UKRAINA e SANZIONI ¶
By: G.Zibordi on Mercoledì 03 Gennaio 2024 22:58
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By: G.Zibordi on Mercoledì 03 Gennaio 2024 22:58
By: G.Zibordi on Martedì 21 Febbraio 2023 09:58
NON CAPIRE COME FUNZIONA L’ECONOMIA E’ UN PROBLEMA GRAVE
Cosa senti sul superbonus? Scegliamo un editoriale tra i tanti: “Le agevolazioni edilizie esagerate volute dal Conte bis hanno dato spazio a truffe e creato una bolla gigantesca. Poi Eurostat ha detto che quei crediti erano deficit e l’Italia ha rischiato il crac. Unica soluzione: fermare tutto”
Questo significa non capire come funziona l’economia, non capire che si genera debito quando il reddito cala non quando cresce.
Qui vedi la “bolla gigantesca” che il governo vuole fermare dell’attività di costruzioni ed edilizia in Italia che dal 2009 era crollata del 60%, a livelli che non si vedevano dagli anni ‘50 e che con il superbonus110 era ritornata al livello dell’anno 2000.
Ad es le costruzioni sia residenziali che non in termini di superficie sono crollate dell’80% in Italia dal 2000 e in termini di contributo al PIL si è passati dal 15% degli anni del miracolo economico e dell’8-9% degli anni ‘80 al 4,5% preCovid
Questa è la % più bassa d’europa assieme alla Svizzera Share of construction in GDP - Data Portal - United Nations Economic Commission for Europe (unece.org) e il piccolo boom del Superbonus riportava il contributo dell’edilizia al PIL in Italia nella media europea. Questo crollo ha fatto aumentare o calare i debito pubblico ?
Nella maggior parte poi dei paesi del mondo, in America, nel nord europa specie Scandinavia, in Asia e Medio Oriente in particolare, esiste sia una bolla immobiliare come aumento dei prezzi di tutti gli immobili senza precedenti, sia anche una bolla nel senso delle costruzioni ed edilizia. Quando si parla di “bolla” quindi forse si confonde l’Italia con la Cina, dove mentre da noi crollava del 60% la produzione edilizia è aumentata di quasi dieci volte negli ultimi 20 anni
Come ha fatto la Cina ? Dove “ha trovato i soldi” per costruire dieci volte di più ? RIsparmiamo altri grafici e invitiamo a controllare che la Cina ha aumentato di dieci volte la quantità di moneta che circola pompando moneta con le banche pubbliche e ha portato il debito totale al 300% del PIL (come l’Italia, se guardi a tutto il debito). Evidentemente però produrre di più, far lavorare e far crescere il reddito anche a ritmi forsennati come in Cina consente di gestire il debito
Tornando ai crediti fiscali del superbonus però sono “deficit” ma NON sono “debito”.
Il 23 febbraio, il direttore di Eurostat che è un italiano, Luca Ascoli ha dichiarato che questi crediti fiscali non costituiscono debito e tutti possono digitare
2023 02 14 - Luca Ascoli Eurostat - Commissione Finanze Camera - YouTube e sentire dalla sua stessa voce che anche se riducono in futuro le entrate dello stato “eurostat non ha mai detto che ci sarà un aumento del debito governo, non vi è stato alcun impatto sul debito nè vi sarà”
Come mai Eurostat dice che questi crediti vengono contabilizzati come “deficit”, ma non come debito pubblico ? Perchè dipenderà se quando li utilizzi il reddito (tassabile) nell’economia sarà aumentato e di quanto
Come si è visto dal grafico iniziale delle costruzioni in Italia, c’è stato con questi crediti fiscali cedibili l’indice del settore costruzioni, che con l’austerità era crollato da 180 a 80 è balzato a 130, quindi +65%. Questo aumento genera anche più reddito tassabile e questi crediti fiscali hanno indotto un attività economica addizionale, edilizia in questo caso che poi compensa gli sconti fiscali.
Bisognerà vedere cosa sarà poi il fatturato tassabile che viene creato lavorando e spendendo per rifare case. Ma non puoi saperlo nel momento in cui li emetti per cui sarebbe assurdo dire che se ne emetti per 60 mld ad ese sono un aumento di debito di 60 mld.
Se questo aumento di fatturato genererà ora più tasse e quindi lo stato incasserà di più e questo incasso compenserà lo sconto fiscale non ci sarà necessità di emettere più BTP. Può essere che l’effetto di reddito addizionale compensi o più che compensi lo sconto fiscale futuro o può essere che non lo compensi tutto. Forse alla fine ci sarà un aumento di emissione di BTP di 10 mld, ma forse anche invece una diminuzione.
Sarebbe assurdo segnare come aumento di debito 60 miliardi di crediti fiscali emessi nel 2022, perchè può essere che se poi si fanno i conti di tutti gli effetti di fatturato e reddito nel 2023 e 2024 alla fine siano di 100 miliardi o forse 120 o 130 miliardi considerando poi le ricadute (i muratori e geometri pagati che spendono di piu…). E su questi miliardi addizionali di reddito si pagheranno più tasse e non ci sia bisogno di emettere più debito pubblico o solo in piccola parte. Oppure addirittura che l’effetto sia positivo
Il presidente di Eurostat in parlamento dice che non si può segnare questi crediti come debito, ma dato che vanno contabilizzati, si segnano come “deficit” nell’anno in cui li emetti anche se lo Stato non paga un euro in più. E’ un deficit immaginario, non corrisponde a nessuna spesa addizionale per lo Stato. E’ una finzione contabile per così dire.
Quello che conta è se poi aumenterà il debito pubblico da emettere, ma tutte le attività economiche che crescono, crescendo generano piu tasse. Questo è l’ABC dell’economia.
Senti parlare del “costo di 2mila euro per ogni cittadino” del superbonus, ma quando tra il 2008 e il 2020 l’attività edilizia è crollata del 60% quanti miliardi di tasse si sono persi ? Quanto ha contribuito all’aumento del debito pubblico e del rapporto debito/PIL questo crollo del 60% dell’attività edilizia in Italia che dura durava dal 2008 al 2020 ?
Sono ormai venti anni che lo Stato italiano emette più debito perchè l’economia (non solo l’edilizia) è in stagnazione, non cresce e non produce abbastanza reddito. Quando le politiche di austerità distruggono il reddito, al produzione e il PIL nessuno dice mai “ehi… così poi ci sono meno soldi che girano, si lavora e si produce meno e poi ci sono anche meno tasse e quindi poi più debito”
Era giusto spendere per rifare facciate ? Certo che no, era meglio usare i soldi per costruire case unifamigliari per le coppie giovani che vogliono far figli e se trovano un appartamento di 60mq qui al Nord ad esempio pagano 600 euro di affitto o di mutuo su uno stipendio di 1400 se va bene.
Ma se si parla di “debito”, chi dice che i crediti fiscali legati all’attività edilizia creano debito, non capisce un accidente di come funziona l’economia e come si crea poi anche il debito
By: G.Zibordi on Lunedì 29 Agosto 2022 23:22
La situazione della crisi energetica è in sintesi questa: al posto di gas russo che è quello che costa meno al mondo, intorno a 2$ stiamo ora comprando gas che viene da America e altri paesi per nave liquefatto a 80$. (usando l’unità di misura americana) Questo gas liquefatto in America, anche se è estratto con una tecnica più costosa (“fracking”) costa sui 9$. Quando però arriva in Europa e viene trattato a questo mercato del “TTF” di cui parlano i giornali, viene pagato 80$.
Compriamo per 80$ gas che in America costa 9$ (che arriva per nave liquefatto al TTF)
E il gas russso per gasodotto costa sui 2$ (se fai un contratto come quello che ha ENI)
Dato che questa tesi sembra semplicistica o demagogica o provocatoria, ho scritto alcune pagine che contengono, credo (come dice Salvini), i dati rilevanti.
A differenza degli esperti di energia sui giornali che scrivono in modo tale che smetti di leggere dopo due colonne, spiego in modo chiaro. Posso farlo perchè, a differenza di quasi ogni altro esperto o consulente che scrive, non ho nessun legame con ENI o scrivo per giornali di cui è inserzionista o aspiro a incarichi e consulenze di ENI. Questo è un problema perchè ho appena parlato con gente della Confindustria locale, che da anni fanno lobby per il gas per le aziende e hanno come avversario ENI. Mi hanno spiegato che "..ENI ha comitati scientifici e fondazioni in cui paga 100mila euro e poi paga tutti i giornali e tutti i media anche online come inserzionista.. per cui nessuno la critica in pubblico"
Perchè allora il prezzo del gas è esploso di 15 volte ?
Perchè è esploso quello del gas liquefatto per nave detto LNG. Nel 2022 i governi europei hanno spinto per comprare, finora, circa 40 mld di metri cubi di gas LNG addizionali, su un totale di circa 500 miliardi consumati. Allo stesso tempo gli arrivi di gas dalla Russia sono diminuiti del 35%, circa 45 miliardi di metri cubi
La diminuzione degli arrivi di gas russo è dovuta non ad un mancato rispetto dei quantitativi contrattuali, ad esempio tra Gazprom ed ENI, ma alla cancellazione delle vendite russe tramite il mercato elettronico ESP
Questo mercato “ESP” è una novità recente a cui in pratica la UE ha indotto Gazprom a ricorrere negli ultimi anni, preferendo vendite spot alla sottoscrizione di altri contratti a lungo termine. La Russia dalla primavera ha cessato queste vendite al mercato “ESP”, come reazione alla sanzioni e sequestro dei suoi conti in dollari ed euro. Ha indicato che invece offrirebbe al posto di queste vendite altri contratti sia per gasodotto che per nave di gas liquefatto. In Asia stanno facendo acquisti diretti dalla Russia di gas liquefatto per nave firmando contratti. In Europa no.
La linea dei leader della UE è che quello che conta è fare a meno del gas russo in ogni caso. "A differenza di altri Paesi europei un eventuale interruzione del gas dalla Russia avrebbe impatto minore del passato. Con i nuovi rigassificatori saremo in grado di essere indipendenti dal gas russo dall'autunno 2024. Obiettivo fondamentale per la sicurezza” (Draghi a Rimini il 22 agosto)
Questa linea politica ha portato a comprare quest’anno improvvisamente un 69% in più di gas LNG liquefatto e inviato per nave, che viene trattato al mercato TTF in Olanda. Essendo un mercato limitato come quantitativi offerti, questa improvvisa valanga di acquisti dei paesi europei ha fatto esplodere il prezzo del gas al TTF di oltre 15 volte.
In aggiunta, oltre al gas, l’elettricità, che per il 40% è prodotta con gas, è esplosa e ultimamente è persino esplosa di più del gas.
Si è arrivati ora in alcuni paesi fino a 1,000 euro per MWh ad es in Francia e negli altri paesi (eccetto la Spagna) siamo ora sopra 700 euro
Per l’elettricità esistono ovviamente anche altri fattori: come problemi alle centrali nucleari francesi, lo scarso utilizzo della capacità dell’eolico in Germania negli ultimi mesi e una siccità che ha ridotto la produzione idroelettrica. Ma, come si vede dai grafici, la spinta maggiore l’ha data l’aumento di 15 volte del prezzo del gas.
Se restiamo ora solo sul problema del prezzo del gas, l‘European economics editor dell’Economist. Odendhal scrive che per la Germania che consuma 1,000 terawatt di gas l’anno l’impatto di questo prezzo del gas, su base annuale sarà quasi l’8% del PIL di costo addizionale. A 20 euro per MWh spendeva 20 miliardi. A 300 euro per MWh spenderà 300 miliardi cioè l’8,4% del PIL invece dello 0,7% precedente. Solo per il gas.
Per
In Italia la bolletta del gas era intorno a 15 mld di euro l’anno. Usando gli stessi numeri di Odendahl e tenendo presente la minore incidenza manifatturiera in Italia, si può forse arrivare ad un costo extra di 150 mld di euro ? Finora nessuno sembra aver voluto fare questo esercizio per l’Italia, Si parla di dare sussidi alle famiglie e aiuti alle imprese, ma il costo dell’energia elettrica e del gas, a questi prezzi, può raggiungere i 150 miliardi se per la Germania si stima che possa arrivare a 300 miliardi ? Come si sa l’inflazione media in Europa è intorno al 9% e l’esplosione dei prezzi del gas e elettricità all’ingrosso può spingerla molto più in alto.
Il governo Draghi prevede di stanziare per compensare i costi addizionali dell’energia una cifra intorno a 50 mld (anche se per ora non si esattamente in che forma e non è confermata) Quello tedesco intorno a 80 miliardi
Questo aumento dei deficit però avverrebbe mentre la BCE sta iniziando ora ad alzare i tassi e a ridurre gli acquisti di titoli di stato a causa dell’inflazione media al 9% in europa. Già ora i titoli di stato stanno perdendo sui mercati oltre il 12% medio da inizio anno. Questa è la perdita maggiore da quando esistono i mercati dei BTP, Bund e Treasury (dagli anni ‘70) e quindi è difficile ora aumentare i deficit per dare sussidi a tutti per i costi dell’energia. Questo crea una situazione senza precedenti. Hai un improvviso aumento che non si è mai verificato nella storia delle materie prime dell’energia elettrica e del gas. In più, questa esplosione dei prezzi all’ingrosso di gas ed elettricità avviene in un quadro di riduzione della liquidità da parte delle banche centrali, inflazione fuori controllo e cedimento dei mercati del debito pubblico
Questa esplosione dei costi di gas ed elettricità è quindi potenzialmente un disastro economico.
Perchè si verifica questa esplosione dei prezzi ? Siamo senza gas ?
Come si vede non è così, le scorte sono normali.
Finora la UE non ha però nemmeno messo al bando l’energia dalla Russia. La cosa da comprendere è che questa esplosione delle quotazioni di gas ed elettricità avviene tutta in base alle “aspettative di mercato”.
Ad esempio, per il petrolio e il diesel dalla Russia, l’embargo vero è previsto per dicembre per il petrolio e a febbraio per il diesel (anche se è vero che da mesi in pratica le società europee non comprano petrolio russo, a meno che non venga “riciclato” da tanker greci o turchi in alto mare). Per il gas la UE ha detto che vuole ridurre a zero il gas russo “per la fine del 2023” senza specificare esattamente come e quando sospenderà i contratti in essere.
Al momento la situazione di scorte di gas è normale, come si vede.Sui giornali si parla di “taglio del gas russo” e si ha l’impressione che non ne arrivi più e che ci sia difficoltà a riempire le scorte per l’inverno. In realtà le scorte per il 2022 finora sono in UE sopra quelle dell’anno scorso e nella media degli ultimi 5
anni.
Finora, complessivamente, la UE ha comprato un poco più gas dell'anno scorso, come si vede dal grafico qui delle scorte. La crisi esiste come possibilità nel futuro se si rinuncia completamente al gas russo questo inverno cessando i contratti pluriennali in essere.
Ad esempio, se si guarda alle immissioni nette si vedono calcoli per i quali siamo persino leggermente sopra la media 2018-2021
Se invece si mantiene per questo inverno il flusso contrattuale di gas di Gazprom, non ci sarebbe nessuna crisi, perchè le scorte sono nella norma. Se parliamo quindi di volumi di gas e non di prezzi impazziti, non ci sarebbe crisi.
Riassumendo, i governi europei hanno consentito che si continuasse a comprare gas da Gazprom secondo i contratti in essere e non hanno imposto sanzioni sul gas, ma hannno detto che vogliono in circa due anni farne a meno.
Le altre sanzioni però e il sequestro dei conti russi in euro e dollari hanno spinto la Russia a cessare le vendite tramite il mercato “ESP”. Queste sono vendite "spot", fuori dai contratti a lungo termine e sono solo quelle che Gazprom ha cessato, indicando al contempo che venderebbe questo gas mancante ora tramite dei contratti. Allo stesso tempo Gazprom, come altri, ha approfittato dell’esplosione delle vendite al mercato in Olanda del TTF per vendere anche lei a prezzi decuplicati una quota (circa il 10% della sua produzione). In questo modo, anche se i volumi totali di gas russi in Europa sono calati, i ricavi della Russia sono aumentati (e lo stesso è avvenuto per il petrolio tra parentesi, per cui finora le sanzioni hanno aumentato i ricavi russi)
I paesi europei hanno reagito in pratica comprando tutto il gas LNG per nave che c’era al mondo. La maggioranza dei tanker nel mondo che portavano gas LNG sono stati negli ultimi mesi dirottati verso l’Europa, che offriva sempre di più di tutti. Paesi come il Giappone o la Corea hanno lo stesso trovato gas LNG sul mercato pagando di più (o facendo accordi ad hoc con Gazprom), ma altri come il Pakistan sono rimasti ora scoperti e sono ora sull’orlo di una crisi.
Per essere più precisi, da novembre scorso, le società europee avevano chiesto di inviare il massimo contrattuale a Gazprom, poi negli ultimi mesi Gazprom ne ha inviato meno del solito adducendo problemi tecnici, ma senza violare i termini contrattuali. La Russia, come contromossa, ha solo azzerato le vendite al mercato ESP (dove si vende “spot”, senza un contratto) . Alla fine, per ora nel 2022, la Russia ha ridotto l'export come VOLUME del 36%, a 78 mld di metri cubi.
In base a notizie come questa su Reuters di giugno, sembra che Gazprom vendesse un 25% spot, il che corrispondeva ad un 10% del mercato europeo
Questo gas non è stato più venduto e quindi si può parlare per queste vendite spot di una riduzione a zero di vendite della Russia.
La UE lo ha sostituito da altre fonti, un aumento di forniture dalla Norvegia ad esempio e poi acquisti sul mercato LNG del TTF a qualunque prezzo. Alla fine come si è visto, le scorte, sono ora nella norma e anche il flusso è lo stesso di un anno fa. Peccato che il prezzo sia esploso di 15 volte.
La Russia aveva anche tagliato il gas a Polonia, Bulgaria perchè non volevano pagare su banche russe (anche se poi dopo che ha pagato in rubli ha ripreso) e Finlandia. Ma queste sono quantità piccole, perchè ad es la Polonia usa il carbone e non il gas per l’elettricità. Alla fine, la UE nel suo insieme, ha ridotto dal 40 al 20% (del fabbisogno energetico), l'import di gas russo nel 2022, comprando gas liquefatto LNG a prezzi sempre più alti al TTF .
L’import di gas russo da gennaio ad agosto è quindi stato compensato completamente da un aumento della quota del TTF in Olanda che è raddoppiata, dal 17% al 37% del gas consumato in europa.
Dopo dieci anni in cui la quantità comprata al TTF era intorno al 15% e non influiva sui prezzi, la UE ha improvvisamente ha raddoppiato questa quota di gas liquefatto.
IN QUESTO MODO HA FATTO ESPLODERE IL PREZZO DI 15 VOLTE.
La politica UE è assumere che la riduzione di Gazprom complessiva di vendite in europa (azzeramento di vendite sport ESP rispettando i contratti pluriennali), sia il preludio ad un taglio completo (anche se i russi dicono il contrario). In ogni caso, comunque la UE vuole arrivare all’embargo totale del gas russo come ribadito da quasi tutti gli esponenti politici. (Va notato che Salvini ha espresso dubbi a riguardo e si sospetta che Berlusconi, anche se non ne ha mai voluto parlare di embargo, può essere su questa posizione, Per cui in realtà l’Italia con un nuovo governo potrebbe dilazionare un eventuale embargo al gas russo)
Al momento però, la UE e l’Italia con Draghi ha riempito le scorte a costo di far esplodere le quotazioni con GAS LNG CHE ORA COSTA DA 15 A 20 VOLTE DI PIU’ DI QUELLO DEI CONTRATTI A LUNGO TERMINE CON GAZPROM. Stiamo, di fatto, sostituendo gas russo che costa intorno a 2$ con gas che arriva da America che costa ora più di 80$
Nota: Parliamo del gas espresso nell'unità di misura USA, $ mBTU per facilitare il confronto con il gas in America (da noi si usano i metri cubi o i megawatt per ora)
Quanto costa il GAS RUSSO che arriva per gasodotto in Europa ? il prezzo che si paga ai russi è un segreto commerciale, nessuno ha accesso a questi contratti e anche i report di Arera non dicono niente a riguardo. Se si chiede ad esperti che si occupano di energia, dicono che è difficile essere precisi senza vedere i contratti. Quando gli analisti chiedono nelle conference call alle società che rivendono il gas russo come ENI; dicono che non possono dire niente a riguardo, neanche la proporzione tra prezzi variabili e fissi o take or pay. Il Ministro Cingolani ha dichiarato che lo ha chiesto e gli è stato detto che non si può saperlo
Si possono però fare stime e si può parlare di un numero intorno a 2$ x mBtu, come prezzo di vendita a cui i russi non perdono, guadagnano e presumibilmente hanno firmato gli ultimi contratti.
Questo è un divario clamoroso, ma se si prova a fare una stima è difficile pensare che i numeri siano molto diversi. Il gas russo costa innanzututto molto meno di quello USA perchè viene estratto in modo più semplice, con il “flaring”, non tramite il “fracking” che è una tecnica di frantumazione idraulica di rocce, nuova e costosa che si usa quasi solo in America. Inoltre in Siberia non si devono sopportare molti costi per questioni ambientali.
Il gas in USA costa 9-10$. E’ stato trascinato così in alto non da fattori endogeni al mercato USA, ma dall’improvviso aumento di domanda dall’Europa senza la quale si calcola che potrebbe costare invece intorno a 6-7$.
Qando si parla di “gas aumentato di 10 volte” sui giornali, si deve intendere il gas che arriva (in prevalenza) dall’America per nave, liquefatto e poi scambiato in Olanda al mercato TTF. Non si sta parlando del gas di Gazprom, che per il 90% arriva per gasodotto. La quota che Gazprom vende “spot” sta aumentando nel mondo, specie in Asia e si calcola che sia arrivata al 25% nel mondo e al 10% in europa come visto prima. Per cui anche i russi beneficiano dell’esplosione del prezzo del gas indotta dai governi europei, ma la il 90% circa è di altra provenienza.
Se in USA il gas costava negli ultimi anni tra 4 e 6$ x MBtu, e le aziende del settore, anche se non guadagnavano quasi, stavano a galla a questi prezzi, il gas russo in media costerà evidentemente molto di meno come estrazione. Ci sono stime tecniche che possa costare anche meno della metà, ma è comunque un campo dove esperti diversi indicano numeri diversi perchè il dato russo ovviamente lo sa solo Gazprom
In secondo luogo, il gas americano estratto con il fracking, va liquefatto, spedito per nave e poi rigassificato per essere usato qui in Europa. E’ evidente quindi che il gas russo estratto in modo tradizionale e inviato per gasodotto da Gazprom costerà alla fine molto meno del gas estratto con fracking e inviato per nave liquefatto LNG al TTF in Olanda.
Usando allora i prezzi di riferimento del TTF degli ultimi 5 anni pre Covid, il gas di Gazprom per gasodotto si può supporre che costi circa la metà. Traslando da MWH a mBtu si arriva a circa 2$ per mBTU. Se fosse invece più vicino alla media dei prezzi del TTF pre-crisi sarebbe al massimo sui 3$ per mBTU. Stiamo facendo ipotesi ovviamente, ma quando i divari di prezzi sono così assurdi non occorre essere precisi e sapere che il costo del contratto Gazprom è sui 2$ o sui 3$. L’ordine di grandezza è senza precedenti nella storia e il pubblico deve rendersi conto dell’assurdità.
Un altro indizio del fatto che il gas russo era il meno caro esistente lo hai dalle statistiche medie del costo dei gas nei vari paesi, dove ad es vedi che l’Ukraina pagava un terzo della UE (riflettendo probabilmente il costro effettivo del gas russo). Come noto, il gas algerino costa un 20% più del gas russo che è considerato il meno caro al mondo.
In ogni caso, parliamo ora qui in UE di pagare 80$ per mBTU invece di 2$ o forse al massimo 3$, tramite i contratti pluriennali in essere da oltre un decennio con la Russia..
Volendo semplificare al massimo per l’opinione pubblica e i decisori politici in modo che siano consapevoli delle conseguenze economiche
il GAS RUSSO per gasodotto costa intorno a 2 o 3$
Il GAS “LNG” liquefatto, inviato per nave è ora esploso sopra 80$,
Questo gas che arriva per nave liquefatto era intorno al 15% del gas totale consumato in media in Europa. Ora sembra sia salito fino al 27% del totale. i governi europei lo comprano ovunque ci siano tanker che lo vendano, ma resta che è una frazione del totale.
Se non si capiscono questi prezzi assolutamente stupefacenti, non si capisce quello che succede ora all’economia. La discussione finora sembra sia solo sulle quantità di gas, stando ai media e ai leader politici, ma la questione vitale è il costo alla fine per l’economia italiana. Come si è detto all’inizio citando l’editor dell’Economist, si parla forse di un 7 o 8% del PIL di costo addizionale solo del gas. Poi devi aggiungere anche l’effetto sul costo dell’elettricità.
A questo punto occorre introdurre però la questione immediata e cruciale. Anche adesso, la maggioranza del gas non è LNG per nave trattata al TTF e non è comprata a questi prezzi. Leggendo i giornali si ha l’impressione che tutto il gas sia pagato ora 15 volte l’anno scorso, ma non è vero. La maggioranza del gas, diciamo il 70% del gas che arriva costa più o meno come negli anni precedenti.
Il prezzo di questo gas “made in USA” però è usato nei contratti commerciali per rivendere anche il gas russo. E’ tutto ovviamente perfettamente legale, perchè da anni i contratti prevedono che si "indicizzi" il prezzo alle aziende al gas spot liquefatto che arriva dall’America, anche se non c'entra coi costi del gas russo. Il meccanismo dell’asta marginale che si usa al TTF fa sì poi che si massimizzi sempre il prezzo. Alla fine su questo mercato dei derivati del TTF si specula con variazioni che non si sono mai verificate in nessun mercato delle materie prime della storia.
Lo stesso per i contratti foward dell’elettricità, dove quelli a un anno costano da 100 a 200 euro per MWh più di quelli al giorno dopo. Un anno fa l’elettricità costava 30 euro per MWh, ora il contratto ad un anno costa anche 200 euro più di quello a consegna domani
I mercati future del gas ed elettricità sono fuori controllo e sono fuorvianti perchè non riflettono una situazione di domanda e offerta sbilanciata in modo drammatico, che un prezzo molto alto può correggere inducendo a produrre di più e consumare di meno. Questo succede ad esempio sul petrolio che è un vero mercato globale. Il gas fino a una dozzina di anni fa veniva fornito solo per gasodotto tramite accordi tra stati. Non è mai stato un mercato globale come il rame o il petrolio. La UE ha avuto l’idea di creare un mercato perchè gli USA con il fracking e la liquefazione e rigassificazione potevano inviarlo e con loro Qatar e poi altri paesi, ma era un mercato che rappresentava intorno al 10% del totale e non influiva sui prezzi
Questo del gas oggi è un mercato distorto come dimostrano variazioni stupefacenti di prezzi mai viste nella storia di nessuna materia prima, salvo forse i famosi “tulipani” in Olanda nel 1700
In realtà, se il prezzo esplode di 15 volte, la capacità di inviare gas LNG nel mondo non aumenta a questi prezzi stratosferici (se non nel lungo periodo) e ridurre la domanda significa provocare una depressione industriale e sommovimenti sociali. Il meccanismo del mercato qui non funziona per niente.
Soprattutto, anche assumendo di dover comprare al mercato TTF gas liquefatto per ragioni politiche, esiste il problema fondamentale che il 70% del gas non è LNG comprato al TTF, arriva ancora con contratti pluriennali i cui prezzi non sono variati nemmeno lontanamente come quelli del gas LNG venduto al TTF.
La crisi energetica del gas e a catena del costo dell’elettricità è anche in buona parte dovuta al meccanismo contrattuale per cui si fa pagare tutto il gas come se venisse comprato al TTF quando invece è meno del 30%.
Una prova come la UE abbia creato una situazione anomala è che, anche se il gas liquefatto che arriva per nave in Asia ("JKH") costa quasi come in Europa al "TTF"), non leggi di aziende cinesi, giapponesi, coreane che chiudono perchè il gas gli viene fatto pagare 10 volte tanto come in Italia o Germania. Esiste un problema in agosto in Cina di impianti idroelettrici bloccati per una estrema siccità, ma parte questo non sembra che in Asia i prezzi all’ingrosso di gas ed elettricità siano esplosi per le aziende come in Europa. Va notato che l’Asia ha sempre comprato una quota di gas LNG maggiore dell’Europa, per cui evidentemente non hanno meccanismi di ribaltamento di prezzo come i nostri, dove si finge che tutto il gas sia comprato al mercato, mentre i due terzi del gas sono ancora venduti a prezzi che riflettono il costo con contratti pluriennali
Ovviamente un indizio di questa anomalia macroscopica è il fatto che si preveda che ENI, con capitalizzazione ora di 44 mld, abbia utili per 20,4 miliardi, anche se il prezzo del petrolio è in realtà finora nel 2022 allo stesso livello di inizio anno.
CONCLUSIONI
i) La crisi energetica è crisi per ora per le aziende, per le famiglie dipenderà da quanto il governo spenderà in sussidi dato che hanno la priorità. E’ però impossibile che riesca a indennizzare pienamente sia le famiglie che le aziende.
Se i dati citati all’ìnizio per la Germani sono anche solo indicativi, si parlerebbe di spendere forse un 6 o 7% del PIL, quindi forse 150 miliardi per compensare l’aggravio di costi di gas ed energia ?
ii) Questa crisi esiste veramente solo in Europa, tra i paesi industrializzati. C’è una crisi indotta dalla politica europea di accaparrare. il gas LNG in tutto il mondo, per cui in paesi come il Pakistan ad esempio di fatto la UE ha indotto una crisi sociale. Ma in America e nell’Asia industriale non hanno i problemi nostri, per cui c’è qualcosa di profondamente errato nella politica energetica europea. Volendo semplificare, l’Asia ha utilizzato soprattutto il carbone finora come fonte di energia industriale e per l’elettricità (oltre che nucleare e uno sforzo importante per il solare in Cina). L’Europa usava il gas russo perchè era la fonte di energia che consentiva di essere compettiivi come costi. Ora sta rischiando una depressione di molti settori industriali e rivolte sociali. Nel frattempo, in Asia anche se le quotazioni del gas LNG sono salite anche da loro, non si parla di un aumento di 15 volte dei prezzi all’ingrosso di gas ed elettricità. Evidentemente, adottano meccanismi diversi per formare il prezzo finale. Inoltre non danno segno di voler tagliare entro l’inverno tutto il gas russo, anzi si legge di contratti nuovi con Gazprom
iii) L’America di fatto, con l’embargo alla Russia, sta sostituendo il gas russo con il proprio, che però costava molto di più prima, quando la Russia riforniva regolarmente, e ora che si vuole fare a meno della Russia il gas LNG che in USA costa 9$ in europa viene rivenduto a 80$. E’ assurdo che le aziende italiane debbano soffrire per favorire multinazionali USA, volendo ora usare una frase ad effetto per semplificare. Si tratta però in effetti di un trasferimento di ricchezza verso l’America. Il motivo per cui si usava il gas russo in Europa è che costava meno di ogni altra fonte di energia, salvo il carbone e il nucleare.
iv) Il motivo per cui il gas (e l’elettricità) sono aumentati di 15 volte è che il meccanismo di formazione del prezzo all’ingrosso è distorto. Il 70% circa del gas non viene comprato al mercato TTF, ma arriva ancora con contratti pluriennali come quelli di Gazprom. Per cui chi rivende tutto il gas al prezzo del TTF fa extra profitti senza precedenti. Questa è una situazione che un governo può correggere, cominciando con il rendere pubblico il costo effettivo medio del gas, disponendo la piena trasparenza dei prezzi di acquisto del gas relativi ai contratti di lungo periodo.
SOLUZIONI ?
TRASPARENZA SUL PREZZO DEI CONTRATTI A LUNGO TERMINE
I due grandi operatori nazionali quotati in borsa, hanno come azionista con il 30% il Ministero dell’Economia che ha diritto di conoscere il prezzo di acquisto del gas da parte di queste due compagnie. Il Ministro della Transizione, Cingolani, dichiara di aver chiesto il prezzo di acquisto del gas alle società di cui lo Stato è azionista e di aver ricevuto un rifiuto e questo non ha senso perchè è il governo che ha consentito a questi operatori di avere il monopolio della rivendita del gas russo (e algerino). Nel 2008 il governo Berlusconi ad esempio aveva proposto di creare una joint venture per comprare gas direttamente da Gazprom. Si tratta di un business di natura commerciale in cui non sono richiesti investimenti o tecnologie, ma solo in pratica accordi (di fatto), tra stati. La trasparenza dei prezzi di acquisto consentirebbe la verifica della reale dimensione di ogni eventuale crisi. Questa è una soluzione che potrebbe essere adottata immediatamente con un provvedimento amministrativo implementato con una circolare di ARERA, basata sulla trasparenza dei prezzi.
QUOTAZIONE DEL GAS LNG USA COME RIFERIMENTO
Si parla del tetto al prezzo del gas, ma se si riferisce a quello russo venduto ancora con contratti a lungo termine non ha alcun senso perchè costa 15 volte meno di quello scambiato al TTF.
Il gas più caro che importiamo è quello liquido dagli USA estratto in prevalenza con il “fracking” e denominato “Henry Hub”, con transazioni al terminale di esportazione in Florida per tutti i volumi esportati verso tutto il mondo ed è un indicatore globale trasparente ed accettato in tutti i mercati mondiali del costo del gas LNG. Al momento, come si è visto sopra, tratta sui 9-10$ per mBTU contro circa 80 $ per mBTU del gas LNG al TTF. Tenendo presente un ulteriore costo per il trasposto per nave e la rigassificazione, si può stimare quindi che al massimo arrivi a 12$. Questo è un prezzo dove come noto tutte le società americane e canadesi del settore stanno avendo utili senza precedenti, si calcola che nel 2022 faranno più utili di tutti gli altri 15 anni precedenti messi assieme. Questo prezzo andrebbe adottato come riferimento nei contratti all’ingrosso al posto di quello, manipolabile, del TTF. Dal punto di vista della domanda ed offerta, un prezzo sui 10-12$ per MBtu incentiva i fornitori internazionali a vendere gas agli operatori italiani. Il discorso per cui il mercato va lasciato libero di formare prezzi per incentivare più produzione e meno consume è ovviamente corretto parlando in generale, ma non si applica ad un piccolo mercato come il TTF in cui il prezzo è esploso di 15 o 20 volte in meno di un anno.
CONFERMARE L’ACQUISTO DI GAS RUSSO PER L’INVERNO
Come si è visto, i governi europei hanno aumentato del 69%, per circa 40 mld di metri cubi su un totale di 500 mld consumati, gli acquisti di gas LNG al mercato TTF. In questo modo hanno quasi finito di riempire le scorte per l’inverno, ma resta che poi occorrono anche flussi di gas intorno a questi livelli e se si continua a parlare di perdere il resto del gas russo che arriva per gasodotto il mercato del TTF resta fuori controllo. La speculazione sul TTF, in cui gas USA che costa sui 9-10$ viene trattato a 80$, si basa tutta sull’aspettativa che in inverno venga a meno anche il gas russo che arriva per gasodotto in base ad un contratto come quello di ENI con Gazprom. Di fatto i russi dicono il contrario, che rispettano i contratti in essere e offrono di vendere altro gas, anche LNG, sulla base di contratti (come stanno favendo in Asia).
Se si vuole sgonfiare instantaneamente quindi la speculazione sul TTF, che ha portato il prezzo a 80$, in questo momento basta dire che ci si accorda con i russi per non sospendere i contratti in essere per tutto il 2023 o anche solo per l’inverno. Se si insiste invece che entro il 2023 ci sarà un bando totale del gas russo, sospendendo anche i contratti firmati e ancora validi, ovviamente la speculazione continuerà tutto l’anno. Per il semplice motivo che non esiste abbastanza gas liquefatto da spedire per nave in Europa anche pagando 30 o 50 volte il prezzo dell’anno scorso.
Occorre quindi, agendo in modo realistico, confermare pubblicamente che non si ha intenzione di imporre questo inverno o nel corso del 2023 un embargo al gas russo. Questo impegno formale da solo sarebbe sufficiente per far crollare da 80 a forse 20$ o anche di meno il prezzo del gas al TTF
By: G.Zibordi on Venerdì 19 Agosto 2022 19:03
ENI fa pagare 10 volte il gas ora alle aziende, ma lei quanto lo paga ?
Qui vedi che l'ENI fa pagare a questa azienda ora 978 mila euro invece dei 120 mila dell'anno scorso..
Questi 850 mila euro in più chi li incassa ?
Questo aumento di quasi otto volte del gas non lo incassa la Gazprom o la società algerina che il gas lo fanno pagare circa come prima per ora.
Esiste, è vero, ora una quota del gas, quello liquefatto per nave e poi rigassificato, che proviene dal famoso mercato in Olanda di cui parlano ora sempre i giornali il “TTF”, che è aumentata di 10 o 12 volte. Questa quota del gas consumato che arriva per nave è solo un 5% circa del totale del gas che arriva in Italia, per cui quando si guarda la bolletta di ENI alle aziende il suo costo non giustifica certamente un aumento di 8 volte..
Il costo effettivo medio del gas che ENI rivende ad esempio ad un azienda come quella sopra comprandolo da Algeria e Gazprom e poi anche dal TTF non si sa. Abbiamo sentito in ambienti industriali che è un numero che ENI ha detto solo a Draghi.
Ma si può ipotizzare che non sia molto più alto dell’anno scorso, perchè il 90 o 95% del gas arriva per gasodotto dall’Algeria e Russia come prima e sono prezzi che non variano sul mercato (in genere sono indicizzati al petrolio, il quale però ora è tornato ai livelli di prima della guerra, intorno a 85-90$ al barile. Noi non vediamo i contratti che ENI ha con Gazprom o on l’Algeria, ma ad esempio nel caso dei russi tutto il mondo fa i calcoli di quanto incassino e non risulta che sia 10 volte e neanche 3 voilte più degli anni scorsi
La bolletta invece che ENI fa ora pagare a molte aziende è di setto, otto e sappiamo di casi anche di dieci volte tanto quello che costava l’anno scorso
L’unico prezzo che è variato di oltre 10 volte è quello del gas liquefatto per nave del TTF, ma come abbiamo mostrato nel precedente articolo https://www.nicolaporro.it/come-nascondono-la-truffa-del-gas/ non dovrebbe essere molto più del 5% del totale e quindi anche del costo di ENI. Noi lo abbiamo calcolato usando i MegaWatt per contratto scambiati su questo mercato “TTF” dove arriva appunto il gas liquefatto e li abbiamo confrontati con il consumo annuo europeo. Abbiamo finora ricevuto una critica da Gianfranco Polillo su StartMagazine, a cui abbiamo risposto in dettaglio e poi non abbiamo però sentito altre obiezioni
Abbiamo provato usando Twitter a porre la questione di quanto paghi veramente il gas l’ENI ad esperti vari di mercato dell’energia e abbiamo ricevuto risposte del tipo “ah.. un complotto” “è la spectre” “spekulazione!” intendendo che saremmo appunto complottisti che immaginano che si speculi sul gas e non sia una normale questione di domanda e offerta.
Il prezzo all’ingrosso del gas però è decuplicato e le scorte non sono in pericolo, non c’è scarsità, finora, perchè nel 2022 di gas ne è arrivato più dell’anno scorso come si può vedere qui
Il gas di Gazprom ad esempio continua ad arrivare (come si vede dal grafico sopra che mostra lo stoccaggio in Europa). Il suo prezzo non è certamente aumentato di 8 volte come quello della bolletta che ENI presenta all’azienda di cui sopra. Se così fosse e in tutta Europa, gli incassi della Russia in euro sarebbero aumentati dell’800% e la Russia sarebbe ora più ricca ora del Kuwait
Il gas che arriva per gasodotto, come quello algerino o russo, ha contratti pluriennali che si basano in sostanza sui costi di produzione del gas estratto in modo tradizionale e spedito per gasodotto nel mondo e questi costi non sono mai variati molto negli ultimi 20 anni (sono spesso indicizzati al prezzo del petrolio, il quale aumenta a volte dell’80%, ma non del 1,000%)
In ogni caso, il gas per gasosotto come quello russo o algerino da sempre costa 10 volte meno di quello estratto con il “fracking” in America, poi liquefatto, trasportato per nave e poi rigassificato. Tanto è vero che questo secondo mercato del gas è una novità recente, fino a dieci anni fa era quasi inesistente perchè appunto molto più costoso
Quello che gli italiani dovrebbero capire è quindi che “il gas aumentato di 10 volte” di cui leggono sui giornali è solo liquefatto e po rigassificato trattato al TTF che è una piccola quota. Il resto del gas non è aumentato nemmeno lontanamente come la bolletta di ENI
Adesso è vero che gli Stati europei si vogliono accaparrare il gas liquefatto per nave dagli USA nell’eventualità che taglino il gas russo per cui chi lo vende ne approfitta ed è esplodo di prezzo. Ma dato che la capacità tecnica estrarlo per l’export (anche gli USA ne hanno bisogno), liquefarlo, spedirlo per container e poi rigassificarlo è limitata, resta una quota molto sotto il 10% del totale.
Il problema di cui gli esperti di energia dei giornali dovrebbero preoccuparsi e così i media e poi i politici è che artigiani e imprenditori sono schiacciati improvvisamente da costi di gas energia aumentati non del 18 o l’80%, ma dell’800% (due zeri, non uno zero) come quello citato all’inizio. E anche di 10 o 12 volte tanto In tutta Europa, i casi di fabbriche di alluiminio e acciaio o altri settori energivori come la ceramica che chiudono e mettono in cassa integrazione.
Quindi la questione che noi stiamo provando da un paio di mesi, qui e altrove, a porre senza finora ottenere risposte è: se ENI fa pagare 8 o 10 volte il prezzo dell’anno scorso il gas ora alle aziende, quanto invece ENI paghi lei il gas che rivende ?
By: G.Zibordi on Giovedì 11 Agosto 2022 17:12
il dibattito elettorale è finora noioso per cui cerchiamo di vivacizzarlo spiegando che il nostro sistema, politico ed economico non funziona più da due generazioni e in Asia hanno un sistema migliore da imitare. Votare ogni quattro anni per un partito che mandi in parlamento non serve a niente. Alla fine hai sempre dei burattini incompetenti, che rispondono a quello che dicono i grandi media italiani ed esteri e quello che gli dicono a Bruxelles, Londra e Washington. Ogni quattro anni ripetono slogan e promesse, tu disgustato ne voti un altro, con slogan e promesse un po' diverse, e la storia si ripete.
Il risultato è che in Italia, negli ultimi 30 anni il reddito medio pro capite è calato (-3% circa) invece di aumentare, nonostante gli enormi progressi della tecnologia in tutti i campi. Uno dei risultati di questo declino economico, che ha colpito soprattutto i giovani, è una crisi demografica mai vista nella storia, per cui si calcola che alla fine del secolo gli italiani “indigeni” saranno circa 20 milioni (Nota bene: con i lockodown, covid e vaccini, è in corso un altro calo drammatico delle nascite, intorno ad un altro 15%, per cui le proiezioni esatte del crollo demografico vengono ora aggiornate).
Se tu sei, ad esempio, Letta o Formigli, dirai che non importa perchè pakistani,africani, arabi, indiani, egiziani e cinesi riempiranno il vuoto. In questo modo avremo le elezioni politiche in “Italia” (sempre che il nome rimanga questo), in cui competeranno nell’anno 2100 lo schieramento islamico, quello indo-pakistano, con eventuali alleati cinesi e i vari partiti africani alleati di quello che resta del PD) e infine un qualche centrodestra che aggrega anche albanesi, badanti ukraine e rumeni. Saranno quindi elezioni molto più vivaci di quelle attuali, dove l’elettore medio è il solito italiano di età media di 54 anni preoccupato di andare in pensione a 62 piuttosto che a 63 anni.
Ma supponiamo di trovare questa prospettiva meno positiva (per i propri figli e nipoti), di quanto non appaia a Letta o Formigli. Cosa si può fare per invertire il declino economico e poi la messa in minoranza degli italiani in Italia ?
Si può fare come in Asia.
in Italia, negli ultimi 30 anni il reddito medio procapite è calato, ma in Cina negli ultimi 30 anni il reddito medio procapite è aumentato di 30 VOLTE, da 400$ a 13,000$, il che vuole dire appunto un aumento 30 VOLTE dal 1992 ad oggi.
Tu dirai che in Cina partivano da livelli africani, ma in occidente per fare questo aumento abbiamo impiegato da inizio ‘800 agli anni ‘60, cioè loro sono stati molto più rapidi. Inoltre ritmi simili di crescita si sono avuti in Corea, Singapore, Hong Kong e Taiwan, i quali ci hanno raggiunto negli ultimi 20 anni e continuano a superarci anche oggi che sono già più ricchi di noi.
Il nostro sistema “occidentale” non è il migliore o l'unico, anzi non funziona da circa due generazioni qui in Italia. In NordEuropa funziona meglio ? Sicuro, ma sono popolazioni relativamente piccole e abbastanza diverse dal resto del pianeta per senso civico, solidarietà, senso del dovere che a Vienna o Copenaghen sembrano innati. In Asia hai invece 2 miliardi di persone che erano molto povere, non sono particolarlmente oneste e corrette, ma ci hanno superato e stanno superando e sono anzi la storia di successo del secolo.
Per capire perchè, guardiamo dove l’economia va sempre bene e la gente è molto contenta del governo. Cioè in Cina.
Questo è uno studio dell'Univ di Harvard che esamina tutti i sondaggi disponibili in Cina https://news.harvard.edu/gazette/story/2020/07/long-term-survey-reveals-chinese-government-satisfaction. Vedi che il 95% è soddisfatto del governo in Cina.
In USA invece tutti i sondaggi indicano che in media il 38% è soddisfatto del governo.
E anche in Italia, persino Draghi, che è il premier che ha iniziato a governare con l'indice di gradimento più alto (e tra i media aveva un supporto maggiore di Xi Jinping in Cina), era sceso ad un 43% di approvazione e se ne è andato prima di scendere ancora.
Come mai invece sono così contenti i cinesi ? Ovviamente perchè il loro reddito è aumentato, continuamente, senza mai crisi, dai primi anni ‘90 ed è aumentato di 30 volte dal 1992..
Il sistema cinese funziona quindi meglio, se parliamo di crescita economica, ma di soddisfazione rilevata (nei sondaggi, perchè non tengono elezioni), del popolo nei confronti del suo governo.
ll sistema cinese, è simile a quello coreano o di Singapore o giapponese, ma usa, come tutti sappiamo, purtroppo, ogni tanto metodi immorali e anche crudeli, perchè i comunisti di Mao hanno vinto, non perso la guerra e non si sono mai pentiti dei loro crimini. Inoltre, il sistema cinese ha corruzione, più che in Giappone o Singapore e Corea, ma meno che in India o Sudamerica. Però la corruzione non ha avuto alcun ruolo nell’impedire lo sviluppo economico della Cina e i politici cinesi ottengono % di approvazione del pubblico estremamente alte.
Cosa caratterizza veramente questo sistema, che sembra funzionare al contrario del nostro, dove da 30 anni l’economia declina e siamo sempre scontenti ?
Qui in Italia proviamo prima i "tecnici" come Ciampi, Dini e Prodi, poi Berlusconi, poi Monti, poi il giovane Renzi, poi Grillo/DiMaio e Salvini, poi M5S+PD, poi Draghi e ora la Meloni. In pratica, se ci fosse anche un solo partito o leader che non ha mai governato, solo per quello alla prossima tornata gli italiani disperati lo votano. ("Perchè voti i 5S ?" "Beh...sono nuovi.." "Perchè voti la Meloni ?" beh...non ha mai governato..."). E' evidente a chiunque non sia cieco, sordo o guardi ancora i TG, che il problema non è votare ogni 4 anni l'ultimo partito che abbia governato meno degli altri.
Una battuta facile è che in Cina, personaggi come DiMaio, Meloni, Salvini, Conte, Letta, Calenda non gestirebbero neanche un piccolo comune. Ma neanche Draghi. Perchè non c'è un solo leader cinese importante con una carriera solo finanziaria, da banchiere. E poi con mezza carriera da banchiere all'estero (Goldman Sachs a Londra e BCE a Francoforte). In Cina sono tutti ingegneri che hanno speso almeno venti anni a gestire l'economia di qualche provincia o regione e che sono andati avanti perchè l'economia cresceva e il pubblico era contento di loro.
In Cina, che sia DiMaio, Draghi, la Meloni o Salvini o Letta o Renzi, avresti dovuto cominciare a gestire l'economia di una piccola provincia, poi piano piano, passare a una provincia più grande, poi ad una regione, poi a gestire una regione più grande e dopo circa 25 o 30 anni, diventerebbero Ministri a Pechino o Premier. Se ad esempio, se guardi la carriera del presidente attuale Xi Jimping, a 15 anni ha sofferto anche lui delle epurazioni di Mao verso la sua famiglia (che era importante) ed è finito in una fattoria agricola. Poi, dopo ingegneria, ha gestito una piccola provincia sperduta, poi una provincia meno sperduta, poi una grande, poi una regione, poi una regione grande come mezza europa..e ha sempre avuto successo economico sopra la media. In pratica è stato un super manager, perchè in Cina il governo gestisce molto dell’economia e quindi il capo della provincia o regione è responsabile dell’andamento economico e se va bene viene promosso, ma se la provincia fa peggio della media viene spesso rimosso.
Bisogna capire che in Cina il governo locale ha il controllo del sistema finanziario e monetario e di molta attività economica (si calcola gestisca il 20% del PIL secondo ad es Michael Pettis che insegna a Pechino da 20 anni). Ma questo vuole dire che il premier locale prende il merito o la colpa di come va l’economia. Va bene ? Merito tuo e passi a una provincia più grande. Va male? La colpa è solo tua e la tua carriera ha una battuta d'arresto.
In Cina hai politici scelti con sistema meritocratico, sulla base di come sanno gestire economicamente la provincia, poi la regione, poi grande regione che viene man mano assegnata. Se non fanno crescere il PIL della loro provincia vengono sostituiti. Oppure se suscitano molto malcontento. Oltre agli obiettivi economici che devono raggiungere, i politici, che sono in pratica dei manager perchè gestiscono le costruzioni, il sistema finanziario e molto altro, però NON DEVONO ESSERE IMPOPOLARI
Non molti sanno che in Cina il partito tiene di continuo dei sondaggi (non pubblici) per sapere cosa pensa la gente su ogni questione e anche sui leader locali. Per chi non ci creda, il mese scorso il governo di Pechino ha proposta il GreenPass al lavoro, ed era il primo caso in Cina, ma lo ha cancellato dopo che è apparso che sui tutti i social e nei sondaggi che il partito tiene la maggioranza era contraria.
Abbiamo quindi che il più grande paese al mondo, 1,3 miliardi di persone, ha avuto una crescita di 30 volte del reddito medio e ha un sistema in cui il 90% della gente è soddisfatto del governo.
Il sistema cinese è mezzo “socialista” nel senso che appunto il governo locale e nazionale controlla il sistema finanziario, molte aziende chiave, i trasporti, l’energia (tipo l’Italia tra il 1930 e il 1880 se vogliamo…). Poi ha una selezione rigida dei dirigenti locali e nazionali basata sul successo economico come manager. E infine però, anche se non c’è libertà di criticare il sistema o i leader supremi, si monitora costantemente con sondaggi continui. l’approvazione da parte della popolazione
Qui in Italia possiamo imitarne i lati buoni (non ovviamente gli arresti senza processo). Possiamo quindi tornare ad un sistema “misto” con ENI, Snam ENEL, Hera.. Autostrade, BNL, Intesa, Unicredit controllate dallo Stato. Ovviamente però non possiamo avere politici di mestiere che non hanno mai gestito neanche un bar come la Meloni, Salvino o DiMaio a controllare queste attività economiche essenziali. Abbiamo bisogno di un sistema come in Francia, dove devi esserti qualificato per entrare in un top master di “Amministrazione” (l'"ENA" o Ecole Nationale d'Administration). Questo sistema alla francese che in pratica seleziona dei manager, eliminerebbe il 90% dei nostri deputati e ministri attuali, che al massimo massimo come titoli professionali e di studio sono dei prof. di diritto come Conte.
Ma attenzione. Se ti fermi qui non funziona, è come avere delle multinazionali coi loro manager selezionati con MBA. Qui si tratta di gestire per il bene della comunità, non vogliamo manager maligni e senz’anima, odiati da chi lavora per loro e disapprovati poi dal pubblico. Per cui, occorre un sistema formale di continui sondaggi o referendum e chi risulti costantemente impopolare se ne va, anche se è super qualificato.
Conclusione.
1) un economia “mista”, con lo stato che dirige come minimo il sistema finanziario e banche, l'energia e i trasporti.
2) politici scelti con criteri da manager, perchè appunto hanno responsabilità economiche enormi (e non è vero che "basta scegliere i consulenti tecnici", perchè se non capisci un razzo di economia poi scegli Draghi o il suo vice o un prof. universitario di economia.
3) la cosa forse anche più essenziale, è un sistema di sondaggi o referendum continui (con il celluare e a voto palese, per evitare brogli) su loro operato. Non votazioni ogni 4 anni di 5 partiti che poi si rivelano nel concreto simili. Votazioni mese per mese, su ogni cosa importante che venga decisa in parlamento o nella regione o comune e che va approvata con voto diretto dal pubblico.
Nessuna di queste tre cose da sola però funzionerebbe. Se nazionalizzi le banche e poi ti trovi i politici attuali con la responsabilità di come farle gestire non funziona. Ad esempio, la Meloni o Salvini, ti nominano qualcuno di Bankitalia perchè sono insicuri di se stessi e alla fine danno retta a quello che leggono nei titoli del Sole24ore o che gli dicono quando vanno a Londra o Francoforte o Washington.
Non funziona neanche se selezioni tutti facendoli passare per esami e titoli, stile Francia dove fanno tutti l'ENA, perchè possono essere lo stesso dei venduti a interessi esteri o gente che fa i propri interessi con tutto questo potere economico in mano.
Devi avere quindi anche un sistema di controllo costante, tramite sondaggi o referendum continui, ovviamente tramite cellulare perchè si tratta di dozzine di questioni da approvare ogni anno.
(L'obiezione che il software può essere manipolato, se vuoi, la superi nel modo più semplice, con voto palese e pubblico associato a numero di CI o CF. In pratica, in questo modo tutti vedono come votano tutti e possono controllare cosa succede nel database, pubblico, dei voti. Sarebbe idealmente meglio che i voti anche su questioni locali fossero segreti perchè magari vuoi fare carriera al Comune di Modena e non vuoi che si veda che voti qualcosa che spiace al PD. Sicuro, ci possono essere alcuni casi del genere, ma sono rari, l'impiegato degli uffici comunali non viene licenziato se si sa che vota per qualcuno diverso dal partito del sindaco. Qui invece si vuole poter votare tutto l'anno su dozzine di questioni. Mentre nel sistema elettorale attuale, voti i partiti ogni 4 anni sulla base di chi appare di più nei talk show (vedi ora la Meloni) e poi ha zero controllo su tutto che fanno. L'unica soluzione è sostituire il sistema attuale di votare ogni 4 anni personaggi che ti fanno vedere nei talk show con il voto diretto, su ogni questione grande o piccola)
In Cina vedi nella pratica una versione (non esattamente così, perchè i sondaggi il partito li tiene in segreto e non c'è trasparenza), che funziona molto bene. Si tratta di un esempio concreto (di proporzioni enormi perchè è il più grande paese al mondo) per provare anche da noi.
Un economia mezzo socialista, "mista", gestita da gente selezionata per competenze, ma sottoposta a continui sondaggi e referendum
By: G.Zibordi on Domenica 17 Luglio 2022 13:06
Senza fare molti discorsi forniamo alcuni dati.Cominciamo con l’elettricità, prezzi all’ingrosso in Europa (principali cinque paesi). Come si può vedere siamo nel mezzo di una crisi senza precedenti, interi settori industriali stanno soffrendo perché il prezzo da 50 euro per megawatt è esploso a 300 euro di media. È colpa dei russi? Non proprio, il prezzo è esploso nell’estate del 2021, pochi mesi dopo che Draghi è andato al governo.
Draghi, si dirà, non ha colpa delle politiche energetiche degli anni precedenti che hanno creato questa situazione. Draghi è uno dei membri dell’establishment europeo da molto tempo e le ha sempre sostenute in tutte le sedi quelle politiche. Soprattutto però, quando il problema è scoppiato in un anno e mezzo non ha fatto niente. E spingendo più di altri per le sanzioni alla Russia ha contribuito ad aggravare una situazione già esplosiva. Vediamo sempre usando grafici per maggiore chiarezza ancora meglio cosa succede (qui si usano i prezzi all’ingrosso “forward” cioè dove si compra in anticipo per la Germania, ma la situazione è identica in Italia). Abbiamo indicato il periodo del governo Draghi solo per chiarire come la crisi era già in atto da mesi quando nel febbraio di quest’anno si è ufficializzata una guerra in Ucraina che da anni era già latente e come sia una crisi senza precedenti storici.
Da cosa dipende questa accelerazione? Dal costo del gas naturale che si usa da quando si è quasi smesso in Occidente di usare il carbone, per generare la quota maggiore di elettricità. Vediamo allora la situazione del gas naturale.
Come mai le aziende non si sono premunite tutte facendo contratti a lungo termine? Basta guardare i tre grafici precedenti: nel 2019-2020 un megawattora di gas costava solo 7-8 euro, il prezzo era sceso per due anni, quindi non sembrava conveniente farlo. Oggi il prezzo è 25 volte superiore al 2019, cioè da 7-8 euro per megawattora è esploso sul mercato, il TTF di Rotterdam, dove si tratta il gas liquefatto inviato per nave ad esempio dagli USA a 180 euro.
Il motivo è innanzitutto nelle politiche di boicottaggio dei combustibili fossili in atto da più di dieci anni da parte della UE e ribadite ogni giorno dalla Von der Leyen e persino dalla BCE.
Anche nel caso del gas naturale si vede dal grafico che il rialzo è iniziato l’estate scorsa e la guerra in Ucraina è arrivata a febbraio 2022 dando una seconda spinta di uguale dimensione alla prima con le sanzioni alla Russia. Anche qui uno obietterà che comunque Draghi è arrivato proprio nel momento della crisi, è stato insomma sfortunato.
Anche chi non sia un esperto di energia, capisce che se il prezzo aumenta di 15 volte all’ingrosso per il gas anche se quello che arriva da Russia o Algeria è invariato è in atto una speculazione. Leggiamo gli esperti di energia che scrivono sui giornali, anche non di governo, ma non sentiamo mai menzionare il semplice fatto che il prezzo dell’80 o 90% del gas che viene da Algeria, Qatar e Russia per gasdotto non è variato. Il prezzo dell’elettricità all’’ingrosso è invece aumentato di 15 o 20 volte. Se questo non è un caso plateale di speculazione non sappiamo se ne siano mai esistiti di più clamorosi. Non capiamo veramente cosa serve discutere di “cap” al gas russo, visto il suo prezzo è quello dei contratti fatti prima della guerra e invece è il prezzo di riferimento del gas che arriva dagli USA per naver liquefatto che è aumentato di 15 volte.
Draghi è stato un grande fautore delle politiche per il climate change e delle sanzioni alla Russia. Ma soprattutto sulla speculazione non ha ancora detto mezza parola e proposto e fatto niente. A fare niente per una crisi energetica senza precedenti nel dopoguerra era capace anche DiMaio, Conte o Salvini. Questo disastro energetico sta per affondare l’industria italiana e ridurre le famiglie a razionare energia e luce questo inverno.
Anzi, Draghi ha contribuito più di altri (vedi l’insistenza per le sanzioni), a creare questa crisi e per quanto riguarda la speculazione, in Spagna e Francia, ad esempio, si sono prese misure di calmiere e si nazionalizza EDF che è loro ENI. In Italia Draghi non ha fatto niente e il governo è azionista di maggioranza di Eni che strangola le imprese italiane oltre che in grado di fare leggi e decreti per dire che se il prezzo del gas russo è uguale a prima non puoi rivenderlo a 15 volte tanto "perchè è indicizzato ai mercato del TTF" del gas liquefatto.
Passiamo alla crisi in Ucraina, per la quale Draghi è in prima fila a chiedere sanzioni e a inviare armi. Qui sotto vedi l’armamento dell’esercito ucraino confrontato con quello italiano in carri armati e artiglieria. I dati non sono aggiornati alle spedizioni di armi recenti; quindi, parliamo della forza militare dell’Ucraina quando Putin ha iniziato l’operazione militare. L’Ucraina è il paese più povero d’ Europa e il suo PIL meno di un quinto di quello italiano, ma aveva dieci volte più carri armati e artiglieria. Questo prima della guerra perché da quando i russi hanno deciso di fare sul serio molto è stato distrutto
Ma è un fatto così clamoroso che occorre assolutamente spiegarlo meglio. Qui vedi il confronto dell’armamento ukraino con quello del resto d’Europa ed è un dato semplicemente stupefacente
I dati citatI non sono aggiornati alle spedizioni di armi recenti; quindi, parliamo della forza militare dell’Ucraina quando Vladimir Putin ha iniziato la sua operazione militare.
L’Ucraina è il paese più povero d’Europa e il suo pil era stimato a circa 170 mld di euro, contro un PIL di Germania, Francia, Italia, UK di circa 7mila miliardi dell’Ukraina, quindi circa 40 volte minore.
Ma misteriosamente, l’Ukraina nel 2022 aveva ammassato 2,600 carri armati contro circa 1,000 carri armati di UK, Germania, Francia e Italia messe assieme. La cosa più strabiliante è il divario in artiglieria pesante, la chiave della guerra moderna, dove l’Ukraina aveva circa 3,500 pezzi contro circa 800 pezzi di artiglieria di UK, Germania, Francia e Italia messe assieme. Questo dato è di prima che arrivassero altri armamenti da tutta la Nato inclusa l’Italia, i database che riportano gli armamenti nel mondo (che sono diversi) non sono aggiornati di continuo.
Come ha fatto un paese con un PIL pari all’Emilia Romagna ad ammassare più carri armati e artiglieria di tutta l’Europa occidentale messa assieme ?
È quindi falso che si trattasse di un paese indifeso che andava aiutato a tutti i costi. Pur essendo molto povera, negli ultimi anni aveva messo assieme grazie agli USA l’esercito più potente d’Europa (a parte Russia). Questo dato da solo basta a far capire la minaccia che un simile esercito messo assieme dagli americani al confine della Russia costituiva per quest’ultima. Con il continuo invio di armi noi non facciamo altro che alimentare un conflitto che sarebbe già finito perché gran parte delle forze militari ucraine sono state distrutte dai russi.
Come si sa e si vede ora dall’andamento della guerra, l’artiglieria in particolare è quasi tutto ora, la fanteria conta pochissimo, l’aviazione quando la contraerea è afficace, ora molto meno e tutto si decide con l’artiglieria pesante a lunga distanza.
La Russia ha però ancora più artiglieria pesante e forse anche più sofisticata ed è meglio addestrata per cui procede in modo estremamente graduale a demolire sistematicamente l’esercito ukraino. Il motivo per cui sembra che i Russi fossero in difficoltà è però chiaro se guardi la tabella dei carri armati e artiglieria posta sopra. L’Ukraina ha un enorme armamentario, è più armata del resto d’Europa per cui non esiste possibilità di una guerra “tradizionale”, stile USA in Iraq, in cui bombardi dall’alto e poi avanzi coi carri armati velocemente.
Purtroppo, quando gli eserciti sono entrambi moderni, armati con artiglieria a lungo raggio in abbondanza, contraerea e anti carro, la guerra diventa una guerra di bombardamento massiccio da grandi distanze. Si calcola che ora la Russia spari circa 50mila colpi al giorno e in pratica sfrutti la sua superiorità in artiglieria e coordinamento tramite droni e satelliti per lentamente distruggere le postazioni ukraine trincerate nel Donbass. L’idea che i Russi fossero in difficoltà perchè non avevano preso Kiev o avanzato stile II guerra mondiale in quanto molto superiori e fossero fermati dagli eroici ukraini è pura propaganda. L’Ukraina aveva segretamente messo assieme un armamentario che in Germania, UK, Francia e Italia tutte assieme non abbiamo. Era armata fino ai denti pur essendo poverissima in confronto. I governi nazionalisti ukraini oltre che di corruzione si erano occupati solo di armarsi sotto la guida americana. Si dimentica inoltre che finora la Russia ha impiegato non più di 350mila o 400mila truppe, rispetto ad un potenziale che sarebbe di due o tre milioni in una guerra a tutto campo.
E’ evidente che da anni la Russia ovviamente osservava questa concentrazione di carri armati, aerei e artiglieria pesante che USA e UK fornivano al governo nazionalista ukraino per invadere di nuovo il Donbass, Luhansk e forse Crimea. E vedevano la presenza di migliaia di istruttori e personale militare di intelligence americano e inglese in Ukraina, cosa che ormai è ammessa da tutti.
Se si guardano anche solo questi dati di armamenti riportati si capisce finalmente cosa è successo: USA e UK usavano il governo nazionalista che avevano installato per scatenare una guerra con la Russia con il pretesto del controllo del Donbass. L’obiettivo era usare l’Ukraina contro la Russia per metterla in crisi La Russia si è preparata per anni e quando ha visto che iniziava la crisi energetica la scorsa estate ha ritenuto che fosse il momento di agire perchè ha calcolato che le sanzioni contro di lei avrebbero in realtà rafforzato la sua posizione e messo in crisi gli alleati degli USA. Questo è esattamente quello che è avvenuto, con l’esplosione del prezzo del gas, elettricità, petrolio e carbone che sta per paralizzare l’economia della UE e mettendo in crisi il governo Biden con l’inflazione al 9%.
Ok, la guerra in Ukraina e le sanzioni non hanno senso e distruggono solo oltre l'Ukraina l'Europa occidentale, ma alla fine senza Draghi lo "spread" esplode e i BTP crollano ?
Qui si vede l'impatto di Draghi sui BTP: da quando è arrivato hanno perso 25 punti, da 150 a 125 con le sue dimissioni hanno perso 3 punti, da 125 a 122
Per quanto riguarda le finanze italiane dello Stato, la politica di lockdown imposta da Draghi in modo più stretto che in altri paesi, ha creato la necessità di maggiori deficit e portato il debito pubblico a circa 2,800 miliardi (con i lockdown è aumentato di oltre 300 miliardi in due anni e di circa 400 miliardi in 3 anni, 2020,2021 e 2022). Come si vede però, questo crollo dei BTP è iniziato un anno fa: dire che senza Draghi rischiamo sui BTP non sembra corretto. Ma in più, le politiche di tassi a zero e di “QE” cioè stampare 6mila miliardi di euro per comprare titoli di stato sul mercato, sono quelle per le quali Draghi è diventato famoso. Questi sette anni di tassi a zero e di stampa di moneta per finanziare in pratica i deficit pubblici (passando per il mercato), hanno posto le premesse del crollo finanziario in corso.
Alla fine, cosa di può dire a favore del governo Draghi, forse che l’economia italiana l’anno scorso è cresciuta ?
Grazie innanzitutto a deficit intorno al 10% del PIL che nessuno aveva fatto 30 anni (anche nel 2022 siamo vicini al 6% di deficit). Ma, in realtà, il contributo maggiore lo ha dato il famoso Bonus110 inventato da qualche personaggio intelligente del M5S che non finisce sui giornali come il sociologo di turno e che Draghi ha osteggiato e ora quasi bloccato. Qui vedi che il boom di costruzioni (giallo) era tale che non sta neanche dentro il grafico!
Ma torniamo al punto più grave la crisi energetica con conseguente inflazione fuori controllo. Le politiche della UE di climate change che durano da anni hanno posto la premessa per la crisi energetica e le sanzioni alla Russia l’hanno fatta esplodere.
Le sanzioni alla Russia sono stupide e inutili perché la Russia non ha mai incassato tanto come ora dal suo export. Sono però dannose in particolare per l’Italia come si vede dall’esplosione ulteriore dei prezzi del gas e elettricità, nonché petrolio e carbone di cui non parliamo per ragioni di spazio. Ma in più non hanno senso neanche dal punto di vista politico e morale per il semplice motivo che gli USA avevano segretamente creato in Ucraina l’esercito più potente d’Europa come abbiamo mostrato. E i russi non potevano far altro che difendersi.
La Russia ha come obiettivo quello di togliere le zone di lingua russa dal controllo del governo ultranazionalista filo-USA e soprattutto eliminare la minaccia di questa forza militare senza precedenti messa in piedi ai suoi confini dagli USA. Non si capisce perché l’Italia debba rovinarsi economicamente per assecondarli. Draghi è stato il responsabile di tutte queste politiche fallimentari che stanno per portare l’Italia alla crisi finanziaria e alla depressione.
Sintetizzando, sta per arrivare
1) una crisi energetica causa sanzioni Russia e anni di politiche "per il climate change"
2) inflazione e rialzo dei tassi con conseguente crollo dei mercati finanziari
3) crisi finanziaria per il debito pubblico arrivato a 2,800 mld causa altri 300 miliardi accumulati per compensare gli effetti dei lockdown
4) depressione economica, a causa 1) 2) e 3)
5) sconfitta della NATO in Ucraina nonostante la valanga di aiuti, addestramento e armamenti a Zelenski (anche se questo richiederà più tempo del previsto).
Aggiungiamo poi gli scandali per i morti e disabili causati da Pfizer e Moderna che aumentano di continuo a causa di una vaccinazione di massa forzata che invece di diminuire i contagi non ha fatto che aumentarli, persino nel periodo estivo.
È possibile quindi ipotizzare che Draghi si voglia defilare in tempo prima di venire travolto in autunno dal disastro che ha contribuito a creare. Probabilmente il Financial Times, Corriere della Sera e il resto dei grandi media occidentali lo terranno alla fine al governo perchè anche lui risponde alla fine ai suoi sponsor. Però in questo modoi il crash dei mercati, la crisi energetica e la depressione economica in arrivo bruceranno anche lui come Mario Monti e con lui tutti i partiti italiani uniti per i lockdown, vaccini, guerra Ukraina e il resto
By: G.Zibordi on Martedì 22 Marzo 2022 01:14
MARZO 2022 E MARZO 2003
La guerra è la cosa peggiore che esista, è difficile guardando i fatti a posteriori giustificare quasi ogni guerra occorsa, specie nell’ultimo secolo e ci si stupisce come ogni volta sia stato possibile trascinare le popolazioni a farsi ammazzare e ammazzare. Soprattutto, che una volta iniziata non si cerchi di fermarla il prima possibile e si trascini invece per anni e anni. Ieri era ad esempio l’anniversario del bombardamento di Bagdad del marzo 2003 che portò poi alla caduta della capitale e alla sconfitta di Saddam Hussein. A questo crollo del regime e occupazione del paese fecero poi seguito circa sedici anni di guerra ulteriore e le vittime civili stimate (fonte ONU ad esempio) sono state di 12 mila il primo anno, un picco di 29 mila morti civili dopo quattro anni e in totale circa 200 mila civili (oltre ai morti di militari e milizie vari che sono stati di più)
Vengono poi in mente tanti altri casi, la terribile prima guerra mondiale che avrebbe dovuto secondo tutti all’epoca durare il tempo di alcune grosse battaglie e invece si mandarono al macello per quattro anni ogni giorno contro le mitragliatrici i giovani europei. Lo stesso vale per la guerra in Vietnam durata quasi 25 anni, quella di Algeria durata anche lei più di dieci anni, quelle in Palestina che in realtà non sembrano ancora finite perchè a Gaza si bombarda periodicamente, quelle nella ex Jugoslavia, Bosnia, Croazia, Kosovo e Belgrado.
Ma i casi più eclatanti sono quelle iniziate nel 2001 e 2003 e durate per quindici anni in Afganistan e Iraq e per ultima anche quella in Siria, durata anni (se vogliamo anche quella in Libia contro Gheddafy)
Nel caso dell’Ukraina però la guerra non è iniziata a fine febbraio, perchè le Nazioni Unite riportano dal 2014 ad oggi 14 mila morti occorsi nelle regioni del Donbassi e Donesk di cui 3,900 civili.
Se si parla con dei russi che vivono in Russia o hanno parenti in Russia quasi tutti citano i “14mila” che sono appunto i morti della guerra in Donbass degli ultimi anni. Questo non è un numero fornito dal governo russo, ma dalla Commissione delle Nazioni Unite che si occupa di vittime civili (vedi qui il totale al giugno 2021, che poi si è alzato ancora)
Se si finge che questa guerra strisciante nelle province russe a est dell’Ukraina non sia esistita, allora ovviamente quello che appare è una improvvisa invasione dell’Ukraina da parte di un potente vicino che vuole occuparla per ricreare la grande Russia di decenni fa o l’URSS.
La Russia ha un bilancio militare di 75 miliardi e la NATO di 1,200 miliardi, che ora viene portato a 1,400 miliardi di dollari. Che sia la Russia a minacciare i paesi Nato sembra quindi un poco esagerato.
Sempre secondo l’ONU finora le vittime civili accertate in Ukraina da quando i russi hanno invaso sono meno di 1,000 (erano 700 a venerdì scorso) di cui però quasi 200 nelle province russe del Donbass. Come termine di confronto, a marzo 2003 per prendere Baghdad gli americani bombardarono per tre settimane, per essere sicuri di non incontrare resistenza quando le truppe di terra arrivavano. Causarono 10mila vittime secondo l’ONU, le cui immagini però apparivano su CNN o CNBC meno di quelle di Kiev
A Belgrado nel 1999 per obbligare la Servia a cedere e lasciare che il Kosovo si separasse. si bombardò per 79 giorni consecutivi causando 527 morti civili.
In questa guerra in Ukraina ci sono in realtà due aspetti, quello dell’invasione di truppe russe ora e quello dei otto anni di guerra strisciante nelle province a est. Il bilancio di vite umane perse, di soldati e di civili è terribile sempre e in ogni caso anche quando sono centinaia di persone. Purtroppo nelle guerre in Medio Oriente innescate dagli Stati Uniti è stato nell’ordine alla fine delle centinaia di migliaia. Questo fa sì fuori dall’Occidente della Nato, anche in paesi come Brasile, Messico, Sudafrica, India, paesi arabi e non solo in Cina, si vedano le cose in modo differente da come appaiono sui giornali e TV di lingua inglese
La Russia alle trattative chiede sostanzialmente che le province a est e la Crimea di lingua russa si separino e la guerra strisciante di milizie e esercito ukraino contro di loro che cessino. Queste richieste probabilmente, se accettate, farebbero cadere il governo Zelensky perchè in nazionalisti ukraini griderebbero al tradimento e ci sarebbe caos in Ukraina, per cui è comunque una situazione difficile.
I media di lingua inglese però fanno apparire la questione come la Russia che vuole occupare l’Ukraina, come la Germania nel 1941 ad esempio e quindi la NATO deve armare gli ukraini e l’Occidente strangolare economicamente la Russia fino a quando non sia sconfitta.
Negli ultimi 30 anni però abbiamo fatto l’esperienza degli USA che hanno trascinato in guerra la Nato in Afganistan, Iraq, Siria e Libia per anni e anni, hanno anche armato e finanziato fazioni diverse in tutti questi paesi per il “regime change” cioè rovesciare governi considerati nemici. Le giustificazioni di tutti questi interventi militari poi sono risultate sostanzialmente fasulle, i risultati politici più negativi che positivi e il costo umano terribile. Sarebbe quindi prudente non fidarsi più ciecamente del coro dei media americani, che sono sempre compatti, ma già hanno giustificato tante guerre inutili, salvo poi parlare a distanza di venti anni di “errori” commessi.
Se si ascoltano ad esempio ora i commentatori americani, gli otto anni di guerra nelle province russe del Donbass e Donesk con migliaia di morti semplicemente non esistono. Non ne vogliono parlare e così sembra ora i media italiani. Per chi non lo ricordasse, il governo eletto del 2014 in Ukraina fu sostituito da un altro sulla spinta di violenze di piazza, non di elezioni e la rappresentante USA per l’Ukraina, Victoria Nuland, rivendicò di aver speso 5 miliardi di dollari per finanziare questi gruppi nazionalisti e il cambiamento di governo. Dal 2014 le milizie nazionaliste, specialmente della Galizia (che effettivamente fornì una divisione intera SS e ha nostalgie del genere), hanno commesso violenze ai danni dei russi ovunque, ad esempio a Odessa bruciarono vivi 34 russi che si opponevano al governo uscito dal colpo di stato del 2014. Solo due settimane fa hanno assassinato uno degli stesso negoziatori ukraini perchè considerato filo russo.
Questi fatti semplicemente non esistono però sui media americani e sembra ora anche sui media italiani. Di conseguenza, sembra che anche questa volta seguiamo la linea americana di politica estera e fingiamo che è l’Occidente che combatte per la libertà e i diritti umani.
Le guerre però in Medio Oriente e paesi arabi scatenate dagli interventi USA, oltre ad aver portato a centinaia di migliaia di morti, hanno creato conseguenze in termini di terrorismo islamico di ritorno che ha colpito l’europa per anni (a Parigi, Londra, Madrid e poi anche in Germania, Belgio… per fortuna non in Italia). E anche di ondate di immigrazione e rifugiati da questi paesi.
Gli USA possono, tramite la potenza dei conglomerati media americani, tramite finanziamenti diretti e anche una rete di enti “NGO” attraverso cui passano milioni di dollarim di far cambiare i governi in paesi come l’Ukraina. Quando intervengono, sia direttamente con interventi militari che indirettamente armando o anche solo finanziando milizie e movimenti di vario genere, in Siria come in Ukraina, i risultati però sono quasi sempre negativi, soprattutto in termini umani.
I motivi per cui l’elite americana degli ultimi 30 anni (o secondo alcuni forse anche 50 anni…) adotti questa politica di continuo intervento in paesi lontani si possono discutere a lungo ovviamente. Ma quello che conta sono i risultati pratici, che sono stati sempre molto diversi da quello che promettevano la propaganda del governo o gli editoriali del New York Times.
Non tutti i paesi però sono deboli come quelli del Medio Oriente o l’Ukraina. La Russia lo è economicamente, ma ha materie prime, forza militare, una forma di alleanza con la Cina e gode della neutralità dei maggiori paesi asiatici, africani e sudamericani. In questo caso, una guerra in Ukraina con la Russia e una guerra economica a 360 gradi con il maggiore produttore di materie prime al mondo è anche molto più pericolosa e costosa per i paesi europei.
Perchè dobbiamo anche noi scontrarci ora, gli ukraini con le armi e non con finanziamenti, invii di armi, sanzioni e boicottaggio. ?
Se è per motivi umanitari, In realtà la guerra c’è già da anni in queste regioni dell’Ukraina di lingua russa e ci sono stati già migliaia di morti dopo che sono sorte queste milizie nazionaliste. Per avere una visione più obiettiva della situazione andrebbe ricordato che sono state finanziate dagli USA. I 5 miliardi di dollari che si vantano di aver speso per rovesciare il governo Yanukovich nel 2014 sono andati ai movimenti nazionalisti, anche piuttosto violenti.
Questi gruppi e movimenti che gli USA per rovesciare il governo precedente considerato filorusso hanno finanziato, ora giurano che combatteranno fino alla morte per tenere anche le province abitate da russi dentro l’Ukraina. Questa è una situazione in parte simile a quando per anni gli USA hanno finanziato e aiutato i talebani e Osama Bin Ladin stesso in Afganistan perchè combattessero l’URSS. Come si sa, questa politica ha dato poi risultati terribili
Volendo allora sintetizzare, se parliamo di cause umanitarie, gli USA hanno già causato centinaia di migliaia di morti in tanti paesi arabi e in aggiunta in questo modo provocato in risposta del terrorismo islamico in Europa. Sempre parlando di vittime civili, la NATO aveva già bombardato Belgrado nel 1999 per due mesi per far separare il Kosovo. Infine, gli USA hanno finanziato nell’ultimo decennio i nazionalisti ukraini che hanno rovesciato un governo eletto nel 2014 e da anni sparano sui russi del Donbass.
E’ sempre vero che gli Americani hanno liberato dai tedeschi l’Italia nel 1945 e ne siamo anche oggi grati. Sono però passati quasi ottanta anni e tante cose sono cambiate, anche se migliaia di film ci ricordano sempre quei momenti come se fosse oggi.
Ci sono state, come abbiamo ricordato, poi tante altre guerre in cui spesso, per qualche motivo, era coinvolta l’America e il bilancio umanitario è stato disastroso. Pochi oggi sostengono che qualcuna di queste guerre, Vietnam incluso, valesse la pena.
Oggi l’Occidente pesa di meno, la Russia molto di meno dell’URSS e l’Europa pesa sempre di meno. La maggioranza della popolazione del mondo è altrove e in India, Sudafrica, Brasile, Pakistan, Cina, Medio Oriente o anche Messico non danno molto retta ai media americani che parlano interventi umanitari e lotta contro il pericolo russo. Persino in Israele non ha adottato nessuna sanzione.
Sembra però ora che, ancora una volta, l’elite USA stia trascinando l’Europa, oltre che l’Ukraina, in una guerra inutile, ma questa volta contro una potenza nucleare, nel mezzo dell’Europa, una paese che ci fornisce molte materie prime ed energia.
Se tutto questo fosse per salvare milioni di vite umane ovviamente ci sono sacrifici che si possono fare, come nel ‘42-’45. Il bilancio di questo conflitto in Ukraina finora, spiace dirlo perchè ogni vita umana conta, è molto molto inferiore a quello delle guerre USA che abbiamo ricordato e di cui c’era oggi ad esempio un anniversario (bombardamento di Bagdad). Soprattutto il bilancio umanitario vede in realtà morti e feriti da anni da entrambe le parti.
In conclusione, se l’Ukraina cedesse formalmente le province a est di lingua russa in cui si combatte da anni e in questo modo la guerra finisse, forse quasi tutti alla fine in Europa ne beneficerebbero.
By: G.Zibordi on Domenica 05 Settembre 2021 21:30
"VADEMECUM
per chi non si vaccina,
ma se prende il SarsCov-2
vuole curarsi"
Questo è un articolo pratico su cosa faccio personalmente, visto che non mi vaccino, ma vedo che il Covid19 sta contagiando di più, forse grazie alla vaccinazione che induce il virus a mutare come spiegato ad esempio dal dr. Robert Malone e i vaccinati contagiano come i non vaccinati, come ammettono ora tutti incluso il dott.Fauci. Di conseguenza, come mostrano i dati di Israele è probabile che ci sia un altra ondata di contagi simile a quella che loro, che hanno iniziato a vaccinare circa 2 mesi prima di noi, stanno sperimentando.
Chi ha poco tempo vada direttamente alla fine, dove indico i tre farmaci e le quattro sostenze che mi procuro nel caso prenda il Covid19
Personalmente voglio avere le cure pronte a casa, non aspettare che un medico decida se mi da o no i farmaci e finire per aspettare giorni, come è successo a centinaia di migliaia di italiani finora. Il difetto del movimento "NoVaxx" (cosiddetto) è che non vi trovi cosa fare di preciso, praticamente e concretamente, se non ti vaccini. Lo slogan "le Cure Domiciliari" implica che esistano, ma in realtà i medici che le praticano sono pochi. I medici continuano nella stragrande maggioranza a seguire le "linee guida" del Ministero e dicono di aspettare una settimana e poi se peggiori ti mandano in ospedale. Anche se statisticamente l'incidenza è bassa, il Covid19, causa età, obesità e alte patologie concominanti, può diventare per alcuni una malattia seria. Le iniezioni che Pfizer & C forniscono e il governo obbliga a fare, non sono un vaccino perchè ti contagi lo stesso, ma funzionano come una cura preventiva. Che può avere effetti collaterali seri. Se critichi questa politica sanitaria, devi indicare una cura alternativa però, e che sia anche praticabile da tutti.
(Senza contare che in realtà anche i vaccinati ne avrebbero bisogno, se si guardano i dati inglesi e israeliani dove i vaccinati finiscono in condizioni critiche in ospedale o muoiono di Covid, anche loro (vedi il caso dello UK qui)
I dati ufficiali italiani indicano invece che solo 484 vaccinati (al 27 luglio) sono morti finora con Covid, ma sono in contradddizione appunto con quelli di altri paesi e anche le cronache ne fanno dubitare.
Lasciamo perdere qui la discussione se anche i vaccinati devono preoccuparsi di ammalarsi seriamente lo stesso dal Covid e quindi di curarsi)
Guardiamo in generale: in Italia, 4,3 milioni di persone hanno preso il virus secondo le statistiche e non hanno avuto conseguenze, 129 mila (forse meno perchè i 90enni "morti covid" non sono sempre tali) sono invece morti. Sotto i 50 anni sono però solo circa 3 mila i morti Covid, il che indica un rischio statisticamente molto basso. Sotto i 65 anni siamo sugli 8 mila morti, che è un rischio pure molto basso. Ma non è rischio zero e ci sono farmaci senza controindicazoini che si possono prendere, con studi clinici che indicano un efficacia simile a quella di Pfizer, Moderna, Azeneca e J&J nel ridurlo. Per cui perchè non premunirsi ?
Chi scrive ha più di 50 anni e anche se non sono forse fuori forma come questo mio conoscente che ha fatto notizia come "NoVaxx Pentito" qui a Modena, non vorrei essere colto impreparato e comunque non voglio stare male, neanche una settimana se posso evitarlo. Ci sono però molti studi nel mondo che, anche se ignorati da Aifa, ISS e Ministero indicano farmaci efficaci quanto i vaccini, ma senza le loro "reazioni avverse".. Si tratta di reazioni avverse che signifcano anche paralisi o morte in alcune casi, di cui un paio ho avuto conoscenza qui intorno a me. Statisticamente si può stimare che siano alcune migliaia di casi in Italia (anche se AIFA dice solo 500 casi "sospetti").. Questa è la semplice ragione per cui personalmente evito queste iniezioni, come ho spiegato assieme a Paolo Becchi nell'articolo forse più letto questo mese in Italia (217mila visualizzazioni sono molte)
In secondo luogo,, i farmaci e gli altri vaccini richiedono in media almeno 4 anni per essere collaudati e studiati ed è evidente che questi vaccini, messi a punto in otto mesi, contrariamente a quello che era indicato negli studi clinici con cui sono stati approvati, non evitano l'infezione. Sembrano adatti invece come misura di emergenza per coprire una fascia di popolazione a rischio, diciamo sopra i 70 anni, una volta che si prenda il Covid19. Nessuno nega che queste iniezioni possano funzionare a ridurre la mortalità del SarsCov-2, ma per circa sei mesi (dopo sei mesi sembra che occorra una terza dose) e hanno reazioni collaterali serie perchè i morti segnalati da EudraVigilance e VAERS sono già 28 mila, più quelli in UK, Australia ecc..Non è mai successo per nessun farmaco nella storia finora che si tollerasse questo numero di decessi. Non evitano quindi l'infezione (come fanno tutti gli altri vaccini), per la fretta non sono neanche stati testati su animali e le statistiche ufficiali stesse indicano migliaia di morti o disabili e una catena di reazioni avverse. Sono una cura (preventiva) messa a punto in fretta e che sembra avere serie controindicazioni. Di conseguenza, una persona non particolarmente a rischio come salute, può decidere per ora di evitare queste incognite e rischi e di curarsi invece con farmaci esistenti..
Per fortuna esistono diversi farmaci in commercio che funzionano anche loro a ridurre la mortalità del Covid19 (o se volete, sono indicati in molti studi clinici avere effetti positivi statisticamente significativi). Soprattutto, sono farmaci senza i problemi collaterali dei nuovi prodotti Pfizer o AZeneca e Moderna, perchè sono in uso da decenni. Se uno legge gli articoli che ho scritto e le migliaia ormai di "tweets" che ho pubblicato, vede che ho cercato di evidenziare che esistono studi su questi trattamenti. Ora però vorrei anche tirare le fila dal punto di vista pratico.
Il contagio sta ora aumentando di nuovo e Israele e altri paesi molto vaccinati, indicando che la vaccinazione lo fa forse persino aumentare e il Covid19 per alcuni può essere una malattia sera. Può però essere curata, secondo l'esperienza di tanti medici e secondo i risultati di almeno un centinaio di studi clinici effettuati nel mondo. Il problema è come curarsi concretamente ora in Italia, quando non si è un personaggio importante per il quale allo Spallanzani non perdono tempo.
I riferimenti in base a cui sono arrivato alla mia soluzione pratica (personale) sono, oltre al mio canale twitter che riporta alcune centinaia di link a studi e dati vari, per quanto riguarda il protocollo di cura con dosaggi ai siti www.ippocrate.org in Italia e alla versione italiana del principale sito medico alternativo in America, che offre un protocollo simile a quello di Ippocrate. In aggiunta il dr. Alberto Donzelli ha raccolto un gruppo di circa sessanta medici e esperti che si incontra due volte al mese per discutere sulla base delle sue presentazioni, a cui partecipano anche alcuni senatori della Lega che lo hanno fatto venire il 5 agosto a parlare presso un aula del Senato. Qui vedi una delle presentazioni, in cui alla fine si descrive sempre anche un farmaco per la cura, sperimentato e validato in diversi studi clinici. Si tratta di alcune centinaia di pagine di evidenza statistica e riferimenti che non trovi quasi mai sui media e bibliografia scientifica. Invito anche solo a sfogliarle, per avere un senso della quantità di evidenza scientifica che esiste nel mondo nella critica a questa vaccinazione di massa. Ma oltre alla critica, contengono anche evidenze di studi clinici, randomizzati e "peer review", sui farmaci efficaci nel trattare il SarsCov-2, a partendo dall'Ivermectina e arrivando ad una decina di farmaci e sostanze diverse.
Dopo un centinaio di articoli scritti per Dagospia, Libero, Affari Italiani e il sito di Nicola Porro (scritti con Paolo Becchi), può essere ora utile mostrare anche come, personalmente, sono arrivato a decidere di premunirmi dal SarsCov-2. Se fossi giovane potrei contare sul sistema immunitario e basta, ma dopo i 50 anni ha senso prendere farmaci sia profilattici come l'Ivermectina, che anche altri, nel caso ci si ammali con febbre e sintomi seri.
Detto tutto questo, mi sono rivolto al mio medico di base per avere ricette dei seguenti tre farmaci e in più compro altre quattro sostanze che non richiedono ricetta. Non sono rimasto convinto dell' Idrossiclorochina anche se è sostenuta molto da Didier Raoult, perchè non trovo un numero elevato di studi clinici a favore, come per l'Ivermectina, ma sono consapevole che molti la raccomandano per la prima settimana di malattia, incluso Ippocrate.org. Non la raccomandano i medici americani citati, di cui riproduco qui la sintesi del loro protocollo per la prima settimana di decorso del covid19
Premetto anche che sono influenzato oltre che da quello che ho letto, da conversazioni con il dott. Alberto Donzelli, perchè è quello che in Italia ha prodotto più materiale scientifico sul tema. In conclusione, per ora, a meno di altri suggerimenti e critiche che sono benvenuti, per quello che mi riguarda chiedo le ricette per questi tre farmaci
1) Ivermectina, che posso avere dalle farmacie galeniche (due a Modena, una a Reggio, Farmacia Ternelli, che pubblicizza l'Ivermectina). Questo è il farmaco su cui ho letto dozzine di articoli e studi che tutti raccomandano, tra i medici e scienziati scettici dei vaccini. I dosaggi sono indicati nelle slide riprodotte sopra. E' importante sapere che è anche PROFILATTICO, la puoi prendere da subito per due mesi per proteggerti e non prendere poi il virus, a differenza degli altri farmaci citati, che assumi quando ti accorgi di essere malato. Sembra che in Spagna si possa ottenere senza ricetta, ma non ho verificato di persona. La versione approvata di recente dall'AIFA si chiama Iverscab, ma non è nel prontuaio perchè l'AIFA dopo averla approvata sta lasciando passare mesi senza definire il contratto con i produttori.(!)
2) Fluvoxamima, che è un antidepressivo, consigliato sia dall'associazione di medici americani citata che dal gruppo del dott. Donzelli, vedi qui:
3) Infine, invece degli anticorpi monocolonali che sono più complessi da amministrare perchè per iniezione intramuscolare e con qualche precauzione da prendere per rari effetti di shock anafilattico (oltre che costosi), un farmaco diabetico che dovrebbe avere la stessa funzione, il Sitagliptin, descritto qui nel suo meccanismo nella penultima presentazione del gruppo di Donzelli
4) in aggiunta a questi tre farmaci, due del prontuario e uno da preparare presso una farmacia galenica, per i quali occorre una ricetta, ci sono anche quattro sostanze disponibili senza ricetta
quercetina
melatonina
zinco
curcuma
La mia conoscenza è basata su aver letto tutto quello che potevo in questo anno e mezzo, inclusi tanti studi (visto che sono basati su statistiche alla fine che è il mio campo) che ho sempre girato tramite twitter o articoli, per cui chi ne avesse seguiti forse ha visto che ho provato ad approfondire e non fare polemica. Su twitter o i giornali che ospitano (per ora) i nostri articoli, nessuno può dare ovviamente indicazioni mediche riguardo al Covid9, nemmeno se riferite a proprie scelte strettamente personali. Se poi sei un medico vieni radiato o sei a rischio per la tua carriera. Il premio Nobel Satoshi Omura, che ha inventato l'Ivermectina, ha avuto un video che la menzionava tolto da Youtube. Qui in Italia il dott. Piero Mozzi che da due decenni è forse il medico più seguito, ha avuto il canale Youtube rimosso dopo che aveva fatto un accenno negativo ai vaccini. Se poi sei "non medico" vieni bandito, come è successo ora a Alex Berenson, il giornalista più seguito critico del lockdown e vaccinazione di massa. Per essere bloccati bastano link a studi che indichino, ad esempio, l'utilità dell'Ivermectina, come è successo due volte a me).
Utilizzo quindi per ora il mio sito per dire quello che personalmente faccio io ora, visto che il contagio ritorna ancora, non sono così giovane e prima o poi posso prenderlo e si tratta di una malattia, a bassa incidenza statistica, ma comunque mortale..
Questo è un articolo sintetico su una questione complessa su cui tutto il mondo dibatte, ma riflette diverse letture e fa da sintesi alle cose che ho scritto, per cui se qualcuno ne avesse lette, anche solo su Twitter e le trovasse interessanti qui trova anche qualcosa di pratico.. Ma anche chi non avesse letto il resto, forse trova i riferimenti in questo articolo utili a farsi un opinione su cosa fare nel caso concreto in cui non ci si voglia vaccinare, ma si voglia anche minimizzare le eventuali conseguenze del covid19
Osservazioni, critiche e suggerimenti, specie se pratici, sono benvenuti
By: G.Zibordi on Domenica 21 Febbraio 2021 18:39
Proviamo a spiegare, partendo dai problemi economici dell’Italia e la “soluzione Draghi”, come il nuovo premier governerà l’Italia per i prossimi anni e i partiti politici siano finiti, anche se ancora non lo sanno.
Questa tesi è già ora sostenuta intuitivamente da alcuni come ad esempio Dagospia, ma può essere articolata facendola discendere da un analisi della soluzione Draghi per l’economia italiana, che molti ancora sottovalutano e non capiscono, ma che si era provato a spiegare fin da marzo con un pezzo sul Sole24 ore con Paolo Becchi ad esempio L'unica e inevitabile soluzione è Mario Draghi - Il Sole 24 ORE (e poi altri).
E’ diffusa l’opinione che Draghi voglia restare premier solo un anno per poi concludere la sua carriera da Presidente della Repubblica, senza quindi incidere troppo nella vita politica italiana. E’ invece molto probabile che governerà l’Italia fino a quando l’età non si farà sentire e che i partiti politici attuali verranno ridotti ai margini da una nuova formazione politica che entro breve verrà creata per Draghi sul modello usato in Francia per Macron. Questo risultato è possibile e anzi molto probabile perchè Draghi non si limiterà a gestire meglio il Recovery Fund e mettere personaggi più capaci nei Ministeri chiave, ma risolleverà per la prima volta dal 2009 l’economia italiana in modo significativo sorprendendo molti.
Draghi innanzitutto beneficerà ora della fine del Lockdown, evidente dal fatto che in USA con Biden stanno riaprendo, cosa evidente sia dagli annunci dei politici in California e New York che dall'andamento stesso dei famosi "Casi" positivi
In Italia improvvisamente sta succedendo sui media italiani, che per la prima volta in 11 mesi si invitano ovunque medici (Stramezzi, Mangiagalli..ad esempio) che spiegano che il Covid si cura senza molti problemi con una terapia di farmaci, senza bisogno di fermare il mitico contagio con l’assurdo lockdown (vedi www.ippocrate.org)
Draghi beneficia poi. come è ovvio a tutti, della fiducia istantanea che suscita tra gli imprenditori, managers e chiunque abbia qualche attività o responsabilità economica, specialmente grazie al confronto impietoso con i governi ultimi e in particolare l’ultimo che ha battuto tutti i record di incompetenza.
Queste due cose, finirla con il lockdown e avere la fiducia del mondo produttivo e finanziario (anche estero) da sole valgono alcuni punti di PIL che Draghi ha già in tasca, ma non bastano.
Se Draghi si limitasse a gestire meglio i soldi del deficit ora più ampio e quelli del Recovery Fund, data la perdita di PIL italiano stimata tra l’8% e 9% non risolleverebbe in modo significativo l’economia, specialmente a confronto con le altre europee.
Ma Draghi ha anche in mano una carta facile da giocare, che gli altri politici finora non hanno mai compreso, cioè creare denaro tramite il credito. Curiosamente Draghi lo ha scritto nero su bianco sul Financial Times due volte e però non sembra che si sia fatto lo sforzo di leggere quello che invece la stampa estera chiamava “Draghi Manifesto”. Come si vede qui da questo passaggio tradotto in italiano, Draghi è stato chiaro:
Questo è un approccio alla soluzione della crisi di tipo finanziario e monetario. Ma è coerente con il fatto che appena prima di uscire dalla BCE nel settembre 2019, ha parlato della MMT come di un’idea nuova da prendere in seria considerazione
Molti si aspettano invece che Draghi farà cose come quelle che aveva indicato nel 2011 quando era governatore di Bankitalia (vedi la sua ultima relazione cf10_considerazioni_finali.pdf (bancaditalia.it) e cioè cercare di tornare al pareggio di bilancio con tagli di spesa pubblica corrente e con le mitiche “riforme strutturali” per aumentare la produttività e poi però gestire meglio di quanto potessero fare i politici gli investimenti del Recovery Fund.
Se si limitasse a questo l’effetto positivo sarebbe limitato dato lo stato di depressione della nostra economia, anche con l’effetto fiducia, maggiore efficienza gestionale diciamo così e fine del Lockdown.
E’ invece logico che (senza dirlo ovviamente in modo esplicito), il nuovo governo per così dire “seguirà la MMT” come hanno fatto (implicitamente) quasi tutti i governi del mondo dopo il Covid e cioè creerà denaro in quantità per risollevare l’economia italiana. Come si sa, la MMT sta avendo successo nel mondo come ricetta perché la tesi fondamentale è che si possono, anzi si devono fare ampi deficit pubblici senza particolari problemi di inflazione e svalutazione. Nel noto libro di Stefanie Kelton, pubblicato ora in italiano, si mostra che l’austerità è priva di senso perché “non c’è una semplice relazione preordinata tra disavanzi pubblici e tassi di interesse” (pp. 188 e seguenti) e inflazione. Tutto dipende dalla disoccupazione e dall’ utilizzo delle risorse. Se molta gente che potrebbe lavorare non lavora e molte aziende hanno pochi ordinativi allora si può aumentare il denaro che circola tramite deficit pubblici.
In Italia come si sa da Monti in poi abbiamo fatto il contrario perché si temeva il Debito Pubblico. I nostri professori di economia, in maggioranza, anche oggi continuano a ripetere che con ampi deficit pubblici prima o poi scoppierà l’inflazione e bisogna cominciare già ora a ridurli. Liquidano la MMT come una teoria confusa che ignora che aumentare la moneta fa sempre prima o poi aumentare l’inflazione.
Si aspettano quindi che Draghi riporti i “conti in ordine” passata l’emergenza, cioè riduca il deficit pubblico italiano che è arrivato all’8% del PIL dall’anno prossimo.
Con il lockdown è però sotto gli occhi di tutti che tutti i governi del mondo hanno risposto facendo enormi deficit pubblici, dal 10 al 15% del PIL ovunque, dal Brasile al Giappone, al Canada, allo UK, agli USA e l’inflazione è mediamente zero (leggermente negativa Giappone, leggermente positiva in America e Cina). Per quanto riguarda la svalutazione i paesi che più hanno aumentato il debito pubblico sono il Giappone, gli USA e lo UK in percentuale e non si è vista nessuna particolare svalutazione di dollaro, yen e sterlina. Di conseguenza, se si scorrono ora il Financial Times o Bloomberg si trovano articoli a volontà sul fatto che i “governi fanno MMT” o le Banche Centrali hanno fornito supporto (con la loro politica di QE che finanzia in pratica i deficit pubblici in modo indiretto) ai proponenti della MMT (vedi ad esempio The Fed Has Given MMT Proponents Ample Ammunition (bloombergquint.com)
La realtà dell’economia attuale e dei mercati finanziari non scoraggia però i professori di economia che da decenni predicano i pericoli dei deficit, del debito pubblico e delle soluzioni monetarie e indicano le mitiche “riforme strutturali” e la mitica produttività come unica soluzione
Purtroppo per i vari Gianpaolo Galli, Marattin, Bisin, Boldrin, Monacelli, DeRomanis, Mario Monti, Oscar Giannino e altri commentatori che occupano la pagine del Sole24ore o Corriere, la realtà li ha smentiti in modo clamoroso durante il 2020. il debito pubblico complessivo dei paesi avanzati è esploso, ha toccato il livello massimo dagli anni ‘40, ma ovunque l’inflazione è vicina a zero nonostante persino le Banche Centrali da anni dichiarino che il loro obiettivo è farla salire.
Mario Draghi sembra invece aver avuto una conversione se si guarda a quello che ha fatto come governatore della BCE. Come tutti sanno con il suo famoso slogan del “Faremo qualunque cosa necessaria” (“Whatever It Takes”) ha spinto e ottenuto qualcosa che non era previsto nei trattati UE e cioè ha fatto finanziare i deficit pubblici creando denaro dal niente.
Questi tre mila miliardi che la BCE ha messo nel suo bilancio con Draghi sono miliardi creati con il computer, dal nulla. E come si sa, hanno in pratica finanziato l’intero aumento di debito pubblico dell’eurozona perché è aumentato circa della stessa quantità. Draghi ha anche risposto in conferenza stampa a chi glielo chiedeva che la BCE ha una quantità illimitata di denaro a disposizione, che non ci sono vincoli per la BCE.
Quindi si è creato molto denaro, quasi 5mila miliardi dal 2014 ad oggi e quasi il 60% del PIL dell’eurozona complessivamente se si considera dall’inizio dell’euro, e lo si può anche fare senza vincoli. Non è denaro “stampato”, ma creato in forma digitale e non è distribuito direttamente alla popolazione, ma usato per comprare titoli sui mercati.
Dove si verifica allora questo “legame tra moneta e prezzi” di cui parlano professori come Franco Bruni, Tommaso Monacelli, Boldrin ecc… dove accade che la creazione di denaro porti ad un inflazione eccessiva e disastrosa per l’economia ? Certamente non nell’Italia delle ultime due generazioni.
Dato che il debito pubblico sale sempre ed è oltre il 100% del PIL sembra che lo Stato spenda troppo.
In realtà è vero il contrario. Dal 1995, quindi da 25 anni, lo Stato sottrae denaro, moneta - diciamo potere d’acquisto per non invischiarci troppo nelle definizioni - all’economia, perché ogni anno tassa di più di quello che spende (“avanzo primario”). E siamo stati gli unici al mondo a ridurre in questo modo la quantità di denaro che circolava nell’economia a forza di tasse. Di questo dovrebbero tenere conto quelli che vorrebbero diminuire le tasse, ma guai a parlare di deficit pubblico.
Il termine “avanzo primario” sta per “prima degli interessi” che lo Stato paga su BOT e BTP. Questo saldo “prima degli interessi” è quello che conta, perché gli interessi sono una spesa che per la maggior parte non torna ad imprese e famiglie. Negli anni dell’euro gli investitori esteri hanno comprato metà dei BTP (non dei BOT e CCT che rendono meno) e sono arrivati a incassare almeno un terzo delle cedole. Poi c’erano assicurazioni e banche italiane e Bankitalia che incassavano gli interessi e anche i loro non tornano alle famiglie per essere spesi. Solo una frazione di famiglie perlopiù benestanti che deteneva BTP e BOT tramite (quasi sempre) fondi riceveva una parte degli interessi. Di conseguenza, lo Stato italiano - caso unico al mondo come si vede dal grafico - da una generazione spende sempre di meno di quello che tassa. Per cui è da una generazione che lo Stato italiano sottrae denaro (e moneta che dir si voglia) all’economia reale.
Questo fatto basilare non figura praticamente mai negli articoli pubblicati sul deficit pubblico, ma è la chiave per capire perché in Italia le cose vadano male da più di venti anni. Se le famiglie e le imprese ogni anno pagano di tasse più di quello che lo Stato immette nell’economia spendendo, queste poi spendono e investono meno e il PIL non cresce. Inoltre il mercato immobiliare resta depresso, di conseguenza anche le banche (per le quali gli immobili sono il vero business) tagliano il credito e l’economia declina.
Ma perché abbiamo questo debito pubblico che è in effetti più alto di quello di quasi tutti i paesi industriali eccetto il Giappone?
Lo Stato ha pagato sempre tantissimi interessi da quando ha smesso di farsi finanziare dalla Banca Centrale nel 1981, ha pagato per la precisione 4,200 miliardi di interessi cumulativamente e dato che il debito pubblico è di 2,600 miliardi questo vuole dire che il debito è dovuto solo all’usura, per così dire, all’accumulo di interessi su interessi. Questo è un dato clamoroso, tutto il debito pubblico è dovuto solo agli interessi composti che si cumulano come succede con i prestiti usurai. Anche questo non appare mai negli articoli degli economisti ufficiali.
Prima del 1981 lo Stato pagava pochi interessi, anzi in termini reali, al netto dell’inflazione pagava interessi negativi perché si faceva finanziare dalla Banca Centrale che li calmierava. L’inflazione era arrivata al 10% e anche per un paio di anni al 15% ( peraltro come in buona parte del mondo).
In realtà però nei famigerati anni Settanta dell’inflazione in Italia, la crescita del reddito reale procapite era ottima, quasi uguale a quella degli anni Sessanta e pari a quella degli anni Ottanta. Non è nemmeno vero che una inflazione oltre il 10% soffoca l’economia perché un semplice sguardo all’andamento del reddito reale in Italia dimostra che non è così. Anzi, è stato il periodo di inflazione sempre più bassa degli ultimi venti anni che ha coinciso con una depressione e declino.
L’economia che si insegna oggi -e che purtroppo domina nella cultura economica italiana - sembra quindi di scarsa utilità pratica per chi non viva in Sudan o in Venezuela. Quando l’inflazione era intorno al 10% questo non ha impedito la crescita della produzione e del reddito reale. E da 40 anni però non si verifica più nessuna inflazione e i tassi di interesse nominali sono a zero e quelli reali anche sotto zero, nonostante ampi deficit ora monetizzati di nuovo da BCE e altre Banche Centrali
In Italia e l’evidenza storica, illustrata per esempio nella “Storia Monetaria d’Italia” di Fratianni e Spinelli, è che dal 1862 al 1980 lo Stato italiano ha finanziato il 54% dei suoi deficit complessivamente con moneta, con finanziamenti della Banca centrale. E fino a quando si è fatto così, fino ai primi anni Ottanta, l’economia è cresciuta alla pari e meglio delle altre. Anche nei periodi di inflazione elevata.
Perché famiglie e imprese di un paese siano in grado di spendere e investire occorre che si immetta una certa quantità di denaro nell’economia ogni anno, che si finanzi l’economia costantemente, o tramite deficit pubblici monetizzati o tramite denaro creato dalle banche tramite il credito. Questo non era vero nel Settecento quando si usavano monete metalliche, ma l’economia moderna, non quella del Sudan o dello Zimbabwe, si fonda sul credito e le banche e per poter pagare le rate e gli interessi ogni anno bisogna che i mezzi di pagamento aumentino.
Il motivo di questa situazione è che il debito complessivamente (tra Stato, famiglie e imprese) è nei paesi industriali pari a tre volte il PIL e se il denaro che circola non aumenta non si riescono a pagare rate e interessi. Nei tempi antichi o nei paesi con una economia più primitiva basata su cash è diverso, ma nei paesi avanzati quasi tutto il denaro che circola è anche debito. E perché si possano pagare rate e interessi ogni anno occorre che la quantità di denaro che circola aumenti.
La controprova di questo concetto è in questo grafico del credito a famiglie e imprese. In Francia è più del doppio rispetto all’Italia per cui da loro circola denaro a sufficienza nell’economia e questo spiega come mai, pur avendo produzione industriale inferiore alla nostra e un deficit estero cronica la Francia abbia tenuto il passo in termini di PIL con la Germania
Questo spiega come mai la Francia pur avendo produzione industriale inferiore all’Italia, spesa pubblica al 56% del PIL, tassazione del lavoro elevata, deficit estero cronico, finora abbia aumentato il PIL e il reddito procapite anche con l’euro. Nel loro caso hanno finanziato l’economia con una continua espansione del credito più che con i deficit pubblici.
Il mondo occidentale (e non solo quello in realtà, perché la Cina ha aumentato da 7 mila a 40 mila mld in dollari i suoi aggregati monetari e il Giappone ha debito pubblico al 260% del PIL) ha usato un modello economico di continua espansione del credito e del debito. La quantità di denaro che circola è stata fatta sempre aumentare, con un massiccio intervento di creazione di moneta sia delle Banche Centrali che dalle banche. Soltanto in Italia si è voluto fare diversamente.
Non c’è nessuna ragione per continuare con questa politica suicida degli avanzi di bilancio, cioè di un governo che tassa di più di quello che spende e riduce il denaro nell’economia ogni anno. Tanto più in un paese dove il sistema bancario da quasi quindici anni ha smesso di finanziare l’economia (per le imprese il credito è stato tagliato da 940 a circa 670 miliardi). Il problema numero uno in Italia non è la mitica “produttività”, ma lo scarso finanziamento all’economia.
Andrebbe anche aggiunto che il vincolo di bilancio ha impedito allo Stato di intervenire a sostegno delle banche italiane in crisi dopo il 2008 come negli altri paesi lasciando che tagliassero il credito indiscriminatamente alle imprese italiane (-25% in dieci anni).
Nel mondo però ora i tassi di interesse sono scesi quasi a zero ovunque, anche un BTP a 5 anni ora costa zero e i governi di fatto hanno finanziato enormi aumenti di debito pubblico, indirettamente, tramite le Banche centrali, dimostrando che in caso di bisogno un governo può aumentare i deficit pubblici senza problemi.
Solo la povera Italia è rimasta esclusa dalla soluzione che tutto il mondo pratica da tempo, cioè aumentare costantemente il finanziamento all’economia, anche se si traduce in aumento del debito complessivo, privato e anche pubblico.
Ci sono tutti gli indizi però che Draghi comprenda queste cose: lo testimonia quello che ha fatto alla BCE e le due dichiarazioni e articoli recenti citati
La soluzione che è probabile arrivi con il suo governo è quindi di:
a) mantenere deficit pubblico molto ampi, molto maggiori del 3% e probabilmente intorno all’8% del PIL per altri due anni
b) indurre le banche, come ha spiegato sul Financial Times, tramite una serie di iniezioni di capitale e garanzie pubbliche a riaprire i rubinetti del credito a imprese e famiglie.
Gestire qualche decina di miliardi all’anno del Recovery Fund in modo produttivo, ad esempio per infrastrutture snellendo la burocrazia può essere ovviamente utile. Ma se in più mantieni i deficit pubblici intorno a 100 miliardi l’anno e fai creare credito di tutti i genere alle banche per altri 100 miliardi allora hai veramente un impatto sull’economia italiano ora ridotto sui 1,500 miliardi di PIL.
Questo “combo” di tre cose, miliardi del Recovery fund, deficit pubblico molto ampi ancora per due anni almeno e riapertura del credito è qualcosa che si può tradurre in uno stimolo fiscale e creditizio come l’Italia non ha mai visto da decenni.
Questo assicurerebbe il successo di Mario Draghi perchè anche lui avrà bisogno di risultati concreti e non solo della reputazione e fama ottenuta nei suoi incarichi passati per convincere milloni di italiani che finora sono sempre stati delusi dai “tecnici” del passato come Dini, Ciampi, Prodi e Monti.
Ci sono però come abbiamo provato a spiegare tutti gli indici che Draghi arrivato alla fine della sua carriera abbia compreso che in questo momento puoi fare in Italia quello che dopo tutto si fa nel resto del mondo, creare denaro con tutti i mezzi, che siano ampi deficit pubblici monetizzati da Bankitalia con il QE e un aumento del credito.
Che sarà così lo vedi forse dalla reazione della borsa dove le società di costruzioni stanno salendo dal momento che Draghi è stato nominato e così anche le banche.
Se Draghi sfrutterà il suo enorme ascendente sul mondo economico e finanziario italiano ed estero e sui partiti attuali soggiogati ai suoi piedi, potrà avere un grosso successo in economia. I partiti lo hanno messo al potere sperando che togliesse le castagne dal fuoco nel momento in cui devono riprendere i licenziamenti, pignoramenti, sfratti, fallimenti. Ma la delusione e frustrazione degli italiani rispetto alla politica degli ultimi anni è profonda e così la preoccupazione per il futuro dell’economia.
Draghi avrà successo immediato, partire dal Lockdown che a lui sarà facile togliere, e poi con grandi deficit che lui ha la credibilità di fare e per finire con far riaprire il credito alle banche. Tra un anno allora sarà un gioco da ragazzi per i grandi media di Cairo, Elkann, DeBenedetti e Berluscon parlare di un partito Draghi e i candidati non mancheranno, benedetti dal sommo artefice della rinascita economica italiana, Draghi Mario.
I partiti attuali verranno spodestati facilmente, molto più facilmente di quanto abbia fatto Macron in Francia con gollisti, socialisti e LePen. Perchè Draghi ha molta più esperienza e credibilità di Macron e i partiti italiani hanno lasciato marcire l’economia italiana per decenni e hanno molta meno credibilità di quelli francesi (dove tutto sommato l’economia è sempre cresciuta)
Se questo scenario economico è verosimile, stiamo entrando nell’era Draghi per i prossimi anni. I partiti verranno sostituiti dal “CEO” (grande manager) tecnico e finanziario, di grande esperienza e reputazione. Ma non perchè la gente creda ai curriculum passati, perchè poi all’atto pratico avrà effettivamente compiuto un piccolo miracolo economico rispetto ai danni che i vari politici eletti di destra e sinistra in tanti hanno hanno causato.
Ma questo miracolo non è in realtà un miracolo, perchè come abbiamo cercato di spiegare, tenere ampi deficit pubblici e farli monetizzare e far espandere il credito soprattutto, è la ricetta di tutti gli altri paesi avanzati, dagli USA alla Cina al Giappone allo UK alla Francia. Sono stati i nostri politici illetterati di economia moderna che si limitano a leggere i commenti ed editoriali su Corriere e Sole24ore e farsi dire cosa possono fare da Bruxelles che hanno scavato la fossa all’economia italiana. In Spagna, Portogallo e Francia tanto per fare gli esempi più vicini a noi, non si sono fatti intrappolare e hanno spinto sempre le banche a creare credito. In terminio pratici il credito a famiglie e imprese in Italia è il 110% del PIL e in Francia e altri paesi oltre il 200% del PIL. Come abbiamo visto, agire sul credito è il punto centrale di quello che Draghi ha proposto per l’Italia sul Financial Times. Non è quindi una ricetta radicale o miracolosa, ma quello che si fa nel mondo. Perchè creare denaro tramite la Banca centrale che monetizza deficit o tramite le banche che espandono sempre il credito è la ricetta su cui gira l’economia moderna.
Per motivi che sarebbe lungo discutere, questa nozione viene sempre oscurata nei commenti e analisi degli esperti economici italiani e poi i politici che si fanno condizionare da loro hanno risultati disastrosi. Ci sono invece indizi molto chiari che Draghi a 73 anni e con una grande carriera alle spalle non voglia rischiare la reputazione ripetendo i disastri di un Mario Monti o anche dei “tecnici” degli anni ‘90. E’ nel suo interesse personale sfruttare la reputazione e il credito acquisito per fare la cosa di buon senso, usare deficit pubblici e credito bancario per far circolare più soldi nell’economia. Ignorando tutto il nonsenso a cui da decenni siamo abituati sui pericoli di inflazione per le soluzioni monetarie. Le soluzione monetarie, creare più denaro, è quello per cui Draghi è passato alla storia alla BCE e quello che ha ora predicato nei suoi due articoli.
E’ logico aspettarsi che questa sia la strada del suo governo e come abbiamo spiegato funzionerà, per il semplice motivo che è quello che si fa negli altri paesi da decenni e che per una combinazione di ignoranza, incompetenza e servilismo anche in Italia i politici non hanno fatto.
Il risultato però sarà che il super-manager Mario Draghi con il suo improvviso successo economico che va anche oltre le aspettative, sarà poi il deus ex machina della politica italiana e al suo confronto i partiti attuali saranno d’ora in poi marginali
By: G.Zibordi on Giovedì 23 Luglio 2020 14:24
Questo accordo per il "Recovery Fund" rafforza Conte e il suo governo e la linea economica del PD e mette in difficoltà i sovranisti e la Lega (la Meloni e Berlusconi sono diventati possibilisti o favorevoli a prendere i soldi "vincolati" del fondo)
Se la Lega dice ora "era meglio emettere 200 miliardi di BTP che questi 200 miliardi del Recovery Fund" non convince perchè:
a) quando era al governo due anni fa non ha aumentato l'emissione di BTP per paura dello spread,
b) appena la BCE smette di comprare titoli lo spread e il costo dei BTP risale.... si creano perdite per chi li abbia comprati quest'anno.. e il problema si ripresenta
c) I BTP a dieci anni costano di più dei soldi di questo fondo che invece costano zero e si ridanno indietro in venti anni in media
d) questo fondo ti vincola a fare investimenti pubblici e non puoi ridurre le tasse, ma quando i populisti erano al governo si è usato il deficit per sussidi come quota100 e il reddito di cittadinanza, per cui è difficile sostenere ora che sia peggio.
Se però leggete tutta l'analisi che segue, capite che questa discussione è una strada senza uscita e bisogna spostare il discorso sulle BANCHE, altrimenti non si capisce niente di quello che succede in Europa e nel mondo negli ultimi anni in economia e perchè l'Italia sia l'unico paese in crisi, mentre tutti gli altri si sono ripresi
Come tutti gli accordi UE, questo è complicato dal punto di vista legale e del meccanismo finanziario, perchè ha come scopo di imbrigliare gli Stati come l'Italia che potrebbero un giorno svincolarsi per disperazione. La sostanza però è che Merkel e Macron hanno dato qualcosa di rilevante a Conte e il PD per tenerli a galla e quindi hanno concesso un poco di soldi all'Italia, a differenza di altre precedenti proposte e accordi.
L' accordo per i 750 miliardi di questo "Recovery Fund", 390 mld prestiti e 340 mld soldi a fondo perduto (da ripianare nei prossimi venti anni tramite il bilancio comune UE), dal punto di vista puramente finanziario non è male per l'Italia, perchè può attingere a 209 miliardi dal 2021 al 2024 o 2025, cioè circa 50 miliardi l'anno a tasso che sarà circa zero, senza oscillazioni di spread e ridando indietro i soldi in 30 anni. La parte dei "grants" cioè contributi, significa che prima doveva contribuire ogni anno più di quello che riceveva alla UE e ora riceve indietro in pratica i soldi che contribuisce e rimane quindi in pari, mentre prima la UE le costava ogni anno. Questi 340 mld di contributi vanno poi ripagati, ma da tutta la UE assieme con tasse diciamo comuni e nell'arco di trenta anni. In pratica tu ricevi ad esempio 20 miliardi da spendere in investimenti pubblici nel 2021 e poi dal 2027 assieme ad altri paesi UE li ripaghi gradualmente
Per la parte dei 390 miliardi di prestiti invece si tratta di "eurobonds" con un nome diverso. Per venti anni hanno tormentato con la saga degli eurobonds senza i quali la UE non era una vera Unione, vedi anche Tremonti, ed ecco finalmente che sono arrivati perchè questi sono bonds garantiti e ripagati da tutta la UE
Rispetto ad emettere titoli di stato sui mercati, come invece diceva di fare la Lega, parliamo di una differenza di 6-7 miliardi l'anno di risparmi, se tutto va bene. Cioè risparmi 2 o 3 miliardi di contributi netti che l'Italia pagava al bilancio comunitario e risparmi 4 miliardi di interessi rispetto ad emettere BTP
Lo svantaggio è che devi aspettare almeno otto mesi prima di ricevere i primi soldi e sei vincolato a investimenti pubblici, non puoi ridurre le tasse ad esempio. Emettendo BTP ti finanzi invece subito e puoi ridurre le tasse, però se ne emetti per 200 miliardi e poi l'anno prossimo la BCE smette di comprarli (come è probabile) sei di nuovo vincolato all'austerità perchè lo Spread risale. Emettendo 200 mld di BTP i tassi possono tornare al 2% e oltre e questo implica che chi ha comprato i BTP Italia e BTP Futura adesso, coi tassi intorno all'1,3%, può ritrovarsi una perdita del 20%. Se aspettasse dieci anni, fino alla scadenza, la perdita ovviamente scompare, ma per le banche italiane piene di BTP invece la maggioranza dei titoli va segnata al valore di mercato e quindi mostrano perdite di bilancio ecc...
Il problema per sovranisti e populisti è che quando erano al governo si è fatto solo 2% del PIL come deficit pubblico e lo si è usato per Reddito di Cittadinanza e Quota 100 cioè sussidi. Dal punto di vista dell'economia era meglio fare investimenti o ridurre tasse. Se ora quindi la UE dice "i soldi sono a tasso zero, li ridiamo tutti assieme congiuntamente, bilancio in comune!.. li ridiamo in 20 o 30 anni e però devi fare investimenti e non sussidi..."...beh.. è un discorso che suona bene per molti, anche nel centrodestra.
Ma suona bene perchè finanziamente ha un senso. Se il governo invece finanziasse coi BTP a 10 anni per 200 miliardi, come dice Salvini, pagherebbe di più del 1,3% di questo mese (che con l'annuncio del Recovery Fund è sceso all'1,1%). L'emissione di BTP aumenterebbe infatti da 1,500 a 1,700 miliardi sbilanciando il mercati. Cosa succederebbe esattamente dipende dalla BCE, che può smettere tra sei mesi di comprarne o continuare ancora. Ma nei prossimi anni si pagherebbe probabilmente un 1,5% medio e su BTP che scadono dopo 10 anni, mentre qui con il Recovery Fund la scadenza media è intorno a 20 anni. I BTP scadenza 20 anni poi costano il 2% oggi e se ne emetti una tonnellata può salire al 3% quando la BCE smette.
Alla fine, se ragioni su 4 anni, 200 miliardi di BTP ad un rendimento del 2% medio costano 16 miliardi di interessi, mentre questi 200 miliardi del Recovery Fund probabilmente zero di interessi. Il governo risparmia qualche miliardo ogni anno rispetto ad emettere titoli sui mercati. E mel caso la BCE poi smetta dall'anno prossimo di comprare titoli e quindi i tassi salgano di più dal 2021, il risparmio può essere maggiore.
Spiace dirlo quindi, ma si tratta di un successo per gli “europeisti” e per Conte e soci perchè ricevono “solidarietà” europea e anche qualche miliardo da spendere in più. Inoltre sottoscrivere il Recovery Fund non impedisce neanche di emettere più Bot e BTP, i quali sono saliti questo mese di quotazione perchè è il Recovery Fund alleggerisce appunto il fabbisogno di emissioni dello Stato.
Si tratta però in larga parte di debito da restituire o di contributi da ripagare in futuro ?
Vero, ma essendo garantito da tutta la UE non è soggetto a spread e quindi il suo tasso di interesse probabilmente sarà vicino a zero (a meno ovviamente che succeda qualche guaio a livello globale) e comunque ti preoccupi di restituirlo su un arco di 30 anni.
La Lega (la Meloni non si capisce bene cosa dica) ribatte che Conte poteva invece emettere più BTP o addirittura BOT, ma funziona solo fino a quando la BCE continua a comprarne ed è già arrivata ad un bilancio di 6,340 miliardi. una cifra pari al 63% del PIL dell’eurozona, quando in USA la FED è sotto il 40% e così la Banca di Inghilterra. In questo modo la BCE ha spinto i tassi di tutti i paesi del nord-europa a livelli negativi da due anni, cosa che soffoca banche, assicurazioni e fondi pensione
OK Perchè Macron e Merkel hanno messo assieme questo programma, che in effetti da soldi all'Italia (non tanti, ma sono sempre miliardi e con dei vantaggi rispetto a inondare il mercato di BTP) ?
La UE non aveva scelta e questo volta doveva concedere qualcosa all'Italia: se non iniziava ora ad emettere debito in comune (in pratica gli eurobonds sotto falso nome), la BCE per evitare un crac dei BTP e quindi dell’Euro doveva comprare altri1,000 miliardi di titoli di stato europei, per cui alla fine arrivava a detenere metà dei BTP in circolazione (sono 1,500 miliardi, di cui BCE e Bankitalia ne hanno già 600 miliardi)
Alla fine la BCE non avrebbe avuto più via d’uscita, perchè se smetteva di comprare i titoli di stato provocava una crisi finanziario e se continuava alla fine monetizzava di fatto gran parte del debito pubblico. Questo i paesi nordici non possono digerirlo, perchè implica che tutto il loro debito pubblico, per rispettare le quote % dei singoli paesi, verrebbe risucchiato dalla BCE.
Perchè non lo si fa ?
Non lo si vuole far sapere al pubblico, ma i titoli di stato sono necessari al mercato finanziario, sono i "safe asset" su sui ci basano i mega fondi e banche per poi re-ipotecarli anche tre volte e creare credito fuori dai normali canali bancari. Nessun paese, a parte il Giappone, può permettersi di far sparire i i suoi titoli di stato sui mercati, perchè sono le fondamenta della piramide del credito che viene creato nel "sistema bancario ombra", come è stato discusso in decine di papers anche della Banche Centrali. La BCE quindi non può continuare a comprare altri 500 miliardi di BTP ad esempio perchè questo implica che compri anche 800 miliardi di Bund e 700 miliardi di Oat francesi e in pratica li fa sparire dal mercato.
Alla UE ci sono Merkel e Macron che hanno consiglieri economici che glielo spiegano e quindi dovevano trovare un altro meccanismo di finanziamento. Anche perchè il QE attuale della Lagarde tramite la BCE significa che il debito italiano o francese alla fine in pratica è in comune ugualmente (solo che non viene detto). Hanno scelto di conseguenza il male (per loro) minore.
E' vero però che con questo Recovery Fund sei dipendente da altri paesi, da regole che devi concordare con gli altri governi, che hanno anche una sorta di veto indiretto (possono sollevare obiezioni sulle riforme che fai o non fai in Italia o su come spendi e possono rallentare l’utilizzo dei fondi). Se finanzi i deficit accettando un accordo con tutta la UE in cui si emette debito comune, dipendi da negoziati con gli altri governi, che se non vogliono ad es quota 100 o il reddito di cittadinanza ti possono obbligare a cancellarli e non ti lasciano neanche ridurre le tasse.
Nessuna delle due soluzioni, 200 miliardi del Recovery Fund o emettere 200 mld di BTP, risolve il problema economico italiano, ma bisogna allora anche chiedersi: come mai allora altri paesi come la Francia o la Spagna non sembrano in difficoltà finanziarie come noi ? Non parliamo qui della Germania, che ha una struttura finanziaria abbastanza unica nel mondo occidentale, con poco debito e 1,400 banche pubbliche locali. Parliamo di Spagna, Portogallo, Francia, Belgio e anche della mitica Olanda. La risposta sintetica è in questo grafico di confronto con la “frugale” Olanda
A differenza dell’Italia, paesi come l’Olanda (o Francia, Spagna, Portogallo, Svezia, Danimarca), non usano il deficit pubblico come strumento principale di finanziamento dell’economia, ma usano invece il credito bancario interno, le proprie banche insomma.
Qui ci discostiamo ora dai commenti che potete leggere in giro e proviamo a dirvi una cosa che raramente leggete sul Sole o il Corriere e purtroppo anche nei commenti dell'opposizione, che ora parla solo di emettere BTP come alternativa.
Il piccolo segreto di cui non parla mai è che siamo l’unico paese OCDE in pratica in cui c’è poco credito. A riprova, mostriamo qui il confronto clamoroso con l'Olanda, la quale non ha bisogno di deficit pubblici perchè ha pompato un enorme quantità di credito nell’economia. Per la precisione quasi il 260% del PIL contro solo il 110% del PIL dell’Italia, una differenza macroscopica del 150% del PIL Chiunque abbia accesso a internet può verificarlo, citiamo qui dati del database della FED che riporta "Credito Totale al Settore non Finanziario"
Questo è un dato clamoroso, sarebbe come se in Italia ci fossero oltre 2,000 miliardi di euro in più di denaro in circolazione.
Si tratta di indebitare famiglie e imprese e quindi è male ? Emettere BTP è debito, accedere a questo Recovery Fund vuol dire indebitarsi, ma nell’economia moderna il 95% del denaro che circola è creato come debito, anche se non sembra che i commentatori economici se ne siano accorti. Devi solo scegliere che tipo di debito incrementare, ma se non lo fai l'economia si ferma, come è successo in Italia da dieci anni.
L'Olanda si indebita molto meno di noi in termini di titoli di stato, ma perchè ha creato una massa enorme di mutui, credito al consumo, fidi e prestiti ad aziende, bonds societari. Questo è finanziamento dell'economia interno, quasi tutto tramite le banche olandesi e non è soggetto a spread sui mercati e non è soggetto ai parametri UE sul debito che riguardano solo quello pubblico. Lo stesso meccanismo lo vedi negli altri paesi nordici (eccetto la Germania) e in Belgio, Francia, Spagna.
Come mai da loro funziona e da noi no ? Perchè le loro banche si comportano cioè diversamente dalle nostre che strangolano l'economia ?
E' un discorso che non ripeto tutto qui, ma sostanzialmente, se guardi i bilanci delle banche, gli immobili sono la componenete principale, quelli in costruzione e quelli da vendere. La funzione principale delle banche moderne è finanziare gli immobili, non le imprese. Il collaterale che le banche vogliono è un immobile e un terreno di solito oppure dei titoli di stato oppure il quinto dello stipendio, le banche finanziano progetti di imprese come attività secondaria. Nei bilanci delle banche italiane ad esempio ci sono meno mendo 650 miliardi di prestiti ad imprese su un totale di quasi 3,500 miliardi. Di conseguenza, quando il mercato immobiliare frana, quando perde anche solo un 10 o 20% del suo valore le banche vanno in crisi. In Olanda,UK, Francia, Spagna, USA ecc i politici capiscono questo e fanno di tutto per sostenere il valore degli immobili: danno garanzie pubbliche e anche soldi a fondo perduto e agevolazioni fiscali di ogni genere, danno ad esempio la garanzia pubblica quando qualcuno compra casa o addirittura il deposito del 20% in modo che non si debba mettere giù soldi. Non mettono IMU e TASI, per cui ad esempio in California o UK le tasse in proporzione al valore degli immobili sono minore e consentono a chi specula sugli immobili o ai costruttori di pagare quasi niente (vedi la carriera di Trump). Gli esempi sono tanti, ma i loro governi sono in stretto contatto coi banchieri e fanno di tutto per agevolarli e quindi fanno di tutto per sostenere il mercato immobiliare che è il pane delle banche.
In Italia i politici non capiscono un cazzo di economia, non hanno un dottorato come la Merkel e Schauble (la Merkel ad ogni riunione porta grafici di dati economici..) o sono stati all'ENA e Banca Rothschild come Macron o a Oxford come Boris Johnson che nomina all'economia dei top finanzieri della City di Londra. Anche in Spagna e Portogallo al Ministero dell'Economia hanno avuto De Guindos che era capo di Lehman ed è una volpe e poi la Corvino che pure è molto intelligente e astura. In Portogallo poi hanno forse il miglior ministro dell'economia del mondo come competenza.
Da noi c'è Renzi, DiMaio, l'avvocato Conte, Zingaretti,professori bolliti come Tria, un prof di storia come Gualtieri, la Castelli ecc.. e non capiscono un cazzo (mi ripeto perchè è un concetto da sottolineare, non sono forse cattivi, ma sono ignoranti). Negli ultimi dieci anni i nostri politici (e il coro degli economisti che hanno intorno) hanno lasciato crollare il mercato immobiliare e di conseguenza le banche italiane sono rimaste incastrate e hanno tagliato il credito indiscriminatamente alle imprese. Se guardi un qualunque grafico dei valori degli immobili c'è un abisso tra l'andamento in Italia negli ultimi venti anni e quello negli altri paesi (ok.. bisognerebbe fare un discorso specifico sulla Spagna...)
Se vogliamo allora uscire dall’austerità permanente che ci affligge da venti anni dobbiamo anche noi seguire l’esempio dei paesi “virtuosi”, ma in realtà più astuti o accorti se vogliamo, che limitano sì il deficit pubblico, ma si finanziano internamente, pompando il credito tramite le banche senza che se ne parli molto. Ci sono diverse cose che si possono fare nel caso specifico dell'Italia e non entro nel merito ora. Ma il punto è che che, come ha spiegato persino Draghi nel suo editoriale sul Financial Times in aprile, devi usare le banche come volano della politica economica
By: G.Zibordi on Sabato 11 Luglio 2020 13:01
Come avevo previsto nell’articolo del 9 luglio su Libero e prima anche nell'intervista a Byoblu di dieci giorni fa la vendita al pubblico italiano, a cui era riservato, del “BTP futura” è stata un flop.
In 3 giorni i “BTP Italia” in giugno avevano raccolto 14 mld dalle famiglie. Qui invece in 5 giorni il BTP Futura è arrivato solo a 6 mld. Il governo e anche la stampa si aspettava molto di più, perchè a differenza delle emissioni normali non si era posto un tetto alla quantità e quindi se il pubblico ne avesse chiesto 30 o 40 miliardi sarebbero stati allocati tutti. In pratica ci si attendeva una cifra superiore a quella del BTP Italia e tra 20 e 30 miliardi.
Alle aste solite, quando il governo ne vende ad esempio per 15 miliardi la domanda che si registra tra gli investitori è sempre circa il triplo, 50 miliardi se guardi le ultime aste di maggio. Per cui hai l'impressione che se ne possano vendere molti di più. Qui il "BTP Futura" lo si riservava alle famiglie italiane offrendo anche un rendimento un poco più alto per chi li tenesse fino alla scadenza di dieci anni. E' stato invece un flop clamoroso, perchè appunto se ne avessero venduti senza un tetto a istituzionali con questo incentivo ne avrebbero venduti probabilmente per 50 miliardi. Con le famiglie italiane invece solo sei miliardi.
Questo però è quello che avevo previsto il giorno che è iniziata la vendita “...comunque un BTP a 10 anni ci sono sempre eventi imprevedibili sui mercati che possono far salire il rischio e i tassi. Di conseguenza anche un bel "Btp Futura" potrà oscillare del 10% o 20% in basso. Il piccolo incentivo che il governo forniva a chi lo tenesse fino alla scadenza di dieci anni, non era sufficiente a invogliare le famiglie, dato che (come abbiamo scritto)...parliamo di un aumento di cedola molto piccolo, e come tutti sanno anche solo 2 anni fa i Btp avevano rendimenti quasi doppi. Insomma, comprare Btp oggi è come comprare titoli quando sono sui massimi. Non conviene.”
Questo flop indica che l’idea di finanziare 100 o 200 miliardi di deficit pubblico emettendo BTP riservati alle famiglie italiane (perchè hanno più di 4,400 miliardi in banca...) non funziona e bisogna che qualcuno lo spieghi al buon Salvini.
La verità è che BTP sono stati inventati a inizio anni ‘90 proprio per gli investitori istituzionali esteri, ci sono anche le dichiarazioni allì’epoca dei ministri dei vari governi, Amato, Dini e Ciampi che lo indicavano. Poi, per diversi anni tra il 1992 e il 1996, i BTP hanno offerto rendimenti eccezionali, oltre il 12% lordo e 11% netto quando l’inflazione era il 6% e quindi anche le famiglie li hanno comprati in massa. In questo modo però lo Stato italiano era arrivato a pagare di interessi cifre pari a 120 o 150 miliardi attuali e pari al 20% della spesa pubblica.
Con l’Euro, i rendimenti dei BTP sono scesi sempre e quindi le quotazoni sono salite, un andamento interrotto ogni tanto però da alcune grosse scivolate del -20% che facevano notizia sui giornali (“lo spread”!)
I BTP sono stati inventati come uno strumento speculativo e hanno offerto per 30 anni grandi possibilità di speculazione. Anche negli ultimi anni dell'Euro hanno reso alla fine molto, ma più che altro come capital gain, per chi li vende quando sono sui massimi e li ricompra quando scendono del 5% o 10%
Non ha invece senso che le famiglie italiane vogliano giocare questo gioco ora, con dei rendimenti appena sopra l’1%. Basta che questi tornino, per ragioni geopoitiche varie a livello mondiale, al 2,5% e i tuoi "BTP Futura" comprati quando rendevano l’1,3% ti perdono in due mesi un 15% sui mercati
Non ha quindi senso basare una proposta di politica economica espansiva su maxi emissioni di BTP.
Dopo il flop dell'asta dei BTP futura c'è chi dice che ci sono però i BOT, perchè ad esempio sono stati venduti questa settimana BOT per 7,5 miliardi a rendimenti negativi (-0,12%). Può venire la tentazione di dire che “con cinque aste così, faremmo meglio del MES!” (che sono 36 miliardi).
Innanzitutto, chi compra i BOT ad un anno ad un rendimento di -0,12% cioè tu paghi lo Stato e non viceversa, non sono certamente le famiglie, ma grandi investitori istituzionali. Questi soggetti hanno miliardi da gestire e quando vogliono tenerli in liquidità non possono tenerli nel conto corrente della banca. Dato che i titoli con scadenza di meno di un anno in Nord Europa e persino in Spagna costano (a chi compra) un 0.5 o 0,6% l'anno ad esempio (tasso negativo di -0,6%), tanto vale, visto che ti rimborsano dopo pochi mesi, prendere BOT che ti costano anche loro, ma solo 0,1%. Questo è un gioco che da un paio di anni devono fare gli istituzionali che hanno enorme liquidità da parcheggiare per qualche mese, ma è anche un fenomeno mai visto prima nella storia (tassi negativi) e dipende solo dalle banche centrali che ora con il Covid hanno spinto i tassi a breve a zero o sottozero.
Può anche darsi quindi che, se questa estate emetti 100 miliardi di BOT, te li comprino a rendimento zero, ma poi l’anno prossimo scadono, assieme ad altri 400 miliardi di BTP, BOT e CCT che ogni anno lo stato italiano deve rifinanziare sui mercati. Può andarti bene per un anno oppure se la BCE o la FED cambiano politica può andarti male e non hai nessun controllo sul tuo destino. Basta che la BCE anche solo dichiari l’intenzione di smettere di comprare BTP e l’asta in cui devi rifinanziare questi 100 miliardi di Bot emessi oggi va deserta e vedi i tassi schizzare al 3% o 4% anche sui BOT
L’unica soluzione logica a tutto il problema del finanziamento dello Stato è non usare strumenti di speculazione per gli istituzionali e investitori esteri per finanziare lo Stato.
Ci sono due sistemi. Uno è ricapitalizzare una banca ora sotto controllo pubblico, cioè MontePaschi, con 3 miliardi e fargli prestare 100 miliardi allo Stato come semplice prestito diretto a cinque anni. Sui prestiti bancari non c’è spread e speculazione,se paghi le rate il valore resta a bilancio costante. Senza contare che se lo fa MPS poi induci anche altre banche a farlo. Dato che le banche italiane hanno appena preso 200 miliardi e rotti di TLTRO al -0,5% dalla BCE, prestare allo Stato allo 0,5% le fa guadagnare quasi un punto percentuale e senza rischio (prestare agli Stati è considerato senza rischio per quello che riguarda i requisiti di capitale). Questo è il sistema che usano in Cina in pratica tramite le loro tre mega banche pubbliche, quindi non è una teoria nuova o bizzarra.
In realtà lo si è usato anche in Italia perchè le banche italiane hanno a bilancio quasi 300 miliardi di prestiti alla P.A.
Se osservi infatti un grafico qualsiasi che riporti chi detiene il debito pubblico italiano, vedi che si indicano 2mila miliardi di titoli divisi per banche, Bankitalia, famiglie e poi fondi e assicurazioni e investitori esteri. Ma il debito pubblico è di 2,400 miliardi, non 2 mila, dove sono gli altri miliardi ?
Il resto del debito pubblico italiano è detenuto da Bankitalia e Banche italiane sotto forma di crediti, non di bonds...
Questo è il piccolo segreto di cui non si parla mai. Si parla sempre dei bonds, dei titoli, dei BTP o Bot venduti sui mercati perchè sono quelli che creano i problemi, in particolare i BTP sui cui si calcola lo spread. Per arrivare a 2,400 miliardi di debito totale, ci sono però anche centinaia di miliardi di crediti, che non soffrono del problema dello "spread", perchè non variano di rendimento e prezzo sui mercati.Se tu hai un fido o un mutuo e paghi le rate il valore del prestito rimane invariato, non oscilla come quello di un bonds Perchè lo Stato non si finanzia anche lui con normali prestiti ? Perchè non se ne parla mai ?
Se un prestito bancario non crea problemi di spread, a differenza di un BTP e non scade entro un anno come un Bot, perchè allora non aumentare questa quota di credito bancario ? E' ovvio che se ci fosse un sistema di banche pubbliche sarebbe più facile, ma esiste MontePaschi e anche Medio Credito Centrale che sono pubbliche e possono essere utilizzati anche loro, ricapitalizzandololi con qualche miliardo di euro in più.
Esiste anche un seconda soluzione più innovativa, che ha suggerito John Cochrane dell'università di Chicago dal 2013 in poi e su cui insiso da anni: offrire alle famiglie da parte del Tesoro dei conti correnti che pagano un interesse
Quindi offrire un conto corrente con bancomati e carta di credito ma che paga interesse pari a un BTP a 5 anni, cioè ad esempio un 1%. Lo configuri come emissione di debito irredimibile, cioè senza scadenza, ma lo Stato si impegna in ogni momento a farteli usare per fare bonifici o pagare con il bancomat. In pratica offri un alternativa migliore a tenere i soldi nei conti correnti. La chiami “Moneta Elettronica del Tesoro” perchè la puoi usare per tutti i pagamenti come appunto la moneta. Ma solo quelli elettronici (per quelli in banconote, in cash, invece rimane la banca per evitare complicazioni e problemi legali)
Ovviamente, se emetti 100 miliardi di questa “ moneta elettronica del tesoro” (configurata come un titolo di stato irredimibile), lo Stato ne userà per i pagamenti solo 90 miliardi, ne tiene 10 miliardi di riserva, ma è quello che fanno le banche, le quali raccolgono nei conti correnti 100 miliardi e poi tengono solo 2 o 3 miliardi in cassa per i pagamenti dei clienti (e si compensano anche tra loro). Dato che lo Stato spende 800 miliardi e rotti l’anno e ne incassa 750 miliardi (con il Covid non si sa ora bene quanti) può fare come le banche e compensare i flussi di pagamenti, in modo da avere sempre una cifra in cassa per chi abbia bisogno di fare pagamenti dal suo conto presso il Tesoro.
La tecnologia attuale che consente di addebitare istantaneamente e con costi irrisori un “conto titoli” (che pagano interesse) lo consente. Dieci anni fa non era facile perchè c'erano ritardi di giorni o anche solo ore nonchè costi significativi nel far addebitare ad esempio 20 euro ad un conto titoli in cui avevi 50mila euro. Oggi è possibile farlo in modo istantaneo e a un costo vicino a zero. Non c'è più ragione, se non la convenienza delle banche ad avere depositi che non remunerano, per tenere i soldi fermi in un conto corrente invece di averli in un conto titoli da cui però puoi effettuare bonifici o usare il bancomat e la carta di credito
In sostanza bisogna avere idee nuove. Anche il BTP quando è stato inventato intorno al 1990 era un innovazione, ma lo scopo era attirare gli investitori esteri e finanziare lo Stato sui mercati esteri. Questo sistema ha fatto molti danni e ha fatto il suo tempo
By: G.Zibordi on Sabato 11 Luglio 2020 12:42
(articolo su Libero del 9 luglio, versione integrale senza i tagli redazionali per ragioni di spazio)
Il governo vende da oggi il “BTP Futura", che servirà a finanziare la ripresa post Covid-19” come dice la pubblicità, riservato al pubblico italiano. Un mese fa aveva venduto 12 mld di “BTP Italia” riservati al pubblico, sembra quindi che vada nella direzione richiesta anche dalla Lega, cioè “auto-finanziare” in Italia i deficit offrendo titoli di stato, con qualche incentivo in più, direttamente al pubblico italiano.
Sono però quantità modeste, se tutto va bene con questo “BTP futura” forse arriverà forse a 25-30 miliardi complessivamente su un totale di 450 miliardi circa di titoli che venderà nel corso del 2020.
Come vedremo ora, questo non funzionerà, mentre esiste un altra nuova soluzione che funzionerebbe e cioè cioè offrire da parte del Tesoro dei conti correnti, ma remunerati come un BTP, al pubblico, in un modo simile a come fanno le banche
Partiamo da quello che si discute ora. C’è chi dice di chiedere 37 miliardi alla UE, tramite il MES e altri fondi dal Recovery Fund (da l’anno prossimo). E chi ribatte che è ora tornare a rivolgersi al pubblico italiano come si faceva 25 o 30 anni fa vendendogli BTP.
Da quando c’è l’Euro il pubblico italiano è uscito dai BTP (ne detiene più che altro indirettamente, quando si comprano dei fondi obbligazionari che, tra i tanti titoli di stato al mondo, hanno in portafoglio anche dei BTP). Questo è stato un peccato perchè i BTP negli ultimi venti anni hanno battuto come rendimento quasi tutti i titoli di stato al mondo (hanno reso oltre un 100% tra cedole e apprezzamento dal 2010 ad esempio). Ed è stato un peccato che i commentatori economici della grande stampa abbiano contribuito a tenere lontane le famiglie italiane con l’allarmismo dello Spread
Adesso che i rendimenti sui mercati globali sono zero, sottozero o appena sopra lo zero attirare la famiglie italiane sui BTP ha poco senso, perchè tra un anno la BCE, che in dieci anni ha gonfiato il suo bilancio di quasi 6mila miliardi di euro, ad un certo punto smetterà. E ci sono sempre eventi imprevedibili sui mercati globali che possono far salire il rischio e quindi i tassi ecc.. Di conseguenza anche un bel “BTP Futura” o “BTP Italia” potrà oscillare del -10% o -20% in basso. In parole povere il momento adatto era quando i BTP rendevano il 5%, non quando come adesso rendono l’1%
Ma vediamo meglio questo SBTP futura”. Sul Sole24 oggi Davide Iacovoni, capo della direzione del debito pubblico del ministero dell’Economia, dice che con i BTP soliti “dopo l’emissione può succedere che «i tassi di interesse possano salire e che di conseguenza i prezzi scendano e questo può essere un problema per chi ha necessità di vendere prima della scadenza...questo BTP futura, invece, avendo «una sequenza crescente di cedole...scenderà di meno a fronte di un possibile incremento dei tassi di interesse, a differenza di un BTp a cedole fisse, per il quale la riduzione di prezzo sarebbe più elevata»
Come nota il prof Beppe Scienza sul “Fatto”, la matematica finanziaria dice invece che se anche paghi una cedola dell’1,4% ora e poi un 1,8% l’ultimo anno (nel 2030 ad es), se i tassi aumentano l’anno prossimo nel mondo e anche in Italia, la quotazione dei “BTP futura” l’anno prossimo cederà come quella della massa degli altri 1,500 miliardi di BTP esistenti.
In ogni caso parliamo di un aumento di cedola molto piccolo, e come tutti sanno anche solo due anni fa i BTP avevano rendimenti quasi doppi. Di nuovo, stiamo parlando dei rendimenti più bassi della storia sui titoli quotati sui mercati, italiani e del resto del mondo. Per cui la probabilità che poi aumentino e le quotazioni di riflesso abbiano dei crolli è alta. E’ un po’ come far comprare le borse quando sono sui massimi se vogliamo.
La soluzione al problema dei deficit e del sostegno all’economia NON è vendere 100 o 200 miliardi di BTP in più. Questo funziona solo fino a che la BCE li compra cioè adesso, ma l’anno prossima può smettere e dopo la famiglia che ha comprato BTP li vede perdere il 10% in una settimana e si preoccupa anche se in teoria aspettando altri 9 anni li rimborsano
Se Salvini e la Meloni andassero al governo, in qualche modo la BCE troverà un motivo per smettere e metterli nei guai. La BCE può smettere di comprare BTP l’anno prossimo perchè ha già espanso il suo bilancio il doppio della FED americana e inoltre incontra il limite che non può comprare solo BTP, deve comprare anche una proporzione di bonds olandesi, finlandesi, austriaci, tedeschi ecc.. e per sostenere l’Italia altri tre o quattro anni dovrebbe far sparire quasi tutti i titoli del nord europa dai mercati.
Supponiamo che Gualtieri dia retta a Salvini e offrendo cedole leggermente più alte, venda altri 100 miliardi di BTP al pubblico italiano. C sono però sempre 1,500 miliardi di BTP in mano a fondi, banche, assicurazioni e fondi hedge esteri o controllati dall’estero i quali possono affondare i BTP in tre giorni se la BCE da il segnale che non ne compra. Le famiglie italiane si ritroveranno ad aver comprato BTP con rendimenti molto bassi, i più bassi anzi della storia, i cui prezzi oscillano violentemente in basso del -10 o -20% in pochi giorni. Puoi anche spiegargli che devono solo aspettare altri otto o nove anni e lo Stato li rimborserà lo stesso, ma a molti non piace vedere il valore del proprio conto titoli calare di colpo da 100 a 90 mila euro e leggere sui giornali di nuovo di rischi di “default” e simili
Ma il problema è che ci si ostina a pensare sempre a titoli che oscillano sui mercati e bisogna invece fare qualcosa di diverso
Qual’è allora invece una soluzione ? Come abbiamo provato a spiegare qui e anche in un paio di articoli sulla stampa finanziaria nonchè sui blog e “social”, grazie ai progressi della tecnologia lo Stato può facilmente ora finanziarsi come si finanziano le banche, offrire titoli che funzionano come i conti correnti. Non è solo un idea nostra, ne ha parlato anche il sottosegretario prof. Mario Turco già diverse volte e viene dal prof. John Cochrane a Chicago, ma per ora il resto del governo e anche della stampa finanziaria non ha prestato attenzione.
Le famiglie italiane hanno accumulato sempre più soldi, ora 1,500 miliardi nei conti in banca, da cui ricevono zero rendimento, ma non li spostano su altri prodotti perchè non vogliono rischi, neanche quelli dei titoli di stato (per i motivi spiegati sopra) e vogliono avere liquidità a portata di mano.
Questi miliardi che le famiglie depositano sono un debito per le banche che li segnano al passivo nei loro bilanci, ma è un debito per così dire “perpetuo” per così dire, cioè se ne usi solo una frazione puoi lasciare soldi per tutta la vita con la banca. E la banca si finanzia in modo “perpetuo” in questo modo.
Le banche poi usano i soldi depositati dai clienti per comprare BTP o altri investimenti o erogare mutui o fidi, lasciando, tacitamente, un 10% circa di riserva in cash per le esigenze di cassa dei clienti. Quando il cliente chiede di fare pagamenti sono sempre disponibili, ma se ci fosse qualche panico in ogni caso fino a 100mila euro sono garantiti dallo Stato e di fatto anche tutti gli altri soldi depositati sono garantiti dallo Stato lo stesso perchè quando ad es MontePaschi stava per fallire lo stato vi ha immette dei miliardi per tre volte
Bene, lo Stato può fare come le banche allora e offrire di vendere alle famiglie dei titoli di stato che funzionano come dei conti correnti, cioè dove se vuoi lasci i soldi per venti anni e se invece ti servono domani puoi usarli. In più offrire un rendimento simile a quello medio dei BTP che è ora (se fai una media delle scadenze) intorno all’1%
Se lo Stato raccoglie in questo modo 300 miliardi ne potrà usare solo ad esempio 270 miliardi, a differenza dei BTP, perchè ne deve tenere 30 miliardi “di riserva”, ma questo è quello che fanno le banche senza grandi problemi (in realtà perchè sono garantite dallo Stato)
Per il pubblico sarebbe una soluzione attraente perchè non devi più pensare se tenere molti soldi liquidi nei conti correnti o comprare titoli o fondi, vieni remunerato automaticamente su tutti i soldi che tieni in deposito.
Il Ministero ti offrirà questi titoli quindi con un rendimento e in più la possibilità di fare pagamenti elettronici, bancomat, carta di credito e bonifici (lasciando il business dei contanti alle Banche (e alla Banca centrale))
In questo modo si elimina finalmente lo “spread” e le oscillazioni sui mercati dei BTP, perchè questi titoli sono soldi su conti il cui valore è certo. Così come è certo il valore dei 50mila euro che tieni nel conto corrente e che la banca paga per tuo conto sempre come se fossero 50mila
Dal punto di vista legale lo Stato ti ha venduto un titolo e hai gli stessi diritti del detentore di BTP e ti paga il rendimento di mercato medio dei BTP, ma funziona anche come un conto corrente perchè puoi usare i soldi in qualunque momento.
Se in questo modo una cifra di 300 miliardi uscisse dai conti correnti (o risparmio o fondi…) delle banche non sarebbe un grande problema perchè innanzitutto il loro bilancio complessivo è sui 3,500 miliardi. Poi hanno ad esempio appena attinto in giugno al TLTRO della BCE che ha dato alle banche italiane oltre 200 miliardi al -0,5%, senza contare altri 60 miliardi che le famiglie italiane con il Covid hanno risparmiato e lasciato in banca. Andrebbe anche sottolineato che le banche italiane usano i soldi che hanno in deposito o raccolgono dalla BCE anche ogni tanto per fare speculazione, come comprare bonds turchi
Come nota Bankitalia nel suo bollettino di aprile, hanno prestato alle imprese molto meno della media europea (68% del PIL contro 108% del PIL che è la media europea) a dispetto di tutta la liquidità che la BCE ha dato loro a tassi negativi e a dispetto della massa di risparmi che il pubblico ha accumulato nei conti correnti e risparmio
Se allora lo Stato si finanziasse per 300 miliardi in questo modo e poi tagliasse le tasse e facesse investimenti rimettendo in moto l’economia anche le banche ne avrebbero benefici perchè più gente pagherebbe le rate o sarebbe “solvibile”.
In conclusione, non c’è bisogno di indebitarsi con gli altri paesi UE (cioè chiedere soldi al MES) e non c’è bisogno di vendere BTP che poi oscillano sui mercati. Lo Stato italiano può fare qualcosa di nuovo, può offrire al pubblico un conto remunerato e di valore certo e senza le oscillazioni dei BTP
By: G.Zibordi on Venerdì 15 Maggio 2020 10:59
Ricopio qui dalla pagina Facebook del dott Scoglio la versione breve del suo report sui numeri Istat che conferma in modo più dettagliato quello che scrivo da più di un mese e cioè che nel 2020 non si è verificata una mortalità eccessiva, perchè ci sono stati anni come il 2015 e 2017 ad esempio in cui nel periodo invernale (dicembre-marzo o gennaio-aprile) i decessi sono stati maggiori che nell'equivalente periodo del 2020 con il Covid.
L'Istat in un nuovo report del 4 maggio di cui hanno parlato tutti i media con titoli sul "+49% di morti nel marzo 2020" aveva risposto indirettamente alle critiche che io e Becchi avevamo sollevato sui social come Twitter e poi nel famoso articolo sul Sole24ore che il CdiRedazione dei giornalisti aveva chiesto al direttore Tamburini di rimuovere.Il risultato era stato che per giorni tutti i TG e i giornali hanno titolato su un aumento dei morti del 50%
Istat nel nuovo report del 4 maggio lungo 40 pagine e pieno di tabelle e numeri come in nessun altro report che abbia mai prodotto, indica delle percentuali di aumento della mortalità che non corrispondono ai numeri della mortalità che l'Istat stessa pubblica (se li si vanno a cercare nascosti dentro i suoi report come ha fatto il dottor Scoglio).
Il trucco è quello che usano in tanti anche in Economia.... usare le percentuali, ma non indicare i numeri da cui le percentuali dovrebbero derivare. Sia nel mio caso che in quel dott. Scoglio invece, abbiamo cercato i numeri dei morti totali in Italia nel periodo invernale del 2020 per confrontarli con quelli dell'analogo periodo degli anni precedenti. Questo è l'approccio corretto e che si usa per vedere la "mortalità eccessiva" stagionale.
Il problema è: nei mesi di gennaio-aprile o dicembre-marzo, che sono i periodi che si calcolano per valutare l'incidenza della mortalità da influenza e polmonite stagionale, ci sono stati più morti o meno morti in presernza del virus del Covid degli anni precedenti ? Quanti siano attribuibili al Covid è un altro problema e secondario perchè in un 86ennne con due patologie gravi è difficile stabilire la causa ultima del decesso.
Se però il totale dei morti quest'anno, nei mesi in cui colpiscono le polmoniti stagionali, è uguale o quasi uguale a quello degli altri anni, allora ci si chiede perchè stiamo distruggendo 300 miliardi di PIL e provochiamo un crollo del 30% della produzione industriale.
Istat produce 40 pagine di numeri che sono quasi tutti percentuali e fa apparire "un +49% di morti" che poi tutti i giornali mettono in prima pagina, ma se hai la pazienza di leggerle, evita di indicare quante persone sono decedute negli anni precedenti nel periodo delle polmoniti invernali, che sarebbe il dato di base per confrontarlo con il totale dei decessi questo inverno.
Se sono 232 mila i decessi negli anni precedenti tra Dicembre e Marzo in media e 240mila quest'anno come ho stimato io, allora non c'è nessuna emergenza. Il dott. Scoglio usa il periodo Gennaio-Marzo qui di seguito e nel report PDF che ha messo sul suo sito che contiene tutti i numeri.. Quest'anno risulta allora, in base ai suoi calcoli che utilizzano i dati Istat, con 188 mila morti in 3 mesi nel 2020 è leggermente superiore alla media degli equivalenti tre mesi degli anni precedenti, ma se si guarda alle singole annate, ci sono anni come il 2015 con 188mila morti e 2017 con 192mila morti che risultano pari o leggermente superiori ai decessi del 2020
Aggiungo che al dott. Scoglio è forse sfuggito il dettaglio che addirittura Istat a pagina 25 scrive che ha deciso di "NON DIFFONDERE IL DATO DI 1,038 COMUNI" perchè avevano una mortalità più bassa delle media. Per cui in Friuli e Sicilia che hanno mortalità più bassa della media storica Istat come scrive lei stessa riporta i dati di un 72% dei Comuni mentre in Lombardia per il 97%!!
Questo è un fatto clamoroso, perchè Istat vuole indicare se la mortalità quest'anno è eccessiva rispetto agli altri anni ed esclude più di 1,000 Comuni su 7,900 perchè risultano avere mortalità bassa e dice che " probabilmente in questi comuni del Friuli sono lenti a riportare i morti" per cui li escludo...
In più, il confronto corretto dovrebbre includere anche Dicembre, come hanno fatto per la Francia Didier Raoult e per l'Europa intera Michael Levitt (vedi mio articolo precedente) e dato che il mese di Dicembre quest'anno aveva meno morti in tutta Europa della media questo riduce ancora la differenza.
Se si tiene conto quindi anche del fatto che a) l'Istat ha escluso 1.035 Comuni a bassa mortalità e b) che si dovrebbe includere anche Dicembre, la differenza tra i morti in questa stagione 2020 e quelli medi delle altre è anche minore di quella che calcola il dott. Scoglio e diventa praticamente zero
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Qui di seguito trovi la versione più sintetica del report dott. Scoglio
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Come promesso, posto qui il mio documento breve sul Rapporto iSTAT relativo alla mortalità al tempo del corona virus. Chi fosse interessato ad approfondire, può scaricare il .pdf della versione più ampia, completa di tutti i calcoli: purtroppo FB non mi consente di allegarlo a questa nota; così lo posterò (spero entro oggi) nel mio gruppo Dr. Stefano Scoglio - Nutriterapia Primordiale, da dove potrete scaricarlo (se non siete membri, basta che chiediate di diventarlo).
ISTAT, MEDIA NAZIONALI E PRESUNTO AUMENTO DI MORTALITÀ AL TEMPO DEL CORONAVIRUS
Dr. Stefano Scoglio, Ph.D.
Quella che segue è la sintesi di un più ampio lavoro di analisi del recente Rapporto, stilato congiuntamente da ISTAT e ISS, sull’aumento di mortalità nel periodo centrale della crisi corona virus, che potrete scaricare a parte.
Nel loro Rapporto, ISTAT e ISS fanno subito un’operazione scorretta: prima affermano che nel Marzo del 2020 c’è stato un aumento di morti del 49.4% rispetto alla media dei mesi di Marzo dei precedenti 5 anni (e questo è il numero che è finito su tutti i media), ma non forniscono nessun dato a supporto di tale affermazione (e vedremo che è “sbagliata”); poi cambiano immediatamente discorso e passano a trattare un periodo diverso, ovvero quello dal 20 Febbraio al 31 Marzo 2020, in rapporto allo stesso periodo negli anni precedenti, dando una serie di numeri molto difficili da verificare, perché ovviamente non esiste alcuno storico di dati riferito a tale anomalo periodo. Insomma, ISTAT/ISS si sono assicurati che i numeri dati fossero difficilmente verificabili, chissà perché.
Il rapporto inizia dicendo che relativamente al periodo 20 Febbraio-31 Marzo, nel 2020 si sono avuti 90.946 morti contro i 65.592 morti come media dello stesso periodo nei 5 anni precedenti. Intanto, evitano accuratamente di dire che la differenza di quelle due cifre non da lo strombazzato 49.4% di differenza, ma una più ridotta differenza del 38.6%.
Ma la cosa più grave è che, quando sono andato a fare il calcolo effettivo, ricostruendo un periodo (20-2/31-3) che non è direttamente disponibile, ho scoperto che la media del periodo dei 5 anni precedenti non è 65.592, come asserito apoditticamente da ISTAT/ISS, ma 79.172 morti; e che dunque la differenza tra i morti del periodo suddetto di quest’anno e quelli dei 5 anni precedenti non è del + 38,6% ma di un ben più misero + 14%!
E se si va a verificare non tanto la media (trucco statistico utilizzato per abbassare il termine di confronto), ma i singoli anni, si vede che ad esempio, nel 2015, nello stesso periodo ci furono 84,429 morti, e dunque la differenza a vantaggio del 2020 si riduce ad un ancora più minuscolo + 7%. Non certo un numero da pandemia, quindi inutile per chi vuole continuare a spargere panico!
Ma non finisce qui. Marzo 2020 è stato un mese insolito, perché è stato il vero mese invernale, dato che quest’anno Gennaio e Febbraio sono stati primaverili. Ecco perché a Marzo c’è stato un seppur minimo aumento di mortalità. Così, se andiamo a fare il confronto con lo stesso numero di giorni del periodo 20-2/31-3, ovvero 41 gg, ma dei periodi 1° Gennaio - 10 Febbraio (sempre 41 gg) degli anni 2019 e 2017, troviamo che nel 2019 ci sono stati 89.593 morti, numero molto vicino ai 90.946 del 20-2 /31-3 2020; e nel 2017 ben 96.417 morti, ovvero un 6% di morti in più della presunta devastante pandemia di quest’anno. Di fatto c’è stato un mero spostamento di mortalità legato alla variazione stagionale (il Marzo invernale di quest’anno), usato da governo, media, ISTAT e ISS per chiudere in modo folle l’intera economia e nazione.
La cosa è confermata da altri numeri:
- Nel primo trimestre 2020 il numero dei morti è stato approssimativamente (perché ricostruito plausibilmente dal sottoscritto) di 188.684. Questo numero è perfettamente nella media degli anni precedenti, ed è sostanzialmente identico al numero di morti del 2015 (188.072), e addirittura inferiore al numero dei morti del primo trimestre 2017 (192.045).
- Il numero di morti del mese di Marzo 2020 in rapporto agli anni precedenti, ci dà anche la possibilità di verificare l’attendibilità di quel + 49.4% che è stato pompato sia tutti i media. Il numero di morti del Marzo 2020 è di circa 71.487; la media del numero dei morti dei mesi di Marzo 2015-2019 è di 58.531. La differenza non è dunque del 49.4%, ma di un ben più modesto + 22%, meno della metà. Ma di nuovo, questo è possibile solo perché il confronto è fatto con la media, che se andiamo a vedere altri singoli mesi di Marzo, troviamo che nel 2015 ci sono stati 61.581 morti, e qui la differenza si riduce ad un mero 16%; e se di nuovo allarghiamo la prospettiva ad altri mesi invernali, troviamo il Gennaio 2019 con 68.209 morti, poco meno di quelli del 2020, e il Gennaio 2017, con 75.623 morti, addirittura un 6% di morti in più rispetto al Marzo 2020. Di nuovo, nessuna pandemia nel Febbraio-Marzo 2020: eccetto quella mediatica che continua imperterrita tuttora; e forse quella iatrogenica.
- Già, perché gran parte dei morti in eccesso nelle poche città più colpite, come Bergamo o Pesaro, dove ci sono stati forti aumenti di mortalità, sono dovute non al Covid-19 ma molto più probabilmente al protocollo stabilito dall’OMS, che ha allargato l’uso di una metodologia invasiva e molto pericolosa, l’intubazione e ventilazione forzata normalmente riservata come ultima spiaggia in pazienti comatosi e in fin di vita, a tutti i soggetti anche con difficoltà respiratorie temporanee.
- Questo è di nuovo confermato dai numeri ISTAT, se letti bene. Nella seconda parte del suo rapporto, ISTAT tratta l’insieme delle province italiane dividendole in 3 zone: Centro-Nord ad alta diffusione; Centro a media diffusione; Sud a bassa diffusione. L’incidenza dei morti con Covid-19 (dico “con”, perché non c’è nessuna prova che il virus abbia un nesso causale con la patologia) sul totale dei morti è: al Nord del 20,9%; nelle 35 province intermedie del 5.15%; nelle 34 a bassa diffusione del Sud, la percentuale di morti Covid-19 sul totale è di appena l’1.3%. Praticamente, al Centro-Sud la presunta pandemia ha avuto effetti pari a zero; al Nord avrebbe e causato la morte solo di un 1 deceduto su 5. Numeri che non sono né da pandemia né da epidemia. E se guardiamo per esempio la provincia di Bergamo, non c’è dubbio che il passaggio, nel periodo 20-2/31-3, dalla media dei 5 anni precedenti di 1180 morti ai 6.238 morti di quest’anno, è stato impressionante (+567%).
Ma se si guarda con attenzione, si vede che di questi 6.238 morti ne sono stati attribuiti al Covid-19 solo 2.346, mentre la stragrande maggioranza, quasi 4.000 (3.892) sono morti a causa di altri fattori (non specificati). Se consideriamo che gran parte dei morti attribuiti a Covid-19 sono nella stragrande maggioranza casi di individui con una media età di 80 anni e con gravi patologie pregresse, il numero di morti effettivi da Covid-19 è addirittura di molto inferiore. Ma anche così, è evidente che l'epidemia che avrebbe colpito alcune limitate parti di questo paese (il che di per sé rivela la natura non contagiosa della patologia stessa) non è di origine virale, ma si potrebbe definire, scherzando, “epidemia idiopatica”, cioè di cui non si sa l’origine, dato che i 2/3 (e a Torino addirittura i 9/10 e a Pesaro i 4/5) dei morti sono classificati come morti senza causa. E “idiopatico” è termine che spesso copre, appunto, eziologie iatrogeniche. I numeri non mentono, almeno se non li si fanno mentire…
By: G.Zibordi on Giovedì 07 Maggio 2020 22:40
Da due mesi gli italiani sono agli arresti domiciliari dalla Val d’Aosta alla Sicilia e l’economia sta affondando con una perdita di PIL che è stimata a 300 miliardi a causa del “lockdown”, chiudere tutti in casa
Questo è un sistema medievale perchè non lo si è mai sperimentato dai tempi della peste bubbonica nel medioevo. Con la differenza che la peste uccideva un 20% della popolazione e il Coronavirus in media, nel mondo, ha una mortalità inferiore allo 0,002% della popolazione (circa 300mila morti su circa 2 miliardi di persone nei paesi in cui il contagio è diffuso)
Per chi si perda con le percentuali inferiori allo zero: su ogni milione di persone la peste uccideva anche 200 mila persone, mentre il Coronavirus nel mondo finora ha causato la morte di 31 persone su ogni milione di abitanti. Cosi è più chiaro ? 200mila la peste, 31 il Coronavirus, Ovvio che essendo fenomeno simili si adotta la stessa soluzione, tenere tutti in casa no ?
Perchè allora si è "chiuso tutto" ?
Anche in Lombardia e a Piacenza, dopo un picco di decessi in alcune province centrati su ospedali e case di riposo, in un mese le cose sono cambiate. Le autorità sanitarie e i medici delle unità ospedaliere che si occupano di Covid hanno ora aggiustato il tiro rispetto a marzo, evitando di mescolare pazienti con Covid agli altri pazientii e agli anziani delle case di riposo. Hanno anche sperimentato con successo diverse terapie nuove dalla clorochina, alle trasfusioni di plasma e anche individuato la causa di molti decessi nelle trombosi, evitando quindi di usare i ventilatori, la cui mancanza in marzo sembrava essere l’emergenza nazionale
Il risultato è che la mortalità attribuita al Covid è crollata rapidamente anche in Italia da oltre 1,000 morti al giorno a circa 150 morti al giorno in Italia. Senza contare che sembra che ora questi decessi “da Covid” spesso risultino essere persone di 80 o 90 anni che sono risultati positive al test del Covid, ma non sono morte per una patologia specifica riconducibile al virus. Per cui la mortalità effettiva di questo virus è scesa oggi in Italia in linea con gran parte del mondo, cioè non più di 100 persone su ogni milione di abitanti, per semplificare. Perchè chiudi l'economia visto che di solito ogni milione di abitante ne muoiono circa 10,000 all'anno in media ? (in Italia 650mila morti su 60 milioni)
Perchè non si riapre l’Italia ?
I giornali e telegiornali martedì hanno riportato in prima pagina titoli sul “+49% dei morti nel 2020 in marzo” in base ad un nuovo report dell’Istat appena uscito che reinforza il clima di emergenza e la necessità del “lockdown” che si stava allentando. I dati dei contagi infatti ormai sono azzerati in Italia come crescita e i decessi giornalieri attribuiti al Covid sono scesi a 150 al giorno, da un mese ormai non si parla più di unità di terapie intensiva e di respiratori e gli ospedali allestiti per il Covid come quello della Fiera a Milano sono vuoti. Se però il pubblico legge che i morti erano aumentati del 50% in un mese in Italia la necessità della strategia di chiusura di quasi tutto (“lockdown”) viene giustificata.
Assieme al prof. Becchi avevo contestato questa tesi con un articolo sul Sole24ore un mese fa
Il CdR del Sole ha chiesto al direttore di rimuoverlo e ha pubblicato un comunicato per condannare l’articolo, perchè trovava scandaloso argomentare che a livello nazionale la mortalità non è in realtà tale da giustificare il blocco di quasi tutta l’Italia.
L’Istat ha ora fatto uscire un report che parla di "25mila morti in eccesso" dal 20 febbraio al 31 marzo e tutti i media lo hanno citato in prima pagina, per cui sembra che il dato che ci sia stata una mortalità eccezionale fuori dalla norma in Italia quest’anno sia confermato.
In realtà, ogni inverno si verificano in Italia da 15mila a 48mila morti in più (o in meno) e il totale dal 2014 al 2019 oscilla tra e 596 mila e 647 mila decessi l’anno. Finora non vi si è mai fatto caso, nè si è mai pensato di chiudere gli italiani in casa nella stagione invernale e chiudere l’economia. Il report dell’Istat di cui parlano i giornali va quindi messo nel contesto di quella che è la variazione statistica dei decessi e si è già verificato negli ultimi anni che i decessi aumentassero ad es dai 598 mila del 2014 ai 647 mila del 2015 e dai 615
La ragione principale di questa variazione è ovviamente l’influenza e le polmoniti connesse tra Dicembre e Marzo (uno studio di Walter Ricciardi a altri del 2019 ne stima l’impatto in 18mila morti in media tra il 2013 e 2017).
La popolazione italiana è ferma a 60 milioni e data anche l’immigrazione. non invecchia significativamente più per cui le variazioni di decine di migliaia di morti da un anno all’altro sono dovute all’incidenza stagionale di virus che portano polmoniti. E fattori stagionali che non vengono particolarmente discussi perchè si accetta come un fatto normale che ci siano 20 mila o anche 30 mila morti in più in un anno su una popolazione di 60 milioni, in cui almeno 12-15 milioni possono essere classificati come anziani o soggetti a patologie. Lo stesso accade ovunque nel mondo e non ci si preoccupa di calcolare in modo esatto l’attribuzione di questi morti alle polmoniti stagionali, tanto è vero che il governo americano ne indica l’impatto come "da 40 a 90 mila" nei documenti ufficiali del CDC (Centro per il Controllo delle Malattie).
Quest’anno il problema dei morti in eccesso dovuto al Coronavirus era concentrato in alcune province che hanno avuto negli ospedali e case di riposo da inizio marzo a inizio aprile una mortalità assolutamente anomala rispetto al resto del mondo intero, dell’ordine di oltre 1,000 decessi per milione di abitanti a Cremona, Piacenza, Bergamo, quando la media mondiale di decessi attribuiti al Covid-19 è di 31 decessi per milione. Questo è il dato essenziale da tenere a mente, pariamo di una presunta epidemia, perchè finora non ha causa morti in maniera rilevante nel mondo.
Per chi non ci avessi mai pensato, ogni milione di persone ogni anno ne muoiono in media circa 10mila. Il Coronavirus ha causato finora 31 morti ogni milione di persone. Bisogna ripetere questo dato perchè leggendo i giornali non te ne rendi conto e pensi che si tratti di un epidemia senza precedenti, quando invece nel 2008, 1968-9 e 1957 come si può facilmente controllare ci sono state altre epidemie "asiatiche" che si stima abbiano causato almeno un milione di morti senza che nessuno smettesse di lavorare o viaggiare.
Se non ci fossero i virologhi e gli epidemiologi a predire miliioni di morti e i giornali e le TV a ripeterlo, il Coronavirus non dovrebbe in realtà fare notizia, al di fuori del Wuhan e della Lombardia, perchè in media, nel mondo finora non è qualcosa di letale.
A questo punto abbiamo ora alcuni dati per discutere i “25mila morti in eccesso in marzo” di cui titolavano i giornali e se questa variazione sia qualcosa senza precedenti e quindi tale da giustificare distruggere 300 miliardi di PIL
Questi 25mila morti di cui parla Istat non sono però un dato confrontabile per due ragioni. L’Istat, se si legge il suo report, ha escluso più di 1,000 comuni, su oltre 7,800 mila dal calcolo, perchè indicavano una mortalità inferiore alla media, molti in Friuli, Campania e Sicilia. Non si comprende perchè. Come noto in queste regioni l’incidenza del Covid sembrava molto bassa, ma perchè presumere che i loro dati non siano attendibili solo per quello ?
La cosa ancora più importante dal punto di vista statistico è che andrebbe confrontata la stagione invernale da Dicembre a Marzo, perchè quest’anno nei primi tre mesi la mortalità era anomala nel senso di più bassa della media in modo significativo. Se quindi l’Istat includesse tutti i Comuni, anche quelli con mortalità molto più bassa del solito (che ha escluso invece) e includesse l’intero periodo invernale ovviamente il confronto con gli altri anni risulterebbe diverso. La stagione invernale, Dicembre-Marzo, in Italia in media ha circa 232 mila decessi (ultimi 4 anni) e si dovrebbe vedere se quest’anno li abbiamo ecceduti e di quanto.
Anche se può sembrare strano leggendo le prime pagine dei giornali, in Europa in realtà i morti di questo inverno sono nella media, cioè leggermente inferiori al 2018 e leggermente maggiori del 2019. Il calcolo è stato fornito da Michael Levitt, che oltre che Premio Nobel per la Chimica è un biofisico alla Scuola di Medicina di Stanford e nessuno lo ha messo in discussione.
Per la Francia lo stesso calcolo è stato presentato da Didier Raoult che ha confrontato i decessi di Dicembre-Marzo di quest’anno con quelli di Dicembre-Marzo dei quattro anni precedenti e risulta che, in Francia, sono inferiori al numero di morti degli altri anni nonostante il Covid (a cui in Francia sono attribuiti circa 25mila morti).
Didier Rault, che è contrario al Lockdown che giudica un “sistema medievale”, in base all’indice Hirsch delle citazioni delle pubblicazioni sarebbe l’epidemiologo numero uno al mondo. In Italia abbiamo Roberto Burioni a sostenere il Lockdown, il quale però se lo si considera da un punto di vista accademico non è nemmeno confrontabile con Raoult,
Levitt o altri scienziati in questo settore contrari al Lockdown come ad es John Ioannides di Stanford che ha condotto una studio a Santa Clara, California dimostrando come la mortalità reale del Coronavirus è nello stesso ordine di grandezza dell’influenza
Abbiamo quindi che in Francia e in Europa la tesi che abbiamo esposto che la mortalità questo inverno non è eccessiva rispetto alla media risulta corretta. E questi scienziati dicono che la mortalità del Coronavisu non è molto diversa dall'influenza con le polmoniti stagionali
E’ possibile allora che anche in Italia se confrontiamo tutti i decessi tra Dicembre a Marzo di quest’anno con quelli medi degli ultimi anni la differenza sia minima o addirittura nulla ?
In parole semplici, senza niente togliere alla tragedia occorsa in molti ospedali della Lombardia e di Piacenza, se guardiamo a livello nazionale e all’intera stagione invernale, dobbiamo allora chiederci se anche in Italia il confronto risulti molto meno drammatico. Rispetto ai 232 mila morti di media del periodo Dicembre-Marzo tra il 2014 e il 2019 si può cioè supporre che quest’anno non li abbiamo ecceduti di molto.
Come anche l’Istat riconosce, prima di marzo la mortalità era più bassa della media e in molte province del centro sud (ma anche qualcuna del nord) è rimasta nella media o anche sotto la media. Il picco di mortalità quindi occorso in Lombardia e altre province del Nord, se si guarda all’intero stagione invernale come si fa di solito, viene quindi compensato a livello italiano dalla bassa mortalità prima di marzo e dal fatto che la maggioranza delle province italiane tra dicembre e marzo sono rimaste nella media. Questo fenomeno è stato indicato anche in un articolo sul Sole24ore di due statistiche del servizio epidemiologico del Lazio
L’obiezione che senza il lockdown però i morti sarebbero stati il triplo è più difficile da sostenere ora che sono passati tre mesi da primi casi fuori dalla Cina e nel mondo paesi come il Giappone e la Svezia che non hanno obbligato nessuno a stare in casa e lasciato persino le scuole aperte hanno avuto mortalità molto più bassa di noi. Secondo scienziati del livello di Raoult (il primo epidemiologo al mondo in termini di pubblicazioni, indice H di 187 ) e Levitt (un Premio Nobel) l’evidenza a livello globale è che il Coronavirus ha un picco iniziale in circa 2 o 3 settimane e poi sostanzialmente si smorza e svanisce (come Raoult ripete per la zona di Marsiglia in cui opera), indipendentemente dalla politiche restrittive della circolazione adottate. Ad esempio nel report tecnico che il governo italiano utilizza per giustificare il lockdown si parla solo del numero “R” o tasso di riproduzione del contagio. Dalla Svezia che non ha vero lockdown, alla Germania (come si vede qui), che ha lasciato circolare i cittadini e tenuto fabbriche e cantieri aperti, il temuto “R” dopo un mese scende sempre sotto il livello di guardia di 1
. La mortalità stessa in Svezia è declinata esattamente come in Asia dopo un mese circa. I modelli citati dai governi come quello famoso dell’Imperial College avevano invece previsto per la Svezia un totale di morti da 10 a 20 volte maggiore
Se si guarda quindi a paesi come la Svezia o il Giappone che non hanno applicato nessun lockdown, sembra logico pensare che altri fattori come il tracciare e isolare i casi di infezione attiva, isolare bene i malati e gli anziani nelle case di riposo e concentrarsi sulle cure sembrano quelli invece veramente rilevanti
La mortalità molto alta in Lombardia rispetto al resto del mondo e quindi l’elevata mortalità italiana dipende probabilmente dal fatto che in marzo le autorità sanitarie italiane hanno commesso errori che in altri paesi hanno evitato.
Non va poi dimenticato che nel Centro-Sud non c’è stato nessun fenomeno di mortalità eccessiva neanche in marzo
In conclusione, ogni anno ci sono variazioni nel numero di decessi in Italia anche di 15 o 40 mila in più (o in meno) durante la stagione invernale su un totale di circa 620 o 650 mila decessi.
La variazione nel numero dei decessi dovuti al Coronavirus, se si considerano tutte le province italiane e tutto il periodo invernale, rientra in questo range di variazione. Questo è un dato che è stato verificato nel resto d’Europa da scienziati di livello mondialer come Didier Raoult e Michael Levitt senza che nessuno abbia potuto contestarlo. In parole povere, in Europa questo inverno la mortalità è nella media.
In Italia occorre che Istat fornisca i dati completi per poter fare questo confronto esatto allo stesso modo. Abbiamo ricevuto una reazione un poco isterica da parte del comitato di redazione del Sole24ore quando ne abbiamo parlato, ma i dati indicano che, se si considera la stagione invernale (e non solo il mese di marzo) e tutte le province, il risultato sarà simile a quello calcolato per il resto d'Europa.
Alla fine quest'anno rientrerà in questa statistica in termini di decessi stagionali,
ma l'epidemia vera sarà stata invece quella della devastazione economica e sociale
By: G.Zibordi on Sabato 25 Aprile 2020 18:53
L’articolo di risposta al nostro articolo "L’economia ferma e il dubbio sui decessi in Italia" che il Sole24ore ha pubblicato di Marina Davoli e Paola Michelozzi concorda con la censura espressa nei confronti del nostro pezzo da parte del Comitato di Redazione
L'indigazione del comitato di redazione è centrata sulla frase:
“non è la mortalità eccessiva a livello nazionale che giustifica il blocco della vita e dei diritti degli italiani”.
Questa è una tesi espressa, senza incontrare mozioni di censura, ad esempio sulla stampa inglese da Lord Sutton, magistrato della Corte Suprema inglese e importante storico (“ è una situazione così grave per cui valga la pena di mettere agli arresti domicilari l’intera popolazione, distruggere attività economiche che sono occorsi anni per costruire, caricare le prossime generazioni di debiti, depressione, stress, infarti e infliggere una situazione intollerabile a milioni di persone che quando sono contagiati ne soffrono poco o niente ?”)
Come valutare la gravità della situazione sanitaria rispetto alla gravità delle conseguenze sociali, economiche e umane della strategia di “Lockdown stile Wuhan” con cui in Italia la si fronteggia ? Occorre scegliere dei dati e abbiamo citato come riferimento nell'articolo sul Sole i 232 mila decessi di media negli ultimi quattro anni tra gennaio e aprile chiedendoci se e di quanto quest’anno li sia superati. Nel loro articolo Marina Davoli e Paola Michelozzi si appigliano al fatto che non funzionava un link, guardandosi bene però dal contestare il dato che è ben noto ai demografi. In Italia i decessi annuali variano tra 630 e 650mila e nel periodo invernale hanno un oscillazione che può essere anche di 20 o 25 mila in più o in meno. Se si prende come riferimento il periodo gennaio-aprile ottieni una cifra intorno a 230 mila decessi
La questione è se quest’anno siano veramente molti di più come tutti immaginano sentendo sempre parlare di 26 mila decessi da Coronavirus e poi anche di altri decessi non rilevati. In Francia questo confronto che nol proponiamo è stato presentato dal prof. Didier Raoult dell’Istituto di malattie infettive di Marsiglia Raoult sostiene anche lui la tesi che, dal punto di vista della mortalità cumulativa a livello nazionale, quest’anno non c’è una situazione eccezionale, perchè in Francia nel periodo invernale, quindi dicembre-marzo, il totale dei decessi di questa stagione “con Coronavirus” era 216mila contro 218mila, 224mila e 223mila negli anni precedenti
Questo è esattamente il tipo di confronto di dati che abbiamo proposto per l'Italia Potrebbe essere interessante per i nostri giornalisti indignati e dottoresse del centro di epidemilogia che non tollerano link non funzionanti discutere di questa tesi di Didier Raoul visto che è l’epidemiologo con un indice Hirsch massimo al mondo di 175, in base al numero di citazioni di pubblicazioni scientifiche. Tanto per fare un confronto Roberto Burioni ha un indice Hirsch di 32
In Italia però non è così facile mostrare questo semplice confronto tra i morti l'anno scorso e quelli quest'anno e si devono fare estrapolazioni per ottenere una stima del totale nazionale dei decessi per l’anno 2020 perché l’Istat, a differenza del servizio statistico di altri paesi come ad es. la Francia, non fornisce il dato nazionale se non dopo oltre quattro mesi. Finora nessuno lo ha fatto e si citano invece sempre delle percentuali di aumento della mortalità del 70 o 80%, che l’Istat ricava però solo da un campione di città del Nord tra marzo e inizio aprile. Questo campione Istat ora è stato allargato ad un numero maggiore di Comuni che rappresentano il 32% dei Comuni, ma scelti con il criterio della mortalità superiore alla norma del 20% per cui ovviamente non è rappresentativo.
La questione che poniamo è quanti siano i decessi quest’anno rispetto agli altri anni perchè quando quindi si sente che “oggi sono morte 500 persone per Coronavirus” si assume che in un anno normale sarebbero invece morte 500 persone in meno. I dati ufficiali per i morti associati al Covid-19 vengono pubblicati tutti i giorni e la sorte dell’Italia dipende da questi numeri che appaiono ogni sera al TG.
Dato che sentiamo parlare di 26 mila decessi “da Coronavirus” e molti articoli parlano di molti altri decessi per Coronavirus non rilevati, l’impressione che l’opinione pubblica riceve è che quest’anno la mortalità molto in eccesso del normale, quindi di almeno 26 mila morti in più o forse anche 40 mila morti in più (se fosse vero che molti non sono rilevati)
Come però anche le autrici dell’articolo riconoscono, “il decremento invernale, prima dell'epidemia, e l'incremento dei mesi di marzo e aprile, in qualche misura si sono compensati.” per cui il saldo da inizio anno a livello nazionale dovrebbe essere inferiore a quello dei 25 mila morti attribuiti al Covid.
Occorre tenere presente che la mortalità nella stagione invernale oscilla tra 8 e 26 mila decessi da un anno all’altro come documentato ad esempio nello studio di W. Ricciardi ed altri (“Investigating the impact of influenza on excess mortality in all ages in Italy during recent seasons (2013/14–2016/17 seasons)”, dicembre 2019) https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S1201971219303285. Nei mesi invernali si verificano oscillazioni di 20 mila decessi da un anno altro anche in un singolo mese, dovuti quasi tutti a polmoniti e la media dei morti da polmonite è di 18mila l’anno
Da una parte allora hai notizie per le quali la mortalità da coronavirus sarebbe più alta perchè dei morti da Covid avvenuti in casa non vengono rilevati, dall’altra hai che la mortalità stagionale quest’anno in Italia (e in tutto l’occidente in realtà) era molto più bassa della norma. Inoltre hai discussioni sull’attribuzione dei morti al Coronavirus in ospedale quando i pazienti hanno già diverse patologie concomitanti. E anche se molti non se ne rendono conto, come mostra lo studio citato sopra, la mortalità oscilla ogni anno di 20mila decessi in più o in meno a causa delle ondate di influenza che portano a polmoniti
Come capire allora quale sia la situazione reale di emergenza ? L’effetto di compensazione coi mesi precedenti a bassa mortalità citato e l’attribuzione al Covid-19 di morti per altre cause ridimensionano l’entità del totale dei decessi ?
A mio avviso puoi stimare se in Italia da inizio anno ad oggi i decessi siano in eccesso di 232 mila (la media degli ultimi 4 anni), come ha fatto Didier Raoult per la Francia
I dati di Davoli e Michelozzi su un campione di 10 città del Nord indicano 2,624 morti “in eccesso” da inizio anno al 7 aprile. Dato che fino a marzo la mortalità era più bassa della norma in tutta Italia, come loro correttamente rilevano e dato che nel centro-sud anche in marzo-aprile è variata meno del 10%, si può allora escludere dalla stima della variazione a livello nazionale dei morti eccessivi il Centro Sud e concentrarsi sul Nord. Quindi dovrebbe essere sufficiente estrapolare dalle 10 città maggiori del Nord campionate in cui hai 2,264 morti “eccessivi” da inizio anno il totale del Norditalia
Se si fanno assunzioni in base alla % di popolazione del Nord campionata e quella restante e alla mortalità relativa delle varie province su base storica, si può stimare il totale del Nord pari a 6 volte la cifra indicata Davoli e Michelozzi di 2,264 e quindi intorno a 13 mila morti “in eccesso” da inizio anno. (Abbiamo visto una stima di 19 mila calcolata in modo diverso da parte di chi aveva letto la discussione e corrisposto con noi e siamo interessati a vedere chi arrivi a risultati diversi per questa estrapolazione)
Andrebbe questo stimato cosa succeda nei restanti 23 giorni di aprile se si usano i dati delle autrici che si fermano al 7 aprile, ma dato il calo dei ricoveri in terapia intensiva, ora sui 2,100 in tutta Italia, può essere che l’effetto di mortalità “eccessiva” (rispetto alla media storica) sia ormai minimo. Quindi avresti una stima di circa 13 o forse 14 mila morti in eccesso a livello nazionale da gennaio ad aprile, rispetto ad un dato medio degli ultimi quattro anni di 232 mila morti, cioè un +7% circa in Italia quest’anno. Se poi nel resto dell’anno non si verifica un altra ondata di polmoniti di questo genere, rispetto alla media dei 640-650 mila decessi annuali l’incremento sarebbe inferiore al 3%.
In sintesi, sulla base stessa dei dati Michelozzi e Davoli, hai un effetto stimabile intorno a 13-14 mila morti “in eccesso” che è un incremento del 7% circa su base stagionale (4 mesi) e di meno del 3% su base annuale in Italia
L’effetto di compensazione tra i primi mesi a bassa mortalità e poi il picco di marzo e l’effetto dell’attribuzione al Covid di decessi con altre patologie concomitanti possono spiegare questo impatto limitato sulla mortalità complessiva in Italia.
Ovviamente si può obiettare che è stato il “lockdown” stile Wuhan adottato in Italia dall’11 marzo a ridurre la mortalità e senza questo i morti avrebbero potuto essere decine di migliaia in più.
Va allora ricordato innanzitutto che in media i decessi avvengono dopo circa 20 giorni dal contagio, per cui è solo da circa l’1 o 2 aprile che (in media) puoi dire che il Lockdown ha avuto effetto sulla mortalità. Dal momento che i dati di cui si parla di Michelozzi e Davoli arrivano al 7 aprile hai quindi circa 5 giorni in cui si è sentito l’effetto. Ad es in Spagna che ha un andamento del tutto simile all'Italia, si evidenziato come l'effetto del lockdown nel fare ridurre i decessi sembra secondario, il picco e il declino sono spiegati da altri fattori forse stagionali
Un altro esempio viene da uno studio pubblicato in Germania alcuni giorni fa che mostra come esaminando il tasso di riproduzione (di diffusione) del contagio l'effetto del Lockdown è stato pressochè nullo. Non ho il tempo di mettermi a fare calcoli simili che richiedono tempo per l'Italia, ma questi sono dati che indicano andamenti simili con un picco a fine marzo pressochè in tutti i paesi (ci sono altri esempi) così come in Asia il picco era stata a fine febbraio
Si può comunque argomentare che dal 1 aprile in poi però ci sarebbero stati più morti se non fossimo stati tutti chiusi in casa dall’11 marzo. Questa diventa ovviamente una discussione più complessa perchè riguarda le previsioni dei modelli epidemiologici. Le quali però finora sono state smentite in modo anche clamoroso, ad esempio per gli USA il Dott. Fauci e lo stesso Trump fino al 1 aprile parlavano di 240 mila decessi in base al modello https://www.msn.com/en-us/news/politics/trump-projects-up-to-240-000-coronavirus-deaths-in-u-s-even-with-mitigation-efforts/ar-BB11ZjHu e per ora siamo a 52mila decessi e si parla di riaprire il paese entro due settimane con alcuni stati che hanno già cominciato.
Il modello epidemiologico dell’Imperial College di Londra aveva ad esempio previsto a inizio marzo una mortalità di 2,4 milioni per gli USA senza lockdown che sembra ora ridicola se si considera poi che molti Stati USA hanno adottato un modello di chiusura “soft” che non impedisce ad esempio di uscire di casa e anche di manifestare contro il lockdown.
Una verifica l’avresti usando l’esempio del paese criticato perchè non ha chiuso nemmeno le scuole, la Svezia. Questo modello molto noto, a cui fanno riferimento i governi, indicava per la Svezia una curva dei decessi che saliva fino a giugno mentre invece ha raggiunto il massimo e declina (se prendi ad es una media a sette giorni) da inizio aprile come in Italia
E la una mortalità prevista dal modello per la Svezia senza lockdown era ridicolmente più alta di quella verificatasi. Come si vede il modello epidemiologico prevedeva 10 o 15 volte più morti su base giornaliera della realtà per la Svezia e prevedeva che il picco sarebbe stato in giugno mentre si è già verificato in marzo. Non si risce nemmeno a capire perchè questi epidemilogi vengano ancora ascoltati. In italia poi non hanno nemmeno presentato un modello epidemiologico o citato uno. Ma dove lo hanno fatto puoi notare ora come si siano rivelati completamente sballati, in modo ridicolo per qualcosa che dovrebbe avere un impostazione scientifica
In ogni caso senza lockdown in Svezia la mortalità oggi è di 217 per 1 milione e in Italia con lockdown di 430 per milione.
Se si vuole prendere poi altri dati settimanai per vederne l'andamento, si può paragonare Italia e Svezia tramite quelli di EuroMonitor della Mortalità e il risultato è che c'è un picco in marzo seguito da un declino in entrambe allo stesso modo
Questa è ovviamente una discussione molto ampia, ma un accenno a quanto si siano finora rivelati errati i modelli epidemiologici va fatto, basta pensare che in Asia ci sono circa 300 milioni di persone tra Giappone,Taiwan,Corea,Singapore,Hong Kong, Malesia ecc.. in cui non si è imposto di stare chiusi in casa e di non lavorare e la mortalità è stata di alcune migliaia di persone in totale, quindi lo 0,001% della popolazione. E anche questo effetto è praticamente cessato già da più di un mese. Il mondo è pieno di paesi in cui il virus ha fatto pochissimi morti in % della popolazione ed è già sostanzialmente passato come sono passati dopo qualche mese tutte le altre epidemie di tipo respiratorio, nel 2009, 2003, 1969, 1957. Il Lockdown, la messa in quarantena dell'intera popolazione è un anomalia nella storia dell'umanità e anche un anomalia nel mondo oggi se ci si guarda intorno
Dato allora che qui in Italia stiamo autoinfliggendo alla società e all’ economia un danno paragonabile a quello di una guerra in termini economici e sociali, bisogna a nostro avviso tenere presente che la mortalità che lo dovrebbe giustificare non è nemmeno lontanamente paragonabile a quello di una guerra. Come abbiamo mostrato, anche usando gli stessi dati ufficiali, arrivi a stime di un 3% di incremento dei decessi su base annuale in Italia alla fine
Distruggere invece 200 o 300 miliardi di reddito annuale farà sicuramente soffrire milioni di persone in termini umani e anche poi sanitari nei prossimi anni.
By: G.Zibordi on Lunedì 13 Aprile 2020 14:27
Sono sinceramente curioso di verificare se c'è un errore nei dati e calcoli che mostro qui.
Perchè dopo aver visto i giornali che anche oggi parlano di 14mila morti in più in Italia in marzo o addirittura come fa la Stampa di 63 mila morti in più da quando è iniziato il conteggio del Covid, ho controllato di nuovo i dati ISTAT aggiornati e il risultato è che I DECESSI NEL 2020 IN ITALIA SONO MENO CHE NEL 2019 (gennaio-aprile).
Nessuno ovviamente nega che in Lombardia, a Piacenza e diverse province del Veneto e Piemonte e Genova ci sia stato un picco drammatico di decessi rispetto agli anni precedenti da fine febbraio.
In Italia però siamo 60 milioni, abbiamo 650mila decessi l'anno e circa 230 mila decessi nel periodo gennaio-aprile in media. Sui motivi di questa discrepanza con quello che leggi sui giornali non so dire, ma le cause dei decessi sono diverse, le province afflitte dai casi di Covid hanno un 20% della popolazione e nei mesi dell'inverno come hanno notato diversi report c'erano meno morti del solito ad esempio. Ad ogni modo qui ci interessa solo stabilire in base ai dati la mortalità di quest'anno rispetto a quelli precedenti in Italia.
Nei primi 4 mesi del 2020 il totale sembra essere intorno a 216 mila decessi, contro 232 mila decessi nel 2019 e una media negli ultimi 5 anni di 231 mila. Diciamo "sembra" perchè i dati ISTAT sono aggiornati all'13 aprile, per cui devi fare un ipotesi sugli ultimi 17 giorni, come vedremo.
In parole povere però, in base ai dati pubblicati finora, non è morta più gente ques'anno rispetto agli anni precedenti in Italia nel suo complesso (in Lombardia certamente, a Piacenza certamente, ma evidentemente all'inizio dell'anno e nelle altre regioni ce ne possono essere stati di meno per varie ragioni che qui non sappiamo). Anzi sembra che a fine aprile avremo un saldo positivo di circa 15 mila decessi in meno. Vediamo questi dati allora
Per gli anni precedenti, l'Istat fornisce un totale, dei primi 4 mesi dell'anno, medio di circa 231mila morti, parliamo di tutti i morti dal 1 gennaio al 30 aprile in tutta Italia.
Per fare un confronto dobbiamo allora stimare quanti saranno allora i decessi nell'aprile 2020 per il quale abbiamo i dati fino al 13 aprile
Quest'anno, alla data dell'ultimo aggiornamento, 13 aprile, siamo a 191 mila morti
Già da questi due dati (uno parziale), si capisce che quest'anno NON ci sono più morti, complessivamente, in Italia degli altri anni. Ma andiamo nel dettaglio perchè il mese di Aprile non è finito e quindi bisogna fare delle assunzioni sui restanti 17 giorni di aprile 2020.
Dato che ad esempio il 13 aprile ci sono stati 1,457 decessi stimiamo il totale dei decessi per il resto del mese di aprile come 1,457 X 17 giorni = 25 mila decessi (arrotondando)
Se allora sommo ai 191mila decessi alla data del 13 aprile (partendo dal 1 gennaio), la stima di altri 25mila decessi nel resto del mese di aprile ottengo 216mila decessi nei primi 4 mesi del 2020 in Italia complessivamente.
Dato che la media degli anni precedenti è di 231 mila decessi nei primi 4 mesi dell'anno. come mostra l'Istat sopra, avresti che nel 2020 ci sono meno morti (15 o 16mila). Può essere che alla fine del mese se ne verifichino forse 1,000 o 2,000 in più, ma è certo che non saranno più di 232 mila morti, che è il totale del 2019. E anche di 231 mila, che è la cifra media dei decessi dei cinque anni precedenti per il periodo gennaio-aprile. Perchè mancano 17 giorni e i morti quest'anno sono solo 191mila. Anche fossero 30mila che muoiono nel resto del mese saremmo sempre sotto di almeno 10mila a quelli dell'anno scorso
Conclusione:
nei primi 4 mesi dell'anno i decessi, in media, in tutta Italia sono stati
tra il 2014 e il 2019 (media): 231mila
nel 2020: 216 mila
Quest'anno sembra quindi che, complessivamente, abbiamo avuto finora MENO morti che negli anni precedenti.
ma se qualcuno trova errori me lo segnali...
By: G.Zibordi on Lunedì 06 Aprile 2020 11:45
“E’ una situazione così grave per cui valga la pena di mettere l’intera popolazione agli arresti domiciliari, rovinare l’economia per chissà quanto tempo, distruggere attività economiche che sono occorsi anni di lavoro per mettere in piedi, caricare le prossime generazioni di debiti, depressione, stress, infarti e infliggere una situazione intollerabile a milioni di persone che non sono particolarmente vulnerabili a questo virus e ne soffrono poco o niente quando ne vengono contagiati ?“ (Lord Sumpton, magistrato della Suprema Corte inglese e storico).
Quando ci si chiede se valga la pena di sacrificare l’economia e la vita normale di milioni di persone, i quali nell’80% dei casi non hanno molto da temere dal coronavirus, viene subito detto che salvare vite umane non è qualcosa su cui si possano fare compromessi.
In Gran Bretagna però ad esempio fino a metà marzo il numero di decessi totali settimanali era sistematicamente inferiore a quello dell’anno precedente
Per cui il numero crescente di decessi associati al coronavirus per ora sta riportando il numero totale di decessi verso valori che si verificavano anche altri anni
Il problema è che l’ultima volta che si è fatta chiudere in casa tutta la popolazione era per la peste del 1600 (e quelle precedenti) che sterminavano l’equivalente odierno di milioni e milioni di persone (di tutte le età) e invece finora le vittime del coronavirus sono di un ordine di grandezza che è difficile distinguere da quello della oscillazione stagionale annuale che si concentra di inverno tra la popolazione anziana. I dati dicono infatti che ovunque nel mondo questo inverno i decessi erano molto più bassi della media fino a quando non scoppiata l’epidemia. E lo stesso fenomeno di un anomala bassa mortalità stagionale si è verificato negli Stati Uniti e in tutta Europa. Ad esempio EuroMOMO si dedica a monitorare la “mortalità eccessiva” in Europa utilizzando dati dei ministeri della Sanità dei diversi paesi. I dati che elabora mostrano che complessivamente, sia per gli ultrasessantenni che per la popolazione in generale, fino a questa settimana la curva stagionale dei decessi risulta particolarmente bassa quest’anno
Lo stesso fenomeno di bassa mortalità è stato rilevato negli Stati Uniti
Se passiamo all’Italia questo scenario non sembra vero, perchè siamo tutti ovviamente coinvolti dal dramma che si svolge a Bergamo, Cremoni, Lodi, Piacenza, Brescia
Il problema è che stiamo parlando di una intera nazione di 60 milioni di persone tra i quali si verificano ogni anno da 620 mila a 650 mila decessi che ora si sta suicidando economicamente perchè allarmata da un fenomeno che ha portato finora a 15mila decessi,
A questo subito si risponde che si tratta di un epidemia globale che può fare centinaia di migliaia o milioni di morti come la Spagnola del 1919.
Tuttavvia, dove l’epidemia è sorta cioè in Asia è ora sotto controllo e nel resto di America e Europa ha un impatto molto minore (eccetto per la Spagna) che come mostravamo prima sulla base solo dei dati dei decessi non la farebbe distinguere (per ora) da una brutta stagione di polmonite
Si dirà che l’Italia mostra quello che poi succederà agli altri paesi e qui non entriamo nel campo delle proiezioni degli epideomiologhi, salvo notare che finora hanno errato indicando a inizio febbraio che l’Italia non era a rischio e non anticipando che l’Asia poi invece l’avrebbe sostanzialmente risolta in due mesi.
Se preservare vite umane non ha prezzo, quando il prezzo è la rovina economica e lo stress esistenziale di milioni di persone oggi in Italia, occorre considerare i dati di tutto il paese e non solo quelli di alcune province che sono il centro del focolaio.
Può essere che alla fine dell’anno avremo invece lo stesso numero di decessi che si sperimenta di solito (anzi probabilmente inferiore a causa degli effetti collaterali del blocco) e un economia rovinata nonchè un incredibile stress inflitto a decine di milioni di persone
Vediamo meglio i dati. Un articolo di Bloomberg del 4 aprile cita dati del Ministero della Sanità italiano aggiornati fino al 17 marzo, per i quali in Italia questo inverno la mortalità durante da influenza e polmonite stagionale era particolarmente bassa. Questo può aver indotto un aumento del segmento di popolazione anziana particolarmente vulnerabile poi al corona virus
In Italia in media ogni anno ci sono 17-18mila decessi da polmonite con oscillazioni tra 8 mila e 26 mila decessi attibuibili a questa patologia stagionale (vedi ad es lo studio guidato da Walter Ricciardi “Investigating the impact of influenza on excess mortality in all ages in Italy during recent seasons (2013/14-2016/17 seasons). PubMed, Rosano, Bella, Gesualdo, Pezzotti, Marchetti, Ricciardi, Rizzo
Questo è il fattore che spiega quasi tutta l’oscillazione del numero totale di decessi tra 6 0mila e 650 mila l’anno. Ad esempio, nel solo gennaio 2017 si sono verificati 20mila decessi in più di quanti ce ne siano stati nel gennaio 2016. Poi ogni anno dopo marzo inizia il calo del numero dei decessi
Come si è visto però quest’anno in tutto il mondo e anche in Italia il numero di morti attribuibili alla polmonite stagionale era particolarmente basso e in base allo studio citato sopra quindi senza il coronavirus il numero totale di decessi previsti per il 2020 poteva essere intorno a 620mila, perchè appunto questo è l’estremo più basso dell’oscillazione annuale nel nostro paese.
Si può ipotizzare quindi che, anche se i decessi associati al Corona Virus dai circa 15mila attuali dovessero salire ancora e arrivare fino a 30mila, il totale di decessi annuali potrebbe attestarsi intorno a 650 mila, quindi ai massimi del range degli ultimi anni.
In sostanza, in base ai dati disponibili, l’impatto del coronavirus sul totale delle persone che muoiono in Italia alla fine potrebbe essere assimilato a quello della peggiore stagione di influenza e polmonite degli ultimi anni. Proprio perchè, in Italia come negli altri paesi, si partiva quest’anno da un dato anomalo molto basso di mortalità stagionale.
Se l’obiettivo che travalica le considerazioni economiche è la vita umana, bisogna allargare il discorso all’ulteriore crollo delle nascite che la depressione economica che viene creata genera. Da quando siamo in crisi economica, dal 2008, i nati in Italia sono crollati da 97 per centomila abitanti a 64 per centomila abitanti ed è possibile ora con la disoccupazione e miseria che si determina, che crollino ancora verso 50 per 100mila. Ricordiamo che i decessi sono intorno a 110 per 100mila abitanti, per cui parliamo di un paese che si suicida demograficamente, come nessun altro al mondo
Sembra esserci un improvviso aumento del numero di polmoniti gravi associate ad un nuovo virus in alcune province italiane, i cui ospedali sovraccaricati e poco preparati poi hanno anche fatto da veicolo sfortunatamente alla trasmissione del virus (come ormai notano quasi tutti). Questo problema è in Italia di un ordine di grandezza da 2 a 10 volte maggiore che negli altri paesi occidentali se si guardano il numero di decessi.
I quali appunto nel resto dell’occidente come abbiamo mostrano non sono statisticamente distinguibili (per ora) da quelli delle altre stagioni influenzali. Inoltre il confronto con l’Asia non quasi possibile perchè in due mesi i decessi sono diventati insignificanti. Questo fa pensare quindi che non si tratti un epidemia come la “Spagnola” che spazzò il mondo senza incontrare ostacoli, ma un problema di gestione e risorse ospedaliere molto specifico di alcuni paesi come l’Italia e la Spagna nei quali i numeri dei decessi sono arrivati ora al limite di quella che è l’oscillazione stagionale, come abbiamo cercato di mostrare.
In conclusione occorre veramente chiedersi, sulla base dei dati che abbiamo provato a raccogliere e citare, se sia una situazione così grave “per cui valga la pena di mettere l’intera popolazione agli arresti domiciliari, rovinare l’economia per chissà quanto tempo, distruggere attività economiche che sono occorsi anni di lavoro per mettere in piedi, caricare le prossime generazioni di debiti, depressione, stress, infarti e infliggere una situazione intollerabile a milioni di persone che non sono particolarmente vulnerabili a questo virus e ne soffrono poco o niente quando ne vengono contagiati”
By: G.Zibordi on Lunedì 23 Marzo 2020 00:21
Ancora quasi nessuno si rende conto del disastro economico che è in corso bloccando in casa gran parte di un intera popolazione per la prima volta dai tempi della peste nera del 1300.
Il capo economista di Unicredit, Erik Fossing, dice oggi 22 marzo, in una nota, che in Italia nel caso ottimista, in cui il "lockdown" (chiusura di quasi tutto) dura 4-6 settimane il PIL a fine 2020 sarà calato del -10% e se va male cioè se il blocco dura di più o viene ripristinato di nuovo può calare del 20% (ma si può arrivare anche al 30%). https://research.unicredit.eu/DocsKey/economics_docs_2020_176326.ashx?EXT=pdf&KEY=C814QI31EjqIm_1zIJDBJCy5Ed_7eW8DXtNLTwA58xY=&T=1…
Il -10% di PIL sono 180 miliardi in meno e il -20% sono 360 miliardi in meno. In base al deficit attuale che è di 35 miliardi + 25 miliardi nella manovra appena approvata avresti quindi che il rapporto Debito/PIL sale dal 134% al 160 o 170% del PIL (nel caso pessimista)
L'economista di Unicredit indica questo crollo del PIL per fine anno, quindi anche tenendo presente che nella seconda parte dell'anno ci può essere una ripresa e non assume ovviamente che la "chiusura" duri tutto l'anno, ma nel caso ottimista 6 settimane e nel caso pessimista tre mesi.
Queste stime sonoin accordo come ordine di grandezza relativo con tutte le stime di JP Morgan, Goldman Sachs e Morgan Stanly usciti negli ultimi giorni per altri paesi, ad es per gli USA parlano di un -30% annualizzato in questo trimestre fino a giugno, che tradotto in riduzione anno su anno vuole dire un -7% circa entro l'estate per gli USA, i quali però finora non hanno chiuso quasi nessuna fabbrica e stanno riducendo la circolazione solo ora. Inoltre gli USA hanno già annunciato circa 1,500 mila miliardi di liquidità della FED per comprare titoli di stato, mutui cartolarizzati, "commercial paper" delle aziende e ora anche obbligazioni societarie. In realtà la cifra è solo indicativa, si parla anche di 2mila miliardi se necessario e non si calcolano i "repos" cioè i prestiti titoli fatti ogni giorno a istituzioni finanziari, al ritmo anche di 500 miliardi al giorno (prestiti titoli che si rinnovano però di continuo, non si cumulano)
Il Congresso sta discutendo oggi, nel weekend, un pacchetto che può essere, stando al consigliere della Casa Bianca Larry Kudlow, di 2,000 miliardi. Quindi l'America ha deciso o sta decidendo uno stimolo intorno a 4mila miliardi complessivamente e ogni giorno la cifra lievita.
La Germania ha indicato 550 miliardi di credito addizionale per le imprese e ora 150 miliardi di maggiore deficit pubblico con autorizzazione ad aumentare di altri 200 miliardi
L'Italia sta rischiando la rovina economica e sociale se non appronta una cifra che tra credito delle banche alle imprese e famiglie e deficit pubblico non sia di almeno 200 miliardi
Questo si può fare perchè la BCE ha deciso ora un totale di 950 miliardi (i 240 miliardi decidi da Draghi + i 750 miliardi decisi dalla Lagarde ora) di "QE" per comprare titoli di stato e in più 1,100 miliardi per le banche a tasso -0,2% ("TLTRO"), quindi in totale fino a 2 mila miliardi circa. Inoltre la BCE ha indicato (vincendo l'opposizione di Olanda e Germania che si sono trovate isolate) che non ha vincoli, può anticiparli e comprarne anche centinaia di miliardi subito e ha anche detto che non rispetterà più le "quote" nazionali per cui può comprare più BTP della quota del 17% che spetta all'Italia. In termini pratici, la BCE è pronta a fornire circa 400 miliardi per le banche e lo Stato italiano.
Il governo italiano deve rendersi conto di questi numeri, da una parte il rischio di perdere anche 300 miliardi di PIL e dall'altra che la BCE sta offrendo una cifra per l'Italia (banche e Tesoro) proporzionata all'emergenza,ì
Il governo italiano può agire subito, senza perdere neanche un giorno perchè è quello che tutti gli altri governi stanno facendo in tutto il mondo
La preoccupazione per il maggiore deficit, l'aumento del debito pubblico e lo spread non è più valida ora. La BCE è appena intervenuta e con il suo solo annuncio ha fatto ritornare il costo dei BTP dal 3% all'1,7% venerdì. Se il governo però annunciasse un deficit addizionale anche solo di 100 miliardi però incontrerebbe lo stesso opposizione da parte degli economisti di area PD, come si vede ad esempio dai commenti di GianPaolo Galli o Marattine, per cui si può proporre qualcosa di diverso
Le cosa più efficace ed immediata che il governo può fare è
invece di emettere 100 milliardi di BTP sul mercato per finanziare il deficit addizionale, fare uso degli oltre 200 miliardi dell'LTRO offerto alle banche italiane perchè prestino alle imprese. Chiedere alle banche un "Prestito CoronaVirus di 100 miliardi" direttamente al Tesoro, usando i soldi che la BCE offre al -0,2%. Dal 2014 le banche hanno usato questi programmi di liquidità come l'LTRO precedente per comprare BTP sul mercato, per cui ne hanno ancora circa 400 miliardi ancora che sono soggetti alle fluttuazioni dei mercati e avendo appena perso in borsa il 50% del valore sono restie a impegnarsi. Ma se le banche prestano direttamente allo Stato non esiste problema di spread e fluttuazini di mercato perchè si tratta, ad esempio, di un prestito a 5 anni (supponiamo all'1,3% cioè allo stesso rendimento di un BTP a 5 anni) che nei bilanci non viene aggiornato in base a valori di mercato. Va ricordato che le Banche italiane hanno già circa 290 miliardi di prestiti diretti alla Pubblica Amministrazione a bilancio e questa cifra di debito pubblico non è mai stato soggetta alle variazione dello spread. In questo modo il governo può aumentare il deficit di 100 miliardi sensa incorrere nello spread e andando incontro alla BCE che offre questi soldi alle banche italiane.
La BCE ha indicato che vorrebbe che prestassero alle imprese, ma come si sa le banche hanno tagliato il credito di 300 miliardi alle imprese italiane negli ultimi dieci anni nonostante i programmi di liquidità che la BCE offriva (per varie ragioni)
La BCE offre loro oltre 200 miliardi e non si sa se li useranno. Lo Stato può chiedere che ne usino 100 per finanziare un deficit addizionale urgente per sostenere l'economia
By: G.Zibordi on Domenica 22 Marzo 2020 12:00
Qui di seguito ho provato oggi a delineare due scenari che riassumono meglio quello che ho scritto su twitter e forse possono servire a capire cosa fare. Qualcosa che vada al di là di qualche segnale in tempo reale che ogni infilo dentro twitter.
In questo scenario di disastro sia umanitario che economico, la valanga crescente di liquidità, credito, QE e mega deficit pubblici per migliaia di miliardi che tutti i governi rovesciano ora sui mercati e l'economia creerà dei rimbalzi violenti dei mercati, ma non cambia il trend fino a quando l'epidemia non cominci a scendere, come è avvenuto in Asia e la crisi si protrae di un altro anno, perchè la soppressione del contagio bloccando quasi tutto funziona ora, ma poi quando viene rilasciata crea un altra ondata e comunque intanto l'economia perde anche il 10% o 20% del PIL
In questo scenario pessimista da qui a giugno o luglio sale solo il Dollaro e forse i bonds USA, ma tutte le borse incluse le asiatiche, le valute, le materie prime e i bonds europei franano ancora. L'S&P 500 da 3,400 circa di massimo che aveva toccato a gennaio può crollare a 1,800 e le borse europee perdere un altro -20%, anche il Nikkei perchè pur non avendo contagio il Giappone non regge una depressione globale.
L'Oro può oscillare, ma contro uno scenario di depressione, deflazione e Dollaro come rifugio non sale e va a zig zag come i BitCoin. Il Petrollo dipende anche da un accordo tra USA, Arabia e Russia che cercano di sostenerlo e può oscillare intorno ai valori attuali, senza franare ancora, ma senza risalire oltre 30 dollari.Ovviamente ci sono alcune azioni che beneficiano di questo sconvolgimento, come Amazon o Netflix per fare esempi facili, ma non puoi comprare per settori o paesi, devi trovare delle singole società sane e che fanno da rifugio perchè comunque i governi rovesciano alcune migliaia di miliardi sui mercati e l'economia e quindi si creano opportunità, ma solo per singole società in un trend di depressione economica
In questo scenario lo tsunami di denaro che le Banche Centrali e i governi stanno pompando in tutti i modi per i mercati e l'economia produrrà un inversione a "V" entro l'estate e un esplosione delle borse e alltri asset. La quantità di denaro che viene ora "stampata" o presa a prestito è senza precedenti nella storia, eccetto che durante l'ultima guerra, la quale però causò decine di millioni di morti e la distruzione totale di mezza Europa e Asia. Qui stiamo parlando per ora di alcune migliaia di decessi tra la popolazione anziana e le epidemie precedenti dell'ultimo secolo si sono sempre risolte senza fare danni all'economia finora.
Questi sono i due scenari che si possono delineare e nessuno, incluso ovviamente chi scrive, al momento può fare molto di più che seguire le notizie e cercare di vedere sia nel trend dei casi di contagio e decesso che nel trend dell'economia giorno per giorno in che direzione la situazione si sviluppa. Ad esempio su twitter ho indicato il 18 marzo che su petrolio, oro e borse c'era un minimo e in effetti un rimbalzo c'è stato, ma si tratta di trading e può essere che nel weekend e domenica notte questi mercati tornino a franare. Qui si spera di trovare anche qualche indicazione che sia valida per più tempo
La situazione dei mercati
Le Banche Centrali stanno stampando migliaia di miliardi di euro, yen, dollari, sterline, corone, dollari canadesi o australiani e persino zloty in Polonia dove non ci sono morti. Con queste centinaia di miliardi comprano bonds governativi, ma anche bonds societari, ipotecari o municipali. Stanno riducendo i vincoli alle banche che erano stati messi in piedi dopo il 2008 perchè vogliono che prestino a tutti i costi. Stanno dando centinaia di miliardi alle banche a tasso zero o persino negativo. I governi stanno tutti rompendo gli argini dell'austerità dove esisteva come in UE e apprestando deficit come in tempo di guerra
COSA FARE
Se lo Scenario 2) di un "picco" dell'epidemia in America ed Europa nel giro di un mese o massimo si materializza avrai in estate un boom inflazionistico soprattutto per gli asset finanziari e probabilmente anche una certa inflazione. In questo scenario tra un mese circa, forse prima se i mercati anticipano come succede, compri le borse a testa bassa e anche l'Oro e vendi o bonds. Non potrà durare molto perchè ovviamente l'economia globale sarà completamente sbilanciata e anche caotica e il debito totale si sarà moltiplicato ancora oltre i livelli già pericolosi che abbiamo oggi. Ma prima che arrivi la resa dei conti sul debito avrai per forza di cose un effetto enorme di tutto questo denaro, debito o moneta che sia, sui mercati e un "melt up", un esplosione verso l'alto di qualche mese solamente, ma con rialzi del 40 o 50% delle borse e l'oro può esplodere.
Se invece si materializza lo Scenario1) catastrofico di un epidemia che fa centinaia di migliaia di morti in America ed Europa, per cui questa epidemia di influenza/polmonite si rivela diversa da tutte le altre degli ultimi 100 anni, avrai deflazione e depressione economica e l'unica cosa che protegge è il Dollaro. In questo caso le conseguenze sociali e politiche sono ovviamente molto pesanti e difficili da prevedere perchè le elites stesse perdono il controllo della situazione un poco come negli anni '30. Più per la depressione economica che per il costo umano perchè questo è circoscritto pur sempre a una fascia di popolazione "in pensione" e non è paragonabile ad una guerra. Dato però che in Occidente non siamo capaci di controllare tutto e tutti come in Cina e abbiamo fatto errori nella gestione del contagio a differenza della Corea, possiamo avere secondo molti epidemiologi 2 milioni di decessi in America e altrettanti in Europa e questo spinge i governi democratici a sacrificare l'economia. In questo caso l'ondata di liquidità e deficit non invertiràla tendenza perchè la gente non spende e molti non lavorano. E c'è solo il Dollaro come nel 2008.
Come si può evincere da quello che scrivo su twitter, trovo questo scenario meno probabile e penserei invece che entro l'estate ci sia un inversione a "V" dei mercato, magari anche solo di alcuni mesi, ma molto potente. Se l'epidemia di influenza non arriva alle centinaia di migliaia di morti come si teme ora, la valanga di denaro che governi e Banche Centrali stanno pompando avrà effetti esplosivi
Ma i due scenari sono effettivamente entrambi possibili e probabili alla data di oggi e avere, come è umano, una propria intuizione non dovrebbe chiudere la mente al fatto che le cose possono andare diversamente da quello che tu ritieni probabile. Al momento ad esempio, solo avere Dollari (cash o tramite bonds governativi, Treasury) sta funzionando per un investitore
Nei prossimi giorni provo a seguire la situazione con consigli pratici, cercando di inquadrarli in questo piccolo schema generale appena sviluppato qui
A differenza di quello che facevo anni fa quando tenevo un servizio di "advisor" non farò discorsi qui (dopo di questo), ma solo indicherò con grafici alcuni segnali
By: G.Zibordi on Sabato 14 Marzo 2020 15:23
E’ possibile un approccio meno distruttivo per la società ed economia italiane di quello fin qui adottato dal governo ? Parlare del buco che si sta scavando nella nostra economia in queste settimane sembra di pessimo gusto pensando a chi in questo momento è in terapia intensiva, ma allo stesso tempo leggiamo della mancanza di attrezzature e personale nella sanità italiana rispetto a quella di altri paesi del nord europa e perdere ora 100 o 200 miliardi di PIL non aiuterà ad aumentare nei prossimi anni i 115 miliardi di spesa sanitaria pubblica italiana
Innanzitutto, il paragone istintivo con la Cina che ha chiuso tutto nella provincia dello Hubei e la sua capitale di Wuhan è fuorviante. Il governo cinese si è potuto permettere un approccio così drastico rivolto a sradicare velocemente il contagio perchè lo Hubei con 70 milioni circa di abitanti rappresenta il 4% della popolazione ed è una regione di secondo piano, come se da noi si bloccasse tutto in Molise o Abruzzo. Se l’epicentro fosse stato nella regione di Shangai che è l’equivalente cinese di Milano come importanza e il triplo come popolazione, probabilmente l’approccio sarebbe stato diverso.
Bisogna capire che alla data di oggi la Cina ha già ottenuto un successo straordinario, ha sradicato il contagio a tutti gli effetti perchè il numero di decessi fuori dallo Hubei, tra 1,300 milioni di cinesi è sceso a zero e il numero di “casi” giornalieri è sceso sotto 100. Persino in Hubei siamo scesi solo a 22 decessi al giorno. Il governo cinese ha scelto un approccio drastico, rigoroso e da “stato di polizia” con coprifuoco e 70 milioni di persone chiuse in casa senza lavorare e che ricevevano alimenti freschi da fornitori con lo scafandro, Lo ha potuto fare perchè il resto della Cina, il 95% del paese, era fuori dalla “zona rossa” e continuava a produrre e lavorare e rifornire la provincia “malata” e chiusa in casa. Per alcune settimane molti non sono andati in ufficio anche a Pechino, chiunque poteva ha lavorato da casa, sono crollate le vendite di auto ad esempio e di altri beni durevoli, ma se si guardano le statistiche, la produzione sta già riprendendo e così l’export e l’import. Prova ne sia che le borse cinesi fino a stamattina (quando c’è stato il crash del petrolio del -30% che ha scosso tutti i mercati) avevano quasi recuperato tutte le perdite subite da gennaio per il Covid-19
Il governo cinese però non ha solo bloccato completamente 70 milioni di persone in Wuhan, senza neanche farli andare, quasi tutti, a lavorare. Ha anche adottato, se si legge il report dalla Cina del 28 febbraio dell’OMS, un altra strategia che in Italia non si è considerata. In Hubei, sono stati costituiti 1800 team di epidemiologi e medici che per ogni malato grave da Covid-19, hanno sistematicamente rintracciato tutte le persone con cui la persona era stata in contatto nell’ultimo periodo, sottoposte al tampone e se risultati positivi poi chiusi in quarantena 24 ore al giorno, fuori dalla famiglia, in isolamento con altri contagiati. Questa è una strategia mirata e specifica di quarantena vera limitata a qualche decina di migliaia di persone e secondo l’OMS è stata molto efficace. In Italia si applica la quarantena solo ai famigliari del contagiato in terapia intensiva. Per capirci, in Cina per ogni malato grave si rintracciano sistematicamente e si mettono in quarantena 20 o 30 conoscenti, amici e parenti che risultino anche positivi al test. In Italia si mettono in isolamento solo i famigliari oppure persone che segnalino sintomi tali per cui si ritiene opportuno il test
Da noi si sono messi in una forma di ”quarantena generica” prima dei paesi e ora le regioni chiave del paese in termini economici, con milioni di persone, indipendentemente dal fatto che gli individui siano contagiati, solo perchè residenti nel comune “sbagliato”. Ovviamente lo si fa in modo approssimativo, cioè vietando di uscire dal Comune e impedendo ogni forma di aggregazione, ma lasciando che tutti vadano al lavoro, facciano la spesa e possano girare, perchè appunto si tratta di milioni di persone e del cuore dell’economia e non puoi avere un collasso totale di un paese
In più in Cina si è mobilitato l’intero paese per aiutare lo Hubei, tutto il personale medico militare e altre equipe di medici sono sbarcati in Hubei e si è speso senza limiti per allestire al volo ospedali, reparti di terapia intensiva e spazi per la quarantena dei contagiati. Quello che la Cina ha fatto e l’Italia non sta ancora facendo, è uno sforzo di aumentare immediatamente la capacità dei reparti specializzati degli ospedali. Questo significa acquistare immediatamente attrezzature saltando le procedure normali e soprattutto richiamare temporaneamente medici e infermieri in pensione offrendo loro un compenso extra (tre mesi pagati tutti come straordinario esentasse ad esempio). Chiedere a medici e ospedali di altre regioni come in Cina non è fattibile perchè la sanità italiana ha capacità limitate a causa dell’austerità e in altre regioni ci sono problemi di efficienza maggiori che in Lombardia
L’altra cosa che la Cina ha fatto è questo approccio sistematico, costoso dal punto di vista organizzativo, di andare a rintracciare ed esaminare tutti i contatti recenti di ogni paziente in condizioni serie, applicando poi una vera quarantena a decine di migliaia di persone ovunque esse siano poi residenti.
Noi abbiamo ora invece un coacervo caotico di di blocchi, divieti, limitazioni per 16 milioni di persone che producono metà del PIL italiano, per cui se oggi uno di Reggio Emilia scende a Roma rischia di essere messo in quarantena solo perchè residente nella zona “arancione” e se vuole andare a Bologna senza motivi di lavoro rischia 3 mesi di carcere. Ovviamente se un emiliano non può andare in Toscana ora, nel resto del mondo non lasceranno entrare nessun italiano tra breve. Stiamo rischiando la paralisi dell’economia e una distruzione di reddito come quella della crisi del 2008-2011
L’’Italia indica ora altrettanti decessi del mondo intero messo assieme, inclusa la Cina. Questo deve far riflettere. I decessi in Italia riguardano finora persone con un età media di 81 anni e nell’85% dei casi con altre patologie, nella metà dei casi tre patologie. In Hubei ad esempio la media era di 57 anni per i pazienti deceduti. Diversi esperti hanno avanzato l’ipotesi che in altri paesi si classifichino come decessi per problemi cardiaci preesistenti quello di pazienti di questo tipo che risultino avere anche problemi respiratori dovuti al Covid-19
Negli ultimi giorni si è imposta l’idea che qualunque sacrificio economico è giustificato perchè è un emergenza come in guerra e decessi possono diventare migliaia. Va ricordato che un mese fa nessun esperto prevedeva che la Cina (e la Corea) sarebbero state in grado di neutralizzare l’epidemia così in fretta
Se però è veramente un emergenza come in guerra allora perchè il governo si limita ad un deficit del 2,4% che è esattamente quello che avevamo in media tra il 2013 e il 2019. Parliamo di forse 10-12 miliardi in più, quando solo i 50 miliardi di spesa turistica da parte di stranieri scompariranno e le stime sono che il buco che si sta scavando nel nostro PIL possa essere tre volte tanto. Senza contare che il crollo in borsa delle banche (che ora nel nord “arancione” sospendono le rate ai mutuatari e imprese) produrrà altra stretta al credito e si suoi effetti
Stiamo andando verso un altra crisi generale se non cambiamo rotta. Il governo deve concentrarsi nell’aumentare le capacità di terapia intensiva e nello schedare e mettere in quarantena alcune decine di migliaia di persone che erano in contatto coi malati gravi e che risultano contagiate. Poi ovviamente si raccomanda l’uso di mascherine, igiene sistematica e meno socialità. Ma è assurdo impedire i movimenti di un quarto degli italiani e fingere di poter mettere in una “quarantena”, generica il cuore industriale dell’Italia. E occorre avere un deficit di almeno il 5% del PIL come nel 2009, perchè l’emergenza economica è uguale o peggiore
By: G.Zibordi on Martedì 14 Gennaio 2020 14:44
Ho scritto assieme a Paolo Becchi questo articolo oggi su "Libero" di Feltri in edicola (sul sito online non si sa perchè non riescono a mettere molti articoli cartacei...) che abbbiamo anche inviato a Salvini, per far vedere come vincere in Emilia o perlomeno a Modena e Reggio Emilia, la zona in cui sono nato e cresciuto e tornato ad abitare. Dato che la Lega qui non ha finora molto brillato per proposte e calibro delle candidature non è un compito molto difficile, ma qualcuno deve pur provare
(Nota Bene, questa è la versione estesa, perchè sui giornali non vai quasi mai oltre le 8 mila battute)
Il Matteo Salvini sta battendo l’Emilia paesino per paesino, piazza per piazza, sagra per sagra, mercato per mercato e dato il suo ritmo e visto che mancano ancora due settimane all’elezione tra Reggio e Modena molti si preoccupano di fargli trovare qualcosa a cena nel caso che, esauriti i luoghi pubblici, gli si presenti a casa.
Questo sforzo personale è piuttosto straordinario da parte di un leader nazionale in un elezione locale e sicuramente alla fine in qualche modo pagherà. Ne vale la pena perchè le mitiche “regioni rosse” (createsi nel 1945 sull’onda degli ammazzamenti comunisti documentati dal compianto GianPaolo Pansa, 800 morti solo qui da me in provincia di Modena), si sono ora sostanzialmente ridotte all’Emilia, con qualche chiazza in Romagna e Toscana. Battere quindi per la prima volta in 75 anni quelli che ancora oggi chiamiamo "i compagni" tra Bologna e Reggio sarebbe una piccola impresa storica. In più, dato il caos e la paralisi in cui versa ora il M5S, un risultato secco in Emilia potrebbe dare una spallatal al governo ecc..
Oltre all’impegno psicofisico del leader nazionale che spende porta a porta la sua popolarità personale, ci dovrebbero essere dei contenuti specifici locali, che finora non sono evidenti, a parte il caso di Bibbiano e gli affidi di bambini e quello delle liste per le case popolari che danno preferenza agli immigrati.
Qui indichiamo alcune cose, alcune più facili e magari anche simboliche e altre di maggior portata e impegno, che possono aiutare a sloggiare il PD dal “triangolo rosso” (Bologna, Reggio, Modena)
i) Le Multe. Mettere un limite alle multe che, con la diffusione capitallare degli autovelox e “fotored”, dissanguano a botte di 80 o anche 120 euro le famiglie più distratte o sfortunate o con figli che abbiano appena preso la patente. Sotto una certa cilindrata (le Porsche possono continuare a pagare come adesso) mettere un limite a 30 o 40 euro massimo
ii) basta con le scritte in quattordici lingue mediorientali e asiatiche, dall’urdu, a tre varietà di arabo, all’idioma del Bangla desh in ogni scritta di ospedale e nei documenti comunali. Italiano e Inglese sono più che sufficienti. E basta con la piccola legione dei “mediatori culturali” cioè immigrati africani e arabi stipendiati per parlottare nella loro lingua con pazienti o imputati nei tribunali. Chi non sa italiano o inglese si arrangia
iii) le bollette dell’Hera sono le più salate d’Italia e costringono molte famiglie a basso reddito a tenere i termosifoni spenti in buona parte dell’appartamento. Ma le utilities ora privatizzate fanno profitti di monopolio come Microsoft e pagano grassi dividendi. Hera nel primo semestre 2019 ad esempio ha avuto utile operativo a 288,9 milioni di euro, per cui parliamo di quasi 600 milioni di utile operativo annuale e circa 330 milioni di utile netto su 6 miliardi di fatturato. Il titolo come noto in borsa era a 2 euro e oggi è a 4 euro. I comuni emiliani. che ne sono azionisti di maggioranza, possono imporre un alt alle tariffe, perchè i profitti sono eccessivi
iv) l’Emilia è iper-regolamentata, nessuna regione soffre di controlli così asfissianti ovunque, con multe e penalità di vario genere che colpiscono qualunque attività commerciale, di ristorazione, costruzione, di ogni tipo. In parte è dovuta alla mentalità punitiva dei nostri ex-comunisti e in parte al fatto che gli emiliani amano lavorare, per cui qui gli impiegati pubblici vanno in giro a fare tutti i controlli di legge fino all’ultimo. Questa sarebbe un attitudine desiderabile, purchè le regolamentazioni da applicare siano ragionevoli e non bizantine e soffocanti come in Italia e in particolare nelle regioni (ex) rosse. Ci correbbe spazio per citare esempi tra i più ridicoli, posso provare ad esempio con il mio vigneto e la mia stalla in cui ho provato a produrre Lambrusco. Avendo una bellissima stalla in pietra del 1800 con tutte le arcate a volta (facevano edifici pe le vacche più belli di quelli che oggi si fanno per i cristiani), ho chiesto il permesso di adibirla e attrezzarla a cantina. Le regolamentazioni sono però che la pietra non va bene, il pavimento e i muri fino ad un 1 metro e mezzo dovevano essere cementificati. Non si perchè, se fermenti e travasi mostro per fare vino in un edificio storico tutto in pietra non è igienico. Non si parla qui degli scoli che comunque in una stalla ovviamente ci sarebbero già, si parla del fatto che vogliono che tutte le superfici siano rifatte nuove con cemento o qualcosa di simile. In più ovviamente ci sono regole dettagliate su come devono essere gli scoli e la morale è che dovevi spendere 30 mila euro minimo e rovinare una cosa che invece è bella
Purtroppo quando si parla di queste cose bisogna fare esempi specifici e ce ne sono dozzine ognuno dei quali non sembra magari un granchè. Quando però le descrivi, vedi che sono dozzine e dozzine di regole inutili o troppo complesse e sommi tutti i costi, le complicazioni e le perdite di tempo arrivi a capire che l'impatto sull'economia è in realtà rilevante
Diciamo che la Lega potrebbe prendere un impegno a rivedere tutte le regolamentazioni di spettanza di Regioni e Comune per eliminarne un buon 20% con beneficio della collettività. In questi casi si crea una “task force” con managers e imprenditori del settore privato e gli si da mandato entro un anno di proporre un disboscamento
v) mentre l’economia e l’occupazione, se vogliamo essere obiettivi, qui come anche in Veneto e Lombardia, va meglio che nel resto d’Italia e quindi non è il tema forse numero uno, la sanità ha più impatto. Ad esempio, i tempi di attesa continuano ad allungarsi e quindi anche il ricorso alla sanità privata per chi non se la sente di aspettare troppo.. Insistere sull’esempio del Veneto che ha predisposto l’utilizzo degli ospedali alla sera e il sabato e la domenica piacerebbe molto
vi) il costo degli asili è un tema sentito e qui bisognerebbe avere il coraggio di una deregolamentazione che permetta a gruppi di cittadini con alcuni requisiti minimi, di aprire asili in aggiunta a quelli comunali. L’Italia è piena di donne in pensione o che non sono occupate a cui incrementare il proprio reddito badando a dei bambini piacerebbe. Oggi ovviamente non è possibile, ma tenere a bada dei bambini non è un attività che richieda molto di più di quella che hanno svolto nonne, zie e madri per millenni. Ovviamente si possono mettere limiti al numero di utenti per persona addetta, ma a parte quello e ovvi requisiti di onorabilità e le necessarie ispezioni per la pulizia non c'è altro che occorre. Tutti più o meno possono mettere su un piccolo asilo o sub-asilo. Abbiamo tanta gente che non ha niente da fare e tante famiglie costrette a pagare rette salate per asili comunali o religiosi convenzionati. Lascia che chi vuole ne metta in piedi anche di molto piccoli e ovviamente in questo modo il costo si riduce grazie alle maggiore offerta
Alcune di queste cose costano e quindi dove prendere un po’ più di soldi ? Bisognerebbe fare esempi specifici dai bilanci comunali e regionali, iniziando con il quantificare i soldi spesi per “l’accoglienza” e poi le iniziative pseudo-culturali e in realtà a sfondo politico di cui l’Emilia pullula (a Modena i soldi sprecati con le orribili strutture del famigerato architetto Gehry) e ovviamente i budget sempre crescenti degli assistenti sociali e psicologi. Perchè per contenere abusi come quelli di Bibbiano la prima cosa sarebbe semplicemente dimezzare i budget di chi affida bambini ad amici o a coppie gay per motivi ideologici, sempre però a costi astronomici.
Un tema più serio sarebbero le società partecipate dai Comuni, dove però devi sapere di cosa parli perchè in alcuni casi è meglio uscirne, ma ad es non ha invece alcun senso cedere tutte le farmacie comunali a investitori americani come fanno i Comuni gestiti dal PD. in Liguria come in Emilia si sono messi a vendere le profittevoli farmacie comunali a società estere e vanno attaccati su questa scelta priva di senso economico (non sono difficili da gestire le farmacie e portano soldi)
Un tema infine più complicato, ma essenziale, sarebbero i piani regolatori, che andrebbero liberalizzati per le famiglie che vogliano costruirsi una casa unifamigliare con giardino consentendo di fargli acquistare terreno oggi agricolo (diciamo nell’ordine dei 2 o 3 mila mq). Questo ovviamente sarebbe un tema che richiede non un articolo ma un libro e si fa solo un accenno. Ma in sintesi chi voglia una casa autonoma con un minimo di giardino, anche solo da 90 mq deve trovare dai 200mila euro ai 300mila, di cui il costo dell' area fabbricabile è un buon 60-90 mila euro,però, a seconda delle zone. Dall'altra parte siamo circondati da terra agricola incolta o tenuta a seminativo a volontà, che però è off limits.
Se si tratta allora di una famiglia o coppia che voglia avere una casa unifamigliare, diciamo dagli 80 ai 200 mq, con un poco di spazio intorno, il Comune autorizza la vendita di terreno oggi agricolo (previo ovviamente verifica degli allacciamenti necessari). Non parliamo di "cementificare" il verde agricolo da parte di società di costruzioni che poi rivendono... Parliamo di lasciare che il singolo cittadino possa farsi una casa con un giardino e non debba solo trovare solo appartamenti con il suo budget. Liberalizzi la vendita di terra agricola limitatamente all'uso personale, per costruirsi la propria casa
In conclusione, il carisma del leader nazionale che si spende nel territorio emiliano è prezioso, ma avere anche idee specifiche sui problemi locali qui in Emilia dovrebbe aiutare
By: G.Zibordi on Lunedì 02 Dicembre 2019 18:32
La ratifica del trattato del “MES” (Meccanismo Europeo di Stabilità, detto anche “Fondo Salva Stati”) non è una questione semplice. Il trattato stesso del 2012 e la bozza che viene approvata ora occupano 68 pagine sul sito del Senato. Una volta firmato il MES impegna 700 miliardi di cui 125 miliardi per l’Italia e può intrappolare definitivamente l’Italia
La questione non può essere risolta dicendo che “è già stata negoziata per anni e gli altri Stati firmano tuiti”per cui dobbiamo firmare anche noi per non restare fuori, come dice il governo. Ma neanche può essere convincente usare slogan come “si vuole salvare Deutsche Bank con i risparmi degli italiani”. Se fosse così allora perchè spagnoli e francesi firmano senza problemi, visto che toccherebbe anche a loro di fornire soldi per Deutsche Bank ?
La chiave è a mio avviso proprio capire come mai paesi come Spagna, Portogallo, Belgio e Francia che hanno debito pubblico al 100% del PIL (Portogallo 120%) firmano senza molta opposizione. Non temono anche loro le regole sul limite al debito pubblico ? Perchè solo da noi c'è opposizione al MES ? Perchè l’Italia non ha alleati sulla questione MES ?
Provo a spiegarlo, ma occorre un poco di spazio perchè occorre illustrare il nesso tra le mega banche francesi (soprattutto, ma non solo) e il QE di Draghi e ora della Lagarde, che i francesi hanno fatto accettare ai tedeschi usando l'Italia come paese da punire e su cui scaricare il rigore
Prima di entrare nella discussione, guarda questi due grafici che confrontano Germania e Francia. Cosa vedi ? 1) la Francia sorprendentemente ha fatto anche meglio della Germania come crescita del PIL da quando c'è l'Euro, 2) la Francia ha fatto il contrario della Germania che ha ridotto il debito pubblico dopo la crisi del 2009 e invece lo ha fatto aumentare quasi del doppio. Tutti e due i paesi sono andati molto meglio dell'Italia, ma la Francia ha finanziato la crescita con il debito pubblico
OK....Il MES....
Se leggi la bozza del MES e il trattato già approvato nel 2012, dovrebbe proteggere gli Stati e le banche della UE in caso ci sia un altro panico sui mercati finanziari come è accaduto tra il 2008 e il 2012 e lo farebbe mettendo in comune 700 miliardi di cui l’Italia contribuisce 125 miliardi. Il trattato contiene un meccanismo che in realtà è in essere dal 2012 e ha erogato circa 300 miliardi per “finanziare il bilancio pubblico” dell’Irlanda, Portogallo, Spagna, Cipro per 100 miliardi e soprattutto della Grecia per 200 miliardi per cui si può verificare come ha funzionato
Nel caso della Grecia, i 200 miliardi sono serviti a ricomprare titoli greci che all’epoca detenevano le banche francesi e di altri paesi su cui rischiavano di perdere gran parte dei soldi. Il rischio è stato trasferito dalle banche francesi, olandesi, tedesche ecc...a questo Fondo Salva Stati che ha comprato i titoli di cui le banche si liberavano. Nel 2012 però è arrivata anche la BCE che, parallelamente, ha fornito centinaia di miliardi a costo zero alle banche e poi comprato 2,300 miliardi di debito pubblico con il “QE”. Risultato: i titoli di stato sono saliti sui mercati e i loro rendimenti si sono azzerati, per cui persino la Grecia ora paga intorno all’1% e chi ha comprato bonds greci o italiani dopo che è arrivata la BCE ha guadagnato parecchio. Morale: Il MES o Fondo Salva Stati, non ha salvato, ha salvato la BCE.
Il motivo è che il MES ha erogato solo 300 miliardi, perchè erano soldi delle tasse dei cittadini italiani, spagnoli, tedeschi ecc... La BCE simultaneamente invece ha tirato fuori dieci volte tanto, il suo bilancio che era di 1,700 miliardi nel 2011 è esploso ora fino a 4,700 miliardi, pari al 41% del PIL dell’eurozona, una cifra colossale. Anzi, la BCE se la si confronta con le altre Banche Centrali ha stampato moneta più di tutte.
Gli esperti che difendono accanitamente il MES dimenticano di dire che la BCE ha fornito dieci volte più soldi del MES e ha risolto lei la situazione. Anche adesso, se tutti i paesi firmassero e poi contribuissero 700 miliardi sarebbe sempre una cifra molto inferiore a quella creata dalla BCE dal 2012 ad oggi e che continua ad aumentare, perchè la BCE ha appena ricominciato al ritmo di 20 miliardi al mese (riservandosi di aumentarli in caso di stress sui mercati)
Quello di cui non si parla in questo dibattito è che mentre gli Stati devono usare soldi delle tasse per finanziare il MES, il bilancio della BCE invece è triplicato da 1,700 miliardi a 4,700 miliardi, senza indebitarsi e senza chiedere un euro di tasse a nessuno. Ad esempio nel caso dell’Italia, BCE e Bankitalia oggi hanno accumulato circa 450 miliardi di BTP, ma i soldi con cui li hanno comprati sono creati dal niente, digitando degli zeri in più nel saldo che hanno sul computer a Francoforte.
Perché allora non scrivere nei trattati che in caso di emergenza sui mercati la BCE, senza chiedere soldi di tasse a nessuno e senza indebitarsi, finanzi lei gli Stati o le banche in difficoltà, come ha già fatto finora e come si fa automaticamente in UK, USA, Giappone e Cina?
Ovviamente ti dicono che non si può, perchè la BCE è “indipendente” e questo significa che nessuno può mai sapere cosa farà, le sue sono decisioni insindacabili e non prevedibili, non è tenuta a seguire nessuna regola in pratica.
In realtà, la BCE, come fanno tutte le Banche Centrali, sta finanziando da anni (indirettamente) il debito pubblico, visto che continua a comprare titoli sui mercati, gira gli interessi che incassa agli Stati e si impegna a non rivendere i titoli. Tutta la UE è costruita sulla finzione che non si possa “stampare moneta”, mentre ovviamente quando c’è emergenza (come nel 2012) si stampa tranquillamente moneta e lo si farà anche in futuro
Germania, Austria, Olanda e i loro alleati insistono però nella finzione e scrivono in tutti i trattati che in caso di emergenza si usino i soldi delle tasse e che si preveda anche un default sui titoli di stato e che l’unico criterio per decidere sia il famoso rapporto Debito Pubblico/PIL. Perchè Francia e Spagna che hanno un debito/PIL al 100% quindi fuori dai “parametri” sono d’accordo? Perchè in base a questo criterio l’Italia verrà penalizzata e loro riceveranno l’aiuto prima di noi, cioè il peso dell’eventuale shock si scaricherà sull’Italia, che fa da “ammortizzatore”
Cerchiamo di essere precisi. L’articolo 12 della bozza che Conte e Gualtieri vogliono firmare recita: “in casi eccezionali, una forma di partecipazione del settore privato in linea con la prassi del FMI è presa in considerazione…” Per pudore il testo non specifica che si tratta di “partecipazione alle perdite” da parte del settore privato, cioè fondi, banche, assicurazioni e risparmiatori vedranno rimborsati (ad esempio) a 80 un BTP comprato a 100. Lo Stato italiano su 2,340 mld di debito pubblico ha circa 2,000 miliardi di titoli sui mercati. Se quindi rimborsasse, in caso di emergenza e in base ad una decisione del MES, solo l’80% (default parziale) risparmierebbe 400 miliardi e il MES sarebbe contento, perchè così riduce il debito/PIL.
Il documento del MES che ipotizza questa “partecipazione” (alle perdite) non discute cosa succederebbe, forse perchè i precedenti di Grecia e Cipro sono stati disastrosi. Tra parentesi l’Italia in tutta la sua storia non ha mai dato default sul suo debito pubblico e qui lo darebbe perchè sostanzialmente costretta dagli altri paesi, grazie al trattato che ora firma
Se non firmasse il MES invece, l’Italia, che ha versato finora 14 miliardi, eviterebbe di versarne gli altri 111 miliardi e con questi soldi potrebbe sistemare il territorio per inondazioni, ponti, scuole, terremoti o salvare banche in crisi
La UE, il ministro Gualtieri e i professori che scrivono sul Corriere dicono però bisogna stanziare questi soldi per prepararsi al prossimo panico finanziario sui mercati come nel 2008. Questa volta scoppierà magari in Cina, e poi grazie alla magie dei derivati e della leva finanziaria coinvolgerà anche noi, come nel 2008, quando i crac sono stati in USA, Irlanda, Spagna e UK, ma si sono estesi a tutte le banche del mondo. E poi un bel giorno i Btp sono crollati del 25% perchè le banche francesi e tedesche ne hanno liquidati 70 miliardi e noi abbiamo dovuto chiamare Monti e fare più austerità
Non si capisce perchè oggi dovrebbe ripetersi questo crac, dato che ora la BCE ha comprato 2,500 miliardi di titoli di stato e può, spingendo un bottone, comprarne altri 300 o 500 miliardi e fermare qualunque speculazione
Non importa. La UE finge che la BCE esista su un altro pianeta e nessuno possa sindacare cosa farà. Per cui la UE insiste che i contribuenti europei diano a lei, tramite il MES, 700 miliardi per la prossima emergenza finanziaria
Nel caso dell’Italia, avendo un debito/PIL di oltre il 130%, il MES però non darà soldi se non riduciamo il deficit, dal 2% a 0% ad esempio e in più però prevede anche di far perdere chi detiene BTP (“il default”). Dovrà votare a favore l’85% del capitale del MES e noi ne abbiamo il 17% per cui c’è un diritto di veto, ma se non votiamo anche noi, il MES non darà i soldi, inclusi quelli che l’Italia ha contribuito. Per cui può darsi che i nostri 125 miliardi vengano usati per banche di altri paesi o il debito pubblico del Portogallo (che è pari al nostro), ma non per noi.
Se invece seguiamo la ricetta del trattato del MES dovremo ridurre il deficit dal 2% attuale a 0% (ad esempio) che sarebbero 35 miliardi in più di tasse l’anno. E poi anche far “partecipare” (alle perdite) chi detiene BTP e quindi rimborsarne solo l’80% (ad esempio).
Facciamo due conti, Banche, assicurazioni, fondi e cittadini italiani, che hanno circa metà dei 2,000 mld di titoli di stato (il resto lo hanno Banca centrale e investitori esteri) perderanno circa 200 miliardi. Nel caso delle banche italiane, perdite ad esempio 50 miliardi dovute a questo default parziale sui BTP ne mettono la maggioranza in crisi. Per cui devi tornare dal fondo Salva Stati per chiedere di autorizzare un “aiuto” per le banche italiane. Cioè prima il MES gli fa perdere il capitale imponendo il default sui BTP che hanno e poi le dovrà “salvare”
Se aderisce alla ricetta del MES invece l’Italia avrà: un aumento massiccio di tasse per ridurre il deficit, default parziale sui BTP che porta ad almeno 200 miliardi di perdite per istituzioni italiane e in più le nostre banche (che hanno molti BTP) da salvare. Risultato? Un altra pesante recessione e forse anche, se qualcosa va storto, una fuga dalle banche italiane
Il tutto in presenza della BCE e Bankitalia che continuano dal 2014 a comprare titoli di stato (e altri titoli) sui mercati e ne possono comprare di più gratis, cioè senza prelevare tasse o indebitarsi. Al momento comprano persino bonds di multinazionali della birra brasiliane come INBEV o bonds di Louis Vuitton, la quale poi coi soldi della BCE acquista Tiffany ! Però non si può prevedere se, in caso di crisi finanziaria globale, compreranno altri titoli di stato.
La UE e il MES fingono che la BCE sia su un altro pianeta, che i 3,000 miliardi di euro che ha creato dal niente non esistano, che il fatto che ogni mese anche oggi stampi 20 miliardi di euro per comprare titoli sia un dettaglio. In questo modo può chiedere agli Stati di impegnarsi a fare più austerità e anche default e guarda caso il primo della lista è l’Italia.
Il cuore del problema è sempre lo stesso: la logica dell’Euro e della UE, che sia il Fiscal Compact o questo Fondo Salva Stati, è sempre di punire chi ha più debito pubblico e quindi l’Italia. Francia e Spagna ad esempio firmano questi trattati perchè pur avendo debito PIL al 100% e un enorme debito delle loro banche hanno sotto di loro l'Italia che le "protegge". La Francia ha 8 mila miliardi nei bilanci delle sue banche, il che significa che hanno 8mila miliardi all’attivo e anche 8mila miliardi al passivo. Dato che il capitale in media è il 9%, ci sono quindi almeno 7,300 miliardi da finanziare nei bilanci di SocGen, BNP Paribas, Credite Agricole ecc.. Ma le famiglie francesi non hanno in banca 7mila miliardi, ne hanno circa 3mila (hanno anche titoli e fondi, ma questi non sono fonte di finanziamento per la banca). Senza entrare nei dettagli che poi ci perdiamo, penso bastino questi numeri per capire che le banche francesi si indebitano in giro per il mondo per almeno 4 mila miliardi. Le banche tedesche invece ad esempio hanno solo due grosse banche simili a quelle francesi, Deutsche e Commerz, ma un po’ più piccole e il resto in Germania sono più che altro 1,400 piccole banche locali pubbliche. La Francia e la Spagna (che qui non ora descriviamo) hanno cioè molto debito nelle loro banche, e anche l’Olanda e il Belgio a dire la verità. Le loro banche sono le candidate per il prossimo salvataggio quando scoppiasse una crisi finanziaria globale. Perchè se guardi nei bilanci delle mega banche spagnole, francesi, olandesi e belghe vedi un enorme indebitamento sui mercati finanziari in giro per il mondo, un indebitamento molto maggiore di quello delle nostre banche italiane
Francia, Spagna, Portogallo e Belgio hanno debito al 100% del PIL, ma sanno che sotto di loro in graduatoria c’è l’Italia (oltre 130% del PIL) per cui subirà lei il peso delle regole del MES. Cioè, grazie all’Italia che viene sempre penalizzata, Francia e Spagna appaiono degne di sfondare i limiti di deficit e ricevere aiuti, evitando austerità e default. Questi paesi sfondano ogni anno i limiti sia di deficit che di debito/PIL, (vedi la Francia che quest’anno fa 3,2% di deficit) che la Germania ha voluto come condizione per entrare nell’euro, ma sono tutti con numeri di debito/PIL un po’ meno elevati dell’Italia. Dato che imporre i vincoli a tutti veramente farebbe saltare tutta l’eurozona e l’euro in cinque minuti, allora quello che succede è che si vincola l’Italia, che è il terzo paese per peso economico e quella con il numero più alto di debito/PIL, e però si accetta che gli altri appena sopra all’Italia in classifica invece sfondino i limiti di deficit.
Qui vedi il debito/PIL di Francia e Spagna a confronto. E’ ovvio come la Francia abbia fatto esattamente l’opposto della Germania aumentando il debito/PIL di 40 punti percentuali
Come hanno fatto i francesi ? Grazie all'Italia
Vediamo di allargare un attimo il discorso. Visto che siamo sempre penalizzati e in punizione perchè non lasciano fuori l’Italia dalla UE e dall’Euro ? Senza l’Italia l’eurozona non esisterebbe, siamo assolutamente essenziali, soprattutto alla Francia. Fuori dall’eurozona noi faremmo concorrenza con un cambio più basso, anche perchè senza di noi l’Euro si apprezzerebbe di più. Poi l’Italia potrebbe ridurre le tasse monetizzando il debito e quindi essere più competitiva. Inoltre fuori dall’euro non avremmo venduto e svenduto metà dell’industria italiana a gruppi economici francesi, tedeschi, olandesi (e di ogni parte del mondo). All’interno dell’Euro invece l’Italia aiuta a tenere il tasso di cambio basso e fare politiche di QE che fanno comodo alla Francia in particolare, perchè pur avendo un debito/PIL al 100% paga ora ZERO sui suoi titoli di stato
La Francia può quindi continuare ad aumentare molto il debito pubblico sotto la copertura dell’Italia e grazie alla Germania che garantisce con il QE ha tassi zero. La riprova che questa strategia della Francia funziona è che in realtà da quando c’è l’euro ha beneficiato più della Germania
L’accusa delle Meloni e di Salvini in parlamento per cui vogliono usare i risparmi degli italiani per salvare banche estere è abbastanza giustificata, anche se probabilmente saranno Santander e BNP Paribas che avranno più bisogno. Se ci sarà un panico allora, probabilmente saranno le mega banche francesi, olandesi, belghe e spagnole che si finanziano e investono in tutto il mondo a saltare. Ma grazie alla copertura che offre l’Italia, il paese malato e sempre sull’orlo di fare crollare l’euro, la Germania accetterà che si stampino migliaia di miliardi di euro per finanziare debito pubblico (come è successo sinora!). Il MES non è molto importante veramente, perchè come discusso la BCE può creare 5 volte più soldi, ma serve per convincere i tedeschi che tutti mettono soldi di tasse e si puniscono i casi più eclatanti, come l’Italia appunto. Con la copertura del MES che incastra l’Italia e fa contenti i tedeschi che c’è “rigore” poi la Lagarde alla BCE aprirà di nuovo i rubinetti per salvare le mega banche francesi
Il vizio originale delle regole UE è che ignorano sempre il debito delle banche, delle imprese, delle famiglie, il quale debito privato è maggiore del debito pubblico ed è quello che ha creato la crisi del 2008-2011 in paesi come la Spagna, lo UK e l’Irlanda in particolare. Come debito privato Olanda, Belgio, Portogallo, Spagna e Francia sono i paesi messi peggio di tutti, peggio di noi e anche della Germania
Le regole UE ignorano anche la ricchezza finanziaria netta complessiva, che in Italia è tra le più alte e ci farebbe apparire più “affidabili”. L’Italia viene giudicata meno affidabile perchè si guarda solo al debito pubblico come unico criterio. Se vai in Giappone, che ha debito pubblico al 230% del PIL, ti riderebbero dietro, ma qui siamo nella UE dove la Germania ha debito/PIL al 60% e vuole che questo sia l’unico criterio. In realtà solo lei e la Finlandia e l’Estonia lo rispettano e tanti paesi sono al 100% Dopo il 2012 i tedeschi hanno dovuto accettare che la BCE stampi moneta per finanziare i deficit pubblici (indirettamente), ma non lo si menziona
Cosa succederebbe allora se il governo italiano rigettasse queste regole che penalizzano solo noi e non firmasse la ratifica di questo trattato? Intanto eviterebbe di contribuire con altri 111 miliardi di euro. Per chi non lo sapesse, con 111 miliardi di euro puoi ricapitalizzare la maggior parte del sistema bancario italiano (Unicredit ad esempio, che è la maggiore, ha circa 60 miliardi di capitale e puoi nazionalizzarla). Quindi in caso di crisi ed emergenza sui mercati avresti più soldi a disposizione senza dover fare austerità e default
Il problema finanziario vero sono le mega banche che si finanziano in giro per il mondo che sono francesi, olandesi, belghe e spagnole. I loro bilanci sono maggiori del debito pubblico dell’eurozona intera
Questi paesi però non possono semplicemente convincere la Germania a far stampare euro per migliaia di miliardi in caso di emergenza. Occorre un gioco più complicato e sottile. Occorre imporre regole sul deficit pubblico e poi prevedere trattati come il MES sul bailout e bailin delle banche che dicano che ci può essere default delle banche. Queste regole si scaricano più che altro sull’Italia che è grossa come economia e considerata pericolosa perchè può far saltare l’euro. In questo modo la Germania si tranquillizza e accetta per non far crollare l’euro che si stampino migliaia di miliardi di euro per tenere i tassi a zero
Questo è il gioco che i paesi come la Francia, il Belgio e la Spagna, che hanno alto debito pubblico e queste mega banche indebitate in tutto il monso, giocano con la Germania, usando l’Italia.
Torniamo ora al MES
La logica del MES è che per l’Italia, avendo il famoso Debito/PIL elevato, verranno stanziati soldi solo se aumenterà le tasse e farà un default parziale. Ovviamente il tutto sarà soggetto a negoziazione e “flessibilità”, ma è del tutto possibile che se la maggioranza insiste per più austerità e un default parziale e l’Italia non lo accetta, non potrà neanche accedere ai 125 miliardi che contribuisce
I politici che votino questo trattato o sono degli imbecilli o dei burattini. Ma occorre anche cercare di spiegare che il gioco che c’è sotto è meno semplice del “useranno i risparmi degli italiani per Deutsche Bank” C’è qualcosa di vero, ma tutti sanno sotto sotto che sarà la BCE e non il MES a salvare la situazione in caso di emergenza, che non sono i soldi delle tasse messi nel MES, ma quelli stampati con il computer della BCE che serviranno, perchè sono “elastici” possono aumentare di 1,000 miliardi in poco tempo, possono essere attivati in un ora senza passare per i parlamenti e i partiti
Siccome però la Germania sarebbe contraria per principio o ideologia a questo approccio simile a quello del Giappone, Cina o USA, bisogna imbastire un gioco più complicato in cui crei un trattato del MES con regole e vincoli sul debito pubblico e il default che fanno sembrare ai tedeschi che si faranno sacrifici e non si “stamperà moneta”. Poi però bisogna che queste regole e vincoli si scarichino solo sull’Italia e questo lo ottieni fissando solo il debito pubblico/PIL come unico criterio…
Quindi è vero che tutto questo serve a proteggere delle mega banche europee, ma soprattutto francesi e poi spagnole, olandesi e belghe (anche austriache forse visto che nel 2009 erano in crisi). E si incastra l’Italia e il suo debito pubblico per creare l’apparenza dei “sacrifici” e non ammettere che si vuole alla fine far accettare ai crucchi che la Lagarde stampi altre migliaia di miliardi euro con la sua stampante
By: G.Zibordi on Domenica 02 Giugno 2019 16:29
By: G.Zibordi on Sabato 04 Maggio 2019 00:10
Esiste da diversi anni un analisi e una proposta molto radicale per gestire il debito pubblico elaborata dal top economista monetario di Chicago, John Cochrane vedi ad es uno dei suoi paper qui che, se applicata al debito pubblico italiano, risolverebbe il problema del ricatto dello Spread e del ricorso a Fondi "SalvaStati" come il MES di cui si parla ora.
Questa proposta è stata spiegata in papers piuttosto intricati (questo citato per fare un esempio è di 145 pagine con una biografia di un centinaio di titoli e corredato di dozzine di equazioni) da parte di.John Cochrane, che si ispira a Milton Friedman, rientra nella definizione di "neoclassico", per cui penseresti che ti raccomanda di ripagarlo o di fare default e basta come raccomandano i nostri prof di economia di questa ispirazione.
Qui invece succede che un economista monetario rigoroso va alla radice del problema, non si preoccupa di far carriera a Wall Street e arriva con la forza della logica a conclusioni simili a quelle che, modestamente, avete letto su questo sito dal 2012. La sua analisi lo porta ad offrire una soluzione pratica che può essere applicata al problema del ricatto del debito pubblico ("lo spread") che paralizza i governi italiani da due decenni
La proposta, come lo stesso Cochrane ammette, è veramente radicale: lo Stato deve creare direttamente denaro (elettronico) al posto della Banca Centrale e della banche. Se si prova a leggere commenti e reazioni al lavoro di Cochrane si nota che la reazione del mondo finanziario è "apopletic" cioè da infarto, come hanno notato gli economisti che finora l'hanno discussa. Dato il prestigio di Cochrane e il rigore della sua analisi finora la proposta ha incontrato poche obiezioni serie, ma è circondata dal silenzio, pochi osano anche solo discuterla sapendo che parlarne significherebbe la fine delle loro speranze di carriera a Wall Street (Come noto, i professori di economia noti in USA siedono quasi sempre in diversi consigli di amministrazione e hanno incarichi da istituzioni finanziarie)
Si tratta di un idea pensata per quando gli USA saranno sotto stress finanziario, dato il debito pubblico che hanno accumulato (23mila miliardi di dollari, il 100% del PIL) e l'Italia sarebbe il candidato ideale per applicarla. Dato che è stata passata sostanzialmente sotto silenzio in America, nè il New York Times o Wall Street Journal ad esempio ne hanno mai accennato, non si è avuta nessuna eco neanche da noi. Cerchiamo di rimediare allora a questo vuoto di informazione.
Il meccanismo proposto consiste essenzialmente nel creare una moneta elettronica dello Stato ("Treasury Electronic Money") ( presso il Ministero del Tesoro), quindi non una moneta creata dalla Banca Centrale come le banconote e come le "riserve" con cui la Banca Centrale ad esempio compra titoli di stato con i programmi di "QE"
Lo Stato in pratica in questo modo si sostituisce alla Banca Centrale. Non a caso il numero di commenti proveniente da ambienti della Banca Centrale su quello che ha scritto Cochrane è in un intorno dello zero, perchè il sllenzio è la tattica migliore nei confronti di idee pericolose per il proprio potere. Esistono invece diversi studi ad esempio di Michael Kumhof alla Bank of England (ex FMI) e Thomas Mayer (ex chied economist di Deutsche Bank) in cui si propone che il pubblico possa aprire conti bancari direttamente presso la Banca Centrale e alla BCE si parla ora di creare una moneta digitale gestita dalla Banca Centrale. Cochrane va più in là e spiega come sia più logico che sia lo stato direttamente tramite il Tesoro a farlo.
Bene, cerchiamo di riassumere l'idea senza scrivere oltre un centinaio di pagine come nei paper di Cochrane.
Si tratterebbe di istituire una "moneta elettronica che paga interessi" a cui tutti i cittadini possono accedere con il loro conto presso il Tesoro. Il concetto è simile a quello della moneta elettronica della Banca Centrale (di cui quasi nessuno capisce o sa molto), indicata come "riserve" (o altro termine contabile non molto chiaro per chi legga un bilancio di Banca Centrale) a cui possono accedere ora solo le Banche. Il 99% della popolazione, americana o italiana non è infatti al corrente del fatto che esistono oggi alcune migliaia di miliardi di dollari (o euro) presso il conto della Banca Centrale, che hanno a disposizione le banche e solo le banche possono tenere.
Cochrane in pratica dice qualcosa come. "ehi... perchè solo le banche devono godere del privilegio di avere soldi presso lo Stato che pagano anche loro interesse e che sono liquidità ?"
Se si riflette sui benefici di avere questa massa di liquidità in formato elettronico che paga interessi si arriva alla conclusione che sarebbe molto utile che anche i cittadini potessero accedere una moneta elettronica che paga interessi, ma detenuta presso lo Stato. La conclusione è allora che si può offrire a tutti i cittadini la possibilità di avere un conto presso il Ministero del Tesoro, oltre a quello che oggi tutti hanno presso le banche, in cui possano detenere un nuovo tipo di debito pubblico, che funziona come il cash per ogni transazione pur pagando anche interessi..
Già da questa breve descrizione si comprende che questa idea è l'equivalente di una bomba (finanziaria, ovvero una bomba per il mondo bancario e finanziario) perchè mette lo Stato in concorrenza per molti aspetti con le banche e la Banca Centrale.
Parliamo di qualcosa che può essere denominata come "moneta elettronica di stato" che paga interessi, ma che è legalmente debito pubblico. Specificamente va configurata come debito irredimibile, cioè Treasury Bond, Bot o BTP che non scadono mai (debito perpetuo), per cui la compri e la tieni per anni senza preoccuparti come oggi se i tuoi Bot o BTP scadono. Se vuoi puoi però rivenderla in qualsiasi momento e lo Stato te la ricomprerà sempre al valore nominale di 1. Come dice Cochrane si tratta di "fixed value floating rate debt" cioè Il tasso di rendimento varierà, ma non il prezzo che lo stato scambia sempre al valore nominale iniziale. In aggiunta, lo stato creerà una piattaforma elettronica di pagamenti per la quale la puoi usare in ogni momento e per qualunque importo, proprio come se fosse liquidità sul conto corrente. Potrai quindi addebitare anche solo 5 euro dalla tua carta di credito o bancomat, che lo stato ti fornisce, prelevati istantaneamente dai soldi investiti in questo nuovo tipo di debito pubblico.
Funzionalmente si tratterà quindi di moneta, per cui con questa proposta concettualmente si annulla la differenza tra debito che paga interessi e moneta con cui effettui pagamenti. Da una parte infatti è un investimento in debito pubblico che paga interessi, ma a differenza dei titoli di stato attuali che vanno prima liquidati se hai bisogno di soldi per pagamenti, questi titoli sono anche "moneta", che puoi invece usare per qualsiasi pagamento in qualunque momento.
Come spiega molto bene Cochrane (e non solo lui perchè su questo esiste un intera letteratura), di fatto, nel mondo attuale il debito pubblico viene usato come moneta e la "moneta" emessa dallo Stato, di cui ancora vaneggiano gli economisti ("stampare moneta" !), è quasi irrilevante perchè costituisce il 3% circa del totale (le banconote). Allo stesso tempo però negli ultimi anni sono stati creati dalle Banche Centrali migliaia di miliardi (19 mila miliardi) di una moneta elettronica interbancaria ("reserves") che trovi sul lato destro del bilancio delle Banche Centrali (anche se essendo cash dovrebbe stare sul lato sinistro).
Questi 19 mila miliardi creati con il "QE" sono stati usati dalle Banche Centrali per comprare titoli sui mercati e questo lo sanno in molti, ma contabilmente implica che oggi le banche abbiano enormi "conti correnti" con centinaia di miliardi depositati presso le rispettive Banche Centrali. Questo meccanismo (chiamato "Quantitative Easing") non viene compreso dal pubblico, ma di fatto è creazione di moneta da parte dello Stato, tramite la Banca Centrale, a beneficio solo di investitori finanziari e banche. Il pubblico finora è stato escluso da questa innovazione e anche sostanzialmente tenuto all'oscuro tramite una cortina fumogena che fa sì che le poche volte che se ne parla ci sia sempre molta confusione.
Cochrane analizza in dettaglio questo processo e alla fine dice (essenzialmente): "ehi... ma perchè non consentirlo anche al pubblico ?" Le conseguenze per la stabilità del sistema finanziario e per la gestione del debito pubblico sarebbero molto positive. Lo stato si finanzierebbe scavalcando in buona parte i mercati perchè offrirebbe direttamente al pubblico un modo di tenere la propria liquidità superiore a quelli che esistono oggi. E il pubblico avrebbe molti vantaggi rispetto al tenere tutto il proprio denaro in banca o presso fondi.
La cosa rivoluzionaria dell'analisi di Cochrane è innanzitutto che si tratterebbe di denaro creato dallo Stato e non dalle banche (come il 96% del denaro che oggi circola) o dalla Banca Centrale (come accadde con le "riseve" usate per pagamenti tra banche). Si tratterebbe di denaro elettronico, non banconote e denaro, che offre un tasso di interesse come quello dei titoli di stato. Perchè infatti sia usata da tutti e prenda il posto del vecchio debito pubblico, questa liquidità presso il Tesoro deve offrire un interesse, a differenza delle banconote.
La differenza dal vecchio debito pubblico dei Btp o Treasury bond è che puoi però usarla come se fossero soldi sul conto corrente, con il bancomat, la carta di debito o di credito, per pagare le tasse, comprare una pizza o pagare una bicicletta o qualunque altra spesa, anche solo di 2 euro. Questo ultimo aspetto è consentito oggi grazie ai progressi fatti dalla tecnologia dei pagamenti elettronici attuali, che consente facilmente di approntare un circuito alternativo a Visa o Mastercard, connesso all'Agenzia delle Entrate e poi a tutti gli esercizi commerciali. Ovviamente, dato che si tratterebbe di centinaia di miliardi di euro, tutti i negozi e tutti i business avrebbero convenienza ad far parte di questo circuito e lo adotterebbero.
In pratica, invece di un conto presso Carige o Bper avresti un conto presso il Tesoro, remunerato ad un tasso medio tra quelli che oggi offrono Bot,Cct e Btp, ad esempio tra 1 e 1,5% (visto che oggi si va da 0% per il Bot a 3 mesi al 2,6% per i Btp a 10 anni), senza però costi aggiuntivi come accade con i fondi, gestioni e altri prodotti delle banche. Da questo conto puoi effettuare qualunque pagamento come se fossero soldi su un conto corrente senza dover prima liquidare gli investimenti per avere il cash da utilizzare come devi fare oggi.
Ad esempio, un cittadino che avesse 100 mila euro oggi, divisi in 10 mila euro sul conto corrente e poi 90 mila euro in fondi, titoli, polizze o altri prodotti delle banche, li sostituirebbe con un conto presso il Tesoro che gli offre un rendimento dell'1% o 1,5% e che può utilizzare istantaneamente per pagare l'IMU, comprare scarpe o un biglietto di treno, senza dover prima liquidare i Bot, i fondi, titoli, polizze o altri prodotti del risparmio gestito come accade ora.
I vantaggi per il pubblico sarebbero almeno tre:
a) avere i soldi presso lo Stato tramite un conto al Ministero del Tesoro è più sicuro di un conto presso una banca perchè i soldi in banca oggi sono sicuri in quanto c'è la garanzia dello Sato fino a 100mila euro e poi la garanzia implicita che se la banca è in fallimento lo stato interviene
b) avere tutta la liquidità remunerata a differenza dei conti correnti. Per quello che riguarda la parte che si ha investita oggi, avresti un rendimento e senza costi aggiuntivi come avviene con polizze, fondi, gpf ecc..
c) poter accedere a tutti i soldi in qualunque momento, senza dovei prima liquidare gli investimenti per avere liquidità sul conto. Poter cioè addebitare anche solo 1euro utilizzando direttamente l'intero conto con 50mila euro che sono tutti remunerati.
Per lo Stato i vantaggi sarebbero anche maggiori:
a) il debito pubblico si trasformerà in debito senza scadenza, per cui non dovrà più preoccuparti che scadano 100 miliardi di Bot o BTP e vadano rifinanziati
b) Questi conti presso il Tesoro saranno solo per cittadini italiani per cui avrai che il risparmio degli italiani avrà un vantaggio rispetto a quello estero. In questo modo lo Stato avrà accesso ad un pool di liquidità del pubblico domestico molto maggiore di quello attuale. Ad es oggi il pubblico italiano ha 1,400 miliardi circa in conti correnti e altra liquidità che non rende niente ed è solo parcheggiata per avere soldi immediatamente disponibili e per non sapere come investirli. Questa liquidità può in larga parte trasferirsi presso il Tesoro, di fatto finanziando il debito pubblico. Lo Stesso avviene per una parte dei 3mila miliardi che oggi gli italiani hanno in titoli e prodotti del risparmio gestito. Questi prodotti, fondi, polizze, gpf, capitale garantito, fondi di fondi ecc.. in media costano l'1,5% e con i tassi di interesse attuali che in media nel mondo sono all'1,4% non possono rendere niente. Se lo Stato offre anche solo un 1% pulito, senza altri costi, per avere soldi in un conto che però funziona anche come liquidità immediata per qualunque pagamento anche di 1 euro, una parte di questi soldi si trasferiranno presso il Tesoro
c) dato che appunto avrai (vedi punto b) un probabile trasferimento di 500 o 1,000 miliardi di euro nel corso del tempo verso questi conti del Tesoro, lo Stato italiano potrà finanziarsi in Italia presso il pubblico italiano molto meglio di oggi. La domanda da parte del pubblico di debito pubblico sarà quindi maggiore
d) Il problema del Btp che oscilla di prezzo sparirà perchè questa liquidità remunerata all'1% o 1,4% sarà sempre quotata al valore nominale di 1 euro, per cui qualunque cifra tu compri o vendi di questa "Moneta Elettronica del Tesoro" sarà sempre accettata o venduta dal Tesoro al valore nominale (diciamo 1 euro). Questo non eliminerebbe totalmente (perchè il tasso di interesse varia), ma ridurebbe di molto il problema dello Spread perchè non ci saranno BTP o BTP futures sul mercato su cui speculare al ribasso
In sintesi: avresti un afflusso di centinaia di miliardi dai conti correnti e conti a risparmio, titoli o fondi, polizze ecc verso questi conti del Tesoro remunerati e "liquidi".La domanda di debito pubblico quindi aumenterebbe e questa liquidità finanzierebbe il debito pubblico italiano. Si tratterebbe di debito perpetuo, che non scade per cui il Tesoro non deve preoccuparsi di rifinanziarlo ogni anno. Trattandosi di "fixed value floating rate" lo Stato lo compra e vende sempre allo Stesso prezzo. Questo renderebbe molto più difficile la speculazione perchè sui Btp o Bond è sulle oscillazioni di prezzo, sulla quotazione di mercato. Inoltre nel corso del tempo i risparmiatori italiani sostituirebbero le banche e fondi esteri eliminando quasi del tutto la speculazione e anche il problema dello spread
Nota Bene:
(dico "quasi del tutto" perchè è ovviamente sempre possibile aumentare in modo eccessivo e improduttivo i deficit e il debito pubblico solo per pagare sussidi stile Peron in Argentina e in questo modo creare effetti inflattivi e di deficit estero ecc...Ma stiamo parlando ora dell'Italia anno 2019, strangolata dall'austerità e dalle tasse, che non può ridurle per il ricatto dello Spread sui BTP)
OK. Affrontiamo delle obiezioni. E' possibile però che il tasso di interesse richiesto dal pubblico alla fine risulti più alto di quello attuale ?
Come si è spiegato, la convenienza di avere i propri soldi presso il Tesoro sempre remunerati e sempre però "liquidi" creeerà una domanda probabilmente maggiore di quella attuale. Di quanto ? Esistono oggi circa 3,700 miliardi di euro che gli italiani hanno in conti correnti, risparmio, titoli e risparmio gestito vario NON INVESTITO IN TITOLI DI STATO. Perchè dico 3,700 miliardi circa ? Facciamo due conti: la ricchezza totale finanziaria degli italiani è di 4,300 miliardi, di cui Bankitalia stima che la parte investita direttamente e indirettamente in titoli di stato sia circa 700 miliardi. 4,300 - 700 = 3,600 miliardi, di cui potenzialmente forse 1,000 miliardi possono trasferirsi in questi conti presso il Tesoro.
Oggi il debito pubblico è sui 2,300 miliardi, di cui circa 2mila miliardi sono titoli sui mercati. Se si tolgono quelli comprati da BCE e Bankitalia, che sono circa 400 miliardi sono allora 1,600 miliardi circa di titoli di stato sui mercati. Gli investitori esteri ne hanno circa 700 miliardi. Si capisce da queste cifre che se anche solo 500 miliardi migrano da conti correnti, titoli e fondi ai conti presso il Tesoro, lo Stato italiano non avrà quasi più bisogno degli investitori esteri. Se fossero poi 1,000 miliardi che migrano (su 3,600 miliardi in totale), lo Stato non avrà neanche bisogno quasi della BCE Questo scenario fa pensare che la domanda di debito pubblico aumenterà anche considerevolmente e di conseguenza il suo costo dovrebbe diminuire.
Inoltre, come si sa, i Btp a scadenza lunga costano più del 2,5%, mentre Bot, CCT e Btp a 1 anno costano meno dell'1% e anche quasi zero per scadenze brevi. Il rendimento di un bond perpetuo del genere non è quantificabile a priori facilmente, ma è intuitivo che costerà meno dei Btp a lunga scadenza e quindi il costo medio probabilmente può essere inferiore anche solo perchè cambia il mix di bonds con cui lo Stato si finanzia (come Cochrane argomenta con molto più dettaglio di quello che sto facendo ora).
Torniamo ora alla teoria della moneta e del debito sottostante a questa prioposta. Cochrane è un economista monetario accademico e molte delle sue idee sembrano "ortodosse", anzi chi legga il suo blog lo può trovare spesso critico ad esempio di idee neokeynesiane e appare "neoclassico" o "neoliberista". Nel caso però del debito pubblico e della moneta, Cochrane arriva, seguendo la forza della logica, a una proposta rivoluzionaria perchè va proprio alla radice, si interroga senza pregiudizi su quello che oggi costituisce la moneta
Come ho provato a spiegare anche io più modestamente su questo sito e in un paio di pubblicazioni, oggi la moneta è quasi tutta debito e in secondo luogo il debito pubblico viene usato dal mondo finanziario come moneta, liquidità, tramite "repos" (repurchase agreement in cui presti i tuoi titoli in cambio di liquidità) e altri strumenti di "ipoteca multipla" (come ho spiegato nel capitolo del mio libro che puoi leggere qui)
Cosa è successo però con la crisi finanziaria globale del 2008 ? Il debito privato cartolarizzato (mortgage bonds) che veniva usato come "moneta" di scambio nel mondo finanziario, ha provocato una crisi globale, che ha poi costretto gli Stati a raddoppiare il debito pubblico per metterci una pezza con una serie di politiche straordinarie di "liquidità" che quasi nessuno nel pubblico (e tra i politici) comprende.
Perchè non si è creata una nuova crisi e perchè i rendimenti sono scesi mentre il debito raddoppiava, (il contrario di quello che prevedono i testi di economia tra parentesi ?)
Le Banche Centrali dopo il 2008 hanno creato, dal niente, circa 19mila miliardi per comprare debito e per fornirli alle banche perchè comprassero anche loro debito. Questa soluzione ha funzionato nel risolvere la crisi finanziaria, ma ha il difetto che ha incoraggiato ad emettere ancora più debito, come si vede ora sia sul lato del debito pubblico che di quello corporate che sono saliti di circa 70mila miliardi dal 2009. Le Banche Centrali hanno finanziato di fatto questo aumento di debito, hanno tenuto i tassi a zero e hanno in questo modo indotto indirettamente un aumento ulteriore del debito
E il debito totale nel mondo è salito ancora negli ultimi anni, è arrivato a 240 mila miliardi di dollari e rappresenta oltre il 300% del PIL globale, mentre 30 anni fa era meno del 200% e 50 anni era meno del 150% del PIL.
Se si è seguito il discorso che ho provato qui a sintetizzare (cu cui ho anche scritto il libro di Hoepli del 2014 se si vogliono altri dettagli), si arriva alla conclusione che l'unico modo di rendere il debito sostenibile è che il debito dello Stato sia sostenibile, perchè è alla base di tutta la piramide, visto che lo Stato deve intervenire tramite deficit o tramite la Banca Centrale quando il debito privato rischia il default. Quello che invece è meno evidente è che il debito pubblico viene usato dagli anni '90 come "moneta di scambio" tra fondi, banche e fondi hedge o sovrani, venendo "reipotecato" in media anche tre volte in quello che viene chiamato "Sistema bancario ombra"- I bonds che lo stato emette, come i Btp o i Treasury, sono quindi oggi indispensabili al funzionamento della piramide del debito globale e del sistema finanziario globale. Il debito pubblico in USA, Giappone, Cina, UK e buona parte del mondo è quasi raddoppiato negli ultimi dieci anni. Questo lo sappiamo credo quasi tutti. Cochrane si chiede a questo punto cosa si possa fare per evitare la prossima crisi del debito.
Alla fine la soluzione logica per evitare un altra crisi globale del debito che aumenta sempre è utilizzare a pieno titolo il debito pubblico come se fosse moneta, liquidità. Il debito pubblico deve quindi diventare liquidità a tutti gli effetti, più sicura di quella in banca e però remunerata, anche per il pubblico (non solo per le istituzioni come accade ora). Una vera liquidità, che lo Stato consente e facilita come utilizzo, in modo che si possa usarla per qualunque pagamento di tasse o di ogni altro genere. La soluzione è cioè una "Moneta Elettronica del Tesoro" (Treasury Electronic Money), come suggerisce di definirla Cochrane.
Ho inserito anche questa analisi del debito nel mondo per far capire che a Cochrane non interessa l'Italietta con il suo debito pubblico, lavora su come risolvere il problema dell'indebitamente inarrestabile su cui il sistema globale attuale è basato. Ma (a mio avviso) in questo modi ci fa un favore perchè mostra una soluzione pratica per noi e il nostro debito pubblico dentro l'euro.
Ok, ritorniamo allora alla soluzioner pratica. Abbiamo detto che legalmente si tratta sempre di emettere debito pubblico, ma funzionalmente è moneta, liquidità utilizzabile istantaneamente per ogni tipo di pagamento e accettata innanzitutto dallo Stato per pagare le tasse. Offre un tasso di interesse come i titoli di debito pubblico, ma sono soldi che puoi anche usare in qualunque momento per qualunque pagamento come se fossero sul conto corrente.. Sono soldi tenuti presso lo Stato. per cui sono ahche più sicuri di quelli detenuti presso le banche. Questo chiude il cerchio del problema del debito pubblico, che è già oggi in realtà moneta..
In parole semplici, si tratta di una forma di moneta che è anche debito o se vuoi, un tipo di debito che è anche moneta. Il debito pubblico diventa moneta in senso funzionale e quindi in senso pratico e a tutti gli effetti. In questo modo si porta alla logica conclusione l'evoluzione del sistema finanziario e monetario degli ultimi 40 anni in cui si sono creati strumenti di debito sempre più liquidi per le istituzioni e di fatto i titoli di stato sono oggi usati da fondi hedge, fondi e banche come liquidità. Per cui alla fine occorre oggi chiedersi perchè anche i cittadini non possano usare, come fanno le istituzioni, il debito pubblico come se fosse liquidità
Dal punto di vista pubblico del pubblico la domanda è: "perchè devo tenere separati i soldi che investo per avere un rendimento sicuro (in bonds) e quelli che tengo sul conto corrente per pagare con il bancomat Perchè non posso usare i soldi in titoli come se fossero liquidità ?"
Se lo Stato allora si attrezza per superare questo problema ed offrire una soluzione, sotto forma di conti presso il Tesoro, cosa succederebbe ?
Per il pubblico diventa conveniente non avere tutti i soldi in banca, ma averne una parte importante presso il Tesoro. Che in questo modo si finanzia in modo meno complicato, meno costoso e anche meno pericoloso di quando non si basi solo sui mercati, dove si specula al ribasso e al rialzo sulle quotazioni dei Btp. Con questa soluzione non ci saranno più bonds, Btp, Tbond o altri titoli di stato di diverse scadenze e cui cui si basano future sul cui prezzo speculare. Ci sarà invece liquidità remunerata, con un valore fisso e un tasso variabile (a seconda della domanda), costituita da bonds perpetui detenuti presso lo Stato.
Che relazioni ha questa idea con la Moneta Fiscale che prioponiamo dal 2002 ?
Che relazioni ha questa idea con la Moneta Fiscale con l'idea dei Minibot di Borghi (che sarebbero anche loro bonds perpetui) ?
Che relazioni ha con la MMT di Mosler che ho cercato di divulgare ?
OK, si può allargare molto la discussione perchè si tratta di un tema che va alla radice di quello che è il sistema monetario e del debito moderno, le implicazioni di questa proposta e dell'analisi che la sostiene sono estremamente importanti.
Per adesso però, con questa piccola introduzione che ho provato a mettere assieme, si dovrebbe comprendere un punto essenziale: esiste una soluzione pratica e immediata al problema dello Spread e del debito pubblico. Una soluzione perfettamente legale anche oggi all'interno dei trattati (si emette un altro tipo di debito pubblico) e implementabile subito senza dover chiedere permesso alle UE o alla BCE. Questa è una soluzione che il governo può adottare anche domani e che riguarda solo i suoi poteri di gestione ed emissione del tipo di di debito pubblico che ritiene appropriato. Nessun trattato UE impone di finanziarsi con Btp. Nessun trattato o regolamento BCE impedisce di aprire conti presso il Tesoro.
I nostri politici potrebbero fare cose utili e importanti come questa se vogliono. In questo caso non ci sarebbe la scusa che "la UE o la BCE non ce lo permettono..." Possono farle però se capiscono come funziona il mondo della finanza e del debito.
Se lo capiscono....
Se....
(continua)
By: G.Zibordi on Venerdì 29 Giugno 2018 12:08
Tre degli economisti più noti in Italia, Francesco Giavazzi Lucrezia Reichlin e Luigi Zingales, hanno scritto una lettera al Presidente del Consiglio Conte sulla “dichiarazione di Meseberg” della settimana scorsa, in cui Macron e la Merkel avrebbero concordato delle proposte che rafforzino l’Euro e l’Eurozona secondo quello che leggi sui giornali.
I nostri economisti chiedono nella loro lettera al nuovo governo “populista” di eliminare “ogni dubbio sull’impegno dell’Italia” per restare nell’Euro, di apprezzare lo sforzo franco tedesco e avanzare anche proposte da parte dell’Italia.
Non menzionano però che la proposta che è più cara agli economisti e partiti fedeli all’Euro in Italia, i famosi “eurobonds” (titoli di stato comuni tra tutti gli stati), di cui da anni sentiamo parlare come la soluzione ai problemi di spread e default, la "dichiarazione di Meseberg” li esclude
Nonostante la Commissione UE li abbia in qualche proposti, la Germania li ha esclusi in modo fermo a Meseberg, come ha notato il Financial Times ad esempio. che Giavazzi, Reichlin e Zingales forse non leggono perchè elegantemente glissano sullo smacco.
Riguardo all'altro punto cruciale della "solidarietà" europea, il bilancio comune per gli investimenti e altra spesa comune per far convergere le economie, non c’è nella proposta franco-tedesca nessun numero e dettaglio specifico
Come si sa, per ora il budget comune comunitario è i’1% del PIL e negli USA il 22% del PIL per cui è irrilevante in termini di politica economica. Anche qua, se leggi la stampa finanziaria inglese, impari che Olanda, Finlandia e Austria e altri governi minori (12 in totale) hanno già detto che sono contrari, per cui la Germania si può permettere vaghe dichiarazioni di intenti perchè sa che poi i suoi alleati si incaricano di bloccare il budget comune. Se c’erano altri dubbi, il Ministro delle Finanze ha subito detto “Il bilancio dell’Eurozona ha un certo valore simbolico e comunicativo, ma non uno sostanziale. Bene ha fatto la cancelliera a dare il suo sostegno” cioè, è solo un gesto simbolico.
Anche il Wall Street Journal ha sintetizzato “Macron è tornato a mani vuote”. Giavazzi, Reichlin e Zingales si dilungano su altre cose secondarie, ma senza mettere in comune parte del debito pubblico (come appunto si proponevano gli “eurobonds”) e senza mettere in comune un bilancio pubblico di spesa, il piano franco-tedesco è vuoto di contenuto per l’Italia.
Ricordiamo allora qual’è il problema vero dell’Austerità e dell'Euro. L’Italia, negli ultimi dieci anni, ha perso un 20% della produzione industriale, gli investimenti sono calati del 25% circa, ci sono 180 mld di crediti marci nelle banche italiane, il reddito medio pro capite è calato dell’8-9% (e per alcune fasce più deboli del 20%, con 5 milioni di persone in povertà assoluta), la natalità degli italiani è crollata ai minimi del mondo, 300mila figli l’anno, mentre i decessi sono 620 mila e 110mila giovani l’anno emigrano. Questo è il mondo reale in cui la maggioranza degli italiani vivono.
Forse per i segmenti di popolazione italiana garantiti qualche gesto “simbolico” come dice Schauble, lodato negli editoriali di Giavazzi, che era consigliere economico della Commissione UE fino al 2010 e Lucrezia Reichlin che era capo economista alla BCE quando imponevano l’austerità e che ora siede nel CdA di Unicredit, sono sufficienti per rassicurarsi.
C’è intatti una fascia di popolazione garantita, ad esempio chi ha ricchezza finanziaria l’ha mantenuta grazie al fatto che ad esempio i Btp hanno reso in media circa un 70% tra cedole e apprezzamento, grazie alle politiche della BCE di acquisto massiccio di circa 700 miliardi di Btp.
Ma questi rendimenti enormi dei Btp sono stati pagati con l’Austerità che serve a garantire i creditori. La BCE ha infatti comprato e fatto comprare alle banche italiane e Bankitalia 700 miliardi di Btp, solo a condizione che il governo di Monti e poi Renzi imponesse l'austerità, che ha prolungato la depressione in cui versa gran parte dell'economia italiana.
Il mondo in cui vivono i prof. di economia, che siedono anche nei consigli di amministrazione di banche, assicurazioni, grandi aziende o hanno incarichi presso la UE e firmano le lettere sul Corriere è diverso dal mondo reale in cui vivono la maggioranza degli italiani, quelli che hanno votato e mandato al governi Salvini e Di Maio
E li hanno mandati al governo perchè hanno promesso di ridurre le tasse e spende per 130 miliardi in più, come indicato nei programmi della Lega e del M5S e riaffermato nel loro "contratto". Ma per farlo occorre che l’italia esca dai vincoli dell’Euro. Il modo più pratico, come ha scritto proprio in questi giorni un altro economista dal’’America, Joseph Stiglitz, è che “con la Lega al potere, Matteo Salvini, può mettere in pratica, quello che altri governi più deboli hanno avuto paura di fare.
L'Italia è abbastanza grande come economia e ci sono abbastanza economisti creativi, da essere in grado di gestire una un uscita de facto, istituendo una seconda moneta a cambio flessibile e riportando così la prosperità Questo sposterebbe l’onere di un eventuale uscita de iure con tutte le sue conseguenze su Francoforte e Bruxel e l’Italia potrebbe contare su una situazione di paralisi della UE per evitare la rottura finale (e continuare con una seconda moneta”
By: G.Zibordi on Martedì 09 Gennaio 2018 20:24
Alla fine Salvini, quando parla di economia, passerà il suo tempo a spiegare perchè sarebbe per uscire dall'Euro anche se non lo mette nel programma e anche se si allea con chi è contrario. Berlusconi è inaffidabile, ma qui c'è un problema vero.
E sia lui che Berlusconi e Di Maio passeranno il loro tempo quando gli capiti di discutere di economia (cosa che gli ultimi due cercano di evitare di solito cercandosi conduttori addomesticati), a spiegare come possano trovare circa 100 miliardi per le loro proposte di aumenti di pensioni e sussidi a milioni di persone.
La campagna elettorale è partita e chi vuole sostituire Renzi propone: reddito di cittadinanza per 4,5 o 10 milioni di persone, a seconda della versione, oppure reddito di "dignità" (simile, ma non ancora bene specificato) +abolizione della legge Fornero. Le stime per queste due cose vanno dai 50 ai 100 miliardi. Inoltre (il CentroDestra) propone la "flat tax" che è stimata intorno ai 30 mld circa.
Il pubblico italiano è stufo di austerità, ma anche senza aver studiato intuiisce che si parla di cifre complessive grosse e non capisce come vengano fuori con i "vincoli di bilancio" dell'Eurozona che i giornali e telegiornali ripetono come i muezzin il Ramadan
Sul cosa fare Di Maio ha dichiarato (e sembra lo ripeta stasera ufficialmente in TV) "niente uscita dall'Euro" e perchè non ci fossero dubbi sulla logica ha detto che il debito pubblico deve scendere di un 40% (rispetto al PIL) e i soldi devono venire da 50 mld di taglio di spesa pubblica. Berlusconi quando deve fare proposte ufficiali di una seconda moneta non si ricorda più, si dichiara per l'Euro (non parla di tagli come Di Maio e quindi è più "a sinistra"). Peccato che in questo modo i 70 o più miliardi per cancellare la Fornero, il reddito di dignità e la flat tax esistano solo nei suoi discorsi.
Salvini continua a lanciare frecciate contro l'Euro, ma finora nelle proposte non parla più di EuroExit e si è alleato con chi non ne vuole proprio uscire (e dice che lui Salvini ha cambiato idea).
Allora, cari "lider" nostrani.
Avete proposto queste cose che richiedono un centinaio di miliardi di euro e però non dite come uscire dal sistema dei vincoli dell'Euro. N'est ce pas ? L'aritmetica richiede che indicate un modo per lo Stato italiani di creare una cifra intorno ai 100 miliardi. Richtig ? Dire che li trovate tagliando le spese o reprimendo l'evasione come fa Di Maio è come dire che li porterà la Befana, specie dopo l'esperienza di Monti.
Solo panzane elettorali allora ? Hanno ragione Oscar Giannino, Renzi, Padoan e la grande stampa finanziaria preoccupata dei "populisti" ?
Non è necessariamente vero e la grande stampa finanziaria può fottersi.
Ora che la BCE ha creato 2,400 miliardi dal 2012 e assieme alle altre Banche Centrali hanno creato dal nulla ("stampato") 19mila miliardi dal 2009, forse la nozione che si possa creare denaro potrebbe essere spiegata agli elettori italiani. Sono adulti, più o meno scolarizzati e qualche notizia l'hanno sentita, tra cui appunto quella che la Banca Centrale crea tutti questi miliardi di "liquidità".
E' così difficile per voi menzionare questo fatto quando parlate ? A differenza di altre elezioni in questa forse l'italiano medio sta ad ascoltare se si parla di economia. All'austerità, l'idea che c'è una quantità fissa di soldi e se ne occorrono da una parte ne devi tagliare dall'altra, sono rimasti a credere solo quelli che sentono Oscar Giannino.
Se provaste a spiegare che invece non ci sono ostacoli pratici a creare 100 miliardi per lo Stato, sia in generale che nello specifico, visto che la BCE e le varie Banche Centrali nazionali hanno ricomprato 900 miliardi di debito sui mercati mentre i deficit pubblici erano di 200 miliardi. Cioè. negli ultimi anni il debito pubblico sui mercati si riduceva nell'eurozona di 900 miliardi. E la quota dell'Italia era intorno ai 200 miliardi.
Visto in un altro modo, le Banche Centrali ovunque nel mondo avanzato hanno comprato una grossa fetta di debito pubblico facendolo sparire dai mercati. In certi casi anche il 40% del debito è stato ritirato dai mercati con il risultato che poi gli interessi non pesano più sullo Stato visto che gli vengono alla fine girati. Per cui i miliardi per fare redditi di cittadinanza o pensioni o riduzioni di tasse vengono da qui, da quelli che le Banche Centrali hanno creato e poi usato per ridurre il debito pubblico
E' un discorso difficile da fare per un politico ? Mah...ad es quando parlo in pubblico lo condenso in tre minuti e non mi sembra di vedere facce attonite. Se prometti 100 miliardi di pensioni, redditi garantiti e tagli di tasse dicendo però che resti dentro i vincoli dell'Eurozona allora sì che vedi facce perplesse e incredule. Ho sentito parlare del "reddito di cittadinanza" ad es che arriverebbe fino a 1950 euro (per chi ha 2 figli) e l'unico commento anche da chi è di sinistra pura è_ "...mah... bello...se trovano i soldi..."
E perchè il discorso del ritorno alla Lira non funziona tanto ? Perchè la gente pensa che i soldi si riducano di valore, che svaluti e alla fine poi in realtà ci sia meno denaro perchè vale di meno. Non è necessariamente vero, ma lo puoi dimostrare se parli del fatto che Bankitalia in questo stesso momento sta stampando euro con cui compra BTP e lo ha fatto ormai per 300 miliardi di Btp senza conseguenze negative. Di questi 300 miliardi ne servono 100 miliardi per ridurre tasse e altre cose. Bankitalia e la BCE "stampano" miliardi e questo va bene, ma li usano solo per togliere il debito dai mercati, renderlo inoffensivo. E' un ottima cosa, andrebbe fatto sempre nei prossimi anni fino a quando il debito pubblico sparisce quasi tutto dai mercati. Ma una frazione di questi soldi va anche girata alle famiglie e imprese. Nell'insieme BCE e Bankitalia hanno ora 400 miliardi circa di titoli di stato italiani per cui ci si può permettere di darne 100 miliardi indietro al pubblico italiano.
Bisogna però che i leader politici lo dichiarino, cioè dicano che la posizione dell'Italia, del prossimo governo italiano, è che il debito pubblico comprato da Bankitalia stampando centinaia di miliardi di euro va sottratto dal totale, che il debito pubblico reale è quello netto, al netto di questi acquisti. Dato quindi che si sta già stampando denaro da parte della Banca Centrale, che opera per conto dello Stato, bisogna riconoscerlo e dire che non possono essere solo investitori e speculatori finanziari a beneficiarne.
Oggi i titoli di stato della Grecia costano meno sui mercati di quelli degli Stati Uniti.
I Btp a 1 anno hanno rendimento negativo, -0,3%. Le banche, fondi e investitori hanno guadagnato enormemente su questo fenomeno perchè le quotazioni dei bonds greci o italiani sono salite del 50% e più quando i loro tassi si azzeravano. Hanno stampato 2,400 miliardi nell'eurozona sotto il naso del pubblico, ma ne hanno beneficiato più che altro quelli che possedevano debito, cioè la rendita finanziaria
Il prossimo governo italiano deve dire che ora tocca a lui creare anche solo una frazione di questi miliardi a beneficio di imprese e lavoratori italiani.
Come ? Ci sono diverse soluzioni, emetti crediti fiscali, Btp fiscali, emetti una criptovaluta un "ItCoin" che è come dei soldi contanti digitali. Sono mezzi di pagamento per le tasse, cioè i crediti fiscali o Btp Fiscali o gli ItCoin lo Stato li accetta per le tasse, ma non li impone per legge come moneta altrimenti violerebbe i trattati per i quali solo l'Euro è moneta legale. Ma se lo Stato li accetta poi anche molti privati spontaneamente li accettano
Lo dice anche Bankitalia sul suo sito questo mese in un documento che ha pubblicato per contrastare la "Moneta Fiscale"
Bankitalia dice poi anche che sarebbe una passività dello Stato. Ma non ha importanza, allo stesso modo come non ha importanza che Bankitalia comprando 300 miliardi di Btp e mettendoli all'attivo del suo bilancio poi ha scritto anche "300 miliardi" al passivo
Qui Bankitalia è costretta dal suo ruolo istituzionale a mentire o comunque a dire qualcosa di fuorviante perchè deve difendere il suo potere di creare miliardi dal nulla e impedire allo Stato di fare altrettanto.
Il punto è che lei, un ente che agisce per conto dello Stato che le conferisce i poteri, ora può creare 300 o anche 600 miliardi senza vincoli e lo Stato deve chiedere il permesso di spenderne 3 per delle emergenze. Lo Stato italiano deve tornare a fare quello che per 30 anni ha delegato alla Banca Centrale, con i risultati di depressione economica, crollo demografico e milioni di sottoccupati e disoccupati che ora abbiamo visto. Per farlo in modo pratico non c'è bisogno di tornare prima alla Lira. Bisogna cominciare chiamando il bluff delle Banche Centrali che creano migliaia di miliardi e predicano agli Stati l'austerità perchè non ci sono i soldi.
By: G.Zibordi on Lunedì 06 Novembre 2017 12:53
In risposta al mini colpo di stato in Arabia Saudita Trump ha fatto subito un tweet dicendo che Saudi Aramco può e deve quotarsi al New York Stock Exchange.
Aramco è ovviamente il gruppo che controlla il petriolo saudita e stava parlando di quotarsi in America da più di un anno.
Trump ha mandato un segnale al principe di 32 anni Saman che ha arrestato una dozzina di personaggi chiave comunicandogli che sono d'accordo.
La gente che è stata arrestata questo weekend come Al Waleed sono legati alla corruzione dei politici in America, ad esempio pagavano la società di lobby di John Podesta, Il braccio destro della Clinton.
Facciamo un passo indietro. Il primo viaggio che Trump ha fatto è stato in Arabia Saudita con tutti i suoi uomini chiave durato due giorni e ha tenuto un discorso che offriva un'alleanza a lungo termine. L'arabia è ora in declino perchè il petrolio quota sui 50 dollari da un paio d'anni e non copre più gli enormi deficit pubblici con cui tiene a bada la popolazione.
Gli Usa pompando petrolio dalle rocce bituminose l'hanno messa in crisi. Trump ha offerto un accordo a questo principe ereditario in cambio dell'eliminazione dei personaggi che finanziavano la Clinton e in generale i politici americani.
E' l'Arabia che ha bisogno di quotare Aramco in America e non viceversa, e Trump oggi ha dato l'ok dopo aver visto che il principe Saman aveva agito arrestando tutti questi personaggi. Trump è specialista nei "deal" e una mossa del genere corrisponde al suo carattere e ai suoi interessi.
Questo scenario lo deduci da una serie di cose come quelle che ho citato, in particolare lo strano tweet in cui Trump risponde a un mezzo colpo di stato dicendo: Ora quotatevi a New York in borsa.
In pratica sembra che questo principe che sta eliminando i pezzi grossi sauditi che pagavano i politici americani abbia agito d'accordo con Trump.
By: G.Zibordi on Venerdì 23 Giugno 2017 13:08
Ieri il capo gruppo alla Camera della Lega, Giorgetti, a una domanda esplicita di Antonio Polito (in questo video di Radio Radicale, dal minuto 57) vicedirettore del Corriere della Sera, sulla posizione della Lega sull’uscita dell’Italia dall’euro, ha detto che la proposta della Lega non è uscire dall'Euro, ma rinegoziare i trattati.
[Polito] voi pensate che l’Italia debba uscire dalla moneta unica?”
.[Giorgetti] “Noi pensiamo che i Trattati debbano essere rivisti perché la datazione dei Trattati spesso li rende inattuali. Anche le stesse regole di Maastricht sono state disegnate e scritte in una realtà quella degli inizi degli anni 90 che non è più credibile e realistica.Faccio peraltro notare che le politiche di maggior successo oggi in Europa sono quelle della Banca Centrale Europea che agisce notoriamente al margine di quel che gli consentono i Trattati. Tutti quanti chiudiamo gli occhi e consentiamo a Draghi di fare delle cose che teoricamente un’interpretazione in senso stretto dei Trattati non gli consentirebbe di fare.Questo è la conferma che i Trattati quando sono stati scritti avevano in mente degli scenari che non sono più quelli attuali. Quindi la nostra proposta, la nostra proposta politica è quella di rinegoziare i Trattati, di ritrattare i trattati, compresi anche quello evidentemente di Maastricht, alla luce delle situazioni attuali.Ci rendiamo perfettamente conto anche noi che la proposta dell’uscita dall’euro è una proposta -diciamo così- shock.Semplicemente ritengo che sia lo strumento per fare capire quella che noi invece riteniamo essere una proposta realistica ...."
Questo ragionamento è assolutamente corretto.
Anche nel 2012-2013, quando ancora non c'era il QE di Draghi che ha creato 2mila miliardi, il ritorno secco alla Lira non era la soluzione più realiistica e tanto meno ora che la BCE ha espanso il suo bilancio fino al 39% del PIL dell'Eurozona (4,200 miliardi che ha ora la BCE sono il 39% del PIL eurozoona).
Come nota giustamente Giorgetti, il cuore del problema sono le migliaia di miliardi che le Banche Centrali hanno creato, elettronicamente, negli ultimi anni, operando ai margini e in pratica scavalcando abilmente i vincoli dei "trattati" (UE) al finanziamento pubblico. E' raro che un politico italiano inizi un suo discorso sull'economia parlando dei soldi che stampa la Banca Centrale, un argomento scabroso che di solito rimane fuori dalla conversazioni educate. Bravo Giorgetti. In aggiunta, andrebbe notato che anche Bankitalia ha espanso il suo bilancio (stampato elettronicamente miliardi di euro) e di 190 miliardi di euro circa negli ultimi due anni. Per cui potresti dire, se sommi quanto ha Bankitalia con quanto ha la BCE e prendi la quota italiana sul totale BCE (il 17%), che ci sono 1,500 miliardi di euro che sono stati creati solo per l'Italia.
Qui vedi anche graficamente questa montagna di denaro che è stato creato dal 2012, che tuttora viene creato al ritmo di 60 miliardi al mese e che viene impiegato non solo per rifinanziare a tasso di -0,5% le Banche e a comprare titoli di stato che rendono quasi zero o meno di zero, ma persino per finanziare le multinazionali. Di questi miliardi 104 infatti finora sono andati, direttamente e indirettamente, a comprare debito emesso da Enel,Siemens,ABB, Bayer,EDF... .e persino ABV che è la multinazionale brasiliana della birra.
Di questi 1,500 miliardi circa che le Banche Centrale (BCE e Bankitalia) hanno a bilancio per l'Italia, le imprese e le famiglie italiane hanno visto però solo dei riflessi indiretti: il ribasso dei tassi (ad es sui mutui), ii) una svalutazione dell'euro, iii) l'effetto ricchezza per chi detiene titoli e azioni (che si sono apprezzati). Volendo fare un esempio pratico del punto iii), chi avesse comprato BTP a 10 anni cinque anni fa oggi aveva guadagnato tra cedole e soprattutto apprezzamento circa un 50% oggi. Se avevi un milione di euro e cinque anni fa lo investivi invece in un impresa oggi sei fortunato se puoi ancora contare su un valore simile. Se compravi titoli di stato, senza rischio e senza fatica alcuna, avevi oggi un milione e mezzo di euro.. Lasciar soffocare di tasse le imprese e le famiglie, lesinare i soldi per la ricostruzione dal terremoto e arricchire chi detiene ricchezza finanziaria liquida (senza produrre niente) è una ricetta sudamericana. In Asia dirigono il denaro verso deficit pubblici con cui tengono basse le tasse e spendono per infrastrutture.
Detto questo, la politica della BCE ha avuto successo lo stesso rispetto allo stato di coma in cui versava nel 2012 l'economia dell'eurozona. Svalutare il cambio, ridurre i tassi di mercato e far aumentare la ricchezza finanziaria (ma anche il debito), ha funzionato nel riportar su l'economia europea. Non ha ridotto veramente la disoccupazione e non ha fatto recuperare neanche metà di quello che si è perso come aziende, investimenti, produzione (e nascite) in Italia, ma tiene a galla ora l'economia europea e la maggioranza della gente si accontenta ora di questo.
Giorgetti fa quindi benissimo a centrare il suo discorso su questo, sull'enorme creazione di denaro da parte delle Banche Centrali e il fatto che è stato qualcosa che non era previsto da nessun trattato e anzi (come lamentano spesso i tedeschi) va contro lo spiriito dei dannati trattati che proibiscono il finanziamento con creazione di moneta del debito pubblico. Ad esempio la BCE non compra obbligazioni o cartolarizzazioni di crediti di Banche europee, ma compra obbligazioni persino da conglomerati della birra brasiliani, con presenza in europa. E alcune di queste emissioni non sono AA, ma di qualità medio bassa. " (qui lo nota oggi anche l'editor di economia di "Die Welt")
Questo è in contrasto coi "Trattati", ma dato che non era esplicitamente vietato, Commissione UE, BCE e governi si sono tacitamente accordati alla fine per farlo passare perchè l'alternativa era la disintegrazione dell'Euro. Devi quindi insistere sul fatto che: a) i trattati UE sono stati re-interpretati e aggirati b) si è creata (stampata elettronicamente) moneta come e più di prima dell'Euro.
Devi spostare la discussione su quello che è il cuore del problema, il potere di creare denaro, da parte di chi e a favore di chi. Il tasso di cambio tra la valuta dell'Italia e quella della Germania è una questione rilevante, ma secondaria rispetto al creare migliaia di miliardi e distribuirli. Creare 1,000, 2,000, poi 3,000 miliardi di euro e usarli a propria discrezione da parte dei banchieri centrali è il problema vero dell'eurozona (e in realtà anche in USA e nel resto del mondo sviluppato)..
Facciamo un esempio attuale. La BCE potrebbe, utilizzando meno dell'1% del denaro che ha creato, ad esempio comprare al loro valore attuale nei bilanci delle banche i crediti marci di MPS e le due Banche Venete e poi tenerseli per anni, fino a quando non li rivenda magari guadagnandoci pure (come è successo con analoghi acquisti di debito di banche in USA e UK dal 2008). Questa non è un idea bizzarra, ma è il modo normale con cui inglesi e americani hanno risolto la crisi bancaria, che era dieci volte maggiore presso di loro che non da noi, tra il 2008 e il 2010. E grazie a questa politica di usare in pratica la Banca Centrale come "Bad Bank" dei crediti incagliati delle loro banche hanno evitato poi la recessione continua che ha affllitto l'Italia dal 2009. Non ci dovrebbe poi essere bisogno di ricordare che questo è il sistema con cui in Cina e Giapppne risolvono le loro crisi bancarie.
In questo modo, utilizzando il potere che è stato conferito alla Banca Centrale di creare denaro, risolveresti il problema delle banche italiane di oggi, senza trascinare in una tortuosa e lenta agonia per anni le banche in crisi, le quali a sua volta poi trascinano con loro le imprese a cui hanno dato affidamenti e affossano così l'economia come è successo in Italia. Bisogna però prima togliere il velo che offusca agli occhi del pubblico quello che succede. In pratica la BCE agisce già come "bad bank", ma preferisce comprare obbligazioni di multinazionali anche americane piuttosto che, usando 20 dei 3,000 miliardi di euro che ha creato complessivamente, liberare le banche italiane dei crediti che le incagliano.
(Va ribadito che se Bankitalia e la BCE comprano i crediti incagliati al valore che le banche oggi stimano nei loro bilanci queste ovviamente hanno delle perdite e vanno ricapitalizzate, ma intanto hai risolto metà del problema perchè hai trovato la "Bad Bank", che è appunto la BCE)
Giorgetti per la Lega quindi fa bene a parlare di rinegoziare i trattati sulla base del fatto che la BCE e Bankitalia hanno creato una massa enorma di denaro che NON era prevista da alcun trattato e che anzi è stata creata scavalcandoli abilmente. Quello che manca però al discorso è una proposta pratica autonoma che l'italia possa usare anche come strumento di pressione, perchè l'esperienza del governo ultimo di centro-destra mostra che la BCE può giocare degli scherzi ai governi che si ribellino. Usare come dice Giorgetti il ritorno alla Lira come arma di pressione è velleitario, perchè non ha innanzitutto il consenso nel paese, tutti i sondaggi indicano che un 60% degli italiani preferisce evitare il ritorno alla Lira e in tutti questi le % non sono mai arrivate al 50%. Cioè se vuoi avere un arma di pressione non può essere qualcosa di vago che agiti, ma in cui poi non credi fino in fondo neanche tu e su cui soprattutto la maggioranza del paese non ti segue.
La strategia più pratica sarebbe creare 100 miliardi di Crediti Fiscali utilizzando un approccio simile a quello della BCE, cioè facendo qualcosa ai margini dei Trattati, che non è previsto e che forse contraddice lo spirito dei Trattati UE, ma che non è neanche in contrasto dal punto di vista legale e formale. Che è precisamente quello che hanno fatto alla BCE quando hanno comprato oltre 2mila mliardi di debito pubblico (per non parlare anche dei ridicoli acquisti di debito di multinazionali)
Dopo la sconfitta della LePen e ora appunto questa presa di posizione nella Lega (nonchè l'abbandono del referendum sull'euro del M5S) hai il "tramonto dell'uscita dall'Euro" (secca, con ritorno immediato alla Lira e conversione forzosa). L'Italia ha bisogno però di qualcosa di concreto e praticabile e non solo di osservazioni critiche all'operato della BCE e di parlare di revisione dei trattati, che è qualcosa che fanno ormai quasi i tutti i politici. Quello che dice Giorgetti è corretto, ma non è assolutamente sufficiente perchè come tutti sappiamo la Germania non ti da retta se ti limiti solamente a fare dichiarazioni e prese di posizione.
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Occorre invece un piano pratico per creare denaro all'interno dell'economia italiana, qualcosa che si possa adottare in modo autonomo da parte dell'Italia, se necessario, senza chiedere permesso alla UE. Questa proposta si giustifica dal punto di vista economico come equivalente e parallelo a quello che hanno fatto le Banche Centrali. La differenza è che i 4,200 miliardi del bilancio della BCE (che nel 2008 era di 1,200 miliardi) e i 720 miliardi del bilancio di Bankitalia (che 2 anni fa erano 190 miliardi di meno) vengono usati solo per le banche, gli investitori finanziari e le multinazionali. Occorre che una frazione di questo denaro che viene creato vada a ridurre le tasse alle imprese e ai lavoratori. Il modo più semplice sarebbe, in teoria, come dice Giorgetti rinegoziare i famigerati "trattati" ammettendo che la Banca Centrale ha monetizzato 2mila miliardi di debito pubblico e quindi un deficit pubblico più ampio non è un problema. Visto che però tutti sappiamo che in pratica non ci sarà il consenso della Germania, bisogna avere pronto un proprio piano equivalente, in cui lo Stato italiano emette per suo conto Crediti Fiscali che funzionano come una moneta parallela solo in Italia.
By: G.Zibordi on Lunedì 15 Maggio 2017 12:23
Anche quest'anno, a Rimini, avrà luogo l'IT Forum, l'appuntamento più importante per la finanza digitale e il trading on line!!! Il 18 e il 19 maggio, presso il nuovo Palacongressi in via della Fiera 23, si terrà un denso programma di interventi, con relatori di altissimo livello. Numerosissimi anche gli appuntamenti organizzati presso i vari stand.
By: Moderatore. on Giovedì 27 Aprile 2017 12:13
Ultimamente un lettore del thread Black out (Fusione Fredda, Andrea Rossi...) ha chiesto: "perchè questo 3D ha il maggior numero di pagine di tutto il forum pur trattando un argomento men che di "nicchia"?
Il thread è nato a seguito di numerosi black-out avvenuti nel 2003 in Europa e negli Stati Uniti, e la discussione verteva sui modi possibili per evitarli ricorrendo a fonti energetiche alternative. Nel 2011 entrò in scena la Fusione Fredda, principalmente a seguito delle dichiarazioni di Andrea Rossi, di cui parleremo in seguito. L'argomento entrò così nella discussione.
In effetti l'argomento Fusione Fredda è poco trattato dai media, ma conta un numero di "affezionati" che segue l'argomento da tempo. Inoltre al thread partecipano utenti di fazioni opposte: i cosiddetti "unbelievers" che non credono che la FF sia reale, e i "believers" che hanno convinzione contraria. Il confronto e la discussione tra le due parti genera un numero rilevante di post.
La Fusione Fredda
Innanzitutto: che cos'è la Fusione Fredda e quali sono le sue origini?
Nel 1989 due elettrochimici, Martin Fleischmann dell'Università di Southampton in Inghilterra e Stanley Pons dell'Università dello Utah, USA, annunciarono durante una conferenza stampa di essere riusciti, dopo numerose sperimentazioni, a ricavare una certa quantità di energia termica utilizzando due elettrodi di cui l'anodo era di platino, mentre il catodo era di palladio, in una cella elettrolitica riempita di acqua pesante. I due scienziati affermarono, tramite misurazioni dell'energia in ingresso e l'energia ricavata, che si era verificata una produzione di energia maggiore di quella immessa per innescare la reazione, non spiegabile con una reazione meramente chimica.
(Il rapporto tra la energia immessa e quella prodotta viene denominato COP, ossia Coefficient Of Performance. Per esempio COP = 3 indica una energia in uscita tre volte superiore a quella immessa.)
I due elettrochimici affermarono inoltre di aver rilevato, dopo la reazione nella cella, tracce di un raro isotopo stabile dell'elio (3He), la cui presenza poteva essere solo spiegata come il sottoprodotto di una reazione nucleare di fusione a bassa temperatura (da cui il nome di Fusione Fredda). Per la realizzazione di una reazione di fusione classica invece sono necessarie temperature e pressioni elevatissime, paragonabili a quelle presenti nel nostro Sole.
Ma l'annuncio fu accolto con grande scetticismo da parte della comunità scientifica, sia per la estrema difficoltà di replica del fenomeno, sia per il rigetto della realtà di un fenomeno non spiegabile dalla scienza ufficiale
La Fusione Fredda divenne argomento tabù nella comunità scientifica ufficiale, compresa la stampa specializzata, e oggetto di indagini e sperimentazioni (omettiamo per brevità i risultati di indagini e sperimentazioni) solamente da parte di un ristretto numero di enti e ricercatori, tra i quali:
- Francesco Scaramuzzi, ENEA di Frascati
- T. Ohmori e Tadahiko Mizuno
- La Marina USA (Technical Report 1862)
- US Department of Energy (DoE)
- US Department of Defense (DoD)
- Yoshiaki Arata dell'Università di Osaka
- Francesco Celani dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare di
- ENEA di Frascati (Emilio Del Giudice, Antonella De Ninno, Antonio Frattolillo).
- Giuliano Preparata, Università degli Studi di Milano
- Francesco Piantelli, dell'Università degli Studi di Siena
- Sergio Focardi, fisico dell'Università di Bologna
- Giuseppe Levi — Università di Bologna
Inoltre alcune importanti industrie e istituzioni come Mitsubishi Heavy Industries, la NASA, Airbus hanno ottenuto brevetti nel campo FF. La società Nissan sta esplorando la possibilità di utilizzo di apparati a Fusione Fredda nelle sue auto.
Tutti i risultati degli esperimenti dei fisici citati sono stati contestati dalla scienza ufficiale, sia per la difficile ripetibilità, sia per presunti errori nelle misurazioni delle energie in ingresso e in uscita.
Attualmente vi sono diversi sperimentatori che stanno cercando di replicare in modo certo e certificato l'effetto di fusione a freddo, tra i quali ricordiamo i membri del Martin Fleischmann Memorial Project (MFMP) e recentemente l'indiano Suhas, che asserisce di avere ottenuto un COP pari a 8.
A prescindere dalla realtà o meno del fenomeno, la possibilità di ottenere energia a bassissimo costo e assolutamente non inquinante attira irresistibilmente la sperimentazione, anche se non finanziata (se non in minima parte) dai governi per i motivi sopra esposti. Il primo laboratorio che potesse dimostrare senza ombra di dubbio la produzione di energia in eccesso da reazioni di Fusione Fredda permetterebbe all'umanità di affrancarsi dai derivati del petrolio e dal carbone come fonte di energia.
C'è da dire inoltre che una simile realizzazione, se effettivamente efficiente e commercializzabile, comporterebbe pesanti sconvolgimenti economici e politici, riducendo drasticamente l'economia del petrolio e delle fonti di energia cosiddette rinnovabili (fotovoltaico, eolico).
Andrea Rossi
Un paragrafo a parte merita la figura e l'operato di Andrea Rossi, imprenditore lombardo, il cui nome compare nel titolo del thread.
Il Dott. Andrea Rossi compare sulla scena a seguito di una sua realizzazione mirata all'ottenimento di idrocarburi mediante un trattamento di rifiuti. La vicenda terminò a seguito di accuse di inquinamento ambientale.
In seguito Rossi si dedicò ulteriormente alla ricerca di una fonte energetica che potesse sostituire o affiancare quella derivata dall'utilizzo di idrocarburi. La sua amicizia e collaborazione con il Prof. Focardi dell'Università di Bologna lo portò ad esplorare e quindi realizzare i primi apparati di produzione di energia grazie a reazioni di fusione fredda.
Nel 2011 in primavera affermò di aver realizzato e testato per diverso tempo un impianto a FF che ha permesso il riscaldamento del suo capannone a Bondeno, e nel settembre 2011 a Bologna presentò alla stampa insieme a Focardi un suo impianto da 1 MW, i cui moduli sono denominati E-Cat. Nella demo l'impianto però, a causa di perdite idrauliche, fu dichiarato di una potenza di 500 kW.
In seguito Rossi si trasferì negli Stati Uniti, in Florida, dove trasferì il suo impianto vendendolo ad un cliente rimasto sconosciuto, allo scopo di fornire energia termica alle lavorazioni del cliente.
Nel frattempo Rossi modificò il suo impianto utilizzando moduli da 250 kW anziché quelli originari da 10 kW.
Nel 2014 l' E-cat fu sottoposto ad un test di 32 giorni a Lugano, da parte di diversi fisici di varie Università. I risultati del test, che asserivano la produzione di abbondante energia in eccesso, sono stati contestati da più parti.
Rossi concesse alla società Industrial Heat LLC la licenza del suo E-Cat,
e iniziò, come previsto dal contratto di licenza, un periodo di quasi un anno di test dell'impianto, che contrattualmente avrebbe dovuto produrre energia termica con un COP pari almeno a 6. Ma nel 2016 Rossi accusò la Industrial Heat di violazione del contratto di licenza e della proprietà intellettuale. Il giudizio è tutt'ora in corso, e dovrebbe concludersi a Luglio di quest'anno. La IH, mentre durante il periodo di prova si era dichiarata soddisfatta dei risultati del test, asserisce ora che l'impianto non ha mai funzionato. Tecnici incaricati delle misure affermano invece che l'impianto ha funzionato con COP da 6 a 50. C'è da ricordare che l'ottenimento di un COP almeno pari a 6 comportava il pagamento a Rossi di svariate decine di milioni di dollari.
Dobbiamo aspettare Luglio per sapere come andrà a finire e chi vincerà la causa, dimostrando che l'impianto ha prodotto o meno quanto pattuito.
Nel frattempo Rossi afferma di aver realizzato una nuova versione dell'E-Cat, denominato Quark(x), modulo delle dimensioni di una matita e della potenza di 20 W. A detta di Rossi i moduli possono essere assemblati in rack per raggiungere la potenza desiderata.
Rossi afferma che effettuerà una demo del suo Quark(x) una volta terminata la causa in corso, e quindi entro l'estate.
By: G.Zibordi on Mercoledì 04 Gennaio 2017 15:34
Nel caso sia sfuggito, il motivo per cui le banche italiane da natale salgono alla grande in borsa è che NON C'E' STATO BAIL-IN con MontePaschi, cioè non si sono azzerati gli obbligazionisti o i correntisti come prevederebbe la normativa del Bail-In approvata in UE dopo Cipro negli ultimi due anni.
A dispetto di quello che leggi alla fine la UE e la BCE, facendo finta di niente per non perdere la faccia, hanno ceduto e sfruttato l'ambiguità della normativa per concedere a Renzi/Gentiloni la possibilità di aumentare di 20 miliardi di euro il debito pubblico per evitare il Bail-in
Questo è il motivo per cui le altre banche italiane da Unicredit a UBI sono risalite di un 25% da dicembre.
La BCE ha infatti concordato con il governo italiano che MPS era una banca con capitale superiore alla soglia minima, ma che poteva ritrovarsi sotto tale soglia in base agli stress test se appunto si fosse veriicato uno scenario avverso... I dettagli sono noiosi (leggili qui se vuoi http://www.reuters.com/article/us-eurozone-banks-mps-breakingviews-idUSKBN14C100) ma il succo è che hanno ignorato alla fine la normativa del Bail-in e fatto un Bail-Out cioè hanno messo soldi pubblici salvando i creditori della banca (obbligazionisti)
Cosa dimostra questo ? Che alla fine la UE,la BCE e la Troika sono delle tigri di carta. Quando sono con le spalle al muro cedono perchè l'alternativa sarebbe il caos, se se seguissero alla lettera le loro politiche . Hanno ceduto sul QE di Draghi due anni fa e hanno ceduto ora alla fine su MPS.
Purtroppo cedono solo quando ormai è troppo tardi e dopo aver causato danni immani. Ma questa vicenda dimostra che non bisogna averne paura, che un governo italiano deciso e duro potrebbe imporrsi e senza aspettare che prima si sia devastato il sistema bancario e l'economia
By: G.Zibordi on Mercoledì 21 Dicembre 2016 06:20
Cosa succede con Donald Trump ? Come mai ha fatto esplodere le borse e creato un ondata di ottimismo sull'economia USA e di riflesso mondiale ? (smentendo le previsioni unanimi della vigilia per cui una sua vittoria significava frana dei mercati e recessione)
Leggi Ayn Rand! dice Ray Dalio, il personaggio più importante nel mondo finanziario di oggi (un italoamericano figlio di musicisti che ha creato Bridgewater, il più grande fondo hedge della storia,120 miliardi in gestione, il triplo come dimensione anche di Soros)
Avendo a suo tempo speso il tempo occorrente per arrivare alla fine sia di "Atlas Shrugged" che di "The Fountainhead", i due romanzi "politoco-filosofico-sociali" che resero celebre Ayn Rand in America (ma non in Europa!) provo a raccontare cosa ho capito.
Ray Dalio ha dimostrato in 40 anni di carriera di essere un genio nel capire i trend economici di lungo periodo e scrive ieri che la svolta di Trump è epocale e può segnare il trend del prossimo decennio. Ma per capire in cosa consista, cosa curiosa per un "finanziere", dice che devi aver letto i due pesanti (un migliaio di pagine in totale) romanzi filosofici di questa ideologa del capitalismo duro e puro, che non perdona i deboli, gli assistenzialisti, i parassiti, gli statalisti e tutto quello che sa di marximo e politicamente corretto.
Ayn Rand, un emigrata ebrea dalla Russia negli anni '20 morta nel 1982, è stata molto influente fino a metà anni '60 in America come pensatrice libertaria, anticomunista, individualista e iper-capitalista, Prova ne sia che uno suo discepolo fedele era nientemeno che Alan Greenspan, poi diventato capo della FED nel 1984
Dove è la connessione con Trump ? Dalio nota innanzitutto che tutte o quasi le nomine di Trump finora sono di personaggi che non hanno lavorato nel governo e nel settore pubblico, ma nel business (mentre sotto Obama erano al 90% provenienti dal settore pubblico ad es). Questo lo leggi anche sui giornali.. Ma pochi notano però anche che sono personaggi che hanno in comune oltre che di essere molto ricchi di essere stati sempre duri, decisi, aggressivi, senza compromessi, gente simile a Trump che era noto nel business per fare affari spregiudicati e rischiosi che sembravano sempre delle battaglie. I personaggi che hanno riempito la nuova amministrazione Trump non sono ideologicamente schierati in modo chiaro, perchè appunto hanno passato la vita a fare business e non politica o ideologia, ma di fatto incarnano un ideologia. E quella che si avvicina di più secondo Dalio è quella dei romanzi di Ayn Rand.
Dato che in Italia ed Europa se nomini Ayn Rand ottieni sguardi perplessi anche da chi dovrebbe essere un intellettuale, provo a raccontarne qualcosa. Il "movimento" di idee di Ayn Rand non è mai stato maggioritario in USA e ha subito un eclisse quasi totale a fine anni '60, ma anche oggi i sue due romanzi sono sempre tra i cinque o sei libri più venduti nell'ultimo secolo in America. Ayn Rand era innanzitutto una radicale, i suoi personaggi sono quanto di più estremo e radicale come idee e comportamento un romanzo può sopportare e di fatto è sorprendente che abbiano avuto tanto successo perchè sono eroi che parlano per 13 pagine di seguito del capitalismo vero e puro, dell'importanza dell'individuo, del marcio del parassitismo assistenziale statalista, dell'odio per la mediocrità untuosa, della sofferenza nel sopportare gli incapaci. Lo stesso io sono riuscito a leggere i due romanzi senza fatica e con me milioni di americani, aiutati da delle trame di tipo cinematografico (la Rand aveva scritto trame di film per Hollywood con un certo successo e sono stati prodotti alcuni film dai due polpettoni)
La forza del pensiero della Rand è che travasa la sua filosofia di "radicale capitalista e individualista" nella forma letteraria e il peso ideologico (eccessivo) viene alleggerito da trame da libro di giallo che ti tengono interessato con una discreta suspense. Non credo che Trump abbia letto questi romanzi, ma quello che conta è che effettivamente sembra un personaggio uscito da uno dei libri di Ayn Rand: uomo di successo, carismatico, rivolto al profitto e al business, propenso a rischiare sempre e non fermarsi mai e con una carica ideologico politica anti-statale e anti-politica (che come si è visto lo ha portato alla Presidenza).
Per chi pensasse che allora Trump non è altro che una riedizione di Reagan nel 1982 è utile fare il confronto. Reagan era uno "soft", rilassato, incapace come noto di licenziare la gente e incline al compromesso, un ex-attore che stattaccava alle 17 e nel weekend andava a cavallo e spaccava legna nel suo modesto ranch. Non era uno ossessionato dal business e dagli affari ed era famoso per l'umorismo Trump è duro e anche vendicativo, ha passato la vita a fare soldi e affari, si fida solo di gente come lui di successo nel business, lavora tutto il weekend, ha un appartamento lastricato d'oro.
Reagan era più intelligente di quello che si diceva e aveva dei principi chiari, ma sul lato finanziario si fece intortare dai marpioni di Wall Street e aprì la strada senza capirlo al turbo capitalismo finanziario globale. Questo perchè delegava molto e aveva uno stile di vita rilassato. Trump sa tutto di banche e finanza perchè ci ha passato la vita, sa esattamente quello che fa, è aggressivo e ossessivo e detta ogni mossa alla gente intorno a se. In altre parole, anche se sono entrambi "di destra" solo Trump è un personaggio "alla Ayn Rand".
Ora, voi direte giustamente: "ma Trump è stato eletto perchè ha raccolto il voto soprattutto dei lavoratori bianchi il cui reddito è sprofondato causa globalizzazione e immigrazione e però il capitalmo oggi è fatto di globalizzazione e immigrazione, contro cui Trump ha promesso di difenderli".
Una spiegazione può essere che Trump ha semplicemente usato la credulità del pubblico e una volta eletto se ne fotte, come Obama del resto o Bush e quasi tutti i politici di carriera. Trump però ha 70, 3 miliardi di dollari, non deve niente a nessuno, si è fatto molti nemici demolendo i Clinton e sfidando l'establishment sull'immigrazione ed è molto ambizioso. Se crolla nei sondaggi perchè delude il suo pubblico lo possono paralizzare anche se è Presidente. Senza contare che vorrebbe essere rieletto. La storia quindi è forse più complicata.
Trump pensa che rilancerà alla grande l'economia americana tramite un iniezioni di senso pratico del business, capacità di fare affari (con gli altri paesi e nazioni), eliminazione di spreco,inefficienze e parassitismi, riduzioni di regolamentazioni inutili e disboscamento di lobby di affaristi politicamente connessti. Spazzando via gli incapaci, i politicanti, i mediocri e i parassiti (il termine favorito di Ayn Rand per descrivere i nemici dei suoi erori) Trump beneficerà quindii anche i lavoratori che lo hanno votato.
Trump non è quindi assolutamente un socialista o un fascista travestito e neanche un populista. E' un campione del capitalismo vero, duro e puro che disprezza i parassiti, i politicanti, i corrotti e dovrebbe favorire quelli che sanno fare investimenti e produrre con un profitto. Questa è l'ideologia di Ayn Rand e più o meno anche quello che traspare dall'insieme delle mosse, dalle nomine e dalle dichiarazioni di Trump.
Non avevo pensato alle cose in questo modo, ma leggendo Ray Dalio, pensando ai libri di Ayn Rand e tenendo presente che in America c'è sempre stata una tradizione e un filone di questo genere forse è proprio così. Pensare a Trump come ad un "populista" è sbagliato, è un fenomeno diverso, un uomo di affari ossessionato dalla logica del business, dell'efficienza, dellla ricchezza e dal disprezzo per i politici e le regolamentazioni e tasse con cui soffocano l'economia "vera". E' però diverso anche da Berlusconi perchè non si circonda di personaggi inferiori a lui che gli fanno da corte (Previti,Alfano..), ma cerca veramente di avere intorno gente iper-ambiziosa,dura, con forte personalità e di successo come lui
Queste però sono solo le intenzioni, le motivazioni e l'ideologia. Dal punto di vista pratico, ci sono già incongruenze rispetto al modello del "merito ed efficienza" di Aryn Rand. Si può notare ad es che il suo ministro del Tesoro Steve Mnuchin non era un capitalista vero, duro e puro che produce beni in modo efficiente. E' il figlio del classico banchiere ebreo di Goldman Sachs, va a Goldman anche lui, poi lavora per Soros e per Paulson, fa un suo hedge fund e i soldi veri li ottiene comprando una banca dedicata a mutui marci fallita e mezza salvata dallo stato, Indymac nel 2009, facendo sfrattare decine di migliaia di persone e poi rivenddola dopo 2 anni facendo guadagnare 2 miliardi ai suoi soci Anche altre nomine sono di gente di finanza e Ayn Rand metteva i suoi eroi a fare gli imprenditori dell'acciaio o gli architetti e costruttori.
Tuttavvia lo spirito del "movimento" di Trump sembra quello del capitalismo duro, meritocratico, anti-statale, insofferente della burocrazia e del parassitismo.Bisogna allora vedere se la componente nazionalista (tariffe e penalità per le importazioni, la delocalizzazione delle fabbriche e l'immigrazione) era solo una facciata per prendere i voti oppure Trump la mantiene. Dalio spiega che Trump sarà molto positivo per l'economia USA che attrarrà capitali ora da tutto il mondo e dato che nessuno si intende di queste cose più di lui potrebbe avere ragione. Ma perchè Dalio implica che la parte "nazionalista" di Trump alla fine sarà secondaria e molto di facciata. Non ne sono ancora così sicuro perchè se la abbandona perde voti e crolla nei sondaggi, ma all'inizio se questa iniezione di "spirito animale capitalista" spinge su l'economia l'effetto Trump può sembrare positivo a molti anche se non mantiene le promesse "nazionaliste" (tariffe all'importazioni, penalità a chi sposta tutto all'estero e riduzione dell'immigrazione)
Se le cose stanno come spiega Dalio (e temo che alla fine lo sia), Trump farà migliorare l'economia USA rispetto alle altre economie del mondo che non sono governate da un equipe di duri uomini d'affari, ma non ridurra le disuguaglianze e quindi non cambierà molto per la condizione della maggioranza della popolazione americana
By: G.Zibordi on Domenica 27 Novembre 2016 19:08
Oggi c'era polemica sul fatto che il totale delle tasse pagate in Italia è salito a 712 miliardi, più del totale che si pagava due anni fa con Monti, a dispetto di quello che dice Renzi sulla riduzione delle imposte e la famosa "pressione fiscale" è aumentata oltre il 43%.
OK, ma il punto è che la pressione fiscale reale è il 50% perchè quella pubblicata dall'Istat e dai giornali include anche 211 miliardi di "sommerso" stimato. Se togli i 211 miliardi di sommerso hai che si pagano 712 mld l'anno di tasse, ma poi devi sottrarre al PIL ufficiale di 1,639 mld 211 mld di sommerso per cui fai la sottrazione ottieni che il PIL "non tassato" sono solo 716 miliardi. In altre parole metà PIL visibile e legale va in tasse.
Bene, arrivati fino qui ora occorre fare il secondo passaggio del ragionamento. In Italia lavora meno del 60% della popolazione, la popolazione attiva è il 57% cioè quelli che hanno un reddito di qualche genere e sono in età adulta sono solo 58 su 100. Questo non è normale, in Giappone e in Nord-Europa lavora il 70% della popolazione adulta. In Italia lavorano circa 23 milioni di persone su 60 milioni, anche se la popolazione attiva (età tra 16 e 64 anni) sarebbe di 38 milioni circa. Il PIL viene prodotto da circa 23 milioni di persone, più forse 2 milioni totalmente in nero (?) e distribuito poi su 60 milioni di persone, perchè anche i neonati e i bambini costano e i 35 miioni circa di persone che non lavorano costano tutti (vedi gli africani in albergo ora).
Se guardiamo al PIL legale, fatturato, visibile, è di 1,639 miliardi meno 211 miliardi di sommerso per cui è di 1,428 miliardi. Di cui 712 miliardi vanno in tasse, circa il 50%.
Ma il PIL visivile è prodotto da 23 milioni di persone sui cui ricadono questi 712 miliardi di tasse. Ora, ci sono anche i pensionati, che non producono più reddito, ma lo consumano solo e in media sono tassati di meno, diciamo un 30% e sono circa 15 milioni di persone. Poi ci sono i giovani che studiano o disoccupati e bambini sotto i 16 anni che sono circa 7-8 milioni di persone e non producono e non percepiscono direttamente reddito.
Allora, 23 milioni di persone producono 1,428 miliardi.di PIL "visibile" legale e fatturabile sui cui ricadono questi 712 miliardi di tasse. Lasciamo fuori il sommerso, chi lo produce e chi lo riceve. I 1,428 miliardi.di PIL vengono in qualche modo distribuiti su 60 milioni di italiani, ma sono prodotti da 23 milioni di italiani. Che pagano il 50% del loro reddito, 712 miliardi, in tasse le quali poi vanno a beneficiare anche pensionati e bambini (altrui ad esempio). E' ovvio quindi che i 23 milioni di italiani che lavorano legalmente pagano molto di più del 50% in tasse. Nel caso che una parte delle loro tasse ritorni come sovvenzioni di qualche genere per i loro figli recuperano qualche cosa. Ma il grosso della differenza la danno i pensionati, non i bambini. E anche tutta la gente in età tra i 16 e 64 anni che non lavora, ad esempio un figlia al Sud disoccupata.
Nell'insieme hai che 23 milioni di persone producono 1,428 miliardi.di PIL legale e visibile di cui probabilmente almeno 200 miliardi vanno a pensionati e altre persone che non lavorano, perchè in Italia appunto lavorano solo 23 milioni di persone legalmente su 60 milioni e anche gli altri consumano e costano.
Semplificando, diciamo che 23 milioni di persone producono 1,428 miliardi.di PIL legale, ne pagano 712 miliardi di tasse e però almeno 200 miliardi finiscono ad altri, pensionati, bambini, figli che studiano (propri o di altri), donne che non lavorano, africani traghettati e ospitati in albergo ecc...Forse anche più di 200 miliardi l'anno, ma mettiamo che siano solo 200 miliardi.
Bene, diciamo allora approssimando che 23 milioni di persone producono 1,428 miliardi.di PIL legale, ne pagano 712 miliardi di tasse e ne ricevono direttamente indietro però probabilmente solo 1,200 miliardi. Di conseguenza, approssimando, gli italiani che lavorano pagano oltre 700 miliardi di tasse e ne ricevono circa 500 miliardi per cui in aggregato pagano sul 65% complessivamente di tasse (circa 700 mld su circa 1,200).
Ho arrotondato i numeri e semplificato, ma la sostanza è che sul Pil legale e visibile, chi ha un reddito paga in media più del 65% e probabilmente intorno al 70%. Sostanzialmente in Italia pochi lavorano e le tasse sono altissime ed equivalgono al 65%-70% del reddito di chi lavora.
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(NOTA BENE: da quanto scritto sembrerebbe che i 200 mld circa l'anno di PIL sommerso siano prodotti da gente fuori dai 23 milioni che hanno un reddiito visibile e tassabile. Ovviamente il sommerso è prodotto per almeno metà, forse per 2/3, da gente che è regolarmente impiegata e solo una parte è prodotta da chi è fuori dai 23 milioni che l'Istat indica come gli italiani impiegati e che producono reddito visibile, Dato però che per definizione non ha statistiche precise sul sommerso l'ho lasciato fuori e ragionato solo sui 23 milioni di italiani che risultano "attivi" cioè percettori di reddito tassabile.. Si può sostenere che alla fine se ad es 100 o 150 mld dei 211 miliardi di sommerso stimati dall'Istat sono attribuibili ai 23 milioni di italiani che lavorano il loro carico reale di tasse è inferiori. Giusto, ma non sappiamo se siano 100 o 150 miliardi su 211 e in ogni caso IN BASE ALLE LEGGI FISCALI VIGENTI resta che il carico fiscale di chi lavora è intorno al 65%-70% del reddito visibile e documentato)
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By: G.Zibordi on Sabato 26 Novembre 2016 20:04
Se il governo italiano avesse fatto traghettare dalla Marina 400mila Cinesi invece di 400mila Africani (come è successo negli ultimi due anni, 170mila solo da gennaio) questi starebbero ora tutti a bighellonare in giro per le stazioni e i centi cittadini senza fare una mazza ? No, ovviamente se fossimo andati a prendere centinaia di migliaia di cinesi, questi oltre a intascare i 35 o 50 euro e godersi il soggiorno in albergo o villetta, si sarebbero messi a sgobbare cercando di aprire bar, ristoranti,negozi, laboratori.... Perchè invece questi uomini africani, tutti giovani e forti, che Renzi è andato a prendere fino in Africa non fanno niente dalla mattina alla sera ? La risposta la da l'Antropologia.
In Africa hai l'unico esempio storico importante di società "matriarcale", come dicono gli studiosi, cioè società dove tradizionalmente le donne lavorano raccogliendo e procurando il cibo e tenendo dietro ai bambini e gli uomini si dedicano ad altro, non mantengono la famiglia intesa come una donna e i propri figli e in pratica lavorano raramente.
Gli uomini africani (che non finiscano schiavi ovviamente, perchè l'Africa era un continente che praticava la schiavitù ovunque), passano il tempo a combattere, cercare donne (non hanno mai una donna fissa), chiaccherare, bere e diciamo cercare di spassarsela. Questo è probabilmente il motivo per cui gli africani hanno le percentuali di suicidi, depressioni e patologie di ansia più basse del mondo. Se leggi i resoconti dei viaggiatori in Africa nell'800 e anche gli studi antropologici, noti che tutti evidenziano come gli uomini africani non sembra abbiano nessuna attività o lavoro specifico e non abbiano obblighi famigliari. Una condizione di vita da un certo punto di vista invidiabile.
Il motivo fondamentale in termini di evoluzione della specie secondo gli studiosi è che in Africa procurarsi in ciblo è relativamente più facile che in Cina, Giappone o Europa in quanto il clima tropicale o sub-equatoriale fornisce frutti, semi e animali a sufficienza senza dover impiantare coltivazioni e allevamenti complicati o doversi basare sulla caccia e pesca. Ad esempio, in Africa hai i frutti della pianta del Cocco da cui ricavi olio, burro e farina facilmente ed è una pianta che cresce quasi ovunque in Africa equatoriale spontaneamente. Il Cocco contiene sia proteine che grassi e calorie sufficienti a sfamare una famiglia e tutto quello che devi fare è raccogliere le noci di cocco e poi spremerle o macinarle e poi cuocerle.
Le donne fanno questo lavoro che non richiede particolare forza fisica e non hanno bisogno degli uomini, come succede invece per l'aratura o l'allevamento di maiali, bovini o pecore o come succede nella caccia. Nella caccia infatti gli uomini sono indispensabili, ma in Africa non è così importante come nei climi freddi perchè trovi frutti a sufficienza che basta raccogliere. Basta pensare per contrasto agli indiani d'America che cacciavano i bisonti, attività per cui solo gli uomini erano selezionati e indispensabili. Oppure la pesca in mare, dove di nuovo non ricordi che si menzionino mai donne tra i pescatori. In sintesi, la forza fisica e le altre qualità specifiche degli uomini sono meno essenziali nei climi equatoriali.
Un altro fatto importante è che non è necessario neanche costruire edifici veri e propri in un clima clima caldo. Inoltre, avendo in Africa un QI intorno a 65-70 medio rispetto al 100-105 dei cinesi ad esempio, non c'è la predisposizione a impegnarsi in imprese più complicate, per cui ad esempio nell'Africa sub-saharia non è mai stata inventata la ruota o costruito un singolo edifico a due piani.
Il risultato di tutta questa combinazione di fattori ambientali e genetici è che in Africa tradizionalmente, per secoli e secoli, LE DONNE PROCURAVANO IL CIBO E TENEVANO DIETRO AI BAMBINI E GLI UOMINI INVECE NO. Le cronache dei viaggiatori, esploratori e poi di tutti gli stranieri, arabi o occidentali che siano vissuti in Africa concordano sul fatto che gli uomini locali non sembrano mai lavorare e neanche avere la responsabilità del mantenimento dei figli.
Non hanno una famiglia perchè, come tutti gli studi indicano, in Africa non è mai esistita la famiglia "monogamica", con padre e madre e i loro figli biologici. In Africa vigeva e vige ancora sostanzialmente la poligamia e anche poliandria. Le donne hanno diversi partner con cui hanno figli non avendo bisogno di un marito che fornisca il sostentamento e gli uomini di conseguenza non sono sicuri di quali siano i loro figli. Per cui ad esempio in Africa i maschi si affezionano più ai figli delle sorelle, di cui sono almeno sicuri che siano del loro sangue.
Il risultato è che hai una situazione famigliare "fluida", in cui i figli vengono allevati "dalla comunità", dato che poi anche le donne avendoli da più uomini e cercando sempre uomini nuovi, li delegano a zie, madri o cugine più anziare da allevare. La situazione tipica dell'Africa è quella di bambini che non sembrano avere mai il padre e spesso neanche la madre nelle vicinanze. Sia i loro padri che madri sono invece in giro a cercare altri partner e i figli non sono la loro responsabilità diretta. La "comunità" nell'Africa tradizionale si prende cura in qualche modo dei figli di tutti. Gli uomini, non avendo una donna fissa e non sapendo chi siano veramente i loro figli, vagabondano per così dire da una donna all'altra tutta la vita, senza prendersi la responsabilità economica e legale dei figli. Questo non è però solo un retaggio del passato, perchè ad esempio negli Stati Uniti il 75% degli afro-americani OGGI cresce senza il padre. Il loro genitore maschio li mette al mondo, ma poi non li conosce, li segue o li mantiene.
Questo crea uno stile di vita più libero, rilassato e probabilmente anche meno stressato, ma non induce gli obblighi del lavoro, del risparmio, dell'accumulazione di conoscenze o capitali che invece in Cina o Europa sono stati da millenni al centro della civiltà.
In conclusione, il comportamento delle centinaia di migliaia di maschi africani che vengono mantenuti in albergo dallo Stato italiano e bighellonano per mesi per i centri di Milano o Roma "senza fare un 'azzo" non è anomalia. Riflette il tipo di vita e di civiltà a cui da millenni si sono adattati per una combinazione di ragioni climatiche (clima sub-tropicale) e genetiche (Quoziente di intelligenza misurabile medio intorno a 70 contro 100 circa di Cinesi ed Europei).
E' un comportamento profondamente radicato nella loro evoluzione storica che nessuna "politica" può cambiare ora. E' un comportamento che presenta dei lati positivi e negativi, come ogni altro comportamento umano, ma che è in netto contrasto con l'esperienza antropologica dei Cinesi e degli Europei.
By: G.Zibordi on Sabato 26 Novembre 2016 18:14
Questa signora Jo Stowell qui sotto è una fotografa artistica molto nota in UK.
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E' stata bandita da Twitter e interrogata dalla polizia perchè ha twittato contro la lobby di Israele inglese come riporta il suo amico musicista israeliano dissidente Gilead Atzmon
Dopo aver scritto dei tweets pro-Palestina ed essere stata bersagliata da trolls per mesi, li ha definiti "volontari della CST" (una delle organizzazioni della Lobby di Israele). La quale la ha denunciata alla poizia che l'ha chiamata a casa e poi interrogata in quanto "antisemita".
Non si sa se verrà perseguita, ma intanto Twitter l'ha bandita e la polizia la indaga.
In pratica scriveva cose sulla Palestina un poco simili a quelle che tanti in Italia scrivono (e anche io ogni tanto) e però inUK la polizia ti indaga subito su denuncia ANONIMA per le tue opinioni. Se chiedi chi ti ha denunciato infatti non lo dicono e puoi solo immaginarlo.
Se poi invece di essere un artista indipendente avesse lavorayo per qualche ente pubblico o corporation o partito, ovviamente rischiava anche il posto.
By: G.Zibordi on Sabato 26 Novembre 2016 18:01
Ogni tanto una notizia rassicurante sull'Italia: Blitz con schiaffoni dei genitori di un liceo di Roma per "liberarlo" dalla solita occupazione politica http://www.dagospia.com/rubrica-29/cronache/meglio-celere-okkupazione-finita-genitori-liberano-scuola-136555.htm
Peccato solo che non si sia applicata questa strategia finora negli ultimi 30 anni (quando andavo io al Liceo era prassi l'"Occupazione" con pretesti politici vari).
Si vede che oggi con tutti i guai che ci sono, crisi economica, banche a pezzi, Renzi, invasione dall'Africa....finalmente i genitori hanno detto: "ma basta... anche l'occupazione della scuola... e che 'azz...abbiamo altri problemi qui... a casa o sono sberle..."
http://www.dagospia.com/rubrica-29/cronache/meglio-celere-okkupazione-finita-genitori-liberano-scuola-136555.htm
By: G.Zibordi on Giovedì 24 Novembre 2016 22:51
By: G.Zibordi on Giovedì 24 Novembre 2016 18:55
By: G.Zibordi on Giovedì 24 Novembre 2016 18:13
Berlusconi da Vespa ieri l'altro dovendo spiegare la soluzione alternativa a Renzi e l'austerità tira fuori un foglio, "il programma del centro-destra su cui Salvini e Meloni sono al 95% d'accordo" e sull'economia dice che la soluzione è stampare moneta come in Giappone, USA o UK e il sistema per farlo è CREARE UNA SECONDA MONETA (dal minuto 29)

Berlusconi non fornisce dettagli e Vespa lo guarda senza capire e torna a chiedere di politica perchè la moneta non gli interessa. Però i tre minuti in cui Berlusconi parla del creare moneta per ridurre le tasse INTRODUCENDO UNA SECONDA MONETA sembrano presi da questo sito. Inoltre risponde a Vespa che subito dice che la lira si svaluterà dicendo:
a) creare moneta è la soluzione adottata per uscire dalla crisi da USA,UK,Giappone e se lo fa il Giappone lo possiamo fare anche noi,
b) in ogni caso puoi creare una seconda moneta a fianco all'Euro (e cita correttamente l'esempio delle AM-Lire del dopoguerra.
Ottimo anche quando spiega che la Deflazione è molto peggio dell'Inflazione come quella che aveva l'Italia e un 3% di inflazione non farebbe male. Lodevole anche quando dice: creando moneta oggi generi solo un poco di inflazione, ma per il resto non succede niente di male e ci puoi ridurre le tasse.
In pratica Berlusca ha sintetizzato piuttosto bene i concetti essenziali dei due libri in cui è spiegata la soluzione per l''austerità. Finora non abbiamo avuto molto seguito, ma almeno un "follower" rilevante sembra che ci sia...
(vedi ad es qui se lo vuoi scaricare http://temi.repubblica.it/micromega-online/%E2%80%9Cper-una-moneta-fiscale-gratuita-come-uscire-dallausterita-senza-spaccare-leuro%E2%80%9D-online-il-nuovo-ebook-gratuito-di-micromega/ (leggi il mio capitolo se hai poco tempo))
By: G.Zibordi on Mercoledì 23 Novembre 2016 13:08
By: G.Zibordi on Martedì 18 Ottobre 2016 12:07
Qui un articolo di Reuters in cui si spiega in dettaglio il casino delle 4 banche italiane fallite
By: GZ on Martedì 01 Marzo 2016 16:38
By: GZ on Giovedì 28 Gennaio 2016 12:08
By: GZ on Lunedì 04 Gennaio 2016 19:00
By: GZ on Lunedì 05 Ottobre 2015 18:45
By: GZ on Martedì 22 Settembre 2015 13:39
By: GZ on Venerdì 04 Settembre 2015 19:39
By: GZ on Mercoledì 02 Settembre 2015 02:11
By: GZ on Giovedì 20 Agosto 2015 14:07
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