Caro AleD,
La storia l'ho raccontata e ri_raccontata,
1°Rossi pensava di avere ripetibilità.
2° Rossi aveva il problema del così detto "cliente zero" è quasi prassi comune fingere di avere un cliente.
3° Una GROSSA ditta che voleva fare elettricità mi contattò eravamo in riunine con tutto il gruppo dirigente quando in viva voce telefonai a Rossi Dopo aver sentito le nostre esigenze ci disse che non poteva garantire la continuità e disse: "Parlo contro i miei interessi, non sono pronto per quello" Rifiutò anche se finanziariamente era con l'acqua alla gola. Andò in America e trovò una ditta di "PROVA" per verificare se tutto andava bene. Doveva consegnare 1MW di potenza per un anno. Ma ebbe un mare di problemi, ci furono periodi di grossa discontinuità, alternati da altri in cui fornì un surplus, la sommatoria del calore totale fu soddisfatta MA non la continuità. Il processo finì con un patteggiamento, e NON con la sconfitta.
4° Per risolvere i problemi in quell'anno dovette fare i salti mortali, e fu lì che capì un punto fondamentale, il fenomeno era diviso in DUE PARTI, una parte era una reazione strana tra nichel idrogeno e litio che poteva essere ricondotta ad un fenomeno catalitico, una seconda parte era innescata da un'altra componente, il pilotaggio con impulsi intensi, (io chiamo essi IMPULSI TESLA) questi mega impulsi unidirezionali dovevano essere seguiti da un secondo segnale più debole e più lungo nel tempo era un segnale a radiofrequenza che sembrava sintonizzare, favorire o facilitare lo strano fenomeno.
5° Proprio in quel periodo drammatico Rossi realizzò che il nocciolo per il 90% stava nella modalità di dare l'impulso e NON nella supposta catalisi chimica. Da voci bene informate in quel periodo seppi che cercava un impulsatore tipo "taser" il più potente possibile, si parlava di milioni di Volt. Quando provò ad esasperare il voltaggio finì con lo sperimentare il PLASMA. Sbalorditivamente la reazione avveniva molto meglio.
6° Già sapeva che quando la reazione partiva, poi si propagava in una sorta di reazione a catena. il "fiammifero" minimo era chiamato da Rossi "topo" che fa correre il Gatto cioè innescava il rimanente materiale che lo circondava.
7° Il " topo" che cambiò tutto lo presentò a Stoccolma e si chiamò Qx, aveva la caratteristica che gli era sempre mancata: RIPETIBILITA'. Sì! Finalmente attivava il topo (fiammifero) SEMPRE.. aveva raggiunto l'agognata ripetibilità totale. ORA sì che finalmente il prodotto era industrializzatile, (prima era troppo aleatorio).
8° Mentre stava completando le prove del Qx, aggiungendo frequenze, campi magnetici e altri parametri per vedere il comportamento, un BELLISSIMO giorno si accese uno strano plasma (la ballerina), esso ssembrava quasi autosostenersi e dava una quantità di calore incredibile. All'inizio spingendo la reazione si fondeva tutto, Rossi dovette imparare a sacrificarla limitandosi ad una temperatura gestibile. Il contenimento lo realizzò con vetri ad altissima trasparenza, probabilmente fatti costruire apposta. Se un vetro è trasparente al 99,99% non si scalda quando è attraversato dai raggi caldi.
9° Scoprì che la reazione si manteneva anche con un voltaggio di bassissima potenza. Millesimi di Watt, scendendo sotto quel livello la reazione si spegneva.
10° Il prodotto che ora aveva in mano, chiamato SK, era un lontanissimo parente dei primi E-Cat I primi si credeva fossero molto catalitici e per niente elettronici (impulso Tesla) L'SK invece è fondamentalmente elettronico e forse un po' catalitico (Ma qui siamo sul mistero)
prof. di fisica, ha sviluppato centinaia di programmini didattici per tutti i tre anni della scuola Media, scaricabili dal sito didatticacomputer.it