Re: W l'Italia...l'Italia che lavora (De Gregori) ¶
By: XTOL on Venerdì 24 Luglio 2020 11:32
By: XTOL on Venerdì 24 Luglio 2020 08:23
Muschio, cosa mai avrebbe potuto dire di diverso il presuntuso cretino?
quello difenderà la sua pensione con ogni mezzo, cosa può importargli che sia estorta con la forza ai trentenni che non ne vedranno mai una?
esattamente come difende la sua inutile vita, mentre di distruggere quella di figli e nipoti non gliene fotte un cazzo
la banalità dello squallore
By: antitrader on Giovedì 23 Luglio 2020 23:18
Ecco,
adesso dobbiamo anche invidiare le pensioni di quel macellaio di pinochet (pure quello ti piace !)
pensioni da 150 USD/mese che, negli anni, han gia' causato un paio di rivolte.
Insomma, tipico pensiero da pezzaculista talmente idiota da ritenersi elte.
Tra l'altro il Cile e' una delle nazioni a piu' alta disparita' tra ricchi e poveri.
Questo e' inevitabili quando il potere finisce in mano alle corporazioni fasciste.
By: XTOL on Giovedì 23 Luglio 2020 21:06
Riformare il sistema pensionistico italiano sembra un’impresa impossibile: come si fa a eliminare un sistema costruito su privilegi e favoritismi senza punire chi ormai è andato in pensione con quel sistema?
Un esempio lo abbiamo ed è il Cile. Prima della riforma del 1980, il sistema pensionistico cileno era identico al nostro: un sistema a ripartizione, dove i lavoratori versavano contributi per pagare le pensioni di chi aveva già smesso di lavorare.
Un sistema del genere è molto inefficiente, perché i soldi non vengono messi da parte e investiti e di conseguenza servono sempre più soldi per mantenere il sistema, man mano che la popolazione invecchia (e i politici iniziano a distribuire favori in giro…).
La riforma di José Piñera segnò il passaggio a un sistema a capitalizzazione, dove i cittadini versano i contributi direttamente in un conto personale che può essere investito in un fondo pensionistico a scelta, che farà fruttare i loro risparmi e gli permetterà di accrescere quanto messo da parte per la vecchiaia.
Per fare un confronto, con il vecchio sistema i lavoratori cileni pagavano circa il 22% del loro salario in contributi, mentre con la nuova riforma scesero al 10%.
I giovani che ancora dovevano entrare nel mondo del lavoro furono passati automaticamente al nuovo sistema, mentre chi già lavorava ebbe la possibilità di scegliere se restare nel vecchio o passare nel nuovo. Chi era già in pensione continuò a ricevere la stessa cifra, senza alcun cambiamento nel suo tenore di vita.
La riforma Piñera permise al Cile di liberare importanti risorse per consumi e investimenti e ha costituito la base per la crescita economica del Paese, che è ora fra i più ricchi del Sud America.
By: muschio on Giovedì 23 Luglio 2020 11:28
Molti anni fa mia sorella era indecisa se iscriversi nella piccola Università della città dove vivevamo o in un celebre Ateneo di altra città (sempre italiana). Mio padre chiese parere ad un suo amico ferrato in materia che gli disse: in un piccolo ateneo sarà attentamente seguita da mediocri insegnanti, in un grande Ateneo sarà in un marasma dove durante una lezione in un minuto un Professore potrà spiegargli cose che non avrebbe imparato in cinque anni del piccolo Ateneo!
By: antitrader on Lunedì 13 Luglio 2020 12:08
Grande Giggino, ha fatto il colloquio di lavoro al disoccupato Draghi, gli ha proposto due possibilita':
O viene assunto (pero' a cococo) oppure piglia il salario di cittadinanza.
By: Morphy on Lunedì 13 Luglio 2020 11:55
– Ho imparato a non fare lotta con i maiali. Ti sporchi tutto e, soprattutto, ai maiali piace...
By: XTOL on Lunedì 13 Luglio 2020 11:43
Chi ha una pensione e' perche' ha raggiunto la "maggiore eta'", ergo, la pensione gliela devi dare, che sia a nord, a sud poco importa.
cioèin Lombardia ogni 100 lavoratori ci sono 83,1 oltre l'età della pensione
in Sicilia ogni 100 lavoratori ci sono 121,9 oltre l'età della pensione...
dai, è ora della pillolina
By: antitrader on Lunedì 13 Luglio 2020 11:30
Rutte vuole mettere le condizionalita' a Cialtrnia su come spendere i 180 miliardi che arriverebbero
dal recovery fund.
Ben vengano le condizionalita', e che siano molto riigide, altrmenti cosa succede? Succede che
finisce tutto in megasalari pubblici, pensioni, tangenti e ruberie.
Renzi fece una norma che imponeva un tetto di 200k/anno ai palloni gonfiati della pubblica
amministrazione, risultato? Se ne infischiano, e, con trucchetti vari, continuano a pigliare 6/700k/anno.
Adesso ci ha messo mano la corte dei conti, ma, anche li', quando chi dovrebbe intervenire e' lui
stesso nelle condizioni di chi dovrebbe colpire e' come mettere la volpe a guardia del pollaio.
By: antitrader on Lunedì 13 Luglio 2020 10:30
Come al solito si vede il problema dalla parte sbagliata (il vizietto tipico dei 5+2).
Chi ha una pensione e' perche' ha raggiunto la "maggiore eta'", ergo, la pensione gliela devi
dare, che sia a nord, a sud poco importa.
La questione vera e' che l'economia italiana gia' non poteva reggere una spesa pensionistica
di 300 miliardi, cosi' come non poteva reggere 180 miliardi di salari pubblici, idem per una spesa
sanitaria di 110 miliardi, figuariamoci adesso che ci siamo giocati 200 miliardi di pil.
Poi pero' cosa succede? Succede che quando Monti, in qualche modo, ci mette mano hai
che il popolo munnezza torna in massa fra le braccia del cav e dei forzafasciopadanari in
genere, e, quando i 5S tentano di affrontar eil problema iniziando dai vitalizi hai che quello
(il popolo munnezza) li scaraventa dal 33% al 15.
E' finito il tempo delle pensioni e salari pubblici come variabile indipendente "aspettando la
crescita" (la crescita del che?), l'importo di tutte le pensioni va ridefinito partendo dalla
spesa pensionistica che il paese si puo' permettere (e non viceversa).
Ma, per far questo, c'e' bisogno di ulteriore sfascio fino ai carri armati nelle piazze e
sospensione della costituzione.
Insomma, ci vuole una feroce sterzata verso il Comunismo, non ti va bene che ti porto
la pensione da 10.000/mese a 1500? Allora ti somministro un programma di rieducazione
in risaia o in fonderia (quandanche in tarda eta').
By: XTOL on Lunedì 13 Luglio 2020 10:03
mi pare assolutamente normale
sì e no :)
il dato che mi premeva sottolineare è che i pensionati sono più dei lavoratori...
che poi in mezzo ai pensionati siciliani ci siano pensioni guadagnate lavorando e molte "guadagnate" barando è di dominio pubblico :(
By: gianlini on Lunedì 13 Luglio 2020 09:57
Sei sicuro Peavey? Mai conosciuto un meridionale immigrato al nord italia e che sia tornato al sud una volta in pensione.
Ho conosciuto invece numerosi meridionali emigrati in francia, Belgio, Svizzera o Germania che lo hanno fatto; piuttosto che essere sempre visti come negri sporchi e puzzolenti dai nazisti locali (che di fondo così sono i mitteleuropei) preferiscono tornare al paesello.
By: Peavey on Lunedì 13 Luglio 2020 09:50
ma Xtol mi pare assolutamente normale.
Scusa. In fin dei conti Torino negli anni sessanta-90 e' stata invasa da siciliani, calabresi,pugliesi etc.. che venivano a lavorare in FIat e indotto.
E' chiaro che quelli, una volta pensionati, se ne siano tornati al paesello.. Magari con la casetta ristrutturata a forza di liquidazione e risparmi.
Le hai viste le case degli operai a Torino? Piuttosto che passare la pensione li, chiunque dormirebbe in spiaggia...
per rendersi conto delle proporzioni, bisogna considerare quanto erano zeppi i treni delle "ferie" che collegavano Nord e Sud.
Erano riempiti perlopiu' da operai che tornavano al paese per passare le vacanze. Quelle son tutte pensioni guadagnate al Nord ma percepite al Sud.
Io punterei piu a spulciare tra pensioni di invalidita' e roba simile...
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