa, da anni in Gran Bretagna. Un predicatore violento che avrebbe indicato la via della Jihad agli attentatori di Madrid. Per fortuna gli attacchi organizzati non si sono verificati. Effetto degli arresti che hanno scompaginato ripetutamente il network eversivo e di un ordine che non è mai arrivato. Ma fino all’11 marzo, la maggior parte degli inquirenti riteneva che l’Europa fosse meno a rischio perché veniva usata da retrovia logistica. Gli zaini-bomba lasciati sui treni alla stazione di Atocha hanno dimostrato che il quadro strategico è mutato. Giuseppe Guastella Guido Olimpio

Market Profile del Nasdaq - gz  

  By: GZ on Giovedì 25 Marzo 2004 12:44

Market Profile del Nasdaq composite (siamo a 1.910 oggi) il pivot (punto di massima accumulazione) è a 1.930 circa per cui: se lo superi poi torni verso "la coda" superiore della distribuzione di probabilità, altrimenti ha spazio in basso verso almeno 1.530 (in pratica il "Market Profile" funziona così: calcoli la distribuzione ai diversi livelli di prezzo e noti le distribuzioni di probabilità con un "pivot" centrale che è il punto dove ci sono stati maggiori volumi e poi le due "code" di quella distribuzione che fanno da supporto e resistenza. Nell'ipotesi che i prezzi seguano più o meno una distribuzione di probabilità gaussiana ottieni un punto centrale sopra il quale sei al rialzo e sotto il quale sei al ribasso e i livelli di supporto e resistenza. Ma a differenza dei grafici soliti qui hai la vera distribuzione dei prezzi)

Market Profile dell'S&P 500 - gz  

  By: GZ on Giovedì 25 Marzo 2004 12:39

Market Profile dell'S&P 500 (siamo a 1.097 oggi) il supporto della distribuzione di probabilità è sui 1.050 nel breve periodo il pivot (punto di massima accumulazione di volumi) è a 1.125 per cui: se lo passi poi torni verso 1.170 che è "la coda" della distribuzione di probabilità, altrimenti se resti sotto questo numero devi scivolare sotto fino a 1.050 (in pratica il "Market Profile" funziona così: calcoli la distribuzione ai diversi livelli di prezzo e noti le distribuzioni di probabilità con un "pivot" centrale che è il punto dove ci sono stati maggiori volumi e poi le due "code" di quella distribuzione che fanno da supporto e resistenza. Nell'ipotesi che i prezzi seguano più o meno una distribuzione di probabilità gaussiana ottieni un punto centrale sopra il quale sei al rialzo e sotto il quale sei al ribasso e i livelli di supporto e resistenza. Ma a differenza dei grafici soliti qui hai la vera distribuzione dei prezzi)

Market Profile dell'euro - gz  

  By: GZ on Giovedì 25 Marzo 2004 12:39

Market Profile dell'euro ha ancora spazio in basso o comunque il supporto grosso su cui comprare è 119,5 circa (in pratica il "Market Profile" funziona così: calcoli la distribuzione ai diversi livelli di prezzo e noti le distribuzioni di probabilità con un "pivot" centrale che è il punto dove ci sono stati maggiori volumi e poi le due "code" di quella distribuzione che fanno da supporto e resistenza. Nell'ipotesi che i prezzi seguano più o meno una distribuzione di probabilità gaussiana ottieni un punto centrale sopra il quale sei al rialzo e sotto il quale sei al ribasso e i livelli di supporto e resistenza. Ma a differenza dei grafici soliti qui hai la vera distribuzione dei prezzi)

Market Profile dei tassi di interesse sui bonds - gz  

  By: GZ on Giovedì 25 Marzo 2004 12:37

Market Profile dei tassi di interesse sui bonds (l'inverso dei prezzi dei bonds) ha ancora spazio in basso, fino a un tass del 3.50% sul Treasury Bond a 10 anni USA il che ovviamente corrisponde a prezzi più alti (in pratica il "Market Profile" funziona così: calcoli la distribuzione ai diversi livelli di prezzo e noti le distribuzioni di probabilità con un "pivot" centrale che è il punto dove ci sono stati maggiori volumi e poi le due "code" di quella distribuzione che fanno da supporto e resistenza. Nell'ipotesi che i prezzi seguano più o meno una distribuzione di probabilità gaussiana ottieni un punto centrale sopra il quale sei al rialzo e sotto il quale sei al ribasso e i livelli di supporto e resistenza. Ma a differenza dei grafici soliti qui hai la vera distribuzione dei prezzi)

Market Profile del Petrolio - gz  

  By: GZ on Giovedì 25 Marzo 2004 12:36

Market Profile del Petrolio ha ancora spazio in su, può arrivare a 39 e poi 43 perchè entrerebbe in un altra distribuzione di probabilità (in pratica il "Market Profile" funziona così: calcoli la distribuzione ai diversi livelli di prezzo e noti le distribuzioni di probabilità con un "pivot" centrale che è il punto dove ci sono stati maggiori volumi e poi le due "code" di quella distribuzione che fanno da supporto e resistenza. Nell'ipotesi che i prezzi seguano più o meno una distribuzione di probabilità gaussiana ottieni un punto centrale sopra il quale sei al rialzo e sotto il quale sei al ribasso e i livelli di supporto e resistenza. Ma a differenza dei grafici soliti qui hai la vera distribuzione dei prezzi)

Market Profile dell'Oro - gz  

  By: GZ on Giovedì 25 Marzo 2004 12:36

Stock: Treasury Bond

Market Profile dell'Oro 390 è il grosso supporto la coda della distribuzione in alto è verso 520 (in pratica il "Market Profile" funziona così: calcoli la distribuzione ai diversi livelli di prezzo e noti le distribuzioni di probabilità con un "pivot" centrale che è il punto dove ci sono stati maggiori volumi e poi le due "code" di quella distribuzione che fanno da supporto e resistenza. Nell'ipotesi che i prezzi seguano più o meno una distribuzione di probabilità gaussiana ottieni un punto centrale sopra il quale sei al rialzo e sotto il quale sei al ribasso e i livelli di supporto e resistenza. Ma a differenza dei grafici soliti qui hai la vera distribuzione dei prezzi)

il ragazzino che si e' tolto la cintura prima che scoppiasse - gz  

  By: GZ on Giovedì 25 Marzo 2004 02:18

Qualcuno ha visto il filmato stasera del ragazzino palestinese di 14 anni che a un posto di blocco israeliano e' stato convinto a togliersi di dosso la cintura esplosiva che gli avevano messo addosso quelli della Fatah-Tanzim di by Arafat a Nablus? Gli avevano dato l'equivalente di 23 dollari perche' facesse la bomba umana. Si vede nel filmato che parla con i soldati israeliani a distanza e poi si toglie la maglietta, mostra la cintura di esplosivo e alla fine la toglie e poi la fanno esplodere Dieci giorni fa stessa cosa con un altro ragazzino che avevano mandato avanti con una bomba nascosta in una borsa per farlo saltare non si sa se a sua insaputa oppure col suo consenso (gli insegnano a scuola che e' bello fare il martire per cui forse era d'accordo). Sotto quale problematica rientra secondo gli esperti ? sfruttamento del lavoro minorile nel terzo mondo, uso dei soldati-bambini, eccessi dello zelo religioso, radicalizzazione del terrorismo, barbarie che indica la fine dei tempi, boom demografico con cinque figli di media e il 50% della popolazione sotto i 17 anni nel medio oriente... ?

La spiegazione piu' credibile di Parmalat - gz  

  By: GZ on Giovedì 25 Marzo 2004 01:58

La spiegazione piu' credibile di come sia stato possibile per Parmalat risucchiare 14 miliardi di euro la da Florio Fiorini, l'ex finanziere pirata -------------------------------------------------------------- PARMALAT NON È STATA CHE UNA PATTUMIERA DOVE LE BANCHE HANNO SCARICATO IMPRESE DECOTTE E CREDITI INESIGIBILI. IN CAMBIO, TANZI HA POTUTO CONTARE SUL DENARO FRESCO CHE LO HA TENUTO A GALLA PER 15 ANNI Carlo Bonini e Giuseppe D´Avanzo per La Repubblica Florio Fiorini è stato un "bucaniere" della finanza internazionale, un fantasioso "lavandaio" (è un´autodefinizione). Oggi, dopo quattro anni di prigione in Svizzera, assegnato (come si dice) ai servizi sociali per le condanne in Italia, è un pacioso signore innamorato di numeri e percentuali, apparentemente pacificato con se stesso e gli altri, alle prese con qualche acciacco del corpo e molti ricordi. Tra i suoi ricordi, c´è Calisto Tanzi. Florio Fiorini ebbe come socio don Calisto in una finanziaria che lanciò all´inizio degli Anni Ottanta, la Sidit, Società italo-danubiana d´investimenti e trading. Ma soprattutto lo liberò del "vuoto a perdere" di Odeon Tv dove il Lattaio aveva versato in pochi anni 80 milioni di euro (anno 1988/89): era la condizione essenziale offerta a don Calisto per incassare un prestito di 120 miliardi dalla merchant bank del Monte dei Paschi di Siena. Le cose andarono così (Fiorini le ha raccontate in un interrogatorio, pubblicato da Milano Finanza). «Noi della Sasea, quando abbiamo acquistato Odeon Tv da Tanzi, l´abbiamo messa in fallimento e fatto il concordato fallimentare al 25 per cento, pagando cioè soltanto 25 miliardi anziché 100». Pagando? Si fa per dire. Fiorini: «I 25 miliardi ce li aveva dati il San Paolo. Ero andato a chiederli a Torino. Il vicedirettore della banca sentì il presidente Zandano e in mezz´ora ci concesse il credito. Naturalmente mi sono ben guardato dal restituire i 25 miliardi al San Paolo». In poche righe, avete letto del «metodo Sasea». Si tratta di questo. Fiorini fonda la finanziaria Sasea. Apre una sede a Ginevra e attende i clienti che non mancano. I clienti non sono altro che le banche alle prese con crediti inesigibili e un cliente "praticamente fallito". I banchieri vanno allora da Fiorini a Ginevra («C´era la fila davanti alla porta dell´ufficio») e gli propongono di acquistare - con un finanziamento della stessa banca - quella società a mal partito. Chiaro, no? La banca ha tra i clienti un´impresa che non è in grado rimborsare il debito concessole. Finanzia allora Fiorini che, con i soldi di quella stessa banca, compra l´impresa. La banca elimina dai suoi bilanci il credito inesigibile, incassa addirittura le provvigioni per il nuovo affare. Gli azionisti sono contenti. Il management anche. Fiorini intasca il denaro che «naturalmente» non pensa di restituire e, in più, prova a fare qualche soldo da quel che ha comprato, magari smembrandolo, infiocchettandolo e vendendolo. I "bucanieri" chiamano quest´operazione «il cambio di cavallo». (Calisto con la commercialista di fiducia... - Capital 1994) Fiorini trova ora una posizione più comoda sul divano e dice: «Parmalat non è stata che una Sasea industriale». Come dire, una pattumiera dove le banche hanno scaricato imprese decotte e crediti inesigibili. In cambio, don Calisto ha potuto contare sul denaro fresco che lo ha tenuto a galla per quindici anni. Spiega Fiorini: «Parmalat è diventata una Sasea industriale soltanto nella fase terminale della sua lunga malattia. Conviene allora chiedersi che cosa ha provocato la malattia e, per rispondersi, bisogna conoscere la legge dell´interesse composto. Voi la conoscete, la legge dell´interesse composto?». «La prima causa dell´indebitamento - sostiene Fiorini - la si può definire la "sindrome di Tapie"». Ricordate Bernard Tapie, il magnate francese? Un giorno, un giudice gli contesta di aver usato il denaro dell´Adidas per finanziare l´Olimpique Marsiglia. Tapie lo guarda stralunato e sbotta incredulo in una frase diventata celebre: «Ma si tratta sempre di mie società!». La stessa incredulità ha mostrato don Calisto di fronte ai pubblici ministeri di Milano e di Parma. Per il Lattaio il portafoglio era sempre suo, che fosse nella tasca destra o in quella sinistra. Che fossero denari della "Coloniale", la finanziaria di famiglia. O della Parmalat finanziaria, quotata in Borsa. O della Sata, che custodisce le azioni di controllo del gruppo agroalimentare. E´ un unico calderone, per Tanzi. Vi finisce di tutto. L´ingaggio di un goleador. L´acquisto di un villaggio vacanze. Il finanziamento della società di turismo Parmatour (non fa parte del bilancio consolidato Parmalat). L´impresa disastrosa di Odeon Tv, e le barche e le case e l´aereo e l´elicottero. Tutto suo. Tutto frutto del suo lavoro. E quindi? Questa però è solo una premessa per comprendere le cause dell´indebitamento della società di Collecchio. Affrontiamone ora le ragioni. In cima alla lista, c´è la mancanza di "mezzi propri". Tanzi, di suo, non ha il becco di un quattrino da investire. Come sanno i banchieri che lo hanno "portato" in borsa, non ha capitali da conferire alla società. Quando versa le sue quote capitale, si indebita. Quando non le versa, crea una ricchezza virtuale, falsificata nei rendiconti. Secondo il bilancio consolidato della Parmalat al 31 dicembre 2002, approvato dall´assemblea del 30 aprile 2003, i fondi versati dall´azionista ammontano a 872 milioni di euro. La finanziaria di famiglia, la Coloniale, controlla il 50,1% della Parmalat. Avrebbe dunque dovuto versare 436 milioni di euro. Tanzi non li ha. Può reperirli soltanto Tonna "il mago" con un qualche artificio contabile. E´ stato quindi creato un indebitamento di 436 milioni di euro. L´indebitamento ci obbliga finalmente a comprendere che cosa diavolo è l´interesse composto. E´ meno complicato di quanto non lasci pensare la formula: nell´interesse composto, gli interessi si sommano al capitale per produrre a loro volta interessi. E´ un´esposizione che, nel tempo, diventa esponenziale e così quei 436 milioni di euro che Tanzi non versa, diventano l´anno successivo 745 milioni. Un´altra causa evidente dell´indebitamento è, secondo Florio Fiorini, la distribuzione indebita dei dividendi. Già, perché Tanzi ostinatamente aggrappato alla sua luccicante immagine di self made man, costruttore di un impero agroalimentare mondiale, finge di guadagnare quel che non guadagnava. Ne distribuisce i dividendi e ci paga le tasse. Nel solo 2002 sono stati pagati 104 milioni di imposte mentre la Parmalat ha distribuito, negli ultimi esercizi, dividendi per ben 16 milioni di euro all´anno. Ossia un totale di 150 milioni nell´ultimo decennio. E´ un´altra accelerazione all´indebitamento, che si è incrementato, dati del 2003, di circa 250 milioni. Ci sono poi gli investimenti. Quella campagna napoleonica di acquisizioni in tre continenti che ha fatto di Parmalat il marchio di successo (presunto) che tutti credevamo di conoscere. Il bilancio al 31 dicembre 2002 dà conto di investimenti finanziari e tecnici di ben 3.980 milioni di euro. «Io calcolo - dice Fiorini - che, in assenza di fondi propri, gli investimenti senza adeguata copertura finanziaria hanno prodotto un indebitamento pari a 6,805 milioni di euro nel 2003». Ci sono poi gli oneri del finanziamento e del rifinanziamento. Price Waterhouse & Cooper´s, per conto del commissario Bondi, determina l´indebitamento reale in 14,4 miliardi di euro circa. «Ipotizziamo - ragiona il "bucaniere" - che, nell´ultimo decennio, i finanziamenti siano stati rinnovati almeno una volta. Si arriva a una "cifra d´affari" di 28 miliardi di euro. Applicando le commissioni usuali del 2,50% si ottiene una cifra di 700 milioni di euro che, per il benedetto interesse composto, provocano un indebitamento di circa 1 miliardo e 200 milioni di euro nel 2003». «Se tiriamo qualche somma - conclude Fiorini - si ottiene un totale di circa 9 miliardi di euro per cause interne alla Parmalat». (Calisto e i suoi prodotti - U.Pizzi) Consideriamo ora le cause esterne alla società. Di Odeon Tv si è detto. Dal rapporto Price Waterhouse appare evidente che la perdita Odeon Tv è stata trasferita dalla Sata alla Parmalat mediante la maggiorazione del prezzo delle società concessionarie e della loro "intermediazione" nella distribuzione dei prodotti Parmalat in Italia. Non è l´unica operazione della Sata. In questa finanziaria si sarebbero concentrati gli "attivi" della famiglia (barche, aziende agricole) che, a una prima stima, ammontano a 150 milioni di euro. Nel 2003, la loro influenza sui conti della Parmalat è di 250 milioni di euro. La cifra coincide con le analisi di Price Waterhouse, che indica un totale di pagamenti da Parmalat a Sata di 171 milioni nei soli anni 1997-2003. C´è poi la squadra di calcio. Il costo del "giocattolo di famiglia" ammonta, più o meno, a 300 milioni di euro che influiscono nel 2003 per circa 500 milioni di euro. Anche questa stima è coerente con il "Rapporto Price" che indica in 69 milioni di euro i pagamenti di Parmalat a favore del football club per il solo 2003. Infine, il turismo. Misteriosissimo affare. Potrebbe riservare delle sorprese in un affare che è già di per sé sorprendente. Neppure Tonna ne vuole sapere niente di quel che è accaduto. Se ne tiene alla larga nelle sue confessioni. Dice che «non se n´è mai occupato». Anche i banchieri che conoscono buona parte della storia della famiglia di Collecchio si meravigliano dell´imponenza delle perdite. Forse le ragioni sono in alcune impensierite supposizioni avanzate a mezza bocca dai pubblici ministeri. «Ci sono intorno alla Parmatour degli strani personaggi che possono aver avuto legami con la criminalità organizzata». In via ufficiosa, qualche pubblico ministero ammette che «per il turismo bisognerà organizzare presto un´indagine a parte» perché non si esclude che quella società sia diventata, con Tanzi con l´acqua alla gola, una «lavanderia di denaro sporco». Comunque, secondo stime dedotte dai bilanci disponibili delle società turistiche, i trasferimenti da Parmalat a Parmatour ammonterebbero a 500 milioni di euro. Per l´interesse composto, questi trasferimenti impropri influirebbero per 850 milioni nel 2003. Ancora una volta, il risultato è congruo con i valori del "Rapporto Price" che valuta i trasferimenti da Parmalat a Parmatour in 287 milioni di euro nei soli anni 1997-2003. Bisogna anche qui fare qualche somma. Gli esborsi per le aziende della famiglia Tanzi influiscono nel 2003 per una cifra complessiva di 2 miliardi di euro. Nove (cause interne a Parmalat) più due (cause esterne), undici miliardi di euro. Se la voragine è di 14, 4 miliardi di euro, dove sono finiti 3 miliardi e mezzo di euro, che sono la bella somma di settemila miliardi di lire? (Calisto nel pallone... - Capital) Fiorini ridacchia e puntualizza. «Questo importo va depurato del coefficiente di conversione dovuto agli interessi composti e scende dunque a 2,3 miliardi di euro». A questo ammonta, dunque, il tesoro dilapidato o custodito chi lo sa dove da don Calisto? Fiorini: «Certo, qui ci può soccorrere fra´ Paolo Sarpi, quando descrive come utilizzavano i soldi delle indulgenze gli inviati di Papa Leone Medici in Germania: "Spendevano in osterie e vino e in cose ancor più da tacere i soldi che il popolo aveva risparmiato". Ma delle cose ancor più da tacere è meglio che ne parlino i magistrati e non un bucaniere come me». Un "bucaniere" come Fiorini può invece vedere nelle ultime acquisizioni della Parmalat finanziata dalle banche americane il vecchio gioco del "cambio di cavallo". Come l´acquisto delle obbligazioni del Banco Totta o gli oneri finanziari aggiuntivi per 52 milioni di euro a favore di Credit Suisse First Boston. E´ la trasformazione della Parmalat in «Sasea industriale». E´ la favola rovesciata di Collecchio. L´azienda globale e di successo diventa la pattumiera dove le banche scaricano le industrie agroalimentari disastrate che hanno finanziato. Il bel principe azzurro diventa un brutto ranocchio preso a calci da chi passa. Ma questa è una storia che affronteremo nella prossima puntata. Dagospia 23 Marzo 2004

il ciclo dei semiconduttori non è già finito - gz  

  By: GZ on Martedì 23 Marzo 2004 13:26

Il solito Tom Kurlak ieri è intervenuto (facendo autocritica per essersi sbagliato a gennaio) come fa nei momenti di crisi e dice che i prezzi sul mercato spot stanno salendo per i componenti e la capacità è utilizzata ai massimi per cui il ciclo non decelera ora come molti pensano. ------------------------------------------------- "...However, after checking in with my old industry contacts, I remain very enthusiastic about this industry's upcycle. Book-to-bill ratios are still strong, over 1.0. Pricing is firmer and order lead times are lengthening. Industry excess capacity has been absorbed, and managements are preparing for a sequentially stronger second quarter and second half. In 2003, when semiconductor industry sales grew 18%, consumer electronics drove most of the growth, as corporate IT spending never really got going. So it's no wonder that this year's first quarter has seen seasonality in computer sales and some inventory backup. Corporate demand for computers still isn't recovering much, but it will eventually, and that will help drive chip sales higher. Meanwhile, I'm keeping my positions in leading chip stocks.... I'm getting more confirmation that now is the time in the cycle for commodity components to do better. Prices are firmer for DRAMs and capacitors. Also, worldwide chip capacity is getting tighter, and longer lead times are increasing the urgency for more production and test equipment. ...... ------------------------------------------------ E anche l'altro che leggo su TSC, Titus Menzies ha un lungo pezzo in cui sintetizza la crescita totale in dollari (non in unità) del settore nel 2004 prevista in +31% ma nota che varia molto nei diversi settori, il migliore sono le infrastrutture e attrezzature per la produzione di chip e la memoria flash non i chips di per sè. Nei "Semiconductor Equipment" sarebbe una +55% di crescita perchè l'utilizzo della capacità media del settore è al 95% e di norma quando arriva all'85% già cominciano a investire ed allargare la capacità. Per cui sono non tanto quelli che fanno chips come Stm che beneficiano quanto quelli che fanno infrastrutture e attrezzature per la produzione -------------------------------------------------- Titus Menzies,( founder of Semiconductor Intelligence, an independent research boutique in London, focusing on the global IT hardware sector) Semiconductor Equipment 3/18/04 4:09 PM EST Frenzied buying spree. FY03 total sales came in at $31.1 billion, an increase of 55% year over year, with $16.7 billion spent on fab equip, $7.6 billion on test, $2.3 billion on assembly and $4.5 billion on spares and services. According to our and market estimates, FY04 should grow to $43.5 billion, up an aggressive 40% year over year, with $24.1 billion being spent on fab equip, $10.7 billion on test, $3.2 billion on assembly and $5.5 billion on spares and services. This strong growth is aided by lengthening lead times for equipment and stability or hikes for chip price. Bookings for semiconductor equipment have already risen steadily since their bottom in 2Q03. Cumulative bookings during 2003 amounted to $22.3 billion, an 11% growth from 2002. Currently, the IC cycle is in a boom period. Overcapacity has been eliminated, causing a considerable ramp for equipment makers. As a result, our estimates guide for a sustained strong growth for 2004 of up to 40% over 2003. Chipmakers will make every effort to ensure early equipment delivery so that they are able to capitalize on supplying the corporate and consumer appetite in 2004 and 2005. In the last several weeks, a number of foundries and IDMs have released their expected capital expenditure budgets for 2004 -- I had highlighted a few of them earlier in the Spotlight. The majority of these announcements showed more than 30% year over year growth in 2004, supporting the notion that the industry will add needed capacity quite rapidly. The over-capacity from 2000 has now been eliminated and demand for 300mm technology has become prevalent. As a result, there will be a strong upsurge in equipment needed to realign with industry demand. Because expansion came in later than usual, coupled with the longer lead-times, there will be a frenzied buying spree. How long this will last is unclear. However, I do expect the equipment makers to continue enjoying sales growth until mid-2005. By then, equipment makers will start to witness postponements or cancellation of orders coming in as chipmakers realize that they have ordered for capacity that exceeds demand. This will eventually result in an over-heated situation. ------------------------------------- 3/18/04 7:41 AM EST I expect growth above 30% this year. Year over year growth rate forecasts for the semiconductor chip sector for 2004 range between 20% (SIA) and 30% (Gartner, which is cited as being conservative due to cautious consumer and business spends). Based on our own estimates, I expect the semiconductor sector to grow in 2004 by 31% year over year to $218 billion. In the past, I have noted that historically chipmakers tend to start increasing production capacity when fab utilization rates reach 85%. However, in this upturn, average fab utilization rates have had to near 95% before chipmakers started to increase capacity seriously. In 2003, the recovery was mostly consumer driven with hardly any corporate spending. In 2004, the corporate spending is resuming, even within the telecommunications infrastructure. Digital consumer, telecommunications and corporate IT spending are all in alignment along with the general economies of world growth. World economic growth, at best estimate, comes in at 4.5%, on the back of an inevitable very strong pick-up in 2004. However, the strengthening euro coupled with generally slower economies in Europe will mean that Europe will underperform other regions. Last week's tragic events in Spain will, however, dampen any near-term recovery in consumer spending confidence as consumers question the levels of economic and security stability.

se non guardi i sondaggi e i segnali tecnici dall'afganistan o iraq sei svantaggiato. - gz  

  By: GZ on Domenica 21 Marzo 2004 02:03

I sondaggi per l'elezione non sono importanti, sono MOLTO importanti e tutti li guardano, il grafico dell'S&P e quello dei sondaggi sono correlati strettamente come ho mostrato. Quando Kerry si è avvicinato al 50% gli S&P e Nazz hanno cominciato a scendere questo mese. Non è sempre così, ma al momento Wall Street è veramente pro-Bush. L'altra cosa importante "extra-economica" sono i "segnali tecnici dall'Afganistan": venerdì sera il mercato sembrava tenere e sono andato in palestra. Poi è apparso su ^Debka#http://www.debka.com/^ alle 21 la notizia che il tizio circondato non era il No. 2 di Al Qaeda e quando sono tornato il mercato aveva perso un -1%. Ma quello che conta è solo il debito, il deficit e gli utili e la deflazione vero ? Ad ogni modo negli ultimi giorni però, dopo l'inizio dell'attacco degli spot TV repubblicani iniziato due settimane fa, Kerry è tornato sotto Bush di 2-3 punti, ^vedi amche quello che dice Morris, l'ex stratega di Bill Clinton sulla corsa#http://www.nypost.com/postopinion/opedcolumnists/21004.htm^ Per l'Iraq e terrorismo invece ^il trend è cambiato davvero dopo il successo politico di Al Qaeda in Spagna #http://www.andrewsullivan.com/index.php?switch=black_white&dish_inc=dish_blog.html^ Bisogna rendersi conto che l'Economia per il miliardo di persone che vivono nei paesi industrializzati non è cambiata granchè dal 1998-1999 (grande mercato toro) al 2001-2002 (grande mercato orso) al 2003 (grande rimbalzo). Le borse sono salite del +70% poi scese del -60%, poi rimbalzate del +40% senza che utili, bilanci e Pil cambiassero se non marginalmente. La Politica invece è cambiata molto di più con la guerra globale da parte del terrorismo fondamentalista. Se non presti attenzione anche ai sondaggi presidenziali e i "segnali tecnici" dall'Afganistan o Iraq sei svantaggiato.

Per Qualche Motivo Solo gli estremisti Hanno Tutto Questo Tempo - gz  

  By: GZ on Domenica 21 Marzo 2004 01:49

Alla fine la vita è breve come si suol dire e gli impegni si accumulano per cui passato il momento dela tesi di laurea in cui si è andati a studiare in dettaglio un argomento, per tutto il resto si cerca di tirare avanti con il buon senso. Quando vedo ad esempio che ^uno dei maggiori giornalisti italiani del dopoguerra, ex-senatore socialista con Nenni, ex-direttore dell'Espresso con Scalfari#http://www.ducatodiurbino.com/e_roccella_intervista_l_jannuzzi.htm^, vittima ora di condanne al carcere per le sue opinioni viene citato come un malfattore perchè ha criticato la Bocassini ed è eletto con Forza Italia, capisco di aver a che fare con la solita propaganda in malafede e passo oltre. Il problema è che chi tiene famiglia e/o un lavoro che impegna non ha il tempo di scavare nei dettagli delle cinquemila pagine dell'atto di accusa della Bocassini come riportate nel libro di Travaglio o nel pezzo di Repubblica ecc... e di confrontarle con le centinaia di pagine di contro-inchiesta fatte da Lino Jannuzzi. Per qualche motivo sono solo i fanatici del berlusconi-mafioso-delinquente-c'è-il-regime-in-italia che sembrano avere tutto questo tempo per ripetere tutti i dettagli di ogni articolo letto ( e anche quello per le manifestazioni). Evidentemente chi vede le cose in modo diverso ha la partita IVA e un azienda o attività da mandare avanti e non può seguire ogni inchiesta politica ogni giorno per anni. A me basta sapere che Lino Jannuzzi è stato ed è uno dei maggiori giornalisti italiani, settantenne ormai, sempre socialista dagli anni '60, ex-direttore dell'Espresso negli anni '70. "...E' stato, insieme ad Eugenio Scalfari, l’autore dell’inchiesta giornalistica sul famoso “Piano Solo”, il presunto tentativo di golpe attribuito al generale De Lorenzo. Fu l’inchiesta che ^lanciò e fece grande l’Espresso creando uno stile. Quella notorietà gli fruttò, nel 1968, l’elezione a senatore della Repubblica nelle fila dell’allora Psi, candidato da Pietro Nenni in un collegio della provincia di Salerno...."#http://213.215.144.81/public_html/5000-5999/articolo_5314.html^ Dal caso Tortora in Jannuzzi però scrive sistematicamente critiche agli abusi dei giudici, specie quelli politicizzati e alcuni di questi lo hanno condannato al carcere per questi suoi articoli, carcere da cui si è salvato perchè è senatore. Stranamente nemmeno sul corriere della sera o la stampa trovi qualcuno però che dica che non è bello mandare in galera uno per le sue opinioni. Se uno volesse giocare al gioco (noioso e non retribuito) delle "prove, testimonianze e processi" in dettaglio non deve fare altro che ricopiare qui le centinaia di pezzi di Jannuzzi in cui smonta sistematicamente e in modo estremamente documentato le accuse di Caselli, Bocassini & Company. A quel punto hai le entrambe le versioni dei fatti da confrontare per stabilire in modo obiettivo se sia plausibile che nel 1985 Previti per conto di Berlusconi abbia veramente pagato uno dei giudici del processo SME ....che però riguardava stranamente non Berlusconi, ma Prodi e DeBenedetti ecc. ecc... ecc...

ormai si è creata una setta di credenti (nel demonio) - gz  

  By: GZ on Giovedì 18 Marzo 2004 21:00

Diceva Ayn Rand che se sei presente dove professano opinioni false e nocive l'imperativo etico è di dire che non sei d'accordo anche se è un gesto che sembra futile. Questo perchè la diffusione di idee false e ideologicamente fanatiche alla lunga finisce sempre per provocare danni nella società. Leggendo il forum ho la sensazione che ci sia stato un martellamento mediatico tale su tutte queste vicende implicanti berlusconi che ormai si è creata una setta di credenti (nel demonio). --------------------------------------------------------- "...e Lino Jannuzzi(condannato al carcere ma libero perchè senatore FI- scrive su Panorama)..." --------------------------------------------------- Ma lo sa che Jannuzzi è stato condannato al carcere per un reato di opinione e si rende conto che questo è uno scandalo ? Lei incolla qui qualche articolo di giornale che non ha capito, cita Jannuzzi come se fosse un criminale che ha commesso dei delitti e che non sarebbe in carcere grazie a a qualche privilegio. Queste panzane vanno via liscie su "Liberazione", ma tra persone normali non passano. Jannuzzi è stato condannato per un articolo di giornale in cui criticava l'uso dei pentiti come unica prova in un procedimento, quindi è una vittima di una palese ingiustizia, una cosa che non è mai avvenuta in nessun paese europeo dopo il fascismo Lei fa finta di non sapere che si trattava di uno dei giudici politicizzati, che usano i pentiti senza nessuna prova che li corrobori, in quale vedendosi criticato ha cercato di sbatterlo in carcere. Jannuzzi è fuori perchè è deputato europeo e perchè anche in parlamento alla fine nessuno ha avuto il coraggio di appoggiare una assurdità del genere, per la quale a livello europeo si sono rivoltati. Questo è solo un esempio eclatante nei pezzi che lei copia qui che sono zeppi di falsificazioni e associazioni di fatti che non significano niente o hanno diverse interpretazioni. Immagino li copi da un giornale perchè nessuna persona sana di mente perderebbe delle ore a ripetere i passaggi della sentenza di un procedimento del 1985 (18 anni fa) In quel processo dei giudici CORRETTAMENTE hanno bocciato con la loro sentenza il tentativo di De Benedetti di comprare una società dell'IRI grazie a Prodi (allora presidente dell'IRI) che cercava di vendergliela sottobanco a un prezzo di circa la metà di quello ragionevole e senza metterlo veramente in asta con altri gruppi interessati. Questi giudici di Roma nel 1985 hanno emesso una sentenza CORRETTA dal punto di vista sia formale che sostanziale, tanto è vero che nessuno li ha mai criticati nel merito. Questa sentenza ha messo i bastoni tra le ruote al piano di far avere da al finanziere De Benedetti il gruppo SME a un prezzo di favore in cambio dell'appoggio politico che i suoi giornali, repubblica ed espresso, davano alla sinistra DC e De Mita. Si trattava di un caso clamoroso di abuso del potere pubblico per fare gli interessi di una cordata politico-finanziaria, verissimo. Ma che riguardava Prodi e De Benedetti e i 2mila miliardi di lire della SME che erano soldi dello stato. La sostanza di tutta la storia è che la sentenza di Squillante e soci era corretta nei riguardi del gruppo SME e quando ci si fa corrompere in genere si distorce la legge. Quello che non era corretto era invece svendere la SME, azienda di stato, al gruppo che finanziario amico del presidente IRI dell'epoca (prodi). Sicuramente Squillante & C. portavano soldi in svizzera frutto di qualche evasione fiscale con l'aiuto di Previti. E' anche possibile, anche se non è stato provato in modo convincente, che questi giudici a Roma chiedessero anche tangenti quando avevano per le mani sentenze importanti, ci sono state voci per anni che al foro di Roma chiedessero tangenti per sentenze di tutti i generi. Ma anche se lo si provasse nel caso SME con qualcosa di più di una coincidenza di versamenti su conti cifrati non cambierebbe il fatto che il processo SME riguardava la vendita a DeBenedetti di un azienda pubblica con modalità molto molto sospette. Se lei invece di copiare e incollare avesse letto e non solo da un giornale, ma diverse pubblicazioni, confrontando opinioni diverse e cercando di capire con la propria testa invece di fare il propagandista a tempo perso, avrebbe visto che qua la sostanza era la svendita della SME da parte di Prodi a De Benedetti e SUCCESSIVAMENTE il tentativo a posteriori di vendicarsi sui giudici che CORRETTAMENTE l'anno bloccata cercando di incriminarli, sfruttando il fatto che probabilmente evadevano delle tasse mettendo dei soldi in svizzera tramite Previti (cosa criticabile, ma di cui negli anni '80 erano colpevoli quasi tutti gli italiani benestanti) e cercando, da parte della Bocassini & Co., di fare figurare queste manovre valutarie come un complotto per una sentenza comprata

la descrizione della propria giornata tipo di Gary B. Smith - gz  

  By: GZ on Mercoledì 17 Marzo 2004 20:44

Qualcuno ha letto oggi la descrizione della propria giornata tipo di Gary B. Smith su TheStreet.com ? Si alza presto, guarda i grafici (solo grafici), prepara gli ordini prima dell'apertura e li invia per mail al broker, poi va a giocare a golf, a vedere le figlie che si allenano per il nuoto o altro sport, scrive una colonna per il sito con il portatile che lo tiene collegato se deve controllare, va a pranzo e fa pure la siesta. Senza mai guardare cosa fa il mercato durante la giornata perche' usa solo i grafici e solo quelli giornalieri, i movimenti in tempo reale li ignora, ignora le notizie e ignora tutti i fatti economici. Usa solo alcuni andamenti grafici e li prepara in un ora tutte le mattine e poi mette gli ordini e ha finito di lavorare. Ovvio che non è un gestore e che così si limita a gestire dei propri soldi, ma dopo anni ha imparato, ha un feeling per cui ha rendimenti positivi Una volta faceva il tecnico all'IBM. E' incredibile che nella nostra era sia possibile vivere cose' bene grazie alla tecnologia e ai mercati finanziari (anche se io lo troverei troppo lento, diciamo che è adatto quando sei in pensione). --------------------------------------------------------------- A Day in the Life of The Chartman By Gary B. Smith Special to RealMoney.com 3/17/2004 8:26 AM EST URL: http://www.thestreet.com/p/rmoney/techforumrm/10149091.html Technical Analysis BULLISH Hovnanian readies for another leg up. Disney may eventually touch $24. GM gets back to its weekly uptrend line. Following on from Tuesday's column, the question is: What does my typical day look like? Is it a dream life where I can kick back after a few minutes of trading and spend the rest of the day working on my short game? That is, when I'm not mixing up the next batch of martinis? Usually at this point, the writer is obligated to say that's all a fantasy and it's nothing but work, work, work. However, what I wrote above isn't far off -- save the martinis, of course. Yuck! (After I take you through my day, I'll take you through today's charts, including Nasdaq, Hovnanian Enterprises (HOV:NYSE) , Disney (DIS:NYSE) , General Motors (GM:NYSE) , Nike (NKE:NYSE) and General Mills (GIS:NYSE) .) My first rule is that I sleep in as late as I need. I am a firm believer in the restorative powers of at least eight -- preferably nine -- hours of slumber, so I never set the alarm clock. Because I go to bed so early, I rarely sleep past 6:30 a.m., so it's never a problem. (This differs from my habits in the past, when both my girls had early-morning swim practice. Then I'd be up at the ungodly hour of 4 a.m.!) Also, I have a big advantage in that my kids are old enough to fend for themselves and are pretty much out the door by the time I start moving. Translation: I can have a cup of coffee in peace! In any event, I usually skim The New York Times and The Wall Street Journal, and I spend a few minutes with The Washington Post. If I'm in a hurry, though, I go right to The New York Times business section, as it pretty much captures whatever I need to know businesswise. (Which is, frankly, not much. In fact, if I didn't do TV every week, I'd probably read the sports section exclusively. However, business anchors have an annoying habit of asking me things in the business world that I suppose I should know.) I'm generally at my desk by 7:30 a.m., and the first thing I do is download my email. A package called Mailwasher quickly allows me to delete all my spam and viruses without downloading the actual email into Outlook. That makes my final email dump pretty straightforward. I answer some email at that time, but because I get so much of it throughout the day, I tend to tackle it in bits and pieces. All told, email takes me almost as long as all my writing combined! At about 8 a.m., I'm ready to do that day's trades, but it's fairly straightforward. TC/2000 does the scans for me, and I look at about 50 stocks. I pretty much know what I'm looking for, so it's just a matter of entering my orders and emailing them to my broker. I use email, by the way, instead of direct entry for my orders, as more than once my broker has caught an error I've made. Typically, it's an incorrect lot size -- I originally bought 4,700 shares and I incorrectly want to sell 5,700 -- or something like an incorrect symbol. The extra commission cost is well worth the money. After my orders are in, generally by 8:30 a.m., I answer some more emails, make a stab at starting both the newsletter and column, and generally screw around until the open. Once the weather turns warmer, I'll move my schedule up a bit and try to be on the first tee at 7:30 a.m. That way, I can play 18 holes in a little more than two hours and be back almost in time for the open. It's helpful that my commute to the golf course is all of five minutes, and during the week, the pros will let me skate out early and cruise around alone. By 9:30 a.m., I'm mostly done trading for the day. I get my fills, enter any limit or stop orders I need and then have the day free until about 3 p.m. What do I do during that time? At some point, I write the bulk of the next day's column, getting everything down except the charts. I also flesh out the text of that day's newsletter, saving the picks and charts for postclose, of course. Still, the meat of the day is mine, and what I do depends on the season. Starting in March, I drive down to the Potomac at about 3 p.m. to watch my girls row. That's the fabulous thing about having a wireless modem. I grab my laptop and a good pair of binoculars and watch the activity from the upper deck of the boathouse, while still working on the newsletter and column. (Sidebar: Once a pattern-watcher, always a pattern-watcher! Crew coaches are notorious for being tight-lipped as to which boat and seat the kids will race in at the regattas. And God forbid a parent should ever ask! Therefore, I watch practice intently to see who is rowing with whom, which boat everyone is in, who gets switched out, who is riding in the launch, etc., in hopes of figuring things out. I'd be the quintessential stage mother, in fact, except I hide during practices, trying not to be conspicuous!) At about 4 p.m., I start on the charts for the next day's column and usually have those done by 4:30 p.m. I've done the text earlier, so all that remains is usually the "and that's the final word" part, which sometimes takes me a while to come up with! After I'm done with the column, I download that day's data and make the picks for the newsletter, compose the corresponding charts and send them along. Editing is quick, so I'm done with everything no later than 5:15 p.m. Then it's back to watching the rowing. I'm usually back at the house by 7 p.m., where we have dinner, watch a little TV and then, boring as it sounds, it's lights out by 10 p.m. All pretty routine, but which always leaves a few questions: 1. Do I really play golf every day? I confess, I'm an addict, so I tend to play or practice six days a week. It is shocking, then, that I'm not any better. 2. Do I look at the market intraday? I do leave my quotes running and admit that I peek at what's happening throughout the day if I'm near my PC. The only time I'll turn off my quotes is when the market is doing extremely well or extremely poorly. In both cases, I can't bear to watch. 3. How does my schedule change for TV? At about midweek, the producer and I will talk so I'll know which charts I need to produce for the show. That takes only about 15 minutes, and my "show prep" doesn't take much longer. Therefore, almost everything you hear me say on TV is ad-libbed, which makes it easy to get ready for the show. On Fridays, we pre-tape at 5:45 p.m., so I leave about 3 p.m. so I can do the newsletter right before the show. Then we tape until 6:15, I pick up dinner for the family on the way home, and I'm back by 7 p.m. In addition, about once a week, I normally do a live show like "Cavuto," where I'm on at about 4:30. Same plan as above, although I do read the business news a bit more intently that day. I bring my laptop and simply move my "desk" to the Fox Studio. 4. When do I find time to watch all those rental movies, read, etc.? Weekends, mostly, for the movies. I read a bit at night and when I'm watching the kids at the boathouse. 5. When do you experiment with your trading? I look at new trading ideas throughout the day when I'm at my computer. 6. What do I do for vacations? Between my wife and kids, someone has a regatta nearly every weekend of the spring, fall and summer. So, my "vacation" is usually along the lines of staying at a hotel near the Schuykill, standing in the rain for five or six hours watching the races, and then ordering room service at night. Of course, I find that thoroughly enjoyable. I do bring my laptop, of course, and do my trading in the early morning. It's those four or five times a year where I'll skip my column and do an edited version of the newsletter. Over Christmas, my "vacation" is when the rest of the family goes skiing, and I have the house to myself. 7. Do I still take a nap during the day? With as much sleep as I get, I still need to lay down at about 2:30 p.m. or so. Must be circadian rhythms!

ci sarebbe anche il mondo reale della tecnologia - gz  

  By: GZ on Mercoledì 17 Marzo 2004 19:38

Non esiste solo la FED e non la FED, ci sarebbe anche il mondo reale della tecnologia che per fortuna continua a lavorare e che costituisce l'elemento di lungo periodo toro Quello che leggo ad es qui e altrove come su la "Telecom Connection" a TheStreet.com, è che le cose piano piano migliorano TLC: CEBIT; AZIENDE HI-TECH SCOMMETTONO SU RIPRESA DA TAIWAN OLTRE 10% AZIENDE ESPOSITRICI - HANNOVER, 17 MAR - (di Carlo Maria Fenu) - Il mondo della tecnologia, dopo tre anni di crisi, prova a ripartire da Hannover. Tra gli oltre 6.000 espositori del CeBIT, la piu' grande fiera mondiale dell'information technology che si apre domani nella citta' tedesca, l'ottimismo e' palpabile. E se non fosse per le ingenti (e rafforzate) misure di sicurezza, che riportano la mente agli attacchi terroristici di Madrid, si potrebbe dire che le enormi difficolta' che hanno flagellato il settore dell'information technology, dopo lo scoppio della bolla di Internet, non hanno quasi lasciato traccia. A confermarlo non e' tanto il numero degli espositori, leggermente inferiore a quello dell'anno scorso per l'elevato tasso di 'mortalita'' di questo tipo di aziende, ma il fatto che i grandi gruppi - da Microsoft a Nokia, da Sony a Siemens - siano tornati a investire e abbiano ampliato gli spazi espositivi per cavalcare la ripresa ormai avviata. Anche i top manager delle multinazionali, molto prudenti nelle dichiarazioni al CeBIT del 2003, quest'anno si lasciano andare a un moderato ottimismo. Nel suo discorso di inaugurazione del Cebit, del resto, anche il Cancelliere Schr der ha sottolineato che le prospettive economiche e i dati congiunturali sono migliori di un anno fa. ''I primi risultati concreti sono gia' visibili, ma dobbiamo e vogliamo migliorare ancora'', ha dichiarato Schr der. L'edizione di quest'anno, a cui partecipano oltre 6.000 espositori e alla quale sono attesi oltre 500.000 visitatori, ha visto un incremento notevole (e in parte un ritorno) delle aziende dell'est Europa e del Far east. ''E' un dato molto confortante, perche' in questi paesi il mondo della tecnologia cresce con percentuali a due cifre ogni anno. Taiwan, per esempio, quest'anno ha toccato il record con 700 aziende espositrici'', ha osservato Willi Berchtold, presidente di Bitkom, l'associazione che raggruppa le principali aziende tecnologiche tedesche. ''C'e' motivo per essere ottimisti, ma non per lasciarsi andare a un'euforia senza limiti'', ha sottolineato tuttavia Berchtold, spiegando che ''non sara' facile tornare ai tassi di crescita prodigiosi della fine degli anni '90''. A livello mondiale, comunque l'information technology dovrebbe crescere del 4,3% quest'anno e del 6% nel 2005. L'obiettivo di tenere un passo doppio rispetto alla crescita economica mondiale non e' ancora raggiunto, ma non sembra fuori portata. Per quanto riguarda la Germania, il terzo mercato mondiale dopo gli Stati Uniti e il Giappone, le prospettive sono buone, ma non eccellenti, tenuto conto che il paese fatica ancora ad uscire dalla stagnazione economica che lo affligge ormai da un paio d'anni. Il 70% delle aziende tedesche del settore tecnologico, comunque, vede ormai la ripresa e il 10% stima un tasso di crescita a due cifre percentuali. ''Il clima favorevole inizia a riflettersi anche nei dati di bilancio e nel portafoglio ordini, che si sta riempiendo'', ha spiegato ancora Berchtold. Nel complesso, le previsioni indicano che in Germania il settore crescera' del 2% nel 2004 (a 134 miliardi di euro) e del 3,7% nel 2005, un po' meglio della media europea (3% nel 2005) ma quasi la meta' della media mondiale (6% nel 2005).

Per fortuna che c'è Giampaolo Pansa - gz  

  By: GZ on Mercoledì 17 Marzo 2004 19:02

Lo sforzo di documentazione e di ricostruzione dei fatti è ammirevole e lo dico senza nessuna ironia, ma bisogna considerare i pro e contro e non guardare solo l'albero, ma anche la foresta In politica si sceglie più che altro il male minore fatto salvo momenti particolarmente felici come Garibaldi e Cavour (e forse all'epoca anche loro sembravano compromessi o interessati o corrotti) Le questioni che toccano la vita dei cittadini sono diverse, dai terremoti e allagamenti del Po a Parmalat alle pensioni alle tasse al federalismo alla natalità in calo alla camorra e il processo SME è un elemento dei tanti elementi il fatto ad es che mentre governavano altri siano stati fatti fuori 10 MILIARDI di euro da Tanzi & C con la complicità dei diversi governi succeduti da metà anni '80 (e la probabilità che siano stati pagate tangenti a tutti questi) è un altro elemento. E pesa di più per il semplice fatto che si tratta di 10 miliardi ----------------------------------------- Bestiario di Giampaolo Pansa www.espressonline.it Quel latte fetido che puzza di silenzio Escono i verbali di Tanzi. E troppa gente resta zitta Sul finire del dicembre 2003, quando i casi Parmalat e Cirio erano appena agli inizi, scrissi un Bestiario intitolato 'La Tangentopoli del 2004'. Il sommario diceva: "Aziende, banche, partiti. Una palude fetida che ricorda quella del 1992. È l'incubo del nuovo anno". Poco più di un mese dopo, 'Repubblica' diede corpo a quell'incubo, con un'inchiesta di Carlo Bonini e Giuseppe D'Avanzo, pubblicata il 13 febbraio 2004. Il titolo annunciava: 'La grande ragnatela di Tanzi. Ecco i nomi di tutti i politici'. Lo scoop era basato su quello che il padrone di Parmalat aveva raccontato ai procuratori della Repubblica di Milano e di Parma in sei interrogatori, fra il 23 gennaio e il 5 febbraio. 'Repubblica' rivelava l'identità dei presunti beneficiati da un munifico Tanzi. Li ripropongo nell'ordine in cui apparivano in quell'articolo: Prodi, Berlusconi, Fini, Scalfaro, Casini, Dini, Alemanno, D'Alema, Tabacci, Castagnetti e Lusetti, per non parlare della vecchia guardia democristiana dei De Mita, Goria, Misasi e Scotti. Infine, si raccontava come Tanzi avesse reso possibile negli anni Novanta la nascita di un quotidiano anti-ulivista dalla vita breve, 'L'Informazione', diretto da Mario Pendinelli. Poi che aveva dato una mano al 'Manifesto'. E infine che, in un'occasione, aveva finanziato il 'Foglio' di Giuliano Ferrara. Non ricordo che lo scoop di 'Repubblica' abbia fatto cascare il mondo. Ai tempi della Tangentopoli 1, la stampa si era mossa nel modo opposto. Se il giornale A faceva uno scoop, i giornali B, C e D si dannavano per rilanciare con altre storie e non sembrare l'asino di marmo. Mi pare che la scelta del silenzio marmoreo, o di bronzo, sia venuta di moda in questi giorni, che vedono un quotidiano, 'Libero', diretto da Vittorio Feltri, riprendere la strada tracciata da 'Repubblica'. Per proseguirla con energia e con una serie di notizie poco o niente conosciute. A cominciare dalla pubblicazione di gran parte dei verbali di Tanzi. Che adesso sentiamo parlare, tra virgolette, come aveva parlato ai magistrati che lo interrogavano. Il Bestiario non può che apprezzare il lavoro di Feltri. Il suo è un giornale di centro-destra. Ma che importanza ha? Nessuna. Conosco Feltri da anni. È un cavallo pazzo, ossia un uomo libero e un giornalista coi fiocchi, che quando incontra una notizia non trasloca sull'altro marciapiede per non vederla. Ve la ricordate la sua campagna su Affittopoli, dell'agosto-settembre 1995, quando dirigeva il 'Giornale'? Venne maledetto da un bel po' di nomenklatura partitica. Ma rese un servizio ai lettori, anche a quelli di centro-sinistra. Certo, non tutti siamo così bravi o fortunati da scovare i verbali che 'Repubblica' e 'Libero' hanno avuto tra le mani. Ma che cosa ci impedisce, per esempio, di analizzare quel che sta emergendo dalle confessioni di Tanzi? D'accordo, è possibile che il signor Parmalat, alle corde e in galera, non racconti sempre la verità. Oppure che mescoli il vero al falso. Oppure ancora che spari nel mucchio. E per questo si stia beccando, con Feltri, molte promesse di querela. Però la sensazione di tanti è che nei suoi verbali ci sia parecchia trippa per parecchi gatti. Consideriamo l'ottava puntata dell'inchiesta di 'Libero', stampata mercoledì 10 marzo. Il titolo di prima pagina, a tutte colonne, recita: 'Tanzi: ho finanziato pure Forza Italia'. Leggiamo il sommario: 'Contributi a Berlusconi attraverso gli spot pagati a Publitalia. Ma il gruppo di Mediaset smentisce: è falso, ecco le carte che lo dimostrano'. È soltanto fango nel ventilatore, per vendere qualche copia in più? Continuo a pensare di no. La verità è che, a dodici anni dalla prima Tangentopoli, sta riemergendo, sia pure in forme diverse, lo stesso cancro che aveva distrutto quasi tutti i partiti della Prima Repubblica. A quel tempo, l'avevo chiamato il cancro del semaforo. Infatti i partiti e i politici più influenti davano il verde o il rosso ai grandi e medi affari a condizione che ci fosse o no una tangente. Oggi avviene la stessa cosa. Per questo mi sembra bizzarra la diagnosi che Oscar Giannino, valente giornalista del 'Foglio', ha consegnato a Carlo Sala di 'Libero': "Io non vedo una seconda Tangentopoli. I soldi di Tanzi non erano per aiutare i partiti, ma perché la politica chiudesse un occhio". Ossia desse luce verde agli affari di mister Parmalat. O gli creasse attorno quell'ambiente favorevole, della cui necessità Tanzi parla di continuo nei suoi verbali. Insomma, il fetore della corruttela seguita ad ammorbare una parte, temo grande, del nostro sistema partitico. Fra i tanti perché, ce n'è uno che svetta: nessuno dei governi in sella dal 1992, parlo del centro-sinistra come del centro-destra, ha mai varato strumenti acconci per combattere la corruzione. L'uomo della strada l'ha capito. Per questo la fiducia nei partiti sta colando a picco. Per questo il disincanto dilaga. Vogliamo che ai giornali succeda la stessa cosa? Bene, basta continuare a stare zitti. E a difendere i nostri amici politici, per sbranare soltanto gli avversari.

gli interessi dell'ENI che ora guidano la politica estera italiana, mamma mia - gz  

  By: GZ on Mercoledì 17 Marzo 2004 15:31

uh... non ci sono parole davvero, gli interessi dell'ENI che ora guidano la politica estera italiana, mamma mia, bel colpo con questa intervista, ha svelato quello "che ci sta dietro" finalmente Ma è ancora più inquietante: è di ieri una notizia che nella ricostruzione dell'Iraq concorre anche la Lega delle Cooperative ! Ecco perchè i DS sono un poco restii a impegnarsi "per la pace" e D'Alema dice che non vuole ritirare i soldati ora ? Ahhhh... solo Pannella e Bertinotti sono "puri" tutti gli altri in qualche modo se scavi hanno qualche indiretto interesse ECONOMICO (che brutta parola) e possono in qualche modo essere collegati alla ricerca di un qualche PROFITTO Non passa per la mente il dubbio che possa essere NORMALE che le aziende in grado di estrarre petrolio lo estraggano e quelle in grado di costruire un ponte o un acquedotto o degli edifici concorrano agli appalti e ai contratti e che sia NORMALE che ci guadagnino, proprio come qui cerchiamo di guadagnare a giocare in borsa e anzi è una bella cosa ? ed è grazie appunto all'ENI o alla Coop o Halliburton che invece di alzarsi alle quattro a mungere le vacche come i nonni ora si possa giocare in borsa con il mouse e i monitor a colori stando al caldo in poltrona ?

E' un idea a alta probabilità - gz  

  By: GZ on Mercoledì 17 Marzo 2004 15:20

E' un idea ad alta probabilità i) Livello di 61.8% esatto del tasso di interesse ii) Sequential tre giorni fa e anche Combo ieri in chiusura iii) Banche centrali estere che negli ultimi 12 mesi hanno comprato il 50% dei Treasury per difendere il dollaro e ora di colpo ne hanno molto meno motivo

viaggiare in treno di notte - gz  

  By: GZ on Mercoledì 17 Marzo 2004 02:19

Parlavo oggi con un medico che va spesso a Roma e mi spiegava che ora prende sempre il treno della notte perchè non vuole essere alla stazione di mattina. D'altra parte diceva un gestore di hedge fund oggi su CNBC che ci sono mezzo miliardo di persone in occidente e per quanto sia orribile quello che succede a Madrid di cose questo genere ce ne sono state state dozzine in europa (a Bologna furono 83 vittime) e l'effetto economico è insignificante (dopo i 50 o 60 morti delle due stragi a Istanbul il turismo in Turchia è rallentato solo per un mese). Fino a quando non si tratti di un arma di distruzione di massa che porti la scala della distruzione alle migliaia o decine di migliaia in realtà l'impatto sulla vita di mezzo miliardo di occidentali è lo stesso di quello dei tanti episodi che negli ultimi 20 anni in europa sono costati circa 2 mila morti per terrorismo (baschi, IRA, BR e anarchici vari, corsi, ceceni..). Non sembra ma in Europa ci sono stati MIGLIAIA DI ATTENTATI da quando sono nato (ho letto circa 10 mila!) e migliaia di vittime (solo in Italia circa 500 morti e 6-7 mila feriti). "... il terrorismo non si sconfigge con la guerra, ma con azioni di intelligence e di politica. ..". Ovvero il lavaggio del cervello invece lo si fa ripetendo gli slogn senza capire cosa significano le parole. Ma l'"Intelligence" cos'è ? L "Intelligence Service" inglese, il SISMI italiano,la CIA americana, i servizi russi, il Mossad ecc... In Italia i servizi segreti sono stati accusati per venti anni di avere organizzato stragi simili a quelle di Bin Ladin. A Piazza Fontana, di Piazza della Loggia, dell'Italicus, della stazione di Bologna abbiamo avuto stragi identiche a quella di Madrid (sui treni e in stazione con la bomba...) e per le quali la stessa gente che ora dice "contro il terrorismo basta l'intelligence" accusava i servizi "di intelligence" di esserne mandanti e complici. Buffo. E comodo. I servizi segreti collaborando tra loro dovrebbero sconfiggere il terrorismo senza che nessuno si debba disturbare o fare fatica, lo affidi "all'intelligence" e loro tramite i loro circuiti segreti di cui nessuno viene a sapere nulla di preciso se non a cose fatte ti sistemano il problema. Come mai allora dal 1993, quando Bin Ladin ha messo un camion sotto le Due Torri a NY (sbagliando allora la carica però) e ha dato il via alla serie l'intelligence ha lasciato a desiderare ? Ma niente, basta ora "Potenziare l'Intelligence", secondo bello slogan e voilà, stanzi dei soldi per l'intelligence e si ritorna tutti a fare le proprie cose come prima. E la politica ? E' fondanentale per trattare con gente che aveva come progetto iniziale quello di schiantare gli aerei a NY invece che sul Pentagono, la Casa Bianca e le Due Torri su una centrale nucleare a 30 miglia da NY e solo all'ultimo momento hanno cambiato idea secondo uno dei capi catturati in Afanistan. Oggi facevano in TV le armi nucleari che Gheddafi sta consegnando finalmente agli inglesi e che mostrano che era arrivato quasi all'atomica. Tutto il problema è che: a) c'è gente ora, per la prima volta nella storia, che è disposta a usare 5 aerei pieni di benzina come arma di distruzione di massa e preferirebbe magari un gas tossico o un atomica di piccola portata, mentre ad es l'IRA o i Baschi o le BR si limitavano. Questa è una piccola differenza che gli americani hanno notato perchè quando visitano NY vedono un specie di buco ora grande quanto il centro una città di provincia. b) ci sono dei ^regimi che hanno organizzato non solo guerre e repressioni ma anche terrorismo a ripetizione come Saddam#http://www.newsmax.com/archives/ic/2004/3/14/141831.shtml^, Iran, la Libia di una volta, la Corea che possono avere interesse a dar loro questi aggeggi di nascosto. Se questi tizi si incontrano e si passano l'ordigno purtroppo non te lo dicono subito per cui la "politica" (trattative ? negoziati ? dimostrazioni ? accordi al vertice ? campagne di sensibilizzazione ) la imposti dopo che hanno fatto il botto, quando il buco che c'è ora in centro a NY si è allargato e hanno evacuato tutta Manhattan. Comunque fino a quando sono "solo" sacche con il tritolo sui treni qui in Italia eravamo abituati in qualche modo, basta viaggiare di notte e poi al mattino leggi sul giornale che risolvi il problema aspettando che si organizzino e si attrezzino bene al riparo dei regimi che li ospitano e quando arrivano dalle nostre parti bloccandoli "con azioni di intelligence e di politica".

ma cosa si ama cosa si aspettano che dica o faccia la FED oggi ? - gz  

  By: GZ on Martedì 16 Marzo 2004 18:17

ma cosa si aspettano che dica o faccia la povera FED oggi ? sembra dal grafico che debba accedere chissà cosa qui se uno seguisse l'analisi tecnica adovrebbe vendere con tutte e due le mani

Ma ci sarebbe anche un sottofondo di benessere - gz  

  By: GZ on Lunedì 15 Marzo 2004 23:31

Humm...qua per correggere l'effetto malefico di Usamlab ecco un pezzo dell'Economist di ieri l'altro che da la versione benefica dei dati. Spiega con esempi e numeri esatti quello che ho provato a dire qua anche io e cioè che la borsa è sopravvalutata e c'è molto debito che si accumula, ma al momento per quello che riguarda l'america non sono mai stati così bene, una cosa facilmente verificabile andandoci specie se uno c'è già stato anche anni fa In assenza di un crac del dollaro o di ansia per terrore come quello di Madrid riemergerà un SOTTOFONDO DI BENESSERE cose come la ricchezza totale che ha toccato il record di 44 miliardi di dollari superando quella del 2000, la disponibilità di case e vani per abitante che è doppia di quella europea, l'assistenza sanitaria high tech spettacolare che ha portato tra le altre cose a una mortalita infantile dimezzata nonostante 20 milioni di messicani appena entrati, 25 miliardi di dollari all'anno spesi solo per barche e motoscafi... Personalmente la cosa che mi stupisce di più è l'assistenza sanitaria di lusso di massa: gli ospedali che ho visto somigliano ormai tutti a alberghi di prima categoria, non c'è ad esempio nessun odore in giro che ne dia l'idea, i giornali pubblicano le hit parade degli specialisti sulla base delle referenze date dai pazienti per cui prima di sceglierne uno tra quelli che ti da la tua assicurazione consulti le classifiche, li chiami a qualunque ora e dopo mezzora il medico ti richiama a casa o ti richiamano a casa di loro iniziativa per sapere come stai... Il tutto costa cifre folli, la spesa sanitaria è il 17% del PIL e lo stato e le aziende si svenano anche perchè ogni medico è coperto da cinque milioni di dollari di assicurazioni che vanno messe nel conto, ma in qualche modo la cosa continua e contribuisce parecchio al senso generale di benessere ------------------^dall' Economist#http://www..com/printedition/displayStory.cfm?Story_ID=2501977^ ------------------------ ANOTHER month, another dismal set of job figures. America pulled out of its last economic recession way back in November 2001, yet the country's “jobs recession” finished only last autumn, by when 2.7m jobs had been lost since the start of the slowdown. Now, though economic growth has bounced back, new jobs refuse to do the same in this, the third year of recovery. In February, a mere 21,000 jobs were created, according to the official payroll survey, at a time when George Bush's economists forecast 2.6m new jobs for 2004. Mounting alarm at the White House, and increased calls for protection against what a growing number of Americans see as the root of most ills: the “outsourcing” of jobs to places like China and India. Last week the Senate approved a bill that forbids the outsourcing of government contracts—a curious case of a government guaranteeing not to deliver value-for-money to taxpayers. American anxiety over the economy appears to have tipped over into paranoia and self-delusion. Too strong? Not really. As The Economist has recently argued—though in the face of many angry readers—the jobs lost are mainly a cyclical affair, not a structural one. They must also be set against the 24m new jobs created during the 1990s. Certainly, the slow pace of job-creation today is without precedent, but so were the conditions that conspired to slow a booming economy at the beginning of the decade. A stockmarket bubble burst, and rampant business investment slumped. Then, when the economy was down, terrorist attacks were followed by a spate of scandals that undermined public trust in the way companies were run. These acted as powerful headwinds and, in the face of them, the last recession was remarkably mild. By the same token, the recovery is mild, too. Still, in the next year or so, today's high productivity growth will start to translate into more jobs. Whether that is in time for Mr Bush is another matter As for outsourcing, it is implausible now, as Lawrence Katz at Harvard University argues, to think that outsourcing has profoundly changed the structure of the American economy over just the past three or four years. After all, outsourcing was in full swing—both in manufacturing and in services—throughout the job-creating 1990s. Government statisticians reckon that outsourced jobs are responsible for well under 1% of those signed up as unemployed. And the jobs lost to outsourcing pale in comparison with the number of jobs lost and created each month at home. Even here, the rate of job “churn” has, for unclear reasons, been falling since mid-2001. Waiting for the job recovery might be a good time to take a broader measure of the material well-being of Americans. Their condition is widely held to be perilous. The economy, it is said, is being “hollowed out” by international competition and the connivance of business and political elites, creating “two Americas”, one rich, one poor. Median income of American households, commentators often say, has been stagnant, though census figures give a rise of one-fifth since 1980. Lou Dobbs, on CNN's “Lou Dobbs Tonight”, is just one media fabulist who makes his living by claiming that, as America is being “exported”, so the well-being of middle Americans is in a parlous state. It is a good story, but false on many levels. For a start, this slow growth in median income overlaps with a scale of immigration into America outpacing all immigration in the rest of the world put together. Many immigrants have come precisely to take up the lowest-paid jobs. As a result, in the 20 years to 1999 some 5m immigrant households were added to those defined as below the poverty level. Yet among native-born Americans, poverty rates have declined steadily since the 1960s. In the case of black families, median incomes have recently been rising at twice the pace for the country as a whole. Strip out immigrants, and the picture of stagnant median incomes vanishes. Indeed, for the nine-tenths of the population that is native-born, middle-income trends continue their improvement of the 1950s and 1960s. For these people, inequality is not rising, but falling. Gregg Easterbrook cheekily points out in his excellent recent book, “The Progress Paradox” (Random House), that if left-leaning Americans seriously want better statistics about middle-income gains, then they should simply close their borders. Mr Easterbrook points to something else about the figures for median household income. A quarter-century ago a typical household had three members. Today, it has just 2.6 members. Simply by this effect, median households have seen their real incomes rise by a half. Another measure of improved well-being is increased access to jobs. Between 1980 and 2002 Americans in work rose by over 40%, a far brisker pace than the 26% growth in the population. Some three-quarters of the adult population are now in work, close to a record and some ten percentage points higher than in Europe. One reason is more teenagers in work: over the same period, teenage employment grew by nearly two-thirds. As Andrew Hacker points out in the New York Review of Books, teenagers are a significant source of low-paid labour in supermarkets, shopping malls and fast-food franchises. Exploitative? Hardly, since it helps them buy cars and independence. Yet the chief reason for higher participation is more women in work, notably married women. Very roughly, in the past half-century the average weekly hours worked by married women have tripled, while hours worked by men and single women have stayed about constant. The usual reason given is that married women have had to work so that families can make ends meet. A recent study* by three economists, Larry Jones, Rodolfo Manuelli and Ellen McGrattan, published by the Federal Reserve Bank of Minneapolis, punctures that notion. They find that the tripling of married women's hours can be explained entirely by a gender wage-gap that has narrowed. That is, a smaller pay differential between men and women gives married women sufficient incentive to invest in education and careers. Of course, many American households struggle to survive on minimum-wage jobs with employers who do them few favours. We will look at low-paid work in a future week. What this piece attempts to argue is that the middle is far from being hollowed out. As Mr Easterbrook emphasises, most Americans have at least two cars and their own house, and they send their children to college. Certainly a bigger share of household income is being spent on things that did not feature 50 years ago, such as high-tech health care. But it has brought the benefit of a longer and better life, and not just for the old: since 1980, infant mortality has fallen by 45%. At the end of last year, America's household wealth, at $44 trillion, passed the previous peak set in early 2000. With Americans wealthier than ever, why are many so anxious? Perhaps they think prosperity will vanish in a puff of terrorist smoke or a housing-market collapse. Perhaps, tentatively, the suburbs, in which half of Americans live, are to blame. For the suburbs fulfil the American dream, but at a price. On the one hand comes greatly increased space: the typical American dwelling now has two rooms per person, double Europe's level or America's half a century ago. On the other hand, expectations grow for every family member to have her own computer, DVD player—and another car. Pile on top of that an annual family holiday by plane, a bass-fishing boat (Americans spend $25 billion a year on boats and jet-skis) and regular meals out (Americans now spend nearly half their food dollars in restaurants). The American dream may cost less than it used to, but it still comes dear. And in a sated society, there is less and less new to look forward to.

Il tour italiano è invece affidato a Shawkat Khazindar... - gz  

  By: GZ on Lunedì 15 Marzo 2004 23:07

E poi c'anche il Tour italiano di "Al Qaeda And Friends" (una volta c'era Pavarotti and Friends, ora ci sono questi che vanno in Tour) ------------------------------------------- ^(Magdi Allam 15 marzo 2004 - Corriere.it)#http://www.corriere.it/Primo_Piano/Esteri/2004/03_Marzo/15/spagna_magdi.shtml^ ....Il documento di Al Qaeda di 42 pagine è stato redatto e diffuso alla fine del 2003. Ma soltanto ora viene riscoperto per la sua impressionante previsione della strage di Madrid e del risultato delle elezioni. «Per costringere il governo spagnolo a ritirarsi dall'Iraq, la resistenza deve infliggere dei pesanti colpi alle sue forze. Seguiti da una campagna propagandistica per illustrare la realtà della situazione in Iraq. Dobbiamo sfruttare al massimo la scadenza elettorale. Noi riteniamo che il governo spagnolo non sopporterà che due o tre attacchi al massimo prima di essere costretto a ritirarsi sotto la pressione popolare. Se non lo dovesse fare, la vittoria del partito socialista sarà pressoché certa e il ritiro dall’Iraq sarà una delle sue priorità». Il matrimonio d'interesse tra l’alleanza del terrore è stato reso possibile dall'attivismo dei dirigenti della Alleanza nazionale patriottica irachena, Jabbar Al-Kubaysi e Awni Al-Kalemji, che risiedevano in Europa. Qui, tramite il circuito dei circuiti antimperialisti, hanno stretto legami con l'Eta e altre sigle del terrorismo internazionale. Al-Kubaysi, rientrato in Iraq alla vigilia della guerra, dirige la «resistenza» armata a Falluja contro le forze americane e i «collaborazionisti». Ed è sul terreno che si realizza l'intesa operativa con i terroristi islamici autoctoni e stranieri provenienti da ogni parte del mondo. L'obiettivo di Al-Kubaysi è dar vita, entro la fine di marzo, a un Fronte di liberazione nazionale che dovrebbe associare laici e religiosi, sunniti e sciiti, arabi e curdi contrari alla «pax americana». Al-Kalemji proprio ieri si trovava a Barcellona per propagandare l'idea del Fln iracheno. ^Il tour italiano è invece affidato a Shawkat Khazindar che, dopo essere stato a Roma, Napoli, Sassari, Perugia, Milano, Firenze, ieri ha tenuto una conferenza a Porto S. Giorgio (Fermo)...#http://www.corriere.it/Primo_Piano/Esteri/2004/03_Marzo/15/spagna_magdi.shtml^

Per Debka era scritto: la Turchia, poi la Spagna, poi l'Italia - gz  

  By: GZ on Domenica 14 Marzo 2004 17:41

Secondo ^Debka#www.Debka.com^ di ieri se uno leggeva i proclami degli ultimi mesi di Al Qaeda o dei predicatori fondamentalisti sulla sua lunghezza d'onda (che appaiono per chi fosse curioso anche ^nelle versioni in inglese di siti come Al Jazeera#http://english.aljazeera.net/HomePage^) era detto chiaramente che gli obiettivi erano la Turchia, poi la Spagna e poi terza l'Italia. Uno dice: "ma perchè mai dovrebbero dire in anticipo cosa faranno ?" I loro ragionamenti sono piuttosto contorti (per noi) e infatti nessuno qui legge davvero quello che dicono. Ad esempio Bin Ladin quando parla della Spagna ricorda sempre che una volta era un paese musulmano, anche se era nel 1400 e sembra che faccia il professore di storia. Ma i loro proclami essendo indirizzati a milioni di musulmani nel mondo hanno invece una funziona propagandistica importante e quindi spiegano esattamente la loro strategia perchè poi sono riprodotti da tutti i siti, i giornali e i canali satellitari arabi per i quali sono il materiale giornalistico più ricercato. ^Come spiega sul corriere della sera il povero Magdi Allam (che sa l'arabo e frequenta i mass media arabi) #http://www.corriere.it/corrforum/corriere/Allam.html^ sono trattati sempre con grande deferenza (nessuna TV araba ad esempio usa mai termini come terrorismo o terroristi), una solidarietà di fondo e discussi sui principali giornali arabi nei termini stessi in cui Al Qaeda vede il mondo (... il complotto ebraico globale-l'America il male assoluto-l'Occidente marcio e sfruttatore del pianeta..). Di conseguenza ogni cassetta, video o testo che Al Qaeda produce avendo un pubblico di decine di milioni di musulmani potenzialmente simpatizzanti e un intera rete di mass media a disposizione è calibrato parola per parola per la propaganda e cerca di mantenere con il suo pubblico un discorso coerente (per così dire). Al momento ora di tradurre i discorsi in fatti in America però non hai venti milioni di musulmani emigrati di recente e dei gruppuscoli terroristi come l'Eta, le BR o i servizi di qualche paese dell'est che possano dare qualche sostegno logistico per cui è probabimente più facile operare in Europa. E schiantare aerei sulle città è più spettacolare ma non è così facile perchè devi passare un controllo e trovare un pilota d'aereo. Lasciare delle borse in un treno è invece semplice tanto è vero che in italia negli anni '70 e '80 ne abbiamo avuti diversi casi. Per cui purtroppo, in base a quello che è indicato nelle parole di questi tizi, all'esempio recente spagnolo e alla logica complessiva del terrorismo sembra ora una questione non di se ma di quando. ------------------------------------------------------------------------------ DEBKAfile’s counter-terror experts emphasize that Osama bin Laden’s terrorist movement makes no secret of its plans, priorities or motives. They are all laid out - in English too – in a plethora of print and internet publications. While difficult reading for Westerners, who find it hard to take the florid phrasing and outrageous aspirations seriously, such publications are the daily fare of tens of millions of Muslims around the world, almost in the same way a daily newspaper may be part of an ordinary Westerner’s routine. According to data gathered by our experts, from December 2002, three months before the US invasion of Iraq, al Qaeda began issuing a stream of fatwas designating its main operating theatres in Europe. Spain was on the list, but not the first. 1. Turkey was first. Islamic fundamentalists were constrained to recover the honor and glory of the Ottoman caliphates which were trampled by Christian forces in 1917 in the last days of World War I. 2. Spain followed. There, al Qaeda set Muslims the goal of recovering their lost kingdom in Andalusia. 3. Italy and its capital were third. Muslim fundamentalists view Rome as a world center of heresy because of the Vatican and the Pope. 4. Vienna came next because the advancing Muslim armies were defeated there in 1683 before they could engulf the heart of Europe. These aspirations are far from being restricted to a lunatic fringe of radical Islam. The Arab world’s most popular television preacher, Yusouf Kardawi, whom DEBKAfile has mentioned before, subscribes to the same agenda in his sermons over al Jazeera - with one difference. Whereas al Qaeda aims to “liberate” Turkey, Spain, Italy and Israel by force of arms, Kardawi who addresses the masses from a studio in Qatar just a few hundred yards from American Central Command HQ, advocates persuasion. However strangely these decrees and teachings may fall on the ears of their targets, there is no option but to try and make sense of them in order to understand the force driving an inhumanly ruthless enemy. The logic behind this philosophy is capable of attaining a perfect match between its injunctions and the actions of its faithful in practice. November 2003 saw two terrorist outbreaks in Istanbul that claimed 63 lives and injured more than 600. Tuesday, March 10, the day of the attacks in Madrid, al Qaeda continued its deadly cycle in Istanbul by sending two suicide killers to a building on the Asian side of the city housing a Masonic lodge. Armed with a bomb belt and gas canisters they planned to go up to the conference chamber and set it alight during a meeting. The members would have burned to death. It so happened that the lodge meeting was postponed at the last minute. The bombers blew themselves up at the door of an empty restaurant, killing a waiter. Since last year, Al Qaeda has been able to spread its operational wings through many countries by linking up with local affiliates or sympathizers - either as accomplices or surrogates. In Turkey, they rely on the Muslim radical IBDA/C. A similar pattern of operation repeated itself on March 2 in the massacre of 271 Shiites in the Iraqi cities of Karbala and Baghdad. Another thousand or more were injured. A dozen suicide bombers whose identity eludes investigation to this day were used, but the logistical structure that made an offensive on this scale possible must have numbered hundreds of locals. The offensive against Shiite Muslims is set to a timetable that is separate from al Qaeda’s European planning. It belongs to the history of Muslim internecine warfare and is governed by a different set of fatwas. In Madrid, as in Istanbul, al Qaeda most probably operated through or with the help of local terrorist organizations, possibly even young radical members of ETA, members of the half million Muslim population of Spain or terrorists from its former North African colonies. This expanded infrastructure, straddling many target countries, also enables al Qaeda to multiply the number of deaths it is capable of inflicting in each individual attack. In the last four months, bin Laden’s organization has managed to take 533 lives and maimed more than 3,000. The organization has pushed out the limits of the scale and diversity of its operations substantially since the 9/11 catastrophe in America. On the same day as the Madrid trains were blown up, the Americans launched Operation Mountain Storm against “high value” al Qaeda and Taliban targets in the mountains between Afghanistan and Pakistan. It does not escape observers that while al Qaeda is capable of assaults on five fronts at least – Iraq, Turkey, Spain Kashmir and Saudi Arabia, the US global offensive against terror is limited to a single front, which too is far from the fundamentalists’ most active current arena. Where do the United States and Britain stand on al Qaeda’s time table? Its religious edicts dictate the “liberation” (by terrorism) of lands once under Muslim rule. Turkey and Spain were therefore placed ahead of London, Paris and Berlin. Israel is doubly anathemized as a Jewish state established in a country once governed by Muslims. Rome ought to come next, although the fatwas allow some flexibility to meet changing circumstances and enable al Qaeda to strike where least expected. Bin Laden and the leadership group of his organization have been arguing over their next directions. Their debate is conceptual between those who advocate building up Islamic fundamentalist gains in Europe before turning to America and those who see Europe as a springboard to the United States. Bin Laden has issued a fatwa deciding the issue: the organization is instructed to strike simultaneously on both continents.

Il retroterra delle leggende pro-Eta - gz  

  By: GZ on Sabato 13 Marzo 2004 01:55

"....E perche', mi interrogo, nessun pennivendolo ha parlato della deportazione dei prigionieri politici baschi, deportati nelle carceri africane e del sudamerica??? Chi ha parlato o vuole parlare della causa basca, se non ha approfondito l'argomento, ......" --------------------------- (noir) ------------- Perlomeno il giorno in cui i terroristi dell'ETA in collaborazione ^(su mandato ? in joint-venture ? in appoggio ?)#www.cobraf.com/forumf/topic.asp?topic_id=5795&forum_id=2&Topic_Title=Via+dall%27Iraq%21&forum_title=&M=False&S=True^ con quelli di Al Qaeda sventrano un migliaio di persone a caso si potrebbe risparmiare al prossimo la rifrittura del manifesto o liberazione o l'unità o del sito anti-imperialista-anti-sionista-anti-amerikano -anti-capitalista... sulle sofferenze patite dai terroristi dell'ETA, dell'IRA, della RAF (una volta) in germania, delle BR in italia, dell'OLP in Palestina di Al Qaeda a Guantanamo.... Quando ero giovane leggevo il manifesto e lotta continua, andavo agli spettacoli di dario fo e mi bevevo la leggenda del "carcere di Stamheim" in Germania "in cui "lo stato tedesco ha inscenato il suicidio della compagna Ulrilke Mehinof...", ma avevo diciannove anni e frequentavo solo gente che leggeva quelle cose per cui a forza di ripetercele a vicenda ragionavamo nel formato-Al-Qaeda Oggigiorno la favola du jour per gli adepti dell'estremismo è il "lager di Guantanamo..." di Gino Strada & Company in cui soffrono i terroristi di Al Qaeda, ma come contorno ci sono anche le altre leggende come quelle che Noir, che evidentemente vi ha fatto la tesi di laurea, riporta diligentemte qui sulle squadre speciali spagnole e le loro vittime dell'ETA (sicuro, sotto Franco 25 anni fa hanno subito anche loro e e i servizi spagnoli per eliminare una banda terroristi che hanno ammazzato 900 persone sicuramente ogni tanto esagerano) Sfortunatamente per noi che cerchiamo solo di tirare avanti senza troppi guai, ma anche senza fare del male a nessuno la propaganda dei terroristi da anni trova un amplificatore in una serie di mass media occidentali, messi in piedi e letti da disgraziati che in realtà rischiano che qualche membro della loro famiglia finisca un giorno magari mutilato a causa delle attività dei tizi a cui forniscono sostegno morale e ideologico riciclandone le mitologie

A 911 giorni di distanza dal 9/11 - gz  

  By: GZ on Venerdì 12 Marzo 2004 22:37

La strage di Madrid è avvenuta a distanza di 911 giorni di calendario dalla strage di NY che in inglese è indicata comumente da tutti come "911" (l'11 settembre in inglese è 9/11)

Il portafoglio di Lung Periodo (per Vedove e Orfani) ha reso il +83% in due anni - gz  

  By: GZ on Mercoledì 10 Marzo 2004 14:01

Dei cinque portafogli AZIONARI che suggeriamo il migliore in percentuale è stato ^quello di Trading#www.cobraf.com/abbonati/trading/Portafoglio.asp?type=tr^, ma come rendimento rispetto al rischio e alla difficoltà di gestirlo senz'altro il ^Portafoglio di LUNGO PERIODO#www.cobraf.com/abbonati/trading/Portafoglio.asp?type=lt^ che ha reso più dell'80% in due anni senza oscillazioni negative. E' iniziato a luglio 2002, ma per quattro mesi non ho suggerito niente perchè il mercato era negativo, il primo acquisto è stato a novembre 2002 e ora il portafoglio è salito del +83%. Sono numeri REALI perchè abbiamo mandato un SMS per ciascun acquisto e i prezzi sono aggiornati tutti i giorni. Clamoroso no ? Se mettevi 100 mila euro in un fondo comune nel 2002 ti costava 2.000 euro e in media ti dava un +20%. Qui spendevi meno di 500 euro e facevi il +80%. (Peccato che i fondi li vendano 100 mila bancari in 20 mila filiali più 50 mila promotori, mentre qui devi andare su internet e fidarti di quello che scrive un tizio da casa sua in campagna...) Come dice la parola è un portafoglio di titoli che teniamo per 6-12 mesi e in cui dall'estate del 2002 a oggi solamente sei titoli sono stati venduti. Lo avevo definito "per Vedove e Orfani" nel senso che l'intento era di avere qualcosa di prudente e facile da eseguire. A questo vanno aggiunti i DIVIDENDI accumulati (che per semplicità non contiamo). Dato però che alcun titoli sono americani e il ^dollaro#^ ha perso da inizio 2003 da 1.06 a 1.22 sull'euro si deve poi sottrarre un -13% su una metà dei titoli, quindi diciamo un -7 o -8%. Alla fine siamo sempre vicini al +80% come rendimento e con oscillazioni minime, ^come si vede dal grafico#www.cobraf.com/pubblicita/grafica.asp^. Ovvio che comprare da fine 2002 era meglio che iniziare a comprare da fine 2000, ma le borse europee sono salite dall'estate del 2000 ad ora meno del 30% in media (e Milano un 20% perchè era scesa fino a aprile 2003), quindi era difficile fare meglio di così. Inoltre non era un portafoglio centrato su un singolo settore, tipo solo titoli auriferi per cui poteva essere una scommessa riuscita, ma rischiosa. Abbiamo qui oltre degli auriferi, titoli come ^Bunge#^ che si occupa di export di soya, altri che fanno trattori, tankers mercantili, fondi indice asiatici, telecom indonesiane... quindi era ed è ben diversificato. Lo svantaggio cdi marketing è che per settimane non c'è niente da scrivere di specifico perchè è di "lungo periodo" quindi uno si abbona, per un mese non vede nessuna raccomandazione e pensa che non stiamo facendo niente o ci siamo dimenticati. D'altro canto costava meno di 500 euro all'anno e con 100 mila euro ne facevi 80 mila. Che prospettive ci sono ora per continuare ? Ovviamente molto minori, ma se batti gli indici di 50 punti percentuali in media in due anni hai delle chance di continuare no ? (nella foto le posizioni suggerite, correnti (censurate) e passate e il grafico cumulativo ^Portafoglio di LUNGO PERIODO#www.cobraf.com/abbonati/trading/Portafoglio.asp?type=lt^.)

Tom (De Mark) colpisce ancora - gz  

  By: GZ on Martedì 09 Marzo 2004 11:11

uh... ieri Todd Harrison del ^nuovo sito di tendenza dove scrivono tutti questi cervelli#www.minyanville.com/gazette/buzzbanter^ scriveva ieri mattina che : "..Tom dice che se gli S&P 500 aprono sopra il massimo di venerdì è un 13 e altrimenti il 13 era venerdì.." Bravo Tom (De Mark) sembra che abbia colpito ancora

Questo bel grafico spiega diverse cose, - gz  

  By: GZ on Martedì 09 Marzo 2004 10:01

Questo bel grafico qui sotto spiega diverse cose, ad esempio perchè le borse americane abbiano recuperato in un anno circa il 60% di quello che avevano perso dal massimo storico della "bolla" di marzo 2000 giù fino al minimo di marzo 2003 La tabella è in miliardi di dollari, ma facciamo finta che siano invece solo dollari: in media una famiglia (americana) ha ora circa 10mila dollari di debito mentre nel 1989 ad esempio ne aveva 2 o 3 mila Allo stesso tempo nel 1989 la somma dei suoi "asset" (azioni, obbligazioni, valore della casa ecc...) era di di circa 20-22 mila $ ora invece è salito a 50-52mila dollari Quindi nel 1989 in media una famiglia aveva : 22mila - 2 mila = 20 mila dollari di ricchezza NETTA Nel 2004 in media una famiglia ha : 52mila - 8 mila = 44 mila dollari di ricchezza NETTA (le cifre vere aggregate sono di 20 e 40 mila miliardi di dollari) QUINDI LA RICCHEZZA NETTA delle famiglie USA è PIU' CHE RADDOPPIATA IN DOLLARI DAL 1989 AL 2004 nonostante il debito sia quadruplicato (!!). Questa è ricchezza NETTA, ma NOMINALE. L'inflazione però non ha fatto raddoppiare il costo della vita da allora (in media era al 3%, per 15 anni) per cui l'aumento della Ricchezza Netta è vero e reale e al netto dell'inflazione è almeno un +30% o +40% A questo punto uno obietta: "... ma il dollaro ora vale ora molto meno che nel 1989...". Mica vero, sulla media dei cambi il dollaro vale da un -5% a un -10% di meno ora di quanto valeva nel 1989. Ad es verso il franco svizzero, la moneta neutra per eccellenza oscillava tra 1.30 e 1.47 franchi circa e oggi vale 1.27 franchi. Sullo Yen nel 1989 valeva 120-130 Yen e ora ne vale 111. Di conseguenza questo aumento della RICCHEZZA al netto dei debiti (che pure sono quadruplicati...) è REALE al netto dell'inflazione e REALE anche in termini di altre monete. Conclusione: solo se il valore del dollaro cedesse di un altro -15% o -20% rispetto alla media delle altre monete il maggiore indebitamento complessivo dell'economia si tradurrebbe in una perdita di ricchezza reale. Finora nonostante tutto il debito è aumentata. E si riversa sui mercati finanziari

Il migliore indice del mondo è tedesco - gz  

  By: GZ on Lunedì 08 Marzo 2004 12:49

Dopo la morte del Neuer Markt in germania è stato creato il "TEC DAX" che è nato sotto una buona stella perchè è stato quotato nel marzo 2003 al minmimo esatto dei mercati europei. E' salito in 11 mesi del +88%, quanto il Nasdaq e il Russell 2000, ma in valuta locale. In termini di potere d'acquisto è stato il MIGLIORE INDICE DEL MONDO perchè sommava anche un +20% rispetto al dollaro e un +10% rispetto agli indici asiatici. In altre parole se eri un europeo e compravi un paniere di titoli americani Nasdaq o del Russell 2000 facevi in un anno +80% o +90%, ma poi perdevi un -25% sul cambio, se compravi un paniere di titoli tedeschi del Tec Dax facevi un +80% o +90% pulito E' un indice di 50 società tecnologiche medio-piccole di cui alcune le conosciamo qui bene come ad es Aixtron, Qiagen, Adva... perchè sono stati discusse negli ultimi due anni e suggerite più volte. Per chi vuole un esposizione aggressiva ai titoli tecnologici, (oppure per chi vuole un indice che si muove di più del Mib30 o anche del DAX o Eurostoxx) c'è anche l'indice futures Tec Dax molto comodo simbolo "TD". In un colpo solo ti compri un paniere di 50 titoli medio-piccoli tedeschi tecnologici. Come strategia di portafoglio, se pensi che le borse salgano ancora, invece di comprare un gruppo di titoli europei medio-piccoli che sono difficili da seguire a meno di sapere il tedesco e leggere ^www.boerse-online.de#www.boerse-online.de/ct/index.html^, ti compri quindi un future del "Tec Dax" Come discusso nel post precedente qui sotto, in termini relativi questi titoli hanno una valutazione media migliore di quelli analoghi del Nasdaq o Russell 2000.

costano meno gli europei (perlomeno come paragone) - gz  

  By: GZ on Lunedì 08 Marzo 2004 12:14

Stock: Nokia

In effetti sembra come dice Barron's di sabato, la minore liquidità e il modo diverso in cui funzionano i fondi europei fa sì che titoli quasi equivalenti europei e americani tecnologici siano valutati in modo diverso ora dal mercato e si è creato un gap di valutazione RELATIVA (non assoluta) a favore degli europei: Esempi: ^Nokia#^ versus Motorola, ^Infineon#^ versus Micron, Ciena versus ^Adva#^.. ------------------------------- Cheap European tech stocks trump Yank rivals Monday, March 8, 2004 INTERNATIONAL TRADER - EUROPE By VITO J. RACANELLI - Barron's THE STRONG EURO HAS MADE EUROPEAN vacations a lot more expensive for Americans than they were a year ago, but Continental shares in general -- and some technology stocks in particular -- are much cheaper than their North American counterparts. U.S. stocks typically have higher price earnings (P/E) ratios for several reasons, including stronger economic growth and more liquid capital markets here, and less rigid labor markets. But even considering these factors, "on an apples to apples basis, some European tech stocks may be 15% to 20% cheaper than American rivals," asserts Stuart O'Gorman, who runs the Henderson Global Technology Fund. Among large stocks, part of this discrepancy results from American investors' being more forgiving than Europeans of both "past corporate mistakes," and of large write-offs and heavy options grants at U.S. tech firms, maintains O'Gorman. Among the small-cap names, European tech stocks just don't attract the research following that similar stocks attract in the U.S., he adds. And the strong euro hurts European firms, big and small. But this also creates opportunities for investors with a global approach to technology, argues O'Gorman, who offers a tale of the tape to illustrate his view. Take Nokia versus Motorola. The Finnish handset maker has a 2004 P/E of about 16 times, once you subtract from the market capitalization the hoard of cash it has. Nokia has 20%-plus handset margins and arguably the best third-generation (or the so-called 3G) handsets in the business. Yet America's Motorola, with 5% margins, has a P/E around 40 times. People say Nokia's margins are unsustainable. But, O'Gorman wonders, how will a company with 5% margins undermine one with 20%? The comparison between semiconductor makers like Germany's Infineon Technologies and Micron Technology shapes up similarly, he says. The former sports a 2005 P/E of 15 times versus the U.S. firm's 25 times. On an enterprise value (market capitalization plus net debt) to sales basis, the German firm trades at 1.3 times, versus 2.7 times for Micron. Both produce commodity chips, but Infineon has more exposure to higher-margin telecommunications-chip sales. "Global investors should be in Infineon, not Micron," he says flatly. Among smaller companies, O'Gorman likes Option International -- a little-followed maker of laptop wireless modems that has roughly one-quarter the market cap of, but is much cheaper than, North American rival Sierra Wireless. The latter trades at an EV/sales ratio of about 5.8 times and a 2004 P/E of 58, versus 2.5 and 18 times, respectively, for the Belgian firm. Meanwhile, Option International expanded sales 121% in the trailing 12 months, while the Canadian firm's revenue rose 32%, says the money manager. Sierra is marginally better, O'Gorman concedes, but the European firm obtains only one-third to one-half the valuation. In the optical-networking equipment sector, valuations of companies like Germany's ADVA Optical Networking and Ciena diverge similarly. The much smaller ADVA trades at an EV/sales ratio of 2.5 times and a 2004 P/E of about 30 times, adjusted for good will. The bigger Ciena sports an EV/sales ratio of 8.6 times, and there's no P/E comparison because the company is expected to lose money in 2004 and 2005. "If you are going to play technology, then look everywhere," says O'Gorman -- who holds all the Continental stocks mentioned. Of course, wags suggest that the discrepancy exists simply because the American firms are overvalued, but that's another story.

Dove sta la differenza tra questa gente ? - gz  

  By: GZ on Domenica 07 Marzo 2004 20:50

Scorrendo internet negli ultimi giorni ci sono gli estratti degli interrogatori del Tanzi (la tradizione è che appena qualcuno parla con un giudice italiano si passi il testo subito ai giornalisti, non si potrebbe farli in diretta TV che magari è divertente come programma serale ?). Se uno va in edicola e compra il corriere della sera o repubblica o carlino oppure guarda la TV (da quello che mi hanno detto) non ne saprebbe quasi niente. Oggi vedo in edicola che Di Pietro sulla prima pagina di "Libero" di Feltri ne scrive, ma il resto dei media usa la carta e consuma le foreste dell'amazzonia per stampare dichiarazioni di Casini e simili. Sicuramente Tanzi sta raccontando molte balle visto che questa è la sua specialità imprenditoriale, ma la sensazione è la stessa di Tangentopoli nel 1992: non crei un conglomerato da 10 miliardi e ne fai sparire 12 o 15 in almeno QUINDICI ANNI di truffe e manipolazioni continue senza aver dati soldi e fatto favori ai politici, alla Guardia di Finanza e a dei banchieri legati ai politici. Quello che si intuisce (anche se ovviamente bisognerà aspettare anni per avere le sentenze...) è che il circuito dei favori e delle complicità è stato assolutamente "BIPARTISAN". E a controprova hai il silenzio di tipo sovietico che regna sui media su questi sviluppi. Come si fa a sentirsi molto "di destra" oppure tanto "di sinistra", appassionarsi alla sorte del proprio schieramento e maledire quello opposto in un paese in cui in tutti gli scandali non ci sono distinzioni di destra-sinistra ? (esistono solo nel fumo delle dichiarazioni dei presidenti e segretari di partito che i direttori dei giornali mettono in prima pagina per assecondare la finzione del teatrino) ------------------------------------------------------- "....Tanzi fa i nomi di 26 uomini politici indicando tra i destinatari l'attuale presidente della Camera, Casini ...Nella lista dei politici indicati da Tanzi nei verbali ci sarebbero inoltre Bruno Tabacci, presidente della commissione attività produttive della Camera, che sarebbe stato aiutato «fino al 1992». ^Massimo D'Alema attraverso Marco Minniti ... ci sono pure i nomi di Nicola Maria Sanese, ex collaboratore di Giulio Andreotti, di Angelo Sanza, ex sottosegretario alla presidenza del consiglio con Ciriaco De Mita, e dell'ex ministro Calogero Mannino e del senatore a vita Emilio Colombo...."#www.corsera.it/modules.php?name=News&file=article&sid=20040303091503^ -------------------------------------------------------------- Tanto per fare un esempio a caso di un signore che per motivi misteriosi è visto da molti come un esempio di correttezza e assenza di conflitti di interesse: un semplice fatto tra i tanti è che Tanzi negli anni '90 ha finanziato la società di cui era (è?) proprietario Prodi, Nomisma a Bologna. Allo stesso tempo Tanzi (assieme ad altre cose e lasciando perdere ora le tangenti dirette di cui si parla ora nei verbali) ha ricevuto nel 1998 quasi interamente un sussidio agricolo (di 68 miliardi di lire) deciso dal governo del medesimo Romano Prodi e gestito al ministero dell'agricoltura dal suo braccio destro, Paolo De Castro, (il quale uscito dal ministero diventa presidente di Nomisma). Quindi in questo piccolo episodio il presidente del consiglio usa soldi dei contribuenti per dare un sussidio agricolo (tra l'altro economicamente assurdo) al Tanzi il quale ha appena investito soldi nella società (Nomisma) di cui il detto presidente è proprietario a Bologna. Qualcuno spieghi dove siano 'sta "Destra" e 'sta "Sinistra" come entità diverse tra loro.... -------------------------------------------------------------------- "....Partecipai, spiega Tanzi, all'^aumento di capitale di Nomisma, entrando nella Si. Sa. G s. r. l insieme ai gruppi Auricchio, Cremonini, Gazzoni Frascara, Rana, Rovagnati, eccetera...". Mi attendevo, aggiunge, un certo atteggiamento di Prodi a Bruxelles# http://www.emilianet.it/database/emilianet/emilianet2.nsf/0/eb1e4c3815d95f1dc1256e39003b1eac?OpenDocument^ "...a marzo del 1998. .. L'Unione Europea sta per chiudere definitivamente il capitolo degli aiuti di Stato, a via XX settembre c'è un altro democristiano di sinistra, Michele Pinto, al ministero delle Politiche Agricole. Il governo decide di fare presto e a tempo di record viene varato un provvedimento dal titolo: «Disposizioni in materia di contenimento dei costi di produzione e per il rafforzamento strutturale delle imprese agricole», Viene ribattezzato dal Sole 24 Ore, decreto tagliacosti... In altre parole, in barba a quanto stabilito dall'Unione Europea (la cui commissione, ironia della sorte, Prodi andrà a presiedere), si tratta di un aiuto di stato bello e buono. Il governo dell'epoca, color Ulivo, disse che il provvedimento serviva a ridare competitività alla filiera alimentare attraverso una razionalizzazione della gestione aziendale.... Si tratta di una torta di 200 miliardi di lire. Vengono presentati 250 progetti, 62 superano l'esame, ma soltanto otto vengono ammessi al finanziamento. ...a beccarsi la fetta più grossa sono il penultimo e l'ultimo in classifica. Rispettivamente Parmalat spa e Citterio spa. ....^a Tanzi va la quota maggiore di fondi: ben 68 miliardi e 450 milioni. .... al ministero delle Politiche Agricole arriva un suo fedelissimo di Prodi, Paolo De Castro che poi diventerà presidente dell'istituto di ricerca fondato dal professore bolognese, Nomisma, del quale Tanzi diventerà socio (è a tutt'oggi ancora nel board). De Castro non cede è ovviamente, conferma la scelte fatte prima di lui..."#http://213.215.144.81/public_html/10000-10999/articolo_10223.html^^

A fidarsi troppo del trend... - gz  

  By: GZ on Mercoledì 03 Marzo 2004 14:11

Ieri l'euro ha avuto uno dei più grossi movimenti in % della sua storia, solamente sei giorni fa il 24 febbraio era a 1.27 e ora siamo a 1.21 Siamo sotto i livelli del 5 dicembre per cui tutti quelli che hanno comprato euro da inizio dicembre in poi sono di colpo in perdita e il tutto è avvenuto in pochi giorni Con una botta così improvvisa ci sono qui parecchi fondi e desk che ora soffrono perdite secche I desideri di Schroeder e Raffarin sono stati esauditi per non parlare di quelli della Banca del Giappone che ha speso miliardi per sostenere il dollaro e ora si ritrova a recuperare le perdite che stava soffrendo. L'euro cede perchè la BCE sta per tagliare i tassi ? Ma se l'euro cede c'è ora meno bisogno di tagliarli... L'euro cede perchè stanno per uscire dei dati economici USA più robusti ? Forse, ma più semplicemente troppa gente si era accodata al treno dell'euro (sterlina, swiss, australiano, real, rand...) e quando sembra troppo facile il mercato fa qualcosa di inaspettato Intanto vuole dire che ora le materie prime scendono perchè sono tutte prezzate in dollari e salivano in parte per via della cina e in parte come surrogato al declino del dollaro

Il mistero del segreto della Federal Reserve - gz  

  By: GZ on Martedì 02 Marzo 2004 05:15

A qualcuno interessano le ipotesi su "quello che è in realtà la vera trama nascosta della finanza mondiale" ? Bill Meridian fa riferimento ^nel suo report mensile#www.Bill Meridian.com^ a una versione "alternativa" della finanza che in Italia nessuno o quasi conosce. Riproduco qui in fondo pagina il passaggio in cui accenna al fatto che quasi tutti quelli che in america si sono opposti al sistema della Federal Reserve sono finiti male (morti o rovinati, da Lincoln in poi). Arriva al punto di dire che chi abbia un attività in finanza o nell'informazione finanziaria deve stare molto attento a parlarne. Bill non è però uno stupido, come ho accennato altre volte è gestore in Dubai per conto di ricchi arabi da una decina d'anni (dopo aver lavorato a Wall Street) e in parallelo disegna software di war games con successo. L'ho incontrato una volta a S. Francisco a una conferenza esoterica di borsa, ho corrisposto qualche volta e conosco diverse persone che lo conoscono meglio di me. Per cui non scarto a priori una tesi estrema come farei sentendola provenire da altri. La tesi è stata sviluppata in particolare da un tizio chiamato ^Eustace Mullins, in "The Secrets of the Federal Reserve", un libro interessante e documentato, #www.amazon.com/exec/obidos/tg/detail/-/0965649210/qid=1078196005/sr=1-1/ref=sr_1_1/002-0484455-5821619?v=glance&s=books^ che si legge come un giallo politico finanziario planetario. La tesi è che esista da quasi un secolo una sorta di complotto o comunque una trama di interessi convergenti dei maggiori finanzieri mondiali (Rotschild, Morgan e simili una volta e poi i loro successori ora a Wall Street) che ha portato prima alla creazione del sistema della Federal Reserve nel 1913 e poi alla sua continua espansione fino al punto che ora in pratica la FED crea il denaro e il credito a livello mondiale senza più alcun vincolo. Non si tratta di una tesi isolata, ma parte di un intero filone di storia economica, ad es un altro ben fatto libro e "alternativo" che racconta come si è arrivati a creare il sistema della Federal Reserve nel 1913 è ^di Murray N. Rothbard "The Case Against the Fed"#http://www.amazon.com/exec/obidos/tg/detail/-/094546617X/qid=1078196771/sr=1-2/ref=sr_1_2/002-0484455-5821619?v=glance&s=books^, uno dei fondatori della scuola austriaca, ed e' abbastanza convincente nel mostrare come la famiglia Morgan e gli interessi a lei collegata abbiano manovrato per arrivare a creare la FED appena prima della prima guerra mondiale e di come poi negli anni '20 il boom del credito generato dalla FED per assecondare i loro interessi abbia creato le premesse per la grande Depressione degli anni '30. Eustace Mullins va molto più in là e con una documentazione pesantemente dettagliata ricostruisce buona parte della storia economica e politica del '900 leggendola attraverso la manipolazione della moneta e del credito mondiale che la Federal Reserve avrebbe operato per conto e in accordo con gli interessi dei gruppi finanziari internazionali. Detto così suona un poco come lo "stato imperialista delle multinazionali" delle BR o la "congiura pluto-giudeo-massonica". Ci sono in effetti delle forzature, si parla molto del ruolo di finanziari ebrei e il libro di Mullins fu inizialmente commissionato da Ezra Pound (che Mullins contribui' a far rilasciare). Tuttavvia Bill Meridian e Rothbard ad esempio sono piuttosto dei libertari e non parlano tanto male del capitalismo in sè quanto della manipolazione del credito e della moneta globale permessa dal sistema della Banca Centrale e del ruolo distruttivo di Wall Street. (Qui sotto: ^il passaggio del report mensile di Bill Meridian#www.Bill Meridian.com^ in cui accenna al fatto che quasi tutti quelli che in america si sono opposti al sistema della Federal Reserve sono finiti male (morti o rovinati))

obbligazioni più rischiose ("high yield") - gz  

  By: GZ on Lunedì 01 Marzo 2004 19:16

Come discusso nel Topic qui a fianco sui bonds e altrove i rendimenti delle obbligazioni corporate più rischiose (cosiddette "high yield" ) sono la cosa che da indicazioni sia sui bonds in generale e anche sulle borse e l'economia in generale Perchè ? Perchè sono il settore più sensibile, sono le società che hanno più rischio e che emettono bonds con più difficoltà che danno la misura di come vanno le cose Bene dopo una brutta scivolata a fine febbraio gli indici e i fondi quotati "high yield" da giovedì si stanno riprendendo In pratica come indicatore tengo sullo schermo alcuni di questi fondi obbligazionari quotati come HYP o HYI

il mercato toro è vivo e vegeto e in europa - gz  

  By: GZ on Venerdì 27 Febbraio 2004 12:14

Per chi si fosse distratto: il mercato toro è ancora vivo e vegeto anzi in EUROPA in particolare e fuori d'Italia con più evidenza ha ripreso la sua scalata La borsa italiana ha sofferto giustamente delle ricadute degli scandali Cirio-Parmalat-Finmatica-"MyWay - MPS..." ed essendo piena di banche in particolare e con poca tecnologia è rimasta indietro da dicembre ma il resto d'europa va molto bene e al momento anche meglio dell'S&P 500, idem per il Nikkei comprate titoli inglesi, svizzeri, francesi e tedeschi

Questi Rumor su Obl Continuano ... - gz  

  By: GZ on Giovedì 26 Febbraio 2004 21:46

Sono ormai tre giorni che questi rumor su Osama continuano e oggi in particolare hanno avuto un peso nel tirare sul il mercato. Ci sono alcuni indizi sul mercato che possano avere un fondamento, ad es la liquidazione massiccia dell'oro e il balzo del dollaro vanno forse al di là del riflettere solo una reazione ai dati economici. Anche i massicci acquisti di opzioni sulle linee aeree che sento ( grosse quantità di put e call out of the money) forse vanno al di là della reazione alle vicende recenti di AMR (in settembre 2001 le opzioni sulle linee aeree...) e così il sequential sul greggio proprio stasera Ad ogni modo anche ^senza questi rumor su OBL##www.globeandmail.com/servlet/story/RTGAM.20040226.wxosama26/BNStory/Front^ sembra una situazione in cui comprare opzioni" no ?

questi rumor su OBL continuano - gz  

  By: GZ on Giovedì 26 Febbraio 2004 21:42

in genere vuole dire che sta per esplodere - gz  

  By: GZ on Giovedì 26 Febbraio 2004 20:31

Incredibile... qua se qualcuno vuole scrivere un report giornaliero per il trading dell'argento c'è più da lavorare che non a farlo per il Fib30 o il Nasdaq o le azioni L'argento (futures Comex) è balzato da ieri l'altro a 6.40 su a 6.80 e poi giù a 6.28 e ora di nuovo su a 6.74 (siamo al rialzo di nuovo questa settimana da 6.50 e rotti e non avendo usato saggiamente stoploss siamo OK, per la cronaca) Quando un mercato fa questo tipo di movimenti in due giorni vuole dire che sta per esplodere in genere

l'oro sì che sembra aver preso - gz  

  By: GZ on Giovedì 26 Febbraio 2004 18:13

a proposito di onde (quando ne parlano rael e noir non si capisce un belino) l'oro sì che sembra aver preso l'onda qui sembra che si stia preparando la "Madre di Tutti gli Short Covering Rally" sul dollaro anche se non capisco bene come mai

I tassi di interesse sono pronti a muoversi - gz  

  By: GZ on Giovedì 26 Febbraio 2004 16:31

I tassi di interesse e quindi i bonds e i bund (Btp, eurodollaro e tutto il resto del circo obbligazionario) stanno per fare un movimento violento. Il modello della volatilità e anche il grafico lo indicano chiaramente, ogni volta che la volatilità è scesa a questi livelli poi sono partiti Come minimo questo è il classico setup in cui è consigliabile comprare "strangles" (call e put out-of-the money) Tassi di interesse sopra, volatilità sotto. Notare cosa è successo le ultime volte che si è scesi a questi livelli di compressione del mercato (vedi i cerchi in blu)

la regola ora è il "tutti assieme" - gz  

  By: GZ on Giovedì 26 Febbraio 2004 16:04

per quanto mi sforzi dopo anni in cui osservo i mercati non riesco ad abituarmi al fatto che da qualche mese di colpo per la prima volta nella storia o quasi si muovano sempre tutti assieme durante la giornata: se i bonds scendono scendono le valute (euro, swiss, sterlina, yen...) e scendono le borse e viceversa se uno sale salgono gli altri tre in modo sincronizzato specialmente, come poco fa, quando escono dei dati é impressionante vedere l'euro affondare e subito dopo il DAX e il bund scendere, il Dax affonda che è l'indice sensibile all'export e il fib30 che non lo sarebbe quasi non si muove Beh... se non altro oggi sono dalla parte giusta di questo movimento in due mercatu su tre, ora mi metto tutto "pari" visto che sembra la regola il "tutti assieme" (DAX, Bund e Euro di oggi)

grande successo del Portafoglio Trading - gz  

  By: GZ on Giovedì 26 Febbraio 2004 11:29

A due mesi dall'inizio del nuovo anno 2004 registriamo ancora un grande successo in particolare del ^Portafoglio Trading#www.cobraf.com/abbonati/trading/Portafoglio.asp?type=tr^. "Grande successo" è un termine relativo e pubblicitario, diciamo che il totale cumulato partendo da 100.000 virtuali nel 2002 è salito a 328.000 (+238mila) e non ha ancora avuto un periodo di più di due mesi in perdita (massimo un mese). In questo portafoglio si usano SOLO AZIONI, SIA AL RIBASSO CHE AL RIALZO, nostrane ed estere e le si tengono da un minimo di alcuni giorni a un massimo di uno-due mesi quindi non è difficile da seguire. Niente trading frenetico, niente stoploss fisse, ma si vendono in continuazione titoli (circa 350 dall'inizio) inviando ogni volta una mail. (Nota: non si distingue tra dollari ed euro per cui sulle posizioni in dollari occorre sottrarre le variazioni del cambio. Non si sottraggono commissioni, ma non si sommano dividendi. Si utilizza un effetto di leva nel senso che quando superi le 100mila iniziali investi anche 150mila o 200mila in certi momenti) ^Altri portafogli azionari come quello di Lungo Periodo o America#www.cobraf.com/pubblicita/grafica.asp^ hanno fatto molto bene e con % simili, altri meno bene, ma comunque meglio degli indici e sempre positivi come quelli Europa e Italia. Quella di ^"Trading" è la sezione a cui viene dedicata più tempo, che ha più aggiornamenti#www.cobraf.com/abbonati/trading/trading.asp^ e che corrisponde di più anche (a mio avviso) al profilo di investimento ideale per chi non usi futures. (nota bene: ogni volta che ci si vanta di una performance in genere nei giorni successivi si fa qualche errore stupido per cui statisticamente è bene non seguire la prossima raccomandazione) (ultime % del portafoglio trading e totali)

Ottimo Nicola Barbera - gz  

  By: GZ on Giovedì 26 Febbraio 2004 01:51

Si moltiplicano le notizie sulle forze speciali che stringono il loro cerchio intorno a Fazio e il procuratore di Terni manda un avviso di garanzia a Bin Ladin ...oops!.. ok, c'è un errore, ma passano tante notizie su Reuters, quello che conta è il senso. Spettacolare 30 secondi in TV vista in un programma di Vespa stasera di questo procuratore di Terni, Nicola Barbera, che ha indagato Fazio. Mentre altri ospiti menavano un colpo al cerchio e uno alla botte (a parte Bersani sempre bravo): eccoti questo anziano procuratore, che ha scandito lentamente con pesante accento pugliese guardando dritto nella telecamera e senza perdersi nelle solite contorsioni giuridiche (parole testuali): " ...le banca (MPS) vendeva un prodotto che iniziava con la sigla "BTP", ma legato alla borsa. Se le borse andavano su il cliente riceveva il rendimento dei bot e la banca teneva il rendimento di borsa. Se le borse andavano giù il cliente riceveva la perdita di borsa e la banca teneva il rendimento dei bot. Fazio ? non preoccupatevi, in qualche settimana chiuderemo l'inchiesta su di lui..." Ottimo Nicola Barbera, riesce a dire in trenta secondi netti l'essenziale in TV quando dei tromboni che occupano un ora di trasmissione spargono fumo e promette di chiudere un indagine in Italia in qualche settimana

Con Fineco prendevi il 17% da fine anno se la collegavi a parmalat - gz  

  By: GZ on Giovedì 26 Febbraio 2004 01:10

Ho scritto qui sotto diversi pezzi sulla storia di Bipop-Fineco, il suo virtuale fallimento e il salvataggio inscenato da Bankitalia per coprire le responsabilità facendola inglobare scorporata da Capitalia. Sulla base di quesri scheletri nell'armadio che Fineco si porta dietro, quando è uscito lo scandalo Parmalat in dicembre ho suggerito di venderla allo scoperto ANCHE SE IN APPARENZA NON C'ENTRA NIENTE COM PARMALAT per cui pochi hanno fatto la connessione tra i due casi. Non ho neanche guardato il grafico, sono stato short due mesi semplicemente perchè se uno sa sa cosa c'è dietro e come sia una situazione in cui 40 dirigenti sono indagati capisce che basta poco perchè scoppi qualcosa di grosso, si accellerino le indagini, arrivino arresti a scoppio ritardato per "assonanza" con Parmalat. Niente di questo è ancora successo, ma lo stesso c'è gente che ha liquidato pesantemente Fineco perchè fa questi pensieri. Sono lieto di riportare per chi avesse seguito questa idea, che vendendola il 19 dicembre sui 61 centesimi e rotti e chiudendola ieri sui 51 centesimi prendevi un +17%, al ribasso, in mese in cui le borse sono salite e non scese. Leggere, tenersi informati e sapere cosa è successo è importante in borsa