Come andrà avanti questo movimento anti-euro in Italia ? - GZ
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By: GZ on Lunedì 14 Aprile 2014 04:25
Hanno fatto un ^bel convegno a Roma per l'uscita dall'Euro#http://www.asimmetrie.org/^, organizzato da Bagnai, con Borghi, LaMalfa, Salvini, Crosetto, Alemanno, ospiti esperti stranieri tra cui un ex-commissario EU Bolkenstein e due greci, poi Marcello Foa e Mario Giordano (Giornale) e persino qualcosa di Paolo Savona
Di pro-Euro c'erano solo Puglisi e Fassina, gente che ammette che l'euro è un guaio e la situazione un disastro, ma dice che è impossibile uscire dall'euro. Puglisi è di SceltaCivica, ha un phd in economia, ma si occupa di cose che non c'entrano niente con l'economia monetaria (il ruolo dei media... lo si vede da ^quello che scrive#http://www.linkiesta.it/riccardo-puglisi/profilo^ ). Per cui dava aria ai denti, forse è difficile trovare economisti pro-euro che vogliano dibattere o forse con quelli più qualificati ci sono gelosie.... #b# Fassina#/b# era l'economista del PD, ma è stato come tutti sanno emarginato da Renzi per cui ora vuole distinguersi
Alla fine, se conti gli italiani,#b# erano tutti "di destra" quelli anti-euro, meno Bagnai#/b# (due giornalisti del Giornale, poi Borghi che scrive sul Giornale, LaMalfa (liberale?), Salvini/LegaNord e Alemanno/Crosetto cioè fratelli d'italia. Bisogna ammettere che Bagnai ha una forza di persuasione perchè appunto mette assieme tutta questa gente, ma in parte deriva dal fatto che lui è di sinistra cioè è un eccezione, perchè appunto in tutta Europa la causa anti-euro (e anti-UE di riflesso) è l'unica causa "di destra" bella chiara e netta (oltre quella dell'immigrazione).
Questo fa sì che come riflesso pavloviano tutti #b# li economisti, che sono la maggioranza, vagamente "keynesiani" e quindi contro l'austerità, siano diffidenti o contrari all'uscita dall'Euro#/b# , perchè gli economisti come quasi tutti gli intellettuali e professori sono progressisti, leggono Repubblica e Espresso o il New York times e si orientano in base a dove sta il nemico (destra populista e nazionalista tipo Lepen, Orban in ungheria, altri partiti anti-immigrazione & anti-euro piccoli sparsi in olanda, finlandia, grecia, danimarca)....
L'esempio più clamoroso è la Grecia, dove nonostante siano stati ridotti veramente alla frutta, l'unico partito anti-euro è Alba Dorata, che non ha il senso delle pubbliche relazioni perchè cerca di sembrare proprio fascista (risultato: i suoi capi da sei mesi li hanno messi in carcere, in attesa di processo e senza prove di alcun genere, ma nessuno in Europa protesta, a dimostrazione che apparire fascisti non è la strategia vincente...). In Spagna, la sinistra vera e rossa va in piazza contro l'austerità, ma non per il ritorno alla peseta e dato che leader di destra vera non ne esistono, di conseguenza #b# in Spagna praticamente nessuno è per uscire dall'euro#/b# . In Olanda c'è invece un forte partito (23% dei voti) anti-euro, quello anti-immigrazione con un nome in fiammingo che non ricordo mai, ma appunto è apparentato con la LePen per cui è il diavolo e l'uomo nero...
Qui in Italia hai il fenomeno di un professore di economia che fa da catalizzatore a livello intellettuale del movimento per il ritorno alla lira che è di sinistra e nel suo blog è circondato da gente progressista, a cui però si aggregano politici di destra, (come è fisiologico ed avviene in tutta europa)
In questo c'è una logica: la sinistra è diventata da inizio anni '90, con Blair e Clinton, il partito #b# più globalista#/b# e quindi però poi anche pro-banche e pro-finanza globale, i suoi elettori non se ne sono accorti ma che sia Letta, Renzi, Bersani, D'Alema e i loro equivalenti europei #F_START# size=3 color=red #F_MID#ragionano sempre in termini di "economia globale"#F_END#. Questo non sembra un gran difetto, dopo tutto #i# "globale"#/i# è un termine che sembra neutro e suona meglio di #i# "locale"#/i# (Bossi!) o #i# "nazionale"#/i# (inizia con "nazi..." .
Peccato però che il mercato globale sia soprattutto il mondo finanziario globale e il mondo della multinazionali, per cui il "Globalismo" automaticamente ti mette dalla parte della finanza e delle multinazionali, della delocalizzazione, dell'importazione di tutto dalla Cina, delle triangolazioni fiscali accessibili solo alle multinazionali, dell'immigrazione di milioni dal terzo mondo che poi deprezzano i salari.... E in economia monetaria significa accettare tutti i vincoli del "Mercato Finanziario", per cui il debito pubblico va gestito in accordo con quello che dice il mercato, e il massimo che ti aspetti dalla vita è che Draghi e la BCE facciano "Alleggerimento Quantitativo" #i# (anche in europa! che orgasmo! finalmente anche noi...). #/i#
Qual'è la conseguenza ? La sinistra europea oggi è ridotta quindi a pensare che #F_START# size=3 color=red #F_MID#il massimo che possa avere è l'"Alleggerimento Quantitativo"!!!#F_END#. Pensa cosa ne direbbero Lenin e Marx o anche solo Turati e Bissolati o Nenni (il nuovo slogan: "viva Marx, via Lenin, viva il QE!")
Tutto quello che si aspettano in Europa, se proprio si è fortunati, se proprio i tedeschi vengono illuminati dalla madonna, è di allentare forse solo un pochino il deficit pubblico (chissà, magari di 15 mld ? ) e far scendere ancora i tassi (che però sono già schiacciati a tavoletta) grazie a Draghi che "immette liquidità" con il QE. Per cui anche nel caso di un miracolo dalla Germania più "buona", che lascia fare QE a Draghi, non è che cambi molto. O meglio gli investitori, fondi, banche e speculatori guadagnerebbero altri soldi... perchè questo è l'effetto essenziale del QE, un gioco diabolico architettato da gente scaltra di Londra e New York...
Quindi la sinistra è organicamente per l'euro e così il "centro o "centrodestra" annacquato europeista, stile, Alfano, Casini, Sarkozy, Merkel, Rajoy o quello greco attuale che sono quasi identici alla sinistra in economia e in molte cose.
Alla fine l'uscita dall'euro non ha chance perchè #F_START# size=3 color=red #F_MID#solo la destra vera, quella brutta, populista e nazionalista è veramente per smantellare l'euro (smantellando il quale va un crisi la UE)#F_END#. Se poi Berlusconi per non passare gli anni ad assistere gli anziani lancia una campagna elettorale anti-euro allora è finita, tutte le forze "perbene", dal Financial Times, alla BCE, al FMI, a Goldman Sachs, alla Nato, a Der Spiegel... faranno muro contro il pericolo numero uno e l'associazione Berlusconi-ritorno-alla-lira sarà letale.
Bene. In italia il caso vuole che il prof di economia più noto ora per il ritorno alla lira sia l'instancabile Bagnai che è di sinistra, europeista e progressista (e non ha nemmeno uzzoli anti-globalizzazione, se ci fai caso non parla MAI di banche, Goldman Sachs e simili sciocchezze ad esempio, il che aiuta...). Questo fatto è utile alla causa anti-euro, perchè se invece ci fossero solo esperti e giornalisti che vengono dal Giornale come Borghi e Giordano o fosse solo Lega e ex-fascisti il fuoco di sbarramento dei media sarebbe più implacabile. Avere invece come pasdaran della lira un intellettuale di sinistra spiazza un poco il fronte dell'euro e lo salva dal marchio di "destra d.o.c."
#b# Come andrà avanti questo movimento anti-euro allora in Italia ?#/b#
Se ^senti la tavola rotonda finale#https://www.youtube.com/watch?v=9D9g7vkbpaI#t=14376^ è commovente Salvini perchè sembra proprio sincero, anche Crosetto sembra onesto nelle sue convinzioni che è già qualcosa e possono prendere più voti, non è vero che in politica essere falsi paghi sempre, se hai una causa giusta (e uscire dall'euro è una causa giusta e importante) e sei sincero funziona (entro certi limiti che sono quelli che non sono due oratori efficaci ad esempio).
Poi hai l'unico scampolo di dibattito vero, tra Fassina e Bagnai (ultimi cinque minuti del video). Fassina (che sembra agitato e nervoso) dice qui una cosa corretta, che la Gran Bretagna ha svalutato di fatto (senza chiamarlo così) parecchio senza ottenere grandi risultati cioè vanno meglio di noi, ma hanno un economia distorta, superindebitata e molta più disuguaglianza. Sbaglia i numeri e l'argomento e a dire la verità e fa casino, ma poteva mettere in difficoltà Bagnai e Borghi citando il semplice fatto che dal 2009 la sterlina ha perso il -20% contro euro e però l'export inglese è rimasto stagnante e la performance dell'Italia e Spagna sotto l'Euro, COME EXPORT, è stata uguale o leggermente migliore di quella inglese. Questo inficia un poco la tesi ritorno alla lira come priorità per uscire dalla crisi.
Fassina poi spara che #i# "il ritorno alla sovranità monetaria per stampare moneta è una put.tanata"#/i#, quindi è coerente! Nota abbastanza giustamente che l'export tramite svalutazione non è decisivo, ma dato che crede che la moneta sia quantità limitata di beni fisici ecc..che "manchino i soldi", che la moneta la controlla la Banca Centrale per il nostro bene... che guai se monetizzi il debito... allora ne segue logicamente che si rimane nell'euro... Cioè Fassina nota che il punto centrale non è il tasso di cambio dell'euro, ma la quantità di moneta solo che non capisce o fa finta di non capire che va aumentata, per lui è un tabù. Volendo sintetizzare in slogan: #F_START# size=3 color=red #F_MID#il vero tabù non è il tasso di cambio della moneta, ma la quantità di moneta e chi la crea per cosa#F_END#.
Bagnai e Borghi parlano, quasi ossessivamente, del fatto che vendere le scarpe ad un listino del -20% grazie alla svalutazione che consentirebbe la lira è la priorità per uscire dalla crisi, per cui sono in realtà attaccabili in un dibattito, ma appunto per loro fortuna al massimo incontrano Fassina... Parlano anche di rilassare i deficit ritornando alla lira, ma sono molto prudenti perchè sono ossessionati dal deficit estero e quindi finiscono sempre per metterla in termini delle #F_START# size=3 color=red #F_MID#maledette esportazioni CHE NON SONO IL PROBLEMA NUMERO UNO dell'Italia#F_END#
Conclusione: è tutto bello quello che fanno questi, Borghi, Bagnai, Rinaldi, Salvini, Crosetto/Meloni... ma se dovesse allargarsi e avere maggiore eco poi si accorgeranno che il movimento:
a) viene identificato inevitabilmente come "di destra", che a livello europeo la leadership l'avrà la LePen e quindi aiuto aiuto, al lupo al lupo...
b) se le metti sempre in termini di vendere le scarpe al 20% grazie alla svalutazione incontri obiezioni abbastanza solide e il problema essenziale non è quello, ma creare moneta per ridurre le tasse. Non risolviamo la crisi svalutando per ottenere più valuta estera, ma creando moneta in Italia e ridandola indietro ai tartassati (su una scala di 200 miliardi)..