Il blog

Bisognerebbe limitarsi solo alla Cina - gz  

  By: GZ on Giovedì 23 Ottobre 2003 21:41

Guardavo prima di uscire le materie prime che anche oggi stanno esplodendo (i grafici della soya e del cotone sono diventati delle linee verticali) e voglio ricopiare qui questo articolo spettacolare sul corriere che da un idea di quello che è il fenomeno più stupefacente del 21 secolo. Bisognerebbe essere coerenti e limitarsi a investire solo su società o mercati legati alla Cina o influenzati da quello che succede in Cina, tutto il resto sono solo oscillazioni secondarie. C'è una specie di king kong che è stato scatenato, 1.2 miliardi di persone che di colpo, meno di dieci anni fa si sono buttati a capofitto nell'industrializzazione con un accanimento mai visto, una fenomeno di dimensioni senza precedenti nella storia. " (la Cina).....il caso di industrializzazione più veloce che si sia mai visto nella storia. Le esportazioni britanniche, dopo il 1830, ci misero 12 anni a raddoppiare. Quelle tedesche, negli anni Sessanta del secolo scorso, dieci anni. Quelle giapponesi, negli anni Settanta, sette anni. Quelle cinesi, al cavallo del 2000, sono raddoppiate in cinque anni. Meglio ancora: tra il 1990 e il 2003 sono aumentate di otto volte, agli attuali 380 miliardi di dollari,..." "....Un operaio cinese lavora 2.370 ore all’anno, senza contare gli straordinari, contro le 1.670 di un operaio italiano. Il costo, che in Italia è di 20-22 mila euro, in Cina è di meno di mille euro. Siamo cioè a 0,45 euro di costo del lavoro all’ora contro i 13 euro dell’Italia. Ma non è solo questione di costo del lavoro: costruire una fabbrica, compresi i macchinari, qui costa 30 euro al metro quadrato, in Italia siamo a 5-600. Complessivamente, i costi sono meno di un trentesimo di quelli italiani. A parità di qualità. ..." COSTA UN VENTESIMO PRODURRE IN CINA A PARITA' DI QUALITA... ----------------------------------------------------------------------------- Lavoro, pasti e letto in fabbrica I cinesi che sconvolgono il mondo L’imprenditore italiano: «Ormai non si può non produrre qui» DAL NOSTRO INVIATO DONGGUAN (Cina) - Zhang Hong, 21 anni, si spazzola i capelli sul ballatoio del dormitorio. La domenica è l’unico giorno di riposo e le voci delle ragazze riempiono il cortile della fabbrica. Hong ride e dice che a tornare al nord, nello Hunan, non ci pensa proprio. «Sono arrivata qua alla fine dell’anno scorso, poco prima della Sars - racconta - guadagno più di ottanta dollari al mese e mi danno un letto e da mangiare. Certo, qua dentro litighiamo in continuazione, tra noi. Ma a casa facevamo la fame». Fabbrica di pelletteria nel quartiere di Chang’an, Dongguan City, conglomerato urbano di sette-otto milioni di persone sul delta del Fiume delle Perle, provincia del Guangdong, Cina del sud: se cercate gli spiriti animali del capitalismo del Ventunesimo Secolo, eccoli qua; hanno il profilo crudele ma una forza magica che suscita speranze. E stanno sconvolgendo il mondo. Queste ragazze - che lavorano, mangiano e dormono in fabbrica - ricordano le nostre mondine degli anni Trenta e le loro storie, cucite assieme, raccontano il fenomeno Cina, il miracolo economico pieno di luci e di ombre contro il quale si mobilitano il ministro Giulio Tremonti e le lobby americane che chiedono a George Bush di frenare il nuovo pericolo giallo. Sono i piccoli pedoni della grande rivoluzione manifatturiera in atto. «Fare l’imprenditore oggi senza tenere conto dei cinesi è impossibile, ormai non si può non produrre qui», dice Marco Palmieri, l’imprenditore di Bologna che ha convinto Peter Miu, il businessman di Hong Kong proprietario della fabbrica, ad aprirne i cancelli. Palmieri ha un’azienda di pelletteria, la Piquadro: borse e valigie di lusso, non roba da mercatino, che vengono in buona parte prodotte in questa e in altre fabbriche della zona. «Sono aziende velocissimi e flessibili, più che da noi - dice Palmieri - la qualità è alta tanto quanto in Italia. E, soprattutto, il prodotto finito, anche tenendo conto del trasporto, costa enormemente meno, senza paragoni». L’imprenditore bolognese non crede che l’idea di Tremonti di mettere dazi sui prodotti cinesi sia buona. «Sinceramente, non mi sembra praticabile, ormai qui si produce gran parte dei beni che si consumano in Occidente - dice -. E comunque non ci farebbe nemmeno bene. Basta mettere piede nel Guangdong per capire che ci sono un sacco di affari da fare, altro che avere paura dei cinesi». In effetti, il delta del Fiume delle Perle è una frontiera lungo la quale capita di trovare di tutto. «Le mie operaie, che sono l’85% del totale dei dipendenti, arrivano per lo più dal nord del paese con in tasca solo il biglietto della corriera - dice Peter Miu, il padrone - senza nemmeno un renminbi e devono trovare subito un lavoro. Ma quando lo trovano continuano a creare problemi: furti e litigi sono all’ordine del giorno. Si rubano persino le mutande». Le mutande, infatti, sono stese con i pantaloni e le camicette su uno dei due ballatoi del dormitorio. Qui si dorme in fabbrica: dormitori a più piani, otto ragazze per camera, letti a castello, quattro per parte separati da uno stretto corridoio e chiusi da tende di plastica. D’altra parte non potrebbe essere altrimenti. Quello che sta succedendo nel Guangdong è semplicemente il caso di industrializzazione più veloce che si sia mai visto nella storia. Le esportazioni britanniche, dopo il 1830, ci misero 12 anni a raddoppiare. Quelle tedesche, negli anni Sessanta del secolo scorso, dieci anni. Quelle giapponesi, negli anni Settanta, sette anni. Quelle cinesi, al cavallo del 2000, sono raddoppiate in cinque anni. Meglio ancora: tra il 1990 e il 2003 sono aumentate di otto volte, agli attuali 380 miliardi di dollari, il 6% del totale delle esportazioni del pianeta. Un boom che ha significato uno spostamento straordinario di masse di lavoratori: ospitarli in fabbrica, dove lavorano, è un obbligo. Il risultato è, per esempio, che Chang’an, il quartiere dove sta l’azienda di mister Miu, ha 35 mila residenti fissi e 600 mila floating workers , come vengono chiamati nei documenti ufficiali: immigrati che abitano nei loculi delle fabbriche. Ogni aziendina ha un edificio-dormitorio, immense distese di mutande, di canottiere e di centinaia di «lavoratori fluttuanti» che la sera, alla fine del turno, bevono birra sui ballatoi. Il problema diventa serio quando la fabbrica è più di un’aziendina: la Dongguan Fuan Textile Company, sempre a Chang’an, per esempio ha 15 mila dipendenti e per i dipendenti ha dovuto costruire un vero e proprio villaggio: letti a castello e mense ma anche cinema, supermercati, bar, chioschi-ristorante. E, ancora a Dongguan, la Pou Chen - proprietà taiwanese - ha dovuto inventarsi una città nella città per sistemare gli 80 mila dipendenti che ogni anno producono cento milioni di scarpe per la Timberland, la Nike, la Reebok, l’Adidas. «Certo che c’è il sindacato - dice Peter Miu - Sopra i 300 dipendenti è obbligatorio. L’orario di lavoro è di otto ore al giorno per sei giorni e con gli straordinari può facilmente arrivare a undici ore. Ma ogni azienda ha una certificazione di rispetto dei diritti dei lavoratori: le imprese occidentali, soprattutto americane, lo pretendono». Insomma, è il «socialismo di mercato» che, alla ricerca continua dei costi più bassi, ha prodotto la nuova, immensa fabbrica del mondo. Scarpe, borse, lavatrici, macchine fotografiche, televisori ma anche alta tecnologia: il 30% dell’elettronica prodotta in Asia, per esempio, è cinese. Chi vuole produrre a basso costo viene qui. «Non farlo è una follia», dice Palmieri e lo spirito animale dell’imprenditore gli fa fare questo conto: «Un operaio cinese lavora 2.370 ore all’anno, senza contare gli straordinari, contro le 1.670 di un operaio italiano. Il costo, che in Italia è di 20-22 mila euro, in Cina è di meno di mille euro. Siamo cioè a 0,45 euro di costo del lavoro all’ora contro i 13 euro dell’Italia. Ma non è solo questione di costo del lavoro: costruire una fabbrica, compresi i macchinari, qui costa 30 euro al metro quadrato, in Italia siamo a 5-600. Complessivamente, i costi sono meno di un trentesimo di quelli italiani. A parità di qualità». Numeri che dicono che il risveglio dell’Impero di mezzo è avvenuto e non lo fermeranno i dazi e le minacce di sanzioni, come non l’ha fermato la Sars, nata proprio qui, nel caos creativo e inquinato del Guangdong. Solo la Cina potrà fare male a se stessa se non saprà controllare una crescita che non ha precedenti e che potrebbe creare sconquassi sociali, finanziari e politici.

Ordine rimane ineseguito ? - gz  

  By: GZ on Giovedì 23 Ottobre 2003 20:50

.......Che l'ECN (o mercato elettronico) gira forse il 30% degli ordini del Nasdaq, cosicché se non c'è un altro operatore che vuole operare al prezzo che tu hai immesso, il tuo ordine rimane ineseguito.... ---------------------------- Certi ordini rimangono ineseguiti ? Noon riesco a capire come degli ordini possano essere ineseguiti (a meno che non si tratti di un numero di pezzi maggiore di quello che era in denaro o lettera a quel prezzo indicato) Se io mando un ordine tramite uno dei circuiti elettronici maggiori deve passare per forza, non ricordo che sia mai successo che mi abbiano saltato completamente un ordine La vendita "SHORT", questo sconosciuto ? presso molti broker americani non ha costi addizionali di alcun genere, paghi come con un acquisto Le COMMISSIONI per titoli da 2 o 3 dollari ? In america sui brokers "discount" paghi 1 centesimo per azione sui primi 500 pezzi e poi 0.5 centesimi su quelli successivi per cui su un titolo che costa solo 1 dollaro paghi in effetti di più che in italia, fanno tutti così però, salvo negoziare individualmente (ma sui titoli europei i broker americani si adeguano e ti fanno pagare in % del controvalore come da noi)

informazioni tecniche sullo scoperto - gz  

  By: GZ on Giovedì 23 Ottobre 2003 16:39

per quanto riguarda vendere al ribasso: 1) basta avere una banca o broker che lo consente 2) poi selezioni "short" e 3) premi con il mouse un bottone e sei al ribasso (in un paio di secondi)

Ricordate che ci sono due modi di farsi eseguire gli ordini - gz  

  By: GZ on Giovedì 23 Ottobre 2003 14:50

Parlando ieri con qualcuno che usa mi sembra Directa mi è stato raccontato di nuovo di ordini piazzati su titoli Americani in cui il prezzo immesso è stato "saltato", come aveva anche segnalato Banshee giorni fa Ricordo allora che esistono DUE MODI DI FARSI ESEGUIRE GLI ORDINI (come spiegato bene ma in inglese qui sotto in dettaglio) 1) tramite web, col trading online, ma in cui il tuo ordine viene eseguito dal broker senza che tu vedi bene come e quale sia il book perchè il tuo ordine viene smistato successivamente ( dal tuo broker )verso la borsa elettronica 2) online ma tramite "Direct-access systems" cioè dove il tuo ordine viene immesso DIRETTAMENTE nella borsa elettronica e ottieni esattamente il prezzo che vedi e su cui hai spinto il pulsante perchè sei collegato direttamente al sistema elettronico della borsa Per quello che capisco (correggetemi se sbaglio) tutte le SIM italiane usano il primo sistema per il NYSE e Nasdaq, che però può costarti parecchio con ordini al mercato e con ordini limite li puoi perdere Nota: Come broker estero, ma con base in europa, numero verde e gente che parla italiano una soluzione è ^www.interactivebrokers.com #www.interactivebrokers.com^... chiedere di Fernandino Macedo (no, non mi pagano niente per raccomandarli...) ------------------------Finding the Right Broker By Ken Wolff Special to RealMoney.com 10/22/2003 12:17------------------------ It's very important to understand the difference between Web-based trading and direct-access trading. Web-based trading involves logging in through a Web site and entering trades through a browser. But by the time investors load a Web browser, log in, confirm the order and send it, a few minutes might have gone by. The stock price could quite possibly have turned against them, or they could have received a poor execution, or no execution at all. The order is probably executed according to the broker's choice of venue, even though the price received might not be the best available. For this reason, many Web-based systems aren't equipped to service active investors. Most are simply not fast enough and don't offer as many execution capabilities. Direct-access systems route trades to the exchange, market maker or ECN of the client's choice, not the broker's. The trade doesn't take place through a Web browser; clients are logged directly into their broker's DAT system. This offers the opportunity for better and faster executions as well as the opportunity for price improvement. For my retirement account, I use E*Trade (ET:NYSE - commentary - research). It offers a nice array of retirement plans that fit my needs, and because my trades are a bit longer-term and less numerous, the executions are not as critical. For daytrading, however, I use Shoreline Trading, because I can get the Redi platform through it with direct-access trading, and it doesn't internalize or accept payment for order flow. I want my broker to have my best interests at heart and have the best tools available. You need to know what kind of trader you are and what your needs are. You need to know what your broker is doing with your order. Know what happens when you press the buy button. Know if your broker is selling your trades to a third party for payments. And finally, know all your options. The more informed you are, the better chance you have of competing with the professionals, because they probably know the answers to all those questions.

IL guru grida di vendere - gz  

  By: GZ on Giovedì 23 Ottobre 2003 11:32

Bob Prechter di Elliot Wave questa settimana. Per chi non legge bene l'inglese: "...non è che sono negativo, ma nervoso della mia posizione. Qui oggi vi sto gridando dal tetto a squarciagola, a tutta forza che questa è la più grande opportunità in un generazione di vendere... " Perlomeno ci sono dei guru che non dicono: ... se scendesse sotto 1020 allora potrebbe scendere fino a 1.020 e se salisse sopra 10.40 allora può arrivare a 1.060... ---------------------------------------------- "....."Understand that I am not nervously bearish or on the fence. I am all-out, no-holds-barred, shout-from-the-rooftops, yet-another-opportunity-of-a-lifetime bearish. Wave patterns, cycles and technical indicators have developed into an astonishingly one-sided message... "After this bear market is finally over, almost no one will remember the Pollyanna psychology that existed in the summer of 2000, the spring of 2002, the spring of 2002, or the fall of 2003. The S&P and Nasdaq will look like one big slide with a few rallies along the way, and historians will probably not even imagine that investors could have been stark raving bullish during any one of them." ....."

Segnali dalla Cina - gz  

  By: GZ on Giovedì 23 Ottobre 2003 00:08

Stock: Cina iShares MSCI

In Cina in pratica se le grandi aziende hanno bisogno di soldi lo stato glieli stampa, glieli da e non li chiede indietro. Questo e non solo il fatto che lavorano come matti e prendono 1 euro all'ora è il segreto del boom cinese C'è questo pezzo su www.prudentbear.com da leggere perchè spiega questo lato oscuro della Cina oggi, ma anche l'importanza enorme che ha la sua economia per tutti. i) la cina è già ora diventata il paese che produce più merci in assoluto nel mondo, (non servizi ovviamente) più degli Stati Uniti ad esempio, se uno calcola correttamente il valore della produzione cinese (il cambio dello yuan è fissato dallo stato e sottostima di un 30% quindi il PIL cinese) ii) per molte materie prime la cina consuma ora più di qualunque altro paese al mondo inclusi gli USA Di conseguenza il mondo si basa sempre di più sulla Cina per la crescita globale (vedi i dati sul boom dei trasporti di merci marittimo che ho messo ieri) iii) Ma la borsa cinese è in crisi da qualche mese (la borsa cinese a Shangai, non i pochi titoli cinesi quotati a NY che sono solo dei giocattoli per chi specula in america). E ci sono segni che il boom del credito in Cina abbia raggiunto il tetto Se lo stato cinese smette ora di pompare credito perchè comincia ad avere paura di avere esagerato e di un crac finanziario quindi è un vero problema Vedi il resto del ^pezzo su www.prudentbear#www.prudentbear.com/internationalperspective.asp^ --------------------------------------------------------------------------------

L'importanza di vendere (Short) - gz  

  By: GZ on Mercoledì 22 Ottobre 2003 23:20

--------------- Mail Ricevuta Oggi ---------------- .....Andare Short sui Titoli Azionari, come BNL, è un'azione illecita per il privato. Cosi' mi hanno detto. ..... ------------------------------------------------------------ (Nota: il titolo di questo post si riferiva a un aumento del costo di questo sito, che però non è stato poi in realta del 50% ecc.... Non c'entra con quello di cui si parla oggi, ma si riferisce all'utilità del servizio e delle raccomandazioni per cui lo inserisco qui) Ahhh.. Mi permetto di pubblicarla qui nel forum onde negare in modo categorico a beneficio di altri che per qualche motivo abbiano avuto la medesima impressione che l'informazione ricevuta da Alessandra sia vera. A riprova le banche italiane per un certo periodo hanno anche pubblicizzato al pubblico sui giornali la possibilità di vendere ALLO SCOPERTO (l'estate e l'autunno dell'anno scorso quando le borse erano sui minimi ed era il mommento di comprare) Vendere ALLO SCOPERTO detto anche SHORT, detto anche AL RIBASSO insomma vendere un titolo a 3.50 euro e ricomprarlo successivamente (se scende) a 3.00 euro, guadagnando così sul ribasso è non solo legale, ma ormai non più costoso (mi sembra che alcune SIM lo consentano senza oneri addizionali ora). Inoltre è persino morale perchè in questo modo puoi punire le società che si comportano male e non limitarti a criticarle! Soprattutto, si hanno risultati migliori che non comprando e basta come mi sembra sto dimostrando ad es nel "portafoglio di Trading, vedi negli ultimi giorni in particolare come vendere short BNL, Capitalia, Fineco, Mediolanum ha aggiunto dei punti percentuali al portafoglio (e degli euro se uno lo faceva davvero al saldo del conto) Qui nel forum però quasi nessuno suggerisce titoli da vendere short anche se abbiamo incoraggiato a farlo anche come esercizio virtuale e presumo indichi che pochi lo fanno nella realtà per cui spezzo di nuovo questa lancia per lo "short". Come ulteriore esempio nel forum due mesi fa io ho suggerito (mi vedete nella sezione europa con "gz") di Vendere Short Tiscali e comprare Ebiscom, perchè Tiscali appunto è una società a mio avviso gestita male e Ebiscom è in mano forse al migliore manager italiano ecc... Come vedete oltre al fatto che Ebiscom è salito di un 40% Tiscali è scesa. Oltre al guadagno che consentiva, questa doppia posizione sia al rialzo che al ribasso riduceva molto il rischio. Se ci fosse stato qualche crac di borsa e tutti i titoli fossero crollati molto probabilmente questa posizione avrebbe guadagnato (di meno) ugualmente perchè lo short su Tiscali avrebbe più che compensato Ebiscom data la peggiore performance relativa della prima rispetto alla seconda.

Qui facciamo come un hedge fund - gz  

  By: GZ on Martedì 21 Ottobre 2003 19:53

Sì esatto. Su scala ridotta questo è esattamente come operano la maggioranza degli hedge funds che hanno fama di fare solo futures, ma in realtà in origine e anche adesso in maggioranza sono impostati nel modo seguente: i) vendono alcuni titoli "short" mentre altri li comprano ("hedge" significa questo, se il mercato crolla beneficiano dei titoli venduto allo scoperto) ii) comprano e vendono di frequente e quindi ruotano il portafoglio spesso e non tengono i titoli per mesi come i fondi comuni iii) comprano parecchi titoli piccoli e non le blue chip che tutti conoscono e che i fondi comuni invece preferiscono (anche per la loro dimensione) Le statistiche della performance dicono che gli hedge funds fanno molto meglio in media dei fondi comuni e il motivo è la motivazione maggiore (sono pagati a performance) ma anche questo approccio A riprova che questo approccio funziona invito a guardare la ^selezione ad es di questa settimana del "Portafoglio Trading"#www.cobraf.com/abbonati/trading/Portafoglio.asp?type=tr^ che sta andando molto bene (nonostante un mercato piuttosto incerto). Questo grazie al fatto che siamo sia al rialzo che al ribasso e puntiamo su diversi titolini, anche esteri (e magari anche per merito mio). (La metto qui così faccio anche pubblicità, in ogni caso molti di questi titoli tra qualche giorno verrano cambiati perchè al momento siamo "pieni")

Bond Argentina - gz  

  By: GZ on Martedì 21 Ottobre 2003 16:48

La cosa impressionante è che nonostante le condizioni siano ora favorevoli come non mai per ottenere credito sui mercati internazionali come tutte le settimane cerco di documentare qui e nonostante l'Argentina sia in realtà un paese "ricco" (come risorse sicuramente più dell'Italia) il suo governo insiste demagogicamente a non pagare 60 miliardi di euro di debiti sugli 87 che deve ai risparmiatori esteri. Non è mai successo che si offrisse di pagare solo il 25% del valore del debito sottoscritto, solo in caso di guerra civile o guerra di qualche genere si è condonato quasi tutto oppure per paesi come il Burkina Faso. Persino l'Iraq al momento deve tutto il suo debito. E specialmente ora che i tassi di interesse sono i più bassi nel mondo degli ultimi 40 anni per cui non si può proprio dire che l'argentina sia "vittima" di qualche fenomeno internazionale (se non della propria corruzione e caos). Il bello è che nessuno dice niente a livello istituzionale in paesi come l'Italia dove ci sono 400 mila persone che stanno perdendo un totale di circa 10 miliardi di euro. Il governo italiano zitto, banca d'italia e istituzioni varie e i partiti sono indifferenti (si sono solo preoccupati di dare il voto agli italiani che da 30 anni abitano in argentina). Se si parla di debito si menziona solo il fatto che anche l'italia deve condonare i debiti verso questo o quel paese emergente. ------Dopo l’offerta al Fondo monetario per appena il 25% del valore del debito sottoscritto ------- (msideri@corriere.it ) «Bond argentini, il capitale va rimborsato tutto» Richiesta dell’Associazione bancaria italiana a Nielsen, negoziatore di Buenos Aires che domani sarà in Italia MILANO - In tasca al segretario alle Finanze argentine Guillermo Nielsen atterrato in Europa per il suo road-show con tappa oggi a Francoforte e domani a Roma c’è una lettera chiara: non ci interessa una visita consultiva perché la proposta di ristrutturazione del debito lanciata a Dubai è inaccettabile. Ci aspettiamo un negoziato e la nostra condizione minima è la difesa del 100% del capitale nominale e una scadenze inferiore ai 20 anni. Nicola Stock, presidente della Task force argentina voluta dall’Abi, ha preparato in questa maniera il campo per l’incontro di domani. Ripetendo che le tre proposte di rimborso, che finanziariamente corrispondono tutte a salvare il 25% del capitale, non stanno né in cielo, né in terra. Anzi. «Abbiamo fatto due conti - ha detto ieri Stock - e la proposta lanciata dal ministro dell’Economia Roberto Lavagna, considerando anche i 12 miliardi di interessi pregressi non pagati, corrisponde effettivamente al 15% del capitale». Il viaggio di Nielsen, che nel duo formato con Lavagna fa la parte della "colomba", ha avuto una larga eco in Argentina. Durerà una settimana e porterà il segretario anche a Zurigo (venerdì) e a Londra (sabato). Domani a Roma ci potrebbe anche essere un incontro con il presidente Consob Lamberto Cardia. L’ambasciata argentina ha contattato l’organismo di sorveglianza e sta tentando in queste ore di organizzare il colloquio. Dopo Londra, Nielsen salirà su un altro aereo per la cattedrale della finanza, Wall Street. Ma è l’Italia il paese che concentra il maggior numero di risparmiatori privati: il 15,6% degli 87 miliardi di dollari di debito in default, il più grande nella storia di un Paese sovrano. E Stock, vede la sua posizione contrattuale rafforzarsi sempre più. Nell’ultimo mese all’Abi sono arrivate altre 50 mila deleghe di risparmiatori, facendo salire a 450 mila gli obbligazionisti rappresentati, per un totale di 13,5 miliardi. Inoltre Stock, dopo l’entrata della Germania nel suo club internazionale per la ristrutturazione, sta trattando con la Svizzera (8-9 miliardi di euro) e con il Giappone (2,9 miliardi). In pratica, il club dei risparmiatori privati si siederebbe al tavolo delle trattative con un monte crediti più alto di quello che ha il Fondo monetario, la Banca mondiale e la banca Interamericana (21 miliardi in tutto). Il Clarin , il principale quotidiano argentino, nella sua versione online riconosce che per Nielsen il viaggio non sarà facile: dovrà convincere tutto il mondo che, se l’Argentina avrà un po’ di respiro, potrà crescere nel 2003 al 7%. Ma Nielsen sa anche che in gioco c’è la credibilità internazionale di Buenos Aires: la Russia, dopo il crac del ’98 e l’insolvenza sui propri debiti, ad oggi non ha ancora emesso nuovi titoli sul mercato dei bond.

Non è facile essere i primi a balzare su una nuova tecnologia - gz  

  By: GZ on Martedì 21 Ottobre 2003 14:08

beh... la tecnologia è una cosa complicata, anni fa prima di giocare in borsa lavoravo e ho visto che una società non può reinventarsi completamente di continuo, ogni tanto capita come con Olivetti, ma è raro 3COM è una società che come tutti sanno una volta faceva i modem analogici, ISDN e simili e poi sta ora passando a un business totalmente diverso che è quello dei router simili e in concorrenza a quelli di Cisco Systems e nel farlo si appoggia a un joint-venture cinese ecc.....Sarebbe già molto se riuscisse a fare questo salto su cui tra l'altro Wall Street è scettica Quelle che ora si buttano sul business del "VOIP" sono società totalmente diverse, molto piccole o appena nate, che fatturano 11 milioni di $ e ne perdono 10 tipo EGHT, sono molto rischiose perchè sono salite del 300%. Comunque sono mesi che salgono non è una cosa scoperta questo mese, ^AFCI#^ che è forse la più solida e meno volatile è balzata da 15 a 26 $ solamente da agosto (vedi sotto, caso estremo, il conto economico di ^EGHT#^, perde 11 milioni su 11 di fatturato e costa 50 milioni in borsa..)

Incubo Napster per le telecom? - gz  

  By: GZ on Martedì 21 Ottobre 2003 02:02

Ovviamente in borsa se ne sono già accorti da tempo a essere sinceri, ma è per questo che si spera che ci sia ogni tanto qualche bel cedimento autunnale, per comprare i titoli dei settori con i fondamentali a favore. Come il "VOIP" adesso in america. ---da ^corriere.it/edicola/economia: "Incubo Napster per le telecom"#da www.corriere.it/edicola/economia.jsp?path=TUTTI_GLI_ARTICOLI&doc=TERESA9^-------------- In America dilaga: gli abbonati di Vonage comunicano senza limiti per 35 dollari al mese. Grazie alla banda larga Arriva il VoIp, la telefonia via Internet. Il timore è che si ripeta su scala più grande la storia delle major del disco La tecnologia VoIp (Voice over Internet protocol) ha il potenziale per fare alle compagnie telefoniche quello che lo scambiarsi musica online sta facendo all'industria discografica. Lo sostiene un esperto del settore telecom come John Hodulik, analista americano di Ubs. «Il VoIp distrugge il modello di business delle attuali aziende telefoniche», rincara la dose David Isenberg, ricercatore diventato famoso per la sua pubblicazione nel 1997 di «L'ascesa del network stupido», in cui prevedeva gran parte delle attuali nuove tendenze nel campo del parlarsi via Internet. E fra i top manager delle stesse aziende è diffusa la consapevolezza che il VoIp alla fine sostituirà il sistema di connessioni telefoniche usato da oltre 100 anni. Ma fra quanto tempo? Un acceleratore della diffusione della nuova tecnologia è il suo status per ora completamente non regolamentato, come ha ribadito una sentenza di metà ottobre del giudice Michael Davis di Minneapolis, che ha respinto la richiesta dello stato del Minnesota di applicare le regole delle telecomunicazioni a Vonage. Questa start-up, guidata da Jeffrey Citron, permette ai suoi clienti di telefonare via Internet per soli 35 dollari al mese, senza limiti di chiamate per tutti gli Stati Uniti e il Canada. I suoi avvocati hanno sostenuto con successo che le norme delle comunicazioni via telefono non possono essere applicate alla nuova tecnologia, che converte la voce in «pacchetti di dati digitali» e li trasferisce via Internet da Pc a Pc (ma deve ricorrere anche al network telefonico tradizionale se chi riceve la chiamata ha un apparecchio comune, non collegato al personal computer). Infatti finora sul traffico di dati la Federal Communication Commission (Fcc, l'autorità delle telecomunicazioni negli Usa) si è astenuta dal prendere qualsiasi decisione e non ha imposto alcuna delle tariffe previste per gli operatori tradizionali. La filosofia prevalente, incarnata dal presidente della Fcc Michael Powell, è che più a lungo il governo lascia libere le nuove tecnologie e in particolare Internet, meglio è. Così in questa fase pionieristica si è scatenata una vera «corsa all'oro», come l'ha definita recentemente il Wall Street Journal in prima pagina. Si moltiplicano le start-up che offrono il nuovo servizio VoIp, perché bastano pochi capitali per lanciarlo; e le azioni di quelle quotate - come Verso Technologies o Sonus Networks - sono quadruplicate di valore nell'ultimo anno. Il numero di clienti - sia privati sia aziendali - cresce geometricamente: ora sono 100 mila sottoscrittori negli Stati Uniti e le chiamate via Internet rappresentano circa il 3% del traffico telefonico totale; ma in pochi anni gli utenti dovrebbero passare ad alcuni milioni e la quota di traffico salire al 30-35%. Anche perché a buttarsi sul nuovo business non sono solo nuovi e giovani imprenditori, ma anche i grandi operatori della tv via cavo - come Time Warner, Cablevision Systems e, ultimo ad esser sceso in campo, Comcast -, che già fanno concorrenza alle vecchie telecom per l'accesso a banda larga a Internet. «E' proprio la diffusione della banda larga, nelle case e negli uffici, che sta rendendo possibile il boom del VoIp, una tecnologia già in circolazione da un po' di anni, ma ora molto perfezionata - spiega Michele Libraro, la cui società di consulenza Global startups è specializzata nell’hi-tech -. Il VoIp è il futuro delle comunicazioni. E' un sistema più efficiente e meno costoso, ma siamo solo ai primi passi del suo sviluppo. E le sue applicazioni ad altri servizi, come l'eLearning (corsi online), hanno grandi potenzialità». L'effetto destabilizzante sulle aziende telecom tradizionali è esemplificato dai risultati ottenuti da Time Warner nell'area test di Portland, nel Maine, dove dall'inizio dell'anno offre il VoIp (alla stessa tariffa di Vonage): l'86% dei sottoscrittori ha chiuso il proprio rapporto con la compagnia telefonica locale. Ancor più rivoluzionario può essere l'impatto di una società come Skype, fondata a Stoccolma da Niklas Zennstrom e Janus Friis, i due ragazzi che già avevano creato Kazaz, popolare software per lo scambio online di musica e altri file. Ora la stessa tecnologia P2P (peer-to-peer) permette, a chi scarica il software Skype dall'omonimo sito, di telefonarsi da qualsiasi località senza spendere un centesimo: anche il software è gratis (è già stato scaricato circa 1 milione e mezzo di volte in tutto il mondo), perché la start-up spera di far soldi vendendo altri servizi ai suoi clienti. At&t, BellSouth e gli altri ex-monopolisti del telefono si preparano alla guerra per la loro sopravvivenza con grande attenzione: sperimentano la nuova tecnologia in segreto e sanno che prima o poi dovranno anche loro offrirla, a costo di veder ridotti ulteriormente i loro profitti.

A volte le Stoploss e a volte no - gz  

  By: GZ on Lunedì 20 Ottobre 2003 17:05

Ci sono diversi portafogli e diverse sezioni nel sito: i) ^la rubrica Azioni Italia di Bruno Moltrasio#http://www.cobraf.com/abbonati/trading/trading.asp?type=cw^ utilizza la tecnica delle stoploss e target direi sempre (ma Bruno può intervenire sul tema) ii) ^la sezione "trading Futures"#http://www.cobraf.com/abbonati/trading/trading.asp?type=tf^ e ^"Cambi"#http://www.cobraf.com/abbonati/trading/trading.asp?type=tc^ utilizzano a volte, ma non sempre, le stoploss (qualche volta anche i target) iii) la sezione o comunque il ^servizio di "Fib30 e S&P" per SMS# www.cobraf.com/abbonati/trading/portfolio.asp?tipo=f^ utilizza la tecnica delle StopLoss, ma NON i target iv) ^i portafogli azionari Italia#http://www.cobraf.com/abbonati/trading/Portafoglio.asp?type=it^, ^Europa-Asia#http://www.cobraf.com/abbonati/trading/Portafoglio.asp?type=eu^, ^America#http://www.cobraf.com/abbonati/trading/Portafoglio.asp?type=am^ e di ^"Lungo Periodo"#http://www.cobraf.com/abbonati/trading/Portafoglio.asp?type=lt^ non utilizzando MAI le stoploss v) ^il "portafoglio" azionario TRADING#http://www.cobraf.com/abbonati/trading/Portafoglio.asp?type=tr^ non utilizza le stoploss e i target (qualche volta ma di rado) Ogni sezione avrebbe una sua logica quindi. Dato che la sua domanda probabilmente si riferisce all'azionario TRADING (ma vale anche per gli altri portafogli azionari) la risposta è: 1) Come discusso altre volte se io compro uno o due titoli e basta allora ha senso visto che vi metto tutti i miei soldi avere una stoploss, ma se ne compro sette o otto o anche quattordici la DIVERSFICAZIONE DA SOLA mi riduce il rischio 2) inoltre se utilizzo sia posizioni sia short che long e se compro ad esempio tra questi dieci o anche dodici titoli anche alcuni che sono auriferi come NEM o CDE che si muovono inversamente rispetto agli indici questo mi riduce ulteriormente il rischio. Diciamo che se compro Navigazione Montanari e Carraro che si muovono "da soli" e indipendentemente dagli indici è diverso che non prendere Euphon che è invece un titolino volatile legato al Nasdaq dove in effetti una stoploss può avere senso. Ma IN UNA LOGICA DI 10-15 TITOLI IN PORTAFOGLIO non ho bisogno di stoploss, quello che conta è la COMPOSIZIONE del paniere di titoli. Ogni tanto capita che il titolo sia molto speculativo per cui sembra logico mettere una stoploss, ma nel caso di Euphon ad es è talmente poco liquido che se anche solo 12 persone seguono la mia indicazione e mettono la stoploss rischio di fare sì che qualcuno la faccia prendere solo per quello. Non se mi spiego: per quanto questo report non sia magari il più letto in italia comunque ha un seguito e un titolino rischio di muoverlo con la mia raccomandazione. Se metto una stopoloss metterei a rischio tutti facendogli mettere nel book l'ordine. Su questo tipo di titoli italiani non c'è niente di più facile di un cedimento del -5% di mezzora seguito poi da un ritorno ai livelli di prima. Se invece uso una stoploss "larga", del -15% allora dato che aggiorno le raccomandazioni in tempo quasi reale (3-4 volte al giorno) sono in tempo per vendere il titolo comunque prima che faccia -15% Questo è solo un esempio delle difficoltà di usare le stoploss e del perchè è meglio invece usare un approccio "di portafoglio". Comunque se guarda le ultimi 100 raccomandazioni vede che l'approccio sembra funzionare purchè lo si applichi, cioè non si compri solo uno dei dieci titoli suggeriti

Il governatore della banca d'italia squadrista - gz  

  By: GZ on Venerdì 17 Ottobre 2003 20:18

Dato che ero a pranzo fuori ho comprato diversi giornali e solo così ho notato, perchè uno dei quattro quotidiani le ha dato un poco di risalto, la notizia seguente. Il governatore di Banca d'Italia Antonio Fazio ieri è stato registrato mentre ordinava alla sua scorta: "..."Dategli un po' di botte va così se ne va..." nei riguardi di uno di Striscia che cercava di consegnargli il tapiro d'oro per il crac dei bond Cirio. Non ho visto il programma, ma leggo che hanno messo in onda la voce di Fazio che per due volte dava il comando. E la scorta è stata filmata mentre lo applicava alla lettera gettando a terra ripetutamente il giornalista. Quelli di Striscia sostengono anche che una macchina della scorta ha stretto il loro inviato mentre era in vespa e lo ha fatto cadere. Il Corriere della Sera ha riportato la cosa in un trafiletto nelle pagine interne e il tono dei pochissimi commenti che vedo anche ora su internet è: "...Striscia la Notizia dà Tapiro d'Oro aFazio, che non apprezza ..." invece di essere, come sarebbe logico: ".. governatore di Banca d'Italia ordina di dare delle botte a un giornalista..." La "notizia" qui non è che un giornalista satirico da il tapiro a Fazio, ma che quest'ultimo ordina pubblicamente alla sua scorta di picchiarlo, come si usa in salvador o in bielorussia. i) Non si comprende perchè il governatore della banca d'inghilterra e lo stesso Greenspan girino senza scorta (nei filmati che io visto perlomeno arrivano alle riunioni senza) e Fazio, assieme ad altri 2mila politici e alti funzionari, pesi sul contribuente italiano per un paio di miliardi di lire per la sua scorta ii) E molto improbabile che se Tony Blair (che è uno dei pochi ad avere la scorta in inghilterra) dicesse di picchiare un giornalista che lo infastidisce e venisse registrato mentre ripete il comando tutti i media inglesi farebbero finta di niente titolando "Blair non apprezza..." e affondando la cosa in minuscoli trafiletti iii) Bankitalia ha messo ha bilancio circa 3mila miliardi di lire di perdite in cambi quest'anno e nessun giornale ha fiatato. Per il crac dei bond Cirio solo Striscia la Notizia pensa che le autorità di vigilanza, che in Italia è BankItalia, sia responsabile ? Alla Consob americana (che è responsabile di attività di vigilanza su Enron e simili che da noi è invece assegnata tutta alla Banca d'Italia) dopo il 2001 sono cambiati due volte i responsabili ------------------------------Reuters ------------------------------------- Striscia la Notizia dà Tapiro d'Oro a Fazio, che non apprezza ROMA (Reuters) - "Striscia la Notizia" non risparmia neanche il governatore della Banca d'Italia Antonio Fazio, inserendolo nella lunga lista di celebrità e rappresentanti delle istituzioni insigniti con il Tapiro d'Oro. Per nulla goliardica la reazione del governatore, che non ha rivolto parola a Valerio Staffelli che tentava di consegnargli l'ormai mitico trofeo, per il mancato controllo della Banca d'Italia sul default di Cirio, che coinvolge circa 30mila risparmiatori. Non solo Staffelli non è riuscito nel suo intento, ma è stato anche strattonato e spintonato dalle guardie del corpo di Fazio che, secondo quanto risulta dal filmato mandato in onda da Striscia, avrebbe anche esortato i suoi uomini a malmenare l'inviato del tg satirico di Canale 5. "Dategli un po' di botte va così se ne va", sembra aver detto Fazio mentre Staffelli cercava di consegnargli il tapiro. Staffelli ha poi raccontato per telefono ai conduttori di Striscia Ezio Greggio ed Enzo Iacchetti che, lanciatosi all'inseguimento di Fazio in motorino, le auto della scorta hanno tentato di mandarlo fuori strada. "E' la prima volta che mi capita che la persona a cui devo consegnare il tapiro inciti la sua scorta a picchiarmi", ha spiegato Staffelli, aggiungendo però che continuerà nel suo intento della consegna del trofeo al governatore.

La cabala della Wolve Wave - gz  

  By: GZ on Venerdì 17 Ottobre 2003 19:39

--- landrio: 17 October 17:10 Nel caso specifico applicato al pattern attuale sull'S&P della "wolve wawe" quale potrebbe essere il possibile target in termini di prezzo e di tempo della figura ? ----------------------------------------------------------- ^Due giorni fa ho segnalato che gli S&P avevano completato una cosiddetta "wolve wawe"#www.cobraf.com/abbonati/articolo.asp?id=15927&Tart=^ che non è "l'onda del lupo", ma una configurazione dovuta a un tizio chiamato Wolfe. Al di là del nome accattivante questa configurazione con SIMULTANEAMENTE massimi crescenti e minimi decrescenti e una simmetria nell'andamento di questi cinque punti (allineati e equidistanti) salta all'occhio e indica che il mercato è diventato "geometrico". La cabala dell'analisi tecnica sarebbe che le figure geometriche esatte (proporzioni di fibonacci, quadrati di gann, linee di massimi e minimi allineate...) sono tipiche di punti inversione del ciclo. Sempre in questa logica allora il possibile punto di arrivo dal punto (5) della figura è la linea orizzontale dal punto (1) quindi 1.029 e in seconda battura l'estensione della linea che congiunge (1) e (2) cioè 1085 e 1.070

entrare sui punti di inversione consente di andare giù pesanti - gz  

  By: GZ on Venerdì 17 Ottobre 2003 18:28

Le manifestazioni di scetticismo che il post ribassista di ieri ha generato hanno dato una conferma psicologica alla ^necessità di tenere la posizione short# www.cobraf.com/abbonati/trading/trading.asp?type=tf&id=15961#15961^ e in particolare con molta leva, come ho specificato. Andando short pesante especialmente il futures del Russell 2000 (ma anche il nasdaq e dax andavano bene) come suggerito nei due giorni precedenti e chiudendo in questo momento si è ora su, in un conto future, da un minimo del +5 al +10% Il motivo per cui è utile provare a entrare sui punti di inversione è che hai una stop ben definita da un nuovo massimo estremo e che appunto per quello puoi provare ad andare giù pesante. E' ovvio che mentre lo fai sei un poco nervoso, ma è la natura di questo lavoro, specie usando i futures e anzi oso dire che se non sei molto nervoso vuole dire che la tua posizione non è quella buona -------------- post di ieri ------------ "..., perchè ho messo su una mega posizione e quindi devo stare fino alla fine per vedere che non catturino Bin Ladin proprio il giorno in cui sto usando una leva eccessiva sul lato malefico del mercato... ....Purtroppo ogni tanto capita di essere molto convinti di qualche cosa e di sentirsi in dovere sfruttare questa convinzione spingendo al massimo invece di fare il solito tran tran... ...."

L'alluvione dei soldi che affligge i Paesi Emergenti - gz  

  By: GZ on Venerdì 17 Ottobre 2003 12:08

L'alluvione della liquidità internazionale sta raggiungendo qusto ottobre livelli mai visti da metà degli anni '90 (leggere sotto il pezzo di Dow Jones che ho copiato). Tutti i paesi emergenti senza eccezioni sono inondati di capitali e pagano per indebitarsi ora meno di quello che pagava l'Italia nel 1994 o 1995. Il mese di ottobre era famoso per le crisi finanziarie e per questo le borse perdevano tradizionalmente in ottobre, basta ricordare la crisi dell'Asia in settembre-ottobre del 1997 o quella dell Russia e del fondo LTCM in settembre-ottobre del 1998. Quest'anno è il contrario: per il debito dei paesi emergenti è una festa continua e c'è la gara a pagarlo sempre di più (e quindi a fare scendere i rendimenti ai livelli più bassi degli ultimi 5 o 10 anni). Il problema è l'opposto, arrivano tanti soldi nei paesi emergenti che i loro tassi di cambio rischiano di apprezzarsi troppo per cui i loro governi sono preoccupati che il flusso di denaro sia eccessivo e surriscaldi le loro economie e soprattutto il cambio La Thailandia due giorni fa ha messo dei controlli ai capitali PER IMPEDIRE LORO DI ENTRARE NEL PAESE (non per impedire di uscire!!!).

pillole di saggezza di borsa - gz  

  By: GZ on Giovedì 16 Ottobre 2003 21:52

Stasera rileggevo un poco di regole di saggezza di borsa, perchè ho messo su una mega posizione e quindi devo stare fino alla fine per vedere che non catturino Bin Ladin proprio il giorno in cui sto usando una leva eccessiva sul lato malefico del mercato Purtroppo ogni tanto capita di essere molto convinti di qualche cosa e di sentirsi in dovere sfruttare questa convinzione spingendo al massimo invece di fare il solito tran tran. Come antidoto a una eccessiva convinzione nelle proprie idee sottopongo queste osservazioni di Paul Tudor Jones che le cita come la chiave del proprio successo (che nel caso di Tudor è consistito nel fare il 100% per 5 anni di fila e poi nello scendere a un 30% medio quando gestiva 3-500 milioni di dollari). Da una parte è giusto cercare di arrivare a delle conclusioni precise e agire in base a queste, dall'altra è anche più importante liberarsene in fretta nel caso che non funzionino. Per oggi intanto per quello che mi riguarda la partita è incerta, ma occorre focalizzarsi sull'avere la mente libera e questa intervista è utile -------- ^dall'intervista di Paul Tudor Jones#www.cobraf.com/articoli/articolo.asp?id=7425&Tart=^ ------ Molti pochi trader hanno raggiunto il tuo livello di risultati. Che cosa ti rende diverso?. Penso che uno dei miei punti di forza sia che io vedo le cose che sono successe fino al momento presente come storia. Non mi preoccupo degli errori fatti tre secondi fa sul mercato. Quello di cui mi preoccupo è che cosa farò da quel momento in poi. Cerco di evitare qualsiasi attaccamento emotivo al mercato. Evito di permettere che le mie opinioni siano influenzate da commenti che ho fatto precedentemente attorno ad un mercato. Il non restare fedele alle posizioni è ovviamente un elemento importante del tuo modo di fare trading. E' importante perchè ti dà un orizzonte intellettuale aperto a prefigurarti cosa sta davvero accadendo. Ti permette di entrare dentro con la mente del tutto sgombra per scegliere le corrette previsioni per quel particolare mercato.

La Borsa funziona come i concorsi di bellezza - gz  

  By: GZ on Giovedì 16 Ottobre 2003 18:55

La borsa è speculazione, che dal latino "speculari" significa anticipare, ma anticipare cosa ? Come andrà l'economia ? Solo in parte, la maggioranza del tempo devi solo anticipare quello che faranno gli altri investitori La Borsa funziona come i concorsi di bellezza secondo la nota argomentazione di Keynes. Speculare in borsa spiegò una volta Keynes, che era uno che lo faceva parecchio oltre a essere economista, è come essere parte di una giuria di un concorso di bellezza e dover indovinare chi sarà eletta reginetta di bellezza. Non ha importanza stabilire la donna oggettivamente più bella in base a qualche criterio assoluto, ma quella che la maggioranza dei giurati riterranno più bella in base ai loro pregiudizi o concezioni o idiosincrasie. Se uno dice:"...a me interessa solo l'esito "FINALE" tra uno o due anni, allora ok, bene, siamo su due piani diversi, tu guardi solo a un rendimento su un orizzonte più a lungo termine e se l'economia frana e c'è un crac finanziario mondiale ovvio che la borsa andà a a picco. Ma se uno cerca tutti i mesi (possibilmente) di tirare fuori qualche soldo allora avere ragione tra un anno o due sull'andamento dell'economia conta relativamwnte

Il problema degli SMS e della peperonata - gz  

  By: GZ on Mercoledì 15 Ottobre 2003 21:35

---- (da una Mail ricevuta oggi) ---- .... Credo che almeno per me, "imprenditore con fabbrichetta", sempre on line ma certe volte non davanti al video, l'invio dei segnali del trading future via sms sia più utile. Tutte le volte che vado a mangiare con aperta (grazie a Lei) una posizione FIB, DAX, Bund suggerita dal trading future o incomincio a bere un po' di vino... oppure sono sempre sulle spine... magari sto facendo tardi al bar e stanno per uscire dei dati macro importanti e come al solito non me lo ricordo... poi alle 18.00 devo andare a prendere il bimbo all'asilo... oddio siamo aperti sul Bund... il bimbo vuole andare al parco... chiama la banca sella vedi cosa fa il bund e intanto lei va short sul dax e io devo preparare la peperonata... e sono invece ancora lungo sul dax... Cordialmente..... --------------------- Mia Risposta alla precedente mail ------------------------------- Sì, quello che succede è che su 10 segnali FUTURES al momento 2 sono per SMS sul fib30 e il resto sono segnali su DAX, Fib e S&P e Nasdaq inviati per mail (e discussi sul sito). Effettivamente se uno prende solo gli SMS sul fib30 ottiene un andamento molto diverso da quello dell'insieme dei segnali e anche probabilmente peggiore. Questo perchè il Fib30 si muove di meno in questi mesi e anche perchè in pratica personalmente raramente uso il fib30 in quanto: i) chiude alle 17:40 e non alle 20 o alle 22:15 come DAX e S&P, ii) è meno volatile, specie negli ultimi mesi, iii) ha aperture e picchi improvvisi "strani" più frequenti di altri indici futures e riflette di più il peso di singoli titoli che non i "temi" internazionali (per fare bene il Fib30 a corto raggio occorre tenere un occhio sulle intesa, unicredito, s.paolo, pirelli, telecom, eni ad es) Per cui non facendolo molto di persona sono meno "convinto" sul fib30 a (breve termine) che non sull'eurostoxx, dax, nazz o s&p, specie come punti esatti di entrata e uscita. Inoltre credo che la distinzione tra segnali per mail e per SMS non sia così chiara quando archiviamo i risultati. Certamente si potrebbe anche inviare i segnali di ^Trading Futures#www.cobraf.com/abbonati/trading/trading.asp?type=tf^ su Dax, Fib e S&P per SMS, tecnicamente non è difficile, forse questo può essere più utile ? GZ ---------- Messaggio originale di mail ------------------------------- Egregio GZ, la presente per esprimerLe le mie perplesità sulla gestione SMS Fib30 da quando esiste la sezione trading futures. Il mio pensiero è che al momento l'invio SMS Fib30, non risulti più essere uno strumento efficace come in passato, mi baso sui risultati acquisiti quest'anno, mentre ritengo che dovrebbe estendere le segnalazioni SMS almeno sul Fib, a ciò che Lei segnala nella sezione trading futures. Mentre mi è abbastanza chiara la distinzione tra segnali azionari di lungo periodo e trades suggeriti nel trading track, l'impostazione mantenuta sul Fib non riesce a convincermi. Addirittura io mi sbilancerei oltre (per potenziare l'efficacia della riuscita gestione tramite avvisi di pubblicazione via mail), nella seguente maniera: a) SMS dei trades del trading track - 1° tipo di abbonamento b) SMS dei trades azionari di lungo periodo - 2° tipo di abbonamento c) SMS dei trades della sezione trading futures - 3° tipo di abbonamento Può essere uno spunto di riflessione e spero di averLe fatto cosa gradita con tale tipo di feed-back. Con stima......

Il mercato toro spiegato agli orsi - gz  

  By: GZ on Mercoledì 15 Ottobre 2003 20:06

...E chi compra allora?.. Direttamente la Fed? ... ------------------------------------------------------- Punto primo. La LIQUIDITA' è ottima e abbondante. Per i governi e per le aziende. Ad es il Brasile su molte delle sue emissioni pagava il 22% l'anno scorso e ora paga il 9%, la Russia paga ormai sul 7% (!), la Thailandia il 6% scarso, Ford emette 5 MILIARDI di dollari di obbligazioni e le piazza un due punti percentuali in meno dell'anno scorso senza difficoltà ecc... A riprova i dati della ricchezza delle famiglie ad es in america e soprattutto del 10% o 20% più ricco della popolazione, quelli che hanno immobili e portafogli obbligazionari e azionari, ha toccato nuovi massimi storici, NON SONO MAI STATI TANTO RICCHI e quindi questa gente non ha problemi ha dare soldi a Merril Lynch perchè glieli investa anche in azioni di nuovo (è una ricchezza fittizia perchè si basa sul dollaro bla bla bla... ? Forse, ma per ora è misurabile in dollari) A ulteriore riprova del fenomeno ieri Merril Lynch ha annunciato che su 5 miliardi di ricavi ha fatto 1 miliardo di dollari di utile, il secondo migliore risultato trimestrale della sua storia, appena appena sotto quello dell'inizio del 2000. E così tutta Wall Street che rischia di guadagnare sui 25 miliardi di dollari nel 2003, un record assoluto, dovuto alle mega emissioni obbligazionarie (immobiliari, swaps, derivati, paesi emergenti ecc...), all'intermediazione e alla gestione di fondi e patrimoni che non sono mai andate così bene Punto Secondo. I grandi FONDI COMUNI e i grandi BROKERS come Fidelity, Janus, Pioneer, Merril, Prudential ecc... e le grandi ASSICURAZIONI come ING, Lloyds, Aegon, Munich Re, Generali e i grandi FONDI PENSIONE come Calpers e gli altri anglosassoni sono obbligati a investire. Quando i fondi ricevono dei soldi il loro mandato è di impiegarli. Se l'indice sta facendo +11% e loro +8% sono costretti a rincorrerlo perchè sono giudicati contro l'indice e perdono il posto se fanno peggio. Una volta che le borse ricomincino a salire è un gatto che si morde la coda che si mette in movimento, il pubblico specie i ricchi portano soldi perchè ne hanno troppi e non sanno dove impiegarli, i fondi hanno mandato di investirli, se gli indici salgono i fondi devono fare in % quanto gli indici e quindi rincorrerli e comprano azioni, gli indici salgono e così via. Le grandi assicurazioni e i grandi fondi pensione a loro volta hanno soldi perchè è il loro business, ma non possono tenerli in liquidità che rende l'1% o in obbligazioni a dieci anni che rendono il 4.1% se vedono che le borse rimbalzano anche solo del 15%, per una ricopertura di ribassisti o altro. Quindi anche loro per garantire i rendimenti delle polizze promessi e per garantire il pagamento delle pensioni promesse sono costretti a tornare in borsa. Queste tre entità, grandi fondi comuni, grandi assicurazioni e i grandi fondi pensione sono quelle che muovono il mercato e hanno dei comportamenti dettati solo dalla liquidità che ricevono e dagli obblighi istituzionali e di performance iscritti nei loro mandati Il tutto non c'entra un tubo con il "...come va l'economia.... e se le prospettive delle aziende migliorano...." . Se c'è liquidità e non ci sono guerre, scandali e terrorismo la borsa sale perchè il modo in cui funzionano le istituzioni (fondi comuni, assicurazioni e fondi pensione) le costringe a spendere i loro soldi in borsa. Questo è a mio avviso il meccanismo del mercato toro, non "gli utili previsti", o "l'andamento dell'economia" "o il miglioramento della situazione di pinco pallo..."

COMPLETA MANCANZA DI ENTUSIASMO ed EUFORIA - gz  

  By: GZ on Mercoledì 15 Ottobre 2003 19:08

"...Non si sta ricreando lo scenario 1987? dollaro che crolla... ------------------------------- Nel 1987 la borsa tocco il MASSIMO in LUGLIO e poi scese in settembre e ottobre e il crollo arrivà quando stava già scendendo da 3-4 settimane, fu un accellerazione al ribasso finale di un cedimento che era già in corso da tempo. Oggi, 2003, la borsa ha toccato un MINIMO in LUGLIO e sta salendo anche per tutto settembre e ottobre, cosa che accade molto di rado e che sta facendo impazzire gli orsi. Il motivo per cui continuerà a salire è che mentre la maggior parte delle borse sono risalite del +40% ora dai minimi di un anno fa in ottobre (Nikkei, S&P, DAX, Nasdaq... e alcuni anche del +60%) la maggior parte degli operatori e del pubbblico NON CI CREDE Il fatto che gli unici commenti che hai anche qui sono del tipo "... e se fosse come nel 1987 che tutto poi crollò alla fine ?.." è la prova che il mercato è sano, lo sostiene lo scetticismo e la COMPLETA MANCANZA DI ENTUSIASMO ed EUFORIA di cui è circondato qui in europa e specialmente in italia. Il Nasdaq in 12 mesi fa +77% ora se prendi il livello di ottobre scorso e il pubblico non si scalda ma si preoccupa invece, il sentiment di TheStreet.com lunedì mattina era 55% orsi ad es e in Italia molto peggio

Il rumor di oggi - gz  

  By: GZ on Mercoledì 15 Ottobre 2003 03:17

Il mercato è su oggi per l'undicesimo giorno consecutivo a New York. Il rumor è che Saddam ha dato un Buy su Intel oppure che si è arreso, non è ancora chiaro quale dei due, ma il mercato lo vede in modo positivo

Il modello di Bradley indica il ciclo - gz  

  By: GZ on Martedì 14 Ottobre 2003 02:12

Il modello di Bradley per tutto il 2002 e fino a giugno 2003 è stato semplicemente perfetto nell'indicare i cicli delle borse, poi da fine giugno sembra che sia messo a sbagliare al ribasso Se sovrapponi però l'S&P 500 alla previsione del 2003 del modello di Bradley come ho fatto io qui sotto vedi che il mercato è così forte che sta seguendo il modello solo in piccola parte al ribasso e invece lo segue sempre al rialzo L'interpretazione comunque sembra chiara fino al 22 ottobre

Il guru dell'oro non molla: 8mila dollari l'oncia è possibile - gz  

  By: GZ on Lunedì 13 Ottobre 2003 17:05

Questo Ron Paul, riportato qui sotto da Tkopf, deputato repubblicano del Texas, è famoso per essere il nemico numero uno della FED ora e dice cose molto ragionevoli, tra l'altro prima di diventare Chairman della FED anche Alan Greenspan diceva le stesse cose... Comunque ieri c'era uno dei guru dell'oro James Turk a predire seriamente su Barron's che da 370 dollari l'oro può arrivare a 8mila dollari (!)l'oncia per cui è ovvio che un seguito la teoria dell'oro come moneta lo mantiene. In ogni caso è vero che c'è una sola società, Barrick, che è short 15 MILIONI once di oro e le hanno fatto causa perchè in questo modo comprime il prezzo in modo artificiale ------------------- MONDAY, OCTOBER 13, 2003 Goldmoney.com's James Turk Barron's, ------------------------ ......At the peak, it took 1360 grams of gold to purchase the Dow Industrials. Today, it takes 812. Historically, when it takes less than 100 grams to purchase the Dow, gold's purchasing power is at a high point. So, we have got a long way to go down when you look at the stock market in gold terms. Q: Do you see parallels to the '87 Crash? A: I've been looking at that a lot. If there is a move out of dollars, people might sell stocks just to raise liquidity and convert their wealth back into their own home currency, which they may perceive to be safer. The bond market is more vulnerable than the stock market. The bond market has been propped up because the foreign central banks have been buying huge amounts of dollars. Those dollars are being recycled back into the bond market and government-paper market. I don't know how much longer that can be sustained without the dollar getting hit in a dramatic way in the foreign-exchange markets. The big swing down we saw a couple of months ago in the bond market was the first shot across the bow. Bond investors should be very wary here. Given all the selling pressure in bonds, we've been looking for a bounce, but so far the bounce has been very weak. Another interesting parallel is the early 'Seventies, when gold was at $35 an ounce and the Dow was about 800. Throughout most of the decade, the Dow traded between 600 and 1000. Eventually, gold and the Dow crossed at the end of that decade at 800. Adjusting for 2003 dollars, and multiplying gold by a factor of 10 because it takes $1 to buy what 10 cents purchased then, you get gold at $350. If you take the 800 Dow level of 1971 and multiple it by 10, you get 8000. If we repeat this, and that's what I'm expecting, the Dow will trade between 6,000 and 10,000 for the next several years. And gold will move from $350 an ounce up into the thousands. Gold could go from $350 to $8,000, which is no crazier than going from $35 to $800. Q: But this isn't the 'Seventies. A: That's what's worrisome. Back in the 1970s, we had an out. [Fed Chairman Paul] Volcker raised interest rates. He took government bonds up to 14%-15%, the prime rate was 21% and he saved the dollar. That is no longer an option. Can you imagine what this over-leveraged, over-indebted economy would do if interest rates even went up to half those levels, let alone a 21% prime rate? Or what the government deficit would do if interest rates rose 3% or 4% or 5% from current levels? We have a $7 trillion debt. Standard intervention weapons aren't going to work. The normal weapon would be to raise rates, and I don't see that as an option. We might have to resort to nonstandard weapons like capital controls such as were implemented in the 1960s, but they might be more draconian than the ones implemented then. In the early 'Sixties, we had the "Interest Equalization Tax," which was intended to keep dollars from flowing overseas. It was a fairly mild capital control, but relative to the time it was quite a controversial issue. Q: So you're still a fan of gold stocks? A: Yes, but I would stay away from the stocks of companies that hedge, the stocks that sell future production. Look at Barrick Gold, which hedges, and Newmont Mining, which doesn't. The stocks used to trade one-to-one, and Newmont is now nearly $20 higher than Barrick. That outperformance suggests to me that the market rewards stocks that don't hedge. Additionally, there is a lot of complexity and risk added to a mining company when you have a hedge book. My preference is to avoid the risk and go for the simple solution. Q: Why is Barrick still hedging? I thought they recognized it was a problem. A: Barrick and J.P. Morgan Chase have been sued by Blanchard and Co., a dealer in physical gold, under the Sherman Antitrust Act, alleging that Barrick and Morgan were conspiring to fix the gold price by keeping it lower and enabling Barrick to take advantage of the low price to buy mines on the cheap. Whether there is any truth to that, the courts will decide. But it may be why Barrick is sticking to its hedge position. But another reason is that its hedge position is so huge, at 15 million ounces, that there is no practical way you can go into the market and cover 15 million ounces without causing the gold price to skyrocket. I think they've locked themselves into a box. Q: What's the impact on the gold market if Blanchard wins? A: Extremely profound because it would suggest the gold price has been low because of price fixing and not because of its own merits or demerits. By way of disclosure, I should note I've had some discussions with the Blanchard attorneys as a potential expert witness should the case go to trial.

Ora si può pagare in oro con e-gold - gz  

  By: GZ on Domenica 12 Ottobre 2003 03:28

Un annuncio importante: prossimamente sarà possibile abbonarsi a cobraf.com pagando pagando in oro ! Per chi abbia ^seguito tutte le discussioni sull'oro#www.cobraf.com/forumf/SearchPostByKey.asp?method=search&keyword=Oro e Metalli^, si sia spaventato sul futuro delle valute cartacee e pensi di cominciare a utilizzare l'oro non solo come investimento ma anche come mezzo di pagamento ecco la soluzione: grazie a internet è ora possibile ^aprire un conto a e-gold.com#http://www.e-gold.com/e-gold.asp?cid=1042296^ Non è uno scherzo, ho provare a aprire un conto a E-Gold.com e vedremo di mettere su un link per pagare in oro da perte di chi abbia un conto a ^E-Gold.com#http://www.e-gold.com/e-gold.asp?cid=1042296^ in modo che nel caso di attentato con nucleare o anche crash finanziario resti possibile effettuare transazioni finanziarie con l'unica valuta che funziona in tempi di crisi (qui sotto un esempio di sito che accetta pagamenti in oro via internet). Leggere sul loro sito tutti i dettagli, stanno cercando di mettere in piedi un sistema di pagamenti alternativo basato sui metalli (c'è anche e-silver (argento) e e-platinum), sono convenzionati con la London Gold Bulllion Association e aprono circa 8-10 mila conti alla settimana da quello che dicono..

Se la borsa sale i fondi ti sottraggono la performance - gz  

  By: GZ on Sabato 11 Ottobre 2003 19:15

Tra le dozzine di articoli che appaiono nella stampa finanziaria ogni settimana ogni tanto c'è nè qualcuno che segnala le truffe del sistema del risparmio gestito. Il problema è che mentre questo articolo dovrebbe comparire sulla prima pagina di M&F o B&F e magari anche ogni tanto del corriere o panorama invece rimane annegato in mezzo ad altri che raccontano di quanto è utile mettere i propri risparmi nei fondi. Allora: ora che le borse risalgono diversi fondi comuni italiani PRELEVANO IN AGGIUNTA ALLE COMMISSIONI FISSE (del 2 o 3% del totale gestito) anche UNA % dell'UTILE TRIMESTRALE ( e persino mensile ! ). Se il fondo è salito ad esempio del +15% da giugno ti prelevano una quota di quel +15%. Ma se poi nei prossimi mesi torna a perdere quel 15% di guadagno NON RESTITUISCONO niente (le formule esatte di prelievo variano e si basano su % rispetto a qualche indice di riferimento..) Quindi ti prelevano ora una % percentuale di "Performance" o "Incentivo" su base trimestrale anche se negli ultimi tre anni ad esempio il fondo ti ha perso il -40%!. I periodi in cui il fondo perde non contano, tu paghi la % fissa di commissione annuale che va dal 1.5% al 3% (includendo tutte le spese). Quando invece anche solo per tre mesi il fondo risale allora, ehhhh... allora paghi anche per la performance (in aggiunta alla % fissa di commissione annuale...). Se la performance però scompare e il fondo ora perde tu l'hai pagata lo stesso per cui oltre alla perdita ad es del -10% hai pagato una commissione fissa del 2.5% e poi anche magari un altro 2% di performance e alla fine la tua perdita è 10% +2.5% +2.0% = 14.5% Quello che manca in questo ottimo articolo di B&F è che nei paesi anglosassoni (tanto per sceglierne alcuni a caso) i fondi comuni NON fanno pagare nessuna % di performance addizionale. Quelli che la fanno pagare sono gli HEDGE FUNDS. I quali però hanno costi fissi più bassi e soprattutto usano un sistema completamente diverso detto del "peak performance" che significa che se il fondo da 100 scende a 65 SE POI RISALE A 80 NON TI FANNO PAGARE FINO A QUANDO NON TORNA A 100. Quindi i fondi comuni italiani che si fanno pagare la "performance" usano una caratteristica dell'industria degli hedge fund e la distorcono a loro favore per fregare il cliente (spiace di usare termini poco eleganti, ma non so come altro definire questa cosa)

Magnifico articolo di Marc Faber oggi - gz  

  By: GZ on Sabato 11 Ottobre 2003 15:46

Magnifico articolo di Marc Faber su B&F di oggi che riassume la situazione strategica delle borse del mondo. Spiega che in realtà il Pil dell'asia "emergente" (escludendo il giappone) sarebbe in realtà di 14mila miliardi superando quello americano e europeo che sono di 11mila e 10mila miliardi e nonostante questo i grandi fondi di investimento tengono in Asia il 5% della loro allacazione di portafoglio ! In secondo luogo, visto che l'asia è la maggiore entità economica del nostro tempo e che cresce al ritmo doppio dell'america e triplo dell'europa occorre comprare società che producono quello di cui ha bisogno l'asia. Elementare no ? ------------------------------------------------------- Marc Faber Ltd. editore di The Gloom, Boom e Doom Report (www.gloomboomdoom.com) C’è una follia che percorre l’industria del risparmio gestito: un investitore che voglia seguire i benchmark internazionali si ritroverebbe con il 65% del proprio portafoglio tra Usa e Gran Bretagna, ma meno del 5% in Asia (escluso il Giappone), un blocco che vale 3,5 miliardi di abitanti e include le economie a più alta crescita di Cina, India e Vietnam. Se questa sia un’assurdità lo lascio giudicare al lettore, ma il punto è un altro: già oggi il blocco asiatico supera probabilmente come motore di crescita reale quello americano. STATISTICHE POCO REALI. Ufficialmente gli Stati Uniti hanno un prodotto interno lordo di circa 11mila miliardi di dollari. La Cina al contrario si ferma a 1.100 miliardi e l’India a 500 miliardi. Inoltre, mentre il pil combinato delle economie avanzate è di circa 25mila miliardi di dollari, quello dell’Asia «emergente» si limita a 2.200 miliardi. Se si valutano attentamente le cifre in gioco, appare ovvio che l’economia americana non è affatto 10 volte quella cinese e più di 20 volte quella indiana come l’ufficialità farebbe pensare. La Cina, per esempio, è al primo posto nella produzione di cereali, carne, frutta, verdura, riso, zinco, stagno e cotone. Al secondo posto per tè, piombo, lana grezza e carbone e al terzo come produttore di alluminio ed energia. Inoltre tra il quarto e il sesto posto per lo zucchero, il rame, i metalli preziosi e la gomma. E se, come qualcuno può ribattere, queste sono «solo commodity irrilevanti in una società post-industriale», occorre considerare che la Cina è già il primo produttore al mondo di manifatture tessili, vestiario, calzature, acciaio, frigoriferi, tv, radio, giocattoli, prodotti per ufficio e motociclette. Se si aggiunge poi la capacità industriale di Giappone, Taiwan, Corea del Sud e India risulterà più difficile accettare il quadro dimesso che emerge dalle statistiche ufficiali sulla reale dimensione dell’economia asiatica. Le statistiche sono fuorvianti perché non tengono conto che il livello dei prezzi in molti Paesi emergenti è assai più basso che in Occidente. Per questo alcuni esperti hanno compilato altre statistiche che rettificano i dati per il potere d’acquisto della moneta in ciascuna nazione. E il quadro che emerge è completamente diverso. Secondo le nuove cifre l’Asia (inclusa Cina, Giappone, India, Corea del Sud, Indonesia, Taiwan, Filippine, Pakistan, Bangladesh, Malesia, Hong Kong e Vietnam) ha un pil rettificato per il potere d’acquisto di 14mila miliardi di dollari, cioè il 50% in più di quello degli Usa. Credo che il calcolo del pil rettificato per il potere d’acquisto restituisca un quadro dell’importanza dell’Asia (nella quale dovremmo anche includere l’Asia Centrale, l’Australia e la Nuova Zelanda, oltre che la Russia orientale) più vicina al vero dei dati ufficiali. Insomma, già così si può dire che l’Asia rappresenta il più ampio blocco economico esistente e l’espansione nell’area (7% per la Cina, 6% per India e Vietnam) potrebbe avere già rimpiazzato gli Usa come motore della crescita internazionale. SFRUTTARE LA SITUAZIONE. Tuttavia, chiunque pensi di andare in Cina a fare affari facili si espone al rischio di grosse delusioni. Al contrario, chi riuscirà a vendere ai cinesi ciò di cui hanno bisogno ha la possibilità di fare una fortuna. Non pensate che in Asia si venderanno molte auto o tv occidentali. L’Asia ha, invece, bisogno di crescenti quantità di materie prime industriali, incluso il rame, il cotone, il greggio, il ferro, che sono indispensabili per la sua industrializzazione. E sarà anche un grosso acquirente di prodotti alimentari, mano a mano che il tenore di vita migliorerà. Perciò non posso che reiterare la raccomandazione in favore delle società minerarie (incluse le azioni dell’oro e dei metalli non ferrosi), del settore petrolifero e del gas e dei prodotti chimici e del legno. Inoltre gli investitori potrebbero operare attraverso i pochi fondi specializzati o il mercato future, materie prime come il rame o il caffè che dovrebbero essere favoriti in queste circostanze. Infine per quanto riguarda l’azionario più tradizionale, occorre avere una posizione largamente sovraesposta: il peso combinato dell’intera Asia nell’Msci World Free Index è del 3,4% escluso il Giappone e del 12,1% incluso il Giappone. Il peso di Cina, India e Indonesia, tre delle quattro nazioni più popolose è invece solo dello 0,6%. Un’assurdità?

I bulgari che dormono all'aperto a Modena - gz  

  By: GZ on Sabato 11 Ottobre 2003 14:39

La caduta di Costantinopoli e dell'impero bizantino (greco e cristiano) ha consegnato l'europa del sud (grecia, bulgaria, albania, serbia, bosnia, romania) ai turchi per 400 anni e fa sì che ancora oggi facciamo fatica a capirci con un albanese, un greco o un rumeno. Come sanno bene quelli che lavorano in zona stazione centrale a milano come Gianlini o vicini al Pilastro a Bologna o quelli che come me stanno in campagna dove metà delle ville e villette sono state rapinate da albanesi o come sanno ora Prodi e Fassino che non si erano accorti (diciamo così) che a comprare Telekom serbia da Milosevic gli dovevano pagavare una mega tangente in nero. Qui in ottobre c'erano dei Bulgari che vendemmiavano gente sui 30 o 40 anni non ragazzi, e un giorno hanno spiegato che ogni estate vengono giù in emilia a fare le raccolte delle mele, pere, albicocche per finire con l'uva e dormono sempre nei campi all'aperto per risparmiare. Nell'anno del signore 2003 hai degli europei, gente con famiglia, che si fanno tre mesi di dormite all'aperto nei campi per riuscire a risparmiare sulla paga e tornare in Bulgaria con qualcosa. Questa gente ha goduto tutti i vantaggi del socialismo, quelli che purtroppo ora sono disponibili solo a cuba e in corea, ma non solo quello: hanno anche avuto quattro secoli di dominio del sultano che li hanno ridotti alla disperazione per cui anche il socialismo reale per loro non è stato un gran peggioramento. Così capita che tu sia lì alla sera davanti ai tuoi sei monitor a colori coi grafici tridimensionali dei futures di Chicago e di Tokio e poco più in là sai che ci sono bulgari (e le bulgare) che si fanno il giaciglio per la notte sotto un albero, nel mezzo dell'Emilia rossa e dell'Unione Europea dove si lotta per il diritto delle impiegate del comune o dello stato di pensionarsi a 55 anni. O se vogliamo una versione "hard" dello stesso fenomeno, fino a un anno fa mentre ieri lì alla sera davanti ai tuoi sei monitor a colori ecc... dovevi sprangare tutto bene e controllare l'allarme se stavi isolato in campagna perchè altri rumeni o albanesi meno pacifici non ti entrassero col coltello puntato. Il motivo di questi "gap di stile di vita" che tutti possono toccare con mano è la STORIA diversa che questi paesi disgraziati hanno avuto. Più precisamente a un certo momento della loro storia non si sono difesi o non hanno avuto alleati che li hanno difesi, prima dai turchi nel 1500 e poi dai russi nel 1900. Questo episodio mi rammenta quindi di rivolgere un pensiero di ringraziamento a chi invece ha difeso (con le armi certo non con i discorsi all'onu) i miei antenati e i miei nonni e di riflesso anche me.

I titoli auriferi sono una nicchia come tante - gz  

  By: GZ on Venerdì 10 Ottobre 2003 21:48

Tutti i titoli auriferi del mondo equivalgono in capitalizzazione alla TIM, se mi sbaglio a Telecom italia. Il settore aurifero rappresenta quindi circa lo 0.3% della capitalizzazione delle borse mondiali Mettere tutti i soldi in titoli auriferi è come mettere tutti i soldi nel settore crociere o nel settore trasporto marittimo di greggio o nel settore casinò o nel settore software per videogame o nella Thailandia o nell'Argentina o nella Turchia Con un attimo di pazienza si possono trovare sei e sette settori di nicchia come l'aurifero (alcuni di quelli che ho citato e altri come diversi comparti del settore immobiliare usa) e diversi paesi che hanno tutti la capitalizazione dell'aurifero (cioè degli 0.3% o 0.4% del totale delle borse mondiali) e sono saliti negli ultimi tre anni della stessa percentuale. Ma a differenza dei titoli auriferi questi altri settori pagano dividendi e hanno utili e non solo "proiezioni" sui redditi futuri dei loro giacimenti d'oro e argento in africa o sudamerica. Per uno che guardasse strettamente ai numeri dei bilanci e non si fidasse delle proiezioni i titoli auriferi sono valutati peggio di Ebay o Amazon Quello che rende questa nicchia dei titoli auriferi un settore "speciale" è la teoria che ci sta dietro che il mondo crollerà e tutti avranno bisogno di oro

La storia questa sconosciuta: grazie alla "Spesa per Armamenti" dei Veneziani - gz  

  By: GZ on Venerdì 10 Ottobre 2003 21:01

E per finire la settimana e prima di andare in palestra un pizzico di polemica perchè non sembri che si pensi solo ai soldi. Qualcosa a sfondo storico perchè di fini, bossi, fassino e relative polemiche non si occupano le persone oneste. ------------------------------------------------------------------ ......Guardi che da quando si è disgregato il blocco sovietico, gli americani hanno iniziato a spendere di più, in preda a chissà quale paranoia.............. ------------------------------------------- Primo errore. Fino al crollo dell'URSS gli Stati Uniti spendevano in media il 6% del PIL per la difesa, forse un 6.5% un anno (i sovietici secondo le stime reali fatte dopo il crollo arrivavano al 30%..). Successivamente (prima del 11 settembre) erano scesi al 3.5% del PIL. Adesso si stima che il budget di difesa USA arrivi a 450 miliardi e rappresenta, su circa 10 mila miliardi di Pil, un 4.5% del reddito nazionele. La Francia che è il paese europeo più serio sul militare spende tra il 2.5% e il 3% ad esempio per cui stiamo parlando di % nella media storica, un poco superiori a quelle di altri paesi europei, inferiori a quelle di Russia, Cina, India ad esempio e comunque inferiori a quelle della guerra fredda. ------------------------------------------------------------ ...........................Eppoi il problema è come si spende. Nel settore difesa ....finanziati costosissimi progetti allucinanti (che poi, guarda caso, non vengono mai alla luce...). Pensi anche solo agli immensi sprechi ... E questi sarebbero soldi spesi bene. E' meglio che s'informi, invece di fare della facile demagogia belligerante.... Qui il pacifismo non centra un....Io non sono un pacifista, ragiono in termini di convenienza: 275 miliardi di dollari x 10 anni fanno una cifra enorme capace di sanare qualsiasi cancro..... ------------------------------------------------------------ Secondo errore. Questo concetto una volta era chiaro, ma anni di melensa cultura buonista politicamente corretta lo hanno fatto dimenticare: il cancro principale del mondo, da sempre sono le dittature e i regimi di terrore come Hitler, Pol Pot, Idi Amin Dada, i generali Argentini, Saddam Hussein e compagnia. Nessuno è costato tante vite, tante sofferenze e tante distruzioni quanto i dittatori fanatici e criminali. Ma chi ha eliminato Hitler, Pol Pot, Idi Amin Dada, Videla e i generali Argentini e Saddam Hussein ? Hitler forse lo sa anche lei, Idi Amin la guerra mossagli dalla Tanzania, i generali Argentini la guerra mossagli dalla Thatcher, Pol Pot la guerra mossagli dal Vietnam e Saddam la stessa gente che ha fatto fuori hitler, l'impero giappponese, i generali argentini e sconfitto anche l'Urss con la guerra fredda che in realtà è stata calda in corea, vietnam, afganistan, etiopia, mozambico e tanti altri posti. I dittatori con qualche rara eccezione sloggiano solo se costretti. Da sempre spendere per le armi è stato considerato la cosa essenziale perchè se non ti difendevi poi rimanevano solo rovine fumanti del tuo paese. Anche a scuola dovrebbero insegnare che senza della gente che è andata a combattere prima a Lepanto intorno al 1560 e poi a Vienna ai primi del 1700 circa saremmo tutti musulmani oggi. Con i problemini di infibulazione, fustigazioni, jihaad e violenze assortite connesse all'avere gli Iman che dettano legge. Il motivo per cui in Italia non siamo finiti come in Bosnia, in Albania e in Grecia, paesi europei che sotto i turchi sono stati rovinati, è che gli italiani all'epoca all'Arsenale di Venezia FABBRICAVANO LE ARMI MIGLIORI del mondo. Le galee e le bombarde o altri cannoni veneziani erano i migliori, tanto è vero che i turchi cercavano disperatamente di copiarle riproducendo l'arsenale di venezia a Istanbul. L'italia nel '500 e '600 era all'avanguardia negli armamenti ed è precisamente grazie ai soldi spesi per gli armamenti italiani che noi e i nostri alleati abbiamo vinto a Lepanto contro la flotta del sultano che disponeva di forze numericamente maggiori. Anche allora come in Iraq all'ultimo momento la Francia si tirò indietro boicottando lo sforzo degli italiani e spagnoli per respingere i turchi. Non è curioso ? Con la Francia gli europei avrebbero vinto di sicuro, ma il fatto che uscì dall'alleanza li rendeva molto inferiori alle forze dell'impero turco. Ma grazie alla "Spesa per Armamenti" dei Veneziani che avevano la tecnologia superiore dell'epoca (l'equivalente di allora degli Stealth e Cruise) l'italia non finì sotto il sultano dove ancora nell'800 a quelli che provavano a fare i patrioti li impalavano. Il motivo per cui non siamo un paese disgraziato come l'Albania, la Bosnia, la Bulgaria o la Bielorussia è che ci siamo difesi (e negli ultimi 50 anni qualcun altro ci ha difesi). Dato che sia nei confronti dei turchi che dei sovietici noi e i nostri alleati eravamo parecchio inferiori di numero sono state proprio le armi che ci hanno salvato e bisogna ringraziare chi le ha fabbricate.

E' dura stare fuori per un anno dalla borsa quando sale - gz  

  By: GZ on Venerdì 10 Ottobre 2003 20:19

I gestori e analisti di borsa non sono economisti i quali se la possono cavare con i libri e le analisi, che per loro fortuna nel caso dell'economia non sono mai troppo esatte ^Richard Russell ha raccomandato per tutto il 2003 di non comprare azioni#http://www.dowtheoryletters.com/dtlol.nsf^, la sua allocazione raccomandata è rimasta a zero per cento in azioni nonostante il nasdaq sia rimbalzato del 70%, gli indici a piccola capitalizzazione del 70%, gli S&P del 34%, tutti i mercati emergenti di più del 50% e persino il Giappone di più del 30% Se tu fai il consulente di borsa come Russell devi spiegarmi perchè io debba evitare 12 mesi di rialzo di borsa. Questa ^analisi della Cina, del deficit e del dollaro può essere corretta e posso condividerla#www.cobraf.com/forumf/cool_r_show.asp?topic_id=0&reply_id=37167^, ma a CHE PREZZO SIA GIUSTA E IN CHE MESE DELL'ANNO sia giusta è quello che conta. Secondo me adesso ad es è presto perchè abbia conseguenze pesanti. Anche perchè il trend di lungo periodo delle borse è al rialzo per cui non è la stessa cosa sbagliare comprando e sbagliare restando fuori. C'è gente come Prechter e se non ricordo male anche Russell che era negativa quando le borse hanno cominciato a salire nel 1996 e essendo stati fuori dalla borsa nel primo anno di rialzo poi non potevano perdere la faccia ed entrare nel 1997 quando era un 20% più alta. E nel 1998 pure non potevano dire di comprare dopo che era un 40% più alta. E così hanno atteso gufando sempre fino al 2001 quando finalmente è scesa e lì hanno detto "...ah...vedete che alla fine avevamo ragione...". E' molto raro trovare degli orsi cronici come Russell che riconoscano onestamente di essersi sbagliati e spieghino il perchè, preferiscono buttarsi sulla macro-economia, predire questo crash catastrofico del dollaro e dire di tenere tutto in oro. ^Bisogna però che questo crash arrivi presto ora#www.cobraf.com/forumf/cool_r_show.asp?topic_id=0&reply_id=37209^, altrimenti rischiano di squalificarsi come negli anni '90

De Mark applicato al DAX di oggi - gz  

  By: GZ on Venerdì 10 Ottobre 2003 14:27

.....chiedevo un parere sul modo in cui lei utilizza il sequential (in particolar modo relativamente al recycle). .... --------------------------------------------------------- Per chi si collegasse in questo momento: a) tra le migliaia di "sistemi" a indicatori di analisi in giro nel mondo qui usiamo abbastanza il setup-sequential-combo di Tom De Mark (approfitto per ^segnalare che lo vendiamo codificato per TS in tutte le versioni#www.cobraf.com/indicatori.asp^) b) esiste un intero ^archivio di analisi "metodologiche" che mostrano come usarlo#www.cobraf.com/ArchivioAnalisi.asp?type=demark^ c) in generale se uno scorre anche solo gli ultimi due mesi ci sono sempre applicazioni di questa tecnica su azioni o futures, a breve e medio termine (per ^alcuni esempi freschi vedi ad esempio ieri#www.cobraf.com/abbonati/trading/trading.asp?type=tc&id=15713#15713^ Bene, un conto è la teoria morta e un altro la pratica dal vivo, ad ese cosa direbbe ora questo sistema applicato all'indice di borsa ? Prendiamo l'indice più movimentato di tutti che è ora il DAX tedesco così è più divertente (tanto il fib30 più o meno lo segue a distanza) Al momento abbiamo un "setup" sui 10 minuti che si sta completando e questo è il promo segnale di acquisto di oggi. Sulla base del ciclo intraday "maggiore" (quello a 8 o 10 barre al giorno mostrato nel post precedente) saremmo ancora dentro un contegggio rialzista (ovvero abbiamo ceduto un conteggio di 13). Quindi passi a un ciclo a 10 o 15 minuti più a breve termine e cerchi un buy e questo sarebbe il primo che è comparso oggi. Tuttavvia, guardando il ciclo a 8 barre del grafico precedente a questo, si vede anche che abbiamo completato oggi un setup di 9 per cui nell'insieme oggi è un giorno in cui il mercato sarebbe a zig-zag e vendi e compri sui cicli a 5 o 10 minuti che si completano nelle due direzioni (notare che ho copiato il grafico prima che la barra numero "9" comparisse, ma è comparsa subito dopo, diciamo che hai un piccolo buy sui 3.486-3.490 circa) e lo stop è dato dalla linea magenta del setup precedente nella direzione OPPOSTA (la linea magenta è parte di un indicatore chiamato "TST" che in sostanza graficizza l'inizio di un setup) Il "Recycle" ? De Mark usa l'indicatore senza recycle e anche io preferisco, il resto alla prossima puntata

Quello che gli orsi non vedono - gz  

  By: GZ on Giovedì 09 Ottobre 2003 17:51

Anche oggi si osserva un minuto di silenzio a NY in memoria di chi è andato di recente al ribasso. Seconda botta in su degli indici in apertura in dieci giorni, a seguito di dati economici buoni (saranno truccati e drogati, ma sembrano buoni). La ^previsione fatta alcuni giorni fa (vedi il post qui sotto) con il metodo della distribuzione del consensus#www.cobraf.com/forumf/cool_r_show.asp?topic_id=0&reply_id=37087^ acquista credibilità. Gli orsi ne continuano a perdere perchè non vedono che il ciclo economico sta migliorando. L'indice delle spedizioni di merci per mare (il Baltic Freight Index) ha toccato ad esempio questa settimana il livello più alto degli ultimi tre anni. Quando la merce viene spedita non è un dato statistico manipolabile, sono container e cargo che vengono caricati, sono dati tangibili misurati in tutti il mondo. Ma anche se fosse solo un illusione e non durasse per ora i gestori che all'80% (sia in america che in italia) stanno performando meno dell'indice sono in ansia e sono costretti a inseguire il mercato al rialzo anche se non ne sono convinti (nella foto: lo strappo dell'S&P 500 oggi: difficile da gestire per chi è short se non viene chiuso oggi)

Sarei per tagliare qualche decina di miliardi - gz  

  By: GZ on Giovedì 09 Ottobre 2003 14:53

Non riesco a fare a meno di questo commento: avevo accesa CNBC e ho visto apparire Riccardo Ronco (analista tecnico a Friedman Billings e che all'inizio interveniva qui e conoscevo...), parlava dell'euro che sta avvicinandosi a 1.19 e commentava : "... e siamo positivi anche se è ipercomprato, ma sta salendo con momentum...fino a quando siamo sopra 1.15 allora il trend è favore dell'euro..." Uhuu ... davvero ? e Ronco è in realtà uno che lavora molto, gli altri che compaiono su CFN o Bloomberg tv sono molto più scontati Leggevo prima sul forum che spendere per la difesa militare è uno spreco e se la tagli bla bla bla... Sarei per spendere di più per l'esercito, in italia e in america, con questi esperimenti nucleari in Iran e Corea e con tutti i regimi criminali nel mondo che andrebbero rovesciati dopo Saddam. Quelli sono soldi spesi bene e che migliorano il destino di milioni di persone che vivono nella paura e che puoi liberare. Sarei invece per tagliare qualche decina di miliardi di dollari che si spendono per tenere su l'enorme baraccone della finanza e del risparmio gestito: dipartimenti di analisi tecnica, market makers di covered warrant, private banking (a Modena quelli di Banca Aletti mi hanno chiamato tre volte in un mese), fondi comuni e fondi di fondi, derivative desk e prodotti strutturati, a capitale garantito e tutti i derivati vari, "credit e interest swaps", poi i canali tv e le pubblicazioni finanziarie, i software ipersofisticati di analisi e dati di borsa, le piattaforme online col book a 39 livelli tridimensionale, sempre nuovi broker con 15 nuove opzioni di conto online, hedge funds, CTA e managed accounts, trading desks di banche a aziende, nuove borse elettroniche che spuntano dappertutto e chi più ne ha più ne metta

possono ignorare un ordine al Nasdaq ? - gz  

  By: GZ on Mercoledì 08 Ottobre 2003 16:04

non so, non mi sono accorto che esistesse un lotto minimo al Nasdaq e nemmeno ho mai sentito dei Market Makers e così non ho mai visto che una vendita a 9 venisse ignorata dal compratore a favore di una a 12 e non ho mai sentito una cosa del genere nemmeno da altri (al Nasdaq) al comex o nymex che sono alle grida e un poco "sporchi" con i prezzi limite non possono ignorare un prezzo più basso, al massimo se è uguale quando è successo ho chiesto di vedere il "Time and Stamp" cioè l'ora esatta ufficiale in cui il mio ordine era stato immesso e i prezzi battuti e se il mio prezzo era più basso di quello battuto un minuto dopo me lo hanno dovuto dare

gli italiani sono al terzo posto - gz  

  By: GZ on Martedì 07 Ottobre 2003 20:26

La media dei figli in america è di circa due per coppia e mi sembra impossibile che gli italoamericani siano molto sotto la media (quelli che conosco sono sopra), ma tutto il resto riportato qui sotto è vero e lo misuri tutti i giorni stando in america, ci sono milioni di italiani e stanno benone anzi meglio della media. Se vogliamo metterla in termini di gruppi etnici e di confronti economici i primi sono in America gli ebrei che sono 6 milioni e hanno un reddito pro-capite del 60% più alto della media (!!), i secondi cinesi-coreani-giapponesi e terzi siamo noi gli italiani. Gli americani di origine nord-europea (anglosassoni, tedeschi e scandinavi) sono leggermente sotto gli asiatici e gli italiani in termini di reddito pro-capite. Questa è la dimostrazione vivente del fatto che se avessimo governi meno assistenziali saremmo il popolo più ricco d'europa (sì lo so che è l'effetto serra e il conflitto di interessi sono la cosa essenziale al mondo, ma in un sito di borsa è lecito pensare alla ricchezza) In città come New York o Chicago o Boston un italiano si sente a casa tra le altre cose perchè un quarto della gente con cui hai a che fare (a meno di non vivere nei quartieri portoricani e neri) hanno nomi italiani. A new york è impressionante specialmente tra i tecnici, meccanici, elettricisti oltre che ristoratori ovviamente e poi al NYSE dove i broker sono ebrei e italiani, seguono a distanza irlandesi e anglosassoni. Sorprendentemente parecchi italoamericani hanno lontani parenti in italia e ne parlano o cercano di ricordare qualche cosa della città di provenienza anche se sono lì da inizio secolo. Anche nel linguaggio definiscono se stessi italo-americani dicendo : " .. I am Italian....". Ad esempio i tedeschi, olandesi o scandinavi anche se sono emigrati in america a inizio secolo come gli italiani non definiscono se stessi come "I am German...". Solo gli italiani, gli irlandesi e in parte gli ebrei (che però lo fanno solo se ti conoscono) si definiscono "irish" o "italian" o "jew" invece che semplicemente americano. (I messicani e i neri ovviamente avendo un aspetto riconoscibile di gruppo hanno una problematica diversa) La cosa che meraviglia però sempre è che nonostante l'america sia una seconda patria per gli italiani, con 15 o 20 milioni di persone di origine italiana e dove chi vi è emigrato ha veramente fatto fortuna, l'intellighenzia e i media italiani dedichino metà del loro tempo a sputtanare la società americana inventando balle che nessuno che vi abbia vissuto ha mai sentito. L'esempio classico è la storia che se sei povero non hai assistenza sanitaria, questo in un paese che dove tutti gli ospedali nel raggio di 300 km dalla frontiera sono presi d'assalto dai messicani che arrivano con le donne in gravidanza per farle partorire gratis negli ospedali americani e ottenere la cittadinanza

il mercato all'estero è buono e vale la pena giocarlo fino alla fine - gz  

  By: GZ on Martedì 07 Ottobre 2003 02:23

(luccarini)....nel 2000 l'oro valeva 240/250 e adesso mal che vada 360. E visto che nel frattempo le borse sono scese mediamente del 40% mi sembra abbastanza chiaro stabilire quale asset sia in fase toro e quale no. O i numeri non interessano più di tanto?... ----------------------------------------------- Per uno che guardi alle azioni italiane questo è vero. Anche se tutti i titoli auriferi del mondo capitalizzano quanto TIM e quindi è come dire che una nicchia che vada bene la trovi sempre. Anche il settore videogame ad esempio è andato molto bene, più o meno quanto l'aurifero, ma chi ha il coraggio di puntare tutto su un settore minuscolo come gli auriferi o i videogames ? Per chi investa nelle azioni americane e asiatiche (magari tramite fondi-indice per semplificarsi la vita), gli ultimi 12 mesi sono stati SPETTACOLARI, purchè non ci si limitasse a comprare i titoli soliti a grande capitalizzazione. Il TITOLO MEDIO in America è ora al livello più alto della storia e sui livelli di marzo 2000. In italia non esiste un indice che misuri l'andamento del titolo medio, cioè che dia lo stesso peso a i titolini e alle mega-società, ma in america esiste , il Value Line index e mostra (vedi grafico sotto) che il titolo medio è sui massimi storici. Idem se prendi gli indici come il Russel 2000 o l'S&P 600, sono vicini ai massimi storici. E non è teoria a posteriori perchè io ad es per ^l'america suggerisco portafogli di una dozzina di titoli del genere e sono ora sopra i livelli di marzo 2000#www.cobraf.com/abbonati/trading/Portafoglio.asp?type=am^. Per i paesi emergenti e l'asia idem, gli ultimi 12 mesi, (ma anche 18 o 24 mesi in alcuni casi) sono stati tra i migliori della storia. C'è una forbice impressionante tra i titoli piccoli e quelli grandi negli USA e una forbice tra europa e resto del mondo: se uno gioca sull'estero e sui "piccoli" il mercato è toro e il mercato attuale americano ad esempio simile a quello del 1998-2000. Se anche tutto questo durasse solo fino a marzo come nel 2000 e fosse seguito da un crash vale la pena di giocarlo fino in fondo, così come a ottobre 1999 il mercato nel suo insieme (e in Italia) era vicino alla "fine" (che arrivò nel marzo 2000), ma gli ultimi mesi furono i più spettacolari

l'oro venerdì -14$, non si scherza con la banche centrali - gz  

  By: GZ on Lunedì 06 Ottobre 2003 19:46

Comunque è vero che la botta di -14 dollari subita dall'oro venerdì, IL CALO MAGGIORE DEGLI ULTIMI SEI ANNI e avvenuto in 10 dicei minuti (!!) suscita dei sospetti. Come avevo segnalato mercoledì scorso, è stata "telegrafata" dalle banche centrali quando la Banca Centrale Svizzera ha detto che avrebbe venduto di nuovo i suoi lingotti e quando al G-8 in Dubai 10 gg fa si è parlato di modificare la moratoria alle vendite di oro delle banche centrali In altre parole se uno faceva 1+1 =2 capiva che le banche centrali stavano per intervenire sull'oro e venerdì lo hanno fatto -------------------------------------------------------- The Fix is IN --- John Succo Gold has its largest drop in six years on Friday Gold is the antithesis of the fiat currency and therefore the enemy of the financial system as it exists today. Significantly higher gold prices would signal a failure of the world’s central banks’ attempts, especially that of the U.S., to reflate the economies of the world without rampant inflation. Gold prices also rise, which is well misunderstood in general, in periods of deflation as the demand for cash (or its substitute) increases and that of financial assets decreases. Deduction leads to the conclusion that the last thing the central banks want to see is a break away gold price. The Federal Reserve several meetings ago when the stock market and the economy were faltering admitted in its minutes that it would consider “extraordinary and unconventional” methods of injecting liquidity into the system. Some of us interepreted this to be code for "get the market up". Since then, we have been watching the markets closely for signs that “artificial” forces were at work to assuage the markets, to change the psychology from bad to good. The results, at least in the short term, are there. Psychology is according to the sentiment numbers, extremely positive, volatility much, much lower, and the stock market much higher. We have pointed out various signs, like the tick data, that lead us to believe that the Fed has and is using those unconventional methods to accomplish their goals. Are these signs enough to prove our case? We had another one on Friday. Just after the London gold pricing was fixed and that market closed, gold in the U.S. dropped in price $14 or 3.6% in ten minutes. This is like the Dow dropping from 9600 to 9250 in ten minutes. This was the largest drop in the price of gold in six years, on no news. Bond prices were down significantly which should be a positive for gold prices. The dollar was a little strong, but certainly not enough to cause even a fraction of a drop of this magnitude.

il Giallo del 6 ottobre di Arch Crawford - gz  

  By: GZ on Lunedì 06 Ottobre 2003 16:41

Oggi è Yom Kippur nel calendario ebraico. Per chi è in vena di romanzi gialli ecco ^cosa dice l'amico Arch Crawford nel suo report#http://www.astromoney.com/^ riguardo alla data del 6 ottobre e alla storia delle esplosioni nucleari iraniane e nord-corene. Nelle puntate precedenti e in particolare ^il 26 settembre, avevo spiegato la regola del "Buy a Rosh Hashanah e Sell a Yom Kippur" (che ha funzionato molto bene come avete visto # www.cobraf.com/forumf/cool_r_show.asp?topic_id=0&reply_id=36934^ con un balzo in su di tutti i mercati del mondo). Avevo anche però citato il ^solito sito israeliano Debka#www.Debka.com^ che prevedeva delle esplosioni nucleari iraniane e nord-corene per il 6 ottobre e ho riportato anche un immagine del pezzo sul sito. Arch Crawford nel suo report di ottobre riferisce che ha letto la storia e l'ha trasmessa ad altri conoscenti per email, ma ora: i) la storia è scomparsa non solo dal sito www.Debka.com che il 3 ottobre ha chiuso temporaneamente ii) ma dal suo stesso computer (!) iii) e da quello delle persone a cui l'aveva inviata (!!) Non bisogna essere superstiziosi e neanche dietrologi, ma oggi è il 6 ottobre, Yom Kippur, a Rosh Hashanah il mercato è salito come previsto e effettivamente Debka ora non ha più la storia che aveva pubblicato sul suo sito

Putin apprezza il caldo, Lula la soya transgenica - gz  

  By: GZ on Lunedì 06 Ottobre 2003 13:07

della serie: "QUELLO CHE LA STAMPA NON RIPORTA" Questa settimana a una conferenza a Mosca sull'effetto serra e il riscaldamento dell'atmosfera Putin ha detto che in Russia si starebbe in realtà meglio se l'atmosfera si riscaldasse di un paio di gradi e che la Russia NON firmerà il famigerato trattato di Kioto (che nemmeno l'europa peraltro ha firmato finora perchè manderebbe in crisi l'economia mondiale): "...Russia is a northern country and it would not be scary for it to be two or three degrees warmer...Maybe it would be good and we could spend less on fur coats and other warm things...' ^clicca qui per il resto della posizione russa #www.techcentralstation.com/100303C.html^. Sempre questa settimana il presidente brasiliano Lula ha liberalizzato l'uso della biotecnologia in agricoltura e la Soya transgenica, mentre questa estate in Italia i carabinieri sono stati mobilitati per far sradicare il Mais transgenico. Quindi: il governo più di sinistra del mondo, quello di Lula in Brasile l'unico che viene invitato e applaudito ai meeting dei no global perchè è un sindacalista (fino a ieri) marxista che abbraccia sempre fidel castro e accusa sempre bush ecc... liberalizza i prodotti transgenici in agricoltura in Brasile Intanto il governo più di destra d'europa (ma forse del mondo secondo alcuni) di Berlusconi-Fini-Bossi contro il quale i no global scatenano anche ieri la guerriglia e a cui hanno scaricato il letame davanti alle sedi vieta la biotecnologia nell'agricoltura italiana e manda i carabinieri a farla sradicare Ma se leggi il corriere della sera o la stampa o repubblica queste due storie di Lula e Putin te le nascondono nelle pagine interne in settima colonna mentre nella prima trovi i guru verdi alla Jeremy Rifkin o Sartori che smadonnano contro l'america che non firma il trattato di Kioto e le multinazionali che minacciano l'europa con il mais transgenico. Si transit gloria mundi come diceva Guareschi.

L' onda dell'oro verso sud ? - gz  

  By: GZ on Lunedì 06 Ottobre 2003 00:03

L'oro è franato seriamente per la prima volta da parecchio tempo questa settimana Leggo stasera che le onde di Elliott di Bob Prechter dicono che questo è il segno che il mercato toro è finito. Idem per l'argento, anche lì la "C" della A-B-C sarebbe completa "... the first salvo in the next leg down..."

Una parola finale sulle statistiche - gz  

  By: GZ on Sabato 04 Ottobre 2003 17:55

.....che il 1° ottobre fosse trapelato qualcosa sui dati di venerdì. Insomma che l'uomo con l'impermeabile (vedi "una poltrona per due") avesse passato l'information a chi di dovere... Mi creda, la versione ufficiale che le borse si erano improvvisamente girate per le aspettative sugli utili aziendali di prossima pubblicazione fa da ridere. In ogni caso, resto dell'idea che una correzione pesante (dow sotto 9000) ci sarà eccome e non credo dovremmo attendere poi molto. ...un parere dal dott. Zibordi:.... ---------------------------------------------------------- Se il mercato fosse crollato improvvisamente per l'uscita di numeri macroeconomici pessimi, come è successo altre volte negli ultimi tre anni, il sospetto che "..qualcuno avesse passato l'information a chi di dovere... " le sarebbe venuto ugualmente ? Non voglio ripetermi sul fatto che ci sono circa nel mondo 20 mila fondi comuni, 3 mila hedge funds, forse un migliaio di banche e poi centinaia di assicurazioni e privati investitori tipo gli sceicchi, tutta gente con miliardi e non sprovveduta che gioca questo mercato per cui si dovrebbe dire a quali di queste migliaia di grandi operatori "..qualcuno avesse passato l'information ..." e a quali no. A Fidelity, a Goldman Sachs e a Soros l'anno detto in anticipo e invece a Deutsche Bank, Calpers (il mega fondo pensioni della California) e Mitsubishi Bank li hanno tenuti all'oscuro ? Dei 3 mila hedge funds che speculavano ieri a NY a quali lo hanno detto e a quali no ? Susan Lakatos, l'editor di www.thestreet.com, il gruppo di siti indipendenti in cui scrivono e discuto 40 o 50 operatori e esperti americani, ha riportato qui sotto ieri la sua esperienza di dieci anni nel consiglio direttivo del Department of Labor, dove i migliori statistici d'america lavorano a preparare queste statistiche. Spiega che si tratta dei migliori statistici degli Stati Uniti, tranquilli professionisti con il PHD in statistica che fanno il loro mestiere e dibattono in dettaglio ogni piccola problema tecnico alla morte. Avendo studiato statistica e econometria anche a livello di dottorato (senza finirlo, perchè come mestiere non è così interessante) ho bazzicato l'ambiente un poco e confermo che questo è quello che ho visto e sentito. I dipartimenti di statistica del governo americano sono ambienti asettici di tipo universitario con dei professori molto ben pagati e orgogliosi del proprio mestiere che spaccano i capelli in quattro per settimane su ogni dettaglio e su ogni numero. La maggior parte degli operatori di borsa non hanno una formazione tecnico-scientifica e siccome vedono dei pasticci su una Opengate e Enron pensano che allora sia sempre tutto così e sia sempre una questione di essere più furbi e avere accesso alle informazioni riservate. Bisogna distinguere, in alcuni casi sì e in altri no. Nel mio piccolo ad esempio mi trovo benissimo a giocare con i "numeri" macroeconomici perchè ho un background in econometria e anzi gioco sui bonds e le valute più che sugli indici perchè sono mercati più sensibili "ai numeri" che producono questi statistici e con cui mi sento a casa. -------------------------------------------------------------------- Susan Lakatos Employment Numbers -- Is Bush Gaming Them? 10/03/03 09:38 www.thestreet.com/i/dps/tt/traderstalk10.html Benchmark revisions to labor data -- and virtually all other government data -- are routine, not politics. I served for 10 years on the Business Research Advisory Council for the Department of Labor, which is their version of a board of directors. (I was originally appointed by Secretary of Labor Raymond Donovan, in the first Reagan Administration.) Consequently, I have a lot of experience in the internal dynamics and debates about revising the employment statistics, the Consumer Price Index, and all the other statistics that the Department of Labor produces. Benchmark revisions happen routinely and on schedule. They happen for genuine and identifiable statistical reasons. There is much less political influence in the construction of those numbers than most people believe. Contrary to popular and continuing rumor, the Department of Labor is a group of profoundly professional statisticians who do what they genuinely believe is right to produce the best possible statistics. I remember one debate that went on for months about how they were going to adjust home prices in the CPI to come up with a better measure of depreciation. The statistical and theoretical detail they went into, and the debate internally about how to do it, all for a process that would have very little effect on the index, dumbfounded me. And it made a lasting impression. The Department of Labor, and the U.S. government in general, is the creme de la creme for statisticians. The U.S. government spends more on statistics than any other organization in the world. Consequently, people who do statistics love to work there. They get the most challenging work. Personally, the idea of spending all day doing statistics for the U.S. government isn't all that interesting to me, but for a lot of Ph.D. statisticians, that's the place to be. I can be very cynical about the manipulation of all sorts of things for political benefit. The outing of a CIA agent because someone in the White House didn't like her spouse's point of view offends me morally and patriotically. If the allegations are true, someone put our national security at risk for political gain. In my view, that's treasonous. But not surprising. The statisticians in the Department of Labor are not so high-profile. They just quietly do their jobs. No matter how much the Administration may wish otherwise

India uber alles - gz  

  By: GZ on Venerdì 03 Ottobre 2003 19:19

è un mercato toro (cioè in cui essere investiti) ? forse non a milano dove titoli cruciali come Eni, Generali, Telecom sono impantanati da mesi ma in America e soprattutto in Asia ieri e oggi si vedono strappi impressionanti (qui il solito ^India Fund#^, IFN, quotato a NY che abbiamo da sei mesi ^come investimento di lungo periodo#www.cobraf.com/abbonati/trading/Portafoglio.asp?type=lt^)

la forza della statistica e della cabala - gz  

  By: GZ on Venerdì 03 Ottobre 2003 16:43

In questo caso si può proprio dire "come volevasi dimostrare" La regola indicata qui la settimana scorsa di comprare al Capodanno Ebraico (Rosh Hashanah) era perfetta "...dando un occhiata veloce negli ultimi 4 anni alla famosa regola (che è citata anche nel report di Elliott Wave di questa settimana) di comprare a Rosh Hashanah e vendere a Yom Kippur ..."

LA PREVISIONE PER L'S&p a fine anno - gz  

  By: GZ on Venerdì 03 Ottobre 2003 15:52

Al momento l'S&P 500 è salito del 23% circa, e cioè al livello a cui il 95% degli esperti di borsa pensava arrivasse al 31 dicembre, quindi è in "anticipo" o se vogliamo solo 1 un esperto su 20 a inizio 2003 prevedeva che salisse fino a questo livello. Secondo il metodo di Fisher allora o l'S&P 500 sale ancora molto (+12%) o scende molto (-25%) da adesso a fine anno. Dimostrazione. Nelle puntate precedenti (di qualche mese fa, ma che trovate di seguito qui sotto) si era discusso di uno dei metodi migliori per prevedere l'andamento annuale degli indici di borsa, quello di Ken Fisher che negli anni '90 in America credo sia stato il migliore nel prevedere la borsa di anno in anno (^vedi su forbes dove scrive ad es#www.fobres.com^). Per chi si collegasse ora Fisher ha descritto in diversi articoli e papers statistici un metodo per il quale si classificano le previsioni ANNUALI dei principali strategisti e guru di borsa e si guarda come sono distribuite. Se ad es. pochi o nessuno ad es prevede un -20% oppure pochi o nessuno prevede un +40% oppure un 0% allora proprio quello è l'esito più probabile. Fisher con questo metodo da anni risulta in media il migliore nelle sue previsioni annuali dell'S&P 500, ad es a inizio 2000 ha previsto un -20% e quest'anno ha previsto un +30%. La logica è che la borsa fa quello che la maggioranza degli investitori non prevede perchè chi prevede un esito (molto positivo o molto negativo o invariato...) si posiziona anche in quella direzione e di conseguenza non c'è più spazio per muovere denaro in quella direzione (leggere le puntate precedenti per i dettagli) Conclusione: dato che al momento l'S&P 500 è salito del 23% circa che è un livello a cui il 95% degli esperti di borsa pensava arrivasse al 31 dicembre (o detto in un altro modo solo il 5% pensava potesse arrivare) in base alla distribuzione stastica delle previsioni fatte ne segue che da adesso a fine anno sono possibili solo due risultati: a) o l'S&P 500 sale molto, fino al +35% (quindi guadagnando un +12% dal livello corrente) b) oppure o scende molto fino a perdere un -3% o -5% (quindi perdendo un -25% dal livello corrente). Tertium non datur.

Dove stanno le scorie - gz  

  By: GZ on Mercoledì 01 Ottobre 2003 22:29

La Francia produce metà della sua energia con il nucleare. Quanti francesi sono morti finora a causa delle scorie radiottive ? Nessuno credo (a meno che non tengano tutti il segreto). E quanti francesi anziani invece sono morti invece questa estate per l'ondata di caldo perchè non avevano il condizionatore a casa (o in ospedale o in ospizio). Mia padre e mia madre d'estate vogliono il condizionatore dove dormono e hanno ragione, ma se vanno all'ospedale di modena d'agosto li fanno schiattare di caldo. Nella vita reale rischi un colpo per il caldo d'agosto se sei un anziano senza condizionatore e non di morire per le scorie radioatttive. In america tutti gli ospedali, scuole, case di riposo per anziani, qualunque edificio pubblico, ha il suo bravo condizionatore d'aria per cui questa estate con l'ondata di caldo non ci sono stati i casi di anziani deceduti per l'afa come in europa. Ma riempire un paese di condizionatori significa consumate un sacco di energia e in Italia costa parecchio per cui gli edifici pubblici e quasi tutti i lavoratori a basso reddito non se lo possono permettere e così schiattano a ferragosto. Il problema delle scorie radiottive esiste, ma nei paesi ex-comunisti. Sono decine di migliaia di persone che sono crepate nell'ex URSS perchè hanno avuto incidenti e contaminazioni a catena e le hanno sempre nascoste al pubblico, leggere per credere come a Cernobyl quasi tutte le vittime sono dovute al tentativo di soffocare la notizia del governo, se l'avessero pubblicizzata immediatamente si sarebbero salvati in tanti. Idem per un incidente molto più grave avvenuto in siberia negli anni '60 e di cui solo adesso ammettono la catastrofe che ha creato Il problema è che nelle dittature criminali qualunque tecnologia diventa un pericolo e oggi in europa siamo tutti in pericolo a causa delle centrali nucleari russe dove nessuno controlla, la corruzione e la mafia sono presenti, tutti sono abituati a mentire sistematicamente su ogni problema e se un giornalista fa un inchiesta rischia di finire male. In Ukraina il più importante fisico del paese è stato incarcerato a inizio 2003 perchè ha provato a denunciare il pericolo di contaminazione delle scorie radiottive che vengono maneggiate in modo criminale contaminando centinaia di migliaia di persone, ha denunciato come tutti i bambini che nascono in un intera regione soffrono deformazioni ecc.. La dittatura di Kuchrma (o come si chiama il loro duce locale) lo ha messo in galera, un fisico internazionale del livello di Rubbia (!). La Comunità Europea ha non mosso un dito finora benchè questo scienziato denunciasse le scorie radiottive e centrali fatiscienti ukraine che mettono in pericolo anche noi perchè la prossima Cernobyl capiterà in Ukraina e poi la nube arriverà da noi. Ma ai verdi interessa solo una cosa, dire che noi occidentali ricchi consumiamo troppo e dobbiamo impoverirci "per non consumare le risorse del pianeta". Se nei paesi con dittature criminali se ne sbattono delle sicurezza più elementare, mettono il mondo in pericolo con il nucleare (e qualunque altra tecnologia) e fanno fuori la gente che prova a denunciare le conseguenze i verdi si girano dall'altra parte e cominciano la tirata su"... bush che impedisce kioto ..."o altre minchiate del genere (cina, russia, giappone, india non ratificano kioto...). In europa siamo invece tutti in pericolo oggi perchè l'ex-Urss è piena zeppa di centrali nucleari (e impianti chimici e altro) che vanno letteralmente a pezzi, ma essendoci la mafia dell'ex Kgb che comanda non sai cosa succede veramente fino a quando non scoppia la contaminazione perchè sono abituati a mentire sempre e c'è paura di fare denunce. Questo è il pericolo in europa e gli unici che se infischiano completamente sono i verdi che essendo per lo più come formazione culturale ex-comunisti o ex-sessantottini istintivamente si trovano bene solo se possono denunciare "l'occidente ricco che consuma le risorse del pianeta e la politica americana..", cioè alla fine se stessi, perchè sono anche dei pirla e a settanta anni d'agosto avranno bisogno anche loro del condizionatore anche a costo di usare solo petrolio

la messa al bando del biossido di idrogeno - gz  

  By: GZ on Mercoledì 01 Ottobre 2003 19:33

L'80% degli italiani ha votato per la messa al bando dell'energia nucleare. Anche oggi un sondaggio pubblicato mostra che il 70% degli italiani grazie alla propaganda superstiziosa "verde" è contraria a produrre energia nucleare in italia. Peccato che il 20% dell'energia elettrica che entra nelle case degli italiani provenga dalle centrali nucleari (francesi però, da cui la compriamo e che stanno di là dal confine per cui se sono pericolose è peggio per uno di Milano una centrale di là dalle Alpi che una centrale a Capalbio). Stessa cosa con l'esperimento di Zonher e dei suoi amici che calcolarono - alla presenza di un notaio - che il 76 per cento dei cittadini che si fermarono ai tavoli firmarono la petizione per la messa al bando del biossido di idrogeno. Senza indugiare neanche un po’. E tra quelli che non firmarono, solo il 15 per cento si accorse dalla formula di quel biossido, H2O, che si trattava dell’acqua. Sì, l’acqua: che in forma di vapore «può ustionare», è «presente nelle piogge acide» (come in ogni altro tipo di pioggia), sotto forma di fiume o mareggiata «erode i terreni», «riduce l’efficienza dei freni di un’automobile sul bagnato», se inalata in grande quantità «può provocare annegamento» ed è «presente nei tessuti cancerosi» (come, d’altra parte, in quelli sani). Sì la temperatura della terra è aumentata. E allora ? Anche nel medioevo è stata più elevata per alcuni secoli e in molte zone della terra ne beneficiavano, in altre invece no, dipende. A causa dei cambiamenti climatici recenti nell'africa centrale delle zone desertiche si stanno ripopolando perchè ora ci piove ad esempio, in russia o canada sicuramente se si alza un attimo la temperatura non dispiace

I titoli small cap americani sono l'unica soluzione - gz  

  By: GZ on Mercoledì 01 Ottobre 2003 15:53

Se uno guarda qui di fianco a sinistra (^e poi anche nella pagina che contiene anche le posizioni già chiuse#www.cobraf.com/forumf/portafogliforum.asp^) nota che in tutto il 2003: i) i titoli a piccola capitalizzazione sono quelli che sono andati meglio ii) i titoli americani a piccola capitalizzazione in particolare sono quelli che hanno prodotto spesso anche dei +100% e un ^esempio recente è questo SilverStar#www.cobraf.com/forumf/topic.asp?topic_id=5724&forum_id=2&Topic_Title=bomba+a+orologeria&forum_title=&M=False&S=True^ suggerito nel forum che ha fatto il 100% questa settimana E' un fenomeno effimero e giù esaurito ormai ? Sembra di no, sia in base ai numeri qui di fianco e anche leggendo su qualche report di ricerca: iii) dal 2000 al 2003 gli S&P hanno perso in media un -7.3% annuale e le società "small cap" hanno guadagnato in media un +8.3% annuale (!). In altre parole comprando società a piccola capitalizzazione in america facevi un +16% medio annuo che non comprando titoli dell'S&P 500. +16% medio ! iv) nei due grandi mercati orso del 1929-1942 e 1969-1981 per TUTTO IL PERIODO le società a piccola capitalizzazione in america hanno fatto sempre meglio delle società a grande capitalizzazione (Ned Davis Research) Mettendo assieme questi dati, i risultati suggeriti nei titoli qui di fianco da chi partecipa al forum e le ricerche storiche sulla borsa american, mi sembra che si debba puntare sistematicamente ai titoli americani a piccola capitalizzazione Trovare però dei titoli "piccoli" è molto faticoso perchè ne devi sempre comprare un gruppo e non uno o due solamente, non sono trattati sui notiziari e se usi solo il grafico comunque hai il problema che sono tanti (ci sono 6-7 titoli liquidi a NY di cui solo 5-600 sono quelli che tutti seguono). Per chi vuole una scorciatoia il futures più di moda del momento è quello sul Russell 2000 che ho menzionato altre volte e che raccoglie 2000 titoli small cap. E' un indice future come il fib30, lo si trova su tutti i broker online, è liquidissimo, da marzo è salito del +50%e da ottobre scorso del +70% ed è tornato sui massimi del 2001 battendo tutti gli altri indici del mondo occidentale

la teoria del Blackout - gz  

  By: GZ on Lunedì 29 Settembre 2003 16:14

"....Le coincidenze iniziano ad essere perlomeno sospette ... --------------------------------- In Svezia non lo sapevo, tutto il paese è finito al buio o solo qualche zona ? A Londra mi sembra che fosse limitato alla sola città e neanche tutta La California è stato finora il caso più clamoroso dove i blackout si sono verificati a catena per settimane di fila ed è una situazione che un poco ho seguito, ma era semplicemente un caos dovuto a politiche sbagliate e demagogiche (basta vedere come sono andate male le società del settore) Comunque è ovvio che ci sia già chi vede il complotto (usama bin ladine o cia o altro). In California ad esempio i politici e anche i media hanno provato in tutti i modi a dire che erano Enron e società simili che avevano complottato per strangolare il pubblico e creare di proposito una scarsità ecc... Poi Enron è fallita, Dinegy, Mirant e simili sono quasi andate sotto e e alla fine si sono accorti che erano i politici che avevano fatto leggi assurde per anni e nessuno più investiva. Ed è partita una rivolta per cui ora ci sono 50 candidati contro il governatore Gary Davis (incluso Arnold Schwarzenegger che è il meno peggio). Perchè anche se dall'esterno sembra un "circo" in realtà chiunque sarebbe in grado di fare meno peggio dei politicanti che hanno portato uno degli stati più ricchi del mondo come è la California a stare per giorni senza elettricità. Faccio un esempietto che conosco ancora meglio. L'anno scorso in estate per motivi vari di confusione e cattiva pianificazione da parte mia il sito cobraf.com ha avuti diversi momenti in cui era piantato. Si da il caso che l'estate scorsa io avessi delle raccomandazioni pessime o comunque peggiori del solito. Capitava quindi che magari avevo mandato un buy sul fib30, questo andava giù 400 punti e nelle due ore successive il sito era bloccato. Sono stato riempito di mail e anche sul forum sono apparsi dei messaggi secondo i quali questi blackout del sito erano per nascondere il fatto che non sapevo cosa dire o trovare una giustificazione a un segnale sbagliato o simili. Invece era semplicemente che c'era una caduta di efficienza sia dal punto di vista della manutenzione tecnica che dei segnali di borsa. Sarebbe bello se tutto al mondo fosse sempre lucidamente pilotato o programmato da qualcuno verso qualche fine preciso. Invece nell'80% dei casi i problemi sono il risultato di negligenza, confusione, superficialità e incompetenza che cumulandosi nel tempo producono alla fine dei guai. Ma per chi non ha presente come funzionano le faccende tecniche è scontato che debbano sempre funzionare e quindi se si rompono c'è qualche trama sotto

l'arte di vendere short a NY - gz  

  By: GZ on Lunedì 29 Settembre 2003 03:22

Gianlini lei non fa notare ai gentili lettori che ^Sina#^ ha perso il -13% venerdì dopo le 15:45 ! (vedi grafico con il cerchio rosso alle 15:45) peccato no, le sue put 45 sarebbero salite fino a 13-14 dollari aspettando un altro poco SINA in 48 ore è scesa da $41.5 a $33.6, un bel -20% mi sa che mi deve una pizza per questa ^idea di vendere short SINA giovedì 25 quando era ancora a 41 dollari e mezzo# www.cobraf.com/forumf/cool_r_show.asp?topic_id=0&reply_id=36890^ (mi autocito (25/9): "...In base all'esperienza del 1999-2000 però qualcuno dovrebbe avere il coraggio di venderlo short perchè probabilmente perderà l'80% o 90% entro un anno...")