Il blog

non è colpa del Cristianesimo il masochismo sull'immigrazione - GZ  

  By: GZ on Lunedì 17 Agosto 2015 15:47

[Gano] #i# Anche il Giappone fece lo stesso con i cattolici, o ve ne andate o vi si taglia la testa, ed è stata la sua salvezza...[riguardo all'immigrazione]#/i# --- Non è esattamente quello che è successo in Giappone. Alla fine del 1600 i giappponesi avevano cominciato a convertirsi, alcuni protestanti e altri cattolici, perchè erano arrivati dall'Europa missionari di diverse confessioni, come in America o in Africa e stavano avendo molto successo. Troppo successo e il governo decise di sradicare il cristianesimo che veniva visto come uno strumento di dominio di stranieri. Decine di migliaia di giapponesi che non volevano rinunciare al cristianesimo furono bolliti, bolliti nei pentoloni, crocifissi, squartati ecc...I giapponesi cristiani avevano preso molto sul serio l'idea del martirio e furono quasi tutti massacrati. (vedi ad esempio ^History of Christianity di Paul Johnson#http://www.amazon.com/History-Christianity-Paul-Johnson/dp/0684815036^). In questo modo il cristianesimo fu effettivamente estirpato dal Giapppone, a differenza della Cina e della Corea. Ma non è forse colpa del Cristianesimo in se l'atteggiamento masochista sull'immigrazione. Ad esempio in Korea ormai un terzo della popolazione è ora cristiana e dato che la religione locale è poco seguita si può forse dire che il cristianesimo sia la religione più attiva. Lo stesso i coreani non fanno entrare nessuno in Korea che non sia di antenati coreani. Fino a poco tempo fa la Chiesa, sia cattolica che protestante, non si immischiava molto nel problema dell'immigrazione, ad esempio quando negli anni '30 in America si chiuse completamente la porta all'immigrazione a causa della Grande Depressione, la Chiesa Cattolica non montò delle campagne per far riaprire le frontiere. Oggi non lo vuole ricordare nessuno, ma il grande Roosevelt, il presidente progressista keynesiano, antinazista e così via tenne chiuse le frontiere all'immigrazione per tutto il suo mandato. Intorno al 1890, sotto la spinta dei sindacati, in America si chiuse l'immigrazione agli asiatici, che avevano cominciato ad immigrare in massa sulla costa ovest, tanto è vero che poi al tempo della II guerra mondiale misero in campo di concentramento tutti gli americani di origine giapponese. Le chiese cristiane in America però non si opposero al bando degli asiatici imposto a fine '800. Dalla fine dell'800 fino al 1967 in America le leggi sull'immigrazione la limitavano solo agli europei, era vietato ad esempio ai messicani formalmente di immigrare (poi in California a Texas qualcuno passava lo stesso, ma la cittadinanza la ottenevano solo i bianchi). In tutto questo tempo, più di cento anni, la Chiesa cattolica o altre confessioni anglicane o battiste o di altro genere non scatenarono campagne per far entrare immigranti dal sudamerica, dall'africa, dai caraibi, dal medio oriente o dall'asia. Le Chiese cristiane, cattoliche o protestanti condividevano con il resto della popolazione l'idea che l'America fosse un paese messo in piedi da europei (con una minoranza di africani "importata" a forza). Un "Melting Pot" di europei (secondo la famosa definizione di Israel Zangwill che nell'originale non era "l'America è un Melting Pot", ma ^l'America è un Melting Pot degli Europei"#http://www.washingtonpost.com/wp-srv/national/longterm/meltingpot/melt0222.htm^. #F_START# size=4 color=black face=Helvetica #F_MID#"America is God's Crucible, the great Melting-Pot where all the races of Europe are melting and reforming... Germans and Frenchmen, Irishmen and Englishmen, Jews and Russians - into the Crucible with you all! God is making the American."'#F_END# Fa una bella differenza no ? Ma la prova che siamo sottoposti al lavaggio del cervello dai media è ad esempio anche qui: la definizione dell' #F_START# size=4 color=black face=Helvetica #F_MID#America come un crogiolo dei popoli europei#F_END# , come era nell'originale (^lo conferma anche Wikipedia#https://en.wikipedia.org/wiki/The_Melting_Pot_(play)^), è ricordata ora come se l'autore avesse inteso un crogiolo di tutti i popoli del pianeta. In secondo luogo l'autore sottolinea l'aspetto del "fondersi", l'America era un posto in cui gli europei si fondevano tra loro, si mescolavano. Come tutti possono verificare girando oggi per le città americane non vedi mai invece asiatici che si sposano con africani (a parte i parenti di Tiger Woods!), ebrei con arabi, messicani con africani. Solo i bianchi si mescolano un poco con gli altri gruppi etnici, ma questi non si mescolano tra loro quasi niente e ad esempio "latinos" e neri vanno tenuti separati in prigione altrimenti si ammazzano. #ALLEGATO_1# E' stata la "rivoluzione culturale" degli anni '60 a tutti i livelli, specialmente accademici e dei mass media, che ha completamente trasformato la situazione criminalizzando qualunque distinzione tra le diverse etnie e obbligando a considerare solo gli individui e non i popoli. La Chiesa ha assorbito anche lei quello che dicono le scuole, le università e i mass media. Prova a leggere i libri di scuola delle elementari, medie, superiori, predicano tutti al 100% la società multietnica- La Chiesa cattolica è molto aggressiva ora nel promuovere l'immigrazione di massa per altri motivi pratici, ma bisogna ricordare che per secoli ha invece sposato o perlomeno non contrastato politiche "etniche", nazionaliste o imperaliste. E la Chiesa ortodossa ad esempio in Est Europa è molto diversa.

Ecco la dimostrazione che si può far sparire il debito pubblico - GZ  

  By: GZ on Domenica 16 Agosto 2015 03:56

In Italia si parla di questioni marginali (anche quando si discute dell'Euro), ma in UK da inizio agosto il dibattito è sul "QE For The People" o "Alleggerimento Quantitativo per il Popolo" dopo che il nuovo candidato laburista Jeremy Corbin lo ha messo come centro del suo programma. ^"Is Jeremy Corbyn's policy of 'quantitative easing for people' feasible?"#http://www.theguardian.com/business/2015/aug/14/is-jeremy-corbyns-policy-of-quantitative-easing-for-people-feasible^, Guardian, oppure ^"Combatting Eurozone deflation: QE for the people"#http://www.voxeu.org/article/combatting-eurozone-deflation-qe-people^, Voxeu e la pagina ^Facebook "Quantitative Easing For ThePeople#https://www.facebook.com/QuantitativeEasingForThePeople^. Richard Werner, l'economista tedesco che ha lavorato molto in Giappone e a cui si attribuisce l'idea originale dell'Alleggerimento Quantitativo nonchè l'invenzione del termine stesso, è quello che ^ora propone il QE for the People#http://www.zerohedge.com/news/2015-03-05/qe-inventor-it%E2%80%99s-easy-create-full-blown-recovery-central-banks-chose-make-banksters-^ Da un paio di anni ormai provo a spiegare in venti modi diversi che puoi ridurre le tasse facendo comprare il debito pubblico alla Banca Centrale. La mia pagina Facebook si intitola: "Creare moneta per Ridurre le tasse" e questo era il sottotitolo del libro di Hoepli. Visto che ora persino in Eurozona si fa il QE con Draghi non c'è più alcuna ragione per non ridurre le tasse. Perchè ? #F_START# size=5 color=black face=Helvetica #F_MID#Perchè quando la BCE compra 100 mld di BTP è come se questi sparissero#F_END#. ^La dimostrazione definitiva è a pagina 112 del conto consolidato dello stato inglese#http://www.telegraph.co.uk/finance/bank-of-england/11804324/Jeremy-Corbyns-Peoples-QE-would-force-Britain-into-three-year-battle-with-the-EU.html^, che ha fatto comprare 375 mld di sterline di titoli di stato alla Banca di Inghilterra e nel suo bilancio consolidato scrive: ^"i titoli di stato comprati da entità pubbliche (cioè la Banca di Inghilterra) vengono ELIMINATI nel bilancio consolidato..."#https://www.gov.uk/government/collections/whole-of-government-accounts^ #ALLEGATO_1# Prima di continuare. Cosa implica il dire che "i titoli di stato comprati dalla Banca Centrali si cancellano dal bilancio pubblico consolidato" ? Che non c'è bisogno dell'austerità, non c'è motivo di massacrare l'economia per via della spread, non devi preoccuparti dei creditori e del mercato finanziario, basta che fai comprare il debito alla Banca Centrale. Per chi avesse perso le puntate precedenti, #F_START# size=4 color=black face=Helvetica #F_MID# "Alleggerimento Quantitativo per il Popolo" vuole dire che invece di essere le banche che creano denaro dal niente come debito, è lo stato tramite la banca centrale che crea denaro per finanziarsi. In questo modo può ad esempio ridurre le tasse.#F_END#. Questa che mostro sopra (e ^che puoi leggere qui#https://www.gov.uk/government/collections/whole-of-government-accounts^) è la dimostrazione contabile, ufficiale, che il debito pubblico SCOMPARE quando la Banca centrale lo compra. Il debito pubblico che conta è quello NETTO, quando parli del "debito pubblico italiano..." devi sottrarre quello comprato dalla Banca Centrale. E' così nella logica e agli effetti pratici ovviamente, ma in più te lo dice anche il conto consolidato di bilancio dello stato. L'imbroglio è che a differenza delle società private di solito il settore pubblico non pubblica un bilancio consolidato per cui si continua con la finzione. Lo Stato italiano non consolida ancora contabilmente i conti del governo e degli altri enti pubblici come Bankitalia. Se lo facesse lo si vedrebbe anche a livello formale. Al momento Bankitalia sta comprando 150 mld circa di BTP (entro l'anno prossimo), ma questo non appare ridurre il debito pubblico che resta di 2,200 mld e tutti parlano sempre di "2,200 mld di debito pubblico...". Ma è falso. Il debito pubblico NETTO è molto meno Innanzitutto, la BCE e Bankitalia stessa avevano comprato circa 250 mld di debito pubblico in passato, per cui in totale con il QE di Draghi ora, si arriverà antro un anno a circa 400 mld di debito detenuto da enti pubblici. Ma nelle discussioni si considera sempre il debito pubblico come se questo non accada. Cioè si finge che se la Banca Centrale compra i BTP dal mercato e li tiene lei non cambia niente, mentre invece è come se fossero spariti Quello che sostengo, assieme a tanti altri, è che #F_START# size=4 color=black face=Helvetica #F_MID#se Bankitalia, che appartiene al settore pubblico, compra ora con il "QE" 150 mld di BTP e lei e la BCE ne avevano già 250 mld circa, allora il debito pubblico NON E' DI 2,200 MLD MA DI 1,800 MLD #F_END# (circa, sto arrotondando e vado a memoria). Dato che questi acquisti di 400 mld però costano ZERO alla Banca Centrale (che crea denaro dal niente) ne segue che le si fanno comprare 400 o anche 600 mld e si può ridurre senza costi il debito pubblico e quindi puoi ridurre le tasse. Questo fatto assolutamente cruciale viene oscurato al pubblico italiano, perchè altrimenti si renderebbe conto che il debito pubblico è una finzione contabile dal punto di vista dello stato, qualcosa che lo stato (tramite la banca centrale) può ricomprarsi stampando moneta e annullare. (dal punto dei vista dei privati invece che incassano le cedole ovviamente non è una finzione, sono soldi che ricevono) Basta avere anche solo una minima nozione di contabilità: se lo stato ha 2,200 mld di debito, ma la BCE e Bankitalia ne comprano per 400 mld le due cifre vanno consolidate nel bilancio del settore pubblico e il debito netto è 2,200-400 = 1,800. Ora, tutte le società private fanno il consolidamento, se hanno delle sussidiarie devono pubblicare il bilancio consolidato per cui se la capogruppo ha 100 di debito, ma la sussidiaria le ha prestato 20 oppure la capogruppo ha un credito di 20 verso la sussidaria il debito netto è 80. Ovvio no ? Perchè allora si finge che per il settore pubblico non sia lo stesso ? Facciamo un passo indietro, per chi leggesse solo il Corriere e Repubblica e capitasse su questo sito per caso: dal 2009 le Banche Centrali creano denaro dal niente per comprare titoli sul mercato e ne hanno comprato per circa 16 mila miliardi nel mondo. La BCE e Bankitalia con il QE comprano ora BTP ogni mese e in totale sono già quasi a 300 miliardi e continueranno fino a fine 2016 arrivando a 400 mld circa. Allo stesso tempo però si impone che lo stato riduca i deficit ("Fiscal Compact" e altre regole che limitano il deficit e impongono di ridurre il debito tramite tasse e sacrifici. Questi acquisti da parte della Banca Centrale riducono la quantità di titoli pubblici sul mercato e ne fanno scendere i rendimenti, ma si finge che non cambi niente, che servano solo a ridurre un poco i rendimenti. In realtà fanno SPARIRE i titoli pubblici. La verità, che quando la Banca Centrale crea denaro dal niente e compra i titoli pubblici sul mercato il debito pubblico si riduce di altrettanto. Il debito pubblico NETTO è quello che conta ed è dato dai titoli pubblici detenuti dal mercato, mentre quelli detenuti dalla Banca Centrale E' COME SE NON ESISTESSERO PIU'. Che sia così lo verifichi nella pratica perchè la Banca Centrale gira gli interessi allo stato e perchè non ha nessun obbligo di farseli ripagare, può tenerli nel suo bilancio in eterno (oppure quando scadono comprarne subito altri e continuare così...). Tanto è vero che nessuna Banca Centrale finora ha rivenduto anche un solo titolo di stato comprato nè ha in programma di farlo. [#i# #F_START# size=4 color=blue face=Helvetica #F_MID#Ci sono effetti collaterali negativi ? Niente è neutrale al mondo, ha l'effetto diretto di far scendere il tasso di cambio. Per quanto riguarda l'effetto complessivo su produzione, PIL, consumi, investimenti inflazione e tassi dipenderà da quanto riduci le tasse. Se in Italia le riduci di 100 mld su 780 che si pagano fai del bene all'economia a mio avviso...Se invece usi questo meccanismo per aumentare la spesa pubblica di 100 mld assumendo un milione di statali magari non funziona tanto bene...Ma questa è una discussione più lunga#F_END# #/i# ] Bene. Gran Bretagna ora è esplosa la discussione su questo tema perchè il nuovo (probabile) candidato Laburista e i suoi economisti dicono che bisogna far comprare altro debito alla Banca di Inghilterra e in questo modo finanziare deficit maggiori e squarciare il velo sul vero debito pubblico. La stampa finanziaria tipo il Telegraph e Tony Blair e i suoi compari ovviamente invece dicono che così si rischia lo Zimbabwe o perlomeno ^la Gran Bretagna rischia si mette in contrasto con l'articolo 123 del tratttato di Lisbona#http://www.telegraph.co.uk/finance/bank-of-england/11804324/Jeremy-Corbyns-Peoples-QE-would-force-Britain-into-three-year-battle-with-the-EU.html^ che vieta alla Banca Centrale di finanziare lo Stato L'economista del nuovo candidato laburista è però Richard Murphy che è anche un esperto contabile molto noto e spiega assai bene che non è così ^"Putting the record straight on People’s QE"#http://www.taxresearch.org.uk/Blog/2015/08/05/putting-the-record-straight-on-peoples-qe/^ #i# ---I have long argued that if a government owns its own debt then it is impossible to argue that the debt still exists in any meaningful way. If the public sector produced consolidated accounts (as would be required of a private sector entity) the Bank of England would be considered to be controlled by the government and the debt owing between the Treasury and Bank of England would fall out on consolidation meaning that no third party liability would be reported as owing. In that case to argue that the government has increased its borrowing when in fact this is just an internal financing arrangement is simply factually wrong even if the loan itself is not cancelled. Of course the individual entities can record the assets and liabilities. But in a group consolidation UK accounting rules would most definitely require the offset of the two: that’s precisely what group accounting is all about. It would be wrong not to offset the two. The claim made is factually inaccurate as a result. Step 5 is wrong for political reasons. It is said that the Bank of England is independent. It is not in practice. Its head is appointed by the Chancellor and is answerable to him. Appointments to the MPC and other Boards are with Treasury consent. Whatever the law says this is de facto control, certainly for accounting substance over form purposes. And let’s be quite blunt: if a government wanted to do People’s QE and the Bank objected you can be sure the 1998 Act creating Bank of England independence would be repealed or modified very quickly indeed, as I am quite sure Mark Carney and his predecessors will all have known, as will his successors. So the claim is not politically sustainable. ...#/i#

I paesi seri come il Giappone, la Germania o la Cina non badano alla svalutazione - GZ  

  By: GZ on Mercoledì 12 Agosto 2015 18:49

Oggi scrivono che lo Yuan si è svalutato del 4%, ma contro il dollaro, contro l'Euro l'hanno svalutato quasi di un -6% (in due giorni), che non è poco. C'era questo rischio che i prodotti cinesi diventassero più cari e per fortuna è stato scongiurato. Ma perchè dovrebbe riguardare l'andamento dell'economia una fluttuazione del genere del cambio ? Che l'Euro valga un 20% in più o in meno è poco rilevante, quello che conta è la produttività. Basta guardare in Asia, dove puntanto tutto sulla produttività e non si affidano a manovre monetarie, come le svalutazione e lo stampare moneta. Basta controllare i dati. #ALLEGATO_1# Opps!..In effetti i Giapponesi dal 2012 avevano svalutato quasi del -40% verso i cinesi visto che i secondi tre anni fasi erano agganciati al dollaro e il Giappone due anni fa di colpo si era messo a stampare Yen per farne scendere il tasso di cambio per cui da 80 yen per un dollaro si era arrivati a 122 yen per un dollaro. Questa settimana la Cina ha deciso di (cominciare a) riequilibrare la situazione. Non è strano che in Asia pensino sempre al loro tasso di cambio ? Se invece ad esempio Giappone, Cina, Taiwan, Korea, Malesia avessero fatto una bella unione monetaria come quella dell'Euro potrebbero starsene tranquilli. Come facciamo noi in Italia che non ci preoccupiamo più del tasso di cambio perchè tanto non lo possiamo più influenzare. E così stiamo più sereni. #i# (tra parentesi in Italia LA PRODUTTIVITA' ^risulta dalle statistiche OCDE#https://stats.oecd.org/Index.aspx?DataSetCode=PDYGTH^ crescere dal 2009 dello 0,5% l'anno, esattamente lo stesso numero a cui cresce ora negli USA e un poco di più di quanto cresce nello U.K. dove la crescita della produttività è zero.. Anzi, se prendi gli inglesi, dal 2007 ad oggi la loco crescita della produttività è negativa e quella italiana è modesta ma positiva. Come noto dal 2007 il PIL italiano è crollato del -9% e quello inglese è salito di un 2%. Hmmm...Un bel rebus... Come mai nessuno ne discute ? A dire la verità la stampa inglese come il Financial Times parla spesso del crollo della produttività in Inghilterra. Da noi nessuno lo menziona, per non confondere le idee al pubblico a cui bisogna far ingugnare le famose riforme che appunto aumenteranno la produttività come succede nelle economie più libere, come quella inglese. L'importante è ripetere che "la produttività" spiega la performance delle economie, non cose superficiali monetarie come il tasso di cambio, il credito, la moneta, la domanda...) #/i# Ma non facciamo polemiche facili. Come dicono i professori di economia che trovi sul Fatto, Corriere, Repubblica, Linkiesta ecc.. (Riccardo Puglisi, Michele Boldrin, Alberto Bisin, Tommaso Monacelli, Thomas Manfredi, Gianpaolo Galli...) #F_START# size=4 color=black face=Helvetica #F_MID#i paesi seri la svalutazione non la sentono più di tanto!#F_END# . Quello che conta è la produttività (del lavoro, ci si dimentica sempre di specificarlo) E' chiaro ad esempio che con la produttività che hanno, in Germania l'effetto del tasso di cambio lo avvertono poco, non hanno bisogno di una valuta debole... Qui vedi ad esempio l'Euro che sale e Daimler,Siemens, Volkswagen, Bayer, BMW che subito colano a picco in borsa.... Hmmm... #ALLEGATO_2# Il problema è che l'economia è una scienza e anche difficile per cui non puoi basarla sui fatti empirici. Se non si ha fatto almeno un PHD alla NY University capirci qualcosa con 'sti tassi di cambio è improponibile Qui hai il Giappone che svaluta del 32% circa in media contro il resto del mondo, il resto dei paesi asiaticia dalla Malesia alla Korea che cerca di imitarlo svalutando, la Cina che (dopo aver tenuto il cambio fisso per impedirgli di apprezzarsi per 20 anni) lo lascia un poco risalire ma poi già si è pentita. La Germania la cui economia reagisce alla grande alla svalutazione dell'Euro.....Insomma, guardando i dati ci si confonde le idee. Bisogna leggere gli articolo su Repubblica, il Corriere o il Fatto e non stare a guardare i dati! Allargando un attimo il discorso però, non è curioso come l'unica politica economica importante nel mondo sia il "Quantitave Easing" e serve a far svalutare il tasso di cambio ? #ALLEGATO_3# E la produttività ? Il Giappone ha dovuto svalutare tanto perchè non ha più la famosa produttività ? L'America è partita per prima con il QE perchè la sua produttività era più debole ? Uff.. non cominciano ora ad annoiare i nostri prof. come appunto Puglisi, Bisin, Bordin, Zingales, Monacelli, Galli...... Il problema è che l'economia è una scienza e anche difficile e se non si ha fatto un PHD alla NY University capirci qualcosa con 'sti tassi di cambio è improponibile. #F_START# size=4 color=black face=Helvetica #F_MID#Uno che guardi i dati invece di leggere gli economisti sui giornali rischia ad esempio di pensare che un tasso di cambio troppo alto sia da evitare. E che le statistiche della produttività del lavoro lasciano il tempo che trovano. Sono ragionamenti che mettono a livello dei cinesi.#F_END# ----#i# "...le statistiche della produttività del lavoro lasciano il tempo che trovano....". Affermazione gratuita da tipico blogger ? OK... oltre all'esempio eclatante della Gran Bretagna con crescita della produttività negativa e crescita del PIL migliore di tutto il resto dell'eurozona, prova a divertirti con queste statistiche di cui parlano sempre i prof. Il paese in Europa che ha avuto la massima crescita della produttività secondo i dati che questi citano sempre ^è stata la Spagna negli anni dell'Euro.#https://stats.oecd.org/Index.aspx?DataSetCode=PDYGTH^, fino al 2007. Risultato, un crollo della produzione identico al nostro che avevamo avuto, secondo queste statistiche, crescita quasi zero della produttività, e ora la Spagna ha disoccupazione quasi doppia della nostra. Sai qual'è il trucco ? Sono statistiche che dividono il PIL per il numero di lavoratori impiegati. In Spagna c'era un boom del PIL trainato dall'edilizia. In più un mercato del lavoro molto rigido, difficile assumere e licenziare (fino al 2008). Risultato le imprese lavoravano al massimo della capacità perchè c'era forte domanda, ma non assumevano molto perchè appunto la legislazione era punitiva. Risultato ? Molto PIL e però meno lavoratori...quindi statistica del PIL/lavoratori elevata! Tanto è vero che adesso che hanno liberalizzato il mercato del lavoro la statistica della "produttività" in Spagna è la metà di prima... #/i#

Grillo adotta Il mio "piano B" di uscita dall'Euro graduale introducendo una moneta parallela - GZ  

  By: GZ on Martedì 11 Agosto 2015 20:02

La linea del M5S è cambiata sull'Euro ^da fine luglio#http://www.beppegrillo.it/2015/07/il_pianob_dellitalia_per_uscire_dalleuro.html^. Invece di parlare (come faceva prima sul blog e nei volantini distribuiti per la raccolta di firma del referendum ad esempio) di ritorno "secco" alla lira ora Grillo dice, vedi l'intervista al Corriere di ieri: ^“il nostro piano B” è noto da tempo, è “nazionalizzare le banche e creare una moneta parallela... un processo di uscita in maniera soft...#http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/08/09/grillo-dobbiamo-andare-presto-al-voto-e-sulla-rai-potrei-tornare-perche-no/1945693/^ ”.... #ALLEGATO_2# Da dove arriva e dove è stata elaborata l'idea che #F_START# size=4 color=black face=Helvetica #F_MID#"la soluzione è creare una moneta parallela e nazionalizzare le banche"#F_END# cioè uscire dall'Euro in modo graduale, "soft", senza convertire a forza tutti gli Euro in Lire ? Non da Bagnai, Rinaldi e Borghi che predicano sempre la conversione "secca" di tutti i 4mila miliardi in euro che sono nelle banche italiane (e del contante) in Lire da effettuarsi di sorpresa un weekend (vedi il capitolo: "Attaccheremo all'Alba" dove si immagina un piano che viene tenuto segreto fino all'ultimo minuto per cambiare i conti bancari e le banconote in lire...) #ALLEGATO_1# Non da altri economisti ed esperti perchè in Italia sono praticamente tutti pro-euro o al massimo sostengono che #i# "l'Euro è stato un errore, ma ora è troppo pericoloso e complesso uscirne..."#/i# Neanche dai miei colleghi della proposta dei Crediti Fiscali, Marco Cattaneo, Biagio Bossone e il resto raccolti intorno al ^Manifesto lanciato da Luciano Gallino#http://monetafiscale.it/^ ed Enrico Grazzini in particolare, che non vogliono l'uscita dall'Euro e pensano all'emissione di questi crediti fiscali come ad un meccanismo che farà funzionare l'Euro. (^"... i CCF non costituiscono una moneta parallela all’euro e non farebbero concorrenza alla moneta unica: infatti la loro funzione primaria consiste proprio nello scongelare la liquidità in euro#http://download.kataweb.it/micromega/monetafiscalegratuita.pdf^ e rimettere in circolazione la moneta unica sul mercato dei beni e servizi..." dal libro "Per Una Nuova Moneta Fiscale, pg 21)) L'unico che da almeno un anno spiega che #F_START# size=4 color=black face=Helvetica #F_MID#"la soluzione è una transizione graduale, senza convertire tutto in lire, creando una moneta parallela all'euro in Italia e nazionalizzare le banche" #F_END# è il sottoscritto, prima nel ^libro di Hoepli#http://www.hoepli.it/libro/una-soluzione-per-leuro/9788820359164.html^ e nelle centinaia di post scritti qui e poi anche nel capitolo dell'ebook di Micromega. Vedi l'ultima versione in PDF ^"Uscire dall'Euro introducendo una moneta parallela"#http://www.monetazione.it/DocumentiScaricabiliCobraf/76_PDF.pdf^ oppure ad esempio articoli come questi apparsi negli ultimi mesi ^"Come Funziona Veramente il "piano B" per l'italia" 18:01 18/07/15#http://www.monetazione.it/blog/defaultEconomia.php?topic_id=2966&reply_id=123594274#123594274^ ^"Uscire Dall'euro Ok, ma se Segui i Prof. ti Rovini" 02:51 11/11/14#http://www.monetazione.it/blog/defaultEconomia.php?topic_id=5796&reply_id=123570159#123570159^ ^"Un Appello per una Nuova Moneta Fiscale... da Cui mi Dissocio.." 01:14 25/11/14#http://www.monetazione.it/blog/defaultEconomia.php?topic_id=5796&reply_id=123571968#123571968^ ^"Repetita Iuvant" 03:47 09/07/15#http://www.monetazione.it/blog/defaultEconomia.php?topic_id=5067&reply_id=123593176#123593176^ ^"Introdurre una Moneta Parallela All'euro (se Ne Parla sempre di Più) 20:40 04/12/14 #http://www.monetazione.it/blog/defaultEconomia.php?topic_id=5067&reply_id=123573173#123573173^

Poveri tedeschi - GZ  

  By: GZ on Martedì 11 Agosto 2015 16:09

Oggi va di moda tra i "No-Euro" spararle grosse contro la Germania, (?^"Un Vampiro si aggira in Europa: la Germania"#http://scenarieconomici.it/un-vampiro-si-aggira-in-europa-la-germania/^) e in generale darle addosso (#i# ^"Svelato il motivo per cui la Germania segue una linea dura nei confronti della Grecia...i risparmi di bilancio da parte di Berlino ammontano a circa 100 miliardi#http://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/motivo-cui-germania-segue-linea-dura-confronti-106685.htm^ dall' inizio della crisi ellenica, nel 2010.. Merito della paura: gli investitori hanno comprato Bund, facendo risparmiare un 3% l' anno a Berlino sugli interessi nei titoli di Stato, ora quasi a zero...", Libero Quotidiano)#/i# La Germania è l'unica economia occidentale (con danimarca, svezia, svizzera, austria... che poi sono più o meno anche loro germanici) in cui la persona media vive discretamente e non vede un declino del suo tenore di vita, come accade in Italia, ma anche negli Stati Uniti (se parli dell'80% della popolazione). Se ne dovrebbe dedurre quindi che forse capiscono l'economia e si dovrebbe imparare da loro. Ma partiamo dalla storia di questi 100 milìiardi di euro "risparmiati" dallo stato tedesco di interessi di cui parla la stampa finanziaria. #F_START# size=4 color=black face=Helvetica #F_MID#In realtà sono l'Austerità per i tedeschi, perchè sono semplicemente 100 miliardi in meno che le famiglie tedesche (e assicurazioni) ricevono. Questo a molti tedeschi è abbastanza chiaro tanto è vero che associazioni di consumatori, analisti e giornali in Deutschland lamentano che prima si incassava un 2% coi titoli di stato e adesso niente. Anche Weidman capo della Bundesbank lo nota spesso che è una riduzione di reddito per le famiglie. Al danno si aggiunge la beffa perchè il QE di Draghi essendo pesato per paese e non per ammontare del debito pubblico compra quasi un 27% dei suoi 1,100 mld di titoli tedeschi ottenendo due effetti negativi per la Germania: a) schiaccia i rendimenti a zero o sottozero b) elimina letteralmente circa 300 miliardi di titoli tedeschi che spariscono nel bilancio della Bundesbank la quale gira le cedole poi al governo Il risultato è che la Germania si impone il pareggio di bilancio pubblico che significa non emettere titoli pubblici, nonostante la BCE e Bundesbank comprino quasi 300 miliardi di titoli tedeschi sul mercato. Quindi da una parte lo stato non emette più titoli, dall'altra la Banca Centrale ne compra per 300 miliardi (su circa 2mila) e l'effetto combinato è che le nuove emissioni sono tutte a rendimento zero. E ce ne sono sempre di meno sul mercato, reinforzando l'effetto scarsità e quindi mettendo pressione in basso sui rendimenti. Di conseguenza hai che almeno 100 miliardi di euro che prima entravano in tasca alle famiglie germaniche sotto forma di interessi sui Bund e Schatz ora sono "spariti" in un buco nero. In America l'effetto del QE è stato simile perchè si calcola che ha rimossso almeno 300 mld di interessi che prima le famiglie a reddito medio che non speculano in borsa e non hanno hedge funds in portafoglio ottenevano dai titoli di stato. Tuttavvia è diverso perchè nell'insieme in America più gente compra azioni in borsa e molta meno in Germania. Per cui anche se il QE made in USA quantitativamente era maggiore in percentuale del reddito delle famiglie forse l'effetto in Germania è maggiore (anche perchè come si sa in America il QE ha spinto i tassi all'1,5% medio, non a zero) Ora, il PIL tedesco è sui 2,600 miliardi l'anno per cui questi 100 miliardi non sono la fine del mondo, ma contribuiscono a deprimere la spesa dei tedeschi e tenere la loro economia fiacca. Perchè allora lo fanno lo stesso la Merkel e soci ? Intanto c'è molta resistenza e non è detto che appunto la fazione contraria al QE non ritorni alla carica e fermi Draghi. Poi nell'insieme per la Germania dalla situazione attuale ci sono altri benefici (tipo che si comprano le aziende del sud-europa a poco e tengono l'Euro che per loro è una moneta molto svalutata che quindi stimola la loro economia incoraggiando a produrre in Germania piuttosto che all'estero) I tedeschi non sono vampiri o masochisti o incapaci di capire l'economia, sono abbastanza razionali e nell'insieme la gente in Germania sta meglio non solo rispetto a noi, ma anche all'America dove la ripresa del PIL sembra maggiore, ma è finita solo nelle tasche del 2% della popolazione e i lavoratori consumano il 40% del loro reddito per i mutui o l'affitto e un altro 20% per la sanità e se hanno figli poi da mandare al college si indebitano fino al collo. In Germania la disoccupazione è più bassa, i salari medi più alti che in America e casa, sanità e scuole costano poco. #b# Ok, ma perchè visto che il loro debito gli costa ora zero non fanno un bel deficit "keynesiano" ? #/b# Perchè altrimenti la Francia che ora sfonda il limite del 3% e fa un 4,3% lo aumenta, la Spagna che ora sfonda anche lei e fa il 5,7% del PIL di deficit lo aumenta, idem l'Italia e poi a ruota tutti fino alla Finlandia. E cosa c'è di male ? I defici esteri degli altri paesi ritornano, l'inflazione sale e di più negli altri paesi, l'Euro risale, diventa come nel 2010-2011 insomma con inflazione al 4% e Euro a 1,60$ se ricordate, i saldi Target tornano a 1,000 miliardi e in pratica si deve finanziare i deficit esteri di altri paesi più inflazionisti... Se però, a differenza del 2010, ora la BCE continua a comprare 100 mld di debito al mese con il QE questa volta funzionerebbe no ? Sì, ma a quel punto crolla tutta l'impalcatura dell'Euro, niente più austerità, il limite del 3% diventa ridicolo e tutti fanno politiche di deficit pubblico ed estero...e non puoi più frenarli perchè la politica ufficiale della UE diventa stampare moneta per comprare debito il che rimuove il vincolo di bilancio e mette la BCE al servizio dei singoli governi. In pratica i singoli governi riacquistano il potere di fare quello che vogliono e la BCE e la Commissione UE non contano più.

novità sull'Euro - GZ  

  By: GZ on Martedì 11 Agosto 2015 11:48

Che novità ci sono sull'Euro ? 1) Innanzitutto ora dovrebbe risalire, perchè i) i dati di inflazione USA continuano a scendere e alla FED mandano segnali che possono rimandare ancora il mitico rialzo dei tassi ii) le materie prime sono collassate, le valute emergenti perdono tutte dal 10 al 30% contro dollaro e queste due cose rendono più pericoloso (per la FED) un rialzo dei tassi USA iii) l'Euro non soffre più dei problemi della Grecia dopo la disfatta di Tsipras e oggi si firma l'accordo da 86 miliardi iv) il surplus con l'estero dell'Europa è ormai del 3-4% del PIL dal 2012 e vi contribuiscono praticamente tutti (eccetto la Francia). Questo fa accumulare valute estere in Europa, che poi possono essere cambiate in euro e mette pressione al rialzo sull'Euro #ALLEGATO_1# Oggi la Cina ha svalutato lo Yuan del -2% tra parentesi, indicando che non ci sono valute solide al mondo a parte il dollaro e appena riemergano dubbi su quest'ultimo poi per esclusione ci si rivolge all'Euro. 2) ^nel frattempo in Grecia la gente ci sta ripensando. Sondaggio del 25 luglio#http://vocidallestero.it/2015/08/10/sapir-leuro-syriza-e-cosa-ne-pensano-i-greci/^: Nelle attuali circostanze, preferirebbe restare o uscire dall’euro? Restare 41 % Uscire 36 % Non sa / non risponde 23 % Pensa che la Grexit sia stata evitata? Sì 32 % No 58 % Non sa / non risponde 10 % 3) fuori dall'europa e in particolare dall'Italia, dove gli economisti soffrono di un virus da attaccamento all'Euro, la gente ragiona invece.... Brad DeLong (economista di Obama, nel senso che lavorava alla Casa Bianca): ..c’è lo strano e misterioso attaccamento all’euro da parte degli europei del sud. Tutto è forse legato alla loro volontà di essere cittadini di un paese che fa parte della "primeira liga" …. di essere, in altre parole, una parte reale dell'Europa. #F_START# size=3 color=black face=Helvetica #F_MID# La realtà economica sostiene che chi gestisce un business, perché questo sia prospero, stabilisce il prezzo di ciò che vende ad un livello né troppo alto (per attirare la domanda) né troppo basso (per guadagnare in modo adeguato), comportandosi con coerenza quando il declino della domanda è disastroso. Analogamente, la realtà economica sostiene che un paese, perché sia prospero, ha bisogno di essere gestito come se fosse un business – deve quindi impostare il valore della sua moneta, ovvero il prezzo di ciò che vende, né troppo in alto (per attirare la domanda per le sue esportazioni), né troppo in basso (per non creare delle ragioni di scambio poco attraenti), gestendo coerentemente la propria moneta se il declino della domanda dovesse diventare disastroso.#F_END# Nel caso dell’Eurozona la realtà economica non sta da nessuna parte.

Questo è un CIRCUITO, le banche creano e distruggono il denaro nell'economia - GZ  

  By: GZ on Giovedì 06 Agosto 2015 14:24

Questa crisi dipende dal fatto che le Banche prima hanno creato troppo denaro e poi lo hanno ridotto di colpo. Idem per la crisi degli anni '30. Se lasci che le Banche creino il 95% del denaro che circola, poi sei alla loro mercè, cioè sono le banche che creano il ciclo economico, il boom e poi la crisi. Se uno non capisce questo fatto elementare non capisce poi niente di quello che succede nell'economia. Il modo più intuitivo per vederlo è ricordare che la Banca Centrale Europea (e prima di lei tutte le altre Banche Centrali importanti) crea moneta ora per tamponare il buco creato dalle banche. Questo succede dal 2009 in USA e UK e altri paesi come la Svezia, da fine anni '90 in Giappone e solo dal 2011 in Eurozona, #F_START# size=3 color=black face=Helvetica #F_MID# Ma nei 30 anni precedenti le Banche Centrali NON HANNO CREATO NESSUNA MONETA, in occidente DAL 1970 AL 2009 NON HANNO CREATO UN DOLLARO O UN EURO DI MONETA.#F_END# Ok ? Leggere Wikipedia per chi non ci crede. L'incremento che vedi nei soldi nei conti bancari qui sotto NON lo ha creato la Banca Centrale come quasi tutti immaginano o implicano. Anche tra i "no-Euro" a volte vedi questa confusione, ^si parla della BCE che mantiene la crescita di M3 al 4% annuo#http://goofynomics.blogspot.it/2015/08/i-keynesiani-per-caso-e-il-tract-on.html^ ad esempio. #ALLEGATO_1# Se però si entra veramente nel merito gli economisti sono costretti a correggersi di sicuro e dicono che sono stati malinterpretati, perchè questa è un nozione come quello che la Terra gira intorno al sole. Quindi come si sono creati questi 9 mila mld in Europa, da parte delle Banche ? Vengono creati dal niente, non esistono da qualche parte e poi le banche li raccolgono come risparmio, sono soldi che le banche inizialmente creano erogando credito. Il discorso non finisce però qui, perchè si tratta di un CIRCUITO DEL DEBITO. Alle banche creare credito costa perchè devono anche mantere al passivo del loro bilancio una cifra uguale ("finanziarsi") cioè fare in modo che i soldi che mettono in circolazione rimangano però nel sistema bancario (nazionale). Le banche hanno dei costi di interessi ("passivi"), altri costi di finanziamento, amministrativi e infine e soprattutto hanno le perdite sulle "sofferenze". Su 100 miliardi di incremento del loro attivo di bilancio i loro costi però sono un forse 10 miliardi l'anno e poi sono compensati dagli interessi attivi e commissioni. Se confronti il conto economico di Unicredit con quello patrimoniale, nel primo trovi qualcosa come 100 mld di costi e 130 mld di ricavi e nel secondo 1,000 mld di attivo (sto dando numeri a spanne, indicativi) Questi 1,000 mld di attivo Unicredit li ha però creati dal niente, con il concorso delle altre banche. Non li hanno presi a prestito da qualcuno che aveva già questi soldi, li hanno creati loro. Dato però che li creano come debito e questo va ripagato le banche creano denaro NELLA MISURA IN CUI IL CREDITO AUMENTA. Quando il credito invece viene ridotto le banche distruggono denaro. Questo è il motivo della crisi attuale essenzialmente. #F_START# size=4 color=black face=Helvetica #F_MID# Se come succede ora nel 2014 le banche erogano meno prestiti di quanti ne vengono rimborsati allora non creano denaro per l'economia, ma lo riducono Se come succedeva ora prima del 2010, le banche erogano molti più prestiti quanti ne vengono rimborsati allora creano denaro per l'economia#F_END# Questo è un fatto "macro" non "micro", non lo vedi a livello della singola filiale come ragiona Hobo. Lo vedi solo IN AGGREGATO E NEL CORSO DEL TEMPO. Ma questo è il fatto più importante da capire in economia macro. Dato che nel sistema attuale, che dagli anni '80 esclude lo stato dal creare moneta, non c'è nessun altro che crea denaro, questo significa che di fatto le banche determinano il ciclo economico. Di conseguenza lo stato deve riprendere il controllo del sistema bancario, nazionalizzarle anche, sissignori. Altrimenti non se ne esce. Il tasso di cambio dell'Euro e della Lira al confronto non è così importante. (vedi l'opera omnia di Augusto Graziani in italiano ad esempio ^"Graziani e il «circuito» finito «in corto» con la crisi"#http://www.ilsole24ore.com/art//2014-01-07/graziani-e-circuito-finito-in-corto-la-crisi-064321.shtml?uuid=ABBMV3n^, Il sole24 ore, 7 gennaio 2014) #i# ---- anti-trader ---- I soldi creati dal sistema bancario, nel momento in cui finiscono sui depositi (e ci finiscono TUTTI) son soldi presi a prestito. La cosa sembra un po' bizzarra ma non lo e': le banche creano i soldi che si prestano tra di loro! (non sono gratis). Siccome il clearing e' giornaliero quei soldi non vengono agggratis alle banche nemmeno per un giorno!#/i# ---- Questo è il solito ragionamento è a livello di singola banca e statico, in un dato momento. Stiamo invece parlando di un circuito "macro" non "micro", non lo capisci a livello della singola filiale come ragiona Hobi. Lo vedi solo IN AGGREGATO E NEL CORSO DEL TEMPO. Il motivo per cui bene o male occorre studiare macroeconomia ed economia monetaria se si vuole parlare di queste cose è che l'insieme delle relazioni tra moneta, credito, debito e così via nel corso del tempo non lo capisci al bar. Al bar fai discorsi come i vostri, con quello che ha lavorato in filiale e ti parla del clearing, quello che leggi un poco le pagine di borsa e ti parla di un bilancio di una banca, quello che legge di politica e parla di Steagall-Act...e ognuno spara la sua e poi vanno a pranzo

Il nuovo programma laburista riconosce che il denaro viene creato dal niente - GZ  

  By: GZ on Giovedì 06 Agosto 2015 12:51

#i# [Hobi] invece scriverei come titolo l'esatto contrario."Non c'è un centesimo prestato dalle banche che non sia a sua volta preso a prestito( o facente parte del capitale proprio ). Chi è il somaro planetario ?#/i# ----- Proprio non capisci la macroeconomia, cioè l'insieme delle relazioni nel corso del tempo tra denaro, debito, credito... Il denaro in banca viene creato da qualcuno ovviamente, perchè aumenta sempre nel corso degli anni e l'inflazione non fa aumentare i saldi dei conti correnti. Dato però che non lo creano le famiglie e le imprese e neanche lo stato, ne segue che lo creano.... le banche ! (ogni tanto la banca centrale con il QE). IL DENARO IN BANCA LO CREANO DAL NIENTE LE BANCHE (O LA BANCA CENTRALE). Lo so che per un singolo è difficile pensarlo perchè a lui tocca guadagnarlo, ma per l'insieme dell'economia c'è qualche ente che LO CREA DAL NIENTE In Italia sei però in compagnia della maggioranza dei professori che continuano a scrivere e parlare ignorando questo fatto. Ad esempio ^Bagnai ha appena messo una lenzuolata su Keynes e la Moneta#http://goofynomics.blogspot.it/2015/08/i-keynesiani-per-caso-e-il-tract-on.html^ in cui non entra la parola "banche" e in cui dice che siamo stati crocifissi dalla BCE perchè ha mantenuto la crescita della moneta ("M3") al 4%. (#i# ...Le riserve dei nostri economisti “critici” riguardano sempre i pretesi danni dell’austerità. L’austerità sarebbe di destra, ci viene detto. Ma chi oggi ci dice questo, nulla ha mai detto circa il fatto che ^la regola del tasso di crescita fisso dell’offerta di moneta che, come sapete, è il faro della politica della Bce (M3 doveva crescere al del 4% all’anno), è pinochettiana#http://goofynomics.blogspot.it/2015/08/i-keynesiani-per-caso-e-il-tract-on.html^: la politica della Bce si basa sul mantra di Milton Friedman, padre spirituale dei Chicago boys...")#/i# Ad esempio Alberto Bisin, socio di Boldrin, ha appena scritto che occorre rinunciare ancora di più alla sovranità e per "dare fiducia ai mercati" impegnarsi a dare accesso alle tasse degli italiani direttamente alla Troika scavalcando lo stato italiano... #i# "...uno stato sovrano che conceda accesso e controllo del proprio meccanismo di raccolta fiscale a una organizzazione internazionale indipendente (o almeno abbastanza indipendente), come il Fondo Monetario Internazionale (FMI). Supponiamo quindi che ^il FMI possa, senza alcuna necessaria autorizzazione formale né senza alcuna necessaria azione legislativa o tecnico-amministrativa da parte dello stato sovrano, avere accesso ad una parte del gettito fiscale del paese..."#http://noisefromamerika.org/articolo/sovranita-nazionale-mercati-finanziari^#/i# Entrambi non sembrano al corrente del fatto che il denaro viene creato dal niente, dalle banche e dalla Banca Centrale. Per cui M3 lo creano le banche prestando, non la BCE (vedi grafici sotto). E lo stato italiano può far ricomprare il debito a BankItalia gratis con il QE (come sta in effetti avvenendo ora in parte) e non deve versare l'IMU alla Troika. All'estero però qualcuno capisce che il denaro viene creato dal niente, ad esempio il nuovo candidato leader del Partito Laburista, Jeremy Corbin, ha appena messo fuori un Manifesto in cui propone il "QE per il Popolo" e il suo economista lo spiega così: (" "come le banche creano moneta dal niente occorre ora che la Banca di Inghilterra crei moneta e la dia allo stato" (#/i# People’s QE is fundamentally different. ^[It] does have the Bank of England print new money, which is identical to the process that is use by ordinary banks when they lend to business, but it gives that money to people like housing authorities, to local councils, #http://www.theguardian.com/politics/2015/aug/03/economist-defends-corbynomics-criticism-richard-murphy-jeremy-corbyn-qe?)^ #/i#. Quindi hai qui la piattaforma economica di un partito che esplicitamente si basa su questo concetto, che il denaro viene creato dal niente. Non è solo fantasia. Aspettiamo che il M5S o la Lega se ne accorgano anche loro. Riproviamo per la centesima volta. Sia in Italia che in Europa che in Cina che nel mondo il denaro in banca (M3... conti correnti, risparmio ecc...) aumenta costantantemente nel tempo del 5-10% l'anno. Ad esempio in Eurozona c'erano 400 mld nel 1970 in banca e ora ce ne quasi 10,000 mld. CHI HA FATTO AUMENTARE DI PIU' DI 9 MILA MILIARDI I SOLDI IN BANCA ? #ALLEGATO_1# In Italia ad esempio c'erano 700 mld prima dell'Euro e ora ce ne sono 1,400 CHI HA FATTO AUMENTARE QUESTI MILIARDI IN BANCA ? #ALLEGATO_2# CHI HA FATTO AUMENTARE QUESTI MILIARDI IN BANCA ? Sono state delle famiglie, delle imprese, dei fondi che hanno depositato questi miliardi nelle banche ? Se pensi che sia così puoi gentilmente spiegare dove hanno trovato migliaia di miliardi ? E' stato lo stato che ha stampato questi soldi e li ha dati a famiglie e imprese ? Se pensi che sia così siamo curiosi di sapere come ha fatto visto che invece lo stato si indebita Bene, se le famiglie, le imprese e lo stato non hanno creato queste migliaia di miliardi in più che vedi nei conti in banca (ed escludiamo gli alieni) chi altro può essere stato se non LE BANCHE ? Guarda che questo non è una questione che richiede particolare conoscenze, basta sgombrare un attimo il cervello da nozioni preconcette e poi è solo un test del tuo quoziente di intelligenza.

Le Banche si indebitano per farti credito - GZ  

  By: GZ on Giovedì 30 Luglio 2015 15:25

[Hobi]...#i# Che le banche creano al mattino ,quello che DEVONO prendere a prestito alla sera nel clearing serale della Banca Centrale. Il denaro inventato al mattino diventa già DEBITO ALLA SERA....#/i# ----- Beh... mi sembra di averlo detto, specie verso la fine quando hanno chiesto cosa sono le riserve bancarie. Ho provato in vari modi a far notare che appunto sembra che del denaro viene creato, ma che diventa debito e nel bilancio di una banca appare sempre e solo come passività, cioè debito per la banca. Ci sono due passaggi che in effetti non sono intuitivi per cui sembra un ragionamento circolare e quasi tutti si confondono e non capiscono o il passaggio a) o quello b). a) #b# #F_START# size=3 color=black face=Helvetica #F_MID# la banca NON aspetta che qualcuno le porti 100mila per poter prestare 100mila, può fare un mutuo di 100mila senza dover controllare di avere raccolto questi soldi, quindi li crea dal niente#F_END# #/b#. Fino qui Ok anche con Marco Saba. La Banca quindi non è un "intermediario del risparmio", non raccoglie risparmi da Tizio per prestarli a Caio. Questo è evidente soprattutto nel caso delle famiglie che ormai ricevono il 60 o 70% del credito. Come cavolo è possibile che le banche aspettino di raccogliere tot miliardi dalle famiglie per poi prestare loro sotto forma di mutui e credito vario gli stessi tot miliardi ? Se ci pensi è ovvio che all'inizio il circuito parte dalla banca che mette in circolazione del debito "ex-nihilo"... b) #b# #F_START# size=3 color=black face=Helvetica #F_MID#Nel momento però in cui li mette a disposizione del cliente la banca è vincolata a fornirgli 100mila che non ha, per cui se li deve poi procurare in qualche modo#F_END#. #/b#.. Da altre banche, da altri clienti che ricevono bonifici, dal mercato monetario, emettendo bonds o alla fine dalla Banca Centrale. Quindi anche se è vero che la banca ha creato inizialmente la somma dal niente, senza dover prima raccoglierla, poi però deve trovare questi soldi da qualche parte. Di conseguenza la Banca si indebita per farti credito. #F_START# size=5 color=black face=Helvetica #F_MID#Le Banche si indebitano per farti credito!#F_END# Questo è il concetto essenziale che quasi nessuno capisce (perlomeno nel dibattito italiano, a Chicago o alla London School ovviamente è diverso). La maggioranza di quelli che senti qui in Italia non capisce il passaggio a), Saba e Galloni non capiscono il passaggio b) (il mio amico Della Luna, da cui loro due hanno preso lo spunto, è più sfumato e la mette in termini di riconoscere nella contabilità bancaria il passaggio a) in modo che sia più facile comprenderlo per tutti). Su 100 esperti ed espertoni di economia 99 su 100 non capiscono sia il passaggio a) che il passaggio b) cioè appunto il paradosso per cui le banche si indebitano loro per farti credito. E di conseguenza l'intera economia si regge su una piramide di debito che ogni sette o otto anni in media soffre di una "crisi finanziaria". E di conseguenza oggi, senza mai ammetterlo, le Banche Centrali si sono messe a stampare moneta per ricomprare debito... Questa discussione per quanto possa sembrare un poco sgangherata a volte, non è una cosa secondaria, anzi riguarda il problema centrale del sistema economico attuale. Ad esempo qui in Italia i nostri "No-Euro" (Rinaldi, Bagnai, Borghi...) scrivono centinaia di commenti sulla moneta unica e praticamente niente sul denaro che le banche creano come debito ed è il 95% del denaro che circola. Bagnai che va per la maggiore credo abbia scritto 2 mila commenti sul tasso di cambio e l'Euro e zero sulle banche Ritornando ora al video di Claudio Messora, ^nei commenti su Byoblu#http://www.byoblu.com/post/2015/07/28/la-creazione-del-denaro-marco-saba-vs-giovanni-zibordi.aspx#comments^ però ci sono diversi sostenitori della teoria di Saba/Galloni ------------------------------ anna bullano 28 luglio 2015 alle 21:14 quello che dice Marco Saba lo capisco io che sono una casalinga ma Giovanni sostiene l’insostenibile e per giunta si contraddice continuamente e da anche credito con quello che dice a quello che sostiene Marco Saba. Rating: 3.7/5 (6 voti cast) Rispondi 2.1 ----------------------------- Giovanni Zibordi (@gzibordi) 29 luglio 2015 alle 22:20 Scusi, lei ha avuto un mutuo ? La banca le ha fatto apparire 100mila nel conto e lei con questi soldi ha fatto quello che voleva, ha comprato una casa bonificando questi 100mila al venditore dell’immobile, forse presso un altra banca. Quindi lei ha spostato 100mila dalla sua banca ad un altra. Lei si è ritrovata una casa di proprietà (quando finisca di pagare il mutuo, ma comunque la casa è immediatamente considerata sua). Quindi la banca avrà anche creato questi 100mila dal nulla, ma sono stati utilizzati da lei per acquisire il titolo di proprietà di una casa Questi 100mila che la banca “ha creato dal nullla” sono finiti sul conto del venditore della casa il quale ad esempio ci ha comprato titoli di stato o fondi comuni o li ha spesi in giro in negozi. Quindi la banca ha creato i 100mila, ma non li ha spesi o utilizzati,. sono stati utilizzati da lei signora che ha comprato la casa e dal venditore della casa. Lei ha ottenuto subito un titolo di proprietà e il venditore dell’immobile soldi da spendere. Mi spiega come sia possibile allora, come dice Saba, che i 100mila siano un utile per la banca ? Sono finiti in acquisti di cose, beni, da parte di clienti della banca e (di altre banche nel caso il venditore abbia il conto altrove). SU QUESTI 100MILA LA BANCA NON GUADAGNA, PERCHE’ NON LI USA, LI USATE VOI La banca guadagna sugli interessi e sulle commissioni che carica ovviamente. Ma è infantile e assurdo sostenere che i 100mila che utilizzate voi due clienti siano un utile per la banca

Il costo della diversità è il declino della fiducia reciproca e della solidarietà - GZ  

  By: GZ on Giovedì 30 Luglio 2015 13:16

Intanto andrebbero inclusi i costi addizionali dei tribunali, polizia, penitenziari dovuti al fatto che qui in nord-italia commettono la maggioranza dei reati, i costi di mediatori culturali, interpreti, insegnanti di sostegno vari sparsi per le pieghe del sistema pubblico (qui in Emilia si traducono in 20 lingue documenti comunali di vario genere e si pagano interpreti apposta), il degrado dei quartieri o caseggiati abitati solo da immigrati nordafricani o africani o rumeni (non albanesi o cinesi o ukraini però), la concorrenza tutta in nero delle aziende cinesi di Prato alle aziende italiane che a causa loro chiudono, ^i 4,5 miliardi di euro in nero trasferiti in Cina su cui indaga la magistratura#http://t.co/1ZYctVsc2c^ (ma di cui i giornali parlano il meno possibile da quando la Bank of China ha comprato quote in tutte le maggiori banche italiane) In generale però il costo maggiore dell'immigrazione non è misurabile in modo quantitativo ed è costituito da una quantità di frizioni che si creano nella vita di tutti i giorni e dalla #F_START# size=4 color=black face=Helvetica #F_MID#generale diminuzione del senso di solidarietà e fiducia reciproca, documentata dagli studi universitari a riguardo#F_END#, come quelli della famosa ^super-star Robert Putnam dell'Università di Harvard#http://infed.org/mobi/robert-putnam-social-capital-and-civic-community/^. Il quale celebre studioso, considerato a volte il più importante al mondo nelle scienze sociali, aveva condotto un colossale studio empirico su 41 diverse comunità negli Stati Uniti. E il risultato era stato che ovunque una città o quartiere sia composto da gente di diverse etnie il grado di fiducia reciproca, di mutua solidarietà e il senso civico declinavano. Robert Putnam è una celebrità in sociologia perchè ha inventato il concetto di "capitale sociale", inteso appunto come il mix di fiducia reciproca, di mutua solidarietà e di senso civico di una comunità. La vicenda della ricerca di Robert Putnam è abbastanza nota perchè il professore ha ammesso che per cinque anni anni non ha voluto pubblicare i risultati di queste sue ricerche sugli effetti della diversità etnica, in quanto contrastavano con la sua visione politica "liberal" #i# “His research shows that the more diverse a community is, the less likely its inhabitants are to trust anyone – from their next-door neighbour to the mayor. … `In the presence of diversity, we hunker down,` he said. `We act like turtles. The effect of diversity is worse than had been imagined. And it`s not just that we don`t trust people who are not like us. In diverse communities, we don`t trust people who do look like us.`” ^[Study paints bleak picture of ethnic diversity October 8, 2006, Financial Times#http://www.ft.com/intl/cms/s/0/c4ac4a74-570f-11db-9110-0000779e2340.html?ft_site=falcon&desktop=true#axzz3hMlQ5fdx^] #F_START# size=4 color=black face=Helvetica #F_MID#“Professor Putnam told the Financial Times he had delayed publishing his research until he could develop proposals to compensate for the negative effects of diversity, saying it `would have been irresponsible to publish without that.`”#F_END# #/i# Cioè Putnam ha ammesso in questa intervista che completata questa costosa ricerca per cinque anni non l'hanno pubblicata perchè prima volevano trovare il modo di compensare il risultato empirico rilevato ("la diversità etnica è negativa per la società") con proposte per migliorare. Ovviamente questo risultato empirico è la realtà documentata dallo studio, le proposte per migliorare in futuro questa realtà negativa creata dalla mescolanza di etnie sono ipotesi. --- bibliografia veloce ---- ^"Diversity Is Strength! It`s Also…Oh, Wait, Make That “Weakness”#http://www.vdare.com/articles/diversity-is-strength-its-also-oh-wait-make-that-weakness^ #b# (per gli altri articoli di seguito non ha la pazienza di mettere tutti i link, ma li trovate se interessa su Google)#/b# Robert Putnam interview with Madeleine Bunting of the Guardian (7/18/07) The downside of diversity (International Herald Tribune, Boston Globe, 8/5/07, Michael Jonas), which also discusses Scott Page's interesting research Erica Goode's Home Alone (New York Times Sunday Magazine, 6/17/07) Capital ideas: His latest research shows ethnic diversity reduces social solidarity, trust and happiness. So why is Robert Putnam so optimistic we can all get along? (Guardian, 7/18/07) Madeleine Bunting's, Immigration Is Bad For Society, But Only Until A New Solidarity Is Forged (Guardian, 6/18/07) Diversity may not be the answer (Gregory Rodriguez Op-Ed, Los Angeles Times, 8/13/07) The bottom line on diversity's 'uncomfortable truth' (Clarence Page, Houston Chronice, 8/15/07) Erin Hoover Barnett, More Diversity, Less Trust (Oregonian, 6/18/07) The Wall Street Journal claims the 'Death of Diversity' (8/16/07) People 'Hunker Down Like Turtles' in Diverse Communities (ABC News, 8/15/07) So diverse, yet adverse to reaching out(Houston Chronicle, Lisa Gray, 8/30/07) More Bowling Alone in America (Canadian Broadcasting Corporation, Richard Handler, 8/22/07) and follow-up article here.

il vino con zero Solfiti - GZ  

  By: GZ on Giovedì 30 Luglio 2015 02:47

----#i# [Pigreco]....OVVIO.la seconda con raccolta meccanica al 100% sta dando più beneficio alla società.Tutto il cibo entro 20 anni dovrà essere prodotto sempre più dalle macchine in maniera artificiale altrimenti come sfami 10 miliardi di people#/i# ------ La gente a favore dell'Euro e dell'Austerità è a favore anche di tutto quello che è malefico. Sto producendo del vino, raccolto ovviamente a mano, senza solfiti, senza clarouge, senza anti-acificante, senza autoclave e senza niente di chimico insomma, grazie al fatto che ho scoperto l'anno scorso che il mio vicino di casa è il ^guru del lambrusco di Sorbara#http://www.salonedelgusto.com/it/vino-territorio-lambrusco-sorbara-vincenzo-venturelli/^ e fa da anni vini bianchi e rossi in questo modo, artigianalmente (^vedi anche qui#http://www.slowfood.it/slowine/professor-venturelli-artigiano-modenese-passione-per-vino/^). Per cui appunto si seguono ora religiosamente le sue istruzioni I vini bianchi in modo particolare hanno oggi in media almeno 200 milligrammi di Solfiti per litro ed è questo il motivo per cui danno alla testa e fanno male se ne bevi abbastanza più dei rossi. Nei rossi se ne mette meno di solfiti, a volte la metà che nei bianchi, ma sempre più di 100 milligrammi per litro. Bisogna provare per credere, quando arrivi con il consulente o esperto che ti mostra i sacchetti con qualche chilo di polvere bianca (di diversi tipo) e ti spiega che devi buttarle nel tino d'acciaio da 500 litri dove il mosto ha iniziato a fermentare. Tu guardi queste polveri, le tocchi, le annusi e ti rendi conto che poi te le bevi tutte con il vino quando è pronto. Se prendi nota di cosa c'è scritto nelle etichette del sacchetto e leggi un poco su internet impari che ad esempio i solfiti fanno male appena la quantità che ingerisci supera una certa soglia. Il problema non è tanto l'alcool quanto i solfiti e il resto e parlo della procedura "corretta" per fare il vino e del 97% del vino che c'è in giro. Anche i vini con l'etichetta di "biologico" possono arrivare per i solfiti a 100 milligrammi per litro senza perdere la qualifica. Oggi poi che la raccolta la si fa spesso a macchina, dato che le macchine schiacciano gli acini al momento della raccolta e quindi la fermentazioni inizierebbe mentre ancora stanno raccogliendo l'uva, devono cominciare a spruzzarli subito con roba chimica che blocchi la fermentazione mentre l'uva mezza schiacciata con il sugo che cola è ancora sui carri E' possibile invece fare il vino con zero Solfiti o al massimo 20 milligrammi per litro invece di 200 nei bianchi ? Se procedi in modo artigianale e tanto per cominciare innanzitutto i grappoli li vai a scegliere ad uno ad uno ... Con le macchine facci la plastica, l'elettronica, i pannelli solari, gli Iphone, il nylon, i motori e tutto il resto...

Come funziona veramente il "Piano B" per l'Italia - GZ  

  By: GZ on Sabato 18 Luglio 2015 20:01

[#i# lorenzo92]...chiarimenti riguardo la proposta dei CCF? Ho letto il libro di micromega e innumerevoli suoi articoli pubblicati qui da molto tempo ma non capisco alcune cose: 1) #b# Se come da Lei previsto l'introduzione di CCF portasse alla dissoluzione dell'eurozona, è logico che in molti cominceranno a trasferire i soldi in Germania per avere poi dei marchi rivalutati.#/b# I buchi delle banche come verrebbero coperti? Il Target2 non funzionava che la Bundesbank tramite BCE finanzierebbe la Banca d'Italia che rifinanzierebbe (come?) le banche italiane? Se non è così come funzionerebbe e come impedirlo allora? 2) Lei dice che nazionalizzando una banca essa può prestare direttamente allo stato. Ma se lo facesse, può succedere che la BCE potrebbe non prestargli più le riserve che servirebbero per fare queste transazioni? E anche nel caso in cui come da Lei consigliato questa banca nazionalizzata si mettesse ad acquistare titoli di stato, come può farlo in misura così massiccia? Non servono anche in questo caso delle riserve aggiuntive per effettuare le trasazioni per acquistare i titoli in mano ad altre banche o investitori? La BCE presterebbe queste riserve senza problemi? ....#/i# ------------ Innanzitutto, questa è la madre di tutti i problemi economici dell'Europa attuale, come ormai molti riconoscono, specialmente dopo il trattamento da terra bruciata appena riservato ad uno stato membro dell'Unione Europea chiamato Grecia. Per questo motivo tra il libro di Hoepli e questo di Micromega si sono messe assieme circa 700 pagine e forse altrettante sono state scritte in giro qui da me e poi da Cattaneo e Bossone e altri su blog, su Economonitor, Vox, il Fatto, Micromega e così via sul tema (^"From Grexit to Exitaly? Let’s Stop This Madness" Biagio Bossone & Marco Cattaneo· July 7th, 2015#http://www.economonitor.com/blog/2015/07/from-grexit-to-exitaly-lets-stop-this-madness/#sthash.X8nDvBh0.dpuf"(http://www.economonitor.com/blog/2015/07/from-grexit-to-exitaly-lets-stop-this-madness^) E' una questione bella complicata, che intreccia la teoria economica dei cambi, della politica monetarie e fiscale con il funzionamento delle banche e della Banca Centrale e i mercati finanziari. Io però cerco di semplificare e sintetizzare ogni volta che posso. Bisogna andare in modo ordinato. #F_START# size=3 color=black face=Helvetica #F_MID# #b# All'Italia basta proporre solo questo "piano B"#F_END# #/b# : i) emettere 100 mld crediti fiscali per 100 miliardi (titoli che non pagano interesse) e differiti di due anni e come misura precauzionale ii) emettere anche Btp a valenza fiscale (accettati al 100% del loro valore per le tasse) iii) nazionalizzare un paio di banche importanti come Banco Popolare e MPS Fine. Questo è il "piano B" per l'Italia (non la Grecia). A quel punto la palla passa alla BCE, alla UE e alla Germania e può darsi che si trovi un compromesso una volta che si rendono conto che l'Italia fa sul serio, oppure che Schauble e i suoi alleati decidono che è il momento di creare un area del marco. Oppure cerchino di destabilizzare l'Italia, votando per escludere i BTP dal QE e di far fuori il governo italiano. Anche in questi casi non sei obbligato ad uscire dall'Euro, nel senso di convertire le Lire in Euro e dichiari urbi et orbi che non è tua intenzione e dimostri anche che economicamente non ti serve. #F_START# size=3 color=black face=Helvetica #F_MID# #b# Solo se gli altri in risposta fanno saltare tutta l'Eurozona si crea subito il problema della fuga dei capitali.#F_END# #/b# Se lo stato italiano emette dei crediti fiscali e li distribuisce a tutti questo non fa uscire l'italia dall'Euro e non ha di per sè niente a che fare con la conversione in Lire. I miei colleghi Cattaneo, Bossone, Sylos-Labini, Grazzini, Guarino ecc arrivano al punto di sostenere che in questo modo si potrebbe anche rimanere nell'Euro in futuro. Secondo me non è realistico e porterà alla fine in qualche modo a scardinare l'Euro, ma a logica semmai sarebbe la Germania, che non tollera che si crei moneta oltre quella che decide la BCE, incentivata ad uscirne. L'Italia non è obbligata ad uscire dall'Euro nel senso di abolirlo per questo. E' chiaro però che si crea un conflitto con i paesi nordici e con la BCE e devi essere preparato ad andare avanti e avere il famoso "Piano B" completo e che prevede anche altre possibilità. Per questo motivo è bene anche emettere Btp a valenza fiscale e nazionalizzare delle banche. Che cosa è il "piano B" ? Emettere titoli che non pagano interesse e che lo stato accetta al 100% del loro valore di emissione per pagare le tasse è essenzialmente il "Piano B". Non occorre altro per uscire dalla crisi. Gli euro che esistono oggi in Italia li lasci dove sono e dichiari e spieghi urbi et orbi che non hai nessuna intenzione e bisogno di convertirli. Nessuna fuga di capitali. Devi essere preparato però ad eventuali contromosse ostili da parte della Ue e della BCE, cioè il tuo "piano B" deve prevedere anche la possibilità di un tentativo di destabilizzare le banche e i titoli di stato italiani che arrivi poi fino al punto di una situazione di caos, una situazione che sfugge di mano a tutti. #F_START# size=4 color=black face=Helvetica #F_MID#Questo è il senso della sua questione, che si metterebbe in moto un processo difficile da prevedere e da controllare e quindi la gente possa pensare che alla fine si sgretoli l'Euro in tutta l'eurozona e quindi anticipando il peggio porti i soldi in Germania in ogni caso e da subito. Cioè l'Italia dichiara di voler solo emettere titoli per ridurre le tasse, ma la BCE e Schauble la minacciano in risposta e questo conflitto sia sufficiente a far scappare i capitali.#F_END# Questa è un obiezione plausibile, ma implica che anche di fronte ad un offerta dell'Italia di non abolire l'Euro, di continuare ad usarlo, la Germania e altri vogliano demolire l'Euro. Come si sa, se la Germania e l'Olanda ritornano ad una loro valuta questa andrà da 1,10 dollari attuali dell'Euro a 1,80 dollari (più o meno). Soffrirebbe, nel caso non cercasse di intervenire sul cambio, una rivalutazione anche del 50%. Questo ammazzerebbe un economia che si basa sull'export più di quella della Cina. La Germania beneficia da 15 anni di un cambio sottovalutato. Tutto è possibile, ma non ci sono indizi che Germania e Olanda vogliano rischiare un disastro solo per punire l'Italia. Non siamo la Grecia che è il 2% del PIL e l'1% dell'export della UE, l'Italia è il 17% del PIL e il 20% dell'export e poi si tira dietro subito la Spagna e la Francia se fa qualcosa che funziona. In secondo luogo, chi si prenda la responsabilità di disintegrare l'Euro accende una miccia sotto l'intera economia mondiale perchè l'Euro è la seconda valuta di riserva ora (23% del totale delle riserve mondiali, dollaro 64%), il mondo è pieno di crediti, debiti, derivati in Euro. Di conseguenza gli USA non lo permettono di far saltare il sistema finanziario globale con una disintegrazione improvvisa dell'Euro, gli USA non permettono se leggi i giornali nemmeno che Schauble espella la Grecia, come si è appena visto. Perchè si crei una fuga di capitali devi immaginare che, a fronte di piano preciso dell'Italia che si limita ad emettere titoli senza interesse per pagare le tasse, la Germania, decida lei di smantellare la seconda moneta di riserva del mondo. Avendo contro il FMI, la Francia e gli USA, Non mi sembra logico. Il mondo della grande finanza non permetterà niente del genere, costringerà la Germania a qualche forma di compromesso. Di conseguenza, se l'Italia non minaccia direttamente l'Euro, non vuole convertire gli Euro in Lire, non dovrebbe esserci come reazione una minaccia di espellerla o di demolire tutta la costruzione dell'Eurozona. Non so se mi spiego, un conto è se l'Italia si presenta dicendo che vuole uscire dall'Euro, provocando ovviamente l'uscita anche di Spagna e Francia e la demolizione di tutta l'Eurozona. Un altro conto è se l'Italia si presenta dicendo: "vogliamo solo ridurre le tasse di 100 mld emettendo titoli..." #b# Non mi sembra che, inizialmente, in questo caso la Germania si prenda la responsabilità di dire "e allora ti buttiamo fuori dall'Euro o demoliamo l'Eurozona tornando tutti alle valute nazionali". Di conseguenza, se l'Euro rimane e l'Italia non tocca i soldi in Euro non c'è motivo per una fuga di capitali.#/b# In sintesi, avendo un obiettivo più graduale e limitato dell'uscita dall'Euro secca, il piano ha chance realistiche di riuscire. L'importante è intanto fare questo, cominciare a ridurre le tasse di 100 miliardi e dire: #i# "noi vogliamo solo questo, perchè voi fate tanto casino e volete spaventare tutti ?". #/i# Poi però cosa succederà e cosa il pubblico si aspetterà del futuro ? Il "Piano B" dell'Italia può prevedere che nel giro di cinque anni, ad esempio, si affianchi all'emissione di titoli anche l'emissione di Euro-Lire tramite le spese dello stato e le tasse che incassa. Lo si propone come un piano graduale, a stadi, per arrivare ad affiancare Euro-Lire a tutti gli effetti agli Euro. Si crea un panico e la gente vende oggi tutti i Btp e toglie i soldi dai conti deposito e compra titoli tedeschi e li porta in Germania ? Perchè ? Il "Piano B" è che per due anni ti limiti ad emettere titoli (in euro) che danno diritto a sconti fiscali. Poi, prevedi che al terzo anno lo stato inizi a spendere in Euro-Lire e tassare in Euro-Lire, ma senza mai dover convertire i conti in banca o il debito italiano in Euro. Il tuo piano non prevede che si debbano mai convertire gli Euro esistenti in Lire ed è graduale nel tempo, può essere graduato anche su più anni. Se gli altri paesi lo trovano un compromesso ragionevole può anche non creare uno scontro frontale. Può essere che si trovi un compromesso su questa base visto che in Germania appunto molti economisti si sono esperessi per questa soluzione e la Confindustria tedesca vi ha dedicato un convegno nel 2012. Come però esattamente tutto si sviluppi è difficile dirlo e non puoi escludere che invece si scateni un conflitto acuto, poi un caos e non puoi escludere neanche che gli altri paesi decidano che è meglio disintegrare l'Euro. Non puoi quindi escludere che ad un certo punto, la reazione della Germania e di altri sia di creare un panico e la gente porti via i soldi ugualmente in Germania. Però oltre a non essere probabile questa è una possibilità nel futuro, non è un rischio immediato come nel caso in cui proponi il ritorno alla Lira. Se insomma il governo italiano ha un piano per cui vuole solo emettere crediti fiscali per due anni, una cosa che fa migliorare l'economia e garantisce di non aver alcun bisogno di convertire in lire anche in futuro, perchè dovresti avere una reazione di panico ? La logica dice che la reazione della Germania e della BCE non sarà quella di dire:#i# " e allora demoliamo l'Euro e tutti ne escono subito".#/i# Se però l'Italia riesce ad effettuare una massiccia riduzione di tasse emettendo titoli "fiscali" come descritto, si ritrova poi in una posizione rafforzata perchè l'economia migliora e di riflesso ad esempio anche la situazione delle sue banche e delle loro sofferenze. E la stessa "sostenibilità" del debito pubblico, perchè se il PIL nominale sale del 7% ad esempio (3% reale o 4% inflazione) come si sa il denominatore del rapporto Debito/PIL migliora del 7%. E così via. A quel punto però l'Italia ha anche ottenuto una vittoria politica, ha riacquistato un potere indipendente dalla BCE sulla propria situazione finanziaria ed è in una posizione complessiva migliore per negoziare un sistema diverso. Un sistema in cui ogni stato crea Euro-Lire a fianco degli euro oppure se questo non è accettabile dalla Germania uno smantellamento graduale e di comune accordo dell'Euro. Il senso di tutto il discorso è che oggi l'Italia è in crisi, è debole e dipendente dalla BCE. Devi risollevarla e ridarle autonomia dalla BCE. Se lo fai tutto in un colpo proponendo la conversione secca in Lire come finora dicono Grillo e Salvini, Bagnai e Borgi non funziona, non ci arrivi mai perchè chi ha soldi ti sbarra la strada. #b# #F_START# size=4 color=black face=Helvetica #F_MID#Devi proporre invece qualcosa di graduale nel tempo che inizi con una massiccia riduzione di tasse e andare avanti poi passo passo.#F_END# #/b# (Ok, per quanto riguarda la questione delle riserve la lasciamo per domani).

Anche Zingales dice che il "PIano B" è prendere controllo della Banca d'Italia - GZ  

  By: GZ on Sabato 18 Luglio 2015 19:40

Luigi Zingales concorda. "....gli errori principali di Tsipras nei negoziati. Il primo – imperdonabile – errore è di non avere un piano B. Imperdonabile perché ha tentato di bluffare e quando il suo bluff è stato scoperto, lui è finito. Doppiamente imperdonabile perché aveva sei mesi per prepararlo. Ma poteva esserci un Piano B? Se preparato in modo appropriato, un cambio di moneta è possibile, per quanto rischioso. Il problema è che tanto meglio funziona quanto più efficiente è la burocrazia dello Stato e più segreto rimane il piano. Su entrambi i fronti, mi sembra che le possibilità che possa funzionare in Italia siano molto scarse. Un altro ^Piano B per la Grecia sarebbe stato quello di minacciare di prendere controllo della Banca di Grecia e di inondare il mercato con banconote da 10 euro stampate in Grecia. Questa emissione massiccia di banconote da 10 avrebbe avuto un duplice scopo: fornire liquidità alle banche greche e spaventare la Germania circa il rischio di inflazione potenziale nella zona euro. Gli altri paesi europei avrebbero potuto reagire vietando le banconote da 10 euro, ma ciò sarebbe stato costoso per i loro cittadini che le detenevano. A questo proposito l’Italia ha un vantaggio: la Banca d’Italia stampa le banconote da 20 e 50 Euro. È difficile metterle entrambe contemporaneamente fuori legge..#http://europaono.com/2015/07/17/zingales-lessons-for-italy-from-greek-crisis-lezioni-per-italia-dalla-crisi-greca/^ In ogni caso sarebbe una cosa da pazzi. Se si vuole giocare duro – come Tsipras ha fatto – è necessario essere pronti ad andare avanti su questa strada. In alternativa, si implora clemenza. ..." --- Stampare le banconote però non è lo strumento principale che hai. Emettere crediti fiscali sotto forma di titoli di stato che non pagano interesse e sono accettati al 100% per pagare le tasse è molto meglio.

Syriza deve prendere il controllo della Banca Centrale e nazionalizzare le banche - GZ  

  By: GZ on Mercoledì 15 Luglio 2015 02:06

Non è tutto finito lunedì con il solito accordo di "salvataggio". Schäuble insiste stasera che è meglio che la Grecia esca dall'Euro:^"Schäuble undermines Greek deal The German finance minister splits publicly with Chancellor Angela Merkel for the first time."#http://www.politico.eu/article/german-finance-minister-schauble-undermines-greek-deal-grexit-merkel^ 14/7/15, 5:39 PM. Questa volta è diverso perchè una fazione importante in Germania pensa che si debba far uscire la Grecia dall'Euro. Gli USA e la Francia hanno spinto Tsipras a cedere a tutti i costi alla Germania e questa ad accettare un altro 80 mld di "finanziamento" pur di non rompere l'Euro, ma in Germania sembra che la fazione di Schauble abbia deciso di andare oltre. Nel frattempo in Grecia Syriza sta per spaccarsi perchè era impossibile tradire in modo più clamoroso tutte le promesse. C'è una fazione "nazionalista" anche in Tsiryza che dice "F-U-C-K the EU" e dentro non ci sono i demagoghi, ma anche persone razionali come Costas Lapavitsas che è un economista migliore di Varoufakis e sostiene l'unica cosa fattibile per la Grecia: prendere il controllo delle banche e creare liquidità ^ignorando le regole della BCE (vedi qui per una descrizione dettagliata)#http://www.monetazione.it/forum/coolpost.php?topic_id=5744&reply_id=123593898#123593898^ #b# #F_START# size=3 color=blue face=Helvetica #F_MID#Se Syriza fosse un governo serio prenderebbe il controllo della Banca di Grecia, nazionalizerebbe le banche e ordinerebbe alla prima di finanziare le seconde, di fornire la famosa "liquidità" che la BCE non autorizza. Lo può fare perchè in realtà esistono "Euro-greci" ed Euro-tedeschi" o "Euro-italiani" dentro il sistema bancario europeo. #F_END# L'Euro è una valuta unica solo a livelli di banconote (e nemmeno quelle perchè quelle greche portano un "Y" dove quelle tedesche una "X" e quelle italiane una "S" nel codice a barre stampato) Ma il 95% del denaro sono conti in banca e qui esistono dei sistemi bancari separati, in cui ad esempio un residente italiano non può aprire un conto in una banca in Germania e in cui le Banche Centrali nazionali esistono ancora e sono loro che forniscono materialmente la "liquidità" alle loro banche nazionali. Sia nell'ELA che nel QE l'operazione di finanziamento è operata ad esempio dalla Banca d'Italia, su autorizzazione della BCE (^Banca di Grecia è stata invece esclusa!)#http://www.monetazione.it/forum/coolpost.php?topic_id=5744&reply_id=123593898#123593898^. Dal punto di vista del sistema contabile bancario, del meccanismo degli accrediti e addebiti, chi opera è ad esempio Bankitalia direttamente verso le proprie banche italiane senza dover chiedere aiuto tecnicamente e contabilmente alla BCE. Quasi tutti pensano che con l'Euro solo la BCE possa creare liquidità, ma non è corretto. In realtà nell'"ELA" e nel "QE" stesso sono le banche centrali nazionali che operativamente la creano, su autorizzazione della BCE. Se un governo dell'eurozona allora assume il controllo della Banca Centrale e delle proprie banche può ordinare loro in pochi minuti di produrre tutta la liquidità che vuole. Se la BCE vota con maggioranza di 2/3 può escludere dal QE e dall'ELA e anche dall'LTRO, ma si tratta di un divieto, di una autorizzazione che viene ritirata alla Banca Centrale nazionale ad operare qualcosa che lei è in grado di fare. Se il governo nazionale le da ordine di fornire liquidità alle banche Bankitalia o Banca di Grecia non hanno bisogno della BCE, un ora dopo le banche italiane o greche ricevono la liquidità perchè l'architettura del sistema dei pagamenti è ancora su base nazionale. Non è vero che esiste un sistema di pagamenti unico dietro all'Euro, c'è ancora tutta la vecchia architettura in cui il primo livello sono le banche nazionali e il secondo la loro banca centrale che fornisce loro liquidità. Poi c'è il terzo livello che è quello della BCE la quale può creare direttamente liquidità nel suo bilancio e girarla alle banche nazionali o alla Banca Centrale nazionle, ma in aggiunta ai poteri che la Banca Centrale nazionale mantiene. Uno stato ridotto alla disperazione come la Grecia può attivare in qualsiasi momento la "liquidità" direttamente, dando istruzioni alla Banca Centrale di Grecia, basta che le dica di ignorare la comunicazione che dopo due o tre giorni (quando si sia riunita e la maggioranza di 2/3 abbia votato contro) dalla BCE #b# #F_START# size=3 color=blue face=Helvetica #F_MID#Il governo greco deve dare retta a Costas Lapavitsas (come intepreto io quello che intende, perchè comprensibilmente avendo responsabilità politiche non da molti dettagli). #i# (nota: sembra da diversi report che la Banca Centrale di Grecia abbia 17 mld di euro di riserve nascoste, che per ora non ha voluto usare. Dato che non trovo dati certi su questo lo lascio fuori dal ragionamento che segue)#/i# Il governo greco deve: 1) rimuovere il governatore e installarne uno che gli obbedisca alla Banca di Grecia (e modificare se necessario i regolamenti interni, in modo che questa esegua gli ordini del proprio governo, come fecero da noi in senso contrario Carli e Andreatta nel 1981) 2) nazionalizzare le tre banche principali in modo da poter dare loro ordini direttamente 3) ordinare alla Banca di Grecia di fornire lei 90-100 mld di liquidità alle banche greche (l'ELA della BCE sono 89 mld ora). In più, dato che la Banca Centrale ad Atene ha le stampanti fisiche delle banconote da 20 euro (credo solo da 20 euro) può anche stamparne in misura sufficiente per i bancomat. L'unico problema è che le banconote stampate in Grecia hanno una "Y" che le identifica, ma non occorre chiederle a Francoforte, nell'eurosistema tutti meno Cipro si stampano le banconote a Roma, Parigi, Madrid...) 4) ordinare alle banche commerciali greche di comprare con questa liquidità titoli di stato greci, di effettuare direttamente prestiti allo stato greco e poi di riaprire il credito alle imprese Come reagirà la BCE ? 5) Può decidere di considerare questi 100 mld di liquidità creata dalla Banca di Grecia come "Euro-Greci", che non riconosce "alla pari" con gli Euro nei pagamenti ad esempio tra banche centrali nel meccanismo Target2. Di conseguenza, quando la Banca Centrale di Grecia invii ad esempio 100 milioni in riserve alla BCE per saldare pagamenti di banche greche verso l'estero in Target2 le verranno accettati forse solo come 70 milioni o anche meno. In altre parole, anche se sono denominati in Euro, i pagamenti dalla Grecia ora hanno di nuovo un tasso di cambio verso gli Euro nelle banche fuori di Grecia. Anche se si chiamano Euro, quando vengono da conti bancari in Grecia si svalutano. L'Euro rimane formalmente la moneta della Grecia, non si sta ridenominando niente in Dracma, l'Euro è sempre l'unità di conto. Succede che da una parte la quantità di euro in Grecia aumenta molto cioè la quantità di "Euro-Greci", ma il loro valore, quando vengano inviati da banche greche verso l'estero, si riduce come se fossero dracme. Nel caso del cash però è diverso e in Grecia il contante è il quadruplo in proporzione del totale che negli altri paesi, sono quasi 50 miliardi. Per il contante non cambia niente, sono sempre euro (a meno che la BCE imponga qualche regola nell'accettazione delle banconote che abbiano una "Y" nel codice a barre, cosa improbabile perchè ne circolano in tutta Europa grazie al turismo). Allo stesso modo, i 100 o 140 miliardi che i greci hanno all'estero sono ovviamente salvi Facciamo ora due conti a spanne di quello che succede allora se si verifica la sequenza da 1) a 5) descritta sopra, se Syriza prende il controllo delle banche e crea liquidità. Ci sono 50 miliardi in cash in Grecia e circa 140 miliardi in conti bancari che erano 240 miliardi sono calati di quasi 100 mld, che sono finiti all'estero o in cassetta di sicurezza. Quindi avresti che 140 mld nei conti bancari si svalutano, rispetto agli Euro in conti bancari nel resto d'Europa, diciamo del 50% per cui valgono la metà se usati fuori di Grecia. Poi ci sono 50 + 100 mld di cash e euro fuori dalla Grecia che rimangono invariati rispetto agli Euro nel resto d'Europa. I 100 mld e rotti fuori dalla Grecia possono ricominciare a tornare (e magari venire tassati al rientro al 10%) Intanto però hai che la Banca di Grecia ha creato 100 miliardi, con cui ricapitalizza le banche di 25 mld (o forse di più), finanzia un deficit di 20 miliardi dello stato che spende di più e poi fornisce altra liquidità alle banche che aumentano i prestiti e comprano titoli di stato greci. A quel punto Syriza può chiamare la BCE e la UE e dire: #i# "Abbiamo dovuto fare qualcosa di emergenza per l'economia, ma possiamo ora discutere meglio con voi, Abbiamo sempre quasi 250 mld di debito verso di voi, FMI, BCE e UE più altri 90 mld circa di debiti su Target2 che riflettono i saldi in deficit versl l'estero. Cosa volete che facciamo, per Target2 possiamo pagare un 1% circa di interesse come fanno tutti e lasciarli lì, dopotutto anche paesi fuori dall'Euro come la Bulgari usano Target2 e paesi come il Portogallo hanno saldi passivi come noi Ma per il resto ? Volete che non paghiamo niente di questi 250 mld o che troviamo un accordo ? Se ripudiamo tutto il debito, dal giorno dopo i mercati finanziari, vedendo che ci siamo "ripuliti" di debito e siamo in grado ora di creare liquidità ci considerano "solvibili" e ci ricominciano a prestare qualcosa... Sicuramente non molto all'inizio, ma al momento non ci prestano proprio niente! E anche voi sapete perchè. Perchè abbiamo 250 mld e rotti di debito verso di voi (anche se non ci costa molto, un 2,2% questo è vero..), perchè ci avete esclusi dalla liquidità che la BCE distribuisce a tutti e perchè l'economia è pezzi causa l'austerità. E infine perchè c'è incertezza sulla Grexit... Da oggi invece abbiamo accesso alla liquidità, della Banca di Grecia, come ad esempio i nostri vicini della Turchia che sono molto indebitati, hanno la lira turca che si svaluta sempre, ma tutti gli prestano lo stesso, non è vero ? Se ripudiamo tutto il debito ci possiamo anche rifinanziare un poco di nuovo sui mercati che magari pensano che con più denaro che circola, più deficit pubblico, più credito e senza debito ora l'economia smette di peggiorare... Queste azioni drastiche per riportare liquidità in Grecia hanno anche spazzato via l'incertezza che ci paralizzava, ora il pubblico e il mondo sa cosa facciamo. Nell'insieme, con la liquidità, senza debito, un tasso di cambio svalutato, più spesa e 100 o 130 mld d capitali greci all'estero che cominciano a tornare... forse ci riprendiamo.... Allora, cosa ne dite, volete che collaboriamo insieme a rendere questa transizione agli "Euro-greci" meno traumatica per tutti ?" #/i# #F_END# #/b# ----------------------- Quanto sopra non è frutto di mie elucubrazioni, ma riflette la letteratura sui meccanismi bancari dell'Eurozona. Alcune letture consigliate su cui mi sono basato, per chi voglia controllare i dettagli: ^"How Does the Eurosystem Work"#http://blogs.wsj.com/briefly/2015/07/10/how-does-the-eurosystem-work-the-short-answer/?mod=e2tw^ Wall Street Journal ^"LTRO, Target 2, OMT (2011-2012)"#http://www.economiaepolitica.it/il-pensiero-economico/lorganetto-di-draghi-terza-lezione-ltro-target-2-omt-2011-2012/^ di Sergio Cesaratto Di Sergio Cesaratto - 20 giugno 2015 ^"German euros and Greek euros. Are they really the same?"#https://petermartin2001.wordpress.com/2015/07/08/german-euros-and-greek-euros-are-they-really-the-same/#comments^ July 8, 2015 Peter Martin ^"Euro MOA+MOE plus Drachma MOE"#http://worthwhile.typepad.com/worthwhile_canadian_initi/2015/07/euro-moamoe-plus-drachma-moe.html^ 10 luglio Nick Rowe ^"Thoughts on the news from Greece"#http://worthwhile.typepad.com/worthwhile_canadian_initi/2015/07/thoughts-on-the-news-from-greece.html#more^ July 3 Nick Rowe ^"Yay For The Schäuble Plan!" #http://www.bondeconomics.com/2015/07/yay-for-schauble-plan.html^ July 12 2015, Brian Romanchuk ^"Value of State Currency When it's not Medium of Exchange"#http://monetaryreflections.blogspot.it/2015/07/value-of-state-currency-when-its-not.html^ July 7 2015, Nick Edmonds ^"The Grexit Mechanism: What It Means For The Future Of the Euro#https://medium.com/bull-market/the-grexit-mechanism-what-it-means-for-the-future-of-the-euro-1807229b418c^ may 2015, Karl Whelan ^"Banks and Greece’s bailouts"#http://www.interfluidity.com/v2/6013.html^ Steve Randy Waldman ^"Can Greece leave ?"#http://johnhcochrane.blogspot.it/2015/07/greece-again.html^ July 6, 2015 John Cochrane^ ^"A Parallel Currency for Greece"#http://www.ceps.eu/system/files/No4_TM%20Parallel%20Currency_0.pdf^ Thomas Mayer 20 May 2015 Thomas Mayer

La Germania è l'unica speranza per uscire dall'Euro - GZ  

  By: GZ on Domenica 12 Luglio 2015 15:29

La Germania alla fine è il paese relativamente più anti-Euro. Schauble ha fatto cancellare il meeting dei capi di stato di oggi che doveva rifinanziare la Grecia perchè sembra si sia ora veramente convinto delle tesi degli economisti tedeschi come Hans-Werner Sinn (il capo dell'istituto IFO), (vedi: ^" Why 'Grexit' could be good for Greece" july 7#http://money.cnn.com/2015/07/07/news/economy/greece-grexit-sinn-opinion/^) che #b# la soluzione è far uscire dall'Euro la Grecia, in cambio della cancellazione del debito. #/b# Tsipras al contrario twitta il 2 luglio: ^"Non accettiamo la visione di Schauble che l'Euro rappresenta la povertà, l'austerità e la catastrofe sociale"#http://goofynomics.blogspot.it/2015/07/tsipras-una-pacata-considerazione.html^. La Francia da una parte e gli USA dall'altra sono nel campo di Tsipras riguardo all'Euro che va mantenuto a tutti i costi, vedi la telefonata di Obama alla Merkel di 3 gg fa che l'ha costretta ad discutere di un terzo bailout e le frenetiche pressioni dei francesi per far accettare l'accordo negli ultimi giorni Ho paura che alla fine abbiano ragione Schauble e Sinn, perlomeno se la UE offre alla Grecia di cancellare il debito in cambio dell'uscita dall'Euro. La Germania alla fine è il paese che è meno convinto dell'Euro (lo era anche pre-2000 quando la maggioranza dei suoi economisti erano contrari, ma ebbero l'ordine dalle banche di stare zitti. Nel 2012 gli economisti tedeschi e la Confindustria tedesca stessa facevano convegni e discutevano proposte di moneta parallela in Italia, Spagna, Grecia... come abbiamo notato) Andiamo con ordine: questa è una tabella di sintesi dei miliardi che la Grecia è costretta a chiedere ora e dell'austerità che deve fare. #F_START# size=3 color=red face=Helvetica #F_MID#Sono i prossimi 3 anni: devono rimborsare rate, pagare interessi e capitalizzare banche per più di 80 mld e dato che anche con un surplus di bilancio e privatizzazioni trovano solo 7-8 mld DEVONO CHIEDERE 74 mld).#F_END#. #ALLEGATO_1# Ricordo che il PIL della Grecia viaggia sui 170 miliardi, le importazioni sono 60 mld e le tasse incassate dallo stato pure sui 60 mld e l'inflazione è -2% e la crescita reale tra 0 e -1%. Anche uno studente di terza media fa l'aritmetica e dice che è assurdo. Questo debito li tiene incastrati in eterno nell'austerità, cioè nei prossimi 20 anni almeno. Se infatti devi chiedere 74 mld a creditori istituzionali questi non vogliono lasciarti fare deficit pubblici e vogliono che tassi di più e spendi di meno. Se fai deficit, se tassi di meno e spendi di più invece l'economia migliora, lo sanno anche alla Troika e anche l'inflazione sale, che sarebbe un ottima cosa per ridurre il peso debito (mentre l'inflazione in Grecia è -2% e quindi il peso del debito aumentava automaticamente...). #ALLEGATO_2# Inoltre migliorando l'economia migliorano anche i crediti incagliati delle banche e avresti meno bisogno di ricapitalizzarle. Ma se fai deficit del 5% del PIL (ad esempio), invece che surplus di bilancio dell'1% come chiede la Troika e accetta Tsipras ora, anche l'inflazione ririsale, diciamo che dal -2% attuale può andare +4% che era la media storica della Grecia nel 2001-2010. Ma la dannata competitività, restando nell'euro con inflazione più elevata, peggiora. L'aumento di domanda, restando nell'Euro, si scarica sull'estero, il saldo commerciale peggiora e viene finanziato dal saldo "Target2 " debitorio della Grecia che oggi è di circa 70 mld. Questo saldo è finanziato in pratica dalla Germania e Olanda che hanno al momento in totale 500 mld complessivamente di saldo a credito di cui la Grecia da sola oltre 70 mld appunto (N.B.vado a memoria coi numeri, li arrotondo tutti usando il mio spannometro brevettato che semplifica per far capire la sostanza...) Il deficit estero della Grecia al momento è ancora sui 20 mld l'anno (60 mld import-40 mld export) per cui Target2 aumenta più o meno di 20 mld, questo con un economia depressa. Se invece di fare 12 mld di taglii aumenti il deficit pubblico il deficit estero può aumentare, anche a 30 mld l'anno [ NOTA #i# Ricordiamo che con l'Euro tutti i paesi della "periferia" hanno avuto un boom inflazionistico DEL CREDITO (come correttamente sottolinea Sinn nell'articolo citato all'inizio e come invece dimenticano i nostri prof. pro-euro in Italia). L'Euro ha significato essenzialmente UN ESPLOSIONE DEL CREDITO, UN BOOM DEL DEBITO con tutte le banche europee maggiori che si sono buttate a prestare a cani e porci, dai mutui subprime in florida, alla Grecia, agli immobili in Irlanda e Spagna. Come qui si è raccontato in tanti modi diversi, #F_START# size=5 color=black face=Helvetica #F_MID#L'Euro è stato un cavallo di troia del sistema finanziario per pompare debito senza freni#F_END# Il problema dell'Euro non è solo o tanto quello del cambio svalutato che comporta per Germania o Olanda e del cambio sopravvalutato che comporta per Grecia, Portogallo, Spagna o Italia (anche Francia). Il problema è con l'Euro il sistema bancario è praticamente raddoppiato di dimensione, c'è stata un esplosione del credito e del debito a tutti i livelli. Gli economisti tedeschi sono stati gli unici che in maggioranza hanno messo in guardia (vedi Martin Helwitt o Sinn stesso) e la Germania è l'unico paese che non ha avuto la bolla immobiliare e del credito come gli altri (anche se le sue banche hanno fatto pasticci all'estero poi come le altre, nei subprime e in Grecia) #/i# ] Bene. Torniamo ora alla Grecia e al suo deficit estero cronico finanziato, all'interno dell'Euro, in pratica dai paesi in surplus, per circa 70 mld al momento, ma che può salire velocmente se consenti alla Grecia di fare deficit pubblici, stimolare la domanda (e anche l'inflazione) Se sommi l'"esposizione" della Germania verso la Grecia tramite i vari prestiti bilaterali, fondi salvastati e il resto e poi il saldo Target2 avresti allora in totale 170-180 mld mi sembra. Sono miliardi teorici, non devono pagare i contribuenti tedeschi ora, ma tra 3 anni quelli dovuti al debito rimangono uguali più o meno e quelli di Target2 ricominciamo ad aumentare e marciano a 30 mld l'anno. Germania e Olanda non vogliono finanziare indefinitivamente sempre di più i deficit esteri di altri paesi. D'altro canto questi deficit esteri e i loro surplus olandesi e tedeschi sono dovuti all'Euro che è una moneta svalutata per i secondi e sopravvalutata per i primi. #ALLEGATO_3# OK. Si sono richiamati questi fatti perchè gli esperti italiani confondono sempre le idee parlando d'altro. Arriviamo alla soluzione: cancellare debito da una parte e uscire dall'Euro dall'altra per la Grecia. Anche io sarei perplesso dato lo stato di caos in cui sono ad Atene, ma c'è un elemento a favore che viene notato poco e che aiuterebbe nella transizione del primo anno che sarebbe il periodo catastrofico nel tornare alla Dracma. I greci hanno all'estero forse 100 mld (?) in cassette di sicurezza e in generale in cash in varie forme almeno 20-30 mld in eccesso, perchè in Grecia il contante è un 25% del PIL invece che un 5-10% come nel resto d'europa (Italia 100 mld, Grecia circa 50 mld...ma la nostra economia è 10 volte tanto) Le banche greche, sono in crisi perchè sono state svuotate di liquidità, verso l'estero e verso l'interno, la gente le usa il minimo indispensabile da anni. In più i greci hanno smesso di comprare titoli di stato greci dal 2010 e anche prima non ne compravano molti, oggi credo che la quota dei residenti greci di titoli greci sia il 5% anche considerando i fondi (in Italia considerando il risparmio gestito un 40%) #F_START# size=4 color=black face=Helvetica #F_MID#Avendo tolto i soldi dalle banche grece e non detenendo titoli di stato, i greci (benestanti) hanno appunto molti soldi invece all'estero e in cash, più che ogni altra nazione.#F_END# Una volta che il caos attuale si risolva e si capisca che sei tornato alla Dracma e basta, alcune decine di milioni di euro possono tornare in fretta in Grecia, può anche esserci una valanga di denaro (che può essere tassata al 10% tanto guadagnano un 50% sulla svalutazione). Questo è un fattore non misurabile e calcolabile in un modello economico perchè dipende da troppe cose politiche e in sostanza da quanto è caotica l'uscita, dalla ricapitalizzazione delle banche o meno ecc... Però la quantità di denaro (tutti EURO!) che i greci hanno fuori dalle banche è enorme paragonata ad un paese normale e può essere l'elemento che in qualche modo li rimette un poco in equilibrio quando tornino alla Dracma Alla fine hai che la Germania è per la soluzione più ragionevole, cancellare debito in cambio dell'uscita dall'Euro e Tsipras marxista, il governo francese socialista e gli USA che sono per tenere assieme l'Euro. Questo non è uno sviluppo recente bizzarro, ma è coerente con il fatto che negli anni '90 era dalla Francia (con l'appoggio tacito degli USA) che veniva la spinta per l'Euro (qui hai Marie France Giraud, uno dei principali politici francesi degli anni '70 e '80, candidata alla presidenza e avversaria dell'Euro che spiega come Jean Monnet, il "padre della UE" e dell'Euro era un agente americano pagato per distruggere gli stati europei: ^"Marie-France Garaud: Jean Monnet, un agent américain, payé pour détruire les états européens"#https://www.youtube.com/watch?v=1Atyvt9TlcQ^). Al contrario, nel 2012 erano gli economisti e la Confindustria tedesca che preparavano proposte per introdurre euro-lire, euro-dracme ed euro-peseta. Poi i tedeschi sono stati messi nell'angolo da Draghi con appunto l'aiuto del FMI, della Francia e degli USA e hanno dovuto inghiottire il QE che ha prolungato l'agonia dell'Euro. Questo mese sono di nuovo i tedeschi che tramite la Grecia mettono in crisi l'Euro... Per smantellare l'Euro è più probabile che la spinta arrivi in qualche modo dalla Germania, cominciando con la Grecia (se gli USA glielo lasciano fare...)

Gli studenti cinesi devono gridare: "Fai risalire le azioni di borsa!" - GZ  

  By: GZ on Venerdì 10 Luglio 2015 20:05

Quanto riportato sotto non è uno scherzo. Dopo il crollo del -35% dell'indice di borsa cinese degli ultimi giorni, c'è ora disperato sforzo del governo di farlo risalire a tutti i costi. Hanno sospeso le contrattazioni di un migliaio di titoli più marci, hanno vietato per legge ai maggiori azionisti di vendere azioni per sei mesi, i broker si sono consorziati per comprare loro azioni, hanno aumentato i prestiti ai chi compra azioni a debito ecc... Dato che non basta sono tornati a Mao-tse-tung. Gli studenti cinesi dell'università Tsinghua, la più prestigiosa del paese, durante la cerimonia di laurea di domenica (in Cina le università non chiudono mai) dovranno gridare in coro lo slogan: #F_START# size=4 color=black face=Helvetica #F_MID#"Fai risalire le azioni di borsa! Fai il bene del popolo!" "Fai risalire le azioni di borsa! Fai il bene del popolo!" "Fai risalire le azioni di borsa! Fai il bene del popolo!"#F_END# --- dal Financial Times --- On Sunday, the new graduates of Tsinghua University are set to gather in their smartest attire to celebrate degrees from one of China’s most prestigious institutions, a place that has fostered generations of political leaders. Just after the ceremony starts — according to a written agenda — the graduates must “follow the instruction and shout loudly the slogan, ^"‘revive the A shares, benefit the people; revive the A shares, benefit the people’.”#https://next.ft.com/a24c6f0e-264f-11e5-bd83-71cb60e8f08c#axzz3fNi7kyrN^ --- Tutti ci ripetono che ora siamo meno in gamba dei cinesi, che i cinesi hanno una marcia in più, che il futuro è della Cina. Mah...

Gli studenti cinesi devono gridare: "Fai risalire le azioni di borsa!" - GZ  

  By: GZ on Venerdì 10 Luglio 2015 20:03

quanto sotto non è uno scherzo. Gli studenti cinesi dell'università Tsinghua, la più prestigiosa del paese, durante la cerimonia di laurea di domenica (in Cina le università non chiudono mai) dovranno gridare in coro lo slogan: "Fai risalire le azioni di borsa! Fai il bene del popolo!" "Fai risalire le azioni di borsa! Fai il bene del popolo!" "Fai risalire le azioni di borsa! Fai il bene del popolo!" --- dal Financial Times --- On Sunday, the new graduates of Tsinghua University are set to gather in their smartest attire to celebrate degrees from one of China’s most prestigious institutions, a place that has fostered generations of political leaders. Just after the ceremony starts — according to a written agenda — the graduates must “follow the instruction and shout loudly the slogan, ‘revive the A shares, benefit the people; revive the A shares, benefit the people’.”

Tsipras, il sabotatore - GZ  

  By: GZ on Venerdì 10 Luglio 2015 15:44

----#i# ....^da giorni in Grecia tutti stanno comprando frigo, lavastoviglie, lavatrici, gioielli#http://www.nytimes.com/2015/07/09/world/europe/greeks-spend-droves-afraid-losing-savings-bailout.html?_r=0^ e altri oggetti che possano avere un valore per cercare disperatamente di azzerare i loro conti in banca. Perchè pensano che i loro soldi in banca tra poco spariranno per cui meglio avere tre frigo e due lavastoviglie che 1,500 euro nel conto. Leggi di gente che cerca di comprare auto o gioielli per un milione di euro e il negozio o il concessionario rifiuta di vendere l'auto e la collana perchè preferisce avere un oggetto tangibile piuttosto che un milione in più in banca .. #/i# #ALLEGATO_2# --- Tsipras e gli altri compagni di Syriza nonchè il fotogenico prof. di economia Varoufakis hanno finito di distruggere la Grecia, ma mentre la Troika distruggeva lentamente loro hanno fatto danni simili a ritmo più accellerato. Persino il suo confidente e advisor, Jamie Galbraith, conferma (dopo Evans-Pritchard) che Tsipras #F_START# size=4 color=black face=Helvetica #F_MID#non voleva vincere il referendum, voleva perderlo. Avendolo vinto si comporta come se lo avesse perso!#F_END#. Un che voleva essere machiavellico e invece si rivelato un deficiente. Tsipras e i suoi pensavano di perdere il referendum e che alla fine fosse preferibile che vincesse il Si, in questo modo avrebbe accettato le proposte della Troika e fatto un governo di unità nazionale o nuove elezioni liberandosi delle responabilità. Gli è andata male e allora ignora il referendum, ma continua a imbrogliare le carte sperando di cavarsela. Oggi Tsipras ha mandato al Bruxelles un piano che contiene solo austerità e niente riduzione del debito, ma nella versione che hanno girato al Parlamento greco appare invece una richiesta di riduzione del debito. Cercano di imbrogliare disperatamente fino all'ultimo. "MacroBusiness" e ^Yves Smith (e tanti altri) riassumono il disastro Tsipras#http://www.nakedcapitalism.com/2015/07/tsipras-has-just-destroyed-greece.html^: Tsipras è tornato stamattina all'accettazione piena dell'austerità, MA PEGGIORATA perchè accetta ora 13 miliardi di tasse e tagli che è di più quello che la Troika chiedeva fino a dieci giorni fa. Ha vinto questo referendum contro l'austerità domenica e oggi, giovedì, ha fotocopiato le richieste della Troika e per essere sicuro le ha anche peggiorate. Non ha nemmeno, se leggi il documento che hanno presentato stanotte, chiesto di tagliare il debito. In pratica è tornato indietro alla stessa posizione di negoziato di due o tre mesi fa, avendo nel frattempo : - creato caos ovunque nell'economia, - distrutto il sistema bancario (tanto è vero che le banche sono chiuse). E' stata l BCE a distruggerlo ? Sicuro, sono dei criminali, ma glielo hai lasciato distruggere tu con la tua crassa incompetenza irresponsabile che non sei altro! - creato enormi aspettative FALSE, prima con le promesse con cui è stato eletto e poi con quelle del referendum - demolito quello che restava della credibilità economica e anche politica della Grecia In tempi normali i politici si fanno eleggere promettendo cose che non esistono e raccontando bugie più o meno grosse. Questo succede ovunque, lo intuiscono tutti e lo stesso in qualche modo il più delle volte si tira avanti. Ma se un paese è caduto in una vera depressione economica e tu ti fai eleggere raccontando balle perchè non capisci un 'azzo di economia, allora è un vero macello. Trippas e Varoufakis sono solo fotogenici. Quelli che in Italia, da Vendola a Micromega al M5S si sono entusiasmati tanto per Tsipras ora cosa diranno ? #ALLEGATO_1# #i# (una delle cose anche grottesche è che Tsipras che sarebbe marxista/comunista vuole tagliare dal budget militare la metà di quello che propone la Troika)#/i#

Non esistono complotti, trame o intrighi - GZ  

  By: GZ on Venerdì 10 Luglio 2015 00:06

L'idea che esistano complotti, trame invisibili e intrighi dietro le quinte è infantile. Non ci sono entità che dietro le quinte orchestrano le cose e piazzano i loro uomini nei posti chiave #ALLEGATO_1# #i# Nota bene: qui sono solo degli uomimi che sono passati o sono andati a Goldman Sachs e solo nell'eurozona, perchè ad esempio l'attuale governatore della Banca di Inghilterra, Mark Carney, viene da Goldman Sachs. Ne ho anche lasciato fuori altri, ad esempio il nuovo capo dell'unica banca pubblica italiana, la Cassa Depositi e Prestitim che Renzi ha nominato questo mese è Claudio Costamagna, che viene da... Goldman Sachs ! Poi ci sono quelli come l'attuale ministro delle Finanze spagnolo, ^Luis DeGuindos che venivano da Lehman#http://iberosphere.com/2012/06/luis-de-guindos-spains-bank-bailout/6373^, poi quelli che vengono o sono andati come il ministro delle finanze di Monti ^Umberto Grilli a JP Morgan, #https://it.wikipedia.org/wiki/Vittorio_Grilli^ passato appunto a presidente per l'Europa di JP Morgan, come Tony Blair anche a JP Morgan..., poi quelli che vengono, come l'attuale ministro delle Finanze della Francia, ^Emmauel Macron da Banca Rothschild, #https://en.wikipedia.org/wiki/Emmanuel_Macron^ Poi quelli che vengono o vanno quando lasciano la carica a Deutsche Bank, BNP Paribas, Societe Generale, Santander, Unicredit...#/i#

repetita iuvant - GZ  

  By: GZ on Giovedì 09 Luglio 2015 05:47

#i# ...GZ ho ascoltato con interesse, il punto è che il piano di uscita graduale dell'Italia facilitato dai crediti fiscali funziona solo con la collaborazione della BCE che se questa non gradisse le basterebbe smettere di comprare CCT esattamente come accaduto nel 2011 per mandare lo spread alle stelle e innescare la fuga di capitali all’estero e la corsa agli sportelli come in Grecia cioè proprio quello che nel video spieghi di voler evitare . ..#/i# --- Come è stato spiegato nel libro di Hoepli (380 pgg), poi ora nel libro di Micromega (a cui partecipano Gallino, Costa, Ortona, Bianco, Cattaneo, Bossone, Grazzini, Sylos-Labini e il sottoscritto, pagine 400 circa), in dozzine di articoli qui, diversi PDF, centinaia di commenti e ora anche in questo ^video-intervista di Claudio Messora#http://www.byoblu.com/post/2015/07/03/zibordi-come-si-esce-dalleuro-senza-farsi-fregare.aspx^ (ex responsabile della comunicazione del M5S) il piano NON consiste solo nell'emettere crediti fiscali, ma di tre cose : #F_START# size=4 color=black face=Helvetica #F_MID# 1) emettere 100 mld di titoli senza interesse con cui si possono pagare le tasse (e anche se quotano a sconto quando il pubblico li scambia l'agenzia delle entrate li accetta sempre alla pari) 2) decretare che con i cct e btp di nuova emissione si possono pagare le tasse (e anche quando sul mercato quotano a sconto l'agenzia delle entrate li accetta sempre alla pari) 3) nazionalizzare delle banche, in caso di bisogno far loro comprare btp e cct e anche fai fare prestiti diretti al governo scavalcando il mercato #F_END# In questo modo imiti Draghi e il suo QE, blindi i titoli di stato italiani. Perchè ? Perchè lo stato italiano accetta questi titoli alla pari, a 100 e ne accetta anche per 100 o 200 miliardi. Quando hai un mega compratore sul mercato che accetta dei titoli a 100 e ne compra per 100 o 200 mld.... sai cosa succede... che i titoli non scendono molto sotto 100.... (Draghi nel compra per 160 mld nel giro di 19 mesi, quindi circa 100 mld l'anno) Ma supponiamo che si crei un tale casino nella UE all'annuncio che il governo italiano vuole creare questa moneta per ridurre le tasse che i titoli che emette a questo scopo (crediti fiscali) si svalutino quanto le lire. Supponiamo che si svalutino lo stesso del -30% rispetto all'euro. Bene, qualcuno di voi mi spiega perchè mai quando tu ricevi IN AGGIUNTA AGLI EURO CHE HAI GIA' DEGLI ALTRI SOLDI dovresti scappare coi soldi dall'italia ? Tu hai un reddito di diciamo ad es 25mila euro l'anno netti, ma ora il governo ti rida indietro 5mila euro di tasse (imu, irap, irpef, multe, accise). Ti ritrovi che paghi 5mila euro in meno di tasse se utilizzi questi crediti fiscali per un importo di 5mila che ricevi per posta a casa. Supponiamo però che non ti fidi e il giorno dopo li vendi, su internet o da qualche parte o in banca per 4mila euro. Quindi hai 29mila euro di reddito netto da tasse annuale grazie ai credifi fiscali di Zibordi e soci invece di 25mila euro se rimanevi sotto il regime di Renzi. Spiegami perchè in questa situazione dovresti spostare i soldi che hai all'estero. Veramente, sono curioso di saperlo.

C'è una dittatura oggi, Finanziaria - GZ  

  By: GZ on Lunedì 29 Giugno 2015 20:40

Esiste una dittatura finanziaria oggi nel mondo (^come canta Povia#https://www.youtube.com/watch?v=K-ecOmENIhM^), in particolare nell'eurozona. Ad esempio se il governo Tsipras da default ^la BCE ha il potere legale di prendere i soldi in banca direttamente ai cittadini greci#http://www.nakedcapitalism.com/2015/06/why-greek-banks-are-likely-to-be-toast-no-deposit-insurance.html^ in base alla nuova legislazione sull'"Unione Bancaria". Un ateniese va in banca tra un mese e scopre che i suoi 40mila euro sono diventati 20mila perchè la BCE li ha prelevati Ecco il meccanismo che è stato messo a punto negli ultimi tre anni, in particolare dopo Cipro, senza che i cittadini europei se ne accorgessero e come può essere applicato alla Grecia 1) Questo mese la Grecia finisce in default verso il FMI, i fondi salvastati e la BCE (non stiamo a ripetere ma il senso del referendum indetto per domenica prossima da Tsipira è di votare per un default, per non pagare l'assurdo debito di 330 mld che le "istituzioni" hanno assunto dalle banche e investitori privati nel 2011 invece di lasciare che ci fosse un default). Questo secondo metà dei commentatori sia di sinistra che di destra (vedi ad esempio Cochrane o Giavazzi che ad esempio lo dicono anche loro) sarebbe la cosa giusta. 2) come discusso in dettaglio ^nelle puntate precedenti qui#http://www.monetazione.it/blog/defaultEconomia.php?topicGroupID=1&idr=123591088#123591088^, i Greci hanno portato via dalle banche 40 miliardi da inizio anno e circa 100 miliardi negli ultimi anni (#i# Nota Bene in questo pezzo correggo anche quanto detto in quelli precedenti perchè mi era appunto sfuggito il punto cruciale che adesso racconto#/i# ). In questo modo si è creato un "buco" nelle loro banche, che è stato man mano coperto con finanziamenti della BCE alla Banca Centrale Greca la quale a sua volta girava i soldi alle banche locali greche. Parliamo di 89 miliardi di euro dalla BCE alla Bank of Greece alle banche greche tramite il programma chiamato "ELA" (emergency liquidity assistance). Cosa succede con questi soldi ? 3) questi miliardi come si fa sempre in banca sono stati forniti a fronte di garanzie. Invece di ipoteche tra banche centrali e banche si danno soldi "ipotecando" titoli di qualche genere, ma #b# DAL MOMENTO CHE I GRECI SIANO IN DEFAULT I LORO TITOLI NON SONO PIU' ACCETTABILI E LA BCE HA DIRITTO A CHIEDERE INDIETRO I SOLDI e operativamente la Banca Centrale Grecia glieli gira, cioè va a prelevarli nei conti dei cittadini greci per conto della BCE#/b# 4) ci siamo fino qui ? bene, ma tu dirai, visto che in Grecia comandano i greci, comanda Tsipras, lo stato greco che è "sovrano" dichiara: "ehi, abbiamo dichiarato default giusto ? vuole dire che non paghiamo, quindi i soldi indietro non li diamo, neanche quelli che la BCE tramite l'ELA ha forniti alla Bank of Greece per coprire la fuga di capitali..." 5) Errore ! se la Grecia va in default, i suoi titoli di ogni genere (di stato e altro) non valgono più come garanzia e un minuto dopo LA BCE HA DIRITTO DI METTERE LE MANI SUI CONTI BANCARI DEI GRECI e ^grazie alle ultime legislazioni dell'"unione bancaria europea"#http://www.bankpedia.org/index.php/it/131-italian/u/23877-unione-bancaria-enciclopedia^ lo fa automaticamente, senza dover chiedere il permesso al governo greco. Ma non c'è anche l'assicurazione sui depositi a livello europeo fino a 100mila euro ? Ahh... qui si vede l'ingenuità... Sicuro, esiste questa legge, anche in Italia, ma quanti euro sono stati messi da parte a questo scopo in Grecia ? TRE MILIARDI. Quanti euro invece ci sono tuttora nei conti bancari in Grecia ? CENTOQUARANTA MILIARDI. Ergo non esiste di fatto copertura per i depositi. La cosa tragica però è che con le nuove legislazioni europee sull'"Unione Bancaria" approvata l'anno scorso ora la BCE ha il potere di fare il "Bail In", cioè di far pagare ai depositanti di qualunque banca europea, come è successo a Cipro (in parte). In pratica #b# arriva Draghi e dice: le tue banche cara Grecia sono in default ora anche loro e io come BCE le devo "risolvere" per cui spazzo via gli azionisti, gli obbligazionisti e se non basta i tuoi depositanti. Faccio tutto io da Francoforte. Ho il potere di farlo in base alla nuova legislazione dell'"Unione Bancaria"#/b# #i# Dato poi che i 100 e rotti miliardi portati fuori dalle banche grece sono andati quasi tutti all'estero (in cassetta di sicurezza pochi) si può supporre che siano i ricchi ad averli portati in salvo. Ma quando la BCE mette le mani nei conti correnti in Grecia i soldi li prende da chi li ha invece lasciati in Grecia, che sono i meno ricchi e poi le imprese che devono lavorare nel paese ovviamente. Quindi avresti anche l'effetto grottesco del default di Tsipras di una rapina ai danni di lavoratori mentre i ricchi che hanno i soldi a Londra non ne vengono toccati. Non so se è chiaro, quando qualcuno portava i soldi a Londra la BCE copriva il buco che si creava nella banca ad Atene. Dichiarando default la BCE ha diritto di rivalersi, ma non sui conti a Londra, su quelli ad Atene, di gente che non ha fatto niente...#/i# Conclusione: se la Grecia da default, la BCE ha il potere legale di mettere le mani sui 140 miliardi di euro che siedono oggi nei conti correnti dei greci e farli sparire (perlomeno 80 o 90 miliardi, che corrispondono al finanziamento dell'ELA). Ma il governo greco non può impedirlo, nazionalizzando ad esempio la Bank of Greece e dandole ordine di non eseguire gli ordini della BCE ? Sì, ma solo se prima esce completamente dall'eurozona, denunciandone tutti i trattati e tagliando completamente i ponti con il resto dell'eurozona, in particolare con le banche centrali. Il che è assai pericoloso nel mondo moderno globalizzato attuale, specialmente nel caso dei greci che hanno molti soldi nel resto d'europa, devono effettuare pagamenti tramite banche con il resto dell'eurozona e come si è detto importano un 20 mld l'anno più di quello che esportano. Il senso di tutto questo cos'è ? Che #F_START# size=5 color=black face=Helvetica #F_MID#oggi nel mondo è con il debito e le banche che tieni in pugno le nazioni e i popoli. E dato che questi ultimi sono composti per metà di anziani che pensano ai loro risparmi basta minacciarglieli per intimidirli#F_END# [Nota: ma non si può nazionalizzare tutto come fece a Cuba Fidel Castro nel 1958, emettere una nuova moneta e mandare aff... l'eurozona ? Sicuro, ma la Grecia importa circa 20 miliardi di euro all'anno di più di quello che esporta e dopo non li finanzi (se non in parte tramite il rimpatrio di parte dei miliardi che i greci hanno portato all'estero, che però sarà volontario e non si fideranno a farlo tanto presto). A differenza di Cuba, in Grecia non sono abituati alla miseria di massa di tipo sudamericano e si possono infuriare se il loro tenore di vita crolla ulteriormente. Castro e il Che a Cuba riuscirono a fare quello che volevano perchè imposero come si sa una dittatura comunista (termine ormai caduto in disuso). Non ci sono però indizi che possa tornare di moda per ora ed è più probabile che sia Tsipras ad andarsene]

Viva Tsipras che combatte, ma fa anche parecchie vittime - GZ  

  By: GZ on Lunedì 29 Giugno 2015 18:36

Un referendum in cui si chiede direttamente al popolo cosa pensa è una cosa magnifica, specialmente nell'Unione Europea che è stata costruita dall'inizio da elites che quando sono state costrette ad accettare referendum sui trattati europei li hanno persi (francia, olanda, danimarca, irlanda...) e poi ci sono passati sopra lo stesso. Purtroppo il diavolo sta nei dettagli: 1) Come riportano varie fonti oggi ^i negoziatori greci stessi fino all 10 di sera di venerdì non ne sapevano niente, hanno letto un twitter di Tsipras#http://www.bloomberg.com/news/articles/2015-06-27/greeks-working-on-deal-blindsided-by-twitter-post-on-referendum^. Stavano negoziando convinti di arrivare a qualcosa per lunedì, poi vedono che Tsipras ha scritto un tweet che dice "domenica prossima referendum sull'ultima offerta della troika" e hanno dovuto mollare tutto e tornare a casa. Questo non ispira molta fiducia riguardo al fatto che Syriza avesse un piano, cioè sembra che stiano improvvisando... 2) Tsipras ha #b# deciso venerdì 26 alle 22 di sera di colpo di votare se accettare un accordo con UE, FMI e BCE che spira il 30 giugno cioè domani#/b# e quindi i greci voteranno su qualcosa che non esiste più. Questo è un dettaglio perchè puoi dire giustamente che conta il contenuto e il senso generale, ma perchè Tsipras che sta trattando da sei mesi non lo ha indetto un mese o due fa, quando Schauble ad esempio lo sfidava a farlo ? Ok, puoi dire che ha trattato fino all'ultimo, ma indirlo adesso significa che i greci votano su qualcosa di diverso da quello che è scritto nel quesito anche perchè nessuna persona normale è in grado di capire bene in cosa consistono le 3 o 4 pagine di numeri del piano della UE/FMI/BE con tutti i fondi da ricevere, i pagamenti da fare ecc.. Se il senso generale del referendum comunque è: #i# "sei per l'austerità della Troika ?"#/i# il 90% dei greci vota NO, ma la vera domanda in realtà è: #i# "se per il default e quindi poi anche per tutte le conseguenze del default cioè in pratica di tornare alla dracma, altrimenti le banche non riaprono e quando riaprono ti danno dracme non euro..."#/i# . Sembra probabile che quindi la maggioranza dei greci probabilmente voterà SI. I primi sondaggi usciti qualche ora indicano che la maggioranza voterebbe SI (mentre Tsipras dice di votare NO e quello stronzo di Juncker, nonchè poco fa la Merkel dicono oggi ai greci di votare SI). #b# Se appare come un referendum sullo stare nell'eurozona e nell'euro Tsipras probabilmente lo perde e poi si deve però dimettere#/b# ... Ma perchè allora non lo ha impostato correttamente chiedendo appunto questo ? Perchè per vincere le elezioni a dicembre scorso aveva promesso di tenere la Grecia nell'euro e di finirla con l'austerità, cioè qualcosa di impossibile. In tempi normali i politici se la cavano promettendo cose non fattibili, in tempi di crisi economica o addirittura di depressione invece si bruciano. 3) Come indicano diverse fonti tipo la Camera di Commercio greca NON C'E' IL TEMPO MATERIALE DI PREPARARE IL REFERENDUM PER DOMENICA, specie nello stato di caos attuale delo stato greco, non si sa nemmeno se si potrà veramente votare, se ci saranno le schede elettorali in tutti i seggi 4) "Target2" è stato chiuso da oggi, cioè il sistema di pagamenti transfrontalieri tra la Grecia e gli altri paesi europei che le aziende in particolare usano per pagare le merci che importano in Grecia. In pratica #b# fino a lunedì dopo il referendum le imprese greche non possono pagare le merci che comprano all'estero#/b# . Quindi i greci ordinari trovano qualche soldo nei bancomat, ma il problema sono le imprese che non possono fare pagamenti. E poi il danno al turismo per il caos che crea proprio nel momento clou della stagione turistica 5) La Grecia sembra abbia #b# solo 2 miliardi di riserve di valuta#/b# . L'Argentina quando ha dato default leggo che ne aveva quasi 30 miliardi e il Venezuela 19 miliardi. 6) Da quando Tsipras è al potere, in sei mesi, l'economia sta collassando se guardi al PIL, agli investimenti, ai consumi, al credito (paralizzato), all'incasso di tasse. In questi sei mesi lo stato greco ad esempio ha incassato due o tre miliardi di euro di tasse di meno dell'anno scorso. Bloccare ora il sistema bancario e i pagamenti verso l'estero è la mazzata finale. Non si vuole fare facili commenti su un trentenne marxista che ammira Chavez e Castro che ora governa, ma insomma bisogna anche pensare a come sfamare la gente, far arrivare le medicine negli ospedali, pagare gli stipendi... 7) i più accaniti contro la Grecia non sono i tedeschi, ma gli spagnoli, gli irlandesi, gli estoni, gli slovacchi, i finlandesi e anche i portoghesi e gli italiani sono ostili a Tsipras. Chiaro che se la Germania cambia idea questi poi non le vanno contro, ma è dura trattare con una ventina di governi che (falsamente) pensano che tu gli debba dei soldi. Ad esempio in Italia siamo sommersi di propaganda per cui "abbiamo prestato alla Grecia 60 miliardi" (cosa non tanto vera, perchè Draghi li stampa domattina se vuole e comunque gli stati non devono segnare queste perdite a bilancio e in ogni caso i rimborsi erano già distribuiti sui prossimi 30 anni ...) Morale. L'unica cosa certa è che Tsipras è il miglior amico dei traders, nel senso che ha creato il massimo di casino che ci si poteva aspettare da un paese piccolo come la Grecia, è riuscito perlomeno a seminare un poco di caos sui mercati finanziari. Per questo lo ringraziamo. Il resto invece è tutto molto incerto. E' del tutto possibile che Tsipras perda questo referendum improvvisato e poi che se ne debba andare.

I turchi sono superiori a noi - GZ  

  By: GZ on Giovedì 25 Giugno 2015 23:20

Grandi celebrazioni in Turchia per il 569esimo anniversario della conquista ottomana di Costantinopoli (^"Ottoman conquest of Istanbul: Turkey marks 562nd anniversary"#http://rt.com/in-vision/turkey-istanbul-conquest-anniversary/^) #ALLEGATO_1# Sarebbe come se qui si fosse andati in piazza con il presidente della repubblica e i politici in testa a celebrare la vittoria di Lepanto (che è più o meno di quell'epoca) o la liberazione della Sicilia dai musulmani o la battaglia di Vienna del 1691 che fermò la conquista musulmana dell'Europa. #i# (notare che Bisanzio/Costantinopoli è stata una città greca per duemila cinquecento anni, praticamente dai tempi della guerra di Troia, per cui i turchi non avevano alcun "diritto" storico nè su l'attuale Istanbul nè sulla Turchia. Quando i turchi sono arrivati in Anatolia intorno all'anno 1,000 come invasori dalle steppe dell'asia centrale e quando poi nel 1475 hanno finalmente conquistato Bisanzio, tutta l'area era abitata solo da greci o armeni. In altre parole non era una città turca da secoli che è stata liberata, ma una città greca da duemila anni che loro hanno conquistato e basta. Ancora fino al 1920 un terzo dei greci viveva sulla costa della Turchia e se oggi non ne trovi è perchè subirono una "pulizia etnica" quando la Grecia perse la Guerra con la Turchia nel 1923)#/i# Bene, perchè notare che i turchi celebrano in piazza le loro conquiste di secoli fa e ricordare anche questo pezzo di storia ? I turchi, gli arabi, i nordafricani, gli africani, gli indiani, i cinesi, i giapponesi, gli ebrei sono oggi superiori agli europei. #F_START# size=4 color=black face=Helvetica #F_MID#Perchè agiscono e pensano come delle collettività, dei popoli o delle nazioni e si comportano come tali, come un gruppo, un collettivo. E un gruppo vince rispetto a dei singoli individui.#F_END# Gli europei (e gli americani bianchi) hanno invece subito questo lavaggio del cervello che inizia alle scuole elementari e continua ovunque sui media e nel sistema scolastico che li persuade di essere solo degli individui (gli unici casi in cui è consentito loro considerarsi un gruppo sono se gay, lesbiche o trans) Come tutti però sanno, in natura e anche nella storia un singolo animale (più o meno evoluto come saremmo noi) è più debole se agisce da solo che non se agisce invece come parte di un gruppo. Il branco vince sempre rispetto al singolo lupo. L'elite globale dei ricchi, finanzieri, politici e altri legati alle multinazionali e alla finanza vuole ridurre le popolazioni a masse amorfe di individui senza alcuna identità collettiva e utilizza i mass media inglesi e americani per questa opera. In Asia e Medio Oriente invece sono resistenti a questa opera di propaganda e mantengono il senso della collettività. Questo spiega perchè siano popoli (ed economie) in ascesa. E perchè noi siamo in declino a tutti i livelli, economico, sociale e culturale.

Se esci dall'euro poi ti tocca fare lo stesso austerità ? - GZ  

  By: GZ on Mercoledì 24 Giugno 2015 15:26

L'Euro sembra ora più solido che mai, anche Grillo e Salvini lo stanno lasciando perdere come tema, il primo si è buttato sul cosiddetto "reddito di cittadinanza" che sarebbe una cifra di circa l'1% del PIL da finanziare con tagli o tasse per cui ci fai poco e poi ha ricominciato di nuovo sulla corruzione. Il secondo parla degli immigrati e qui almeno è un tema essenziale, ma davanti agli industriali sembra si sia rimangiato un poco l'uscita dall'Euro (Borghi lo nega, ma se smetti di parlarne qualcosa vuole dire...) Questo abbandono dell'Euro come problema è curioso perchè nel mondo finanziario il tema du jour è la "Grexit", la possibilità concreta che i greci diano default ed escano dall'euro. Gli economisti italiani hanno scritto tutti ora il loro bravo pezzo in cui danno consigli ai greci e se li scorri però ^dicono che i greci devono cambiare natura e assomigliare agli irlandesi e gli estoni#http://www.voxeu.org/article/recent-vox-columns-greek-crisis^ (sostanzialmente). Cioè elencano tutte le cose che in nord-europa si fanno e in grecia non si fanno o si fanno male, come se la Calabria fosse una nazione che si fosse indebitata in euro, avesse difficoltà a pagare e gli dicessi "ma guarda che in Irlanda tagliando pensioni e dipendenti pubblici vanno bene e in Estonia dove è tutto informatizzato e in Slovenia...." Che uscire dall'Euro alla fine sia la soluzione meno peggio non viene in mente a nessuno (stante che i greci sono in ogni caso nel guano...) Persino i miei colleghi, con cui ^abbiamo pubblicato questo ebook di Micromega#http://temi.repubblica.it/micromega-online/%E2%80%9Cper-una-moneta-fiscale-gratuita-come-uscire-dallausterita-senza-spaccare-leuro%E2%80%9D-online-il-nuovo-ebook-gratuito-di-micromega/?printpage=undefined^, suggeriscono di tenere l'Euro e creare una moneta parallela sia in Italia che in Grecia. Nella seconda non funzionerebbe molto perchè le banche greche sono state svuotare di 100 miliardi come ho sottolineato, per cui sono a rischio di collasso senza il supporto della Banca Centrale. In Italia una moneta parallela funzionerebbe perchè il sistema bancario è pieno di soldi e non ha problemi, in Grecia devi uscire dall'Euro per ricapitalizzarlo...In parole povere i greci hanno tolto i soldi dalle loro banche e titoli di stato, gli italiani non hanno mai tenuto tanti dei loro soldi in banca e titoli. Ma non complichiamo ora con l'Italia. Nessuno suggerisce (a parte alcuni economisti greci di Syriza come ^Lapavitsas che ora stanno acquistando spazio ad Atene#http://www.newgreektv.com/index.php/greece/item/15929-lapavitsas-brings-up-drachma-again^) che forse ai greci conviene avere la loro moneta che varrà 65 centesimi sul dollaro invece che 1,15 dollari come l'Euro (che fino a poco fa valeva 1,40$) e grazie alla brutta dracma svalutata smettono di importare circa 20 miliardi di merci che si possono produrre da soli e che importano solo perchè in euro costano poco. Anche tra i blog di economia indipendenti c'è un accanita difesa dell'Euro ad ogni costo. ad esempio l'altro ieri qui ^"...La Grecia ha già svalutato ma non ha migliorato la sua bilancia commerciale in misura significativa#http://keynesblog.com/2015/06/18/il-vincolo-esterno-della-grecia/#comment-42043^ inizia Keynesblog, che dovrebbe essere appunto keynesiano. #ALLEGATO_1# #i# [Lasciamo da parte qui il fatto fondamentale che #b# KEYNES ERA PROTEZIONISTA, dalla depressione in poi come puoi leggere in qualsiasi sua biografia, ha pubblicato articoli, lettere e fatto discorsi a favore dellla chiusura delle frontiere, sia ai capitali che alle merci#/b# . Non è evidente nella Teoria Generale perchè lascia fuori l'economia internazionale, ma in tutti i suoi interventi di politica economica era per un sistema regolamentato su base nazionale. L'attuale situazione di globalizzazione senza limiti per cui i capitali, le merci e le persone "migrano" senza freni per Keynes era follia. Esempio a caso ^"John Maynard Keynes: Free Trader or Protectionist?"#http://www.amazon.com/John-Maynard-Keynes-Trader-Protectionist/dp/0739189514^....over the course of his professional life, John Maynard Keynes altered his views from free trade in the classical tradition to restricted trade. At the end of his career... evidence seems to suggest that he moved closer to a system of managed trade. In that model, nations would not leave their foreign trade interests open to the vagaries of the free market...]#/i# Tutto l'articolo di KeynesBlog è basato su una premessa ridicola, che il tasso di cambio della moneta greca, che è bloccato dal 2002 verso il resto d'europa con la quale passa la maggioranza del commercio greco, "si sia svalutato" perchè il costo del lavoro è calato e l'euro è calato per cui dal 2007 un indice del costo reale del lavor è sceso di un 15% ma la bilancia commerciale non è migliorata. Intanto fa iniziare il confronto dal 2006, mentre sarebbe onesto farlo dal 1996 ad esempio e vedresti che risultano molto peggiorati in termini di costo reale relativo del lavoro....poi parla solo di costo del lavoro quando negli ultimi anni le imprese greche sono state danneggiate dal taglio del credito, maggiori tasse, caos politico, crollo del mercato interno che blocca gli investimenti.... Ma andiamo al punto essenziale: #F_START# size=4 color=black face=Helvetica #F_MID#I Greci non sono capaci di produrre il 90% delle merci che trovano al supermercato ?#F_END# per cui devono tenersi l'euro grazie al quale le possono comprare (se il FMI e la BCE glieli prestano gli euro...) Come tanti altri articoli sulla Grecia anche qui ti racconta che è soggetta al famigerato #b# "vincolo esterno"#/b# , cioè della bilancia commerciale, che le costringe a stare nell'Euro perchè altrimenti poi pagano le importazioni il doppio e non hanno i soldi per il riscaldamento e le medicine...In sostanza i greci importano petrolio, gas, medicine e poi in realtà importano praticamente tutto quello che c'è al supermercato ed esportano poco, per cui sono vincolati all'euro in eterno. Tanti poi applicano, in modo meno drammatico, questo discorso anche all'Italia. Bene, anzi male: la Grecia importa per circa 60 miliardi ed esporta per circa 34 miliardi ed è sempre stata in deficit con l'estero anche prima dell'Euro. Ma prima dell'Euro aveva deficit che erano la metà o un terzo di quelli che ha ora. La Grecia non ha mai importato ad esempio quasi tutti gli alimenti e l'abbigliamento, li importa dal 2002 perchè ha una valutata sopravvalutata del 50%. ^Leggi la composizione delle importazioni greche#https://atlas.media.mit.edu/en/profile/country/grc^ #ALLEGATO_2# Come vedi importa petrolio, gas e benzina per 20 miliardi, ma poi una parte viene riesportata come benzina, per 11,1 miliardi perchè ha molte raffinerie per cui al netto è un 9 miliardi di euro che paga per l'energia. Poi ci sono le medicine che importa per 4 mld, ma anche qui perchè poi ne riesporta per 1 miliardi. Poi ci sono le navi per gli armatori per 3 mld, semiconduttori, computers e auto, altre materie prime e diciamo che arrivi se guardi lo spaccato analitico arrivi a 26-27 mld che non produrranno mai in Grecia. OK. Se però analizzi la lista di quello importano per gli altri 35 miliardi (il totale è di 60 mld) trovi di tutto, vestiti, scarpe, soya, banane, carne, succhi di frutta, tessuti, olii, pasta, praticamente tutto quello che riempie un supermercato...Nel commento l'ho fatto notare e sembra che li faccia ridere che la gente spenda al supermercato della serie: "ma cosa mi parli di banane, frumento, polli e bistecche, scarpe, magliette..." I dati però mostrano che ad esempio i greci importano dalla Cina per 5 miliardi ed è tutta roba che con un cambio svalutato del -50% si possono fare loro perchè le scarpe, le magliette e i giocattoli sono solo una questione di costo. La prova è che fino a 10 anni NON IMPORTAVANO UN 'AZZO DALLA CINA ed evidentemente si producevano loro molte scarpe e magliette o giocattoli. Ne erano capaci prima dell'Euro e la prova è che se guardi il totale delle importazioni prima del 2002 era meno della metà e non c'era gente che rovista nella spazzatura come adesso Di nuovo, ^guarda i dati#https://atlas.media.mit.edu/en/profile/country/grc/^ 12709 Crude Petroleum $14,386,246,815.6724% 22710 Refined Petroleum $4,183,415,859.046.9% 33004 Packaged Medicaments $3,104,861,610.515.1% 48901 Passenger and Cargo Ships $2,424,605,881.234.0% 52711 Petroleum Gas $1,888,532,287.333.1% 68541 Semiconductor Devices $1,171,002,380.401.9% 78703 Cars$ 703,733,857.921.2% ..fino qui non ci piove che li importeranno sempre... ma sono 27 miliardi su 60. Se continui la lista delle importazionisi frammenta in tante voci per arrivare a 60 miliardi di importazioni totali e trovi (se guardi il grafico interattivo e clicchi sopra i vari spicchi) il 90% dei prodotti di un supermercato 80203 Pig Meat$544,250,998.850.90% 90201 Bovine Meat$519,597,829.830.86% 100406 Cheese$506,186,580.200.84% 118525 Broadcasting Equipment$444,153,414.550.73% 123901 Ethylene Polymers$441,962,596.370.73% 133002 Human or Animal Blood$423,763,630.850.70% 147403 Refined Copper$420,680,876.420.69% 158471 Computers$412,673,837.430.68% 167601 Raw Aluminium$406,938,554.150.67% 177208 Hot-Rolled Iron$381,288,231.560.63% 188708 Vehicle Parts$333,290,635.820.55% 198528 Video Displays$328,052,431.670.54% 208517 Telephones$309,824,894.810.51% ecc.. ecc.. Per arrivare a 60 mld di importazioni hai centinaia di prodotti, la maggior parte dei quali non sono materie prime o tecnologici, sono beni che quasi tutti i paesi possono prodursi da soli o sostituire con qualcosa di analogo locale. Cos'è questo "razzismo" per cui i greci (e gli italiani) non saranno mai capaci di produrre tutte le merci con cui i coreani, taiwanesi e cinesi riempiono i supermercati ? Se riduci il tasso di cambio ti metti man mano a produrre una quantità enorme di articoli di ogni genere che oggi importi solo perchè costano meno...e producendoli assumi gente, hai opportunità di investire, produci reddito qui nel paese, sviluppi poi anche qualche tecnologia... #F_START# size=5 color=black face=Helvetica #F_MID# Farsi spedire la maggior parte degli articoli che trovi al supermercato dall'Asia è assurdo, è dovuto in buona parte al cambio sopravvalutato (e non è neanche "Keynesiano")#F_END#

I greci intanto hanno portato in salvo 100 mid di euro - GZ  

  By: GZ on Martedì 23 Giugno 2015 13:37

I greci intanto hanno portato in salvo 100 miliardi di euro. Questo è quello che sta facendo incaxxare la Troika, dove si sono accorti che trascinando per sei mesi le trattative e lasciando parlare sempre più spesso di default e "Grexit" stanno uscendo i soldi dalle banche greche e la BCE è obbligata a finanziare il buco che si crea. #ALLEGATO_1# Questi 100 miliardi sono finiti probabilmente ora per 3/4 in conti esteri e per 1/4 in cassette di sicurezza, ma poi ci sono anche stati acquisti di oro, terreni, azioni, BMW e qualunque altra cosa che potesse servire come riserva di valore al posto del conto in banca. #b# Il punto importante è che questi 100 miliardi usciti dalle banche greche hanno dovuto essere quasi tutti compensati dalla BCE con altrettanti miliardi di "liquidità"#/b#, . #F_START# size=5 color=black face=Helvetica #F_MID# #/b# Contrariamente a quello che succede in un paese con la propria valuta, dove una fuga di capitali è un disastro, nel caso della moneta unica la fuga di capitali è un vantaggio per un paese sull'orlo del default o dell'uscita dall'euro#/b# #F_END#. Il motivo è che fino a quando si è nell'Euro la BCE è automaticamente costretta a coprire quasi tutto il buco che la fuga dei depositi crea nelle banche del paese in oggetto. Ad esempio nel caso della Grecia, questi 100 miliardi nel grafico di cui sopra erano nel bilancio delle banche greche sul lato destro, quello del passivo, cioè erano un finanziamento diciamo delle banche. Quando questi soldi sono usciti dalle banche greche queste però non hanno automaticamente liquidato 100 miliardi di attivo per pareggiare i conti. Hanno liquidato sì qualcosa come 10-15 miliardi circa sull'attivo (quindi ridotto il credito diciamo all'economia), ma poi la BCE e la Banca Centrale Greca hanno dovuto prestare loro altri 85 miliardi circa per coprire la differenza (le ultime notizie di oggi sono che il sostegno dell'"ELA" è arrivato a 89 miliardi). Non so se è chiaro: se da 240 mld di soldi in banca in tre anni calano a 140 mld, collassa tutto il sistema bancario #b# se la Banca Centrale non fornisce lei gran parte di questi soldi mancanti.#/b# (Come tutti dovrebbero sapere le banche non hanno materialmente i soldi che gli depositi, contano però sul fatto che il denaro circoli sempre all'interno del sistema bancario e poi sulla Banca Centrale per coprire il fabbisogno di liquidità) La Bank of Greece ha appunto fatto precisamente questo, tappato il buco delle banche greche, ma essendo all'interno dell'eurozona ha ricevuto questi soldi dalla BCE in qualche modo (ok, è più complicato di così perchè c'è anche il discorso dei titoli che vengono dati a garanzia, ma se entriamo in tutti i dettagli poi si perde il filo. Se uno li vuole va ad esempio sul ^blog di Frances Coppola ad esempio#http://coppolacomment.blogspot.it/^) Alla fine la sintesi è questa: se domani la Grecia da default non paga 300 miliardi e rotti che deve alla BCE/UE e al FMI e poi svaluta del 50 o 60% tornando alla dracma. Ma questi 100 miliardi usciti dal sistema bancario greco si salvano, la svalutazione colpisce solo i 140 miliardi ancora in banca. Oltre a questi ci sarebbero i soldi investiti in titoli, ma a differenza dell'Italia i greci non possiedono un solo titolo di stato greco. Quindi alla fine i greci si liberano da una parte di 300 mld di debito con il default e dall'altra perdono circa 70 mld con la svalutazione della dracma, cioè si dimezza il valore di conti bancari, ma dato che appunto hanno portato via intanto 100 mld ne salvano circa 50 miliardi #i# (Nota Bene: tutti questi conti sono fatti con il mio spannometro personale brevettato che arrotonda i numeri alle decine di miliardi... Se non semplifichi e riassumi tutto in miliardi non capisci cosa succede. Il mondo è mosso dai 100 miliardi, non dalle percentuali degli economisti che non si capisce mai bene cosa significano)#/i# E In Italia ? Qui ci sono invece 4,000 miliardi di ricchezza finanziaria in conti correnti e di deposito, titoli e fondi, di cui almeno 3,000 sono in euro (il resto sono fondi e titoli in dollari e altre valute o paesi). Gli italiani possiedono direttamente e indirettamente (tramite banche) il 70% del loro debito pubblico (di più se consideri che Bankitalia lo sta ora comprando con il QE....) In base ai numeri quindi #b# ai greci converrebbe un bel default#/b#^, cosa che Varoufakis ad esempio ha sempre detto prima di diventare ministro (ora la pensa ma non la dice). La Dracma le conviene meno, perchè ha la Grecia un deficit cronico con l'estero e importa anche buona parte degli alimenti (con una moneta sopravvalutata conviene importare...). Se però danno default poi la Troika li obbliga a uscire dall'euro togliendo il supporto alle banche greche e lo può fare anche domattina paralizzandole istantaneamente. Morale: i greci sono immersi nel guano e non si sa bene cosa consigliare loro. #b# All'Italia invece non conviene il default#/b# , perchè appunto il debito pubblico italiano è detenuto da famiglie, fondi, banche e Banca Centrale italiana per circa un 75%. Dato che gli italiani poi hanno ancora quasi tutti i soldi in conti italiani non converrebbe neanche convertire i loro 3 mila mld e rotti di attività finanziarie in euro in lire. Claudio Borghi, responsabile economico della Lega, intervistato ^ieri sul Corriere dice che è una "technicality" (!)#http://www.pressreader.com/italy/corriere-della-sera/20150622/281732678125696/TextView^. Cioè, convertire 3,000 miliardi che oggi sono in euro in lire che varranno un 30% in meno sarebbe un "dettaglio tecnico"... Non a caso quando al convegno degli industriali questo mese e poi in TV hanno chiesto direttamente a Salvini se fa sul serio con il ritorno alla lira ^non è sembrato molto sicuro..#http://www.nextquotidiano.it/lei-non-vuole-uscire-dalleuropa-ma-solo-criticarla-per-migliorarla-salvini-si/^ (#i# Nota Bene: qui si simpatizza per Salvini, Borghi, Meloni, Grillo e tutti quelli di sinistra, destro e centro che vogliono liberarsi dell'euro. Se però si nega l'evidenza, che ci sarebbe la madre di tutte le fughe di capitali, come fanno Bagnai, Borghi e Rinaldi, non si convincerà mai la maggioranza degli italiani)#/i# Come si è invece provato a spiegare in ventisei modi diversi, (questo mese anche ^pubblicando un altro mappazzo di 350 pagine di ebook con Micromega#http://temi.repubblica.it/micromega-online/%E2%80%9Cper-una-moneta-fiscale-gratuita-come-uscire-dallausterita-senza-spaccare-leuro%E2%80%9D-online-il-nuovo-ebook-gratuito-di-micromega/^) #F_START# size=4 color=black face=Helvetica #F_MID#l'Italia avrebbe bisogno disperato di creare qualcosa come 100 miliardi di moneta, come fa Draghi e di darli alle imprese e famiglie e non al mercato finanziario.#F_END# Questo è possibile per l'Italia (per la Grecia no so proprio) perchè le banche italiane NON dipendono affatto ora dal supporto del FMI o BCE ora (sono stracolme di depositi di cui non sanno cosa fare, vedi grafico sotto che mostra che i soldi in banca sono aumentati del 30% dal 2009!) #ALLEGATO_2# All'Italia converrebbe emettere una massa di crediti fiscali (sotto forma di titoli che non pagano interesse...) con cui ridurre le tasse di 100 miliardi e poi dire alla Troika: #b#" fate pure quello che volete, ma noi ci riduciamo le tasse stampando un poco di moneta..."#/b# Con noi la Troika non può farci niente, deve incassare e basta. Perchè l'Italia ha: i) surplus di bilancio primario (prima degli interessi) ii) surplus commerciale con l'estero iii) banche piene di soldi

Giappone come Grecia - GZ  

  By: GZ on Martedì 16 Giugno 2015 01:30

^"...C'è una battuta che gira tra i miei colleghi: «Sai qual è la differenza tra il Giappone e la Grecia?». L'agghiacciante risposta è: «Tre anni»#http://mobile.ilsole24ore.com/solemobile/main/art/notizie/2012-11-06/tokyo-sembra-atene-063652.shtml?uuid=AbR71Q0G)^ Così scriveva nel nov 2012 Luigi Zingales sul quotidiano di color rosa equiparando Grecia e Giappone come avviate entrambe, a tre anni di distanza, ad un default a causa del debito pubblico del 200% del PIL. Il fatto che la Grecia fosse vincolata dall'Euro e dalla BCE e la Bank of Japan invece potesse "stampare" Yen non faceva molta differenza per Zingales #i# ("... Il Giappone può monetizzare il proprio debito. Ma nel momento in cui il mercato realizza che questo succederà, il costo del debito aumenterà per compensare creditori internazionali del rischio di inflazione/svalutazione. Me se la situazione è così tragica, perchè il mercato non penalizza i titoli giapponesi? La semplice risposta èche la speculazione al ribasso è timorosa. Come ho scritto molte volte, chi gioca al ribasso rischia molto: a fronte di guadagni limitati rischia perdite illimitate. Per questo i ribassisti si muovono solo quando vedono la possibilità di un guadagno immediato. Con una Banca del Giappone seriamente impegnata in massicci acquisti di titoli pubblici, il rischio di perdite per un ribassista è troppo elevato. Per questo aspettano. Il mercato è anestetizzato dalla Banca Centrale. Ma questa anestesia non è salutare, perchè ritarda il momento dell'aggiustamento. Più tardi il Giappone si sveglierà, più tragico sarà il risveglio. È un monito a tutti coloro che vorrebbero un Banca Centrale Europea altrettanto tollerante della Banca Centrale giapponese....#/i# " ) La Bank of Japan subito dopo aver letto l'articolo di Zingales ha iniziato a comprare tutto il debito pubblico giapponese stampando yen ad un ritmo triplo della FED e Bank of England. Compra titoli per 80 trilioni di yen all'anno quando lo stato giaponese ne emette per 50 trilioni, per cui finanzia l'intero deficit annuale e in più riduce anche l'ammontare di debito sul mercato. Continuando a questo ritmo nel 2017 il debito pubblico giapponese in mano al pubblico si sarà ridotto al 65% del PIL, meno della Germania...E come tutti sanno anche le altre banche centrali nel frattempo hanno fatto quello contro cui metteva in guardia Zingales, persino la BCE ora. Sono passati quasi tre anni da quando Zingales dava tre anni di tempo al Giappone per seguire la Grecia e prediceva un default del Giappone. #ALLEGATO_1# Come chiunque può controllare, il contrario esatto di quello scritto da Zingales a fine 2012 si è verificato: il costo del debito pubblico giapponese si è praticamente azzerato (^il decennale JGB era all'0,82% nel nov 2012 ed è poi sempre sceso, toccando anche lo 0,2% e ora è allo 0,5%#http://www.bloomberg.com/quote/GJGB10:IND^) Sono passati due anni e mezzo, il Giappone ha intrapreso il più colossale esperimento di monetizzazione del debito pubblico della storia (al seguito di USA, UK e persino della UE con il QE di Draghi), il suo costo del debito si è quasi azzerato e chi ha provato a vendere short il JGB, come velatamente Zingales suggeriva, ha dato lui default. Il mercato si è buttato a comprare azioni giappponesi, il cambio si è svalutato molto e l'inflazione è salita leggermente, la disoccupazione in Giappone è scesa ed è la più bassa del mondo industrializzato, sul 4% ( in Italia per dire è salita dal 6 al 12% e in Spagna credo il 20%...) La Grecia invece, che non ha potuto monetizzare il debito e svalutare, ma è rimasta schiacciata sotto il peso del debito e debito in valuta sopravvalutata del 50%, ha continuato a disintegrarsi, con disoccupazione al 25% ecc.. e st ora per dare un default. Come analogia Giappone come Grecia non era male... Quando uno come Zingales sbaglia in modo così plateale sulla questione monetaria e fiscale cruciale del momento, bisognerebbe chiedersi onestamente se non ci sia una toppa grossa come una casa nella teoria che il 90% degli economisti italiani diffonde . E' veramente semplice: 12mila mld di "MONETIZZAZIONE" da parte delle banche centrali hanno avuto l'effetto esattamente opposto di quello predetto, cioè hanno ridotto il costo del debito e senza particolari conseguenze. I paesi che non l'hanno potuto fare come l'Italia o la Grecia hanno sofferto invece. #b# Il debito pubblico non è un problema se lo stato può creare moneta, lo diventa solo se glielo vieti.#/b# Zingales non capisce un 'azzo di moneta e debito pubblico. Ma è l'economista italiano oggi più quotato, risulta primo nelle ^classifiche tipo "IDEAS" in base ai lavori pubblicati#https://ideas.repec.org/e/pzi101.html^ che per i professori sono vitali per la carriera. Ho fatto ^l'esempio ieri di Francesco Giavazzi#http://www.monetazione.it/blog/defaultEconomia.php?topicGroupID=1&idr=123589787#123589787^ che nella generazioni precedente a Zingales era il prof. di economia più quotato, MIT, Bocconi ecc... Quando è stata fallire Lehman Giavazzi ha celebrato l'evento perchè #i# era una vittoria del mercato che provava che non occorrono i salvataggi...#/i# . Dal giorno del fallimento di Lehman ci sono stati interventi per migliaia di miliardi per salvare il mercato finanziario dall'implosione... In Medicina o Ingegneria gli esperti sono in maggioranza quello che indica la parola, degli esperti, che commettono anche loro degli errori, ma non sistematici e non sbagliano praticamente tutto sulle questioni vitali. In Economia invece hai più che altro delle ideologie e delle narrazioni, condite con numeri e statistiche qui e là, per farle assomigliare alle scienze. I politici hanno le loro responsabilità, ma sulle questioni come l'euro, il debito pubblico, la BCE, la spread dato che non capiscono e non sanno niente si appoggiano agli economisti. E questi non capiscono un 'azzo (o hanno in qualche modo interesse a non capire.. che poi è lo stesso) Bisogna rendersi conto di questo tragico fatto. Ad esempio McKinsey lavorando con aziende bene male queste cose invece le capiscono, #i#se non ne vanno di mezzo dei loro interessi#/i#. Sul debito pubblico McKinsey sembra esserci arrivata, perchè nel suo famoso report di qualche mese sul debito globale scrive alla fine in un paragrafo che esiste anche l'opzione per il debito pubblico di farlo semplicemente sparire... Cioè se stampi moneta e la usi per assorbire gradualmente i titoli pubblici sul mercato alla fine è come se non esistessero più.......come dimostra il caso macroscopico del Giapppone che stampa 80 trilioni di yen l'anno e li usa per far sparire i titoli sul mercato appunto... #i# ----- ^Luigi Zingales: nov 2012 "Se Tokyo sembra Atene"#http://mobile.ilsole24ore.com/solemobile/main/art/notizie/2012-11-06/tokyo-sembra-atene-063652.shtml?uuid=AbR71Q0G^ C'è una battuta che gira tra i miei colleghi: «Sai qual è la differenza tra il Giappone e la Grecia?». L'agghiacciante risposta è: «Tre anni». L'ovvio riferimento è alla situazione del debito pubblico. Per quanto paradossale, l'accostamento della grande potenza industriale asiatica al piccolo e disastrato Stato ellenico non è poi così assurdo. Con un debito pubblico sul Pil del 230% e un deficit statale del 10%, quello che dovrebbe sorprendere non è il paragone tra Giappone e Grecia, ma il numero di anni richiesti perché la similitudine si avveri. Dopo tutto la Grecia, quando nel 2010 è entrata in crisi, aveva un rapporto debito Pil di solo il 143% e un deficit del 10 per cento. Ed è ancora più sorprendente che il mercato non se ne preoccupi affatto. Con un rendimento decennale dei titoli giapponesi di solo 0,78%, il Giappone sembra lungi dalla catastrofe ellenica. Sbagliano i miei colleghi o sbaglia il mercato? Temo il mercato. Ma vale la pena di capire perché. Nonostante il livello di indebitamento molto più elevato, il Giappone ha numerosi vantaggi rispetto alla Grecia. Innanzitutto, ha un sistema industriale capace ancora di esportare. Poi ha un sistema fiscale funzionante, che rende credibile un forte aumento degli introiti fiscali in futuro. In terzo luogo, il Giappone prende a prestito principalmente nella sua valuta, quindi ha sempre l'opzione di monetizzare il proprio debito. Infine, i giapponesi sono sempre stati forti risparmiatori, e quindi la stragrande maggioranza del debito è detenuto internamente. È come se lo stato giapponese finanziasse il proprio debito in moneta, ma i suoi cittadini ossequiosi, invece di spendere questa moneta, la risparmiassero, mettendola sotto il materasso. Questa partita di giro, però, non può continuare tanto più a lungo. La coorte più numerosa di giapponesi, quelli nati immediatamente dopo la seconda guerra mondiale, sta per andare in pensione. Tra poco invece di risparmiare affannosamente comincerà a spendere i propri risparmi. La generazione successiva è molto meno numerosa e quindi il risparmio complessivo comincerà a scendere. La coorte che entra ora nel mercato del lavoro è molto meno numerosa di quella che sta per andare in pensione. Quindi ci sarà non solo un calo del risparmio, ma anche un calo tendenziale del Pil. Presto lo stato nipponico sarà costretto a finanziarsi almeno o in parte sui mercati internazionali, che sono meno ossequenti dei cittadini giapponesi e domanderanno un rendimento più elevato. Ma con un debito pari a 230% del Pil un aumento dei costo del debito si traduce velocemente in un deficit più elevato che impaurisce i mercati internazionali e fa aumentare maggiormente i tassi di interesse. Come noi italiani abbiamo imparato a nostre spese, il vortice diventa velocemente pericoloso. Il Giappone può uscirne? Per ridurre il debito, il Giappone può aumentare le imposte. Ma per ogni punto percentuale di aumento del costo del debito il governo nipponico dovrebbe aumentare le imposte di 2,3 punti percentuali di Pil, con effetti recessivi sul Pil e un rischio di spirale negativa tra aumento delle imposte, recessione, aumento del deficit, e necessità di un ulteriore aumento delle imposte. Il Giappone può monetizzare il proprio debito. Ma nel momento in cui il mercato realizza che questo succederà, il costo del debito aumenterà per compensare creditori internazionali del rischio di inflazione/svalutazione. Me se la situazione è così tragica, perchè il mercato non penalizza i titoli giapponesi? La semplice risposta èche la speculazione al ribasso è timorosa. Come ho scritto molte volte, chi gioca al ribasso rischia molto: a fronte di guadagni limitati rischia perdite illimitate. Per questo i ribassisti si muovono solo quando vedono la possibilità di un guadagno immediato. Con una Banca del Giappone seriamente impegnata in massicci acquisti di titoli pubblici, il rischio di perdite per un ribassista è troppo elevato. Per questo aspettano. Il mercato è anestetizzato dalla Banca Centrale. Ma questa anestesia non è salutare, perchè ritarda il momento dell'aggiustamento. Più tardi il Giappone si sveglierà, più tragico sarà il risveglio. È un monito a tutti coloro che vorrebbero un Banca Centrale Europea altrettanto tollerante della Banca Centrale giapponese.#/i#

Giavazzi dice lasciamo andare in default i greci che non succede niente (disse lo stesso per Lehman) - GZ  

  By: GZ on Venerdì 12 Giugno 2015 02:38

Tutti ora sono convinti che il mercato non avrà problemi se la Grecia da default o esce dall'Euro (che sarebbe una forma di default), perchè la BCE con l'OMT, ELA, Fondi Salva Stati e QE ha blindato tutto e ha pensato a tutto. Il prof Giavazzi nel suo delirante editoriale sul Financial Times di qualche giorno fa intitolato ^"I Greci hanno scelto la povertà, lasciamoli al loro destino"#http://next.ft.com/2bc11fe8-0dd5-11e5-9a65-00144feabdc0^ ha scritto che è un bene che la Grecia venga lasciata uscire dall'euro e che le si può abbuonare tutto il debito (default insomma) che non ci saranno problemi. Il 15 settembre del 2008 il governo USA decise di lasciar fallire Lehman Brothers. In marzo aveva evitato il fallimento di Bear Sterns, che era molto simile a Lehman, arrangiando la sua fusione ecc.., come si fa di solito, ma nel caso di Lehman Hank Paulson decise di non dare garanzie pubbliche e di mostrare che non si salvano sempre le banche perchè "è il capitalismo bellezza" e il mercato assorbe i fallimenti e poi funziona tutto meglio (o forse Paulson, che era di Goldman Sachs, voleva regolare i conti con Lehman...) Il giorno dopo Francesco Giavazzi scrisse sulla Voce, il 16 sett 2008: #i# ^"Ieri è stata una buona giornata per il capitalismo. Dopo il salvataggio con una garanzia pubblica di Bears Stern in primavera e di Fannie Mae e Freddie Mac il mese scorso, si era diffusa l’impressione che il governo americano avrebbe salvato chiunque: oggi le banche, domani le case automobilistiche e le linee aeree, dopo domani chissà. Invece, con grande coraggio, il segretario del Tesoro statunitense Henry Paulson ha detto basta. Il costo è stato elevato, il fallimento della terza/quarta banca d’investimento al mondo, ma il mercato ha impiegato meno di cinque minuti a capire. E Bank of America ha comprato Merrill Lynch senza alcuna garanzia pubblica e ad un premio di 70 per cento sull’ultimo prezzo di mercato. Oggi la cintura di liquidità di cui ha bisogno AIG sarà anch’essa offerta dal mercato. Il Tesoro e la Fed si limitano ad un’opera di coordinamento utile e che non costa nulla. E’ una svolta importante, la vittoria del mercato. ..#http://www.lavoce.info/archives/25149/una-vittoria-del-mercato/^"#/i# Come tutti sanno, nel giro di qualche giorno il fallimento di Lehman fece crollare tutti i mercati finanziari del mondo e costrinse le banche centrali a stampare secchiate di miliardi (700 miliardi come prima botta) per tamponare il crac. AIG è stata salvata poi anche lei nel giro di qualche giorno con più di 100 miliardi di soldi stampati dalla FED e ancora adesso dopo sette anni è controllata dallo Stato! Nota Bene Il prof Francesco Giavazzi della Bocconi è stato negli ultimi 20 anni l'economista più influente in Italia, da sempre appare sul Corriere con i suoi editoriali. Un aquila che quando è fallita Lehman scriveva che #i# ":..il mercato ha impiegato meno di cinque minuti a capire... Ieri è stata una buona giornata per il capitalismo... Oggi la cintura di liquidità di cui ha bisogno AIG sarà anch’essa offerta dal mercato..."#/i# Uno che era entusiasta dell'Euro, un paladino di Monti e dell'"austerità espansiva", un fautore della deregolamentazione finanziaria e della Globalizzazione. In poche parole un nemico dell'umanità, un pericolo pubblico, uno da mandare al confino senza processo, solo sulla base dei suoi articoli di economia che sono prova sufficiente della sua pericolosità sociale. La colpa del disastro economico in Italia non è solo o tanto dei politici, è dei professori di economia che vanno mandati a zappare come si diceva una volta perchè quando raccomandano o predicono qualcosa sbagliano di 180 gradi. Tra qualche giorno o al massimo qualche settimana si avrà un altra riprova dell'intelligenza di Giavazzi sulla Grecia

Mosler e Alfredo D'Attorre al dibattito sull'economia a Rimini il 21 - GZ  

  By: GZ on Giovedì 14 Maggio 2015 21:04

abbiamo invitato l'ottimo ^Alfredo D'Attorre#https://www.google.it/search?q=Alfredo+D%E2%80%99Attorre+pd&oq=alfredo&aqs=chrome.2.69i57j0j69i59l2j0l2.5353j0j1&sourceid=chrome&es_sm=122&ie=UTF-8#tbs=qdr:m&q=Alfredo+D%E2%80%99Attorre+^ della direzione nazionale del PD (ala dissidenti) al dibattito con Warren Mosler il 21 maggio all'ITforum di Rimini dopo che è apparso ovunque ^questo suo video di un dibattito in TV#https://www.youtube.com/watch?v=Orx6NzgwFc4^ sull'economia in cui D'Attorre ha zittito tutti in sala D’Attorre non è un economista, ha fatto il dottorato in filosofia alla Normale di Pisa, per cui ha il cervello sgombro delle panzane sul debito, moneta e simili dell'economia "made in USA" e invece ragiona in modo logico. L'idea sarebbe che al dibattito con Mosler gli dico #i# "... senti se voi dissidenti del PD fate un altro partito con le cose che dici tu mettete Mosler come economista e candidato a ministro delle Finanze...cosa ne pensi ?"#/i# (ehi, il ^neonato partito socialista#http://memmt.info/site/rinascita-socialista-mosler-sarebbe-un-perfetto-ministro-delleconomia/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=rinascita-socialista-mosler-sarebbe-un-perfetto-ministro-delleconomia^ ha detto questo mese che Mosler dovrebbe essere il suo ministro dell'economia) ^guarda il video#https://www.youtube.com/watch?v=Orx6NzgwFc4^ - Al minuto 0:07 D’Attorre sostiene che il famoso “tesoretto” non solo è inesistente ma, ancor peggio, è “un bel tesoretto all’incontrario…non da distribuire ma da trovare”. - Al minuto 0:47 “torna il tema cruciale che il Governo purtroppo fin qui ha eluso: una radicale ridiscussione delle regole con l’Europa… dopo sette mesi di Governo Monti lacrime e sangue "la spread" era sempre sopra 500 punti come quando Berlusconi se ne era andato e la spread è scesa veramente solo da luglio 2012 quando Draghi ha promesso di comprare tutto il debito che era necessario... non è stata l'austerità a far scendere la spread”. - Al minuto 2:29 D’Attorre parla del golpe finanziario della Bce e di Mario Monti e sostiene senza giri di parole che “al di là degli errori che erano stati fatti dal Governo Berlusconi, era l’architettura dell’euro che non reggeva”. Se ha retto fino ad oggi, in effetti, non è per le manovre lacrime e sangue applicate con spietato rigore da Monti in avanti, che hanno depresso l’economia, ma perché la Bce ha garantito il suo intervento a protezione del debito pubblico dei Paesi in crisi. È un bluff che non può durare ancora a lungo, ed è di nuovo la disperata situazione greca a dimostrarlo, mentre in Italia i poveri sono ormai 10 milioni. - Al minuto 4:15 “dopo un anno di Governo…purtroppo i fondamentali dell’economia sono peggiorati, la disoccupazione è più alta, il Pil non riparte, lo stato delle finanze pubbliche non migliora…le riforme in itinere, da quella della Pubblica amministrazione alla scuola destano più preoccupazione per la confusione e i danni che possono provocare che aspettative reali”. - Al minuto 5:31 D’Attore sostiene che “la politica economica del Governo che…si muove sostanzialmente in continuità con le scelte del Governo Monti e con le direttive dell’Europa, Bruxelles e Francoforte, è una linea di cedimento dell’Italia agli interessi di altri Paesi, è una linea subalterna, è una linea che va contro l’interesse nazionale e che è destinata a peggiorare ancora la situazione”. - Al minuto 7:14 “perché noi dobbiamo fare il 2,6%, addirittura al di sotto del 3% [di deficit], quando altri Paesi sono oltre, sostanzialmente per rispettare il Fiscal Compact, cioè l’idea che noi in una situazione di economia che non riparte dobbiamo avviare già adesso la riduzione del debito, quando sanno tutti che il debito si può ridurre…a due condizioni: se risale il Pil reale, torna la crescita, e se risale l’inflazione. Queste storicamente sono le uniche due strade”. - Al minuto 7:53, la critica al Jobs Act. D’Attorre sostiene giustamente che “Il Jobs act produrrà più flessibilità/precarietà del lavoro e poi il vero obiettivo per cui è stato fatto, imposto da Draghi all'attuale Presidente del Consiglio nel famoso vertice di agosto: la famosa deflazione salariale”. Se l’Italia non può competere svalutando quando necessario la moneta e non può fare investimenti industriali a causa del Fiscal Compact, è necessario tagliare occupazione e stipendi, per abbassare i prezzi. Ma in questo modo si manda all’aria l’intera economia, facendo il gioco degli interessi esteri. - Infine, al minuto 8:25, D’Attorre spiega come il Governo può tenere bassi i salari: “Per questa strategia, è naturale che la disoccupazione debba rimanere alta…Questi geni di Bruxelles hanno stabilito che ogni Paese ha un certo tasso di disoccupazione sotto il quale non può scendere” altrimenti aumentano i salari. Nel Def è tutto scritto: nel 2019 la disoccupazione sarà ancora ai livelli di oggi, se tutto va bene... Sapete quanto è per l'Italia la soglia di disoccupazione "strutturale" cioè sopra la quale l'inflazione poi sale secondo Bruxelles ? il 12% !... cioè prevedono come strategia che la disoccupazione resti al 12%, nei loro stessi documenti..." #ALLEGATO_1#

Pagano chi prende un mutuo - GZ  

  By: GZ on Mercoledì 15 Aprile 2015 19:29

Il Messico ha emesso un bond in Euro a 100 anni (cento, con tre zeri) al 4,6% che è andato a ruba Il Portogallo oggi visto i suoi Bot a tre mesi andare sotto lo zero, paghi qualcosa ora per comprare bond portoghesi, di un paese con più debito pubblico dell'Italia e un debito estero secondo solo alla Grecia In Danimarca e ora anche in Spagna Bankinter SA, pagano qualcosa a chi prende un mutuo con loro, cioè riducono di uno 0,4% ad esempio l'ammontare del mutuo. In Portogallo sono a zero. (Nutro speranze che il mio mutuo di liquidità con spread dell'1% contratto nel 2009 scenda a zero...ora pago l'1%) Tutti i bonds tedeschi fino al 2024 pagano ora rendimento negativo Jeff Gundlach ha dichiarato una settimana fa che i bonds corporate USA sono a livelli di rischio come non se ne vedono da venti anni, dato che rendono un 2,7% medio il ^Fondo Monetario avverte di "tantrum"#http://www.ft.com/intl/cms/s/0/2476978a-e2e8-11e4-aa1d-00144feab7de.html?ftcamp=published_links%2Frss%2Fworld%2Ffeed%2F%2Fproduct#axzz3XNNbz1hK^ (caos) quando la FED alzi i tassi A leggere tutte queste cose questa ragazza tedesca non ne ha potuto più

la Grecia sta per adottare il nostro piano - GZ  

  By: GZ on Venerdì 03 Aprile 2015 19:01

#F_START# size=3 color=black face=Helvetica #F_MID# La Grecia sta per adottare il nostro piano#F_END# #i# ...oggi il Telegraph, citando una fonte anonima vicina al governo greco, dichiara che la Grecia starebbe approntando una sorta di #b#piano B: nazionalizzazione delle banche ed emissione di nuovo della dracma, da utilizzare come "moneta interna" insieme all'euro. E, per recuperare i soldi necessari ad andare avanti, emissione di certificati di debito....#/i##/b# #F_START# size=3 color=black face=Helvetica #F_MID# Come si può leggere nei documenti di questo sito, nonchè nel libro pubblicato l'anno scorso con Cattaneo, Mosler e Bossone, il nostro piano consiste nel 1) emettere una moneta parallela o complementare all'euro tramite certificati fiscali (certificati di debito che non pagano interesse e che si possono usare per pagare le tasse) 2) nazionalizzazione delle banche (in modo che comprino questi crediti fiscali garantendone la liquidità e proteggendo dagli attacchi speculativi) #F_END# ---- Telegraph: 'La Grecia vuole nazionalizzare le banche e uscire dall'euro' 03/04/2015, 15:07 ATENE (GRECIA) - Si avvicina il 9 aprile, una data fondamentale per la Grecia. Infatti, entro quella data la Grecia dovrà rimborsare al Fondo Monetario Internazionale una rata di 450 milioni di euro; una somma che secondo molti oggi non è nelle casse dello Stato greco. E per questo si inseguono le voci più disparate, in proposito. Per esempio oggi il Telegraph, citando una fonte anonima vicina al governo greco, dichiara che la Grecia starebbe approntando una sorta di ^piano B: nazionalizzazione delle banche ed emissione di nuovo della dracma, da utilizzare come "moneta interna" insieme all'euro. E, per recuperare i soldi necessari ad andare avanti, emissione di certificati di debito#http://www.julienews.it/notizia/dal-mondo/telegraph-la-grecia-vuole-nazionalizzare-le-banche-e-uscire-dalleuro/350326_dal-mondo_2.html ^. Mentre contemporaneamente verrebbero sospesi i pagamenti al FMI. Una strada estremamente rischiosa: significherebbe di fatto decretare il default tecnico. Inoltre quanto potranno valere quei certificati di debito emessi da uno Stato che non ha una base economica che prometta di ripagare l'investimento? ...Una strada che comunque è stata negata dal governo Tsipras, che - attraverso il vice ministro dell'Economia Dimitris Maidas - ha fatto sapere di non avere nessuna intenzione di rimangiarsi la parola: il 9 aprile verrà regolarmente pagata la rata del prestito concesso dal Fmi....

Padoan ha dato il segnale del top - GZ  

  By: GZ on Giovedì 26 Marzo 2015 12:37

Padoan ha dichiarato che occorre che gli italiani rischino di più nei loro investimenti finanziari "l'Italia ha bisogno di più propensione al rischio" sfruttando la decrescente pressione sui bilanci delle banche e le politiche accomodanti della Bce. "Il forte flusso di risorse indirizzate all'industria e al risparmio gestito è indicativo" dei cambiamenti economici in atto, ha proseguito il ministro, sottolineando che vi è una "rivisitazione dei criteri di investimento". Serve che i risparmiatori acquisiscano "la conoscenza dei mercati finanziari", aumentando..." Lo ha dichiarato il giorno esatto in cui il Nasdaq, S&P, Dow e Russell hanno dato un bel segnale di inversione

La liquidità nel mercato dei bond corporate è crollata dal 90% - GZ  

  By: GZ on Sabato 21 Marzo 2015 20:34

La liquidità nel mercato dei bond corporate è crollata dal 90% rispetto a qualche anno fa ^"Liquidity crisis could spark the next financial crash"#http://www.telegraph.co.uk/finance/markets/11487546/Liquidity-crisis-could-spark-the-next-financial-crash.html^ 21 Mar 2015 Traders warn of a global credit 'meltdown' if corporate bond markets don't improve European and British companies, excluding banks, sold a combined $435.3bn (£291bn) of investment-grade debt last year, and $458.5bn in 2013, according to Dealogic. The level of issuance is much greater than before the financial crisis. In 2005, for example, $155.7bn was raised from corporate bond sales and $139.8bn the year before that. Companies issuing riskier, high-yield debt have been similarly prolific. Last year, European businesses sold $131.6bn of so-called junk bonds, up from $104.4bn in 2013, the Dealogic data show. In 2005, they issued $20.4bn. At the same time that issuance in the primary market has grown, trading of company bonds by investors in the secondary market has dried up, a liquidity shortage that ironically has been caused by regulators’ attempts to avert a repeat of the crisis that shook the financial system in 2008 ... “If you’re working a €50m block of bonds, there’s no way you’re going to get a price. So instead you have to chip away and sell €2m to €3m per day,” according to Andy Hill, ICMA’s director of market practice and regulatory policy. “A few years ago, you would go to your favoured bank with a large block, they would show you a price, they would take it onto their balance sheet, hedge it and then trade out of it. Banks can’t do that any more.” The impact of the fall-back by banks on trading has been dramatic. According to the Royal Bank of Scotland, liquidity in the US credit markets has dropped by about 90pc since 2006. ...

entro una settimana la crisi della Grecia riesplode - GZ  

  By: GZ on Mercoledì 04 Marzo 2015 03:36

Entro una settimana la crisi della Grecia dovrebbe riesplodere, ci sono i sintomi, le banche greche sono crollate di nuovo e Italia e Spagna perdevano nonostante dati economici buoni. Il sostegno alle banche greche dell'ELA è esploso a 87 mld e la fuga dalle banche greche non si arresta. Se uno legge quello che sta succedendo negli ultimi giorni, ad esempio su ^"Greece eyes last central bank funds to avert IMF default"#http://www.telegraph.co.uk/finance/economics/11445627/Greece-eyes-last-central-bank-funds-to-avert-IMF-default.html^ e sugli ottimi pezzi di Yves Smith sui retroscena vede che l'accordo con Tsipras era come l'accordo tra Ukraina e Russia di dieci giorni fa (combattono come prima) E' una storia come Lehman, se ricordate i capi di Lehman pensavano che quando Paulson diceva che non li avrebbe salvati come Bear Sterns bluffava e li avrebbe salvati, ma Paulson non bluffava affatto e lasciò fallire Lehman Qui Tsipra e Varoufakis pensano che la Germania e la Troika bluffino e non lasceranno uscire la Grecia dall'Euro per cui scenderanno a patti alla fine anche se dalla loro parte forzano i termini. Ma Schauble e gli altri (specie la Spagna, Irlanda e Portogallo) non bluffano, sono disposti anche a creare il panico in Grecia e far saltare Tsipras di cui non si fidano proprio Intanto il fronte di chi vede la Grecia fuori dall'Euro si sta allargando, anche l'economista greco più serio e eletto anche lui con Tsipras, ^Costas Lapavitsas,, scrive oggi che bisogna farla finita con l'Euro#http://vocidallestero.it/2015/03/03/lapavitsas-sul-guardian-per-battere-lausterita-la-grecia-deve-liberarsi-dalleuro/^. Lapavitsas è quello più serio, Varoufakis quello più fotogenico diciamo. In Italia l'economista che sa di più sulla Grecia è ^Gennaro Zezza che ha scritto ieri su Micromega che l'unica soluzione è uscire dall'Euro#http://temi.repubblica.it/micromega-online/zezza-%E2%80%9Cla-grexit-e-una-possibilita-a-meno-che%E2%80%A6%E2%80%9D/^ e perchè una rivista del gruppo Repubblica faccia scrivere questo ce ne vuole proprio (di solito filtrano tutte le opionioni anti-euro) I greci hanno una rata del prestito all'IMF da rimborsare per venerdì e Ambrose Evans-Pritchard ad Atene oggi spiega che pensano di farsi prestare i soldi dei fondi pensione con un "repo" cioè un prestito con restituzione in 15 gg. In pratica usano i soldi dei fondi pensione per restituire 1,5 mld al FMI puntando al fatto che poi in aprile arrivino altri soldi ^Yves Smith mostra#http://www.nakedcapitalism.com/2015/03/greece-troika-eurogroup-actually-deal.html^ che la realtà è che quello che hanno firmato dieci giorni fa e che il mercato ha preso per un accordo era un memorandum scritto dalla troika e che Tsipras ha firmato, e Varoufakis è stato escluso dalla discussione, cioè gli impegni del governo greco sono stati scritti a Bruxelles e non come si leggeva i greci li hanno inviati a Bruxelles E' come Lehman... Tsipras pensa che gli altri bluffino e in ogni caso è costretta a forzare e non rispettare il memorandum perchè ha avuto un voto interno e il 44% dell'assemblea ha votato contro l'accordo e perchè obiettivamente deve poter spendere almeno 10 mld di euro in più per non perdere la faccia Gli altri però sono molto rigidi, specie i paesi piccoli, la Spagna, il Portogallo e la Germania e anche Renzi sotto sotto, perchè politicamente non vogliono che Tsipras possa rompere l'austerità visto che è la loro linea e fronteggiano opposizioni simili a Tsipras o anti-euro tout court. Intanto Dal 2012 in poi troika e l'elite europea eurista non ha più sbagliato delle mosse, ma adesso è probabile che facciano un passo falso con Tsipras

Varoufakis ha paura di uscire dall'Euro perchè non capisce le banche - GZ  

  By: GZ on Lunedì 02 Marzo 2015 00:58

^"Varoufakis spiega gli enormi costi dell’uscita dall’euro"#http://keynesblog.com/2015/02/27/varoufakis-spiega-gli-enormi-costi-delluscita-dall-euro-noeuro/#comment-38877^ Keynesblog il 27 febbraio 2015 #i# (keynesblog) Nel 2011, rispondendo ad una proposta di Warren Mosler e Philip Pilkington, l’attuale Ministro delle Finanze greco Yanis Varoufakis spiegava perché la rottura dell’eurozona sarebbe un disastro e perché le proposte di Mosler e Pilkington sarebbero una mossa della disperazione. #b# Secondo Mosler e Pilkington, basterebbe ridenominare le tasse e i pagamenti dello stato nella nuova valuta, lasciando invece i depositi e i mutui in euro#/b# . Varoufakis smonta in modo garbato (come si usa fare tra colleghi, infilando qua e là qualche frase di circostanza) ma deciso tale idea, e soprattutto mette in guardia sui costi sociali ed economici che avrebbe l’uscita unilaterale dall’euro. Riportiamo qui alcuni passaggi significativi con un nostro commento: #F_START# size=3 color=blue face=Helvetica #F_MID# (Varoufakis) … Le banche rimarranno a corto di liquidità e non saranno mantenute attive dalla BCE. Il che significa che l’unico modo in cui l’Irlanda o la Grecia o chiunque adotti questo piano possono mantenere le proprie banche attive è che esse siano ricapitalizzate nella nuova valuta nazionale da parte della Banca Centrale. Ma questo significa che i depositi nei conti bancari, di fatto, saranno convertiti dall’euro nella nuova valuta; annullando così la misura benefica dell’assenza di conversioni obbligatorie dei depositi bancari nella nuova valuta….#F_END# (keynesblog) Ovviamente è così e negarlo vuol dire non rendersi conto o ignorare volutamente l’ovvietà che un sistema bancario deve usare prevalentemente la valuta in cui sono denominate le riserve emesse dalla sua banca centrale (altrimenti si è di fronte ad una “eurizzazione” di fatto). A ciò va aggiunto, come abbiamo spiegato qui e qui, che lasciare sia i depositi e i prestiti in euro significa far fallire le famiglie e le imprese indebitate, mentre lasciare solo i depositi in euro significa far fallire le banche. La partita doppia, banalmente.#/i# Ovviamente NON è così nel sistema finanziario moderno. Quello che dice Varoufakis è naive, non sa di cosa parla il nostro uomo ad Atene e sembra che anche a Keynesblog non abbiamo chiaro che le banche SONO SEMPRE GARANTITE DALLO STATO, NON SONO AZIENDE NORMALI, OPERANO QUASI SENZA CAPITALE PER CUI VANNO IN CRISI DI CONTINUO E TUTTI GLI STATI STAMPANO MONETA PERIODICAMENTE PER RIMETTERLE IN PIEDI. (lettura consigliata per mettersi in pari velocemente: ^"The Bankers’ New Clothes" Anat Admati e Martin Hellwig#http://bankersnewclothes.com/^) 'azz, ma non avete visto che la crisi globale è stata dovuta al fatto che metà delle banche occidentali erano praticamente fallite nel 2009 e senza che nessuno fosse uscito dall'euro eh..#b# .#F_START# size=4 color=black face=Helvetica #F_MID#Se torni alla Lira sai cosa dovrai fare ? stamperai Lire per rimettere in piedi le banche che soffrano perdite, è una manovra di contabilità tra la Banca Centrale e le Banche e il resto dell'economia non se ne accorge più di tanto, come gli americani e inglesi hanno stampato dollari e sterline per rimetterle in sesto nel 2009, i giapponesi hanno stampato yen negli anni '90, i cinesi hanno stampato yuan ogni volta che le hanno dovuto ricapitalizzare#F_END##/b# .... Sai cosa hanno fatto tutti ? Hanno stampato yen, yuan, dollari, sterline e hanno comprato attività incagliate delle banche mettendole a carico del bilancio della Banca Centrale...Hanno usato il QE per questo. L'Italia farà lo stesso, che problema c'è ? #/i# (OK, a essere esatti questa manovra farà svalutare la lira più di quello che dice Bagnai che questi problemini pratici li ignora beatamente, ma a parte quello ?)#/i# Ragazzi, #b# la partita doppia#/b# ce l'ha anche un Srl che gestisce una birreria, ma le banche sono bestie diverse, perchè innanzitutto creano il 96% del denaro che circola (come debito) e poi perchè operano praticamente senza capitale (fino a poco fa in media 3-5% capitale e 95-97% debito). Di conseguenza, quando rimangono "senza capitale" glielo rimette lo stato, utilizzando tre o quattro modi indiretti che la gente non capisce (tra i quali c'è anche il QE, yes...). Nessuno stato moderno lascia che le banche falliscano (che sarebbe la definizione di mangiarsi il capitale) e automaticamente stampa moneta e le rimette in sesto. E' la prassi. MA NON OCCORRE TOCCARE I DEPOSITI DEI CLIENTI E NON SUCCEDE PRATICAMENTE MAI (ok, a Cipro, ma lì volevano fregare i russi che avevano parecchi soldi nelle banche cipriote...e appunto Cipro stato l'eccezione...). Ogni volta che le banche sono nei guai, e succede periodicamente in tutto il mondo da quando si è deregolamentato il sistema finanziario negli anni '80, gli stati sono costretti periodicamente a "stampare moneta", sostanzialmente per ricapitalizzarle. In alcuni casi fanno anche pagare qualcosa direttamente ai contribuenti, ma in genere stampano moneta e "ripuliscono" i bilanci delle banche. Questo è la norma e succede di continuo, ci sono state qualcosa come ^trenta crisi bancarie da metà anni '70 nel mondo#http://en.wikipedia.org/wiki/List_of_banking_crises^, tutte risolte prevalentemente con "stampa di moneta". Persino la Svezia a inizio anni '90. E l'unica conseguenza è che in genere questo indebolisce il cambio, ma se guardi neanche troppo. #i# (alert! sto semplificando e sintetizzando un discorso molto grosso, a voler essere esatti nei paesi in cui si era accumulato molto debito estero, in dollari ad esempio, come nella crisi asiatica del '97 e quelle sudamericane pre-1994 e in Argentina ci sono stati anche problemi di default...Ma nessuno ha avuto il sistema bancario paralizzato per mancanza di soldi alla fine e i depositanti hanno sofferto solo in caso di conversione forzosa, da dollari a pesos come in Argentina....Qui però si sta parlando della soluzione di Mosler DI EVITARE LA CONVERSIONE FORZOSA. Fatto questo inciso si prega di continuare fino alla fine perchè il filo del discorso è quello che importa e se si complica troppo poi lo si perde e si lascia la gente confusa, come fanno quasi tutti in Italia...)#/i# La Cina ad esempio è la quarta volta adesso che ricapitalizza in modo silenzioso le sue banche e non lo fa aumentando le tasse, stampa moneta e gli compra il debito marcio... gli USA e la Gran Bretagna lo hanno fatto per migliaia di miliardi nel 2009 (il primo "QE" non è stato rivolto a comprare titoli di stato eh... nel 2009 hanno stampato dollari e sterline per ricomprare le perdite delle banche sotto forma di ABS e altri derivati di mutui tossici... La Germania stessa ha avuto perdite di 700 mld nel 2009 con WestLB e altre banche, ma mica ha aumentato di 700 mld le tasse… L’Irlanda ha avuto perdite superiori al PIL o quasi nel 2009-2011 a causa delle sue banche. Ma nessuno ha toccato i depositi. E tra parentesi l'aumento del debito pubblico in eurozona dal 2009 ad oggi è stato dovuto largamente alle perdite delle banche e però adesso se noti con il QE si stampa moneta e lo si ricompra... Varoufakis non sembra capire come funzionano i meccanismi bancari e monetari quando parla di uscita dall'Euro. Ma andiamo con ordine perchè le banche sono il cuore del problema e il bau bau che viene sempre agitato per far paralizzare dalla paura la gente (le banche !... saranno fallite!"... i bancomat spenti!...") Innanzitutto, #b# se passi alla Lira (o dracma), ma NON CONVERTI FORZOSAMENTE i depositi da Euro a Lire, come suggerisce Mosler#/b# , devi però imporre alle banche di convertire su richiesta del cliente i mutui e debiti da Euro a Lire, altrimenti famiglie e imprese ne possono venire schiacciate (giusto ? uno riceve stipendio in lire ora, ma ha il mutuo in euro...). Questo stesso problema lo hanno avuto (su scala ridotta) in Ungheria, Polonia e altri paesi dell’Est con i mutui in franchi (ci sono notizie fresche questo mese dalla Polonia se vuoi controllare). Bene, la soluzione che hanno applicato è stata appunto #b# lo Stato imponeva alle banche di coprire il rischio di cambio dei clienti, cioè se il cliente lo chiede gli convertivano il mutuo in zloty o fiorini dai franchi#/b#. Questo causa perdite alle banche, yes. Nel caso dell'Italia e della Grecia si imporrà che convertano in lire o dracme. Le banche però sono in grado di farlo, come anche le multinazionali molto meglio di una famiglia o di una piccola azienda perchè hanno gli strumenti per coprire il rischio di cambio. Dato infatti che le banche sapranno che il giorno X si comincerà ad usare lire da parte dello Stato e questo farà anche una legge per la quale i clienti possono chiedere di convertire mld di mutui e crediti da Euro in Lire, le banche prenderanno in anticipo posizioni di copertura ("hedge", "short"…), cioè venderanno short Lire sul forex. In questo modo quando gli toccherà comprare lire e poi girarle ai clienti convertendo i loro euro, compenseranno in buona parte la perdita. Questo Varoufakis sembra che non lo sappia… #b# Le banche (e le multinazionali) non sono come le famiglie, operano sui cambi#/b# e coprono l'esposizione in cambi quando sanno la direzione e la tempistica (come sarebbe in questo caso di ritorno alla lira). Se quindi le banche italiane sanno che il 1 gennaio 2016 lo stato inizia a pagare e incassare in lire e ha intenzione di imporre per legge il diritto dei clienti di avere la conversione 1 a 1 di euro in lire, bene... le banche faranno delle stime e venderanno short miliardi di lire corrispondenti ai loro mutui per coprirsi dalle perdite di una certa svalutazione della lira. Se però queste politiche di copertura del cambio non sono sufficienti (come è probabile che sia perchè sono importi enormi e non è una scienza quella dell'"hedge"), le banche italiane o greche avranno perdite, non come quelle che immagina Varoufakis, ma forse tali che ridurrano il loro capitale sotto la soglia minima legale. E allora devi ricapitalizzarle. Sicuro. Qui arriviamo a quello che dice Varoufakis, che se passi alla lira gradualmente come suggerisce Mosler senza convertire i depositi in euro, avendo la banca delle perdite #b##i# :”…i depositi nei conti bancari, di fatto, saranno convertiti dall’euro…”#/b# #/i# Ma perchè Yannis ? Una volta che sei toranto di nuovo ad essere un Stato come tutti gli altri e non sei più soggetto ai vincoli della UE, ricapitalizzi le banche come vuoi, con le lire o le dracme, senza toccare i depositi, perchè NON C’ENTRA LA RICAPITALIZZAZIONE CON LE PASSIVITA’ cioè i depositi, come sembra dire Varoufakis. Nel bilancio di una banca a destra ci sono le passività, composte dai depositi dei clienti, da bonds e altri debiti bancari vari e poi ci sono i mezzi propri (il “capitale” o equity). Le passività tipicamente sono il 95% e il capitale il 5% (e solo ora stanno alzando le percentuali, ma in realtà anche con Basilea III resta molto bassa, ^leggi sempre Admati e Hellwig#http://bankersnewclothes.com/^). Se devi allora “ricapitalizzarle” perchè le perdite hanno fatto sparire il capitale o mezzi propri hai diverse opzioni NESSUNA DELLE QUALI RICHIEDE CHE TOCCHI I DEPOSITI: a) nazionalizzare brutalmente, metterci qualche miliardo di capitale da parte dello Stato, azzerare azionisti e creditori della banca e poi dopo qualche anno, quando tutto si è calmato, torni a privatizzare. Una volta che sono statali come si sa si fa quello che si vuole. Ok, questo è un metodo un poco comunista che è passato in disuso, ma in passato lo si è fatto e funziona. b) crei una “bad bank” in cui scarichi tutte le perdite, come ad esempio stanno pensando Renzi e Padoan ora dove però la banca originale resta in piedi e salvi anche con soldi pubblici i creditori della banca (la soluzione USA e UK del 2009 per intenderci) e dove poi con un bel QE la Banca Centrale appunto compra tutte le perdite e le tiene lei (e se le cose migliorano le rivende, se non migliorano fa finta di niente e le attività comprate risiedono per decenni nel suo bilancio, vedi Cile, Messico, Brasile, Cina, Thailandia....leggere Peter Stella ad esempio a riguardo) c) dividere in “good bank” e” bad bank” spostando nella seconda i crediti incagliati o tossici o le perdite da conversione in lire, togliendole però la licenza bancaria e trasformandola in un veicolo finanziario morto che deve "digerire" questi attivi incagliati nel corso del tempo. Questo è il metodo asiatico, la Cina fa sempre più o meno così. Nella prima, “good bank”, crei una banca nuova di zezcca in pratica, vi sposti la parte buona dell’attivo e i depositi. Con questo sistema, hai spazzato via i creditori "secured" e "unsecured", cioè i detentori di bonds della banca e altri crediti verso la banca…). ^Questa è la soluzione migliore tra parentesi#http://blogs.ft.com/maverecon/2009/03/dont-touch-the-unsecured-creditors-clobber-the-tax-payer-instead/#axzz3StYlOC4C^), ma anche se gli esperti tipo Wilem Buiter la suggeriscono i politici, comprati dalla lobby finanziaria, non la vogliono mai applicare. Perchè costa alle istituzioni finanziarie e non ai contribuenti... #b# #F_START# size=4 color=black face=Helvetica #F_MID#In tutte queste opzioni di ricapitalizzazione NON OCCORRE TOCCARE I DEPOSITI DEI CLIENTI. Stamperai moneta sostanzialmente, quello che fanno tutti. La Cina è la quarta volta adesso che ricapitalizza in modo silenzioso le sue banche, USA e UK lo hanno fatto per migliaia di miliardi nel 2009. La Germania stessa ha avuto perdite di 700 mld nel 2009 a causa delle sue banche… L’Irlanda ha avuto perdite superiori al PIL o quasi nel 2009-2011 a causa delle sue banche. Ma nessuno ha toccato i depositi.#F_END# #/b# Si ha tanta simpatia e solidarietà con Varoufakis e tutti quelli che sono contro l'austerità, ma qui con le buone intenzioni non si va lontano. Purtroppo si tratta di trappole finanziarie e di cortine fumogene che confondo la gente e fanno sì che rimanga intrappolata. Nota 1 Per i più esigenti: ovviamente #b# esiste una differenza tra Grecia e Italia#/b# a riguardo, noi abbiamo banche che sono ora strapiene di depositi e in cui se gli porti 100mila euro e non gli compri polizze o prodotti strutturati quasi ti mandano via e i greci hanno perso ormai un terzo dei loro depositi scappati all'estero (Target2 della Germania in gennaio è esploso a causa dei greci..). Di conseguenza, nel caso della Grecia non è così semplice come la faccio qui sopra, per sintetizzare il nocciolo del discorso. Avendo la Grecia lasciato uscire una quantità enorme di depositi ha problemi seri, ma li ha ADESSO. Quando Varoufakis scriveva l'articolo citato da Keynesblog criticando Mosler era nel 2011 e allora era diverso, i soldi non erano ancora (quasi) usciti dalle banche greche Nota 2 Nel caso di #b# ritorno alla lira "secco" come viene predicato, per ora, da Lega, Meloni, Grillo, Borghi, Bagnai, Rinaldi#/b# e così via, il problema delle banche è molto più serio. Perchè appunto avresti una mega fuga di capitali, anzi la madre di tutte le fughe di capitali e qui però si parla di "depositi" (si confondono i due termini nel linguaggio, "depositi" e "capitale"). Se escono 1,000 mld di depositi dalle banche italiane hai un enorme problema. Come in Grecia oggi appunto. Ma questo non va confuso invece con il problema della ricapitalizzazione che riguarda i mezzi propri della banca. Il motivo per cui qui si propone l'uscita dall'Euro graduale, emettendo prima crediti fiscali, poi facendo incassare e pagare in lire da parte dello stato MA SENZA MAI CONVERTIRE PER FORZA I CONTI BANCARI è questo. Perchè la fuga dei depositanti ti mette in crisi. Per ora però Lega, Meloni, Grillo, Borghi, Bagnai, Rinaldi nella foga della polemica non vogliono ammettere il problema e fanno quindi una campagna debole e destinata alla sconfitta. Perchè Lega, Meloni, Grillo, Borghi, Bagnai, Rinaldi ecc.. dicono alla gente che gli convertiranno a forza i conti in euro in lire. E la gente, giustamente, appena avrà anche solo sentore che possano vincere porterà i suoi soldi all'estero, come hanno fatto i greci. #b# #F_START# size=5 color=black face=Helvetica #F_MID#L'unica uscita dall'Euro che funzionerà è un uscita graduale, implementata a tappe, senza mai convertire per decretogli Euro che gli italiani hanno in banca#F_END# #/b#. Altrimenti scappano via con i soldi (e lo fanno con molto anticipo) (per adesso la predichiamo in due o tre, ma bisogna dare tempo al tempo....) ------- Nota 3 Quando si parla del funzionamento delle banche hai da una parte Mosler che ha lavorato in banche da Bankers Trust negli anni ’70 in giù per 30 anni, una sua banca (piccola) in Florida l’ha venduta due anni fa con profitto dopo averla comprata nel 2009 e ed è stato il più grosso compratore di BTP nel 1994-1997 forse al mondo… e dall’altra il Varoufakis, un accademico specializzato in qualcosa di astratto (game theory) che come campo di studio suo si è occupato molto di economia monetaria, banche e mercati finanziari senza contare che non ha nessuna esperienza pratica. I ministri delle Finanze andrebbero affittati dall'estero, come si fa con i calciatori.

Le spread, i mercati e Tsipras dimostrano che sul lato finanziario si è fatto il possibile. Il problema siete allora voi - GZ  

  By: GZ on Mercoledì 25 Febbraio 2015 13:20

Dopo due anni in cui ho speso una quantità assurda di tempo a leggere cosa si dice di economia in Italia mi sono reso conto (sono lento di comprendonio, deve essere il segno zodiacale del toro), che l'ostacolo principale non sono tanto i politici quanto gli esperti di economia e finanza, l'85% dei quali mostra un maligno compiacimento nello spiegare che sul lato finanziario non c'è niente da fare. Anche #b# Tsipras#/b# lo dimostra! Una volta avuta la responsabilità del bilancio della Grecia, non vedete che ha fatto un inversione a U e ora cerca di rispettare i parametri finanziari dell'eurozona e il surplus di bilancio ? #F_START# size=4 color=black face=Helvetica #F_MID#Le spread scese quasi a zero, i mercati che sono saliti e il fatto che c'è pure il QE e lo stesso l'economia non decolla prova che il vero problema sta altrove, il problema siete voi#/b#, i milioni di italiani e greci che (ancora) lavorano #F_END# (e non come esperti finanziari ed economisti). La moneta e i conti dello stato non sono il problema, tocca a voi invece diventare più efficienti, producendo meglio, innovando, non sprecando e rubando sugli appalti, dovete studiare all'estero, non cercare raccomandazioni, non accontentarsi del posto pubblico, aprire l'azienda di famiglia, fondere e trasformare in spa le popolari, mettere i tassisti in concorrenza con uber, dare flessibilità con il job act ecc.. #b#Sul lato delle banche, del debito, degli interessi e dell'euro invece E' GIA STATO FATTO IL POSSIBILE DALLA BCE, UE E GOVERNI#/b# e noi che sappiano di finanza ed economia, (anche se nel 96% dei casi non abbiamo avuto alcun sentore della crisi del 2008, ma questa è acqua passata e siamo rimasti gli esperti), vi diciamo...: #i# "TOGLIETEVI DALLA TESTA CHE CI SIA UNA SOLUZIONE SUL LATO FINANZIARIO#/b#. La situazione del debito, degli interessi, del credito, dell'Euro, del bilancio pubblico vuoto per cui lo stato per deve fare l'austerità #b# è UN RIFLESSO dell'economia reale#/b#, se sprecate e non lavorate abbastanza e bene poi è chiaro che mancano i soldi! Non incaponitevi con la storia che sia colpa dell'Euro o della BCE... Noi siamo esperti economici e finanziari e vi diciamo che sul nostro lato, con il QE, i fondi salvastati, gli stress test delle banche è il resto è stato fatto ora il possibile. Sì, ci sono stati errori in passato, ma guardate come vanno bene i mercati finanziari, questo prova che la parte finanziaria è stato sistemata. Voi che siete dall'altro lato dell'economia reale state a lamentarvi delle tasse soffocanti, dell'euro, delle banche perchè NON CAPITE che alla fine i debiti si pagano sempre anche quelli pubblici. #b# Sulle banche, sul debito, sul bilancio pubblico cosa c'è ancora da fare, non vedete che le "spread" sono ormai a zero e tutti i mercati sono saliti ?#/b# Non capite che #b#le banche non prestano perchè non trovano gente a cui vale la pena prestare, lo stato tassa alla morte perchè non ha soldi in cassa, l'euro per fortuna che almeno ci protegge i risparmi, i tassi di interesse sono anche troppo bassi#/b#,... che cosa c'entra "la moneta", che è solo un riflesso dell'economia reale, piuttosto datevi voi una mossa a lavorare se ne volete avere di più (ve lo diciamo noi che siamo impiegati o consulenti di grandi fondi e banche...). Siete voi, i milioni di lavoratori pubblici e privati, i funzionari, manager, imprenditori, lavoratori autonomi, forestali, impiegati pubblici, insegnanti, taxisti, farmacisit e così via che avete dei difetti, non siete competitivi, non siete abbastanza efficienti e all'altezza, ma il meccanismo della moneta e del debito è stato sisemato ora grazie al lavoro delle Banche Centrali come si vede dai mercati. Ora non resta che lavorare di più e meglio, essere meno nepotisti, corrotti, faciloni, assomigliare di più ai tedeschi e ai coreani e poi anche i soldi arrivano....#/i# E nel caso dei greci questo discorso degli esperti viene portato al quadrato. Questo è il messaggio che viene non solo da Monti, Padoan, Draghi, Yoram Gugteld, Davide Serra, ma dagli Zingales, Allesina, Boldrin/NoiseFromAmerika, MilanoFinanza, Sole24ore, Manasse, Scacciavillani,... giù fino alla maggioranza dei blog di economia. Ad esempio uno dei cretini più insidiosi in questo campo è Mario Seminerio, un analista finanziario che grazie alla costanza con cui sforna 3-4 pezzi ogni giorno con tono saccente trovi citato da tante parti. Ad esempio, ^sul Financial Times questa settimana scrivono che occorre creare più moneta#http://www.ft.com/intl/cms/s/0/175f6634-b2d3-11e4-a058-00144feab7de.html?siteedition=intl^, tramite una moneta parallela, esattamente come qui si spiega da due anni. Ed ecco subito Seminerio che fa sfoggio di sarcasmo su argomenti di cui non capisce letteralmente niente ----- ^"Vado pazzo per le Grexit ben riuscite"#http://phastidio.net/2015/02/16/vado-pazzo-per-le-grexit-ben-riuscite/^, Feb 16, 2015 Mario Seminerio, Phastidio #i# Questa settimana, l’editoriale di Wolfgang Münchau sul Financial Times si dedica a suggerire alla Grecia come abbattere l’austero euro-regime. Ma non, come ci si attenderebbe, uscendo dalla moneta unica, bensì con una astuta manovra sul filo della presunta legalità europea. Ne esce un piano che sarebbe piaciuto molto a John Hannibal Smith dell’A-Team, quello del “vado pazzo per i piani ben riusciti”. Münchau, il più antitedesco dei tedeschi, argomenta che, poiché la Grexit è l’opzione più estrema e rischiosa per Atene, serve un piano B. Che viene identificato nella creazione di “pagherò” (IOU, come li chiamano gli anglosassoni), secondo le indicazioni degli economisti statunitensi Robert Parenteau e John Cochrane. Secondo il primo, questi pagherò dovrebbero assumere la forma di “tax anticipation notes“, quindi titoli di credito garantiti dai futuri flussi di imposte, utilizzati negli stati Usa che ricorrono ad esse per finanziare il deficit in attesa che la congiuntura migliori. La proposta di Cochrane è più generica, e prevede di creare moneta per via elettronica per pagare pensioni ed altri trasferimenti, quindi come mezzo di scambio.#/i# #F_START# size=3 color=black face=Helvetica #F_MID# No. Cochrane, il top esperto di finanza forse oggi in America, non è "generico". Seminerio ^non ha voluto fare la fatica di leggere cosa dice e riporta male#http://johnhcochrane.blogspot.it/2015/02/beware-of-greeks-bearing-bonds.html^ quello che riporta malamente Munchau. Se lo leggeva in inglese vedeva che scriveva: a) che la Grecia deve fare default restando nell'euro e b)#b# emettere degli zero coupon bond ad un anno CHE ACCETTA PER PAGARE LE TASSE, perchè "nel mondo moderno i bonds fungono da moneta" e non occorre "stampare moneta" se vuoi emettere moneta.#/b# Questo però è un concetto troppo difficile da capire per chi si limita a leggere i giornali e commentarli come il Seminerio, che omette praticamente quello che conta nel meccanismo proposto da Cochrane e non capisce la nozione base di finanza sottostante ^("in modern financial markets, a country doesn't even need the right to print money in order to, well, print money! Bonds are money these days..."#http://johnhcochrane.blogspot.it/2015/02/beware-of-greeks-bearing-bonds.html^) #F_END# #i# (Mario Seminerio) Secondo Münchau, con una simile levata d’ingegno sarebbe possibile per la Grecia fare default senza dover essere espulsa dall’Eurozona né dalla Ue, per “mancanza di mezzi legali” a farlo. Ma non è fantastico, tutto ciò? Purtroppo per l’astuto Münchau, e per il paese che tentasse questa operazione, le cose finirebbero assai male, e pure molto in fretta. Intanto, vediamo le tecnicalità. Da cosa sarebbero “garantiti” i nuovi pagherò? Nella versione Parenteau, come detto, dal futuro flusso di imposte. Il che, per un paese come la Grecia che, il mese precedente le elezioni, ha visto un mini-crollo del gettito, non pare promettere benissimo. #/i# #F_START# size=3 color=black face=Helvetica #F_MID# #b# "la tecnicalità" è che se lo stato emette crediti fiscali ci paghi le tasse. Fino a quando non capisci questo fai solo dei bla bla bla... #/b# In questo modo una parte delle tasse non le paghi con gli Euro , ma con questi zero coupon ad un anno emessi dallo Stato greco, per cui cosa c'entra che il mese prima della vittoria di Syriza la gente abbia ritardato i pagamenti di tasse, tipo l'IMU ? I cittadini devono pagarle poi comunque ora, ma lo Stato potrebbe alleggerirle accettando crediti fiscali che lui stesso emette e considera nel suo bilancio equivalenti a pagamenti in euro. #F_END# #i# (Mario Seminerio) La versione-Cochrane, invece, è proprio purissima fiat money, e come tale immaginiamo avrebbe l’immediato stigma (e sanzione) della illegalità.#/i# #F_START# size=3 color=black face=Helvetica #F_MID# Ehi..."fiat money" è anche l'euro, il dollaro e lo yen. I quali sono tutti basati sul fatto che ci paghi le tasse, non sono convertibili in oro o altre valute ad un tasso fisso. Sono tutti "fiat purissimi" allo stesso modo. L'unico valore intrinseco glielo da la "conversione" in tasse. Le monete moderne tutte sono solo numeri "convertibili in tasse", cioè lo stato le accetta "alla pari" quando paghi le tasse, quando paghi 1,000 dollari o 1,000 euro o 1,000 yen di tasse puoi usare un bonifico da 1,000 dollari, euro o yen. A parte questo sono tutte "fiat purissime" ! Quello che dice invece Cochrane è che lo Stato greco ne emetta anche lui, senza rinunciare all'euro e #b# specifica che emettere bond e non moneta legale non è vietato formalmente dai trattati UE, rispondendo nei commenti anche Scacciavillani che subito gli dice "è illegale!". In realtà entri in una zona ambigua dell'Euro#/b#, perchè i trattati UE vietano il finanziamento monetario della Banca Centrale al governo e l'emettere moneta legale (banconote) e lo stesso il QE di Draghi forse viola il primo divieto, come sostiene la maggioranza dei tedeschi. Sicuramente lo violavano le promissory notes dell'Irlanda, poi convertite in bonds e comprate quatta quatta dalla Banca Centrale irlandese come ammettono ora che ormai è stato fatto anche gli irlandesi (^vedi Karl Wheelan che insegna a Dublino ad esempio#http://karlwhelan.com/blog/?p=739^). Per cui anche quando esiste un divieto formale nei trattati UE si è trovato il modo di scavalcarli, giusto ? Nel caso allora dell'emissione di zero coupon bonds da parte di uno stato membro che li accetti per pagare le tasse, si apre una questione legale di sicuro perchè non è un caso previsto nei trattati. Ci potranno quindi essere ricorsi alle corti europeee e quant'altro, ma intanto la Grecia o l'Italia lo implementano e poi si vedrà cosa diranno dopo i ricorsi legali del caso alla fine le corti di giustizia... Non bisogna esagerare nell'essere gli unici coglioni della UE. Tutti hanno violato e violano tuttora i limiti del 3% del deficit giusto ? (Spagna, Portogallo, Francia...). Con il QE hanno appena violato il divieto di finanziamento monetario...e le promissory notes Irlandesi... dai che uno stato non può fare emettere bonds e accettarli per le tasse... #F_END# #i#(Mario Seminerio) Ma soprattutto, per quanto detto, per quale motivo la popolazione dovrebbe accettare un mezzo di pagamento garantito praticamente dal nulla? #/i# #F_START# size=3 color=black face=Helvetica #F_MID# Perchè se devi pagare 1,000 euro di IMU greca ad esempio invece di fare un bonifico dal tuo conto in euro gli consegni un credito fiscale da 1,000 euro che lo stato ti ha dato, o come rimborso fiscale o come pagamento di qualcosa. Lo stato accetta sia 1,000 euro sia uno zero coupon dal valore facciale di 1,000 euro che ha emesso e #b#solo un cretino darebbe subito via il secondo per 500 o 400 euro al primo che passa invece di usarlo per pagarci i 1,000 euro di tasse#/b# . Chiaro che se però uno fa finta di non aver letto che E' ACCETTATO PER PAGARE LE TASSE poi può scrivere tutti gli sberleffi che vuole... #F_END# #i#(Mario Seminerio) Verosimilmente, i greci correrebbero ad incettare euro (cosa che sta peraltro già avvenendo), considerati riserva di valore. La “nuova moneta-pagherò” si svaluterebbe immediatamente, e diciamo che questo potrebbe anche essere l’obiettivo di riequilibrare i fondamentali del paese..#/i# #F_START# size=3 color=black face=Helvetica #F_MID# Come ^spiegato da Munchau in un dibattito online ieri con Hugo Dixon che lo criticava, questi crediti fiscali sarebbero un #b#"medium of exchange"#http://www.chaniapost.eu/?p=17407^, non riserva di valore#/b#. Servono a far circolare soldi nell'economia tramite il meccanismo delle tasse che sono dovute, chiaro che non sono qualcosa che metti via per tuo nipote o per la pensione. Ma il denaro ha come primo scopo essere un "mezzo di scambio" no ? #F_END# #i# (Seminerio) Peccato che, a quel punto, il sistema bancario greco finirebbe annientato dalle corse agli sportelli, a prelevare euro “veri”#/i# #F_START# size=3 color=black face=Helvetica #F_MID# Questo uno lo dice se non ha letto cosa dicono Parenteau e Cochrane ma solo il pezzo giornalistico e se uno ignora che esiste il l'arbitraggio. Se tu ricevi 1,000 di zero coupon e corri in banca a cambiarli in euro, la banca, come chiunque altro sul mercato, te li accetta non per 1,000 ma per ad esempio 800 euro. Ma anche la banca deve pagare tasse o ha clienti a cui rivenderli che devono pagare tasse e quindi lei o altri devono pagare 1,000 euro di tasse per cui compreranno volentieri uno strumento che costa 800 euro con cui possono pagare 1,000 euro di tasse. #b# Se però la "quotazione" di questo strumento scende troppo, ad esempio a 700 euro in tanti si buttano a comprarli, magari facendosi prestare i soldi in banca (!), perchè poi ci guadagnano, magari rivendendoli per 800 euro di più il giorno prima in cui l'Irap o IMU sono dovute a gente che deve pagare 1,000 euro. Questo si chiama "arbitraggio" e funziona quando esiste un ancora al valore dello strumento, che in questo caso (repetita iuvant) è IL FATTO CHE LO STATO LO ACCETTA ALLA PARI PER LE TASSE. #/b#Non facciamo finta di non aver sentito eh... si basa tutto su questo concetto.#F_END# #i# (Mario Seminerio) Ah, e non scordate che, sempre a quel punto, la Bce avrebbe già tagliato l’autorizzazione alla banca centrale greca a stampare euro nell’ambito della Emergency Liquidity Assistance (ELA), essendone venuti meno i presupposti. A dirla tutta, i presupposti sarebbero venuti meno anche ora, visto che le banche greche sono insolventi (Yanis Varoufakis dixit). Quindi fischio finale, controlli sui capitali e creazione di una nuova moneta nazionale.#/i# #F_START# size=3 color=black face=Helvetica #F_MID# Lasciamo perdere il fatto che i trattati UE dicono che l'ELA è responsabilità delle Banche Centrali nazionali e non della BCE e queste creano moneta e la prestano alle loro banche per proprio conto per cui potrebbero ignorare la direttiva della BCE. (L'unica vera minaccia è tagliare fuori dal sistema di pagamenti transnazionale Target2 perchè lì la BCE ha il controllo diretto...) Come spiegato ^nell'articolo di Cochrane di cui ho parlato diffusamente#http://www.monetazione.it/blog/defaultEconomia.php?topicGroupID=1&idr=123579459#123579459^ e che il nostro non ha letto, l'emissione di questi zero coupon bond accettati per pagare le tasse #b# è un addizione agli euro che già esistono. Se prima in Grecia c'erano ad esempio 200 mld di euro nei conti bancari ora ce ne saranno 200 mld + 30 mld di questi crediti fiscali#/b#. I quali si svaluteranno, sicuro! Ci mancherebbe! In media forse un 20% o forse varranno anche un 30% in meno degli euro, ma probabilmente non un -50% in meno come succederebbe se passi alla dracma abolendo l'Euro in Grecia. Sai perchè testa di legno ? PERCHE' LO STATO LI ACCETTA PER LE TASSE COME SE FOSSERO EURO E L'EURO RESTA MONETA LEGALE per cui ai fini delle tasse esiste una "conversione in Euro" alla pari. Di conseguenza, #/b# essendo una moneta addizionale, con un valore che fluttua rispetto all'euro ma che non è carta straccia (devo ripetere per la decima volta perchè?), questa moneta può essere usata anche per ricapitalizzare le banche. Come ogni altra moneta al mondo. Anche la dracma la usavano per questo, valeva meno del marco o del franco, ma in Grecia la usavano eh? #b#. Proviamo di nuovo: prima c'erano solo Euro in Grecia e ce ne sono troppo pochi. Ora aggiungi agli euro esistenti altra moneta, che fluttua in valore, ma è ancorata alle tasse e che come ogni altra moneta viene usata... #/b# #F_END# #i# (Mario Seminerio) Cosa resta del geniale e “legale” piano di Münchau? Nulla, o forse un fumo denso e acre. Quello della Grexit. Perché il problema è ormai questo: il mondo è pieno di genietti e guru che ci raccontano come fare per risolvere ogni problema senza dolore, soprattutto quelli dell’Eurozona. Alcuni sono più tranquilli e riflessivi, altri decisamente più esagitati e napoleonici, a volte borderline. E’ il trionfo del controfattuale più avvincente, un vero e proprio contest di fiction. Peccato che si tratti -appunto- di controfattuali, e che le interpretazioni storico-analogiche lascino il tempo che trovano. Ma sono dettagli. Se anche Münchau si è ridotto così, significa che questa eurocrisi ha logorato davvero tutti, incluse le menti migliori.#/i# #F_START# size=3 color=black face=Helvetica #F_MID# Il meccanismo suggerito per la Grecia non viene dal giornalista finanziario Munchau, ma da Parenteau e Cochrane. Si da il caso che Cochrane, pur essendo neo-liberista, conservatore e pro-austerità nell'insieme, non è un cretino come Seminerio anzi è diciamo qualcosa come l'erede di Milton Friedman per intenderci, #b# il top accademico quando si parla di bonds, debito, moneta e banche. E spiega da sempre che per restare nell'Euro paesi come la Grecia e l'Italia devono dare un default sul debito pubblico#/b# . Sarebbe bello che fossero tutti efficienti come la Germania, ma non essendolo ne segue logicamente che il loro debito deve essere soggetto a default se vuoi che l'Euro funzioni. Chiaro che così le banche, fondi e speculatori che comprano debito della periferia dell'eurozona la prendono nei denti, ma Cochrane dice che "ehi.. è il capitalismo" (vero) bellezza. Chi specula sul debito o presta alla 'azzo può e deve perdere soldi ogni tanto. Lo ha spiegato in articoli, paper e sul suo blog ed è ovvio, ma #b# gli imbecilli nostrani invece fanno finta di non capire o veramente non leggono e non capiscono, per cui strillano che vogliono l'Euro ma guai al Default, perchè si devono sempre "proteggere i risparmi", a costo di distruggere l'economia. #/b# Di conseguenza, nel caso della Grecia, hai John Cochrane che scrive che forse alla fine il meno peggio potrebbe essere rimanere nell'euro, dare un default e stamparsi una moneta parallela all'euro sotto forma di emissione di zero coupon bond (per aggirare i trattati) accettati per pagare le tasse. Una soluzione simile ha avanzato dal 2012 il nostro Warren Mosler, a cui Parenteau fa riferimento e con cui discute. Venendo all'Italia, noi siamo in una situazione dieci volte migliore di quella dei poveri greci data la tassazione da noi già oltre il limite e che quindi si può tagliare, i soldi tutti in Italia e non scappati all'estero, le banche talmente piene che ormai rifiutano i depositi, un export dieci volte quello greco.. Di conseguenza, da noi questa soluzione alla crisi funzionerebbe molto meglio, anzi funzionerebbe di sicuro (in quanto aumentare la quantita di moneta funziona sempre...vedi ad es. Willem H. Buiter,^The Simple Analytics of Helicopter Money: Why It Works – Always#http://www.economics-ejournal.org/economics/discussionpapers/2014-24^ oppure gli articoli di Biagio Bossone) Esiste un altro problema importante: dato che che si tratterebbe di una manovra unilaterale da parte dello stato greco o italiano, a mio avviso, alla fine porterebbe alla disintegrazione dell'euro (cosa che Cochrane, Munchau e Parenteau non credono invece). In ogni caso avverrebbe in modo graduale, a tappe (prima emetti moneta parallela...) e senza farsi troppi danni, come avverrebbe con una conversione forzosa degli euro in lire o dracme. Ma per i nostri "top blogger" di economia che passano il tempo a commentare i giornali, #i# "il mondo è pieno di genietti e guru che ci raccontano come fare per risolvere ogni problema senza dolore" #/i# Per ulteriori approfondimenti vedi ^ Unraveling the Mysteries of Money^#http://faculty.chicagobooth.edu/john.cochrane/research/papers/52-59_MorningstarConversation.pdf^ sempre di Cochrane. Qui non si sta nemmeno citando la MMT, si fa riferimento alla teoria monetaria a Chicago, che arriva a conclusioni simili, ovvero : a) il fondamento del denaro sono le tasse e b) il denaro alla fine consiste oggi in debito pubblico a breve termine. Per cui se emetti del debito pubblico a breve, anche senza interessi ma che viene accettato per pagare le tasse hai di fatto stampato moneta #F_END#

Lo stato italiano si è assunto i crediti verso la Grecia delle banche degli altri paesi - GZ  

  By: GZ on Lunedì 16 Febbraio 2015 15:14

#i# (riscritto)#/i# ^la raccolta dei fondi comuni e banche tocca nuovi record, i massimi dal 1999#http://www.lastampa.it/2015/01/27/economia/fondi-raccolta-ai-massimi-dal-Qx0BBbrsydrGaKYL3pN0EK/pagina.html^, la borsa italiana sovraperforma ora le altre ed è in corso persino un boom dei mutui, +34% dall'anno scorso, per cui queste sono considerazioni superflue, comunque... #b# #F_START# size=2 color=black face=Helvetica #F_MID#"l’esposizione delle banche italiane verso la Grecia nel 2010 era di 1,9 mld. Oggi l’esposizione dello Stato italiano è di 40 mld.." (Vincenzo Visco, l'ex ministro delle Finanze)#/b# #i# (^da Repubblica#http://clericetti.blogautore.repubblica.it/2015/02/10/quanto-ci-e-costato-salvare-le-banche-tedesche/^: “Quando è esplosa la crisi della Grecia l’esposizione delle banche italiane verso quel paese ammontava a circa 1,9 miliardi. Oggi l’esposizione dello Stato italiano verso Atene è di 40 miliardi. Anche per la Spagna, con cifre un po’ diverse, è andata nello stesso modo”. Vincenzo Visco, ex ministro delle Finanze, non potrebbe essere più esplicito. La crisi Greca è stata gestita in modo da trasferire i crediti delle grandi banche soprattutto tedesce e francesi dai loro bilanci a quelli degli Stati, tutti gli altri Stati dell’Eurozona. I cittadini tedeschi sono convinti che, come contribuenti, sia stato loro accollato il peso del salvataggio dei Greci pigri e corrotti. In realtà sono stati chiamati a salvare le loro banche che avevano incautamente ecceduto con i prestiti. Ma almeno erano le loro banche: che cosa dovrebbero dire i cittadini italiani, che sono stati pesantemente coinvolti nonostante che i prestiti delle nostre banche alla Grecia fossero poca cosa?#F_END# )#/i# Raccontiamo la storia. Quando è stato annunciato che la Grecia voleva entrare nell'Euro il debito privato, di famiglie e imprese nel paese era di 50 mld. Dal 1998-2000 al 2009-2010 è esploso di cinque volte, fino a 250 miliardi. #ALLEGATO_1# Ne hanno beneficiato nei primi anni quasi tutti in Grecia, ad esempio nel 2008 all'aereporto di Atene i taxi erano tutti delle Mercedes gialle (comprate a debito). Ma i ricchi greci e i politici e loro amici in particolare hanno proprio rubato miliardi a man salva e li hanno ora portati tutti all'estero, come la famiglia dell'ex primo ministro Papandreu a cui ^hanno trovato questa settimana nella lista Falciani 500 milioni in svizzera in un conto cifrato intestato alla madre#http://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/socialisti-reali-madre-papandreou-ex-premier-greco-aveva-500-94220.htm^ Le banche francesi, belghe, tedesche, olandesi e così via di questi 250 mld di credito privato la maggioranza lo erogavano loro e guadagnavano in media 15-20 miliardi l'anno di interessi e commissioni varie sul debito. Calcolando a spanne, possono aver incassato un 60-70 miliardi cumulativamente negli anni dell'euro, solo con il debito privato greco. Poi hanno guadagnato anche su quello pubblico. Tieni presente che il PIL greco è arrivato ai 200-250 mld l'anno in quegli anni (per poi ridursi ora mi sembra sui 180) per avere un idea. Se riesci a creare un 400-450 mld di debito e questo costa più della media (perchè i greci nonostante l'euro hanno sempre pagato di più della media e il debito privato più di quello pubblico) fai dei bei soldi. Il capolavoro però è stato nel 2011-2012 quando il costo del debito pubblico greco è esploso dal 4 al 20-25% medio e qui hai avuto due belle annate sul debito greco... Sì perchè poi tutto è finito bene, per le banche. Nel 2011 ci si accorge infatti che sia lo stato che i privati in grecia non possono pagare un debito totale sui 450 miliardi, i tassi greci vanno dal 5% al 25%, la Troika interviene e assume i crediti delle banche su di se.... per cui queste si tengono i profitti che hanno fatto creando questa montagna di debito in Grecia e tasferiscono il peso del debito che hanno creato sugli Stati. #F_START# size=4 color=black face=Helvetica #F_MID#Il colmo però è l'Italia, le cui banche NON hanno prestato quasi niente in Grecia, ma essendo governata da personaggi per i quali è difficile anche trovare delle parole si è assunta lo stesso 40 mld di debito greco, che era stato creato da banche di altri paesi#F_END# #b# #F_START# size=2 color=black face=Helvetica #F_MID#"Nota "macroeconomica".#/b# L'Euro ha portato alla Grecia un periodo di boom, dovuto ad un esplosione dell'indebitamento privato (famiglie e imprese), di quello pubblico (deficit pubblici record) e ovviamente come somma dei due dell'indebitamento verso l'estero. Questo perchè l'Euro ha messo fine al periodo di alta inflazione in Grecia, con connessa sistematica svalutazione della dracma. #ALLEGATO_2# (dal grafico sembra che l'inflazione sia calata prima dell'euro, ma come in tutti i paesi europei la Grecia ha annunciato anni prima che voleva entrare nell'euro e ha adottato politiche consonee ricevendo quindi flussi di capitale speculativo IN ANTICIPO dell'entrata effettiva nell'Euro) E' vero quindi che grazie all'euro l'inflazione greca è diventata quasi come quella del resto d'europa e che prima era invece "sudamericana". Ma abbattere l'inflazione è la condizione per far aumentare l'indebitamento. Avendo abbattuto l'inflazione l'indebitamento totale in Grecia è salito da circa 150 mld pre-euro a circa 550 miliardi oggi. E ora che la Grecia è sommersa sotto una montagna di debito sia privato che pubblico l'inflazione è il -2%, quindi il peso dell'enorme debito greco aumenta di circa 20 mld l'anno automaticamente solo perchè il valore dell'euro "cash" in grecia aumenta del 2% l'anno. Ai vecchi tempi nessuno avrebbe mai creato tutto questo credito perchè temeva l'inflazione e la svalutazione che erodevano continuamente il debito. Il meccanismo dell'Euro è fatto di due ingredienti: il controllo della moneta tolto agli stati e l'obbligo per questi di indebitarsi che effettivamente comprime l'inflazione e la liberalizzazione finanziaria che consente alle banche di creare tonnellate di credito per il consumo, per gli immobili e per la speculazione e manipolazione finanziaria. All'inizio l'effetto sembra ed è benefico perchè di colpo tutti ricevono soldi a prestito e le istituzioni che creano questo credito guadagnano molto, ma partecipano di un boom generale e nessuno ci fa caso. Poi arriva il crac, si agita lo spettro del default e le istituzioni europee e il FMI arrivano a salvare le banche che si ritirano con i loro utili dal campo e lasciano il paese incatenato ai debiti e con inflazione negativa il che fa lievitare automaticamente il peso del debito... #F_END#

Il ritorno alla Lira non passa perchè in Italia ci sono troppi Euro - GZ  

  By: GZ on Lunedì 16 Febbraio 2015 03:10

Stock: Euro

#i#Le reti di pf mettono a segno nel 2014 una raccolta netta complessiva pari a 23,6 miliardi di euro, in crescita del 42%...#/i# Il ritorno alla Lira è difficile perchè in Italia ci sono troppi Euro, cioè troppa ricchezza. Il motivo è che gli italiani (o per la precisione una parte degli italiani) hanno molta ricchezza, sia rispetto alla situazione pre-euro che rispetto agli altri paesi. L'economia produttiva è a pezzi, ma la ricchezza finanziaria: a) ha beneficiato dell'Euro, b) non ha risentito della crisi #ALLEGATO_1# la ricchezza finanziaria (conti correnti, risparmio, polizze, titoli di stato, obbligazioni varie, azioni, fondi...) degli italiani ha toccato oggi il suo livello più elevato, pari a quello del 2008. Le perdite sulle azioni sono state compensate dai guadagni sulle obbligazioni. Sono più di 9mila miliardi, anche assumendo che gli immobili valgano un poco meno di quanto calcola Bankitalia (ma attenzione che negli ultimi mesi è in corso un boom dei mutui...) Per quanto l'allarmismo e il terrorismo che i media spargono sui "risparmi bruciati" se si ritorna alla Lira sia esagerato, il nocciolo della storia non è affatto falso. Una parte della ricchezza gli italiani (quelli abbienti) la perderebbero se lo stato convertisse in Lire i conti bancari e molte attività finanziarie, per cui specialmente tra la gente che ha soldi, l'opposizione al ritorno alla lira è fortissima. E la gente che ha soldi è quella che conta In parole semplici, #F_START# size=5 color=black face=Helvetica #F_MID#gli interessi di chi ha ricchezza e patrimonio non coincidono con quelli di chi si guadagna da vivere con il lavoro. L'Euro va bene per i primi e male per i secondi#F_END# Ad esempio per i tedeschi è diverso e anzi il contrario: beneficerebbero come ricchezza dall'uscire dall'euro e ne soffrirebbero come economia reale. La ricchezza media o mediana degli italiani è maggiore di quella dei tedeschi. Lo so che le statistiche che si sono visti sui giornali un anno fa quando la UE ha tirato fuori il confronto erano un poco falsate e andavano corrette. Ma anche l'articolo migliore su tutta la storia della ricchezza dei tedeschi stranamente poco elevata (^"Wealth Distribution and the Puzzle of Germany"#http://slackwire.blogspot.co.uk/2014/04/wealth-distribution-and-puzzle-of.html^) conclude che è vero: i tedeschi hanno reddito più elevato, ma meno ricchezza pro-capite degli italiani. Tre motivi. i) I tedeschi affittano (al 40%) e gli italiani posseggono casa (all'85%) e come noto i valori degli immobili sono più elevati da noi e poi oltre la metà dei tedeschi non ha proprio questo asset. ii) Il debito pubblico italiano ha "sostenuto il tenore di vita" di una generazione di italiani (benestanti o quasi) pagano tassi di interesse reali dal 3 al 5% annuo (al netto dell'inflazione) per venti anni. I titoli di debito tedeschi molto meno. iii) I tedeschi negli anni '70 e '80 hanno pagato in passato più tasse e quindi hanno accumulato meno ricchezza. Il fatto di aver pagato lo stato tedesco meno di interessi e di avere pagato più tasse ha contribuito al fatto che in Germania si hanno più assistenza, sussidi e servizi che in Italia per cui avere meno ricchezza o risparmi è meno essenziale ("lo stato sociale...") iv) nel 1945 i tedeschi partirono veramente da zero, ad esempio tutti i crediti e debiti vennero azzerati per decreto degli anglo-americani e molta gente ricca perse veramente tutto Se guardi il confronto europeo la ricchezza media in Italia è una delle più elevate e non solo verso i tedeschi in particolare. ^Anche nello studio più accurato risulta maggiore di quella di quasi tutti i paesi europei#http://slackwire.blogspot.co.uk/2014/04/wealth-distribution-and-puzzle-of.html^. Alla fine bisogna capire che "l'economia dell'Italia" è fatta di due componenti, il reddito annuale che si produce, con le imprese, l'occupazione ecc... e questo appunto va male in Italia e bene in Germania. Poi però c'è la ricchezza o patrimonio (o risparmi) accumulato dalle ultime generazioni e nel mondo attuale e specialmente nell'Euro il suo andamento può essere anche l'opposto. In italia l'economia va male e la ricchezza bene e l'Euro la mantiene artificialmente gonfiata. Non c'è dubbio uscire dall'euro convertendo tutto per decreto in Lire faccia calare la ricchezza, per cui l'opposizione dei benestanti è piuttosto compatta al ritorno alla Lira. E tra parentesi, a differenza della Grecia, non c'è stato alcuno spostamento di soldi all'estero, i soldi sono qui in Italia. Ho seguito per due anni abbastanza il campo dei sostenitori dell'uscita dall'Euro, ma mi rendo conto ora che non si rendono conto del problema e per spirito di partigiano di opposizione e di lotta semplicemente lo negano. Il fatto è che il potere del denaro e della ricchezza è difficile da scavalcare specie nel mondo attuale dove i governi in praticano hanno come obiettivo di massimizzare la ricchezza finanziaria e sostenere a tutti i costi il mercato finanziario. Più ci pensi in modo obiettivo e non polemico e più ti rendi conto che non puoi proporre di convertire tutto in lire in Italia, devi proporre di lasciare stare i soldi in Euro e introdurre le Lire o qualcosa che funziona come le Lire in parallelo agli Euro (vedi ad esempio ^"Che Differenza C'è tra 100 Euro e un Bond senza Interessi con Cui Paghi le Tasse da 100 Euro ?#http://www.monetazione.it/forum/coolpost.php?topicGroupID=1&topic_id=3291&reply_id=123579534^ o ^"Il Top Economista Monetario di Chicago: Creare una Moneta Parallela"#http://www.monetazione.it/blog/defaultEconomia.php?topicGroupID=1&idr=123579459#123579459^) Se dici che gli tocchi i soldi in Euro il ritorno alla Lira non passerà mai. Ci sono troppi soldi in Italia (e sono in Euro)

che 'azzo chiede la UE gli interessi alla Grecia - GZ  

  By: GZ on Mercoledì 11 Febbraio 2015 21:16

i giornali e internet sono ora tappezzati di articoli e commenti sulla Grecia che vanno dal disprezzo per i greci scialacquatori e infidi alla solidarietà emotiva per i compagni greci, passando per il #i# "sì, hanno ragione a ribellarsi, ma non capiscono niente perchè il problema è uscire dall'Euro".#/i# E' raro però che trovi nei commenti i numeri della Grecia che sono questi: #ALLEGATO_1# da cui si nota che le sofferenze di una larga parte della popolazione sono dovute al taglio da 83 a 77 miliardi (-16 mld) della spesa pubblica e che i debiti pubblici dello stato sono ora 320 mld contro tasse di 80 mld (per confronto, in Italia il debito pubblico è di 2,100, di cui però solo 2,000 mld costano e le tasse sono 800 mld, quindi il loro ratio di tass/debito è più del doppio del nostro) Si nota anche che nel 2011 lo stato greco ha pagato 15 mld di interessi, a fronte di un totale di 88 miliardi di tasse. La Grecia deve chiedere, come minimo minimo, di non pagare i 10 mld di interessi alla UE, FMI e fondi salvastati vari (e anche ai fondi hedge avvoltoio che hanno comprato debito greco, quasi tutti nel 2011-2012 a prezzi più bassi). Togliendo questi interessi potrebbe rimettere un poco in sesto l'economia e smettere di far soffrire la gente. Nota bene: stiamo parlando di pagare interessi. Cioè la UE e il FMI vogliono guadagnarci con l'usura (vedi fondo pagina) 'azzo, la Grecia ha inflazione a -1% o -2%, l'eurozona è a 0% di inflazione e le istituzioni pubbliche dell'Eurozona vogliono farsi pagare interessi sul debito dai greci, quando l'inflazione è negativa o zero e quindi non c'è nessuna giustificazione in termini di "potere d'acquisto" cioè #F_START# size=4 color=black #F_MID#il denaro oggi si rivaluta da solo, anche senza interessi#F_END#, giusto ? (inflazione a -1% in eurozona, che vuole dire che automaticamente guadagni un 1% l'anno). Vogliono ora gli interessi su debito greco, che inizialmente era in mano a banche e fondi internazionali che dette istituzioni pubbliche europee hanno salvato e che continua ad accumulare interessi ora in mano a loro. Se uno fa un calcolo andando indietro a quando la Grecia è entrata nell'euro, trova che lo stato greco ha pagato (perchè prima i tassi erano più elevati in %) qualcosa come 100 mld di interessi sul debito pubblico. In aggiunta, come si sa, anche il debito privato dei greci è esploso con l'euro (triplicato) e questo era più costoso in media ovviamente, per cui non mi stupirei che facendo un calcolo arrivi sui 200 mld di interessi cumulativi pagati dai greci sul loro debito da quando sono nell'Euro. Su un PIL annuo di 180 mld (oggi). Una parte di questi interessi è andato a banche greche, ma i 3/4 a istituzioni finanziarie estere, per cui l'Euro ha funzionato alla fine come una macchina per spremere interessi sulla Grecia (e per fare arricchire una quota della società greca, che poi ha portato i soldi all'estero (la madre dell'ultimo premier socialista Pasok, Papandreu è risultato dalla lista Falciani ieri che ^aveva sembra 500 milioni di euro in Svizzera#http://www.blitzquotidiano.it/economia/lista-falciani-ricattare-la-grecia-500-2097384/^. Intestati alla mamma) Un altro modo (sempre a spanne) di fare questi calcoli degli interessi pagati all'estero dai greci grazie all'Euro è notare che la Grecia ha una posizione finanzaria netta con l'estero del -120% del PIL, per cui se in media ha pagato un 5% per 12 anni arrivi con gli interessi composti e cumulativi ad un 70% del PIL greco pagato in interessi all'estero. Come ^ho mostrato anche nel caso dell'italia#http://www.cobraf.com/DocumentiScaricabiliCobraf/63_PDF.pdf^, #F_START# size=4 color=black #F_MID#l'Euro è una macchina per indebitare e spremere interessi che vanno all'estero#F_END# E' ovvio che i governi europei dietro i fondi salvastati e la BCE e il FMI (cioè gli USA) devono semplicemente dire che, #b# come minimo, non chiedono più interessi ai greci#/b# . Sono rovinati in Grecia e loro vogliono pure che questi gli paghino gli interessi anche se l'inflazione è sottozero per cui il loro denaro si rivaluta da solo. In pratica le istituzioni pubbliche europee vogliono guadagnare interessi sulla pelle dei greci, dopo che con l'Euro hanno creato una macchina per spremere interessi verso l'estero che macina debito, interessi e distruzione economica da una decina d'anni. Non esiste nessuna base morale e logica per tenere i greci indebitati anno dopo anno a pagare interessi e a favore di altri stati (e fondi esteri) Bisogna tornare agli economisti greci, quelli antichi, #b# Platone#/b# e #b# Aristotele#/b# , che erano tutta un altra cosa rispetto a quelli attuali. -------------- #i# Platone affronta a più riprese l’argomento dell’interesse. Nessuno, per esempio, deve depositare denaro presso chi non è di sua fiducia, né darlo in prestito per interesse: la legge, infatti, non obbliga chi ha ricevuto il prestito a pagare l’interesse o a restituire il capitale. Deve, inoltre, essere condannato a pagare il doppio, chi ricevuto, una prestazione d’opera, in anticipo sul pagamento, non la ricambi pagando la ricompensa nel tempo convenuto. Platone insiste sul punto precisando che se passato un anno, costui pagherà anche l’interesse di un obulo al mese per ogni dracma del prezzo del lavoro, e questo a prescindere dal fatto che fosse proibito in ogni altro caso a trarre interessi dal danaro. Si nota quindi la posizione di estrema condanna di Platone, per il quale il debitore, salvo il caso di mora, non è tenuto a restituire neanche il capitale ricevuto. Per #b# Platone#/b# la moneta era un simbolo escogitato per facilitare gli scambi [3]; tutto ciò era funzionale a teorie, secondo le quali il valore della moneta è, in linea di principio, indipendente dalla materia di cui è composta. Da ciò discende la sua ostilità verso l’uso dei metalli preziosi ed il suo sostenere la possibilità di una moneta a circolo chiuso. #b#Aristotele#/b# (384-322 a.C.), definito “il primo economista analitico”, porta avanti il pensiero platonico sulla moneta e sul guadagno. Il Philosophus, analizzando la ricerca del bene e della felicità, viene ad inquisire “su di una cert ’altra opinione meno ragionevole la quale pone la felicità in ciò che ha ragione di bene utile, cioè il denaro. E ciò ripugna al concetto di fine ultimo. Infatti si dice utile una cosa per il motivo che essa è ordinata ad un fine: siccome il denaro presenta una utilità universale nei riguardi di tutti i beni temporali, ne discenderebbe che tale opinione, riponente nel denaro la felicità, avrebbe una certa probabilità. Ma Aristotele la respinge per due ragioni. La prima è che il denaro si acquista per mezzo di violenza e con la violenza si perde. Ma ciò non conviene alla felicità che è il fine delle azioni volontarie: quindi la felicità non consiste nel denaro. La seconda ragione è che noi cerchiamo la felicità quale bene che non sia ricercato in ragione di altro. Il denaro invece è cercato in ragione di altro, perché precisamente ha ragione di bene utile, quindi la felicità non consiste nel denaro” [4]. Per questo motivo aggiunge che “quella vita che si incentra nel denaro, è violenta. Le ricchezze stesse non sono ciò che chiamiamo bene, sono infatti utili e ricercate in vista di altro” [5]. Per Aristotele, proprio come la proprietà ha due usi - l’uno proprio della cosa posseduta (oggi diremo valore d’uso), l’altro per effettuare scambi (valore di scambio) -, così vi sono due modi di guadagnare: lo scambio, o baratto, e l’ accumulazione capitalistica. Perciò la moneta agisce in due modi diversi nel processo economico per dirla con Roll, “come intermediario degli scambi, la cui funzione si esaurisce nell’ acquisizione del bene richiesto per la soddisfazione di un bisogno; e nella forma di capitale monetario, che conduce gli uomini a un desiderio di accumulare senza fine. Per la prima volta nella storia del pensiero economico viene stabilita la distinzione tra capitale monetario e capitale reale” [6]. #F_START# size=4 color=black #F_MID#Ne consegue che il modo più riprovevole di procurarsi un guadagno è quello in cui l’individuo si serve della moneta stessa al fine di accumulare altra moneta, cioè l’usura#F_END# Note [1] La Repubblica, VIII, 555 [2] Leggi, V, 742 [3] De Repubblica, 2, 321 [4] Super Ethica I, c.5 [5] Ethic,l.I, c.5 [6] E. Roll, Storia del pensiero economico , Torino, 1966, p.23 #/i#

non le tasse, non l'euro, non la Cina... è stato il nepotismo degli imprenditori - GZ  

  By: GZ on Domenica 08 Febbraio 2015 22:26

Luigi Zingales è probabilmente il professore di economia italiano con il "rating" accademico più alto (ci sono delle classifiche all'università che misurano in base alle pubblicazioni e incarichi formali la posizione dei docenti) Se guardi cosa dice (vedi ad es ^la lezione magistrale di Luigi Zingales allo Speciale Ravenna Future#https://www.youtube.com/watch?v=kjuLcfMuK0Q^ e altri suoi ^studi di econometria#http://www.haas.berkeley.edu/groups/finance/Diagnosing.pdf^) sembra che la causa del declino dell'industria italiana degli ultimi dieci-quindici anni sia.... #F_START# size=5 color=black #F_MID#il nepotismo dei piccoli imprenditori italiani#F_END# #/i# "...In this paper, we try to explain why Italian productivity stopped growing twenty years ago. We find no evidence that this slowdown is due to the adoption of the euro or to the impact of Chinese competition. .. ^In other words, familism and cronyism are the ultimate cause of the italian disease...#http://www.haas.berkeley.edu/groups/finance/Diagnosing.pdf^"#/i# Non l'apertura alla Cina e al resto dei paesi dove il lavoro costa 1 euro all'ora, non la tassazione asfissiante, non il crollo di domanda interna causato dall'austerità, non l'euro che ha sopravvalutato il cambio da quindici anni... Niente, questi fattori non risultano nei suoi test statistici. Riesce invece a infilare nelle equazioni in modo un tantino astruso il nepotismo atavico dei piccoli imprenditori che mettono il figlio a capo dell'azienda invece di un manager. Questo è il fattore che di colpo si è fatto sentire e ci ha affondato a partire dal 2000 #ALLEGATO_1# Ehi.. questo è come dicevo il professore di economia italiano più quotato, quello con la cattedra a Chicago, che viene ora giustamente nominato nei consigli di amministrazione non so se di ENI o cosa e citato con rispetto come dire Veronesi in medicina. E Zingales è di scuola liberista. Ti sforna uno studio di cinquanta pagine fitto di numeri sul declino delle imprese italiane e se guardi non mette nelle sue equazioni le tasse, tipo che in Korea (o le multinazionali) pagano il 20% e qui il 60%...Riesce però a sottoporre a test statistico il nepotismo dei piccoli imprenditori veneti e trova che è lì la causa del male dell'Italia. Dopodichè poi ovviamente dici, supponiamo che sia vero, che mettono i figli in azienda e non dovrebbero, dovrebbero fargli un test e se i parenti non lo passano li mettono fuori e pigliano il manager internazionale e poi si quotano e poi si fondono o si fanno comprare... Però forse gli italiani lo fanno dai tempi dei comuni, delle signore e del rinascimento no ? ----- ^mio post#http://noisefromamerika.org/node/12617^ in cui sfotto un poco i professori amici di Zingales che ne discutono con grande serietà ---- Questo è molto interessante, specialmente per le decine di migliaia di imprese italiane scomparse in coincidenza e successivamente all'adozione dell'euro e all'apertura alla Cina del 2001. Il bello di fare l'economista è che ti spiega come l'evidenza inganni. Imprenditori, management consultant (e comuni mortali) notano che dopo che il cambio sale da 1 a 1,5 dollari e verso la Germania è bloccato e dopo che si rimuovono le barriere alle importazioni dalla Cina per cui queste salgono da zero a 40 miliardi interi comparti dell'industria italiana scompaiono. E dato che i margini di profitto si riducono anche per quelle che sopravvivono ci sono meno investimenti e poi meno produttività di conseguenza. Cioè se interi settori industriali vengono decimati dal cambio sopravvalutato e dalla concorrenza a basso costo ne soffre anche la produttività. Senza contare l'aumento costante della tassazione (che non figura nello studio di Zinglaes), tipo che in Cina rimborsano l'IVA a chi esporta e da noi è salita dal 15% al 22% nel periodo.Tutto questo è però un illusione ottica perchè c'è uno studio econometrico che dice che i coefficienti non sono significativi nella regressione... per cui se anche avessimo avuto un cambio più basso del 30% e barriere verso la Cina le imprese sarebbero morte lo stesso, i margini di profitto sarebbero crollati lo stesso... Beh... se si vuole giocare al gioco della matematica però ci sono anche altri e più cazzuti che hanno dimostrato il contrario, teoricamente ed empiricamente. Ralph Gomory e William Baumol http://people.stern.nyu.edu/rgomory/academic_papers/82_national.pdf o http://mitpress.mit.edu/books/global-trade-and-conflicting-national-inte... (Gomory è un matematico puro che era a capo della ricerca di IBM, Baumol anche lui insomma..). Per fortuna anche in economia c'è chi riconcilia l'evidenza (aprire alla Cina e sopravvalutare il cambio distruggono la tua industria....) con la matematica. Non che sia necessario, perchè nessuno che abbia qualche esperienza pratica di imprese crederebbe che il "familismo" delle piccole e medie imprese italiane sia la causa principale dell'improvviso crollo dal 2000 circa in poi di quasi tutta l'industria italiana come Zingales. "...In other words, familism and cronyism are the ultimate cause of the Italian disease...." (Zingales) Bisogna anche avere il senso del ridicolo : l'indice della produzione industriale italiana era a 110 nel 2000 e oggi è crollato a 91 (dati FRED...) ed è stato il peso dell'atavico"familismo" degli imprenditori italiani medio piccoli che si è fatto sentire tutto in un colpo...Il cambio agganciato al marco, la tassazione asfissiante, il costo del lavoro cinese... nahhh...quelli nelle equazioni non risultano significativi al test del TFP.... Tra i tanti costi inutili e sprechi che appesantiscono l'economia occidentale non bisogna dimenticare quelli della ricerca universitaria in economia. Per curiosità: ci sono anche dei piccoli imprenditori che leggono questo forum ? --- a cui seguono ^reazioni scomposte di Boldrin sotto pseudonimo, seguiti da altro mio sarcasmo...#http://noisefromamerika.org/node/12617#comment-103452^

Il top economista monetario di Chicago: creare una moneta parallela - GZ  

  By: GZ on Domenica 08 Febbraio 2015 02:24

^John Cochrane#http://en.wikipedia.org/wiki/John_H._Cochrane^ oggi scrive che la soluzione per la Grecia (e anche per l'Italia) è di ^creare una seconda moneta parallela all'euro da da parte dello stato emettendo dei bond "zero coupon" (cioè senza interessi)#http://johnhcochrane.blogspot.co.uk/2015/02/beware-of-greeks-bearing-bonds.html^ ad un anno, usarli per pagare stipendi, pensioni e sussidi e accettarli per pagare le tasse. Ora che lo dice il tizio più importante a livello accademico al mondo su tutto quello che è bonds e debito ci credete che funziona ? I crediti fiscali differiti di due anni che proponiamo sai cosa sono in pratica ? Degli zero coupon a due anni. Questa seconda moneta o moneta parallela all'Euro si svaluterà rispetto all'Euro ? Sicuro, ma per il resto gli Euro continuano a funzionare nel paese per cui crei moneta addizionale ad un tasso di cambio che fluttua, senza dove convertire tutto in Lire di colpo. (Puoi persino dare un default parziale sul debito pubblico (in euro) senza uscire dall'Euro e intanto fae funzionare l'economia immettendo questa seconda moneta, dice Cochrane) In Italia gli economisti accademici, di sinistra e di destra, ignorano o al massimo se proprio qualcuno glielo chiede e non possono fare a meno di rispondere, liquidano con qualche battuta l'idea che la soluzione sia creare moneta da parte dello stato italiano, senza convertire alla Lira. Fuori dall'Italia, oltre a Warren Mosler e tanti altri che cito sempre, qui hai ora in pratica l'erede di Milton Friedman alla scuola di Chicago, il top esperto mondiale di finanza e bonds invece che conclude che sarebbe alla fine la soluzione meno peggio per noi. Questa che descrive oggi il Cochrane scrivendo da Chicago segue la stessa logica della soluzione dei ^"tax-based-bonds" di Mosler#http://www.levyinstitute.org/pubs/pn_12_04.pdf^ (che noi qui chiamavano BTP fiscali, cioè emettere BTP che vengano accettati per pagare le tasse) come subito un paio commentatori come Nick Edmonds e Ralph Musgrave hanno notato sul blog di Cochrane. Ed è anche sostanzialmente simile ai nostri ^crediti fiscali differiti#http://www.monetazione.it/DocumentiScaricabiliCobraf/49_PDF.pdf^ come ho fatto notare io (vedi commenti in inglese ricopiati sotto). Cochrane conclude che la conversione in Dracma (o Lire), la svalutazione e l'inflazione che si vorrebbero ottenere con il ritorno alla Dracma (o Lira) si possono in realtà realizzare anche all'interno dell'Euro, appunto creando una seconda moneta sotto forma di "pezzi di carta" che lo stato emette e con cui paghi le tasse. Cioè dice esattamente quello che qui predico da due anni e che ho spiegato finora invano nel libro di Hoepli ^John Cochrane#http://en.wikipedia.org/wiki/John_H._Cochrane^, per chi non lo sapesse è oggi il top economista monetario della scuola di Chicago (ci sono anche Bob Lucas, Gene Fama, Tom Sargent, ma sono vecchiotti, lui è l'erede diciamo), scrive editoriali sul Wall Street Journal, è il rivale accademico di Paul Krugman, è autore del testo di "asset pricing" più tosto che esista e diciamo è l'esperto quando si parla di bonds, debito e moneta. Qui da noi è guardato con riverenza dai liberisti come Zingales che ha co-firmato un paio di suoi paper, Boldrin e tutti quelli di NoiseFromAmerica (intorno a "Fermare il Declino"). I quali liberisti nostrani sghignazzano sempre quando si parla di creare moneta come soluzione, come ho mostrato la settimana scorsa riportando ^il mio simpatico scambio con Michele Boldrin sul suo blog#http://www.monetazione.it/forum/coolpost.php?topicGroupID=1&topic_id=4831&reply_id=123578440^. E John Cochrane in pratica li ha spiazzati dicendo:" beh... alla fine questa è la soluzione meno peggio, crei una moneta locale parallela all'Euro e la usi per pagare le tasse..." Difatti ^Fabio Scacciavillani#http://www.ilfattoquotidiano.it/blog/fscacciavillani/^ che è un altro del gruppo e imperversa sul "Fatto Quotidiano" lanciando lazzi a chiunque parli di soluzioni creando moneta (o di lira) ci è rimasto male e ha provato subito a scrivere sul Blog del suo amico Cochrane che non è possibile, ma Cochrane gli risponde: ^no ti sbagli, invece dovrebbe essere possibile, uno stato può sempre emettere dei bonds e se sono zero coupon sono in pratica come moneta#http://johnhcochrane.blogspot.it/2015/02/beware-of-greeks-bearing-bonds.html?showComment=1423334475826^ e se la BCE lo ricatta lui da default sul debito, poi usa questo zero coupon per far circolare moneta un poco svalutata, ma senza uscire dall'Euro e quindi evitando il panico da ritorno alla Dracma. Cioè Cochrane-liberisti nostrani Sette a Zero, questi non capiscono nemmeno la teoria monetaria dei loro maestri Cochrane in sostanza dice : la Grecia stampa dei zero coupon bond in piccoli tagli [anche da 1 euro], ogni anno quando scadono ne emette altri e lo Stato li usi per pagare stipendi e pensioni cioè in sostanza crea dei numeri nei conti bancari di chi deve pagare, ma volendo può anche stamparli come biglietti (#i# ^"here's the obvious solution: Greece can print up small-denomination zero-coupon bearer bonds, essentially IOUs. They say "The Greek government will pay the bearer 1 euro on Jan 1 2016." Greece can roll them over annually, like other debt. Mostly, they would exist as electronic book entries in bank accounts, but Greece can print up physical notes too."#http://johnhcochrane.blogspot.co.uk/2015/02/beware-of-greeks-bearing-bonds.html^#/i#). Li usa per stipendi e pensioni e li accetta per pagare le tasse e in questo modo la Grecia ad esempio, se la BCE non cede, può anche dare un default unilateralmente e poi usarli anche per rifinanziare le proprie banche. Insomma la Grecia fa circolare più moneta da sola, ma senza uscire dall'Euro. Cochrane scrive che alla fine che, se ci pensi bene, uno che voglia ottenere la conversione in Dracma (o Lire) e la svalutazione e inflazione associate, le può ottenere anche all'interno dell'Euro appunto creando una seconda moneta in questo modo (^"...Yes, this proposal amounts to creating a separate or dual currency, while staying on the euro. That is exactly the point. Not only does a country in default not need to change currencies, in modern financial markets, a country doesn't even need the right to print money in order to, well, print money! Bonds are money these days. There's the Drachma conversion, devaluation and inflation so many commenters desire, can happen (the latter when promises are inevitably broken) all without leaving the Euro...."#http://johnhcochrane.blogspot.co.uk/2015/02/beware-of-greeks-bearing-bonds.html^#/i#). Come ho scritto tante volte (tra l'altro citando altri paper del nostro John, ma se oggi lo dice esplicitamente lui magari diventa più difficile chiamarle teorie bislacche), nel mondo finanziario moderno, #F_START# size=3 color=black #F_MID#non c'è distinzione pratica tra moneta e bonds per cui uno stato che emetta bonds "zero coupon" (senza interessi) e li rinnovi ogni anno ha creato in pratica moneta anche senza fare uso della Banca Centrale. Draghi: bye, bye! E con questi bonds "senza interessi" paga stipendi, riduce le tasse, ricapitalizza le banche. Chiaro che si svaluteranno rispetto agli euro, ma non tanto quanto la Dracma o Lira tout court, perchè tutto il resto rimane in Euro e vengono accettati per pagare le tasse dallo stato come se fossero Euro.#F_END# Intanto per il resto tutto continua a funzionare in Euro e nessuno deve preoccuparsi che gli si tocchino i suoi euro o lo si obblighi a convertirli in Lire (o Dracme) Non so più come dirlo: se qualcuno vuole sghignazzare di quello che scrivo (e scriviamo con Cattaneo, Bossone, Mosler, Sylos-Labini, Grazzini...) su bonds, debito e moneta d'ora in poi deve anche sghignazzare dell'accademico che ha scritto il libro di testo attuale di riferimento su bonds, debito e moneta (^"Asset Pricing"#http://home.business.utah.edu/finmll/fin787/papers/cochraneassetpricingbook.pdf^, che tra parentesi è molto più difficile di quelli c'erano quando ho studiato finanza a UCLA io, ma venendo dalla Fisica il John va giù pesante con le equazioni) Il Cochrane chiede alla fine se qualcuno sa se ci siano dei vincoli legali nei trattati UE che impediscano di emettere zero coupon bonds. Ho ho scritto nel suo blog che ho inviato un email allo staff della UE e della BCE riguardo ai crediti fiscali e la BCE che: "non rientra nelle competenze della BCE occuparsi di una questione del genere" (issues for which it is not up to the ECB to deal with..) #i# (Global Media Relations Directorate General Communications & Language Services EUROPEAN CENTRAL BANK Tel: +49 69 1344 7455 Dear Sir, Thank you for your email. Unfortunately, you refer to issues for which it is not up to the ECB to deal with and therefore not in a position to answer questions. But even if these were issues indeed issues for the ECB, there would not be an official ECB opinion on them. Thank you for your understanding, Kind regards)#/i# Nota Bene Questo tema non è semplice perchè è il cuore del problema dell'Euro, del Debito e della Crisi. Per chi vuole più dettagli leggere il resto qui sotto Domande e Risposte più frequenti #i# Con questo post sto ora dicendo che non c'è più bisogno di uscire dall'Euro ?#/i# #F_START# size=4 color=black #F_MID#No. Come ho scritto nel mio post sul blog di Cochrane, probabilmente questa azione da parte dello stato italiano (o greco), andando contro la logica della BCE e della UE, alla fine porterebbe anche alla disintegrazione dell'Euro. Ma non come azione unilaterale da parte dell'Italia che si espone al panico e alla fuga dalle banche. SE CAPISCE COME FUNZIONA, l'Italia può agire in questo modo per proprio conto, e infischiarsene di quello che la BCE e la Commissione Europea le ingiungono #F_END# Se il governo italiano capisce quello che Cochrane, Mosler (e più modestamente il sottoscritto) spiegano puoi mandare a quel paese la Troika, sbattersene dell'ELA, del QE e del Fondo SalvaStati, crearsi la tua moneta in Italia con cui riduce le tasse o spende, ma restando dentro all'Euro. Questa moneta si svaluta ovviamente risetto agli Euro, ma che problema c'è ? Sono tutti soldi in più che si aggiungono agli Euro che la BCE tiene artificialmente scarsi e distribuisce solo alle banche. Se la Troika e la Germania vogliono poi buttare fuori l'Italia perchè fa da sola, devono essere loro a rompere i trattati UE e prendersi loro l'onere e il rischio della disintegrazione dell'Euro loro. Tu (Italia o Grecia) te ne stai seduto con i tuoi euro in banca, crei i tuoi zero coupon bonds o crediti fiscali per 100 miliardi o quello che ti occorre, riduci le tasse. Se necessario fai anche un default parziale sul debito, ricapitalizzi le banche e però per il resto non ti schiodi, sta a loro fare saltare tutta l'eurozona se non sopportano che ti crei una certa quantità di moneta in Italia... Insomma, crei la tua moneta parallela all'interno dell'Euro nella quantità che ti occorre, esci dalla Depressione attuale e per il resto continui come prima. E' probabile che questa azione indipendente del governo italiano alla fine porterà alla crisi finale dell'Euro, ma intanto l'Italia esce dalla crisi e poi si vede. Soprattutto non sei più stretto tra l'incudine dell'austerità e dell'asservimento alla BCE oppure il martello del dover convertire tutto in lire e rischiare il panico, hai l'alternativa di crearti della moneta e lasciare l'onere di disfare l'Euro e l'Eurozona agli altri... --- Fabio ScacciavillaniFebruary 7, 2015 at 4:21 AM Dear John, the IOUs would be illegal under the Maastricht Treaty. They would be akin to a parallel currency issued by a national government, which is explicitly forbidden. Not to mention the fact that if a government pays employees and suppliers in IOUs this constitutes ipso facto a default with all the legal and practical consequences. --- John H. CochraneFebruary 7, 2015 at 10:43 AM Fabio: Hi and thanks for writing. I don't think it's that clear. Though economically akin to a parallel currency, they're not, they are debt. They are promises to pay euros, in a country that firmly remains part of the euro system. They're promises to pay euros in the future, and will trade at a discount. And using IOUS to pay bills is not a default. If they tried to pay interest payments on government debt with IOUS, that would be default. But if they pay pensions, government workers, etc. with IOUs, that's not a legal default on anything. We know Greece is allowed to issue one year zero coupon debt. The question is what in Maastricht (the parts anyone pays any attention to!) stops Greece from issuing that in small denominations, easily transferable, acceptable for tax payments? --- gzibordi February 7, 2015 at 11:28 AM This solution resembles the one we proposed for Italy in a book published in 2014 (with Biagio Bossone from the FMI and Warren Mosler writing the introduction), to introduce deferred tax credits and use them to cut taxes on business and and payroll in order to get out of the current depression. I had run it also by Nick Rowe for instance getting a positive answer ("...If people do use them as a medium of exchange, then it is as if the individual EU countries can print their own money, at a floating exchange rate. Then they might work....(http://worthwhile.typepad.com/worthwhile_canadian_initi/2014/07/when-is-helicopter-money-optimal.html) )", so I would take a little space to ask an opinion here.. We also agree that the best thing would be to cut wasteful public expenditure, eliminate corruption, cut regulations, reform the justice system etc...but unfortunately we are all people over fifty and we want to suggest something doable in our lifetime. Also, suffocating Italian small and medium companies with taxes and lack of credit as the Troika sponsored Austerity ended up doing does not promote any of the above reforms, it just kills the only thing that works in Italy, small and medium private companies. So, we are starting to go around with this plan: Italy could issue (free-of-charge, electronic) Deferred Tax Credits to enterprises and workers which as bills of exchange would not require future reimbursement from the State, so they might not be regardes a debt (?). Rather, two years after issuance, the Italian State would accept them for the payment of all taxes to itself. Since they di not have use per se before two years they would not impact the Italian government budget before, say, 2017, yet their recipients could immediately convert them in euro (by selling them in the financial market at a discount comparable to that on a two-year, zero coupon government bond) and then after 2 years use them for reducing their tax burden. We propose at least 100 billions out of 800 billions of total taxes paid, all tax cuts, the biggest tax cut in the history of Europe... The two-year deferral provision would allow output to respond to increased demand and generate revenues which somehow offset the shortfall causing tax receipts to increase (I know, I know you are sceptical on this, but Italian industrial production is down 28% from 2007 and it would be a 100 billions tax cut directed mostly to business...). In theory these issuance could not end up violating the the Maastricht treaty 3% budget deficit as required by the fiscal compact if this huge tax cut would improve both supply and demand. Of course they might trade at a significant discount to Euros depending on expectations on the EU reaction and a possibile dissolution of the euro... People like Bill Mitchell write ok, but why not go all the way and exit the euro because it leads there... I think in the end it might end up this way, but the point is that our government can issue a parallel currency and cut taxes right now and then you see where you go from there. I also asked the ECB staff if there was any law or regulations within the EU that forbids a national country to issue them and got this answer for what is worth Directorate General Communications EUROPEAN CENTRAL BANK Dear Sir, Thank you for your email. Unfortunately, you refer to issues for which it is not up to the ECB to deal with and therefore not in a position to answer questions. ... ---

I bei tempi della Lira e dei BTP che pagavano il 10% - GZ  

  By: GZ on Venerdì 06 Febbraio 2015 19:55

Non lo vedi per la verità mai discusso da nessuna parte quando si parla dell'Euro, ma è vero e me ne sono accorto grazie al bel grafico di ^NoiseFromAmerika#http://noisefromamerika.org/node/12617^ che mostra come dopo il 1998 siamo andati sotto di 400 miliardi come saldo verso l'estero (il 25% del PIL mostrato dal grafico con la linea rossa). Questo peggioramento è dovuto solo in piccola parte al deficit commerciale causato dall'Euro (i deficit tra il 2004 e il 2011 il cui saldo cumulativo è la linea nera), è dovuto invece più che altro al fatto che gli investimenti degli stranieri in Italia hanno reso molto di più degli investimenti degli italiani all'estero. #F_START# size=3 color=blue #F_MID# Prima dell'Euro (diciamo del 1996) investimenti degli italiani all'estero rendevano di più degli investimenti degli stranieri in Italia, con l'Euro è successo il contrario.#F_END# Questa è una storia interessante. #ALLEGATO_1# Ai tempi della Lira e dei titoli di stato che pagavano il 10% era più facile per gli italiani (quelli un poco benestanti) accumulare ricchezza, cioè per la fetta di popolazione con soldi da investire quello della Lira era un mondo ideale. (Per il resto della popolazione meno dal 1990-1992, perchè da allora erano cominciate le "Finanziarie" e i "sacrifici" per poter "entrare in Europa" che aumentato il peso delle tasse di dieci punti percentuali di PIL). Qui ci concentriamo solo sull'aspetto della ricchezza finanziaria degli italiani. Questo fenomeno spiega come mai una volta entrati nell'Euro la "posizione finanziaria netta" cioè il saldo tra investimenti all'estero degli italiani e investimenti in Italia degli stranieri sia peggiorato di colpo, prima eravano quasi in pari e ora siamo in passivo (anche se meno di altri paesi). Innanzitutto si può leggere qui dove è spiegato come ^una volta i BTP erano solo in mano agli italiani e poi sono passati in mano agli esteri#http://www.cobraf.com/DocumentiScaricabiliCobraf/63_PDF.pdf^ quando è arrivato l'Euro e come gli stranieri hanno guadagnato tra interessi, apprezzamento del cambio e soprattutto guadagni in conto capitale almeno 1,000 mld sui BTP. Questo per quanto riguarda il lato degli stranieri che investono in Italia. Per gli italiani invece, negli anni '90 e '80 lo stato pagava di interessi sui BTP cifre colossali, anche il 10% del PIL all'anno e i beneficiari erano tutti italiani, con rendimenti reali anche dell'8% l'anno, quindi guadagni sicuri ogni anno. #ALLEGATO_2# Con questa valanga di soldi (parliamo dell'equivalente di 180 mld di oggi l'anno) gli italiani compravano anche investimenti e non fidandosi della lira giustamente compravano parecchio in franchi, dollari, marchi, sterline... i quali si rivalutavano rispetto alla lira. Un mondo finanziario semplice e facile, dove grazie alla generosità dello stato si ricevevano tanti soldi senza rischio e grazie alla lira che si svalutava i tuoi debiti valevano meno e i tuoi investimenti all'estero di più. Avevi un flusso annuale enorme di denaro dallo stato, sotto forma di cedole di titoli di stato, che finivano solo nelle tasche degli italiani e di cui una quota veniva cambiata in valute che risultavano più forti della lira. Per cui alla fine avevi che si accumulava ricchezza finanziaria (grazie al rendimento reale dei titoli di stato dal 5 all'8% annuo) di cui una parte finiva in investimenti in franchi, dollari, marchi, sterline...che si rivalutavano. In più i loro debiti erano in Lire che si svalutavano. Di conseguenza la cosiddetta "posizione finanziaria netta" degli italiani (il saldo investimenti e attività da una parte e debiti dall'altra) era sempre positiva, cioè l'Italia come paese non aveva un debito estero (netto) Poi ci sono altri fattori portati dalla deregolamentazione finanziaria che ha accompragnato la moneta unica. Prima del 1996-1998 non c'era ancora quasi il "risparmio gestito", le gpf, i prodotti a capitale garantito, le unit linked e gli altri simpatici prodotti finanziari che ti mangiano sempre un 2 o 3% l'anno senza che te ne accorghi. Semplicemente c'erano i BTP che pagavano un 10% e poi si compravano franchi, marchi o dollari...e basta Con l'Euro tutto si inverte e si complica. Gli investitori esteri, in maggioranza soggetti sofisticati, cercano i guadagni in conto capitale per cui si buttano sui BTP (titoli a tasso fisso) dal 1996, giocando d'anticipo e facendone così salire le quotazioni e scendere i rendimenti. In questo modo "spiazzano" gli italiani che ritrovandosi rendimenti sempre più bassi e non ragionando in termini di capital gain (tengono i titoli alla scadenza in genere) escono dai BTP (la quota delle famiglie crolla dal 40% e rotti al 10% e quella degli esteri viceversa sale al 40%). Allo stesso tempo anche in Italia si "deregolamenta" il settore bancario e questo dal fare semplici prestiti e mutui si butta a fornire ogni sorta di prodotto del risparmio gestito. Uscendo dai titoli di stato, avendo in mano una valuta "forte" (perlomeno dal 2002 in poi) e improvvisamente circondati da ogni sorta di fondi, gpf e diavolerie finanziarie a 360 gradi gli italiani comprano allora in tutto il mondo fondi, azioni, obbligazioni dal Nasdaq a quelle argentine. Il risultato è pessimo perchè: a) escono ora dall'Euro che si sta apprezzando (tra il 2002 e il 2011 va da 90 a 1,50$) b) fanno investimenti più complicati e costosi c) si fanno attirare dai mercati internazionali in cui le borse ad esempio prima salgono del 60%, poi crollano del -50%, poi risalgono del 70%, poi tornano a crollare del -50% come avviene dal 1998 ad oggi Risultato: gli esteri fanno un pacco di soldi riempendosi di BTP dal 1996 in poi, con il cambio e i capital gain (arrivano a detenerne la maggioranza) dovuti alla convergenza di tassi dell'eurozona in basso. Gli italiani perdono sul cambio, perdono per tutte le spese e commissioni dei prodotti più complicati dei BTP e perdono perchè non sono capaci ovviamente di seguire oscillazioni del 50% in su e giù come i vari Soros, Bridgewater, Blackrock.... -- Perchè deve importare di questo nella discussione sull'Euro ? Intanto perchè se torni alla Lira in modo secco e hai un saldo negativo di 400 mld con l'estero come paese, se svaluti del 20% perdi un 100 mld approssimativamente. Che è spiacevole, ma è alla fine uno dei frutti dell'Euro, del fatto che ha fatto peggiorare la situazione finanziaria verso l'estero degli italiani. Poi perchè serve ad illustrare anche il principio generale che il mercato finanziario globale degli ultimi 20 anni è per la maggioranza della gente una fregatura. Serve a sifonare via in modo "indolore" e "neutro" miliardi dalle tasche di milioni di persone a favore di un numero ristretto di mega fondi, mega banche e investitori sofisticati

L'euro è stato un disastro anche come investimenti per gli italiani - GZ  

  By: GZ on Giovedì 05 Febbraio 2015 20:39

Bel post a NoiseFroAamerika che ^coglie in flagrante Bagnai sulla bilancia dei pagamenti e debito estero#http://noisefromamerika.org/articolo/niip-ovvero-professor-bagnai-contabilita-nazionale?utm_source=feedburner&utm_medium=feed&utm_campaign=Feed%3A+noisefromamerika+%28noiseFromAmeriKa+%3A+Articoli%29^ e mostra che con l'Euro non è stata la bilancia commerciale (beni e servizi) che è peggiorata, ma quella degli investimenti finanziari. In sintesi: #F_START# size=3 color=blue #F_MID#prima dell'Euro l'Italia non aveva debito estero netto. Con l'Euro ne ha accumulato per il 25% del PIL. Ma non per colpa del deficit commerciale come martellano sempre Bagnai e i suoi fedeli, per colpa degli investimenti finanziari#F_END# Il valore dei debiti in Euro dei residenti italiani sono saliti più del valore degli investimenti all'estero. Non è stato quindi l'export-import il problema, ma ^gli enormi guadagni che gli esteri hanno fatto investendo sui BTP#http://www.cobraf.com/DocumentiScaricabiliCobraf/63_PDF.pdf^ a cui non hanno corrisposto affatto proporzionali guadagni degli italiani che investivano al Nasdaq o altrove in dollari e altre valute nel mondo (NIIP = posizione di investimento netta cumulata dell'Italia, CA = posizione di bilancia commerciale cumulata dell'Italia) #ALLEGATO_1# L'autore dell'articolo si concentra sull'errore marchiano del loro collega professore Bagnai (tra professori gli errori tecnici sono visti come peccati mortali, specie perchè Bagnai si diletta a infierire su quelli degli altri...), ma più interessante è che ti fa vedere che con l'Euro c'è stato un disastro dal punto di vista degli investimenti esteri degli italiani. Cioè, prima dell'euro gli italiani non avevano quasi accumulato debito estero, al netto, sommando quanto abbiamo noi italiani all'estero e quanto hanno gli esteri di italiano eravamo in pari. Con l'Euro siamo andati sotto del 25% del PIL, circa 400 mld di euro di "posizione finanziaria netta", negativa. Che non è però molto rispetto ad altri paesi in realtà, siamo più o meno come l'America in termini di posizione finanziaria netta verso l'estero e meglio di tutto il sud-europa che ha dei -90% del PIL (vedi Spagna) La cosa è molto importante perchè ad esempio i greci sono indebitati moltissimo con l'estero e noi no e quindi noi possiamo uscire dall'Euro e loro mica tanto. Ma il peggioramento della posizione nostra è stato dovuto quasi solo al fatto che gli italiani hanno investito all'estero... perdendoci...in termini relativi. I debiti sono rimasti ovviamente in Euro e sono saliti e gli investimenti in media si sono svalutati rispetto al valore dei debiti dal 1997 al 2009 (ora con il calo dell'Euro la situazione migliora un poco) Questo non vuole dire che nell'insieme la ricchezza finanziaria degli italiani, che include poi anche gli immobili (circa 3,500 mld di finanziario e 4,000 mld e rotti di immobili), sia cresciuta di meno con l'Euro che è una questione più complicata. Però in sostanza prima dell'Euro lo stato pagava enormi interessi su titoli pubblici pari al 10% del PIL e gli italiani prendevano una bella parte di quei soldi e li portavano all'estero in franchi, marchi, sterline e dollari. E inoltre c'era sempre un saldo commerciale in attivo che forniva altro denaro che molti portavano all'estero. E dato che queste valute salivano rispetto alla Lira gli investimenti esteri si rivalutavano. Il risultato è stato che l'Italia non ha accumulato debito estero (netto, come saldo tra crediti e debiti). Con l'Euro invece i titoli di stato come i BTP rendevano meno, ma salivano di valore e li hanno comprati in maggioranza gli investitori esteri. Gli italiani sono stati "forzati" a comprare altre asset all'estero, ma uscivano dall'Euro spesso e dai BTP e nell'insieme gli è andata peggio, come mostra il grafico il saldo tra crediti e debiti esteri con l'Euro è peggiorato di circa 400 miliardi. NoiseFroAamerika fa notare con gusto l'errore di Bagnai che crede che tutto dipenda dalla bilancia commerciale e ignora i flussi di capitale e va bene... poi però glissa sul fatto che con l'Euro i flussi di capitale e di investimento ci si sono ritorti contro. ---- mio commento su noisefromamerika ---- Bagnai non sembra comprendere in generale il ruolo dominante dei flussi di capitale con logica di portafoglio rispetto ai deficit/surplus di CA nel determinare sia il cambio sia la posizione finanziaria netta del paese. Resta comunque da spiegare il peggioramento secco della posizione finanziaria dei residenti italiani negli anni dell'Euro, che è speculare a quella ad es dei residenti USA i quali hanno al contrario goduto di rendimenti e guadagni in conto capitale al netto. Semplificando, gli italiani hanno comprato azioni e bonds in dollari e tenuto i loro debiti in euro quando l'Euro/$ è salito da 1 a 1,5$ e forse hanno comprato "intorno al top" (1998-2000) a Wall Street, cioè gli italiani sono stati dei colossali disastri come investori presi collettivamente e al contrario ad es. gli americani sono stati, sempre presi collettivamente, degli investirtori astuti e provvisti di timing ? E' interessante. Per dieci anni gli americani ad esempio incrementano la loro ricchezza netta finanziaria comprando all'estero molto bene e gli italiani per dieci anni se la mangiano (un poco) sbagliando la valuta, i settori e le tempistiche. Diciamio che gli italiani hanno liquidato i loro BTP per comprare il Nasdaq al top in pratica (e forse qualche immobile pure al top). Nel frattempo in Italia, gli investitori esteri sono passati dal 10-15% al 40% e rotti del totale dei titoli pubblici italiani (e sono arrivati ad oltre il 60% dei BTP), incassando così l' apprezzamento del cambio EUR/$, enormi capital gain coi rendimenti che "convergevano" e anche rendimenti migliori che in patria. Come ha scritto Sargent : (“remember that there were huge capital gains on Italian debt after it became clear that it would be allowed to join the euro area. …”26/9/2010). Beh.. Bagnai ha torto nel merito, ma l'Euro ha funzionato in modo tale da far perdere una bella fetta di ricchezza finanziaria prima della crisi agli italiani ...e presto ne farà perdere una fetta ancora più grossa con la combinazione di default/patrimoniali in arrivo (senza contare il cigno nero della lira) ... In un certo senso, articolando il discorso in termini di ricchezza finanziaria, arrivi lo stesso a mostrare che l'Euro sarà stato una catastrofe

"Assistenza di Liquidità di Emergenza" alle banche! - GZ  

  By: GZ on Giovedì 05 Febbraio 2015 13:55

La notizia di oggi sui mercati è che la "...La Banca centrale europea ha di fatto messo al muro il governo Tsipras togliendo alle banche elleniche l’accesso alle normali aste di liquidità e giudicando il programma di salvataggio greco a rischio. Ma Atene minimizza..Il ministero delle Finanze greco ha fatto sapere che ^il sistema bancario della Grecia è completamente protetto tramite l’accesso all’assistenza di liquidità di emergenza (Ela) resa disponibile della Banca centrale della Grecia.."#http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/02/05/grecia-dopo-stretta-bce-euro-stabile-negativi-listini-futures/1398627/^ Peccato solo che la BCE ha il potere di escludere un paese dall'ELA ("Assistenza di Liquidità di Emergenza" alle banche). Se dovesse farlo poi la Grecia verrebbe in pratica espulsa dall'Euro perchè le sue banche smetterebbero di funzionare (per cui Varoufakis forse lo ricorda in modo sottile alla BCE...) Tutto si gioca sul sostegno o meno della Banca Centrale alle banche. In ogni momento la BCE ha, in teoria, il potere di togliere il sostegno e far crollare le banche greche. Nel caso specifico può escludere la Grecia dal famoso "ELA", che vuole dire che la Banca Centrale greca fornisce liquidità alle sue banche in cambio di loro titoli e crediti e poi li gira alla BCE. Se questa un bel giorno dichiara che gli "asset" (crediti, bonds) che i greci le girano non sono accettabili il meccanismo di finanziamento si interrompe e dato che le banche grece hanno perso più 100 mld di depositi diventa per loro impossibile pagare quando i clienti fanno un bonifico. Uno ad Atene fa un pagamento dal conto dove il saldo è positivo e la banca del Pireo dice "mi spiace...non è possibile.. ci hanno staccato dall'ELA" Questo è il meccanismo però non solo in Grecia, ma in pratica in tutto il mondo, prima della crisi era un fatto implicito, cioè sapevi che in caso di bisogno c'era questo, ma dal 2008 è stato applicato ovunque. ^L'articolo di Fabio Bolognini riprodotto a fianco oggi#http://www.monetazione.it/forum/coolpost.php?topicGroupID=1&topic_id=2841&reply_id=123579229^ è importante perchè mostra come le banche in Italia in pratica operino solo se lo stato le sostiene in una decina di modi diversi. Questo non sarebbe assistenzialismo all'italiana come forse in parte anche l'articolo di Fabio sembra suggerire. #F_START# size=3 color=blue #F_MID#Se l'Italia avesse la sua banca centrale avrebbe potuto fare questo e anche molto di più, come l'America. La quale quando è fallita Lehman ha nel giro di due mesi fornito 1,300 miliardi alle sue banche, perchè la FED nell'ottobre 2008 di colpo comprò 1,300 miliardi di "attivi" dalle banche#F_END#. In pratica la FED "ripulì" i bilanci delle banche. Il problema della Grecia e dell'Italia è che per farlo devono chiedere il permesso alla BCE, perchè solo la BCE può creare Euro. L'"Assistenza di Liquidità di Emergenza" alle banche esiste in tutti i paesi ed è stato implementata in misura colossale in America, in Gran Bretagna, in Cina, in Giappone. Facciamo l'esempio dell'America. A fine 2007, prima che scoppiasse la crisi di Lehman, AIG ecc... la Banca Centrale in America nel suo bilancio aveva solo dei titoli di stato, per poco meno di 800 miliardi su un bilancio che in totale era appena sopra 800 mld di dollari. In pratica il bilancio normale della FED era "vuoto" e questi titoli di stato li teneva perchè quando vedeva che c'era troppa liquidità nel sistema bancario ne vendeva e "prosciugava" liquidità. #ALLEGATO_1# Poi fallisce Lehman, fallisce AIG e scoppia la crisi in ottobre 2008 e di colpo appaiono quasi 1,300 miliardi nel bilancio della FED che sono classificati come "altre attività" e consistono in crediti comprati da banche. #ALLEGATO_2# Cioè le banche le cedono questi crediti e lei li compra, ad un prezzo che nessuno può sapere (e che non è stato rivelato, salvo quando dopo due anni li ha rivenduti guadagnandoci e si è intuito più o meno quanto aveva pagato). Con cosa ha comprato queste "attività" dalle banche la FED ? Ovviamente stampando moneta, segnando al suo passivo delle riserve Questo è stato l'ELA made in USA, l''"Assistenza di Liquidità di Emergenza" alle banche implementata in misura colossale in America. La differenza è che il governo USA ha dovuto solo fare un paio di telefonate con la Federal Reserve e in poche ore si sono messi d'accordo. Qui in Europa devi girare per Francoforte, Berlino, Bruxelles, Parigi... Ma come miliardi, 1,300 mld in America, fatte le proporzioni con noi con gli USA che sono da 6 a 7 volte maggiori a seconda del tasso di cambio, significa che ad esempio Banca d'Italia comprerebbe 200 miliardi circa di attivi "dubbi" dalle banche italiane ripulendone i bilanci. Ehi... l'America ha fatto questo nel 2008, non sono commenti e teorie, sono fatti scritti nei bilanci che chiunque può controllare. Voi fare ripartire il credito ? Fai comprare 150 mld di sofferenze a Banca d'Italia...che li gira alla BCE se stai nell'euro o se li tiene lei se torni alla lira. (Fatto questo però fai fuori il management delle banche salvate, vieti stock options e bonus, nazionalizzi un paio di banche, vieti i mutui con più del 70% dell'importo finanziato..., metti dei plafond al credito al consumo e ai mutui, vieti i derivati, smembri le banche, vieti che vengano comprate dall'estero...) ----#i# (Nota tecnica all'epoca, ottobre 2008, la FED ha anche venduto 400 mld di treasury bonds cioè l'opposto del QE simultaneamente all'acquisto di 1,300 mld di assets dalle banche. Come mai ? perchè in una prima fase la FED non voleva che i tassi di interesse andassero a zero e se avesse solo creato riserve per 1,200 e rotti miliardi l'effetto sarebbe stato che il tasso sui fondi che presta alle banche (FED rate) sarebbe crollato a zero. Cioè se la FED vuole un tasso di interesse che sia maggiore di zero deve vendere qualche asset in modo da ridurre la liquidità)#/i#

Warren Mosler versus Yanis Varoufakis - GZ  

  By: GZ on Mercoledì 04 Febbraio 2015 13:35

Tsipras non finge, non sta bluffando sull'Euro. L'attuale ministro delle Finanze greco Varoufakis ora è diventato di colpo una star internazionale grazie al fisico, ai modi non convenzionali e anche alle sue prolifiche idee. Tra cui non c'è assolutamente però l'Uscita dall'Euro. Tsipras e Syriza non fingono, sono proprio convinti che la Grecia debba stare nell'Euro e la loro "star", il economista/ministro delle Finanze lo dimostra qui sotto. Il Blog di Grillo ad esempio ha un altro articolo oggi sulla Grecia che deve uscire dall'Euro dal quale sembra che Tsipras sia avviata in quella direzione (^"Cosa farà adesso Tsipras? Per far fede agli impegni elettorali deve uscire dall'Euro...#http://www.beppegrillo.it/2015/02/la_grecia_deve_uscire_fuoridalleuro.html^), quando non è vero e ogni sondaggio in Grecia mostra un 70% e rotti pro-Euro, cioè il mandato elettorale NON è stato di uscire dall'Euro. Bagnai che ormai è il portavoce dell'euroexit ha ripetuto il suo disprezzo per ^i finti rivoluzionari di Tsipras manovrati dalla UE#http://www.ilsussidiario.net/News/Economia-e-Finanza/2015/1/27/FINANZA-Bagnai-Tsipras-il-finto-rivoluzionario-manovrato-dall-Ue/576230/^ senza però come suo stile entrare in dettaglio nei problemi concreti della conversione in lire o dracme. #ALLEGATO_1# Tre anni fa Varoufakis era un economista all'università di Atene con un bel blog e aveva discusso in dettaglio anche la proposta di Mosler di uscire dall'Euro senza convertire i conti in banca che sono in euro. Quella di uscire dall'Euro in modo graduale, introducendo la lira o la dracma come moneta parallela è la proposta più realistica e riduce i pericoli di crash del sistema finanziario come qui si prova a discutere da tempo. Ma lo stesso Varoufakis spiegava che lui è comunque per salvare l'euro e stare nell'Euro e che uscirne sarebbe un disastro, anche con uno schema come quello di Mosler. (Notare che quando hanno discusso perlomeno, neanche Mosler era per l'uscita dall'Euro come opzione numero uno, leggere sotto). Bisogna rendersi conto che è un ottima cosa che in Italia il M5S, la Lega e altri siano per l'uscita dall'Euro, ma devono scontrarsi con l'85% degli esperti che gli dicono di no e devono battere i loro argomenti seri, quelli sui crediti, debiti e banche. Non basta dire che esporterai di più e importerai di meno e avrai la "sovranità monetaria" che di per sè è una bella frase, se non spieghi in dettaglio come funzionerà quando la gente ti porta i soldi via dalle banche perchè teme di ritrovarsi lire o dracme.... Ad ogni modo leggi Varoufakis qui... ^"Abandoning a sinking ship? A plan for leaving the euro" November 27, 2011 by yanis Varoufakis#http://yanisvaroufakis.eu/2011/11/27/abandoning-a-sinking-ship-a-plan-for-leaving-the-euro/^ #i# As regulars of this blog know, I am of the view that the eurozone’s collapse will be a harbinger of a postmodern 1930s. While virulently opposed to the eurozone’s creation, in its time of crisis I have been campaigning for saving the euro. Of course, as Alain Parguez wrote aptly here, it is impossible to save someone, or something, that does not want to be saved. In this post, while not going back on my personal commitment to keep trying to save a monetary union bent on self-destruction, I shall relate to you an idea on how a peripheral member-state could try to minimise the (huge) socio-economic costs of an exit from the eurozone forced upon it by the latter’s steady disintegration. The said plan was put together with Ireland in mind. Its authors are Warren Mosler (an investment manager and creator of the mortgage swap and the current Eurofutures swap contract) and Philip Pilkington, a journalist and writer based in Dublin, Ireland. Their starting point is a (perfectly spot on) diagnosis: “austerity programs” are “an abject failure and yet European officials continue to consider them the only game in town. So, we can only conclude at this stage that, given that European officials know that austerity programs do not work, they are pursuing them for political rather than economic reasons.” For reasons that I have also put forward repeatedly, unless overturned, this political project will, perhaps unintentionally, lead to the eurozone’s collapse. Should a country like Ireland wait until the bitter end or should it prepare for an exit before the final nail has been hammered into the euro’s coffin? #b# Mosler and Pilkington#/b# argue for an exit. But how can Ireland, or for that matter Portugal or Greece or Italy, exit without the sky falling on our heads? Here is what they propose. For the complete text click here: 1. Upon announcing that the country is leaving the Eurozone, the government of that country would announce that it would be making payments – to government employees etc. – exclusively in the new currency. Thus the government would stop using the euro as a means of payment. 2. The government would also announce that it would only accept payments of tax in this new currency. This would ensure that the currency was valuable and, at least for a while, in very short supply. And that is pretty much it. The government spends to provision itself and thereby injects the new currency into the economy while their new taxation policy ensures that it is sought after by economic agents and, thus, valuable. Government spending is thus the spigot through which the government injects the new currency into the economy and taxation is the drain that ensures citizens seek out the new currency. The idea here is to take a ‘hands off’ approach. Should the government of a given country announce an exit from the Eurozone and then freeze bank accounts and force conversion there would be chaos. The citizens of the country would run on the banks and desperately try to hold as many euro cash notes as possible in anticipation that they would be more valuable than the new currency. Under the above plan, however, citizens’ bank accounts would be left alone. It would be up to them to convert their euros into the new currency at a floating exchange rate set by the market. They would, of course, have to seek out the currency any time they have to pay taxes and so would sell goods and services denominated in the new currency. This ‘monetises’ the economy in the new currency while at the same time helping to establish the market value of said currency. #b# My reaction to this plan is simple: It is a blueprint for anyone who thinks that the euro system is past the point of no return. Once that point has been and gone, it is perhaps essential to move into this direction swiftly. However, I do not believe that the eurozone is, presently, past the point of no return. It is still possible to salvage the common currency by means of something akin to our Modest Proposal#/b# . It may take more intervention by the ECB than the Modest Proposal envisions (courtesy of the awful delay in implementing a rational plan, continuing instead on the present unsustainable path) but it is still, I think, feasible. The reason why I am adamant that this is not, yet, the time to abandon ship, is #b# the huge human cost of the eurozone’s breakdown#/b# . Consider for example what will happen if we, indeed, adopt the exit plan proposed above. #F_START# size=2 color=darkred #F_MID# All contracts by the government to the private sector (abroad and domestically) will be renegotiated in the new currency after the initial depreciation of the latter. In other words, domestic suppliers will face a large haircut instantly. Many of them will declare bankruptcy, with another large lump sum loss of jobs. The banks will run dry and will not be kept open by the ECB. Which means that the only way Ireland or Greece or whoever adopts this plan can keep its banks open is if they are recapitalised in the new domestic currency by the Central Bank. But this means that bank account deposits will, de facto, be converted from euros to the new currency; thus annulling the beneficial measure of no compulsory conversions of bank holdings into the new currency (see above). The authors claim that the above ill effects will be lessened by the government’s new found monetary independence which will enable it to discontinue austerity programs immediately and adopt counter-cyclical fiscal policy, as Argentina did after its default and discontinuation of the pesos-dollar peg. This may be so but all comparisons with Argentina must be taken with a large pinch of salt. For Argentina’s recovery, and associated fiscal policies, was far less due to its renewed independence and much more related to a serendipitous rise in demand for soya beans by China. While it is true that the weaker currency will boost exports, it will also have a devastating effect: The creation of a two tier nation. One nation that has access to hoarded euros and another that does not. The former will acquire immense socio-economic power over the latter, thus forging a new form of inequality that is bound to operate as a break on development for a long while – just like the inequality that sprang up in the post 1970s period did enormous damage to our countries’ real development (as opposed to GDP growth numbers) in the second postwar phase. Last, but certainly not least, even if one country exits the eurozone in this manner, the eurozone will unwind within 24 hours. The European System of Central Banks will break instantly down, Italian spreads will hit Greek levels, France will turn instantly into a AA or AB rated country and, before we can wistle the 9th Symphony, germany will have declared the re-constitution of the DM. A massive recession will then hit the countries that will make up the new DM zone (Austria, the Netherlands. possibly Finland, Poland and Slovakia) while the rest of the former eurozone will labour under significant stagflation. The new intra-European currency wars will suppress, in unison with the ongoing recession/stagflation, international and European trade and, therefore, the US will dive into a new Great Recession. The postmodern 1930s that I keep speaking of will be a tragic reality. #F_END# In summary, this plan may end up being the only way out of a vessel heading for the rocks. We must keep it in mind given that our European leaders’ bloodymindedness has put, and keeps, a whole Continent on the rock-bound path. But it is not time yet to adopt it. For it will come at an incredible human cost; a cost that can still be averted (assuming that I am right in saying that the point of no return has not been reached – yet). We still have a chance to storm the bridge and change course. Failing that, a plan like that by Mosler and Pilkington may be the equivalent of our lifeboats. We should, however, always keep in mind that our lifeboats will be launched in icy seas and, while stranded on them, many will perish. #/i# Qui Mosler e Pilkington avevano risposto a Varoufakis dopo qualche giorno, dicendo che NON erano per l'uscita dall'Euro come opzione favorita (nel 2011), ma che se dovevi uscirne il piano per farlo era questo, cioè creare una moneta parallela all'Euro e non convertire tutti i conti bancari e imporre che tutti i contratti e pagamenti siano di colpo in Euro. Notare che Mosler e Pilkington insistono sul fatto che in questo modo la nuova lira o dracma non divergerà molto dall'euro, perchè appunto non ci sarà una fuga di capitali e panico, il pubblico manterrà i suoi euro e li convertirà gradualmente in lire. Inoltre niente impedisce agli italiani o greci che devono fare pagament all'estero di usare gli euro che hanno per cui la quantità di lire che vanno sul mercato dei cambi estero è limitata ^Mosler/Pilkington: Response to Yanis Varoufakis Regarding Our Eurozone Exit Plan#http://www.nakedcapitalism.com/2011/12/moslerpilkington-response-to-yanis-varoufakis-regarding-our-eurozone-exit-plan.html^ 1 dicembre 2011, Naked Capitalism Recently the Greek economist Yanis Varoufakis responded to the euro exit plan that we published on Naked Capitalism a few days ago. While Varoufakis was broadly supportive of the plan if an exit was absolutely necessary, he criticised some of the details therein. Before we deal with some of the issues he raised – some of which are very important – we should first note as clearly as possible that neither one of us is advocating exit from the Eurozone for any countries therein. We both agree with Varoufakis that this would probably be a more painful option than simply staying in the currency union even with the current austerity programs in place. In addition to this, both of us have published pieces arguing that the Eurozone will likely weather this crisis and the ECB, in some shape or form, will probably step in to backstop the debt of the peripheral governments in the coming months. We merely published our sketch of an exit plan because both of us believe that it is always good to have a Plan B at the ready should any contingencies arise. We also think that having a viable plan in hand strengthens peripheral governments bargaining power vis-à-vis their neighbours. But more on this in a moment. First, let us deal with some of the issues that Varoufakis raised. (All numbered points in italics are Varoufakis’, below is our response): 1. All contracts by the government to the private sector (abroad and domestically) will be renegotiated in the new currency after the initial depreciation of the latter. In other words, domestic suppliers will face a large haircut instantly. Many of them will declare bankruptcy, with another large lump sum loss of jobs. First of all, there may not be any initial depreciation of the new currency if the government initiating the exit gets the exchange rate right. Since the new currency is required to pay taxes we anticipate that there should be a fairly consistent demand for it especially when it is first introduced. Take the example of a domestic industry – say, a cement manufacturer that sells its goods to the government. It would be paid in the new currency and provided that the currency’s value remains somewhat constant the new currency can then be used to pay workers. In addition to this they will, as they do now, price their output relative to their costs so there would be no threat of bankruptcy. Perhaps the key point here is that we do not anticipate a severe shortfall of demand for the new currency. Since it is released into the system slowly, and since it is required to extinguish tax liabilities, and finally since there will be an immediate need for cash in circulation, it should be widely sought after by economic actors. If, on the other hand, a company has loans outstanding in euros they may need to convert some of their profits from the new currency into euros to service these obligations. Again, this has as much to do with how large the profits they accumulate are, as it does with the exchange rate between the two currencies. If their real income falls they might take a hit. But such is business. Then there is the question of where these businesses get their inputs. If these inputs come from the domestic economy they will be able to pay for these in the new currency. If they come from abroad they will cost more money, if indeed the new currency does depreciate when introduced and even then the costs would be passed on to the consumer. 2. The banks will run dry and will not be kept open by the ECB. Which means that the only way Ireland or Greece or whoever adopts this plan can keep its banks open is if they are recapitalised in the new domestic currency by the Central Bank. But this means that bank account deposits will, de facto, be converted from euros to the new currency; thus annulling the beneficial measure of no compulsory conversions of bank holdings into the new currency. This seems to us the most important point that Varoufakis raises. European banks do indeed have problems with both euro and dollar denominated liquidity and these problems will only worsen should there be a default and exit. Hence, we are back to the prospect of bank runs and other financial nasties. In this case the government in question would, of course, only be able to provide liquidity in the new currency. The problems caused by this will only be as substantial as the amount by which the exchange rate between the new currency and the euro diverges. In the meantime, depositors will be exchanging euros for the new currency in order to meet ongoing payments (payrolls, taxes etc.). #b# Once again, we underline the fact that we believe that the demand for the new currency would be quite strong and devaluation limited.#/b# However, if a bank’s net worth (equity capital) falls below required minimums for any reason, the government will have to take it over and reorganise it. Options will then include: selling the bank as an ongoing business or selling the assets to other institutions. Both of these could lead to large losses for equity holders and, if the losses are severe enough, losses for depositors. It is not unheard of for depositors to suffer losses of the order of 25% during liquidation. We do advocate full deposit insurance be put in place to protect deposits denominated in the new currency, but deposits in euros will still be at risk and in this sense Varoufakis’ concerns have merit. 3. The authors claim that the above ill effects will be lessened by the government’s new found monetary independence which will enable it to discontinue austerity programs immediately and adopt counter-cyclical fiscal policy, as Argentina did after its default and discontinuation of the pesos-dollar peg. This may be so but all comparisons with Argentina must be taken with a large pinch of salt. For Argentina’s recovery, and associated fiscal policies, was far less due to its renewed independence and much more related to a serendipitous rise in demand for soya beans by China. The extent to which soya bean price rises led to the Argentine recovery is subject to much debate. Certainly, it allowed Argentineans access to foreign reserves which they could use to extinguish foreign loans, but to what extent it was the cause of the recovery is a definite grey area. We hold that the fiscal policies initiated by the Kirchner government that removed substantial fiscal drag played a significant role in the recovery. Varoufakis, by saying: “Argentina’s recovery, and associated fiscal policies, was far less due to its renewed independence and much more related to a serendipitous rise in demand for soya beans by China”, seems to imply that the fiscal policy expansion was somehow ‘allowed’ by the rising soya bean demand and the influx of foreign currency reserves. This is not the case. When Argentina ended the dollar peg they became able to extend government spending in as large quantities as they saw fit – that is, practically speaking: reducing fiscal drag by as much as the inflationary pressures created thereby were tolerated. After depegging, Argentina’s fiscal position could be run into deficit without risking insolvency or causing interest rates to skyrocket, both of which were the key constraints on government spending throughout the dollar peg era. In this way, the Argentinean example is perfectly viable as a comparison to a Eurozone country undertaking an exit. If the exit is undertaken and a floating exchange rate adopted, fiscal policy can be run into deficit until political limits, devaluation or inflation allows it to run into deficit no more. 4. While it is true that the weaker currency will boost exports, it will also have a devastating effect: The creation of a two tier nation. One nation that has access to hoarded euros and another that does not. The former will acquire immense socio-economic power over the latter, thus forging a new form of inequality that is bound to operate as a break on development for a long while – just like the inequality that sprang up in the post 1970s period did enormous damage to our countries’ real development (as opposed to GDP growth numbers) in the second post-war phase. Once again, the currency may not depreciate very significantly but even if it does, as the economy is brought back to full employment and output through reduced fiscal drag and increased exports, the government is then free to address distributional issues as it sees fit. The key point here would be to highlight these issues clearly prior to the exit taking place. 5. Last, but certainly not least, even if one country exits the eurozone in this manner, the eurozone will unwind within 24 hours. The European System of Central Banks will break instantly down, Italian spreads will hit Greek levels, France will turn instantly into a AA or AB rated country and, before we can whistle the 9th Symphony, Germany will have declared the re-constitution of the DM. A massive recession will then hit the countries that will make up the new DM zone (Austria, the Netherlands. possibly Finland, Poland and Slovakia) while the rest of the former eurozone will labour under significant stagflation. The new intra-European currency wars will suppress, in unison with the ongoing recession/stagflation, international and European trade and, therefore, the US will dive into a new Great Recession. The postmodern 1930s that I keep speaking of will be a tragic reality. We should again reiterate that we are not actually calling for an exit. We simply believe that the governments should have a contingency plan and, most importantly, that this contingency plan would steer them away from the very real desire to peg their new currency to either the euro or to some other foreign currency in the case of default. As we wrote in the original plan, should this happen we expect another Argentinean/Russian style financial collapse within a few years of the new currency peg being adopted. We should also point out that having a viable exit plan and having this exit plan and its possible results openly talked about gives the peripheral countries more bargaining power vis-à-vis their austerity loving neighbours. At the moment we should be focused on drafting any sort of national strategy that can give power back to sovereigns vis-à-vis the Eurozone. (In this, we know that Varoufakis sympathises as he has recently shown interest in our jobs program funded by tax-backed bonds which one of the authors [Pilkington] is currently trying to flog in Ireland). We also think that it is unlikely that an exit will actually occur. We both think that the ECB will almost undoubtedly step in to backstop the unruly debt burdens of the periphery. However, this will probably mean that the periphery will be kept on ‘life support’ while austerity continues to be imposed upon it. Once again, it is imperative that countries within the periphery have as many bargaining chips as possible in their negotiations with their fellow Europeans. Lastly, we should note that, should a nation exit the Eurozone in the manner we have outlined, a worldwide deflationary collapse might actually work to their advantage. Why? Because with their new currency they could undertake an Argentinean-style jobs guarantee program which would maintain full employment domestically while real terms of trade shifted dramatically in their favour as worldwide prices fell. Or, to put it another way: peripheral countries like Ireland would no longer have to rely on export-oriented growth in a world plagued by massive deflationary contraction. Instead they could run fiscal deficits to maintain full employment and high living standards while having little concern for the potential devaluation of the new currency caused thereby because worldwide prices would be falling at the same time. Qui hai anche il commento di Mosler dettagliato alla proposta alternativa di Varoufakis ^EUROZONA: COMMENTO DI WARREN MOSLER ALLA "MODESTA PROPOSTA" DI YANIS VAROUFAKIS (PRIMA PARTE)#http://www.retemmt.it/component/k2/item/414-eurozona-commento-di-warren-mosler-alla-modesta-proposta-di-yanis-varoufakis-prima-parte^

Se la Banca Centrale compra bonds il tasso di cambio scende ? - GZ  

  By: GZ on Sabato 31 Gennaio 2015 22:41

Carlog, perchè esci dal tuo campo di studio, che è così bello perchè astratto, per avventurarti in cose più mondane ma di cui non sai tanto ? (dopo il 2009)#b# la Federal Reserve ha comprato circa 3,500 mila miliardi di titoli di stato e altri titoli di debito . La BCE ne ha comprati invece meno di 1,000 miliardi#/b# Una bella differenza no ? Ma il dollaro verso l'Euro non è sceso, è salito ! La BCE è stata l'unica Banca Centrale negli ultimi due anni ha ridurre il suo bilancio #ALLEGATO_2# (Il grosso del bilancio della BCE è stato riempito di prestiti alle banche, che sono una cosa molto diversa dal comprare bonds. In entrambi i casi si crea denaro dal niente, ma prestando alle banche non si ottiene nessun effetto se queste poi non prestano, comprando bonds li fai salire di prezzo sul mercato e quindi scendere di rendimento, ceteris paribus). Quindi al momento hai: FED compra 3.500 miliardi di bonds, BCE compra 1,000 miliardi di bonds e si è fermata nel 2012. Risultato ? Dollaro sale... Senza contare che gli USA hanno portato il tasso di interesse a cui la Banca Centrale presta alle banche allo 0% tre anni fa, prima della BCE.. Se guardi in % del PIL la differenza non sembra grande come livello, ma la direzione negli ultimi due anni è evidente no ? Sono due anni se guardi il grafico (linea blu) che la BCE RIDUCE la quantità di bonds che compra mentre la FED (linea verde) la aumenta. E però l'Euro è sceso, mica salito verso il Dollaro! #ALLEGATO_1# Nota bene che la BCE è dal luglio 2012 che NON HA COMPRATO UN SINGOLO BOND. Cioè, se prendi gli ultimi due anni e mezzo la Banca Centrale in Americ ha comprato tonnellate di bonds e aumentato il suo bilancio di 1,400 mld di dollari e la BCE non ne ha comprati per niente e lasciato che il suo bilancio si riducesse di 1,000 mld di euro (perchè le banche le ha restituito i soldi prestati loro nel 2012...) Come mai allora il cambio dell'Euro è sceso verso il Dollaro negli ultimi due anni ? Ora, che aumentare in modo drammatico il bilancio della Banca Centrale facendole comprare tonnellate di bonds e altri strumenti finanziari alla fine funzioni nel far scendere il tasso di cambio è vero, guarda il Giappone in cui la Banca Centrale ha comprato titoli di stato, ETF immobiliari e persino azioni di borsa giapponesi pari a più di metà del PIL. Se fai comprare alla Banca Centrale metà del PIL di bonds e azioni alla fine i residenti (giapponesi) sono costretti in qualche modo dal fatto che la Banca Centrale li spiazza ad andare comprare qualche bond e azione all'estero. Cioè sono in qualche modo indotti a vendere Yen e comprare Euro o Dollari o altre valute per appunto acquistare titoli finanziari all'estero. E questo alla fine fa scendere il tasso di cambio. Occorre però veramente esagerare, calcola che se la BCE dovesse ora comprare bonds in misura pari ai giapponesi invece di 60 miliardi al mese dovrebbe comprarne più di 200 miliardi al mese Il punto però è che la BCE non ha comprato ancora un solo bond da metà 2012 e lo stesso l'Euro è sceso.... OK. ^Vuoi una discussione più sofisticata ?#http://worthwhile.typepad.com/worthwhile_canadian_initi/2015/01/interest-rates-exchange-rates-and-the-bank-of-canada.html^ Qui hai l'ultimo post di Nick Rowe che cercava di creare un piccolo modello per spiegare il crollo del Dollaro Canadese verso il Dollaro USA recente, dopo che la Bank of Canada ha solo ridotto dall'1% allo 0,75% il suo tasso di riferimento. Il punto importante che Rowe fa è che la Banca centrale in un economia molto aperta all'esterno deve cercare di influenzare non il tasso di interesse che serve a poco, ma il tasso di cambio. Se un economia molto aperta all'esterno (come export e import) viene colpita da uno shock esterno, come il Canada con il calo del petrolio, la Banca centrale deve cercare di compensare facendo scendere il tasso di cambio. Ora, arriviamo alla Grecia (o all'italia). Nel nostro caso lo shock esterno è dato dall'austerità, l'improvviso aumento di tasse (Italia) e tagli di spesa pubblica (Grecia) per far sì che si abbia un surplus di bilancio prima degli interessi. Cioè #F_START# size=3 color=blue #F_MID#qui siamo stati obbligati a tagliare la domanda tramite l'austerità, come in Canada di colpo si è ridotta la domanda a causa del crollo del petrolio. E in entrambi i casi l'unico modo di rispondere è far scendere il tasso di cambio reale#F_END# Il problema è che più del 50% dell'export dell'Italia o della Grecia va nella zona euro, per cui anche una riduzione del 20% del tasso di cambio dell'Euro ha un efficacia limitata (anche perchè poi tutti i paesi del mondo dal Giappone in giù stanno avendo un cambio che si svaluta, per cui alla fine tutto l'aumento di competitività ce l'hai solo verso gli USA e alcuni paesi legati al dollaro come taiwan, hong kong, arabia, kuwait...)

Da Marzo Bankitalia può stampare Euro - GZ  

  By: GZ on Martedì 27 Gennaio 2015 14:55

Con l'annuncio di Draghi di giovedì 22 gennaio 2015 per cui compreranno 45 mld al mese di titoli pubblici sul mercato, la clausola sul #F_START# size=3 color=darkred #F_MID#"risk-sharing"#F_END# dice che ^"...each central bank is responsible for buying the bonds of its own country.."#http://www.economist.com/blogs/freeexchange/2015/01/ecbs-momentous-meeting^, cioè BANKITALIA PUO' STAMPARE EURO ora. Perchè ovviamente i BTP che comprano li pagano con Euro che creano dal niente (Draghi si è dimenticato di dirlo perchè è un tipo un po' distratto per cui dobbiamo rimediare noi, ma ad esempio Ben Bernanke era stato chiaro in proposito) #ALLEGATO_1# Occorre scriverlo a chiare lettere e caratteri cubitali che in pratica ora Bankitalia stamperà Euro. I dettagli tecnici di come effettueranno gli acquisti mensili di 45 mld di titoli di stato sul mercato non li ho ancora trovati per cui non so se materialmente è il desk di Francoforte o quello della Bankitalia a Roma che opera, ma anche se fosse lo staff di Francoforte alla BCE che materialmente spinge i tasti sul bid e ask del BTP, poi questi BTP comprati saranno sul bilancio di Bankitalia (all'80%), non della BCE, a causa della clausola sul #F_START# size=3 color=darkred #F_MID#"risk-sharing"#F_END# Che vuole dire che Bankitalia avrà il rischio, cioè se i BTP vanno su guadagna e se vanno giù perde, in teoria. In pratica significa solo che stanno nel suo bilancio e quindi li ha comprati lei e quindi "trova i soldi" per comprarli lei. Dato che appunto Bankitalia "non ha i soldi" e comunque nessuna banca centrale al mondo li ha mai perchè non devono pagare con soldi che hanno già nel loro bilancio, ne segue che Bankitalia creerà dal niente miliardi di euro. Come ho mostrato tante volte quindi, digiterà sul lato del passivo una cifra, ad esempio... 15,000,000,000 con la dicitura "Riserve" e al lato dell'attivo digiterà la stessa cifra 15,000,000,000 con la dicitura "BTP". Fine. Sono numeri digitati nel foglio elettronico del computer della Banca Centrale e non costa niente, è l'equivalente elettronico e moderno dello "stampare" moneta In conclusione, da marzo #F_START# size=3 color=darkred #F_MID#BANKITALIA STAMPERA' EURO#F_END#. Bisogna spargere la voce. E poi discutere però perchè questi soldi vengano usati solo per comprare titoli sui mercati invece che per ridurre le tasse.

Con il QE Germania fa sparire il suo debito sul mercato in 9 anni e l'Italia in 20. Perchè non continuare per 20 anni ? - GZ  

  By: GZ on Martedì 27 Gennaio 2015 10:55

Con il QE la Germania ricomprerà 215 mld di titoli di stato sul mercato, quando ne emette solo 4 miliardi l'anno ora, cioè al ritmo di 11,3 mld al mese di acquisti, #b# la Germania farà sparire in un anno e mezzo 211 mld di titoli#/b#, su un totale che ha sul mercato di meno di 2,000 mld. In pratica, #b# se si tenesse questo ritmo di QE per nove anni circa, il debito pubblico tedesco sparirebbe#/b# dal mercato e finirebbe tutto in pancia alla Bundesbank. Niente più debito pubblico per la Germania ! Niente più regole di Maastricht, niente più fiscal compact, niente più limiti del 3% di deficit perchè paf!...il debito pubblico sarà cancellato. #ALLEGATO_1# Con il QE l'Italia ricomprerà titoli per 147 mld, quando ne emette (come saldo netto) per 62 mld, quindi con il QE di Draghi attuale a settembre 2016 il totale dei titoli di stato sul mercato italiani si sarà ridotto di (147-62=) 85 miliardi#/b#. Con l'Austerità di Mario Monti, Letta e Renzi il totale del debito pubblico è salito di più di 200 miliardi a prezzo di lacrime e sangue, hanno strangolato l'economia in nome della riduzione del debito pubblico e il risultato è stato che questo è salito di più di 200 mld a fronte di un PIL che è fermo in termini nominali da sei anni. #F_START# size=3 color=blue #F_MID#Con Draghi invece ora, senza chiedere una lira di tasse a nessuno, il debito pubblico si ridurrà di 85 miliardi in un anno e mezzo. Un Miracolo ?#F_END# A questo ritmo di QE il debito pubblico italiano sul mercato, cioè i BTP in sostanza (che sono circa 1,700 mld su un totale di 2,160 di debito totale) potrebbero sparire in circa venti anni (E il resto del debito pubblico che non sono BTP non da problemi) Dato che con il QE finirebbero in pancia a Bankitalia perchè non accellerare il ritmo del QE da 45 a 450 mld al mese e far sparire tutto il debito pubblico prima ? Per rispondere a questa questione occorre un piccolo approfondimento. Il problema da porsi ora è: #F_START# size=5 color=blue #F_MID# Perchè non continuare il QE per i prossimi venti anni allora ? #F_END# #ALLEGATO_3# Intanto, per liberarsi del problema del debito pubblico, non ci sarebbe nemmeno bisogno di accelerare il ritmo di QE. Comprare dieci volte tanto quello che Draghi ora compra, cioè 400 o 500 mld al mese di titoli sul mercato qualche contraccolpo lo darebbe, tipo far affondare l'Euro a 80 centesimi ad esempio. Ma basta molto meno. #b# Basterebbe che BCE/Bankitalia dichiarassero che continueranno indefinitivamente, come nuova politica ufficiale, a comprare titoli di stato sul mercato#/b#, al ritmo attuale di 45 mld al mese, cioè che non smetteranno nel 2016 come hanno annunciato. Potrebbero dichiarare che vogliono ridurre della metà ad esempio tutto il totale dei titoli pubblici nell'eurozona sul mercato o al famoso 60% di Maastricht. #b# Ci sono 6,800 mld di titoli pubblici sul mercato in Eurozona e ne stanno comprando 45 miliardi al mese e poi devi sottrarre i titoli emessi ora per coprire il deficit annuale, fai i conti e vedi che si parla di comprarne per venti anni..#/b# .). Dal momento però in cui la nuova politica della BCE è di comprare titoli per i prossimi 20 anni il mercato si comporta di conseguenza e spariscono tutti i problemi di costo del debito e di default. Anche se ogni singola banca centrale comprasse i suoi titoli di stato (come è ora la regola, all'80%) l'effetto sarebbe lo stesso una volta che diventi la politica ufficiale della BCE. Anche se ne comprano molto lentamente e impiegano venti anni a ricomprare metà del debito sul mercato l'effetto è garantito da subito. Esiste però una soluzione molto migliore #i# (Lo so che i tedeschi diranno di no, ma a questo ci arriviamo in fondo. Prima svolgiamo il ragionamento per il resto dell'Eurozona)#/i# Le Banche Centrali agiscono per metà attraverso la #b# dichiarazione delle loro intenzioni future#/b# , prova ne è stata Draghi nel luglio 2012 con la sua dichiarazione del "What ever it takes...". Quindi basterebbe dichiarare che la nuova politica ufficiale della Banca Centrale è comprare debito pubblico per anni e anni... Fino a quando ? Al momento Draghi ha detto: #i# fino a settembre 2016 in linea di massima, ma il nostro obiettivo è un inflazione al 2% per cui continuiamo fino a quando l'inflazione arriva al 2%. #/i# Quindi #b# Draghi e la BCE stessi hanno dichiarato che potrebbe continuare per anni.#/b# Bene, questo però non funziona perchè allo stesso tempo dichiarano anche che bisogna tenere i deficit sotto il 3%, nonostante il fatto che il loro QE dimostri praticamente che non esiste più nessun problema di debito pubblico Devono invece dichiaraRE ad esempio CHE CONTINUERANNO A COMPRARE TITOLI SUL MERCATO FINO A QUANDO L'ECONOMIA NON CRESCA AL 6%, nominale, di cui almeno il 3% reale. Oppure continueranno fino a quando non cresca del 5% nominale di cui almeno il 2% reale....Qualcosa del genere...(non è una mia idea balzana tra parentesi, ^ha anche un nome in letteratura#http://www.economist.com/blogs/freeexchange/2011/10/monetary-policy-3^) [Perchè enunciare che questa è la politica della BCE ha subito un effetto reale ? Perchè le Banche Centrali hanno un potere virtualmente illimitato di creare moneta e non hanno a differenza di chiunque altro vincoli finanziari, per cui se dicono che faranno qualcosa possono veramente mantenere la promessa, non hanno nessun ostacolo legale o finanziario davanti. Non sono governi eletti che cambiano con l'elezioni, non hanno vincoli legali e tecnici di bilancio e creare denaro non ha nessun costo e nessuna difficoltà tecnica. Quindi sono l'unica entità nel nostro mondo che può veramente mantenere le promesse se vuole per così dire e ha un potere assoluto sul denaro che è quello che muove il mondo] Quindi la BCE e Banckitalia (che effettua gli acquisti di titoli e se li tiene lei) dichiaranio che continueranno a comprarne per diciamo altri anni, anche per dieci o persino di più. A quel punto però si aprono due scenari: 1) se #b# gli stati mantengono i limiti attuali di deficit del 3% #/b# (che in realtà per Spagna, Francia, Portogallo e Grecia sono del 4-6%), il debito pubblico si riduce veramente perchè i rendimenti restano schiacciati dal QE e il mercato non osa andargli contro sapendo che durerà in eterno. L'economia però rimane depressa. Perchè per l'economia reale eliminare il debito pubblico che paga interessi significa ridurre una spesa pubblica e basta. Se non fai niente altro l'unico risultato è solo che lo stato spende meno e ceteris paribus deprime l'economia già depressa 2) Se invece #b# gli stati decidono di sfondare i limiti attuali di deficit del 3%#/b# e fare ad esempio 400 mld in più l'anno di deficit riducendo le tasse allora l'emissione di nuovi titoli sul mercato aumenta. Ma qui basta aumentare un poco il ritmo del QE, passare da 45 miliardi al mese a 90 miliardi al mese ad esempio, tieni lo stesso a bada il mercato e tieni schiacciati i rendimenti dei Bund e BTP. Quindi #F_START# size=3 color=blue #F_MID#il costo e l'ammontare del debito pubblico non aumenta anche se aumenti di 400 miliardi i deficit. Magico QE !!! #F_END# 1) qui ha una Depressione che continua per anni, perchè il QE sottrae un poco di reddito all'economia (meno pagamenti di interessi) e non hai niente in cambio, sempre austerità 2) se invece utilizzi il fatto che la Banca Centrale tiene sotto controllo il debito pubblico ora puoi aumentare i deficit, ridurre le tasse e l'economia si risolleva. Ci sono però controindicazioni ? Se con alcune centinaia di miliardi in più all'anno che circolano nell'economia europea l'inflazione sale troppo e i deficit esteri salgono troppo ti devi fermare subito. Ma l'inflazione oggi è zero e i surplus con l'estero dell'eurozona sono ora enormi, il doppio di quelli della Cina. Quindi prima che si creino problemi su quel versante ce ne vuole. Poi dipende anche se fai 400 mld di deficit per aumentare la spesa pubblica o per ridurre le tasse. Nel primo caso hai più inflazione e meno competitività (perchè non bisogna illudersi che vadano in infrastrutture più di tanto), nel secondo caso molto di meno e raggoiungi un limite (inflazione, deficit esteri...) molto più tardi Quindi: Magico QE ! Risolveresti il problema dell'economia se lo mantieni per altri dieci o quindici anni o per sempre ! Non sto scherzando più di tanto: ^Il QE consiste come spiega il CIO di Bridgewater questa settimana a Davos nello "scambiare debito con moneta"#http://www.bloomberg.com/video/bridgewater-s-greg-jensen-ecb-stimulus-too-slow-to-help-Y_DV5HW4Qfeu_8S9lfvt9g.html^, cioè elimini debito e lo sostituisci con moneta. In un economia satura di debito come quella attuale in eurozona con debito totale parti a al 350% del PIL puoi fare questa politica per quindici o venti anni di seguito senza problemi Sai perchè però ? Perchè nei 30 anni precedenti si è fatta la politica opposta: di sostituire moneta con debito, creare debito. Nei prossimi 20 anni facciamo l'opposto. Un ultima cosa. Perchè la Germania è contraria a queste politiche ? Non è perchè siano cattivi, ma perchè non è loro interesse, sono praticamente l'unico paese occidentale che ha evitato la bolla del debito

Ferrero, Salvini, Tsipras e 50 mld al mese - GZ  

  By: GZ on Lunedì 26 Gennaio 2015 01:49

Ferrero (che giustamente è euforico per Tsipras stasera), su Twitter scrive che Salvini mente nel dire oggi che se Tsipras non pagasse metà del debito greco, dato che non pagherebbe in pratica 180 mld circa che deve alla UE e che l'Italia ha contribuito per il suo 17% del totale, a noi Tsipras costerebbe tot miliardi. Cioè il famoso debito greco è oggi dovuto quasi tutto alla UE e Tsipras ha detto che pagherebbe quel poco rimasto in mano a privati, ma chiederebbe di non pagare almeno metà di quello in mano alla UE (fondo salvastati). Dato che nel fondo salvastati i soldi li ha messi anche l'Italia (credo 40 o 50 mld ma Claudio Borghi ne scrive di continuo se si vuole controllare), ergo dice Salvini, voi #b# esultate sul fatto che Tsipras costerà all'Italia almeno 20 mld.#/b# ^Ferrero twitta che Salvini mente perchè Draghi può comprare lui il debito e non gli costa niente#https://twitter.com/^. Ha ragione che in teoria Draghi potrebbe farlo (e tra parentesi Ferrero ha appena scritto un libro fatto bene sul debito pubblico) In pratica però bisognerebbe che, al ritmo di 60 miliardi di cui solo 50 di titoli pubblici, che Draghi compra al mese, dato che in Eurozona che ne sono 6,800 di titoli e per comprare quelli greci deve anche comprare tutti gli altri, anche solo per ricomprarne metà dovrebbe fare QE per circa cinque o sei anni Cioè, ammesso che Draghi non smetta mai di fare QE al ritmo di 50 mld di titoli pubblici al mese, dopo almeno cinque anni da oggi finalmente Tsipras potrebbe avere annullato il debito da Draghi. Dato che è improbabile che Tsipras voglia aspettare cinque anni per mettere in atto il suo programma e che chiederà di non pagare il debito da quest'anno, e dato che è improbabile che la Germania accetti altri 3 o 4,000 mld di QE, Salvini non ha torto. Ed è una questione importante di cui i media ufficiali non parlano. Nel calcolo del deficit pubblicoi italiano questi miliardi sono stati tolti, cioè se non avessimo contribuito ai fondi salvastati non avremmo dovuto fare tutta questa austerità Con questo non si vuole prendere posizione più di tanto, Ferrero è uno dei pochi politici onesti e sinceri in giro e capisce anche che il debito pubblico è una truffa. Inoltre nel caso della Grecia ha più senso la posizione di Tsipras di chiedere per cominciare che la UE gli cancelli metà almeno del debito. Pretendere che la Grecia chieda di uscire subito dall'Euro non ha molto senso perchè hanno debito estero pari al 120% del PIL Infine, da un punto di vista più generale Ferrero non ha torto neanche lui, perchè il credito che la UE ha fatto alla Grecia, per rimpiazzare i crediti verso la Grecia di banche francesi soprattutto e anche belghe,olandesi, austriache,tedesche, italiane... sono solo 150 o 180 mld (se prendi la cifra che Tsipras chiede di abbuonare) e Draghi ne sta comprando per 1,000 mld circa nel corso del prossimo anno e mezzo senza che costi un centesimo. Per cui la BCE potrebbe con la stessa "tecnica" (spingere un tasto di computer) annullare in un secondo il debito della Grecia (scrivendono tra le sua passività e poi dimentandosene). Cioè, #b#Draghi sta comprando ora 1,000 mld di titoli pubblici di cui almeno un terzo hanno rendimento NEGATIVO#/b# , titoli austriaci, tedeschi, finlandesi, olandesi...Questo è debito che non solo non costa niente agli stati, ma gli fa guadagnare qualcosa! E Draghi lo cancella! Sarebbe meglio che Draghi cancellasse non questo, ma mezzo debito greco come chiede Syriza. Draghi però dice che il QE lo si fa per far aumentare l'inflazione aumentando la liquidità in tutta l'eurozona. ^Una balla colossale#http://www.monetazione.it/blog/defaultEconomia.php?topicGroupID=1&idr=123577883#123577883^. Ma deve raccontarla altrimenti poi la gente mangerebbe la foglia e capirebbe che il debito pubblico è una truffa, che la Banca Centrale può cancellarlo senza conseguenze quando vuole. Invece devi far continuare a credere che sia il più grande problema dell'umanità

Il QE significa cancellare debito, ma per le banche è un costo, per cui riduce il credito - GZ  

  By: GZ on Giovedì 22 Gennaio 2015 19:04

Il QE significa essenzialmente che una parte del debito pubblico viene cancellata. Questo può essere positivo se lo stato ne approfitta per aumentare il deficit, ma se questo rimane bloccato al limite del 3% del PIL allora il denaro nell'economia con il QE non aumenta. Non solo, ma come vedremo qui con un calcolo numerico, nel caso dell'eurozona #F_START# size=3 color=blue #F_MID#avrai una riduzione di credito perchè alle banche il QE alla fine costa, è una specie di tassa#F_END# . Quello che si vuole mostrare qui è che per le banche un aumento di denaro dello stato ("outside money" o "cash"), denaro creato dalla Banca Centrale che gli viene depositato dall'esterno non serve per prestare e entro certi limiti risulta anche un costo. Un QE non accompagnato da aumento di deficit pubblico (come si è fatto invece in USA, UK, Giappone) in realtà riduce il denaro che circola perchè influenza negativamente il credito. C'è anche un altro effetto negativo rilevante di cui parla sempre Mosler, il crollo verso zero dei rendimenti dei titoli di stato dell'eurozona indotto dalla promessa del QE ha ridotto il reddito da cedole di intere fasce di risparmiatori e pensionati. In paesi come la Germania il deficit pubblico è sceso ora a zero grazie al calo della spesa per interessi per cui il deficit, il reddito disponibile delle famiglie e quindi la loro spesa sarebbe stato più elevato se gli interessi sul debito non fossero stati compressi a zero. Questo però è più ovvio e ci concentriamo sull'elemento più importante meno facile da capire cioè l'effetto sulle banche Il Quantitative Easing crea del denaro "cash" (chiamato "riserve bancarie"), ma questo si accumula solo nel bilancio della BCE che lo crea e lo usa per comprare titoli pubblici per cui il saldo del suo conto aumenta ("il bilancio della BCE si espande" come dice sempre Draghi). Alla fine del QE di Draghi ci saranno 1,100 mld di "cash" in più presso la Banca Centrale (al passivo) e 1,100 mld di titoli di stato in più presso la Banca Centrale (all'attivo). Nel resto dell'economia ci saranno 1,000 mld di titoli in meno e 1,000 mld di cash in più, saldo = zero. L'unico saldo che aumenta è presso la Banca Centrale. E ci sono 1,100 mld in meno di titoli pubblici sul mercato. La BCE agisce per conto dei governi dell'eurozona, come prova il fatto che storna le cedole che incassa dai titoli pubblici agli stati, come tutte fanno tutte le banche centrali. Per cui #F_START# size=3 color=blue #F_MID#il QE è una creazione di "cash" per conto dello stato con cui questi in pratica si ricompra il suo debito pubblico #F_END# #i# (anche se si cerca di offuscarlo e di fingere che serva ad altro...come combattere l'inflazione...) #/i# Per quanto riguarda le banche, con il QE si ha anche un un aumento del loro bilancio, perchè ricevono questo "cash" creato dalla Banca Centrale tramite i loro clienti che vendono i looro BTP o Bund alla BCE. #F_START# size=3 color=blue #F_MID#Le banche di questo cash che crea la Banca Centrale non se fanno niente, passa per il loro bilancio e "lo gonfia", ma poi ritorna alla Banca Centrale#F_END#. Per le banche questo denaro non è necessario per prestare, tanto è vero che in USA, come in Gran Bretagna, come in Giappone e come in Eurozona lo ridepositano alla Banca Centrale. Dato che rappresenta però per loro anche una passività costa loro qualcosa perchè è una passività da remunerare e richiede più capitale. Questo è quello allora che succede nei bilanci. Guarda innanzitutto la situazione iniziale di tutte le banche dell'eurozona (calcoli di Peter Stella). I titoli pubblici totali sul mercato sono circa 6,800 mld in eurozona (di cui circa 1,600 mld italiani) e di questi sono detenuti direttamente dalle banche europee 1,870 miliardi in totale (vedi la colonna dell'attivo del loro bilancio). #ALLEGATO_1# Qui hai il conto economico aggregato che mostra i loro ricavi e spese totali e un utile netto nell'eurozona per le banche di circa 200 miliardi in Eurozona #ALLEGATO_2# Ora prendiamo il QE annunciato oggi da Draghi di 1,100 mld e guardiamo la situazione finale dopo che questi soldi sono stati creati e spesi per comprare 1,100 di titoli pubblici sul mercato. Anche le banche venderanno dei titoli che hanno in portafoglio alla BCE cercando di realizzare dei guadagni in conto capitale. Se il QE è di 1,100 mld (come ha detto Draghi) esse ridurranno il loro ammontare di titoli di stato, che oggi è di 1,840 mld, ipotizziamo noi, ad esempio di 400 miliardi (può anche essere un poco di meno se ne vendessero in proporzione alla loro quota sul totale, ma sembra realistico pensare che siano più "speculative" della media e comunque non ha importanza riguardo all'effetto finale. Anzi se le banche ne vendono meno di titoli di stato di quanto ipotizzo l'effetto finale è peggiore come vedremo). Nel bilancio delle banche dell'eurozona vedi allora che da 1,870 i titoli di stato calano a 1,470 (-400) e i restanti 700 miliardi del QE saranno invece comprati dai loro clienti, quindi 400 li vendono alla BCE le banche e 700 li vendono alla BCE famiglie e imprese. Questi miliardi che la BCE crea nel suo bilancio ("riserve", che segna al passivo) diventano nel bilancio delle banche un attività di bilancio ("riserve" che loro segnano all'attivo) e corrispondono ovviamente alla variazione del saldo dei conti dei loro clienti. Cosa succede alle banche dell'eurozona se la BCE compra 1,100 mld di titoli, di cui 700 da privati e 400 venduti dalle banche stesse ? Innanzitutto #F_START# size=3 color=blue #F_MID#all'attivo delle banche appaiono 1,100 mld addizionali di "Depositi presso la BCE" cioè "riserve" o cash da tenere alla BCE. Al passivo appaiono i 700 mld dei clienti che hanno incassato 700 mld di BTP e altri titoli#F_END# (la differenza sono i 400 mld di titoli che le banche stesse vendono alla BCE) #ALLEGATO_3# Se Draghi con il QE compra 1,100 miliardi, ANCHE SE FOSSERO SOLO dei PRIVATI E NON LE BANCHE A VENDERGLIELI, IL BILANCIO DELLE BANCHE AUMENTA DI 1,100 miliardi. Se io vendo 100 mila di BTP che ho e la BCE li compra il bilancio della mia banca aumenta di 100 mila. Non li ha venduti la banca, ma lo stesso il suo bilancio aumenta, perchè io in pratica io "deposito" presso di lei (anche se faccio tutto restando in banca fisicamente) un saldo di 100 mila che era prima presso la Banca Centrale. Questi 100mila sono ora nel passivo della mia banca, la quale si deve segnare qualcosa anche all'attivo e ci scrive 100mila come "cash" ("Riserve"). Se non li usa li deve ridepositare alla BCE, che è la loro banca. I 1,000 mld che Draghi crea dal niente appaiono sia nel bilancio della BCE, al passivo e in modo corrispondente nel bilancio delle banche, all'attivo, chiamati "riserve". Le riserve sono equivalenti al denaro cash, ma differenza di quello normale non escono mai da un bancomat e non sono spendibili altro che per titoli finanziari. Questi 1,100 mld NON POSSONO USCIRE da questo circuito banche-banca centrale. #i# L'unico modo in teoria sarebbe se le banche inviassero dei furgoni blindati alla BCE chiedendo di convertire le loro riserve in banconote e poi iniziassero a fare prestiti tutti in contanti!#/i# #F_START# size=3 color=blue #F_MID#Si tratta di uno scambio tra BTP e "cash". Prima c'erano 1,000 mld di BTP e oggi c'è un 1,000 mld di "cash", ma cash che risiede alla Banca Centrale#F_END# . Per la precisione è cash che appartiene alle banche che lo depositano alla Banca Centrale, la quale non gli paga niente, anzi gli fa pagare un -0,2% annuo #F_END#. Le banche si ritrovano a bilancio un attività denominata "riserve" che consiste di un saldo presso la banca centrale (e costa loro qualcosina). Al passivo si ritrovano un corrispondente ammontare di "cash" nei conti dei loro clienti che hanno venduto BTP alla BCE, a cui devono remuneare in media qualcosa (poco, ma qualcosa costano). #F_START# size=3 color=blue #F_MID#I clienti hanno ora un saldo dei loro conti aumentato, di 700 mld nell'esempio, che impiegheranno in parte in conti risparmio o p/t, in parte comprando altri bonds o azioni e in parte lasceranno nel conto corrente. Nell'insieme su questi utilizzi le banche non guadagnano niente o gli costa alla fine qualcosa, perchè per loro sono passività. Ovviamente le banche guadagnano sulle loro attività di bilancio, dove prestano. Ma con il QE i 1,100 mld che segnano sulle loro attività di bilancio finiscono depositati alla BCE la quale non da niente (anzi fa pagare ora un -0,2% annuale)#F_END# Se Draghi ora compra 1,000 o 1,100 mld di titoli di stato (e altri titoli) i cittadini e le imprese che glieli vendono non vedono il saldo nel loro conto in banca aumentare, salvo per un guadagno in conto capitale di chi abbia comprato BTP a prezzi più bassi e ora li rivenda alla BCE. Dato però che i prezzi sono già a 155 per i Bund, a 144 per gli OAT francesi, a 140 per i Tesobonos e 138 per i BTP questi guadagni CI SONO GIA' STATI. A parte questo effetto di capital gain di chi ha comprato BTP in precedenza a prezzi più bassi e li rivende grazie a Draghi a prezzi più alti, non c'è un aumento di denaro in mano a nessuno, tutti #F_START# size=3 color=blue #F_MID#i 1,100 mld creati da Draghi ritornano di fatto alla BCE, vengono ridepositati alla BCE#F_END# Alla fine quindi ALLE BANCHE RICEVERE QUESTI 1,100 MLD HA UN COSTO. Quanto costa ? Intanto devono pagare un -0.2% annuo alla BCE sui 1,100 mld che si ritrovano all'attivo. Poi forse ad esempio un -0,5% medio annuo sulla cifra al passivo per i clienti (quanto esattamente dipende se i clienti girano questi soldi in pronti contro termine o depositi a risparmio oppure comprano altri bond o azioni o lasciano nei conti correnti. Dipende dalla allocazione che ne fanno i clienti. In pratica solo quando i clienti comprano altri bonds e azioni le banche hanno un utile). Più importante è che, a causa delle regolamentazioni sul rischio di Basilea, le banche devono mettere da parte del capitale addizionale a fronte di questi 1,000 miliardi di espansione del loro bilancio. Ad esempio in totale in base alle regole sul leverage totale può essere una cifra intorno al 5% dell'attivo. Per cui se si tratta di 1,100 mld di QE possono dover trovare capitale addizionale intorno a 50 mld e questo ha un costo opportunità #F_START# size=3 color=blue #F_MID#Il QE è negativo per le banche perchè le sottopone ad alcuni costi sia sul lato dell'attivo di bilancio che del passivo, senza per questo aumentare di un euro la loro capacità di prestare#F_END# la quale dipende solo dal capitale che hanno (e dal fatto ovviamente che trovino dei clienti in grado di pagare tassi di interesse e commissioni tali da compensare per le perdite eventuali in caso non paghino) Per l'economia ci sono poi anche altri due effetti, ma marginali. Uno come si è visto è il guadagno in conto capitale di chi ha venduto i suoi BTP alla BCE ad un prezzo più alto di quello che sarebbe stato senza QE. L'altro è la perdita di interessi su 1,000 mld di titoli pubblici, italiani, spagnoli, tedeschi, francesi ecc...che colpisce i risparmiatori più prudenti che si accontentano di titoli di stato e non speculano. La prima categoria ha un guadagno quando vende alla BCE i suoi titoli di stato e poi può reinvestire i soldi, ma se compra altri titoli di stato li paga di più (perchè ce ne sono di meno in giro). Se compra azioni, obbligazioni corporate o bonds asiatici o americani avrà dei rischi di cambio o di credito... Cioè potrà guadagnarci, ma anche perderci e non avrà un rendimento fisso sicuro nella propria valuta come con i titoli di stato. E' possibile comunque che la fetta di pubblico che ha guadagnato di più sui BTP grazie alla BCE che li ha fatti salire spenda un poco di più. Questo effetto positivo però c'è già stato negli ultimi due anni, quando i rendimenti erano al 5% o anche al 7%, oggi con i rendimenti dei titoli tra 2 e -0,4% e un quarto dei titoli che la BCE va a comprare che rendono 0% o meno di 0%, questi effetti sono minimi. La seconda categoria, quella dei pensionati e dei risparmiatori prudenti che hanno perso ora in pratica ogni rendimento nella maggior parte dell'eurozona, è rilevante e probabilmente più che compensa la prima perchè sono fasce sociali a reddito più basso che quindi spenderebbero anche di più in proporzione dei più ricchi. #F_START# size=3 color=blue #F_MID#In Germania ad esempio il deficit pubblico si è azzerato grazie al calo dei rendimenti dei titoli di stato dovuto alle promesse di Draghi, ma questo ha cancellato un reddito per molta gente#F_END# e tutta la stampa se ne lamenta. E lo stesso vale per metà dell'eurozona che non è al limite del 3% perchè ha ridotto il deficit e potrebbe tenerlo più elevato. L'effetto più rilevante è probabilmente quello per cui dover tenere 1,100 mld di cash è un UN COSTO per il sistema bancario. Il calcolo approssimato che mostro (basato su Peter Stella ) è che #F_START# size=3 color=blue #F_MID#1,100 mld di QE possano costare al sistema bancario dell'eurozona anche 20-30 mld alla fine, tra capitale addizionale, remunerazione di depositi risparmio e la piccola penalità del -0,2% per le riserve alla BCE#F_END# . La somma di questi costi è rilevante in un sistema bancario che oggi guadagna in totale circa 200 mld in Eurozona. Le banche come sappiamo non prestano soldi che prima devono raccogliere, ma li creano (tanto poi rimangono nel sistema bancario...). Hanno però due limiti: i) il requisito di capitale minimo intorno all'8% e ii) il trovare clienti adatti su cui guadagnare. E hanno ovviamente dei costi sulle loro passività cioè depositi e debito. #F_START# size=3 color=blue #F_MID#L'impatto del QE è di far ricevere alle banche una massa di denaro "dall'esterno" che a loro non serve per fare prestiti e invece richiede un poco più di capitale e che costituisce una passività che ha qualche costo di remunerazione. Di conseguenza alla fine il QE farà ridurre il credito.#F_END# ----------------------------------------------- Obiezione Perchè allora in USA e UK il QE sembra aver funzionato ? Innanzitutto perchè si è accompagnato con una aumento del deficit pubblico fino al 10% del PIL e qui in Eurozona si accompagna al contrario ad una riduzione dei deficit pubblici in media sotto il 3%... Poi perchè in USA si è accompagnato ad un aumento di più di 1,500 mld secondo molte stime del "sistema bancario ombra", cioè la rete di fondi e mega banche che operano fuori dal circuito bancario ipotecandosi a vicenda per 3 volte di seguito lo stesso pacco di bonds e facendo prestiti auto, mutui, prestiti a studenti, a piccole imprese... Cioè anche in USA e UK non è stato il QE di per se che ha funzionato, ma delle cose di contorno che qui da noi in Eurozona non si fanno

Come funziona se lo stato opera in Lire, ma non converte gli Euro - GZ  

  By: GZ on Martedì 20 Gennaio 2015 02:08

[Nota per chi non avesse seguito la discussione: #b# stiamo parlando dell’ipotesi di Mosler di uscire dall'Euro creando una moneta parallela all'Euro, tramite lo Stato che paga e incassa in Lire...Idea che è stata ripresa da DiMaio del M5S in TV]#/b#. Ed è stata criticata su "KeynesBlog" suscitando una discussione con un centinaio di commenti sul loro sito, a cui ho partecipato ^Guido Iodice di KeynesBlog, 18 gennaio#http://keynesblog.com/2015/01/15/warren-mosler-mmt-euro-lira-mutui-depositi/#comment-37059^#i# Rispondo collettivamente a quanti dicono che la gente convertirebbe gli euro in lire per pagare le tasse. La stessa MMT sostiene che il settore privato paga le tasse DOPO che lo stato ha speso. Quindi la spesa pubblica è un flusso, le tasse il flusso contrario. I risparmi “netti” sono invece uno stock che residua quando lo stato fa deficit. Se lo stato spende in lire, dà al pubblico le lire per pagare le tasse, così dice l’MMT. Quindi perché uno dovrebbe convertire i risparmi in lire se già lo stato gli sta dando lire grazie alla spesa pubblica? Nella maggioranza dei casi il settore privato non paga le tasse out of savings ma out of income. Se le paga out of savings siamo di fronte ad uno stato che fa surplus di bilancio o impone patrimoniali, che è ciò che non vorremmo. E’ molto più logico che la gente trattenga lo stock dei risparmi in euro, tanto più se poi, come propone Mosler, si ritrova un debito in euro.”#/i# #b# Giovanni Zibordi, 20 gennaio 2015 #/b# Quello della MMT sullo #i# stato che spendendo crea la moneta con cui gli paghi le tasse ecc…”#/i# è un punto di logica per mostrare che senza deficit pubblico si riduce la moneta che circola (a parità di saldo estero). Non va preso alla lettera nel senso che ogni singolo cittadino riceve in qualche modo ogni anno soldi che provengono dalla spesa pubblica di quell’anno e con cui paga le tasse. Per cui appunto si pareggerebbero gli euro in uscita e quelli in entrata e non ci sarebbe bisogno di convertire Euro in Lire (se lo stato opera solo in Lire). Iodice sembra dire questo, visto che lo stato spende per 800 mld e incassa per 760 mld l'anno anche se passa alle Lire questi due flussi si pareggiano. Dicendo, nella discussione precedente: “ci sono 800 mld di domanda di Lire all’anno” a causa delle tasse ho semplificato e sbagliato per eccesso. Sono di meno, ma sono comunque una cifra sufficiente grance per creare una domanda di Lire molto grossa e soprattutto crescerà ogni anno. Vediamo meglio. Mettiamo che devo pagare uno stipendio, ho dei clienti a cui fatturo e le tasse sono dovute in aprile ad esempio. Dal 1 gennaio però lo stato ha deciso che le tasse le accetta solo in Lire. I miei clienti mi pagano ancora in Euro perchè il contratto prevede Euro e lo stato non ha detto niente a riguardo. Quindi io dal 1 gennaio in poi ricevo Euro dai clienti, però ad aprile devo versare tasse in Lire (e così anche altre tasse, dalle multe all’IMU, alle tasse scolastiche per il bimbo, ai ticket della USL…). Quindi io converto buona parte degli Euro che ricevo in Lire. C’è però mio cugino insegnante o magistrato o che lavora in Comune che ha ricevuto delle Lire dallo stato o dal comune e lui quindi di Lire ne ha anche troppe perchè le trattenute gliele fanno in Lire e le tasse che deve pagare (multe,IMU, tasse scolastiche per il bimbo, ticket della USL…) sono solo diciamo un 15% del suo reddito. Per cui a lui avanzano Lire che accumula e con cui compra poi forse Bot o fondi o forse una moto o va in vacanza. In Euro ?…Per gli investimenti cercherà di comprare solo in Euro, per le merci e servizi si ritroverà gente che gli chiede lire (perchè deve pagare le tasse in Lire). Nel suo caso si crea una domanda di Euro, per investimenti… Questi due esempi indicano che sia i dipendenti pubblici che i lavoratori autonomi e imprese useranno molte lire. Diciamo che i dipendenti pubblici o gente che ha appalti con il pubblico può però anche avere troppe lire e chiedere Euro, per cui in questo prima mi sono sbagliato, non è così unidirezionale. La maggioranza delle imprese e dei lavoratori autonomi avranno un deficit di Lire e chiederanno Lire. I dipendenti privati dipende. Se le imprese si mettono a pagarli in Lire o meno dipenderà dai contratti, sicuramente le imprese saranno incentivate a farlo e i dipendenti all’inizio sicuramente non vorranno, per cui accadrà con i nuovi assunti o con chi lavora in nero ecc.. Ma comunque se paghi uno in Lire poi in qualche modo ci sarà una contrattazione che tiene conto del fatto che appunto ci si aspetta che sia una valuta più debole. Oppure se c’è stato subito un tonfo della Lira e si è stabilizzata forse no, dopo un poco… Con il passare del tempo inevitabilmente, sia perchè anche loro devono pagare tante tasse e balzelli in Lire, sia perchè sempre più contratti di lavoro verranno fatti in Lire, anche loro useranno sempre più Lire. Quante Lire all'anno ? Meno degli 800 miliardi di tasse (o spese annuali) dello stato italiano, è difficile stimarlo, ma si tratterà di centinaia di miliardi, non di qualche miliardo. Non voglio annoiare troppo, ma se provi a pensare alla dinamica concreta di un paese in cui lo stato paga e incassa tasse in Lire ti accorgi che piano si useranno sempre più lire. Senza però che si debba imporre la conversione per legge dei risparmi e conti in banca in Lire.