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Il dibattito a Ferrara con economista PD - GZ  

  By: GZ on Mercoledì 23 Luglio 2014 06:16

Il dibattito a Ferrara con un economista del PD oeganizzato da un giornale locale. ^"Giovedì 24 dibattito: Una via d’uscita dalla crisi"#http://www.ferraraitalia.it/una-via-duscita-dalla-crisi-proposte-concrete-per-la-ripresa-economica-15603.html^ facebook di "FerraraItalia" che ^mette in evidenza l'appuntamento#https://www.facebook.com/events/328217013995048/?notif_t=plan_user_joined^ Uno dei pochi dibattiti in Italia in cui si discutono tesi contrapposte. Come noto, la tradizione italica è di tenere solo discussioni di economia con chi è già più o meno d'accordo, che sia il festival economia di Trento coi vari Zingales, il convegno sul debito pubblico del Corriere a fine giugno, i dibattiti degli economisti in zona Tsipras (Realfonzo, Cesaratto...quelli che promuovono il referendum ora contro l'austerità), i neoliberisti di Boldrin, Noise from Amerika e soci, il gruppo anti-euro di Borghi, Bagnai, Rinaldi...e persino i nostri MMT non hanno mai messo Mosler a confronto con uno che fosse in disaccordo. Cioè da noi, che io sappia, non si è visto un solo dibattito pubblico in cui uno era per la lira e uno per l'euro o uno per l'austerità e uno per la MMT ecc.. In questo caso invece sarà una cosa all'ultimo sangue, come si può vedere dallo scambio da cui è nato il dibattito #b#Luigi Marattin#/b# 25 giugno 2014 Normalmente le tesi di quei ragazzi (il pur simpatico e onesto Bertoni) hanno bisogno almeno di cinque righe per essere catalogate nella definizione che meritano, e che è irripetibile in fascia protetta. Stavolta però si sino superati, perché è bastata la prima riga. Alla domanda (intelligente) del giornalista su come si possa evitare l'iper-inflazione che deriverebbe dall"aumento della base monetaria in circolazione (fenomeno che ha distrutto svariate economie negli ultimi 100 anni), questi finti economisti rispondono: "semplice! Si aumentano le tasse!". Ma l'aumento di tassazione, diminuendo la domanda aggregata come loro stessi - in un delirio di contraddizioni - riconoscono, vanifica l'effetto espansivo dell'aumento di base monetaria. In pratica, ad una politica monetaria espansiva si fa corrispondere una politica fiscale restrittiva, con effetti totali nulli. Anzi, si potrebbe argomentare che poiché la politica fiscale restrittiva ha effetti anche sul lato dell'offerta (diminuendo l'accumulazione dei fattori produttivi, che determinando la produzione e quindi il Pil), l'effetto complessivo sarebbe anche pesantemente recessivo. Tutta roba che si insegna nell'arco delle prime tre settimane di un qualsiasi corso base di economia a ragazzi di 19 anni. Giuse', dai retta a me. Lascia stare questa monnezza intellettuale. Saluti. Gigi #b#Giovanni Zibordi#/b# 27 giugno 2014 Abbiamo qui il caso di un giovane ricercatore di 35 anni che essendo in politica come assessore forse non ricerca tanto che cataloga come "ragazzi" chi ha 20 anni di più di lui, ha studiato tre anni in un dottorato e due in un MBA, lavorato in consulenza di strategia e si occupa di mercati finanziari da quindici anni dal punto di vista operativo (in altre parole ha sia conoscenza di macroeconomia che esperienza pratica delle cose di cui parla). A parità di QI, il fatto di avere una ventina di anni di esperienza addizionali, in aggiunta a 9 nove anni di studi anche più esteso del nostro, potrebbe suggerire cautela prima di avventarsi in dichiarazioni di "monnezza intellettuale" . Andando invece nello specifico, chi legge il nostro libro, gli articoli e i blog pubblicati e assiste alle nostre conferenze afferra senza problemi che non esiste ragione al mondo per cui lo stato italiano debba finanziare i deficit, come fa da 30 anni, vendendo debito sul mercato e pagando 2 o 3 punti percentuali sopra l'inflazione e, accumulando così circa 3,300 mid di euro (traslando dalle lire e attualizzando i valori) di interessi. ^Una prova, tra le tante che si possono fornire, viene ad esempio dell'ultimo report del Tesoro inglese#https://www.gov.uk/government/uploads/system/uploads/attachment_data/file/318657/whole_of_government_accounts_2012-13.pdf^) a pagina 62 #i# As at 31 March 2011, there were some £1,059 billion of gilts outstanding but the WGA shows a smaller figure of £746 billion (Figure 10). The WGA is not intended to include as liabilities gilts held as assets by entities in the WGA, such as the Bank of England Asset Purchase Facility Fund as part of Quantitative Easing (paragraphs 7.53 to 7.54). e a pagina 65: Consolidating Quantitative Easing does not significantly reduce the overall liabilities of government but it does reduce the number reported as government borrowing. Once intra-government transactions are eliminated, the scheme represents an exchange of gilts (liabilities of the National Loans Fund) for central bank reserves (liabilities of the Bank of England).#/i# Tradotto in italiano significa che nel paese in cui Marattin ha anche studiato. lo stato NON si finanzia, da alcuni anni, più con debito. Ha scelto di finanziarsi con moneta della Banca Centrale perchè questa non costa nessun interesse e da quando ha adottato questa politica che Marattin definisce come folle, come noto la disoccupazione inglese si è ridotta a meno della metà della nostra mentre l'inflazione è attualmente intorno al 3%. Per poter fare la stessa identica cosa che gli inglesi ad esempio stanno facendo con successo, abbiamo escogitato una soluzione equivalenteche consenta di rimanere nella zona euro. I meccanismi di crediti fiscali e BTP a valenza fiscale che proponiamo servono ad avere maggiori deficit pubblici senza indebitarsi, esattamente come si fa in UK, USA e Giappone. La soluzione tecnica è diversa, ma l'effetto (consentire maggiori deficit) è simile e l'esperienza dei deficit, finanziati con moneta, di questi paesi smentisce le simpatiche farneticazioni di Marattin. Il tema è spiegato in dettaglio nelle 390 pagine del libro che abbiamo pubblicato con una casa editrice universitaria, che ha introduzioni da parte di un economista ex Bankitalia e ex FMI come Biagio Bossone e da un esperto finanziario americano che l'Economist nel 2012 ha messo in copertina come fondatore di una scuola di pensiero economico e che Krugman, ad esempio, cita spesso nella sua colonna al NY Times. Dato il tono sgangherato di Marattin occorre sottolineare che l'esperienza combinata di studio e quella pratica delle problematiche finanziarie che il sottoscritto, Marco Cattaneo, Biagio Bossone e Warren Mosler vantano è nettamente sproporzionata rispetto a quella del nostro assessore. Con questo, si discute volentieri con tutti e nel mio caso tengo un forum da anni (www.monetazione.it/forum/DefaultEconomia.html) dove rispondo a ogni domanda e in cui Marattin può trovare di che colmare le lacune dovute alla giovane età e mettersi al corrente sul quello che succede nel mondo finanziario Giovanni Zibordi

IL 95% dei commenti sui forum dei giornali è censurato - GZ  

  By: GZ on Lunedì 21 Luglio 2014 11:50

Dalla Francia: le società che gestiscono la moderazione dei forum sui media francesi, per i giornali come le Le Monde o Yahoo... NORMALMENTE BLOCCANO DAL 25 AL 40% DEI COMMENTI! dice questo lancio di agenzia di AFP di oggi (in quanto ritenuti offensivi in qualche modo, in particolare razzisti o antisemiti ecc...) Ma questo mese SULLA PALESTINA CENSURANO IL 95% DEI COMMENTI dei forum online dei mass media, in pratica i forum dove si parla di Israele e Palestine sono completamente censurati. Ehi.... siamo in regime di libertà di stampa... ---- #i# Moderators of French websites have been overwhelmed by a storm of hatred over the Israeli incursion into Gaza. The latest conflict has triggered outbreaks of violence in France between the country’s Jewish and Muslim populations. While Parisian protests over Israel’s operation in Gaza descend into violence and clashes, the internet has seen an explosion of hate speech related to the conflict. French law bans racist, anti-Semitic or discriminatory messages, but moderators have been hard-pressed to keep up with the rise in hateful comments. Representatives from ^companies that monitor online content told AFP that they normally block 25 to 40 percent of comments, but since the Israeli incursion this statistic has shot up to up to 95 percent#http://rt.com/news/174328-hate-speech-israel-france/^#/i#

It’s like a storm coming - Moderatore  

  By: Moderatore on Giovedì 17 Luglio 2014 09:34

Ieri Fox di Murdoch ha lanciato un offerta da 80 mld di dollari per Time Warner, e questo ha ricordato ad alcuni quando nel 2000 Time Warner fece un offerta da 120 mld circa per AOL Due giorni fa la FED ha detto che #i# "alcuni settori della borsa come il biotech, i social media e le small cap sono sopravvalutati"...#/i# (^"...US Fed says some tech firms overvalued")#http://www.skynews.com.au/business/business/market/2014/07/16/us-fed-says-some-tech-firms-overvalued.html?mob=bom_AGGS__T_A__SN_34__FN_7__N_US+Fed+says+some+tech+firms+overvalued&cid=AGGS__T_A__SN_34__FN_7__N_US+Fed+says+some+tech+firms+overvalued&mob=bom_AGGS&cid=AGGS^ Wednesday, 16 July 2014 Per fortuna che c'è la Federal Reserve che vigila! La FED determina il destino del mondo finanziario e ci si fida di lei per evitare bolle finanziarie che poi scoppiano creando crisi, come qella del 2000 e del 2007. Come tutti sanno allora la FED non si accorse di niente. Questa volta, avendo gonfiato una bolla del debito maggiore di quelle del 2007 e 2000, provano a dire che forse "in alcuni settori" come i junk bonds, le small cap, il biotech e i social media c'è una bolla. I capi della FED si sono accorti del fatto che il biotech, indice Biotech USA ad esempio, quota a 300 o 500 volte gli utili a seconda dei servizi dati Non gli è sfuggito il fatto che i social media come Twitter, Facebook, Zinga, Linkedin quotano a 80 volte gli utili, Amazon, Facebook e Netflix quotano a 90 volte gli utili #i# (The Dow Jones Internet Composite Index trades at 72 times reported profit and Facebook Inc., Amazon.com (AMZN) Inc. and Netflix Inc. have multiples above 90, according to data compiled by Bloomberg)#/i# Avendo alcune migliaia di economisti e analisti sono stati in grado di notare che le small cap USA, indice Russell 2000, quotano a 30 o 80 volte gli utili a seconda dei database (alcuni calcolano solo le società non in perdita e arrivano a 30, altri mettono quelle in perdita e arrivano a 80) #i# ^“It’s like a storm coming,”#http://www.bloomberg.com/news/2014-07-16/bubble-paranoia-setting-in-as-s-p-500-surge-stirs-angst.html^ Dane Fulmer, a poll respondent who has traded stocks and bonds for more than 40 years and runs Dane Fulmer Investments in Fort Smith, Arkansas, said in a phone interview yesterday. “You don’t have to be a weatherman to see clouds.”#/i#

Rivolta di Pescopagano (Campania), incredibile intervista ad una ragazza napoletana di colore - Fr@ncesco  

  By: Fr@ncesco on Martedì 15 Luglio 2014 08:57

1) https://www.youtube.com/watch?v=8Ct61XlIWts 2) https://www.youtube.com/watch?v=d2sqH2Ef3_k ++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++

Darwin e Mozzi (ci vuole il fisico) - GZ  

  By: GZ on Sabato 12 Luglio 2014 17:26

Trucco, ^il dott. Piero Mozzi#http://www.dottormozzi.it/^ ha 65 anni e se ne sta in piedi in piazza dalle 7 di mattina alle 6 di sera senza mai sedersi nè andare a pranzo per visitare duecento o trecento persone circa ogni domenica del mese (tre su quattro per la precisione). Ero a Pavia per parlargli domenica, sono arrivato alle 12:00 circa e c'era gente, da quello che mi dicevano, ad aspettarlo delle 6 del mattino. Ho preso un biglietto, numero D92, per il pomeriggio e sono arrivato a parlarli alle 17 circa. Ogni tanto ripassavo per la piazza del Duomo dove lui incontrava la gente e lo vedevo sempre in piedi, non c'era neanche la sedia, se ne è stato in piedi circa nove ore di fila e senza mangiare. Questo è un primo semplice test dell'efficacia di quello che predica in termini di efficienza fisica. Conosci dei medici che lavorano in piedi per 10 ore di fila quando potrebbero sedersi ? Il secondo test è che da anni centinaia di persone arrivano dovunque appaia per farsi curare. Mangiando come dice lui e tanti altri simili del movimento che si potrebbe ^definire in senso lato "paleo"#https://www.google.it/search?q=wall+street+journal+paleo+diet&oq=Wall+Street+Journal+paleo+&aqs=chrome.1.69i57j0j69i64.7038j0j4&sourceid=chrome&es_sm=0&ie=UTF-8#q=paleo+diet^ (che non è una setta bizzarra, è menzionato anche sul Wall Street Journal in prima pagina questo mese), mangi come la gente di molti secoli fa. E' molto semplice, l'agricoltura e poi l'agricoltura industriale indeboliscono l'organismo umano, perchè questo si è formato negli ultimi 100 mila anni e a livello di stomaco, fegato, cuore, ossa, muscoli è praticamente lo stesso di quello di un primitivo del neolitico. Il cervello è un poco cambiato, i muscoli e gli organi interni no. Per 100mila anni gli esseri che oggi si definiscono umani mangiavano frutti, cacciavano e pescavano, niente farine, latticini, dolci, frutta esotica o fuori stagione e niente maiale e vitello ad esempio...e i nostri geni lo riflettono. #i# (Gli individui meglio adattati ad un certo habitat si procureranno più facilmente il cibo e si accoppieranno più facilmente degli altri individui della stessa specie che non presentano tali caratteristiche. In altre parole, è l'ambiente a selezionare le mutazioni secondo il criterio di vantaggiosità sopra descritto: i geni forieri di vantaggio adattativo potranno così essere trasmessi, attraverso la riproduzione, alle generazioni successive e con il susseguirsi delle generazioni si potrà avere una progressiva affermazione dei geni buoni a discapito dei geni inutili o dannosi....)#/i# In particolare per gli europei e gli asiatici del nord c'è stata la glaciazione 22 mila anni fa, durata per 12 mila anni circa durante la quale la popolazione si è ridotta forse del 99% e i pochi sopravvissuti sono passati attraverso un clima e un ambiente come quello dell'Alaska e della Norvegia. Di conseguenza sono sopravvissuti con pochi frutti e più che altro pesce di acqua fredda, perchè si erano raccolti intorno al mare o ai laghi dove il clima era più mite e si riusciva a trovare nutrimento. Intorno a 10 mila anni fa il clima è tornato a riscaldarsi gradualmente e la varietà di frutti e animali è aumentata, ma il collo di bottiglia creato dalla glaciazione ha selezionato una razza di gente che è passata per questo tipo di alimentazione. ^La selezione della specie#http://it.wikipedia.org/wiki/Selezione_naturale^ accellera quando la popolazione si riduce ad esempio da 100 mila persone a forse alcune centinaia di persone, come si suppone sia accaduto in europa tra 20mila e 10mila anni fa. Oggi siamo in centinaia di milioni, ma siamo discendenti di questi pochi esseri che sono sopravvissuti alla glaciazione. Questo è il motivo evolutivo per cui carne, pesce, uova e verdure sono essenziali e gli altri alimenti che poi sono stati sviluppati negli ultimi 2-3mila anni invece indeboliscono l'organismo. La teoria poi del gruppo sanguigno è una particolarità che non è essenziale, in pratica la sostanza è che si tolgono farinacei, latticini, maiale e anche alcuni frutti, si toglie pomodoro, arancie, aceto... a quasi tutti (ci sono eccezioni). Questo elimina è il 70-80% di quello che oggi mangia la gente e mangi invece pesce, agnello, pollo, tacchino, verdure, frutta secca e semi oleosi, fagiolini o ceci e un poco di frutta. La logica è quella di Darwin, evoluzione e selezione della specie. Se lo provi noti che ti senti più forte (a meno che hai ancora 25 anni ovviamente...). Tu ad esempio hai quanto, mi sembra neanche quarantanni e sei piuttosto fiacco fisicamente no ? Senza offese, che ci conosciamo, dai, non sembri molto in forma...Mozzi che ha 30 anni di più di te da un impressione di forza della madonna al tuo confronto. Io, modestamente ad esempio, come ho raccontato, riesco a ^fare Crossfit#https://it-it.facebook.com/CrossFitTeam059^ in una palestra con circa 300 iscritti dove sono il più anziano di tutti (l'eta media è sui 25-30), non esagero e ci arrivo in fondo. Questo è un test di una dieta, prova a completare una routine di Crossfit ad un età in cui la gente al massimo massimo gioca un poco a tennis. E oltre a questo mi ha risolto dei problemi specifici di salute. Basta fare il test, provi per qualche mese e vedi. Altrimenti ti riduci fisicamente come Renzi, che ha solo 39 anni...

festa coi cinesi - Moderatore  

  By: Moderatore on Sabato 12 Luglio 2014 16:43

#i# ^"Conceria del Chienti festa per i 90 anni con i cinesi"#http://m.ilmessaggero.it/m/messaggero/articolo/MARCHE/792955^ TOLENTINO – Novanta anni di storia e passaggio di consegne ai cinesi, diventati i proprietari della Conceria del Chienti, azienda storica del territorio della proivncia di Macerata#/i# Questo perchè chi comanda in Italia finge che non si possa creare della moneta. Creare una conceria di alta gamma come questa è molto difficile, creare invece un poco di moneta è la cosa più facile del mondo e non costa niente, ma la magia è convincere milioni di italiani del contrario Siamo nel XXI secolo e riescono a far credere ad una superstizione magica, quella che i soldi sono come le pelli conciate, oggetti in quantità limitata e per procurarsene si deve vendere appunto le pelli conciate, con l'intera fabbrica, ai cinesi. Perchè loro sì che hanno i soldi. E i cinesi come mai hanno i soldi ? perchè li creano senza problemi e senza pudore.... --- #i# Questo pomeriggio, in occasione dell’evento per i 90 anni di storia dell’azienda di Tolentino, il colosso cinese Jihua ha vissuto l’ideale passaggio di consegne nella città che per quasi un secolo ha vissuto a stretto contatto con l’azienda e dove la direzione aziendale del gruppo orientale ha scelto di rimanere per continuare a produrre la pelle. Alla presenza della figlia Monica Martarelli, in azienda si è svolta la cerimonia di intitolazione del polo produttivo al padre Bruno Martarelli, pioniere dell’azienda. Il colosso cinese Jiuha Corporation Limited è ora detentore dell’85 per cento di "JH Conceria del Chienti spa", il restante 15 per cento resta in mano ai lavoratori, costituitisi in cooperativa, avendo investito a loro volta un anno di mobilità. Presenti all'evento il governatore della Regione Marche, Gian Mario Spacca, il presidente dell'assemblea legislativa Vittoriano Solazzi, il sindaco Giuseppe Pezzanesi e la giunta comunale, l’assessore regionale Paola Giorgi, il segretario regionale del Pd Francesco Comi, il presidente della Provincia Antonio Pettinari, il consigliere regionale Francesco Massi. La conceria è di alta gamma e fornisce grandi nomi della moda, da Gucci a Luis Vuitton, da Bottega Veneta ad Alexander McQueen.#/i#

A quelli che vogliono distruggere, gli Dei fanno prima perdere il senno - Moderatore  

  By: Moderatore on Giovedì 10 Luglio 2014 16:36

#i# l'indice della produzione industriale e' calato in termini tendenziali dell'1,8%. Nella media dei primi cinque mesi dell'anno la produzione e' aumentata dello 0,1% rispetto allo stesso periodo del 2013. #F_START# size=3 color=red #F_MID#"E' un dato molto negativo e del tutto inatteso"#F_END# commenta l'Ufficio Studi Confcommercio, mentre il centro studi Promotera prende spunto dalla 'doccia fredda' sulla produzione industriale per stimare una contrazione dello 0,1% nel Pil del secondo trimestre. Va anche segnalato che il raffreddamento della produzione industriale non e' un dato solo italiano. #b# Anche in Francia la produzione industriale scivola dell'1,7%#/b# mensile a maggio, dopo il +0,3% di aprile. E ieri in Germania la produzione industriale aveva registrato un preoccupante #b# arretramento dell'1,8% mensile#/b# a maggio, il passo indietro piu' grande da due anni a questa parte, dopo il -0,3% di aprile (dato rivisto dall'iniziale -0,2%). Sempre ieri la #b# produzione industriale britannica aveva registrato una flessione dello 0,7%#/b# rispetto ad aprile, quando era cresciuta dello 0,3%. Il rallentamento dell'industria e' dunque un dato europeo, che preoccupa anche la Bce... ...È stato raggiunto in conferenza unificata un accordo tra Governo, Regioni, Comuni e Province per il ^varo di un piano per la gestione dei profughi, con relative politiche di accoglienza#http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2014-07-10/immigrazione-accordo-piano-nazionale-accoglienza-370-milioni-2014-171836.shtml?uuid=ABGKuXZB^. Lo ha annunciato il presidente dell' Anci Piero Fassino che ha giudicato l'accordo «politicamente rilevante». Lo stanziamento è pari a ^370 milioni per il 2014#http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2014-07-10/immigrazione-accordo-piano-nazionale-accoglienza-370-milioni-2014-171836.shtml?uuid=ABGKuXZB^. Della cifra complessiva, ha spiegato Fassino, 70 milioni sono stati stanziati per i minori non accompagnati. Il piano sottoscritto oggi con il governo prevede: #F_START# size=3 color=red #F_MID#la raccolta in mare degli immigrati, da parte dello Stato#F_END#; lo smistamento entro 48 ore in centri regionali per l'identificazione; #F_START# size=3 color=red #F_MID#l'allocazione e l'integrazione nei comuni#F_END# con metodo Sprar (Sistema per i richiedenti asilo e rifugi... #/i# Dell'industria italiana se ne fregano, si preoccupano della "raccolta in mare" e "integrazione" degli africani, che arrivano ora a decine di migliaia. Ne sono arrivati quasi 100mila da quando in settembre Letta e poi Renzi hanno adottato questa politica (ovviamente con FI d'accordo perchè le interessa solo salvare il c ulo di Berlusconi). Arrivano a decine di migliaia da tutta l'Africa tutti in Italia, attratti dalla notizia che c'è uno stato europeo che se riescono a salire su un barcone li va a raccogliere in mare e poi li porta su a Roma o Bologna... La notizia di oggi che si stanziano centinaia di milioni di euro per raccoglierli e portarli in Europa ovviamente da domani farà aumentare l'afflusso Hai simultaneamente la distruzione dell'industria italiana e quella del tessuto sociale e umano dell'Italia (perchè se fai entrare milioni di persone dal terzo mondo inevitabilmente, superata una certa soglia numerica, trasformi il carattere della nazione). E i giornali e anche i "blog" o siti indipendenti si perdono in piccole chiacchere e diatribe #i# A quelli che vogliono distruggere, gli Dei fanno prima perdere il senno#/i#

Draghi e l'invasione finanziaria. Fase 2. - Moderator  

  By: Moderator on Giovedì 10 Luglio 2014 06:35

da ^www.econommt.tk#www.econommt.tk^ Durante una ^commemorazione#http://www.lastampa.it/2014/07/09/economia/riforme-strutturali-draghi-serve-una-governance-comune-nellue-r3SAxSE0M112e86d7tGNAN/pagina.html^ di T.Padoa Schioppa, Mario Draghi ha tracciato il percorso della “Fase B” dell’invasione finanziaria. Rissumiamole rapidamente (tra [] il progetto di Draghi) #i#[E' fondamentale applicare le regole di disciplina di bilancio europee con il Fiscal Compact]#/i# = nessuna deroga, nessuna flessibilità, nessun ampliamento dei deficit. Tagli alla spesa e aumento tasse per ridurre il debito pubblico. #b#Ci saranno ancora più fallimenti, ancora più disoccupati, ancora più miseria#/b# #i#[Una qualche forma di governance comune delle riforme strutturali] perchè a differenza degli USA [nel medio termine ogni economia deve stare in piedi da sola]#/i# = Non ci saranno MAI gli “Stati uniti d’Europa”. IL PROGETTO E’: #b#NON REALIZZARE MAI GLI STATI UNITI D’EUROPA#/b# #b#MANTENERE TUTTI GLI STATI SOTTO SCACCO DELL’AUSTERITY FISSATA NEI TRATTATI#/b# Gli USA “stanno in piedi” perchè gli Stati membri “non stanno in piedi da soli”, e il Governo federale spende in deficit (a fronte delle amministrazioni locali e Stati, che non possono) anche attraverso meccanismi di compensazione e trasferimenti automatici. Tutto questo in Europa NON ACCADRA’ MAI #i#[la disciplina imposta da autorità sovranazionali può facilitare il dibattito sulle riforme a livello nazionale]#/i# =Gli Stati saranno commissariati su larga scala dalla Trojka, che imporrà le riforme come ha fatto il FMI nel terzo mondo in passato: (V. immagine sotto - Malawi: festeggiamenti per le riforme FMI) #i#[l’alto debito» rende quasi tutti gli Stati vulnerabili, aumentando la probabilità di cadere in uno squilibrio in cui «alti tassi inducono il default]#/i# È falso, perchè la BCE può, come monopolista dell’€, garantire tutti i debiti pubblici eurozona verso il default. Non lo fa per poter imporre le regole di austerity agli Stati, con la complicità dei governi nazionali. #i#[Sospetto che Tommaso sarebbe stato d’accordo]#/i# Non c’è dubbio, era una persona orrenda e sarebbe stato senz’altro d’accordo. D.Basciu - ^www.econommt.tk#www.econommt.tk^ - twitter ^@danielebasciu#http://www.twitter.com/danielebasciu^

500mila firme per abolire il Patto Fiscale - Moderatore  

  By: Moderatore on Lunedì 07 Luglio 2014 17:07

Stop all'austerità. Il referendum contro il Fiscal Compact ^"Il referendum contro il Fiscal Compact sfida l'Eurogruppo e "l'austerità ottusa"#http://www.repubblica.it/economia/2014/07/07/news/referendum_austerity-90931505/^ 07 luglio 2014 Mario Baldassarri, Cesare Salvi, Riccardo Realfonzo, Danilo Barbi della Cgil e Gustavo Piga di Scelta Europea sono il comitato che propone di abrogare quattro articoli del testo di legge 243 del 2012, la norma attraverso la quale si attua il principio costituzionale del pareggio di bilancio. Una sottile escamotage per disarcionare il Fiscal Compact, che sarebbe intoccabile sul lato (costituzionale) del pareggio di bilancio stesso. Le ragioni della richiesta di abrogazione di fatto sono spiegate dall'economista Realfonzo sulla rivista economiaepolitica.it, ------ Quesito n. 1: Abrogare le norme che consentono di stabilire obiettivi di bilancio più gravosi di quelli definiti in sede europea. Quesito n. 2: Abrogare la norma che limita ai soli casi straordinari il ricorso all'indebitamento pubblico per operazioni finanziarie Quesito n. 3: Abrogare la norma che impone manovre correttive di bilancio quando ricorrono alcune condizioni previste da trattati internazionali Quesito n. 4: Abrogare la norma che identifica rigidamente e tassativamente il principio costituzionale di equilibrio dei bilanci pubblici con un obiettivo di bilancio stabilito in sede europea 6. Testo dei quesiti Quesito n. 1: «Volete voi che sia abrogata la legge 24 dicembre 2012, n. 243, recante “Disposizioni per l’attuazione del principio del pareggio di bilancio ai sensi dell’art. 81, sesto comma, della Costituzione”, nelle seguenti parti: art. 3, comma 3, limitatamente alla parola: “almeno”; e art. 3, comma 5, lettera a), limitatamente alla parola: “almeno”?» Quesito n. 2: «Volete voi che sia abrogato l’art. 4, comma 4 (“Fatto salvo quanto previsto dall’articolo 6, comma 6, non è consentito il ricorso all’indebitamento per realizzare operazioni relative alle partite finanziarie.”) della legge 24 dicembre 2012, n. 243, recante “Disposizioni per l’attuazione del principio del pareggio di bilancio ai sensi dell’art. 81, sesto comma, della Costituzione”?» Quesito n. 3: «Volete voi che sia abrogato l’art. 8, comma 1, limitatamente alle seguenti parole: “e dagli accordi internazionali in materia”, della legge 24 dicembre 2012, n. 243, recante “Disposizioni per l’attuazione del principio del pareggio di bilancio ai sensi dell’art. 81, sesto comma, della Costituzione”?» Quesito n. 4: «Volete voi che sia abrogato l'art. 3, comma 2 ("L'equilibrio dei bilanci corrisponde all'obiettivo a medio termine.") della legge 24 dicembre 2012, n. 243, recante “Disposizioni per l’attuazione del principio del pareggio di bilancio ai sensi dell’art. 81, sesto comma, della Costituzione”?»

IL Quantitative Easing NON è "fare la MMT" - Moderator  

  By: Moderator on Lunedì 07 Luglio 2014 10:40

da ^ReteMMT#http://www.retemmt.it/component/k2/item/274-rampini-parliamone^ Non è la prima volta che Federico Rampini, su Repubblica, cita la Modern Money Theory. Lo fa anche oggi, qui: ^LINK#http://www.repubblica.it/economia/affari-e-finanza/2014/07/07/news/far_west-90887637/^. Purtroppo, come già accaduto in passato, nell’illustrare che cosa sia la MMT ne interpreta alcuni punti fondamentali in modo non corretto. Così(tra [ ] l’originale dell’articolo di F. Rampini): #i#[La MMT da` un ruolo dominante alla politica monetaria per trainare l’economia fuori dalla crisi]#/i# No. La MMT illustra come l’unica politica efficace in situzioni di crisi legate a carenza di domanda aggregata sia la politica fiscale, e non quella monetaria. La carenza di domanda aggregata deriva da deficit troppo bassi. Allora la domanda aggregata può essere ripristinata (fino al livello corrispondente alla piena ocupazione delle risorse materiali e dei lavoratori) dal monopolista della moneta (Governo che si avvale della Banca Centrale) ampliando il deficit con un taglio delle tasse (a spesa invariata), con un aumento della spesa pubblica (a tassazione invariata), o con un mix di taglio tasse + aumento spesa. Ciascuna di queste soluzioni amplia il deficit, quale delle tre adottare è semplicemente una scelta politica La politica monetaria NON modifica i deficit, non incide sulle quantità aggregate di domanda. È inefficace, quindi, nel ripristinare i livelli dei deficit necessari per il pieno impiego delle risorse. #i#[In un certo senso questa dottrina ha anticipato l’esperimento eccezionale del “quantitative easing”]#/i# Sì, il QE è la manifestazione che le Banche centrali non possono “terminare i numeri sui propri pc” con cui creano i “soldi”. Ma La Mosler Economics / MMT ha ripetutamente messo in luce che il QE non è “fare la MMT”. Anzi tutto per mano del fondatore Warren Mosler (che, per inciso, ha in “sign” nelle proprie mail la frase “Il QE è semplicemente un’altra tassa”, e poi in vari altri documenti pubblicati a più riprese. Si veda “^Il QE è una tassa sull’economia#http://www.retemmt.it/component/k2/item/139-il-qe-e-una-tassa-sull-economia^” di W. Mosler, pubblicato su www.retemmt.it, “^La moneta da sola non basta#https://copy.com/7ASzmSVpqojxPBt7^”, o “^Non è tutto oro l’Abenomics che luccica#http://www.retemmt.it/component/k2/item/273-non-e-tutto-oro-l-abenomics-che-luccica^”. [oltre 4.000 miliardi di dollari di liquidità creata, stampando moneta] Il QE NON è “stampare moneta”, non è “immettere liquidità”. Con il QE la BC acquisisce titoli di Stato e li scambia con riserve, che NON sono liquidità. Non sono “soldi che vengono spesi”, o “soldi che vengono prestati dalle banche” (che ^non possono “prestare le riserve#http://www.standardandpoors.com/spf/upload/Ratings_US/Repeat_After_Me_8_14_13.pdf^”, come la ^MMT evidenzia#http://www.economonitor.com/lrwray/2013/08/15/banks-dont-lend-reserves-who-knew-mmt-thats-who/^). La Bank Of England ha attuato anch’essa interventi di QE e il risultato (visibile) è che sono aumentate le riserve che le Banche obbligatoriamente detengono presso i suoi conti (V. immagine in allegato) In aggiunta, il QE rimuove dal settore privato il “reddito da interesse”, che non viene più percepito dai soggetti che cedono i Titoli di Stato alla Banca Centrale. Per cui di fatto rimuove liquidità, piuttosto che crearla. In questo senso è paragonabile a “una tassa in più”. (Su quali siano i reali effetti del QE sull’economia è necessario, per motivi di spazio, un intervento scritto a parte rispetto a questo) #i#[L’ultimo discorso della Yellen e` importante per il principio che stabilisce: la banca centrale deve evitare di far pagare all’intera popolazione gli errori dei banchieri]#/i# Principio condivisibile. Far pagare alla popolazione gli errori dei banchieri è, invece, ciò che ha fatto e farà l’UE e il sistema Eurozona. #i#[La Yellen in questo e` coerente con il suo predecessore Ben Bernanke che negli ultimi anni ha dato un’interpretazione progressista del mandato istituzionale della Fed: anzitutto perseguire la piena occupazione]#/i# Non riuscendo però ad ottenerla, per i motivi sopra indicati. Solo il Governo con politiche fiscali che ampliano i deficit può ottenere la piena occupazione, e sfortunatamente l’amministrazione Obama sta cercando di ridurre i deficit. #i#[In quanto alla Mmt: la Yellen non si occupa di teorie, ma certe convergenze sono evidenti]#/i# Come sopra: sì, è evidente che la Banca Centrale (che per il Governo è un foglio di calcolo) non può “finire i numeri”, come la MMT dimostra in lungo e in largo. Questo significa che fino a che ci sono risorse inutilizzate, uno Stato avrà sempre “i soldi” per impiegarle. Ma questo non avviene, né può avvenire, attraverso il Quantitative Easing. Concludendo: è positivo, è importante che Federico Rampini su Repubblica scriva contro l’austerity, e scriva della MMT. Ma è enormemente utile, per le finalità di benessere pubblico, che della MMT siano messi in luce in modo corretto i principi portanti, che sono molto più ampi, e diversi, dal semplice porre in essere gli interventi di Quantitive Easing. La MMT è la scuola economica che ha gli strumenti necessari per la massimizzazione del benessere collettivo possibile. Speriamo che Federico Rampini scriva ancora di MMT, partendo da quello che il fondatore della MMT, Warren Mosler, ha scritto in occasione del suo mese di docenza presso l’Università di Bergamo, a Marzo 2014. La vera MMT è qui: ^ME/MMT. La valuta come monopolio pubblico#http://www.retemmt.it/component/k2/item/250-me-mmt-la-valuta-come-monopolio-pubblico^ – di W. Mosler (2014). D.Basciu - ReteMMT

il diritto ad esistere - Moderatore  

  By: Moderatore on Domenica 06 Luglio 2014 19:06

(dal sito di Gilead Atzmon, musicista dissidente): ^"video di questa settimana: vivere sotto l'occupazione militare "#https://www.youtube.com/watch?v=HDENWwEDGr4#t=18^, riprodotto anche ^dalla BBC#http://www.bbc.com/news/world-middle-east-28181404^ "polizia israeliana filmata mentre pesta il cugino del ragazzo morto" (bruciato vivo da israeliani) Matteo Renzi, nel discorso inaugurale a Strasburgo della presidenza italiana della UE qualche giorno fa, si è preoccupato: ^"Ue: Renzi, fare di piu' per Israele che ha diritto e dovere di esistere"#http://www.adnkronos.com/fatti/politica/2014/07/02/renzi-fare-piu-per-israele-che-diritto-dovere-esistere_wqndUNHSq2Up5luKwcx20N.html^. Sicuro, ci mancherebbe altro. Trattandosi però di una nazione che ha più di 150 testate nucleare (non dichiarate) ("Ex-US President ^Jimmy Carter has said Israel has at least 150 atomic weapons"#http://news.bbc.co.uk/2/hi/middle_east/7420573.stm^), perchè l'Italia che di atomiche non ne ha neanche una deve preoccuparsi per uno stato potrebbe polverizzare mezzo mondo ? (Durante la guerra dello Yom Kippur del 1973, all'inizio stavano perdendo e dissero a Nixon, o ci fai un ponte aereo urgente con carri e missili o ^attiviamo l'"opzione Sansone"#http://www.amazon.com/The-Samson-Option-Israels-American/dp/0394570065^, cioè tiriamo delle atomiche sull'europa (cioè #i# "muoia Sansone e tutti i filistei"#/i# ). E' vero cioè che bisogna preoccuparsi di quello che fa questo stato, ma nel senso che hanno già minacciato una volta di usare l'atomica e su di noi...) Si dovrebbe forse fare di più per il diritto ad esistere degli altri che in quella zona che sono indifesi, quelli che non hanno atomiche, carri armati, missili o semplici armi e vengono massacrati da decenni, come quello che vedi nel video ? (che tra parentesi era anche cittadino americano) ^"Israel holds US boy without charge after police nearly beat him to death"#http://electronicintifada.net/blogs/rania-khalek/israel-holds-us-boy-without-charge-after-police-nearly-beat-him-death^ 07/05/2014

L'articolo di Sylos Labini sui MEFO di Schacht - duca  

  By: duca on Domenica 06 Luglio 2014 19:00

"Sorprendentemente, l’artefice del miracolo economico della Germania nazista fu un uomo di origini ebraiche, Hjalmar Schacht, Ministro dell’Economia e Presidente della Banca centrale del Reich. “Il dottor Schacht è inciampato per disperazione in qualcosa di nuovo che aveva in sé i germi di un buon accorgimento tecnico. L’accorgimento consisteva nel risolvere il problema eliminando l’uso di una moneta con valore internazionale e sostituendola con qualcosa che risultava un baratto, non però fra individui, bensì fra diverse unità economiche. In tal modo riuscì a tornare al carattere essenziale e allo scopo originario del commercio, sopprimendo l’apparato che avrebbe dovuto facilitarlo, ma che di fatto lo stava strangolando. Tale innovazione funzionò bene, straordinariamente bene, per coloro che l’avevano introdotta, e permise a una Germania impoverita di accumulare le riserve senza le quali non avrebbe potuto imbarcarsi nella guerra. Tuttavia, come osserva Henderson, il fatto che tale metodo sia stato usato a servizio del male non deve impedirci di vedere il vantaggio tecnico che offrirebbe al servizio di una buona causa”. (1) Scritto da una persona sul cui antifascismo e anti nazismo non ci sono dubbi..... L'estensore si chiama Stefano Sylos Labini Se volete vedere l'intero articolo lo trovate qui. http://www.sbilanciamoci.info/Sezioni/globi/La-Germania-problema-d-Europa-12469 E' sempre la solita storia, il coltello lo si può usare per tagliare le bistecche o per uccidere. L'economia serve per spingere al progresso e alla piena occupazione se poi l'uomo la usa male..... Oscar di solito tu sei molto saggio perchè questo massimalismo?

il dott. Mozzi - Moderatore  

  By: Moderatore on Domenica 06 Luglio 2014 06:31

^Il medico privo di camice ascolta la voce del sangue#http://www.ilgiornale.it/news/interni/medico-privo-camice-ascolta-voce-sangue-960051.html^ Vive da eremita sull'Appennino. In fila alle 5 di mattina col biglietto per avere la dieta basata sui gruppi 0, A, AB e B. Si raggiunge Mogliazze, anzi le Mogliazze, percorrendo una mulattiera che mani pietose asfaltarono temporibus illis, 7 chilometri di tornanti a strapiombo sulla Valle del Carlone. Non prima, per chi ci crede, d'essersi raccomandati l'anima a Dio. Giunti quasi in cima all'Appennino piacentino, più che una frazione del Comune di Bobbio appare un crocicchio. Quattro case. Un cartello avverte che è impossibile proseguire se non si ha un appuntamento. Io ce l'ho, ma cambia poco, perché il dottor Pietro Mozzi, vestito da contadino, sta riducendo in ciocchi un tronco e nessuno osa disturbarlo, fors'anche perché impugna un'ascia. Nella corte rurale tre cani abbaiano agli intrusi. Su un cespuglio di santoreggia fiorita svolazza un campionario di farfalle che farebbe la felicità di qualsiasi lepidotterologo. Giovani stranieri d'ambo i sessi (scoprirò più tardi che si trattava di giapponesi, taiwanesi, coreani, tedeschi, messicani e italiani partecipanti a un campo di lavoro) si congedano commossi dalla moglie e dai due figli del padrone di casa. Dopo mezz'ora d'inutile attesa, faccio presente allo spaccalegna con la barba da profeta che s'era detto per le 10 ed egli abbandona all'istante le occupazioni agresti per ritornare ciò che è: un medico. Assai particolare, come medico, il dottor Mozzi, nato il 23 gennaio 1950 a Bobbio, «gruppo 0 negativo, segno Acquario», laureato in medicina e chirurgia all'Università di Parma nel 1977: mai indossato il camice bianco in vita sua, mai prescritto un farmaco ai malati o a se stesso, mai avuto un ambulatorio, mai messo piede in ospedale («solo nel 1974, al San Raffaele di Milano, ma da studente»). Come autore del libro La dieta del dottor Mozzi, stampato dalla cooperativa Mogliazze, ha venduto oltre 100.000 copie, «sono saliti tutti fin quassù a farmi la corte, da Feltrinelli a Mondadori, perché volevano che ne pubblicassi un altro, vaglielo a spiegare che non avevo nient'altro da aggiungere». Come divulgatore compare ogni secondo venerdì del mese dalle 20.45 alle 22.45 su Telecolor, emittente di Cremona, dove da nove anni conduce Box salute, attirandosi le benedizioni dei pazienti e i fulmini dei colleghi. Le sue controverse teorie scientifiche, che grazie a un incessante passaparola l'hanno trasformato in una sorta di guru, si riassumono così: «La salute dipende da ciò che mangiamo. Sia per non ammalarsi sia per guarire bisogna adottare un'alimentazione in base al gruppo sanguigno - 0, A, B, AB - che ha deciso per noi fin dalla nascita quali sono gli alimenti consentiti e quelli vietati. Essere sani significa star bene senza far ricorso a farmaci e avendo le analisi ematochimiche in ordine. Il latte e i suoi derivati sono veleni per tutti, quindi da evitarsi tassativamente». Negli ultimi tempi il telepredicatore s'è spinto a sostenere addirittura che «latte e latticini sono responsabili dell'avanzata del morbo di Alzheimer». Delle sette famiglie che nel primo dopoguerra vivevano a Mogliazze, oggi restano solo i quattro Mozzi, dediti al frutteto, all'orto, all'apicoltura e a un gregge di 50 pecore. Se non fosse per il trattore, si potrebbero scambiare per Amish. Il medico ha sposato Veglia nel 2012, dopo trent'anni di convivenza: docente di lettere ora in pensione, la signora si faceva a piedi due volte al giorno Mogliazze-Bobbio, 1.600 metri di dislivello, per andare a insegnare alla scuola media. Il primogenito, Martino, laureato in biologia, è stato partorito qui il 4 dicembre 1982, «non avevamo neanche l'acqua in casa», un ventennio dopo l'ultima nata, Luciana Tornari, anche lei venuta al mondo un 4 dicembre, «un passaggio di testimone: la vita è una staffetta». La secondogenita, Esther, classe 1984, ha visto la luce un giorno prima, il 3 dicembre: «Ha frequentato solo il liceo linguistico, ma potrebbe mandare avanti da sola il San Raffaele». Sembra tenerci molto, il dottor Mozzi, alla cabala del calendario: «Ha visto il cippo lungo la strada? Ricorda il punto in cui il 15 maggio 1999 si schiantò con la sua bici Joris Reinert, un giovane belga che era stato ospite da noi durante l'inverno; s'era persino fatto un igloo per dormirci dentro. Terzo di cinque figli. I primi tre sono morti appena compiuti i 25 anni: malattia, suicidio, incidente. Tutt'e tre erano nati un giorno 5 o un multiplo di 5. Tutt'e tre sono morti un giorno 5 o un multiplo di 5. Gli altri due fratelli sono in vita: non hanno il 5 o un multiplo di 5 nella loro data di nascita. Penso che vi siano storie che stanno al di sopra di tutto e di tutti. Joris aveva un appuntamento». Crede nella predestinazione? «Credere... Mio padre credeva in Dio. Io no. Però mi sto impegnando per rifare il tetto della chiesa di San Cristoforo, che ha visto salendo qui. Avrà notato che la facciata e i muri perimetrali presentano cinque ordini di pietre nere. Quei macigni scuri se li portò sulle spalle a uno a uno il prete che agli inizi del Novecento saliva da Bobbio a celebrare messa, pensi che fede! Io invece diffido dei dogmi, quindi anche di vegetariani e vegani, propagatori di ideologie spaventose». Com'è nata la sua vocazione per la medicina? «C'è un percorso segnato per ognuno di noi. Mio zio Guido era medico, mia zia Antonietta pure. Ho sempre avuto fin da bambino la passione di scoprire perché gli uomini s'ammalano». Perché non ha mai esercitato? «Detesto il camice bianco e gli ospedali: odorano di malattia e di morte, non di salute e di vita. Chi ha bisogno di una visita, sa dove trovarmi». Ha amici medici che seguono i suoi precetti salutistici? «No. Però diventiamo amici dopo che li ho curati. I miei colleghi sarebbero disposti a trapiantare anche il cervello. A tutti, tranne che ai loro familiari. Ho proposto al presidente dell'Ordine dei medici di Piacenza: raduna 20 colleghi, 10 che accettano i miei consigli e 10 che seguono la medicina ufficiale, e vediamo chi ottiene i risultati migliori, cioè guarire senza farmaci. Campa cavallo. Eppure un medico di Parma che ha passato i 40, il dottor Pasquale, il cognome non lo dico, obeso, iperteso, imbottito di medicine dall'età di 26 anni, in 12 mesi l'ho fatto scendere da 100 chili a 70. Oggi non prende più nulla e sta benone». Con la sola dieta? «Certo. Anziché indagare sulle cause delle malattie, i medici rimuovono tonsille, adenoidi e appendici, cioè le pattumiere del corpo umano, senza capire che quegli organi sono i primi custodi della nostra salute. Nessuno che indaghi sul cibo. I governanti non hanno capito che l'Occidente va a ramengo per colpa delle diete sbagliate. Basterebbe che un terzo dei malati bisognosi di cure stessero meglio e avremmo soldi per tutto, dalle pensioni al lavoro giovanile. La crisi economica cesserebbe subito». Come mai si fa un gran parlare di lei? «Lo vede su che bricco abito da 40 anni? Ho subìto tre processi perché il nostro modo di vivere fuori dagli schemi dava fastidio, mi hanno accusato persino di furto di fascine e occupazione di orti. Scendo nel mondo civile solo tre volte al mese, la prima domenica a Pavia, la seconda ad Appiano Gentile e la quarta a Monza, per partecipare ai mercatini biologici con marmellate, ortaggi, estratti di erbe, salsa di pomodoro e dado vegetale prodotti dalla nostra cooperativa. La terza domenica mi riposo, visto che le mie ultime ferie risalgono al novembre di 40 anni fa e che agli appuntamenti pubblici trovo 200 o 300 persone in fila col biglietto numerato sin dalle 5 del mattino per scambiare una parola con me. A tutti do una risposta». Tiene anche molte conferenze. «Non direi. Sei o sette l'anno». Fa pagare 5 euro d'ingresso. «Anche 10. Ma non io: gli organizzatori. E non sempre. Sono appena stato a Canzo per la Croce rossa. Se mi offrono qualcosa, va al restauro della chiesa». Perché ha sospeso i contatti attraverso il suo sito? «Non ci tenevo dietro». Lei sostiene che le malattie sono correlate a cibo e gruppo sanguigno. Non mi pare una teoria scientifica. «Infatti è statistica, frutto di 40 anni d'osservazioni prima di tutto su me stesso, a cominciare dalle tonsilliti scatenate dalle fragole e dalle bronchiti provocate dai fichi. Poi estese ad almeno 70.000 pazienti affetti da malattie che ho curato correggendo l'alimentazione. In Italia vi sono 4 milioni di diabetici. Potrei dimezzare questo numero nel giro di un anno. Ma poi i produttori d'insulina e i diabetologi di che camperebbero?». Il soggetto di gruppo 0 che caratteristiche presenta? «Sistema immunitario reattivo. S'ammala in tempi rapidi e altrettanto velocemente guarisce. Vietati cereali, salumi, melanzane, minestroni, patate, caffè, polpo, seppia, latte, yogurt e formaggi, a eccezione di quelli caprini e della mozzarella. Sconsigliata la frutta: lo manda in depressione. Con carne rossa e salmone crudo scaccia ogni malanno». Quello di gruppo A? «Sistema immunitario poco robusto. Se mangia carne rossa si fa del male. Deve evitare latticini grassi e stagionati, cereali, pomodori, patate, peperoni. Raccomandati trota, merluzzo, salmone, tonno e sgombro, anche in scatola, checché se ne dica». Quello del gruppo B? «Sistema immunitario robusto, esposto però a malattie del sangue e autoimmuni. Vietati cereali, pollo, crostacei, pomodori e zucca. Se mangia kebab senza pane, campa cent'anni. L'antica Roma sottomise il mondo perché si nutriva di agnello allo spiedo. Perse l'impero quando cominciò a coltivare i cereali». Quello del gruppo AB? «Se si ammala, ci mette un'eternità a guarire. Per fortuna si ammala poco. Ma se non gli concedi orari umani, week-end liberi e ferie, lo uccidi. Deve astenersi da burro, formaggi, carni rosse. Mangiando agnello, sta benone. La carne ovina è consigliata a tutti, tranne che al gruppo A. Infatti sono pecore e montoni ad aver fatto progredire l'umanità, fornendogli cibo per nutrirsi e lana per coprirsi. L'Occidente sta affondando sotto il peso della sindrome metabolica: peso, pressione, colesterolo, trigliceridi e glicemia. L'islam invece continua a cibarsi di carni ovine e dilaga». Gli attentati dell'11 settembre 2001 sarebbero da attribuire al kebab? «Pietro Micca, soldato sabaudo che nel 1706 salvò Torino dall'assedio dei francesi facendosi saltare in aria con una mina, era un talebano ante litteram. Ma sui libri di scuola non si studia più». Se toglie latte e latticini a tutti, come apporta calcio alla dieta? «E come fanno i cinesi e gli altri popoli che non consumano latte dopo lo svezzamento? Il calcio si trova dovunque: acqua, verdure, legumi, carne, pesce, uova. La cicoria ne contiene più del latte, le mandorle addirittura il doppio. A provocare l'osteoporosi è la rimozione del calcio dalle ossa a seguito di un'alimentazione sbagliata». Se toglie i cereali, che snack rimane a metà mattina? «Cubetti di carne masticati come se fossero chewing-gum. Meglio se di tacchino: fa bene a tutti i gruppi». Che altro suggerisce per mantenersi in buona salute? «Io sono del gruppo 0, quindi appena sveglio bevo una tazza d'acqua tiepida. La colazione più tardi. Agli altri gruppi consiglio acqua e limone. Poi una doccia fredda. Il 31 dicembre mi lavo all'alba nella vasca della sorgente qui fuori: un modo per ringraziare la natura. E lo stesso faccio una volta al mese. La neve non mi preoccupa: mi ci rotolo nudo». La sua salute come va? «Pressione, glicemia e prostata a posto, funzioni sessuali idem. Non faccio analisi del sangue da anni». Se le diagnosticassero un cancro, come si curerebbe? «Dipende. Ho una casistica spaventosa su ciò che mangiano i pazienti oncologici, so persino che tipo di aceto usano». E se fosse un tumore al pancreas? «Eliminerei cereali e grassi, visto che il pancreas produce due enzimi, amilasi e lipasi, preposti a digerirli. Se il tumore non fosse operabile, non mi sottoporrei a chemioterapia». Un piatto che non mangia mai? «I fritti, soprattutto se fatti col burro». Che cosa pensa del digiuno? «Fa bene. Ma se poi riprendi con l'alimentazione sbagliata... Papa Francesco, che lo ha proposto per scongiurare la guerra in Siria, dovrebbe digiunare tutti i giorni. Gli voglio bene, ma lo vedo troppo largo, troppo gonfio». C'è un cibo a cui non rinuncerebbe? «Ho ben altri desideri». Quali? «Vedere la gente star meglio».

Il più grande scandalo degli ultimi 20 anni - Moderatore  

  By: Moderatore on Sabato 05 Luglio 2014 17:25

Stock: SEAT

Il più grande scandalo degli ultimi 20 anni in Italia, ^Seat Pagine Gialle, da cui i fondi di private equity "avvoltoio" e altri furbacchioni hanno succhiato 6 o 7 miliardi di euro#http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/07/05/seat-pagine-gialle-in-15-anni-spariti-8-miliardi-di-euro-e-nessuno-se-ne-accorto/1041006/^. A Seat è stata applicata la tecnica "americana", con cui compri una società senza avere i soldi, con del debito, appena la controlli ti fai pagare mega dividendi di miliardi anche se la società non ha i soldi (oppure la fondi con il veicolo finanziario che hai usato e che è indebitassimo….). In questo modo trasformi una società sana in una indebitatata fino ai capelli e così ripaghi i tuoi debiti e ti arricchisci, la società comprata fallisce…. ed è anche legale (o quasi)…. Questa tecnica è stata inventata Milken, Boesky, Icahn e soci negli anni '80 in America e scava buchi dentro le società che poi un bel giorno falliscono di colpo. ^Ad es. sta fallendo Radioshack, la mega catena di negozi di apparecchiature elettriche#http://en.wikipedia.org/wiki/RadioShack^ che non ha mai perso soldi come conto economico, tutti in America vanno nei suo negozi, ma i finanzieri l'hanno comprata con debito, poi riempita di debiti per ripagarsi i loro debiti…Con Seat lo hanno fatto due volte in dieci anni e l'hanno rovinata. Chi ci ha rimesso sono gli azionisti Seat, gli azionisti Telecom e i dipendenti…. Bella la stampa finanziaria italiana che non dice mai niente, bella la magistratura che non ha mai incriminato nessuno per Seat (in compenso oggi incrimina Scaroni, capo di ENI, perché ha pagato una tangente in Nigeria, ai nigeriani, come è il costume locale, per avere la concessione). Ah… e dentro la storia c'è anche il figlio di Armando Cossutta, l'ultimo stalinista del PCI, Dario Cossutta ---- dal FQ ------ Altro che tangenti. Se volete fare soldi facili quello che ci vuole è un bel fondo di investimento con cui spolpare una grande società quotata in Borsa. Il caso Seat Pagine Gialle è da manuale. Nel 2000 le sue azioni quotavano più di 7 euro, oggi il prezzo è misurato in decimillesimi di euro. O, se preferite, quindici anni fa la società valeva almeno 8 miliardi di euro, oggi ha una capitalizzazione (valore complessivo di tutte le azioni) attorno ai 25 milioni. In questi casi si parla impropriamente di “distruzione di ricchezza”. In realtà nella finanza, a meno che qualcuno non dia fuoco alle banconote, nulla si crea e nulla si distrugge. Più corretto è dire che i risparmiatori, i 5 mila lavoratori (a tanto sommano dipendenti agenti e indotto) e i fornitori della Seat sono stati derubati per miliardi di euro nella consueta totale indifferenza delle autorità di controllo. Non c’è bisogno di complicati algoritmi finanziari, basta padroneggiare l’addizione (e soprattutto la sottrazione) per capire in quali tasche si sono infilati gli 8 miliardi (pari a un Mose e mezzo) apparentemente scomparsi. Nelle ultime settimane sono venuti al pettine i nodi di uno scandalo in grado di far impallidire il crac Parmalat. Alla Procura della Repubblica di Torino è aperto da tempo un fascicolo sui misfatti compiuti negli anni dalla meglio gioventù della finanza italiana. L’assemblea degli azionisti Seat ha avviato un’azione di responsabilità contro i manager del passato chiedendo indietro danni per 2 miliardi e mezzo di euro. Tra gli accusati i più bei nomi della finanza italiana, a cominciare dall’ex consigliere d’amministrazione Gian Maria Gros-Pietro, oggi presidente del consiglio di gestione di Intesa Sanpaolo, la prima banca italiana. Nella lista, oltre all’ex amministratore delegato Luca Majocchi, che se n’è andato nel 2009 con una buonuscita da 10 milioni di euro come premio per aver sfasciato l’azienda, finanzieri di rango come il docente bocconiano Maurizio Dallocchio, l’ex numero uno della Banca Commerciale Lino Benassi, i due boss della Investitori Associati Antonio Tazartes e Dario Cossutta, figlio del noto leader comunista Armando. L’anno scorso il presidente della Seat Guido De Vivo ha chiesto e ottenuto l’ammissione al concordato preventivo con i creditori, ed è la prima applicazione della nuova legge che, sul modello del cosiddetto chapter eleven americano, lascia al consiglio d’amministrazione la gestione della crisi anziché commissariare l’azienda. Mercoledì scorso il presidente della commissione Industria del Senato, Massimo Mucchetti, ha convocato De Vivo in audizione per vederci chiaro: “Il concordato preventivo in continuità, introdotto per favorire la difesa del tessuto industriale, può trasformarsi se mal gestito in uno strumento di speculazione finanziaria –spiega l’esponente Pd – e nel caso Seat colpisce che la società sia stata scalata dai cosiddetti fondi avvoltoio senza passare attraverso strumenti soggetti a sorveglianza come l’offerta pubblica di acquisto”. Incredibile ma vero. La Seat ha 1,5 miliardi di debiti finanziari, e trovandosi allo stremo ha approvato la conversione di quel debito in azioni. Il problema è che quel debito, essendo in capo a una società considerata decotta, è stato rastrellato da società internazionali specializzate per pochi euro: titoli per 1,5 miliardi nominali sono finiti in poche mani forti per non più di 150-200 milioni. Il problema è che queste sono solo voci di mercato o supposizioni: fra qualche settimana il 99,75 per cento delle azioni Seat saranno in mano a entità misteriose, di cui la stessa Consob non conosce l’identità. Ma la Seat – benché le sue Pagine Gialle siano azzoppate dall’evoluzione della tecnologia – ha ancora 400-500 milioni di fatturato, un migliaio di dipendenti, 1.300 agenti, 2.000-2.500 persone che lavorano nell’indotto (soprattutto nei call center), e soprattutto – azzerato il debito con la conversione, un centinaio di milioni di liquidità in cassa. Insomma, i “fondi avvoltoio” potrebbero aver fatto l’ennesimo buon affare. Il brutto è che per realizzarlo fino in fondo potrebbero fare altri danni all’impresa, alla cosiddetta economia reale. Cioè ripetere le nefandezze che sulla Seat sono già state commesse fin troppe volte, seguendo l’unica regola aurea del capitalismo finanziario italiano: incassa lauti guadagni chi non ha investito un solo euro di tasca sua e sa come far pagare ad altri tutte le perdite. All’inizio Seat faceva gli elenchi telefonici e le Pagine Gialle per Telecom Italia. Un ottimo business, prima di Internet le aziende pagavano un sacco di soldi per farsi pubblicità sulle Pagine Gialle. E quando un business è buono il politico non resiste alla tentazione di svenderlo. Nel 1997, alla vigilia della privatizzazione di Telecom Italia, il governo decide di scorporare la Seat e venderla a parte a una variopinta cordata della quale fanno parte, tra gli altri, Comit, De Agostini, Investitori Associati, Bc Partners e Cvc Capital Partners. Il brillante affare è concluso da un vero e proprio dream team: Romano Prodi (presidente del Consiglio), Carlo Azeglio Ciampi (ministro del Tesoro), Mario Draghi (direttore generale del Tesoro) e, guarda chi si rivede, Gian Maria Gros-Pietro (presidente dell’Iri, il gruppo statale proprietario di Telecom). La scatola finanziaria che si chiama Otto (tanti sono i suoi soci) paga il 61 per cento della Seat 845 milioni di euro. Il prezzo è talmente basso che pochi mesi dopo la Otto recupera i primi 600 milioni distribuendo con un dividendo straordinario parte della ricchezza che Seat ha in pancia. A settembre ’99, a meno di due anni dall’acquisto, la Otto viene fusa con la Seat, così il debito fatto per acquistare le Pagine Gialle finisce dentro la società comprata. All’inizio del 2000 il grande colpo: la Seat viene rivenduta a Telecom Italia, che nel frattempo è stata scalata da Roberto Colaninno prendendo i soldi in banca e poi ficcando il debito nella società comprata. I raffinati chiamano questo sistema leveraged buyout. Colaninno strapaga quel 61 per cento: 5 miliardi di euro per azioni vendute appena due anni e mezzo prima per 845 milioni, ma nel frattempo spolpate del maxi-dividendo da 600 milioni e caricate del debito fatto dalla Otto per l’acquisto. In ogni caso i soci della Otto si mettono in tasca 5 miliardi, più 600 milioni di dividendo straordinario, senza aver investito un solo euro. Passano tre anni e Marco Tronchetti Provera, che nel frattempo ha rilevato con la sua Pirelli il controllo di Telecom Italia, rivende la Seat. La cordata acquirente è formata da tre dei soliti noti (Bc Partners, Investitori Associati, Cvc) più il Fondo Permira. Pagano per il solito 61 per cento 3,1 miliardi di euro, mentre la Telecom rivende per 3 ciò che ha pagato 5 tre anni prima. Ma il bello deve ancora venire. I quattro fondi acquirenti ripetono la consueta manovra. Prima fondono la Seat nel veicolo Spyglass utilizzato per l’acquisto, ficcando nelle casse Seat il debito contratto con le banche per l’acquisto e truffando di fatto gli azionisti di minoranza, stando alle accuse dell’azione di responsabilità. Non solo. Subito dopo la fusione, la Seat decide di distribuire un dividendo straordinario di 3,6 miliardi di euro, 2,2 dei quali finiscono in tasca ai quattro fondi che ne hanno speso 3,1 per comprare il controllo della società. Siccome Seat è già spolpata, per dare il dividendo si indebita, ed esibisce una perizia firmata Lehman Brothers (guidata in Italia da Ruggero Magnoni, recentemente arrestato per la bancarotta Sopaf) secondo cui il debito di 3,6 miliardi è sostenibile in prospettiva grazie ai profitti futuri previsti, ma solo fino al 2010, quando Seat dovrà indebitarsi per altri 1,7 miliardi per pagare le rate. Nel 2012 l’ultima coltellata a un’azienda ancora viva per miracolo. Soffocata dai debiti contratti per far contenti gli azionisti di controllo, la Seat decide di convertire in azioni le obbligazioni in mano al veicolo Lighthouse, per nominali 1,3 miliardi che però con il noto meccanismo sono stati rastrellati a prezzo vile da “fondi avvoltoio” dai nomi esotici come Anchorage, Marathon o Monarch. Per la conversione in azioni di un debito che non vale sul mercato più di 200 milioni, Seat paga 85 milioni di euro a consulenti e studi legali, naturalmente i soliti bei nomi della finanza. I creditori diventano così padroni e mettono al vertice De Vivo, in passato uomo di fiducia di Romain Zaleski –noto per il buco da un paio di miliardi di euro scavato nei conti delle maggiori banche italiane –. De Vivo scopre che i conti della Seat sono molto peggiori di quanto veniva detto dal precedente management ed è costretto a svalutare dei cespiti patrimoniali ai quali i precedenti amministratori avevano attribuito valori quantomeno ottimistici. Il 5 febbraio 2013 De Vivo chiede l’ammissione al concordato preventivo dal quale Seat non è ancora uscita. Ma quel giorno il titolo in Borsa ha già perso l’80 per cento del valore nei dieci giorni precedenti. Come mai? Perché i “fondi avvoltoio” che hanno nominato De Vivo, chissà come, hanno intuito che stava per arrivare il ricorso al tribunale per far fronte ai debiti e si sono sbarazzati di corsa delle azioni, ficcando titoli ormai senza valore in tasca a investitori meno informati di loro. La Consob ha reagito al sospetto fuggi fuggi degli azionisti di controllo con la flemma cara al suo presidente Giuseppe Vegas, l’uomo convinto che, tra i suoi obiettivi, lo sviluppo del mercato finanziario abbia la priorità sulla più prosaica caccia al ladro, e quindi più incline alla moral suasion che alla sanzione. Infatti a sedici mesi da quelle incredibili vendite alla vigilia della richiesta di concordato preventivo dalla Consob sappiamo solo che sono stati fatti accertamenti e che ci faranno sapere.

Una svalutazione del -20% migliora l'economia in Italia ? - Moderator  

  By: Moderator on Sabato 05 Luglio 2014 08:58

#F_START# size=3 color=red #F_MID#Se si ritorna alla lira e questa si svaluta del -20% di quanto aumenterà il reddito dell'Italia ?#F_END# Dovrebbe essere una questione molto interessante no ? Cosa succede se l'Euro che ora vale 1,35$ si svalutasse del -20% verso il dollaro USA, cioè tornasse a 1.08$ ad esempio. Sarebbe sufficiente una svalutazione dell'Euro... o bisogna che ci sia la Lira, cioè occorre veramentes svalutare verso la Germania, Olanda e resto d'europa ? La ^Confindustria aveva fatto uno studio econometrico nel 2003#http://www.confindustria.it/studiric.nsf/f597a6d3a5f4264fc1256fc00052ef64/c39e69aef69bd559c1256db100397934/$FILE/wp%20-39.pdf^ calcolando l'effetto della svalutazione della lira (nel 1992-1995) e venivano fuori con un risultato a favore della svalutazione. Si erano chiesti se la svalutazione aveva un effetto perverso, di far aumentare il costo delle importazioni più di quanto non aumentassero le quantità esportate e diminuisssero le quantità importate (perchè costano un 20% di più). Il risultato dello studio econometrico era che mentre per l'Inghilterra in effetti c'era un effetto perverso e per tre anni circa il saldo commerciale non migliorava per l'Italia invece la svalutazione funzionava. Forse questo loro studio ora lo tengono nascosto, visto che la linea ufficiale di Squinzi e soci è che ritornare alla lira sarebbe nocivo (e il loro stesso studio li smentisce).... Bagnai e un altro economista hanno pubblicato qualche giorno fa uno studio econometrico in cui fanno le stime dell'effetto di un -20%, sia per una svalutazione dell'Euro verso le altre valute del mondo (quindi con l'italia che resta nell'euro) che per una svalutazione della Lira. Mostrano che se l'Euro si svaluta del 20% verso dollaro non c'è nessun beneficio per l'Italia. Nel caso della Lira invece risultato è riassunto in questo grafico in fondo pagina, che dice che ^ritornando alla lira il saldo commerciale aumenterebbe di 50 miliardi dopo due anni e quasi 100 miliardi dopo quattro o cinque anni#http://www.asimmetrie.org/wp-content/uploads/2014/06/APB2014-01.pdf^. Se fosse così ovviamente la svalutazione è un ottima soluzione, 50 miliardi in più di saldo dall'estero sono 50 miliardi in più che entrano di soldi in Italia, dopo un anno, e 100 miliardi dopo circa 3-4 anni sono bei soldi. Ma non ne sono molto sicuro, leggendo il paper. Se guardi, innanzitutto il saldo commerciale italiano annuale non è mai stato maggiore del 2% del PIL, in euro di oggi cioè di 30-40 miliardi... Cosa ti fa pensare che per la prima volta in 30 o 40 anni arriverà a valori doppi ? (ok, se il PIL aumenta in % ovviamente 100 mld di surplus commerciale tra 4 anni non sono un 5% e rotti del PIL come adesso, perchè il denominatore, il PIL, aumenterà, per cui saranno un 4% circa...) Il problema di questi test econometrici con tutti i parametri statistici accuratamente calibrati è che il modello che usano è rozzo ed estremamente semplificato, non tiene conto : i) delle reazioni possibili degli altri paesi e delle loro valute (ad esempio la Francia esce anche lei dall'euro dopo l'italia e così l'euro si disfa, per cui il franco e la peseta non si svalutano verso la lira, mentre il marco si rivaluta in modo terribile... e allora la Germania prende contromisure..) ii) del fatto che il cambio può svalutarsi del -40% invece che del -20% per un paio di anni, specie se l'euro salta e perchè il mercato dei cambi è speculazione e questo provoca sconquassi in termini di uscita di capitali, perdite delle banche, crollo dei BTP e suo riflesso sulla propensione a spendere, salvataggi di banche che sono fallite se il BTP crolla... iii) del fatto che negli ultimi 25 anni l'Italia ha avuto un cambio più o meno fisso dal 1989 al 1992 e poi dal 1997 ad oggi in pratica per cui le tue stime dell'effetto di un cambio flessibile sono basate su un campione molto piccolo, di soli 3-4 anni !!! Cioè in pratica, per prevedere il futuro devi avere un campione di dati passati, ma se negli ultimi 25 anni il cambio è stato fisso per 21 anni su 25 non hai abbastanza dati... iv) (se pensi che studiando l'effetto in altri paesi puoi derivare anche l'effetto probabile sull'Italia se oggi esce dall'euro sbagli, perchè come mostrato anche nello studio di confindustria del 2003 sulla svalutazione del 1992, ad esempio nel caso della Gran Bretagna la svalutazione non funzionò… Idem il Giappone degli ultimi due anni in cui il saldo commerciale ancora non migliora) In poche parole, lo studio di Bagnai vuole essere scientifico perchè calcola i parametri statistici dell'equazione sulla base della letteratura econometria discutendo in dettaglio la tecnica... e questo va bene ovviamente.... ma al di là del gergo tecnico che magari impressiona, sotto sotto, il campione utile di dati è troppo limitato, l'equazione è troppo rozza e il "modello" che calcola l'elasticità lascia fuori l'80% dei possibili effetti di causa ed effetto. Ti da al massimo un indicazione utile sul segno della variazione, positiva e non negativa, che è già qualcosa comunque. Da una semplice equazioncina del genere però non puoi dire che l'effetto di una svalutazione tornando alla lira sia 50 miliardi in più di saldo commerciale dopo un anno e 100 miliardi dopo 4 anni. Ti dice che il segno sarà positivo, non negativo sulla bilancia commerciale, ma di quanti miliardi chi lo sa....100 mld ? forse, o forse la metà... (dovresti allora usare un modello completo, sempre semplificato, ma più complesso dell'economia, come i modelli DGSE che usano al FMI che cercano di tenere conto anche di molte più variabili e degli effetti di feedback come quelli accennati sopra ? In teoria sì, in pratica questi modelli hanno sbagliato clamorosamente finora...)

ricatto alla Francia tramite BNP (9 miliardi di sanzioni) - Moderatore  

  By: Moderatore on Venerdì 04 Luglio 2014 21:23

Christian Noyer, governatore della Banca di Francia ha detto oggi che la sanzione di 9 miliardi di dollari contro BNP imposta dalle autorità americane rischia di spingere gli altri paesi a liquidare dollari. Se il governatore parla così vuole dire che i francesi sono in'azzati. --- Mais Christian Noyer s'est également exprimé sur les risques liés au fait que le dollar est la monnaie dominante des échanges internationaux: "?L'accroissement des ^risques juridiques venant de l'application des règles américaines à l'ensemble des transactions en dollars de par le monde peut pousser à une diversification des devises utilisées"#http://lexpansion.lexpress.fr/entreprises/amende-bnp-paribas-christian-noyer-trouve-les-transactions-en-dollar-trop-risquees_1557009.html#lchAXlMeEg1xzLgf.99^ estime-t-il. Il a rappelé notamment les différentes initiatives visant à faciliter les échanges de renminbi (le yuan) en dehors de la Chine, alors qu'un système de compensation en devise chinoise est sur le point d'être mis en place à Paris. ---- Come nota Putin questi 9 miliardi sono un ricatto, perchè la Francia non adotta l'embargo verso la Russia. E come è ovvio, anche le banche americane come JP Morgan avevano fatto cose simili e anche peggiori, per cui è uno schiaffo alla Francia A proposito delle sanzioni ( 9 miliardi di dollari) alla banca francese BNP Paribas, volute dalla giustizia americana per delle transazioni effettuate a favore di cittadini del Sudan accusati di complicità con il terrorismo, " Putin ha detto agli ambasciatori russi: “...Ciò che accade alle banche francesi non può che suscitare indignazione in Europa e anche qui. Sappiamo della pressione dei nostri partner statunitensi sulla Francia per costringerla a non fornire le Mistral alla Russia. Sappiamo anche che hanno fatto capire che se la Francia non consegna le Mistral, le sanzioni alle loro banche saranno tranquillamente tolte, o almeno ridotte in modo significativo. Cos’è questo se non ricattare? E’ questo il modo giusto di agire sulla scena internazionale? Inoltre, quando si parla di sanzioni, presumiamo sempre che le sanzioni siano applicate ai sensi dell’articolo 7 della Carta delle Nazioni Unite. In caso contrario, non sono sanzioni nel senso giuridico del termine, ma qualcosa di diverso, un altro strumento di politica unilaterale…“

fondamentale articolo su Ecomonitor ! - Moderator  

  By: Moderator on Venerdì 04 Luglio 2014 13:03

Smettete di guardare la partita, è apparso un fondamentale articolo su Ecomonitor (la rivista di Nouriel Roubini): Biagio Bossone, Marco Cattaneo, Giovanni Zibordi,^"Which Options for Mr. Renzi to Revive Italy and Save the Euro?"#http://www.economonitor.com/blog/2014/07/which-options-for-mr-renzi-to-revive-italy-and-save-the-euro/^ July 3rd, 2014, Ecomonitor Mi dissocio solo leggermente dalla seconda parte del titolo #i# "and save the euro"#/i# , ma d'altronde lo avevamo inviato anche a Vox.eu, dove a Bossone pubblicano articoli da anni e questo avevano rigettato... forse aggiungere "save the euro" alla fine aiuta a farlo passare, perchè come noto Roubini non è affatto contro l'euro. La soluzione che proponiamo (200 mld di crediti fiscali da distribuire a imprese e famiglie, sostenuti dall'emissione di BTP a valenza fiscale...) può essere compatibile con l'Euro dal punto di vista tecnico, cioè non violare formalmente i trattati UE che l'Italia ha firmato. Però resta che se fosse adottata a mio avviso avrebbe l'effetto di scardinare alla fine la costruzione dell'Euro, per come è concepita dalla Bundesbank e dalla Troika.... Notare il bellissimo grafico della Germania dal 1929 al 1939 che mostra la Depressione e poi il miracolo economico compiuto da Schacht/Hitler, dall'oggi al domani il PIL da -10% passò a +10% e continuò a questi ritmi "cinesi" fino alla guerra. Come noto Cattaneo si è ispirato alla soluzione di Schacht negli anni '30 (ribaltandola da lavori pubblici a riduzioni di tasse). Notare che, contrariamente a quanto sostenuto dagli imbecilli per cui "stampare moneta... non serve... fa solo inflazione...", invece l'inflazione rimase moderata. Notare inoltre che fu solo la Germania a sperimentare questo miracolo, l'Olanda che è un paese molto simile per popolazione e attitudini non ebbe nessun risultato paragonabile.

La contrazione del credito alle imprese è del -10% - Moderatore  

  By: Moderatore on Venerdì 04 Luglio 2014 10:58

^Da Fabio Bolognini, che sa fare questi calcoli#http://www.linkerblog.biz/2014/06/24/il-credit-crunch-e-peggiore-di-quanto-vi-raccontano/^ -- La contrazione del credito alle imprese è del -10%, (non del -3% come dicono i dati ufficiali) La vera dimensione della ‘straordinaria contrazione’ del credito (che non è la stessa cosa di credit-crunch secondo la diplomatica ironia del primo ministro) non appare essere quella dei numeri totali comunicati dalla Banca d’Italia e dall’ABI. Questa è la scoperta fatta sfogliando le pubblicazioni della stessa Banca d’Italia sulle Economie Regionali. Nelle tabelle contenute negli ultimi rapporti pubblicati in giugno se ne può trovare una che mostra l’effettivo tasso di riduzione del credito alle imprese nelle sue principali forme tecniche, che sommate rappresentano circa il 90% del credito erogato. E i dati sono a dir poco sorprendenti. Prendendo 6 tra le principali regioni d’Italia si scopre che i volumi di aperture di credito in conto corrente sono diminuiti dell’11% tra dicembre 2012 e dicembre 2013, gli anticipi fatture e il salvo buon fine sulle RiBa sono scesi del 12% e i finanziamenti a scadenza dell’8,3%. (vedi grafici), in totale molto di più di quel 4-5% di riduzione dichiarato dalle statistiche aggregate. Prendendo il dato medio non ponderato per le 6 regioni la differenza sarebbe di quasi il 6% (4,85% con sofferenze e pronti-termine, contro 10,50% di dato depurato). Perché questa differenza? Lo rivelano le note alle tabelle pubblicate nei rapporti. Il dato complessivo di credito alle imprese contiene anche le sofferenze (che sono stabili per definizione) e i volumi di pronti-termine, il fattore che distorce il dato sul credito effettivo. Depurata di queste due componenti la stretta del credito mostra la sua peggiore faccia su valori che come si vede si avvicinano al 10%, confermando una sensazione che veniva dalla pratica quotidiana e dalla vicinanza con le imprese. Per amore di precisione e concretezza. - See more at: http://www.linkerblog.biz/2014/06/24/il-credit-crunch-e-peggiore-di-quanto-vi-raccontano/#sthash.h3S9CZIk.dpuf

Manovra da 10 miliardi - Moderatore  

  By: Moderatore on Venerdì 04 Luglio 2014 05:08

^Manovra autunnale da 10 miliardi, per Mediobanca è “inevitabile”#http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/07/03/manovra-autunnale-da-10-miliardi-per-mediobanca-e-inevitabile/1049064/^ di Redazione Il Fatto Quotidiano | 3 luglio 2014 Per gli analisti di Piazzetta Cuccia la crescita inferiore alle stime del governo renderà necessaria una corposa finanziaria autunnale. Bene l'apertura di Renzi a un piano di investimenti pubblici, unico modo per far sì che l'economia torni a girare. Ma "l'Europa vuole prima le riforme" Manovra sì, manovra no? Per gli analisti di Mediobanca non è (più) questione di punti di vista. Piazzetta Cuccia, in uno studio sulle prospettive del Paese firmato dalla controllata Mediobanca Securities, scrive nero su bianco che una finanziaria autunnale da 10 miliardi appare “inevitabile”. Con il Pil che cresce molto meno del previsto e la disoccupazione che cresce, il governo di Matteo Renzi non avrà altra scelta se non introdurre nuove tasse o tagli di spesa ulteriori rispetto a quelli già previsti per coprire interventi come le nuove detrazioni Irpef. C’è da dire che l’analisi, sullo sfondo, lascia anche spazio all’ottimismo: Antonio Guglielmi e Javier Suarez, autori del report, scrivono che dopo l’affermazione “storica” alle elezioni europee il premier potrà accelerare sulle riforme e accolgono “con favore l’apertura di Renzi a un maggior supporto keynesiano alla crescita con investimenti pubblici”, “perché pensiamo che per l’Italia sia l’unico modo di cominciare rapidamente a crescere” nei prossimi anni. Tuttavia, “le cose potrebbero dover peggiorare prima di poter migliorare”. E qui – nel breve periodo, tra pochi mesi – arrivano i dolori: “Potrebbero essere necessarie risorse aggiuntive per 10 miliardi di euro quest’anno a causa della crescita più bassa” dello 0,8% stimato dal governo nel Documento di economia e finanza. “Potrebbero”, dunque. Ma poco dopo il condizionale lascia spazio a una formulazione più netta: prima di concedere un allentamento dell’austerity “l’Europa vuole le riforme”. Risultato: una manovra da almeno 10 miliardi “sembra inevitabile”. Peccato che tasse e tagli non possano, nel breve termine, che ridurre ulteriormente il “tono” dell’economia. Alternative? Ci saranno, sostiene lo studio, solo se Renzi otterrà da Bruxelles un allentamento dei vincoli di bilancio. Conquista che potrebbe liberare risorse crescenti: 26 miliardi nel primo anno, 77 miliardi nel quarto. Le mosse della Bce, nel frattempo, verranno in aiuto al governo: in particolare il nuovo programma di finanziamenti a lungo termine mirati della Bce alle banche e la sospensione della sterilizzazione del programma di acquisto di bond governativi “potrebbero aggiungere un 5% circa all’utile per azione delle banche italiane nel 2016″, Ubi in testa. Infine, un sondaggio condotto da Mediobanca su 50 società quotate ha evidenziato che l’80% crede che le riforme di Renzi potranno accelerare la crescita, ridurre le tasse e risolvere il nodo degli arretrati della pa.

"ehi... ma lo dite voi che è tutta colpa vostra! cosa volete da noi.. - GZ  

  By: GZ on Mercoledì 02 Luglio 2014 14:39

Piersilvio Berlusconi, che dirige una società di media, dice oggi che Renzi è il più gran comunicatore che ci sia stato in italia (dopo suo padre) e che ha fa il tifo per lui. Oggi Renzi ha parlato al parlamento europeo a Strasburgo per inaugurare il semestre italiano e in effetti non sembra che legga, Renzi parla a braccio con verve e Piersilvio ne rimane impressionato, ma evidentemente afferrare anche il contenuto sarebbe troppo.... Renzi nel video dice infatti che... #i#l'Italia è uno dei paesi che contribuisce più soldi di quelli che prende (nella UE) e "ne siamo felici perchè il problema più grande non è quello economico" e dice che ... rappresenta il partito che ha preso più voti di tutti in europa e ^il PD ha vinto perchè ha detto che NON era responsabilità dell'Europa la depressione dell'Italia, perchè i problemi economici nascono tutti in dall'Italia"#http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/07/02/strasburgo-renzi-ai-parlamentari-ue-serve-crescita-o-leuropa-non-ha-futuro/1047153/^#/i#. L'euro, la politica della BCE, il patto fiscale... cose che non contano... Ed è assolutamente vero: ha vinto l'elezione dicendo che l'euro, i trattati UE, la grande finanza, la politica della BCE, il fiscal compact non c'entrano niente con la Depressione economica dell'Italia che è invece tutta colpa nostra. E una maggioranza di italiani coglioni ci ha creduto e lo ha votato. #F_START# size=3 color=red #F_MID#Di conseguenza gli altri governi europei non hanno nessun motivo di allentare i vincoli finanziari all'Italia#F_END#, dato che appunto è l'unico paese in cui ha vinto il partito che diceva che il problema non erano i vincoli finanziari, che il problema non era l'euro il patto fiscale e la BCE, ma la crisi era solo dovuta agli italiani. Chi dice che ora Renzi andrà in Europa a farsi valere è un idiota: il PD ha vinto dicendo che i problemi non dipendevano dall'Europa, logicamente quindi gli altri paesi europei dicono: #i# "ehi... ma lo dite voi che è tutta colpa vostra! cosa volete da noi..."#/i# Speriamo che chi ha votato PD sia coerente, faccia le valigie e prenda la cittadinanza di un altro paese, dove se dichiari agli esponenti degli altri governi che è tutta colpa del tuo paese la crisi finanziaria internazionale l'elettorato ti manda a cagare. Qui hai l'ultimo documento che Renzi, quello che comunica così bene, ha negoziato con la UE la settimana scorsa....e ci leggi nero su bianco che l'Italia deve ridurre ancora il deficit pubblico, cioè dobbiamo ridurre ancora la moneta che circola (perchè DEFICIT PUBBLICO = VARIAZIONE DI MONETA) di un altro 0,7% del PIL cioè di 10 miliardi

"i mercati ignorano la notizia dell'assassinio dell'arciduca..." - Moderatore  

  By: Moderatore on Lunedì 30 Giugno 2014 18:24

I mercati finanziari anticipano le notizie, sono efficienti, assorbono le notizie che escono e quindi fare operazioni sulla base delle notizie non ha senso...tanto il mercato le ha già anticipate e digerite, le notizie non indicano cosa succederà ai mercati ecco qui la prima pagina del Financial Times il 30 giugno 1914 #i# "Stock markets have been scarcely affected by the assassination of heir to the Austrian throne"#/i#. Il giorno dopo l'assassinio dell'imperatore austriaco a Sarajevo, l'evento che nel giro di pochi giorni portò alla I guerra mondiale. Come si sa, nel giro due mesi le borse crollarono al punto che furono chiuse ! in molti paesi per due o tre anni !!!! ...le notizie non contano, tanto il mercato le "anticipa"...

Analfabetismo (economico) di ritorno - Moderatore  

  By: Moderatore on Lunedì 30 Giugno 2014 14:04

Non è solo questione dei "poteri forti" su a Bruxelles, Francoforte o New York, ma anche dei semplici imbecilli sparsi giù per l'Italia. Su internet se si scrive di continuo sempre con toni aggressivi ed eccitati si attira il pubblico. Oggi è uscito il dato di l'inflazione annuale in Italia: 0,3% annuale, il numero più basso del dopoguerra (credo). ---- #i# ...Amici miei, io proprio non so più come spiegarvelo, anzi mi sono proprio rotto le scatole di farlo:...La bassa inflazione o addirittura ^la deflazione NON sono affatto un problema... UNO dei pochissimi effetti positivi#http://www.rischiocalcolato.it/2014/06/provare-creare-inflazione-stampa-moneta-non-alcun-senso-logico-impoverisce-i-deboli.html^ in un momento di terribile crisi economica. E la CRISI NON E’ originata dalla bassa inflazione o dalla deflazione, è vero il contrario.... ...l’Italia NON ha fatto in questi 20 anni ^le riforme necessarie per prosperare nell’Euro. Ed era possibile farlo utilizzando il dividendo dovuto a tassi bassissimi rispetto a quelli della lira#http://www.rischiocalcolato.it/2014/06/provare-creare-inflazione-stampa-moneta-non-alcun-senso-logico-impoverisce-i-deboli.html^ ...Però basta con questa fregnaccia criminale sulla deflazione, e lo dico anche per il vostro bene....Il meccanismo correttivo che viene proposto e incerdibilmente appoggiato anche da molti di voi lettori e commentatori di RC è l’inflazione monetaria, io francamente a volte mi stropiccio gli occhi, non potete essere cosi’ ciechi e stupidi. ... ...l’attuale meccanismo utilizzato in tutto il mondo dalle Banceh Centrali, specie dalle vostre amate FED, BoJ e BOE prevede tassi zero e accesso al credito facile. MA NON PER VOI!....Per le banche anzitutto e poi per le imprese e per i soggetti più forti e potenti, che possono fornire adeguate garanzie per accedere a quel credito. Credito che #b# LORO possono spendere pre primi dove pensano sia megli per LORO.....In questo processo a VOI alla fine rimirrà la VOSTRA STRAMALEDETTA e AGOGNATA Inflazione. Nel senso che Loro spenderanno i soldi creati dal nulla per primi, a prezzi più bassi, e a voi il poco in più che arriverà verrà sottratto dall’inflazione#/b# , con il risultato netto di esacerbare al massimo le differenze far più ricchi e potenti e cittadini comuni. ....^E da quando creare moneta, crea crescita economica? Fosse cosi#http://www.rischiocalcolato.it/2014/06/provare-creare-inflazione-stampa-moneta-non-alcun-senso-logico-impoverisce-i-deboli.html^ non sarebbero state necessarie ne crisi ne guerre dall’abbandono del Gold Standard#/b# , ed invece esse si sono moltiplicate proprio da quel momento.....La crescita ha a che fare unicamente con fabbriche, uffici, negozi, camion, treni, navi, servizi materiali e immateriali. ....#b# La moneta NON ha a che fare in senso stretto con la crescita economica#/b# se non come facilitatore dei rapporti umani ed economici....#/i# #F_START# size=3 color=red #F_MID#Sicuro, la gente scambia servizi e beni tra loro e il denaro facilita questi baratti, a nessuno viene in mente di accumulare denaro..viene solo scambiato, mai accumulato vero ?...#F_END# Mi è già capitato che uno che ha un azienda, un medico e una prof di una altra materia mi chiedessero cosa ne pensavo, perchè leggevano ^queste accozzaglie di slogan#http://www.rischiocalcolato.it/2014/06/provare-creare-inflazione-stampa-moneta-non-alcun-senso-logico-impoverisce-i-deboli.html^ quasi tutti i giorni. Se fosse un compito di economia da correggere, dovresti tirare una linea rossa su ogni singola riga. Analfabetismo di ritorno. Allora. Dato che ci sono circa 4,000 mld di debito che pesano sull'economia italiana (privata e pubblica), che richiedono di pagare circa 220 mld di interessi l'anno, ovviamente un inflazione a 0% è un disastro. Questi debiti sono stati contratti quando l'inflazione era tra il 3 e il 4%, ma quando l'inflazione ora si azzera i creditori incassano sempre 220 mld l'anno anche se il reddito nazionale, da cui si devono tirare fuori i soldi per pagare gli interessi, cresce di zero euro... Cioè #F_START# size=3 color=red #F_MID#il reddito nazionale non cresce di un solo euro, ma gli interessi sul reddito nazionale crescono di 220 mld circa l'anno...#F_END#. Il problema, in sintesi, è che #F_START# size=3 color=red #F_MID#la BCE e l'Euro impongono un tasso di interesse reale del 3%#F_END# circa (per le aziende anche del 6%), quando il tasso di interesse REALE dovrebbe essere ora in Italia almeno un -2%.... Per chi voglia verificare la ^matematica del tasso di interesse reale e del debito ^ecco qui un foglio interattivo che visualizza i numeri#http://newarthurianeconomics.com/accumulation/?newcredit=6&debtrepay=4&gdpboost=80&interest=3&s=calculate^ e mostra che con un tasso reale positivo IL REDDITO NAZIONALE SI AZZERA , #i# se l'economia usa il debito come moneta, come accade ora....#/i# (questo problema è discusso anche presso i sumeri, aristotele, la bibbia, s.tommaso, shakespeare nel mercante di venezia... è si chiamava usura..., ma "tasso di interesse reale" suona meglio. In ogni caso, anche nell'economia monetaria moderna, sia di destra che di sinistra, si riconosce che occorrerebbe ora nei paesi occidentali un tasso di interesse reale negativo..(in quelli orientali lo applicano da anni...).Perchè #F_START# size=3 color=red #F_MID#il denaro non può crescere su se stesso all'infinito dissanguando l'economia sottostante#F_END#)

100mila, 200 mila, 300 mila...forza che c'è posto in Italia - Moderatore  

  By: Moderatore on Lunedì 30 Giugno 2014 13:15

5 mila clandestini/migranti in due giorni solo dal nordafrica, un ritmo di 2,500 al giorno. Moltiplicato X 365 giorni = sarebbero circa 800mila all'anno, solo di africani. Tu dirai che il ritmo poi rallenta.... L'anno scorso ne erano arrivati circa 6-8 mila, quest'anno dal 1 gennaio ad oggi circa 75-80 mila... e se guardi l'andamento mese per mese sono sempre di più. ---- #i#...^Sono oltre 5mila gli immigrati soccorsi nelle ultime 48 ore dalle navi della Marina militare#http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2014-06-30/immigrati-trentina-morti-barcone-diretto-pozzallo-073132.shtml?uuid=ABkM0AWB^ inserite nel dispositivo aeronavale interforze Mare Nostrum nel Canale di Sicilia. Molti i porti che si apprestano ad accogliere gli immigrati tratti in salvo nelle ultime ore. La nave anfibia «San Giorgio» sbarcherà a Taranto 1.170 persone. Il pattugliatore d'altura «Dattilo» della Guardia costiera ha prelevato altri 1.096 extracomunitari e li ha trasportati ad Augusta (Siracusa). La rifornitrice «Etna» con a bordo 1.044 immigrati arriverà domani a Salerno. A Messina si sono diretti il pattugliatore «Orione» con 396 immigrati e il mercantile «Mare Atlantic» con altri 235. La motovedetta della Capitaneria di Porto «906 Corsi» ha caricato 341 persone per condurle a Porto Empedocle (Agrigento). Infine, due navi mercantili, la «City of Beirut» e la «Ticky» hanno accolto rispettivamente 105 e 190 stranieri e sono in navigazione verso Trapani....Isolato caso sospetto di malattia infettiva ...#/i# ---- Circa 25 anni fa un romanziere francese scrisse ^"Il Campo Dei Santi"#http://it.wikipedia.org/wiki/Il_campo_dei_santi^ in cui immaginava una flottiglia di barconi provenienti dal terzo mondo (nel suo caso dall'India) che si mette in moto con milioni di persone dirette in Francia, ovviamente durante il viaggio tanti muiono di malattie e di sete, una crisi umanitaria... alla fine il governo francese li lascia sbarcare...e a quel punto si mettono in moto flotte di milioni di persone e l'europa viene sommersa...

Cosa razzo stai ancora a parlare di una nazione e di un popolo ? - GZ  

  By: GZ on Domenica 29 Giugno 2014 08:30

E' il contrario. Ad esempio, anche un greco che abbia qualche milione di euro da parte a Londra investito in azioni, obbligazioni, Reit immobiliari, MLP e altri veicoli finanziari che pagano dividendi, cedole e capital gain (oppure che giochi long e short speculando...) può continuare tranquillamente a vivere in Grecia. Perchè mai dovrebbe andarsene ? E così un italiano o spagnolo o portoghese. Anzi, per contrasto si ritrova che tutto gli costa molto meno, che può comprarsi una proprietà a metà del prezzo di cinque anni, una BMW usata glielo tirano quasi dietro, se ha bisogno di aiuto domestico o del giardiniere paga di meno, ci sono saldi di mobili, vestiti firmati o hifi tutti i giorni. Perchè deve andare via dalla Grecia ( o dalla Spagna o dall'Italia) #F_START# size=3 color=red #F_MID#se hai una fonte di reddito connessa all'economia globale e non a quella nazionale#F_END# ? (concetto sottolineato tre volte). E' anche meglio di quando la maggioranza della popolazione stava bene! Vivere di rendita finanziaria o in qualche modo di mercato finanziario (che può essere avere soldi investiti in fondi, obbligazioni oppure anche giocare sui mercati), #F_START# size=3 color=red #F_MID#fa sì che diventi indifferente abitare in un paese piuttosto che in un altro#F_END#, lo puoi fare dall'Islanda come dalla Croazia come dal Brasile come dall'Italia. Non solo. Ad esempio quando c'è benessere per tutti anche i camerieri o ristoratori, inservienti e altro personale di servizio diventa più sicuro di se, magari più arrogante e ti serve meno bene. Ma se tutti invece sono appesi ad un filo perchè hanno il mutuo da pagare e possono essere licenziati in qualunque momento vedi come ti servono meglio. #b# Non c'è solo il denaro in se, c'è anche cosa ti compra poi in termini di "qualità del servizio", che migliora con il peggioramento del tenore di vita generale della maggioranza (a cui appartengono i lavoratori che ti forniscono i servizi). #/b# Il Wall Street Journal aveva articoli sul fatto che finalmente anche a Parigi e in Francia dove spesso i camerieri non sono molto servizievoli grazie alla crisi finalmente si stanno piegando agli standard americani (dove il fatto che sono pagati quasi solo con le mance li rende gentilissimi). Della serie: la crisi migliora le cose. Questo è vero in generale, anche nei paesi che non hanno il disastro attuale dell'Italia. Se vai a Manhattan, a Miami o in California vedi delle isole sempre più ricche e felici di gente che vive di stock options di multinazionali, di private equity e investimenti GLOBALI che è servita da eserciti di inservienti, camerieri, domestiche, chaffeur, massaggiatori, personal trainer, personal shopper, cuochi, valletti e "service" vari. Intorno a loro ci sono enormi aree urbane in decadenza, dove la gente vive di sussidi statali o lavori a salario minimo tipo McDonald e WalMart quelli da 20mila dollari l'anno per cui il governo ti da i "food stamp" (buoni spesa per il cibo) come supplemento (45 milioni di persone ne beneficiano in America). E le enclave felici e ordinate sono circondate da zone anche pericolose e quando non lo sono più è perchè si incarcera a tutto spiano (ci sono in USA 2,6 milioni di persone che scontano pene..) #b# Se i ricchi in USA dovessero pensare a come sta la maggioranza della gente "americana", dovrebbero anche loro dire "questo paese sta andando in rovina...è in declino, le cose peggiorano...",#/b# ma non esiste più il concetto di "questo paese" o "il mio paese" o nazione. Il "loro paese" è Miami, New York, Silicon Valley, il lato buono di Chicago, il lato buono di Dallas, il lato buono di Los Angeles...il loro paese non è mica l'America. Anche i giornalisti americani una volta venivano da famiglie di lavoratori per cui si indentificavano con la maggioranza, oggi vengono da Columbia o Harvard e sono di famiglie benestanti per cui per loro l'America va bene. Quello di una collettività chiamata Stati Uniti, Italia o Inghilterra è un concetto obsoleto, sveglia! Non ti martellano tutti i giorni che le nazioni non hanno senso, che c'è l'economia globale, istituzioni globali, che bisogno ad esempio unire tutte le nazioni in europa in unica entità, a sua volte integrata strettamente all'economia mondiale tramite il G20, FMI, UE e le Banche Centrali ? Se tu appartieni in qualche modo a questa "network" dell'economia globale, anche indirettamente, perchè ad esempio vendi beni e servizi a gente che ne beneficia direttamente, allora stai benone. E il fatto che tutto il resto della società invece piano piano veda ridursi il suo tenore di vita o sia anche un poco disperata... beh... ogni tanto, se c'è gente intorno, fai un commento che tutto questo non è tanto bello mentre ti versi il Prosecco...una lacrimuccia da coccodrillo. In pratica invece, ha l'effetto di aumentare il tuo benessere materiale, perchè appunto quasi tutto quello che paghi costa meno e gli inservienti scattano di più. In generale oggi nel mondo occidentale esistono delle enclave di benessere, delle nicchie di ricchezza sparse ovunque, più evidenti e consistenti in Svizzera, Inghilterra, Stati Uniti, Australia e meno in Italia, Francia, Spagna...ma in cui il principio è lo stesso. #F_START# size=3 color=red #F_MID#Oggi esiste solo l'ECONOMIA GLOBALE NON LE NAZIONI. L'economia globale connette tra loro una network di nicchie di benessere e ricchezza, #F_END#sparse ovunque (anche in Grecia!), che sono legate tra loro essenzialmente dall'avere rapporti diretti e indiretti con le multinazionali, le istituzioni internazionali e il mercato finanziario globale (e in cui rientra anche quasi tutto il personale politico) (Una parziale eccezione sono i mitici "paesi nordici" (svezia, danimarca, germania, austria...), dove c'è ancora una relazione tra l'economia nazionale e i benessere della maggioranza della popolazione. Qui ci deve essere qualcosa nel loro DNA che continua a renderli un poco diversi, speriamo che la genetica, che sta facendo passi da gigante, scopra come trapiantarlo) Insomma, #F_START# size=3 color=red #F_MID# cosa 'azzo stai ancora a parlare di "Italia", come se avesse ancora senso parlare di una nazione e di un popolo, ehi... qui è tutto multinazionale, globale, internazionale, multirazziale, multiculturale...#F_END# non senti la TV, non leggi i giornali, non vedi i film di Hollywood ? All'interno poi di questo mondo multinazionale e globale, senza frontiere e senza identità nazionali, sta a te ricavarti uno spazio nelle nicchie di ricchezza che la nuova economia globale crea, per il 5% diciamo della popolazione. Ma l'andamento del benessere di queste nicchie di ricchezza è indipendente (ANZI NEGATIVAMENTE CORRELATO...) con l'andamento del resto della massa dei peones che capita ti abitino intorno. Do you understand ?

ieri hanno inasprito in vincoli sull'Italia - Moderatore  

  By: Moderatore on Sabato 28 Giugno 2014 10:26

Contrariamente a quello che fanno sembrare i giornali, Renzi a Bruxelles ha appena firmato di stringere ancora la morsa finanziaria sull'Italia ----- ( da un articolo poco in evidenza su repubblica per mobile...) --- #i# ...il negoziato in corso a Bruxelles ..... La novità passata sottotraccia nel vertice appena concluso è che #F_START# size=3 color=red #F_MID#la proposta del governo di rinviare il pareggio di bilancio per ora è stata respinta. Addirittura i leader, incluso il premier Matteo Renzi, hanno dato il loro "endorsement" (appoggio, approvazione) a un documento ufficiale che raccomanda all'Italia di fare l'opposto#F_END# di ciò che aveva chiesto: il pareggio già l'anno prossimo, non nel 2016. Si tratta del testo della "raccomandazione del Consiglio" (cioè dei governi) su proposta della Commissione europea riguardo al programma di stabilità italiano. Si tratta di una risposta ragionata degli altri Paesi al piano finanziario dell'Italia, come si fa per tutti i governi. Quella raccomandazione contiene una sorpresa importante, perché è più intransigente persino di quanto suggerito dalla Commissione europea. Quest'ultima aveva chiesto all'Italia il due giugno: "Nel 2015 (bisogna, ndr) rafforzare in modo significativo la strategia di bilancio per garantire le esigenze di riduzione del debito". Quel testo ora è stato inasprito e ieri i capi di Stato e di governo hanno dato il loro "endorsement" al più alto livello politico-legale in Europa. Le modifiche sono state apportate in una riunione del Comitato economico e finanziario a Bruxelles. Presieduto dall'austriaco Thomas Wieser, il Comitato Ecofin riunisce i direttori del Tesoro di tutti i Paesi per preparare le conclusioni dei vertici dei ministri finanziari: per l'Italia partecipa il direttore generale del Tesoro Vincenzo La Via, anche se la cooperazione fra Palazzo Chigi con le strutture tecniche del ministero dell'Economia in questi mesi è stata molto meno che eccellente. Di solito nel Comitato Ecofin si negozia fra sherpa per diluire, non per inasprire, le proposte di raccomandazione ai Paesi avanzate dalla Commissione europea. Questa volta all'Italia è accaduto l'opposto. Il testo ora recita: "Nel 2015 (...) Il Consiglio raccomanda all'Italia di garantire le esigenze di riduzione del debito e così raggiungere l'obiettivo di medio termine (il pareggio di bilancio strutturale, ndr)". Non solo. Si chiede anche di "assicurare il progresso" verso il pareggio già nel 2014. In sostanza si chiede una maggiore correzione dei conti già quest'anno e si respinge la richiesta di slittamento del pareggio per il prossimo. Era stato evidente dall'inizio che la strategia di bilancio del governo Renzi sollevava forti perplessità nel resto d'Europa, come anticipato da Repubblica ("I dubbi di Bruxelles sul piano Renzi", 20 aprile). Il fatto che la lettera di Padoan in aprile non ebbe una prima risposta a livello politico, ma burocratico, era già una prima spia proprio di un problema politico, non uno sgarbo personale al ministro. Adesso i nodi sono venuti al pettine. Non sarà facile ribaltare gli equilibri, dopo il via libera di ieri dai capi di Stato e di governo dell'Unione. Ma il vertice Ecofin del prossimo mese si annuncia tempestoso, perché tutto si deciderà lì. ... #/i#

ITALIA: COME FARLA FUNZIONARE - Moderatore  

  By: Moderatore on Sabato 28 Giugno 2014 06:02

^ITALIA: COME FARLA FUNZIONARE 16.06.14 Marco Della Luna#http://marcodellaluna.info/sito/2014/06/16/italia-come-farla-funzionare/^ Dopo tutte le campagne giudiziarie, dopo l’Euro, dopo Maastricht, l’UE, il rigore, il sistema paese Italia rimane ad alta corruzione, bassa legalità, bassa efficienza del settore pubblico, alto clientelismo, tendenza declinante in molti settori, forte emigrazione degli elementi migliori, umani e aziendali. Irrazionale pertanto fare progetti di integrazione europea sul presupposto che il sistema Italia cambi, che si corregga. Ciò non sta avvenendo affatto, e sono decenni che doveva avvenire e non avviene. Anzi, oramai, tra il continuo scoppio di scandali sistemici dell’apparato pubblico e degli stessi organi di controllo, perfino i partiti che lottano contro il sistema e che vogliono mandare tutti a casa e che gridavano “arrendetevi, siete circondati!”, perfino questi finiscono per venire a termini con l’espressione partitica di questo sistema e per riconoscergli una più o meno esistente legittimazione “democratica”. Quindi, prima si accetta che un corpo sociale non cambia la sua mentalità e le sue abitudini consolidate per l’effetto di un decreto o per l’azione esterna di una nuova moneta, prima si accetta il principio che bisogna organizzarlo per ciò che esso è e non per ciò che qualcuno vorrebbe che fosse, prima si accetta che il partito che va al potere ci arriva (anche) grazie alle ruberie del suo apparato di gestione, e che pertanto il Paese sarà ancora a lungo amministrato da questo tipo di gente - prima si prende atto di tutto questo, cioè della realtà, e meglio è per tutti. O per quasi tutti. Razionale è quindi chiedersi: date le caratteristiche di questa società reale, in attesa che prima o poi se possibile migliorino, come la si deve organizzare per farla vivere al meglio? Per vivere decentemente, un paese che ha le caratteristiche dell’Italia deve innanzitutto tornare a una spesa pubblica larga, elastica e sostenibile, -che crei, come creava in passato, coesione sociale contenendo al contempo il conflitto di interesse Nord-Sud; -che dia la precedenza al lavoro (dipendente e autonomo) rispetto alle rendite finanziarie, quindi stimoli gli investimenti privati con piani di investimenti pubblici di lungo termine, sostenga il reddito e la domanda, e assorba la disoccupazione involontaria; -che renda possibile un fisiologico aggiustamento del cambio (svalutazione competitiva per mantenere le quote di mercato estero); -che alimenti un’inflazione idonea a rendere sopportabile l’indebitamento, agganciando ad essa i salari; -che si finanzi senza rischio di default e a bassi tassi di interesse, come prima del 1981(ossia bisogna ritornare a una banca centrale propria, una moneta propria, un controllo del Tesoro Stato su entrambe, un vincolo per la banca centrale di comperare i titoli del debito pubblico invenduti, un vincolo di portafoglio per le banche a detenere quote di debito pubblico). Quella sopra delineata non è una stampella per un paese malato, ma una razionale e funzionale organizzazione per la generalità dei paesi, ossia anche per quelli poco corrotti e molto efficienti. Soltanto che questi ultimi possono vivere abbastanza bene anche senza di essa e con la c.d. austerità, mentre un paese come l’Italia, con l’impostazione monetaria e finanziaria attuale, semplicemente consuma le sue risorse interne e poi muore. Se non si attuano queste condizioni, la grande intesa tra tutti i partiti intorno al leader oggi o domani trionfante, si tradurrà in un’alleanza consociativa per salire tutti sul carro del vincitore e spremere ulteriormente i cittadini e la repubblica, senza più limiti né pudori, dato che non c’è più opposizione, cioè concorrenza e contrasto: un patto fra jene e sciacalli, sotto la direzione dell’avvoltoio d’oltralpe.

in America l'occupazione sale... solo per gli immigrati - GZ  

  By: GZ on Venerdì 27 Giugno 2014 19:01

In America il numero di persone che lavora è oggi ritornato quello di prima della crisi del 2008, ma dato che la popolazione è aumentata, soprattutto grazie all'immigrazione, la % di popolazione che lavora è diminuita. Se guardi agli "americani" la % di gente che lavora + proprio crollata, perchè ^l'aumento netto di posti di lavoro c'è stato solo per gli immigrati#http://www.nationalreview.com/corner/381362/study-all-employment-growth-2000-went-immigrants-nro-staff^ Uno studio appena pubblicato ha confrontato quante persone avevano un lavoro nel 2000 e il risultato è stato che oggi ci sono 5.7 milioni di immigrati in più che oggi hanno un lavoro rispetto al 2000. Il numero di americani che lavorano oggi è invece rimasto lo stesso di 14 anni fa, cioè il saldo netto di posti di lavoro, dal 2000, è andato agli immigrati. (^"Study: All Employment Growth Since 2000 Went to Immigrants"#http://www.nationalreview.com/corner/381362/study-all-employment-growth-2000-went-immigrants-nro-staff^ June 26, 2014) Le statistiche americane indicano che ci sono circa 20 milioni di persone che vorrebbero lavorare, se potessero. Alcuni continuano a fare domanda per un posto di lavoro attivamente e vengono contati nella statistica mensile (che indica ora disoccupazione sul 6,8%, ma altri hanno smesso di cercare attivamente e non vengono censiti ufficialmente anche se sarebbero un altro 6-7% della popolazione. Le stime sono che, in complesso, quelli che vorrebbero un lavoro e non lo trovano, in America oggi sono più di 20 milioni di persone.... A causa della crisi finanziaria, della mancanza di domanda... Sì anche, ma prendendo il 2000 come riferimento circa 8 milioni di posti di lavoro sono stati spostati in Messico, in Asia e nel terzo mondo dalle multinazionali #i# ("delocalizzazione")#/i# . In più altri 5,6 milioni di posti di lavoro, questi in America, sono andati agli immigrati. Diciamo che l'elite rimpiazza i lavoratori occidentali con lavoratori di altre razze (etnie scusate, chiamale come ti pare...) Sarebbe interessante fare lo stesso calcolo in Italia. A occhio è successo lo stesso (dato che da noi la natalità degli "autoctoni" è di 1,1 figli per donna e in USA di 1,9-2,0 il confronto non sarebbe esatto, ma dato che in Italia la % di "popolazione attiva" cioè gente adulta che lavora è più bassa che in USA, in realtà il problema è anche più drammatico). In parole povere, se avessimo bloccato l'immigrazione prima del 2000 ci sarebbe poca disoccupazione per gli italiani... Ma cosa sto dicendo ? #F_START# size=3 color=red #F_MID# Come fai a dire oggi chi è "Italiano" ?#F_END#. E' un concetto obsoleto, chiunque può essere italiano, milioni di persone in Africa si preparano ad essere italiani... A proposito: da gennaio, solo dalla Libia sono arrivati coi barconi 60mila immigrati... speriamo che qualcuno di loro giochi bene a calcio così si rimpiazza balotelli. Qui in Emilia i Comuni pagano 30 euro al giorno per alloggiarli... intanto quelli arrivati anni fa cominciano ad entrare nel pubblico impiego, sono andato all'anagrafe e i primi due impiegati che ho visto erano africani. Bisogna fare spazio, il mondo è pieno di gente.... Ehi... M5S, Tsipras... voi cosa dite che rimpiazzano i lavoratori occidentali, a milioni, con lavoratori di altre razze (etnie... chiamale come ti pare...) ? Fate finta di niente, parlate d'altro... va beh... #i# ----- ....According to a major new report from the Center for Immigration Studies (CIS), net employment growth in the United States since 2000 has gone entirely to immigrants, legal and illegal. Using data from the Bureau of Labor Statistics, CIS scholars Steven A. Camarota and Karen Zeigler found that there were 127,000 fewer working-age natives holding a job in the first quarter of 2014 than in 2000, while the number of immigrants with a job was 5.7 million above the 2000 level. The rapidity with which immigrants recovered from the Great Recession, as well as the fact that they held a disproportionate share of jobs relative to their share of population growth before the recession, help to explain their findings, the authors report. In addition, native-born Americans and immigrants were affected differently by the recession.... Other significant findings include: Because the native-born population grew significantly, but the number working actually fell, there were 17 million more working-age natives not working in the first quarter of 2014 than in 2000. The share of natives working or looking for work, referred to as labor force participation, shows the same decline as the employment rate. In fact, labor force participation has continued to decline for working-age natives even after the jobs recovery began in 2010. Immigrants have made gains across the labor market, including lower-skilled jobs such as maintenance, construction, and food service; middle-skilled jobs like office support and health care support; and high­er-skilled jobs, including management, computers, and health care practitioners. The supply of potential workers is enormous: 8.7 million native college graduates are not working, as are 17 million with some college, and 25.3 million with no more than a high school education. According to the study, 58 million working-age natives are not employed. Camarota and Zeigler report three conclusions: First, the long-term decline in the employment for natives across age and education levels is a clear in­dication that there is no general labor shortage, which is a primary justification for the large increases in immigration (skilled and unskilled) in the Schumer-Rubio bill and similar House proposals. Second, the decline in work among the native-born over the last 14 years of high immigration is consis­tent with research showing that immigration reduces employment for natives. Third, the trends since 2000 challenge the argument that immigration on balance increases job oppor­tunities for natives. Over 17 million immigrants arrived in the country in the last 14 years, yet native employment has deteriorated significantly. The Center for Immigration Studies is a non-profit research institute. Founded in 1985, the organization is regularly consulted by policymakers, the academic community, and the media on matters of immigration policy. #/i#

Questi sono dei pazzi, degli ubriachi... - Moderatore  

  By: Moderatore on Venerdì 27 Giugno 2014 08:49

Come mai la UE ha insistito per l'austerità creando una disoccuazione in Europa di 25 milioni di persone e affondando economie come la nostra o quella spagnola ? ci sono varie teorie sui motivi dei vertici della UE, dagli interessi personali alla stupidità, ma ecco ora la verità Jean Claude Juncker, che sta per essere eletto capo della UE, è noto come un ubriacone: ^"Fears over Jean-Claude Juncker's drinking"#http://www.telegraph.co.uk/news/worldnews/europe/eu/10929427/Fears-over-Jean-Claude-Junckers-drinking.html^ Telegraph, 26 Jun 2014 E' conosciuto da anni negli ambienti dell'Unione Europea come uno che: "fa colazione con il cognac". La cosa è venuta fuori ora sulla stampa inglese perchè Cameron frustrato per non riuscire a bloccare la sua nomina evidentemente ha dato l'OK ai suoi di lasciar trapelare sui media inglesi le storie che da anni circolano su Juncker --- #i#... Jean Claude-Juncker's drinking habits have been discussed at the highest levels by European leaders who privately have concerns over the lifestyle of the continent’s president-in-waiting, it has emerged. Allegations have circulated around Brussels in recent years about Mr Juncker’s drinking. One senior diplomatic source has said he “has cognac for breakfast”. However, it can now be disclosed that concerns about Mr Juncker’s lifestyle have been raised in recent meetings of EU leaders. A European diplomat in Brussels said: “His alcohol consumption has been raised by a number of leaders since the parliament election.” A separate European Commission source confirmed the report....#/i#

da quando c'è la crisi il denaro non ha mai fatto guadagnare tanti soldi - GZ  

  By: GZ on Lunedì 23 Giugno 2014 19:59

Il rendimento nominale dei BTP è sceso ^al livello più basso da quando sono stati introdotti nel 1991#http://www.bancaditalia.it/pubblicazioni/econo/bollec/2014/bolleco2/en_bollec2/en_boleco_2_2014.pdf^ e la loro quotazione, che è il suo inverso, al livello più alto. Ci sono emissioni di BTP a 10 anni che quotano ora a 125, se per caso la Merkel e la BCE dessero l'OK a stimolare l'economia l'inflazione da 0,5% tornerebbe anche solo solo al 2,5% e in Italia al 3%. Il BTP a dieci anni, che rende il 2,8% oggi, salirebbe al 5%, come una volta. Quanto perderebbe un bond a dieci anni come il BTP se il rendimento sale dal 2,8% al 4,8% ad esempio ? Un 30 punti... un 40 punti forse ? Le banche italiane ne hanno per 414 miliardi e si ritroverebbero un bel buco di almeno 150 miliardi. Oppure dovrebbero liquidare di colpo 400 miliardi e passa di BTP. Non pensare che ora in eurozona "stimolarenno l'economia" veramente: causerebbero perdite enormi sui bonds e ehi... non lo sai che i bonds sono sacri...? Nel solo mese di gennaio gli investitori esteri hanno comprato BTP per 30 miliardi e negli ultimi mesi hanno #b# comprato circa 70 mld di bonds e azioni (11 mld) italiane#/b# . I bonds societari in Europa pagano meno di quelli in America, sia quelli di buon rating che quelli spazzatura e questi ultimi ora hanno una spread con i titoli di stato del 2,6%, cioè i titoli di stato nell’eurozona in media costano sul 1,8% e i bonds corporate “spazzatura”, quelli #b# più rischiosi, di società che rischiano un possibile fallimento, costano in media sul 4,4%#/b# . Quelli americani costano di più, sul 5%, di quelli europei anche se l'economia europea è in quasi-recessione. Questa orgia del debito è un fenomeno globale, ogni mese arriva un altro paese africano che non ha mai emesso bonds che ne piazza se problemi, l'Ecuador, che ha appena fatto default, vende ora tranquillo bonds, i bonds "senza garanzia" sono ora un terzo delle emissioni in europa, persino Gundlach ora ha messo un 1/3 del suo fondo in "junk"... ecc.... Ma restiamo all'eurozona dove Draghi e la Troika negli ultimi due anni hanno stravinto. Hanno ripreso il controllo della situazione, hanno fugato ogni timore sulle banche e sull'euro, stanno attirando capitali in europa e soprattutto ora nei paesi periferici e hanno anche rintuzzato gli euroscettici alle elezioni, vedi la vittoria di Renzi. La "spread" con i bond tedeschi è scesa di un 3% circa in due anni, ma #b#l’inflazione in Italia è scesa allo 0,3%#/b#. Era intorno al 3,4% nel 2012 per cui è scesa di un 3% circa, esattamente quanto è scesa la spread”, per cui in termini reali è la stessa di due anni, se vogliamo. Ma come dice Draghi un inflazione molto bassa consente anche di comprare meglio, il tuo denaro ha più valore in Italia. E all'estero pure, l'euro è diventata la valuta più forte del mondo negli ultimi due anni. Quindi sul fronte del denaro tutto bene. E il problema è proprio questo, #F_START# size=3 color=red #F_MID#da quando c'è la crisi il denaro, in quanto tale, non ha mai fatto guadagnare tanti soldi#F_END#.. Bankitalia scrive questo mese che #b#le ore lavorate erano 11,5 milioni l’anno prima della crisi e sono 10,6 milioni oggi, un calo di quasi un milione di ore lavorate, del -8,6% #/b#. Il PIL è calato del -9%, quindi quello che è successo è semplice: fai lavorare la gente un milione circa di ore di meno all'anno, un -9% circa di lavoro effettivo in Italia di ore lavorate, in meno e ovviamente il reddito prodotto scende di altrettanto. Questa è l'"economia reale": Meno Lavoro. Meno Prodotto. L'economia reale è facile, quella che è più difficile è quella monetaria. Perchè ? Non si poteva continuare a lavorare queste 11,5 milioni di ore l'anno ? Perchè ora si lavora solo 10,6 milioni di ore quando la gente sarebbe disposta a lavorare ? E' colpa dell'euro, delle corruzione, della burocrazia... in parte, ma la ragione fondamentale è che hanno costruito un sistema finanzario in cui il denaro rende un 3% l'anno al netto dell'inflazione, cioè se ad esempio prestavi denaro negli ultimi anni avevi, in media, in italia #F_START# size=3 color=red #F_MID#un 3% annuo al netto dell'inflazione#F_END#. #i# Prova a pensare un attimo in astratto, supponi che ci sia un economia in un cui il denaro prestato sia 3 volte il reddito e renda ogni anno, per 20 o 30 anni, un 3% reale, un 3% più dell'inflazione ogni anno per 30 anni. E sia un rendimento praticamente sicuro, garantito dallo stato che ti salva sempre, che alla fine non rischi mai di perdere come succede nell'economia reale. E' possibile che un economia del genere possa funzionare ? Ovviamente no, dopo 20 o 30 anni piano piano si ferma e poi regredisce....#/i# Descriviamo il problema in termini di domanda e offerta, dopotutto l'economia è fatta sempre in qualche modo di domanda e offerta di qualcosa no ? Bene, c'è un eccesso di domanda di denaro, oppure un carenza di offerta di denaro, uno squilibrio di domanda e offerta di denaro. Oppure se distingui tra denaro come moneta e denaro come credito/debito puoi dire che c'è un eccesso di credito, per il dato tasso di interesse... dopotutto ^l'economia viene riassunta nei testi universitari in termini delle due curve IS-LM#http://it.wikipedia.org/wiki/Modello_IS-LM^ dove la prima bilancia domanda e offerta di fondi da prestare (credito...) e la seconda la domanda e offerta di cash... Quindi già da questo famoso diagramma che trovi in ogni libro di testo, #i# dove il tasso di interesse è quello che equilibra domanda e offerta di denaro cash da una parte e domanda e offerta di credito dall'altra#/i# , dovrebbe venirti il dubbio che l'economia moderna sia una questione di INTERESSE, di costo del denaro... Partiamo però dai fatti, dai numeri. OK, #i# da qui in poi ^i dati citati sono presi dall'ultimo bollettino Bankitalia#http://www.bancaditalia.it/pubblicazioni/econo/bollec/2014/bolleco2/en_bollec2/en_boleco_2_2014.pdf^#/i# Le famiglie hanno debito pari al 64% del loro reddito disponibile e pagano interessi più rate di rimborso pari al 9% del loro reddito. Visto che il loro debito è sui 650 mld Si può stimare che le famiglie paghino intorno a #b#40 mld di interessi#/b#. Lo stato ha debito pari al 133% del PIL, 14% in più di tre anni fa, e paga #b#83 mld di interessi#/b#, pari al 5,3% del PIL e al 12% delle tasse che incassa, che sono circa 760 mld. In totale #b#il debito nell’economia italiana è dato in % del PIL da: stato, 133%, famiglie 55%, imprese 84%, banche 35%, totale 320% circa del PIL#/b#. E quanto costa tutto questo debito all'anno all'economia ? Facciamo una stima perchè vigliacco se qualcuno mai nelle università o nei centri studi fa questo calcolo (non esagero, nessuno lo fa mai per un intera economia). #b# Le banche hanno 414 mld di titoli di stato#/b# italiani in portafoglio all’attivo e al passivo per finanziarsi hanno venduto #b# loro bonds per 500 mld#/b# e in più hanno ancora 210 mld circa dalla BCE presi in prestito. Se le banche pagano in media un 5% sui loro bonds pagano sui #b#25 mld l’anno.#/b# Le aziende italiane hanno ora debiti pari all’82% del PIL, stessa % di prima della crisi, nonostante il credito alle aziende sia calato del 4,6% ad esempio solo nell’ultimo anno. Questo ovviamente perché il loro fatturato è calato con il PIL. Se pagano in media un 8% ad es. si può stimare che le imprese paghino sui #b#90 mld di interessi l’anno#/b#. Le banche pagano interessi sui loro bonds e incassano interessi sui BTP in misura quasi simile, le famiglie hanno interessi che pagano sui loro debiti e incassano interessi sui loro BTP per cui ci sono flussi incrociati di interessi. In ogni caso in base ai numeri precedenti,#F_START# size=3 color=red #F_MID#ogni anno si pagano interessi in Italia tra 210 e 230 miliardi l’anno, su 1560 mld di PIL del 2013, quindi un 15% del PIL #F_END# Al momento i tassi di interesse sono molto bassi per quasi tutti, (meno le imprese) in termini nominali. In termini reali, al netto dell’inflazione, invece sono costi elevati, dato che l’inflazione è lo 0,3%, per cui banche e famiglie con ricchezza finanziaria ricevono un 3% reale l’anno prestando denaro). IL PIL in sei anni è calato del -9% cumulativo al netto dell’inflazione, ma il rendimento del denaro prestato negli ultimi sei anni è cresciuto di circa un 3% al netto dell’inflazione all’anno e in termini nominali cresce ogni anno di un 5-6% l’anno. Diciamo che il reddito nazionale dell’Italia era 1,550 mld nel 2007 e oggi è la stessa cifra, sempre 1,550 mld, ma intanto che dal 2007 ad oggi, prestando denaro in Italia, prestando allo stato, alle famiglie, alle imprese, alle banche italiane, si è guadagnato circa… 200 mld l'anno. OK, arrotondando per difetto allora... X 6 anni = 1,200 mld dal 2007 di interessi in totale. Quindi, #F_START# size=3 color=red #F_MID#un PIL che da sei anni è sempre fermo tra 1,500 e 1,600 miliardi di euro l’anno, ha prodotto però interessi di 1,200 mld cumulativamente in sei anni#F_END#. E’ normale ? Di solito il PIL aumenta del 5-6% l’anno, un 2% e rotti di crescita reale e un 3% e rotti di inflazione. Per cui appunto, di solito partendo diciamo, da 1550 mld nel 2007 avresti avuto un 6% di incremento l’anno, cioè circa 170 mld l’anno…. Che per sei anni… fa 1,000 mld… il totale degli interessi che l’economia avrebbe pagato in questi sei anni è un poco di più, circa 1,200 mld, ma perlomeno riesci a rincorrere l'accumulo degli interessi (calcolando al costo medio del 5% di interessi su appunto, come mostrato, di circa 4,000 mld di debito totale di imprese, famiglie, stato e banche in italia) Il problema è che appunto #b#un economia come quella italiana, con un reddito nazionale annuo di 1,550 mld (2007) avrebbe dovuto crescere in sei anni di 1,000 mld NOMINALI invece è cresciuta di zero euro…. Ma ha pagato lo stesso interessi per circa 1,200 mld#/b# cumulativamente. #F_START# size=3 color=red #F_MID#CON UN DEBITO TOTALE PARI A 3 VOLTE IL REDDITO ANNUALE, CHE COSTA SUL 4-5% MEDIO E IL 15% DEL REDDITO NOMINALE, SE IL REDDITO NOMINALE NON CRESCE... L'ECONOMIA REALE OGNI SI RIDUCE#F_END# Come mai non si vedono tutti questi soldi di interessi da qualche parte, come mai questa enorme cifra di interessi che è stata estratta dall’economia italiana negli ultimi sei anni non appare allora, chi li ha incassati questi soldi, èerchè alla fine se qualcuno li paga un altro li incassa. ? Non sono andati alla fine a residenti ed enti, società italiane per cui alla fine non è un gran problema ? Intanto un 1/3 circa dei bonds corporate, dei titoli di stato e dei bonds bancari sono detenuti da stranieri e la loro quota di interessi è più alta di quella che detengono perché comprano il debito più al lunga scadenza che rende di più. Il grosso dei 1,200 mld di interessi dal 2007 è andato alle banche italiane e gli interessi che incassano però sono stati mangiati in buona parte dalle loro perdite, perché su bilanci totali di 4mila miliardi, hanno subito perdite di almeno 200 mld. Poi, comunque, nella misura in cui hanno pagato dividendi (che sono sopra il 6% annuo in media in media) hanno girato in questo modo indiretto gli interessi a, di nuovo, stranieri e la fascia benestante della popolazione che compra azioni e ha fondi e bonds. Quanto era la ricchezza finanziaria investita in reddito fisso anni sei anni e quanta è adesso ? La ricchezza finanziaria italiana è di 3 mila miliardi e rotti, ma una grossa fetta è ora in fondi obbligazionari esteri, per cui è difficile dire quanto sia in debito bancario, societario e statale invece italiano. Dato che i residenti italiani hanno titoli di stato, indirettamente e direttamente, per circa 800 mld e dato che detengono almeno il 60% dei bonds bancari (che sono 500 mld) e dei bonds societari italiani (meno di 150 mld) forse si può stimare che abbiano, complessivamente, debito italiano per qualcosa come 1,200 mld alla fine Bene, abbiamo calcolato allora: circa 220 mld diciamo di interessi che l’economia italiana paga in complesso (banche, aziende, famiglie e stato), di cui la maggioranza vanno alle banche ovviamente, poi agli investitori esteri e poi una parte alle famiglie residenti italiane, #i# in larga parte benestanti#/i# . Stimando infatti in non più di 1,200 mld i bonds di origine italiana detenuti da famiglie italiane, queste ultime incassano intorno ai 50 mld di interessi alla fine, al massimo (èerchè sui loro 800 mld di titoli di stato, che sono la quota maggiore, ricevono in media solo sul 3% perché hanno molti BOT e CCT e meno BTP). Di questa cifra ovviamente almeno l’80% è detenuto dal 20% più ricco della popolazione, da chi ha da un milione in su in banca. NON COMINCIAMO QUINDI A STRILLARE CHE I RISPARMIATORI DEVONO RICEVERE UNA REMUNERAZIONE ADEGUATA....#F_START# size=3 color=red #F_MID#il 90% dei 220 mld circa di interessi che si pagano in Italia NON VANNO AI RISPARMIATORI#F_END# (intesi come famiglie di lavoratori, pensionati e altri che suplementano un loro reddito con dei bonds, non famiglie che hanno qualche milione di euro da parte in titoli di stato e possono vivere senza problemi di rendita) Riassumiano. L’Italia come economia ha un costo di #b# 220 mld circa di interessi l’anno su un PIL di 1560 mld l’anno, un 15% del PIL. E' una cifra che si accumula ovviamente sempre che ci sia recessione o meno, che l’inflazione sia il 4% o lo 0%#/b# (il loro costo scende un poco in media quando l’inflazione collassa come è accaduto, ma in modo meno che proporzionale) Il problema è che ogni anno almeno 200 mld vengono pagati in interessi, che il PIL aumenti del 6% l’anno come succedeva finora sempre (grazie anche all’inflazione) o rimanga fermo per sei anni sempre alla stessa cifra. L’accumulo di 200 mld e rotti di interessi l’anno però significa che quando il PIL in euro (nominale, inclusa inflazione) non aumenta, il debito invece sale lo stesso di 200 mld e rotti l’anno, inesorabilmente. E quindi dopo sei anni il debito in % del PIL è aumentato IN MODO ESPONENZIALE. #i# Altro che svalutazione come sistema per esportare di più, altro che recuperi di efficienza deregolamentanto taxi, farmacie e notai, altro che tagliare i costi della politica... altro che le ruberie del Mose...#/i# Cosa succede allora allora alle famiglie, alle imprese, allo stato e alle banche italiane in questa situazione, di debito di 3 volte il PIL che cresce senza sosta del 5% annuo e reddito nominale che fa 0% l'anno ? Cercano ovviamente di ridurre il loro debito. tutti, lo stato che ammazza di austerità le famiglie e imprese (i 70 mld di tasse in più di Monti), le banche che tagliano costi e il credito a tutti, le famiglie che spendono meno, le imprese che tagliano e tagliano… Questo è il meccanismo della Depressione attuale, generato dal debito. #i# Per questo Shinzo Abe in Giappone ha minacciato la Banca del Giappone se non gli produceva almeno 2% di inflazione, per questo Janel Yellen ripete che terrà i tassi a zero per le banche per altri due anni, per questo persino Draghi ha promesso il 5 giugno di tenere i tassi a zero, per le banche, fino al 2016, per questo Bernanke, ora che non è più governatore, dice che non vedremo mai più tassi di interesse (della FED) "normali" fino che campa...#/i# Come scrisse #b# Luigi Einaudi#/b# in un famoso articolo del 1948, in teoria l'economia capitalista o di mercato dovrebbe funzionare più che altro con il capitale, "equity" e se si usa il debito è perchè c'è una parte della popolazione che non vuole avere rischi con il suo denaro, cioè tenerlo in forma di denaro e senza rischio o quasi. Detta in un altro modo, fino a quando il denaro è uno medium per gli scambi, uno strumento tutto bene, quando diventa qualcosa che cresce su stesso ogni anno di una percentuale matematica assorbendo risorse reali tramite gli interessi comunque vadano le cose tra chi lavora allora è un guaio... Per visualizzare il problema devi pensare in miliardi, sui giornali ti confondo sempre con le % che sembrano tutte cifre piccole (cosa sarà un 6%...). Le stime qui indicate non sono esatte (perché nessuno fa questi calcoli!), ma parliamo di #F_START# size=3 color=red #F_MID#interessi di 1,200 mld in sei anni che hanno dovuto essere pagati su una base di reddito annuale di 1,550 miliardi che non aumentava#F_END#. Ehi... se pensi a questi numeri non è chiaro il problema ? l'euro in se come moneta comune che impedisce di svalutare come con la lira non è il problema. IL PROBLEMA è IL DEBITO TOTALE, di imprese, famiglie, banche e stato, di 4 mila miliardi che richiede 220 mld circa di interessi l’anno anche quando il reddito o prodotto nazionale, con cui pagare il debito, cresce di 0%, in termini nominali. Se ora invece vuoi che non solo il Denaro, ma anche l'Economia vada salvaguardata, devi ridurre le tasse, rimborsare i crediti dello stato, ridurre i costi dell’economia, migliorare la competitività ecc... ma per fare per questo devi ridurre questo 15% del PIL che OGNI ANNO va in interessi. E impone quindi poi tasse soffocanti su famiglie e imprese, riduce il reddito delle famiglie che vorrebbero spendere, riduce i margini delle aziende e aumenta i loro costi. E induce la parte della popolazione più ricca che incassa invece interessi a vivere di rendita, con rendimenti reali, al netto dell’inflazione del 3% (e fare il tifo per l'euro, l'austerità e i "sacrifici"). Il problema è questo, #F_START# size=3 color=red #F_MID#da quando c'è la crisi il denaro, in quanto tale, non ha mai fatto guadagnare tanti soldi#F_END#.... ----- #i# Nota Bene. E' un punto di vista socialista, radicale, nemico del risparmio e del mercato... ? Questo modo di presentare il problema mi è venuto in mente ^leggendo John Cochrane della Scuola di Chicago#http://faculty.chicagobooth.edu/john.cochrane/^, il "fratello maggiore" di Zingales a Chicago, nel senso che ha firmato alcuni dei suoi paper ed è il top economista monetario oggi a Chicago. Cochrane è uno onesto intellettualmente, viene dalla Fisica, costruisce modelli finanziari quantitavi di ogni genere e rispetta la logica, inoltre non lavora per Wall Street e la FED, che non lo invita ai suoi convegni. E ^Cochran dice che nell'eurozona il problema è che i detentori di bonds devono perdere soldi anche loro, non possono essere protetti sempre dai governi che dissanguano l'economia per garantire loro sempre gli interessi#http://johnhcochrane.blogspot.it/2012/07/devaluation-chorus-sings-again.html^ anche se il paese che li paga è costretto ad alzare le tasse al punto di far fallire l'economia. Cochrane è un liberista, monetarista, free-market e chi più ne ha più ne metta, ma è logico e dice: "ehi... se vuoi l'euro, devi avere i default dei bonds, se non vuoi i default di bonds esci dall'euro, tertium non datur, la matematica non è un opinione...." (^...a currency union, without fiscal union, works only if you countenance sovereign default and default of banks who invest in sovereign debt#http://johnhcochrane.blogspot.it/2012/07/devaluation-chorus-sings-again.html=^). L'unione monetaria funziona solo se chi compra BTP o bonds spagnoli o greci può perdere soldi, come uno che compra bonds corporate (o come chiunque altro al mondo), perchè l'euro è un unione monetaria, ma non unione fiscale e non c'è niente di male che sia così. Il male è stato salvare sempre i creditori. Le banche che avevano comprato titoli di stato in Spagna, Grecia o Italia avrebbero dovuto perdere i loro soldi nel 2011. Nell'Euro l'unica soluzione è che i creditori dei singoli stati perdano un poco dei loro soldi, dato che non puoi inflazionare devi tagliare il debito coi default e non c'è niente di male se avverti tutti prima. Mosler invece dice che bisogna che la BCE fissi i tassi per le banche allo 0% e garantisca i depositi, ma poi si smetta di emettere però BTP, dice di eliminare i BTP. Il risultato alla fine è simile. #F_START# size=3 color=red #F_MID#Sia "destra" (John Cochrane, "Chicago") che da "sinistra" (Warren Mosler, "MMT") perchè sono menti logiche: chi compra bonds, chi vuole che lo stato gli paghi gli interessi, deve smettere di pensare di guadagnare sempre... senza rischio!#F_END##/i# ------------ (Prima Puntata) ------ (nella seconda si mostra che ^il diagramma keynesiano IS-LM#http://it.wikipedia.org/wiki/Modello_IS-LM^ è fasullo, che il tasso di interesse è determinato dallo stato (banca centrale) e non equilibra affatto domanda e offerta di denaro e credito, che con la MMT di Warren Mosler ad esempio le curve IS-LM non si incontrano, sono verticali, perchè lo stato fissa lui le quantità di moneta e l'interesse lo fissa a zero...) ----------------

Cosa aspettarsi dalla FED ? - Moderatore  

  By: Moderatore on Mercoledì 18 Giugno 2014 14:47

Cosa aspettarsi dalla FED ? - Goldman, BofA, MS, CS, DB, & tutti gli altri 18 Jun 2014 07:03 EDT ...economists at Goldman Sachs, Bank of America Merrill Lynch, Credit Suisse, Morgan Stanley, Deutsche Bank, and other major banks. GS: We expect rates on hold (at 0.25%) and a further $10bn tapering in the pace of asset purchases (to $35bn per month, with a reduction equally split between Treasuries and mortgage-backed securities), in line with consensus. The economic data have, on balance, been encouraging since the April FOMC meeting, inflation has firmed a bit, and financial conditions have eased to their most accommodative level since early 2008. The committee is likely to make some upgrades to its description of the economic outlook in the post-meeting statement and its economic projections. Although the committee will need to reduce its 2014 real GDP growth forecast to take into account the Q1 disappointment, we would expect the committee to reduce its unemployment rate forecast and lift its inflation forecast slightly. These upgrades would, by themselves, suggest that the funds rate projections (or “dots”) might drift up and that the press conference might accordingly tilt towards the hawkish end. Three considerations, however, would point to a more neutral message: (1) the change in the FOMC’s composition, on balance, probably entails a dovish shift; (2) the committee’s projections of the longer-term funds rate might come down a bit; and (3) at the margin Chair Yellen might have become more comfortable in steering the monetary policy message in the direction of her own views at the post-meeting press conference. Taken together, we therefore expect a broadly neutral message....Although we are structural Dollar bulls, for reasons we spelled out recently, this leaves us tactically cautious going into tomorrow's FOMC. BofA: At its June policy meeting this week, the Fed is likely to taper by another $10 bn (bringing the purchase pace down to $35 bn per month: $15 bn in agency MBS and $20 in Treasuries) and to maintain its current forward guidance language. The focus will instead be on the updated economic and policy forecasts and Fed Chair Janet Yellen’s press conference. New voters add some extra uncertainty to this meeting, but we expect the central message of a patient policy stance and a gradual tightening cycle to be unchanged. As part of her press conference Wednesday afternoon, expect Chair Yellen to once again downplay the dot plot as not a policy tool. We agree that markets are best served by focusing on the consensus FOMC statement and Yellen’s prepared remarks. These should continue to indicate a gradual recovery supported by a continued accommodative stance by the Fed. As in March, the risk is that an off-the-cuff remark or small shift in the dot plot is misread by the markets. Today’s more transparent FOMC harbors no secret hawkish messages. Morgan Stanley: We think the balance of risks is skewed toward a less dovish FOMC tomorrow. With the market still pricing in a slower pace of tightening than the March SEP forecast, and a chance that this SEP forecast is moved to show even higher rates for 2015 and 2016 (along with improved inflation and unemployment forecasts), we would look for front-end US yields to move higher, boosting USD. We like playing USD longs against short low-yielding currencies where the central bank could sound more dovish, including SEK, EUR, and CHF. The main risk to our view would be that Chair Yellen downplays the FOMC forecasts and focuses on downside growth risks and the lack of convincing wage growth in her press conference. Credit Suisse: n the light of Carney’s hawkish surprise, markets have grown concerned that today’s FOMC meeting could move in the same direction. We see reason to believe that these fears might be substantiated. Beyond another $10bn taper, our economists think the FOMC statement could look marginally more hawkish, noting recent improvements in labor market and other economic data. This could also motivate an upward drift in the famous policy “dot plot,” the disappointing GDP data notwithstanding. However, the hawkish tone to the Summary of Economic Projections is likely to be counteracted somewhat by Chair Yellen’s press briefing. DB: If this wasn’t an FOMC meeting that had a press conference and fresh economic projections, there would be no point in hitting the World Cup pause button. But a look at market reactions to FOMC meetings over the past two years is clear about one thing – FOMC meetings with press conferences have consistently generated large moves, and much larger price changes than meetings without press conferences....Where does this leave the market? Firstly don’t underestimate the mix of new forecasts; new FOMC ‘dots’ and most important the Q&A, to result in surprises and some volatility. Janet Yellen probably has no interest in correcting market expectations at this stage, because a rate hike is still seen by a majority of the Fed as many months, if not a year away and expectations are not unreasonably out of line with the Fed’s own views. New geopolitical concerns and the risk of higher oil prices are adding to uncertainties and further argue against the Fed directing expectations with any certainty. Yellen is then probably a couple of FOMC meetings away from being under any real pressure to adjust market expectations, assuming recent growth and inflation trends persist. In the meantime, what is less predictable is what happens if the Fed Chair is asked some difficult questions, notably on the likely gap between tapering and tightening that led to her infamous ‘6 month’ comment. Another market sensitive line of questioning, will be on her views about secular stagnation and the neutral funds rate. Does she believe in a new neutral funds rate? It would not be a huge surprise to find out that Yellen’s views on this subject are not too far off the recent Dudley comments that made a case for a slightly lower natural rate of interest. It is also quite possible that the dots on the longer-run funds rate will come down to the point where the median is below 4%. The market will get excited, even if this is merely following the slow drift lower in the Fed’s central projections on longer-run real GDP that was 2.2% - 2.3% in March, having come down nearly 0.5% from FOMC estimates 3 years ago. Barclays: We expect significant downward revisions to healthcare spending in the first quarter; our Q1 real GDP tracking estimate now stands at -2.0%. We look for another $10bn in tapering at the June FOMC meeting and see the Fed lowering its outlook for growth and unemployment while revising inflation higher. The Fed is also likely to debate its exit principles, with several participants arguing for delaying the removal of the reinvestment policy until after the first rate hike. Credit Agricole: Despite new faces on the FOMC, USD should prove largely unaffected by today’s policy announcement. We expect little movement on another USD10bn reduction in asset purchases (to USD35bn), nor unchanged target (0–0.25%) and associated guidance. Given this status quo, focus will be on the SEP where US economists highlights the addition of Mr Fisher, Ms Brainard and Ms Mesters and the departure of Governor Stein may somewhat obscure any shifts in policymaker views on Fed funds trajectory projections. Finally, Ms Yellen may comment that projected 2016 Fed funds remain well below their “longer run” equilibrium to suppress speculation. In sum, we see little impact upon either USD specifically, or currency markets more generally. BNPP: BNP Paribas economics team expects the Fed will deliver a more hawkish message at today's FOMC meeting. The statement is likely to upgrade views on inflation and the labour market and the projections of future Fed funds rates are likely to show a creep higher relative to those presented in March. In the accompanying press conference, there is likely to be some discussion of exit strategy and, while Chair Yellen is likely to continue to emphasize that rate hikes are distant, we do not expect an effort to dissuade the market from current pricing of hikes by late next year. We remain long USDCHF and short EURUSD heading into today’s meeting. Danske: Today, focus will be on the FOMC meeting tonight. The question is whether yesterday's upside surprise to core inflation will prompt the Fed to strike a less hawkish tone this time. Given the relatively low levels in US money market rates, it does not seem that the market is positioned for a hawkish Fed. For that reason, risk might also be skewed towards a stronger dollar today. SEB: It is widely expected that the Fed will decide to scale down asset purchases by another $10bn to $35bn per month at its meeting today. Economic data has, as expected, picked up thus far in the second quarter. This is evident both in the Beige Book and in the labor market and tapering will consequently continue at its current pace. Therefore the most interesting part in this rate decision will be the new economic projections and the press conference following the rate announcement. We expect Fed to revise down its real GDP projections for 2014 while keeping its 2015-2016 growth projections largely unchanged. Furthermore, they need to revise their unemployment forecast lower and inflation forecast higher. Also noteworthy is that there are three members of the FOMC voting for the first time at this meeting. Nomura: The key issue for this meeting is what the FOMC will conclude, and what they and Chair Yellen will communicate, about how much closer these largely positive economic developments have brought them to beginning the process of raising short-term interest rates. The biggest changes in the FOMC's economic forecasts are likely to be for 2014, and merely be a reflection of the data already in hand. The Q2 rebound, including a pickup in inflation, could push the interest rate forecasts for 2015 and 2016 marginally higher. But the more pessimistic long-term outlook expressed by some FOMC participants may actually lead to slightly lower long-term forecasts for growth and interest rates. Market participants do not seem to be expecting significant changes from this meeting. That could mean that the reaction to any perceived shift in the trajectory for policy could be more significant.

Siamo tutti esposti a iniziative giudiziarie capricciose da Paese incivile - Moderatore  

  By: Moderatore on Lunedì 16 Giugno 2014 10:24

intervista a Corrado Carnevale, giudice ora in pensione. -------- «Un giudice che ha dubbi su una norma, può chiedere alla Consulta di cancellarla. Ma finché la norma c'è, la deve rispettare. Gli piaccia o non gli piaccia. Non può scegliere, le deve rispettare tutte. Non può inseguire le sue chimere (salvare il mondo, ndr), fossero anche le più nobili. Suo unico compito è applicare tutte le regole che l'ordinamento si è posto». Il punto molle del processo penale è la troppa vicinanza del giudice al pm, a scapito della difesa. «Il nodo è chi ha permesso questa vicinanza. Ossia la politica che ha consentito all'Anm di tutto e di più. Non c'è ormai alcun controllo sull'idoneità dei magistrati. Basta che appartengano alla giusta corrente e hanno carta bianca». Che rapporto ha avuto con l'Anm? «Mi dimisi nel 1957, quattro anni dopo l'ingresso in magistratura. Capii subito che non si battevano per la giustizia ma per soldi e prebende, nonostante il loro trattamento fosse già il più favorevole». Separazione delle carriere? «Per farlo, bisogna cambiare la Costituzione. Ma nulla vieta di impedire da subito a pm e giudici di passare da una funzione all'altra, come oggi sciaguratamente succede». Una scuola post-laurea per pm, giudici, avvocati? «Perfettamente inutile. Il problema è di cultura generale, non di cultura giuridica». Più ingressi di prof e avvocati in magistratura? «Non serve a nulla, come dimostra il Csm in cui un terzo dei membri è composto di docenti e avvocati, scelti dal Parlamento, che però si adeguano puntualmente all'andazzo». A che serve il Csm? «Alla carriera dei magistrati appartenenti alle correnti giuste». Come va riformato? «Estraendo a sorte i membri. Che oggi sono invece scelti dalle correnti di Anm tra i più supini ai loro diktat». Com'è che lei, considerato un cannone, invece di essere il fiore all'occhiello dei colleghi ha rischiato da loro la galera? «È accaduto appena ho diretto uffici. Terminavo in tre mesi, ciò che gli altri facevano in un anno. Ero la prova che i loro alibi - scarsità di mezzi, troppe liti, mancanza di carta igienica - era il tentativo di addebitare alla politica le proprie lacune». Per questo volevano rovinarle la vita? «Temevano che potessi salire tanto in alto da influire sul loro lassismo. È la logica dell'invidia». Quello di Caselli, dopo le calunnie di Mutolo, fu atto dovuto o smania di annichilirla? «Atti dovuti non esistono. L'attendibilità dei mafiosi va controllata con rigore, nonostante la teoria di Falcone che i pentiti dichiarano sempre la verità. Si voleva colpire me». In un grado del processo prese sei anni per concorso esterno. Che pensa di questo reato? «Che non è configurabile. Il concorso esterno è un'invenzione che ha sostituito il “terzo livello” con il quale si pensava di colpire i politici». Il fantomatico terzo livello... «Il terzo livello non funzionò e si cambiò col concorso perché aveva una parvenza più giuridica. In diritto esisteva già la categoria del concorso e, a orecchio, lo si estese a “esterno”». Se in Cassazione si fosse trovato davanti Dell'Utri, condannato a sette anni per concorso esterno, che avrebbe detto? «Che non era ravvisabile quel reato perché la legge non lo prevede. Ciò non esclude però che i suoi comportamenti potessero avere un rilievo penale diverso». Ai mafiosi si applica un diritto speciale: 41 bis, ecc. Costituzionale? «Assolutamente no. I cittadini sono uguali davanti alla legge». Contro il Cav c'è stato un eccesso di zelo? «Berlusconi, come tutti i magnati, compreso Agnelli, è stato disinvolto, ma da imprenditore fu ignorato da Mani pulite. Entrò nel mirino da politico. Segno della politicizzazione della magistratura». Come ricondurre le toghe nell'alveo? «Oltre all'estrazione a sorte del Csm, va introdotta la responsabilità civile personale dei magistrati. Esattamente ciò contro cui si batte in queste ore l'Anm». Giudizio finale sullo stato della giustizia? «Siamo tutti esposti a iniziative giudiziarie capricciose da Paese incivile. Un brutto modo di vivere il tempo che ci è dato su questa terra».

vittoria populista in America ! - Moderatore  

  By: Moderatore on Martedì 10 Giugno 2014 22:19

Il leader del partito repubblicano al Congresso, ^David Cantor, numero due del partito e candidato a diventarne il numero uno, è stato battuto oggi#http://www.slate.com/blogs/weigel/2014/06/10/the_official_live_thread_of_the_south_carolina_and_virginia_primaries.html^ nelle primarie del suo stato da uno sconosciuto professore di economia senza una lira, Dave Brat che lo ha inchiodato sull'immigrazione, di cui Cantor è uno sosostenitore. Brat aveva 40mila dollari e Cantor 2 milioni di dollari nonchè l'appoggio dell'intero apparato del partito, Brat aveva solo ^la tremenda Laura Ingraham#http://www.breitbart.com/Big-Government/2014/06/04/Laura-Ingraham-and-David-Brat-Blast-Eric-Cantor-on-Amnesty-Flip-Flops-at-Campaign-Rally^ (a destra nella sua foto) che lo sosteneva con il suo programma radio. Nessuno si aspettava che Cantor potesse perdere, i media parlano di "terremoto", era dal 1899 che il leader di un partito a livello nazionale perdeva nelle primarie Nessuno conosceva lo sfidante Brat e che non fosse un politico lo si vedeva dal fatto che saltava i meeting con i sostenitori perchè doveva fare gli esami agli studenti al college. Due mesi fa Dave Brat era sotto di 34 punti percentuali e ieri ^ha stravinto di 15 punti, 57% a 42%#http://twitchy.com/2014/06/10/truly-stunned-eric-cantor-getting-clobbered-in-virginia-dave-brat-shows-early-lead/^ parlando dell'immigrazione, attaccando Cantor perchè con 20 milioni di disoccupati in America vuole far entrare altri milioni di immigrati, al soldo delle corporations che vogliono ridurre sempre di più i salari. Nella foto lo spot elettorale di Brat sul tema, in cui raffigura Cantor assieme al mega miliardario di Facebook, Zuckenberg, che sta spendendo milioni per sostenere tutti i candidati che fanno passare leggi pro-immigrazione e incoraggiano l'attuale ultima ondata di decine di migliaia messicani e ecuadoregni che passano il confine ogni giorno.. Ma basta fare il discorso che milioni di americani sono disoccupati e lo stesso le multinazionali fanno entrare milioni di immigrati, "Stop Immigration", "Take Your Country Back" e si vince contro tutti i pronostici... E' poi una coincidenza sicuramente, ma sia Cantor che Zuckenberg appartengono ad un gruppo etnico in cui, sia quando siano "di destra" (repubblicani in questo caso), che di sinistra, sono sempre globalisti e pro-immigrazione (ma non quando hanno il loro stato in Palestina, perchè li al contrario tirano su persino un muro come a Berlino...) Purtroppo Brat in economia è un classico "tea party" che capisce il lato dello spreco del denaro pubblico da parte dello stato, ma non capisce la funzione del debito pubblico e del deficit pubblico ed è troppo "free market" (un ammiratore di Ayn Rand), ma oltre che economista si interessa di etica e teologia ed è una persona palesemente benintenzionata. E' diverso quindi in economia dalla LePen ad esempio, ma quello che contava per vincere è stata l'immigrazione, chi ne parla in modo chiaro, negli stati dove i bianchi sono ancora la netta maggioranza, vince "a sorpresa" anche se non ha soldi e ha contro l'apparato del Partito Repubblicano (venduto alle corporations). Sia in Europa che in America, i pochi politici come La LePen e in parte Farrage, che parlano di immigrazione in modo serio, ad esempio spiegando che sono le multinazionali e la finanza globale che la vogliono (e senza le idiozie alla Borghezio e Bossi), prendono voti "sorprendendo" i media. Il M5S ad esempio non sfonderà mai tra gli anziani, che sono la fascia elettorale chiave in Italia, fino a quando sarà pro-immigrazione (o farà finta che non esista il problema)

Segnale sui bond USA - GZ  

  By: GZ on Martedì 10 Giugno 2014 18:47

C'è un segnale sui Treasury USA, specie quelli a 5 anni, che per la cronaca rendono 1,7% con inflazione ufficiale sul 2,3%, ma quella calcolata online dal MIT ora diverge e indica un 3%. Di solito il calcolo che fa il MIT converge con quello ufficiale ma ora stanno divergendo. #i# There is evidence that inflation is now “moving higher,” said James Bullard, the president of the St. Louis Fed, on Monday.... #/i# questo è Bullard uno dei capi della FED che di solito è "morbido", parlando lunedì. Il primo grafico mostra che il trend sui rendimenti del Treasury sembra ora venire rotto, il secondo che l'inflazione sta accellerando, come nota Bullard e il terzo che gli investitori non comprano più bonds USA da due anni Ci sono diversi pezzi negativi sui Bond USA ora, la Sonders di Schwab, ^"Inflation Signs Amid Froth Top Sonders’ Stock Worries"#http://www.bloomberg.com/news/2014-06-10/inflation-signs-amid-froth-top-sonders-stock-worries.html^, questo top bond manager oggi, ^'Sell Treasuries' Cry Echoes After Global Bond Rally"#http://www.bloomberg.com/news/2014-06-10/the-sell-treasuries-cry-is-serious-now-to-western-asset.html^ Come si vede dal terzo grafico sotto gli acquisti di titoli di stato USA da parte di esteri sono crollati da 700 mld nel 2008-2009 quando finanziavano loro l'intero deficit in pratica a soli 100 mld nell'ultimo anno. Ma con il QE la FED si è messa a comprarli lei quasi tutti, cioè a finanziare lei i deficit dello stato con moneta, per cui nel 2013 non c'era problema. A tassi di interesse intorno all'1,5% per un bond a cinque anni con inflazione al 2,5% circa ovviamente era difficile trovare dei compratori "naturali" sul mercato... Da dicembre la FED sta però riducendo come si sa ora gli acquisti e da 85 mld al mese (di cui solo 45 mld treasury e il resto bond ipotecari) si è scesi a 45 mld e questo mese, il 16 giugno la FERD scenderà a 35 mld di cui solo 20 mld Treasury. Se continua antro agosto la FED non comprerà più Treasury e quindi ci può essere un problema a finanziare i deficit di 500 mld l'anno (che vengono a circa 45 mld al mese). Cioè fino ad un anno fa era perfetto: il deficit pubblico USA = 500 mld e gli acquisti della FED con il QE di 500 mld... Ora cosa succede ? Allargando poi il discorso i treasury a 5 anni e anche a 10 anni USA ora rendono DI PIU' dei bonds spagnoli e quasi quanto quelli italiani... per cui se parliamo dei bonds europei poi avresti una situazione ridicola e in ogni caso basata come al solito sul bond americano.

Se alle 15:30 non annuncia niente altro stavolta il gioco non gli funziona - Moderatore  

  By: Moderatore on Giovedì 05 Giugno 2014 09:05

il mercato ha interpretato l'ultima frase del comunicato di Draghi nel senso che ci sono altre misure, oltre queste che erano attese, che verranno comunicate durante la conferenza stampa alle 15:30 questo non è mai successo, le misure le indicano nel comunicato delle 13:45 di solito, per cui ora il mercato si aspetta che ci sia dell'altro, ma non è detto... perchè non lo ha scritto nel comunicato ? Se durante la conferenza stampa Draghi si limita a spiegare come funzionano i tassi negativi e non annuncia niente altro crea una delusione (perchè sotto sotto, si sa che ^i tassi negativi sulle riserve bancarie non servono a molto#http://t.co/emgIrBBCPp^) ---- #i# ...PRESS RELEASE 5 June 2014 - Monetary policy decisions At today’s meeting the Governing Council of the ECB took the following monetary policy decisions: The interest rate on the main refinancing operations of the Eurosystem will be decreased by 10 basis points to 0.15%, starting from the operation to be settled on 11 June 2014. The interest rate on the marginal lending facility will be decreased by 35 basis points to 0.40%, with effect from 11 June 2014. The interest rate on the deposit facility will be decreased by 10 basis points to -0.10%, with effect from 11 June 2014. A separate press release to be published at 3.30 p.m. CET today will provide details on the implementation of the negative deposit facility rate. The President of the ECB will comment on the considerations underlying these decisions at a press conference starting at 2.30 p.m. CET today. #b#Further monetary policy measures to enhance the functioning of the monetary policy transmission mechanism will be communicated in a press release to be published at 3.30 p.m. CET today...#/b# ----------#/i#

Pigrizia e ignoranza - GZ  

  By: GZ on Giovedì 05 Giugno 2014 06:01

Adesso che è passata l'elezione e non c'è più bisogno di mettere in prima pagina gli 80 euro al mese di Renzi per farlo eleggere si può scrivere la verità, che #F_START# size=3 color=red #F_MID#"..il Def 2014 annuncia un prelievo in ulteriore aumento e rimanda al 2017-18 per la prima inversione di tendenza...." #F_END# cioè che Renzi&Padoan e il PD aumenteranno le tasse anche quest'anno e non le ridurranno neanche nel 2015 e 2016. Renzi ha mentito e a ha potuto farlo perchè i grandi media mentono. Poi dentro qualche articolo, dopo le elezioni, leggi se hai pazienza che Renzi e il PD aumenteranno le tasse perchè è scritto nel Def, nel documento di bilancio approvato... --- dal sole24 ore di oggi --- #i# Per la Corte dei conti ...l'Irpef. È proprio l'imposta sul reddito delle persone fisiche, con 41 milioni di contribuenti e un gettito pari al 36% dell'insieme delle entrate tributarie, a dare un contenuto a due nostri grandi problemi: un prelievo elevato, con pesanti ricadute sul costo del lavoro e sugli equilibri dei sistema produttivo. ...alla fine del 2013 la pressione fiscale è arrivata al 43,8%: quasi tre punti oltre il livello segnato all'inizio del terzo millennio e quasi quattro rispetto al valore medio degli altri ventisei paesi Ue (40 per cento, in riduzione nell'ultimo decennio). E anche le prospettive non fanno ben sperare visto che il Def 2014 annuncia un prelievo in ulteriore aumento e rimanda al 2017-18 per la prima inversione di tendenza. Ma se passiamo dal generale al particolare il quadro peggiora ulteriormente. L'Italia è infatti al secondo posto per il prelievo gravante sui redditi da lavoro (42,3%: sei punti oltre la media europea) e addirittura al primo posto in quello sui redditi d'impresa (25%: quasi il 50: in più della media Ue) #/i# [Nota Bene????? sembra un errore di stampa)..] --- Ho incontrato un numero sorprendente di manager e imprenditori di vario genere che hanno votato PD a queste elezioni, molti per la prima volta e in buona fede, gente che non ha nessun legame particolare con la politica. Il motivo è l'ignoranza e la pigrizia mentale, limitarsi a ripetere quello che leggono sul corriere, repubblica, il sole24 ore e nei talk show di floris, santoro e compagnia. Questo è l'ultimo ^grafico aggiornato della produzione industriale in Italia#http://www.bluenomics.com/#!data/industry/production_detailed_nace_rev_2/total_industrial_production/total_industrial_production_monthly_sa_wda_real_index_base_year_100|chart/line^...non c'è NESSUNA ripresa di alcun genere. Me lo sono stampato e lo tengo nella borsa perchè mi capita di discutere di frequente ora di queste cose e faccio prima a mostrare questo che a parlare molto. Ma lo dovrebbero sapere tutti che non c'è nessuna ripresa... 120 mila fabbriche sono state chiuse negli ultimi cinque anni era una notizia di ieri.

Un Front National anche per l’Italia - Moderatore  

  By: Moderatore on Mercoledì 04 Giugno 2014 19:26

Qui puoi leggere il sorprendente ^libro della LePen uscito nel 2012#http://www.marinelepen.fr/wp-content/pdf/pour-que-vive-la-france.pdf^ a cui si fa riferimento nell'articolo qui sotto. In pratica si basa largamente su ^Maurice Allais#http://en.wikipedia.org/wiki/Maurice_Allais^, che in questo forum è stato più volte citato, cioè la LePen si è sciroppata le opere di Maurice Allais (premio Nobel per l'economia nel 1988 e anche fisico, forse il maggiore pensatore del dopoguerra in economia). E oltre ad Allais il libro è pieno di citazioni, da Edwards il noto stratega di Societe Generale a Marx, a Attalì, ad Adam Smith, alla stampa finanziaria specializzata, a Emmanuel Todd, i fisiocratici, a Valery... diciamo che non si è mai visto un (una)leader politico mettere assieme un libro del genere. (per chi avesse perso le puntate precedenti: cosa dice Allais ? beh... ha dimostrato ad esempio che la liberalizzazione degli scambi tra paesi, il cosiddetto "mercato globale", è dannosa per la maggioranza della popolazione e letale per l'economia dei paesi europei.... (vedi qui la sua ^lettera ai francesi, appena prima di morire nel 2009, "Contre le Tabous Indiscutes"#http://ensmp.net/pdf/2009/Maurice%20Allais%20Lettre%20aux%20Francais.pdf^) ---------- ^"Un Front National anche per l’Italia" di Eugenio Orso#http://www.marinelepen.fr/wp-content/pdf/pour-que-vive-la-france.pdf^, 2 giugno 2014 1. Necessario e urgente, per salvare il paese più colpito dalla crisi e dall’euro, la costituzione di un raggruppamento politico e sociale sull’esempio del Fronte Nazionale francese, che rappresenti un vero aggregatore di massa e una concreta speranza di riscatto per l’Italia. Voglio aprire il discorso richiamando il compianto Costanzo Preve, che dopo aver letto in lingua originale il libro di Marine Le Pen, Pour que vive la France del 2012, ebbe a scrivere in Se fossi francese le seguenti cose: Marine Le Pen (p. 135) afferma apertamente il deperimento attuale della dicotomia Destra/Sinistra. Se lo fa, questo significa che cerca voti a destra, al centro e a sinistra. Bene, è esattamente quello che da 15 anni aspetto da un politico. Perché ora che arriva dovrei sospettare l’inganno? Essa critica la guerra dell’Iraq (p.37). Sostiene che la bolla speculativa immobiliare è stata una strategia voluta (p. 36). Sostiene con Polanyi che il mercato è più utopico del piano (p.26). Sostiene con Maurice Allais che il liberalismo ha un codice “stalinista” e che il mondialismo è un’alleanza fra consumismo e materialismo (p. 49). Sostiene con Todd che c’è incompatibilità fra libero scambio e democrazia (p.50). Sostiene che se c’è qualcosa di “fascista”, questo qualcosa è l’euro (pp. 54-61), affermazione certamente un po’ hard, ma meglio esagerare che sottovalutare. Le è perfettamente chiara la natura abbietta dell’interventismo umanitario di Kouchner (p. 127). Si rifà positivamente a Lipovetsky, a Michéa ed a Bourdieu, e cita positivamente sia De Gaulle che lo stesso comunista Marchais. Ma soprattutto ci sono due punti importanti. In primo luogo, a differenza dei soliti politicanti ignoranti, la Le Pen traccia una vera genealogia teorica del capitalismo liberista, dai fisiocratici a Smith. In secondo luogo, non lascia dubbi sul fatto che la mondializzazione è cattiva in sé, è un orizzonte di rinuncia (p. 19), il modello americano è al cuore del progetto mondialista (p. 34), il debito pubblico è un buon affare mondialista (p. 72), l’organizzazione europea di Bruxelles è l’avanguardia europea del mondialismo (p. 74), e che infine l’immigrazione incontrollata è parte di un’offensiva economica e culturale del mondialismo (p. 80). Questa ultima affermazione è particolarmente sgradevole per le anime pie politicamente corrette di sinistra, perché identificata con il razzismo ed il populismo. Bisogna però sapere se essa è fondata o infondata, ed io la considero parzialmente fondata. La Le Pen afferma anche che il sarkozysmo è lo stadio supremo del mondialismo (p. 151), che la nazione non deve essere demonizzata (p. 103), che la scuola e la cultura classica devono essere difese (p. 111 e p. 235), che il popolo è diventato “indesiderabile” e viene sempre accusato di “populismo”, termine vuoto e per questo sorvegliato dalla polizia del pensiero (p. 128). E potrei continuare. Sottolineo per chiarezza che la mia dichiarazione “scandalosa” deve essere giudicata solo ed esclusivamente sulla base del libro e dei punti citati; essa non comporta in alcun modo la condivisione del razzismo e della xenofobia anti-immigrati, con le quali la Le Pen si deve e si dovrà inevitabilmente confrontare sul piano elettorale. >> Mi pento di non aver ponderato a sufficienza questa “scandalosa” dichiarazione di Costanzo, come lui stesso la definisce, già nel 2012 e di aver avanzato, in proposito, fin troppi dubbi sulla “legittimità anticapitalistica” del Front National e sulle reali intenzioni di Marine Le Pen, che giudicavo un po’ “figlia d’arte” (di Jean-Marie) e comunque inserita nel sistema liberaldemocratico, dal quale non può uscire nulla di buono per i popoli e le classi dominate. A distanza di oltre due anni, la mia considerazione della formazione politica francese e della stessa Le Pen è cambiata alquanto. Anche perché mi rendo conto che la trasformazione dell’Europa e del mondo, che implicherà il superamento del neocapitalismo finanziarizzato e della globalizzazione neoliberista, potrà essere lunga e sicuramente implicherà un complicato processo di cambiamento. Si passerà, non senza scossoni improvvisi, dalla posizione di preminenza riservata all’economia finanziaria alla rivalutazione della politica e del ruolo degli stati nazionali sovrani, dalla dominazione incontrastata della classe globale finanziaria al riscatto dei popoli e delle classi dominate, dall’eurolager alla vera Europa degli stati sovrani e dei popoli. Tutte cose, fra l’altro, assolutamente compatibili con le idee della Le Pen. Come sempre, Costanzo ha avuto ragione e ha saputo veder lontano. 2. Nelle mie recenti analisi sono addivenuto a conclusioni nuove che voglio riassumere brevemente. Anzitutto, la fase “protorivoluzionaria” che stiamo vivendo, che è appena iniziata e che precede una futura fase propriamente definibile rivoluzionaria. Possiamo immaginare un periodo (quanto lungo non è dato sapere) d’interregno fra la dominazione dell’imperialismo finanziario privato, diverso, per esiti e presupposti, dai vecchi imperialismi otto-novecenteschi indagati e avversati da Lenin, e un nuovo ordine geopolitico che si accompagnerà alla trasformazione economico-sociale profonda nelle società. Noi, oggi, stiamo vivendo proprio in questo interregno, che sfocerà nel completamento di quella che ho chiamato la fase “protorivoluzionaria”. Il suffisso “proto” davanti a rivoluzionario, ci fa comprendere che già si palesano, pur confusamente, elementi caratterizzanti il nuovo ordine, visibili in una più compiuta e finale fase rivoluzionaria. Quali sono questi elementi? Nel nostro caso storico, il ritorno alla sovranità monetaria, l’abbandono del “punto di vista” finanziario come gestore assolutistico delle vicende economiche umane, la rivalutazione della socialità e dei legami classistico-comunitari, dell’identità culturale dei popoli e della giustizia sociale. Il metron greco (giusto mezzo) applicato alla necessaria ridistribuzione della ricchezza prodotta, il ristabilimento della giusta dimensione storica e culturale dei popoli, violata dalla globalizzazione neoliberista e dall’individualismo sminuente e omologante. In questa fase i più schizzinosi devono necessariamente “turarsi il naso” e accettare come veicoli positivi del cambiamento quelle forze, non importa se nate a destra o a sinistra, che mantenendo un piede dentro il sistema lo mettono in discussione con programmi alternativi, perché solo forze siffatte avranno la possibilità concreta di scardinare il sistema di potere globalista, e per noi, in Europa, di aprire le porte dell’eurolager. Ci si dovrebbe ricordare della metafora marxista e leninista dell’”Emiro dell’Afghanistan”, interpretandola alla luce della nostra realtà storica, sociale e politica. Fatte queste considerazioni, superati i dubbi iniziali e avendo ben presente la posizione assunta da Preve, oggi mi sento di scrivere Evviva il Fronte Nazionale Francese! Ci sono altri raggruppamenti in Europa che condividono temi importanti con il FN, come il rispettabilissimo UKIP di Nigel Farage. Farage e gli indipendentisti britannici avversano la dominazione unionista e vorrebbero sottrarre il Regno Unito a questo percorso di sofferenze e ingiustizie sociali, ma l’ineliminabile fondamento liberista che li contraddistingue, molto comune nel mondo anglosassone, rende la formazione britannica per noi meno interessante del Fronte francese. Ciò non toglie che vi possono essere contatti e alleanze anche con UKIP, in nome della comune battaglia di libertà antiunionista. Nella fase “protorivoluzionaria” che oggi è agli inizi, i popoli dominati cercano una strada da percorrere, pur fra mille difficoltà, per uscire dal percorso di morte tracciato dagli organismi soprannazionali della mondializzazione economica, dei quali fanno parte anche quelli unionisti europei, dalla bce alla commissione e al consiglio d’Europa. Un’epopea futura costellata di insidie in cui frequenti potranno essere gli errori, insidiosi i vicoli ciechi, una strada da percorrere assieme agli “Emiri”, in apparenza reazionari (per usare vecchie espressioni denigratorie) o accusati da media e sinistra di essere tali, ma nella realtà ribelli al mondialismo e alla dittatura liberal-mercatista e perciò con un contenuto che è già rivoluzionario. Sottrarsi ai dogmi dell’ortodossia liberista, alle lusinghe “riformiste” dell’economia sociale di mercato (bestialità aporetica che valeva per Monti, vale per Merkel e varrà per Juncker), contrapponendogli il dirigismo, la salvaguardia delle attività produttive nazionali, la tutela protezionistica dei prodotti locali contro le invasioni di prodotti “emergenti”, è un confortante segnale di indisciplina e financo di antagonismo anti-sistemico. Per non parlare del riappropriarsi la sovranità monetaria e respingere la disintegrazione delle identità nazionali, innescata dalla necessità neocapitalistica di “spostare” masse di poveri, da sud a nord, da oriente a occidente, per diminuire il costo del lavoro, dove è ancora alto, e meticciare a forza le società. Per contro, la disgustosa sinistra oggi interamente “globalizzata”, unionista e liberista, e il comunismo superstite, degenerato in individualistico con accettazione del neocapitalismo e dei suoi immaginari, rappresentano i peggiori cani da guardia dell’”europrogetto” e della globalizzazione, i primi odiatori della sovranità popolare e nazionale. Così il ps francese, il pasok greco e il pd italiano. Così molti sindacati, “gialli” in relazione al potere finanziario, i cui lavoratori subiscono in pieno, senza difese, le delocalizzazioni, i rigori della crisi strutturale e il conseguente calo dei redditi e dei posti di lavoro. Tornando alla metafora dell’”Emiro dell’Afghanistan”, sono costoro e non l’Emiro che si ribella i peggiori reazionari, schierati contro i popoli e i paesi d’appartenenza, a difesa delle istanze e degli interessi delle oligarchie finanziarie. Infine, nella fase “protorivoluzionaria” le battaglie, realisticamente, avverranno in buona misura dentro il capitalismo e non fuori, si cercherà di modificare, non di superare, i rapporti sociali e di produzione combattendo la prevalenza della classe globale finanziaria sul resto della società e quella del capitale finanziario sul capitale produttivo. Di questo occorre prendere atto, senza continuare a cullarsi in sogni di crollismo improvviso o di miracolosa fuoriuscita, che gli esiti del novecento dovrebbero avere già dissolto. 3. Il risultato delle elezioni europee di maggio ha drammaticamente confermato lo stato comatoso in cui versa il paese e gran parte della sua popolazione. Declino economico irreversibile nella gabbia delle regole e dei parametri europei, occupazione totale da parte degli agenti strategici neocapitalistici, che governano attraverso direttori collaborazionisti non eletti, assenza di una chiara linea di opposizione politica, economica e sociale, passività estrema della popolazione, e addirittura consenso di una parte di questa a chi agisce politicamente contro i suoi interessi vitali. Il voto a valanga al pd e a Renzi lo conferma in pieno. Mentre in Francia una popolazione più coriacea, non passivizzata, ancora legata ai valori nazionali e alla prospettiva d’indipendenza (se non di grandeur) nel decidere del proprio futuro, ha affossato il psf dell’euroservo Hollande e ha dato il consenso a una formazione come il FN, le cui proposte sono chiare e vanno nella direzione della riacquisizione totale della sovranità monetaria e politica, in Italia non solo ciò non è accaduto, ma l’esito è stato diametralmente opposto. Com’è potuto accadere? Il combinato disposto di una crisi economica senza vie d’uscita e del rimbecillimento sociopolitico di larga parte della popolazione, con lo zampino mediatico e l’abilità dell’euroservo pd nell’ingannare il popolo ha ottenuto un risultato sorprendente: quello della vittima che elegge suo rappresentante il carnefice. Oppure, se vogliamo, con molta minore tragicità, ha carpito il consenso di massa per fare l’interesse dei moderni oligarchi. C’è però un’altra motivazione, da ponderare attentamente. L’opposizione confusa, senza una chiara legittimazione ideologica alternativa, contradditoria su temi importanti come l’euro, l’eurozona, i trattati-capestro unionisti e le regole da Maastricht in poi. Eccezion fatta per la nuova Lega di Salvini, che ha assunto una posizione chiara con “Basta euro!”, l’incertezza e una certa debolezza programmatica (se non una vera e propria confusione sul versante del programma politico) hanno caratterizzato il cinque stelle. Se il duumvirato Casaleggio-Grillo avesse assunto una posizione chiara sui predetti temi, cruciali per orientare almeno una parte del consenso, forse non ci sarebbe stato bisogno di Maalox, o almeno non in quantità industriali come suggeriva lo stesso Grillo (affaire pubblicitario?). La Lega di Salvini è ancora troppo piccola, troppo screditata al centro-sud, per reggere da sola il peso del confronto con gli euroservi. Ci voleva un cinque stelle con programma alternativo chiaro, fondato senza se e senza ma sull’”euroscetticismo” e su politiche economiche antiliberiste, in grado di attrarre ovunque il consenso. Questo avrebbe sicuramente ridotto la portata della vittoria governativa, offuscando un po’ l’immagine mediatica di un Renzi vincitore, senza alternative possibili. Acqua passata, tutto sommato, perché adesso bisogna guardare al futuro. 4. Per quanto scritto finora, per le osservazioni riassunte nei tre punti precedenti, io affermo – lanciando una provocazione che spero qualcuno raccoglierà – che in Italia c’è disperato e urgente bisogno di una formazione politica coesa, con un chiaro programma, simile al Front National francese. Simile ma non uguale, ovviamente. Non un replicante del partito francese, una sua mera imitazione, ma una forza di massa, e per la massa dominata, indissolubilmente legata alla realtà sociale italiana. Un forza – non generata dalla rete, dal virtuale o dall’ambizione di singole personalità – in grado di accogliere le istanze antagoniste dei lavoratori e dei ceti medi rovinati dalla crisi strutturale, dall’euro e dal neoliberismo globalista. Ci potranno essere differenze, con il FN francese, in particolare per quanto riguarda la questione dell’immigrazione, ma la direzione di marcia sarà la stessa. Non necessariamente la via per l’affrancamento del paese dalle catene unioniste e globaliste dovrà essere quella elettorale, come lo è, parrebbe obbligatoriamente, per il cinque stelle e per la Lega, e per lo stesso FN in Francia. Non necessariamente, all’opposto, si ricorrerà in modo sistematico alla militarizzazione e alla “violenza di piazza”, per portare al collasso l’impianto di sub-potere euroservo – pd-Renzi-presidenza della repubblica – che ci opprime per conto terzi. Infine, resto dell’idea, come suggerito a suo tempo dal compianto Costanzo Preve, che il programma politico, immediatamente applicabile nella realtà, si formerà sul campo, nella sabbia calda della storia procedendo lo scontro sociale, sulla base delle esigenze della popolazione. Non sarà deciso aprioristicamente a tavolino. Ciò che si può tracciare sin d’ora sono le linee generali di politica strategica, in un orizzonte di generale riacquisizione della sovranità monetaria, dell’autonomia di bilancio e della libertà di scelta in politica estera. Il programma del Fronte francese – Notre Projet. Programme politique du Front National, link http://www.frontnational.com/pdf/Programme.pdf – potrà costituire un utile termine di paragone, se non una fonte d’ispirazione, nonostante una certa, inevitabile retorica e le differenze fra la Francia e l’Italia. Pur essendo 106 le pagine del pdf in cui è fissato il programma i punti essenziali, sintetizzando all’estremo, sono i seguenti: uscita dall’euro con la riappropriazione della moneta e della politica monetaria, fine dell’egemonia europoide, dell’imposizione dei trattati e delle regole con il primato della legislazione nazionale su quella europea, protezione dello stato sociale, dell’istruzione e dei servizi pubblici, protezione dei prodotti e delle industrie nazionali, regolamentazione dei flussi migratori, uscita dal comando integrato della nato (Otan per i francesi) e un solido partenariato militare e energetico con la Federazione Russa. Antieuro e antiunionismo, ostilità nei confronti della nato e ricerca di un’intesa con la Russia sono chiaramente scritti nel programma del FN. L’obiettivo geopolitico rilevante, tale da modificare profondamente l’ordine mondiale, è la costituzione di un’Unione paneuropea di Stati sovrani che includa la Russia. Tutto ciò non è solo nell’interesse dei francesi, ma anche degli italiani e della maggioranza degli europei. Senza voler sconfinare nella retorica, ma restando concreti, la famiglia è l’elemento centrale e fondamentale della società. Questo è chiaramente scritto nel programma del FN, in opposizione alla spinta dissolutoria proveniente dai modelli ultra-individualistici, proposti da neoliberisti, neoliberali e sinistre euroserve, che esaltano l’isolamento del singolo e l’ambiguità sessuale (Hollande in Francia, pd, sel e trista compagnia in Italia). La battaglia in Europa e per l’Europa si preannuncia come una battaglia complessiva di civiltà. Per vincerla sarà di vitale importanza la costituzione di una forza simile al FN anche in Italia. L’area del consenso potenziale dovrebbe essere vastissima, dagli operai supersfruttati ai ceti medi declassati e al lavoro intellettuale umiliato. Nonostante l’idiotizzazione sociopolitica di una parte significativa della popolazione, che vota in massa pd e Renzi, offrendosi come vittima sacrificale. Un’eventuale dissoluzione del movimento cinque stelle, sotto il peso delle sue contraddizioni irrisolte, l’ovvia difficoltà leghista di valicare i confini dell’Italia settentrionale espandendosi a sud, aprirebbero spazi interessanti per la nuova formazione politica, ampliandone il bacino di consensi. Se l’espressione “Fronte” non dovesse essere la più opportuna, si potrebbe ricorre alla parola “Blocco”. L’espressione “Nazionale” potrebbe essere sostituita, sempre per ragioni di opportunità, da “Popolare”. Ad esempio, Blocco Popolare di Salvezza, o Blocco Popolare di Liberazione.

Il Commento è il Mio Mestiere! - Moderatore  

  By: Moderatore on Mercoledì 04 Giugno 2014 02:28

^"Il Commento è il Mio Mestiere" (da Natalino Balasso) ovvero: come funzionano i forum internet#https://www.facebook.com/natalinobalasz?fref=nf^ Prendiamo una qualsiasi frase scritta su facebook: #i# "Preferisco fare la doccia, è più sbrigativo, ma il sabato mi concedo un bagno caldo".#/i# Ecco i commenti che probabilmente ne seguiranno. - La doccia è di sinistra, il bagno di destra. - Immaginarti nuda nella vasca... - Posso metterti questo link su un cucciolo di capra? - È per questo che bisogna votare Grillo. - Sveglia! - Ma chi ti credi di essere? - E adesso, dove sei? - Si, si, continuiamo a sprecare acqua! - Devo rifare il bagno, hai qualche consiglio? - Sei un mito! - Sei una capra! - Ekkeppalle! Sa qnt mn fregaammè! - Fà lo stesso, l'igiene è il padre della pulizia. - Ti linko questa cosa che ho trovato su wikipedia, sono solo 240 righe, ma dicono tutto sul concetto di caldo. - E io dovrei stare qua a commentare 'ste stronzate? Ma trovati un lavoro! Io stamattina alle dieci già lavoravo da quattro ore e ho anche ritinteggiato il muro esterno. Altro che cazzate! Non ho mica tempo da perdere a stare qua a leggere i tuoi tiramenti. Ho altro da fare io! E voi che commentate, cosa state a perdere tempo dietro a una tastiera? La vita è la fuori, alzate il *** coglioni! Basta che ti lavi. *** che branco di idioti. Siete proprio una nazione di idioti, ma che *** vi lamentate a fare? Andate a lavorare, è ora di smetterla di dire che non c'è lavoro, è che non avete voglia di lavorare e preferite stare qui a commentare le cagate scritte da altri. Povera Italia. Ma se ti credi che sto qua a commentare i tuoi tiramenti ti sbagli di grosso! - A me la doccia mi fa schifo. - E quindi? - Quand'è che la smetterai di leccare il *** a Renzi? - SIETE SOLO DEI SERVI E VI FATE LA DOCCIA PERCHÉ VI VERGOGNIATE. SERVI! - E questo sarebbe colpa di chì? Perché non fai nomi e cogniomi? - Se non ti piace come stanno le cose puoi benissimo emigrare.

lo Spot della UE con l'uomo in carrozzella - Moderatore  

  By: Moderatore on Domenica 01 Giugno 2014 01:10

Questo è un video prodotto dalla UE per le elezioni europee, in francese, diretto al pubblico francese per convincerlo a non votare "male" cioè per LaPen, un video prodotto con soldi dei contribuenti europei. Si intitola ^"Pourquoi je vote - Wegene et Rudi (couple)"#https://www.youtube.com/watch?v=DKGKF4lZNxQ#t=32^ e mostra una coppia è formata da un uomo bianco, sulla sedia a rotelle, che ha bisogno di una donna africana immigrata, che è la sua compagna. Il testo del video è che bisogna votare in modo consapevole, senza pregiudizi bla bla.... ma il messaggio è affidato alle immagini: #i# l'uomo bianco è debole e malato e ha bisogno dell'immigrata, l'africana che lo aiuta a sopravvivere sulla carrozzella. #/i#. Questi burocrati della UE sono dei veri maestri dell'arte della propaganda eh... Quanto è probabile nella realtà la situazione dello spot dei propagandisti dell'unione europea ? statisticamente i casi di uomini bianchi che vivono assieme, stabilmente, a donne nere esistono, ma sono più frequenti quelli che vanno con prostitute, per cui si poteva fare uno spot dell'impiegato bianco che spiega la convenienza delle nigeriane che incontra sui viali rispetto alle italiane viziate.... In termini di coppie birazziali invece sono più frequenti le donne bianche assieme a uomini neri, per cui potevano mostrare la donna bianca abbracciata ad un robusto africano che recitava il che è importante votare bene bla bla...? Questo poteva creare il messaggio subliminale, rivolto all'elettorato femminile, che devi votare per far arrivare maschi immigrati più macho rispetto ai maschi europei più fiacchi. La Ue ha prefeito alla fine giustamente spendere soldi per creare il caso dell'uomo bianco paralitico, che viene scelto dall'africana immigrata come compagno nonostante la sua infermità e che grato invita a votare ...per fare arrivare altre buone donne dal Congo che assistano i bianchi incapaci di badare a se stessi Un altro spot, preso questa volta da fatti reali, poteva essere basato sull notizia di Reuters di questa settimana, sul caso del governo africano che ha chiesto l'aiuto dell'europa per aggiustare l'acquedotto perchè da soli hanno problemi a farne la manutenzione e sono rimasti senz'acqua Oppure dagli appartamenti sfitti e le camere d'albergo qui in Emilia in cui i comuni, che sembrano senza soldi per quanto riguarda il terremoto, pagano ora 30 euro al giorni per alloggiare migliaia di africani che la nuova politica adottata da settembre dal governo del PD fa ora arrivare in Italia

e nel caso mancasse la Marine c'è già la Marion - Moderatore  

  By: Moderatore on Sabato 31 Maggio 2014 23:44

E nel caso che per qualche motivo la Marine LePen dovesse venire meno, è già pronta la sostituta, ^Marion Marechal LePen#https://www.google.it/search?q=Marion+Mar%C3%A9chal-Le+Pen&espv=2&biw=658&bih=582&tbm=isch&imgil=jfxsfrLpF49F5M%253A%253Bhttps%253A%252F%252Fencrypted-tbn0.gstatic.com%252Fimages%253Fq%253Dtbn%253AANd9GcQEs6Zve6ENUFfZqUuAb6vdid9UobDt6_jj8eoU6sBSZ-l8vsTc%253B525%253B343%253BCTgdAtSKXqyfHM%253Bhttp%25253A%25252F%25252Fwww.fdesouche.com%25252F456717-marion-marechal-le-pen-critique-le-choix-stupide-du-maire-fn-de-villers-cotterets&source=iu&usg=__bOgvYKy-9enNWY9nnrj0K3q7VGM%3D&sa=X&ei=HpCKU9TqMMTFOdG3gPAK&ved=0CMQBEP4dMA8#facrc=_&imgdii=_&imgrc=jfxsfrLpF49F5M%253A%3BCTgdAtSKXqyfHM%3Bhttp%253A%252F%252Fimg4.hostingpics.net%252Fpics%252F541533marion57.jpg%3Bhttp%253A%252F%252Fwww.fdesouche.com%252F456717-marion-marechal-le-pen-critique-le-choix-stupide-du-maire-fn-de-villers-cotterets%3B525%3B343^, nipote del vecchio Jean-Marie il quale deve avere sposato una modella a giudicare dalla sua stirpe. L'ultima LePen è la più giovane eletta all'assemblèè national francese della storia. E' stata eletta per la regione della Vaucluse, a 22 anni nel 2012, ^battendo nientedimeno che Sarkozy stesso#http://en.wikipedia.org/wiki/Marion_Mar%C3%A9chal-Le_Pen^, 31% contro 26%!) ed è forse la più bella politica in circolazione nel mondo. Non che alla fine importi, in America si da già per prossima presidente la Hillary Clinton e qui si è appena eletta con il record di 90 mile preferenze la Kyenge, che come nota malignamente Borghezio che ci ha lavorato da giovane, viene da una zona del Congo famosa per le donne belle, ma evidentemente le migliori se le tengono loro e qui mandano le chiattone) E la Marion Marechal è ora incinta, per cui la dinastia dei LePen è garantita. Gente tosta, quando chiedono a Marine LePen quale è stata l'esperienza più formativa della sua giovinezza risponde: #i# " 20 chili di dinamite"#/i# . Quando aveva otto anni, nel 1976, fecero saltare con la dinamite l'appartamento in cui la sua famiglia viveva a Parigi e si salvarono per miracolo.

La "Prova Logica" - duca  

  By: duca on Sabato 31 Maggio 2014 11:48

Nella mia vita mi sono sempre fidato di quelle che chiamo "prove logiche" . Un esempio per capire: tanti anni fa avevo capito che il MPS era alla frutta e l'ho pure scritto. Non avevo prove materiali.....ma una serie di fatti portavano a dedurre logicamente che quella banca era moribonda. Ora sulle LENR abbiamo una prova logica: troppi laboratori e troppe imprese nel mondo stanno lavorando su questa tecnologia perchè questa sia semplicemente una bufala. (Toyota, la NASA, il MIT, la national Instrument, GE etc....) troppi soggetti e troppo forti per lasciarsi tutti abbindolare. Su Rossi e il suo E Cat non so ma anche qui c'è un'altra "prova logica" a cui ne aggiungo una "umana". Si chiama Focardi ...... Uomo intelligente, competente è distaccato dai soldi e dalle truffe come solo un uomo che sa di dover morire può essere. Un uomo così può essere complice di un truffatore? un uomo come Focardi vuole legare il suo nome e tramandarlo ai posteri legato ad una truffa? Ma via.....siamo seri!!!!! Poi, al mondo ci sono i romantici e gli illuministi .....solo chi è capace di sognare riesce a inventare il futuro. L'innesco è il sogno.....poi viene la ragione.

ignoranza web - Moderatore  

  By: Moderatore on Venerdì 30 Maggio 2014 10:01

Il problema è solo in parte il dominio di quella che la Marine chiama #i# "l'oligarchie"#/i# , cioè la grande finanza, grandi banche, BCE, vertici della UE ecc.... C'è anche il livello medio di intelligenza e informazione di chi, pur non avendo legami di interesse con il vero potere finanziario e politico, lo stesso semina il web di 'azzate . Incontro parecchia gente, ad esempio, (e le statistiche online tipo Alexia lo confermano) che legge quotidianamente spazzatura del genere, suppongo a causa del tono colorito... ----- ^"Volete Uscire dall’Euro ahahahahhahahah Cambiate Pusher" - di funnyking#http://www.rischiocalcolato.it/2014/05/volete-uscire-dalleuro-ahahahahhahahah-cambiate-pusher.html?utm_source=feedburner&utm_medium=feed&utm_campaign=Feed%3A+RischioCalcolatoInEvidenza+%28Rischio+Calcolato+%C2%BB+IN+EVIDENZA%29^ --- #i# ...E questi festeggiano. Ma dai che cialtroni. Dunque la estrema minoranza italiana che vuole per davvero tornare alla lira e uscire dall’Euro sta festeggiando, perchè la Le Pen ha vinto in Francia, Farge in Inghilterra e perchè la Lega Nord non è scomparsa dalla politica Italiana. E poi sta festeggiando in perfetto stile tifoseria, perchè Grillo non ha sfondato. Ma ragazzi, cambiate pusher che è meglio. Siete una piccola minoranza, piccolissima, che può solo farsi seghe mentali con i sondaggi….ahahahah a giusto i sondaggi sull’Euro? Ma ve li ricordate? La Metà (anche di più) degli Italiani vuole il ritorno alla lira. Ehhhhhh si, però poi si vota, e nel segreto dell’Urna le cose si sono rivelate leggermente diverse. Guardate amici della Lira, la scoppola che mi sono preso io con il MoVimento 5 Stelle e la vittoria di Renzi NON E’ NULLA a confronto di quella che vi siete presi voi. Gli Italiani sono come i Greci, la *** di Lira e la Sovranità NON LA VOGLIONO! Ma proprio no, non si fidano dei politici che dovrebbero gestirla e poi, non riuscirete mai a fali fessi con le vostra favoletta suprema: Se si torna alla lira ci sarà poca inflazione, e poco perdita del potere di acquisto….e giù con minimo otto grafici a dimostrazione Proprio non vi credono, e non vi crederanno mai! Nel segreto dell’urna voteranno sempre chi gli prometterà 80 Euro, e non 160.000 Lire. Sono Pensionati e Dipendenti Pubblici, votano tutti e non sono generosi. I Partiti pro Lira e in generale anti sistema hanno straperso , e qualcuno lo sa benissimo che il tema della sovranità monetaria in Italia si andrà ad esaurire e rimarrà retroguardia di una minoranza (tipo il liberalismo inesistente italiano) , sto giù ridendo immaginadomi il giorno in cui ancora una volta “cambieranno cavallo” per raccattare voti, tanto una *** ta per prendersi il 6% si trova sempre se sei abile ( e devo ammetterlo, Salvini è veramente la sorpresa del 2014, bravissimo) #/i# --------- Quasi tutti gli economisti, esperti o gestori seri, di ogni colorazione politica, da Milton Friedman a destra a Krugman o Stiglitz a sinistra, da Pimco a Bridgewater scrivono da anni che prima o poi l'euro imploderà ed è solo una questione di tempo. Questo perchè l'Euro è stato voluto dai politici, ma è un meccanismo finanziario mai sperimentato prima nella storia dell'umanità e sconosciuto nel resto del mondo fuori dall'eurozona dove ci si guarda bene persino di porsi il problema di creare "monete uniche". Perchè una moneta unica di tipo "elettronico" (cioè senza un valore intrinseco e quindi basata solo sulla fiducia nello stato) tra stati economicamente diversi tra loro è una contraddizione in se. Dato che la moneta moderna è basata solo sulla fiducia nello stato nazionale, se ci sono una dozzina di stati diversi tra loro che hanno una moneta comune, questa inevitabilmente rifletterà lo stato più forte.... L'euro è una macchina con un difetto strutturale di costruzione, che ha funzionato solo nei primi primi anni e siè inceppatta già da cinque anni. A farlo saltare sarà o una crisi finanziaria generale o forse la Francia con la Marine LePen. Non l'Italia, anche se è il paese che soffre economicamente di più. Questo perchè da noi c'è molta ricchezza finanziaria che l'Euro (per ora) protegge e perchè il livello dell'informazione finanziaria è scadente, come dimostra il fatto che commentatori (indipendenti!) del genere siano abbastanza letti.

Ma non dovremmo avere tutti le stesse regole? - defilstrok  

  By: defilstrok on Giovedì 29 Maggio 2014 06:05

Mi sembra, leggendo qua e là nei forum, blog e quotidiani, che nessun commentatore abbia percepito la gravità di qualcosa che è avvenuto la scorsa settimana e che si è ripetuto quest'oggi; che è sotto il naso di tutti ma che, sembra, nessuno veda. Che ci siano molte cose che non vanno in questa Europa è noto. Al di là delle conseguenze spesso negative (e deleterie) dell'Unione Monetaria, saltano agli occhi le disparità di trattamento dei partners che, sulla carta, dovrebbero essere omologhi. Dovremmo essere, cioé, in presenza di un'Unione tra Uguali. Così non è, lo sappiamo. E non voglio dilungarmi. Ma a cosa mi riferivo in premessa? Ebbene: avete presente il "Divorzio Bankitalia-Tesoro"? In base a quel provvedimento, da ormai trent'anni la pubblica amministrazione deve fare conto solo sui mercati; un onere che, da quando è in vigore l'euro, è aggravato dall'impossibilità da parte della Banca d'Italia di creare moneta, essendo detto compito delegato alla BCE. Quindi, ripeto: in base a quel provvedimento dell'81 (il "Divorzio") Bankitalia non può sottoscrivere titoli del debito pubblico. E cosa leggiamo? "Secondo flop asta bund: ancora una volta una parte dell'offerta di titoli e' risultata scoperta in quanto gli investitori richiedevano rendimenti più elevati". Questa notizia sarebbe già grave di per sè. Ma quel che mi preme evidenziare è che "Alla fine e' stato raccolto quanto previsto, 1,8 miliardi di euro, ma 377 MILIONI SONO STATI COPERTI GRAZIE ALL'INTERVENTO DELLA BUNDESBANK (!!) "La scorsa settimana era successo con l'asta del Bund decennale, dove per raccogliere 5 miliardi non erano stati sufficienti gli investitori privati (3,72 miliardi), IL RESTO, 1,28 MILIARDI (!!!) ERANO STATI COPERTI DALLA BUNDESBANK" (ASCA) Devo aggiungere altro? E poi la chiamano "Unione" europea...

Abbiamo una finestra di opportunità - alberta  

  By: alberta on Mercoledì 28 Maggio 2014 12:40

26 Maggio 2014 15:39 La Meloni ha fatto l'alberghiero, Zibordi ------------------------------------------------------- Concordo in pieno ed il ragionamento, purtroppo, deve essere esteso alla larga maggioranza degli eletti nel M5S, in Italia.... quelli eletti in Europa li vedremo a breve e non mi piace anticipare giudizi. Zibordi invece sa benissimo che il pensiero di politica economica dominante, non a caso, è ad esclusivo appannaggio di quanti hanno prodotto i danni attuali: se guardi i nomi, te ne accorgi, e formano un gruppo formidabile, una elite diffusa e radicata, molto più di quanto si ritenga fra l' elettore medio, anche di cultura non disprezzabile, al quale, infatti, risulta difficile far capire che persone, apparentemente lontane ed in conflitto, operino invece nel sottofondo, TUTTI NELLA STESSA DIREZIONE e con intenti non dissimili tra loro. Dice bene Zibordi che, se guardiamo alla sostanza, NON esiste in Italia una reale OPPOSIZIONE, che possa confrontarsi, sui temi REALI ed ATTUALI di economia, con la formidabile ELITE che domina incontrata da oltre un ventennio in EUROPA (e non solo). In fondo, è bene prendere atto che anche Renzi sta ottenendo un enorme successo AL DI FUORI del suo partito, mentre dentro il PD, sia prima che adesso, tanti che appartengono all' ELITE di cui sopra, non sono affatto contenti, al di là delle dichiarazioni di facciata, che quest'uomo alla "Fujimori" (l'esempio citato da Zibordi mi è piaciuto), goda adesso di un potere, dentro e fuori dal proprio partito, che fa apparire dei NANI gli altri esponenti PD che hanno fatto e disfatto, soprattutto disfatto, durante la cd. Seconda Repubblica. Ora, finalmente, si sente ripetere che la Sinistra potrebbe aver trovato un LEADER adeguato ai tempi (dopo la morte di Berlinguer, i LEADER hanno avuto altro colore politico). Se non si comprende che, in Italia come altrove, sono i LEADER che fanno la differenza (ovviamente non devono vendere aria allo stato puro), gli esempi anche recenti, il Berlusca e lo stesso Grillo, lo testimoniano in pieno. Poi, ovviamente, devi circondarti di persone di valore (pulite, poco condizionabili, non è necessario che siano dei Santi, anzi spesso è controproducente) e fare anche poche cose, ma importanti e significative, che creino una frattura con il passato, cose che chi ti ha preceduto NON ha VOLUTO o POTUTO fare, ed allora puoi guidare un Paese conservatore pur essendo "di sinistra", vedi Blair, per un decennio con maggioranze "bulgare". Renzi sarà capace, per intanto, di avere il sostegno della maggioranza del proprio partito (per interesse di bottega non dovrebbe essere impossibile), per proporsi a livello europeo come un LEADER carismatico ? Siamo ancora nell' Europa delle nazioni, il Commissario che sostituirà Barroso, conterà molto meno di una Merkel..... quindi potremmo avere una finestra di opportunità.... ed i mercati ci diranno a breve, come sempre, se ci sarà l' Italia a fare da Leader nel prossimo Semestre di Presidenza europea, facendo 3 o 4 cose significative e di rottura con l' ultimo ventennio....... (penso e spero, da italiano, che due "uomini di spettacolo" ci siano bastati), ora proviamo a fare qualcosa e non solo per "Fermare il Declino" (lo slogan era buono, le persone meno.......) Chi vivrà, vedrà......

Forse non ci vuole molto a fare un nuovo partito anti-austerità - Moderatore  

  By: Moderatore on Lunedì 26 Maggio 2014 16:57

^Guarda il sito di "Podemos"#http://podemos.info/^ un partito nuovo di zecca messo su in Spagna un anno fa da un professore che ha preso l'8% ieri, il doppio di Fratelli d'Italia, che è un partito che deriva da AN e MSI e dopo cinquantanni prende solo un 4%, nonostante sia di opposizione e partiti di destra simili in Austria, Francia o Olanda prendano dei 20-25% (ok, se lo sommi alla Lega parliamo di un 10% in Italia....). Podemos, partendo da zero in un anno ha preso il doppio della sinistra radicale di #b# Tsipras#/b# , nonostante siano gli eredi in qualche modo della tradizione comunista italiana. E gli altri sei o sette partitini nuovi anti-austerità (tutti di sinistra mi sembra) in Spagna assieme a Podemos hanno preso un 35%. In Italia al contrario i partiti storici di governo che hanno votato il patto fiscale e l'austerità (PD, FI, NCD, centristi) hanno ancora un 65-70%.... Poi nel M5S c'è #b# Casaleggio#/b# che domina e se leggi bene non ha MAI detto niente contro l'austerità e l'euro, in pratica sembra una quinta colonna. Forse questo spiega perchè il M5S faccia tanta confusione e offuschi il tema dell'austerità e dell'euro e perchè mentre in tutta europa i partiti dell'austerità perdano solo in Italia reggano.... cosa dici ?.... A queste elezioni in pratica solo #b# Matteo Salvini#/b# ha messo assieme qualcosa di un minimo dignitoso sull'economia e l'Euro e non ha caso ha salvato la Lega dall'estinzione, prendendo anche 325mila voti di preferenza, più di chiunque altro mi sembra inclusi quelli del PD. La Meloni invece non dice quasi niente sull'economia, ha solo recitato alcuni slogan imitando all'ultimo momento Salvini, ma non ha fatto nemmeno lo sforzo di aggiornare il suo programma che è ancora quello che dice che il debito pubblico è un enorme problema e altre baggianate pari pari a quelle di Monti, Letta e Renzi. Qui in Italia i politici di mestiere si accontentano, tirano via, la Meloni va al mercato rionale a parlare di quanto costava meno con la lira, mette du' manifesti con "questo euro non vale una lira" e ripete degli slogan in TV. Inoltre ha l'handicap che viene da un partito AN che ha condiviso quasi tutte le scelte dell'euro.... La Meloni non è capace di articolare un discorso generale come la LePen, non ha nemmeno fatto lo sforzo di avere intorno qualche esperto che potesse compensare le sue lacune, come invece la LePen che si presenta ai dibattiti in TV sull'economia quasi ^sempre affiancata da Jacques Sapir#http://www.le *** ro.fr/politique/2014/05/22/01002-20140522ARTFIG00271-un-economiste-proche-de-jacques-sapir-rejoint-marine-le-pen.php^ Quello che conta oggi in paesi come la Spagna o l'Italia è che un partito sia NUOVO, fatto da gente dove nessuno è responsabile anche in parte dei disastri attuali, come in Perù quando elessero Fujimori, un professore di agronomia giapponese molto intelligente, e tutti rimasero stupiti perchè contro di lui c'era Varga Losa che era famoso e osannato dai media mondiali. Dopo l'elezione chiesero alla gente e le risposte erano: "lo abbiamo votato perchè non lo avevamo mai sentito nominare prima e parlava bene..." Ma in una situazione di depressione economica come quella attuale in Spagna, Grecia, Irlanda, Portogallo, Italia dei partiti anti-austerità "populisti" o di sinistra radicale possono nascere dal niente in fretta. Ripeto: i giornali non lo menzionano, ma in Spagna ieri c'è stato un terremoto molto maggiore che in Francia, i partiti storici di centrodestra e centrosinistra (PPE e PSOE), che da 40 anni dominavano la politica spagnola e avevano sommati l'80% dei voti, sono crollati al 49% ! Forse non è così difficile formare un partito nuovo anti-austerità "pulito" (senza dentro dei Casaleggio), in Spagna ne hanno formati otto negli ultimi tre anni e tutti assieme hanno preso quasi il 40% del voto ieri e costretto alle dimissioni oggi il capo dei socialisti

otto partiti anti-austerità in Spagna ! - Moderatore  

  By: Moderatore on Lunedì 26 Maggio 2014 15:52

Non è così difficile fare un partito nuovo in paesi disastrati come la Spagna o l'Italia, non sopravvalutate Grillo e Casaleggio perchè hanno creato un movimento che ha preso il 21%. In Spagna il capo del partito socialista si è appena dimesso perchè il PSOE è crollato dal 39% al 23% (!), i due partiti di centro-destra (popolari) e socialisti appunto, sono crollati dal 80% totale al 49% (23% socialisti e 26% popolari) in questa elezione europea. Chi ha preso il loro posto ? Un insieme eterogeneo di partiti anti-austerità creati tutti negli ultimi due anni, e uno di questi, creato solo un anno fa da un professore di sinistra, che si chiama ^"Podemos" ha preso l'8% dei voti#http://podemos.info/^. Capito ? In un anno creano un partito anti-austerità dal niente e prendono l'8%. Non è così difficile. In Spagna il problema è che questi otto partitini nuovi tutti anti-austerità sono divisi tra loro, ma hanno preso nell'insieme il 40% dei voti... Non so perchè i giornali non ne parlano, ma in Spagna i partiti tradizionali di governo che si alternano sempre, socialisti e popolari, sono stati distrutti e sono sorti otto partiti anti-austerità tutti nuovi. Forse anche in Italia se fai un partito anti-austerità nuovo, ma con un programma comprensibile e coerente, non il guazzabuglio di Grillo&Casaleggio, prendi un 8% nel giro di un anno...

IL GOLPE BIANCO PER SPARTIRSI IL PAESE di Marco Della Luna - Moderatore  

  By: Moderatore on Lunedì 26 Maggio 2014 15:13

IL GOLPE BIANCO PER SPARTIRSI IL PAESE di Marco Della Luna La vicenda politica italiana dell’ultimo decennio si impernia sull’alleanza tra la casta nazionale e la grande finanza apolide (tedesca, francese, statunitense); alleanza per spartirsi il risparmio, i redditi, i mercati e le aziende di questo Paese, e metterlo sotto il governo del capitale bancario. In virtù di questa alleanza, la grande finanza, via Brussel e BCE, ha dato e dà alla casta legittimazione politica e morale nonché sostegno economico in termini prima di credito a bassi tassi (fase 1 dell’Euro), con cui la casta ha ampliato strutturalmente la spesa pubblica corrente clientelare; poi (fase 2 dell’Euro), usando la BCE per comperare massicciamente bonds italiani onde tenere artificiosamente bassi i loro rendimenti (a dispetto dei pessimi indicatori economici), sostiene le politiche dei governi Monti, Letta e Renzi, in quanto politiche strumentali ai suoi interessi. Un collasso finanziario dello Stato (sullo spread) o delle banche (sulle sofferenze) era da evitare, perché esso, spingendo l’Italia fuori dall’Eurosistema, avrebbe arrestato il processo di spartizione delle risorse dello sfortunato Paese. Ovviamente questo piano richiede l’effettuazione di profonde deroghe, violazioni e alterazioni della prassi e della stessa carta costituzionale – cioè di una serie di colpi di Stato e di rivoluzioni, giustificati dalle emergenze e dal “ce lo chiede l’Europa”. Dirò poi perché non si tratta di colpi di Stato, di eversione della Costituzione, né di un piano criminale. E’ un segno di notevole cambiamento il fatto che oggi pubblicamente si accusi, senza finire sotto processo, il presidente Napolitano di essere un golpista, e che tranquillamente si parli nei Tg di impeachement e denunce per alto tradimento e attentato alla Costituzione. Fino a poco fa era impensabile un tale livello di delegittimazione contro una figura che appariva addirittura sacrale, intangibile. Ciò che Napolitano sta facendo è cercare di mettere insieme una costituzione transitoria per gestire questa fase di declino e disgregazione del Paese… Adesso che ha ricevuto dagli italiani il mandato legittimante, Renzi potrà formalizzare costituzionalmente l’autocrazia, con la collaborazione di un Berlusconi teleguidato mediante le sue disavventure giudiziarie. Il mandato lo ha avuto da italiani tipici, senza dignità e senza matematica, a cui non importa della svolta autocratica né del fatto che il governo toglie in maggiori tasse e in minori servizi un multiplo della mancia di 80 euro al mese, né importa della sua impotenza sul piano economico e occupazionale. Le emergenze sono state – oramai lo sappiamo – decise, pianificate, fabbricate, iniziando con la destabilizzazione dell’ultimo governo Berlusconi nel 2011. Berlusconi, in sede comunitaria, aveva insistito per l’accettazione di alcuni punti contrari agli interessi tedeschi (ossia: conteggiare ai fini del rapporto pil/deficit pubblico anche il pil sommerso; conteggiare ai fini del rapporto patrimonio nazionale/debito pubblico anche il patrimonio netto dei privati). Come reazione, le grandi banche tedesche (presumibilmente d’intesa con la Bundesbank e col governo) posero massicciamente in vendita grandi quantità di bonds italiani, facendone schizzare in su i rendimenti (spread) nonostante che gli indicatori economico-finanziari italiani fossero molto migliori di oggi; B. fu sostituito, come programmato, con l’eurocrate Monti (privo di meriti, se non negativi come co-architetto dell’eurosistema), che lanciò un piano di demolizione dell’economia nazionale e di spremitura fiscale degli italiani per assicurare ai banchieri francesi e tedeschi i loro iniqui incassi sui prestiti che in mala fede avevano erogato a Grecia, Spagna, Portogallo e Irlanda. Ne seguì un tracollo economico e occupazionale, una costante ascesa del debito pubblico nonché una campagna di svendite al capitale straniero – tendenze che sono continuate con Letta (pure privo di meriti, tolta la fedeltà cieca all’Euro) e continuano con Renzi (statista di immagine), appoggiate dagli acquisti della BCE. L’artificiosa calma finanziaria creata da questo sostegno consente al governi Renzi di procedere a riforme in senso autoritario e autocratico. Oggi abbiamo un parlamento di nominati (dai segretari dei partiti), retto da una maggioranza artificiosa e incostituzionale (sistema maggioritario bocciato dalla Consulta), non rappresentativa del popolo. Questo parlamento dapprima ha ri-eletto un Capo dello Stato in violazione della Costituzione (che, come anche risulta dai lavori dell’Assemblea Costituente, non prevede un secondo mandato, mentre le Costituzioni che lo prevedono stabiliscono anche che non vi possa essere più di una rielezione di seguito, dal che è chiaro che la nostra Costituzione non consente il secondo mandato), un Capo di Stato che aveva sostituito con un burocrate un premier avente investitura popolare. Ora siffatto parlamento, nel silenzio-assenso del predetto Capo dello Stato, dopo la sentenza della Consulta che ha dichiarato illegittime le liste bloccate e il meccanismo maggioritario, perché antidemocratici, sta riformando la Costituzione. Non potrebbe farlo, perché l’art. 136 Cost. Stabilisce che le sentenze della Consulta siano immediatamente efficaci, anzi efficaci retroattivamente (i parlamentari eletti col maggioritario dovrebbero decadere), ma questa volta pare si sia fatta eccezione… Dietro una rassicurante facciata di attivismo, giovanilismo, idealismo, Renzi sta procedendo a una radicale riforma costituzionale ed elettorale, per rendere il parlamento ancora più maggioritario, ancora meno rappresentativo della volontà popolare, quindi ancora più strumento privato del segretario del partito dominante, che tale potrà diventare anche con un 30% dei voti più l’aiuto di qualche lista civetta. Sono le garanzie fondamentali della Costituzione, quelle che Renzi demolisce, aiutata da un Berlusconi filo-comandabile attraverso le sue vicende giudiziarie e i suoi interessi aziendali (opposizione ricattabile). Il premier potrà così, scegliendo persone a lui gradite, nominare il nuovo Capo dello Stato, i giudici costituzionali (5 direttamente e 5 indirettamente, su 15), i componenti laici del CSM, le autorità di controllo e garanzia. Avrà il controllo anche delle istituzioni di garanzia, dei poteri “neutri”, di quelle che dovrebbero appunto essere imparziali, per controllare lui e il suo governo e gli atti della sua (artificiosa) maggioranza. Una dittatura con pretese di costituzionalità, di legalità, di democrazia. Ma è una dittatura da quattro soldi, perché è la dittatura di una buro-partitocrazia ladra su un paese la cui sovranità monetaria, legislativa, fiscale è già stata trasferita ad organismi esterni, non italiani, non democraticamente responsabili, e in ampia parte esenti anche dalla sindacabilità dei tribunali. Questo trasferimento di sovranità, assieme all’eversione dei principi fondamentali della Costituzione (mi riferisco soprattutto all’eversione dell’art. 1, del lavoro come fondamento della Repubblica, sostituito con la finanza), è stato compiuto attraverso una serie di trattati internazionali, usando il grimaldello della falsa interpretazione dell’art. 11 della Costituzione, articolo che consente limitazioni (e non cessioni) della sovranità, sul piano di parità (e non di subordinazione), in quanto necessarie per la pace e la giustizia tra le nazioni (e non per scopi finanziari). Usando lo strumento dei trattati, senza consultare il popolo, e senza passare per le procedure di revisione della Costituzione (art. 138 Cost.), la Costituzione è stata stravolta nella sua stessa prima parte, nei principi fondamentali, iniziando con quello della sovranità popolare e dell’indipendenza. E questo percorso è iniziato non con l’Euro, ma già nel 1981, colla sostanziale privatizzazione della Banca d’Italia, tra il plauso generale dei giornalisti, degli economisti e dei politici, equamente divisi tra imbecilli e imbonitori. Adesso l’Italia è uno Stato fondato sul mercato e la sovranità, cioè il potere di prendere le decisioni politiche, sicuramente non appartiene al popolo, ma nemmeno a soggetti nazionali, prevalendo i condizionamenti sovra-nazionali. Tuttavia nego che, in tutto questo, e soprattutto nelle operazioni Napolimonti, Napoliletta, Napolirenzi e Napolibis, si possa seriamente parlare di golpe, di eversione della Costituzione, perché sostanzialmente la Costituzione scritta non era mai stata attuata nelle sue parti determinanti, e perché la Repubblica italiana non era mai stata indipendente, bensì occupata militarmente da oltre cento basi militari statunitensi. Essa è nata sottomessa ed è vissuta secondo leggi diverse da quelle nominali. Nego anche che la strategia di liquidazione dell’Italia e di sua sottomissione a potentati stranieri sia moralmente o politicamente censurabile. Lo nego, perché l’Italia era ed è spacciata, ossia era già in un processo degenerativo senza possibilità di arresto o di recupero, a causa della sua stessa struttura o composizione, a causa di come è fatta, ossia di un fattore non separabile da essa, che sotto espliciterò. E a causa della sua classe dirigente, la buro-partitocrazia. Gli apparati dei partiti politici sono apparati dediti strutturalmente al saccheggio della spesa pubblica, come appare da tutte le inchieste giudiziarie. Non si tratta di mele marce, ma del sistema, dell’ambiente. Non vi è una alternativa politica diversa, anche perché la maggior parte della popolazione si è adattata, accetta il rapporto clientelare, di complicità, coll’uomo politico. Non è possibile che l’Italia sia amministrata non dico bene, ma almeno in modo non ladresco. I partiti si reggono sulla spartizione del bottino. Il fattore di fallimentarità intrinseca dell’Italia vede suoi effetti vengono amplificati ed accelerati dall’Euro, che non è una moneta comune, ma una parità fissa tra le monete preesistenti, mentre i debiti pubblici dei singoli Stati restano separati e separatamente attaccabili, anche perché la banca centrale BCE, diversamente da quella di USA, Giappone, Regno Unito, etc., non li garantisce contro il default, né garantisce le loro banche contro il default. Per tale ragione, il debito pubblico dei paesi dell’Euro paga mediamente tassi di interesse più elevati di quello dei predetti Paesi, anche se ha un miglior rapporto col pil. L’Eurosistema, come ogni sistema di blocco dei cambi, è inevitabilmente dannoso e non può essere corretto. Non si tratta di fare unioni fiscali, bancarie o politiche. Quando due o più paesi hanno rapporti di scambio commerciale, se uno dei due importa più di quanto esporta (perché ha costi della produzione superiori dell’altro, sicché è conveniente per i suoi abitanti importare dall’altro paese anziché comperare i prodotti interni), la sua moneta sarà più offerta (per pagare le importazioni) che domandata (per comperare le sue esportazioni), quindi tenderà a svalutarsi; svalutandosi, renderà più convenienti le esportazioni e meno le importazioni. Questo è il meccanismo naturale, di mercato, di correzione degli squilibri commerciali internazionali. Se blocco il cambio tra le due monete, la correzione non avviene, il paese che ha costi di produzione superiori continua a importare e a indebitarsi, la sua industria si atrofizza e in parte emigra, i suoi capitali pure. La disoccupazione si impenna. Il reddito cade. Lo sfortunato paese non riesce quindi più a sostenere gli oneri del debito interno e del debito estero. Deve svendersi. Il paese più efficiente, avendo accumulato crediti, compera i pezzi migliori, banche incluse, e assume il dominio anche politico del paese indebitato. Detta le regole. Questo è il percorso pianificato, e già ben avanzato, dell’unificazione europea. Lo strumento principale è l’Euro: una pompa che trasferisce risorse dai paesi eurodeboli e debitori ai paesi euroforti. Il paese che va a credito e compera, è la Germania, che prima dell’Euro aveva un debito estero di oltre 300 miliardi, e ora ha un credito estero di circa 1.800, e nella UE detiene l’iniziativa politica e il potere di veto. Ogni unione monetaria tra aree geografiche con diversi livelli di produttività (di costo per unità di prodotto) ha funzionato male e ha fatto degenerare i paesi coinvolti, perché (esclusi gli USA, che scaricano i costi sul resto del mondo attraverso il dollaro), per tenere insieme le sue parti tendenzialmente divergenti, deve trasferire costantemente reddito dalle aree più produttive a quelle meno produttive, col risultato di: -supertassare le prime, togliendo fondi per investimento e innovazione, nonché inducendo capitali, imprese e cervelli ad emigrare, sicché queste aree nel tempo si impoveriscono e non riescono più a sussidiare le aree meno produttive; -incentivare e rinforzare, anziché correggere, le caratteristiche disfunzionali delle aree meno produttive (sprechi, mafie, corruzione, parassitismo, clientelismo, immobilismo) e favorire la trasmissione di queste caratteristiche alle aree più produttive attraverso l’emigrazione interna (in Italia, soprattutto attraverso il pubblico impiego, occupato prevalentemente da meridionali, che trasferiscono la loro mentalità e le loro prassi alle parti più efficienti del paese, con effetti degenerativi); -questi meccanismi sono noti da molti decenni e i guai che ora constatiamo sulla nostra pelle a causa del blocco dei cambi erano stati preveduti da prestigiosi economisti già negli anni ’70, ’80 e ’90; ma erano anche stati già provati come effetto dei precedenti tentativi di blocco dei cambi (serpente monetario europeo e sistema monetario europeo), entrambi falliti per le suddette ragioni; -l’esperienza dell’Italia conferma tutto ciò: lo Stato ha speso per sollevare il Sud ai livelli del Nord, dal 1960 ad oggi, circa 300 miliardi di Euro tolti con le tasse al Nord, ottenendo il risultato di peggiorare le cose al Sud e di soffocare, o mettere in fuga verso l’estero, l’imprenditoria del Nord; -dunque chi ha voluto l’Euro lo ha imposto in perfetta mala fede, con dolo; -perciò erronea e controproducente è la soluzione “ci vuole più Europa”, “ci vogliono gli Stati Uniti d’Europa”, ossia la soluzione proposta dai nekeynesiani per l’Europa, nel senso di istituire un bilancio federale europeo che metta in comune i debiti pubblici, ripiani i deficit e finanzi il pareggiamento delle aree meno efficienti a quelle più efficienti e/o per eseguire in esse investimenti per l’occupazione: la spesa pubblica che viene fatta attraverso le strutture, il ceto politico e il corpo sociale delle aree meno efficienti, sarà distorta e meno efficiente; inoltre già in sé lo spendere a scopo di collante è uno spendere distorto; meglio la soluzione della moneta di conto comune tra monete nazionali e bilanci nazionali, con centrale di compensazione multilaterale e tassazione dei surplus commerciali, del tipo raccomandato da Keynes ai tempi di Bretton Woods. La soluzione federale, il bilancio unitario di tipo italiano, in cui due regioni – il Veneto e la Lombardia – vengono fiscalmente saccheggiate per concorrere al mantenimento, pardon per sostenere il reddito, di certe regioni del Sud, non sarà mai accettata dai paesi europei efficienti, perché ovviamente non vogliono fare, nell’unificazione europea, la fine che veneti e lombardi hanno fatto nell’unificazione italiana; e anche perché la soluzione federale tra aree non omogenee produce un livellamento al basso, un degrado civile, un impoverimento globale che porta all’instabilità quando lo Stato centrale non è più in grado di “comprare” il consenso o perlomeno la quiete mediante l’assistenzialismo, e si mette a consumare con le tasse e con le privatizzazioni il risparmio e le risorse. Procede ad esaurimento delle riserve, cioè consumando con le tasse il risparmio (ricchezza mobiliare e immobiliare), dopo aver prelevato fiscalmente tutto il reddito prelevabile della popolazione governata. Queste sono le cause strutturali, essenziali, congenite nella sua composizione, che condannano l’Italia alla rovina e che legittimano quindi i suoi commissari liquidatori. Aree di diversa produttività (e mentalità) abbisognano di bilanci, monete e politiche economiche separate, e di fare ciascuna i conti con le proprie caratteristiche. Questa è la ragione oggettiva per la quale l’Italia (come assemblato di aree eterogenee) e l’Eurozona funzionano male. Funzionando male, per sopravvivere arrivano alla violenza, alla violenza distruttiva di regole finanziarie economicamente assurde e controproducenti, da parte di Roma, con le sue tasse che ammazzano l’economia, e da parte dell’Eurozona, con regole inique, attraverso cui la Germania si difende dal pericolo della solidarietà coi paesi mediterranei, nel mentre che, per via commerciale, li sottomette, li svuota delle loro risorse industriali e finanziarie, attraverso i suoi Reichskommissaren, rinnovando ciò che faceva con i territori occupati durante la II G.M.

I partiti di governo pro-troika hanno perso! (meno che in Italia) - Moderatore  

  By: Moderatore on Lunedì 26 Maggio 2014 14:45

persino in Irlanda dove l'economia è ora molto meglio che da noi il governo pro-Euro e pro-Troika ha perso nettamente e ^il leader del Labour, Gilmore si è appena dimesso#http://www.rte.ie/news/2014/0526/619609-reshuffle/^. In Spagna il capo del partito socialista si è dimesso ora dopo che dal 39% il partito è crollato al 23% (nota bene: in Spagna i due partiti principali, socialisti e popolari avevano l'80% dei voti e sono finiti in questa elezione con il 49%!) Prova a pensare, in Irlanda l'economia è in ripresa (PIL +2% circa...) e il governo di centro-sinistra pro-euro ha un tracollo e si dimette...in Italia abbiamo il peggiore crollo del reddito nazionale (dopo la Grecia) DEL MONDO e il governo di centro-sinistra pro-Euro, fedele alla terapia del salasso fiscale, invece vince Se controlli i risultati elettorali, dalla Spagna dove entrambi popolari e socialisti hanno perso, alla Grecia dove i due partiti di governo prendono ora solo un 11% e 15%, alla Germania stessa dove la Merkel perde un 4%, all'Austria e Danimarca dove partiti anti-euro prendono più del 20% e ovviamente alla grande Francia della Marine LePen (26%) e alla Gran Bretagna di Nigel Farrage (28%), TUTTI I PARTITI DI GOVERNO PRO-EU E PRO-EURO HANNO PERSO, MENO CHE IN ITALIA L'unico partito di governo che ha guadagnato voti è stato quello di Orban in Ungheria, che però come noto è anti-UE e anti-euro. Solo da noi un partito di governo che sta applicando la "terapia" della UE e della BCE dei salassi fiscali ha vinto. Ora, questo dovrebbe indicare che in Italia hai una situazione che sta migliorando no ? o almeno una percezione del pubblico italiano che la situazione migliori e che la UE sia in qualche modo di aiuto... ....l'ultimo sondaggio uscito appena prima delle elezioni, commissionato dal Wall Street Journal, indica al contrario che in Europa gli italiani sono i più negativi di tutti verso la UE e l'Euro: il 96% pensa che l'economia sia negativa contro il 3% dei tedeschi (!!), il 74% pensa che la UE sia negativa e il 44% vuole uscire dall'euro. Queste sono le % più negative d'Europa (e per chi pensi che gli italiani rispondono sempre così, non è affatto vero, sono molto peggiori rispetto allo stesso sondaggio tenuto anni fa). Ergo, la spiegazione logica di questo fenomeno è ...che in Italia, l'alternativa all'austerità e alla Troika, sembrava persino peggiore....

Anche Sky fa terrorismo sull'Euro - alberta  

  By: alberta on Giovedì 22 Maggio 2014 10:33

Continua anche su una televisione indipendente, come dovrebbe essere SKY Italia, la campagna giornaliera, ogni pomeriggio e sera tardi, sugli scenari terrificanti illustrati in caso di uscita dell' Italia dall Euro. Tutte le solite trite argomentazioni vengono ribadite e ripetute, creando un panorama di irreversibilità, pena disastri inenarrabili. Forse sarebbe il caso di occuparsene, che dice Zibordi ?????

La storia ritorna (a volte): Montecassino - Moderatore  

  By: Moderatore on Lunedì 19 Maggio 2014 10:12

Questa osservazione è sostanzialmente vera, ma a Cassino nel 1944 non sono stati gli americani a violentare donne e bambini e anche uonmini, intere famiglie dove ad uno venivano stuprati uno davanti all'altro. Furono le truppe coloniali francesi marocchine. ----- dal Blog di Grillo di oggi --- #i# .."Scusate l'OT ma questo è un insulto all'intelligenza e alla storia. Non sono mai stata antiamericana o anti qualcosa ma invitare sulla propria tomba il carnefice e osannarlo mi sembra troppo. La Storia scritta dai vincitori a Montecassino non permette che si parli dei loro crimini Montecassino. Hanno distrutto inutilmente un’abbazia e violentato 2mila donne!!!, ma noi li festeggiamo. Questa è l’Italia. A Montecassino hanno distrutto inutilmente l’abbazia, un monastero storico fondato nel 529 da San Benedetto da Norcia. In quella campagna (4 battaglie di Montecassino) ^hanno stuprato 2mila donne (almeno i dati accertati) e poi bimbe, e tanti uomini indifesi sono stati violentati ed impalati#http://www.beppegrillo.it/2014/05/cosa_ *** _ce_d.html?utm_source=feedburner&utm_medium=feed&utm_campaign=Feed%3A+beppegrillo%2Frss+%28Blog+di+Beppe+Grillo%29^. Ma noi festeggiamo assieme al principino Harry. Riportiamo queste testimonianze anche se sappiamo bene che non è “politicamente corretto” parlare dei crimini commessi dagli alleati nel corso del secondo conflitto mondiale: si sa che loro erano portatori di “democrazia e libertà”, loro erano dalla parte del giusto mentre dall'altra parte c’era “il male assoluto”. Ancora oggi abbiamo in Italia sul nostro territorio ben 113 basi americane, in alcune delle quali, sembra accertato che siano custoditi ordigni atomici tattici, serviranno a difenderci da altri “mali assoluti” che potrebbero manifestarsi. www.controinformazione.info". eleonora.. #/i# ---- Tutto vero, anche il fatto che uccisero chi si ribellava, impalandoli a volte, gli italiani che si ribellavano. Questi soldati erano marocchini e i loro ufficiali francesi li lasciarono fare sembra o non vollero o riuscirono a controllarli, perchè stuprare donne e bambini era il premio a cui erano abituati in battaglia e furono i marocchini i primi ad entrare a Montecassino. Il governo Badoglio deportò in un paesino della Sicilia l'intera popolazione di Cassino subito dopo per coprire lo scandalo, per impedire che essendo Cassino vicino a Roma poi si venisse a sapere. DeSica come noto prese spunto dall'episodio per il film "la Ciociara" in cui Sofia Loren e sua figlia sono violentati da soldati americani neri. Si trattava quindi di soldati "alleati", ma non erano in realtà gli americani in quell'occasione ad infierire sulla popolazione civile, erano i "francesi" e in realtà poi sotto la divisa francese erano marocchini. E' già qualcosa che se ne parli e chissà un giorno, si arriverà persino ad ammettere tutta la verità, ma per adesso ci si accontenta.... DeSica fece un compromesso cinematografico, non volle mettere i soldati marocchini in divisa francese perchè questo confondeva la storia per il pubblico abituato a pensare agli americani come i vincitori e liberatori, ma dato che all'epoca non c'era il politicamente corretto mise dei neri al posto dei marocchini a violentare (in questo probabilmente giustificato dal fatto che in tutta europa si distinsero negli stupri e ne furono anche processati a centinaia). Se ti metti su questa strada poi rischi di aprire il vero vaso di Pandore, i milioni, non migliaia, di donne tedesche (virtualmente tutte senza eccezioni nella Germania che avevano occupato) stuprate dai sovietici. Qui si può citare ad esempio anche Solgenistin che ha raccontato, en passant, delle torture inflitte ai tedeschi prigionieri e civili sotto i suoi occhi di ufficiale dell'Armata Rossa, i diari del generale Patton, secondo i quali c'erano due tipi di donne tedesche nella Berlino Est occupata dai sovietici, quelle che non riuscivano a scappare e venivano prima stuprate e poi uccise scappavano che si prendevano una raffica... Fino solo alcune femministe hanno potuto sollevare la questione, trattandola strettamente come un problema femminile di uomini che stuprano donne (anche se i sovietici inchiodavano alle porte o frustavano a morte i ragazzi e gli uomini, non inferivano solo sulle donne). Del resto come altro si spiega che da circa 8 milioni di tedeschi abbandonarono le loro case e fuggirono in poche settimane tutti nella zona controllata dagli anglo-americani, la più grande migrazione di massa della storia europea ?

Non vedremo mai più i tassi al 4% in questa generazione - GZ  

  By: GZ on Venerdì 16 Maggio 2014 20:27

Ben Bernanke, da quando non è più governatore della Federal Reserve, sta tenendo discorsi in giro per il mondo a cene riservate a ricchi investitori in cui viene pagato 250mila dollari a serata. E cosa racconta ai mega gestori e altri miliardari disposti a pagare sui 10mila dollari a cranio per avere il privilegio di sedersi vicino a Bernanke ? Sembra da quello che trapela che Bernanke sia convinto che la FED non alzerà mai i tassi, cioè che ^non ritornerà ad esempio ad un 4% del tasso di interesse a cui presta "nel corso della sua vita"#http://mobile.reuters.com/article/idUSBREA4F0OG20140516?irpc=932^ Bernanke ha 60 anni e ha un aspettativa di vita sui 25 anni, per cui regolatevi.