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L'euforia per la tecnologia, tutti aggiungono enormi capacità di computo per l'AI senza sapere a cosa servirà esattamente  

  By: G.Zibordi on Giovedì 08 Febbraio 2024 11:30

L'euforia per la tecnologia di Intelligenza Artificiale si è aggiunta a quella per il software, che era esplosa con il lockdown nel 2021, e ci sono ora almeno 30 società molto grosse, dai 50 ai 2,500 miliardi di valore di borsa e non solo $Nvidia o $MSFT, Microsoft o $Meta, per cui il mercato assume aumenti di utili di 3 volte, di 5 volte, 7 volte in modo lineare per altri 4 anni almeno. 

 

ARM che è esplosa ieri in borsaè un esempio di quello che succede, se leggi la conference di $ARM ieri  TUTTI STANNO AGGIUNGENDO CAPACITA' DI COMPUTO SENZA SAPERE A COSA SERVIRA', dai cellulari, tablet e p, alle auto, ai frigo, a chi offre software cloud o e-ecommerce o altro, basta che ci sia   qualche sensore attaccato alla fine, perchè "poi ci sarà l'AI da inserire e applicare"

 

Per tutto quello che è semiconduttori, server, cloud legato anche in modo indiretto all'Intelligenza Artificiale, si prevede che i fatturati raddoppino in un paio di anni e triplichino entro il 2027 o 2028, gli analisti e il mercato prevede solo crescita esponenziale e non solo per Nvidia e qualcuno che ha un monopolio, le stime che vedi sono tutte di questo genere per i prossimi anni (qui le vedi per ARM, inglese, che è l'ultimo caso ieri) 

 

 

ARM è aumentato di 35 miliardi di valore di borsa in pochi minuti.

 

 

Parliamo di società che vanno dai 50 mld a i 1,700 miliardi di valore in borsa, $ARM ne vale ora 98

Ieri sera $ARM è esplosa del 40% e valeva già sui 70 miliardi con solo però 2,8 miliardi di fatturato all'anno. Quindi era una società con fatturato di meno di 3 miliardi che fa software, progettazione di chips, ma non è un semi-monopolio come Microsoft, Google o Amazon o Nvidia.  ARM ha annunciato che farà 0,29 invece di 0,25 centesimi di utile per azione ed è esplosa del 40% (anche se adesso è tornata indietro di 18 $ dal massimo...). Ma nel 2024 ci si aspetta un fatturato intorno a 3 miliardi, se guardi le proiezioni sopra in grigio a barre e vale 100 miliardi, cioè 30 volte il fatturato. Ed è così per almeno 30 o 40 società (lasciando da parte il caso di Microsoft, Google e Meta). Valere 20 o 30 volte il fatturato (non parliamo dell'utile) è ovviamente la definizione di una bolla speculativa seguita da crash (di solito). Può essere diverso forse stavolta ? Può essere che ci sia questa ondata di tecnologia di Intelligenza Artificiale che è così fondamentale che tutti spenderanno miliardi nelle aziende per i prossimi anni per predisporre capacità di calcolo immense ?

 

 

 

ARM (che appartiene al 90% a Softbank e ha fatto l'IPO 2 mesi fa) valeva 74$ è arrivata a 108$ e ora è a 92$ e vale 97 mld ora, su utile previsto... circa 1,6 mld per il 2024,se estrapoli la trimestrale di ieri (vedi sopra)

 

ARM è un esempio di quello che succede da più di un anno, se leggi la conference di $ARM ieri, dopo aver deluso solo tre mesi fa con un calo di fatturato, ora ha sorpreso con 67 milioni in più del previsto, i margini sono aumentati e il mercato l'ha sparata a quasi 100 miliardi di valore anche se alla fine farà 1,6 miliardi di utile nel 2024. Ma ti dice   TUTTI STANNO AGGIUNGENDO CAPACITA' DI COMPUTO SENZA SAPERE A COSA SERVIRA', dai cellulari, alle auto, ai frigo, a chi offre software  con qualche sensore attaccato alla fine, perchè poi ci sarà l'AI

 

Ora, nonostante questo, tra giugno e ottobre tutti questi titoli erano scesi, persino Nvidia, perchè i tassi di interesse salivano. Ma da quando hanno smesso di salire, l'euforia è esplosa, alimentata da risultati molto meglio del previsto per $Meta Facebook/Instagram in particolare. Poi anche altri come Palantir $PLTR due giorni fa o ieri $ARM, ma valgono tutti (non META o Microsofot o Google che sono già colossali) 20 o 30 o 40 volte il fatturato. Solo nel caso di Nvidia, dove i profitti sono il 70% del fatturato, forse potrebbe avere un qualche senso, ma come nel 2000 valere in borsa 20 o 30 volte il fatturato di solito non ha alcun senso logico per un intero settore

Che società come Nvidia, AMD, SMCI, AOI, ARM, ANET, MPWR, SNOW, PLTR, SHOP, DKNG, CRWD, NOW,  Rambus valgano da 15 a 40 volte il fatturato previsto per il 2024 è la definizione di una bolla ovviamente. Alcune sono quelle del softare cloud e ecoomerce come appunto SNOW, PLTR, SHOP, DKNG, CRWD che incorpora ovviamente sempre più applicazione di Intelligenza artificiale, ma loro spendono, non forniscono gli strumenti come TSMC, ASML, NVIDIA, ARM MPWR. Tanto è vero che il settore software poi non guadagna, in parecchi casi salgono anche se sono in perdita, anche se non come nel 2021 quando esplosero e poi crollarono anche dell'80%

Il caso clamoroso è SMCI che alla fine fa dei server, dei pc ottimizzati per l'AI, non ha un esclusiva per macchine per testare semiconduttori come ASML o sui chips per l'AI come Nvidia

 

 

Da dicembre questa euforia che sta gonfiando a 100, 200, 300 miliardi società che ne fatturano 10 o 15 e per sui si assumono aumenti del 30% l'anno per i prossimi quattro anni è ripartita. Questo è in parallelo ovviamente a Apple, Microsoft, Amazon, Google e Meta che valgono ora sui 10mila miliardi. Ma il cuore della bolla, oltre a Apple e Tesla che danno segni di esaurimento (non Meta, non Microsoft!!), son queste altre menzionate (più altre 20 o 30, piu piccole  che per ragioni di spazio ho lasciato fuori).

 

Questa bolla può finire da un momento all'altro, ci sono stati un paio di -30% questa settimana (ad esempio SNAP), ma c'è effettivamente una realtà concreta, di tuttte le aziende che nel mondo corrono tad aggiungere capacità di computo perchè temono che poi i concorrenti siano in grado di avere applicazioni di intelligenza artificiale e loro no. E' un caso di "costruiamo e costruiamo e poi i clienti (che pagano) arriverranno". Però va ammesso che anche se di solito finiscono in un qualche crac, per ora tutte le conference sono come quella di ARM ieri. Dicono tutti che i clienti (altre aziende) si sentono obbligati a spendere per aggiungere enormi capacità di processare miliardi di dati in pochi secondi perchè poi arriverà una applicazione di intelligenza artificiale anche se non sanno quale


 

 


 Last edited by: G.Zibordi on Giovedì 08 Febbraio 2024 12:43, edited 16 times in total.

LA MANIA DEI SEMICONDUTTORI E I RISULTATI REALI DELLE TRIMESTRALI  

  By: G.Zibordi on Venerdì 26 Gennaio 2024 13:34

L'industria dei semiconduttori se guardi le trimestrali e un poco di notizie su ricavi e margini, mostra che l’euforia di borsa per l'Intelligenza Artificlale (“AI”) è in gran parte una montatura o qualcosa di simile a quella del 2000 o anche a quello che si è visto nel 2021 per molti titoli del software (tornati poi indietro del 50% o anche 80% in molti casi) 

 

 

Sì, ci sono molti ordini per le GPU H100 di Nvidia, che a Maggio scorso ha stupito mostrano un aumento di 4 volte degli ordini, dopo che a novembre era arrivata ChatGPT ed era iniziata la corsa a crearne altre come Bard o Grok. Ma anche un datacenter di AI ha ancora bisogno di CPU, memoria e HD e qualcun altro li deve produrre.  Poi c'è l'implementazione della AI, ad esempio nella visione e nei controlli computerizzati, nella robotica e così via, che richiede altri chip specializzati per un calcolo efficiente.

 

Le aziende però che si occupano di tutti questi altri aspetti (non Nvidia quindi con i suoi famosi chip H100 che costano un occhio perchè sono un monopolio per ora), ci dicono tutte che l'Intelligenza Artificiale non produrrà i tipi di crescita per i quali il mercato ha spinto su del 150% Il settore Semiconduttori in borsa. In particolare da dicembre, per cui sembra che sia ora diventato un settore indifferente all resto dell'economia, che segue solo la prospettiva di costruire l'Intelligenza Artificiale del futuro, per cui attira sempre soldi.

 

I ricavi di $INTC Intel ieri sera però sono scesi del 14% su base annua.  Gli utili netti sono scesi del 78% su base annua. E il titolo oggi perde e fa tornare un pooco indietro anche gli altri semiconduttori dopo la sparata seguita ai risultati di Taiwan Semiconductor 10 giorni fa. Ma Intel produce le CPU che vengono utilizzate nei server.

 

La prossima settimana $AMD che ora è in borsa un fenomeno quanto Nvidia, pubblicherà gli utili, che sono fondamentali. La borsa lo ha sparato su da 100$ a 185$ da ottobre.ma il terzo trimestre ha mostrato intanto un calo dei ricavi dell'8% su base annua e un calo degli utili dell'85% su base annua.  Anche loro producono CPU che vengono utilizzate nei server. In borsa è raddoppiato.

 

$MU, MIcron,  produce memorie.  I ricavi sono aumentati del 15% su base annua, ma gli utili sono negativi da oltre un anno. 

 

Gli utili dei chip di memoria Samsung sono scesi del 78% su base annua, controllare per credere.

 

Anche $WDC Western Digital produce dischi rigidi e memorie.  Ha appena registrato un calo dei ricavi del 2% su base annua e più di un anno di perdite nette.

 

$TXN Texas instruments produce tutti i tipi di chip necessari per l'intelligenza artificiale, come i processori per la visione artificiale e i chip per l'automazione dei robot.  I ricavi sono scesi del 13% su base annua e l'utile netto è sceso del 30% su base annua.

 

In breve, l'hardware non sta andando bene, anche quello che viene utilizzato per la AI (senza parlare del fatto che il resto, per cellulari, tablet o auto elettriche dopo il boom del Lockdown e mega deficit del 2021 è fermo o in calo) .  Tranne che per una società.  $NVDA.  Il cui fatturato è aumentato del 206% su base annua, ma l'utile netto del 1200% su base annua.  Persino $TSMC, Taiwan Semiconductor, l'azienda che produce i chip per $NVDA, ha registrato un calo dei ricavi dell'1,5% su base annua e un calo degli utili del 19% su base annua.

 

Quest'anno $NVDA ha venduto circa 30 miliardi di dollari di apparecchiature per data center.  Si tratta principalmente di chip A100 e H100, con processi a 5 nm.  $TSMC riferisce che circa il 35% dei chip spediti sarà a 5 nm nella seconda metà del 2023.  Prima di allora la percentuale variava (man mano che Apple scendeva a 3 nm e altri passavano da 7 a 5), ma il numero più basso si aggirava intorno al 20%.  Quindi diamo a $NVDA il beneficio del dubbio e diciamo che il 15% dei chip prodotti è probabilmente destinato a $NVDA e diciamo che la metà è destinata ai data center.  Complessivamente, quest'anno, per $TSMC si tratta di 5 miliardi di dollari di entrate per la produzione di chip A100 e H100. Non stiamo parlando di un business che produce aumenti di fatturato di decine di miliardi.

 

Sul fronte di $NVDA, quest'anno hanno realizzato circa 30 miliardi di dollari con i chip AI, il che significa che il loro margine si aggira intorno al 600% gli costano 5 e vendono a 30.  Altri hanno stimato persino l'800%.  Quindi nessuno, nemmeno il fornitore di $NVDA, ha alcun potere di contrattazione dei prezzi per soddisfare questa domanda.  Nessuno sta facendo soldi, tranne $NVDA.

 

Poi passiamo al lato cloud.  I prezzi sono abbastanza trasparenti per alcuni servizi cloud di intelligenza artificiale specializzati in LLM, come Coreweave e Lambda Labs.  Hanno venduto finora il servizio dei calcoli compiuti sul chip H100 a circa 100 dollari al giorno.  Se pagano 40.000 dollari a testa per chip di Nvidia, ci vorrà più di un anno per raggiungere il pareggio con il chip, e molto probabilmente ci vorranno 2-3 anni.  Si tratta di un periodo più lungo della probabile vita del chip.  Quindi anche i fornitori di cloud non hanno il potere di determinazione i prezzi per fare soldi con la AI. Sono probabilmente tutti in perdita, ma non sono quotati in maggioranza per cui non lo sai bene.

 

Ad esempio:i i partner nella AI elencati per $ORCL Oracle, che ha ricevuto un trattamento preferenziale da $NVDA poiché non sta cercando di competere con i propri chip.  I partner di dimensioni significative sono tutte aziende in cui la $NVDA ha investito pesantemente o l'istituto biologico di Larry Ellison padrone di Oracle.  Cioè Nvidia e Oracle creano la loro domanda investendo in società private che comprano i prodotti poi.

 

In effetti, ovunque si guardi, la maggior parte dell'attività è localizzata a start-up private.  Molte di esse sono finanziate in parte da $NVDA.  Leggi anche di alcune start up che si vantano di avere più chip H100 di tutto il capitale raccolto finora e in sostanza li comprano come si comprano bitcoin o oro.  C'è poca trasparenza nei loro libri contabili perchè sono appena state messe su in fretta e molte di esse probabilmente non sono redditizie, né lo saranno mai.  

 

Quindi, per riassumere.  I produttori di hardware per l'elaborazione dell'intelligenza artificiale sono tutti in perdita, tranne $NVDA.  Le persone che forniscono il cloud computing per addestrare i LLM stanno vendendo il tempo di calcolo H100 in perdita.  Chi utilizza il cloud computing sono probabilmente in genere, in perdita, ma sovvenzionati dai fondi di venture capital, e alcuni dei soldi provengono da $NVDA stessa, che così sovvenziona i suoi clienti diciamo.

 

Quindi l'industria è assolutamente pompata da un mito, della AI che crea un enorme business di 500 o 1,000 miliardi, che viene venduto ai media e al pubblico degli investitori, in quanto questa gente che si è buttata sulla AI si affanna per catturare i milioni che arrivano dai fondi Venture Capital.  Ad essere onesti, ci sono alcune cose interessanti che vengono fuori da questi LLM o o Large language models.  Le traduzioni vocali quasi istantanee in tutte le lingue sono interessanti.  I chat bot di assistenza tecnica danno informazioni utili La generazione di “codice” di programmazione è molto discussa, anche se le recensioni sono molto contrastanti e polarizzate (nella mia minima esperienza è utile, ma sostanzialmente rimanda ai manuali quando ci sono errori da trovare).  La generazione di immagini è quella più celebrata e sembra interessante, ma sembra probabile che dovranno pagare delle royalties agli artisti che facciano qualcosa di veramente bello in mezzo ai miliardi di immagini prodotte ora.   Nessuna di queste attività però diventa un business da 1,000 miliardi di dollari all'anno. Perchè sono più che altro le aziende che spendono per creare questi servizi, ma il pubblico per ora spende pochissimo

 

Ma non è questo il messaggio che è stato venduto al pubblico e ai media.  Sono stati convinti dell'imminente creazione di un'intelligenza artificiale generale.  Un'intelligenza così avanzata da poter superare un essere umano in compiti cognitivi e forse anche fisici.  Questi  LLM o Large language model   non possono, da soli, raggiungere questo obiettivo.  Sono solo regressioni statistiche estremamente ampie su miliardi di dati esistenti prodotte in un secondo.  Però alla fine si limita a mettere insieme un risultato basato su un input.  Non può ragionare.  Non può pensare anche se riproduce molto bene pensieri che sono stati forniti come input.  Non può creare veramente qualcosa al di fuori del suo addestramento.  Mancano componenti fondamentali dell'intelligenza che nessuno ha risolto.

 

C’è quindi un'incomprensione di fondo da parte degli investitori sulle capacità della tecnologia, alimentata da media tecnologicamente ignorante, da una parte.  E dall'altra parte ci sono le mega-cap tecnologiche come Microsoft, Meta e Google disposte a spendere milliardi per mantenere il loro dominio (e trovare scuse appetibili per aumentare i prezzi senza attirare troppe critiche per le pratiche antitrust).  Il risultato è un altra allucinazione di febbre borsa  in cui chi pubblicizza la tecnologia sembra fare soldi, e (a parte Nvidia) non chi la costruisce.

 

Alla fine questa febbre o allucinazione collettiva si interromperà, come quella di molto delle società di software "cloud" del 2021, e ci ritroveremo con una massiccia cattiva allocazione del capitale (cioè enormi investimenti rispetto a pochi ritorni sul capitale) e poi una frana di molti dei titoli dei semiconduttori, un industria che è sempre stata molto ciclica e ora sembra diventata in crescita sempre costante per via del mito della AI


 Last edited by: G.Zibordi on Mercoledì 31 Gennaio 2024 00:25, edited 3 times in total.

Re: Creare una Moneta Fiscale (parallela all'Euro) in Italia  

  By: amministrazione_cobraf.com on Martedì 28 Febbraio 2023 18:03

 

Esiste da diversi anni un analisi e una proposta  radicale per gestire il debito pubblico elaborata dal top economista monetario di Chicago, John Cochrane vedi ad es uno dei suoi paper qui  che, se applicata al debito pubblico italiano, risolverebbe il problema del ricatto dello Spread. L'idea è che lo Stato invece di emettere BTP per finanziarsi offre un conto corrente che paga interessi come quelli dei BTP ai cittadini.

Questa idea è semplice, ma ha ovviamente tante implicazioni per il funzionamento del del debito pubblico e anche per le banche e la Banca Centrale. E' stata spiegata in papers piuttosto intricati (questo citato per fare un esempio è di 145 pagine con una biografia di un centinaio di titoli e corredato di dozzine di equazioni) da parte di.John Cochrane, che si ispira a Milton Friedman, rientra nella definizione di “neoclassico”, per cui penseresti che ti raccomanda di ripagarlo o di fare default. Invece in questo caso si tratta di un economista monetario rigoroso che va alla radice dei problemi monetari e non si preoccupa di far carriera a Wall Street, per cui arriva con la forza della logica a conclusioni simili a quelle che, modestamente, avete letto su questo sito dal 2012. Alla fine offre (a mio avviso) infatti una soluzione pratica al ricatto del debito pubblico che strangola l’Italia che non piace al mondo della finanza (e per questo motivo nonostante sia un professore molto noto se ne parla il meno possibile).

 

Se si prova a leggere commenti e reazioni al lavoro di Cochrane, si nota che la reazione del mondo finanziario è “apopletic” cioè da infarto, come hanno notato i pochi economisti che finora l’hanno discussa. Dato il prestigio di Cochrane  e il rigore della sua analisi finora la proposta ha incontrato poche obiezioni serie, ma quello che è successo è che si è creato un “vuoto” pneumatico per cui dal 2014 Cochrane la ripropone, ma pochi osano anche solo discuterla, sapendo che parlarne significherebbe la fine delle loro speranze di carriera a Wall Street. E' un idea  pensata per quando gli USA saranno sotto stress finanziario e dato che il debito pubblico USA è arrivato ora a 34 mila mld dai circa 20 mila quando ne scriveva Cochrane e dato che i bonds USA hanno perso negli ultimi due anni un 20% medio, il suo tempo sarebbe ora arrivato. In Italia il debito pubblico è arrivato a 2,800 miliardi con i Lockdown, spese di vaccinazioni e tamponi e sanzioni alla Russia e la BCE ha appena smesso di comprarlo dopo dieci anni, Per cui sarebbe il caso di discuterla anche da noi.

 

Il meccanismo proposto consiste essenzialmente nel creare una moneta elettronica dello Stato  (“Treasury Electronic Money”) ( presso il Ministero del Tesoro), quindi non una moneta creata dalla Banca Centrale come le banconote e come quella della Banca Centrale, con cui ad esempio compra titoli di stato con i famosi programmi di “QE” lanciati da Draghi dal 2014.

Lo Stato, in pratica, in questo modo si sostituisce alla Banca Centrale nel finanziarsi da solo. Non a caso il numero di commenti proveniente da ambienti della Banca Centrale su quello che ha scritto Cochrane è zero, perchè il sllenzio è la tattica migliore nei confronti di idee pericolose per il proprio potere. 

 

Esistevano da anni già diversi studi, ad esempio di Michael Kumhof alla Bank of England (ex FMI) e Thomas Mayer (ex chied economist di Deutsche Bank) in cui si proponeva che il pubblico possa aprire conti bancari direttamente presso la Banca Centrale. Cochrane va più in là e spiega come sia più logico invece che sia lo Stato direttamente, tramite il Tesoro, a farlo.

Qui cerchiamo di riassumere l’idea senza scrivere un centinaio di pagine come Cochrane perchè in realtà è semplice. Ho anche corrisposto per email con Cochrane che gentilmente, dato che ha sposato una che parla italiano, ha letto direttamente uno degli articoli che avevo scritto confermando che non traviso o distorco la sua analisi che ovviamente è più complessa perchè è un accademico.

 

Si tratta in sintesi di istituire una “moneta elettronica che paga interessi” a cui tutti i cittadini possono accedere con il loro conto presso il Tesoro. Il concetto è simile a quello della moneta elettronica della Banca Centrale (di cui quasi nessuno capisce o sa molto), indicata come “riserve” (o altro termine contabile non molto chiaro per chi legga un bilancio di Banca Centrale) a cui possono accedere ora solo le Banche. Il 99% della popolazione, americana o italiana non è infatti al corrente del fatto che esistono oggi alcune migliaia di miliardi di dollari (o euro) presso il conto della Banca Centrale, che hanno a disposizione le banche e solo le banche possono tenere.

Cochrane in pratica dice qualcosa come. “ehi… perchè solo le banche devono godere del privilegio di avere soldi presso lo Stato (la Banca Centrale) che pagano anche loro interesse e che sono liquidità ?" In secondo luogo dice: "e perchè si possono tenere conti correnti presso la Banca Centrale e non anche presso il Tesoro ?"

 

Oggi le banche, dopo che le Banche Centrali hanno creato migliaia di miliardi e comprato titoli stato, hanno migliaia di miliardi di liquidità che paga loro interessi depositata presso la Banca Centrale che paga loro interessi (anche se la BCE ora smette). Sarebbe molto utile che anche i cittadini potessero accedere di una moneta elettronica che paga interessi, ma detenuta presso lo Stato.  La conclusione è allora che si può offrire a tutti i cittadini la possibilità di avere un conto presso il Ministero del Tesoro, oltre a quello che oggi tutti hanno presso le banche, in cui possano detenere un nuovo tipo di debito pubblico, che funziona come il cash per ogni transazione pur pagando anche interessi..

Già da questa breve descrizione si comprende che questa idea è l’equivalente di una bomba (finanziaria, ovvero una bomba per il mondo bancario e finanziario) perchè mette lo Stato in concorrenza per molti aspetti con le banche e la Banca Centrale.

Parliamo di qualcosa che può essere denominata come “moneta elettronica di stato” che paga interessi, ma che è legalmente debito pubblico. Specificamente va configurata come debito irredimibile, cioè Treasury Bond, Bot o BTP che non scadono mai (debito perpetuo), per cui la compri e la tieni per anni senza preoccuparti come oggi se i tuoi Bot o BTP scadono. Se vuoi puoi però rivenderla in qualsiasi momento e lo Stato te la ricomprerà sempre al valore nominale di 1. Come dice Cochrane si tratta di “fixed value floating rate debt” cioè Il tasso di rendimento varierà, ma non il prezzo che lo stato scambia sempre al valore nominale iniziale.  In aggiunta, lo stato creerà una piattaforma elettronica di pagamenti per la quale la puoi usare in ogni momento e per qualunque importo, proprio come se fosse liquidità sul conto corrente. Potrai quindi addebitare anche solo 5 euro dalla tua carta di credito o bancomat, che lo stato ti fornisce, prelevati istantaneamente dai soldi investiti in questo nuovo tipo di debito pubblico.

 

Funzionalmente si tratterà quindi di moneta, per cui con questa proposta concettualmente si annulla la differenza tra debito che paga interessi e moneta con cui effettui pagamenti. Da una parte infatti è un investimento in debito pubblico che paga interessi, ma a differenza dei titoli di stato attuali che vanno prima liquidati se hai bisogno di soldi per pagamenti, questi titoli sono anche “moneta”, che puoi invece usare per qualsiasi pagamento in qualunque momento.

Come spiega molto bene Cochrane (e non solo lui perchè su questo esiste un intera letteratura), di fatto, nel mondo attuale il debito pubblico viene usato come moneta e la “moneta” emessa dallo Stato, di cui ancora vaneggiano gli economisti (“stampare moneta” !), è quasi irrilevante perchè costituisce il 3% circa del totale (le banconote). Allo stesso tempo però negli ultimi anni sono stati creati dalle Banche Centrali migliaia di miliardi (19 mila miliardi) di una moneta elettronica interbancaria (“reserves”) che trovi sul lato destro del bilancio delle Banche Centrali (anche se essendo cash dovrebbe stare sul lato sinistro).

Questi 19 mila miliardi creati con il “QE” sono stati usati dalle Banche Centrali per comprare titoli sui mercati e questo lo sanno in molti, ma contabilmente implica che oggi le banche abbiano enormi “conti correnti” con centinaia di miliardi depositati presso le rispettive Banche Centrali. Questo meccanismo (chiamato “Quantitative Easing”) non viene compreso dal pubblico, ma di fatto è creazione di moneta da parte dello Stato, tramite la Banca Centrale, a beneficio solo di investitori finanziari e banche. Il pubblico finora è stato escluso da questa innovazione e anche sostanzialmente tenuto all’oscuro tramite una cortina fumogena che fa sì che le poche volte che se ne parla ci sia sempre molta confusione.

 

Cochrane analizza in dettaglio questo processo e alla fine dice (essenzialmente): “ehi… ma perchè non consentirlo anche al pubblico ?”  Le conseguenze per la stabilità del sistema finanziario e per la gestione del debito pubblico sarebbero molto positive. Lo stato si finanzierebbe scavalcando in buona parte i mercati perchè offrirebbe direttamente al pubblico un modo di tenere la propria liquidità superiore a quelli che esistono oggi. E il pubblico avrebbe molti vantaggi rispetto al tenere tutto il proprio denaro in banca o presso fondi.

La cosa rivoluzionaria dell’analisi di Cochrane è innanzitutto che si tratterebbe di denaro creato dallo Stato e non dalle banche (come il 96% del denaro che oggi circola) o dalla Banca Centrale (come accadde con le “riseve” usate per pagamenti tra banche). Si tratterebbe di denaro elettronico, non banconote e denaro, che offre un tasso di interesse come quello dei titoli di stato. Perchè infatti sia usata da tutti e prenda il posto del vecchio debito pubblico, questa liquidità presso il Tesoro deve offrire un interesse, a differenza delle banconote.

 

La differenza dal vecchio debito pubblico dei Btp o Treasury bond è che puoi  però usarla come se fossero soldi sul conto corrente, con il bancomat, la carta di debito o di credito, per pagare le tasse, comprare una pizza o pagare una bicicletta o qualunque  altra spesa, anche solo di 2 euro. Questo ultimo aspetto è consentito oggi grazie ai progressi fatti dalla tecnologia dei pagamenti elettronici attuali, che consente facilmente di approntare un circuito alternativo a Visa o Mastercard, connesso all’Agenzia delle Entrate e poi a tutti gli esercizi commerciali. Ovviamente, dato che si tratterebbe di centinaia di miliardi di euro, tutti i negozi e tutti i business avrebbero convenienza ad far parte di questo circuito e lo adotterebbero.

In pratica, invece di un conto presso Carige o Bper avresti un conto presso il Tesoro, remunerato ad un tasso medio tra quelli che oggi offrono Bot,Cct e Btp, ad esempio tra 1 e 1,5% (visto che oggi si va da 0% per il Bot a 3 mesi al 2,6% per i Btp a 10 anni), senza però costi aggiuntivi come accade con i fondi, gestioni e altri prodotti delle banche. Da questo conto puoi effettuare qualunque pagamento come se fossero soldi su un conto corrente senza dover prima liquidare gli investimenti per avere il cash da utilizzare come devi fare oggi.

Ad esempio, un cittadino che avesse 100 mila euro oggi, divisi in 10 mila euro sul conto corrente e poi 90 mila euro in fondi, titoli, polizze o altri prodotti delle banche, li sostituirebbe con un conto presso il Tesoro che gli offre un rendimento dell’1% o 1,5% e che può utilizzare istantaneamente per pagare l’IMU, comprare scarpe o un biglietto di treno, senza dover prima liquidare i Bot, i fondi, titoli, polizze o altri prodotti del risparmio gestito come accade ora.

 

I vantaggi per il pubblico sarebbero almeno tre:

a) avere i soldi presso lo Stato tramite un conto al Ministero del Tesoro è più sicuro di un conto presso una banca perchè i soldi in banca oggi sono sicuri in quanto c’è la garanzia dello Sato fino a 100mila euro e poi la garanzia implicita che se la banca è in fallimento lo stato interviene

b) avere tutta la liquidità remunerata a differenza dei conti correnti. Per quello che riguarda la parte che si ha investita oggi, avresti un rendimento e senza costi aggiuntivi come avviene con polizze, fondi, gpf ecc..

c) poter accedere a tutti i soldi in qualunque momento, senza dovei prima liquidare gli investimenti per avere liquidità sul conto. Poter cioè addebitare anche solo 1euro utilizzando direttamente l’intero conto con 50mila euro che sono tutti remunerati.

 

Per lo Stato i vantaggi sarebbero anche maggiori:

a) il debito pubblico si trasformerà in debito senza scadenza, per cui non dovrà più preoccuparti che scadano 100 miliardi di Bot o BTP e vadano rifinanziati

b) Questi conti presso il Tesoro saranno solo per cittadini italiani per cui avrai che il risparmio degli italiani avrà un vantaggio rispetto a quello estero. In questo modo lo Stato avrà accesso ad un pool di liquidità del pubblico domestico molto maggiore di quello attuale. Ad es oggi il pubblico italiano ha 1,400 miliardi circa in conti correnti e altra liquidità che non rende niente ed è solo parcheggiata per avere soldi immediatamente disponibili e per non sapere come investirli. Questa liquidità può in larga parte trasferirsi presso il Tesoro, di fatto finanziando il debito pubblico. Lo Stesso avviene per una parte dei 3mila miliardi che oggi gli italiani hanno in titoli e prodotti del risparmio gestito. Questi prodotti, fondi, polizze, gpf, capitale garantito, fondi di fondi ecc.. in media costano l’1,5% e con i tassi di interesse attuali che in media nel mondo sono all’1,4% non possono rendere niente. Se lo Stato offre anche solo un 1% pulito, senza altri costi, per avere soldi in un conto che però funziona anche come liquidità immediata per qualunque pagamento anche di 1 euro, una parte di questi soldi si trasferiranno presso il Tesoro

 

c) dato che appunto avrai (vedi punto b) un probabile trasferimento di 500 o 1,000 miliardi di euro nel corso del tempo verso questi conti del Tesoro, lo Stato italiano potrà finanziarsi in Italia presso il pubblico italiano molto meglio di oggi. La domanda da parte del pubblico di debito pubblico sarà quindi maggiore 

 

d) Il problema del Btp che oscilla di prezzo sparirà perchè questa liquidità remunerata all’1% o 1,4% sarà sempre quotata al valore nominale di 1 euro, per cui qualunque cifra tu compri o vendi di questa “Moneta Elettronica del Tesoro” sarà sempre accettata o venduta dal Tesoro al valore nominale (diciamo 1 euro). Questo non eliminerebbe totalmente (perchè il tasso di interesse varia), ma ridurebbe di molto il problema dello Spread perchè non ci saranno BTP o BTP futures sul mercato su cui speculare al ribasso 

 

In sintesi: avresti un afflusso di centinaia di miliardi dai conti correnti e conti a risparmio, titoli o fondi, polizze ecc verso questi conti del Tesoro remunerati e “liquidi”.La domanda di debito pubblico quindi aumenterebbe e questa liquidità finanzierebbe il debito pubblico italiano. Si tratterebbe di  debito perpetuo, che non scade per cui il Tesoro non deve preoccuparsi di rifinanziarlo ogni anno. Trattandosi di “fixed value floating rate”  lo Stato lo compra e vende sempre allo Stesso prezzo. Questo renderebbe molto più difficile la speculazione perchè sui Btp o Bond è sulle oscillazioni di prezzo, sulla quotazione di mercato. Inoltre nel corso del tempo i risparmiatori italiani sostituirebbero le banche e fondi esteri eliminando quasi del tutto la speculazione e anche il problema dello spread.

 

Nota Bene:
(dico “quasi del tutto” perchè è ovviamente sempre possibile aumentare in modo eccessivo e improduttivo i deficit e il debito pubblico solo per pagare sussidi stile Peron in Argentina e in questo modo creare effetti inflattivi e di deficit estero ecc…Ma stiamo parlando ora dell’Italia anno 2019, strangolata dall’austerità e dalle tasse, che non può ridurle per il ricatto dello Spread sui BTP)

 

Affrontiamo anche delle obiezioni.


E’ possibile però che il tasso di interesse richiesto dal pubblico alla fine risulti più alto di quello attuale ?

Come si è spiegato, la convenienza di avere i propri soldi presso il Tesoro sempre remunerati e sempre però “liquidi” creeerà una domanda probabilmente maggiore di quella attuale. Di quanto ? Esistono oggi circa 3,700 miliardi di euro che gli italiani hanno in conti correnti, risparmio, titoli e risparmio gestito vario NON INVESTITO IN TITOLI DI STATO. Perchè dico 3,700 miliardi circa ? Facciamo due conti: la ricchezza totale finanziaria degli italiani è di 4,300 miliardi, di cui Bankitalia stima che la parte investita direttamente e indirettamente in titoli di stato sia circa 700 miliardi.  4,300 – 700 = 3,600 miliardi, di cui potenzialmente forse 1,000 miliardi possono trasferirsi in questi conti presso il Tesoro.

Oggi il debito pubblico è sui 2,300 miliardi, di cui circa 2mila miliardi sono titoli sui mercati. Se si tolgono quelli comprati da BCE e Bankitalia, che sono circa 400 miliardi sono allora 1,600 miliardi circa di titoli di stato sui mercati. Gli investitori esteri ne hanno circa 700 miliardi. Si capisce da queste cifre che se anche solo 500 miliardi migrano da conti correnti, titoli e fondi ai conti presso il Tesoro, lo Stato italiano non avrà quasi più bisogno degli investitori esteri. Se fossero poi 1,000 miliardi che migrano (su 3,600 miliardi in totale), lo Stato non avrà neanche bisogno quasi della BCE Questo scenario fa pensare che la domanda di debito pubblico aumenterà anche considerevolmente e di conseguenza il suo costo dovrebbe diminuire.

Inoltre, come si sa, i Btp a scadenza lunga costano più del 2,5%, mentre Bot, CCT e Btp a 1 anno costano meno dell’1% e anche quasi zero per scadenze brevi. Il rendimento di un bond perpetuo del genere non è quantificabile a priori facilmente, ma è intuitivo che costerà meno dei Btp a lunga scadenza e quindi il costo medio probabilmente può essere inferiore anche solo perchè cambia il mix di bonds con cui lo Stato si finanzia (come Cochrane argomenta con molto più dettaglio di quello che sto facendo ora).

Torniamo ora alla teoria della moneta e del debito sottostante a questa prioposta. Cochrane è un economista monetario accademico e molte delle sue idee sembrano “ortodosse”, anzi chi legga il suo blog lo può trovare spesso critico ad esempio di idee neokeynesiane e appare “neoclassico” o “neoliberista”. Nel caso però del debito pubblico e della moneta, Cochrane arriva, seguendo la forza della logica, a una proposta rivoluzionaria perchè va proprio alla radice, si interroga senza pregiudizi su quello che oggi costituisce la moneta

Come ho provato a spiegare anche io più modestamente su questo sito e in un paio di pubblicazioni, oggi la moneta  è quasi tutta debito e in secondo luogo il debito pubblico  viene usato dal mondo finanziario come moneta, liquidità, tramite “repos” (repurchase agreement in cui presti i tuoi titoli in cambio di liquidità) e altri strumenti di “ipoteca multipla” (come ho spiegato nel capitolo del mio libro che puoi leggere qui)

Cosa è successo però con la crisi finanziaria globale del 2008 ?  Il debito privato cartolarizzato (mortgage bonds) che veniva usato come “moneta” di scambio nel mondo finanziario, ha provocato una crisi globale, che ha poi costretto gli Stati a raddoppiare il debito pubblico per metterci una pezza con una serie di politiche straordinarie di “liquidità” che quasi nessuno nel pubblico (e tra i politici) comprende.

 

Perchè non si è creata una nuova crisi e perchè i rendimenti sono scesi mentre il debito raddoppiava, (il contrario di quello che prevedono i testi di economia tra parentesi ?)

Le Banche Centrali dopo il 2008 hanno creato, dal niente, circa 19mila miliardi per comprare debito e per fornirli alle banche perchè comprassero anche loro debito. Questa soluzione ha funzionato nel risolvere la crisi finanziaria, ma ha il difetto che ha incoraggiato ad emettere ancora più debito, come si vede ora sia sul lato del debito pubblico che di quello corporate che sono saliti di circa 70mila miliardi dal 2009. Le Banche Centrali hanno finanziato di fatto questo aumento di debito, hanno tenuto i tassi a zero e hanno in questo modo indotto indirettamente un aumento ulteriore del debito

E il debito totale nel mondo è salito ancora negli ultimi anni, è arrivato a 240 mila miliardi di dollari e rappresenta oltre il 300% del PIL globale, mentre 30 anni fa era meno del 200% e 50 anni era meno del 150% del PIL.

 

Se si è seguito il discorso che ho provato qui a sintetizzare (cu cui ho anche scritto il libro di Hoepli del 2014 se si vogliono altri dettagli), si arriva alla conclusione che l’unico modo di rendere il debito sostenibile è che il debito dello Stato sia sostenibile, perchè è alla base di tutta la piramide, visto che lo Stato deve intervenire tramite deficit o tramite la Banca Centrale quando il debito privato rischia il default. Quello che invece è meno evidente è che il debito pubblico viene usato dagli anni ’90 come “moneta di scambio” tra fondi, banche e fondi hedge o sovrani, venendo “reipotecato” in media anche tre volte in quello che viene chiamato “Sistema bancario ombra”– I bonds che lo stato emette, come i Btp o i Treasury, sono quindi oggi indispensabili al funzionamento della piramide del debito globale e del sistema finanziario globale. Il debito pubblico in USA, Giappone, Cina, UK e buona parte del mondo  è quasi raddoppiato negli ultimi dieci anni. Questo lo sappiamo credo quasi tutti. Cochrane si chiede a questo punto cosa si possa fare per evitare la prossima crisi del debito.

 

Alla fine la soluzione logica per evitare un altra crisi globale del debito che aumenta sempre è utilizzare a pieno titolo il debito pubblico come se fosse moneta, liquidità. Il debito pubblico deve quindi diventare liquidità a tutti gli effetti, più sicura di quella in banca e però remunerata, anche per il pubblico (non solo per le istituzioni come accade ora). Una vera liquidità, che lo Stato consente e facilita come utilizzo, in modo che si possa usarla per qualunque pagamento di tasse o di ogni altro genere. La soluzione è cioè una “Moneta Elettronica del Tesoro” (Treasury Electronic Money), come suggerisce di definirla Cochrane.

Ho inserito anche questa analisi del debito nel mondo per far capire che a Cochrane non interessa l’Italietta con il suo debito pubblico, lavora su come risolvere il problema dell’indebitamente inarrestabile su cui il sistema globale attuale è basato. Ma (a mio avviso) in questo modi ci fa un favore perchè mostra una soluzione pratica per noi e il nostro debito pubblico dentro l’euro.

 

Ok, ritorniamo allora alla soluzioner pratica. Abbiamo detto che legalmente si tratta sempre di emettere debito pubblico, ma funzionalmente è moneta, liquidità utilizzabile istantaneamente per ogni tipo di pagamento e accettata innanzitutto dallo Stato per pagare le tasse. Offre un tasso di interesse come i titoli di debito pubblico, ma sono soldi che puoi anche usare in qualunque momento per qualunque pagamento come se fossero sul conto corrente.. Sono soldi tenuti presso lo Stato. per cui sono ahche più sicuri di quelli detenuti presso le banche. Questo chiude il cerchio del problema del debito pubblico, che è già oggi in realtà moneta..

In parole semplici, si tratta di una forma di moneta che è anche debito o se vuoi, un tipo di debito che è anche moneta. Il debito pubblico diventa moneta in senso funzionale e quindi in senso pratico e a tutti gli effetti. In questo modo si porta alla logica conclusione l’evoluzione del sistema finanziario e monetario degli ultimi 40 anni in cui si sono creati strumenti di debito sempre più liquidi per le istituzioni e di fatto i titoli di stato sono oggi usati da fondi hedge, fondi e banche come liquidità. Per cui alla fine occorre oggi chiedersi perchè anche i cittadini non possano usare, come fanno le istituzioni, il debito pubblico come se fosse liquidità

Dal punto di vista pubblico del pubblico la domanda è: “perchè devo tenere separati i soldi che investo per avere un rendimento sicuro (in bonds) e quelli che tengo sul conto corrente per pagare con il bancomat Perchè non posso usare i soldi in titoli come se fossero liquidità ?” 

Se lo Stato allora si attrezza per superare questo problema ed offrire una soluzione, sotto forma di conti presso il Tesoro, cosa succederebbe ?

Per il pubblico diventa conveniente non avere tutti i soldi in banca, ma averne una parte importante presso il Tesoro. Che in questo modo si finanzia in modo meno complicato, meno costoso e anche  meno pericoloso di quando non si basi solo sui mercati, dove si specula al ribasso e al rialzo sulle quotazioni dei Btp. Con questa soluzione non ci saranno più bonds, Btp, Tbond o altri titoli di stato di diverse scadenze e cui cui si basano future sul cui prezzo speculare. Ci sarà invece liquidità remunerata, con un valore fisso e un tasso variabile (a seconda della domanda), costituita da bonds perpetui detenuti presso lo Stato.

Che relazioni ha questa idea con la Moneta Fiscale che prioponiamo dal 2002 ?

Che relazioni ha questa idea con la Moneta Fiscale con l’idea dei Minibot di Borghi (che sarebbero anche loro bonds perpetui) ?

Che relazioni ha con la MMT di Mosler che ho cercato di divulgare ?

OK, si può allargare molto la discussione perchè si tratta di un tema che va alla radice di quello che è il sistema monetario e del debito moderno, le implicazioni di questa proposta e dell’analisi che la sostiene sono estremamente importanti.

Per adesso però, con questa piccola introduzione che ho provato a mettere assieme, si dovrebbe comprendere un punto essenziale: esiste una soluzione pratica e immediata al problema dello Spread e del debito pubblico. Una soluzione perfettamente legale anche oggi all’interno dei trattati (si emette un altro tipo di debito pubblico) e implementabile subito senza dover chiedere permesso alle UE o alla BCE. Questa è una soluzione che il governo può adottare anche domani e che riguarda solo i suoi poteri di gestione ed emissione del tipo di di debito pubblico che ritiene appropriato. Nessun trattato UE impone di finanziarsi con Btp. Nessun trattato o regolamento BCE impedisce di aprire conti presso il Tesoro.

 

I nostri politici potrebbero fare cose utili e importanti come questa se vogliono. In questo caso non ci sarebbe la scusa che “la UE o la BCE non ce lo permettono…”  Possono farle però se capiscono come funziona il mondo della finanza e del debito.

 


 Last edited by: G.Zibordi on Domenica 01 Ottobre 2023 14:05, edited 4 times in total.

Re: Next is Italy, La Prossima è l'Italia  

  By: G.Zibordi on Lunedì 29 Agosto 2022 23:22

 

La situazione della crisi energetica è in sintesi questa: al posto di gas russo che è quello che costa meno al mondo, intorno a 2$ stiamo ora comprando gas che viene da America e altri paesi per nave liquefatto a 80$. (usando l’unità di misura americana) Questo gas liquefatto in America, anche se è estratto con una tecnica più costosa (“fracking”) costa sui 9$. Quando però arriva in Europa e viene trattato a questo mercato del “TTF” di cui parlano i giornali, viene pagato 80$.

 

Compriamo per 80$ gas che in America costa 9$ (che arriva per nave  liquefatto al TTF)

E il gas russso per gasodotto costa sui 2$ (se fai un contratto come quello che ha ENI)

 

 

Dato che questa tesi sembra semplicistica o demagogica o provocatoria, ho scritto alcune pagine che contengono, credo (come dice Salvini), i dati rilevanti.

 

A differenza degli esperti di energia sui giornali che scrivono in modo tale che smetti di leggere dopo due colonne, spiego in modo chiaro. Posso farlo perchè, a differenza di quasi ogni altro esperto o consulente che scrive, non ho nessun legame con ENI o scrivo per giornali di cui è inserzionista o aspiro a incarichi e consulenze di ENI. Questo è un problema perchè ho appena parlato con gente della Confindustria locale,  che da anni fanno lobby per il gas per le aziende e hanno come avversario ENI. Mi hanno spiegato che "..ENI ha comitati scientifici e fondazioni in cui paga 100mila euro e poi paga tutti i giornali e tutti i media anche online come inserzionista.. per cui nessuno la critica in pubblico"

 

Perchè allora il prezzo del gas è esploso di 15 volte ?

 

Perchè è esploso quello del gas liquefatto per nave detto LNG.  Nel 2022 i governi europei hanno spinto per comprare, finora, circa 40 mld di metri cubi di gas LNG addizionali, su un totale di circa 500 miliardi consumati. Allo stesso tempo gli arrivi di gas dalla Russia sono diminuiti del 35%, circa 45 miliardi di metri cubi

 

 

La diminuzione degli arrivi di gas russo è dovuta non ad un mancato rispetto dei quantitativi contrattuali, ad esempio tra Gazprom ed ENI, ma alla cancellazione delle vendite russe tramite il mercato elettronico ESP 

Questo mercato “ESP” è una novità recente a cui in pratica la UE ha indotto  Gazprom a ricorrere negli ultimi anni, preferendo vendite spot alla sottoscrizione di altri contratti a lungo termine. La Russia dalla primavera ha cessato queste vendite al mercato “ESP”,  come reazione alla sanzioni e sequestro dei suoi conti in dollari ed euro.  Ha indicato che invece offrirebbe al posto di queste vendite altri contratti sia per gasodotto che per nave di gas liquefatto. In Asia stanno facendo acquisti diretti dalla Russia di gas liquefatto per nave firmando contratti. In Europa no.

 

La linea dei leader della UE è che quello che conta è fare a meno del gas russo in ogni caso.  "A differenza di altri Paesi europei un eventuale interruzione del gas dalla Russia avrebbe impatto minore del passato. Con i nuovi rigassificatori saremo in grado di essere indipendenti dal gas russo dall'autunno 2024. Obiettivo fondamentale per la sicurezza” (Draghi a Rimini il 22 agosto)

 

Questa linea politica ha portato a comprare quest’anno improvvisamente un 69% in più di gas LNG liquefatto e inviato per nave, che viene trattato al mercato TTF in Olanda. Essendo un mercato limitato come quantitativi offerti, questa improvvisa valanga di acquisti dei paesi europei ha fatto esplodere  il prezzo del gas al TTF di oltre 15 volte

 

In aggiunta, oltre al gas, l’elettricità, che per il 40% è prodotta con gas, è esplosa e ultimamente è persino esplosa di più del gas. 

 

 

Si è arrivati ora in alcuni paesi fino a 1,000 euro per MWh ad es in Francia e negli altri paesi (eccetto la Spagna) siamo ora sopra 700 euro

 

Per l’elettricità esistono ovviamente anche altri fattori: come problemi alle centrali nucleari francesi, lo scarso utilizzo della capacità dell’eolico in Germania negli ultimi mesi e una siccità che ha ridotto la produzione idroelettrica. Ma, come si vede dai grafici, la spinta maggiore l’ha data l’aumento di 15 volte del prezzo del gas. 

 

Se restiamo ora solo sul problema del prezzo del gas, l‘European economics editor dell’Economist. Odendhal scrive che per la Germania che consuma 1,000 terawatt di gas l’anno l’impatto di questo prezzo del gas, su base annuale sarà quasi l’8% del PIL di costo addizionale. A 20 euro per MWh spendeva 20 miliardi. A 300 euro per MWh spenderà 300 miliardi cioè l’8,4% del PIL invece dello 0,7% precedente. Solo per il gas.

 

Per 

 

In Italia la bolletta del gas era intorno a 15 mld di euro l’anno. Usando gli stessi numeri di Odendahl  e tenendo presente la minore incidenza manifatturiera in Italia, si può forse arrivare ad un costo extra di 150 mld di euro ?  Finora nessuno sembra aver voluto fare questo esercizio per l’Italia, Si parla di dare sussidi alle famiglie e aiuti alle imprese, ma il costo dell’energia elettrica e del gas, a questi prezzi, può raggiungere i 150 miliardi se per la Germania si stima che possa arrivare a 300 miliardi ? Come si sa l’inflazione media in Europa è intorno al 9% e l’esplosione dei prezzi del gas e elettricità all’ingrosso può spingerla molto più in alto. 

 

Il governo Draghi prevede di stanziare per compensare i costi addizionali dell’energia una cifra intorno a 50 mld (anche se per ora non si esattamente in che forma e non è confermata)  Quello tedesco intorno a 80 miliardi

 

Questo aumento dei deficit però avverrebbe mentre la BCE sta iniziando ora ad alzare i tassi e a ridurre gli acquisti di titoli di stato a causa dell’inflazione media al 9% in europa.  Già ora i titoli di stato stanno perdendo sui mercati oltre il 12% medio da inizio anno. Questa è la perdita maggiore da quando esistono i mercati dei BTP, Bund e Treasury (dagli anni ‘70) e quindi è difficile ora aumentare i deficit per dare sussidi a tutti per i costi dell’energia.  Questo crea una situazione senza precedenti. Hai un improvviso aumento che non si è mai verificato nella storia delle materie prime dell’energia elettrica e del gas. In più, questa esplosione dei prezzi all’ingrosso di gas ed elettricità avviene in un quadro di riduzione della liquidità da parte delle banche centrali, inflazione fuori controllo e cedimento dei mercati del debito pubblico

 

Questa esplosione dei costi di gas ed elettricità è quindi potenzialmente un disastro economico.

 

Perchè si verifica questa esplosione dei prezzi ? Siamo senza gas ?

Come si vede non è così, le scorte sono normali.



 

Finora la UE non ha però nemmeno messo al bando l’energia dalla Russia. La cosa da comprendere è che questa esplosione delle quotazioni di gas ed elettricità avviene tutta in base alle “aspettative di mercato”.

 

Ad esempio, per il petrolio e il diesel dalla Russia, l’embargo vero è previsto per dicembre per il petrolio e a febbraio per il diesel (anche se è vero che da mesi in pratica le società europee non comprano petrolio russo, a meno che non venga “riciclato” da tanker greci o turchi in alto mare).  Per il gas la UE ha detto che vuole ridurre a zero il gas russo “per la fine del 2023” senza specificare esattamente come e quando sospenderà i contratti in essere.

 

Al momento la situazione di scorte di gas è normale, come si vede.Sui giornali si parla di “taglio del gas russo” e si ha l’impressione che non ne arrivi più e che ci sia difficoltà a riempire le scorte per l’inverno. In realtà le scorte per il 2022 finora sono in UE sopra quelle dell’anno scorso e nella media degli ultimi 5 

anni.

 

Finora, complessivamente, la UE ha comprato un poco più gas dell'anno scorso, come si vede dal grafico qui delle scorte.  La crisi esiste come possibilità nel futuro se si rinuncia completamente al gas russo questo inverno cessando i contratti pluriennali in essere.

 

Ad esempio, se si guarda alle immissioni nette si vedono calcoli per i quali siamo persino leggermente sopra la media 2018-2021


 

Se invece si mantiene per questo inverno il flusso contrattuale di gas di Gazprom, non ci sarebbe nessuna crisi, perchè le scorte sono nella norma. Se parliamo quindi di volumi di gas e non di prezzi impazziti, non ci sarebbe crisi.

 

Riassumendo, i governi europei hanno consentito che si continuasse a comprare gas da Gazprom secondo i contratti in essere e non hanno imposto sanzioni sul gas, ma hannno detto che vogliono in circa due anni farne a meno. 

 

Le altre sanzioni  però e il sequestro dei conti russi in euro e dollari hanno spinto la Russia a cessare le vendite tramite il mercato “ESP”. Queste sono vendite "spot", fuori dai contratti a lungo termine e sono solo quelle che Gazprom ha cessato, indicando al contempo che venderebbe questo gas mancante ora tramite dei contratti. Allo stesso tempo Gazprom, come altri, ha approfittato dell’esplosione delle vendite al mercato in Olanda del TTF per vendere anche lei a prezzi decuplicati una quota (circa il 10% della sua produzione). In questo modo, anche se i volumi totali di gas russi in Europa sono calati, i ricavi della Russia sono aumentati (e lo stesso è avvenuto per il petrolio tra parentesi, per cui finora le sanzioni hanno aumentato i ricavi russi)

 

I paesi europei hanno reagito in pratica comprando tutto il gas LNG per nave che c’era al mondo. La maggioranza dei tanker nel mondo che portavano gas LNG sono stati negli ultimi mesi dirottati verso l’Europa, che offriva sempre di più di tutti.  Paesi come il Giappone o la Corea hanno lo stesso trovato gas LNG sul mercato pagando di più (o facendo accordi ad hoc con Gazprom), ma altri come il Pakistan sono rimasti ora scoperti e sono ora sull’orlo di una crisi. 

 

Per essere più precisi, da novembre scorso, le società europee avevano chiesto di inviare il massimo contrattuale a Gazprom, poi negli ultimi mesi Gazprom ne ha inviato meno del solito adducendo problemi tecnici, ma senza violare i termini contrattuali.  La Russia, come contromossa, ha solo azzerato le vendite al mercato ESP (dove si vende “spot”, senza un contratto) . Alla fine, per ora nel 2022, la Russia ha ridotto l'export come VOLUME del 36%, a 78 mld di metri cubi

 

In base a notizie come questa su Reuters di giugno, sembra che Gazprom vendesse un 25% spot, il che corrispondeva ad un 10% del mercato europeo

 

Questo gas non è stato più venduto e quindi si può parlare per queste vendite spot di una riduzione a zero di vendite della Russia.

 

La UE  lo ha sostituito da altre fonti, un aumento di forniture dalla Norvegia ad esempio e poi acquisti sul mercato LNG del TTF a qualunque prezzo. Alla fine come si è visto, le scorte, sono ora nella norma e anche il flusso è lo stesso di un anno fa. Peccato che il prezzo sia esploso di 15 volte.

 

La Russia aveva anche  tagliato il gas a Polonia, Bulgaria perchè non volevano pagare su banche russe (anche se poi dopo che ha pagato in rubli ha ripreso) e Finlandia. Ma queste sono quantità piccole, perchè ad es la Polonia usa il carbone e non il gas per l’elettricità.  Alla fine, la UE nel suo insieme, ha ridotto dal 40 al 20% (del fabbisogno energetico), l'import di gas russo nel 2022,  comprando gas liquefatto LNG a prezzi sempre più alti al TTF .

L’import di gas russo da gennaio ad agosto è quindi stato compensato completamente da un aumento della quota del TTF in Olanda che è raddoppiata, dal 17% al 37% del gas consumato in europa. 

 

Dopo dieci anni in cui la quantità comprata al TTF era intorno al 15% e non influiva sui prezzi, la UE ha improvvisamente ha raddoppiato questa quota di gas liquefatto.

IN QUESTO MODO HA FATTO ESPLODERE IL PREZZO DI 15 VOLTE.

 

La politica UE è assumere che la riduzione di Gazprom complessiva di vendite in europa (azzeramento di vendite sport ESP rispettando i contratti pluriennali), sia il preludio ad un taglio completo (anche se i russi dicono il contrario). In ogni caso, comunque la UE vuole arrivare all’embargo totale del gas russo come ribadito da quasi tutti gli esponenti politici. (Va notato che Salvini ha espresso dubbi a riguardo e si sospetta che Berlusconi, anche se non ne ha mai voluto parlare di embargo, può essere su questa posizione, Per cui in realtà l’Italia con un nuovo governo  potrebbe dilazionare un eventuale embargo al gas russo)

 

Al momento però, la UE e l’Italia con Draghi ha riempito le scorte a costo di far esplodere le quotazioni con GAS LNG CHE ORA COSTA DA 15 A 20 VOLTE DI PIU’ DI QUELLO DEI CONTRATTI A LUNGO TERMINE CON GAZPROM. Stiamo, di fatto, sostituendo gas russo che costa intorno a 2$ con gas che arriva da America che costa ora più di 80$

 

Nota: Parliamo del gas espresso nell'unità di misura USA, $ mBTU per facilitare il confronto con il gas in America (da noi si usano i metri cubi o i megawatt per ora) 

 


 

Quanto costa il GAS RUSSO che arriva per gasodotto in Europa ?  il prezzo che si paga ai russi è un segreto commerciale, nessuno ha accesso a questi contratti e anche i report di Arera non dicono niente a riguardo. Se si chiede ad esperti che si occupano di energia, dicono che è difficile essere precisi senza vedere i contratti. Quando gli analisti chiedono nelle conference call alle società che rivendono il gas russo  come ENI; dicono che non possono dire niente a riguardo, neanche la proporzione tra prezzi variabili e fissi o take or pay. Il Ministro Cingolani ha dichiarato che lo ha chiesto e gli è stato detto che non si può saperlo

 

Si possono però fare stime e si può parlare di un numero intorno a 2$ x mBtu, come prezzo di vendita a cui i russi non perdono,  guadagnano e presumibilmente hanno firmato gli ultimi contratti. 

 

Questo è un divario clamoroso, ma se si prova a fare una stima è difficile pensare che i numeri siano molto diversi. Il gas russo costa innanzututto molto meno di quello USA perchè viene estratto in modo più semplice, con il “flaring”, non tramite il “fracking” che è una tecnica di frantumazione idraulica di rocce, nuova e costosa che si usa quasi solo in America. Inoltre in Siberia non si devono sopportare molti costi per questioni ambientali. 

 

Il gas in USA costa 9-10$. E’ stato trascinato così in alto non da fattori endogeni al mercato USA, ma dall’improvviso aumento di domanda dall’Europa senza la quale si calcola che potrebbe costare invece intorno a 6-7$. 

 

Qando si parla di “gas aumentato di 10 volte” sui giornali, si deve intendere il gas che arriva (in prevalenza) dall’America per nave, liquefatto e poi scambiato in Olanda al mercato TTF. Non si sta parlando del gas di Gazprom, che per il 90% arriva per gasodotto. La quota che Gazprom vende “spot” sta aumentando nel mondo, specie in Asia e si calcola che sia arrivata al 25% nel mondo e al 10% in europa come visto prima. Per cui anche i russi beneficiano dell’esplosione del prezzo del gas indotta dai governi europei, ma la il 90% circa è di altra provenienza.

 

Se in USA il gas costava negli ultimi anni tra 4 e 6$ x MBtu, e le aziende del settore, anche se non guadagnavano quasi, stavano a galla  a questi prezzi, il gas russo in media costerà evidentemente molto di meno come estrazione. Ci sono stime tecniche che possa costare anche meno della metà, ma è comunque un campo dove esperti diversi indicano numeri diversi perchè il dato russo ovviamente lo sa solo Gazprom

 

In secondo luogo, il  gas americano estratto con il fracking, va liquefatto, spedito per nave e poi rigassificato per essere usato qui in Europa. E’ evidente quindi che il gas russo estratto in modo tradizionale e inviato per gasodotto da Gazprom costerà alla fine molto meno del gas estratto con fracking e inviato per nave liquefatto LNG al TTF in Olanda. 

 

Usando allora i prezzi di riferimento del TTF degli ultimi 5 anni pre Covid, il gas di Gazprom per gasodotto si può supporre che costi circa la metà. Traslando da MWH a mBtu si arriva a circa 2$ per mBTU. Se fosse invece più vicino alla media dei prezzi del TTF pre-crisi sarebbe al massimo sui 3$ per mBTU. Stiamo facendo ipotesi ovviamente, ma quando i divari di prezzi sono così assurdi non occorre essere precisi e sapere che il costo del contratto Gazprom è sui 2$ o sui 3$. L’ordine di grandezza è senza precedenti nella storia e il pubblico deve rendersi conto dell’assurdità.

 

Un altro indizio del fatto che il gas russo era il meno caro esistente lo hai dalle statistiche medie del costo dei gas nei vari paesi, dove ad es vedi che l’Ukraina pagava un terzo della UE (riflettendo probabilmente il costro effettivo del gas russo). Come noto, il gas algerino costa un 20% più del gas russo che è considerato il meno caro al mondo.

 

In ogni caso, parliamo ora qui in UE di pagare 80$ per mBTU invece di 2$ o forse al massimo 3$, tramite i contratti pluriennali in essere da oltre un decennio con la Russia..

 

Volendo semplificare al massimo per l’opinione pubblica e i decisori politici in modo che siano consapevoli delle conseguenze economiche

il GAS RUSSO per gasodotto costa intorno a 2 o 3$

Il GAS “LNG” liquefatto, inviato per nave è ora esploso sopra 80$, 

 

Questo gas che arriva per nave liquefatto era intorno al 15% del gas totale consumato in media in Europa. Ora sembra sia salito fino al 27% del totale. i governi europei lo comprano ovunque ci siano tanker che lo vendano, ma resta che è una frazione del totale. 

 

Se non si capiscono questi prezzi assolutamente stupefacenti, non si capisce quello che succede ora all’economia. La discussione finora sembra sia solo sulle quantità di gas, stando ai media e ai leader politici, ma la questione vitale è il costo alla fine per l’economia italiana. Come si è detto all’inizio citando l’editor dell’Economist, si parla forse di un 7 o 8% del PIL di costo addizionale solo del gas. Poi devi aggiungere anche l’effetto sul costo dell’elettricità.

  

 

A questo punto occorre introdurre però la questione immediata e cruciale. Anche adesso, la maggioranza del gas non è LNG per nave trattata al TTF e non è comprata a questi prezzi. Leggendo i giornali si ha l’impressione che tutto il gas sia pagato ora 15 volte l’anno scorso, ma non è vero. La maggioranza del gas, diciamo il 70% del gas che arriva costa più o meno come negli anni precedenti.

 

Il prezzo di questo gas “made in USA” però è usato nei contratti commerciali per rivendere anche il gas russo. E’ tutto ovviamente perfettamente legale, perchè da anni i contratti prevedono che si "indicizzi" il prezzo alle aziende al gas spot liquefatto che arriva dall’America, anche se non c'entra coi costi del gas russo. Il meccanismo dell’asta marginale che si usa al TTF fa sì poi che si massimizzi sempre il prezzo. Alla fine su questo mercato dei derivati del TTF si specula con variazioni che non si sono mai verificate in nessun mercato delle materie prime della storia. 

 

Lo stesso per i contratti foward dell’elettricità, dove quelli a un anno costano da 100 a 200 euro per MWh più di quelli al giorno dopo. Un anno fa l’elettricità costava 30 euro per MWh, ora il contratto ad un anno costa anche 200 euro più di quello a consegna domani

 

I mercati future del gas ed elettricità sono fuori controllo e sono fuorvianti perchè non riflettono una situazione di domanda e offerta sbilanciata in modo drammatico, che un prezzo molto alto può correggere inducendo a produrre di più e consumare di meno. Questo succede ad esempio sul petrolio che è un vero mercato globale. Il gas fino a una dozzina di anni fa veniva fornito solo per gasodotto tramite accordi tra stati. Non è mai stato un mercato globale come il rame o il petrolio. La UE ha avuto l’idea di creare un mercato perchè gli USA con il fracking e la liquefazione e rigassificazione potevano inviarlo e con loro Qatar e poi altri paesi, ma era un mercato che rappresentava intorno al 10% del totale e non influiva sui prezzi

 

Questo del gas oggi è un mercato distorto come dimostrano variazioni stupefacenti di prezzi mai viste nella storia di nessuna materia prima, salvo forse i famosi “tulipani” in Olanda nel 1700

 

In realtà, se il prezzo esplode di 15 volte, la capacità di inviare gas LNG nel mondo non aumenta a questi prezzi stratosferici (se non nel lungo periodo) e ridurre la domanda significa provocare una depressione industriale e sommovimenti sociali. Il meccanismo del mercato qui non funziona per niente.

 

Soprattutto, anche assumendo di dover comprare al mercato TTF gas liquefatto per ragioni politiche, esiste il problema fondamentale che il 70% del gas non è LNG comprato al TTF, arriva ancora con contratti pluriennali i cui prezzi non sono variati nemmeno lontanamente come quelli del gas LNG venduto al TTF.

 

La crisi energetica del gas e a catena del costo dell’elettricità è anche in buona parte dovuta al meccanismo contrattuale per cui si fa pagare tutto il gas come se venisse comprato al TTF quando invece è meno del 30%.

 

Una prova come la UE abbia creato una situazione anomala è che, anche se il gas liquefatto che arriva per nave in Asia ("JKH") costa quasi come in Europa al "TTF"), non leggi di aziende cinesi, giapponesi, coreane che chiudono perchè il gas gli viene fatto pagare 10 volte tanto come in Italia o Germania. Esiste un problema in agosto in Cina di impianti idroelettrici bloccati per una estrema siccità, ma parte questo non sembra che in Asia i prezzi all’ingrosso di gas ed elettricità siano esplosi per le aziende come in Europa. Va notato che l’Asia ha sempre comprato una quota di gas LNG maggiore dell’Europa, per cui evidentemente non hanno meccanismi di ribaltamento di prezzo come i nostri, dove si finge che tutto il gas sia comprato al mercato, mentre i due terzi del gas sono ancora venduti a prezzi che riflettono il costo con contratti pluriennali

 

Ovviamente un indizio di questa anomalia macroscopica è il fatto che si preveda che ENI, con capitalizzazione ora di 44 mld, abbia utili per 20,4 miliardi, anche se il prezzo del petrolio è in realtà finora nel 2022 allo stesso livello di inizio anno.

 




 

CONCLUSIONI

 

i) La crisi energetica è crisi per ora per le aziende, per le famiglie dipenderà da quanto il governo spenderà in sussidi dato che hanno la priorità. E’ però impossibile che riesca a indennizzare pienamente sia le famiglie che le aziende. 

Se i dati citati all’ìnizio per la Germani sono anche solo indicativi, si parlerebbe di spendere forse un 6 o 7% del PIL, quindi forse 150 miliardi per compensare l’aggravio di costi di gas ed energia ?

 

ii) Questa crisi esiste veramente solo in Europa, tra i paesi industrializzati. C’è una crisi indotta dalla politica europea di accaparrare. il gas LNG in tutto il mondo, per cui in paesi come il Pakistan ad esempio di fatto la UE ha indotto una crisi sociale. Ma in America e nell’Asia industriale non hanno i problemi nostri, per cui c’è qualcosa di profondamente errato nella politica energetica europea.  Volendo semplificare, l’Asia ha utilizzato soprattutto il carbone finora come fonte di energia industriale e per l’elettricità (oltre che nucleare e uno sforzo importante per il solare in Cina). L’Europa usava il gas russo perchè era la fonte di energia che consentiva di essere compettiivi come costi. Ora sta rischiando una depressione di molti settori industriali e rivolte sociali. Nel frattempo, in Asia anche se le quotazioni del gas LNG sono salite anche da loro, non si parla di un aumento di 15 volte dei prezzi all’ingrosso di gas ed elettricità. Evidentemente, adottano meccanismi diversi per formare il prezzo finale. Inoltre non danno segno di voler tagliare entro l’inverno tutto il gas russo, anzi si legge di contratti nuovi con Gazprom

 

iii) L’America di fatto, con l’embargo alla Russia, sta sostituendo il gas russo con il proprio, che però costava molto di più prima, quando la Russia riforniva regolarmente, e ora che si vuole fare a meno della Russia il gas LNG che in USA costa 9$ in europa viene rivenduto a 80$. E’ assurdo che le aziende italiane debbano soffrire per favorire multinazionali USA, volendo ora usare una frase ad effetto per semplificare. Si tratta però in effetti di un trasferimento di ricchezza verso l’America. Il motivo per cui si usava il gas russo in Europa è che costava meno di ogni altra fonte di energia, salvo il carbone e il nucleare.

 

iv) Il motivo per cui il gas (e l’elettricità) sono aumentati di 15 volte è che il meccanismo di formazione del prezzo all’ingrosso è distorto.  Il 70% circa del gas non viene comprato al mercato TTF, ma arriva ancora con contratti pluriennali come quelli di Gazprom. Per cui chi rivende tutto il gas al prezzo del TTF fa extra profitti senza precedenti. Questa è una situazione che un governo può correggere, cominciando con il rendere pubblico il costo effettivo medio del gas, disponendo la piena trasparenza dei prezzi di acquisto del gas relativi ai contratti di lungo periodo. 


 

SOLUZIONI ?

 

TRASPARENZA SUL PREZZO DEI CONTRATTI A LUNGO TERMINE

 

I due grandi operatori nazionali quotati in borsa, hanno come azionista con il 30% il Ministero dell’Economia che ha diritto di conoscere il prezzo di acquisto del gas da parte di queste due compagnie. Il Ministro della Transizione, Cingolani, dichiara di aver chiesto il prezzo di acquisto del gas alle società di cui lo Stato è azionista e di aver ricevuto un rifiuto e questo non ha senso perchè è il governo che ha consentito a questi operatori di avere il monopolio della rivendita del gas russo (e algerino). Nel 2008 il governo Berlusconi ad esempio aveva proposto di creare una joint venture per comprare gas direttamente da Gazprom. Si tratta di un business di natura commerciale in cui non sono richiesti investimenti o tecnologie, ma solo in pratica accordi (di fatto), tra stati. La trasparenza dei prezzi di acquisto consentirebbe la verifica della reale dimensione di ogni eventuale crisi. Questa è una soluzione che potrebbe essere adottata immediatamente con un provvedimento amministrativo implementato con una circolare di ARERA, basata sulla trasparenza dei prezzi.

 

QUOTAZIONE DEL GAS LNG USA COME RIFERIMENTO

Si parla del tetto al prezzo del gas, ma se si riferisce a quello russo venduto ancora con contratti a lungo termine non ha alcun senso perchè  costa 15 volte meno di quello scambiato al TTF. 

Il gas più caro che importiamo è quello liquido dagli USA estratto in prevalenza con il “fracking” e denominato “Henry Hub”, con transazioni  al terminale di esportazione in Florida per tutti i volumi esportati verso tutto il mondo ed è un indicatore globale trasparente ed accettato in tutti i mercati mondiali del costo del gas LNG. Al momento, come si è visto sopra, tratta sui 9-10$ per mBTU contro circa 80 $ per mBTU del gas LNG al TTF. Tenendo presente un ulteriore costo per il trasposto per nave e la rigassificazione, si può stimare quindi che al massimo arrivi a 12$. Questo è un prezzo dove come noto tutte le società americane e canadesi del settore stanno avendo utili  senza precedenti, si calcola che nel 2022 faranno più utili di tutti gli altri 15 anni precedenti messi assieme. Questo prezzo andrebbe adottato come riferimento nei contratti all’ingrosso al posto di quello, manipolabile, del TTF. Dal punto di vista della domanda ed offerta, un prezzo sui 10-12$ per MBtu incentiva i fornitori internazionali a vendere gas agli operatori italiani. Il discorso per cui il mercato va lasciato libero di formare prezzi per incentivare più produzione e meno consume è ovviamente corretto parlando in generale, ma non si applica ad un piccolo mercato come il TTF in cui il prezzo è esploso di 15 o 20 volte in meno di un anno.

 

CONFERMARE L’ACQUISTO DI GAS RUSSO PER L’INVERNO

Come si è visto, i governi europei hanno aumentato del 69%, per circa 40 mld di metri cubi su un totale di 500 mld consumati, gli acquisti di gas LNG al mercato TTF. In questo modo hanno quasi finito di riempire le scorte per l’inverno, ma resta che poi occorrono anche flussi di gas intorno a questi livelli e se si continua a parlare di perdere il resto del gas russo che arriva per gasodotto il mercato del TTF resta fuori controllo. La speculazione sul TTF, in cui gas USA che costa sui 9-10$ viene trattato a 80$, si basa tutta sull’aspettativa che in inverno venga a meno anche il gas russo che arriva per gasodotto in base ad un contratto come quello di ENI con Gazprom. Di fatto i russi dicono il contrario, che rispettano i contratti in essere e offrono di vendere altro gas, anche LNG, sulla base di contratti (come stanno favendo in Asia). 

 

Se si vuole sgonfiare instantaneamente quindi la speculazione sul TTF, che ha portato il prezzo a 80$, in questo momento basta dire che ci si accorda con i russi per non sospendere i contratti in essere per tutto il 2023 o anche solo per l’inverno. Se si insiste invece che entro il 2023 ci sarà un bando totale del gas russo, sospendendo anche i contratti firmati e ancora validi, ovviamente la speculazione continuerà tutto l’anno. Per il semplice motivo che non esiste abbastanza gas liquefatto da spedire per nave in Europa anche pagando 30 o 50 volte il prezzo dell’anno scorso.

 

Occorre quindi, agendo in modo realistico, confermare pubblicamente che non si ha intenzione di imporre questo inverno o nel corso del 2023 un embargo al gas russo. Questo impegno formale da solo sarebbe sufficiente per far crollare da 80 a forse 20$ o anche di meno il prezzo del gas al TTF


 Last edited by: G.Zibordi on Lunedì 29 Agosto 2022 23:57, edited 4 times in total.

ENI fa pagare 10 volte il gas russo o algerino ora alle aziende fingendo di comprarlo al TTF  

  By: G.Zibordi on Venerdì 19 Agosto 2022 19:03

ENI fa pagare 10 volte il gas ora alle aziende, ma lei quanto lo paga ?

 

Qui vedi che l'ENI fa pagare a questa azienda ora 978 mila euro invece dei 120 mila dell'anno scorso.. 

 

Questi 850 mila euro in più chi li incassa ? 


 

 

Questo aumento di quasi otto volte del gas non lo incassa la Gazprom o la società algerina che il gas lo fanno pagare circa come prima per ora. 

Esiste, è vero, ora una quota del gas, quello liquefatto per nave e poi rigassificato, che proviene dal famoso mercato in Olanda di cui parlano ora sempre i giornali il “TTF”, che è aumentata di 10 o 12 volte. Questa quota del gas consumato che arriva per nave è solo un 5% circa del totale del gas che arriva in Italia, per cui quando si guarda la bolletta di ENI alle aziende il suo costo non giustifica certamente un aumento di 8 volte.. 


 

Il costo effettivo medio del gas che ENI rivende ad esempio ad un azienda come quella sopra comprandolo da Algeria e Gazprom e poi anche dal TTF non si sa.  Abbiamo sentito in ambienti industriali che è un numero che ENI ha detto solo a Draghi.

 

Ma si può ipotizzare che non sia molto più alto dell’anno scorso, perchè il 90 o 95% del gas arriva per gasodotto dall’Algeria e Russia come prima e sono prezzi che non variano sul mercato (in genere sono indicizzati al petrolio, il quale però ora è tornato ai livelli di prima della guerra, intorno a 85-90$ al barile. Noi non vediamo i contratti che ENI ha con Gazprom o on l’Algeria, ma ad esempio nel caso dei russi tutto il mondo fa i calcoli di quanto incassino e non risulta che sia 10 volte e neanche  3 voilte più degli anni scorsi

 

La bolletta invece che ENI fa ora pagare a molte aziende è di setto, otto e sappiamo di casi anche di dieci volte tanto quello che costava l’anno scorso

 

L’unico prezzo che è variato di oltre 10 volte è quello del gas liquefatto per nave del TTF, ma come abbiamo mostrato nel precedente articolo https://www.nicolaporro.it/come-nascondono-la-truffa-del-gas/ non dovrebbe essere molto più del 5% del totale e quindi anche del costo di ENI. Noi lo abbiamo calcolato usando i MegaWatt per contratto scambiati su questo mercato “TTF” dove arriva appunto il gas liquefatto e li abbiamo confrontati con il consumo annuo europeo. Abbiamo finora ricevuto una critica da Gianfranco Polillo su StartMagazine, a cui abbiamo risposto in dettaglio e poi non abbiamo però sentito altre obiezioni

 

Abbiamo provato usando Twitter a porre la questione di quanto paghi veramente il gas l’ENI ad esperti vari di mercato dell’energia e abbiamo ricevuto risposte del tipo “ah.. un complotto” “è la spectre” “spekulazione!” intendendo che saremmo appunto complottisti che immaginano che si speculi sul gas e non sia una normale questione di domanda e offerta.

 

Il prezzo all’ingrosso del gas però è decuplicato e le scorte non sono in pericolo, non c’è scarsità, finora, perchè nel 2022 di gas ne è arrivato più dell’anno scorso come si può vedere qui

 

Il gas di Gazprom ad esempio continua ad arrivare (come si vede dal grafico sopra che mostra lo stoccaggio in Europa). Il suo prezzo non è certamente aumentato di 8 volte come quello della bolletta che ENI presenta all’azienda di cui sopra. Se così fosse e in tutta Europa, gli incassi della Russia in euro sarebbero aumentati dell’800% e la Russia sarebbe ora più ricca ora del Kuwait

 

Il gas che arriva per gasodotto, come quello algerino o russo, ha contratti pluriennali che si basano in sostanza sui costi di produzione del gas estratto in modo tradizionale e spedito per gasodotto nel mondo e questi costi non sono mai variati molto negli ultimi 20 anni (sono spesso indicizzati al prezzo del petrolio, il quale aumenta a volte dell’80%, ma non del 1,000%)

 

In ogni caso, il gas per gasosotto come quello russo o algerino da sempre costa 10 volte meno di quello estratto con il “fracking” in America, poi liquefatto, trasportato per nave e poi rigassificato. Tanto è vero che questo secondo mercato del gas è una novità recente, fino a dieci anni fa era quasi inesistente perchè appunto molto più costoso

 

Quello che gli italiani dovrebbero capire è quindi che “il gas aumentato di 10 volte” di cui leggono sui giornali è solo liquefatto e po rigassificato trattato al TTF che è una piccola quota. Il resto del gas non è aumentato nemmeno lontanamente come la bolletta di ENI 

 

Adesso è vero che gli Stati europei si vogliono accaparrare il gas liquefatto per nave dagli USA nell’eventualità che taglino il gas russo per cui chi lo vende ne approfitta ed è esplodo di prezzo. Ma dato che la capacità tecnica estrarlo per l’export (anche gli USA ne hanno bisogno), liquefarlo, spedirlo per container e poi rigassificarlo è limitata, resta una quota molto sotto il 10% del totale.

 

Il problema di cui gli esperti di energia dei giornali dovrebbero preoccuparsi e così i media e poi i politici è che artigiani e imprenditori sono schiacciati improvvisamente da costi di gas energia aumentati non del 18 o l’80%, ma dell’800% (due zeri, non uno zero) come quello citato all’inizio. E  anche di 10 o 12 volte tanto In tutta Europa, i casi di fabbriche di alluiminio e acciaio o altri settori energivori come la ceramica che chiudono e mettono in cassa integrazione.

 

Quindi la questione che noi stiamo provando da un paio di mesi, qui e altrove, a porre senza finora ottenere risposte è: se ENI fa pagare 8 o 10 volte il prezzo dell’anno scorso il gas ora alle aziende, quanto invece ENI paghi lei il gas che rivende ?

Il disastro economico in cui ci lascia Draghi  

  By: G.Zibordi on Domenica 17 Luglio 2022 13:06

Il difetto principale degli articoli che si leggono sul tema “Draghi” (rimane Presidente? è l’unica speranza per l’Italia o invece meglio elezioni per poi avere la Meloni…) è che dalle prime righe intuisci la posizione già prestabilita dell’autore e poi trovi citati una serie di fatti a sostegno di una tesi preconcetta. Che può essere (quasi sempre): “non ce lo meritiamo uno come Draghi”, e in alcuni casi minoritari anche “Draghi il vile affarista" (come diceva Cossiga).

Senza fare molti discorsi forniamo alcuni dati.Cominciamo con l’elettricità, prezzi all’ingrosso in Europa (principali cinque paesi). Come si può vedere siamo nel mezzo di una crisi senza precedenti, interi settori industriali stanno soffrendo perché il prezzo da 50 euro per megawatt è esploso a 300 euro di media. È colpa dei russi? Non proprio, il prezzo è esploso nell’estate del 2021, pochi mesi dopo che Draghi è andato al governo.

 

 Draghi, si dirà, non ha colpa delle politiche energetiche degli anni precedenti che hanno creato questa situazione. Draghi è uno dei membri dell’establishment europeo da molto tempo e le ha sempre sostenute in tutte le sedi quelle politiche. Soprattutto però, quando il problema è scoppiato in un anno e mezzo non ha fatto niente. E spingendo più di altri per le sanzioni alla Russia ha contribuito ad aggravare una situazione già esplosiva. Vediamo sempre usando grafici per maggiore chiarezza ancora meglio cosa succede (qui si usano i prezzi all’ingrosso “forward” cioè dove si compra in anticipo per la Germania, ma la situazione è identica in Italia). Abbiamo indicato il periodo del governo Draghi solo per chiarire come la crisi era già in atto da mesi quando nel febbraio di quest’anno si è ufficializzata una guerra  in Ucraina che da anni era già latente e come sia una crisi senza precedenti storici.

 

 

Da cosa dipende questa accelerazione? Dal costo del gas naturale che si usa da quando si è quasi smesso in Occidente di usare il carbone, per generare la quota maggiore di elettricità. Vediamo allora la situazione del gas naturale.

 

Traslando il costo di 6$ per BTU in termini di MWH il gas naturale ora in USA costa sui 20 per megawatt/ora (MWH), prima costava sui 10 /MWH. In Europa sul cosiddetto "Mercato" TTF costa ora sui 180 cioè 8 volte quello che costava un anno fa. Come si vede (linea bianca) fino all'anno scorso è sempre costato sui 15-25 euro /MWH.

 

 

Come mai le aziende non si sono premunite tutte facendo contratti a lungo termine? Basta guardare i tre grafici precedenti: nel 2019-2020 un megawattora di gas costava solo 7-8 euro, il prezzo era sceso per due anni, quindi non sembrava conveniente farlo. Oggi il prezzo è 25 volte superiore al 2019, cioè da 7-8 euro per megawattora è esploso sul mercato, il TTF di Rotterdam, dove si tratta il gas liquefatto inviato per nave ad esempio dagli USA a 180 euro.

 

Il motivo è innanzitutto nelle politiche di boicottaggio dei combustibili fossili in atto da più di dieci anni da parte della UE e ribadite ogni giorno dalla Von der Leyen e persino dalla BCE.

 

Anche nel caso del gas naturale si vede dal grafico che il rialzo è iniziato l’estate scorsa e la guerra in Ucraina è arrivata a febbraio 2022 dando una seconda spinta di uguale dimensione alla prima con le sanzioni alla Russia.  Anche qui uno obietterà che comunque Draghi è arrivato proprio nel momento della crisi, è stato insomma sfortunato.

 

Ma qui occorre discutere il tema più scottante, la speculazione. In realtà il prezzo del gas russo di Gazprom, che ENI come intermediario compra, è quasi invariato rispetto ad un anno fa. Così il prezzo del gas che arriva per gasdotto da Algeria e Qatar. Solo una piccola frazione del gas che arriva, quello comprato sul mercato “TTF” in Olanda come gas liquefatto è in realtà aumentato di 15 volte. Ma come mai allora il prezzo all’ingrosso dell’elettricità è aumentato dello stesso ammontare, se appunto l’80 o 90% viene prodotto usando gas russo che costa come prima?

 

Anche chi non sia un esperto di energia, capisce che se il prezzo aumenta di 15 volte all’ingrosso per il gas anche se quello che arriva da Russia o Algeria è invariato è in atto una speculazione. Leggiamo gli esperti di energia che scrivono sui giornali, anche non di governo, ma non sentiamo mai menzionare il semplice fatto che il prezzo dell’80 o 90% del gas che viene da Algeria, Qatar e Russia per gasdotto non è variato. Il prezzo dell’elettricità all’’ingrosso è invece aumentato di 15 o 20 volte. Se questo non è un caso plateale di speculazione non sappiamo se ne siano mai esistiti di più clamorosi.  Non capiamo veramente cosa serve discutere di “cap” al gas russo, visto il suo prezzo è quello dei contratti fatti prima della guerra e invece è il prezzo di riferimento del gas che arriva dagli USA per naver liquefatto che è aumentato di 15 volte.

 

Draghi è stato un grande fautore delle politiche per il climate change e delle sanzioni alla Russia. Ma soprattutto sulla speculazione non ha ancora detto mezza parola e proposto e fatto niente. A fare niente per una crisi energetica senza precedenti nel dopoguerra era capace anche DiMaio, Conte o Salvini. Questo disastro energetico sta per affondare l’industria italiana e ridurre le famiglie a razionare energia e luce questo inverno.

 

Anzi, Draghi ha contribuito più di altri (vedi l’insistenza per le sanzioni), a creare questa crisi e per quanto riguarda la speculazione, in Spagna e Francia, ad esempio, si sono prese misure di calmiere e si nazionalizza EDF che è loro ENI. In Italia Draghi non ha fatto niente e il governo è azionista di maggioranza di Eni che strangola le imprese italiane oltre che in grado di fare leggi e decreti per dire che se il prezzo del gas russo è uguale a prima non puoi rivenderlo a 15 volte tanto "perchè è indicizzato ai mercato del TTF" del gas liquefatto.

 

Passiamo alla crisi in Ucraina, per la quale  Draghi è in prima fila a chiedere sanzioni e a inviare armi. Qui sotto vedi l’armamento dell’esercito ucraino confrontato con quello italiano in carri armati e artiglieria. I dati non sono aggiornati alle spedizioni di armi recenti; quindi, parliamo della forza militare dell’Ucraina quando Putin ha iniziato l’operazione militare. L’Ucraina è il paese più povero d’ Europa e il suo PIL meno di un quinto di quello italiano, ma aveva dieci volte più carri armati e artiglieria. Questo prima della guerra perché da quando i russi hanno deciso di fare sul serio molto è stato distrutto

 

 

Ma è un fatto così clamoroso che occorre assolutamente spiegarlo meglio. Qui vedi il confronto dell’armamento ukraino con quello del resto d’Europa ed è un dato semplicemente stupefacente

I dati citatI non sono aggiornati alle spedizioni di armi recenti; quindi, parliamo della forza militare dell’Ucraina quando Vladimir Putin ha iniziato la sua operazione militare. 

L’Ucraina è il paese più povero d’Europa e il suo pil era stimato a circa 170 mld di euro, contro un PIL di Germania, Francia, Italia, UK di circa 7mila miliardi dell’Ukraina, quindi circa 40 volte minore.

Ma misteriosamente, l’Ukraina nel 2022 aveva ammassato 2,600 carri armati contro circa 1,000 carri armati di UK, Germania, Francia e Italia messe assieme. La cosa più strabiliante è il divario in artiglieria pesante, la chiave della guerra moderna,  dove l’Ukraina aveva circa 3,500 pezzi contro circa 800 pezzi di artiglieria di  UK, Germania, Francia e Italia messe assieme. Questo dato è di prima che arrivassero altri armamenti da tutta la Nato inclusa l’Italia, i database che riportano gli armamenti nel mondo (che sono diversi) non sono aggiornati di continuo. 

Come ha fatto un paese con un PIL pari all’Emilia Romagna ad ammassare più carri armati e artiglieria di tutta l’Europa occidentale messa assieme ?

 

La risposta ovviamente si chiama “Stati Uniti”. Dopo il colpo di stato o “insurrezione” violenta (con centinaia di morti) di Piazza Maidan del 2014 finanziata dagli USA con 5 miliardi di dollari ( dato rivendicato in pubblico dall’inviato USA per l’Ukraina, Victoria Nuland), sono state fornite segretamente all’Ukraina migliaia di carri armati e artiglieria pesante (e anche aerei e altro)

È quindi falso che si trattasse di un paese indifeso che andava aiutato a tutti i costi. Pur essendo molto povera, negli ultimi anni aveva messo assieme grazie agli USA l’esercito più potente d’Europa (a parte Russia). Questo dato da solo basta a far capire la minaccia che un simile esercito messo assieme dagli americani al confine della Russia costituiva per quest’ultima. Con il continuo  invio di armi noi non facciamo altro che alimentare un conflitto  che sarebbe già finito perché gran parte delle forze militari ucraine sono state distrutte dai russi.

 Come si sa e si vede ora dall’andamento della guerra, l’artiglieria in particolare è quasi tutto ora, la fanteria conta pochissimo, l’aviazione quando la contraerea è afficace, ora molto meno e tutto si decide con l’artiglieria pesante a lunga distanza.

 

La Russia ha però ancora più artiglieria pesante e forse anche più sofisticata ed è meglio addestrata per cui procede in modo estremamente graduale a demolire sistematicamente l’esercito ukraino. Il motivo per cui sembra che i Russi fossero in difficoltà è però chiaro se guardi la tabella dei carri armati e artiglieria posta sopra. L’Ukraina ha un enorme armamentario, è più armata del resto d’Europa per cui non esiste possibilità di una guerra “tradizionale”, stile USA in Iraq, in cui bombardi dall’alto e poi avanzi coi carri armati velocemente.

 

Purtroppo, quando gli eserciti sono entrambi moderni, armati con artiglieria a lungo raggio in abbondanza, contraerea e anti carro, la guerra diventa una guerra di bombardamento massiccio da grandi distanze. Si calcola che ora la Russia spari circa 50mila colpi al giorno e in pratica sfrutti la sua superiorità in artiglieria e coordinamento tramite droni e satelliti per lentamente distruggere le postazioni ukraine trincerate nel Donbass.  L’idea che i Russi fossero in difficoltà perchè non avevano preso Kiev o avanzato stile II guerra mondiale in quanto molto superiori e fossero fermati dagli eroici ukraini è pura propaganda. L’Ukraina aveva segretamente messo assieme un armamentario che in Germania, UK, Francia e Italia tutte assieme non abbiamo. Era armata fino ai denti pur essendo poverissima in confronto. I governi nazionalisti ukraini oltre che di corruzione si erano occupati solo di armarsi sotto la guida americana. Si dimentica inoltre che finora la Russia ha impiegato non più di 350mila o 400mila truppe, rispetto ad un potenziale che sarebbe di due o tre milioni in una guerra a tutto campo.

 

E’ evidente che da anni la Russia ovviamente osservava questa concentrazione di carri armati, aerei e artiglieria pesante che USA e UK fornivano al governo nazionalista ukraino per invadere di nuovo il Donbass, Luhansk e forse Crimea. E vedevano la presenza di migliaia di istruttori e personale militare di intelligence americano e inglese in Ukraina, cosa che ormai è ammessa da tutti.


Se si guardano anche solo questi dati di armamenti riportati si capisce finalmente cosa è successo: USA e UK usavano il governo nazionalista che avevano installato per scatenare una guerra con la Russia con il pretesto del controllo del Donbass. L’obiettivo era usare l’Ukraina contro la Russia per metterla in crisi La Russia si è preparata per anni e quando ha visto che iniziava la crisi energetica la scorsa estate ha ritenuto che fosse il momento di agire perchè ha calcolato che le sanzioni contro di lei avrebbero in realtà rafforzato la sua posizione e messo in crisi gli alleati degli USA. Questo è esattamente quello che è avvenuto, con l’esplosione del prezzo del gas, elettricità, petrolio e carbone che sta per paralizzare l’economia della UE e mettendo in crisi il governo Biden con l’inflazione al 9%.

 

Ok, la guerra in Ukraina e le sanzioni non hanno senso e distruggono solo oltre l'Ukraina l'Europa occidentale, ma alla fine senza Draghi lo "spread" esplode e i BTP crollano ?

Qui si vede l'impatto di Draghi sui BTP: da quando è arrivato hanno perso 25 punti, da 150 a 125 con le sue dimissioni hanno perso 3 punti, da 125 a 122

 

Per quanto riguarda le finanze italiane dello Stato, la politica di lockdown imposta da Draghi in modo più stretto che in altri paesi, ha creato la necessità di maggiori deficit e portato il debito pubblico a circa 2,800 miliardi (con i lockdown è aumentato di oltre 300 miliardi in due anni e di circa 400 miliardi in 3 anni, 2020,2021 e 2022). Come si vede però, questo crollo dei BTP è iniziato un anno fa: dire che senza Draghi rischiamo sui BTP non sembra corretto. Ma in più, le politiche di tassi a zero e di “QE” cioè stampare 6mila miliardi di euro per comprare titoli di stato sul mercato, sono quelle per le quali Draghi è diventato famoso. Questi sette anni di tassi a zero e di stampa di moneta per finanziare in pratica i deficit pubblici (passando per il mercato), hanno posto le premesse del crollo finanziario in corso. 

 

Alla fine, cosa di può dire a favore del governo Draghi, forse che l’economia italiana l’anno scorso è cresciuta ?

 

Grazie innanzitutto a deficit intorno al 10% del PIL che nessuno aveva fatto 30 anni (anche nel 2022 siamo vicini al 6% di deficit). Ma, in realtà, il contributo maggiore lo ha dato il famoso Bonus110 inventato da qualche personaggio intelligente del M5S che non finisce sui giornali come il sociologo di turno e che Draghi ha osteggiato e ora quasi bloccato. Qui vedi che il boom di costruzioni (giallo) era tale che non sta neanche dentro il grafico!

 

 

Ma torniamo al punto più grave la crisi energetica con conseguente inflazione fuori controllo. Le politiche della UE di climate change che durano da anni hanno posto la premessa per la crisi energetica e le sanzioni alla Russia l’hanno fatta esplodere. 

 

Le sanzioni alla Russia sono stupide e inutili perché la Russia non ha mai incassato tanto come ora dal suo export. Sono però dannose in particolare  per l’Italia come si vede dall’esplosione ulteriore dei prezzi del gas e elettricità, nonché petrolio e carbone di cui non parliamo per ragioni di spazio. Ma in più non hanno senso neanche dal punto di vista politico e morale per il semplice motivo che gli USA avevano segretamente creato in Ucraina l’esercito più potente d’Europa come abbiamo mostrato. E i russi non potevano far altro che difendersi. 

 

La Russia ha come obiettivo quello di togliere le zone di lingua russa dal controllo del governo ultranazionalista filo-USA e soprattutto eliminare la minaccia di questa forza militare senza precedenti messa in piedi ai suoi confini dagli USA. Non si capisce perché l’Italia debba rovinarsi economicamente per assecondarli. Draghi è stato il responsabile di tutte queste politiche fallimentari che stanno per portare l’Italia alla crisi finanziaria e alla depressione. 

 

Sintetizzando, sta per arrivare 

1) una crisi energetica causa sanzioni Russia e anni di politiche "per il climate change" 

2) inflazione e rialzo dei tassi con conseguente crollo dei mercati finanziari 

3) crisi finanziaria per il debito pubblico arrivato a 2,800 mld causa altri 300 miliardi accumulati per compensare gli effetti dei lockdown

4) depressione economica, a causa 1) 2) e 3)

5) sconfitta della NATO in Ucraina nonostante la valanga di aiuti, addestramento e armamenti a Zelenski (anche se questo richiederà più tempo del previsto).

 

Aggiungiamo poi gli scandali per i morti e disabili causati da Pfizer e Moderna che aumentano di continuo a causa di una vaccinazione di massa forzata che invece di diminuire i contagi non ha fatto che aumentarli, persino nel periodo estivo.

È possibile quindi ipotizzare che Draghi si voglia defilare in tempo prima di venire travolto in autunno dal disastro che ha contribuito a creare. Probabilmente il Financial Times, Corriere della Sera e il resto dei grandi media occidentali lo terranno alla fine al governo perchè anche lui risponde alla fine ai suoi sponsor. Però in questo modoi il crash dei mercati, la crisi energetica e la depressione economica in arrivo bruceranno anche lui come Mario Monti e con lui tutti i partiti italiani uniti per i lockdown, vaccini, guerra Ukraina e il resto


 Last edited by: G.Zibordi on Domenica 17 Luglio 2022 13:24, edited 5 times in total.

Re: BONDS  

  By: G.Zibordi on Mercoledì 22 Giugno 2022 19:56

Come proteggersi dal crollo dei mercati in corso ?

 

Se ora si alzano i tassi perchè c’è inflazione all’8%, poi ci sarà una recessione e i mercati sia azionari che obbligazionari crollano, come si vede da gennaio, entrambi hanno perso più del 20%. Ma cosa fanno in questi casi a Goldman Sachs (tanto per dire un nome), invece per non perdere e anzi guadagnare ?

 

Lo scopo principale dell’articolo è illustrare la logica che usano gli operatori professionali quando c’è una situazione di pericolo sui mercati dovuta al famigerato “RIALZO DEI TASSI”. Si fornisce un esempio pratico di una strategia utilizzabile da tutti con una cifra limitata, ma che è quella che usano gli istituzionali. 

Si usa il contratto Eurodollar future Dicembre 2022. Al momento, su ad esempio  solo 2 contratti, ognuno dei quali richiede solo 700$ di margine, richiederebbe quindi ”1,400$ di capitale investito”. Come mostro su Twitter, dopo 10 giorni circa, oggi guadagna  900$ (oggi ha oscillato tra 800 e 950$ di utile)  avendo usati solo  2 contratti

Era stato stato raccomandato su Twitter quando era a 95.98 a inizio Giugno

 

 

 

(Nota Bene: oggi, mercoledì l'utile è salito a 1,300$ perchè appunto sono arrivate notizie di recessione in Europa)

Dato che richiede pochi soldi puoi farlo ovviamente con 10 o 20 contratti (se ne scambiano milioni di questi). Qui vedi stamattina la situazione, siamo saliti in due settimana a 96,13 e guadagnava sugli 800$ (ora un poco di più). SE LA FED ALZA I TASSI SOLO AL 3% E NON AL 4% GUADAGNI 5,000 $  con i 2 contratti (che richiedono 1,400 o 1,500$ di margine)

 

 

Non è però il solito future che oscilla sempre in diverse direzioni. Qui si sfrutta il fatto che la Banca Centrale quando inizia a ridurre o alzare i tassi lo fa per un anno o due, non cambia idea di continuo, per cui non rischi veramente che vada in un altra direzione, come quando giochi in borsa o sul BTP.

Il contratto future in questione è molto semplice: se si pensa che i tassi saranno a fine anno o tra un anno a 0 vale 100. Se si pensa che saranno saliti al 4% vale 96 e così via, se si pensa che saranno saliti al 2% vale 98.

 

Ci vogliono solo 7 o 800 dollari per comprarlo con IB o Saxo (non so con Fineco) Hai un controvalore di 250mila dollari, ma non devi spaventarti perchè si muove in modo lento e continuo tra 100 e 96. E’ impossibile che ad esempio salga oltre 100 ed è difficile che scenda sotto 96 e se lo facesse lo fa lentamente.

Nel grafico successo vedevi la situazione di un mese fa dove vedi che da appunto 100 quando si pensava che i tassi rimanessero a 0 è poi sceso lentamente fino a 96 a inizio giugno perchè il mercato si aspettava che la FED alzasse i tassi da 0 al 4%

Se l'economia USA ora però andasse in recessione, allora l'acquisto di EURODOLLAR FUTURE (Dicembre 2022) è l'investimento (relativamente) “sicuro” dell'anno, perchè ovviamente, come è sempre successo, la FED che al momento pensa solo all’inflazione quando vede arrivare la recessione smette di alzare i tassi di interesse. E’ stato così praticamente sempre dagli anni ‘70, non stiamo esponendo una teoria nuova, la Banca Centrale taglia i tassi o almeno non li alza più quando vede la recessione.

Di conseguenza, se compri questo contratto a 96, quando implica che la FED alzi i tassi dall’1% al 4%, e poi invece arriva la recessione, se la FED smette di alzare i tassi al 2% guadagni 2 punti. Se la FED smette di alzare i tassi al 3% guadagni 1 punti solo, da 96 a 97.

Ma ogni punto sono 2,500 dollari e la cifra richiesta per comprarlo è meno di 1,000 dollari. In pratica' SCOMMETTI CHE LA FED ALZA I TASSI AL 2%, MA NON AL 4% e se è così guadagni sui 5mila per contratto, avendo impiegato un capitale minimo

Questa è l’operazione classica che fanno le istituzioni e hedge funds in queste situazioni di crisi, di aumento dei tassi e crollo dei mercati

 

Ripetiamo che il controvalore è 250mila dollari quindi molto grande in apparenza, ma come si vede dai grafici si muove di incrementi di 0.02 o 0.03 al giorno. I movimenti di prezzo in uno o due anni sono confinati tra 96 e 100 da anni ed è impossibile andare oltre 100. Andare sotto 96 è possibile se la FED alza i tassi al 5% e allora perderai un punto. Ma al momento i tassi sono ancora all’1% il che corrisponderebbe, se rimanessero fino a Dicembre, 99 come prezzo.

Ora inoltre sta arrivando secondo molti una recessione e in tutte le recessioni precedenti la FED da circa 30 anni ha tagliato i tassi all’osso, non li ha aumentati.

 

Nel corso di un circa 3 settimane quindi come si vede dai due grafici,, questo contratto ha iniziato a salire da appena sotto 96  a 96.13 oggi e questo equivale a 400$ di utile per ciascuno. Ripetiamo che un punto pieno, da 96 a 97 equivale a 2,500 dollari, ma ti chiedono un margine molto basso perchè di solito so muove poco e in modo lineare.

in questo momento c’è una situazione di pericolo, perchè sia i titoli di stato e obbligazioni che le azioni hanno perso da inizio anno più del 20% e in totale una cifra di 16mila miliardi (in dollari). La cosa impressionante è che sono state le obbligazioni e titoli di stato a perdere anche di più, ad esempio i BTP rispetto a quando è arrivato Draghi (usando come riferimento la quotazione del future che include anche le cedole) sono crollati da circa 150 a circa 120 (con una puntata a 114)

 

Quando, come adesso e per la prima volta dal 2008, si alzano i tassi di interesse e li si alza da un livello di zero, succede quindi che anche solo l’aspettativa che le Banche Centrali lo facciano provoca una vera frana di tutto il reddito fisso

 

In più, c’è anche ora (molto probabilmente) una recessione in vista e i mercati azionari crollano anche questo. Cosa fanno allora gli istituzionali, le grandi banche e fondi hedge per proteggere il loro capitale ? I gestori dei fondi comuni si sa che sono in qualche modo obbligati dalla logica del loro business a tenere i loro clienti investiti, spostando semmai i soldi da azioni e obbligazioni.

 

Ma quest’anno la perdita complessiva, è stata molto rapida e concentrata da maggio cogliendo di sorpresa e  in particolare ha colpito i titoli obbligazionari e non ha quindi risparmiato nessun portafoglio investito. A differenza delle ultime volte che le borse sono scesi di oltre il 20%, nel 2016 e nel 2020 con il Covid, questa volta i bonds sia quelli governativi che societari non salgono e compensano le perdite delle azioni e hanno perdite proporzionalmente maggiori delle azioni. Per cui anche chi avessse solo fondi comuni obbligazionari “per non rischiare”, ha ora perdite come non si vedevano da almeno trenta anni. 

 

Tutto questo avviene senza che, ad esempio, la Banca Centrale Europea abbia iniziato ad alzare i tassi, mentre sta in realtà ancora comprando BTP e altri titoli di stato. Il crollo da gennaio c’è stato, ad esempio per i BTP da 150 a 119, senza che la BCE abbia ancora fatto praticamente niente, compra ancora ogni mese BTP come prima e i tassi sono a 0% oggi. E’ vero quindi che i mercati “speculano” cioè giocano di anticipo, ma con inflazione media dal 6 al 9% quasi ovunque e i tassi ancora all’1% in America e UK e 0% nella UE è evidente che si può perdere ancora.


 

Nel caso del tuo promotore finanziario può spostare i tuoi fondi ad altri settori, ma qui oggi, a parte l’energia tutti, i settori perdono e la solita tattica di comprare titoli di stato ora è stata peggio del male. Deve esserci però qualcosa, che non sia la vendita speculativa allo scoperto degli hedge funds tipo Soros, che le istituzioni adottano per proteggersi o anche guadagnare no ?

 

Bene, se si leggono libri che raccontano biografie di questi famosi operatori di cui ogni tanto si sente parlare si impara che da 40 anni nei momenti di crisi usano un contratto detto “Eurodollar” sui tassi di interesse (a tre mesi, non a cinque o dieci anni)

 

La logica è quindi che, essendoci inflazione ora, le Banche Centrali alzano i tassi e si vede però che il mercato giocando d’anticipo ha già prezzato un 4% di interesse in America per fine anno. Questo contratto, che è trattato moltissimo, milioni alla settimana, si chiama infatti Eurodollar Dicembre 2022 perchè appunto scade a Dicembre e per quella data implica un tasso di interesse della FED. Non abbiamo spazio ora per fornire qualcuno dei tanti esempi di operatori, gestori e trader importanti che stanno facendo ora questa classica operazione. Chi volesse approfondire troverà ad esempio cercando Michael Green di Simplify che la spiega meglio di quello che possiamo fare quio e ha persino adottato questa strategia anche in fondi accessibili al pubblico (per chi non volesse un “fai da te”)

 

Ma è un “fai da te” relativamente semplice. Basta avere un dossier titoli con accesso al mercato CME a Chicago dei future sui tassi e cercare “Eurodollar Dicembre 2022 future” che ha spesso simbolo GEZ2 dove “E” sta per Eurodollar e Z per Dicembre e 2 per 2022. Il capitale richiesto è circa 800 dollari per contratto, forse di più se si usano intermediari italiani come ad es Fineco, ma comunque modesto. L’oscillazione massima attesa è tra diciamo 95 di minimo a forse 98 di massimo entro fine anno.

 

Ovviamente possono sempre accadere, specie con una guerra in corso, crisi energetica e alta inflazione, eventi più drammatici di quelli che ora ci si aspetta. L’inflazione può salire ancora o la recessione esser più pesante o anche una depressione e così via. Niente è veramente mai certo in economia. Ma l’esperienza storica da diciamo il 1980 circa in poi è che quando c’è una recessione comprare questo contratto sui tassi, puntando che scendano o perlomeno salgano ma poco, finora ha sempre funzionato

 


 Last edited by: G.Zibordi on Giovedì 23 Giugno 2022 12:21, edited 6 times in total.

Trovare qualcosa che aumenta di 10 volte come Amazon (o Interpump)  

  By: G.Zibordi on Giovedì 18 Marzo 2021 01:37

E’ possibile trovare delle società che stanno per “decollare” come business per cui negli anni successivi triplicano o quintuplicano o decuplicano perchè il fatturato e gli utili aumentano sempre, come Amazon o Google o Facebook di dieci anni fa ?

Anche in Italia ce ne sarebbero con il senno di poi qualcuna, qui vedi MutuiOnline, Diasorin e Interpump. Nessuna delle tre aveva posizioni di monopolio o tecnologie innovative particolari esclusive, ma in cinque o sei anni Interpump da 5 euro a 43, MutuiOnline da 4 a 40 e Diasorin da 25 a 220

 

Bisognerebbe dedicare un poco di tempo a trovare casi di crescita continua molto sopra la media che dura anni del genere, ma il problema è il tempo (!) perchè le società quotate sono alcune centinaia anche in Italia e migliaia in europa e in america e per capire se un business ha qualcosa di superiore agli altri devi semplicemente leggere tanto e di tante società.

 

Ad esempio, conosco un poco Interpump perchè il socio di minoranza viene ogni tanto nel posto in cui mangiavo spesso alla sera e facevo delle chiacchiere, chiedendo anche di Interpump. Per qualche motivo non ho però mai approfondito la storia di MontiPò, il CEO di Interpump e delle sue pompe idrauliche, anche se ogni tanto avevo, diciamo degli aggiornamenti da un insider. Lo stesso insider  non si rendeva conto del tutto neanche lui bene, perchè rimaneva stupito spesso del fatto che il titolo aumentava sempre. Ho visto negli anni il titolo Interpump salire sempre, ma questo ingegnere ha avuto l’accortezza di non “diversificare” mai, come tutti gli consigliavano e tenere tutto il suo pacco di azioni. E il suo patrimonio è decuplicato

 

 Per prendere però una posizione significativa su una società in cui credi molto e tenerla per anni occorre la convinzione che viene solo dall'approfondire e avere anche dei punti di appoggio. Ll mondo è pieno invece di gente che ha comprato e poi venduto, anche Amazon o Facebook o appunto anche MutuiOnline o Intermpump. Ovviamente ci sono i fondi che le tengono per anni, ma perchè ne comprano solo per l'1% del portafoglio per cui anche se decuplica poi possono avere altri tre titoli con perdite che fanno sì che l'effetto sia molto ridotto. Qui invece si parla di essere convinto di qualcosa e comprarne in misura significativa e tenerlo. Il Bitcoin è un esempio perfetto, chi per qualche motivo si è convinto anni fa o anche solo un anno fa ha decuplicato anche centuplicato. Il Bitcoin però è unico come fenomento e molto particolare, soggetto da una possibile reazione delle autorità (in Cina e India è ora quasi vietato in pratica tenere bitcoin e prima o poi se continua a crescere succederà in altri stati). Il Bitcoin inoltre andava comprato probabilmente parecchio tempo fa se parliamo di aumentare di dieci volte. Senza contare che può andare a zero quando i governi lo vedano come una minaccia. Non è un investimento in un business solido come quelli citati di Amazon, Facebook, Diasorin...

 

Qui parliamo invece di trovare qualcosa con un business solido e che cresce però molto nel tempo, più di quello che tutti immaginano.

La raccomandazione che segue è molto particolare perchè ipotizzo, seguendo quanto descritto oggi da Mike Taylor al Summit di Hedgeye, che una società che si quota ora tramite “SPAC” possa aumentare di 5 o 10 volte nei prossimi anni, cioè da 2 miliardi circa di capitalizzazione arrivare anche a 20 miliardi. Non stiamo però parlando di qualche “storia” eccitante di motori elettrici o internet commerce in Africa o “fintech” in Cina o diagnostica di tumori per gatti o nuovi vaccini sperimentali per il Covid o commercio di cannabis o batterie a idrogeno,,,. Ho scritto un poco su questo tipo di titoli che sono in alcuni casi decuplicati da questa estate, ma che in parecchi casi ora hanno anche perso dei 40% dai massimi (vedi quelli che indico come “short”, da vendere al ribasso su Twitter)

 

In un caso fortunato o fortuito ho raccomandato $AMC, la catena di cinema USA sotto i 3$ ed è salito fino a 20$ in pochi giorni ma quando era a sui 7$ per me era da vendere. Qui parliamo di mania speculativa in cui prima esplodi in su in poco tempo e poi però è tornato sui 6$, di nuovo è balzato a 14$ e poi chissà ora andrà ancora su perchè riaprono i cinema. Ma è "gioco in borsa", speculazione. Alla fine se finisce il Lockdown la gente torna al cinema, OK e se AMC è tornato a 20 dollari lo vendi e finisce tutto.

 

 

Qui invece stiamo parlandoi di qualcosa in cui c'è un business tradizionale, ma poi un brevetto tecnologico, il riciclo di un tipo di plastica che ora viene buttata in discarica. Questo è un business con margini di profitto molto alti perchè sarà protetto dalla concorrenza dal brevetto. Nel caso peggiore, qui hai un business solido, di riciclo di rifiuti e non una promessa di un nuovo farmaco o tecnologia rivoluzionaria, che poi non si materializza e tutto crolla. Non stai scommettendo sulla fine del Lockdown o una manovra del governo e poi basta. Stiamo parlando di qualcosa che ha senso come business in ogni caso.  Essendo un industria considerata poco eccitante e innovativa come il riciclo dei rifiuti, non ci sono qui mode o aspettative, anzi il problema iniziale è di interessare gli investitori. Ma nel caso specifico di questo tipo di plastica, se ora si può riciclare si apre una miniera d'oro potenzialmente.

 

Si tratta di una società già esistente non quotata, Pure Cycle Technology o “PCT” che viene portata in borsa da Roth CH Acquisition tramite uno SPAC.

Qui vedi il grafico del titolo che puoi comprare ora prima dello SPAC, ROCH che quota sui 28 dolllari. Se le cose che dice Mike Taylor e che ho provato a verificare sono corrette può andare a 100 o 200 dollari

 

Ripeto però che non si tratta di una situazione in cui c’è eccitazione sul settore come nel caso appunto dell’”elettrico”, idrogeno, cannabis o di farmaci in fase 3 che stanno per essere approvato. Qui ha una tecnologia protetta da brevetto innovativa, ma per riciclare alcuni tipi di plastica che non è un business di moda e finora prima di Mike Taylor oggi nessuno ne parlava

 

Il fatto che ad un summit online come quello di HedgeEye che ha probabilmente 50mila o 100mila investitori collegati oggi Mike Taylor che è un hedge fund manager ne abbia parlato ovviamente significa che questo signore ha comprato azioni prima e fa una “promozione”. Questo è però come funziona tutto ovunque, sui giornali, nei report degli analisti, su Milano Finanza o il Wall Street Journal. Anche chi va nei forum dove scrivono dei non professionisti in realtà deve sapere che sono pieni di utenti anonimi che in realtà lavorano per fondi o gestioni. Oppure semplicemente ci scrivono investitori che comprano azioni e poi girano i forum per promuoverle. Anche chi ha servizi di consulenza fa lo stesso, e così su Twitter. Ovviamente quando si tratta di società piccole, perchè con Intel o Apple o anche Unicredit questo non funziona.

 

Ma se vuoi trovare qualcosa che aumenti di dieci volte devi trovare la società che fattura 300 o 500 milioni in Italia o 2 miliardi, massimo 10 miliardi in America e ha la prospettiva di aumentare il fatturato e l’utile di dieci o venti volte nel corso di tre o quattro anni. 

 

Capire come si svilupperà però nei prossimi anni un business come quello del riciclo del polipropilene in America sulla base di un brevetto innovativo richiede di aver lavorato nel settore o di aver passato molto tempo a leggere tutto quello che si trova su internet. Inoltre occorre capire se i soggetti di questa transazione o fusione sono affidabili cioè  qualcosa delle bio dei personaggi coinvolti e dei risvolti finanziari. Questa è un poco un arte, ma del resto nel business conta l’intuizione e l’esperienza non quantificabile come tutti sanno.

 

Il mio criterio è di partire da qualcuno che ho seguito nel tempo che è affidabile e ha più esperienza e tempo per approfondire e poi controllare usando un tempo più limitato

Per incoraggiare a seguire, ricordo allora che ho suggerito Overstock $OSTK quando era sui 45-47$ ed è salito fino a 108 (ho indicato a 99$ di darlo via) basandomi su Marc Cohodes e un poco di analisi, che non sono stato a scrivere per ragioni di tempo. Ma Overstock era a 5$ in primavera, l’abilità vera era prenderlo a 5$ mesi fa!

Su questo  Pure Cycle Technology che viene ora portato in borsa tramite uno SPAC non ho ancora letto a sufficienza perchè Mike Taylor è apparso oggi. Ma appunto, seguo da anni questo tizio che è molto bravo e ha avuto il merito di indicare Spirit Airlines, $SAVE che ho raccomandato in gennaio ed è salito del 40% circa finora. Per guadagnare tempo parto da qualcuno che ho seguito che ha già fatto il lavoro, ma poi cerco di controllare anche cosa dice.

Il gioco è approfondire il più possibile, nei limiti del tempo, leggendo presentazioni, le notizie che non mancano come questa ad esempio su Pure Cycle. tenendo però ora d'occhio la reazione del mercato (e eventuali obiezioni che appariranno se il titolo comincia a muoversi)

 

Questo discorsetto è solo la premessa logica, poi c'è la parte di sostanza che oggi ho sentito sintetizzata da Mike Taylor e ora sto leggendo su questo brevetto per una nuova tecnologia di riciclo del polipropilenene che Pure Cycle ha sviluppato. Perchè il polipropilene invece finora viene buttato nelle discariche per migliaia di tonnellate all'anno ovunque nel mondo.Se qualcuno ora lo ricicla fa i soldi.

 

 

Non stiamo parlando di uno dei tanti titoli azionari che si comprano e si vendono, per i quali scrivi "buy", metti un grafico basandoti su un poco esperienza e intuizione. Stiamo parlando ogni tanto di trovare qualcosa su cui puntare per anni sulla base di una logica economica. In questo caso una tecnologia che consente di riciclare un tipo di plastica che ora viene buttata. Se qualcuno per la prima volta riesce a farlo e ha un brevetto difendibile, può fare miliardi (volendo banalizzare)

 

Questo discorso è l'introduzione.

Ma se ti metti a parlare di un titolo che può aumentare di cinque o dieci volte e non vuoi essere un ciarlatano, devi qualificare il contesto di cui parli. Perchè appunto queste storie sono molto rare e richiedono anche tempo per approfondirle. Quando pensi di averne trovata una non puoi cavartela con qualche grafico, due dati e poi "buy". Quelli che hanno puntato anni fa su Amazon o Nvidia o uno dei non pochi titoli che poi sono decuplicati nel corso degli anni, hanno dedicato del tempo per esserne convinti 


 Last edited by: G.Zibordi on Giovedì 18 Marzo 2021 02:38, edited 14 times in total.

L'unico investimento in obbligazioni che ha senso è in Cina  

  By: G.Zibordi on Mercoledì 17 Marzo 2021 01:09

Nel mondo oggi tutte le obbligazioni, bonds, titoli di stato o titoli di debito di società, fanno perdere soldi e faranno perdere soldi nei prossimi anni.

Come ha scritto Ray Dalio di Bridgewater questa settimana Ray Dalio: investire in bond è stupido

 

Questè un fatto aritmetico riconosciuto da tutti, ma fino ad un mese fa circa c'era ancora la possibilità che, anche se i tassi (e quindi le cedole pagate dal titolo) erano quasi zero o zero potevi avere dei capital gain. Se hai un fondo di qualche genere obbligazionario o "bilanciato" e questo contiene dei bonds di qualunque genere, fino a inizio anno con i tassi di interesse che scendevano poteva guadagnare come aumento della quotazione cioè appunto come "capital gain". Per cui tutti i fondi più o meno mostravano qualche guadagno, che fossero pieni di titoli di stato o societari.

Qui sotto vedi i rendimenti del debito corporate, delle società degli ultimi dieci anni e parliamo di +70 o 90% di rendimento cumulato

 

 

Se guardi i titoli di stato, nonostante il debito pubblico sia raddoppiato negli ultimi dieci anni ha tutto reso molto. Meno quello dei paesi emergenti in valuta locale "Local Emerging Markets" (che vedi in basso in fondo)

 

 

Nell'ultimo mese i titoli di stato USA ed europei con scadenze sopra 5 anni hanno perso però da un minimo del 3% al 10% perchè i tassi di interesse sono leggermente saliti e i prossimi prospetti dei fondi mostreranno perdite. Come si vede dal grafico più in alto dei titoli di stato USA che sta scendendo ("TLT") ora, si vedono  delle perdite nel 2021.

Gli unici che possono guadagnare sono gli emergenti, per il semplice fatto che non sono saliti e i loro rendimenti però sono ragionevoli, non intoro a zero come quelli del Giappone e Paesi Occidentali.
 

In particolare i bonds cinesi, i titoli di stato cinesi, perchè sono quelli che pagano di più, dal 3 al 5%, ma hanno dietro un economia che è la seconda al mondo e come si è visto con il Covid non si fa fermare da niente.

L'unica cosa sensata per evitare perdite sugli investimenti in obbligazioni e reddito fisso è comprare un fondo che contenga bonds cinesi come questo ad es di Blackrock che sta rendendo intorno al 5%. Il fondo non è protetto dal cambio perchè lo yuan cinese è ora una valuta solida e l'Euro non sembra si apprezzi per cui non dovresti perdere sul cambio, anzi forse guadagnare oltre il 5% di interessi anche con il cambio.

Nei fondi non ne trovi che abbiano solo titoli di stato della Cina, hanno anche dei titoli societari e su questi c'è ovviamente più rischio, ma sono società molto grosse se guardi il prospetto

 

 

Parlando ora in generale questo sarebbe un discorso lungo e importante.

Siamo arrivati ad un momento storico, tutti i bonds dei paesi industriali rendono meno dell'inflazione e in Europa quelli governativi rendono zero, persino i Btp a 5 anni sono quasi a zero e i Btp a 10 anni sono solo allo 0,6% di rendimento. Intanto, come effetto delle manovre fiscali per compensare il Lockdown, si avrà ora un poco di inflazione che è visibile nelle materie prime, negli immobili (meno quelli italiani!) e nei mercati finanziari.

Questa situazione spinge i fondi e gli investitori fuori dal reddito fissso e verso le azioni o anche cose come i Bitcoin o gli immobili e però sono tutti ai massimi storici e molto pericolosi ora. Se quindi si vuole avere qualcosa che non sia soggetto a grosse oscillazioni come le borse e insomma del reddito fisso, nel settore dei bonds l'unica scelta possibile è la Cina. Ci sono ovviamente vari fondi, questo è uno importante che non è male, ma non ci sono grosse differenze e l'importante è che contenga quasi solo titoli della Cina e non solo titoli corporate, ma anche soprattutto titoli di stato.

 


 Last edited by: G.Zibordi on Mercoledì 17 Marzo 2021 01:48, edited 5 times in total.

Fondi, Settori e Paesi (in cui investire)  

  By: G.Zibordi on Giovedì 28 Gennaio 2021 23:40

Cosa si potrebbe fare nel 2021 coi soldi ? Riassumo le idee indicate finora usando il canale Twitter di borsa, nel contesto di altre cose più generali nel Twitter solito. Mentre su Twitter indico azioni e altro (anche cambi o materie prime o future) per trading qui parlo di investimenti che durino nel tempo. Per semplicità appaiono prima sul Twitter di borsa, ma alcune idee sono per dei mesi e altre per dei giorni e qui provo a parlare per quelle che durano (possibilmente) qualche mese

 

FONDI  e Settori ?

 

Comprare fondi o ETF negli ultimi anni è stata la scelta maggioritaria e dato che quasi tutte le borse salivano ha funzionato. Io mi sono rimesso a scrivere nell'ipotesi che invece dopo undici anni di mercato che cede solo per un paio di mesi e poi riprende, come l'anno scorso, le cose ora cambino. Gli indici sono talmente sopravvalutati che da qui in poi possono oscillare sia in basso che in alto, ma tra tre anni saranno forse più bassi. L'ipotesi che farei è che ci possa essere forse un altro +10%, ma poi un -50% come nel 2000 e nel 2008 e poi oscillazioni per qualche anno

 

I fondi sono però anche per settori e come tutti sanno c'è stata una differenza enorme nell'andamento ad es della tecnologia rispetto alle banche e finanziari ad esempio. In diverse fasi economiche diversi settori possono fare bene a dispetto degli indici, ad esempio le utilties come Enel e simili che a volte proteggono. Al momento le utilities ad esempio sono uno dei settori più sopravvalutati rispetto alla media causa tassi di interesse bassi.

 

Per comprare invece al contrario in un fondo nei settore del futuro, ad es nell'intelligenza artificiale e robotica o nel biotech devi aspettare qualche mese che ci sia una correzione del 20% almeno. Quando arriva si prova, ma adesso è il contrario, siamo sui massimi e se guardi i fondi di ARKK di Cathy Wood che sono la moda dell'ultimo anno e hanno appunto dentro "editing del genoma" "deep learning" "autonomous driving" "4 D printing" sono molto molto tirati. Ho suggerito su twitter però singoli titoli piccoli USA come $LAZR e $EPC vedi su twitter dove ne ho parlato.

 

Gli unici settori sottovalutati rispetto alla media ora sono le banche e finanziari e energia. Le banche pesano molto rispetto al resto come sistemi di pagamento, assicurazioni e gestori e sono pericolose. Per cui conviene cercare il singolo titolo nel fintech ad es, ma non il settore "finanziario" e quindi il fondo. Nell'energia "sporca" (perchè quella green è sui massimi) c'è spazio anche se è ora avversata dai governi. E' possibile che abbiano fatto male i conti e il petrolio debba salire ancora per cui comprare un fondo Energia con dentro Eni, Tenaris, Saipem e simili all'estero funzioni, ma nell'immediato vedo il petrolio scendere e proverei a venderlo short adesso. Per cui lo fai quando il petrolio ha corretto in basso oppure se hai la sensazione che riparta fino a 60$ al barile

 

PAESI ?

Come ho mostrato la Corea è stata il paese migliore degli ultimi dieci anni e l'Italia il peggiore, ma nel caso nostro non vuole dire che per questo dovviamo ora invertire purtroppo. D'altro canto a parte UK, Sud Europa e Russia e Brasile il resto del mondo è tutto sui massimi degli ultimi dieci o venti anni e molto caro. Non sembra che andare a comprare un fondo o ETF di un singolo paese in questo momento sia la soluzione. Se però le borse correggono almeno di un 20% i paesi migliori sembrano Giappone e Asia Pacifico intesa come Taiwan, Vietnam, Thailandia, Indonesia (non Corea perchè molto indebitata)

 

PORTAFOGLIO DI 10 o 20 titoli

In questa ipotesi di come andrà il mondo finanziario, cioè non più sempre in salita ma a zig-zag, conviene mettere assieme non fondi, ma un portafoglio da 10 a 20 titoli scelti uno per uno in base a criteri specifici della società, i suoi conti, prodotti e management.

Gli esempi che ho fatto finora sono $OSTK Overstock e $CWH Camping World e First Majestic Silver $AG

 

Sarebbe però utile anche vendere allo scoperto un portafoglio di titoli estremamente sopravvalutati con lo stesso spirito dell'anno 2000 quando Tiscali, AOL, Cisco, STM ecc erano a 20 o 30 volte gli utili e poi sono quasi tutti (anche Amazon...) ridotto del 70%.

Ne ho indicati in gennaio su twitter una decina e la maggioranza ha guadagnato nel senso che è scesa ad es $BB, $BNDY, $RIOT, $ GSX, $FUV Indico le sigle perchè sono americani e a parte BlackBerry (che però ora fa software...) non sono conosciuti e quindi non è come parlare di Apple o Amazon.

 


 Last edited by: G.Zibordi on Giovedì 28 Gennaio 2021 23:53, edited 4 times in total.

Un portafoglio di azioni che scendono e alcune che salgono  

  By: G.Zibordi on Mercoledì 13 Gennaio 2021 21:54

Qualunque società oggi in America che abbia nella descrizione del business

solare, tecnologie digitali per pagamenti, scommesse online, "fantasy sport", auto autonome, auto elettriche, a idrogeno, robotica, "modifica genetica", manifattura 3D, data science, intelligenza artificiale, viaggi nello spazio....ma anche consegna di cibo a casa, carne di laboratorio..affitti online, vendite di auto e case online, cibo per cani online... cannabis... blockchain+

 

è triplicata o anche decuplicata nel caso delle società piccole.

 

Oggi siamo al punto che anche General Motors e Hyundai se promettono auto che volano, auto elettriche e auto che si guidano da sole fanno i massimi in borsa anche se il loro utile cala da anni e il fatturato in media è sceso del 15%

 

 

In alcuni casi ovviamente ci sono, specie in intelligenza artificiale e genetica delle innovazioni spettacolari e le auto elettriche ormai si stanno imponendo. Inoltre le auto e veicoli autonomi possono essere qualcosa che poi funzionerà davvero (una mia cugina ha avuto la cattedra a giurisprudenza per insegnarla, prima in Italia, e la vedo molto convinta)

Ad esempio, può anche essere che una società come Luminar technology, $LAZR che produce sistemi laser per identificare oggetti in movimento in tempo reale abbia un futuro che giustifichi il fatto che vale 11 miliardi. Sta perdendo soldi a palate, 800 milioni l'anno, su fatturato ancora minimo per cui devi veramente leggere di che tecnologia si occupa. In casi del genere il conto economico non è l'elemento decisivo e puoi anche pensare che la valutazione assurda possa avere qualche logica

 

 

Questo di Luminar è un caso in cui come trader penso che abbia oscillazioni enormi da sfruttare in tuttte e due le direzioni, ma la valutazione tra un paio di anni non sono in grado di farla perchè è una tecnologia molto di avanguardia e le auto autonome sono qualcosa di difficile da capire, se abbiano un futuro oppure incontreranno limiti pratici insormontabili. E' un fatto però che ci sono 50 società che menzionano di volerne fare o contribuire a produrle e appena lo dicono fatto tutte salti in borsa....

 

Quello che indica ora nell'insieme che si tratta ora una bolla di borsa, lo vedi da tante altre società che non hanno nessuna tecnologia particolare perchè portano cibo a casa come DoorDash o affittano appartamenti come Airbnb e valgono 40 o 110 miliardi. O Uber e Lyft che sostituiscono i taxi o servizi online di pagamento cinesi o cibo per cani online come CWHY o bistecche di piselli come BYND ecc. ecc..

 

Oppure vedi catene di ristoranti come Shake Shack che ora vanno in orbita perchè... perdono soldi.,.

Il fatto è che almeno 200 o 300 di quelle che vedo ora al centro della mania speculativa con opzioni non hanno senso economico perchè di Apple o Amazon o Google o Facebook o Square o Twitter ne sono rimaste una dozzina e centinaia di loro competitori sono stati decimati. Il problema è che parliamo di società qui che valgono da 4 miliardi a 100 miliardi e 50 o 100 volte il fatturato (gli utili non ci sono quasi mai)

Il caso di Tesla  è quello che ha cambiato la psicologia del mercato perchè ora vale quasi 800 miliardi con utile circa zero e fatturato di 28 miliardi

 

OK. questi sono solo alcuni esempi per non fare lunghi discorsi.

 

Da qui in poi provo  a mettere assieme un portafoglio di 15 o 20 società in USA che possono perdere dal 50 all'80% nel corso dell'anno

Lo so che era meglio trovarne dopo il Covid tra i motori elettrici, auto autonome, genetica, pagamenti online, gaming online, video conferenze ecc... ecc... (vedi la lista sopra) che sono salite del 100 o 200%, tipo quelle che trovi nei portafogli del mitico fondo ARKK che è salito del 120% nell 2020.

 

vedi qui i loro top 10 titoli

Alcuni titoli che Cathy Wood di Arkk tiene hanno senso anche in futuro come Square o Invitae, ma sono tutti valutati come se diventassero tante Amazon. E' possibile per due o tre forse, ma gli altri sono un sintomo della bolla dei mercati e ARKK sta ricevendo ora decine di miliardi, tutti lo stanno comprando perchè è un ETF a basso costo. Per 20 anni Cathy Wood  non era nessuno e ora che ha 60 anni è diventata la maga del mercato

 

Al livello però a cui siamo oggi delle borse nel mondo, 107mila miliardi di $ di capitalizzazione e con i tassi sui bonds societari ai minimi dei minimi della storia, il margine di errore dei mercati è minimo.

E come ogni tanto mostro, ci sono centinaia di società con fatturato inesistente e perdite pesanti che però ora valgono decine di miliardi perchè promettono però appunto:

solare, tecnologie digitali per pagamenti, scommesse online, "fantasy sport", auto autonome, auto elettriche, a idrogeno, robotica, "modifica genetica", manifattura 3D, data science, intelligenza artificiale, ma anche cibo a casa, carne di laboratorio..affitti online, vendite di auto e case online.. cannabis
 

Se l'insieme dei mercati torna indietro anche solo di un 20-25% come sarebbe normale ogni tanto, ci sono dozzine di queste società che hanno ke valutazioni più assurde, nel complesso, che nel 2000 ad esempio per il semplice fatto che nel 2000 la borsa valeva molto meno rispetto al PIL. Le borse nel mondo valgono circa il 60% del PIL in media, alcune 80%, ma quella USA è al 190% del PIL. Storicamente quando arrivava al 130 o 140% del PIL era considerato il limite. Se dovesse ridimensionarsi quindi può perdere un 25%. Ma il tipo di titoli che sto evidenziando in quel caso possono perdere un 60 o 80% e queste situazioni capitano una volta in una generazione

 

In mezzo alle migliaia di azioni del mondo ce ne sono anche ovviamente che saliranno, come succede sempre, a volte in settore secondari come le attrezzature per recuperare veicoli o qualcosa nella chimica o le roulotte o anche i viaggi e vacanze se finisce il lockdown ecc.. Quindi si può cercare di bilanciare sia al rialzo che al ribasso.

 

In questo momento esatto prò hai che le borse mondiali arrivano a 107mila mld di valore, salite del 15% sopra i livelli precovid, le banche centrali non possono più ridurre i tassi, le aziende si sono indebitate nel 2020 in USA in modo mai visto e vedi una mania speculativa da questa estate tutta basata tra l'altro sulle opzioni comprate dal pubblico. Quando si spingono su i titoli comprando opzioni vuole dire che usi pochi soldi per avere il massimo effetto leva, con 5mila dollari ne muovi 200mila e così via. Questo funziona se aumenta sempre e il volume di opzioni nel 2020 è triplicato rispetto alla media storica. Se qualcosa si inceppa, sui titoli speculativi spinti da massicci acquisti di opzioni può aprirsi il vuoto.

 

Quindi è un momento particolare ora, siamo sulla cima di una mania speculativa globale, tutti gli asset dagli immobili ai bonds alle azioni sono saliti in modo incredibile durante il Covi ed è anche una mania molto concentrata in alcuni settori e su titoli medio piccoli. Non stiamo parlando di andare short Facebook, Amazon, Google, Microsoft o Netflix forse solo Apple ad esempio. Stiamo parlando di andare short titoli che sono aumentati di 5 o 10 volte e costano 50 o 80 volte il fatturato mentre sono invece in perdita

Dovrebbero quindi esserci occasioni verso il basso molto grosse, del tipo -60% e oltre appena qualcosa si inceppi nel meccanismo delle opzioni

 

Esempi che sto guardando ?  tra i titoli cinesi a NY che hanno sfruttato in modo spericolato la bolla: $GSX di cui ho parlato per un anno e che dal max di 140$ è sceso a 60$ ma è una frode e può andare a zero, $QD  $EDU poi $ZEN $LULU $FTCH $DASH $WYY

 

 

 


 Last edited by: G.Zibordi on Mercoledì 13 Gennaio 2021 23:12, edited 10 times in total.

Il Dollaro USA ha finito di scendere e ci può essere il cambio di trend  

  By: G.Zibordi on Mercoledì 13 Gennaio 2021 13:44

Il Dollaro USA ora dovrebbe tornare su anche se i primi segnali di inversione non sono sufficienti a dire che il trend grafico è cambiato.

Quello che conta è che tutto il trend dei mercati può girare ora, quindi sia le borse che il dollaro che le commodities.

Il mercato da questa estate ha puntato sulle valute contro dollaro, tutte le azioni del mondo in pratica e molte commodities (petrolio, rame, minerali, cereali in particolare) e ha comprato anche tutti i bonds societari specie quelli junk che erano gli unici che davano rendimento.

Questo perchè gli enormi deficit finanziati dalle Banche Centrali hanno compensato i lockdown e poi arrivavano i vaccini. Il movimento di tutti questi asset basato su questo ragionamento è stato spettacolare per la maggior parte delle borse e anche per i mercati immobiliari di molti paesi e per i bonds societari li ha spinti ai rendimenti più bassi della storia. Anche per le materie prime hai massimi degli ultimi 4 o 5 anni per i minerali ferrosi, alluminio, rame e cereali. Tutto questo enorme rialzo degli asset finanziari, immobiliari e anche molte commodities dovrebbe finire perchè in realtà il Lockodown continua ancora, i deficit per forza di cose in molti paesi vengono un poco ridotti e nel frattempio si sono aggiunti altri 24mila miliardi di debito, quasi tutto debito pubblico e societario. Inoltre l'inflazione resta negativa quasi dappertutto, anche se le previsioni sarebbero che diventi positiva nel 1 trimestre del 2021.

Alla fine però si è ancora in recessione,  mancano ancora ad es 10 milioni di posti di lavoro in USA per tornare al livello del 2019,  è stata montata una bolla speculativa enorme soprattutto sulle borse USA e cinese, sui bonds societari e sugli immobili (in America, Cina, Korea, Europa del Nord, Australia, Canada...) e i livellli di debito sono aumentati ancora oltre 240mila mld nel mondo (specie in Est Asia e America, UK, Australia, Canada, India).

Il momento in cui questo colossale rimbalzo degli asset finanziari (e immobiliari) finisce potrebbe essere ora. Si vede il Dollaro USA finalmente che da segni di inversione, i Treasury Bond US hanno perso per 8 gg e soprattutto la bolla delle azioni Nasdaq e cinesi (anche coreane....) è sempre più estesa, ma il top del Nasdaq con Apple, Amazon, Facebook, Google, Netflix e poi Tesla sembrano sbattere ora contro un tetto.

Oltre a vendere short Nasdaq e Russell

si può vendere short Petrolio

e valute come l'Euro e il Dollaro Australiano


 Last edited by: G.Zibordi on Mercoledì 13 Gennaio 2021 13:59, edited 3 times in total.

Indice Small Cap USA  

  By: G.Zibordi on Martedì 12 Gennaio 2021 21:43

questo non è Tesla o un titolo cinese che fa motori elettrici o il Nasdaq, questo è l'indice di 2mila società medio piccole USA che contiene tutto, banche, consumo, tecnologia (poca), industriali, utilities, energia ecc... I tassi di interesse bassi (anche se questo mese sono saliti un poco) e il deficit da 4mila mld OK, le emissioni di debito societario a valanga tutto l'anno ok, ma i posti di lavoro sono calati di 10 milioni ora e il PIL è -6% e in questo indice un 20% delle società sono in perdita cronica e metà hanno rating BB o peggio. Se fosse un singolo titolo che va parabolico allora è diverso, ma parliamo di qualcosa che contiene le società domestiche USA

L'indice come future è RTY e come ETF è IWM

Le Put 29 gennaio su IWM strike 200 costano 2 dollari e siamo a 211 $

 

BITCOIN che raddoppia e triplica  

  By: G.Zibordi on Venerdì 25 Dicembre 2020 17:04

Il Bitcoin in Asia (diciamo nel mondo, ma soprattutto in Asia) è arrivato a 24,600$.

 

Come si sa, 1 $ di Bitcoin nel 2010 oggi vale 40,000 $ (perchè ha iniziato che costava meno di un dollaro, 1 Bitcoin = 1,3$ nell'ottobre 2009 e comunque ancora nel maggio 2010 la prima transazione è stata 10mila bitcoin per 2 pizze in Florida)

 

 In dieci anni quindi il Bitcoin è aumentato di circa 40 mila volte, più di qualunque altra azione tipo Amazon o Apple o Facebook che anche avendole comprate dal primo giorno di quotazione sono aumentate al massimo 1,000 o 2,000 volte, non 40mila e non in dieci anni. Amazon ad es ha iniziato a 1,60$ e ora vale 3,170. Apple ha iniziato a 0,12$ e ora è a 131$  e anche prenendo come partenza l'anno 2004 quando era ancora a 0,30 centesimi ha impiegato 15 anni per aumentare di 350 volte non 40mila volte.

Faccio dei confronti con le azioni più esplosive degli ultimi 20 anni, società che da qualche centinaio di milioni sono arrivate a 1,000 o 2,000 miliardi di capitalizzazione e dominano per dire che il Bitcoin non ha precedenti nella storia.

Ma perchè dovrebbero aumentare di altre 10 volte o 20 volte come di colpo predicono ora tanti personaggi importanti, ad es  Dan Tapiero uno che è stato negli hedge fund più importanti da Soros a Druckemiller e gestisce la società di oro fisico più importante d'America ? O Mike Saylor CEO di Microstrategy, $MSTR, società importante di software per imprese che è ora l'evangelista no 1 del Bitcoin anche perchè ha fatto comprare alla società 1.3 miliardi di $ di Bitcoin ?

Il suo valore (solo Bitcoin, non Ethereum e le altre cripto) è sui 400 miliardi di capitalizzazione e le borse sono arrivate ora a 104,000 miliardi e i bonds sono sui 140mila miliardi di valore. Se poi si prendono non solo tutti i bonds, ma anche il debito in varie forme parliamo di circa 200mila miliardi di debito.

Nel mondo il debito totale è aumentato di 21,000 miliardi in un anno ora e le Banche Centrali ne cmprano nel 2020  per circa 8,000 mld. Perchè dovresti scandalizzarti se un asset alternativo, simile all'Oro ma digitale, aumenta ora di 100, 200 miliardi o anche 500 miliardi o forse 1,000 miliardi ? Ci sono famosi speculatori come Paul Tudor Jones o Druckenmiller (l'uomo di Soros per 20 anni) che dicono che in mezzo alle migliaia di miliardi anche il Bitcoin può fare da rifugio e passare da 400 a 1,000 o 2,000 mld di valore.

Ok.

Chi ha creato i Bitcoin però nel 2009 parlava di creare un alternativa al sistema monetario attuale in cui si creano migliaia di miliardi con i computer delle banche o delle Banche Centrali. Di fatto ha creato l'asset (più che una moneta perchè lo si tiene in cassaforte più che scambiarlo) più speculativo della storia.

Non gli si può chiedere cosa pensi perchè questo genio è sconosciuto, il cosiddetto Satoshi Nakamoto, per anni si è provato a identificarlo, ma è l'unico caso nella storia di un inventore di qualcosa di storico che non vuole far sapere chi sia e ormai da anni si è rinunciato a trovarlo. La ragione può essere che si tratti dell'inventore più eccentrico mai esistito oppure che dei 18,6 milioni di Bitcoin in circolazione nel mondo questo tizio ne abbia "minati" ad esempio 100mila quando costavano 1 o 2  dollari. Ancora nel 2012 e 2013 valevano infatti tra 2 e 3 dollari Se ne avesse anche solo 100mila avrebbe ora 2 miliardi, ma dato che nei primi due anni quando valevano pochissimo ne sono stati "minati" alcuni milioni potrebbe averne anche 1 milione che varrebbero ora 24 miliardi. Se i Bitcoin come tanti predicono ora aumentano di 10 volte ancora, avere 1 milione di Bitcoin ti rendono la persona più ricca al mondo.

Come noto, Satoshi chiunque sia, ha inserito nel paper originale un articolo di giornale sulla Banca Centrale che salvava il sistema bancario creando migliaia di miliardi di liquidità. Sembra fosse motivato da una protesta contro il sistema monetario e finanziario che nel 2008 e 2009 era in crisi e veniva salvato pompando migliaia di miliardi.

Nel 2012-2013 sembrava che anche il sistema monetario e bancario europeo fosse sull'orlo di un crac, si parlava di uscita dall'Euro e scrivevo e facevo anche iniziative in giro per il norditalia con altri su questo tema della crisi del sistema monetario dell'Euro e crac possibile delle banche. Il più attivo del nostro gruppo subito dopo si è convertito ai Bitcoin come soluzione e le ultime notizie che ho sentito sono che vive a Montecarlo con una modella russa.

Chi siano i detentori degli attuali 18,5 milioni di Bitcoin creati finora non si sa perchè appunto la prima caratteristica è l'anonimato, ma ci sono stime che il 95% dei Bitcoin siano in mano al 2% circa dei detentori. Questo perchè tra il 2010 e il 2013 sono stati creati almeno 5 milioni di Bitcoin quando valevano tra 2 e 100$ e la mania si è diffusa dopo e ancora nel 2016 erano sui 400$. Dal 2016  almeno 12 milioni di Bitcoin erano sono creati e sono aumentati di 60 volte di prezzo. Potresti di conseguenza avere gente che possiede 100mila o 500mila bitcoin da quel periodo.

 

Che si tratta di una moneta decentrata è quindi evidentemente una balla, perchè il Bitcoin ha attratto il pubblico per il motivo speculativo, non perchè era usato come moneta e alcuni ne hanno accumulato. Ma è vero che rispetto all'Oro è più fungibile, esiste su una "nuvola" di internet e basta che non perdi la password e sarà tuo sempre ovunque nel mondo per tutta la vita, senza che il governo o il tribunale possa mai trovarlo, Come scrive Mike Saylor di Microstrategy è uno sciame di "cyber" api che serve la dea della saggezza, alimentandosi con il fuoco della verità, crescendo in modo esponenziale in modo sempre più intelligente, veloce e robusto dietro un muro di energia crittata"

 

Questo tipo di poesia epica viene facile quando ne hai comprato a 1,000 $ o 5,000 $ e ora vale 24,000 $...Ma la lista di istituzioni, fondi e personaggi noti in finanza che si sono convertiti è ora lunga, da Guggenheim Partners (30 mld in gestione) a Druckenmiller, Tudor Jones, Roy Niederhoffer. E ripetono che l'invenzione del Bitcoin deve avere successo perchè è una barriera di libertà, per difendere gli individui da politici incompetenti che stampano moneta

Questa linea di pensiero è falsa ed interessata. Hai ammassato milioni o miliardi nel mondo della finanza degli ultimi 20 anni grazie appunto alle Banche Centrali che hanno creato circa 24mila miliardi per sostenere il valore dei titoli sui mercati e li hanno fatti aumentare di 100mila miliardi ora e parli come se fossi un disoccupato o lavoratore danneggiato dalla globalizzazione.

Questa gente vorrebbe ora fare altri milioni e miliardi altri spostandosi su un asset digitale crittato e quindi anonimo in quantità fissa. Si lamentano che i governi hanno fatto enormi deficit e le Banche Centrali creato migliaia di miliardi beneficiando chi deteneva titoli e azioni e si indebitava per specularci cioè loro stessi. Se infatti la quantità di denaro e credito fosse stata fissa, come con i Bitcoin ci sarebbe stata una Depressione che non finiva più e i mercati avrebbero perso l'80% del valore come negli anni '30. E questi personaggi avrebbero un quinto della loro ricchezza attuale.

 

Questa ipocrisia libertaria (o mancata comprensione del sistema monetario nei casi migliori) però non toglie che il Bitcoin funzioni ora per attrarre denaro da ogni parte. Perchè le migliaia di miliardi di cui si gonfiato il mercato finanziario globale sono state create con il debito. Più il valore delle borse e degli immobili aumenta e più il debito totale, bancario e dei bonds, aumenta ed è così dagli anni '80, ma ha accellerato dopo il 2009 e poi ancora in modo incredibile nel 2020 con la pandemia.

 

Molti sentono che non è possibile che la ricchezza finanziaria e immobiliare nel mondo aumenti del triplo del reddito (PIL)  per due decnni e allo stesso anche il debito aumenti di pari passo. Il mitico "Satoshi" ha inventato questo meccanismo di pagamento anonimo digitale e a prova di bomba per dare in qualche modo una soluzione sicuramente in buona fede. Il Bitcoin è infatti stato inventato come meccanismo di pagamento prima di tutto, se uno legge il difficile paper di Satoshi. Poi però è anche un asset simile all'Oro, ma a differenza dell'Oro non è controllato dalle grandi banche e anche Banche Centrali che, in parte, riescono a influenzarlo perchè l'Oro fisico viene sostituito con l'Oro cartaceo dei derivati, ETF e simili. Non del tutto perchè esistono anche le società delle miniere e molto oro in circolazione in Asia, per cui l'Oro ha una sua vita autonoma, non è come i bonds che sono di fatto controllati dalle Banche Centrali.

 

Il Bitcoin è quindi meglio dell'Oro perchè digitale e anononimo e molto più facile da scambiare. Ha però una quantità fissa ed è ancora un valore piccolo, sui 400 mld mentre l'Oro nel mondo può essere da 10 a 16 mila mld a seconda di come valuti quello che hanno tante famiglie specie in Asia. Quindi chi dice che può salire di valore fino a raggiungere anche solo la metà del valore dell'Oro in circolazione, diciamo 4 mila mld ha delle buone ragioni nel mondo finanziario di oggi. Questo significa aumentare da 24mila a 250mila $.

 

Allo stesso tempo è una bolla e anche uno schema piramidale perchè invece di aumentarne la quantità quando aumenta la domanda e l'uso è già programmato dall'inizio per ridurre il ritmo di creazione a zero e poi rimanere a 21 milioni di pezzi di Bitcoin in eterno. Questo è un controsenso perchè il fatto di consentire pagamenti digitali anonimi non ha niente a che vedere in principio con il limitare la quantità deglio strumenti di pagamento. La moneta deve essere elastica e costare poco o niente. Il Bitcoin è il contrario, costa 12mila $ circa a produrre ora e più sale di prezzo più gente lo compra, ma la quantità è sempre ormai quasi fissa.

 

Il Bitcoin può essere però un meccanismo perverso di speculazione come non si è mai visto nella storia. Non è vero che serve a resistere od opporsi ai governi e banche centrali che inflazionano. Questa è pura propaganda, ma non toglie al fatto che è perfetto nel mondo finanziario globale di oggi per chi sente che i mercati sono stati gonfiati al limite estremo. Non è vero che serve contro l'inflazione, perchè il problema di fondo del sistema monetario attuale è che il denaro viene creato dalle banche e a livello internazionale sono soprattutto dollari creati dalle mega banche che reipotecano i titoli di stato 3 volte. Cioè le istituzioni finanziarie comprano titoli di stato e se li girano a garanzia 2 o 3 o 4 volte ogno volta facendosi dare liquidità per speculare e investire. Nessuno però sa quante volte il pacco di titoli è stato reipotecato per cui ogni tanto vengono dubbi, qualcosa va storto come nel 2008 con Lehman e c'è un panico. Quando arriva la crisi non hai quindi inflazione, ma deflazione, specie di titoli, azioni e immobili.

 

Nel mondo della finanza globale tanta gente in qualche modo capisce che sono seduti sopra una situazione pericolosa, che 104mila mld di valore delle borse, 220mila di debito globale sono numeri assurdi e cercano rifugi sicuri per i miliardi che hanno. I titoli di stato andavano bene, ma come ho spiegato, in realtà nel sistema monetario attuale sono già reipotecati anche tre volte tra le istituzioni. Quindi si preferisce Apple, Amazon, Faceboo, Google e altre multinazionali che sono più sicure anche se si tratta di azioni di borsa. Poi l'Oro anche va bene, ma il Bitcoin che è nuovo e molto piccolo per ora come peso e si apprezza tantissimo, è diventato molto attraente.

 

In conclusione, le ragioni per cui dicono che il Bitcoin è la soluzione ("stampano moneta!") sono false perchè il denaro vero, cioè la moneta che circola è in realtà poco, le Banche Centrali non creano vero denaro spendibile, ma comprano solo titoli. Il 95% del denaro è debito. Le Banche Centrali comprano debito per tenerne il tasso di interesse a zero ed evitare default, ma beneficiano i marpioni della finanza di cui sopra e il resto dell'economia solo indirettamente (e poco o niente).

 

Ma anche se la ragione addotta per la necessità del Bitcoin come alternativa al sistema monetario non è vera, il meccanismo del Bitcoin funziona lo stesso molto bene. Basta il fatto che il Bitcoin non abbia dietro debito, derivati e simili, sia in quantità fissa e sia qualcosa che puoi tenere anonimamente in modo sicuro.

E' un invenzione geniale e anche se è usata per scopi diversi forse da quelli che pensava chi ha inventato l'algoritmo ora ci stanno arrivando sopra in tanti e può continuare e raddoppiare e triplicare ancora.

 


 Last edited by: G.Zibordi on Sabato 26 Dicembre 2020 22:04, edited 15 times in total.

ognuno deve pensare a se ora  

  By: G.Zibordi on Sabato 16 Maggio 2020 22:28

Perchè non c'è opposizione all'Epidemia dell'Idiozia che provo a documentare su twitter e anche qui ?

 

Cioè alla messa agli arresti domiciliari della popolazione e la distruzione dell'economia con il pretesto di un virus alla fine come tanti che ci sono stati in passato, che non fa molti morti e sparisce ovunque (come si è visto in Asia) in meno di due mesi ?

 

La maggior parte degli italiani in questi due mesi  ha ricevuto lo stipendio o la pensione o altra rendita come prima e ha dovuto lavorare di meno e in parecchi casi quasi niente. Per questo motivo, la maggioranza non si è lamentata più di tanto e non li tocca la sofferenza vera invece di chi ha un attività artigianale, commerciale o professionale che da due mesi non vede un euro.

 

Per non parlare dei nostri politici ovviamente che andrebbero pagati in base al PIL per cui quando crolla del 20% come adesso non dovrebbero prendere nessun stipendio. Incluso quelli di opposizione come Salvini e Meloni che hanno loro chiesto con forza di "chiudere tutto" il 10 marzo quando Conte tentennava e quindi ora non possono fare come i Repubblicani in USA che invece chiedono di riaprire tutto.

 

L'Italia aveva perso un -8% di PIL dal 2009 e ora alla fine dell'anno perderà un altro 8% di PIL e reggerà solo se la BCE continua a forzare le regole (che imporrebbero di comprare titoli in % del PIL di ciascun paese) per evitare che facciamo crac e poi vada in crisi tutto il sistema dell'eurozona. Probabilmente continueranno per parecchi mesi, ma siamo sempre più ai limiti, si sta semplicemente monetizzando il deficit pubblico italiano stampando euro violando tutti i trattati senza dirlo. Probabilmente ci sarà una reazione dei soliti olandesi e tedeschi più avanti nell'anno, nessuno sa quando, dipenderà dalla depressione economica in arrivo perchè se è molto pesante possono decidere di lasciar perdere l'euro. Cosa faranno alla fine non lo sa nessuno, ma se le cose si mettono male a livello globale può essere che ci sia un patatrac nell'eurozona stavolta.

Bisogna però smetterla di pensare a quello che dicono austriaci o olandesi, noi siamo nella merda perchè abbiamo politici, intellettuali e giornalisti di merda, tanto per semplificare il discorso.

 

Io ho speso un mucchio di tempo invece dal 2011 per scrivere su Moneta Fiscale, Euro, Debito pubblico, Moneta elettronica del Tesoro ecc.. pensando che, assieme ad altri, qualcosa alla fine sarebbe emerso perchè non è possibile che quello che era un grande paese non reagisca. Ho sprecato il tempo. Lo sapevo che era un attività a fondo perduto, ma adesso siamo proprio allo zero. Non serve a niente.

 

A differenza dell'America, dove Trump è molto chiaro nel dire che gli epidemiologi hanno sbagliato le previsioni e l'economia non può essere sacrificata seguendo questi cosiddetti esperti, da noi nessuno è capace di dire che l'emergenza Covid è fasulla perchè alla fine la mortalità è simile agli altri anni e il danno vero è quello sociale ed economico. Si fanno polemiche solo su cose marginali come il MES che sono pochi miliardi e molto diluiti come "condizioni" per cui anche se lo firmi continui come prima l'austerità che dura comunque dal 2012. Non essendoci opposizione nè politica nè anche a livello di opinione ed essendo il governo Conte composto da burattini e bambocci ognuno deve pensare a se ora.

 

Se sei allora dipendente pubblico o lavori per grandi aziende o sei commercialista (che hanno ora più lavoro...) per te è OK. Se lavori per piccole aziende o sei con un attività in proprio, stavolta non sarà come la crisi del 2012-13, che è stata difficile per molti, ma seguita da un lento miglioramento, grazie alla congiuntura mondiale favorevole e alla BCE che finanziava il debito.

 

L'economia americana ora va anche lei in Depressione, perchè i Democratici e i media che li sostengono vogliono a tutti i costi il Lockdown per tenere depressa l'economia e far perdere l'elezione a Trump. Facendo così però inducono comportamenti nel pubblico di paranoia, timore e incertezza che deprimono l'economia per chissà quanto tempo. Inoltre la montagna del debito aumenta ora in modo esponenziale e si raggiungono i limiti estremi delle politiche di liquidità e deficit mentre allo stesso tempo metti i bastoni tra le ruote a chi lavora.

 

Germania, Svezia, Corea e Giappone sono messe meglio, basta vedere come hanno gestito la crisi del Covid senza chiudere tutto, ma essendo paesi efficienti sì, ma anche dipendenti dall'export, vanno anche loro in profonda recessione e non salvano nessuno a livello di economia globale perchè erano la Cina, UK e Cina che spendevano per tutti e ora sono impegnati a evitare di essere travolti dalle conseguenza loro idiota "lockdown". Senza contare poi paesi produttori di petrolio ora in crisi e a corto di soldi e tutta la catena enorme di reazioni e controreazioni che una paralisi senza precedenti dei movimenti delle persone nel mondo comporta.

 

In Italia non c'è niente da fare, non si vede niente, nessuna idea, nemmeno una critica seria all'orgia di regole di "distanziamento" idiota, nè da parte di politici nè da parte di opinionisti che hanno accesso ai media.

 

In Italia stavolta proprio non resta se non pensare a se stessi, perchè non esiste la minima prospettiva di cambiamento, non ci sono neanche le idee per non parlare delle persone per contrastare la Depressione in arrivo. Ognuno si arrangi meglio che può. Io adesso più che altro posso dare consigli di borsa, ma per la politica e l'economia basta.


 Last edited by: G.Zibordi on Sabato 16 Maggio 2020 22:58, edited 12 times in total.

Le valute dei paesi emergenti sono ai minimi degli ultimi 20 anni  

  By: G.Zibordi on Lunedì 13 Aprile 2020 13:11

Il Dollaro ha spinto le valute emergenti a livelli estremi come si vede qui con Brasile, Messico, Sudafrica, India e Russia

 

 

 

 

 

Se la situazione si stabilizza nel mondo queste valute possono recuperare un 10% medio facilmente il che vuole dire che si potrebbe comprare un fondo di bonds emergenti

 

In pratica questo sarebbe l'investimento in reddito fisso che funziona (grazie al cambio)

 


 Last edited by: G.Zibordi on Lunedì 13 Aprile 2020 13:12, edited 1 time in total.

Se una meteora colpisse la Terra, quante migliaia di miliardi stamperebbero le Banche Centrali ?  

  By: G.Zibordi on Lunedì 13 Aprile 2020 11:13

Nel mese di marzo le Banche Centrali hanno comprato 1,400 miliardi di dollari di titoli. il grafico qui sotto mostra un calo nei mesi successivi sulla base dei programmi, ma l'unico dato reale è quello di marzo, nei mesi successivi possono continuare al ritmo di 1,000 mld al mese. Se prendi solo la FED ha aumentato da fine febbraio in 6 settimane di 1,900 miliardi il suo bilancio che arriva ora a 6mila miliardi e questa estate era di 4mila miliardi

 

 

Se una meteora colpisse la Terra, quante migliaia di miliardi stamperebbero le Banche Centrali ?

 

Bisogna veramente rendersi conto di queste cifre. I giornali ne parlano come cose secondarie perchè contano i contagiati a uno a uno anche se essere contagiato di un virus influenzale nuovo non ha significato. In America ad es M2 la cosiddetta “money supply” cioè i soldi liquidi in banca nei correnti sono aumentati di $371 billion in una settiman fino a  $16.669 miliardi. M2 è aumentata di 1.136 miliardi in 5 settimane ($2.123 miliardi rispetto all'anno scorso).Poi ci sono Money Fund Assets cioè liquidità presso fondi monetari che sonos saliti di $676 billion da fine febbraio di $2.935 miliardi. La liquidità viene creata dal niente dalla FED e si riflette nei conti bancari e monetari 

 

Anche in Europa la BCE sta in pratica creando denaro senza limiti per cui i discorsi sugli eurobonds ad esempio sono ridicoli tanto per ora venire a parlare di casa nostra. La BCE non ha più nessun vincolo e lo sta dimostrando. In questo momento se emetti 100 miliardi di BTP te li compra. Non è la soluzione giusta come ho spiegato, ma al momento lo puoi fare se vuoi e se non lo fanno è perchè sono totalmente incapaci, sia di fornire mascherine che di emettere BTP.

 

I governi vanno al traino delle Banche Centrali che monetizzano ora tutto quello che si vuole senza limiti, in UK lo fa ora senza neanche passare per il mercato, finanzia direttamente lo stato

Il mercato finanziario come bonds e azioni di riflesso può essere manipolato in questo modo e infatti quello americano ha avuto la settimana migliore dal 1974, invece le materie prime e i cambi no. Le materie prime perchè finora le Banche Centrali non le comprano... e i cambi perchè dato che lo fanno tutte non c'è qualcuno che controlla un cambio.

Quindi se vuoi capire cosa succede veramente guardi il Petrolio, l'Oro e Argento, il Rame e in misura minore altre materie come Palladio, Platino

E soprattutto guardi il Dollaro perchè se continua a salire aumenta il peso del debito globale che sta aumentando ancora ed è sopra 240mila miliardi.. Se invece il Dollaro comincia a cedere allora l'economia globale può reggere meglio, perchè altrimenti è una vera Depressione

 

 


 Last edited by: G.Zibordi on Lunedì 13 Aprile 2020 11:28, edited 7 times in total.

Il Dollaro perde perchè il mercato dei cambi non è manipolabile dalle Banche Centrali  

  By: G.Zibordi on Lunedì 13 Aprile 2020 09:30

Il Dollaro perde su tutta la linea, specialmente contro Yen, Sterlina, Dollaro AUD. Contro Yen sembra iniziato un movimento grosso ad esempio

 

Il Mercato dei Cambi è quello che le Banche centrali non controllano, la FED sta buttando 6mila miliardi sui mercati tra QE, Repos e il nuovo programma di prestito tramite SPV e in questo modo ha fatto tornare tutti gli indici, ETF e altri basket del credito sui livelli pre-Coronavirus, vedi $LQD e $HYG

 


 Last edited by: G.Zibordi on Lunedì 13 Aprile 2020 09:36, edited 1 time in total.

Re: FED, BCE e Banche Centrali  

  By: G.Zibordi on Venerdì 10 Aprile 2020 02:27

Come scrive oggi Bob Rodriguez tra i tanti, con il pretesto della crisi del Corona Virus l'intero sistema finanziario americano viene ora controllato dalla Federal Reserve

 

 

 

 


 Last edited by: G.Zibordi on Venerdì 10 Aprile 2020 03:00, edited 2 times in total.

Come trovare azioni americane con degli screening  

  By: G.Zibordi on Giovedì 09 Aprile 2020 01:44

8 aprile

quale tipo di titolo va meglio da inizio aprile ?

"VALUE" cioè settori che costano poco, basso P/E tipo energia o real estate che appunto in base ai bilanci avrebbero "valore", value intrinseco

 

 

Quale settore ? negli ultimi 5 giorni ENERGIA   XLE

 

Ieri però REAL ESTATE  XLRE che è value anche lui

 

All'interno di REAL ESTATE ?

Ad es ieri il migliore era WELL, Welltower

Il grafico mostra crollo pesantissimo e rimbalzo violento, quindi sembra adatto

 

 

E come conto economico ? molto buono, anzi ottimo, come si vede guadagna o guadagnava tanto. Perchè è crollato tanto allora ?

 

WELL gestisce l'infrastruttara per case di riposo e il Corona Virus ammazzava tutti gli anziani ora? Well fornisce il real estate e le retirement homes come le chiamano in America dovrebbero continuare a pagarla.

Se il Corona virus recede come minaccia allora WELL ritorna a 75 o 80 dollari

 


 Last edited by: G.Zibordi on Lunedì 13 Aprile 2020 02:15, edited 6 times in total.

Nuovo servizio di Advisor tramite Twitter  

  By: G.Zibordi on Mercoledì 08 Aprile 2020 00:26

 

 

Ho ripreso da due settimane causa anche il blocco del coronavirus (dopo alcuni anni che avevo smesso) a mettere segnali operativi sui mercati: azioni, bonds, indici futures, valute, commodities, sia al rialzo che al ribasso. Siamo ora in una situazione molto caotica e simile a quella del 2008 per cui è anche più interessante del solito.

 

Sto provando ad usare per i segnali in tempo reale un nuovo canale twitter "protetto" con user "CGZibordi" invece di "Gzibordi", come nel mio canale solito pubblico. Protetto vuole solo che non è visibile all'esterno, ma a chi clicca su "Segui" e poi viene accettato. Quindi per trovarlo o clicchi sul link qui sopra nella home paga di Cobraf o cerchi CGZibordi su twitter.

Nella sezione della home  "Advisor" a fianco a sinistra metto invece analisi che durano diciamo per un certo tempo, ma per inviare segnali in tempo reale uso Twitter, perchè basta che uno abiliti "notifiche" e gli arrivano sul cellulare.

Per interagire si può scrivere su questo nuovo twitter oppure nel forum qui a fianco.

Se ci si è iscritti al servizio qui su Cobraf o al forum e ci sono problemi di accesso scrivere a: gzibordi@cobraf.com.

Tutti i suggerimenti, osservazioni e critiche sono ben accetti

 

Per adesso era una prova gratuita, dalla settimana prossima saranno 55 euro al mese. C'è un bottone di PayPal nella home

 

Come si può verificare scorrendo questo canale twitter "CGZibordi", in questo periodo iniziale avrebbe fatto guadagnare parecchi soldi a seguirlo, leggere per credere, ma ovviamente ogni giorno ci sono sorprese su questi mercati e sappiamo tutti che basta poi qualche distrazione eccetera....Comunque, meglio intanto aver fatto vedere qualcosa di valido per ora.

 

 

 

 


 Last edited by: G.Zibordi on Mercoledì 08 Aprile 2020 01:03, edited 11 times in total.

Ci sono ora due scenari per i prossimi mesi  

  By: G.Zibordi on Domenica 22 Marzo 2020 12:00

Ci sono ora due scenari per i prossimi mesi, diciamo fino a luglio e provo a seguirli qui nei prossimi giorni, come ho fatto su twitter, dove però le cose che scrivo sui mercati sono annegate in mezzo ad altri commenti.  A differenza di quello che facevo anni fa quando tenevo un servizio di "advisor", non farò discorsi (dopo di questo qui sotto), ma solo indicherò con grafici alcuni segnali su azioni, indici, bonds, valute e oro se mi sembra che possano valere per qualche giorno e non per qualche ora. Siamo in mercati che si muovono, parliamo di indici di borsa, del 2% in pochi minuti e del 9% in una giornata, con il petrolio che fa 30 o 40% in un giorno, i BTP che perdono o guadagnano il 6% in un giorno. Quindi è una situazione unica nella storia, penso si possa dirlo...

 

Qui di seguito ho provato oggi a delineare due scenari che riassumono meglio quello che ho scritto su twitter e forse possono servire a capire cosa fare. Qualcosa che vada al di là di qualche segnale in tempo reale che ogni infilo dentro twitter.

 

 

Scenario 1)

l'epidemia dall'Italia si allarga a tutta Europa e Nordamerica con decine di migliaia di morti nei prossimi mesi e un "blocco" (lockdown) dell'economia per fermarla

In questo scenario, anche se in Asia il contagio non riprende, l'economia mondiale va in Depressione, con PIL mondiale che cala almeno del -6% entro l'estate e picchi di -10% del PIL in paesi come la Spagna, l'Italia e forse la Francia o UK con USA e Germania che perdono un poco di meno. Il modello più importante di previsione al momento sembra quello dell'Imperial College di Londra, seguito dai governi USA e UK ed estrapola circa 250 mila decessi in UK e oltre un milione in USA. Con una strategia di "sopppressione" stile Wuhan o Italia i morti calano ora, ma si prevede da parte del modello poi un ritorno del contagio quando tra due o tre mesi diventi intollerabile tenere l'economia ferma e la popolazione in casa. Per cui avresti una depressione economica nei prossimi mesi e poi un ritorno a fine anno dell'epidemia, con meno della metà dei morti rispetto al non fare niente, ma comunque alcune centinaia di migliaia e in più una Depressione economica come negli anni '20.

In questo scenario di disastro sia umanitario che economico, la valanga crescente di liquidità, credito, QE e mega deficit pubblici per migliaia di miliardi che tutti i governi rovesciano ora sui mercati e l'economia creerà dei rimbalzi violenti dei mercati, ma non cambia il trend fino a quando l'epidemia non cominci a scendere, come è avvenuto in Asia e la crisi si protrae di un altro anno, perchè la soppressione del contagio bloccando quasi tutto funziona ora, ma poi quando viene rilasciata crea un altra ondata e comunque intanto l'economia perde anche il 10% o 20% del PIL

 

 

In questo scenario pessimista da qui a giugno o luglio sale solo il Dollaro e forse i bonds USA, ma tutte le borse incluse le asiatiche, le valute, le materie prime e i bonds europei franano ancora. L'S&P 500 da 3,400 circa di massimo che aveva toccato a gennaio può crollare a 1,800 e le borse europee perdere un altro -20%, anche il Nikkei perchè pur non avendo contagio il Giappone non regge una depressione globale.

L'Oro può oscillare, ma contro uno scenario di depressione, deflazione e Dollaro come rifugio non sale e va a zig zag come i BitCoin. Il Petrollo dipende anche da un accordo tra USA, Arabia e Russia che cercano di sostenerlo e può oscillare intorno ai valori attuali, senza franare ancora, ma senza risalire oltre 30 dollari.Ovviamente ci sono alcune azioni che beneficiano di questo sconvolgimento, come Amazon o Netflix per fare esempi facili, ma non puoi comprare per settori o paesi, devi trovare delle singole società sane e che fanno da rifugio perchè comunque i governi rovesciano alcune migliaia di miliardi sui mercati e l'economia e quindi si creano opportunità, ma solo per singole società in un trend di depressione economica

 

 

Scenario 2)

l'epidemia si allarga ancora per un mese in Europa e Nordamerica, ma raggiunge un "picco" entro Aprile come in Asia è successo in Febbraio  

In questo caso avresti che gli altri paesi occidentali seguono nelle prossime settimane il percorso dell'Italia, ma non nella misura che si vede in Lombardia e senza arrivare ad esempio a 100mila morti complessivamente e poi tutti mostrano un declino dei decessi, come è successo in Corea, Cina e resto dell'Asia da inizio Febbraio ad oggi. Va ricordato che le cifre ufficiali dei decessi in Asia sono molto base, anche se quelle cinesi fossero false e i decessi fossero stati 100mila, resta che in tutto gli altri paesi dove i numeri invece sono credibili, i morti non sono arrivati a 1,000 persone. 

Come discuto qui a fianco e su twitter ho provato a spiegare, c'è un enorme incertezza da parte degli esperti che hanno errato prima nel sottovalutare il contagio dicendo che non sarebbe arrivato dalla Cina (vedi i nostri epidemiologi in Febbraio), poi nel pensare che in Cina e Asia avrebbe fatto molte più vittime e invece in due mesi è quasi scomparso da loro. Ora gli stessi esperti che hanno già sostanzialmente errato, proiettano centinaia di migliaia di decessi in America ed Europa anche se in Asia sono stati poche migliaia (forse anche decine di migliaia in Cina se li hanno censurati, ma resta che la vita è tornata quasi normale nell'economia cinese). In Occidente i governi sono meno efficienti per questo tipo di controllo che in Cina o Corea e Giappone e i morti saranno sicuramente di più, ma gli esperti  possono essere sorpresi di nuovo, perchè il caldo, l'utilizzo di alcuni farmaci che in Asia hanno impiegato, il blocco delle persone e attività, il controllo del contagio da parte degli ospedali e forse mutazioni del virus possono avere un effetto combinato di riduzione dei casi critici e dei decessi. Se questo avvenisse entro un mese ad esempio, prima che i decessi in Occidente raggiungano una cifra di 50mila, quindi ci fosse un picco intorno a 50mila morti o anche forse 100mila morti, ma venisse compreso che la dimensione della crisi è quella e non i milioni di morti, allora cambia tutto di colpo. L'influenza stagionale come si sa causa intorno da 100 a 200 mila decessi in Europa e America (18mila di media annua in Italia) e una volta che pubblico e governi si rendano conto che questa è stata un ondata pesante di influenza,

 

In questo scenario lo tsunami di denaro che le Banche Centrali e i governi stanno pompando in tutti i modi per i mercati e l'economia produrrà un inversione a "V" entro l'estate e un esplosione delle borse e alltri asset. La quantità di denaro che viene ora "stampata" o presa a prestito è senza precedenti nella storia, eccetto che durante l'ultima guerra, la quale però causò decine di millioni di morti e la distruzione totale di mezza Europa e Asia. Qui stiamo parlando per ora di alcune migliaia di decessi tra la popolazione anziana e le epidemie precedenti dell'ultimo secolo si sono sempre risolte senza fare danni all'economia finora.

 

Questi sono i due scenari che si possono delineare e nessuno, incluso ovviamente chi scrive, al momento può fare molto di più che seguire le notizie e cercare di vedere sia nel trend dei casi di contagio e decesso che nel trend dell'economia giorno per giorno in che direzione la situazione si sviluppa. Ad esempio su twitter ho indicato il 18 marzo che su petrolio, oro e borse c'era un minimo e in effetti un rimbalzo c'è stato, ma si tratta di trading e può essere che nel weekend e domenica notte questi mercati tornino a franare. Qui si spera  di trovare anche qualche indicazione che sia valida per più tempo

 

La situazione dei mercati

Le Borse hanno perso da 88 mila a 62 miliardi di capitalizzazione nel mondo in circa un mese, il crollo più rapido della storia, anche nel 1929, nel 1987 e nel 2008 il cedimento non era stato così violento con le borse europee che sono tornate al livello del 2012, un -40% in cui le banche hanno perso il -50% e sono ai livelli di 30 anni fa. La borsa migliore è quella cinese, le peggiori sono in Europa in termini di crollo da gennaio, le borse americane sono però ancora sopra il livello di quando Trump nel 2016 è andato al potere. 

 

Le Materie Prime come indice sono sprofondate al livello più basso dal 1974, il petrolio è sui 21 dollari al barile da 60 dollari un anno fa, le valute emergenti hanno perso dal 10 al 20%, le valute di Canada, Australia, NZ, Svezia e Corona hanno perso come se fosse valute emergenti, l'Euro da 1,15 è sceso a 1,07, la Sterlina è sotto il livello post Brexit. I bonds societari sono in caduta con le spread che si allargano rispetto ai bonds governativi, ma non ancora ai livelli del 2008 ad esempio. I titoli di stato hanno perso in generale, ma bisogna considerare il cambio perchè ad esempio i bonds USA essendo il dollaro salito molto bene hanno fatto guadagnare da quando è iniziata la cirisi del virus.

 

Le Banche Centrali stanno stampando migliaia di miliardi di euro, yen, dollari, sterline, corone, dollari canadesi o australiani e persino zloty in Polonia dove non ci sono morti. Con queste centinaia di miliardi comprano bonds governativi, ma anche bonds societari, ipotecari o municipali. Stanno riducendo i vincoli alle banche che erano stati messi in piedi dopo il 2008 perchè vogliono che prestino a tutti i costi. Stanno dando centinaia di miliardi alle banche a tasso zero o persino negativo. I governi stanno tutti rompendo gli argini dell'austerità dove esisteva come in UE e apprestando deficit come in tempo di guerra

 

COSA FARE

 

Se lo Scenario 2) di un "picco" dell'epidemia in America ed Europa nel giro di un mese o massimo si materializza avrai in estate un boom inflazionistico soprattutto per gli asset finanziari e probabilmente anche una certa inflazione. In questo scenario tra un mese circa, forse prima se i mercati anticipano come succede, compri le borse a testa bassa e anche l'Oro e vendi o bonds. Non potrà durare molto perchè ovviamente l'economia globale sarà completamente sbilanciata e anche caotica e il debito totale si sarà moltiplicato ancora oltre i livelli già pericolosi che abbiamo oggi. Ma prima che arrivi la resa dei conti sul debito avrai per forza di cose un effetto enorme di tutto questo denaro, debito o moneta che sia, sui mercati e un "melt up", un esplosione verso l'alto di qualche mese solamente, ma con rialzi del 40 o 50% delle borse e l'oro può esplodere.

 

Se invece si materializza lo Scenario1) catastrofico di un epidemia che fa centinaia di migliaia di morti in America ed Europa, per cui questa epidemia di influenza/polmonite si rivela diversa da tutte le altre degli ultimi 100 anni, avrai deflazione e depressione economica e l'unica cosa che protegge è il Dollaro. In questo caso le conseguenze sociali e politiche sono ovviamente molto pesanti e difficili da prevedere perchè le elites stesse perdono il controllo della situazione un poco come negli anni '30.  Più per la depressione economica che per il costo umano perchè questo è circoscritto pur sempre a una fascia di popolazione "in pensione" e non è paragonabile ad una guerra. Dato però che in Occidente non siamo capaci di controllare tutto e tutti come in Cina e abbiamo fatto errori nella gestione del contagio a differenza della Corea, possiamo avere secondo molti epidemiologi 2  milioni di decessi in America e altrettanti in Europa e questo spinge i governi democratici a sacrificare l'economia. In questo caso l'ondata di liquidità e deficit non invertiràla tendenza perchè la gente non spende e molti non lavorano. E c'è solo il Dollaro come nel 2008.

 

Come si può evincere da quello che scrivo su twitter, trovo questo scenario meno probabile e penserei invece che entro l'estate ci sia un inversione a "V" dei mercato, magari anche solo di alcuni mesi, ma molto potente. Se l'epidemia di influenza non arriva alle centinaia di migliaia di morti come si teme ora, la valanga di denaro che governi e Banche Centrali stanno pompando avrà effetti esplosivi

 

Ma i due scenari sono effettivamente entrambi possibili e probabili alla data di oggi e avere, come è umano, una propria intuizione non dovrebbe chiudere la mente al fatto che le cose possono andare diversamente da quello che tu ritieni probabile. Al momento ad esempio, solo avere Dollari (cash o tramite bonds governativi, Treasury) sta funzionando per un investitore

 

Nei prossimi giorni provo a seguire la situazione con consigli pratici, cercando di inquadrarli in questo piccolo schema generale appena sviluppato qui

 

A differenza di quello che facevo anni fa quando tenevo un servizio di "advisor" non farò discorsi qui (dopo di questo), ma solo indicherò con grafici alcuni segnali

 


 Last edited by: G.Zibordi on Domenica 22 Marzo 2020 23:27, edited 4 times in total.

Scenario CoronaVirus per Economie e Mercati  

  By: G.Zibordi on Domenica 22 Marzo 2020 10:57

Ci sono ora due scenari per i prossimi mesi, diciamo fino a luglio e provo a seguirli qui nei prossimi giorni, come ho fatto su twitter, dove però le cose che scrivo sui mercati sono annegate in mezzo ad altri commenti. 

A differenza di quello che facevo anni fa quando tenevo un servizio di "advisor", non farò discorsi (dopo di questo qui sotto), ma solo indicherò con grafici alcuni segnali su azioni, indici, bonds, valute e oro se mi sembra che possano valere per qualche giorno e non per qualche ora. Siamo in mercati che si muovono, parliamo di indici di borsa, del 2% in pochi minuti e del 9% in una giornata, con il petrolio che fa 30 o 40% in un giorno, i BTP che perdono o guadagnano il 6% in un giorno. Quindi è una situazione unica nella storia, penso si possa dirlo...

Qui di seguito ho provato oggi a delineare due scenari di riferimento che riassumono meglio quello che ho scritto su twitter e forse possono servire a capire cosa fare

 

 

Scenario 1)

l'epidemia dall'Italia si allarga a tutta Europa e Nordamerica con decine di migliaia di morti nei prossimi mesi e un "blocco" (lockdown) dell'economia per fermarla

In questo scenario, anche se in Asia il contagio non riprende, l'economia mondiale va in Depressione, con PIL mondiale che cala almeno del -6% entro l'estate e picchi di -10% del PIL in paesi come la Spagna, l'Italia e forse la Francia o UK con USA e Germania che perdono un poco di meno. Il modello più importante di previsione al momento sembra quello dell'Imperial College di Londra, seguito dai governi USA e UK ed estrapola circa 250 mila decessi in UK e oltre un milione in USA. Con una strategia di "sopppressione" stile Wuhan o Italia i morti calano ora, ma si prevede da parte del modello poi un ritorno del contagio quando tra due o tre mesi diventi intollerabile tenere l'economia ferma e la popolazione in casa. Per cui avresti una depressione economica nei prossimi mesi e poi un ritorno a fine anno dell'epidemia, con meno della metà dei morti rispetto al non fare niente, ma comunque alcune centinaia di migliaia e in più una Depressione economica come negli anni '20.

In questo scenario di disastro sia umanitario che economico, la valanga crescente di liquidità, credito, QE e mega deficit pubblici per migliaia di miliardi che tutti i governi rovesciano ora sui mercati e l'economia creerà dei rimbalzi violenti dei mercati, ma non cambia il trend fino a quando l'epidemia non cominci a scendere, come è avvenuto in Asia e la crisi si protrae di un altro anno, perchè la soppressione del contagio bloccando quasi tutto funziona ora, ma poi quando viene rilasciata crea un altra ondata e comunque intanto l'economia perde anche il 10% o 20% del PIL

 

 

In questo scenario pessimista da qui a giugno o luglio sale solo il Dollaro e forse i bonds USA, ma tutte le borse incluse le asiatiche, le valute, le materie prime e i bonds europei franano ancora. L'S&P 500 da 3,400 circa di massimo che aveva toccato a gennaio può crollare a 1,800 e le borse europee perdere un altro -20%, anche il Nikkei perchè pur non avendo contagio il Giappone non regge una depressione globale.

L'Oro può oscillare, ma contro uno scenario di depressione, deflazione e Dollaro come rifugio non sale e va a zig zag come i BitCoin. Il Petrollo dipende anche da un accordo tra USA, Arabia e Russia che cercano di sostenerlo e può oscillare intorno ai valori attuali, senza franare ancora, ma senza risalire oltre 30 dollari.Ovviamente ci sono alcune azioni che beneficiano di questo sconvolgimento, come Amazon o Netflix per fare esempi facili, ma non puoi comprare per settori o paesi, devi trovare delle singole società sane e che fanno da rifugio perchè comunque i governi rovesciano alcune migliaia di miliardi sui mercati e l'economia e quindi si creano opportunità, ma solo per singole società in un trend di depressione economica

 

 

Scenario 2)

l'epidemia si allarga ancora per un mese in Europa e Nordamerica, ma raggiunge un "picco" entro Aprile come in Asia è successo in Febbraio  

In questo caso avresti che gli altri paesi occidentali seguono nelle prossime settimane il percorso dell'Italia, ma non nella misura che si vede in Lombardia e senza arrivare ad esempio a 100mila morti complessivamente e poi tutti mostrano un declino dei decessi, come è successo in Corea, Cina e resto dell'Asia da inizio Febbraio ad oggi. Va ricordato che le cifre ufficiali dei decessi in Asia sono molto base, anche se quelle cinesi fossero false e i decessi fossero stati 100mila, resta che in tutto gli altri paesi dove i numeri invece sono credibili, i morti non sono arrivati a 1,000 persone. 

Come discuto qui a fianco e su twitter ho provato a spiegare, c'è un enorme incertezza da parte degli esperti che hanno errato prima nel sottovalutare il contagio dicendo che non sarebbe arrivato dalla Cina (vedi i nostri epidemiologi in Febbraio), poi nel pensare che in Cina e Asia avrebbe fatto molte più vittime e invece in due mesi è quasi scomparso da loro. Ora gli stessi esperti che hanno già sostanzialmente errato, proiettano centinaia di migliaia di decessi in America ed Europa anche se in Asia sono stati poche migliaia (forse anche decine di migliaia in Cina se li hanno censurati, ma resta che la vita è tornata quasi normale nell'economia cinese). In Occidente i governi sono meno efficienti per questo tipo di controllo che in Cina o Corea e Giappone e i morti saranno sicuramente di più, ma gli esperti  possono essere sorpresi di nuovo, perchè il caldo, l'utilizzo di alcuni farmaci che in Asia hanno impiegato, il blocco delle persone e attività, il controllo del contagio da parte degli ospedali e forse mutazioni del virus possono avere un effetto combinato di riduzione dei casi critici e dei decessi. Se questo avvenisse entro un mese ad esempio, prima che i decessi in Occidente raggiungano una cifra di 50mila, quindi ci fosse un picco intorno a 50mila morti o anche forse 100mila morti, ma venisse compreso che la dimensione della crisi è quella e non i milioni di morti, allora cambia tutto di colpo. L'influenza stagionale come si sa causa intorno da 100 a 200 mila decessi in Europa e America (18mila di media annua in Italia) e una volta che pubblico e governi si rendano conto che questa è stata un ondata pesante di influenza,

 

In questo scenario lo tsunami di denaro che le Banche Centrali e i governi stanno pompando in tutti i modi per i mercati e l'economia produrrà un inversione a "V" entro l'estate e un esplosione delle borse e alltri asset. La quantità di denaro che viene ora "stampata" o presa a prestito è senza precedenti nella storia, eccetto che durante l'ultima guerra, la quale però causò decine di millioni di morti e la distruzione totale di mezza Europa e Asia. Qui stiamo parlando per ora di alcune migliaia di decessi tra la popolazione anziana e le epidemie precedenti dell'ultimo secolo si sono sempre risolte senza fare danni all'economia finora.

 

Questi sono i due scenari che si possono delineare e nessuno, incluso ovviamente chi scrive, al momento può fare molto di più che seguire le notizie e cercare di vedere sia nel trend dei casi di contagio e decesso che nel trend dell'economia giorno per giorno in che direzione la situazione si sviluppa. Ad esempio su twitter ho indicato il 18 marzo che su petrolio, oro e borse c'era un minimo e in effetti un rimbalzo c'è stato, ma si tratta di trading e può essere che nel weekend e domenica notte questi mercati tornino a franare. Qui si spera  di trovare anche qualche indicazione che sia valida per più tempo

 

La situazione dei mercati

Le Borse hanno perso da 88 mila a 62 miliardi di capitalizzazione nel mondo in circa un mese, il crollo più rapido della storia, anche nel 1929, nel 1987 e nel 2008 il cedimento non era stato così violento con le borse europee che sono tornate al livello del 2012, un -40% in cui le banche hanno perso il -50% e sono ai livelli di 30 anni fa. La borsa migliore è quella cinese, le peggiori sono in Europa in termini di crollo da gennaio, le borse americane sono però ancora sopra il livello di quando Trump nel 2016 è andato al potere. 

 

Le Materie Prime come indice sono sprofondate al livello più basso dal 1974, il petrolio è sui 21 dollari al barile da 60 dollari un anno fa, le valute emergenti hanno perso dal 10 al 20%, le valute di Canada, Australia, NZ, Svezia e Corona hanno perso come se fosse valute emergenti, l'Euro da 1,15 è sceso a 1,07, la Sterlina è sotto il livello post Brexit. I bonds societari sono in caduta con le spread che si allargano rispetto ai bonds governativi, ma non ancora ai livelli del 2008 ad esempio. I titoli di stato hanno perso in generale, ma bisogna considerare il cambio perchè ad esempio i bonds USA essendo il dollaro salito molto bene hanno fatto guadagnare da quando è iniziata la cirisi del virus.

 

Le Banche Centrali stanno stampando migliaia di miliardi di euro, yen, dollari, sterline, corone, dollari canadesi o australiani e persino zloty in Polonia dove non ci sono morti. Con queste centinaia di miliardi comprano bonds governativi, ma anche bonds societari, ipotecari o municipali. Stanno riducendo i vincoli alle banche che erano stati messi in piedi dopo il 2008 perchè vogliono che prestino a tutti i costi. Stanno dando centinaia di miliardi alle banche a tasso zero o persino negativo. I governi stanno tutti rompendo gli argini dell'austerità dove esisteva come in UE e apprestando deficit come in tempo di guerra

 

COSA FARE

 

Se lo scenario di un "picco" dell'epidemia in America ed Europa nel giro di un mese o massimo si materializza avrai in estate un boom inflazionistico soprattutto per gli asset finanziari e probabilmente anche una certa inflazione. In questo scenario tra un mese circa, forse prima se i mercati anticipano come succede, compri le borse a testa bassa e anche l'Oro e vendi o bonds. Non potrà durare molto perchè ovviamente l'economia globale sarà completamente sbilanciata e anche caotica e il debito totale si sarà moltiplicato ancora oltre i livelli già pericolosi che abbiamo oggi. Ma prima che arrivi la resa dei conti sul debito avrai per forza di cose un effetto enorme di tutto questo denaro, debito o moneta che sia, sui mercati e un "melt up", un esplosione verso l'alto di qualche mese.

 

Se lo scenario invece catastrofico di un epidemia che fa centinaia di migliaia di morti in America ed Europa si materializza, per cui questa epidemia di influenza/polmonite si rivela diversa da tutte le altre degli ultimi 100 anni, avrai deflazione e depressione economica e solo il Dollaro protegge. In questo caso le conseguenze sociali e politiche sono molto pesanti e difficili da prevedere perchè le elites stesse perdono il controllo della situazione un poco come negli anni '30 a causa della depressione economica più che del costo umano perchè questo è circoscritto pur sempre a una fascia di popolazione "in pensione" e non è paragonabile ad una guerra come le ultime. Dato però che in Occidente non siamo capaci di controllare tutto e tutti come in Cina e abbiamo fatto errori nella gestione del contagio a differenza della Corea, possiamo avere secondo molti epidemiologi forse anche 2 milioni di decessi in America e altrettanti in Europa e questo spinge i governi democratici a sacrificare l'economia. In questo caso l'ondata di liquidità e deficit non inverte la tendenza perchè la gente non spende e molti non lavorano. Come anche nel 2008 in questo caso c'è solo il dollaro USA come protezione (e andare short ancora)

 

Come si può evincere da quello che scrivo su twitter, trovo questo scenario meno probabile e penserei invece che entro l'estate ci sia un inversione a "V" dei mercato, magari anche solo di alcuni mesi, ma molto potente. Se l'epidemia di influenza non arriva alle centinaia di migliaia di morti come si teme ora, la valanga di denaro che governi e Banche Centrali stanno pompando avrà effetti esplosivi

 

Ma i due scenari sono effettivamente entrambi possibili e probabili alla data di oggi e avere, come è umano, una propria intuizione non dovrebbe chiudere la mente al fatto che le cose possono andare diversamente da quello che tu ritieni probabile. Al momento ad esempio, solo avere Dollari (cash o tramite bonds governativi, Treasury) sta funzionando per un investitore

 

Nei prossimi giorni provo a seguire la situazione con consigli pratici, cercando di inquadrarli in questo piccolo schema generale appena sviluppato qui

 

A differenza di quello che facevo anni fa quando tenevo un servizio di "advisor" non farò discorsi qui (dopo di questo), ma solo indicherò con grafici alcuni segnali

 


 Last edited by: G.Zibordi on Domenica 22 Marzo 2020 20:03, edited 11 times in total.

La trappola del MES ovvero come l’Italia viene incastrata da Francia (Spagna, Belgio, Olanda...) per far accettare alla Germania che si stampi moneta  

  By: G.Zibordi on Lunedì 02 Dicembre 2019 18:32

La ratifica del trattato del “MES” (Meccanismo Europeo di Stabilità, detto anche “Fondo Salva Stati”) non è una questione semplice. Il trattato stesso del 2012 e la bozza che viene approvata ora occupano 68 pagine sul sito del Senato. Una volta firmato il MES impegna 700 miliardi di cui 125 miliardi per l’Italia e può intrappolare definitivamente l’Italia

 

La questione non può essere risolta dicendo che “è già stata negoziata per anni e gli altri Stati firmano tuiti”per cui dobbiamo firmare anche noi per non restare fuori, come dice il governo. Ma neanche può essere convincente usare slogan come “si vuole salvare Deutsche Bank con i risparmi degli italiani”. Se fosse così allora perchè spagnoli e francesi firmano senza problemi, visto che toccherebbe anche a loro di fornire soldi per Deutsche Bank ? 

 

La chiave è a mio avviso proprio capire come mai paesi come Spagna, Portogallo, Belgio e Francia che hanno debito pubblico al 100% del PIL (Portogallo 120%) firmano senza molta opposizione. Non temono anche loro le regole sul limite al debito pubblico ? Perchè solo da noi c'è opposizione al MES ? Perchè l’Italia non ha alleati sulla questione MES ?

 

Provo a spiegarlo, ma occorre un poco di spazio perchè occorre illustrare il nesso tra le mega banche francesi (soprattutto, ma non solo) e il QE di Draghi e ora della Lagarde, che i francesi hanno fatto accettare ai tedeschi usando l'Italia come paese da punire e su cui scaricare il rigore 

Prima di entrare nella discussione, guarda questi due grafici che confrontano Germania e Francia. Cosa vedi ? 1) la Francia sorprendentemente ha fatto anche meglio della Germania come crescita del PIL da quando c'è l'Euro, 2) la Francia ha fatto il contrario della Germania che ha ridotto il debito pubblico dopo la crisi del 2009 e invece lo ha fatto aumentare quasi del doppio. Tutti e due i paesi sono andati molto meglio dell'Italia, ma la Francia ha finanziato la crescita con il debito pubblico

 

OK....Il MES....

 

Se leggi la bozza del MES e il trattato già approvato nel 2012, dovrebbe proteggere gli Stati e le banche della UE in caso ci sia un altro panico sui mercati finanziari come è accaduto tra il 2008 e il 2012 e lo farebbe mettendo in comune 700 miliardi di cui l’Italia contribuisce 125 miliardi. Il trattato contiene un meccanismo che  in realtà è in essere dal 2012 e ha erogato circa 300 miliardi per “finanziare il bilancio pubblico” dell’Irlanda, Portogallo, Spagna, Cipro per 100 miliardi e soprattutto della Grecia per 200 miliardi per cui si può verificare come ha funzionato

 

Nel caso della Grecia, i 200 miliardi sono serviti a ricomprare titoli greci che all’epoca detenevano le banche francesi e di altri paesi su cui rischiavano di perdere gran parte dei soldi. Il rischio è stato trasferito dalle banche francesi, olandesi, tedesche ecc...a questo Fondo Salva Stati che ha comprato i titoli di cui le banche si liberavano. Nel 2012 però è arrivata anche la BCE che, parallelamente, ha fornito centinaia di miliardi a costo zero alle banche e poi comprato 2,300 miliardi di debito pubblico con il “QE”. Risultato: i titoli di stato sono saliti sui mercati e i loro rendimenti si sono azzerati, per cui persino la Grecia ora paga intorno all’1% e chi ha comprato bonds greci o italiani dopo che è arrivata la BCE ha guadagnato parecchio. Morale: Il MES o Fondo Salva Stati, non ha salvato, ha salvato la BCE. 

 

Il motivo è che il MES ha erogato solo 300 miliardi, perchè erano soldi delle tasse dei cittadini italiani, spagnoli, tedeschi ecc... La BCE simultaneamente invece ha tirato fuori dieci volte tanto, il suo bilancio che era di 1,700 miliardi nel 2011 è esploso ora fino a 4,700 miliardi, pari al 41% del PIL dell’eurozona, una cifra colossale. Anzi, la BCE se la si confronta con le altre Banche Centrali ha stampato moneta più di tutte.

 

Gli esperti che difendono accanitamente il MES dimenticano di dire che la BCE ha fornito dieci volte più soldi del MES e ha risolto lei la situazione. Anche adesso, se tutti i paesi firmassero e poi contribuissero 700 miliardi sarebbe sempre una cifra molto inferiore a quella creata dalla BCE dal 2012 ad oggi e che continua ad aumentare, perchè la BCE ha appena ricominciato al ritmo di 20 miliardi al mese (riservandosi di aumentarli in caso di stress sui mercati)

 

Quello di cui non si parla in questo dibattito è che mentre gli Stati devono usare soldi delle tasse per finanziare il MES, il bilancio della BCE invece è triplicato da 1,700 miliardi a 4,700 miliardi, senza indebitarsi e senza chiedere un euro di tasse a nessuno.  Ad esempio nel caso dell’Italia, BCE e Bankitalia oggi hanno accumulato circa 450 miliardi di BTP, ma i soldi con cui li hanno comprati sono creati dal niente, digitando degli zeri in più nel saldo che hanno sul computer a Francoforte.

 

Perché  allora non scrivere nei trattati che in caso di emergenza sui mercati la BCE, senza chiedere soldi di tasse a nessuno e senza indebitarsi, finanzi lei gli Stati o le banche in difficoltà, come ha già fatto finora e come si fa automaticamente in UK, USA, Giappone e Cina?

 

Ovviamente ti dicono che non si può, perchè la BCE è “indipendente” e questo significa che nessuno può mai sapere cosa farà, le sue sono decisioni insindacabili e non prevedibili, non è tenuta a seguire nessuna regola in pratica.

 

In realtà, la BCE, come fanno tutte le Banche Centrali, sta finanziando da anni (indirettamente) il debito pubblico, visto che continua a comprare titoli sui mercati, gira gli interessi che incassa agli Stati e si impegna a non rivendere i titoli. Tutta la UE è costruita sulla finzione che non si possa “stampare moneta”, mentre ovviamente quando c’è emergenza (come nel 2012) si stampa tranquillamente moneta e lo si farà anche in futuro

 

Germania, Austria, Olanda e i loro alleati insistono però nella finzione e scrivono in tutti i trattati che in caso di emergenza si usino i soldi delle tasse e che si preveda anche un default sui titoli di stato e che l’unico criterio per decidere sia il famoso rapporto Debito Pubblico/PIL. Perchè Francia e Spagna che hanno un debito/PIL al 100% quindi fuori dai “parametri” sono d’accordo? Perchè in base a questo criterio l’Italia verrà penalizzata e loro riceveranno l’aiuto prima di noi, cioè il peso dell’eventuale shock si scaricherà sull’Italia, che fa da “ammortizzatore”

 

Cerchiamo di essere precisi. L’articolo 12 della bozza che Conte e Gualtieri vogliono firmare recita: “in casi eccezionali, una forma di partecipazione del settore privato in linea con la prassi del FMI è presa in considerazione…”  Per pudore il testo non specifica che si tratta di “partecipazione alle perdite” da parte del settore privato, cioè fondi, banche, assicurazioni e risparmiatori vedranno rimborsati (ad esempio) a 80 un BTP comprato a 100. Lo Stato italiano su 2,340 mld di debito pubblico ha circa 2,000 miliardi di titoli sui mercati. Se quindi rimborsasse, in caso di emergenza e in base ad una decisione del MES, solo l’80% (default parziale) risparmierebbe 400 miliardi e il MES sarebbe contento, perchè così riduce il debito/PIL. 

 

Il documento del MES che ipotizza questa “partecipazione” (alle perdite) non discute cosa succederebbe, forse perchè i precedenti di Grecia e Cipro sono stati disastrosi. Tra parentesi l’Italia in tutta la sua storia non ha mai dato default sul suo debito pubblico e qui lo darebbe perchè sostanzialmente costretta dagli altri paesi, grazie al trattato che ora firma

 

Se non firmasse il MES invece, l’Italia, che ha versato finora 14 miliardi, eviterebbe di versarne gli altri 111 miliardi e con questi soldi potrebbe sistemare il territorio per inondazioni, ponti, scuole,  terremoti o salvare banche in crisi

 

La UE, il ministro Gualtieri e i professori che scrivono sul Corriere dicono però bisogna stanziare questi soldi per prepararsi al prossimo panico finanziario sui mercati come nel 2008. Questa volta scoppierà magari in Cina, e poi grazie alla magie dei derivati e della leva finanziaria coinvolgerà anche noi, come nel 2008, quando  i crac sono stati in USA, Irlanda, Spagna e UK, ma si sono estesi a tutte le banche del mondo. E poi un bel giorno i Btp sono crollati del 25% perchè le banche francesi e tedesche ne hanno liquidati 70 miliardi e noi abbiamo dovuto chiamare Monti e fare più austerità

 

Non si capisce perchè oggi dovrebbe ripetersi questo crac, dato che ora la BCE ha comprato 2,500 miliardi di titoli di stato e può, spingendo un bottone, comprarne altri 300 o 500 miliardi  e fermare qualunque speculazione

 

Non importa. La UE finge che la BCE esista su un altro pianeta e nessuno possa sindacare cosa farà. Per cui la UE insiste che i contribuenti europei diano a lei, tramite il MES, 700 miliardi per la prossima emergenza finanziaria

 

Nel caso dell’Italia, avendo un debito/PIL di oltre il 130%, il MES però non darà soldi se non riduciamo il deficit, dal 2% a 0% ad esempio e in più però prevede anche di far perdere chi detiene BTP (“il default”).  Dovrà votare a favore l’85% del capitale del MES e noi ne abbiamo il 17% per cui c’è un diritto di veto, ma se non votiamo anche noi, il MES non darà i soldi, inclusi quelli che l’Italia ha contribuito. Per cui può darsi che i nostri 125 miliardi vengano usati per banche di altri paesi o il debito pubblico del Portogallo (che è pari al nostro), ma non per noi.

 

Se invece seguiamo la ricetta del trattato del MES dovremo ridurre il deficit dal 2% attuale a 0% (ad esempio) che sarebbero 35 miliardi in più di tasse l’anno. E poi anche far “partecipare” (alle perdite) chi detiene BTP e quindi rimborsarne solo l’80% (ad esempio). 

 

Facciamo due conti, Banche, assicurazioni, fondi e cittadini italiani, che hanno circa metà dei 2,000 mld di titoli di stato (il resto lo hanno Banca centrale e investitori esteri) perderanno circa 200 miliardi. Nel caso delle banche italiane, perdite ad esempio 50 miliardi dovute a questo default parziale sui BTP ne mettono la maggioranza in crisi. Per cui devi tornare dal fondo Salva Stati per chiedere di autorizzare un “aiuto” per le banche italiane. Cioè prima il MES gli fa perdere il capitale imponendo il default sui BTP che hanno e poi le dovrà “salvare”

 

Se aderisce alla ricetta del MES invece l’Italia avrà: un aumento massiccio di tasse per ridurre il deficit, default parziale sui BTP che porta ad almeno 200 miliardi di perdite per istituzioni italiane e in più le nostre banche (che hanno molti BTP) da salvare. Risultato? Un altra pesante recessione e forse anche, se qualcosa va storto, una fuga dalle banche italiane

 

Il tutto in presenza della BCE e Bankitalia che continuano dal 2014 a comprare titoli di stato (e altri titoli) sui mercati e ne possono comprare di più gratis, cioè senza prelevare tasse o indebitarsi. Al momento comprano persino bonds di multinazionali della birra brasiliane come INBEV o bonds di Louis Vuitton, la quale poi coi soldi della BCE acquista Tiffany ! Però non si può prevedere se, in caso di crisi finanziaria globale, compreranno altri titoli di stato. 

 

La UE e il MES fingono che la BCE sia su un altro pianeta, che i 3,000 miliardi di euro che ha creato dal niente non esistano, che il fatto che ogni mese anche oggi stampi 20 miliardi di euro per comprare titoli sia un dettaglio. In questo modo può chiedere agli Stati di impegnarsi a fare più austerità e anche default e guarda caso il primo della lista è l’Italia.

 

Il cuore del problema è sempre lo stesso: la logica dell’Euro e della UE, che sia il Fiscal Compact o questo Fondo Salva Stati, è sempre di punire chi ha più debito pubblico e quindi l’Italia. Francia e Spagna ad esempio firmano questi trattati perchè pur avendo debito PIL al 100% e un enorme debito delle loro banche hanno sotto di loro l'Italia che le "protegge". La Francia ha 8 mila miliardi nei bilanci delle sue banche, il che significa che hanno 8mila miliardi all’attivo e anche 8mila miliardi al passivo. Dato che il capitale in media è il 9%, ci sono quindi almeno 7,300 miliardi da finanziare nei bilanci di SocGen, BNP Paribas, Credite Agricole ecc.. Ma le famiglie francesi non hanno in banca 7mila miliardi, ne hanno circa 3mila (hanno anche titoli e fondi, ma questi non sono fonte di finanziamento per la banca). Senza entrare nei dettagli che poi ci perdiamo, penso bastino questi numeri per capire che le banche francesi si indebitano in giro per il mondo per almeno 4 mila miliardi. Le banche tedesche invece ad esempio hanno solo due grosse banche simili a quelle francesi, Deutsche e Commerz, ma un po’ più piccole e il resto in Germania sono più che altro 1,400 piccole banche locali pubbliche. La Francia e la Spagna (che qui non ora descriviamo) hanno cioè molto debito nelle loro banche, e anche l’Olanda e il Belgio a dire la verità. Le loro banche sono le candidate per il prossimo salvataggio quando scoppiasse una crisi finanziaria globale. Perchè se guardi nei bilanci delle mega banche spagnole, francesi, olandesi e belghe vedi un enorme indebitamento sui mercati finanziari in giro per il mondo, un indebitamento molto maggiore di quello delle nostre banche italiane

 

Francia, Spagna, Portogallo e Belgio hanno debito al 100% del PIL, ma sanno che sotto di loro in graduatoria c’è l’Italia (oltre 130% del PIL) per cui  subirà lei il peso delle regole del MES. Cioè, grazie all’Italia che viene sempre penalizzata, Francia e Spagna appaiono degne di sfondare i limiti di deficit e ricevere aiuti, evitando austerità e default. Questi paesi sfondano ogni anno i limiti sia di deficit che di debito/PIL, (vedi la Francia che quest’anno fa 3,2% di deficit) che la Germania ha voluto come condizione per entrare nell’euro, ma sono tutti con numeri di debito/PIL un po’ meno elevati dell’Italia. Dato che imporre i vincoli a tutti veramente farebbe saltare tutta l’eurozona e l’euro in cinque minuti, allora quello che succede è che si vincola l’Italia, che è il terzo paese per peso economico e quella con il numero più alto di debito/PIL, e però si accetta che gli altri appena sopra all’Italia in classifica invece sfondino i limiti di deficit.

Qui vedi il debito/PIL di Francia e Spagna a confronto. E’ ovvio come la Francia abbia fatto esattamente l’opposto della Germania aumentando il debito/PIL di 40 punti percentuali

 

 

Come hanno fatto i francesi ? Grazie all'Italia

 

Vediamo di allargare un attimo il discorso. Visto che siamo sempre penalizzati e in punizione perchè non lasciano fuori l’Italia dalla UE e dall’Euro ? Senza l’Italia l’eurozona non esisterebbe, siamo assolutamente essenziali, soprattutto alla Francia. Fuori dall’eurozona noi faremmo concorrenza con un cambio più basso, anche perchè senza di noi l’Euro si apprezzerebbe di più. Poi l’Italia potrebbe ridurre le tasse monetizzando il debito e quindi essere più competitiva. Inoltre fuori dall’euro non avremmo venduto e svenduto metà dell’industria italiana a gruppi economici francesi, tedeschi, olandesi (e di ogni parte del mondo). All’interno dell’Euro invece l’Italia aiuta a tenere il tasso di cambio basso e fare politiche di QE che fanno comodo alla Francia in particolare, perchè pur avendo un debito/PIL al 100% paga ora ZERO sui suoi titoli di stato

 

La Francia può quindi continuare ad aumentare molto il debito pubblico sotto la copertura dell’Italia e grazie alla Germania che garantisce con il QE ha tassi zero. La riprova che questa strategia della Francia funziona è che in realtà da quando c’è l’euro ha beneficiato più della Germania

 


 

L’accusa delle Meloni e di Salvini in parlamento per cui vogliono usare i risparmi degli italiani per salvare banche estere è abbastanza giustificata, anche se probabilmente saranno Santander e BNP Paribas che avranno più bisogno. Se ci sarà un panico allora, probabilmente saranno le mega banche francesi, olandesi, belghe e spagnole che si finanziano e investono in tutto il mondo a saltare. Ma grazie alla copertura che offre l’Italia, il paese malato e sempre sull’orlo di fare crollare l’euro, la Germania accetterà che si stampino migliaia di miliardi di euro per finanziare debito pubblico (come è successo sinora!). Il MES non è molto importante veramente, perchè come discusso la BCE può creare 5 volte più soldi, ma serve per convincere i tedeschi che tutti mettono soldi di tasse e si puniscono i casi più eclatanti, come l’Italia appunto. Con la copertura del MES che incastra l’Italia e fa contenti i tedeschi che c’è “rigore” poi la Lagarde alla BCE aprirà di nuovo i rubinetti per salvare le mega banche francesi

 

Il vizio originale delle regole UE è che ignorano sempre il debito delle banche, delle imprese, delle famiglie, il quale debito privato è maggiore del debito pubblico ed è quello che ha creato la crisi del 2008-2011 in paesi come la Spagna, lo UK e l’Irlanda in particolare. Come debito privato Olanda, Belgio, Portogallo, Spagna e Francia sono i paesi messi peggio di tutti, peggio di noi e anche della Germania

 

Le regole UE ignorano anche la ricchezza finanziaria netta complessiva, che in Italia è tra le più alte e ci farebbe apparire più “affidabili”. L’Italia viene giudicata meno affidabile perchè si guarda solo al debito pubblico come unico criterio. Se vai in Giappone, che ha debito pubblico al 230% del PIL, ti riderebbero dietro, ma qui siamo nella UE dove la Germania ha debito/PIL al 60% e vuole che questo sia l’unico criterio. In realtà solo lei e la Finlandia e l’Estonia lo rispettano e tanti paesi sono al 100% Dopo il 2012 i tedeschi hanno dovuto accettare che la BCE stampi moneta per finanziare i deficit pubblici (indirettamente), ma non lo si menziona

 

Cosa succederebbe allora se il governo italiano rigettasse queste regole che penalizzano solo noi e non firmasse la ratifica di questo  trattato? Intanto eviterebbe di contribuire con altri 111 miliardi di euro. Per chi non lo sapesse, con 111 miliardi di euro puoi ricapitalizzare la maggior parte del sistema bancario italiano (Unicredit ad esempio, che è la maggiore, ha circa 60 miliardi di capitale e puoi nazionalizzarla).  Quindi in caso di crisi ed emergenza sui mercati avresti più soldi a disposizione senza dover fare austerità e default

 

Il problema finanziario vero sono le mega banche che si finanziano in giro per il mondo che sono francesi, olandesi, belghe e spagnole. I loro bilanci sono maggiori del debito pubblico dell’eurozona intera

 

Questi paesi però non possono semplicemente convincere la Germania a far stampare euro per migliaia di miliardi in caso di emergenza. Occorre un gioco più complicato e sottile. Occorre imporre regole sul deficit pubblico e poi prevedere trattati come il MES sul bailout e bailin delle banche che dicano che ci può essere default delle banche. Queste regole si scaricano più che altro sull’Italia che è grossa come economia e considerata pericolosa perchè può far saltare l’euro.  In questo modo la Germania si tranquillizza e accetta per non far crollare l’euro che si stampino migliaia di miliardi di euro per tenere i tassi a zero

 

Questo è il gioco che i paesi come la Francia, il Belgio e la Spagna, che hanno alto debito pubblico e queste mega banche indebitate in tutto il monso, giocano con la Germania, usando l’Italia.

 

Torniamo ora al MES

 

La logica del MES è che per l’Italia, avendo il famoso Debito/PIL elevato, verranno stanziati  soldi solo se aumenterà le tasse e farà un default parziale. Ovviamente il tutto sarà soggetto a negoziazione e “flessibilità”, ma è del tutto possibile che se la maggioranza insiste per più austerità e un default parziale e l’Italia non lo accetta, non potrà neanche accedere ai 125 miliardi che contribuisce

 

I politici che votino questo trattato o sono degli imbecilli o dei burattini. Ma occorre anche cercare di spiegare che il gioco che c’è sotto è meno semplice del “useranno i risparmi degli italiani per Deutsche Bank” C’è qualcosa di vero, ma tutti sanno sotto sotto che sarà la BCE e non il MES a salvare la situazione in caso di emergenza, che non sono i soldi delle tasse messi nel MES, ma quelli stampati con il computer della BCE che serviranno, perchè sono “elastici” possono aumentare di 1,000 miliardi in poco tempo, possono essere attivati in un ora senza passare per i parlamenti e i partiti

 

Siccome però la Germania sarebbe contraria per principio o ideologia a questo approccio simile a quello del Giappone, Cina o USA, bisogna imbastire un gioco più complicato in cui crei un trattato del MES con regole e vincoli sul debito pubblico e il default che fanno sembrare ai tedeschi che si faranno sacrifici e non si “stamperà moneta”. Poi però bisogna che queste regole e vincoli si scarichino solo sull’Italia e questo lo ottieni fissando solo il debito pubblico/PIL come unico criterio…

 

Quindi è vero che tutto questo serve a proteggere delle mega banche europee, ma soprattutto francesi e poi spagnole, olandesi e belghe (anche austriache forse visto che nel 2009 erano in crisi). E si incastra l’Italia e il suo debito pubblico per creare l’apparenza dei “sacrifici” e non ammettere che si vuole alla fine far accettare ai crucchi che la Lagarde stampi altre migliaia di miliardi euro con la sua stampante


 


 Last edited by: G.Zibordi on Lunedì 02 Dicembre 2019 20:22, edited 18 times in total.

Re: GLI ECONOMISTI TEDESCHI CAPISCONO CHE L'ITALIA PUO' CREARE UNA MONETA PARALLELA  

  By: G.Zibordi on Mercoledì 26 Giugno 2019 10:52

I “mini-Bot” vengono compresi e discussi in modo serio più in Germania, che non in Italia. 

Ad esempio da noi esperti a vario titolo dichiarano che senza ombra di dubbio sarebbero una “moneta parallela” e quindi illegale e basta. In Germania invece, economisti di primo piano come Thomas Mayer, che fino a poco fa era capo economista della Deutsche Bank, spiegano (su Handelsblatt ieri) che in realtà, i mini-Bot sarebbero meno “illegali” di quasi tutto il denaro che circola oggi erogato dalle banche tramite bonifici, assegni o carta di credito. Citiamo letteralmente, perchè se appunto fossimo solo noi a spiegare questo concetto, verremmo tacciati di chissà quale cialtroneria populista: “..i mini-Bot sono meno illegali della moneta bancaria...che non è anch’essa moneta legale, ma tuttavia funziona come moneta con la quale si possono pagare le tasse..” (“mini-Bots ebenso wenig illegal wie Banken-GiralGeld. Das ist auch kein gesetziliches ZahlungMittel, aber doch Geld, mit dem man bezhalen kann, auch seine Steuern”)

Per quanto possa sembrare sorprendente infatti, l’unica moneta legale a corso forzoso la cui emissione è regolata dalla BCE (o da Bankitalia per suo conto) nei trattati europei sono le banconote. Ma le banconote sono solo il 5% o al massimo 8% (a seconda dei paesi) della moneta che circola, il resto sono saldi in banca e quando la banca eroga un mutuo o un prestito o effettua un pagamento tramite bonifico, assegno o carta di credito non si tratta di moneta legale. Sono pagament che tutti accettiamo perchè pensiamo che, in caso di necessità, si possano convertire in banconote, anche se sotto sotto intuiamo che se chiedessimo le banconote le banche ne sarebbero sprovviste e dovrebbero ricorrere alla Banca Centrale. Questa situazione capita solo in casi eccezionali come in Grecia o a Cipro anni fa, quando la BCE dovette inviare aerei carichi di banconote per rifornire i bancomat. 

Il fatto che possano essere convertiti teoricamente in banconote (non in pratica se lo fanno in tanti) non toglie che i pagamenti elettronici erogati dalle banche non sono moneta legale.

Si potrebbe dire che però le banche prestano euro che esistono già, originariamente emessi dalla Banca Centrale. Non è però vero, non sono soldi prima raccolti dalle banche e poi prestati, ma al contrario prima le banche li prestano e poi il denaro prestato ritorna (o rimane) presso di loro. 

Pochi si rendono conto di questo fatto, anche se poi è scritto nei testi di economia, ma se le banche tutte assieme aumentano il credito di 60 miliardi non devono prima aver raccolto 60 miliardi da qualche parte. Questo non è un problema perchè i 100 mila di un mutuo erogato da Banca Intesa finiscono in altre banche tramite i pagamenti del suo mutuatario e poi le banche si compensano tra loro a fine giornata se una ha ricevuto più soldi e un’altra meno.

Il motivo per cui i soldi in banca (che i tedeschi chiamano (GiralGeld” per distinguerli dalle banconote) non sono moneta legale è quindi che nella realtà, le banche tecnicamente creano questi soldi (come è scritto sul sito della Bundesbank, per chi fosse curioso e temesse che fosse una una nostra teoria), ma nessuno se ne accorge perchè comunque continuano sempre a circolare tra banche (salvo i casi di panico come nel 2008 con Lehman o nel 2012 con Grecia e Cipro). 

Chi dice allora che dei titoli emessi dal Tesoro con cui puoi pagare le tasse come i “mini-Bot” sarebbero carta straccia confonde le banconote, che sono moneta legale emessa dalla BCE, ma sono il 6% del totale dei soldi che circolano, con i saldi in banca che sono il 94% dei soldi oggi e sono emessi dalle banche. 

Nei momenti di crisi come il 2008 con la crisi di Lehman sorgono dubbi sul denaro che è in banca e le Banche Centrali e il Tesoro sono costrette a intervenire per garantire appunto che il pubblico non perda fiducia nell’esistenza dei migliaia di miliardi che appaiono nei loro saldi quando chiedono un estratto conto. Come noto, la BCE da sola ha creato dal niente circa 3,000 miliardi dal 2010, con cui ha comprato titoli che le banche hanno venduto o prestato alle banche e in questo modo ha garantito dal panico il sistema bancario dell’eurozona. Poca gente capisce come tutto questo funzioni esattamente, ma il punto sostanziale è che il 95% circa del denaro è in banca ed elettronico, non è cartaceo, viene creato in origine dalle banche e non è moneta legale emessa dalla BCE.

Come spiega quindi Mayer dei mini-Bot emessi dal Tesoro con cui puoi pagare le tasse per cui poi anche i negozi e centri commerciali li accettano sono simili. L’unica differenza è nell’uso e nell’abitudine perchè siamo abituati ai pagamenti elettronici delle banche, ma se introduci dei Bot che lo Stato dichiara di accettare direttamente per pagare le tasse (senza prima liquidarli e ottenere un saldo in euro come si fa oggi con Bot e Btp) sono entrambi mezzi di pagamento che tutti accettano anche se non sono moneta legale. Anzi, essendo dei buoni del tesoro emessi direttamente e accettati dal governo sarebbero, dice Mayers, anche un gradino più sicuri del denaro elettronico che appare nei saldi bancari.

Se i mini-Bot fossero stati proposti in formato elettronico, cioè su carta di credito o debito e bancomat, la cosa sarebbe stata ancora più evidente e la confusione nasce in larga parte dal fatto Borghi li ha immaginati come simili alle banconote in euro, che sono l’unica moneta legale la cui quantità è regolata dalla BCE.

Se si leggono allora articoli e opinioni di economisti tedeschi su quella che chiamano “Parallel Wahrung” cioè moneta parallela (all’euro) si impara che sono considerate fattibili dal punto di vista pratico e legittime legalmente. Perchè appunto, in realtà la creazione e messa in circolazione di gran parte del denaro è stata nel sistema attuale delegata alla normali banche come Unicredit o Banco Popolare. Per cui quando, come succede in italia, per un insieme di motivi il credito alle imprese viene ridotto da 910 a 670 miliardi in meno di otto anni (dal 2011) hai che sparisce una fetta enorme del denaro necessario al funzionamento dell’economia senza che nessuno, Tesoro o Banca Centrale, lo rimpiazzi. 

In parole semplici, se oggi in eurozona circolano 10mila miliardi di euro piuttosto che 5 mila o 20 mila miliardi dipende dalle banche che hanno prestato soldi negli anni passati. La Banca Centrale influenza tramite i tassi, ma non è lei che crea il denaro che circola, sono le banche private e non hanno ricevuto il potere dai trattati UE, ma dalla consuetudine

La BCE ha sì creato 3mila miliardi, ma li ha utilizzati solo sul mercato finanziario per comprare titoli e in questo modo quasi tutti i titoli di stato ora sono saliti a livelli assurdi e i loro rendimenti sono sotto zero in gran parte dell’eurozona il che è pure assurdo (e rende le discussioni sullo “spread” ora irrilevanti)

Per spezzare questo circolo vizioso di Banche Centrali che manipolano il mercato finanziario e banche ordinarie che tagliano il credito e quindi riducono la moneta circola, bisogna allora che lo Stato in paesi come l’Italia  emetta lui altri mezzi di pagamento e li distribuisca direttamente a imprese (o famiglie)

Diversi economisti tedeschi come quello citato qui, sostengono che per un singolo paese dell’eurozona questo è fattibile e non c’è conflitto con la giurisdizione sulle banconote della BCE, perchè comunque il 90% e più del denaro è moneta bancaria elettronica (“GiralGeld”) che anche lei non è regolata nei trattati. Allo stesso modo il Tesoro può emettere moneta elettronica sotto forma di titoli di stato e renderla utilizzabile per pagare le tasse sapendo che poi anche i privati l’accetteranno. Ovviamente la BCE e i vertici della UE non ne saranno contenti, ma come minimo questa è un arma negoziale legittima e tecnicamente fattibile per il governo italiano 

Gli economisti tedeschi lo comprendono, speriamo che lo capiscano anche i nostri

I "MiniBot" possono funzionare se sono moneta elettronica, che paga interessi, emessa ogni anno  

  By: G.Zibordi on Domenica 02 Giugno 2019 16:29

 

I "MiniBot" sono stati proposti da Claudio Borghi diversi anni fa come dei biglietti di piccolo taglio emessi dal Tesoro per pagare i debiti arretrati di circa 70 miliardi verso le imprese e sono stati recepiti nel famoso “contratto” di governo tra M5S e Lega.

 

I leader politici come Salvini o Di Maio non avevano mai citato questa proposta e il Ministro dell’Economia Tria non l’ha presa in considerazione (anzi in alcune dichiarazioni l’aveva bocciata), per cui non se è più parlato. Fino a quando, a sorpresa, due giorni fa è passata una mozione sui debiti arretrati dello stato in cui si diceva che possono essere pagati ”anche con biglietti di piccolo taglio” emessi dal Tesoro. Tutti i partiti l’hanno votata all’unanimità, ma perchè molti non avevano letto che appunto conteneva una frase che impegnava ad usare i MiniBot per pagare questi debiti dello Stato. A quel punto ne hanno parlato tutti e sono partite bordate di critiche, cominciando da quella per cui si aumenta il debito pubblico.

 

Questi 70 miliardi di MiniBot vengono in effetti conteggiati come debito pubblico, ma dato che sono debiti vecchi, che erano stati già conteggiati nei deficit degli anni precedenti è un fatto solo contabile, in pratica si sa già da anni che lo Stato è impegnato a pagarli. Il problema sostanziale non è quello.

 

Si svalutano rispetto agli euro ?

 

Prendiamo il solito Carlo Cottarelli: “ Si torna a parlare di minibot. Ma quale sarebbe il tasso di cambio che si determinerebbe tra 5 euro veri e 5 euro sotto forma di minibot? Mica basta scrivere su un pezzo di carta 5 euro perché valgano 5 euro, giusto? Vi fidereste a essere pagati in minibot?”

Risposta di Claudio Borghi: “il tasso di cambio sarebbe lo stesso di quello che c'è fra un 50 euro e 5 pezzi da 10. Il valore del minibot è garantito dal fatto che lo Stato lo accetta in pagamento di qualsiasi tassa, imposta o servizio. Qualsiasi valore sotto il nominale consente arbitraggio"

OK. Andiamo con ordine. I MiniBot sarebbero cartacei, con un valore nominale di 10 euro, 20 euro, 50 euro... come le banconote, ma si tratta di “BOT”, quindi di emissione di debito pubblico. A differenza di Bot, CCT e BTP non pagano però interessi e non scadono mai. Come mai hanno un valore, visto che non sono moneta legale (quella che tutti sono obbligati ad accettare) come gli euro e non sono garantiti dalla BCE ?

Perchè lo Stato italiano si impegna ad accettarli direttamente per pagare le tasse, cioè sono una fattispecie di “Moneta Fiscale”.

 

Cosa significa ? Se tu oggi detieni dei Bot o BTP e devi pagare le tasse devi prima venderli, ottenere 1,000 euro ad esempio sul conto corrente in banca e poi fare un bonifico all’Agenzia delle Entrate. Con una “Moneta Fiscale”, diversa da quella a corso legale (come sono gli euro), invece consegni direttamente 1,000 euro di miniBot (o altro strumento emesso dallo Stato) senza passare per il conto in banca e ottenere prima degli euro.

Esiste un ampia letteratura sul tema della “moneta fiscale” da emettere in parallelo e in aggiunta a quella legale per superare i limiti dell’Euro, ma si parla sempre di moneta elettronica

Nello schema di Borghi i Minibot sarebbero invece solo cartacei e quindi non sono facili da usare per pagare direttamente per molti tipi di imposte, ma comunque il fatto che possano essere accettati dal fisco conferisce loro un valore vicino agli Euro perchè potresti versarli sul conto titoli che hai o crei presso la banca e da lì bonificare 1,000 di Minibot al fisco per pagare 1,000 euro di tasse.

Cottarelli e gli altri come lui hanno quindi torto a dire che sarebbe carta straccia. Se un impresa riceve ad esempio 1,000 di Minibot non avrebbe senso darli via per 700 euro, perchè chi li compra  li versa per saldare una pendenza con il fisco di 1,000 e ci guadagna 300 euro. Se chi riceve dal Tesoro Minibot non ha tasse da pagare li rivenderà, ma ci sarà molta gente che invece deve pagare tasse e gli offre di comprarli e glieli paga ad esempio probabilmente 900 o 950 euro, cioè con un sconto, ma piccolo.

 

Se lo Stato ne emette per 70 miliardi circa per pagare i debiti arretrati verso imprese, arrivano ad alcune migliaia di imprese che le userebbero per pagare le proprie tasse oppure li rivenderebberp ad altre imprese. Potrebbero anche pagare dei dipendenti o fornitori se sono in difficoltà finanziarie. Secondo Borghi in poco tempo negozi e centro commerciali li accetterebbero, per cui poi la gente si abituerebbe ad usarli come se fossero Euro e circolerebbero a fianco degli euro ad un valore pari o quasi identico agli euro.

 

Funzionerebbe ? E’ chiaro che se il Tesoro ora emettesse 70 miliardi di questi titoli di piccolo taglio cartacei e li distribuisse alle imprese avrebbe un grosso impatto sull’economia, equivalente ad un deficit addizionale del 4% del PIL.

 

Quale sarebbe la reazione della UE, dei mercati, della BCE e anche del pubblico ?

 

Oltre a saldare questi debiti verso le imprese e mettere in circolazione liquidità, però i Minibot servirebbero, secondo Borghi per avere una moneta cartacea in circolazione che, nel caso di uscita di ritorno alla Lira, sarebbe già a disposizione: “con i MiniBot si smontano le c…  terroristiche dei mesi senza banconote, delle code agli sportelli, del fornaio non pagato e simili” (nel caso si ritorni alla Lira). Fino a quando quindi la Lega era per uscire dall’Euro, i Minibot erano quindi, oltre che un mezzo per avere più soldi nell’economia, anche un escamotage per introdurre una moneta cartacea che la gente si abituasse ad usare e fosse già pronta da trasformare in Lire

 

Dato che Borghi li aveva proposti per uscire dall’Euro, come misura da adottare dentro l’euro in preparazione del ritorno alla Lira, se il governo emette MiniBot, questo viene interpretato dai mercati e dal pubblico italiano come l’inizio del ritorno alla Lira. Questo può scatenere il panico tra chi ha parecchi soldi in banca e può portare ad una fuga dalle banche e dai titoli italiani innescando subito un attacco speculativo ai Btp e alle banche italiane

 

Ma supponiamo che invece ora che si escluda totalmente e in modo chiaro l’uscita dall’Euro. Supponiamo che Salvini e Tria propongano i “Minibot” spiegando in modo convincente che ci si vuole limitare a pagare questi debiti arretrati verso imprese e non ci sono intenzioni di usarli come strumento per avere nuove banconote in circolazione che possono essere trasformate in lire.

Non è facile che ci riescano, dato che appunto chi ha proposto l’idea aveva come scopo dichiarato preparare il ritorno alla Lira. Supponiamo però che Tria, Salvini, Di Maio, assieme a Borghi e altri esperti siano molto convincenti e spieghino bene al pubblico che i MiniBot sono solo un modo di pagare le imprese e di avere più soldi nell’economia e basta.

Se riescono a convincere il pubblico che non è un escamotage per il ritorno alla Lira, allora il governo riesce ad implementare la misura senza essere subito travolto, al primo annuncio che sta predisponendo l’emissione di miliardi di Minibot, dalla speculazione contro i Btp e la fuga di capitali.

 

Supponiamo quindi che gli italiani restino calmi e non si facciano impressionare da chi grida che vogliono in segreto poi tornare alla Lira e quindi il governo riesce a predisporre l’emissione di 60 o 70 mld di Minibot senza essere subito bloccato da un panico più o meno creato ad arte.

 

Come va valutato il loro effetto ?

 

Ci sarebbero più soldi in giro, l’economia reagirebbe positivamente a questo stimolo e l’aumento del PIL conseguente farebbe diminuire il rapporto deficit/PIL. Fin qui tutto bene.

 

Lo Stato riceverebbe però comunque decine di miliardi di euro in meno di tasse ?

 

Borghi sostiene che chi riceverebbe MiniBot li tiene o li scambia con altri e tutti li usano come se fossero euro, tutti i negozi li accettano e così alla fine non si avrebbe una riduzione di gettito perchè si continuerebbe a pagare le tasse in euro. Cioè Borghi dice che i MinBot hanno valore pari agli euro perchè in teoria il fisco li accetta come gli euro, ma la gente non li usa di fatto per pagare le tasse perchè si abitua ad usarli come se fossero contanti e alla fine li tiene in tasca e non li consegna al fisco. In questo caso avresti che si continuano a pagare le tasse con gli euro. Di conseguenza il deficit pubblico non aumenta e avresti una seconda moneta che circola a fianco agli euro. Bellissimo.

 

Ma è realistico che vengano scambiati allo stesso valore degli euro, anche se di fatto non li si usa per pagare le tasse e tutti li tengono in tasca ?

 

In teoria non si svalutano molto, perchè come si è detto chi li rivende sa che 100 di Minibot valgono 100 euro per il fisco e dovrebbe trovare quindi subito chi glieli accetta per almeno 95 euro. Lo Stato può anche creare un circuito elettronico in cui versarli, concordando con le banche si possano versare in un conto agganciato a centri commerciali, negozi e siti internet e all’Agenzia delle Entrate. In questo modo molti Minibot passano alla circolazione elettronica che garantisce la liquidità e l’utilizzo anche per pagare tasse. Questo riduce lo sconto a cui trattano rispetto agli euro, mentre se rimangono solo cartacei invece possono svalutarsi di più.

 

Ma comunque si svalutano, è impossibile che lo Stato italiano, all'interno dell'euro, "stampi moneta" di fatto per proprio conto,che si può usare solo in Italia, che non tutti accettano, per di più cartacea e che questa valga quanto gli euro...I miracoli nel mondo monetario e finanziario non esistono.

 

Di conseguenza sembra molto poco realistico che la gente non li usi per pagare tasse e li tenga in tasca

 

I Minibot infatti non pagano interessi, non sono garantiti dalla BCE e Bankitalia e anzi sono visti male da loro, non puoi usarli all’estero, sono cartacei (anche se si può predisporre poi di versarli in un conto titoli..) e non tutti li accettano. Per cui è impossibile che non si svalutino almeno un poco rispetto agli euro, che non hanno queste limitazioni e sono una moneta consolidata da due decenni nel mondo e garantita da 20 nazioni.

Non si svalutano molto perchè il fisco li accetta, ma dipenderà anche dalla percezione del pubblico, trattandosi in pratica dello stato italiano che stampa moneta per suo conto ignorando la BCE e la UE e quindi con intorno un coro ostile di allarmisti che strillano sui media e figli di buona donna sui mercati finanziari che ne approfittano per speculare.

 

Se hai una reazione dei mercati per cui cedono i Btp e le banche, poi anche il pubblico teme che l’esperimento finisca, non vuole tenersi Minibot in tasca e per non rischiare li usa subito tutti per pagare tasse o rivenderli in fretta a qualcun altro che debba pagarle.

Sembra quindi molto improbabile che gli italiani preferiscano versare euro al fisco e tenersi questi Minibot, che un poco si svalutano e hanno un utilizzo più limitato, invece di approfittare del fatto che il fisco li accetta alla pari con gli euro e usarli per pagare le tasse togliendosi il pensiero ed evitando rischi

 

La conclusione logica è che nel giro di poco tempo i 70 miliardi emessi di Minibot spariscono quasi tutti dalla circolazione e tornano allo Stato, tramite il fisco. Avresti quindi che lo Stato incassa 70 miliardi di euro in meno man mano che la gente li usa per pagare le tasse. L’impatto sul deficit sarebbe in realtà minore di 70 miliardi, anche se si svalutano solo poco, diciamo del 5% e quindi equivalgono magari a 67 miliardi di euro. Perchè sono miliardi in più per l’economia e stimola a spendere, lavorare e produrre di più per cui il gettito aumenta e il deficit addizionale può risultare solo di 50 miliardi e non di 70 miliardi.

 

Questo però non toglie che se la gente li usa per pagare le tasse, ci sarà un deficit molto maggiore del 2% e può essere del 5 o 6%. Questo scatenerebbe l’attacco speculativo ai Btp e poi alle banche e la condanna della UE, più o meno come se oggi si annunciasse che fai un deficit del 5 o 6% invece che del 2%

 

Dato che spariscono dalla circolazione, non avresti nessuna moneta cartacea alternativa all’euro, ma che vale come l’Euro, che circola. Semplicemente alla fine avresti ridotto le tasse aumentando il deficit. Cioè, se lo Stato riducesse le tasse di 70 miliardi, sarebbe la stessa cosa, ma appunto perchè non lo si fa ? Perchè la Commissione UE è contraria, la BCE non ti sostiene anzi ti boicotta, i mercati fanno salire lo spread e le banche franano in borsa…

Per cui alla fine emettere Minibot risulta in una riduzione di tasse che aumenta il deficit. Questa è una cosa buona per l’economia, ma che provoca la solita reazione ostile dalla UE e dai mercati. E si ritorna al perchè non lo si è fatto finora. E la risposta è che si temono i mercati, la BCE e la commissione UE e gli altri governi, anche nel sud Europa, non solidarizzano con noi…

 

L’intenzione che anima la proposta dei Minibot è quindi più che giusta, ma perchè possa funzionare bisogna che il pubblico italiano utilizzi questo nuovo debito pubblico “permanente” (senza scadenza) per tutti i pagamenti come se fosse moneta e non se ne sbarazzi subito girandolo al fisco al posto degli euro.

 

La proposta deve quindi essere strutturata diversamente.

Non occorre usare il pretesto di saldare in questo modo una tantum i debiti della PA verso imprese (che possono essere saldati più facilmente cartolarizzandoli con garanzia publica e facendoli scontare dalle banche che poi li riscontano alla BCE (secondo lo schema elaborato dal Marcello Messori ad esempio). E bisogna ammettere che avranno un tasso di cambio fluttuante verso l'euro e lo stesso possono funzionare

Questa moneta fiscale che il Tesoro emette deve essere :

i) distribuita ogni anno e anche a tutte le famiglie, in funzione dello stato dell’economia (se è depressa ne emetti di più e se l’inflazione aumentasse ne emetti di meno). Bisogna annunciare che se ne emetterà ogni anno a venire, come politica permanente non una volta e poi basta.

i) elettronica e non cartacea,  perchè una moneta su carta di credito e bancomat è molto più liquida e utilizzabile (del resto tutte le proposte di “moneta fiscale” elaborate finora in Europa sono state pensate per moneta elettronica)

ii) deve anche pagare un interesse pari a quello medio dei Btp, diciamo intorno all’1,5% ora, in modo che ci sia un incentivo a tenerla (anche come forma di risparmio)

 

Ovviamente si svaluterà comunque un poco rispetto agli euro, specie se ne emetti decine di miliardi e se hai il coro ostile dei grandi media contro. Non devi promettere che non succeda per non generare false aspettative. Ma non si svaluterà molto perchè il fisco l’accetta alla pari con gli euro, è elettronica e molto fungibile e paga interesse come un Btp medio. Pagando interessi assomiglia ad un BTP ma è meglio perchè la usi per tutti i pagamenti, mentre un BTP devi prima liquidarlo e ottenere liquidità. 

 

Si può comunque svalutare di più di quello che sarebbe logico per un certo periodo, specie se la proposta sembra poco credibile al pubblico perchè la moneta moderna è una questione di fiducia nello Stato e si può scatenare la speculazione contro i BTP per cui il pubblico si fa spaventare all’inizio. Questo però succede con tutte le valute e bonds, ci sono sempre oscillazioni dovute alla speculazione.  E il problema è quindi di presentarla nel modo più chiaro e trasparente possibile e discuterne tutti i dettagli con gli operatori e l'opinione pubblica. Inserire una riga in una mozione senza che molti se ne accorgano invece da l'impressione che cerchi di far passare qualcosa che molti non capiscono.

 

La percezione e la reazione psicologica iniziale è difficile da prevedere, ma a logica non conviene agli italiani liquidare subito i propri Minibot a sconto del -10% o -20% rispetto agli euro e conviene invece aspettare di usarli quando pagano le tasse. Specialmente se questa moneta elettronica del Tesoro paga anche interessi come un Btp medio, per cui è anche più conveniente che tenere soldi nei conti correnti o in fondi comuni (rispetto ai quali puoi usarla per fare pagamenti di ogni genere senza prima doverli liquidare per ottenere cash sul conto)


In conclusione, devi emettere debito permanente, senza scadenza, sotto forma di moneta elettronica e che puoi anche usare per ogni pagamento e per tutte le tasse (predisponendo una piattaforma elettronica adatta). Ne devi emettere ogni anno alcune decine di miliardi e per tutta la popolazione. E deve pagare interessi come un Btp medio, in modo da fare concorrenza agli euro che sono in banca

 

In questo modo diventa conveniente usarla e scambiarla e non sparisce dalla circolazione, come accadrebbe con i Minibot cartacei, che non pagano interessi e sono emessi una tantum per pagare i debiti arretrati dello Stato.  La cosa cruciale è che sia conveniente usarla come moneta alla pari con gli euro, anche se fluttuerà in valore per motivi anche psicologici rispetto agli euro.

 

Passato il momento iniziale che è più delicato, superato lo scoglio della percezione iniziale e degli attacchi speculativi, lo Stato può poi provare negli anni successivi ad usarla per effettuare altri pagamenti.

 

In questo modo una moneta fiscale (simile ai Minibot) può funzionare





 


 Last edited by: G.Zibordi on Domenica 02 Giugno 2019 17:35, edited 5 times in total.

"Moneta Elettronica del Tesoro" (Treasury Electronic Money) come soluzione del problema del Debito Pubblico  

  By: G.Zibordi on Sabato 04 Maggio 2019 00:10

Esiste da diversi anni un analisi e una proposta molto radicale per gestire il debito pubblico elaborata dal top economista monetario di Chicago, John Cochrane vedi ad es uno dei suoi paper qui  che, se applicata al debito pubblico italiano, risolverebbe il problema del ricatto dello Spread e del ricorso a Fondi "SalvaStati" come il MES di cui si parla ora.

 

Questa proposta è stata spiegata in papers piuttosto intricati (questo citato per fare un esempio è di 145 pagine con una biografia di un centinaio di titoli e corredato di dozzine di equazioni) da parte di.John Cochrane, che si ispira a Milton Friedman, rientra nella definizione di "neoclassico", per cui penseresti che ti raccomanda di ripagarlo o di fare default e basta come raccomandano i nostri prof di economia di questa ispirazione.

Qui invece succede che un economista monetario rigoroso va alla radice del problema, non si preoccupa di far carriera a Wall Street e arriva con la forza della logica a conclusioni simili a quelle che, modestamente, avete letto su questo sito dal 2012. La sua analisi lo porta ad offrire una soluzione pratica che può essere applicata al problema del ricatto del debito pubblico ("lo spread") che paralizza i governi italiani da due decenni

 

 

La proposta, come lo stesso Cochrane ammette, è veramente radicale: lo Stato deve creare direttamente denaro (elettronico) al posto della Banca Centrale e della banche. Se si prova a leggere commenti e reazioni al lavoro di Cochrane si nota che la reazione del mondo finanziario è "apopletic" cioè da infarto, come hanno notato gli economisti che finora l'hanno discussa. Dato il prestigio di Cochrane  e il rigore della sua analisi finora la proposta ha incontrato poche obiezioni serie, ma è circondata dal silenzio, pochi osano anche solo discuterla sapendo che parlarne significherebbe la fine delle loro speranze di carriera a Wall Street (Come noto, i professori di economia noti in USA siedono quasi sempre in diversi consigli di amministrazione e hanno incarichi da istituzioni finanziarie) 

Si tratta di un idea  pensata per quando gli USA saranno sotto stress finanziario, dato il debito pubblico che hanno accumulato (23mila miliardi di dollari, il 100% del PIL) e l'Italia sarebbe il candidato ideale per applicarla. Dato che è stata passata sostanzialmente sotto silenzio in America, nè il New York Times o Wall Street Journal ad esempio ne hanno mai accennato, non si è avuta nessuna eco neanche da noi. Cerchiamo di rimediare allora a questo vuoto di informazione.

 

Il meccanismo proposto consiste essenzialmente nel creare una moneta elettronica dello Stato  ("Treasury Electronic Money") ( presso il Ministero del Tesoro), quindi non una moneta creata dalla Banca Centrale come le banconote e come le "riserve" con cui la Banca Centrale ad esempio compra titoli di stato con i programmi di "QE"

 

Lo Stato in pratica in questo modo si sostituisce alla Banca Centrale. Non a caso il numero di commenti proveniente da ambienti della Banca Centrale su quello che ha scritto Cochrane è in un intorno dello zero, perchè il sllenzio è la tattica migliore nei confronti di idee pericolose per il proprio potere. Esistono invece diversi studi ad esempio di Michael Kumhof alla Bank of England (ex FMI) e Thomas Mayer (ex chied economist di Deutsche Bank) in cui si propone che il pubblico possa aprire conti bancari direttamente presso la Banca Centrale e alla BCE si parla ora di creare una moneta digitale gestita dalla Banca Centrale. Cochrane va più in là e spiega come sia più logico che sia lo stato direttamente tramite il Tesoro a farlo.

 

Bene, cerchiamo di riassumere l'idea senza scrivere oltre un centinaio di pagine come nei paper di Cochrane.

 

Si tratterebbe di istituire una "moneta elettronica che paga interessi" a cui tutti i cittadini possono accedere con il loro conto presso il Tesoro. Il concetto è simile a quello della moneta elettronica della Banca Centrale (di cui quasi nessuno capisce o sa molto), indicata come "riserve" (o altro termine contabile non molto chiaro per chi legga un bilancio di Banca Centrale) a cui possono accedere ora solo le Banche. Il 99% della popolazione, americana o italiana non è infatti al corrente del fatto che esistono oggi alcune migliaia di miliardi di dollari (o euro) presso il conto della Banca Centrale, che hanno a disposizione le banche e solo le banche possono tenere.

 

Cochrane in pratica dice qualcosa come. "ehi... perchè solo le banche devono godere del privilegio di avere soldi presso lo Stato che pagano anche loro interesse e che sono liquidità ?" 

 

Se si riflette sui benefici di avere questa massa di liquidità in formato elettronico che paga interessi si arriva alla conclusione che sarebbe molto utile che anche i cittadini potessero accedere una moneta elettronica che paga interessi, ma detenuta presso lo Stato.  La conclusione è allora che si può offrire a tutti i cittadini la possibilità di avere un conto presso il Ministero del Tesoro, oltre a quello che oggi tutti hanno presso le banche, in cui possano detenere un nuovo tipo di debito pubblico, che funziona come il cash per ogni transazione pur pagando anche interessi..

 

Già da questa breve descrizione si comprende che questa idea è l'equivalente di una bomba (finanziaria, ovvero una bomba per il mondo bancario e finanziario) perchè mette lo Stato in concorrenza per molti aspetti con le banche e la Banca Centrale.

Parliamo di qualcosa che può essere denominata come "moneta elettronica di stato" che paga interessi, ma che è legalmente debito pubblico. Specificamente va configurata come debito irredimibile, cioè Treasury Bond, Bot o BTP che non scadono mai (debito perpetuo), per cui la compri e la tieni per anni senza preoccuparti come oggi se i tuoi Bot o BTP scadono. Se vuoi puoi però rivenderla in qualsiasi momento e lo Stato te la ricomprerà sempre al valore nominale di 1. Come dice Cochrane si tratta di "fixed value floating rate debt" cioè Il tasso di rendimento varierà, ma non il prezzo che lo stato scambia sempre al valore nominale iniziale.  In aggiunta, lo stato creerà una piattaforma elettronica di pagamenti per la quale la puoi usare in ogni momento e per qualunque importo, proprio come se fosse liquidità sul conto corrente. Potrai quindi addebitare anche solo 5 euro dalla tua carta di credito o bancomat, che lo stato ti fornisce, prelevati istantaneamente dai soldi investiti in questo nuovo tipo di debito pubblico.

 

Funzionalmente si tratterà quindi di moneta, per cui con questa proposta concettualmente si annulla la differenza tra debito che paga interessi e moneta con cui effettui pagamenti. Da una parte infatti è un investimento in debito pubblico che paga interessi, ma a differenza dei titoli di stato attuali che vanno prima liquidati se hai bisogno di soldi per pagamenti, questi titoli sono anche "moneta", che puoi invece usare per qualsiasi pagamento in qualunque momento.

Come spiega molto bene Cochrane (e non solo lui perchè su questo esiste un intera letteratura), di fatto, nel mondo attuale il debito pubblico viene usato come moneta e la "moneta" emessa dallo Stato, di cui ancora vaneggiano gli economisti ("stampare moneta" !), è quasi irrilevante perchè costituisce il 3% circa del totale (le banconote). Allo stesso tempo però negli ultimi anni sono stati creati dalle Banche Centrali migliaia di miliardi (19 mila miliardi) di una moneta elettronica interbancaria ("reserves") che trovi sul lato destro del bilancio delle Banche Centrali (anche se essendo cash dovrebbe stare sul lato sinistro).

 

Questi 19 mila miliardi creati con il "QE" sono stati usati dalle Banche Centrali per comprare titoli sui mercati e questo lo sanno in molti, ma contabilmente implica che oggi le banche abbiano enormi "conti correnti" con centinaia di miliardi depositati presso le rispettive Banche Centrali. Questo meccanismo (chiamato "Quantitative Easing") non viene compreso dal pubblico, ma di fatto è creazione di moneta da parte dello Stato, tramite la Banca Centrale, a beneficio solo di investitori finanziari e banche. Il pubblico finora è stato escluso da questa innovazione e anche sostanzialmente tenuto all'oscuro tramite una cortina fumogena che fa sì che le poche volte che se ne parla ci sia sempre molta confusione.

 

Cochrane analizza in dettaglio questo processo e alla fine dice (essenzialmente): "ehi... ma perchè non consentirlo anche al pubblico ?"  Le conseguenze per la stabilità del sistema finanziario e per la gestione del debito pubblico sarebbero molto positive. Lo stato si finanzierebbe scavalcando in buona parte i mercati perchè offrirebbe direttamente al pubblico un modo di tenere la propria liquidità superiore a quelli che esistono oggi. E il pubblico avrebbe molti vantaggi rispetto al tenere tutto il proprio denaro in banca o presso fondi.

 

La cosa rivoluzionaria dell'analisi di Cochrane è innanzitutto che si tratterebbe di denaro creato dallo Stato e non dalle banche (come il 96% del denaro che oggi circola) o dalla Banca Centrale (come accadde con le "riseve" usate per pagamenti tra banche). Si tratterebbe di denaro elettronico, non banconote e denaro, che offre un tasso di interesse come quello dei titoli di stato. Perchè infatti sia usata da tutti e prenda il posto del vecchio debito pubblico, questa liquidità presso il Tesoro deve offrire un interesse, a differenza delle banconote.

 

La differenza dal vecchio debito pubblico dei Btp o Treasury bond è che puoi  però usarla come se fossero soldi sul conto corrente, con il bancomat, la carta di debito o di credito, per pagare le tasse, comprare una pizza o pagare una bicicletta o qualunque  altra spesa, anche solo di 2 euro. Questo ultimo aspetto è consentito oggi grazie ai progressi fatti dalla tecnologia dei pagamenti elettronici attuali, che consente facilmente di approntare un circuito alternativo a Visa o Mastercard, connesso all'Agenzia delle Entrate e poi a tutti gli esercizi commerciali. Ovviamente, dato che si tratterebbe di centinaia di miliardi di euro, tutti i negozi e tutti i business avrebbero convenienza ad far parte di questo circuito e lo adotterebbero.

In pratica, invece di un conto presso Carige o Bper avresti un conto presso il Tesoro, remunerato ad un tasso medio tra quelli che oggi offrono Bot,Cct e Btp, ad esempio tra 1 e 1,5% (visto che oggi si va da 0% per il Bot a 3 mesi al 2,6% per i Btp a 10 anni), senza però costi aggiuntivi come accade con i fondi, gestioni e altri prodotti delle banche. Da questo conto puoi effettuare qualunque pagamento come se fossero soldi su un conto corrente senza dover prima liquidare gli investimenti per avere il cash da utilizzare come devi fare oggi.

 

Ad esempio, un cittadino che avesse 100 mila euro oggi, divisi in 10 mila euro sul conto corrente e poi 90 mila euro in fondi, titoli, polizze o altri prodotti delle banche, li sostituirebbe con un conto presso il Tesoro che gli offre un rendimento dell'1% o 1,5% e che può utilizzare istantaneamente per pagare l'IMU, comprare scarpe o un biglietto di treno, senza dover prima liquidare i Bot, i fondi, titoli, polizze o altri prodotti del risparmio gestito come accade ora.

 

I vantaggi per il pubblico sarebbero almeno tre:

a) avere i soldi presso lo Stato tramite un conto al Ministero del Tesoro è più sicuro di un conto presso una banca perchè i soldi in banca oggi sono sicuri in quanto c'è la garanzia dello Sato fino a 100mila euro e poi la garanzia implicita che se la banca è in fallimento lo stato interviene

 

b) avere tutta la liquidità remunerata a differenza dei conti correnti. Per quello che riguarda la parte che si ha investita oggi, avresti un rendimento e senza costi aggiuntivi come avviene con polizze, fondi, gpf ecc..

 

c) poter accedere a tutti i soldi in qualunque momento, senza dovei prima liquidare gli investimenti per avere liquidità sul conto. Poter cioè addebitare anche solo 1euro utilizzando direttamente l'intero conto con 50mila euro che sono tutti remunerati. 

 

Per lo Stato i vantaggi sarebbero anche maggiori:

a) il debito pubblico si trasformerà in debito senza scadenza, per cui non dovrà più preoccuparti che scadano 100 miliardi di Bot o BTP e vadano rifinanziati

 

b) Questi conti presso il Tesoro saranno solo per cittadini italiani per cui avrai che il risparmio degli italiani avrà un vantaggio rispetto a quello estero. In questo modo lo Stato avrà accesso ad un pool di liquidità del pubblico domestico molto maggiore di quello attuale. Ad es oggi il pubblico italiano ha 1,400 miliardi circa in conti correnti e altra liquidità che non rende niente ed è solo parcheggiata per avere soldi immediatamente disponibili e per non sapere come investirli. Questa liquidità può in larga parte trasferirsi presso il Tesoro, di fatto finanziando il debito pubblico. Lo Stesso avviene per una parte dei 3mila miliardi che oggi gli italiani hanno in titoli e prodotti del risparmio gestito. Questi prodotti, fondi, polizze, gpf, capitale garantito, fondi di fondi ecc.. in media costano l'1,5% e con i tassi di interesse attuali che in media nel mondo sono all'1,4% non possono rendere niente. Se lo Stato offre anche solo un 1% pulito, senza altri costi, per avere soldi in un conto che però funziona anche come liquidità immediata per qualunque pagamento anche di 1 euro, una parte di questi soldi si trasferiranno presso il Tesoro

 

c) dato che appunto avrai (vedi punto b) un probabile trasferimento di 500 o 1,000 miliardi di euro nel corso del tempo verso questi conti del Tesoro, lo Stato italiano potrà finanziarsi in Italia presso il pubblico italiano molto meglio di oggi. La domanda da parte del pubblico di debito pubblico sarà quindi maggiore 

 

d) Il problema del Btp che oscilla di prezzo sparirà perchè questa liquidità remunerata all'1% o 1,4% sarà sempre quotata al valore nominale di 1 euro, per cui qualunque cifra tu compri o vendi di questa "Moneta Elettronica del Tesoro" sarà sempre accettata o venduta dal Tesoro al valore nominale (diciamo 1 euro). Questo non eliminerebbe totalmente (perchè il tasso di interesse varia), ma ridurebbe di molto il problema dello Spread perchè non ci saranno BTP o BTP futures sul mercato su cui speculare al ribasso 

 

In sintesi: avresti un afflusso di centinaia di miliardi dai conti correnti e conti a risparmio, titoli o fondi, polizze ecc verso questi conti del Tesoro remunerati e "liquidi".La domanda di debito pubblico quindi aumenterebbe e questa liquidità finanzierebbe il debito pubblico italiano. Si tratterebbe di  debito perpetuo, che non scade per cui il Tesoro non deve preoccuparsi di rifinanziarlo ogni anno. Trattandosi di "fixed value floating rate"  lo Stato lo compra e vende sempre allo Stesso prezzo. Questo renderebbe molto più difficile la speculazione perchè sui Btp o Bond è sulle oscillazioni di prezzo, sulla quotazione di mercato. Inoltre nel corso del tempo i risparmiatori italiani sostituirebbero le banche e fondi esteri eliminando quasi del tutto la speculazione e anche il problema dello spread

 

Nota Bene:

(dico "quasi del tutto" perchè è ovviamente sempre possibile aumentare in modo eccessivo e improduttivo i deficit e il debito pubblico solo per pagare sussidi stile Peron in Argentina e in questo modo creare effetti inflattivi e di deficit estero ecc...Ma stiamo parlando ora dell'Italia anno 2019, strangolata dall'austerità e dalle tasse, che non può ridurle per il ricatto dello Spread sui BTP)

 

OK. Affrontiamo delle obiezioni. E' possibile però che il tasso di interesse richiesto dal pubblico alla fine risulti più alto di quello attuale ?

 

Come si è spiegato, la convenienza di avere i propri soldi presso il Tesoro sempre remunerati e sempre però "liquidi" creeerà una domanda probabilmente maggiore di quella attuale. Di quanto ? Esistono oggi circa 3,700 miliardi di euro che gli italiani hanno in conti correnti, risparmio, titoli e risparmio gestito vario NON INVESTITO IN TITOLI DI STATO. Perchè dico 3,700 miliardi circa ? Facciamo due conti: la ricchezza totale finanziaria degli italiani è di 4,300 miliardi, di cui Bankitalia stima che la parte investita direttamente e indirettamente in titoli di stato sia circa 700 miliardi.  4,300 - 700 = 3,600 miliardi, di cui potenzialmente forse 1,000 miliardi possono trasferirsi in questi conti presso il Tesoro.

 

Oggi il debito pubblico è sui 2,300 miliardi, di cui circa 2mila miliardi sono titoli sui mercati. Se si tolgono quelli comprati da BCE e Bankitalia, che sono circa 400 miliardi sono allora 1,600 miliardi circa di titoli di stato sui mercati. Gli investitori esteri ne hanno circa 700 miliardi. Si capisce da queste cifre che se anche solo 500 miliardi migrano da conti correnti, titoli e fondi ai conti presso il Tesoro, lo Stato italiano non avrà quasi più bisogno degli investitori esteri. Se fossero poi 1,000 miliardi che migrano (su 3,600 miliardi in totale), lo Stato non avrà neanche bisogno quasi della BCE Questo scenario fa pensare che la domanda di debito pubblico aumenterà anche considerevolmente e di conseguenza il suo costo dovrebbe diminuire.

 

Inoltre, come si sa, i Btp a scadenza lunga costano più del 2,5%, mentre Bot, CCT e Btp a 1 anno costano meno dell'1% e anche quasi zero per scadenze brevi. Il rendimento di un bond perpetuo del genere non è quantificabile a priori facilmente, ma è intuitivo che costerà meno dei Btp a lunga scadenza e quindi il costo medio probabilmente può essere inferiore anche solo perchè cambia il mix di bonds con cui lo Stato si finanzia (come Cochrane argomenta con molto più dettaglio di quello che sto facendo ora).

 

Torniamo ora alla teoria della moneta e del debito sottostante a questa prioposta. Cochrane è un economista monetario accademico e molte delle sue idee sembrano "ortodosse", anzi chi legga il suo blog lo può trovare spesso critico ad esempio di idee neokeynesiane e appare "neoclassico" o "neoliberista". Nel caso però del debito pubblico e della moneta, Cochrane arriva, seguendo la forza della logica, a una proposta rivoluzionaria perchè va proprio alla radice, si interroga senza pregiudizi su quello che oggi costituisce la moneta

 

Come ho provato a spiegare anche io più modestamente su questo sito e in un paio di pubblicazioni, oggi la moneta  è quasi tutta debito e in secondo luogo il debito pubblico  viene usato dal mondo finanziario come moneta, liquidità, tramite "repos" (repurchase agreement in cui presti i tuoi titoli in cambio di liquidità) e altri strumenti di "ipoteca multipla" (come ho spiegato nel capitolo del mio libro che puoi leggere qui)

 

Cosa è successo però con la crisi finanziaria globale del 2008 ?  Il debito privato cartolarizzato (mortgage bonds) che veniva usato come "moneta" di scambio nel mondo finanziario, ha provocato una crisi globale, che ha poi costretto gli Stati a raddoppiare il debito pubblico per metterci una pezza con una serie di politiche straordinarie di "liquidità" che quasi nessuno nel pubblico (e tra i politici) comprende.

Perchè non si è creata una nuova crisi e perchè i rendimenti sono scesi mentre il debito raddoppiava, (il contrario di quello che prevedono i testi di economia tra parentesi ?)

 

Le Banche Centrali dopo il 2008 hanno creato, dal niente, circa 19mila miliardi per comprare debito e per fornirli alle banche perchè comprassero anche loro debito. Questa soluzione ha funzionato nel risolvere la crisi finanziaria, ma ha il difetto che ha incoraggiato ad emettere ancora più debito, come si vede ora sia sul lato del debito pubblico che di quello corporate che sono saliti di circa 70mila miliardi dal 2009. Le Banche Centrali hanno finanziato di fatto questo aumento di debito, hanno tenuto i tassi a zero e hanno in questo modo indotto indirettamente un aumento ulteriore del debito 

 

E il debito totale nel mondo è salito ancora negli ultimi anni, è arrivato a 240 mila miliardi di dollari e rappresenta oltre il 300% del PIL globale, mentre 30 anni fa era meno del 200% e 50 anni era meno del 150% del PIL.

Se si è seguito il discorso che ho provato qui a sintetizzare (cu cui ho anche scritto il libro di Hoepli del 2014 se si vogliono altri dettagli), si arriva alla conclusione che l'unico modo di rendere il debito sostenibile è che il debito dello Stato sia sostenibile, perchè è alla base di tutta la piramide, visto che lo Stato deve intervenire tramite deficit o tramite la Banca Centrale quando il debito privato rischia il default. Quello che invece è meno evidente è che il debito pubblico viene usato dagli anni '90 come "moneta di scambio" tra fondi, banche e fondi hedge o sovrani, venendo "reipotecato" in media anche tre volte in quello che viene chiamato "Sistema bancario ombra"- I bonds che lo stato emette, come i Btp o i Treasury, sono quindi oggi indispensabili al funzionamento della piramide del debito globale e del sistema finanziario globale. Il debito pubblico in USA, Giappone, Cina, UK e buona parte del mondo  è quasi raddoppiato negli ultimi dieci anni. Questo lo sappiamo credo quasi tutti. Cochrane si chiede a questo punto cosa si possa fare per evitare la prossima crisi del debito.

 

Alla fine la soluzione logica per evitare un altra crisi globale del debito che aumenta sempre è utilizzare a pieno titolo il debito pubblico come se fosse moneta, liquidità. Il debito pubblico deve quindi diventare liquidità a tutti gli effetti, più sicura di quella in banca e però remunerata, anche per il pubblico (non solo per le istituzioni come accade ora). Una vera liquidità, che lo Stato consente e facilita come utilizzo, in modo che si possa usarla per qualunque pagamento di tasse o di ogni altro genere. La soluzione è cioè una "Moneta Elettronica del Tesoro" (Treasury Electronic Money), come suggerisce di definirla Cochrane. 

 

Ho inserito anche questa analisi del debito nel mondo per far capire che a Cochrane non interessa l'Italietta con il suo debito pubblico, lavora su come risolvere il problema dell'indebitamente inarrestabile su cui il sistema globale attuale è basato. Ma (a mio avviso) in questo modi ci fa un favore perchè mostra una soluzione pratica per noi e il nostro debito pubblico dentro l'euro.

Ok, ritorniamo allora alla soluzioner pratica. Abbiamo detto che legalmente si tratta sempre di emettere debito pubblico, ma funzionalmente è moneta, liquidità utilizzabile istantaneamente per ogni tipo di pagamento e accettata innanzitutto dallo Stato per pagare le tasse. Offre un tasso di interesse come i titoli di debito pubblico, ma sono soldi che puoi anche usare in qualunque momento per qualunque pagamento come se fossero sul conto corrente.. Sono soldi tenuti presso lo Stato. per cui sono ahche più sicuri di quelli detenuti presso le banche. Questo chiude il cerchio del problema del debito pubblico, che è già oggi in realtà moneta..

 

In parole semplici, si tratta di una forma di moneta che è anche debito o se vuoi, un tipo di debito che è anche moneta. Il debito pubblico diventa moneta in senso funzionale e quindi in senso pratico e a tutti gli effetti. In questo modo si porta alla logica conclusione l'evoluzione del sistema finanziario e monetario degli ultimi 40 anni in cui si sono creati strumenti di debito sempre più liquidi per le istituzioni e di fatto i titoli di stato sono oggi usati da fondi hedge, fondi e banche come liquidità. Per cui alla fine occorre oggi chiedersi perchè anche i cittadini non possano usare, come fanno le istituzioni, il debito pubblico come se fosse liquidità

Dal punto di vista pubblico del pubblico la domanda è: "perchè devo tenere separati i soldi che investo per avere un rendimento sicuro (in bonds) e quelli che tengo sul conto corrente per pagare con il bancomat Perchè non posso usare i soldi in titoli come se fossero liquidità ?" 

 

Se lo Stato allora si attrezza per superare questo problema ed offrire una soluzione, sotto forma di conti presso il Tesoro, cosa succederebbe ?

Per il pubblico diventa conveniente non avere tutti i soldi in banca, ma averne una parte importante presso il Tesoro. Che in questo modo si finanzia in modo meno complicato, meno costoso e anche  meno pericoloso di quando non si basi solo sui mercati, dove si specula al ribasso e al rialzo sulle quotazioni dei Btp. Con questa soluzione non ci saranno più bonds, Btp, Tbond o altri titoli di stato di diverse scadenze e cui cui si basano future sul cui prezzo speculare. Ci sarà invece liquidità remunerata, con un valore fisso e un tasso variabile (a seconda della domanda), costituita da bonds perpetui detenuti presso lo Stato.

 

Che relazioni ha questa idea con la Moneta Fiscale che prioponiamo dal 2002 ?

 

Che relazioni ha questa idea con la Moneta Fiscale con l'idea dei Minibot di Borghi (che sarebbero anche loro bonds perpetui) ?

 

Che relazioni ha con la MMT di Mosler che ho cercato di divulgare ?

 

OK, si può allargare molto la discussione perchè si tratta di un tema che va alla radice di quello che è il sistema monetario e del debito moderno, le implicazioni di questa proposta e dell'analisi che la sostiene sono estremamente importanti.

 

Per adesso però, con questa piccola introduzione che ho provato a mettere assieme, si dovrebbe comprendere un punto essenziale: esiste una soluzione pratica e immediata al problema dello Spread e del debito pubblico. Una soluzione perfettamente legale anche oggi all'interno dei trattati (si emette un altro tipo di debito pubblico) e implementabile subito senza dover chiedere permesso alle UE o alla BCE. Questa è una soluzione che il governo può adottare anche domani e che riguarda solo i suoi poteri di gestione ed emissione del tipo di di debito pubblico che ritiene appropriato. Nessun trattato UE impone di finanziarsi con Btp. Nessun trattato o regolamento BCE impedisce di aprire conti presso il Tesoro.  

 

I nostri politici potrebbero fare cose utili e importanti come questa se vogliono. In questo caso non ci sarebbe la scusa che "la UE o la BCE non ce lo permettono..."  Possono farle però se capiscono come funziona il mondo della finanza e del debito.

 

Se lo capiscono....

 

Se....

 

(continua)

 

 


 Last edited by: G.Zibordi on Lunedì 04 Maggio 2020 01:37, edited 51 times in total.

iNTERVISTA A WARREN MOSLER di GIOVANNI ZIBORDI E PAOLO BECCHI  

  By: G.Zibordi on Lunedì 15 Aprile 2019 09:40

DA     LIBERO    DEL 14 APRILE 2019

TESTO INTEGRALE DELL'INTERVISTA A WARREN MOSLER

 

 

di Paolo Becchi e Giovanni Zibordi


La giustificazione dell’Austerità, che in Italia ha significato aumentare sempre le tasse, è che lo Stato non ha i soldi. Da più di venti anni Warren Mosler e la scuola di pensiero che ha ispirato, la MMT, spiegano che è assurdo.

Quest’anno in America si parla molto di questa scuola di pensiero chiamata MMT o Teoria della Moneta Moderna e qualcuno ha contato 227 articoli apparsi da inizio anno sui giornali più importanti. Il fondatore è Warren Mosler che non è un professore, ma un importante operatore finanziario, il quale si era convinto dell’errore del modo di pensare comune in quanto gestore di un fondo che comprava i nostri BTP. Nel settembre 1992, l’Italia era appena uscita dallo SME, il “serpente monetario” che vincolava tra loro le principali valute europee, e uscendone la Lira aveva svalutato di oltre il 20% verso il marco. I tassi di interessi sui Btp erano saliti intorno al 12% perché molti sul mercato temevano un default e anche economisti importanti come Rudiger Dornbusch parlavano di un probabile default dei BTP.

Warren Mosler, come investitore in BTP, andò a parlare a Roma con il Ministro del Tesoro Luigi Spaventa per vedere se si rendeva conto anche lui che l’Italia, essendo tornata ad avere la propria moneta indipendente, non rischiava nessun default. Proprio così la vedeva anche Spaventa. Mosler fece allora comprare al suo fondo BTP in modo massiccio prendendo a prestito lire a tassi molto più bassi dei BTP.  Non ci fu nessun panico e negli anni seguenti i tassi di interesse dei BTP scesero pure e il loro prezzi simmetricamente aumentarono, e Mosler fece una fortuna.  

Mosler si era reso conto che il panico sui deficit  e il debito pubblico non aveva alcun senso perché dal punto di vista operativo, la Banca Centrale di fatto anticipa sempre i soldi che poi lo Stato spende. Nel sistema monetario attuale il denaro che lo Stato spende viene creato con entrate contabili della sua banca, la Banca Centrale, la quale non ha mai rimandato indietro un assegno del governo perché “non c’erano soldi sul conto”. Se il debito che lo Stato vende sul mercato è nella propria valuta lo Stato non rischia mai un default.

Il modo di pensare comune sul deficit pubblico è che lo Stato, per poter spendere, deve prima tassare o prendere a prestito dei soldi, come una famiglia o impresa che deve prima procurarsi i soldi per poterli spendere. Per cui anche lo Stato deve “tirare la cinghia” quando non ha soldi. Ma come è possibile che tutti, Stato, cittadini e imprese debbano prima procurarsi i soldi da qualcun altro ? Se lo Stato deve prima deve tassare per poter pagare stipendi da dove prendono i soldi per pagargli le tasse i privati ?

Mosler e la MMT spiegano che è un assurdo logico pensare che se lo Stato non si procura soldi dai privati non possa spendere perchè nella realtà pratica del sistema di moneta a corso forzoso e di Banca Centrale in cui viviamo oggi, accade in realtà il contrario: se lo Stato prima non spendesse, non ci sarebbero i soldi per i privati per pagare le tasse (o comprare titoli di stato).

La realtà degli ultimi venti anni ha confermato l’interpretazione di Mosler. E oggi tutto gli americani lo riconoscono, anche se siamo certi che nessuno penserà di dargli il  premio Nobel.

Intervista 

D - Come ti senti nel vedere che la MMT, che hai elaborato e promosso collaborando con diversi economisti negli ultimi 20 anni, è  ora al centro del dibattito in America?

R - Non potrei essere più contento nel vedere che le mie intuizioni sono ora diventate notizie importanti su tutti i giornali! Spero che anche i policy makers le applichino nel modo corretto e che in questo modo il mondo possa diventare un posto migliore per tutti.

D - Molti commentatori dicono che Trump implicitamente applica le tue idee sul deficit pubblico visto che lo ha ampliato e ha sempre respinto i suggerimenti che lo invitavano a preoccuparsene. Pensi che ora entrambi,  Repubblicani e Democratici, seguano di fatto l'MMT anche quando non lo riconoscono esplicitamente?

R - Posso solo sperare che lo facciano. Ci sono sempre state due preoccupazioni sulla spesa in deficit. La prima è che troppa può causare inflazione, il che è vero, e la seconda è che gli Stati Uniti possono in qualche modo "andare in bancarotta" e finire come la Grecia, come ripeteva il deputato Paul Ryan, ma questo non è vero. Mi auguro che ora tutti lo comprendano e operino di conseguenza.

D - Gli Stati Uniti stanno andando bene (lasciando da parte la questione della disuguaglianza che è diventata più acuta) mantenendo ampi deficit finora e nessuno nei mercati e nella classe politica sembra essere preoccupato. Pensi che ci possano essere problemi in futuro per l'economia americana, come una recessione nel prossimo anno?

R - Sì, la guerra commerciale con la Cina sembra avere un costo e l'adeguata risposta politica per sostenere la crescita sarebbe un deficit pubblico ancora più alto in America. Tuttavia, negli ultimi mesi devo dire non ho visto alcun segno di questo tipo di proposte in termini concreti, e la  crescita degli Stati Uniti sta rapidamente rallentando.

D - Tra il 2013 e il 2017 hai speso molto tempo in Italia e con l’aiuto di Paolo Baranard hai girato il paese tenendo decine di conferenze e discorsi creandoti un seguito e poi hai anche lavorato all'università di Bergamo. Sono passati però altri anni e siamo ancora bloccati nell'austerità, anche dopo aver eletto un nuovo governo " sovranista", che alla fine ha mantenuto il deficit al 2%. E ora stiamo entrando in recessione. Cosa potrebbero fare  Salvini e Di Maio?

R - Tutto quello che possono fare è spiegare a Bruxelles che il limite del 3% del PIL di deficit debba essere portato all'8%  per tutti i paesi membri. E la politica fiscale deve essere strumento di politica economica invece di usare i tassi di interesse come strumento di politica economica (che non serve molto). Quello che dico è che non serve molto fare proposte specifiche solo per l'Italia. Ora sarebbe il momento di assumere una posizione di leadership per l'intera eurozona e proporre una politica macroeconomica per sostenere l'intera zona dell'euro in cui l'Italia è uno dei partecipanti.

D - Cosa si potrebbe fare per lo spread? Oggi solo 1/3 del debito pubblico italiano è in mano a fondi, pensioni e assicurazioni italiane. Sarebbe possibile per il governo italiano ottenere che le famiglie italiane, che hanno un'elevata ricchezza finanziaria, ricomprino le obbligazioni italiane e ridurre così la minaccia dello spread?

R -Non credo che questo  aiuterebbe in modo significativo. Bisogna costringere la BCE  a garantire di "fare tutto ciò che serve" contro il default, una garanzia messa per iscritto e diventata  in qualche modo "legge". Questa garanzia  eliminerebbe il rischio di spread dai paesi membri della UE. Inoltre toglierebbe alla BCE la capacità di utilizzare tale strumento per imporre ai governi di aderire all’austerità. I Trattati UE non attribuiscono alla BCE la giurisdizione e la competenza sulla politica fiscale dei governi, la quale resta una loro prerogativa. Ciò che dovete superare è il fatto che  la BCE possa continuare a condizionare i governi imponendo loro di rispettare l’austerità, come è avvenuto per l’Italia.

D - Se non è possibile convincere le istituzioni europee a fare quello che proponi e  l'Italia piomba in una recessione cosa potrebbe fare il governo da solo? Il governo ha rinunciato alla battaglia per uscire dall’euro,  potremmo provare ad aggiungere agli euro altra moneta ad esempio tramite l’emissione di Bot per pagare debiti dello Stato verso i fornitori?

R - Se la UE non accetta di ampliare i deficit e sostenere l’economia non vedo una via d'uscita per l’Italia più di quanto i singoli Stati degli USA ne abbiano una se il governo federale USA togliesse loro il supporto e li abbandonasse a loro stessi. Per quanto riguarda ipotesi di moneta addizionale o di alterazione della denominazione del debito, bisogna tenere presente che queste mosse probabilmente indurrebbero la BCE a minacciare ritorsioni e questo farebbe aumentare lo” spread”, fino al punto di rischiare l’insolvenza del debito in euro.

D - Sicuramente questo è il problema che paralizza i governi italiani, ma tu parli del fatto che sono necessari  deficit dell’8% in Italia e però è improbabile che la Germania e la maggioranza dei governi UE concordino su deficit anche solo oltre il 3% del PIL. La politica della BCE di tassi di interesse zero e di acquisto di 2,500 miliardi di titoli ha solo rinviato la crisi. Se la recessione si aggrava e la UE non accetta di fare una politica fiscale espansiva, si può arrivare ad un punto di rottura. E’ vero che la BCE può minacciare ritorsioni come dici, ma non possiamo rimanere paralizzati e poi finire travolti da un altra crisi come nel 2008 o nel 2011.

R - Sono d’accordo su queste vostre considerazioni. In teoria  il mio “Piano A” funzionerebbe, ma ci sono questi problemi pratici e politici.  Per questo motivo però sono anni che propongo anche un “Piano B” per l’Italia che sia credibile e quindi possa essere usato come leva per spingere avanti la discussione.Come in molte faccende esiste un modo giusto e uno sbagliato di implementarlo. Devi fare due cose. Quello che devi fare non è uscire dall’Euro con tutte le complicazioni del caso, ma semplicemente lo Stato italiano inizia a spendere e tassare in Lire. Assumendo che la nuova Lira sia fissata a 1 euro = 1 lira per semplicità,  lo Stato inizierebbe a pagare fornitori, pensioni e stipendi in lire nello stesso ammontare e anche a richiedere simultaneamente che le tasse siano pagate in Lire. per cui se lo Stato aveva una tassa di 5mila euro ora questa diventa di 5mila lire. Una volta che hai fatto questo hai di nuovo una politica fiscale e monetaria indipendente e puoi riportare la prosperità in Italia. Ma c’è una seconda cosa molto importante che enfatizzo. E’ essenziale non convertire gli Euro esistenti nei conti bancari in Italia in Lire. Molti piani che ho viso involvono la conversione forzosa degli Euro in Lire e sono categoricamente contrario.

D - Quindi si tratterebbe di una vera propria nuova moneta in parallelo all’Euro utilizzata dallo Stato, ma non una moneta legale che sostituisce l’Euro e in cui viene convertito tutto… Cosa succederebbe al valore di questa moneta, si svaluterebbe rispetto all’Euro no ?

R - OK, se forzi la conversione degli Euro in Lire avrai che molta gente non è per niente contenta di ritrovarsi delle Lire, corre a cambiarle in Euro e la Lira si svaluta e può svalutarsi molto, del 40% ad esempio.Senza contare che anche molto prima del giorno della conversione ci sarebbe una fuga di capitali La Banca Centrale non sa come fermarli e alza i tassi di interesse, la svalutazione fa aumentare il costo delle importazioni e alla fine hai un caos, il governo cade ecc..

D - Sì, questa è sempre stato il problema cruciale quando si parlava di ritornare alla lira, la fuga di capitali.

R - Tutto questo si può evitare se ci limita a tassare in Lire e pagare le spese dello Stato in lire, senza imporre alcuna conversione  in lire delle migliaia di miliardi di euro che oggi sono banca. Li devi lasciar stare, la gente deve poter tenersi i suoi euro e l’euro continuare a circolare come prima tra privati e con l’estero. Dato però che lo Stato richiederebbe di pagare le tasse in queste nuove Lire, si creerebbe una domanda di Lire da parte di chi deve pagare tasse. In questo modo le lire tornerebbero a circolare, ci sarebbe domanda di lire da parte di residenti italiani che hanno ancora i loro euro ma devono pagare le tasse in lire oraNon ci sarebbe invece ragione di cambiare le lire in euro, visto che comunque i propri risparmi restano in euro. Non ci sarebbe quindi nessuna fuga di capitali dalle banche italiane visto che i soldi resterebbero in euro, per chi lo voglia mantenere. Ci sarebbe anzi una scarsità relativa di Lire rispetto agli Euro perchè in Italia ci sarebbero migliaia di miliardi in banca in euro e non ci sarebbero lire, se non quelle che lo Stato spende nel corso dell’anno. Per pagare le tasse molti avrebbero bisogno di lire e venderebbero i loro euro per lire e in questo modo la svalutazione della Lira sarebbe molto limitata, spinta solo da chi all’estero, non avendo lire, le vendesse allo scoperto come speculazione. Ma in Italia ci sarebbero 3 o 4mila miliardi di euro in banca e una domanda costante di lire per pagare le tasse e questa domanda di lire sosterrà il tasso di cambio della Lira verso l’Euro.

D - In questo “Piano B” i privati, famiglie e aziende, non sarebbero obbligati per legge ad utilizzare la nuova lira e continuerebbero, se gli conviene, a pagare in euro ? E i debiti in Euro ?

R - Nel settore privato si continuerebbe ad operare in Euro come prima, ma come spiegato, per pagare le tasse alcuni dovrebbero ogni tanto procurarsi lire vendendo quindi una parte dei loro euro e questo farebbe circolare delle lire in modo spontaneo, senza forzarlo per legge.  Lo Stato riceverebbe degli Euro perchè appunto ci sarebbe chi li vende per pagare le tasse in lire e con questi euro lo Stato ripagherebbe ad esempio i Btp che scadono. E’ importante capire che se non converti gli euro in lire, ma lasci i soldi in euro in banca come adesso, all’inizio ci saranno poche lire, solo quelle che lo stato comincia a spendere mese per mese oppure quelle che lo stato emette e vende a chi ne ha bisogno per pagare le tasse. Dato che quasi tutti avranno man mano bisogno di lire per le tasse lo Stato ne emetterà e in questo modo si procurerà euro che gli occorrono durante la fase di transizione che può durare un anno.

D - Ma cosa succederà poi nel corso del tempo ? La nuova lira si sostituirà all’Euro ?

R - Dato che lo Stato italiano spende e tassa per cifre enormi, questa doppia circolazione di lire ed euro non durerebbe in eterno, ma gradualmente, nel corso di diversi anni, si tornerebbe ad usare prevalentemente lire. Sempre però in modo volontario e graduale, senza mai toccare i soldi in banca degli italianiLa differenza con i piani di uscita dall’Euro che ho visto è che eviteresti una pesante svalutazione iniziale e il panico con fuga dalle banche per portare via gli euro ed evitare che il governo te li converta per decreto una mattina in lire.Con questo piano il governo italiano riavrebbe il controllo di una sua moneta indipendente con cui spendere e tassare e potrebbe risanare l’economia  dimezzando ad esempio l’IVA, spendere per infrastrutture e fare altre cose socialmente utili.

D - Alla fine sarebbe un modo graduale di ritornare alla Lira ?

R - Questo “Piano B” va proposto e discusso specificando che è non è la soluzione ideale, che l’obiettivo primario del governo italiano non è ritornare alla Lira, ma convincere gli altri paesi dell’eurozona a cambiare le regole del deficit e smettere con l’austerità. Questo non è il “Piano A”, che sarebbe di riformare la struttura dell’Eurozona abbandonando l’ossessione per i deficit e deficit pubblici. Tuttavvia, se la Germania e altri paesi non vogliono ascoltare, occorre avere un piano alternativo che può essere effettivamente implementato in caso di necessità da parte dell’Italia. Per poter sedersi al tavolo in sede UE  con un potere di negoziazione, il governo italiano deve avere un alternativa credibile, che non è il ritorno “secco” alla lira in cui converti forzosamente di colpo tutti gli euro in lire. Come ho spiegato questo spaventa il pubblico, provoca una massiccia svalutazione e un caos per il sistema bancarioQuesto “Piano B” invece, di iniziare a tassare e spendere in lire da parte dello Stato, senza però toccare gli euro in banca dei cittadini, per cui euro resta come moneta legale, ma la lira è la moneta in cui paghi le tassse, sarebbe un alternativa più pratica e credibile. Consentirebbe al governo Italiano di negoziare alla pari in Europa per cercare di convincere gli altri governi a superare l’austerità

 

(traduzione dall’inglese di Giovanni Zibordi)


 Last edited by: G.Zibordi on Lunedì 15 Aprile 2019 09:42, edited 1 time in total.

LA DISCUSSIONE SULLA MONETA FISCALE di G.ZIBORDI  

  By: G.Zibordi on Mercoledì 10 Aprile 2019 11:55

Email di Stefano Sylos Labini

"Una mail a Giovanni Zibordi che sta lavorando sulla Moneta Fiscale.

Caro Giovanni,

visto che ci siamo risentiti via facebook mi sembra opportuno fare alcune precisazioni.

1. Tu avevi preso le distanze dal manifesto / appello che presentammo nel novembre del 2014 perchè vedevi la moneta fiscale come il passo per l'uscita dall'euro.Infatti nel tuo capitolo sul libro di Micromega avevi scritto: "Una moneta parallela è un passaggio intermedio per tornare alla lira. Non bisogna farsi illusioni sul fatto che un piano del genere consenta di far funzionare l’euro. Da un punto di vista logico, è il primo passo verso un’uscita graduale dall’euro e la differenza, però, con l’uscita «secca» dall’euro è sostanzialmente che questo piano potrebbe essere adottato anche tra un mese e non creerebbe la fuga di capitali che produce la prospettiva di vedere i propri soldi convertiti in lire per decreto. Di conseguenza è più semplice, meno rischioso e ha migliori probabilità di convincere l’opinione pubblica. È un «piano B» con cui negoziare in Europa, ma porta probabilmente a una fine dell’euro graduale, «a stadi»".

Non so se adesso hai cambiato idea sull'uscita dall'euro. Noi non l'abbiamo mai presa in considerazione.

2. Non sono d'accordo sul fatto che la Moneta Fiscale rappresenti un taglio di tasse

Gli sconti fiscali assicurano un controvalore monetario ai titoli che non appena emessi possono circolare ed essere spesi accanto all'euro. La riduzione delle tasse si verifica solo alla scadenza.

3. Sul rischio che la MF alimenti maggiori importazioni oppure sia usata in parte per ripagare debiti e risparmiare, bisogna considerare anche gli effetti positivi che operano in senso contrario: la velocità di circolazione della MF sarà più elevata rispetto agli euro (vedi il Sardex) attivando un numero superiore di scambi; la MF permette di liberare euro per importazioni, debiti e risparmi; il miglioramento delle aspettative sblocca il risparmio e riattiva il credito bancario; la riduzione del cuneo fiscale mantiene in equilibrio la bilancia commerciale.

4. In conclusione, è molto difficile stimare l'impatto della moneta fiscale sulla crescita del reddito e quindi sul rapporto deficit / Pil e sul rapporto debito / Pil ex ante.

Con le clausole di salvaguardia che abbiamo immaginato al massimo la manovra sarà a saldo zero: le minori entrate che si hanno con gli sconti fiscali vengono compensate da tagli di spesa e aumenti di tasse di pari entità.
.
In più è possibile sostituire euro con CCF se le cose dovessero andare male nel senso che l'aumento di tasse viene accompagnato da integrazioni con i CCF.

Ed è giusto quello che sostieni sul fatto di sostituire BTP in euro con BTP fiscali e cioè di non ripagare i BTP con euro alla scadenza ma di sostituirli con BTP fiscali.

Insomma ci sono diverse forme di intervento per far fronte ad una crescita insufficiente del Pil e quindi del gettito fiscale al fine di evitare un incremento del deficit, fermo restando che la nostra economia ha margini di recupero molto elevati e per questo la MF può funzionare.

Un caro saluto.
Stefano

 

La mia risposta

ciao Stetano, non scrivo mai su FB per cui sono lento a rispondere, non mi ricordo neanche bene come si fa..ad es gli spazi e gli invio.....

1) la moneta fiscale va presentata come un Piano B per negoziare in Europa altrimenti neanche prendono su il telefono quando chiama il Ministero dell'Economia italiano per discutere di maggiori deficit e di allentare l'austerità. Ma il motivo per cui è un Piano B che può funzionare come arma negoziale è che porta l'Italia ad essere indipendente dalla BCE e dalla UE perchè poi se vuole continua ad emetterne e piano piano se funziona lo Stato paga le spese e gradualmente sostituisce l'Euro. C'è un intervista a Warren Mosler sul Piano B su youtube 

dove spiega come lo Stato italiano può tassare e spendere in nuove lire senza però toccare gli euro in banca. Questo sarebbe l'esito finale dell'introduzione di una Moneta Fiscale, solo che Mosler salta i passaggi intermedi e dice di fare tutto e subito. Questo discorso di Mosler è utile per capire dove vai a finire, una volta che i politici hanno in mano una moneta fiscale domestica che controllano il processo non si ferma più. E come lo penso io la pensato tutti, se vai a leggere in Germania le discussione sulla "Paralle Wahrung" , dove anche di recente ci sono stati in convegni come quello che ho citato sul pezzo nel Sole24ore: a  Dusseldorf il 22 nov con Thomas Mayer. Parlano di moneta fiscale per l'italia citando i minibot, ma poi in generale del concetto e dicono tutti che sarebbe una "Italisierung" dell'Euro, che gli italiani possono farlo e però dopo l'euro non è più lo stesso e allora appunto la Germania deve prevederlo e trovare una soluzione che convenga anche a lei.

Quindi per me è sempre stato ovvio, fin dal libro con Hoepli del 2014, e l'ho sempre scritto, che la Moneta Fiscale porta ad usare alla fine "nuove lire" in Italia lasciando però gli euro in banca, senza convertirli forzosamente. Ma la logica del meccanismo è che gradualmente alla fine in Italia si useranno prevalentemente queste "nuove lire fiscali" che si svalutano un poco verso gli euro, specialmente man mano che la loro quantità emessa aumenta. Anche se come spiega Mosler una volta che lo Stato spenda in moneta fiscale/nuove lire e tassi anche tutto in questa moneta, hai una domanda di "nuove lire fiscali" che stabilizza il cambio perchè i 4mila mld di euro in banca vengono man mano cambiati in nuove lire fiscali e questa domanda sostiene il cambio. BISOGNA RENDERSI CONTO CHE IL MERCATO E GLI OPERATORI GUARDANO ALLO SCENARIO FUTURO e fanno queste estrapolazioni. Non credono affatto che sarà qualcosa di limitato per qualche anno per sostenere la domanda e basta, sanno che una volta che i politici italiani hanno in mano un emissione di moneta senza vincoli tecnici o legali poi non ci rinunciano.

Oggi c'è un intervista a Gennaro Zezza sulla Moneta Fiscale e minibot 

 e se ascolti anche lui come me dice che non crede che si ripaghi da sola, come avete scritto e riscritto, ma come vi ripeto, a parte voi questa idea non convince praticamente nessun altro, anche Zezza che è l'unico accademico esperto di economia monetaria (Ortona si occupa di altro ad es) favorevole alla Moneta Fiscale. E Zezza dice che se fosse che spendendo di più ripaghi in maggiori tasse e azzeri il deficit allora basterebbe semplicemente aumentare la spesa e si ripaga, cosa che non è. Senza contare che se distribuisci sconti fiscali e non li usi direttamente per spendere da parte dello Stato, la gente non li spende se non in parte.  Perchè, sia che li rivenda a sconto sia che li usi per evitare di usare i propri euro quando paga le tasse, i soldi in più in euro che si ritrova li usa anche per pagare debiti e risparmiare. Senza contare che quando spende, un terzo almeno va in import e stimola l'economia ma di altri paesi. Dire che metti le "clausole di salvaguardia" mi fa andare fuori dai gangheri, perchè significa solo dire che aumenti le tasse nel caso ci sia un deficit dopo 2 anni. Che non ha senso, è la stessa cosa che fanno tutti, Renzi e DiMaio e Salvini che scrivono che poi se non funziona la manovra c'è la clausola dell'IVA che aumenta..... Questo del Deficit che si crea, anche se minore di quello "statico" ovviamente, cioè emetti 70 mld di MFiscale e il deficit è ad es dopo 2 anni di 30 mld.. però è fondamentale. Se non crei deficit è miracolosa. Ma nessuno crede a parte voi a questo miracolo. Ragionevolmente puoi avere un deficit, il che ti mette in contrasto con la UE e i mercati, CHE REAGISCONO OGGI, DOMANI MATTINA, A QUESTO SCENARIO DI DEFICIT TRA 2 ANNI. Il che significa che appunto la Moneta Fiscale è uno strumento negoziale, una minaccia se vogliamo, che lo Stato italiano si muova indipendente, legalmente e tecnicamente, creando strumenti finanziari che possono diventare moneta, cioè essere scambiati elettronicamente in modo simile agli euro. Se tutto va bene, se tutti i negozi li accettano e la gente per 2 anni li scambia con una svalutazione modesta, allora dopo 2 anni provi a pagare delle spese pubbliche e hai creato una moneta domestica. Ma il problema del deficit in euro lo risolvi appunto se ti metti anche a pagare spese in moneta fiscale, risparmiando quindi di spendere euro da parte dello Stato. Non puoi farlo subito perchè rischi i "patacones", che in Argentina hanno creato dopo un poco caos...perchè ci pagavano da subito gli stipendi... Qui devi andare per gradi e se dopo 2 anni la gente li usa tutti per pagare tasse e quindi spariscono dalla circolazione si crea deficit. Se invece una parte li tiene e vedi che circolano molto allora, dopo 2 anni, provi a pagare anche delle spese e chiudere il cerchio bilanciando entrate e uscite diciamo così.


 Last edited by: G.Zibordi on Mercoledì 10 Aprile 2019 12:05, edited 2 times in total.

Re: Editoriale sul Sole sulla moneta fiscale - 20 marzo  

  By: G.Zibordi on Martedì 02 Aprile 2019 11:03

https://www.ilsole24ore.com/art/commenti-e-idee/2019-03-31/una-moneta-fiscale-parallela-crescere-senza-fare-debito-112250.shtml?utm_term=Autofeed&utm_medium=TWSole24Ore&utm_source=Twitter#Echobox=1554126231

 Di seguito è il testo completo dell'articolo, apparso in forma leggermente abbreviata come editoriale sabato 20 marzo sul Sole:

 

Una moneta fiscale per contrastare la recessione

 di Paolo Becchi, Giovanni Zibordi

 La produzione industriale nell’eurozona è crollata del -4,4% rispetto a un anno fa, con punte del -13% in Irlanda e -6% in Olanda e i commenti oggi sono che il peggioramento improvviso dei dati presenta somiglianze con l’ultima recessione globale nel 2008-2009. L’Italia è però già in recessione, intesa come due trimestri consecutivi di riduzione del PIL e la recessione ha già fatto salire il deficit pubblico ad un 2,7% effettivo.

 Ci sono già uffici studi che parlano di calo del -0,5% del PIL per il 2019 e dato che invece il governo aveva messo nel budget un 1,3% questo significa che il deficit può salire ancora e arrivare al 3%. Lo “spread” se ne è accorto ed è tornata sui 290 punti, ma va detto che almeno 30 punti sono dovuti al fatto che il rendimento dei titoli tedeschi si è praticamente azzerato (e parliamo di titoli a 10 anni, perché quelli a 2 anni ad es in Germania sono a -1%).

 Morale: le cose non vanno bene in eurozona e in Italia vanno ancora peggio, con un peggioramento che “supera le aspettative”. Notare che il petrolio e anche l’euro sono scesi nell’ultimo anno per cui sembra proprio qualcosa di serio, sembra che il ciclo economico abbia girato come nel 2008.

 La discussione sul destino dell’economia si è però spenta dopo i mesi di estenuanti trattative per partorire la manovra del 2,04% e il tormentato reddito di cittadinanza di cui ancora oggi non si sanno esattamente i criteri perché si stanno ancora discutendo dozzine di emendamenti. A questo proposito, chi agogna ai 780 euro al mese andrebbe informato che nelle clausole del budget approvato assieme alla UE c’è scritto che se l’economia peggiora, e quindi calano le entrate fiscali,  tale assegno verrà ridotto. E il resto degli italiani dovrebbe sapere che nelle “clausole di salvaguardia” inserite nel budget della manovra c’è scritto che se le entrate calano a fine anno si aumenta l’IVA di almeno 15 miliardi, il che può voler dire IVA al 26%.

 Il voto dell’Abruzzo con un’astensione al 48% e il crollo dei 5Stelle mostra che gli italiani sono sfiduciati sull’economia, ma la cosa per ora non tocca Salvini, che concentrandosi sull’immigrazione continua ad  avanzare. Il suo successo sembra dovuto soprattutto al discredito di quasi tutti gli altri, ma essendo di fatto potenzialmente il deus ex machina, con i 5Stelle sull’orlo di una crisi di nervi, Salvini si dovrà assumere responsabilità su come vanno le cose e non solo sugli sbarchi. E le cose stanno peggiorando abbastanza in fretta nell’economia.

 Cosa si può fare per evitare che la recessione incancrenisca i  problemi dell’Italia, che di fatto ha un’ economia in depressione da dieci anni?

In Germania, a Düsseldorf il 23 novembre scorso, economisti tedeschi noti come ad esempio Thomas Mayer, ex capo economista di Deutsche Bank, hanno discusso una ”Parallelwährung für Italien” cioè una moneta parallela (all’Euro), per l’Italia, onde evitare che l’Italia affondi alla fine tutto il sistema dell’euro. È paradossale che gli economisti tedeschi si trovino a discutere di una soluzione per noi e i nostri economisti invece siano assenti. Proviamo a rimediare qui un poco noi spiegando cosa si dice in Germania, dove, sorpresa sorpresa, si parla anche dei “minibot” della Lega.

 Gli economisti tedeschi notano innanzitutto che lo Stato italiano da 25 anni spende  meno di quello che incassa, non si indebita per pagare le pensioni o degli stipendi, ma solo per pagare interessi su interessi, è costantemente come si suoll dire in “avanzo primario” e cioè le tasse sono sempre di più delle spese. Anche gli interessi sono una spesa, ma solo una piccola parte finisce poi nell’economia italiana perché un terzo va all’estero e un terzo a banche centrali e banche (e il terzo circa che va a famiglie italiane indirettamente, tramite fondi, polizze e simili finisce in risparmio e non in spesa).

 Che fare? Anche gli economisti tedeschi discutono di quella che chiamiamo “moneta fiscale”,  cioè una moneta a fianco dell’Euro, che quindi non lo sostituisce e che lo Stato emette e poi accetta per pagare le tasse. Nel “contratto” di governo di Lega e M5S c’è una proposta che va in questo senso per l’emissione di circa 60 miliardi di “minibot” con cui saldare i debiti arretrati dello Stato verso le imprese. Un’idea sostenuta inizialmente da Claudio Borghi e ritornata al centro del dibattito pubblico dopo esser stata rilanciata proprio da Libero.

La proposta dei “minibot” che è stato inserita nel famoso “contratto” di governo è una fattispecie della moneta fiscale: un concetto che è stato dibattuto in centinaia di articoli e molti studi negli ultimi anni. Ad esempio in Italia sono stati pubblicati due libri al riguardo e l’ufficio studi di Mediobanca ha pubblicato un report che proponeva 40 miliardi di moneta fiscale utilizzando uno schema simile.

 Un esempio pratico  per capire il concetto di moneta fiscale è quello dei crediti per le ristrutturazioni edilizie, in cui lo Stato consente di scalare dalle tasse negli anni a venire metà delle spese sostenute. Se questi crediti fossero trasferibili ad altri e venissero estesi a tutte le famiglie e imprese indipendentemente dalle spese edilizie, diverrebbero qualcosa che ha un valore simile a quello degli euro. L’idea, insomma, è che lo Stato possa  emettere sconti fiscali futuri: in questo modo garantisce al cittadino che li riceve qualcosa che ha un valore, dato che con 1,000 di sconto fiscale l’anno prossimo eviterà di pagare 1,000 euro. Le imprese e famiglie che abbiano bisogno immediatamente di soldi potrebbero però cederli subito, con uno sconto del 5% o 10% ad esempio, a chi invece aspetti di utilizzarli e in questo modo circolerebbe  da subito più denaro nell’economia. Funzionerebbe come una seconda moneta, interna all’Italia, che quando venga scambiata, avrà un valore vicino agli euro.

 La prima obiezione rivolta alla “moneta fiscale” è che sarebbe nuovo debito, ma un credito fiscale, come quello delle ristrutturazioni edilizie, non obbliga lo Stato a  sborsare euro per cui non è classificabile contabilmente come un debito.

La seconda obiezione è  che anche se non è nella forma, nella sostanza diventerà comunque  nuovo debito per lo Stato, quando i beneficiari invece di versare euro all’Agenzia delle Entrate verseranno questi buoni o sconti che lo Stato ha emesso.

 

Per evitare allora un deficit una soluzione che è stata studiata è di far incassare questi sconti presso l’agenzia delle entrate non subito, ma con due anni di ritardo (come poi avviene in realtà con le agevolazioni per le ristrutturazioni, che infatti non hanno mai peggiorato il deficit pubblico). In questo modo chi li riceve ha in mano un titolo che gli da diritto a un’ agevolazione e può rivenderlo e scambiarlo, ma l’impatto per lo Stato è differito. In questo lasso di tempo l’effetto sull’economia fa aumentare il PIL e anche il gettito fiscale

 Avresti quindi un effetto positivo immediato perchè milioni di persone si ritroverebbero  in mano (diciamo su una carta di credito apposita, emessa dalle Poste) alcune migliaia di euro di sconto fiscale, che non possono usare subito, ma che sanno avere un valore. Se tutti li ricevono e se sono trasferibili allora verranno scambiati come se fosse moneta addizionale. Una moneta che vale un po’ meno dell’euro, ma che è gratis per cui sono soldi in più nell’economia e come tali consentono di fare compravendite addizionali e produrre alla fine più reddito e anche più gettito fiscale.

 Il reddito addizionale che questa liquidità produrrà sarà sufficiente a far arrivare un gettito fiscale addizionale in euro che eviti un deficit dopo due anni ? Se emetti 40 miliardi di questa liquidità oggi e altri 40 miliardi l’anno prossimo nel 2021, quando si possono incassare presso il fisco, ci saranno forse 100 miliardi di euro in più di PIL e quindi è possibile che entrino anche 40 miliardi in più di tasse evitando un deficit addizionale

Non è possibile saperlo con certezza perchè molto dipende da come sono percepiti dal pubblico: se tutti li tengono in tasca e aspettano il 2021 allora hai un deficit, se invece tutti li scambiano e li usano anche per comprare nei negozi puoi avere più PIL, più tasse e niente deficit (nel 2021)

Una terza obiezione è che questo moneta sia una specie di Lira mascherata.

E’ chiaro che non sono uguali agli euro perchè non puoi tirarne fuori contanti col bancomat e se vai all’estero non li riconoscono, per cui 1,000 di buoni fiscali varranno 950 o 900 euro, ci sarà una “svalutazione” insomma rispetto all’euro.

Se la quantità emessa è piccola, qualche miliardo, non si discosteranno  molto dall’euro perchè, come si è detto, se si aspettano due anni il fisco li accetta alla pari con gli euro e sarebbe stupido dare via per 60 o 70 qualcosa che vale 100. Se il governo  per stimolare veramente l’economia ne emettesse invece una quantità importante, 40 o 50  miliardi, allora possono deprezzarsi di più per via della domanda e offerta, Va tenuto presente che lo Stato italiano spende 800 miliardi l’anno e ne incassa 760 miliardi circa e nei conti correnti ci sono circa 1,400 miliardi, per cui anche 50 miliardi di questi sconti fiscali trasferibili sono una quantità che può essere assorbita e scambiata senza problemi

 Il punto cruciale è emetterne oggi ad esempio 40 miliardi fa aumentare il PIL nel 2019 e 2010 prima che vengano incassati nel 2021.

E’ plausibile che una carta di credito “fiscale”, emessa ad esempio dalle Poste, tramite cui ricevi 3,000 euro di sconti fiscali venga accettata presso i centri commerciali e man mano dalla maggioranza degli esercizi commerciali.  Di nuovo, non sappiamo esattamente con quale sconto rispetto agli euro, se del 3% o 6% o 10% perchè questo dipenderà dalla reazione del pubblico e degli operatori economici. Sicuramente però non si svaluteranno del 20 o 30% perchè il fisco li accetta alla parità con l’euro, 100 euro di sconti fiscali per il fisco valgono 100 euro di tasse

 Se si volesse evitare del tutto ogni possibile deficit addizionale bisognerebbe che lo stato oltre a dare questi sconti fiscal li usasse anche per pagare delle sue spese e quel punto sarebbero proprio una seconda moneta a tutti gli effetti. Questo però è più delicato perchè giustamente chi riceve un pagamento oggi in euro non vuole essere obbligato a ricevere qualcosa che vale meno degli euro.

 Tutto il concetto della “moneta fiscale” è invece su base volontaria, nessuno è obbligato a fare niente e gli euro non vengono toccati. Si riceve uno sconto fiscale gratis, imprese e famiglie, e si può decidere di rivenderlo se si ha bisogno di spendere soldi oggi a chi invece preferisca aspettare e usarli tra due anni per pagare le tasse.

 Quello che è certo è che con questa liquidità addizionale l’effetto sul PIL sarà positivo e lo Stato incasserà quindi anche più tasse grazie ai pagamenti e transazioni generati da questi miliardi di sconti fiscali che circolano tra il pubblico e le imprese.  Può darsi che le  tasse aumenteranno a sufficienza per coprire i miliardi di sconti fiscali emessi quando scadranno e si potranno utilizzare con il fisco. Questa questione si può dibattere, ma se quando vengono incassati si creasse lo stesso un deficit sarà tra due anni ad esempio e intanto l’economia si è ripresa.

 Dato che c’è un periodo di tempo in cui circolano prima di essere incassati e dato che si vuole darne a tutti gli italiani, si suppone che vengano accettati gradualmente da quasi tutti gli esercizi commerciali come forma di pagamento e diventino quindi una moneta elettronica (tramite una carta di credito fiscale) parallela all’euro

 Questo è lo schema della “moneta fiscale”, qualcosa che funziona come la moneta legale, ma non la sostituisce. Una liquidità addizionale che lo stato emette e si aggiunge alla quantità di moneta legale quando quest’ultima sia insufficiente. E oggi è insufficiente, dopo 25 anni di austerità, cioè lo Stato che tassa sempre di più gli italiani di quello che spende e dopo che le banche hanno tagliato più di 200 miliardi alle imprese

 L’ideale sarebbe che, se dopo qualche anno il pubblico si dimentica, per così dire, che sono sconti fiscali e tutti usano la carta di credito fiscale per effettuare pagamenti allo stesso modo in cui usano il bancomat e la carta Visa, allora lo Stato può provare ad usare la moneta fiscale anche per pagare una parte delle sue spese. A quel punto il cerchio si chiude e avrai una seconda moneta elettronica locale in Italia, parallela all’euro che consente allo Stato italiano di dare una spinta all’economia senza indebitarsi come accade ora

Nella situazione depressa dell'economia italiana attuale l'unica soluzione pratica è l'emissione di una "moneta fiscale" parallela (all'euro) da parte dello Stato italiano che aumenti la circolazione di moneta e il potere d'acquisto senza aumentare il debito pubblico.


 Last edited by: G.Zibordi on Martedì 02 Aprile 2019 12:07, edited 1 time in total.

In America tutti parlano della MMT (Modern Monetary Theory) di Mosler  

  By: G.Zibordi on Lunedì 18 Marzo 2019 10:17

In America, dove l’economia va bene (crescita del PIL 2,7% e disoccupazione ai minimi storici) con Trump ci sarà quest’anno un deficit pubblico di 900 miliardi di dollari, dove per confronto in Italia invece avremo un deficit intorno a 40 miliardi (espresso in dollari).

Ma nessuno tra i repubblicani e i democratici sembra preoccupato e parla di ridurlo, come si farebbe qui da noi nella UE. Anzi, come leggi su Bloomberg (13 marzo) si sta discutendo molto “Una Visione Alternativa al Dilemma di Indebitarsi o Aumentare le Tasse Per I Governi in Deficit,”

I nuovi leader e candidati Democratici più in vista per l’elezione alla presidenza dell’anno prossimo sponsorizzano infatti le idee della “MMT” (“Modern Monetary Theory”o “teoria monetaria moderna”) lanciata venti anni fa da Warren Mosler (“Alexandria Ocasio-Cortez, il nuovo volto dei progressisti al Congresso, sostiene la MMT e propone maggiori deficit per investimenti ecologici e altri pezzi grossi del Partito Democratico propongono l’altra idea della MMT, l’idea che il governo garantisca un lavoro a tutti quelli disposti a lavorare. Quattro senatori che si sono candidati per la nomina all’elezione presidenziale dell’anno prossimo, Cory Booker, Kirsten Gillibrand, Elizabeth Warren e Bernie Sanders, hanno sottoscritto entrambe le iniziative (da finanziare in deficit)”).

La MMT spiega che il deficit pubblico non è un problema per uno Stato che abbia la propria moneta  la propria banca centrale perchè può sempre ripagare il debito pubblico creando moneta e solamente quando si verifica una situazione di alta inflazione il deficit va contenuto. Come tutti sanno però nel mondo industrializzato da 30 anni l’inflazione e i tassi di interessi sono molto bassi, per cui la MMT sostiene che l’evidenza empirica mostra che oggi si possono tenere deficit pubblici ampi per finanziare programmi sociali, riduzioni di tasse o infrastrutture

La “MMT”, o teoria monetaria moderna di Warren Mosler (e altri come Galbraith junior, Stephanie Kelton, Bill Mitchell, Randall Wray...) è stata portata anche qui in Italia quando Moser tra il 2014 e il 2017 ha tenuto decine di conferenze in giro per l’Italia grazie a Paolo Barnard, che poi ne aveva anche parlato nelle sue apparizioni TV nella trasmissione di Paragone. I professori di economia invece l’avevano largamente snobbata, forse perchè veniva predicata da un giornalista alternativo. Quest’anno però se si scorrono il Wall Street Journal, Washington Post, New York Times, Forbes, Bloomberg, i blog di economia come quello di Paul Krugman, si scopre che tutti gli economisti americani la stanno discutendo e l’interesse è esploso (come mostra l’aumento di oltre 100 volte su Google della ricerca del termine “Modern Monetary Theory”).

Il fatto macroscopico e difficile da ignorare è che sotto Bush, Obama e poi ora con Trump gli USa hanno aumentato il debito pubblico da 8 mila a 22 mila miliardi di dollari negli ultimi dieci anni. Con Trump, che sarebbe un “conservative”, si è aumentato ancora il deficit per tagliare le tasse e stimolare l’economia e quest’anno il deficit arriverà a 900 miliardi di dollari portando il debito pubblico a 22mila miliardi (nonostante l’economia cresca quasi al 3%).

Questo non ha provocato nessuna inflazione o svalutazione del dollaro, a dispetto delle previsioni della maggioranza degli economisti. Gli USA mostrano un deficit intorno a 900 mld di dollari l’anno, la UE invece ha un deficit complessivo sui 150 mld l’anno e il Dollaro sale e l’Euro scende perchè il mercato dei cambi premia la maggiore crescita del PIL americana.

Con l’elezione presidenziale del 2020 che si avvicina i candidati e leader democratici invece di attaccare Trump sul deficit “irresponsabile” rincarano la dose e propongono piani di investimenti pubblici e sostegno all’occupazione che implicano deficit sempre elevati (oltre il 4% del PIL), che farebbero inorridire i nostri soci finlandesi, tedeschi e olandesi. Sia da destra che da sinistra quindi in America si vuole stimolare l’economia con deficit che in UE verrebbero “sanzionati” dalla Commissione UE nella UE “germanica”.

La MMT era la teoria economica che invece aveva previsto in modo chiaro e netto che questi deficit non avrebbero portato inflazione e svalutazione (e lo stesso per il Giappone, tra parentesi) e ora importanti leader politici fanno proprie le sue proposte. Più che una teoria Mosler la definisce come una descrizione del reale modo di funzionare del sistema monetario moderno, che poca gente comprende. Anche se non ce ne rendiamo conto, il 97% del denaro che circola è debito, perchè i soldi in banca sono creati dalle banche quando erogano un prestito (e per le banche sono contabilmente debito). In realtà non c’è nel sistema monetario moderno una vera differenza tra i conti in banca e i titoli di stato. Entrambi funzionano come denaro perchè si ha fiducia nello Stato, che in caso di bisogno grazie alle tasse che incassa può ripagare i titoli emessi e sovvenzionare e garantire i conti in banca dei cittadini.

Nel sistema monetario moderno avere 100mila in conto corrente in banca o 100mila in Bot o altri titoli di stato è funzionalmente la stessa cosa, sono entrambi liquidità e, se ci pensi bene, ti fidi dei soldi che hai in banca perchè sono garantiti dallo Stato che sostiene e salva sempre le banche. Gli italiani hanno 4,300 miliardi di ricchezza finanziaria, di cui circa 1,500 miliardi sono conti di liquidità. Lo Stato italiano ha un poco più di 2mila miliardi in titoli. Il valore degli uni e degli altri si basa sulla fiducia nello Stato perchè tecnicamente sono solo numeri nei computers delle banche, entrate contabili e tutti sanno che non è possibile chiedere in banconote i soldi depositati in banca perchè sono stati prestati a qualcun altro per il 90%. Ci si fida delle banche perchè dietro c’è lo Stato e non a caso tutti gli Stati hanno raddoppiato il debito pubblico dopo la crisi del 2008 per garantire in vari modi le banche ed evitare che crollassero.

Logicamente dovresti forse fidarti di più di avere 1 milione di euro in Bot e Btp che 1 milione di euro in un conto bancario. Senza contare che quando “presti soldi allo Stato” comprando 100mila di Btp non rinunci alla liquidità perchè se hai bisogno di soldi cash la banca ti presta quasi la stessa cifra dando in garanzia i Btp.

Se parliamo di istituzioni finanziarie poi con miliardi da gestire, usano i titoli di stato come moneta di scambio tra loro, per cui quando un fondo compra 1 miliardo di Btp poi lo gira una banca per avere liquidità e questa a sua volta ad un altra o un altro fondo e vengono “ipotecati” anche tre volte.

Mosler spiega che quando lo Stato emette titoli fornisce un servizio al pubblico e agli investitori che vogliono un rendimento sicuro, ma non ha bisogno di farlo perchè potrebbe emettere biglietti di 100 euro invece che 100 euro di BTP.  La prova è che esistono paesi come Singapore che non ha quasi mai deficit, ma ha un debito pubblico del 100% del PIL lo stesso perchè emette titoli di stato per appunto fornire ai risparmiatori qualcosa in cui investire. Anche l’Australia aveva eliminato il debito pubblico e il mondo finanziario se ne lamentava per cui ha ricominciato a fare deficit per emettere titoli richiesti dal mercato finanziario.

La MMT spiega che l’idea che lo Stato abbia bisogno di indebitarsi per poter spendere è falsa, perchè lo Stato può farsi dare soldi dalla sua banca centrale o farsi comprare i titoli che emette dalla Banca Centrale senza costo di interessi creando moneta. Per lo Stato a differenza di una famiglia indebitarsi è opzionale, ma sfortunatamente il mondo della finanza (con cui lo Stato si indebita) è riuscito a spargere una cortina fumogena per nascondere questa verità.

Ovviamente si parla di paesi industriali che siano in grado di finanziare i deficit esteri attirando capitali come gli USA o lo UK oppure non abbiano deficit esteri come il Giappone (ma anche l’Italia rientra nella categoria). Paesi come l’Argentina o la Grecia in deficit estero cronico e che non attirano capitali esteri per finanziarlo, hanno problemi perchè poi si indebitano con l’estero per importare.

Ma la stragrande maggioranza dei paesi asiatici e occidentali esportano e attirano investimenti, per cui possono fare deficit del 3% o 5% o 7% del PIL a seconda delle esigenze della produzione e dell’occupazione o per tenere a galla le proprie banche ed evitare che taglino il credito.  

Abbiamo detto: “se hanno la propria Banca Centrale e moneta” e purtroppo l’Italia aderendo al sistema della BCE e dell’Euro vi ha rinunciato, per cui non ha potuto come in USA, UK e Giappone aumentare i deficit per ridurre le tasse e ripulire i bilanci delle banche pieni di crediti incagliati.

Morale. In America in effetti, per alcune cose, sono più avanti di noi. Hanno stimolato l’economia e tenuto a galla a tutti i costi il sistema bancario facendo ampi deficit per dieci anni e ora invece di smettere continuano

In Italia la discussione di economia sembra spenta, ci siamo rassegnati al famoso 2% di deficit pubblico e alla crescita più o meno zero e ringraziamo iddio se non siamo già in recessione.

 

 


 Last edited by: G.Zibordi on Mercoledì 20 Marzo 2019 11:19, edited 1 time in total.

L’ITALIA NELL’EURO HA PERSO UNA FETTA ENORME DI REDDITO. COME MAI NON LA SPAGNA ? di GIOVANNI ZIBORDI  

  By: G.Zibordi on Giovedì 28 Febbraio 2019 10:02

L’ITALIA NELL’EURO HA PERSO UNA FETTA ENORME DI REDDITO. COME MAI NON LA SPAGNA ?

 

Un report del think tank tedesco Cep sui” vincitori (Germania e Olanda) e i vinti (Italia e Francia)” della moneta unica "oggi più controversa che mai" ha provato a quantificare quanto sarebbe stato alto il Pil se i Paesi non avessero introdotto l'euro. La Germania, dal 1999 al 2017 avrebbe guadagnato complessivamente 1.893 miliardi di euro, pari a circa 23.116 euro per abitante. Anche i Paesi Bassi hanno guadagnato circa 346 miliardi, e cioè 21mila euro pro capite. Nella maggior parte degli altri Stati si sarebbero registrate invece delle perdite: in Italia, lo Stato che più ne ha risentito, addirittura di 4,300 miliardi, una cifra strabiliante. Lo studio viene oggi attaccato dai prof. di economia pro-euro perchè la metodologia usata è di immaginare che l’economia italiana sia un misto di quella di paesi fuori dalla zona euro come lo UK e l’Australia e poi usare la crescita media del PIL del “mix” di paesi simili all’Italia per stimare come sarebbe andata fuori dall’Euro.

Per chi non lo sapesse però, in economia non esiste una metodologia standard come nelle scienze e si possono trovare approcci totalmente diversi e da qui discussioni infinite che lasciano il pubblico perplesso.

Proviamo a spiegare in modo più intuitivo cosa è successo. E’ un fatto che i paesi fuori dall’euro, in Europa come in Asia come in America sono cresciuti di più di queli nell’eurozona e nel caso dell’Italia che è collassata in una depressione perdendo il 20% della produzione industriale e l’8% circa del reddito procapite la differenza è clamorosa. I paesi di riferimento usati nello studio per simulare come sarebbe andata l’italia fuori dall’euro sono paesi che hanno in comune aver speso molto, paesi come lo UK e l’Australia in in cui la spesa per consumi e per costruzioni (legata al boom immobiliare) ha trainato l’economia, anche a costo di andare in deficit cronico con l’estero e di avere valute deboli. Inoltre sono paesi che hanno raddoppiato il debito pubblico dopo la crisi di Lehman del 2008 per tappare i buchi e anche proprio salvare le proprie banche. In questi paesi lo stato è stato molto generoso con il mercato immobiliare (in Australia regalava alle famiglie la cifra iniziale per ottenere il mutuo ad esempio e in UK ha messo centinaia di miliardi in garanzie e ricapitalizzazioni nelle banche). E le banche hanno continuato a pompare credito per immobili, il consumo e le imprese.

Ma non c’è bisogno di andare fuori dalla UE per trovare chi ha fatto quasi lo stesso. Noi vogliamo qui essere più obiettivi possibili e accogliere l’obiezione del “partito pro-euro” che dice: “come mai però la Spagna, che è nell’euro e in sud-europa come noi è andata molto meglio ?” Anche il report citato sopra in effetti mostra che mentre l’Italia avrebbe avuto una perdita colossale di reddito pro capite e PIL nei 20 anni dell’Euro la Spagna invece non ha avuto complessivamente danni (anche se è andata peggio dei paesi del Nord-Europa). RivolGiamoci allora agli economisti spagnoli per capire. Alcuni di questi notano che la chiave è nel “El Consumo Mas Alto” cioè nell’incremento della spesa per consumi che in Spagna si è ripresa molto bene, anche meglio che nel resto dell’Eurozona e molto meglio che in Italia.

Parliamo ad esempio di un incremento annuale del 4% negli ultimi tre anni, mentre l’Italia oscilla tra un 1,5% e 2% l’anno. Dato che nelle economie occidentali la spesa per consumi è più del 70% della variazione del PIL questo spiega largamente, più dell’export e degli investimenti, il fatto che il PIL della Spagna stia ancora crescendo intorno al 2%, meglio anche della Germania, e quello dell’Italia sia a zero (o sottozero cioè recessione)

Ecco qui un altro grafico tratto da un articolo di un economista spagnolo, Javier Jorrin su “El Confidential” il 20 febbraio che mostra, come indica il titolo dell’editoriale “la chiave della crescita dell’economia spagnola è nei consumi” ( La clave del crecimiento de la economía española está en el reparto de la renta)

 

Come si può facilmente intuire, il crollo degli investimenti in Spagna è stato dovuto a quello delle costruzioni e non si è ancora ripreso veramente, ma sono i consumi che hanno trainato e i consumi sono saliti più dei redditi da lavoro. Per chi prestasse fede invece a quanto abbia letto altrove sul fatto che gli spagnoli hannno aumentato di più la produttività e l’export di noi italiani ed è per questo che soffrono meno dell’Euro ecco quindi che in Spagna si riconosce che vanno meglio perchè spendono molto di più di noi.

Come mai ? Non inseriamo altri grafici, ma si può verificare che gli spagnoli hanno dimezzato il risparmio in % del reddito negli ultimi anni e hanno un debito privato (famiglie e imprese) che è molto più alto (era arrivato al 260% del PIL e tuttora è sul 210% del PIL contro un 169% del PIL dell’Italia). Come mai le banche gli fanno tanto credito ? Perchè in Spagna lo Stato ha aumentato dal 50% al 100% circa dal 2009 il debito pubblico, per tenere a galla a tutti i costi le banche e per non alzare le tasse anche se il deficit pubblico esplodeva fino all’8% o 10% del PIL:

Comunque la giri, sia che guardi alla spesa pubblica, al deficit, al debito privato e ai consumi, la Spagna ha pompato denaro nell’economia in tutti i modi e sia lo Stato tramite i deficit che erano sempre doppi dell’Italia che le famiglie tramite la spesa per consumi (finanziata largamente a credito) hanno speso di più.

Quello che gli economisti pro-euro nostrani non vogliono ammettere è che a parte la Germania che è un caso a sè, tutto il resto del mondo, che sia la Cina e il Giappone,  lo UK o gli USa o l’Australia o la Spagna hanno pompato soldi nell’economia dopo la crisi del 2008, sia come deficit pubblico che come credito. L’Italia è invece l’unico paese che ha ridotto i deficit e lasciato che le banche tagliassero il credito alle imprese da 910 a 685 miliardi facendone fallire tante e facendo crollare la produzione.

Sia lo studio di questo think tank tedesco Cep di cui si parla, che i dati che abbiamo mostrato con l’esempio della Spagna indicano una cosa: l’Italia ha sofferto di una riduzione del denaro che circola nell’economia. Il  think tank tedesco Cep indica che potevamo fare come l’Australia o lo UK e non perdere centinaia di miliardi di PIL. L’esempio della Spagna la stessa cosa. La Germania con l’Euro gode di un cambio molto sottovalutato, 1,12$ invece di 1,50$ che avrebbe con il marco e questo stimola la sua economia. Inoltre, come abbiamo spiegato in precedenti articoli, ha un sistema di banche pubbliche locali che non è soggetto ai vincoli UE e ha continuato a erogare credito ignorando la crisi globale

Anche questi studi mostrano che il problema fondamentale della Depressione economica dell’Italia è la scarsità di moneta, di denaro che circola sotto forma di credito o moneta (emessa dallo Stato).


 Last edited by: G.Zibordi on Giovedì 07 Marzo 2019 10:12, edited 1 time in total.

Re: LA BANCA D'ITALIA di Giovanni Zibordi  

  By: G.Zibordi on Martedì 12 Febbraio 2019 12:14

“Banca d'Italia e Consob andrebbero azzerati, altro che
cambiare una o due persone. Azzerati….” ha detto
sabato Matteo Salvini a Vicenza, davanti alla platea di
risparmiatori della Popolare Vicenza e Di Maio nella
stessa occasione "Chiediamo discontinuità e quindi non
possiamo confermare le stesse persone che sono state
nel direttorio di Bankitalia…” Sono dichiarazioni
bellicose a cui non viene dato seguito, come quelle
riguardo alla revoca della concessione ad Autostrade
dei 5Stelle dopo il crollo del Ponte Morandi ? Nel caso di
Autostrade c’erano dei vincoli contrattuali a cui Di Maio
e compagni non aveva pensato bene prima di parlare,
mentre nel caso di Bankitalia il governo può invece
decidere la revoca dei vertici senza problemi e qui
anche Salvini si è sbilanciato.
Come era prevedibile il ministro Tria ha subito parlato a
difesa di Bankitalia ed è partita la raffica di editoriali e
commenti a difesa della famosa “indipendenza” di
Banca d'Italia, senza la quale l’Italia rischierebbe di
avere…. scandali come quelli di Monte
Paschi-Antonveneta in cui sparisce una decina di
miliardi e lo Stato deve mettere 5 miliardi, fallimenti
come quelli delle banche Etruria,Marche,Vicenza ecc..in
cui lo stato deve rimborsare i risparmiatori e poi un crollo
del credito di 200 miliardi...e la cessione “selvaggia” di
quasi 150 miliardi di crediti deteriorati a fondi speculativi
esteri di cui parla ad esempio proprio oggi un reportage
di Myria Longo sul Sole24ore.
Se con “l’indipendenza” di Bankitalia abbiamo avuto
questa serie senza fine di disastri, non è chiaro come un
maggiore controllo e responsabilità verso il parlamento
possa peggiorare le cose.
Questa è allora un occasione allora per parlare di
questo undicesimo comandamento che si è aggiunto ai
primi dieci, “Non Avrai Altro Dio al di fuori della Banca
Centrale” cioè tu governo, parlamento e la società che
rappresentate lascerete il potere vero (in economia) alla
Banca Centrale e non vi azzardate neanche a criticarla.
Di Maio e Salvini si riferivano nel loro attacco, al non
aver vigilato e aver lasciato fallire alcune piccole banche
italiane, ma in altre circostanze sia la Lega che il M5S
hanno criticato anche la Banca Centrale Europea, ad
esempio perchè lasciava che lo “spread” si allargasse
contro l’Italia e di recente la Lega ha anche sollevato la
questione se l’oro di Bankitalia sia ancora sotto il suo
controllo o sia finito sotto la BCE
Come si sa, con l’euro le funzioni più importanti sono
state tolte ora però a Bankitalia, sia sul lato della moneta
che della supervisione delle banche, per cui ad es nel
caso della Carige la decisione su come ristrutturarla è
arrivata dalla BCE. In questo senso che rimuovere i
vertici di Bankitalia può essere un gesto importante, ma
che non cambia molto l’equilibrio di potere, come
avverrebbe in altri paesi fuori dall’eurozona.
Se parliamo della Banca Centrale in generale in
eurozona la maggioranza dei poteri sono passati alla
BCE che poi delega a Bankitalia alcune cose come il QE
cioè l’acquisto di Btp sul mercato, tanto è vero che
alcuni critici paragonano ora Bankitalia ad un mega
centro studi con centinaia di alti funzionari molto ben
pagati che però hanno sempre meno cose di cui
occuparsi (a questo proposito e parlando di sprechi,
l’enorme budget di miliardi della BCE a Francoforte, non
ha fatto diminuire il budget delle singole Banche Centrali
nazionali moltiplicando i posti da dirigente anche se le
funzioni che si assolvono sono le stesse)
Tornando a Salvini e Di Maio questo sabato hanno
violato il primo comandamento della politica economica
“Non Avrai Altro Dio al di fuori della Banca Centrale” con
corollario: “Non Nominerai il Nome della Banca Centrale
e del suo Governatore invano” (e non lo criticherai)
Questo credo prevede che la Banca Centrale nella sua
saggezza e totale “indipendenza” faccia funzionare il
sistema bancario e fornisca la liquidità che manca
all’economia tramite complesse politiche con nomi tipo
SSP, TLTRO e QE che da soli scoraggiano il politico
medio per non parlare del cittadino medio dall’interferire.
Nella realtà, dietro la facciata, hai un gruppo di
funzionari che provengono da una carriera nei ministeri
e nel settore bancario i quali hanno il potere di emettere
centinaia di miliardi di euro che creano dal nulla con il
computer e a loro discrezione possono usarli per
sostenere o meno le banche in crisi o per comprare o
meno BTP. Devono anche vigilare sul credito che le
banche erogano e questo gli hanno rimproverato Salvini
e Di Maio ma nella realtà gli scandali dovuti a mala
gestione delle banche sono stati globali e di dimensioni
colossali e nessuna Banca Centrale salvo forse quella
del Canada è rimasta indenne. L’Italia è entrata però
nelle classifiche mondiali con i miliardi di euro spariti
intorno a MontePaschi e l’acquisizione di Antonveneta
(da 9 a 12 miliardi secondo le stime), una vicenda che
ha visto anche la defenestrazione (nel senso di caduta
non accidentale dalla finestra) del povero Davide Rossi,
il capo delle relazioni pubbliche di MPS. Questa vicenda
da sola avrebbe dovuto portare alla sostituzione dei
vertici di Bankitalia anni fa.
Sul lato della politica economica la nostra Bankitalia è
più che altro esecutrice ora della BCE, ma ha potere di
influenzare l’opinione pubblica con le sue dichiarazioni e
e ad esempio questa settimana Visco è apparso sui
giornali perchè ripeteva la tesi che è un bene che lo
Stato non possa più emettere moneta dal 1981 (e
questo potere sia passato di conseguenza solo a
Bankitalia). Purtroppo nessuno nel Ministero
dell’Economia lo ha contraddetto come avrebbe dovuto
visti i programme elettorali dei partiti che sono al
governo che hanno sempre invece parlato di come lo
Stato italiano debba recuperare questo potere (la
“sovranità monetaria”).
Parlare di queste cose, delle responsabilità dei vertici di
Bankitalia, del controllo del suo oro, del potere di
emettere moneta è da “populisti” e provinciali ?
Allora potremmo ricordare che in Giappone alle ultime
elezioni il premier Shinzo Abe ha centrato la campagna
elettorale sulla minaccia di togliere alla Banca Centrale
del Giappone il suo potere autonomo se non avesse
monetizzato il debito pubblico. Se si va a leggere sulla
stampa internazionale articoli sulla politica di Shinzo
Abe si può imparare che c’erano titoli di prima pagina
del tipo ”..Shinzo Abe minaccia la Bank of Japan di far
passare una legge che le toglie la sua indipendenza..”
(vedi il 24/12/2012 ad es sul Daily Telegraph). In altre
parti e parti importanti del mondo industriale quindi i
governi eletti non temono di far passare le politiche per
le quali hanno ricevuto un mandato anche a costo
appunto di farsi obbedire dai funzionari di un’istituzione
pubblica come la Banca Centrale. Si, perchè se si tratta
di un’istituzione pubblica, deve allora rispondere al
governo e al parlamento eletti delle sue azioni
discrezionali che nel caso delle banche e della moneta
sono molto importanti e in pratica sono delegate a lei.
Non si tratta come della magistratura che applica delle
leggi. Nel caso della Banca Centrale la discrezionalità
per quello che riguarda la politica monetaria e le
regolazione delle banche è enorme. E’ un bene allora
seguire l’esempio dei paesi più “avanzati” come si suol
dire, ma allargando il campo anche a buoni esempi di
“sovranismo” come quelli del Giappone.

Re: LO SPREAD FA BENE ALLE BANCHE  

  By: G.Zibordi on Venerdì 21 Dicembre 2018 10:19

LO SPREAD FA BENE ALLE BANCHE

 

Nel 2011 ci fu la famosa “Crisi dello Spread” che portò alla sostituzione del governo Berlusconi che si dimise con quello di Mario Monti. Lo Spread era salito a 500 punti cioè il rendimento dei Btp era salito fino al 7% (contro un rendimento dei Bund tedeschi intorno al 2%). Bene, dopo l’arrivo di Monti la BCE prestò 400 miliardi alle banche a tasso zero perchè comprassero BTP (operazione “LTRO”) e poi BCE più Bankitalia comprò altri 360 mid di BTP (operazione “QE”). Ovviamente con questa massa enorme di 800 miliardi di acquisti i prezzi dei BTP schizzarono in su del 30% e oltre. Le banche italiane che avevano comprato sui loro 400 miliardi e rotti di acquisti alcune guadagnaronodecine di miliardi. Lo Spread alla fine fu una bonanza con cui fecero i loro bilanci dal 2013 al 2017. La cifra esatta dei guadagni non è stata calcolata e non è indicata nei bilanci bancari e non è facile farlo dall’esterno perchè si comprarono titoli di scadenze diverse in momenti diversi e dal 2017 le banche ridussero di quasi 100 miliardi gli acquisti. Si può ipotizzare che su una media di acquisti di 400 miliardi complessivamente, un guadagno del 10% medio sono 40 miliardi che spalmati su quattro anni sono 10 miliardi di euro di profitti all’anno per l’insieme delle banche. A questo poi va aggiunto che le banche comprarono titoli nel momento in cui pagavano interessi più alti, dal 3 al 7% (“lo spread” appunto significa tassi puiù alti) a seconda delle scadenze. Non è esagerato dire che i bilanci bancari dal 2013 sono stati fatti grazie allo Spread.

Bene, quest’anno la seconda crisi dello Spread si sta risolvendo felicemente di nuovo per le banche italiane.

Siamo stati sottoposti da questa estate ad un bombardamento di titoli sui giornali, articoli e dichiarazioni e commenti in TV su come lo Spread faceva soffrire i bilanci delle banche. E questo grido di dolore alla fine ha intenerito anche il cuore di Di Maio e Salvini che saggiamente alla fine si sono rimangiati le promesse elettorali e mantenuto l’austerità (cioè le tasse). I BTP che erano franati in maggio (prendendo per semplicità come riferimento il future del BTP) da diciamo 130 a 115, dopo mesi di oscillazioni tra 115 e 125 sono tornati ora a 128.

Come si è letto però gli esteri hanno venduto una cifra tra 70 e 80 miliardi di BTP e qualcuno deve averli comprati perchè per ogni venditore c’è un compratore. Bankitalia da giugno ne ha comprati non più di 20 miliardi (per semplicità e maggiore chiarezza arrotondiamo qui tutte le cifre, non ce ne voglia chi è più preciso). Si può ipotizzare quindi che le banche (e anche assicurazioni) italiane abbiano quindi comprato almeno 50 miliardi di BTP a prezzi più bassi in media di queli attuali. E anche a cedole più alte. L’entità esatta dei guadagni non è facile da calcolare senza la collaborazione delle banche stesse, ma un conto a spanne è che anche solo un 5% in più delle quotazioni su 50 miliardi siano 2,5 miliardi di utile ottenuti in meno di sei mesi.

Senza tediare ora con altri resoconti di vicende analoghe del passato, si può dire che da quando esistono i BTP ci sono state periodiche “crisi di fiducia”, anche prima dell’Euro. E si sono sempre risolte in gloria di chi ne approfittava per comprare i titoli a prezzi più bassi e cedole più alte. Di solito chi lo ha fatto erano o le banche estere o la Banca Centrale e le banche italiane.

Morale della favola. Lo Stato si ritrova ogni tanto a causa di queste “crisi dello Spread” ad emettere titoli di stato sul mercato a rendimenti più alti. Il can can che si genera su media lo costringe a fare o confermare misure di austerità (più tasse o le stesse tasse). Il momento di crisi passa. Chi lavora continua a vedersi la busta paga netta falcidiata dalle tasse e così le imprese mentre le accise salgono sempre-

E le istituzioni finanziarie, che sanno come gestire la situazione, si rimpolpano

Re:OGGI A ROMA!!!!!  

  By: G.Zibordi on Venerdì 23 Novembre 2018 09:43

Il Bluff del Debito Pubblico  

  By: G.Zibordi on Giovedì 18 Ottobre 2018 11:08

Il Bluff del Debito Pubblico


 

Passano gli anni ma in Italia quando un governo deve fare una manovra economica tutto gira sempre intorno al debito pubblico. La UE e i “mercati” vogliono essere rassicurati che lo Stato pagherà le rate e gli interessi sui CCT, Bot e Btp e l’intero governo impiega mesi a decidere se fare un deficit del 2,4% piuttosto che dell’1,8% del PIL, una differenza % dello 0,6% del PIL cioè 8 miliardi alla fine.

 

Ma questa differenza di 8 miliardi richiede trattative di settimane, agita i talk show e i giornali e marca la differenza tra un governo responsabile bene accetto alla UE e ai mercati (1,6% di deficit) e uno “populista” che fa esplodere lo “spread” e avviato al default (2,4% di deficit). Se lasci perdere la retorica e ti metti a leggere tabelle di numeri ti rendi conto che non ha senso.

 

Cerchiamo di essere precisi. La UE sapendo che di solito si sfora sempre (vedi sotto), voleva un 1,8% al massimo e Tria cercava di tenerlo a questa %, pensando che poi alla fine a consuntivo si arrivava sul 2,2% o 2,4%. Con un DEF che indica un 2,4% di deficit come "impegno" quindi si suppone che si arrivi alla fine ad un 2,8% di deficit circa. OK ?

 

 

Resta che è una differenza di 8 miliardi l’anno e sembra diventi la fine del mondo.  E se fosse tutto un bluff ? Ci dicono che “l’Italia ha 2,350 miliardi di debito” per cui basta ora poco per scivolare giù per la china, le percezioni del resto del mondo (la UE e i Mercati) sono negative per cui vanno accontentati e rassicurati. Altrimenti la UE “boccia” la manovra, le agenzie di rating “abbassano” l’Italia e il mercato “ci attacca”.

 

In pratica ti dicono che se, PER LA PRIMA VOLTA NELLA STORIA, lo Stato italiano non riduce il deficit a zero, ci sarà un patatrac. Ma se guardi la storia anche solo degli ultimi dieci anni vedi che con deficit maggiori e sempre intorno al 3% di media non è successo niente

Per vedere che questo discorso non ha senso bisogna iniziare notando che anche se il debito pubblico è sui 2,350 miliardi i titoli sul mercato sono molti meno, sui 1,800 miliardi e sono questi di cui preoccuparsi. In secondo luogo, di questi 1,800 miliardi BCE e Bankitalia ne hanno comprati 360 miliardi (con soldi "stampati")

 

 

Quindi il totale dei titoli di stato di cui preoccuparsi è sui 1,500 miliardi (non ho tempo di fare il calcolo esatto, ma i titoli sono sui 1,800 mld e sottraendo 360 mld della BCE avresti 1,440 miliardi). Parlare come fanno quasi tutti di "quasi 2,400 miliardi di debito pubblico" e invece parlare di 1,440 o 1,450 miliardi di titoli sul mercato da rifininziare sono due cose molto diverse (per chi avesse problemi con le sottrazioni, sono differenze di 800 miliardi in più o in meno). Nel caso dei 360 mld di titoli della BCE/Bankitalia è infatti garantito che per almeno due anni li ricompriano quando scadono perchè si sono impegnate a tenere il totale invariato

 

Supponiamo allora che il governo italiano ignori  UE e mercati e "tiri dritto" come dice Salvini. Dopo un poco di caos iniziale probabilmente non succede niente di grave. Ha senso tutta questa messinscena per 8 miliardi di differenza ? Il buon senso dice di no.

La UE tutto quello che può fare è imporre una multa di 3 mld e non lo ha mai applicato a nessuno Stato anche quando violavano i limiti del 3% facendo deficit del 10% come Irlanda, Portogallo e Spagna, per cui se lo applicasse all’Italia che fa un 2,4% verrebbe contestata dal governo italiano in sede legale.

Le agenzie di rating se abbassano l’Italia danno la spinta ai mercati di vendere ancora i Btp ? Sicuro, ma ricordatevi che i mercati hanno fatto oscillare i Btp infinite volte negli ultimi 25 anni e alla fine lo Stato italiano ha sempre pagato tutto, ha pagato la bellezza di circa 3,000 miliardi di interessi dal 1990

La conseguenza della “turbolenza” dei mercati è che il rendimento può salire ancora dal 3,3% attuale al 4% o forse anche di più, 4,5% ad esempio o anche 5%

 

 

OK. Lasciamo ora perdere i titoli dei giornali e le polemiche dei talk show e ragioniamo solo sui numeri. 

 

In Germania e nord-europa con inflazione al 2% e rotti i titoli di stato rendono meno di zero, -0,5% sulle scadenze brevi e al massimo 0,4% sui decennali. Quindi hai il povero risparmiatore germanico che perde ogni anno 1% o 2% l’anno. In Italia con inflazione più bassa, 1,2% ora, il risparmiatore italico godrebbe di un guadagno del  3% al netto dell’inflazione se i Btp salissero oltre il 4% di rendimento. In pratica avresti che un tedesco perde sul 2% l’anno sui suoi soldi in titoli di stato e l’italiano che guadagna un 2 o 3% l’anno. Una differenza del 4 o 5% per noi.

 

Ma il "rischio Italia" ? il Default ? Discorsi catastrofici simili sono stati fatti nel 2011 quando appunto il rendimento dei Btp salì al 5%. Il risultato è stato che chi comprò allora i Btp alla data di oggi tra cedole e apprezzamento ha guadagnato oltre il 50% cumulativo. Se vai più indietro, al 2008, negli ultimi dieci anni i BTP avevano resto un totale cumulativo del 70% fino a quando non sono arrivati Salvini e Di Maio. Adesso, anche conteggiando una perdita media intorno al 10% da maggio, il rendimento cumulativo resta intorno al 60%

 

Nel mondo di oggi tutto il reddito fisso sta facendo perdere soldi, i bonds globali in media da inizio anno hanno perso intorno al -2% e se poi li hai comprati tramite fondi con i vari costi connessi probabilmente hai perso più del -3%. Oggi abbiamo tassi di interesse più bassi della storia dell’umanità, tutti i paesi importanti pagano tra meno di zero e il 3% massimo (gli USA o l’Australia o la Cina) e quando pagano il 3% come gli USA poi hanno anche inflazione al 3% per cui il rendimento reale è sempre zero.

 

L'Italia in pratica è l'unico paese OCDE ora che paga rendimenti sui titoli di stato superiori all'inflazione !

Se allora un paese che ha un surplus estero del 2,5% del PIL e un enorme risparmio privato come l’italia offrisse rendimenti del 4% o 5% arriverebbero fondi da tutto il mondo per comprarne e piano piano anche i risparmiatori italiani che stanno ora soffrendo perdite su tutti i loro fondi, gestioni e polizze che le banche hanno loro rifilato possono rendersi conto che i titoli di stato non gli fanno perdere come "l'industria del risparmio gestito". Se stai perdendo un -3% medio su tutti i prodotti del risparmio gestito della banca perchè ti deve fare schifo un 2 o 3% dei titoli di stato ?

 

Può darsi quindi che questa manovra di Di Maio e Salvini non faccia niente per la crescita perchè troppo infarcita di sussidi e trasferimenti e senza riduzione di tasse vere o investimenti.

Ma è una manovra che aumenta il deficit di soli 8 miliardi alla fine e tutto il can can sul disastro che creerà è probabilmente il solito bluff del mondo finanziario che sui titoli di stato da decenni specula prima in basso e poi li compra e li tiene e incassa grasse cedole.

La manovra del governo non fa molto per i giovani, le imprese e gli investimenti, ma è una manovra di entità modesta, che non scassa nessun bilancio pubblico. Salvini fa bene a dire che tira dritto e chiamare il bluff della UE per ora. Il difetto della manovra è invece che non sostiene abbastanza l'economia la quale sta rallentando e non contiene misure alternative. Ma in termini puramente finanziari c'è tanta retorica, da entrambe le parti, che copre una realtà modesta.

 

La verità è che alla UE odiano Salvini per via dell'immigrazione, se la stessa manovra l'avesse fatta il PD ci sarebbe stata qualche discussione dietro le quinte e poi sarebbe passata con questo famoso 2,4% accampando qualche scusa. Dato che Salvini minaccia tutto l’impianto culturale e sociale della UE che punta all’immigrazione di massa dal terzo mondo in Europa, qualunque piccola deviazione dai “parametri” viene amplificata per cercare di indebolirlo

 

C'è quindi un can can terribile contro il governo spendaccione, irresponsabile-venezuelaaaaaa-default-Piano B segreto-rovina il risparmio-argentinaaaaa- ecc...mentre in realtà, se uno guarda i semplici numeri, la manovra può essere criticata, ma perchè modesta e perchè non riduce le tasse, non certo perchè porta al default.Se sfori dello 0,6% del PIL rispetto a quello che voleva la UE, si parla di  8 miliardi e lo Stato non smetterà di pagare interessi visto che incassa 760 mld di tasse  E LA MANOVRA NON RIDUCE NEANCHE DI UN 1 MILIARDO LE TASSE ALLA FINE.

 

 

Per cui il governo con questo budget avrà i soldi per ripagare i Btp. Se il "mercato" vuole rendimenti più alti sulle nuove emissioni ora, bene... il governo spenderà  5 o 6 o 7 mld in più l'anno prossimo per pagarli. Questo però beneficia chi ora compra le nuove emissioni, perchè i soldi che lo Stato paga di interessi non si volatilizzano, finiscono in tasca a qualcuno. L'importante sarebbe che fosse italiano ora.

 

Dal punto di vista del risparmiatore italico, di cui tutti si preoccupano tanto ora, ci saranno dei bei rendimenti reali, se gli interessano. E’ messo molto peggio quello tedesco che perde un -1 o -2% l'anno ora quando compra titoli di stato, che quello italiano che ora può guadagnare un 2% netto reale. Se la spread sale ancora può guadagnare anche un 3% netto reale, sopra l'inflazione.

In un mondo in cui ora tutti perdono soldi con il reddito fisso da almeno un anno a questa parte comprando qualunque bonds governativo o corporate, i bonds italiani battono i rendimenti (reali)  di chiunque altro nel mondo avanzato. E' perchè sono molto rischiosi ? La nostra economia è deludente fin che vuoi in termini di crescita, ma è stabile, stabile nel senso che rimane nell'euro e non da default visto che lo Stato preferisce continuare a tassare i suoi cittadini per pagare gli interessi invece che tentare misure alternative...

 

CONCLUSIONE

Non ci sono chance di ritorno alla Lira (l’ultimo sondaggio indica che chi vuole uscire dall’euro è meno del 30%) e lo Stato di fatto mantiene l’austerità, perchè se guardi bene la manovra non riduce le tasse. Da quando esistono i Btp, questa è la decima volta che si crea questo "panico", ma ogni volta poi non succede niente e lo stato italiano continua a dissanguare i contribuenti per pagare gli interessi sui BTP..

 

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 Last edited by: G.Zibordi on Venerdì 19 Ottobre 2018 13:45, edited 38 times in total.

Lega e M5S si sono dovute affidare a Tria perchè non hanno pensato a un "PIano B". Ma esiste ed è la Moneta Fiscale  

  By: G.Zibordi on Martedì 10 Luglio 2018 00:25

Lega e M5S si sono dovute affidare a Tria perchè non hanno pensato a un "PIano B" se non si usciva dall'Euro e ora sull'economia sono paralizzate.

 

Tutti i sondaggi, incluso questo ultimo uscito ieri, indicano che persino nel M5S e nella Lega stessa, la maggioranza non vuole uscire dall'Euro. Dato che l'unica proposta sull'economia che M5S e Lega avevano era uscire dall'Euro ora non sanno dove trovare i soldi per i 130 miliardi circa delle promesse elettorali sulla Flat Tax, reddito di cittadinanza, abolizione della Fornero e altre cose minori

 

 

Di Maio e Salvini hanno nominato alla fine il 70enne prof. Giovanni Tria, rettore di Tor Vergata, come Ministro delle Finanze, il quale prof Tria si preoccupa più che altro di rassicurare i mercati, cassa ogni proposta di aumentare il deficit, boccia i "Minibot" di Borghi e nelle sue interviste suona più o meno come il Pier Carlo Padoan di Renzi

 

 

 

In realtà Lega e M5S (con appoggio anche di FdI e forse anche di parte della sinistra, come Fassina) potrebbero avere un "Piano B" che gli consentirebbe di mantenere le promesse elettorali

 

Esistono infatti centinaia di articoli, post e discussioni che spiegano come creare una Moneta Fiscale, parallela all'Euro e sulla Moneta Fiscale c'è molto più materiale che sull' usctta dall'Euro in modo "secco" cioè il ritornare alla Lira convertendo tutti gli euro in lire- La cosa interessante è che la maggioranza dei lavori sulla moneta parallela provengono dalla Germania (come puoi anche verificare se digiti "ParalleWahrung" su Google)

 

Una prova che la Moneta Fiscale è una possibilità reale la fonrosce il fatto che, oltre a Bankitalia che è intervenuta a Febbraio sul suo sito, il top economista consigliere di Renzi (per un anno, questo va detto a suo onore) e anche il migliore economista macro in Italia, il prof Franco Perrotti due mesi fa ha dedicato 14 pagine a criticare la Moneta Fiscale Della serie: "se fosse una cosa innocua e irrilevante non perderebbero tempo ad analizzarla e confutarla.."

 

Il gruppo della Moneta Fiscale

 

Si da il caso che chi scrive la proponga più o meno dal 2012, in due versioni, i crediti fiscali differiti di 2 anni nella versione di Marco Cattaneo e i "Mosler bonds" cioè dei Btp che ripaghi con crediti fiscali. Come qualcuno ricorderà. poi è nato un gruppo della Moneta Fiscale con Marco Cattaneo, Biagio Bossone, Stefano Sylos Labini e Massimo Costa in particolare, che hanno lodevolmente perseverato pubblicando dozzine di articoli ovunque, l'ultimo apprso qui su Business Insider 

Ho smesso di firmare e collaborare con il gruppo perchè dissento sul fatto che si crei o o meno un deficit per lo Stato quando i crediti fiscali vengono incassati, dopo due anni, che è la questione cruciale. I miei colleghi sostengono che se emetti 100 mld di crediti fiscali grazie al "moltiplicatore" l'aumento del PIL genera 100 miliardi di tasse in più dopo due anni e non si ha nessun deficit pubblico addizionale, cioè si autofinanzia. In questo modo la Moneta Fiscale sarebbe una proposta perfettamente compatibile con i vincoli di bilancio UE e accettabile da parte della UE e anche della BCE.

 

Purtroppo è improbabile che se tagli le tasse di 100 miliardi distribuendo 100 mld di crediti fiscali a imprese e famiglie, il reddito nazionale aumenti di più del doppio generando 100 miliardi di tasse in più, perchè una parte dei 100 miliardi finisce all'estero in maggiori importazioni e una parte viene usata per ripagare debiti e una parte per risparmiare. E' impossibile che tutti i 100 miliardi di crediti fiscali, che fanno risparmiare 100 mld di euro, vengano spesi tutti su beni e servizi nazionali e su questo punto non c'è quasi nessuno che è d'accordo con loro. 

 

Per la precisione i miei colleghi scrivono sempre che se per caso invece si creasse un deficit si dovrebbero aumentare le tasse e ridurre la spesa pubblica automaticamente al secondo anno (quando i crediti fiscali vengono utilizzati con il fisco).

 

Questo però signifca che prima riduci le tasse di 100 mld e poi se si crea un deficit ad esempio di 50 miliardi al secondo anno devi aumentare le tasse e fare austerità per 50 miliardi, per rispettare i vincoli di bilancio UE, facendo in pratica, in parte, marcia indietro. Se quindi si verifica un deficit, per rimanere nei vincoli di bilancio UE com prometti poi devi fare di nuovo austerità e in pratica cerchi di rimanere sempre entro i limiti di deficit UE.

 

La critica di Perotti alla Moneta Fiscale

 

A mio avviso c'è una soluzione realistica, ma partiamo prima dalla analisi critica di Perotti della Moneta Fiscale. Se ad esempio si legge la discussione con Perotti qui  si vede questa tabella in cui Perotti prova a sintetizzare l'effetto di emettere crediti fiscali (differiti per semplicità di 1 anno e non di 2 anni) e lo confronta con ridurre le tasse ed emettere Btp per finanziare poi il deficit.

Per semplicità Perotti implica nessun effetto moltiplicatore da un anno all'altro, ma solo per mostrare che appunto si tratta di una riduzione di tasse che poi quando i crediti fiscali vanno in scadenza e si possono utilizzare crea un deficit da finanziare con Btp

 

Lasciamo stare il discorso sulle "passività" dello Stato che per Perrotti aumentano emettendo crediti fiscali differiti esattamente come se emettessi Btp (Massimo Costa ha mostrato in dettaglio che non è così perchè i crediti fiscali non sono "pagabili" non obbligano a pagare cash, in euro)

Partiamo dai numeri di Perotti qui sopra di 100 miliardi di crediti fiscali e rendiamo l'esempio più realistico ipotizzando che quando (dopo 2 anni) si possono utilizzare questi creino un deficit, ma solo di 50 miliardi, perchè il reddito è cresciuto e così anche gli introiti fiscali. Quindi hai un effetto moltiplicatore, ma non tale da coprire poi i 100 miliardi distribuiti al pubblico con 100 mld di gettito addizionale. Questo perchè una parte dei 100 miliardi è finita in acquisti di beni e servizi all'estero, una parte a pagare debiti e una parte è stata risparmiata. L'effetto "moltiplicatore" del reddito e del PIL e quindi anche degli introiti fiscali esiste ed è cruciale, ma non è tale da far aumentare il gettito di 100 miliardi dopo due anni come implicano sempre Bossone, Cattaneo e Sylos Labini. Per semplicità diciamo solo un 50%, quindi 50 miliardi qui.

Bene, allora ha ragione Perotti che si tratta solo di una riduzione di tasse che poi devi finanziare (con una dilazione di 2 anni) emettendo più Btp e quindi violando i limiti di Deficit, scatenando la speculazione e facendo esplodere la spread ? No, ma andiamo per gradi.

 

Emettere CCF equivale si ad una riduzione di tasse, che in quanto tale fa aumentare il PIL e ha altri effetti benefici a cascata sul credito e gli investimenti e la competività, ma probabilmente crea poi un deficit da finanziare, perchè è rarissimo che una riduzione di tasse si autofinanzi (non ci sono esempi che io sappia negli ultimi 20 anni di un taglio di tasse che si sia autofinanziato nei paesi avanzati e si trova qualche esempio solo in paesi dell'est europa di 20 anni fa dove si faceva emergere un sommerso enorme). Come ha spiegato soprattutto Cattaneo a cui è venuta l'idea, il fatto di ritardare di due anni l'incasso di questi crediti fiscali serve a rimandare l'effetto sul bilancio pubblico e a far muovere nel frattempo l'economia per cui poi quando vanno all'incasso ci sono anche più introiti fiscali. Ma il ritardo nell'utilizzo dei crediti fiscali li fa anche svalutare un poco, certamente di più di un credito fiscale che puoi usare subito, un credito che non è uitilizzabile subito è soggetto a incertezza politica sul prossimo governo e quindi può anche svalutarsi del 10% riducendo l'impatto complessivo della manovra. In ogni caso un problema di deficit in euro quando i CCF arrivano all'incasso si presenta. 

 

A me è sempre sembrato ovvio che comunque un deficit, anche se ridotto causa l'effetto "moltiplicatore", poi si presenterà  anche prima dell'articolo di Perrotti, che però qui riporta un opinione non solo maggioritaria, ma anche condivisibile.(in economia spesso l'opinione della maggioranza degli economisti è errata a differenza della medicina o altre scienze...)

 

 

Per questo ho sostenuto che bisognava ragionare in termini di "stampare una (seconda) moneta" e non di "aumentare la domanda".. Perchè se aumenti la domanda con l'escamotage dei crediti fiscali differiti di due anni e poi si crea lo stesso un qualche deficit, anche se minore, alla fine il problema diventa come lo finanzi, se con debito o con moneta. E se lo finanzi con debito ritorni a essere ricattato dai mercati con la "spread" come il buon prof Giovanni Tria ripete ora sempre.

 

La soluzione è emettere BTP "fiscali", che ripaghi con crediti fiscali

 

Il prolema si risolve se metti in circolazione una seconda moneta che la gente si scambia quasi quanto gli euro e che USI PER RIPAGARE I BTP AGLI INVESTITORI, perchè dopo un paio di anni ci si abitua a ricevere e fare pagamenti con questa moneta domestica che vale un poco meno degli euro e il cui tasso di cambio con gli euro varia a seconda della fiducia che ispira. E come si vedrà, neutralizzi il problema crucuale della "Spread"

 

Supponiamo allora di emettere 100 mld di crediti fiscali differiti nel tempo di due anni, emessi nel 2018 e che utilizzi nel 2020 e il reddito aumenta, ma non a sufficienza da creare 100 mld di maggiori introiti di tasse per cui si crea nel 2020 un Deficit di  50 mld.

 

Cosa fai allora nel 2020 ? Quando i crediti fiscali vengono incassati e si crea un deficit di 50 mld emetti 50 mld di Btp o Bot "fiscali" cioè con la clausola che lo Stato li ripaga, se necessario con crediti fiscali, non con un bonifico in euro.

 

In questo modo elimini il rischio di default, perchè chi li compra sa che nel caso peggiore riceve un credito fiscale, che può usare o cedere a qualcun altro o, se di importo elevato, cedere ad una banca che a sua volta lo gira ai suoi clienti che devono pagare tasse. In parole povere lo Stato italiano può rimanere a corto di euro perchè non li può stampare, ma 50 miliardi di crediti fiscali da usare l'anno dopo li può sempre creare e quindi diventa affidabile. E ci sono 30 milioni di contribuenti in Italia, che pagano oltre 700 mld di tasse che se gli offri dei crediti fiscali che valgono 100 per il fisco con un sconto, te li pagano in euro e poi li girano al fisco.

 

Per dare maggiori garanzie agli investitori esteri, poi puoi dare anche un rendimento extra del 2% o 3% ed emetterli sotto la giurisdizione inglese, che è quella internazionale, così sanno che possono fare causa con successo se il governo italiano si rimangia la promessa di pagare con crediti fiscali. Ma per lo Stato italiano non è un problema emettere ogni anno qualcosa che poi l'anno dopo o due anni dopo accetta per pagare le tasse...Perchè non sono Euro, sono strumenti finanziari che crea lui, L'importante è che ne crei nella quantità sufficiente, ma non eccessiva e li utilizzi per ridurre le tasse.

 

E gli  investitori esteri ?

 

E se sono investitori esteri che hanno pacchi di miliardi di Btp, non qualche milione di euro di Btp, cosa se ne fanno che non pagano tasse in Italia (in totale al momento gli investitori esteri hanno intorno a 670 mld di Btp) ?

 

Blackrock ad esempio andrà con 1 miliardo di euro di Btp in scadenza da Banca Intesa, la quale ha 10 milioni di clienti in Italia che invece pagano tasse,  glieli compra e poi li rivende ai clienti italiani che devono pagare le loro tasse. Diventa un servizio che le banche offrono e che fa guadagnare loro ad esempio un 1% o qualunque percentuale che renda attraente per loro il business. In questi due passaggi di mano ovviamente il credito fiscale si svaluta un poco, per cui l'investitore estero dovrà venderlo a 95 ad esempio perchè sia conveniente per degli italiani comprarli e poi usarli, ma appunto per questo lo Stato gli riconosce un rendimento extra del 3%. Dato che siamo in un mondo in cui 7mila mld di debito pubblico ha rendimento negativo (specie in Europa) qualcuno interessato lo trovi, dal momento che poi non rischi più default.

 

Questo aggrava il deficit e il debito pubblico ? Intanto solo una parte dei BTP hanno questa clausola e poi non sono euro che lo stato deve trovare, ma qualcosa che crea ogni anno.

Dal punto di vista operativo, tutto avviene elettronicamente o su una piattaforma internet che viene creata tra investitori, banche italiane e contribuenti italiani perchè trattandosi complessivamente di decine di miliardi ogni anno c'è convenienza a farlo da parte di tutti come business. Su 1 miliardo di Btp e quindi il corrispondente miliardo di crediti fiscali che lo Stato si impegna a pagare,  una banca italiana che possa essere interessata all'operazione la si trova di sicuro e gli investitori esteri hanno una garanzia contro il default più un rendimento extra e la giurisdizione internazionale che li protegge

In sintesi: perchè Blackrock o Amundi o Generale dovrebbero comprare questi strani "Btp fiscali" ? Perchè a differenza di quelli ordinari hanno una doppia garanzia, se non ci sono euro vengono comunque pagati in crediti fiscali che poi in Italia, con uno sconto, rivendi ottenendo euro per cui non ci sarà mai default.

 

In più lo Stato italiano ti offre una giurisdizione internazionale e un rendimento extra (nota bene, l'idea originale è di Warren Mosler, che a differenza del prof Tria ha lavorato con il debito tutta la vita e capisce qualcosa di cosa gli investitori comprano o non comprano di emissioni di debito e ha discusso l'idea con tre diversi governi, Grecia, Portorico e US Virgin Islands). 

 

 LO STATO ITALIANO "STAMPA MONETA" SOTTO FORMA DI CREDITI FISCALI

 

Tutto questo gioco sposta solo il problema all'anno dopo ? Ma anche l'anno dopo e tutti gli anni a venire lo Stato farà lo stesso, se il Deficit pubblico eccede il 2 o 3% che è la soglia di "allarme" per i mercati e la UE, coprirò la differenza non con euro, ma con crediti fiscali e così via ogni anno. Di fatto lo Stato ogni anno "stampa moneta" sotto forma di crediti fiscali per coprire il deficit !

In pratica avresti che emetti 100 mld di crediti fiscali nel 2018, vengono scambiati tra il pubblico per due anni e poi utilizzati da chi li ha comprati nel 2020 e generano ad esempio un deficit non di 100 mld, ma di 50 mld. Questo deficit viene coperto con Btp fiscali che l'anno dopo possono essere ripagati se non ci sono abbastanza euro creati dalla crescita economica, con crediti fiscali ad esempio di 50 miliardi.

 

Nel frattempo continui ad emettere crediti fiscali per le imprese e le famiglie per far espandere l'economia, non più 100 mld come nel 2018, ma meno perchè l'economia si riprende e negli anni successivi c'è bisogno di meno deficit, diciamo 80 mld ad esempio nel 2019 e poi 70 mld nel 2020 e 60 mld nel 2021. Nel 2021 però scadono anche i 50 mld di crediti fiscali con cui si ripagano i Btp emessi nel 2018 a coprire il deficit creato nel 2020 dai 100 mld iniziali di crediti fiscali. Per cui  nel 2021 avrai 60 +50 = 110 mld di crediti fiscali utilizzabili..

L'analisi di Perotti con l'esempio numerico riprodotto sopra non è errata, perchè un deficit si può creare e il tutto equivale a ridurrre le tasse, ma quello che Perotti non ammette è che lo Stato può "stampare moneta" sotto forma di crediti fiscali in modo permanente e finanziare il deficit addizionale che si crea emettendo Btp "fiscali" (ripagabili con crediti fiscali quando vanno in scadenza)

 

Se il pubblico utilizza tutti i crediti fiscali appena possibile, cioè avendo in mano 1000 euro di crediti fiscali, appena.diventano utilizzabili si precipita a portarli tutti e 1000 al fisco, allora avrai sempre un deficit maggiore del 3% dei trattati, ma lo copri ogni anno emettendo altri Btp fiscali, che a loro volta generano dopo un anno un incasso di crediti fiscali invece che di euro.

 

E così via...La quantità di crediti fiscali in circolazione aumenta allora sempre ? Supponendo che ogni volta che il pubblico può incassarli lo faccia subito, ci sarà sempre un certo deficit da colmare con altri crediti fiscali. Ma ogni anno il pubblico si ritrova una cifra intorno a 100 miliardi in più in tasca che utilizza per spendere, investire, risparmiare o pagare debiti. In questo modo l'economia si rafforza, ad esempio i crediti incagliati o marci presso le banche si riducono le banche poi prestano di più. Questo aumenta la quantità di euro in circolazione, perchè ad esempio negli ultimi 4 anni in Italia il credito si è contratto del -12% mentre in Francia è aumentato del 14% e questo ammonta ad una differenza di più di 400 miliardi di euro tra Italia e Francia.

 

 

Alla fine il denaro che circola dipende dalle banche nel sistema attuale e hai bisogno che tornino a espandere il credito per le imprese. Ma la spinta iniziale la deve dare lo Stato creando moneta per ridurre le tasse.

L'ammontare di crediti fiscali è comunque intorno al 10-15% delle tasse annuali perchè lo Stato italiano incassa oggi più di 750 mld l'anno di tasse e dato che un massiccio taglio di tasse del genere stimola molto l'economia e quindi genera più reddito e più reddito tassabile, il bisogno di deficit poi negli anni successivi si riduce. I numeri possono variare in più o in meno a seconda di come risponde l'economia e questo dipende da tante cose, la propensione a importare, gli investimenti, il comportamento delle banche. Ragionevolmente il deficit che inizialmente è del 7 o 8% del PIL si riduce al 4 o 5% e forse anche meno, per cui parliamo di emettere ogni anno crediti fiscali tra 50 e 100 mld in un economia in cui si pagano 750 mld di tasse. Questi numeri indicano che avrai sempre una domanda da parte del pubblico italiano per questi crediti fiscali che lo Stato emette ogni anno. 

 

E i vincoli di bilancio dei trattati UE ?

 

Questo però viola i trattati, perchè non mantieni il deficit sotto il 2% del PIL che è più o meno il livello a cui l'Italia è tenuta a rimanere ad esempio quest'anno (anzi di meno, il prof Tria si è impegnato per un 1,4% del PIL !).

 

I miei colleghi Bossone, Cattaneo e Syslos Labini suppongono invece che emettendo 100mld di crediti fiscali che dopo 2 anni, quando li puoi usare per pagare le tasse, il deficit non sarà salito e avrai rispettato i trattati UE e tutti saranno felici e contenti, sia in Italia che in Germania, nella UE e alla BCE.

 

Purtroppo non esistono "pasti gratis", in questo senso, se esistesse la possibilità di fare tutti contenti allora anche Bankitalia non criticherebbe sul suo sito la proposta e non incontrerebbe resistenze che incontra. La realtà è che in questo modo l'Italia farà deficit maggiori dei vincoli UE, ma li fa "stampando moneta", creando ogni anno una moneta parallela all'euro. Questa è una sfifa all'establishment UE e alla Troika. Non è una proposta in cui chiedi il consenso della Germania e se non lo da torni a casa. E' una proposta del tipo "prendere o lasciare", "se non cambiate le regole, qui in Italia noi possiamo fare così e blocchiamo anche la spread".

L'importante è che non si convertono i 2mila mld di euro che gli italiani hanno e i loro 2mila mld circa di investimenti in titoli e non esiste quindi motivo per una fuga di capitali come accade con il ritorno alla Lira. E la cosa ancora più importante è che non esplode la "spread" cioè i BTP non crollano sui mercati.

 

Fino a che punto sarà una "moneta" ?

Se il pubblico utilizza per transazioni di ogni genere i crediti fiscali e si "dimentica" di portarli tutti subito al fisco allora il meccanismo funziona anche meglio perchè il deficit in euro si riduce e forse si annulla.(in quanto appunto si pagano più tasse in euro e si lasciano più crediti fiscali in circolazione al loro posto).

Sarebbe bello, ma è difficile che succeda su larga scala perlomeno nei primi anni che sono quelli cruciali. per cui è meglio essere realistici e proporre che quando dopo 2 anni i crediti fiscali sono usati al posto degli euro per pagare tasse, si emettano "Btp fiscali", i quali l'anno anche loro danno diritto di pagare le tasse direttamente al valore nominale (emessi a 100 il fisco li accetta a 100). In questo modo sfori il deficit che impone la UE, ma lo fai con Btp "speciali", che vengono emessi dichiarando che possono essere ripagati in crediti fiscali e non in euro.

 

E la "Spread" ?

 

Se la speculazione li spinge in basso ad es da una quotazione di 100 a 80 poi arrivano imprese o privati italiani che li comprano subito a 80 anche 85 o 90 e dopo un anno o due li usano per pagare le tasse con un valore nominale di 100 e in questo modo ci guadagnano la differenza..Questo meccanismo è assolutamente fondamentale perchè la Moneta Fiscale funzioni perchè impedisce che i Btp crollino di prezzo.

Se però la speculazione non riesce a spingere in basso il prezzo di questi Btp e di riflesso anche degli altri Btp, la famosa "spread" è neutralizzata (perchè la spread è il rendimento dei bonds italiani in eccesso di quelli tedeschi e se il prezzo dei bonds italiani non scende molto sotto 100 anche la Spread non si alza).

 

Se allora hai neutralizzato la Spread hai però anche finalmente potere contrattuale in sede UE, perchè non devi temere l'effetto a catena del downgrade del rating e poi del costo della spread che sale e poi il crollo in borsa delle banche che si ritrovano perdite del 20% sul loro stock di 400 mld di Btp ecc... Questo perchè di fatto in questo modo lo Stato "stampa moneta" sotto forma di crediti fiscali, sia da dare al pubblico che agli investitori che hanno Btp

 

E i Minibot ?

 

Come si sa i Minibot sono un emissione una tantum di 70 mld circa secondo Borghi per ripagare senza ritardi i crediti delle imprese verso lo Stato che questo da anni accumula e paga molto in ritardo. Dato che come discusso è probabile che appena qualcuno li ha in tasca li utilizzi per pagare le tasse preferendo tenere in tasca gli euro, nel giro di un paio di anni i Minibot finiscono tutti all'Agenza delle Entrate e spariscono dalla circolazione.

 

Il fatto psicologico dei biglietti di piccolo taglio colorati con la faccia di Borsellino o Tardelli non è sufficiente a convincere il pubblico, se può farlo, a usarli per pagare il fisco tenendosi invece nel conto corrente i suoi euro. I Minibot sono utili, ma come mostra Perrotti, creano poi dopo un paio di anni un deficit in euro da finanziare con altri Bot e Btp.  Il punto critico è se circolano come moneta tra la gente come gli euro o se vengono appena possibile consegnati all'agenzia delle entrare. E' ovvio che nella stragrande maggioranza dei casi il pubblico, cominciando da me e forse anche la famiglia di Borghi, preferirirà usare i Minibot per pagare lo Stato e tenersi gli euro che può usare anche all'estero, sono accettati ovunque e hanno dietro anche tutta l'Europa e la BCE a garanzia ecc..

Con questo è una buona idea emettere Minibot perchè fai circolare denaro pagando dei debiti dovuti da anni da parte dello Stato. Ma poi devi risolvere  il problema del buco di bilancio che creano quando sono incassati perchè lo Stato riceverà meno euro.

Devi allora emetterne ogni anno, come ho spiegato sopra, perchè funzioni, Nello schema che spiego qui lo Stato emette sia crediti fiscali per imprese e lavoratori che "Btp fiscali" per investitori, per i prossimi 10 anni. Avrai che lo Stato emette ogni anno crediti fiscali (differiti nel tempo come utilizzo) per cifre intorno ai 100 mld (ma che si dovrebbero ridurre gradualmente),  ma Il fatto cruciale è che finanzi il deficit con altri crediti fiscali in pratica, quando i Btp che emetti scadono lo Stato ha inserito la clausola che può pagare in crediti fiscali invece che in euro

Dopo qualche anno ci si abituerà anche a ricevere e fare pagamenti con questa moneta domestica, che vale un poco meno degli euro e il cui tasso di cambio con gli euro varia a seconda della fiducia che ispira. Se il pubblico continua ad utilizzarli appena sia possibile per pagare il fisco questa "moneta parallela" dei crediti fiscali non aumenterà nel tempo, perchè il pubblico preferirà sempre gli Euro se possibile, ma può darsi che con il tempo vengano accettati anche nei centro commerciali ed esercizi commerciali vari, benzinai ecc.. Se si diffondono come utilizzo allora il loro potere di circolazione monetaria aumenta e così anche lo stimolo all'economia, ma non supponiamo che tutto dipenda da questo. Funziona anche se il pubblico li consegna appena possibile all'Agenzia delle Entrate. La proposta dei Minibot come è stata descritta finora però suppone che questo tipo di "banconote" colorate con le facce di Tardelli o Falcone circolino alla pari degli euro e questo non è realistico.. Se lo fai una tantum finiscono tutti al Fisco e basta

 

E la UE e la BCE nonchè la Germania ?

 

Dal punto di vista della UE e della Germania avrai sicuramente un opposizione perchè violi le regole di bilancio nella sostanza (anche se, come Massimo Costa in particolare ha mostrato, non nella forma). In ogni caso anche Perotti dice che il problema non è la forma, cioè la classificazione contabile in termini di debito o meno, ma se il meccanismo è benefico per l'economia italiana va discusso in questi termini. Il problema drammatico vero è la "reazione dei mercati" che come si è visto anche il mese scorso paralizza qualunque governo, anche "populista"

 

Bene. In questo schema, dopo due anni dalla prima emissione, avrai molto probabilmente una violazione del limite del 2 o 3% del PIL di deficit  e ci sarà un deficit in euro da finanziare. Qui lo Stato italiano però ripaga i Btp anche con crediti fiscali e non ha più rischio di Default perchè è come se si stampasse la sua moneta per ripagare i Btp. Gli investitori esteri sanno che in ogni caso vengono pagati, vanno da una banca italiana che da loro euro perchè lei li gira ai clienti italiani che devono pagare tasse e se solo c'è uno sconto del 5% sono contenti di comprarli e di usarli per pagare tasse risparmiando qualcosa.

 

Tutto il meccanismo della Moneta Fiscale comunque, bisogna sempre ricordarlo, si fonda sul fatto che in un economia stagnante o depressa ridurre le tasse in modo massicio stimola la produzione, i consumi e gli investimenti e poi anche il credito bancario (perchè riduce i crediti incagliati). E a differenza di un massicio aumento di spesa pubblica, aumenta la competività per cui riduce il problema di un eventuale disavanza dei conti con l'estero. Questa è la sostanza economica e il problema è solo che devi inventare un meccanismo per cui lo Stato finanzi il deficit con moneta e non con debito. Per vari motivi i prof. di economia, anche quelli migliori come Perotti, non vogliono affrontare e cercare di risolvere questo problema e suppongono sempre che ogni aumento del denaro che circola, sia come maggiore spesa che come minori tasse, possa solo provenire da debito

 

Ma la BCE ti taglierà fuori dal QE ?

Innanzitutto il QE è destinato a finire comunque entro sei mesi. E' vero che può essere ripreso però ed è vero che nel QE della BCE, a differenza di quello delle altre Banche Centrali, c'è la condizione che il rating di Moody's e S&P di un paese non scenda sotto una certa soglia. Con questo espediente la BCE ha escluso la Grecia dal QE mettendola con le spalle al muro. Potrebbe fare lo stesso con l'Italia se Moody's e S&P abbassano di due punti il nostro rating. Ma lo Stato italiano deve emettere Btp fiscali in cui scrive una clausola per cui se ad esempio il rating dell'Italia scende sotto Baa o quello che è la soglia che la BCE utilizza per discriminare i paesi, allora automaticamente lo Stato ripaga i Btp in crediti fiscali (secondo le modalità indicate prima). In questo modo l'investitore riceve comunque almeno il 95% o più dell'investimento (a seconda degli interessi che ha incassato e del premio che lo Stato italiano riconosce ai Btp fiscali). Non si parla più quindi di default o Btp che perdono il 30% di colpo come è avvenuto nel 2011.

Il punto è che se lo stato ogni anno emette crediti fiscali più Btp fiscali, emette strumenti finanziari che dopo uno o due anni puoi usare per pagare le tasse, e lo fa ogni anno, di fatto sta creando moneta e quindi è in grado sempre di pagare.

 

Il "Piano B" è la Moneta Fiscale

 

L'importante è che il pubblico e gli operatori economici comprendano che in questo modo l'economia si espande e quindi poi anche i problemi di debito si riducono e di conseguenza abbiano fiducia nel meccanismo. In particolare, una volta che scompaia la paura del default e della "spread" (che è un indicatore di default) è essenziale le banche possono aumentare il credito perchè non temono le perdite sui BTP e vedono che la gente ha più soldi per ripagare le rate. A questo punto anche le imprese hanno fiducia nel chiedere più credito e lo ottengono e tutti gli ingranaggi dell'economia girano.

In sintesi, se non esplode più la spread, se i Btp non  franano sui mercati del 20 o 30% come è successo, perchè appunto il fatto che lo stato li ripaga a 100 con crediti fiscali mette un "pavimento" sotto il prezzo, anche la BCE e la Commissione UE non possono fare molto contro l'Italia. 

 

E il "Piano B", quello della moneta fiscale parallela all'euro, è un piano che non è autolesionista, come sarebbe la conversione forzosa di tutti gli euro in lire detta "ItalExìt" che provoca la fuga di capitali preventiva. Funziona quindi anche innanzitutto come strumento di negoziazione e può essere utilizzato, una volta spiegato con un poco di dettaglio come ho cercato qui di fare, anche da subito per sedersi al tavolo in sede UE .

 

 


 Last edited by: G.Zibordi on Mercoledì 11 Luglio 2018 13:50, edited 37 times in total.

Re: LA MONETA FISCALE - NE PARLERO' CON MASSIMO D'ANTONI E LANFRANCO TURCI - 20 GIUGNO - MODENA  

  By: G.Zibordi on Giovedì 14 Giugno 2018 08:49

I politici ora promettono 100 miliardi, ma se non spiegano che vanno creati non gli crede nessuno  

  By: G.Zibordi on Martedì 09 Gennaio 2018 20:24

 

Alla fine Salvini, quando parla di economia, passerà il suo tempo a spiegare perchè sarebbe per uscire dall'Euro anche se non lo mette nel programma e anche se si allea con chi è contrario. Berlusconi è inaffidabile, ma qui c'è un problema vero.

 

 

E sia lui che Berlusconi e Di Maio passeranno il loro tempo quando gli capiti di discutere di economia (cosa che gli ultimi due cercano di evitare di solito cercandosi conduttori addomesticati), a spiegare come possano trovare circa 100 miliardi per le loro proposte di aumenti di pensioni e sussidi a milioni di persone.

La campagna elettorale è partita e chi vuole sostituire Renzi propone: reddito di cittadinanza per 4,5 o 10 milioni di persone, a seconda della versione, oppure reddito di "dignità" (simile, ma non ancora bene specificato) +abolizione della legge Fornero. Le stime per queste due cose vanno dai 50 ai 100 miliardi. Inoltre (il CentroDestra) propone la "flat tax" che è stimata intorno ai 30 mld circa.

Il pubblico italiano è stufo di austerità, ma anche senza aver studiato intuiisce che si parla di cifre complessive grosse e non capisce come vengano fuori con i "vincoli di bilancio" dell'Eurozona che i giornali e telegiornali ripetono come i muezzin il Ramadan

 Sul cosa fare Di Maio ha dichiarato (e sembra lo ripeta stasera ufficialmente in TV) "niente uscita dall'Euro" e perchè non ci fossero dubbi sulla logica ha detto che  il debito pubblico deve scendere di un 40% (rispetto al PIL) e i soldi devono venire da 50 mld di taglio di spesa pubblica. Berlusconi quando deve fare proposte ufficiali di una seconda moneta non si ricorda più, si dichiara per l'Euro (non parla di tagli come Di Maio e quindi è più "a sinistra"). Peccato che in questo modo  i 70 o più miliardi per cancellare la Fornero, il reddito di dignità e la flat tax esistano solo nei suoi discorsi.

Salvini continua a lanciare frecciate contro l'Euro, ma finora nelle proposte non parla più di EuroExit e si è alleato con chi non ne vuole proprio uscire (e dice che lui Salvini ha cambiato idea).

 

 Allora, cari "lider" nostrani.

 

Avete proposto queste cose che richiedono un centinaio di miliardi di euro e però non dite come uscire dal sistema dei vincoli dell'Euro. N'est ce pas ? L'aritmetica richiede che indicate un modo per lo Stato italiani di creare  una cifra intorno ai 100 miliardi. Richtig ? Dire che li trovate tagliando le spese o reprimendo l'evasione come fa Di Maio è come dire che li porterà la Befana, specie dopo l'esperienza di Monti. 

 

 Solo panzane elettorali allora ? Hanno ragione Oscar Giannino, Renzi, Padoan e la grande stampa finanziaria preoccupata dei "populisti" ?

Non è necessariamente vero e la grande stampa finanziaria può fottersi.

Ora che la BCE ha creato 2,400 miliardi dal 2012 e assieme alle altre Banche Centrali  hanno creato dal nulla ("stampato") 19mila miliardi  dal 2009,  forse la nozione che si possa creare denaro potrebbe essere spiegata agli elettori italiani. Sono adulti, più o meno scolarizzati e qualche notizia l'hanno sentita, tra cui appunto quella che la Banca Centrale crea tutti questi miliardi di "liquidità".

 

 

 

 

E' così difficile per voi menzionare questo fatto quando parlate ? A differenza di altre elezioni in questa forse l'italiano medio sta ad ascoltare se si parla di economia. All'austerità, l'idea che c'è una quantità fissa di soldi e se ne occorrono da una parte ne devi tagliare dall'altra, sono rimasti a credere solo quelli che sentono Oscar Giannino.

Se provaste a spiegare che invece non ci sono ostacoli pratici a creare 100 miliardi per lo Stato, sia in generale che nello specifico, visto che la BCE e le varie Banche Centrali nazionali hanno ricomprato 900 miliardi di debito sui mercati mentre i deficit pubblici erano di 200 miliardi. Cioè. negli ultimi anni il debito pubblico sui mercati si riduceva nell'eurozona di 900 miliardi. E la quota dell'Italia era intorno ai 200 miliardi.

 

 

 

Visto in un altro modo, le Banche Centrali ovunque nel mondo avanzato hanno comprato una grossa fetta di debito pubblico facendolo sparire dai mercati. In certi casi anche il 40% del debito è stato ritirato dai mercati con il risultato che poi gli interessi non pesano più sullo Stato visto che gli vengono alla fine girati. Per cui i miliardi per fare redditi di cittadinanza o pensioni o riduzioni di tasse vengono da qui, da quelli che le Banche Centrali hanno creato e poi usato per ridurre il debito pubblico

 

 

E' un discorso difficile da fare per un politico ? Mah...ad es quando parlo in pubblico lo condenso in tre minuti e non mi sembra di vedere facce attonite. Se prometti 100 miliardi di pensioni, redditi garantiti e tagli di tasse dicendo però che resti dentro i vincoli dell'Eurozona allora sì che vedi facce perplesse e incredule. Ho sentito parlare del "reddito di cittadinanza" ad es che arriverebbe fino a 1950 euro (per chi ha 2 figli) e l'unico commento anche da chi è di sinistra pura è_ "...mah... bello...se trovano i soldi..."

E perchè il discorso del ritorno alla Lira non funziona tanto ? Perchè la gente pensa che i soldi si riducano di valore, che svaluti e alla fine poi in realtà ci sia meno denaro perchè vale di meno. Non è necessariamente vero, ma lo puoi dimostrare se parli del fatto che Bankitalia in questo stesso momento sta stampando euro con cui compra BTP e lo ha fatto ormai per 300 miliardi di Btp senza conseguenze negative. Di questi 300 miliardi ne servono 100 miliardi per ridurre tasse e altre cose.  Bankitalia e la BCE "stampano" miliardi e questo va bene, ma li usano solo per togliere il debito dai mercati, renderlo inoffensivo.  E' un ottima cosa, andrebbe fatto sempre nei prossimi anni fino a quando il debito pubblico sparisce quasi tutto dai mercati. Ma una frazione di questi soldi va anche girata alle famiglie e imprese.  Nell'insieme BCE e Bankitalia hanno ora 400 miliardi circa di titoli di stato italiani per cui ci si può permettere di darne 100 miliardi indietro al pubblico italiano.

 

Bisogna però che i leader politici lo dichiarino, cioè dicano che la posizione dell'Italia, del prossimo governo italiano, è che il debito pubblico comprato da Bankitalia stampando centinaia di miliardi di euro va sottratto dal totale, che il debito pubblico reale è quello netto, al netto di questi acquisti. Dato quindi che si sta già stampando denaro da parte della Banca Centrale, che opera per conto dello Stato, bisogna riconoscerlo e dire che non possono essere solo investitori e speculatori finanziari a beneficiarne. 

Oggi i titoli di stato della Grecia costano meno sui mercati di quelli degli Stati Uniti. 

 

I Btp a 1 anno hanno rendimento negativo, -0,3%. Le banche, fondi e investitori hanno guadagnato enormemente su questo fenomeno perchè le quotazioni dei bonds greci o italiani sono salite del 50% e più quando i loro tassi si azzeravano. Hanno stampato 2,400 miliardi nell'eurozona sotto il naso del pubblico, ma ne hanno beneficiato più che altro quelli che possedevano debito, cioè la rendita finanziaria

Il prossimo governo italiano deve dire che ora tocca a lui creare anche solo una frazione di questi miliardi a beneficio di imprese e lavoratori italiani.

Come ? Ci sono diverse soluzioni, emetti crediti fiscali, Btp fiscali, emetti una criptovaluta un "ItCoin" che è come dei soldi contanti digitali. Sono mezzi di pagamento per le tasse, cioè i crediti fiscali o Btp Fiscali o gli ItCoin lo Stato li accetta per le tasse, ma non li impone per legge come moneta altrimenti violerebbe i trattati per i quali solo l'Euro è moneta legale. Ma se lo Stato li accetta poi anche molti privati spontaneamente li accettano

 

Lo dice anche Bankitalia sul suo sito questo mese in un documento che ha pubblicato per contrastare la "Moneta Fiscale"

 

 

Bankitalia dice poi anche che sarebbe una passività dello Stato. Ma non ha importanza, allo stesso modo come non ha importanza che Bankitalia comprando 300 miliardi di Btp e mettendoli all'attivo del suo bilancio poi  ha scritto anche "300 miliardi" al passivo

 

 

Qui Bankitalia è costretta dal suo ruolo istituzionale a mentire o comunque a dire qualcosa di fuorviante perchè deve difendere il suo potere di creare miliardi dal nulla e impedire allo Stato di fare altrettanto.

 

Il punto è che lei, un ente che agisce per conto dello Stato che le conferisce i poteri, ora può creare 300 o anche 600 miliardi senza vincoli e lo Stato deve chiedere il permesso di spenderne 3 per delle emergenze. Lo Stato italiano deve tornare a fare quello che per 30 anni ha delegato alla Banca Centrale, con i risultati di depressione economica, crollo demografico e milioni di sottoccupati e disoccupati che ora abbiamo visto. Per farlo in modo pratico non c'è bisogno di tornare prima alla Lira. Bisogna cominciare chiamando il bluff delle Banche Centrali che creano migliaia di miliardi e predicano agli Stati l'austerità perchè non ci sono i soldi.

 

 


 Last edited by: G.Zibordi on Martedì 09 Gennaio 2018 20:37, edited 5 times in total.

C'è un Segnale di Vendita sul Dollaro USA (sembra molto netto)  

  By: G.Zibordi on Giovedì 23 Novembre 2017 15:35

Il Dollaro USA sta perdendo dal 13-14 novembre su tutte le valute e aveva completato su molte valute (Corona Svedese e Norvegia, Peso, Euro, Australiano, $ Canadese) il conteggio di 13 dei Sequential, In aggiunta c'è anche il Sequential completo sull'Oro che di solito si muove come inverso del Dollaro. Il fatto che il differenziale dei tassi a 10 anni o 5 anni con l'Euro sia ora il 2% e il massimo della storia da 20 anni non da sostegno al Dollaro. Il dollaro che si indebolisce contrasta con la forza apparente dell'economia USA e delle sue borse, ma si accorda con il calo dei tassi USA a 10 e 30 anni... In sostanza il Dollaro e i tassi sui bonds dicono che l'economia ora si indebolisce mentre la borsa dice rimane forte. Di solito hanno ragione il mercato dei cambi e dei tassi e non la borsa quando sono in contraddizione tra loro.

 

Dal punto di vista pratico si è suggerito da mesi di tenere Euro, ma non c'è un segnale immeditato per oggi, sospetto che però intorno al weekend della Festa del Ringraziamento ci sia un altro cedimento del Dollaro USA, forse innescato dallo Yuan che di colpo si sta rafforzando.

Questo segnale indicato oggi è di breve periodo, scattato da qualche giorno, ma si inserisce nel contesto di un grafico di lungo periodo del Dollaro (dollar index) che è in un trend negativo da mesi.

 


 Last edited by: G.Zibordi on Giovedì 23 Novembre 2017 15:36, edited 1 time in total.

Secondo DB gli asset non sono mai stati così sopravvalutati dal 1700  

  By: G.Zibordi on Lunedì 06 Novembre 2017 10:22

Secondo un report di Deutsche Bank di due mesi fa il valore totale delle borse e delle obbligazioni nel mondo è il più sopravvalutato dal 1700. 

In termini più precisi Deutsche ha calcolato sia la valutazione rispetto agli utili e ai tassi delle borse, che i rendimenti nominali dei titoli di stato e societari rispetto alla inflazione. 

Il risultato lo si vede nel grafico che segue, in cui ha DB sommato il valore delle borse e quello dei bond in proporzione del loro peso complessivo. 

 

 

Ad esempio le borse valgono oggi 93 mila miliardi nel mondo e le obbligazioni tra i 120 e i 130 mila miliardi (vado a memoria) e DB somma le valutazioni di tutti e due gli asset per arrivare poi a un totale che definisce come valutazione aggregata del bond medio e delle azioni medie dei principali 15 paesi sviluppati. 

Il risultato è che in una scala da 0 a 100 siamo al 92% e non è mai successo nella storia dal 1700 di essere sopra l'80%. 

La cosa interessante è che di solito quando le borse sono sopravvalutate i Bond invece ne soffrono e viceversa, cioè di solito i Top delle borse li hai quando si alzano i tassi di interesse, o si accompagnano a tassi di interesse crescenti. 

Quello che invece è successo negli ultimi 7 anni è che sono saliti sia i bond che le borse allo stesso modo e tutti e 2 hanno toccato i massimi di valutazione storica simultaneamente. 

Il risultato è che appunto la ricchezza finanziaria si è gonfiata ai massimi dai tempi della rivoluzione francese. 

Notare che non si tratta solo del fatto che appunto ha superato i 200 mila miliardi, ma che rispetto al Pil l'inflazione e gli utili, tutti gli asset sono calcolati ai massimi storici, anzi sopra i valori dei massimi storici mai rilevati finora. 

 

 


 Last edited by: G.Zibordi on Lunedì 06 Novembre 2017 10:36, edited 4 times in total.

Re: BITCOIN  

  By: G.Zibordi on Venerdì 29 Settembre 2017 12:23

Per operare sui BITCOIN, come tuttii sanno, ci sono vari modi:

1) Aprire un conto con un operatore specializzato, cioè un exchange di BITCOIN, come ad esempio quelli dei fratelli Winklevoss (ne esistono altri di più popolari, ma i Winkelvoss sono gente onesta, sono quelli che crearono Facebook e furono imbrogliati da Zuckerberg);

2) Usare i CFD con broker tipo AVIVA che si basano sulle quotazioni dei BITCOIN presso gli Exchange.I CFD sono strumenti sia LONG che SHORT e con costi più bassi, ma la liquidità è peggiore rispetto ai BiITCOIN sugli Exchange. 

3) Usare il BITCOIN TRACKER creato in Europa con simbolo ad esempio BITCOINXB in euro e quota oggi 175.78 dopo essere stato lanciato nel 2016 sui 20 euro. Scambia sui 20 mila pezzi al giorno, quindi è poco liquido. Però, data la votalità del 10 o 20 % al giorno, basta comprarne pochi pezzi per avere una posizione sufficiente. Il grafico dice che il trend è tornato a rialzo dopo la correzione da 210 a 120, ma l'analisi grafica conviene farla sul BITCOIN US che è cento volte più liquido, ed è quello quotato da tutti come BTCUSD

Il BITCOIN come si può vedere anche dai grafici va comprato dopo notizie neative che lo fanno scendere del 20%, quindi in questo momento è neutrale. 

Un altro tipo di grafico è il BTCUSD che sarebbe il CFD più trattato e quota 4113 oggi, ad esempio. Dovendo comunque fare un'analisi grafica il più utilizzato e il più liquido è il grafico che trovi su www.coindesk.com/price/ e che sembra ora negativo per i prossimi due giorni. 

In conclusione le alternative operative sono tre: aprire un conto con un exchange specializzato, avere un conto presso un operatore di CFD, o utilizzare con un Borker come Interactive Brokers il Traker dei BITCOIN in euro, quotato in svezia (BITCOINXB). L'analisi tecnica applicata a BITCOINUSD fa pensare a un'altra correzione verso la trendlinesu cui si potrebbe comprare, ma appunto dopo la correzione e non adesso. Nel caso dei BITCOIN dove hai la madre di tutte le bolle speculative l'analisi grafica tradizionale più semplice con trendline sembra funzionare meglio rispetto ai titoli, azioni e indici comuni 


 Last edited by: G.Zibordi on Venerdì 29 Settembre 2017 12:24, edited 1 time in total.

Short Semiconduttori  

  By: G.Zibordi on Venerdì 09 Giugno 2017 18:42

dato che il piccolo segnale indicato oggi sembra avere un seguito (il Nasdaq affonda) forse la pena di indicare anche titoli e ETF che possono essere utilizzati.I Semconduttori, ETF simbolo SMH. Un titolo dei semis molto molto tirato à NVDIA, simbolo NVDA sui 153 dollari che può darne indietro parecchi

Esaurimento del Nasdaq ?  

  By: G.Zibordi on Venerdì 09 Giugno 2017 17:34

Tutti gli indici USA, Dow,Russell,S&P e Nasdaq fanno un nuovo massimo storico in apertura, dopo l'elezione inglese. Il Nasdaq ha un segnale di esaurimento sia come NQ e QQQ che come XLK (ETF della tecnologia) visibile anche su Amazon, Netflix,Microsoft, Apple e i semiconduttori come MU, TXN,INTCS e SMH

 

Short NQ M6 da 5.786 con stop 5.894

Con Steve keen ieri a Bologna  

  By: G.Zibordi on Lunedì 08 Maggio 2017 09:44

Cancellare il debito pubblico dell'Italia!!  

  By: G.Zibordi on Giovedì 27 Aprile 2017 12:11

DALL’INTERVISTA A BRERA E NESI (Corriere della Sera 22.04.2017)

 

E che cosa avete scoperto, di essenziale, di notte?

Nesi. «Che tutto quello che ciascuno di noi ha nella vita è un enorme debito. Il nostro debito pubblico è così immenso che nessuno ha voglia di parlarne, è il rimosso di tutte le nostre conversazioni. La sua enormità lo fa entrare nella sfera dell’irrazionale. Ma per un Paese che ha smesso di crescere e che quindi fa fatica a ridurlo, questo invece dovrebbe essere l’unico argomento di cui tutti dovremmo parlare».

Chiedo a Brera, l’uomo di finanza, cosa si può fare col debito pubblico.

«Vuole una risposta accademica o eretica?».

Eretica.

«Allora bisogna dirci che il debito pubblico è liquido: nessuno sa davvero come si calcola, cosa c’è dentro. C’è anche il debito dei cittadini? Possiamo dire che i risparmi degli italiani, che sono tanti, lo garantiscono? E vogliamo aggiungere che, in area euro, il debito pubblico è relativo, nel senso che è molto basso rispetto al Pil? Ancora: una parte di debito è comprato dalle banche centrali col quantitative easing della Bce. Quello fa parte del debito pubblico o no? Sì, però è praticamente infruttifero perché lo Stato paga gli interessi ma li recupera sotto forma di utili della Banca d’Italia... Io ipotizzerei una sorta di remissione di questa parte del debito. E senza gridare allo scandalo. Sfido chiunque a dire che riparte l’inflazione, se cancelli un po’ di debito pubblico».

Nesi. «Suona complicatissimo, ma è semplicissimo: l’Europa ci dovrebbe rimettere la parte italiana dei 60 miliardi al mese in titoli sottoscritti dalla Bce»

Volete davvero la cancellazione del nostro debito?

Nesi. «Esatto. E fa male pensare che a Capodanno del 2000 Bono Vox, salutando il nuovo millennio alla Casa Bianca, festeggiava la cancellazione del debito praticata dagli Stati Uniti verso 36 Paesi del Terzo mondo e ora ci sia bisogno della cancellazione di quello italiano».

E che succede se l’Europa cancella il debito pubblico italiano?

Nesi: «Non lo so. Si sta tutti meglio?».

Brera. «È un artificio contabile per dire che siamo meno indebitati. Nella pratica, non succede nulla».


 Last edited by: G.Zibordi on Giovedì 27 Aprile 2017 12:11, edited 1 time in total.

Gennaro Zezza per la moneta fiscale  

  By: G.Zibordi on Giovedì 09 Marzo 2017 10:35

Uscire dall’Euro?

Di Gennaro Zezza

Questa è la prima bozza di un documento divulgativo che mi è stato richiesto. Pubblico qui per commenti.


Wynne Godley, nel 1992, scriveva a proposito del progetto dell’Euro:

 

“la creazione di una moneta unica porterà alla fine delle sovranità nazionali e alla capacità di agire in modo indipendente su questioni di rilievo…. La capacità di stampare moneta, e per il governo di finanziarsi presso la propria Banca centrale, è l’aspetto più importante dell’indipendenza nazionale. … Se vi si rinuncia, ci si trasforma in una autorità locale, o una colonia. … e quando arriva una crisi, se il Paese ha perso la capacità di svalutare e non può beneficiare di trasferimenti fiscali a compensazione, non c’è nulla che possa fermarne il declino, fino all’emigrazione come unica alternativa alla povertà”(1)

Abbiamo voluto l’euro, abbiamo avuto il declino, e ora l’emigrazione e l’aumento della povertà. E il sottoporre le nostre leggi di bilancio alla Commissione Europea è solo una delle dimostrazioni del fatto che il Governo è diventato una “autorità locale”.

Ma allora perché abbiamo adottato l’Euro?

Per lo stesso motivo per cui molti vogliono rimanerci! Era già chiaro, nei dibattiti parlamentari che hanno preceduto la firma dei Trattati, che rinunciare alla politica dei cambi e alla politica monetaria comportava una compressione dei salari. La decisione di entrare nell’Euro è stata politica, motivata dal desiderio di conribuire a scrivere le regole della “casa comune europea”. Questo desiderio si è rivelato una pia illusione, perché nonostante il peso economico dell’Italia, l’evoluzione delle regole dell’Unione europea e della gestione dell’Euro hanno tutelato principalmente i gruppi industriali e finanziari del Nord, con scarsi interventi di bilanciamento.

Casa comune Europea, o vinca il più forte?

E’ diventato via via più evidente, nei Trattati che hanno seguito Maastricht, che le regole dell’Eurozona non puntavano ad una crescita armonica e bilanciata dei Paesi che ne fanno parte, ma invece alla creazione di un mercato più ampio in cui le imprese dei diversi Paesi devono competere, ma senza la possibilità di partire ad armi pari. La Germania, nei primi anni dell’Euro, ha avviato per prima le “riforme strutturali” del mercato del lavoro, un termine che si traduce in compressione dei salari e dei diritti dei lavoratori. Comprimendo la dinamica dei salari e dell’inflazione al di sotto degi obiettivi fissati dalla BCE, la Germania ha posto le basi per aumentare la sua competitività di prezzo sia sui mercati interni all’area Euro, sia sui mercati esteri, dato che con l’Euro – diversamente che con il Marco – un surplus dei conti esteri dei tedeschi non si traduceva più in una rivalutazione del cambio. L’Euro ha garantito alle imprese tedesche un cambio più vantaggioso di quanto avrebbero avuto con il Marco, e specularmente un cambio troppo forte per le imprese delle regioni europee a più alta inflazione, come l’Italia, la Spagna, la Grecia.
Finché l’economia mondiale cresceva, tra il 2000 e il 2007, il sistema ha retto. La riduzione nei tassi di interesse ha però stimolato la domanda in quei Paesi periferici, come la Spagna e la Grecia, che non erano in grado di far fronte con un aumento della produzione interna ad un aumento della domanda finanziata dal credito a basso costo. La dinamica della domanda si è sommata alla dinamica dei prezzi relativi, contribuendo a creare deficit crescenti nei conti con l’estero della periferia, e surplus crescenti nei Paesi “core” come la Germania.
Con l’arrivo della crisi, i problemi generati da queste asimmetrie sono esplosi. Alcuni governi hanno dovuto salvare le proprie banche in crisi, trasformando i debiti privati in debiti pubblici. In generale, soprattutto nella seconda ondata di crisi generata dal tracollo della Grecia, le politiche di contenimento sono sempre state orientate solo a tutelare il sistema finanziario. Questo senza però considerare il fatto che in una fase recessiva, in cui le imprese e le famiglie indebitate hanno difficoltà crescenti ad onorare i propri debiti, senza un sostegno adeguato al reddito famiglie e imprese prima o poi non potranno più rimborsare le banche, e queste ultime richiederanno salvataggi reiterati.

Quali politiche si possono condurre per invertire questa rotta che porta a sicura catastrofe?

Come è ampiamente noto, non basta una piccola riforma dell’Euro ma, come dicevamo all’inizio, il “piano A” per riprendere il cammino della “casa comune europea” dovrebbe prevedere la creazione di un sistema di perequazione fiscale in una Federazione dei Paesi europei, con un bilancio simile a quello del governo Federale statunitense. Questa strada è sbarrata, come dimostrano le discussioni al Parlamento europeo, da cui sono emerse le decise contrarietà anche a piccoli incrementi del prelievo fiscale – e della redistribuzione – dal livello nazionale a quello comunitario.
Serve allora un “Piano B”, una azione politica promossa da singoli Paesi, ma anche da un Paese solo che mostri la via.

Usciamo dall’Euro?

Una ipotesi di cui si discute è l’uscita unilaterale dall’Euro di un solo Paese, con modalità tali da non creare quella catastrofe finanziaria ed economica che è inevitabile se il sistema dei pagamenti smette improvvisamente di funzionare. Se ad uscire fosse la Germania, utilizzando la Lex Monetae per ridenominare i propri debiti in un “neo-Marco”, la nuova valuta tedesca dovrebbe apprezzarsi almeno del 15 percento rispetto al dollaro e all’Euro, e i crediti dei tedeschi verso quel che resta dell’Eurozona – che rimarrebbero in Euro – comporterebbero una perdita in conto capitale, perdita che tuttavia è già scontata dai mercati, tramite gli spread. La rivalutazione del neo-Marco, e il possibile indebolimento dell’Euro, contribuirebbero a ridurre o eliminare gli squilibri nel sistema internazionale dei pagamenti.
Ma poiché la Germania ha solo da perdere da questa soluzione, non si vede perché dovrebbe percorrerla, se non per il timore crescente che l’alternativa – il tracollo dell’Euro – faccia evaporare del tutto i crediti dei tedeschi verso il resto dell’Eurozona, o chiami il contribuente tedesco a ingenti trasferimenti verso la periferia dell’Eurozona.
L’uscita dall’Euro dell’Italia avrebbe esiti molto più incerti, soprattutto perché è difficile ipotizzare che non sia seguita da decisioni analoghe della Spagna, o anche della Francia. In questo caso, la ridenominazione in neo-Lire dei debiti italiani oggi espressi in Euro comporterebbe perdite finanziarie per i creditori al Nord. Proprio per questo motivo, per alzare il costo dell’uscita unilaterale dall’Euro, sono state introdotte delle clausole (CAC) che il nostro governo deve inserire nella emissione di una quota crescente di titoli del debito, che garantiscono i creditori contro la ridenominazione.(2) E il Quantitative Easing di Draghi ha previsto un meccanismo per cui, se l’Italia dovesse adottare una neo-Lira, una quota rilevante dei debiti della Banca d’Italia verso la BCE vada comunque rimborsata in Euro. Giorno dopo giorno, la quota del debito pubblico che ogni Paese può ridenominare in una nuova valuta se esce dall’Euro si va assottigliando, alzando i costi dell’uscita.
In ogni caso, l’uscita unilaterale dall’Euro è una strada percorribile solo date alcune condizioni, in particolare bloccando i movimenti di capitale, e quindi con una rottura degli accordi stabiliti nei Trattati.

E se non rimborsassimo il debito pubblico?

Certo, un governo può decidere di non onorare il suo debito, ma è molto difficile, se non impossibile, fare default sui titoli posseduti da creditori esteri, e non su quelli posseduti da Fondi pensione, banche italiane o semplici risparmiatori. Chi chiede la cancellazione del debito pubblico italiano dovrebbe prevedere una massiccia creazione di nuovo debito per evitare che i risparmi degli italiani evaporino, e sapere che questa opzione taglierebbe fuori l’Italia dai mercati finanziari internazionali.

L’Europa a due velocità?

Di recente(3) Angela Merkel ha suggerito l’ipotesi che gli ulteriori passi di integrazione europea riguardino solo alcuni Paesi. Le “due velocità” richiamano le proposte di “Euro del sud” o “Euro2”, e cioè di creare una nuova valuta comune per i Paesi dell’Eurozona più deboli. L’Euro come valuta rimarrebbe per la Germania e i suoi Paesi satelliti, e si apprezzerebbe, mentre l’Euro2 si svaluterebbe.
In questi termini, l’Euro2 comporta costi molto rilevanti per i Paesi Euro2 indebitati in Euro con l’estero, a meno di non ridenominare i debiti in Euro2. A mio avviso, se si considerasse seriamente questa opzione pasticciata, che lascia intatti i problemi di cui dicevamo all’inizio, meglio il ritorno alle valute nazionali.
Se viceversa fosse la Germania ad adottare un Euro2 con i suoi Paesi satelliti, il peso del debito estero in Euro del “Sud” non aumenterebbe. Ma questa ipotesi non mi sembra sia presa in considerazione.

Una strategia intermedia: la moneta fiscale

E’ possibile però una strategia intermedia, che sarà tanto più efficace quanto più condivisa da altri Paesi dell’Eurozona. Mentre i Trattati vietano l’introduzione di una nuova moneta legale alternativa all’Euro, non impediscono la creazione di una “moneta fiscale”.

Cos’è una moneta fiscale?

Mentre la moneta legale è lo strumento di pagamento che la legge stabilisce vada usato per estinguere debiti, per “moneta fiscale” si intende una forma di pagamento che non viene imposta dalla normativa per gli scambi tra privati, ma che il governo nazionale, e/o i governi locali, sono disposti ad accettare per il pagamento delle imposte. Dal momento in cui la crisi in Grecia ha mostrato i possibili problemi di mancanza di liquidità, le proposte di introduzione di una moneta fiscale si sono moltiplicate, così come è aumentato rapidamente il numero delle “monete complementari” in circolazione tra le comunità locali.
Questa moneta fiscale può essere emessa in forma cartacea (ma in tal caso richiede dei tempi tecnici non brevi per la sua emissione) ma anche solo in formato elettronico, come registrazione contabile nel sistema dei pagamenti, su un circuito di carte di credito, o come mezzo di pagamento sul telefono cellulare. Può essere presentata come moneta vera e propria, o come un particolare tipo di titolo di credito.(4)(5)(6)
Ha un valore nominale espresso in Euro, ma il governo non si impegna a convertirla in Euro, ma solo ad accettarla come mezzo di pagamento, per il suo valore nominale in Euro.

Come si crea la moneta fiscale?

La proposta che abbiamo esaminato più in dettaglio,(7) e valutato per il caso della Grecia,(8) prevede che questa moneta, che abbiamo chiamato Geuro, sia inizialmente immessa nel sistema economico dal governo per:

  1. saldare i propri debiti di breve termine con i fornitori e le banche private
  2. fornire sostegno economico (assegni di disoccupazione, pensioni, ecc.)
  3. creare nuovi posti di lavoro (pagamento stipendi, ecc.)
  4. finanziare progetti di investimento

In generale, la creazione di una moneta fiscale risponde a due obiettivi: aumentare il grado di liquidità del sistema (facilitare la compensazione tra crediti e debiti) e finanziare la ripresa economica. Mentre sembra che forze politiche di orientamento molto diverso siano favorevoli alla creazione di una moneta fiscale, le modalità in cui questa verrebbe usata sono differenziate.

Con la moneta fiscale possiamo finanziare qualunque progetto senza limiti?

No, la quantità di moneta fiscale che viene creata deve tener conto di alcuni vincoli stringenti:

  1. La spesa pubblica finanziata da creazione di nuova liquidità aumenta la domanda. Se l’offerta non è in grado di aumentare, perché le imprese sono prossime al pieno utilizzo degli impianti, si crea inflazione. Siamo tuttavia molto, molto lontani in Italia da una situazione di questo tipo;
  2. L’aumento di domanda si rivolge anche ai beni prodotti all’estero (importazioni). La sostenibilità del debito estero dell’Italia dipende anche dal mantenere un saldo positivo nella bilancia delle partite correnti. Questo vincolo è cruciale, perché la proposta di moneta fiscale non trovi una ferma opposizione dai rappresentanti politici dei creditori esteri. Si tenga presente, però, che il saldo delle partite correnti dell’Italia negli ultimi dodici mesi era di 45 miliardi di euro: una manovra espansiva dell’ordine di 100 miliardi di euro dovrebbe generare maggiori importazioni per un ammontare molto inferiore;
  3. La quota di imposte che viene pagata in moneta fiscale deve essere tarata in modo da non generare un aumento del deficit pubblico in Euro. Se usata per finanziare la ripresa, la moneta fiscale genera un aumento del reddito nazionale, e quindi del gettito tributario: questo punto non va quindi valutato come semplice sostituzione tra Euro e moneta fiscale, ma deve tener conto dell’aumento nel gettito totale.

Qual è il rischio che nessuno voglia essere pagato in moneta fiscale?

Oggi la moneta, terminata la convertibilità in oro, è basata sulla fiducia verso chi la emette. Se un governo promuove la moneta fiscale come strumento per ridare un futuro ai giovani, e si impegna ad accettarla da subito al valore nominale per il pagamento di una parte delle tasse, non si vede perché i privati non debbano fidarsi, e utilizzarla anche per altre forme di pagamento.
Se invece la moneta fiscale è presentata come una proposta dettata dalla disperazione per non avere accesso alla moneta “vera”, l’Euro, viene minata la sua credibilità.

La moneta fiscale è una alternativa all’uscita dall’Euro?

La moneta fiscale può essere introdotta immediatamente, e per come è proposta non dovrebbe creare panico sui mercati finanziari. Anzi, l’aumento nel reddito del Paese generato da una espansione fiscale aumenta la sostenibilità del nostro debito estero in Euro.
Questo consente al Paese di interrompere il declino, mentre valuta insieme ai partners europei le indispensabili riforme da attuare in Europa, riforme che richiedono tempi non compatibili con l’aumento nella disoccupazione, nella povertà e nell’emigrazione dei nostri giovani.
Una soluzione auspicata da molti è quella di trasformare l’Euro in “moneta comune”, cambiando le regole di funzionamento della BCE sulla falsariga del progetto di Keynes a Bretton Woods.

La moneta fiscale come strumento di cooperazione internazionale

La capacità del Paese di invertire il processo di austerità imposto dai Trattati europei può ridare dignità al Governo italiano in ambito internazionale. La promozione di iniziative analoghe negli altri Paesi dell’Eurozona che vivono l’Euro come un vincolo insopportabile, può essere alla base di nuove strategie in cui i “Paesi del Sud” non formano un gruppo di “serie B” rispetto alla Germania e ai suoi Paesi satellite, ma sono in grado di mettersi alla guida di un modello di sviluppo più sostenibile, in particolare per l’area del Mediterraneo.

Fonte 


 Last edited by: G.Zibordi on Giovedì 09 Marzo 2017 10:36, edited 1 time in total.

Una moneta parallela anche per Berlusconi?  

  By: G.Zibordi on Martedì 28 Febbraio 2017 17:29

Una moneta parallela anche per Berlusconi?

Qui potete leggere l'intervista a Silvio Berlusconi in cui parla di una possibile moneta parallela per l'Italia. 

 

Qua gli atti del convegno tedesco che cito. 


 Last edited by: G.Zibordi on Martedì 28 Febbraio 2017 17:29, edited 1 time in total.

Passano gli anni ma la soluzione non migliora (tra gli economisti)  

  By: G.Zibordi on Lunedì 20 Febbraio 2017 11:57

Siamo nel 2017 e ancora i prof di Economia, come Taddei su Republica, ripetono le solite idiozie.

 

 

 

 

 

 

 

 

 


 Last edited by: G.Zibordi on Lunedì 20 Febbraio 2017 12:01, edited 2 times in total.

Il Segreto Dell’Euro: il TARGET2  

  By: G.Zibordi on Giovedì 02 Febbraio 2017 09:55

Il Segreto Dell’Euro:il TARGET2  

Tutti i giornali hanno riportato l'affermazione di Draghi che l'uscita dall'euro implica una spesa di 359 miliardi di euro. Rimetto quindi l'articolo di 2 anni fa in cui dimostro che è la Germania che ce li rimette. 

 

Quando gli italiani o spagnoli, fino al 2011, erano in deficit con l’estero, in pratica è successo che quando compravano auto giapponesi, coreane o tedesche, i pagamenti (come saldo netto…) li effettuavano in realtà con soldi prestati AUTOMATICAMENTE dalla Bundesbank.

Per la precisione questo è successo dal 2008 al 2011 (quando con la crisi di Lehman dall’estero hanno smesso di comprare sempre più BTP, per cui il deficit estero non veniva più finanziato dal mercato). Essendo l’Italia e la Spagna in deficit CON L’ESTERO e non attirando più capitali che compravano BTP, il sistema bancario doveva procurarsi allora “riserve” dalla Banca Centrale per poter effettuare tutti i normali pagamenti. Ma questa non era più la Banca d’Italia!

Di conseguenza, dal 2008 al 2011 le banche italiane e spagnole dovevano farsi prestare i soldi dalla BCE, la quale a sua volta doveva rivolgersi alla Bundesbank, CHE PERO’ NON POTEVA RIFIUTARSI , pena la paralisi del sistema bancario europeo, il panico e la fine immediata dell’euro .

Questo è il movitvo per cui hanno spinto per l’austerità, questo è il segreto dell’euro che nessuno sembra capire, questo è il motivo per cui i tedeschi ci impongono l’austerità a tutti i costi, che siano di destra o di sinistra e continueranno per i prossimi dieci anni, è il meccanismo finanziario che lo impone . I tedeschi però lo capiscono (anche se cercano di non dirlo), gli italiani no. I tedeschi sono ossessionati da Target2, ad esempio il consigliere della Merkel, il prof Hans Werner Sinn ha riempito Youtube con video in cui denunciava il pericolo per la Germania creato dopo il 2008 da Target2

Non sto a cancellare i post qui sotto perchè possono servire per contrasto, come quando cerchi uno sfondo scuro perchè la foto venga meglio. Vedere come molta gente non capisca rende palese la necessità di spiegare il meccanismo finanziario dell’euro.

Guardare per favore solo il grafico (tratto da questo bellissimo report appena uscito della Federal Reserve di New York) sulmeccanismo di pagamento interbancario europeo, chiamato “Target2” che mostra che dal 2008 al 2011 il saldo è salito da circa zero a circa 1,000 miliardi di euro. E il diagramma esplicativo che appare prima

Chi fosse in grado di leggere l’inglese (e a volte ho l’impressione che siamo in pochi, nonostante sia insegnato ora dalle elementari), ricava da questo report (o qualunque altro delle dozzine di analisi uscite sul meccanismo di pagamenti interbancario dell’eurozona (chiamato “Target2”), che i paesi in surplus con l’estero hanno prestato 1,000 miliardi ai paesi in deficit con l’estero (nell’eurozona). In tre anni Germania, Olanda, Lussemburgo hanno prestato 1,000 miliardi di euro, tramite la loro banca centrale, ad esempio appunto la Bundesbank, ai paesi del sud-europa, tramite la BCE che gira le riserve bancarie tedesche alle banche italiane. (Ci sono anche report in italiano, anche di Banca d’Italia vedi qui, solo che sono scritti in modo tale che è più difficile capire, quello della FED è più chiaro e sintetico. Suggerisco anche il video messo su Youtube dalla BCE che ripete dall’inizio alla fine che è un sistema PER EFFETTUARE PAGAMENTI IN MONETA DELLA BANCA CENTRALE, CIOE “RISERVE” e ogni settimana scambia un ammontare pari al PIL dell’Europa).

Credo superi le facoltà intellettuali di Pigreco capire i dati e i diagrammi, per cui lo aiuto. Perchè mai, all’interno del meccanismo di pagamenti tra banche centrali nell’eurozona (denominato Trans-European Automated Real-Time Gross Settlement Express Transfer System , di colpo, dal 2008 al 2011, quindi in poco più di tre anni, le banche centrali di Olanda, Germania e Lussemburgo si ritrovavano creditrici di 1,000 miliardi verso le banche centrali di Spagna, Portogallo, Grecia, Italia (e qualche altro paese piccolo) due anni fa ?

Perchè ANCHE QUANDO SI COMPRANO (ad esempio) AUTO GIAPPONESI O COREANE, SE COME SALDO ENTRANO MENO SOLDI DI QUANTI NE ESCONO, LE BANCHE ITALIANE DEVONO TROVARE RISERVE e chi gliele da ? La Banca Centrale Europea. E questa a sua volta però se le fa prestare dalle banche centrali dei paesi in cui invece il saldo verso l’estero è positivo, per cui entrano ad esempio più yuan, won o yen di quanti euro escano. In sostanza anche il deficit verso il Giappone e la Cina di un paese dell’eurozona in deficit estero come erano la Spagna e L’Italia nel 2011 viene AUTOMATICAMENTE FINANZIATO DAI TEDESCHI E OLANNDESI.

Se però fate lo sforzo di guardare di nuovo il grafico notate un crollo di 400 miliardi, da 1,000 a 600 miliardi dal 2012, da Mario Monti in poi diciamo, da quando i paesi del sud-europa hanno applicato un austerità feroce che ha fatto collassare la loro spesa, reddito e di conseguenza importazioni. Grazie all’austerià feroce imposta a noi e altri paesi in deficit estero i paesi del nord stanno riducendo velocemente la loro esposizione, che è imposta loro automaticamente dal sistema di pagamenti inter-bancario europeo (Target2).

In altre parole, il motivo per cui dal 2011 hanno manovrato in tutti i modi per imporci l’austerità è perchè con l’euro alcuni paesi hanno surplus cronici e altri deficit cronici, a meno che non li massacri di tasse e con il crollo della produzione, del PIL e della spesa e la deflazione il loro disavanzo commerciale non si azzera . Che è quello che è avvenuto.

Il meccanismo di pagamenti dell’euro richiede cioè automaticamente che i deficit esteri vengano compensati con un indebitamento automatico delle banche centrali dei paesi in deficit verso le banche centrali dei paesi in surplus, in parole povere la Bundesbank DEVE AUTOMATICAMENTE PRESTARE A BANCA D’ITALIA perchè questa possa prestare alle banche italiane. La gente (e gli esperti economici) non capiscono questo fatto perchè immaginano che se si paga per un Audi si hanno i soldi in banca… In realtà i soldi in banca, quando devi effettuare pagamenti all’estero (che come saldo eccedono gli incassi dall’estero a livello di sistema bancario), NON CI SONO, I SOLDI NON CI SONO NELLE BANCHE, LI PRESTA LA BANCA CENTRALE, SOLO CHE NEL SISTEMA DELL’EURO LI PRESTA LA BUNDESBANK AUTOMATICAMENTE

E tedeschi e olandesi ovviamente non vogliono farlo, è la logica finanziaria che li spinge a chiedere (senza confessare il motivo vero) che noi facciamo l’austerità, in modo eliminare il deficit estero (inevitabile con una valuta sopravvalutata),altrimenti gli tocca finanziarlo a loro, come era sucesso di colpo dal 2008 al 2011 (dopo che con la crisi di Lehman il mercato aveva smesso di comprare sempre più titoli del sud-europa per cui il sistema Target2 doveva AUTOMATICAMENTE COMPENSARLI PENA IL CROLLO ISTANTANEO DELL’EURO…. Alles Klar ?)

(per assicurare che non me le invento io queste cose ho inserito anche la versione in tedesco del diagramma che proviene dal sito della Bundesbank).

 

 

 

 

 

 


 Last edited by: G.Zibordi on Giovedì 02 Febbraio 2017 10:23, edited 9 times in total.