Il blog

Dollaro Canadese ? - gzibordi  

  By: GZ on Domenica 06 Gennaio 2002 18:23

il canadese come noto è una valuta da "trend" che compri e tieni per mesi perchè è lento a muoversi e come trend di medio periodo salta agli occhi il POSSIBILE doppio massimo e la flag sicuramente c'è qualcosa sotto, come timing una flag così netta invita a fare qualcosa, le flag così sono rare e indicano un breakout, ma come direzione non si può dire che il grafico dia segnali negativi. Come fondamentali non so in effetti il mio commento favorito concorderebbe --------------------- Mike Malpede ----- Dominant Factors 1) Euro CD cross flows 2) BOC meeting January 11 th Trade recommendation: Sell USD-CD on rallies to 16050, target 157 stop 161. Perspective: The CD is back on the defensive pressured by selling pressure in cross to the Euro and on speculation the CD economic recovery will lag the U.S. RGR looks to sell USD-CD near historic low as Canadian export outlook should improve with the U.S. economic recovery. Analysis: Interest in USD-CD at the stat of 2002 has been minimal with direction tied to Euro CD cross flows. CD is supported by general Euro correction in cross trade. Canadian industrial price index was unchanged November and raw materials price fell 2.9 % in November. The data had little impact on the trade. The next key Canadian economic report is January 11 th release of Canadian unemployment with job loss expected at –9k.BOC meet January 25 th. RGR expects the BOC to cut rates 25 bps. Although the CD and Canadian economy are closely tied to U.S. growth outlook CD has not benefited from signs the U.S. economy is bottoming. Over the course of 2002 CD downside should be limited by improved export outlook as the U.S. economy recovers. Expect USD-CD support at 15870 with resistance at 16050 the November 9th all time high. Next weeks Canadian calendar includes the January 10 th release of December help wanted index expected 129 compared to 133 last month. Also on January 10th November building permits are due fro release expected at 1.5% compared to 1.0% last month. On January 11th December unemployment is due expected up 0.1% to 7.6 with job loss between –9k to –15k. ------------------------------------------ PS lei e quarterback avete in comune di scrivere con il punto attaccato alla parola successiva, una cosa che si nota molto. Ma combinata con il non andare mai a capo e non dare mai "invio" rende faticosa la lettura ------ es ------------ "...driven .Ma attenzione ..."

I Fatte e le Opinioni (e la cortesia) - Gzibordi  

  By: GZ on Domenica 06 Gennaio 2002 17:14

luke, io scrivo in fretta (sono anche rimasto stupito di aver fatto danno quando ho letto il forum), ho delle idiosincrasie viscerali, spesso esagero e mi scuso questa volta veramente, perchè lei invece, qui in mezzo e in generale non è mai aspro o acrimonioso con nessuno e ha sempre tenuto un tono cortese con tutti. Mentre con altri come funes o ronco quando c'è stato un piccolo attrito pensavo e penso di aver risposto "a tono" a una polemica un poco personale, in questo caso invece no, lei ha ragione nella sua reazione In generale però trovo che la discussione è una cosa molto bella soprattutto se è un confronto di INFORMAZIONI e FATTI. Onestamente il ragionamento che ci si ricama sopra mi sembra secondario perchè se uno riesce a mettere assieme su un mercato o titolo le Informazioni Rilevanti e in Tempo Utile (!) poi il più è fatto. Vedo ad es qui un intervento di Evangelista che presenta dei dati tecnici sui nuovi massimi che io magari interpreto diversamente, ma ci sono dei DATI, idem per quello che ha tirato fuori Corrias sulle posizione del COT sul nasdaq e anche "Lele" ecc... Mi sembra che il valore aggiunto degli interventi sia soprattutto nel fornire dei dati con cui ragionare. Avrei un idiosincrasia per chi dice (non è il suo caso). "..ehi, io compro qui. Stop. Passo e chiudo. " (se il post viene da Soros è interessante diversamente è un data point di un sondaggio nel caso migliore). Ma l'avrei anche un poco per chi citando 2 o 3 dati non molto certi elabora subito senza nemmeno prendere fiato 17 ragionamenti di fila che includono mezzo universo finanziario . Comunque e (spiace di prendere spazio ancora per questo), nel merito, lei ha scritto a supporto di un suo ragionamento, che l'Inghilterra ha fatto peggio di altri paesi o comunque è rimasta indietro. La mia obiezione è stata che non è vero, che è un fatto stranoto, che negli ultimi 10 anni l'Inghilterra ha superato Italia, Francia e Germania, come crescita del PIL e in generale come vitalità economica misurata ad es in termini di investimenti dall'estero sia reali che finanziari. Invece di rispondere su questo punto lei è partito per la tangente. Ho insistito che questo dato di fatto era errato e lei è ripartito per un altra tangente. Alla fine, e qui mi devo scusare per il tono con cui sono uscito fuori, ho messo anche il grafico della sterlina euro, per mostrare che non era una discussione oziosa (ha implicazioni ad es su dove investire) e confermare il fatto che RISPETTO AL RESTO D'EUROPA (e a dispetto del luogo comune per cui gli inglesi sono pigri da quando hanno perso l'impero) questa affermazione di fatto non era corretta. In generale, trovo che occorre distinguere tra il ragionamento e i dati di fatto. Se uno dice che il PIL o la valuta o i tassi di interesse sono saliti o scesi, bene, questo è un fatto e deve essere esatto. Altrimenti il ragionamento che se ne trae anche elaborato e audace perde valore. Il 90% della sforzo in un analisi economica o finanziaria è nel controllare i fatti e i dati. L'inferenza che alla fine se ne trae è la cosa più semplice. Mi sembra che a volte il suo procedimento sia del tipo opposto. Inoltre avendo purtroppo speso alcuni degli anni migliori su queste cose trovo sorprendente che chi si è occupato di altre cose (nel suo caso mi sembra l'avvocato, il giornalismo e lo sport, anche un poco la musica) riesca a fare in questo campo con tanta sicurezza generalizzazioni a 360 gradi e non senta il bisogno di verificare di più i suoi fatti. Se io domani vengo qui e affermo qualcosa di FATTUALE (non un opinione) errata e me lo si fa notare prima devo fare marcia indietro su questo dato di fatto e poi posso ripartire con il mega-ragionamento. In altre parole non credo che sia come in politica e nel calcio, dove tutti dal loro punto di vista hanno ragione. Sui mercati finanziari c'è la conferma ultima alle opinioni che esprimono data dal mercato, ovviamente non su ogni singola transazione ma come media diciamo dell'anno. Ma anche prima di quella verifica finale c'è lo sforzo di verficare perlomeno i fatti che si utilizzano. I ragionamenti poi quelli sono liberi. Modificato da - gzibordi on 1/6/2002 17:15:0

Investi coi Pregiudizi - Gzibordi  

  By: GZ on Venerdì 04 Gennaio 2002 19:59

tutti in Italia ripetono che gli inglesi sono indietro ma le statistiche dicono il PIL inglese cresce di più di quello francese o tedesco da un decennio le statistiche dicono che il pubblico è orso e non toro, ma tutti quelli che passano sul forum ripetono che il loro barista non ha venduto tiscali e quindi il pubblico beota è toro e di conseguenza la borsa-crollerà-perchè-il pubblico-è-euforico se uno ha in testa che gli inglesi sono rimasti indietro o che il pubblico è troppo rialzista lo ripete ad infinitum perchè è così che si fa al bar e anche i forum sono dei bar virtuali dove ognuno ripete quello che ha sentito dire nel giornale che legge di solito e si fanno quattro chiacchere in compagnia niente di male, ma se le decisioni di investimento nascono dai pregiudizi del proprio gruppo di appartenenza bisognerà poi avere qualche altra fonte di reddito Modificato da - gzibordi on 1/4/2002 19:2:55

Il Ciclo dei Tassi Interesse - gzibordi  

  By: GZ on Venerdì 04 Gennaio 2002 13:24

Stock: Bund, Treasury Bond

ok, questo è un poco intricato come ragionamento e in effetti non si capiva molto quando l'ho messo su stamattina in fretta. In sostanza i tassi di interesse che salivano (la FED li ha alzati 4 volte) sono quello che ha fatto scoppiare la bolla speculativa nel 2000 e qui siamo d'accordo. Invece quest'anno i primi 5 o 6 tagli dei tassi della FED non hanno avuto nessun effetto e solo ora che ha tagliato NOVE volte e ha portato i tassi a breve al 2% contro quelli a lunga al 5% (spread mai vista in 40 anni) si comincia a vedere un effetto. Bene, ma allora poi dovrà ricominciare a alzarli. Quando ? Chi guarda alle spread tra tassi a breve e tassi a lung a e quelle tra tassi correnti e contratti future e forward cerca di prevedere quando l'economia e la congiuntura girerà e ci sarà la ripresa perchè i mercati del credito sono quelli più sensibili e che prezzano in anticipo lo sviluppo dell'economia e che te lo dicono Quello che nota oggi il tecnico di refco, che molto bravo, è che stando alla struttura dei tassi la FED ALZERA' I TASSI IN GIUGNO ovvero che ci sono segni che l'economia sta per riprendersi e che il prossimo ciclo di rialzo dei tassi è all'orizzonte in circa 6 mesi --------------- Refco ---------------- The money markets are taking protection against a 25 bp rate cut at the January 30th FOMC meeting. However, the assessed probability is small with the market pricing a rate of 1.69% only 6 bps below the current target of 1.75% (near 25% chance of a 25-bp rate cut). Under neutral monetary policy, the spread between 3-month cash LIBOR and the fed funds target is 25-bps. Thus, we can imply a forward curve of fed funds rates from the implied forward curve of 3-month cash LIBOR. That said, its is normal for 3-month cash LIBOR to trade at a premium in excess of 25-bps to the fed funds target during periods of tighter monetary policy. The chart indicates that the spread, at times, moved over 60 bps in 1992 and 1993 and slightly over 50-bps in late 1998 early 1999. As a result, RGR expects the spread to widen at least 50-bps before the Fed actually shifts policy. Assuming a 50-bp spread and a trough fed funds rate of 1.75%, the earliest rate hike will occur at the May FOMC meeting. Giving a bigger cushion to the Fed, the June FOMC meeting may be more likely as the spread fully moves over 50-bps. The market has rates slowly rising in the summer and the fall. RGR believes that when rates rise, they will rise quickly and faster than the market has priced.

Il ciclo di ribasso dei tassi è finito - gzibordi  

  By: GZ on Venerdì 04 Gennaio 2002 10:41

ok, questo è un poco intricato come ragionamento, ma mi sembra fatto bene in sostanza chi guarda alle spread tra tassi a breve e tassi a lung a e quelle tra tassi correnti e contratti future e forward cerca di prevedere quando l'economia e la congiuntura girerà e ci sarà la ripresa perchè i mercati del credito sono quelli più sensibili e che prezzano in anticipo lo sviluppo dell'economia e quello che nota il tecnico di refco che molto bravo è che stando alla struttura dei tassi la FED ALZERA' I TASSI IN GIUGNO ovvero che ci sono segni che l'economia sta per riprendersi e che il prossimo ciclo di rialzo dei tassi è all'orizzonte in circa 6 mesi

I dati economici - gzibordi  

  By: GZ on Venerdì 04 Gennaio 2002 10:09

questo grafico di ieri mostra che il rapporto tra scorte industriali e fatturato (inventory / sales) in America ha raggiunto il minimo degli ultimi 10 anni e che quindi bene o male ora queste scorte vanno ricostituite e quindi la produzione industriale deve salire e con essa l'econonia e quindi arriverranno altri dati economici migliori (ordini, produzione, occupazione) nei prossimi mesi, come quelli di ieri e a torto o ragione il mercato li prenderà come un segno che la congiuntura migliora

Lo Scenario è OK come Sentiment - gzibordi  

  By: GZ on Giovedì 03 Gennaio 2002 17:25

Non è così e ne sono sicuro il sondaggio che viene tenuto su un campione di circa mille persone a traderlink ogni settimana e con gli stessi parametri del sondaggio analogo americano dell'American Investor Association indica che il pubblico è molto negativo solamente il 43% pensa a un rialzo del 10% neo prossimi 6 mesi cioè il 57% pensa che NON ci sarà nemmeno un +10% in 6 mesi !!!!! lo so che qua va di moda dire di avere parlato al bar con pinco pallo e che era euforico, ma questi anedotti lasciano il tempo che trovano ho messo assieme un sondaggio con tutti i crismi con i miei amici di traderlink da settembre e sta funzionando bene sono i gestori che sono troppo toro, ma lo sono sul settore sbagliato (blue chip) e con l'orizzonte sbagliato (seconda metà dell'anno) per cui andiamo bene come scenario basato sul sentiment

Ne Dubito (di Dmail) - gzibordi  

  By: GZ on Giovedì 03 Gennaio 2002 14:30

il fatturato di Dmail è salito da 27 mil del 1997 a 32 a 37 mil di euro e ora a siamo sui 45 miliardi di lire circa usando mi sembra il semestre che chiude a settembre ( o a giugno ?) Ok, ad ogni modo vendono gadget molto simpatici per corrispondenza dal 1997. Ora dicono che fattureranno nel 2002 150 miliardi di lire cioè 73 milioni di euro. Mi sembra molto tirato, ma mettiamo che sia vero, forse stanno facendo acquisizioni con cui arrivarci. Anche se leggo dei 10 miliardi spesi per comprare (il 21 dicembre) alcuni settimanali lombardi che mi sembra una spesa di marketing e basta. Comunque per 3 anni hanno perso, questo è un fatto e poi sono riusciti a quotarsi e raccogliere dei soldi, ma lo stesso 18 milioni di euro di debito mi sembra ci siano nel bilancio ultimo su Reuters. Ma stanno crescendo e ci sono le economie di scala, non sono grandi in questo in questo business, ma qualche economia di scala c'è e infatti ora 0.55 milioni di euro (1.3 mld di lire) di utile netto lo riescono a fare. Probabilmente sono le spese di marketing e pubblicità il fattore di scala, ok. Benissimo. Supponiamo che arrivino a fatturare fino a 60 milioni di euro dai 45 attuali e che i margini restino come quelli attuali o migliorino un poco (dopo tutto essendo una vendita per corrispondenza ha un catalogo fisso con prezzi che non cambieranno tanto e quindi anche i margini. I costi sono più o meno fissi per gli articoli, mentre per il marketing invece variano). Se facessero 60 milioni di euro di fatturato possono guadagnare 2 milioni di euro ? Sembra ragionevole. Dato che capitalizza sui 64 milioni di euro anche in questo caso avrebbe un costo pari a 30-33 volte gli utili. Tutto questo usando i loro numeri, che sono ottimisti a mio avviso. Il mio feeling è invece che questi numeri non li faranno, ma qui il discorso si farebbe lungo Modificato da - gzibordi on 1/3/2002 13:34:50 Modificato da - gzibordi on 1/3/2002 13:36:17

dmail è Tabù - Gzibordi  

  By: GZ on Giovedì 03 Gennaio 2002 13:53

DMail è pericolosa quanto Vitaminic. Nel brevissimo periodo può fare strappi come tutti questi titolini e basta ricordare come è stato manipolato con voci di acquisizione a novembre ed erano voci totalmente false su cui la Consob dovrebbe indagare Ma un bel giorno aprirà a -12% e poi continuerà a rotolare fino a quando la capitalizzazione non si sia ridotta della metà. A gennaio non venderei short quasi niente per nessun motivo, specie in Italia dove se l'indice va tutto segue ma appena gli indici freneranno se si riuscisse a andare short DMAIL sopra 11 euro poi occorre starci per qualche mesi e un bel giorno si vedrà passarne il cadavere sui 6-7 euro (notare il trascurabile dettaglio di una società che benchè non abbia investimenti tecnologici da ammortizzare e sia già in business da anni per cui non è affatto uno start-up a cui lo puoi perdonare E' IN PERDITA) Modificato da - gzibordi on 1/3/2002 12:57:30

Americani Indebitati (dal WSJ) - gzibordi  

  By: GZ on Mercoledì 02 Gennaio 2002 20:08

questo è l'articolo di oggi del WSJ che ha un poco raffreddato il mercato la storia di quanto siano indebitati gli americani che ogni tanto riemerge e da qualche brivido ----------------------------------- Steven Yamamoto has lots of debt. The 24-year-old apartment-rental agent, whose annual income is roughly $35,000, owes a total of $28,000 on six credit cards. He owes another $6,000 on a debt-consolidation loan he took out years ago. And he continues to rack up more debt by using credit cards to pay for gas, entertainment and vacations. To ease his financial burden, Mr. Yamamoto, who lives in Los Angeles, recently moved back in with his parents, and he has sought the help of a credit counselor. But none of his money worries have kept him from getting new solicitations in the mail each week from banks and other financial institutions eager to give him yet another credit card. Ten months into the current recession, consumer-credit defaults and payment delinquencies are as high as they have been since the last recession, a decade ago. This time around, however, lenders, who were quick to reduce the flow of credit during past recessions, have left the tap wide open. That's allowed Americans to continue borrowing to pay for homes, cars and other big-ticket items, bolstering the weakened economy. But the resulting growth in consumer credit -- to a record $7.5 trillion at the end of the third quarter of 2001 -- also has exposed a potential new economic fault line. Fed's Rationale Rising consumer debt is typically a sign of robust spending. In the short term, consumer spending stimulates the economy. That's clearly what the Federal Reserve had in mind over the past year as it repeatedly lowered U.S. interest rates. But the unusual growth in consumer borrowing during the current recession also poses a danger: that at some point, consumers will have to divert more and more of their income away from spending on goods and services and toward repaying their debts. Such a shift would slow the economy, reducing the chances of a speedy recovery. That is, of course, unless consumers defaulted under the weight of all that debt, packing the bankruptcy courts and spreading financial distress among their creditors. Either way, many economists argue, the current mountain of consumer debt is likely to mean trouble. So far, easy credit has helped soften the downturn, and despite months of dire predictions, there has been little sign of a reckoning. Lenders' charge-off rates for bad credit-card debt, for example, were at 5.35% at the end of the third quarter, up from 4.22% at the end of the last recession. But even if that number abruptly shoots higher, most lenders today are far better capitalized than ever before, and thus better positioned to weather their losses. Much of the growth in consumer debt, particularly in the mortgage market, reflects consumers' desire to take advantage of the historically low interest rates engineered by the Fed. But many economists worry that by buying now what they would otherwise be buying tomorrow, consumers are dulling one of the few major benefits of a recession. Though painful, recessions usually purge the economy, as lenders reduce the availability of credit to compensate for the higher risk that their loans will go bad. Piling It On During the first two quarters of the early 1990s recession, the average American household reacted to those tighter credit conditions by paring its debt by an inflation-adjusted $410, says Mark Zandi, chief economist at Economy.com, a consulting firm based in West Chester, Pa. That helped leave consumers in shape to borrow anew when the economy ultimately turned the corner. By contrast, Mr. Zandi says that during the first two quarters of the current recession, which began in March, the average U.S. household took on $1,420 of new debt. Thus far, low interest rates have helped keep consumers' debt payments relatively manageable. But when rates rise, as they inevitably will, lots of debt pegged to fluctuating rates -- including many credit cards and mortgages -- will require higher payments, further stretching household budgets. And if the economy takes a turn for the worse, outsized debt levels and rising layoffs could cause far more personal bankruptcies, adding a new layer to the debt debacle already affecting corporations in sectors from telecommunications to energy. About 350,000 American consumers filed for bankruptcy in the third quarter, and the total number of personal bankruptcies for 2001 appears likely to top the record of 1.4 million set in 1998. "Consumer balance sheets are coming out of this recession significantly more tattered than in the wake of any other recession we've ever experienced," says Economy.com's Mr. Zandi. Companies of all stripes are feeding the current debt frenzy. Auto makers such as General Motors Corp. and Ford Motor Co. have bolstered their sales amid the recession by offering zero-interest-rate financing. Retailers such as Sears, Roebuck & Co., Home Depot Inc. and Dell Computer Corp. are offering similarly attractive financing deals. Despite the surge in layoffs accompanying the current downturn, credit-card companies, led by Capital One Financial Corp. and MBNA Corp., are likely to have mailed out a record five billion new credit-card solicitations in the year just ended, up from 3.5 billion in 2000. That's equivalent to about 20 solicitations for every man, woman and child in the U.S. No wonder, then, that Capital One, based in Falls Church, Va., is the nation's largest single generator of mail. From his vantage point, Peter Stouder can see the current economic storm clouds as well as anybody. The 31-year-old salesman for a Denver pipe-fitting distributor says his commissions are down, cutting his 2001 income by about $5,000 to $60,000. Mr. Stouder is the breadwinner for his family of three, which includes his pregnant wife. A few months back, the company he works for made a small round of layoffs. Yet like many Americans, Mr. Stouder doesn't have any qualms about going deeper into debt, and his lenders are encouraging him to borrow. Mr. Stouder says his mortgage lender, E-Loan Inc., recently gave him a $176,000 mortgage to buy a larger house. His new mortgage payments are nearly three times as high as those on his old house, and he says that, with that heavier mortgage burden, he will have to apply about 56% of his annual income to paying debt. Mr. Stouder also bought a $27,000 "thunder-gray" four-wheel-drive Toyota Tundra last year, again relying mostly on credit. "I want to enjoy everything and not worry about cutting back," says Mr. Stouder, who regularly gets solicitations for new credit cards. Irrational Exuberance? Credit counselors say they are busier than ever, in large part because many people don't fully realize the dangers of the credit that's available to them. They say many consumers know that they are acting irrationally but are convinced that the rules of the game have somehow changed to keep them out of trouble. "People are under the impression that something is wrong with them if they aren't getting preapproved credit-card applications," says Tara McCarthy, a credit counselor at Auriton Solutions Inc., a nonprofit credit-counseling company based in St. Paul, Minn. But, "just because somebody will give you credit doesn't mean you can afford it," says Steve Rhode, president of MyVesta.org, a Rockville, Md.-based credit-counseling service. In the short run, the continued availability of credit -- and consumers' willingness to use it -- is one reason the current recession seems less painful than past downturns. Although retail sales dropped 3.7% in November, consumer spending overall continues to hold up surprisingly well. Many store chains are beginning to report that their Christmas-season sales fell by only 1% to 2% from a year earlier. Auto sales surged to an all-time high in October, thanks to those aggressive financing deals, and 2001 is expected to be the second-best year ever for U.S. home sales. But those purchases take a heavy toll on the family budget. American households spend nearly 14% of their disposable income servicing debt. Though that proportion fell somewhat in the third quarter, in part because of an influx of cash linked to tax rebates, economists still consider it unhealthily high. "Everyone's telling [people] to spend, spend, spend, but it's going to be difficult for them if they're being hounded by collection agencies," says Economy.com's Mr. Zandi. Some corporations have already been burned by the recent growth of consumer debt, largely in the riskier, or "subprime," corner of the market, which focuses on consumers with marginal credit histories. In August, Bank of America Corp. said it was taking a $1.25 billion charge to shut down its subprime lending operations, conceding that the risks outweighed the benefits. In October, shares of Providian Financial Corp., the fastest-growing company in the consumer-finance industry, sank 58% in a single day after the company announced losses in its subprime loan portfolio. Then, in December, Ford announced it would report a large fourth-quarter loss, in part because of a sudden rise in soured auto loans. Such missteps have come despite the Fed's 11 interest-rate cuts last year, which have drastically reduced lenders' costs of raising the money they lend. Those casualties aside, "the numbers don't show any slowdown in the availability of credit," says Mike Heller, president of Veribank Inc., a bank-rating and research company based in Wakefield, Mass. In fact, many lenders seem to be more openhanded than ever. Pushing the Limit Consider the size of the average credit limit on a credit card, which has been growing at a rate of 15% to 19% a year in recent years. Despite the current downturn, the average credit limit during the third quarter of 2001 was up 16% from a year earlier. That's partly because the Fed's low-interest-rate policy has helped reduce, at least for now, the risks lenders face from deteriorating credit quality, says Christophe Germain, an analyst at Moody's Investors Service. But new technology and other factors have also played a role, transforming the way lenders design, market and manage their credit products. Over the past decade, lenders have been boosting their capital reserves, and they have learned to manage their risks more effectively by selling some of the loans in their portfolios, in the form of tradable securities. Those sales shift the lenders' risks to pools of outside investors. At the same time, powerful computers have enabled banks and other financial institutions to automate the process of assessing their credit risks and approving borrowers. In some cases, automation has shortened the waiting period to a matter of minutes for everything from credit cards to car loans to mortgages. Credit-card issuer Capital One has based its entire business plan on the use of computer models that test how recessions affect consumers' ability to manage credit, pay it back and spend more. The company has the equivalent of 20 pages of printed material for every American, with details about what individual consumers buy and -- most important -- how they pay their bills. So far, Capital One has managed to sidestep many of the problems that have haunted rivals such as Providian. Its third-quarter charge-off rates, a measure of credit-card loans that go bad, are 3.92%, well below Providian's 10.3% and the current industry average of 5.35%, which compares with a peak of 6.3% during the previous recession. "We have specifically designed this business to prosper in a recession," says Richard Fairbank, Capital One's co-founder and chief executive. When their clients do get in credit trouble, lenders tend to deal with the problem -- and sometimes prolong it -- by easing their terms. Until he was laid off about two months ago, Joe Bloch, 35, of Byram, N.J., was making $57,000 a year as a computer network administrator. Now, he and his wife, Karen, are falling behind on their $190,000 mortgage and other debts. Their mortgage lender, Wells Fargo & Co., has told Mr. Bloch that he can pay just $308 a month -- less than his usual $1,800 payment -- until February. After that, however, he will have to make a lump-sum payment of $8,460 to catch up. Wells Fargo says Mr. Bloch may qualify for other breaks on his repayment terms but said it couldn't give any guarantees. Change of Heart "We're just completely wrecked," says Mr. Bloch, who has filed for unemployment benefits while looking for a new job. "I used to look down on people" that used federal assistance, he adds. "Now I've had a complete change of heart." Of course, not all financial institutions have been expanding their credit lines, and not all Americans are mired in debt. Some mortgage lenders have begun requiring riskier home buyers to make bigger down payments. And many people in upper-income brackets have accumulated considerable wealth through investments in stocks or homes and other assets that are still gaining value. But for most of the rest of the economy, the debt buildup continues. The government is pushing consumers to keep spending -- and thus borrowing -- in the wake of the Sept. 11 terrorist attacks. Officials from the Bush administration visited Detroit immediately after the attacks and pushed car makers to come up with ways to keep consumers spending. GM officials say that visit was one reason behind the auto industry's much-publicized zero-percentage-financing offers. Nor have housing values fallen as in earlier recessions. During the third quarter of 2001, home prices rose 6.1% from a year earlier, after adjusting for inflation, according to the Office of Federal Housing Enterprise Oversight, leaving many consumers with a ready asset to borrow against. By contrast, home prices fell in real terms during each of the past three recessions. According to the Consumer Federation of America, a Washington-based advocacy group, the percentage of Americans who said they are "concerned" about their nonmortgage debt payments is just 39%, down from 48% from a year ago. The percentage of Americans worried about holiday credit-card payments is only 27%, down from 35%. Meanwhile, consumers such as Mr. Yamamoto, the Los Angeles rental agent, continue to spend. Mr. Yamamoto says he has cut back somewhat, but a recent holiday in New Orleans added another $400 to his credit-card debt. He also continues to draw a monthly total of between $40 and $100 in cash advances from credit cards and still has enough credit remaining to make him feel flush. At 24, Mr. Yamamoto says he hopes to pay all his debts off by the time he turns 30, but he concedes that he's vulnerable to temptation. "The more money you have, the more you want to spend," he says

Interpump meriterebbe - Gzibordi  

  By: GZ on Mercoledì 02 Gennaio 2002 15:44

aveva proprio ragione qui sono tutti troppo impegnati a discutere della miseria e della crisi finale incombente per prestare attenzione Interpump meriterebbe ed è uno dei classici titoli medio-piccoli che quest'anno possono fare meglio delle blue chip

l'indicatore dei parcheggi degli ipermercati - gzibordi  

  By: GZ on Mercoledì 02 Gennaio 2002 12:30

c'è un famoso indicatore che usano in america e cioè è quanto è difficile parcheggiare nelle "mall" cioè nei loro ipermercati e a New York e dintorni prima di natale era quasi impossibile parcheggiare per natale sono andato negli ipermercati giù a Modena ed erano presi d'assalto se vale anche per l'italia a Modena si parcheggiava ai limiti o fuori del mega parcheggio dei "portali" e "grande emilia" dopodichè è vero che la fiducia delle imprese come ho riportato la settimana scorsa ha toccato il minimo degli ultimi 5 anni in Italia, ma in genere prima scende la borsa e poi arriva l'economia reale ecc.. ecc...

il pubblico è troppo long S&P - gzibordi  

  By: GZ on Mercoledì 02 Gennaio 2002 01:20

sono d'accordo, non c'è un segnale netto non tanto perchè sugli S&P le istituzioni restano abbastanza short, ma perchè gli hedge fund sono scoperti e il pubblico è troppo al rialzo e questo a mio avviso rende sospetto il dato sul Nasdaq (che sembrava rialzista) il COT da dei segnali quando la situazione è estrema davvero come ora sul petrolio dove gli hedge funds hanno venduto 7 volte di più di quando abbiano comprato (80 mila short e 11 mila long)

Basta con gli Indici: Ora medium cap - Gzibordi  

  By: GZ on Mercoledì 02 Gennaio 2002 01:04

ragionando sulla storia passata, si dovrebbe dire che è raro che dopo un anno di grande rialzo, (agosto 1999-marzo 2000) e uno di enorme ribasso (novembre 2001-sett 2001) ce ne sia un terzo di nuovo così movimentato ripropongo quindi quanto ho appena scritto per il "Buon Anno" 2002 e colgo l'occasione per invitare a parlare meno degli INDICI (MIB, Nasdaq, S&P, oddio cosa faranno...) e molto di più di singoli titoli (fatto salvo i futures ovviamente) ---------------------------------------- Ho l'impressione che fare delle analisi meditate, sul singolo titolo, sui meriti e demeriti della società e non solo del suo grafico o sugli indici in generale sia la cosa che conterà di più ora. Quest'anno invece contava ancora molto cogliere il trend generale del listino, come nel 1999-2000. Ma dopo tre anni in cui gli indici oscillano del +40% o -50% è logico pensare che ora (come indice generale) si oscillerò molto di meno. Fare analisi specifiche e meditate sul singolo titolo conterà di più, ma conterà sul mercato estero perchè nell'italietta per forza di cose i titoli che salgono a dispetto dell'indice saranno come al solito 5 o 6 se va bene. Ma il bello del mercato globale è che ci sono circa 1,000-1,500 titoli liquidi in Europa e 3-4 mila in America. Anzi spezzo una lancia a favore dello sforzo che faccio qui sopra di allargare il tiro il più possibile ai Titoli a Media e Piccola Capitalizzazione Esteri. Vorrei persino arrivare a dire che questo è forse l'unico posto in cui li trovate discussi (in lingua italiana) con dettaglio. ecc..... Modificato da - gzibordi on 1/2/2002 0:13:5

Gli istituzionali Usa sbagliano poco - Gzibordi  

  By: GZ on Martedì 01 Gennaio 2002 18:25

una premessa: a differenza degli S&P 500 futures il Nasdaq futures NON E' LO STRUMENTO principale della speculazione. IL veicolo principale sono i QQQ su cui NON abbiamo lo spaccato delle posizioni dei commerciali e speculatori e pubblico perchè non sono dei futures e quindi non c'è l'obbligo governativo di dichiararle. Se uno ha un attimo di pazienza dovrebbe verificarlo confrontando l'open interest dei QQQ con quello del Nasdaq futures. Bene, di conseguenza direi che solo se lo stesso aumento di acquisti dei commerciali viene rilevato ANCHE sugli S&P sarebbe un segnale valido (rialzista) perchè se Goldman, Morgan, Lehman ecc... comprano solo Nasdaq futures può essere che la loro posizione sia bilanciata da posizioni aperte sui QQQ di segno opposto Detto tutto questo il grafico di Corrias è chiarissimo e mostra che PRIMA la posizione netta delle istituzioni è passata negativa in gennaio- febbraio e POI il Nasdaq è rotolato nei mesi successivi. Mostra anche che in aprile i commerciali hanno comprato PRIMA del rimbalzo del Nasdaq infine mostra che QUESTA VOLTA i commerciali sono rimasti spiazzati e non hanno anticipato e questa sarebbe anche la mia tesi (che le istituzioni sono rimaste indietro rispetto agli hedge fund e non hanno comprato subito in ottobre per cui ora sono in debito di ossigeno....). Ma la storia mostra che 3 volte su 4 hanno ragione e il balzo dei loro acquisti per me conta assai come segnale, per cui in gennaio a aprile hanno avuto ragione, in ottobre no e sarebbe strano che sbagliassero ancora. Questa gente non sbaglia spesso perchè ripeto, SE GUARDATE I LORO BILANCI A DIFFERENZA DELLE BANCHE ITALIANE HANNO TUTTE 2 o 3 miliardi di $ all'anno di utili da trading. A Bipop o MPS hanno perdite da trading, un motivo ci sarà. Quindi, il caveat è che solo se sugli S&P si vede la stessa cosa è valido, ma sono grafici incoraggianti Modificato da - gzibordi on 1/1/2002 17:35:39

In effetti i commerciali sono meno short - gzibordi  

  By: GZ on Lunedì 31 Dicembre 2001 16:08

questo grafico lo ha messo assieme a lei ? in che modo, usando direttamente i dati del CBOT ? a occhio mi sembra che ci potrebbe essere un errore nella compilazione dei dati, ma non ho letto gli ultimi dati e report per cui non so bene sono d'accordo con l'interpretazione che lei da e mi limito a notare che è raro che sul Nasdaq future le istituzioni ("commercials") riducano lo scoperto di 10 mila contratti e allo stesso tempo il pubblico ("non reportable") aumento lo scoperto di 7 mila contratti interesting

Argentina: toccato il fondo ora si scava - Gzibordi  

  By: GZ on Domenica 30 Dicembre 2001 12:24

prego notare che rispetto all'ultimo commento qui sopra l'analisi della situazione è cambiata il fattore umano in questa crisi, ovvero l'assenza completa di qualunque leadership ragionevole o appena razionale sembra l'elemento cruciale notare qua la situazione comparativa dei rendimenti argentini paragonati con il resto del mondo la cosiddetta "yield" curve che mette in ordinata i rendimenti e in ascissa la durata. Di per sè non può muoversi di più di così, come il sentiment non può peggiorare ulteriormente il che significa che ci saranno degli eventi extra-economici ora che prendono il sopravvento, ovvero violenza politica Modificato da - gzibordi on 12/30/2001 11:29:47

Qualcosa bolle su Mission Resources - Gzibordi  

  By: GZ on Sabato 29 Dicembre 2001 01:05

Hmmm... in effetti non è solo il grafico, il CEO ne ha comprate di azioni di recente di Mission Resources... non moltissime, ma insomma è qualche cosa. Questo CEO non si è fatto scoraggiare dal fatto che sta perdendo un 50% in media, perlomeno il direttore finanza ne ha comprate 179 mila esercitando le opzioni a 1.68$ Modificato da - gzibordi on 12/29/2001 0:8:22

Mission Resources back ? - gzibordi  

  By: GZ on Sabato 29 Dicembre 2001 00:50

grazie per la segnalazione se fossero tutti così gli interventi sul forum sarebbe allora veramente qualche cosa di utile come lei sa è una società piccolina sui 100 mil. di $, su cui non ci sono molte notizie e che se vince un contratto o ha una trivellazione inaspettata fa un balzo improvviso (o viceversa) per costare poco costa poco, 3 dollari e 70 e fa di utile 40 cent ma il problema è che la stima di First Call e che perda 30 cent nel 2002 causa perdita di fatturato Se invece trovasse dei contratti di esplorazione, dato che è sui minimi degli ultimi 10 anni e scontatissima potrebbe saltare, ma è da prendere con le mollte perchè tutto il titolo dipende da un paio di contratti

titoli ex-internet da un 1$ a 3$ ? - Gzibordi  

  By: GZ on Venerdì 28 Dicembre 2001 00:15

TMTA, Verticalnet, Tradestation, Blue Martini certo, sicuro è strepitoso vedere i +20% come no? però l'America è piena di titoli Ex-Internet o ultra-high-tech con P/E = -50 (meno cinquanta), che sono crollati da 100 dollari a un dollaro e venti centesimi e quindi, se non finiscono in bancarotta, magari per qualche giorno da un dollaro e venti centesimi schizzano a due dollari e novanta centesimi e se uno fa l'aritmetica da 1.20$ a a 2.90% è un 140%, ok, benissimo, ma allo stessto tempo le varie VerticalNet o TMTA o Blue Martini possono fare -30% mentre sei andato a mangiare una pizza dal 27 novembre a metà dicembre ad es TMTA ha fatto plof! -40%, così, senza motivo, o meglio per il semplice motivo che il valore vero e intrinseco del titolo sarebbe forse mezzo dollaro o forse niente o forse 4 dollari se il mercato torna euforico, chi lo sa ? Quindi, se si vuole giocare a questo gioco bene, lo si può fare, è un poco una roulette russa, a meno di non seguire ora per ora e avere molto, ma molto tempismo Lo sconsiglierei, visto che se ne parla qui sopra. A meno di non avere capito qualche cosa sull'AZIENDA, non sul titolo, sull'Azienda che ci sta sotto, ad es di questi Blue Martini ho segnalato che economicamente non è male, ha delle chance, ha dei numeri di bilancio che mostrano miglioramento e sicuramente sopravvive ma in linea di massima sarebbe preferibile se il titolo non andasse in bancarotta un bel mattino, d'improvviso quando uno si sveglia, senza preavviso, perchè è successo e continua a succedere in questo settore del Nasdaq oppure, forse, questo gioco può essere giocato se si è un trader mordi e fuggi abile e anche rapido Basta però che sia chiaro che se un titolo scende da 50 dollari a 1.50$ o 2$ è perchè può andare in bancarotta e la maggioranza andranno in bancarotta in bocca al lupo se fate gioco perchè ne avete bisogno Modificato da - gzibordi on 12/27/2001 23:23:55

FINPART: debiti, ma usati bene - gzibordi  

  By: GZ on Giovedì 27 Dicembre 2001 20:13

in effetti questo è il commento di mesi fa del tizio di socquot di cui mi fido molto e che parla sempre male di tutti i bilanci italiani e qui invece è uno dei pochissimi di cui non trova niente da dire (Febbraio/2000)... Fin.part rating: BBB- .. . ... . socquot@socquot.com . . . L'occasione per l'incontro con gli analisti è stata la presentazione di un Eurobard di obbligazioni corporate per 75 mld di Euro (settantacinque miliardi). La necessità di nuove risorse finanziarie, nasce dal continuo "shopping" che la società sta facendo soprattutto nel settore abbigliamento sportivo. Il tessile è un settore certamente non facile, come è attestato dalle difficoltà di numerose aziende del settore e la "cautela" con cui la borsa ne giudica le prospettive. Anche in questi giorni si accavallano le notizie su ristrutturazioni in atto in molte multinazionali dell'abbigliamento sportivo, da Adidas a Nike per non soffermarsi sui " travagli " della Fila. La Fin.part, tuttavia, sembra avere le idee chiare ed aver valutato con meditata attenzione i traguardi che si prefigge, le capacità per raggiungerli, i risultati economici che determineranno. Nell'incontro con gli analisti, è stato reso noto il preconsuntivo 1999 del consolidato ( ovvero circa 402 mld ) non confrontabile, però, con l'esercizio precedente ( 211 mld ) per le notevoli acquisizioni avvenute nel corso dell'anno. Sarebbe stato interessante, invece, ai fini di una più attenta analisi sulla gestione dell' " esistente ", se fosse stato fornito il dato 1999 a parità di perimetro di consolidamento. Il confronto tra i dati di bilancio, i settori di attività ed il grado di internazionalizzazione del 1997 con quelli odierni consente di valutare in tutta la sua " estensione " l' evoluzione della Fin.part. La Società, infatti, ( presieduta da Giancarlo Arnaboldi, che insieme a Gianluigi Facchini - Vice Presidente e Amministratore Delegato - controlla, tramite la Valcor ) attiva storicamente nel settore alberghiero, ha spostato man mano il " core business " al tessile / abbigliamento. Una ulteriore accelerazione in questa direzione è costituita dalla decisione di affittare gli alberghi al gruppo svedese Radisson. Con questa operazione la società amministrata incasserà circa 20 mld l'anno, che ovviamente verranno destinati ad ulteriori investimenti nello " sportivo ". La Banca di Roma che dell'emissione obbligazionaria è Lead Manager - come ha informato la Società - " tenendo conto della buona diversificazione del Gruppo nelle tre aree d'affari, della spiccata internazionalizzazione della Società, dell'alta qualità del management e delle positive prospettive finanziarie di breve e medio termine, ha assegnato a Fin.Part un rating implicito BBB- " e cioè " emittente con adeguata capacità di far fronte al proprio impegno ". Un rating, dunque, buono per una Società in fase di espansione attraverso acquisizioni, ma che dovrà affrontarne e risolvere i non semplici problemi in tema di armonizzazione delle filosofie, di integrazione delle procedure, di allocazione degli organici ecc.

Complimenti Pe Blue Martini - gzibordi  

  By: GZ on Giovedì 27 Dicembre 2001 18:41

complimenti per chi ha tornato a consigliare Blue Martini non ho avuto il coraggio di metterlo nei buy di portafoglio perchè è un titolo da batticuore (+/-20% al giorno) e occorre essere concentrati quando si prova a comprare questo tipo di titolo esplosivo ma complimenti per il tempismo oggi +22%

Dei Titoli Noiosi, non Sempre Eccitanti - Gzibordi  

  By: GZ on Domenica 23 Dicembre 2001 13:31

Massimo, devi tornare a pescare delle case funerarie e della macchine usate come l'anno scorso ! Dei titoli meno eccitanti e volatili. Anche io cerco di trovare qualche titolo "sottovalutato" o "value" come si suol dire. Cioè delle società, non pezzi di carta come Opengate o Tiscali. E' bello, quando si riesce, trovare società che hanno avuto problemi a causa dei quali hanno perso in borsa anche un 50% o 70% e il cui grafico non dice niente all'analista tecnico. E che gli analisti finanziari hanno abbandonate solo perchè non le capiscono e si sono scoraggiati a vedere che non risalgono. Gli unici titoli che ho indicato che hanno fatto vicino al 100% (a parte il periodo d'oro della bolla speculativa di novembre '99-febbraio '2000) erano di questo genere, come Earthlink ad es. o se vogliamo recentemente ci sarebbe Fuller come esempio classico. E' ovvio invece che con Fideuram, Class o TIM adesso si può fare al massimo un 25-30% al massimo e SOLAMENTE SE GLI INDICI INTERNAZIONALI danno una mano salendo del 10% almeno. Ma facciamo esempi concreti recenti, perchè discutere in astratto serve poco. In Italia ? Mah...Saeco ad es era una "mezza" raccomandazione "value", è solo un poco sottovalutato, in Italia è difficile trovarne. L'unico, anche se è troppo sottile per essere una raccomandazione di portafoglio, era il titolo dei trasporti marittimi che ho descritto un mese fa. Dovrebbe raddoppiare quando venga riconosciuto il suo valore e per quanto sia poco liquido a mio avviso è un esempio perfetto e da quando l'ho segnalato un mese fa è pure salito per ora. Sempre facendo questo esempio, il rischio che hai è che, pescandolo sul fondo a 5 volte gli utili al massimo ti rimane "denaro morto". Non è un titolo che può oscillare del 40% in 2 settimane come PHSY. E' un titolo che vai a prendere sul fondo, dopo che ha perso un 70%, quando è dimenticato da tutti. Rischi che resti dimenticato perchè è in un settore poco eccitante (trasporti marittimi) e perchè è sottile, ma non avendo problemi di debito di alcun genere e non essendoci sopra la speculazione al ribasso non ti da oscillazioni da batticuore ogni 15 giorni Quello che non metti sufficientemente in evidenza quando dai il buy su PHSY è che: a) ha problemi di debito e finanziamento che secondo parecchia gente lo mettono in pericolo b) la speculazione al ribasso lo vuole morto e ci spinge sopra. Per cui se questi hedge funds sbagliano il titolo fa il 200%, ma se hanno ragione si dimezza da un momento all'altro Insomma PHSY è un titolo "eccitante" !. L'esempio che ti ho fatto è invece di un titolo "NOIOSO", un poco dimenticato, sul fondo e che costa pochissimo. Sono due approcci o situazioni diverse e entrambe sono di ricerca del "valore intrinseco", ma quella "eccitante" ha più rischio. e Tradestation (TRAD)che raccomandi è pure un titolo eccitante (un nuovo broker online con software per l'automazione del trading !!!) e che tutti conoscono perchè usano il software Modificato da - gzibordi on 12/23/2001 22:16:20

I numeri sono la cosa che conta (2) - Gzibordi  

  By: GZ on Sabato 22 Dicembre 2001 17:53

Quindi, come esempio, i numeri di Americredit Corp sono molto buoni no ? Ed è pure esso un titolo in "turn-around" e che ha perso in borsa. Non occorre essere un analista finanziario da 10 anni per vedere in questo caso che i ricavi quadruplicano e così gli utili e che i margini sono il 25% (margini al netto delle tasse e interessi !). E se poi uno guarda il grafico a contrasto con questi numeri vede un un opportunità Ma vediamo allora i numeri di PHSY. Avendo passato un poco di tempo a studiare bilanci, non come analista di banca, ma ai fini di riorganizzazioni industriali dico che a prima vista indicano una società che ha dei problemi Sicuramente proprio per questo se risolve i problemi ha margini di miglioramento molto grandi, ma l'impressione che danno questi numeri di ricavi e di utili è che negli ultimi 3 anni sia finita nei guai e che quindi occorra essere convinti che il MANAGEMENT sia in grado di risolvere questi problemi Quello che dico è: ci sono centinaia di società nel mondo e con internet si possono passare in rassegna veloce una dozzina di società in poche ore, vale la pena di concentrarsi su un caso così difficile ? Modificato da - gzibordi on 12/23/2001 12:4:21

I numeri sono la cosa che conta (1) - gzibordi  

  By: GZ on Sabato 22 Dicembre 2001 17:46

2 settimane fa ti ho fatto un elenco di titoli americani che hanno perso molto in borsa e che hanno però un valore economico intrinseco che li rende buoni investimenti e mi hai risposto che della lista che ho messo qui sopra ti sembrava che ACF fosse valido bene ACF è salito nelle ultime 2 settimane, ma guardiamo i numeri di ACF e confrontiamoli con PHSY che assorbe sembra tanta della tua energia: questi sono i risultati di ACF (conto economico ultimi 5 anni)

Dipende Molto dai Treasury Bond - Gzibordi  

  By: GZ on Venerdì 21 Dicembre 2001 15:47

i) i Treasury Bond sono in ripresa e ultimamente il Dow e Nyse li seguono. Ad es. (vedi grafico) i treasury notes hanno girato in giù il 4/12 e il Dow lo ha fatto il 5/12. Ben, il punto è che i rendimenti a 10 anni sono ora gli stessi di 12 mesi fa NONOSTANTE quelli a breve termine siano scesi di 325 punti base (!). Se i treasury a 10 anni ora salgono la cosa si riaggiusta, ma se scivolano o restano qui è un guaio perchè i tassi a 3 mesi non contano molto per l'economia. Ccontano invece le obbligazioni a 5 o 10 anni e la loro spread con quelle a 3 mesi è la più AMPIA DA 20 ANNI a questa parte in questo momento se poi uno guarda lo spread tra i Treasury del governo e le obbligazioni corporate la spread si è allargata PER CUI LE AZIENDE PAGANO DI PIU' ORA DI QUANTO PAGASSERO UN ANNO FA nonostante 9 tagli dei tassi della FED Conclusione: è importante ora che questi Treasury recuperino come sembra stiano facendo Modificato da - gzibordi on 12/21/2001 14:54:30

Il Nasdaq ci sta tradendo - gzibordi  

  By: GZ on Giovedì 20 Dicembre 2001 18:59

per chi ha il cuore toro andiamo male se si cominciano a tirare delle linee occorre un colpo di reni del NAZ in chiusura per rimettere in gioco il risultato (perchè il NAZ sta proprio tradendo mentre gli altri indici sono tranquilli e in trend) Purtroppo lo si vedrà nell'ultima ora, il che è scomodo

Speriamo nelle Banche - Gzibordi  

  By: GZ on Giovedì 20 Dicembre 2001 16:03

rael lei non ha tempo di studiare fino a un certo punto, ma semplifichiamo un attimo ieri il BKX (banche) che è uno dei 3 p 4 indici settoriali che contano assieme al SOX (semiconduttori) ha sforacchiato il suo massimo e questo massimo è la resistenza anche perchè è il vecchio supporto di luglio che ora fa da tetto le banche sono il settore che traina il NYSE come i semiconduttori sono quello che traina il Nasdaq dico che se parliamo dell'america c'è anche questo e se oggi o domani il BKX rompe al rialzo è significativo idem per Dynegy, El Paso e Calpine, il settore malato dopo il crac di enron detto questo l'Italia è brutta, verissimo Modificato da - gzibordi on 12/20/2001 15:6:10

Argentina: se non scompare è qua che è un buy - gzibordi  

  By: GZ on Giovedì 20 Dicembre 2001 10:53

l'esperienza di situazioni simili è che questo sarebbe il momento di comprare in argentin i) lo spread con i bond USA è arrivato a 75 punti base (!!) ii) Domingo Cavallo ha dato le dimissioni e con lui sembra possa saltare il governo iii) c'è sangue per le strade (6 morti) e si sta per annunciare lo stadio di assedio Il benchmark 2008 global bond Argentina è 30 1/2 denaro, la lettera non so dove sia ma a 30 è come comprare Enron DOPO la bancarotta, quando costa mezzo dollaro o 30 centesimi chiaro che è denaro che puoi anche perdere in fretta, ma queste cose capitano 2 o 3 volte in un decennio e la Russia che è stata l'ultima ha ripagato chi ha aspettato fino alla fine ----------------------- dow Jones --------- Latin American sovereigns underperformed the broader emerging debt market late Wednesday as political noise in Argentina and Venezuela continued to escalate. Argentina's benchmark 2008 global bond was down one point to 30 1/2 bid, as rioters took to the streets again Wednesday to vent their anger over the country's deepening economic crisis. The situation was becoming so grave that two government spokesmen told Dow Jones Newswires the government was considering declaring a state of siege. Such a declaration would give the government increased powers to make arrests and squelch looting. The South American country's yield spread on the J.P. Morgan Emerging Markets Bond Index Plus widened 75 basis points to 4221 basis points over Treasurys. Amid the domestic rumblings, U.S. investors were focused on a $87 million coupon payment the government is scheduled to make this session on the the 2008 bond. A few buyside sources said clearing agent Euroclear has not put in any instructions to pay the coupon or a $60 million payment due on Argentina's 2003 bonds Thursday. In addition, talk circulated that Euroclear retracted a $53 million payment on Argentina's 2015 bond due Dec. 17. Bankers Trust, the fiscal agent, had earlier confirmed the government honored the payment on schedule, and Argentine government officials also said earlier this week that all payments were being made. Euroclear declined to comment on the matter Wednesday. Bankers Trust didn't return calls seeking comment. Argentine officials weren't immediately available for follow-up comment. Argentina, mired in a recession since mid-1998, is scrambling to restructure its $132 billion public sector debt and convince the International Monetary Fund to resume emergency funding in order to avoid outright default gz

minimo degli ULTIMI 5 ANNI in Italia - Gzibordi  

  By: GZ on Mercoledì 19 Dicembre 2001 12:56

Oggi l'Italia ha toccato in termini di fiducia delle impreseil minimo degli ULTIMI 5 ANNI. Un minimo degli ultimi 5 anni non è poco come dato negativo e sicuramente hanno ragione a bloomberg a dire che nel prossimo trimestre avremo una contrazione del PIL e quindi saremo ufficialmente in recessione anche noi come la Germania e gli USA. Questo non toglie che quando sei arrivato sul minimo degli ultimi 5 anni dovresti essere più o meno sul fondo.... ( a meno di eventi politici clamorosi che ora grazie alle ultime notizie da kabul sembrano meno probabili) ------------------------------------- Italian business confidence fell to near a five-year low in November, a government survey of 4,000 companies showed, a sign Europe's fourth-biggest economy may shrink in the final three months of the year. ``The fourth quarter has been the worst,'' said Adriano Teso, chairman of Milan-based IVM SpA, one of Europe's largest producers of wood varnish. ``There was a series of setbacks, like the Sept. 11 attacks, that hurt many industries.'' The state-funded Isae research institute's index of business confidence fell to 83, from 86 in October. Analysts had predicted a rise to 88. Manufacturers are paring production and orders from foreign customers held near a two-year low, the survey showed. Companies including Fiat SpA have suffered as the U.S. economy, destination for 10 percent of Italy's exports, is in recession. Bulgari SpA said last week that holiday sales will be disappointing. Germany's economy, Europe's biggest, shrank last quarter after stalling in the previous three months. Customers in Germany buy about 15 percent of Italy's exports. Overseas sales account for about a quarter of the country's gross domestic product. Fiat said third-quarter profit fell by half, reflecting lower demand for cars, tractors and combines after September's terror attacks in the U.S. exacerbated a global economic slump. The yield on the 5 1/4 percent Italian bond due in 2011 fell 6 basis points to 5 percent. The benchmark Mib30 Index has shed 27 percent this year. Stocks were little changed today. Slowing Economy Isae, which conducts the survey, asks companies each month about production, orders, inventories, prices and jobs. The index peaked at 116 in 1973. The low was 53 in 1974. ``Confidence will probably stay low until March or April,'' said Florence Barjou, a European economist at BNP Paribas SA in London. She forecasts gross domestic product will contract 0.1 percent this quarter after expanding 0.2 percent last quarter. The European Central Bank has trimmed borrowing costs four times this year to spur Europe's flagging economies and boost waning confidence among manufacturers and consumers. The U.S. Federal Reserve has pared interest rates 11 times since Jan. 1. Edited by - gzibordi on 12/19/2001 15:0:55

Il rendimento delle obbligazioni/azioni - Gzibordi  

  By: GZ on Mercoledì 19 Dicembre 2001 10:48

il problema sono i rendimenti a 10 anni che sono quelli con cui si valuta se la borsa costa poco o molto Se si dividono 50 o 52 dollari di UTILE atteso (le stime variano, ma sono in media in questo range), per il PREZZO degli gli S&P 500, che ora quotano 1140 circa, ad es. se dividiamo 51 dollari di utile delle società che fanno parte dell'S&P 500 per 1140 (ultima quotazione dell'S&P 500 indice) abbiamo 0.0447 cioè il rendimento implicito degli S&P 500 è di 4.5% al momento Bene, anzi male. Il rendimento a 10 anni dei Treasury americani è salito ora al 5.2-5.3%. Era sceso SOTTO il rendimento degli S&P 500 un mese fa, ma poi il mercato obbligazionario ha avuto un piccolo crac e i rendimenti del reddito fisso a lungo termine come i Treasury sono saliti. Al momento quindi il rapporto tra rendimento obbligazionario a 10 anni e rendimento (in termini di utili divisi per il prezzo di borsa) dell'S&P 500 E' TORNATO SFAVOREVOLE ALL'S&P 500 Modificato da - gzibordi on 12/19/2001 10:12:0

Si è lasciato scappare OBL di proposito - Gzibordi  

  By: GZ on Mercoledì 19 Dicembre 2001 02:08

ecco cosa dice il mio favorito commentatore della situazione (un tizio che ha combattutto in afganistan negli anni '80 contro i sovietici e conosce abbastanza sia del posto che dell'amministrazione Bush) ------------------------------ Did We Let Him Escape on Purpose? (A Speculative Note) Jack Wheeler Freedom Research Foundation Tuesday, Dec. 18, 2001 There is an irresistibly intriguing rumor making the rounds on Capitol Hill today. It is that the Pentagon and the CIA could have nailed Osama bin Laden in Tora Bora last week, but let him escape instead. Why would they do such a thing? A "Twofer Payback" is the answer. Let's draw up a list of prospective countries to where OBL might run, places anarchic or insanely hubristic enough to provide him on-the-lam shelter. There are five. Somalia. What better justification, what better opportunity, could there be to pay back the Somali savages who killed 18 U.S. peacekeeping soldiers and dragged several of their bodies through the streets of Mogadishu in 1993, than if OBL escaped to Somalia? There have got to be vast legions of folks in the U.S. military who are right now praying, "If he got away, please let him get away to Somalia." Iraq. GW is working overtime to create a rationale for going after Saddam and getting our European allies behind it. If Saddam were fool enough to take OBL in, no more rationale is needed. The BLU-82 Daisy Cutters and GBU-28 Bunker Busters start dropping tomorrow. Iran. While it seems unlikely the mullahs would help and hide OBL, his presence and the massive U.S. military strike against it would immediately precipitate a national uprising. Iran is a desiccated tinderbox, ready at any moment to burst into flames of revolutionary revenge against the mullahs. OBL's fleeing to Iran would be the catalyst for conversion of Iran from theocratic tyranny to secular pro-West democracy. Saudi Arabia. OBL's ultimate fantasy is to become the Ayatollah Khomeini of Saudi Arabia. He has strong support by the ultra-puritanical Wahabis, the Islamic sect that financially sponsored the Taliban and are now dedicated to purging Mohammed's sacred homeland of the corrupt Saudi royal family. The Wahabis providing sanctuary to Osama, and trying to instigate a civil war thereby, would give the Saudi royals, backed by U.S. firepower, the excuse they need to wipe them out for good. Pakistan. As anyone who has traveled through the Pushtun area of Pakistan bordering Afghanistan knows, the Pak government exercises diaphanously nominal control over it. If a Pushtun tribe with more hubris than brains gives OBL sanctuary, it is the pretext for the Pakistani military – still dominated by Punjabis who despise the Pushtuns – with U.S. firepower to establish sovereignty over their entire country and end the endemic anarchy. There is simply no way for Osama bin Laden to vanish in obscurity. These five countries seem to be the only conceivable places to where he might attempt escaping. There are quite beneficial consequences for the U.S. should he do so to any of the five. Thus the rumor. It may be nothing more. The possibility of a Twofer Payback has, nonetheless, a magnetic appeal

+20% da qui, ma non di più - gzibordi  

  By: GZ on Martedì 18 Dicembre 2001 12:00

ad es ieri Lehman Brothers che è la casa di investimento forse più ottimista delle grandi (Merril Lynch, Morgan Stanley, Goldman...) è venuto fuori a dire che si aspetta un +20% degli indici di borsa europei entro i prossimi 6 mesi mi sembra se uno pensa che un +10 o +15% possa essere fatto ad es entro gennaio, poi dopo gennaio non rimane molto no ? le borse si muovono in trend ben definiti per periodi molto molto brevi diciamo un 15% del tempo gli ultimi due anni di bolla speculativa e contro-bolla hanno indotto a pensare che i movimenti in su e giù del 40% all'anno siano possibili questo però non è normale e se dovessimo salire di un 10-15% da qui avremmo recuperato un 40% dai minimi di settembre e dopo saremmo probabilmente in una fascia di oscillazione in cui non ha importanza essere investito o meno

I semiconduttori sono tutto o niente - Gzibordi  

  By: GZ on Martedì 18 Dicembre 2001 01:34

la storia è questa Nel 1997 guadagnava al netto 13 milioni di $ Nel 1998 guadagnava al netto 20 milioni di $ Ci sono 22 milioni di azioni quindi nel 1998 faceva un dollaro per azione Ora costa 10 dollari e rotti ed è un semiconduttore e i semis costano in genere 30 volte gli utili Fattura ora il doppio di quanto fatturava nel 1997-1998, cioè allora fatturava tra 55 e 61 milioni e ora circa 110 milioni I margini di questa società sono incredibili nel 1998 faceva 20 milioni di utile netto su 60 milioni e rotti di fatturato Se torna a fare anche solo la metà di utile di quello che faceva nel 1998 diciamo 10 milioni di $ allora il titolo fa il 50% perchè un P/E di 30 applicato a mezzo dollaro mi da 15 dollari per azione

DYNEGY collassa oggi: interessante - Gzibordi  

  By: GZ on Lunedì 17 Dicembre 2001 23:29

N.B. ---------------------- inserisco qui nel forum cose che ritengo possano essere utili, ma che non ho approfondito a sufficienza e di cui non sono quindi sicuro. -------------------------------- Una di queste è Dynegy (DYN)la società che è collassata sulla scia di Enron dopo essersi rifiutata di comprarla. Come conseguenza DYN ha ora una causa da parte di Enron in corso per danni. L'ho suggerita tempo fa dicendo che se andava sotto 23 dollari era interessante, ma non so decidermi. Leggo oggi un analisi di gente di cui mi fido, come questi in fondo pagina e ho la sensazione che se funziona sarebbe ora da comprare. Dai 23 dollari in giù sembra interessante, ma non è per un buy occorre forse un crash completo o un segno di esaurimento delle vendite che oggi non si vede in chiusura. E' molto interessanre come storia perchè Dynegy non ha fatto niente di male come Enron ed è stata però dimezzata. Il succo della storia è che se la causa di Enrono non ha effetto guadagnerà 2 dollari e mezzo per azione nel prossimo anno. Il multiplo normale è di almeno 20 per cui 20 X 2 dollari e mezzo mi da 45 dollari per DYN... ----------------------stocksatbottom ------- Enron is suing Dynegy. The charge is wrongful termination of the merger agreement. We think Enron has little shot at bringing it off. At the same time it is a lawsuit, and a big one. It therefore overhangs Dynegy’s immediate future. This affects the price of the stock. Dynegy’s core business is doing not just well, but great. They are picking up big market share from Enron’s demise. This is working out great. At the same time with Enron’s DESTRUCTION, every credit rating agency in the country is frightened of being wrong on this industry again. This means Dynegy is under careful watch. There is therefore a risk of a credit downgrade that wasn’t there 60 days ago. Both of these adverse issues are acting as an anchor on Dynegy’s stock price. Now Dynegy has at least $2.60 in earnings coming in 2002. It should trade at 22 to 25 times earnings. Remember with Enron, the earnings would have exploded higher making Dynegy a grand slam home run. With $2.60 and 22 times earnings you have $57 as your objective. At 25 times earnings, you have $65 as your objective. With these two overhanging issues, you can shave the Price Earnings multiple down to 17, and still get a $44 stock. You have year end tax loss selling in Dynegy right now and that is also overhanging. So do we think it’s a buy? You bet we do. The management of Dynegy is as good as it gets. We will have more to say about Dynegy in our re-write. Don’t be afraid of it here, the damage is already done. We were wrong on the initial play. The company will perform spectacularly over time Edited by - gzibordi on 12/18/2001 0:51:7

Tutto Simile a Maggio ? Non sembra - Gzibordi  

  By: GZ on Domenica 16 Dicembre 2001 16:42

a parte che i test di connors sono un poco diversi e che non capisco bene cosa esattamente sia mostrato nei grafici qui sotto la sostanza è vedere se rispetto al rally di gennaio (fallito) e a quello di maggio (fallito) questo rally autunnale è diverso o è simile visto tramite la lente degli indicatori ? Ovvero, se gli indicatori sono in posizione SIMILE a quella di gennaio e maggio, allora bye bye al rally andiamo a picco (poco o molto ma andiamo giù) Bene, ha quindi SENSO CONFRONTARE LE BLUE CHIP con il resto del mercato (S&P 100 /S&P 500) e così HA SENSO CONFRONTARE I TITOLI PIU' SPECULATIVI con il resto del mercato (Nasdaq/S&P500) ed è molto bello che funes o lo faccia e abbia creato un sistema ecc.. ma per ora quello che noto è che la situazione sembra DIVERSA e di parecchio rispetto a gennaio e maggio usando il ratio Nasdaq / S&P 500 (mi limito qui per chiarezza a vedere se il ratio dei due indici sale o scende) Modificato da - gzibordi on 12/16/2001 15:45:6

Bonds sì, ma non treasury a 10 anni - Gzibordi  

  By: GZ on Sabato 15 Dicembre 2001 12:43

se qua ci fossero degli analisti tecnici le direbbero che il grafico delle treasury a 10 anni (vedi sotto) ha rotto la trendline (comunque si cerchi di tracciarla) se ci fossero dei fondamentalisti noterebbero che il dollaro debole e l'oro e l'argento che salgono a breve termine sembra indicare una liquidazione in corso Ma a medio termine come notano a Pimco questa settimana non ci sono pericoli. In media in base ai calcoli fatti da loro su tutte le recessioni del dopoguerra, occorrono 16 mesi dal momento in cui si riconosce la recessione al primo rialzo dei tassi della FED. Al momento ad es. la capacità produttiva utilizzata in America è al 75% e la FED ha sempre alzato i tassi quando questa arriva all'82% circa. E per arrivare all'82% dal 75% occorre come minimo un anno, sulla base dell'esperienza di tutte le altre recessioni. Il grafico però dice che i treasury USA a 10 anni non sono l'ideale. E infatti la spread con quelli a 1 anno o a 6 mesi è la più ampia degli ultimi 30 anni. La logica direbbe che l'obbligazionario è a basso rischio ancora per un anno, ma non sembrano i treasury a lunga la parte migliore del mercato del reddito fisso. ---------- dall' ultimo report di PIMCO , il più grande fondo obbligazionario del mondo ---------- ------------------ After the last recession it took a year and a half before they began to tighten and previous recessions in 1969-71, 1974, and 1979-81 produced no significant central bank hikes until an average of 12 months later. One of the best signals I have found to indicate a beginning of Fed tightening is when the U.S. manufacturing operating rate or capacity utilization rate hits 82% as the economy is recovering. The following chart shows that on average for post WWII recessions, the first tightening comes on the very month that capacity utilization hits 82%. That is because at that level, the Fed begins to anticipate a buildup in future inflation. Up to that point, the all clear sign is flashing. According to PIMCO calculations, even a sharp V-style recovery would take 16 months to get us back to 82% ----------------------------------------- Modificato da - gzibordi on 12/15/2001 11:50:21

Se costa solo 1$ allora può andare a 2$ - Gzibordi  

  By: GZ on Venerdì 14 Dicembre 2001 21:17

CLFLO sulla base solo del grafico ? Mah... è pericoloso, ma ad es. in settembre qualcuno ha segnalato Blue Martini a UN DOLLARO ed è schizzato a 2 dollari e mezzo (+150%) e mi sembra altri abbiano fatto bene con Verticalnet altro titolo da un dollaro. Anche dardarg ne aveva un altro di questi Alcuni con questi titoli dicono: " ... ci metto anche solo 1,000 dollari e se raddoppia..." E' interessante come gioco e esiste solo coi titoli americani, ma fatto a inizio ottobre o a metà settembre è un conto altrimenti, senza il nasdaq che aiuta, devi usare il grafico sui 15 minuti minimo e essere un trader perchè ad es qui CFLO, la società, non il grafico qualche problema l'ha visto che perde 8 dollari per azione a bilancio e il grafico non ha un trend rialzista di lungo periodo se proprio vogliamo Direi meglio Blue Martini di nuovo appena il Nasdaq si riprende (dopo tutto perde solo un dollaro per azione e ne costa due) Modificato da - gzibordi on 12/14/2001 20:56:32

Morta Enron resta Dynegy - gzibordi  

  By: GZ on Venerdì 14 Dicembre 2001 21:05

c'erano dei post anche qui su Dynegy la società che all'ultimo momento ha rinunciato a comprare Enron facendola indirettamente fallire e a cui Enron fa causa ora su base economica non lo so, ma come speculazione breve se avesse un altra liquidazione a 24$ circa è attraente su Enron non c'è più niente da dire

Le blue chip anticipano o no ? - Gzibordi  

  By: GZ on Venerdì 14 Dicembre 2001 18:28

questo indicatore che lei ha costruito e introdotto utilmente nella discussione dice che le blue chip anticipano rispetto al resto del mercato (bene o male esiste la logica nell'analisi tecnica e questo si deduce dal dividere S&P 100 per S&P 500) è molto interessante anche perchè "concettualmente" è l'opposto del sistema "Oddball" che usa il contrario, usa l'insieme del mercato, pesando tutti i titoli allo stesso modo, per anticipare l'indice bene, dipende poi se uno guarda questo rapporto negli ultimi 5 gg oppure 20 gg o 50 gg, un poco come per tutti gli indicatori dai grafici che ha messo ora non capisco però dove e quando e cosa dica ripeto che dividere le 100 blue chip per il resto del mercato è comunque un indicatore molto usato e dipende poi da che periodo uno usa di riferimento e esattamente quali indici uno usa questa settimana le blue chip a NY fanno molto peggio del resto del mercato e l'indicatore (il senso logico anche che ci sta dietro) è negativo ma se uso il nasdaq 100 degli ultimi 20 gg è ancora positivo, se uso gli S&P 100 degli ultimi 30 gg forse è un sell ecc... ai fini pratici a breve termine dice di stare short, ma mi sembra da poco spero che quello che dico sia chiaro (giusto magari no, ma chiaro sì) Modificato da - gzibordi on 12/14/2001 17:38:17

No, è solo in pari e sarebbe buy - gzibordi  

  By: GZ on Venerdì 14 Dicembre 2001 17:59

se il parametro che usa funes e l'indicatore mostrato nel grafico mi sembra a occhio che sia andato prima in perdita e ora in pari comunque ripeto che questo tipo di indicatore è famoso ci sono tutti i testi fatti da larry connors in "secrets of a hedge fund manager" e funziona meglio usando il nasdaq 100 e su base giornaliera è ancora buy

Imbecilli Anonimi e Virtuali - Gzibordi  

  By: GZ on Giovedì 13 Dicembre 2001 02:09

Un filtro è in allestimento, la soluzione sarà di far passare tutte le mail che non siano di persone conosciute per un filtro lasciandole in quarantena fino a quando non siano vagliate sarà un poco noioso, ma dopo un poco avrà l'effetto di stancare i perditempo, che non vedendo più apparire i propri conati passerano su altri forum L'afflusso di imbecilli oggi è stato deprimente e non si ripeterà, piuttosto il forum verrà staccato. A dire la verità fa un effetto strano vedere, in uno spazio che bene o male non posso evitare totalmente, sfogare per iscritto gli istinti maligni di alcune persone . Normalmente, nella vita di relazione ci si limita a allontanarsi subito da queste situazioni e persone. Oppure, in un contesto sociale NON VIRTUALE diciamo un bar, un circolo, una riunione, una conferenza, insomma una circostanza in cui esiste la presenza fisica di esseri umani, se qualcuno si rivolgesse verso qualcun altro presente in modo insultante è probabile che dovrebbre affrontare qualche conseguenza. E' probabile pure che trovarsi di fronte o in presenza della persona che si vuole insultare inibirebbe di per sè l'impulso volgare e maleducato. L'aggressione verbale fatta in pubblico e in presenza della persona che ne è oggetto è un atto che evidentemente procura qualche soddisfazione a chi sente bisogno di farla, ma che allo stesso tempo può avere delle conseguenze. Su internet l'anonimato consente ora l'espressione priva di freni, perchè libera da conseguenze e protetta da anonimato, di questi istinti e il fatto che sia per iscritto e di gruppo ne sottolinea l'effetto. Una volta, ad esempio nela mia famiglia, esisteva una tradizione "fisica" (agrari, in campagna) per la regolazione e la reazione a queste tipo di situazioni e ho provato invidia per i tempi quando questo era possibile. Nel nostro mondo virtuale ci sono i filtri del software, le "password" e un isolamento alla fine si trova, ma effettivamente questa è una delle circostanze in cui anche chi ama il mondo tecnologico sente la nostalgia per il tempo in cui le relazioni tra un gruppo di persone erano dirette e non mediate Edited by - gzibordi on 12/13/2001 1:29:5

Un titolo SPECULATIVO non value - Gzibordi  

  By: GZ on Mercoledì 12 Dicembre 2001 13:24

1) PHSY ha seguito il sistema alla lettera (ciclo del sequential vedi cosa fa quando arriva a 12 o 13 sia in basso che in alto) e un poco di analisi tecnica non fa male con un titolo così speculativo 2) dal punto di vista fondamentale la gente che segue il titolo che leggo sempre ne continua a parlare male, come ho segnalato diverse volte copiando qui i commenti di herb greenberg (ecco l'ultimo) 3) non è un titolo alla warren buffett è un titolo al cui confronto le broadcom che fa beppe o le Legato che consiglio io sono delle camomille E' un titolo SPECULATIVO per il semplice fatto che la società ha avuto a torto o ragione difficoltà a trovare i soldi per tirare avanti Massimo dice che non avrà problemi e può raddoppiare ecc..., ma deve essere chiaro che quando una società si vede negate delle linee di credito e poi le trova a fatica ecc... NON E' come quando trovi una società che costa poco, che ha difficoltò temporanee dovute alla congiuntura e sembra sottovalutata è una società che può avere o un crac o triplicare Did HMO PacifiCare Health Care Systems (PHSY:Nasdaq - news - commentary - research - analysis) turn to a banker of last resort when it agreed Monday to sell as much as $150 million of its stock to Acqua Wellington? Isser Elishis doesn't like to look at it that way. He's chief investment officer of Acqua Wellington. Nice enough guy, but in our conversation, he didn't particularly appreciate my "banker of last resort" characterization of AW. "We've made investments in lots of companies that are incredibly strong," he says. But they've also made investments in the likes of AremisSoft (AREM:OTC BB - news - commentary - research - analysis) and Lernout & Hauspie (LHSPQ:OTC BB - news - commentary - research - analysis). More recently Acqua bought a $20 million stake in stuck-in-the-mud mobile home and RV maker Fleetwood Enterprises (FLE:NYSE - news - commentary - research - analysis). Then on Monday it agreed to the deal with PacifiCare -- a company that apparently had trouble raising cash elsewhere. According to terms of the deal, AW can buy the stock over an 18-month period. Why PacifiCare? "Our investors employ us to take calculated risks," Elishis says. Calculated, indeed. According to Merrill Lynch, which today downgraded PacifiCare's stock to sell, the deal allows AW to sell the stock in advance of its purchase -- or short it -- to hedge its position and thereby limit its losses. "We think this provision could put continued downward pressure on the shares," writes Merrill analyst Roberta Goodman. She adds that the deal "suggests that PHSY had few available (better) financing options and that PacifiCare's liquidity issues could prove more intractable than investors may perceive." (Banker of last resort?!) PacifiCare can only hope that the cash from AW helps shore up its sagging capital structure. Goodman isn't impressed. She says $150 million is a mere "drop in the bucket" for the company's capital needs. It has $705 million in debt, originally due next month, now due January 2003. And it needs to raise at least $300 million to extend the debt for yet another year. Elishis, however, believes his firm's hit rate at helping companies is good, though he concedes, "If it was so easy, everybody would be doing it."

La Frequenza giusta è Due Giorni - gzibordi  

  By: GZ on Mercoledì 12 Dicembre 2001 11:54

è la prima volta che fa il fib30 ? ha mai utilizzato segnali per sms mandato da esperti e consulenti vari ? visto che il mercato è lento approfitto per due considerazioni che metterà in "domande frequenti". Se il suo margine di tolleranza è basso e se sono le oscillazioni da 100-300 punti a cui punta, allora deve usare un servizio sms che mandi segnali molto veloci, che durino anche solo un ora. Non è quello che faccio sia perchè è molto più complicato per chi li manda, sia perchè è difficile capire se i segnali sono validi perchè spesso la differenza tra il prezzo che le viene indicato e quello che lei riesce a eseguire è anche 1/3 o 1/2 dell'utile teorico. Quindi è meno "onesto" se vogliamo. Se legge poi l'interessante discussione sul sistema OddBall ad es. nota che questo sistema, che è del tipo di quelli professionali usati dagli hedge funds per i futures, opera ogni 1 giorno e mezzo in media e ignora variazioni di prezzo anche del 2% dell'indice. Guardi i grafici del sistema oddball e vedrà che molte oscillazioni le ignora. A posteriori lei dirà: "... ma perchè non ha anche venduto lì che scendeva..." . Beh... perchè se lo avesse fatto poi avrebbe anche sbagliato comprando là ecc... Questo non è un caso, la maggioranza dei sistemi per i future durano da un minimo di un giorno a un massimo di 4-5 giorni. Operare su una frequenza di 1-2 ore è molto più difficile. Meno Segnali E' Meglio come le diranno quasi tutti quelli che lo hanno fatto per qualche anno. Quando ho cominciato arricchivo il broker con il trading velocissimo facendo più confusione, avendo più stress e ora (forse) sto acquistando un poco di misura e trovando la "frequenza" giusta che è circa ogni 1 giorno e mezzo- 2 giorni per me (coi futures). Questo corrisponde anche alla ricerca di tipo "matematico" che uno può fare provando decine di sistemi e notando che quelli che vanno meglio sono su questa lunghezza d'onda. I sistemi di trend spesso sono spesso anche di lunghezza maggiore (10 giorni o più), ma questo non è ottimale a mio avviso. La "frequenza" dei segnali futures ottimale è grosso modo quindi sui 2 giorni in media e può usare mini-fib o opzioni a scadenza e strike vicino per ridurre il rischio

Non era una chiamata facile la guerra - Gzibordi  

  By: GZ on Martedì 11 Dicembre 2001 23:35

il giorno del crash dell'aereo a Queens, a NY, la borsa fece un minimo che è stata l'ultima occasione di acquisto dell'ultimo mese e mezzo. Dopo mezzora dall'attentato Massimo Peppe venne fuori sul forum per dire era un momento in cui comprare. Lo ricordo bene perchè non gli diedi retta. Direi che è l'unico su internet che abbia insistito che l'america avrebbe schiacciato i talibani senza problemi, che la borsa non doveva preoccuparsene. Massimo lo ha motivato una dozzina di volte e lo ricordo perchè io non ne ero molto convinto, ma riconosco che ha avuto ragione, anzi potevo scrivere due righe per dirlo. Non era una chiamata facile, dal momento non l'ha fatta nessuno a ottobre e tutti ma dico tutti erano molto molto preoccupati del ramadan, dell'inverno, dei terribili guerriglieri talebani che sarebbero morti piuttosto che arrendersi, della seconda ondata di attentati, delle rivolte nei paesi islamici, dell'antrace ecc.. Massimo peppe è stato l'unico a dire che l'america ci sarebbe invece passata sopra come un rullo compressore, che è esattamente quello che è avvenuto. Massimo sbaglia a mio avviso a ostinarsi su alcuni titoli e dovrebbe avere più dubbi perchè i bilanci di per sè non vogliono dire molto e bisogna rispettare il peso che hanno gli esperti che muovono il mercato con la loro opinione, anche se pensi che hanno torto. Ma alla fine è uno lavora, analizza, scrive e uno può scegliere nel suo materiale. Io riconosco sul lato macro della borsa ha avuto ragione di recente, mentre sui singoli titoli in questo periodo no, mi sembra ora debba allargare il tiro e non avere tanta fiducia nei numeri. Infine, tornado al forum e a chi passa sembra solo per buttare lì due righe ostili e via, ecco qua dei titoli segnalati nei "migliori del forum" Ati technolgies, ATYT, che io seguo per cui lo ricordo bene qui sotto, che "peppe" ha detto comprava il 27 nov e valeva da solo la pena leggerlo nell'ultimo mese, visto che poi gli interventi selezionati nel mucchio sono sono 4 o 5 al giorno, si fa presto e sono gratis Modificato da - gzibordi on 12/12/2001 1:21:39

Tutti i Quattrini fatti col Forum - Gzibordi  

  By: GZ on Martedì 11 Dicembre 2001 23:24

PHSY....i soliti buoni acquisti di massimo peppe e di questo forum...ENE e XOXO non hanno proprio insegnato niente! Vero Vollix? ------------------------- senta, fino a quando ho questo impegno di intervenire su questo forum mi tocca dare un occhiata e quindi scorro anche commenti arroganti come il suo in questo periodo ci sono state un mucchio di idee molto buone che facevano quattrini a seguirle meccanicamente e mi vengono in mente: Cementir di rosenkrantz 8 gg fa (+15% almeno) Yahoo (un +30%) anche qua mi sfugge chi lo ha detto ENE comprato sui minimi a 28 cent da qualcuno che ha fatto il 100% almeno (e anche comprata a 4 dollari da un altro ) ATYT segnalato da me il 23 e su cui che Beppe indicava di comprare il 27 (da 10,30 $ a 13,40$ +30% questa la so perchè la faccio) Blue Martini (mi sembra +50%) di un signore che non ricordo Lottomatica e CBD Web di Polipolio a metà novembre basta scorrere l'ultimo mese dei migliori del forum e l'unico problema è che non lo evidenziamo abbastanza Modificato da - gzibordi on 12/11/2001 22:37:30

Oddball buy, Put/call sell - Gzibordi  

  By: GZ on Martedì 11 Dicembre 2001 19:43

quando il mercato è fermo come oggi si ha il tempo di fare analisi da una parte gli oscillatori come l'advance-decline (vedi il sistema oddball che oggi alle 17 ha comprato) e altri simili basati sulla volatilità e il TRIN stanno girando a breve termine dall'altra in effetti gli indicatori tecnici "interni" di sentiment (put/call)non sarebbero in maggioranza favorevoli il "mirror" di cui parlavo per l'Italia (vedi tabella) qui a NY sembra negativo e così il volume di put e call vedi qui ------------------------------------- MIRROR-IMAGE 12/11/01 11:11 AM ET With the OEX at 583.2 the December 555 put is 1.95 bid while its "mirror-image" call, the December 610 is 1.00. At less then 2 to 1, put to call price ratio, this indicator is now in bearish territory. ------------------------------------- ----------------------------------- There is also a very big open interest in the January 35 calls for INTC. There are 199,736 contracts which should offer serious resistance at that level. Reach Jay at info@optiontraders.com ----------------------------------------

E' il passo necessario per vendere - Gzibordi  

  By: GZ on Martedì 11 Dicembre 2001 15:53

come dice breakingviews qua questa ristrutturazione è il passo necessario per esercitare la put e vendere a GMotors entro un anno o due non mi sembra negativa è l'unica cosa che potevano fare il titolo non è un buy se non quando viene depresso per un poco, ma la logica seguita è giusta, stanno riducendo il deboto di 2 miliardi di euro perchè li strangolava e devono vendere a GM con meno debito in collo --------------------------------------- Fiat Auto is a business in secular decline. One dollar invested in Italy’s biggest industrial company at the end of 1986 is worth just 46 cents today. Even accounting for dividends, investors – chief among them the Agnelli family – are carrying a loss. While many big car companies had their troubles, none of them can claim such torpor. At what point do the Agnellis accept the car company’s fortunes are not reversible? To some degree, they already have. When negotiating the sale of 20% of the division that makes Alfa Romeo sportscars and Lancia sedans to General Motors, Fiat also made sure it could sell the rest of the business to GM sometime from 2004. To clinch that deal, Fiat even took a stake in GM’s share capital, which it is now preparing to unload. But the put option GM granted to Fiat is not conventional. Indeed, the price of the put can only be determined through a process Fiat can trigger two times from 2004 to 2009 and which involves no fewer than four investments banks – one each for the buyer and seller and two to offer independent fairness opinions. While this formula allows the Agnelli family and Fiat investors to cut Fiat Auto loose, it does not lock in value. All of this is critical to understanding the latest restructuring of the Fiat group – its deepest since the recession of the early 1990s. The company is raising E1bn in a rights issue – about the limit the Agnelli family can stomach – unloading its E2.5bn stake in General Motors, shedding 6,000 jobs and pressing ahead with E2bn of disposals. The changes are designed to bring the company back to a point where operating earnings actually exceed interest expense. The plan may is designed to achieve this by the time Fiat has its first opportunity to `put’ Fiat Auto to GM. The rights offer and refinancing of debt through the exchangeable ought to knock at least E180m off interest expense starting in 2002. During the course of the year, E2bn of proceeds from asset sales should reduce interest expense by E70m in the first year and double that in subsequent years. That means interest expense falls to less than E800m by 2003. Take off another E100m from the exercise of the exchangeable and roll in the impact of a cyclical upturn in the economy by 2003 on operating profits, and Fiat just may be in fighting trim by the time it sits back at the table with GM.

Vai Short gli strategisti - Gzibordi  

  By: GZ on Martedì 11 Dicembre 2001 15:25

ho copiato e incollato questo pezzo molto bello che cita una statistica di richard bernstein, il capo analisi quantitativa di merril lynch, uno che appunto calcola queste cose e che anche scritto un libro recente con una serie di queste regole. In sostanza quando gli strategisti americani in media raccomandano il 70% o più di allocazione in azioni (il massimo insomma) la borsa poi scende e quando raccomandano il 60% o meno di allocazione in azioni (il minimo insomma per loro che sono sempre tra 55 e 75%) la borsa poi sale Al momento sono in media saliti sopra il 70% -------------------------------------------- Short the strategists! Short the strategists: With the Dow Jones index breaking through the symbolic 10,000 mark, everyone wants to know whether the current ‘bull market’ is sustainable. The bears say the rally will be short-lived. Stocks, they say, have been boosted by strong money supply growth. However, corporate indebtedness continues to pose problems. The number of ‘fallen angels,’ former investment-grade bonds, has reached record levels. Even before the collapse of Enron, banks were reluctant to lend. Now they will be even more cautious. According to this thesis, banks will start to hoard cash, the growth in the money supply will come to a halt and stocks will fall. The bulls tell a different story. Greenspan and Bush will succeed in getting the economy back on track. Productivity will continue to grow strongly throughout the decade. Profits as a percentage of GDP will also climb back to their average levels. According to Citigroup, a combination of these factors will spur earnings growth of 7% over the following decade. Ed Kerschner of UBS Warburg has a year-end 2002 target price for the US stock market nearly 35% above its current level. Whom to believe? Merrill Lynch Quantitative strategist, Richard Bernstein, has come up with a scientific solution to the problem of stock-market forecasting. Bernstein finds a negative correlation between the bullishness of sell-side strategists and the subsequent performance of the market. When strategists have an equity allocation of more than 60%, stocks tend to fall. Currently, US strategists are extremely bullish, with a near-record allocation to equities of over 70%. According to Bernstein, if the past is any guide to the future, the stock market is due to fall by 25% over the next 12 months. Edited by - gzibordi on 12/11/2001 14:26:45

Più il Grafico e' pericoloso meglio è - gzibordi  

  By: GZ on Martedì 11 Dicembre 2001 12:36

sì è vero e uno anche più brutto è il Footsie inglese ad es. Come "tecnico" direi che ha fallito il breakout al rialzo e ora ha rotto la trendline ecc.. ecc.. ma IN QUESTO MOMENTO (non sempre, ma ora mi sembra così) più sembrano pericolosi meglio è perchè abbiamo bisogno che la gente li veda e si spaventi un poco per ridurre appunto l'ottimismo in queste situazioni più il grafico ha rotture di testa e spalle meglio è (ipse dixit) Nota grazie, ma potrebbe usare grafici meno "lenzuolo" ? i grafici alla fine sono molto "immagini" a meno di non contenere calcoli esatti di qualche oscillatore e devono convincere proprio come immagine (senza contare che dipende se è lineare o semilog)